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SUPERUMANI - http://www.espressedizioni.it/news/id/35Etica ed enhancementdi Maurizio BalistreriLo sviluppo della biomedicina (smart drugs, interventi genetici e chirurgici, nanotecnologie) porta con sé grandi promesse per il futuro, ma anche grandi interrogativi: questi interventi faranno nascere persone non più umane, con caratteristiche e disposizioni completamente diverse dalle nostre? Stiamo giocando “a fare Dio”?Il libro esamina la recente discussione sulla legittimità delle pratiche volte a realizzare il miglioramento delle disposizioni e delle capacità umane. Balistreri dimostra che le assunzioni dogmatiche, i pregiudizi e le intolleranze caratterizzanti gran parte del dibattito sulle tecnologie migliorative nascono dalla convinzione ingiustificata che l’enhancement debba necessariamente portare a un inquietante scenario futuro, simile a quello descritto da Huxley in Mondo nuovo.
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A mio padre, a suo modo superumano
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Comitato sCientifiCo area etica ed etica applicata
Direttore: Maurizio Mori (Torino)Maurizio Balistreri (Torino)Sergio Bartolommei (Pisa)Caterina Botti (Roma La Sapienza)Piergiorgio donatelli (Roma La Sapienza)Eugenio lecaldano (Roma La Sapienza)Demetrio Neri (Messina)Simone pollo (Roma La Sapienza)
Accedendo al sito <www.espressedizioni.it>è possibile visualizzare gratuitamente la versione online del testo, inserendo il codice apposito nella sezione digitale.
Il codice per Superumani è
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espress università
Ciascuna delle aree tematiche in cui è distinta la produzione universitaria di Espress fa capo a un comitato scientifico composto da docenti universitari provenienti da diversi atenei, che garantisce la qualità dei testi, assicura il processo di peer review delle ricerche scientifiche e concorre a identificare i temi più significativi e i contributi innovativi nel mercato di settore. L‘obiettivo è diffondere pubblicazioni di qualità legate ai risultati della ricerca scientifica nel panorama della comunicazione accademica nazionale e internazionale.A contraddistinguere le opere, sottoposte a sistema di referaggio (<www.espressedizioni.it/universita/referaggio>), qualità e rigore dei contenuti, taglio pratico-operativo e aspetto grafico studiato per agevolare consultazione e fruibilità, in primis da parte degli studenti.
I profili professionali dei professori sono consultabili
sul sito della casa editrice
<www.espressedizioni.it/universita/comitati_scientifici>
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superumaniETICA ED EnhAnCEMEnT
Maurizio Balistreri
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L’editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, laddove non sia stato possibile rintracciarli per chiedere la debita autorizzazione.
©2011 eSpreSS ediZiONi srl
via Po 14 – 10123 Torino
tel. 011 19501623 www.espressedizioni.it [email protected]
Prima edizione: giugno 2011
ISBn 978-88-97412-045
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i paesi.
FSC Mixed SW-COC-003789
Questo libro è stampato su carta riciclata ed ecologica, orientato alla sostenibilità e prodotto attraverso un processo a basso impatto ambientale.
Fotocopie per uso personale (cioè privato e individuale) nei limiti del 15% di ciascun volume possono essere effettuate negli esercizi che aderiscono all’accordo SIAE – AIE – SnS e CnA, Confartigianato, CASA, Confcom-mercio del 18 dicembre 2000, dietro pagamento del compenso previsto in tale accordo. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso per-sonale purché non danneggi l’autore. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura.
Illustrazione di copertina: Horus in smoking di Riccardo Cecchetti
Progetto grafico e impaginazione: Pangramma – Torino
Stampa: Stamperia Artistica nazionale – Trofarello (Torino)
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Bibliografia
Capitolo 1 Enhancement e diritti umani:
la posizione di Francis Fukuyama
Capitolo 2 Enhancement e corruzione del carattere:
la posizione di Michael J. Sandel
Capitolo 3 Enhancement e sentimenti di disgusto:
la posizione di Leon R. Kass
Capitolo 4 Enhancement e rischi di un’eugenetica liberale:
la posizione di Jürgen habermas
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Prefazione di Maurizio Mori
Ringraziamenti
Introduzione
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prefazione
perChé l’area etiCa ed etiCa appliCata
Una nuova casa editrice si propone di lanciare saggi atti-nenti all’etica e all’etica applicata e mi ha chiesto di coor-dinare l’area. È per me un grande onore poter assumere il compito, anche in vista dell’opportunità di elevare il livel-lo della riflessione in materia. A questo proposito va det-to subito che l’editore, per scelta precisa, ha richiesto che ciascun volume sia letto, giudicato e approvato da almeno tre componenti del comitato scientifico dell’area. Il lettore benevolo sa quindi che il libro che ha tra le mani è il frutto di una valutazione di almeno tre studiosi, a garanzia del li-vello culturale della riflessione proposta.
Il tema dell’etica e dell’etica applicata è oggi molto fre-quentato, al punto da apparire di per sé chiaro e tale da non richiedere ulteriori precisazioni o chiarimenti. Eppu-re ci si potrebbe chiedere come mai, proprio negli ultimi decenni, l’etica abbia assunto tanto rilievo sul piano pub-blico, sostituendo il termine sinonimo «morale», che è su-bito caduto in discredito, forse per via dell’azione dei mo-ralisti, apparsa troppo angusta e ristretta. L’interrogativo solleva questioni difficili che ci auguriamo verranno esa-minate da qualche specifico studio. Qui basti osservare che il fenomeno merita attenzione, anche perché i termini «etica», «eticità», «morale» e «moralità» sono spesso usa-ti come sinonimi, e così si farà in questa sede, anche se al-cuni autori hanno attribuito loro significati specifici e pre-cisi – che non è qui il caso di considerare.
Chiarito questo, osserviamo che la preferenza accorda-ta a «etica» rispetto a «morale» può essere influenzata dal diverso atteggiamento o stile con cui si guarda e si studia la disciplina. Mentre il moralista ha un atteggiamento teso all’edificazione e cerca in tutti i modi di moralizzare per far sì che le persone seguano le prescrizioni morali, l’eticista è teso allo studio scientifico della moralità vista come una
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particolare istituzione sociale, che deve essere innanzitut-to meglio compresa. L’etica è quindi l’analisi della moralità di senso comune vissuta in una data epoca, assunta come oggetto di studio. In questo senso, l’etica ha come compi-to la formulazione di teorie atte a spiegare in vario modo la ricchezza dei dati presenti nella moralità vissuta, dove «teoria» indica un costrutto concettuale che cerca di dare una visione coerente e il più possibile completa dell’ambi-to di realtà studiato. Questo comporta che l’etica teorica o l’etica come teoria sia interessata agli studi di meta-mo-rale (le teorie tese a capire che cos’è la moralità in quan-to tale o che cos’è una moralità, oppure quali sono i vari livelli della moralità), di meta-etica (le teorie del significa-to e della logica dei termini morali) e di etica normativa (le teorie che giustificano in termini generali i diversi valori e precetti). Pertanto troveranno spazio in quest’area studi di carattere logico, storico, sociologico o anche normativo, purché sia ben chiaro e presente il compito intrapreso, e che gli auspici o le preferenze dell’autore non siano spac-ciate come descrizioni di stati di fatto.
La considerazione fatta ci consente di spiegare anche il significato e l’importanza della locuzione «etica applica-ta», da alcuni ritenuta ridondante o addirittura fuorviante. L’etica – osservano – è per sua natura pratica perché di per sé riguarda l’azione: a cosa dovrebbe essere applicata l’etica se è già intimamente connessa all’azione e alla pra-tica? In altre parole, l’etica ha il compito specifico di rego-lare l’azione umana, ossia ciò che dovrebbe essere il frutto dell’applicazione dell’etica, per cui come si fa a parlare di «etica applicata» senza incappare in una palese ripetizio-ne? Ecco perché nel nostro paese, per qualche decennio, si è verificata una secca opposizione alla principale branca dell’etica applicata, la bioetica, vista come il frutto di elu-cubrazioni strane e incomprensibili. I temi bioetici sono poi diventati oggetto di interesse sulla scia dell’impat-to sociale e politico che le questioni hanno avuto, ma in assenza della distinzione tracciata sono spesso stati esa-minati con un atteggiamento edificante proteso primaria-mente a convincere della bontà di una tesi specifica.
Al contrario, se l’etica comporta una priorità scientifi-ca tesa a elaborare teorie capaci di spiegare il dato riscon-
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trabile, analogamente a quanto accade nelle scienze della natura, allora diventa chiaro che queste varie teorie pos-sono poi essere applicate a campi specifici per riscontra-re quali risultati ne seguono. Può darsi che una data te-oria etica sia adeguata ad alcuni aspetti dell’esistenza pratica ma non riesca a essere estesa ad altri, come pe-raltro capita nel campo delle scienze naturali. Resta co-munque il fatto che l’espressione «etica applicata» diventi in quest’accezione perfettamente sensata e plausibile, anzi apre le porte a un nuovo campo d’indagine. non solo l’e-tica applicata è un’area di studio rispettabile, ma ha il van-taggio di mettere da subito in chiaro che gli studi effettuati nel suo ambito tengono conto della distinzione fatti/valo-ri e cercano di evitare la confusione tra compito descritti-vo ed edificante.
Come accennato, l’area che più ha avuto successo negli
ultimi decenni del secolo scorso è stata la bioetica, ossia lo
studio delle questioni attinenti alla vita e alla morte. Oggi la
bioetica è una disciplina affermata al punto da essere diven-
tata quasi un campo a sé, distaccato e dimentico dell’origina-
ria linea filosofica, aspetto che ha suscitato in alcuni non po-
che perplessità. Tuttavia, intesa nel senso iniziale, la bioetica
muove dall’applicazione di una qualche teoria etica al cam-
po biomedico, analogamente all’etica forense, all’etica de-
gli affari, all’etica dell’insegnamento ecc., che sono il frut-
to dell’applicazione di una teoria etica o di un mix di teorie
etiche all’ambito considerato. In questo senso, i libri dell’area
non saranno limitati solo all’etica biomedica, ma spazieranno
in settori diversi dello scibile, mantenendo come base comu-
ne l’accostamento generale dell’indagine.
perChé questo libro sull’enhanCement
Maurizio Balistreri stava lavorando da tempo al tema in que-
stione e aveva pronto un manoscritto, che è stato letto e ap-
provato dai recensori ed è quindi stato accolto come primo
frutto dell’area. La scelta non poteva essere migliore: il tema
riguarda l’etica applicata anche se non rientra in alcuno de-
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gli ambiti prefissati, poiché il tema dell’enhancement è tra-
sversale a molti settori. ha sicuramente una solida base nel-
la bioetica, dal momento che il modo migliore di arrivare al
potenziamento è quello di modificare i corpi (umani e non).
Tuttavia la magnitudo del cambiamento proposto è tan-
to grande da far credere che non si tratti di un tema bioeti-
co come altri, limitato a un ambito specifico. Si tratta di una
questione più ampia, che investe la visione stessa dell’uomo:
un’ipotesi che tocca così tanto le profondità della nostra au-
to-immagine da suscitare reazioni diverse e comunque mol-
to forti, che vanno dallo sgomento o dal terrore sino alla po-
sitiva sorpresa o all’entusiasmo.
Il merito del libro di Balistreri è di riuscire a esaminare con
spirito imparziale e costruttivo i vari aspetti della questio-
ne. L’idea di fondo è che da sempre l’umanità sia in via di mi-
glioramento: in questo senso l’enhancement non costitui-
sce né una frattura (o soluzione di continuità) né tantomeno
una particolare novità. Pertanto l’avvento di opportunità tec-
nologiche avanzate non cambierà fondamentalmente la no-
stra «natura»: continueremo a essere umani e la nostra vita
non sarà sostanzialmente diversa da quella attuale. nessu-
no sconvolgimento radicale, quindi, ma continuità con quan-
to già in corso da tempo. Il tutto esaminato in un quadro na-
turalistico e secolare del mondo e dell’etica, considerata
anch’essa come una pratica (una tecnica) atta a migliorare le
prestazioni umane.
Quelle di Balistreri sono tesi forti, che susciteranno con-
troversie, come è giusto che sia: forte è il bisogno di appro-
fondire questi temi e di dibatterli, per valutare la plausibilità
delle diverse tesi in campo. All’autore spetta l’indubbio me-
rito di aver individuato posizioni precise e di averle formulate
con chiarezza, in modo che possano essere esaminate e cri-
ticate. Solo dall’analisi pubblica dei diversi argomenti in cam-
po potremo sperare di giungere a soluzioni più condivisibili.
Questo è il compito del lavoro intellettuale e l’obiettivo a cui
mirano i volumi pubblicati nell’area. In questo senso il libro di
Balistreri è un ottimo punto di partenza, che apre la strada a
una serie di contributi tesi a favorire l’enhancement della cul-
tura italiana.
Maurizio Mori
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Ho sostenuto per la prima volta queste mie riflessioni sull’en-
hancement durante il corso di Etica ed enhancement tenuto dal
marzo al dicembre 2009 presso l’Università di Torino, per il Ma-
ster di Bioetica ed etica applicata promosso dalla Facoltà di Lette-
re e Filosofia. Nella stesura del libro ho pertanto tratto beneficio
dalle sollecitazioni dei corsisti, che ringrazio. Un ringraziamento va
anche ad Andrea Poma e a Sergio Lanteri, con cui ho discusso al-
cune parti di questo libro in occasioni che ricordo con piacere e
che mi sono state utili per migliorare il testo. Altri aiuti importanti
ho ricevuto da Luca Bertolino, Ilaria Bertone, Luca Savarino e Ma-
rina Sozzi, con cui ho discusso e continuo a discutere, a volte an-
che da punti di vista diversi, le questioni della bioetica. Con Marco
Campogiani e Rocco Lacorte ho riflettuto a lungo sul valore mo-
rale delle arti narrative e sull’influenza che sono in grado di eserci-
tare i romanzi e i film sulla nostra prospettiva morale: la stesura di
questo libro è stata un’altra importante occasione per coltivare la
nostra amicizia. Devo ringraziare inoltre Gabriella Pacini per il suo
incoraggiamento, i suoi stimoli e le sue critiche. Ho poi un debito
intellettuale nei confronti di Eugenio Lecaldano, che ringrazio per
quello che mi ha insegnato. Ancora una volta un ringraziamen-
to particolare va a Maurizio Mori, amico e prezioso punto di rife-
rimento: gli sono riconoscente per aver letto e commentato con
attenzione la prima versione del libro e per avermi dato suggeri-
menti importanti che spero di essere riuscito a seguire nella stesu-
ra finale. Un ultimo ringraziamento va a Manuele Marafioti e a Silvia
Viglietti della casa editrice Espress, che hanno favorito la pubblica-
zione di questo volume e promosso la nascita dell’area «Etica ed
etica applicata»: i loro consigli sulla struttura e sul contenuto del
mio lavoro sono stati per me molto utili.
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