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ANNO 2 NUMERO 4 PERIODICO BIMESTRALE - N° 4 GIUNGO 2012 - Direttore responsabile Simone Ciucchi - Registrazione del Tribunale di Bologna n. 8203 del 21.9.2011

Eterna Vigilanza Nr. 04

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Eterna Vigilanza

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  • I nostri siti:www.fisat.us il sito base dellassociazione www.fisat-italia.blogspot.com il blog sul mondo FISAT con le ultime notiziewww.cavalierifisat.it il sito dei volontari che divulgano il pensiero resistente di FISAT nelle loro aree di residenza.

    Che tu sia un cacciatore, un collezionista, un appassionato di coltelli o un giocatore di softair per noi non cambia,F ISAT d i fende ad o l t ranza i l d i r i t to d i possedere armi in modo lega le e responsabi le .Chi vuole mantenere questo diritto nostro amico, chi vuole limitarlo, qualunque siano le sue ragioni, contro di noi.

    Che tu sia un cacciatore, un collezionista, un appassionato di coltelli o un giocatore di softair per noi non cambia,F ISAT d i fende ad o l t ranza i l d i r i t to d i possedere armi in modo lega le e responsabi le .Chi vuole mantenere questo diritto nostro amico, chi vuole limitarlo, qualunque siano le sue ragioni, contro di noi.

  • 1Meglio tardi che mai

    storia infinita della (mai completamente raggiunta) abrogazione del catalogo Nonostante il parlamento abbia abolito il catalogo nazionale delle Armi con la Legge 2 novembre 2011, n. 183 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilit 2012) pubblicata sul Suppl. Ordinario n. 234 (Gazzetta Ufficiale N. 265 del 14 Novembre 2011), pare che non sia cos per l'Area Armi ed Esplosivi e le Questure italiane che si ritengono al di sopra della Legge, perch a quasi met Giugno nessuna Questura d'Italia ad eccezione di quella di Brescia, rilascia permessi di importazione di armi non catalogate. Semplicemente rimandano la cosa al Ministero dell'Interno che mantiene un rigoroso quanto immotivato mutismo .Come FISAT sulla questione siamo stati fermi perch volevamo vedere cosa facevano le associazioni del settore atteso che la questione inerisce principalmente il diritto al libero commercio pi che il possesso di armi (ma riguarda anche i cittadini che non possono esercitare l'accordo preventivo).Speravamo di non dover essere noi a prendere come sempre il toro per le corna, ma ci siamo sbagliati; a oggi nulla si visto tranne una vergognosa bozza di circolare che appena abbiamo pubblicato (fornitaci da una quinta colonna) si sono subito rimangiati. Ancora una volta le associazioni si fanno i fatti loro.Purtroppo la cosa non pu e non deve stare bene a tutti, soprattutto a quelle aziende e quei privati che hanno la sfortuna di risiedere fuori dalla Provincia di Brescia e si trovano in un forte svantaggio di mercato rispetto ai loro competitori bresciani (i primi) e nell'impossibilit di esercitare un diritto di livello costituzionale (perch derivante dall'accordo di Schengen) costituito dall'accordo preventivo (che serve ad importare armi dal mercato europeo).E le due cose sarebbero di per s, francamente, intollerabili.Ma vi anche una strategia di lungo respiro che ci impone di fare qualcosa qui e adesso: non tutti sanno che allindomani dellabrogazione del Catalogo i Senatori Casson, Adamo e banda (tutta PD) presentarono il Disegno di Legge S.3010 in data 15 novembre 2011; annunciato nella seduta pomeridiana n. 637 del 17 novembre 2011; annunciato nella seduta pomeridiana n. 637 del 17 novembre 2011 e che si compone di un solo articolo volto ad abolire l'abolizione del Catalogo.La proposta di Legge sta l e non si muove e non si pu escludere che qualora andasse su essa non potrebbe passare da proposta a legge di interesse per la sicurezza nazionale prendendo la corsia preferenziale magari sullonda di qualche episodio criminale.Ultima notizia pubblicata sul sito di Armi e Tiro secondo cui il Ministero avrebbe redatto una circolare di cui per nessuno a oggi ha il testo - in cui si impone la classificazione sportiva alle armi simil-militari, ed invece per tutte le altre basterebbe una relazione tecnica.Abuso nell'abuso, insomma, atteso che il Ministero non pu imporre alcunch in quando la Legge parla chiaro nella parte in cui dice che la classificazione sportiva richiesta dall'importatore (e non pu essere imposta dal Ministero e dal funzionario).Cosa fare adesso:intanto cercare di ottenere una copia della circolare - mentre leggete queste note una richiesta di accesso agli atti da parte di FISAT come ente promotore di interessi collettivi ai sensi dell'articolo 1 c. 4 del D.Lgs. 20 dicembre 2009, n. 198, (legge Class Action) sta partendo all'indirizzo del Ministero.Non credo ci risponderanno ma siamo gi pronti a fargli causa.Una volta ottenuta la circolare ammesso che esista vedremo cosa c' scritto ma se le cose stanno nei termini che ci aspettiamo dovremo fare una bella causa per l'annullamento (al TAR) o un paio di class action (una come importatori ed una come cittadini interessati potenzialmente alle importazioni europee).E' ancora presto per i dettagli che vedrete prossimamente, sappiate che siamo pronti ad agire (meglio tardi che mai questa volta si applica a FISAT); conoscerete i dettagli nei prossimi giorni atteso che dovremmo avere l'appoggio anche di altri siti ed associazioni.Sia chiaro che senza il vostro appoggio FISAT non pu fare nulla per cui l'esito finale dipende solo da noi.

    Simone Ciucchi

  • Sede della rivista

    Associazione Federazione Italiana

    Storia Armi e Tiro Strada Maggiore 88 40125 Bologna

    Direttore responsabile Simone Ciucchi

    Collaboratori Simone Ciucchi, Silvia Gentile, Lucio

    Michele Balbo, Daniele Belussi, Michele Bertoni, Domenico Cipri, Cristiano Corona, Massimo Fenu,

    Mauro Minervini, Diego Ruina, Michele Schiavo, Bruno Spadi,Alberto

    Sparapan, Andrea Toso Alessio Traversa.

    Progetto grafico e impaginazioneDiego Ruina - www.diegoruina.com

    Sito e gestione webMichele Schiavo

    ULTERIORI CONTATTI ED INDIRIZZI SU WWW.ETERNAVIGILANZA.IT

    Registrazione del Tribunale di Bologna

    n. 8203 del 21.9.2011

    I dati e le informazioni presenti in questa rivista sono a puro

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    collaboratori ed il webmaster, non si assumono nessuna

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    ed all'associazione.

    IL BLACK RIFLE PEZZO PER PEZZO 2PARTEPAG 15

    GUN PAINTING, CALCIATURAPIXEL CAMOPAG 44

    IL BLACK RIFLE PEZZO PER PEZZO 2PARTEPAG 15

    GUN PAINTING, CALCIATURAPIXEL CAMOPAG 44

    Progetto grafico by Render2

  • N4 GIUGNO 2012N4 GIUGNO 2012 SOMMARIOSOMMARIO

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  • le ottime spade dei propri ope-ratori con la fornitura delle SIG Sauer P250 Compact (immagine 2), in sostituzione delle SIG Sauer P-229 in calibro .357 SIG (immagine 3) gi in dotazione. Ma il tasto dolente degli Sky Marshals il tipo di munizioni utilizzate, argomento che stato pi volte trattato dai media ameri-cani e da indagini svolte dalla stessa Transportation Security Administration per evitare che even tua l i pa l l e i n ove r -penetration colpiscano i piloti ed i sistemi idraulici che permettono di gestire l'aereo, o il personale dell'equipaggio ed i passeggeri. E' semplice capire quanto sia complesso utilizzare efficace-mente un'arma all'interno di uno stretto corridoio, affollato di per-s o n e i n u n a s i t u a z i o n e d'emergenza, una circostanza che richiede elevate capacit di tiro ed armi e munizioni eccellen-ti. Attualmente le munizioni pi utilizzate sono quelle a punta cava come quelle prodotte dalla

    Americani residenti negli Stati Uniti ed avere una fedina penale linda e casta. Dovranno avere meno di 37 anni, anche se ci sono eccezioni per i veterani che hanno servito il paese e per gli operatori con significative espe-rienze maturate nelle Forze Armate e nelle Forze dell'Ordine. I candidati che soddisfano questi criteri saranno ammessi alle sele-zioni psico attitudinali e se in pos-sesso degli standard richiesti dall'Agenzia, frequenteranno un corso diviso in due fasi della dura-ta complessiva di 15 settimane, che li abiliter quali Federal Air Marshals per essere assegnati ad una delle 21 sedi della FAMS distribuite sul territorio america-no.

    Armi e MunizioniUna spada fa stare l'altra nel fode-ro (G. Herbert), ne sono coscienti gli operatori di tutto il mondo, e nel 2009 la Federal Air Marshal Service ha firmato un contratto multi-milionario per avvicendare

    Compiere questa missione richiede un team di professionisti che quotidianamente sappiano confondersi con i passeggeri e sfruttando le proprie capacit investigative, le informazioni acquisite in collaborazione con altre Agenzie Federali (tra cui quelle della FBI Counterterrorism Task-Force) e sopratutto la capa-cit e la necessaria competenza nella difesa a mani nude e nell'utilizzo delle armi da fuoco, riescano ad impedire azioni cri-minali sui voli commerciali.

    Il lavoro dei Federal Air MarshalsGeneralmente volano per 181 giorni all'anno, 15 giorni al mese, 5 ore al giorno, per un totale di 900 ore annue trascorse in un aereo, con una retribuzione media di 40.000 dollari annui. Al fine di servire come Federal Air Marshal, le persone interessate devono soddisfare determinati criteri di ammissibilit, i candidati d e v o n o e s s e r e c i t t a d i n i

    DI CRISTIANO CORONA

    Gli Sky Marshals (tradotto in "sceriffi del cielo") sono agenti di polizia che fanno parte dell'Agenzia Federale Americana chiamata Federal Air Marshal Service (FAMS, immagi-ne 1) che opera sotto la direzione della Transportation Security Administration (TSA). La Federal Air Marshals Service ha una missione:

    Proteggere l'America e promuovere la fiducia nel sistema dell'aviazione civile della nazione individuando, scoraggiando e sconfiggendo atti ostili

    sui vettori aerei

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  • TECNICHE DI TIROTECNICHE DI TIRO

    Speer, le Gold Dot con palla Hollow Point da 125 grani. Alcuni operatori utilizzano le Glaser Safety Slug, munizioni frangibili a punta cava contenenti pallini (numerazione U.S.A.) del 12 (pari a 1,3 mm di diametro) per la versione blue o del 6 (pari a 2,8 mm di diametro) per la versione silver. Questultima presenta maggiore penetrazione rispetto alla precedente per le maggiori dimensioni dei pallini. La princi-pale caratteristica che ha portato alla scelta di queste munizioni quella di avere una bassa pene-trazione in materiali comuni (per es. nel legno o nella lamiera delle portiere di automobili, ecc.), scar-sa tendenza al rimbalzo ma alta efficacia nel caso di impatto diret-to a causa dellelevata quantit di tessuto distrutto .

    Il Federal Air Marshal Tactical Pistol Course (TPC):Nell'impiego delle armi, ad un Federal Air Marshal viene richie-sto il pi alto standard qualitativo previsto tra tutte le agenzie fede-rali e per tutta la durata del loro servizio sono tenuti a ripetere ogni 3 mesi una prova di qualifi-cazione, il Federal Air Marshal Tactical Pistol Course (TPC). In tutti gli esercizi vengono utilizzati i bersagli FBI QIT da 19x31 come quello nell'immagine 9, ma per comodit, visto che in Italia non sono facilmente reperibili, potrete sostituirli con dei comuni bersagli IPSC METRIC TARGET. Unendo la zona A, C e tutta la testa del bersaglio (zona B) otterrete una zona simile alla bottiglia del bersaglio QIT come visibile nell'immagine 10. L'idoneit viene assegnata pre-miando TEMPO e PRECISIONE, il punteggio massimo realizzabile 150 punti, per la qualificazione ne sono necessa r i 135 . Assegnate 5 punti per ogni colpo all'interno della bottiglia, i colpi in zone diverse assegneranno 2 punti, le miss (i colpi non presenti sul bersaglio) assegnano 0 punti. Tutti gli esercizi dovranno essere

    Sopra: spazi angusti ed affollati sono tra gli elementi che rendono maggiormente com-plesso luso di un arma da fuoco nelle situazioni in cui gli Air Marshal potrebbero interve-nire.

    Sopra: uno dei munizionamenti pi utilizzati sono le Speer Gold Dot con palla Hollow Point

    Sotto: altro munizionamento adottato sono le Glaser Safety Slug, munizioni frangibili contenenti pallini. Scarsa tendenza al rimbalzo ed alla penetrazione in legno lamiere e tessuti duri, ma massima efficiacia nel caso di impatto con tessuti come dimostrano le foto in basso sono tra le motivazioni che hanno spinto a scegliere questo particolare tipo di munizione.

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  • svolti entro il tempo massimo di esecuzione. La somma dei tempi di ogni esercizio dar il tempo totale di riferimento all'idoneit. Per esempio, nel primo esercizio avete sparato il primo colpo in 1.70 sec., il secondo in 1.55 sec, il vostro tempo totale di 3.25 sec. su 3.30 previsti, siete quindi idonei all'esercizio seguente. Anche un solo esercizio svolto fuori tempo massimo non vi per-metter la qualificazione.

    La selezione molto severa, ricordati la regola degli Sky Marshals:

    IF YOU DON'T QUALIFY, YOU DON'T FLY! (tr. SE NON TI QUALIFICHI, NON VOLI!)

    BRIEFING SULLA SICUREZZAPrima di iniziare questo diverten-te esercizio bene ricordarti che la prudenza non mai troppa, per questo rileggi le procedure di svolgimento fino a quando non avrai pi dubbi, usa sempre il buon senso e valuta se realmen-te sei in grado di effettuarlo. Allenati sotto la supervisione e la consulenza di un Istruttore quali-ficato e applica tutte le norme di sicurezza:

    - Considera tutte le armi sempre cariche e pronte a sparare.Questa la prima regola fonda-mentale da rispettare. Verifica sempre in quale condizione l'arma che stai maneggiando e anche se hai verificato che l'arma scarica, maneggiala come se fosse pronta a sparare.

    - Tieni sempre l'arma verso una direzione sicura.Una direzione sicura dell'arma quella che non arrecher nessun

    danno a qualcosa che non vuoi colpire. Sii sempre consapevole dell'esatta direzione della canna della tua arma ed in base alle circostanze valuta la posizione di sicurezza pi idonea.

    - Se non devi sparare, tieni il dito lontano dal grilletto.Muoversi con il dito nel grilletto crea una condizione di estremo pericolo, una banale caduta o un urto della mano su una protube-ranza porter al c.d. colpo acci-dentale. Il corretto maneggio dell'arma quando non si deve sparare o dopo averlo fatto tenere il dito indice fuori dalla guardia del grilletto, lungo il car-rello.

    - Conosci il tuo bersaglio e cosa c' dietro.Devi essere assolutamente certo di aver localizzato ed identificato il tuo bersaglio e prima di sparare conoscere cosa c' dietro ad esso. Non sparare mai in direzio-ne di un bersaglio se pensi di poter arrecare danni a persone o cose che si trovano nelle sue vicinanze o immediatamente dietro.

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  • TECNICHE DI TIROTECNICHE DI TIRO

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  • FORMAT PER LA REGISTRAZIONE DEI TEMPI E DEI PUNTEGGI

    RICORDA: Assegante 5 punti per ogni colpo allinterno della bottiglia, i colpi in zone diverse assegneran-no 2 punti, le miss assegnano 0 punti.

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  • UPPER RECEIVER

    FLASH HIDERSPEGNIFIAMMA

    BARRELCANNA

    GAS TUBETUBO GAS

    FRONT SIGHT BLOCKBLOCCO MIRA FORNTALE

    UPPER RECEIVERASSEMBLY

    BARREL ASSEMBLY

    FLASH HIDERSPEGNI FIAMMA

    PEEL WASHERRONDELLA BLOCCAGGIO

    BARREL CANNA BARREL NUT

    DELTA RINGANELLO A DELTA

    DELTA RING WELD SPRING

    MOLLA DI RITENZIONE DELTA RING

    RETAINING RINGANELLO DI

    RITENZIONERETAINING RING

    ANELLO DI RITENZIONE

    RETAINING RING DELTA RING

    WELD SRPRING BARREL NUT

    DI DIEGO RUINA

    A c o m p l e t a m e n t o dellarticolo pubblicato su 2 numeri fa ecco la seconda par te de l glossario schematico delle principali parti di un ar15.

    15

  • TECNICATECNICA

    GAS TUBETUBO GAS

    BARREL

    FRONT SIGHT ASSEMBLY / BLOCCO MIRA FRONTALE

    BAYONET LUGATTACCO

    BAIONETTASLING SWIVEL

    MAGLIETTA CINGHIA

    SPRINGMOLLA

    FRONT SIGHTDETENTFERMO MIRA

    FRONTALE

    FRONT SIGHTTOOL

    ATTREZZO MIRA

    FRONTALE

    GAS TUBE PINSPINA TUBO GAS

    FRONT SIGHTMIRA FRONTALE

    SWIVEL MOUNT FOR

    CARBINE ONLY

    SWIVEL MOUNTBASE

    PORTAMAGLIETTA

    SWIVEL MOUNTBASE

    PORTAMAGLIETTA

    SWIVLE LOCKINGBAR

    BLOCCO BASE

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  • SPRING PINPERNO MOLLA

    SPRINGMOLLA

    C.H. LATCHAGGANCIO MANETTA

    CHARGING HANDLEMANETTA

    DARMAMENTO

    CHARGING HANDLE / MANETTA DARMAMENTO

    REMOVABLE CARRYING HANDLE / MANIGLIONE STACABILE SOLO PER RECIVER A3

    CARRYNG HANDLE

    MANIGLIONE DI TRASPORTO

    CLAMPGANASCIA C.H. NUTS

    DADI MANIGLIONE

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  • TECNICATECNICA

    AB

    C

    A- BUFFER TUBE - TUBO BUFFERB- STEPPEND SPACER - DISTANZIATORE CALCIOC- BUTTSTOCK ASSEMBLY- ASSEMBLAGGIO CALCIATURAD- SPING - MOLLAE- TAKEDOWN PIN DETENT - SPINA RITENZIONE TAKEDOWN PINF- TAKEDOWN PIN - PERNO BLOCCAGGIO RECEIVERG- SELF LOCKING SCREW - WITE AUTOBLOCCANTE FISSAGGIO CALCIOH- BUTTSTOCK - CALCIOI- BUTTPLATE GROUP - COME SI CHIMA IN ITALIANOL- SELF LOCKING SCREW - VITE AUTBLOCCANTEM- SLING SWIVEL - MAGLIETTA CINGHIAN- ACCESS DOOR - SPORTELLO ACCESSOO- ACCESS DOOR LOCK - BLOCCO SPORTELLOP- BUTTPLATE - COME SI CHIAMA IN ITALIANO Q- PIN - PERNOR- HINGE - CERNIERAS- DOOR - SPORTELLOT- BUTTSTOCK SCREW - VITE CALCIO

    D

    E

    F

    G

    RIFLE BUTTSTOCK / CALCIO FUCILE

    HI

    L

    M

    N

    O

    P

    Q

    R

    S

    T

    ATTENZIONE: RIMUOVENDO LA VITE DEL CALCIO (ELEMENTO T) E SFILANDOLO DAL TUBO BUFFER ; ESCONO DALLA SEDE LA MOLLA D ED IL PERNO E, PICCOLI E FACILMENTE PERDIBILI ......

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  • PRESS ACTION SPRINGMOLLA DI RIARMO

    BUFFER ASEMBLY

    BUFFER RETAINER RITENZIONE BUFFER

    ATTENZIONE: SVITANDO IL BUFFER TUBE, SALTANO VIA MOLLA E RELATIVO PERNO

    DI RITENZIONE

    A B

    C

    D

    A- BUFFER TUBE - TUBO BUFFERB- BUFFER RETAINER - RITENZIONE BUFFERC- SPING - MOLLAD- LOWER RECEIVER

    TENERE FERMO IL PERNO IN POSIZIONE

    19

  • CARBINE BUTTSTOCK / CALCIO CARABINA

    A

    B

    BUFFER TUBETUBO BUFFER

    RIFLE

    CARBINE

    SPRINGMOLLA

    BUFFER RETAINERRIT.BUFFER

    A- BUFFER TUBE - TUBO BUFFERB- COLLASSABLE BUTTSTOCK - CALCIO COLLASSABILE

    LOCKING RINGANELLO DI

    BLOCCAGGIORECEIVEREND PLATE

    PLACCA FINALE RECIVER

    ATTENZIONE: MOLLA D E PERNO E DEL TAKE DOWN PIN H NELLA CARABINA SONO TRATTENUTI AL LORO POSTO DAL RECEIVER END PLATE C, TRATTENUTO IN POSIZIONE A SUA VOLTA DAL LOCK RING B. SVITANDO QUESTULTIMO FARE ATTENZIONE A NON PERDERE QUESTI 2 PICCOLI ELEMENTI!!

    A

    B C

    D E

    F

    G

    H

    I

    A- CARBINE BUFFER TUBE - TUBO BUFFER CARABINAB- LOCKING RING - ANELLO DI BLOCCAGGIOC- RECEIVER END PLATE, PLACCA FINALE RECEIVERD- SPING - MOLLAE- TEKE DOWN PIN DETENT - RITENZIONE TAKE DOWN PINF- BUFFER RETAINER - RITENZIONE BUFFERG- SPRING - MOLLAH-TAKE DOWN PIN - PEENO BLOCCO CRECEIVERI- LOWER RECEIVER

    TECNICATECNICA

    20

  • A- CARBINE BUFFER TUBE - TUBO BUFFER CARABINAB- COLLASSABLE BUTTSTOCK, - CALCIOLO COLLASSABILEC- LOCKING PIN - PERNO BLOCCAGGIOD- SPRING . MOLLAE- BUTTSTOCK - CALCIOF- RELEASE LEVER - LEVA DI SBLOCCAGGIOG- RETAINING NUT - DADO DI RITENZIONEH- SPRING PIN - PERNO MOLLA

    C

    D E

    F

    G

    H

    CARBINE BUFFER

    RIFLE BUFFER

    ACTION SPRINGMOLLA RIARMO

    ACTION SPRING

    LUNGHEZZA MOLLA DI RIARMO SCARICAFUCILE: 29,85 CM MINIMO 34,29CM MASSIMOCARABINA: 25,56CM MINIMO 28,58 CM MASSIMO

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  • AB

    C

    D

    E

    F

    G

    H

    I

    A- PISTOL GRIP SCREW - VITE IMPUGNATURA A PISTOLAB- LOCKWASHER - RONDELLA DI BLOCCOC- PISTOL GRIP - IMPUGNATURA A PISTOLAD- SPRING - MOILLAE- SAFETY DETENT - RITENZIONE LEVA SICURAF- SAFETY LEVER - LEVA SICURAG- SPRING - MOLLAH- PIVOT PIN DETENT - RITENZINE PIVOT PINI- PIVOT PIN -PIN CARDINE

    ATTENZIONE: MOLLA D E PERNO E DELLA LEVA SICURA F, SONO TRATTENUTI IN POSZIONE DALLIMPUGNATURA APISTOLA C.SVITANDO LA VITE A LIMPUGANTURA SI SPOSTA ED I PEZZI D ED E ESCONO DALLA SEDE

    F

    PINTRIGGER GUARDPROTEZIONEGRILETTO

    1

    2PREMERE IL PIN A MOLLA SULLA SXRUOTARE IL PARA GRILLETTO

    TECNICATECNICA

    22

  • BOLT CATCH SPRINGMOLLA BLOCCO OTTURATORE

    BOLT CATCH BLOCCO

    OTTURATORE

    SPRING PINPERNO MOLLA BOLT CATCH PLUNGER

    STANTUFFO BLOCCO OTTURATORE

    MAGAZINE CATCHSPRING

    MOLLA AGGANCIOCARICATORE

    MAGAZINE BUTTONPULSANTE SGANCIO

    CARICATORE

    MAGAZINE CATCHAGGANCIO CARICATORE

    HAMMERCANE

    HAMMER PINPERNO CANE

    HAMMERCANE

    HAMMER SPRINGMOLLA CANE

    23

  • DISCONNECTORDISCONNETTORE

    TRIGGERGRILLETTO

    TRIGGER PINPERNO GRILLETTO

    DISCONNECTOR SPRINGMOLLA DISCONNETTORE

    TRIGGER SPRINGMOLLA GRILLETTOTRIGGER

    GRILLETTO

    TECNICATECNICA

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  • ATTUALITAATTUALITA

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  • Gary Burris, storico istruttore di tiro IDPA da sempre attentissimo ai diritti dei tiratori non USA, prov a chiedere il supporto dell'IDPA tre anni fa allo Shot Show e ci risposero picche (come fece del resto anche l'IPSC). E la risposta semplice: le stori-che associazioni internazionali di tiro sono troppo affezionate ai soldi che fanno per mettersi in un'altra battaglia, quella pi importante, per difendere il diritto di possedere quegli strumenti che servono a praticarli e che in tanto vogliono levarci.Dopo i due niet arrivammo alla conclusione che ancora una volta avremmo dovuto fare da soli ed optammo per fondare un'associazione che coniugasse sin dal proprio Statuto, sport e diritto di possedere armi; era il Maggio 2011 e presso il ristoran-te Taste of Texas di Houston, famoso per essere il preferito della famiglia Bush, nasceva la Lone Star Shooting Association (LSSA), il cui board of directors si compone delle seguenti persone, oltre al gi citato Gary Burris:

    -Garry Newton, infermiere pro-fessionale ed ex medic dei

    Queste associazioni ci sono e le pi importanti certamente le cono-sciamo ma la pi attiva in termini di difesa del diritto di possedere armi dei cittadino non a stelle e strisce sicuramente la Second Amendment Foundation che ha fondato proprio per questo la International Association for the Protection of Civilian Arms Rights (IAPCAR) che ha visto recente-mente l'arruolamento di molte associazioni di tiratori e collezio-nisti europei.

    Lone Star Shooting Association

    ......quando durante le intermi-nabili discussioni con un gruppo di tiratori texani che conoscevano la situazione italiana ed europea (Gary Burris e Garry Newton, tanto per citarne un paio) - si ragionava di trovare il miglior modo di coniugare uno sport di tiro con armi di tipo pratico con il diritto di possedere armi, arrivan-do alla conclusione che le due cose sinora separate dovevano per forza sposarsi.Perch se da un lato sport e attivi-smo in genere mal si mischiano, nel nostro caso tutto particolare fare sport tralasciando l'attivismo di tutela del diritto di possedere armi in modo legale e responsa-bile significa trovarsi presto senza gli strumenti necessari alla nostra passione, come sanno ormai benissimo in Inghilterra (divieto di armi corte e fucili semiauto) e Australia (pi o meno la stessa solfa).In sostanza era ora di fare quel passo in pi fornendo agli appassionati la possibilit di fare tiro pratico aiutando nel frattem-po quelle associazioni i interna-zionali che si occupano di difen-dere il possesso legale e respon-sabile di armi.

    DI SIMONE CHIUCCHI

    26

  • ASSOCIAZIONIASSOCIAZIONI

    Berretti verdi USA;-Bob Wolff, ingegnere e grande esperto nell'organizzazione di match 3 gun;-Mike Willis, Istruttore della scuo-la di Brian Hoffner;-Mark Johnson, istruttore di tiro e proprietario di una scuola di defensive shooting per operatori della sicurezza; -Said Abou Merhi, commerciali-sta e tiratore storico IDPA;

    Voglio subito chiarire che la LSSA inquadrata come una 501 3 company, il che significa che non pu fare profitti (come le nostrane no profit) e che deve per statuto adoperarsi nell'organizzazione di eventi sportivi per la protezione del possesso di armi legale e responsabile; in questo senso ci piace pensare che sia molto vici-na al messaggio originale del mitico Jeff Cooper, fondatore ed ideatore dell'IPSC.Volevamo un'associazione che potesse organizzare ogni tipo di gara ed ogni tipo di disciplina (dal tiro con la pistola al tiro sniper al softair) e per farlo avevamo biso-gno di un punteggio semplice e quindi rapido da calcolare in modo da consentire un veloce reset dell'esercizio anche quan-do sul campo erano state usate pi armi (ad esempio pistola e fucile oppure pistola + fucile ecc. ecc.); ognuno di noi aveva espe-rienza con altri tipi di punteggio, dall'IDPA al IPSC, e ci rendemmo conto che quando si avevano tre armi sul campo i conteggi sem-bravano non finire mai, la gara non scorreva, si formavano i tanto temuti colli di bottiglia che affollano uno stage.Optammo quindi per un sistema tipo Paladin, inventato da un gior-nalista della rivista American Handgunner molti anni fa e rivisto da alcuni club che gi facevano competizioni 3 gun; in sostanza si parte dal tempo base per l'effettuazione dell'esercizio e poi si aggiungono cinque secondi per ogni bersaglio non neutraliz-zato, dieci per ogni bersaglio non

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  • minaccioso colpito (e quindi da non colpire) e quindici secondi per ogni bersaglio non ingaggia-to.I bersagli si neutralizzano con un colpo nella zona centrale (con-trassegnata da un cinque) o due colpi in ogni zona del bersaglio, lasciandovi decidere se preferire la precisione (con un colpo solo) o l a v e l o c i t c o n d u e . I bersagli frangibili o abbattibili sono ovviamente neutralizzati quando sono rotti o abbattuti.Facile no ?Il tiratore finisce lo stage, il safety officer gli fa scaricare l'arma e subito in grado di stabilire i pun-teggi (spesso senza neanche muoversi dalla propria posizione) e gi pu dichiarare lo stage sicu-ro in modo da poterne consentire il riattamento.Il sistema funziona alla grande e lo abbiamo dimostrato in pi occa-sioni sia da quella che da questa parte dell'oceano, dove abbiamo organizzato ormai parecchi match nelle condizioni pi difficili (anche sotto la pioggia) venendo

    fuori alla grande da ogni difficolt.Ma se dal lato USA certe discipli-ne trovano sempre buona acco-glienza, ci non detto nel vec-chio continente dove ci sono le arcinote difficolt dovute spesso alle titubanze, anche comprensi-bili, dei gestori dei campi di tiro dinamico, dovute principalmente alla potenza ed alla rumorosit delle armi lunghe in cal. 223.E per vincerle abbiamo dovuto iniziare molto in sordina con armi lunghe in calibro da pistola accoppiate a pistole e shogun mentre nel privato di un piccolo campo di tiro si sperimentava il tiro dinamico con le armi lunghe .223 cercando di valutarne l'utilizzabilit sul nostro territorio.Ma prima di tutto occorreva un portabandiera per la nostra disci-plina e lo trovammo in Fabio Guerra che gi investendo dei soldi di tasca propria che non sperava certo di recuperare orga-nizz una gara di 3 gun con armi lunghe in calibro da pistola, cui risposero circa 45 tiratori che finalmente avevano una possibi-

    lit di tirar fuori dalla cassaforte le proprie CX4 ma anche UZI e MP5.Fu un successo, una gara su 5 stages arbitrata dai safety bolo-gnesi del Tactical Shooters Club che Gary Burris aveva preparato la settimana prima.

    Come detto il successo fu note-vole ma non ci bastava ; voleva-mo allargare il numero dei safety officer certificati e far entrare una volta per tutte le armi in calibro .223; prendemmo al volo l'occasione con la gara successi-va, sempre organizzata dal miti-co Fabio Guerra al campo del mitico Esterino Magli, in cui si usarono le armi .223.Non che durante quell'anno fossi-mo stati con le mani in mano, tutt'altro.La sperimentazione fatta presso il nostro campetto bolognese ci aveva portato alla conclusione che il .223 crea problemi di frago-re solo se la palla fa un lungo tragitto ma non ne crea affatto almeno non pi di una pistola se il parapalle rimane nei 50 metri,

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  • distanza tipica del tiro dinamico con armi lunghe. La voce cominciava a girare e i direttori di campo iniziarono a far sparare con le armi in .223 e .308 in competizioni dinamiche che avevano molto successo, anche grazie al fatto che con un Norinco M4 si pu avere un ottimo fucile da battaglia per meno di mille euro.Un altro grande risultato stato il coinvolgimento del grande Ciro Zeno, vulcanico presidente del Cuneo Combat Club che accetto di organizzare un corso safety LSSA cui parteciparono dodici allievi che rendevano il club per-fettamente autosufficiente sul piano dell'organizzazione delle gare.Ad oggi l'organizzazione italiana si basa su 3 club organizzatori

    (Robin Academy club di Fabio Guerra, Cuneo Combat Club, Challenge Italia ASD) per espan-dersi al mondo del tiro dinamico softair atteso che il punteggio LSSA si presta molto bene alle gare di tiro 3 gun anche con le repliche giocattolo.Anzi, Gary Burris pensa che pro-prio il softair sar lo strumento finale per avvicinare al tiro le nuove generazioni in quanto pu dare loro la sensazione autentica dello sport senza le lungaggini burocratiche cui sono assogget-tate le armi vere.Se volete sapere di pi potete andare al sito WWW.LSSA.US che ha la traduzione in lingua italiana con tanto di regolamenti e documentazioni, foto e filmati. Prossimo appuntamento italiano il 7 ed 8 Luglio 2012 per National

    Rifle LSSA 2012 mentre a livello internazionale sar da non per-dere sar il primo World 3-Gun Shoot che si terr a Houston (Te-xas) nei giorni 12 e 12 Maggio 2013 in occas ione de l la Convention NRA e che sar orga-nizzato su quindici stage con uno, ci dicono i soliti ben informa-ti, in cui sar possibile tentare un assaggio di tiro sniper a lunga distanza sulla distanza del miglio, padrino della manifestazione ovviamente il gi citato Gary Burris.Affronteremo nelle prossime uscite le peculiarit del punteggio LSSA Paladin chiarendo quanto sia semplice da usare ed adatta-re ad ogni tipo di arma e di com-petizione (airsoft, sniper, shotgun ecc.) .

    ASSOCIAZIONIASSOCIAZIONI

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  • DI MICHELE SCHIAVO

  • EX ORDINANZAEX ORDINANZA

    Verso linizio degli anni 30 i progettisti dell esercito russo sta-vano cercando un nuovo fucile semiau-tomatico con cui rifor-nire larmata rossa, vista linadeguatezza del Mosin-Nagant 1891. Nel 1936 venne-ro analizzati diversi prototipi realizzati da alcuni progettisti, che nel corso dei succes-sivi anni sarebbero diventati nomi illustri nel settore armiero, Sergei Gavrilovich Simonov e Fedor Tokarev.

    UN POCO DI STORIA

    Inizialmente la gara venne vinta da Simonov con la sua carabina AVS-36, arma il cui progetto nacque nel 1930 e prevedeva un fucile automatico a presa di gas con pistone corto, camerato per la munizione 7.62x54 mmR. Le impressioni dei soldati furo-no per negative. Vennero criti-cati il caricatore troppo ingom-brante, la poca controllabilit nel tiro a raffica ed il freno di bocca non riusciva a contenere lesasperazione della munizio-ne. Nel 1938 larma venne cos abbandonata e si decise di indi-re una nuova gara.Simonov propose una versione aggiornata del proprio fucile, ma probabilmente per una scel-ta legata dalla amicizie e simpa-tie, la commissione, su indica-zione di Stalin, vot per un nuovo prototipo proposto da Fedor Tokarev - l SVT-38.

    Un fuc i le semiautomat ico appartenente ad un progetto iniziato quasi 20 anni prima, anchesso a presa gas a pistone corto ed otturatore scorrevole, presa di gas regolabile e predi-sposizione per il montaggio di un ottica.La produzione inizi nel luglio 1939. Per anche questo fucile n o n v e n n e a p p r e z z a t o dall'armata rossa: poco gestibi-le nel tiro automatico, grandi problemi di alimentazione con sganci del caricatore; le fredde battaglie della guerra d inverno contro la Finlandia fecero si che il progetto fosse rivisto. Successivamente nel 1940 Fedor ridisegn il fucile renden-done pi semplice la produzio-ne, modificando l'attacco del caricatore, semplificando il coprimano ed accorciando e spostando l'asta di pulizia sotto

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  • la canna. La fabbricazione di SVT 38 ter-min quindi nellaprile 1940 dopo una produzione di 150'000 pezzi, per poi passare al rivisto modello SVT 1940. La nuova produzione inizi a pieno regi-me nel luglio 1940 e, favorita dalla semplificazione produtti-va, la produzione arriv gi a 70'000 in meno di sei mesi, sfruttando i 3 arsenali dell' Unione Sovietica: Tula, Izhevsk and Kovrov.Nel frattempo, vista l'espe-rienza passata dapprima con AVT e poi con l'SVT-38, gli arse-nali di stato continuarono c o m u n q u e l a p r o d u z i o-ne/conversione dei Mosin-Nagant 1891-30.Durante l'invasione tedesca del 1941, la distribuzione degli SVT-40 aveva raggiunto una diffusione del 30% circa, ma a causa delle grandi perdite inflit-te dai tedeschi durante i primi

    Alcuni poster della propaganda sovietica delleopoca che ritraggono lSVT40

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  • EX ORDINANZAEX ORDINANZA

    mesi di guerra, molti fucili furo-no depredati e successivamen-te riutilizzati dalle truppe germa-niche con soddisfazione, tant che vennero anche accettati dalla Wehrmacht. I codici del SVT-38 e SvT-40 f u r o n o r i s p e t t i v a m e n t e Selbstladegewehr 258(r) e Selbstladegewehr 259(r). Vista comunque la pi rapida produ-zione dei Mosin-Nagant, e l'alto numero di armi richiesto dalle truppe, fu aumentata la produ-zione della carabina bolt-action a scapito del fucile semiauto-matico. Si pass dal milione di pezzi prodotti nel 1941 ai soli 264'000 del 1942, anno in cui Izhevsk cess la produzione per dedicarsi interamente ai Mosin-Nagant. Verso la fine del 1941 venne anche prodotta una versione sniper, dotata di ottica PE/PU, la stessa del Mosin-Nagant; Solo 51'710 pezzi sni-per vennero prodotti, caratteriz-zati dalla presenza delle fresa-ture del receiver sia longitudina-le, sia trasversale posta supe-riormente, che serviva per bloc-c a r e i l p e r n o p a s s a n t e dell'ottica; solo questultima fresatura caratterizza le versio-ni sniper. La produzione del SVT-40 sniper cess completa-mente nel 1942 e vennero pro-

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  • dotti 51'710 pezzi.Nel 1940 anche una variante carabina venne prodotta in pochi pezzi, ma la produzione fu solo a scopo per lo pi speri-mentale, i pochi esemplari pro-dotti furono chiamati SKT-40.Nella seconda met del 1941 la produzione rallent considere-volmente in favore dei Mosin-Nagant, vennero introdotte alcune semplificazioni di produ-zione, quali una nuova versione del freno di bocca realizzata con 4 fori, finiture di lavorazione pi grezze, la fascetta per l'attacco della cinghia pass alla variante senza anello per quella frontale e quella realizzata con il foro nel calcio per quella posteriore, ma rimaneva comunque un arma complessa da realizzare, tanto che nel 1942 ne vennero pro-dotti solo 264'000 pezzi.Nel 1943, a causa della carenza di armi automatiche, una nuova variante automatica venne pro-dotta, differenziandosi per il pacchetto di scatto, dove la sicu-ra fungeva anche da selettore di tiro. Queste armi furono comun-que una delusione a causa dei problemi strutturali dell'arma, spesso si presentarono casi di rottura del calcio, rapido deca-dimento della canna. La produ-zione della variante automatica, AVT-40 non super i 15'000 pezzi prodotti.La produzione del SVT-40 cess completamente nel 1945,

    In alto: la leva di sgancio caricatore sia in posione ripiegata lungo il calcio che in posizone aperta che permette lo sgancio del caricatore.A destra: il castello dellarma con i numerosi punzoni, e lotturatore, colore melanzana. Questultimo in origine era acciaio naturale come gli sks, il colore brunastro rossiccio a cui simo abituati frutto di un bruni-tura durante la riarsenalizzazione, ulteriormente condita con le scritte apenne elettrica della matricola.

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  • dopo un totale di circa 1'600'000 pezzi prodotti tra SVT-38 e SVT-40.

    TECNICA: Lo SVT-40 un fucile semiauto-matico a presa di gas. Alcuni accorgimenti tecnici davan-guardia, fecero da capostipite per molte armi di successiva produzione talvolta fino alle armi moderne:

    -Lotturatore con chiusura di tipo scorrevole, presente poi nel SKS e nel SAFN e FAL della FN, ad esempio.

    -Camera di cartuccia con solchi di contropressione per facilitare il distacco del bossolo dalla parete, ripreso poi anche nella famiglia G3 dellHK.

    -Valvola presa gas regolabile.

    -Riarmo tramite pistone a corsa corta, soluzione che permette lapertura dellotturatore con pochi pesi in movimento, garan-tendo minor squilibrio dellarma nel momento del riarmo.

    -Caricatori con alta capacit di fuoco rapidamente intercam-biabili.

    Larma completamente realiz-zata con parti lavorate dal pie-no, persino il paraluce del miri-

    EX ORDINANZAEX ORDINANZA

    In alto: la mira regolabile a scorrimen-to.Al centro: anno di produzioneed arsenale assieme ad altri punzoni. le lavorazioni sono decisamente pi che rusticheA sinistra: la leva sella sicura e il realtico scasso nella calciatura di legno.

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  • In alto e a sinistra: otturatore e porta-otturatore, originariamente la finitura era acciaio natuale; completamente ribruniti in tutti gli esemplari riarsena-lizzati hanno assunto il caratteristico colore bruno violaceo.Sotto: estremit della canna con il blocco mira frontale ricavato dal pieno, lattacco baionetta , e lo spe-gnifiamma a 4 fori, di tipo pi recente.Nella pagina a fianco invecie un detta-glio dello spegnifiamma a 12 apertu-re di primo tipo.

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  • EX ORDINANZAEX ORDINANZA

    Asinistra, il pacchetto di scatto smon-tato comprende lo sgancio caricato-re, il ponticello e la la sicura.In basso: un particolare della presa gas regolabile in 5 posizoni trtamite un nottolino pentagonale con indica-ta su ogni faccia lapertura, e la chia-vetta multiuso impiegata anche per la sua regolazione. Si noti il foro penta-gonale; apposta per regolare la presa gas

  • no e la leva della sicura; Il pacchetto di scatto presenta una leva di sicura di tipo a ban-diera, dove nella posizione ver-ticale impedisce fisicamente larretramento del grilletto. Ruotando la leva della sicura verso sinistra si libera la corsa del grilletto.(nelle versione auto-matica AVT, se ruotata verso destra, invece, abilitava il tiro in modalit automatica. Con il selettore nella parte automati-ca, il grilletto indietreggia mag-giormente e fa si che il discon-nettore non riesca ad eseguire il trigger reset).Una volta premuto il grilletto, questo, per mezzo di una leva sgancia il cane, tenuto in tensio-ne da una molla; da notare che in questarma anche presente una sicura allotturatore, com-posta da un secondo leveraggio che lascia libero il cane solo nel momento in cui lotturatore completamente abbassato in chiusura.Il cane, una volta liberato, i m pa t t a s u l p e r c u s s o r e , anchesso ricavato dal pieno, il q u a l e s b a t t e n d o c o n t r o linnesco della munizione ne causa lo sparo.La canna lunga 625mm e pre-senta 4 rigature destrorse, verso la parte terminale presen-ta il foro della presa gas. Nel momento in cui il proiettile oltre-passa il foro, i gas presenti nella

    In questa pagina: la presa gas regola-bile ed il pistone a corsa breve, un elemento innovativo non da poco nel progetto di Tokarev.In alto, la preza gas con il carter supe-riore montato, subito sotto col carter superiore smontato. Sotto ancora il pistone in posizone arretrata.Qui a fianco invecie si noti il pistone, sempre in posizone arretrata, il detta-glio della molla di riotrno sotto il blocco mira. Attraverso il reciever il pistone spunta nela parte posteriore d o v e t r a s m e t t e v a i l m o t o allotturatore.

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  • parte retrostante ne fuoriesco-no e causano larretramento di un pistone, il quale tramite una asta lunga quasi tutta larma spinge indietro il porta otturato-re. Nella parte frontale pre-sente il dado esagonale per la regolazione del foro del passag-gio gas, i valori sono 1.1, 1.2, 1.3, 1.5 e 1.7 , su valori maggio-ri, maggiore il diametro del foro e maggior forza allimpulso sulla asta per il riarmo.Sulla volata presente un freno di bocca, realizzato inizialmen-

    te con 6 tagli laterali destra-sinistra, per essere modifica-

    to successivamente con un modello a 4 fori late-rali.Limpulso dato al pisto-ne darmamento fa

    i n d i e t r e g g i a r e i l porta otturatore il quale, per mezzo di due binari sgancia

    ,sollevandolo, lotturatore vero e proprio. Questultimo estrae il bossolo esploso che si facil-mente staccato dalla parete della camera di cartuccia per la presenza dei solchi di contro-pressione. Questi hanno lo scopo di far fuoriuscire una pic-cola parte dei gas di combustio-ne lungo la parete del bossolo, in modo da bilanciare la diffe-renza pressoria tra linterno e lesterno assicurandosi che questultimo non aderisca alle pareti della camera di cartuccia.Durante la fase di ritorno dellotturatore il bossolo conti-nua il suo movimento, con lotturatore ad esso vincolato per mezzo dellestrattore e viene espulso quando il suo fondello entra in contatto con lespulsore. Lotturatore, comunque contra-stato dalla molla di recupero alloggiata allinterno dello stes-

    EX ORDINANZAEX ORDINANZA

    Sopra: rimosso il carter di protezione del castello si scopre il portaotturato-re e la molla di riarmo composita .Estrando otturatore e portaotturatore si scoprono le rotaie, lespulsore, e la finstra attraverso cui fa capolino il cane armato.Sotto: la parte poteriore del receiver con la leva che scopre il oro per smon-tare il pacchetto di scatto.

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  • Tipico dell armi russe; spartane essenziali e semplici, 2 atrezzi ed una cartuccia il necessario per amontare il fucile nelle parti principali.

    Nellimmagine atutta pagina un detta-glio della leva posteriore che scopre il foro col perno per lo smontaggio del pacchetto di scatto, operazione da fare con una cartuccia come si vede nel dettaglio in alto nella pagina seguente.

    Anche la rimozione del carter supe-riore, della molla di riarmo composita sono semplicie e veloci e permettono di estrarre il blocco portaotturatore e elo stesso otturatore che vi alloggia.

  • EX ORDINANZAEX ORDINANZA

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  • so, infine riarma il cane.Durante la fase di chiusura viene prelevato e camerato un nuovo colpo.Il caricatore da 10 colpi e pu essere caricato tramite le pia-strine da 5 colpi del Mosin-Nagant.

    SMONTAGGIO:Innanzi tutto, rimuovere il cari-catore, abbassando la leva di sgancio, e verificare che larma sia scarica.Dopo di che iniziare lo smontag-gio del fucile Tokarev 1940 ruo-tando laletta presente sul retro della culatta e premendo il cilin-dro da questultima protetto. A

    questo punto il pacchetto di scatto si svincola dallarma.Successivamente spingendo in avanti il coperchio copri ottura-tore, lo si porta ad una posizione in cui pu essere svincolato dalla culatta ed alzato, prestan-do attenzione alla molla princi-pale. Svincolare anchessa, ed portare indietro il porta otturato-

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  • re fino al punto in cui non tratte-nuto dalle guide ed alzarlo.Per la parte anteriore, togliere lasta di pulizia, premendo il pu lsante d i b locco posto sullattacco della baionetta, sfilare lanello porta cinghia ed infine alzare la parte posteriore del lamierino para calore. Togliere il copricanna in legno spingendolo in avanti. Portare indietro il tubo della presa gas verso lotturatore per poterlo estrarre dal cilindro della presa gas.

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  • Sopra la clip da 5 colpi, la stessa del fucile mosin nagant. Lsvt 4 poteva essere ricaricato o cam-biando il caricatore da 10 colpi, oppure rimpiendo lo stesso dallalto tramite le clip da 5 colpi grazie allapposita fessura che si trova sul carter di prote-zione ( dettaglio foto in basso)

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  • EX ORDINANZAEX ORDINANZA

    SVT-40

    Calibro: 7.62x54 mm RFunzionamento: recupero di gas, pistone corsa brevelunghezza totale: 1226 mmLunghezza canna: 625 mmPeso: 3.85 kgAlimentazione:caricatore amovibile da 10 colpi o clip da 5 colpi

    Sopra: un svt con spegnifiamma di primo tipo e la sua baionetta, altret-tanto rustica ed essenziale.Sotto:camera di scoppio, elevatore del caricatore e la tuttaltro che raffi-nata rampa di alimentazione.

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  • DI DIEGO RUINA

  • TECNICATECNICA

    Colorare un arma o realiz-zarvi sopra delle livree, sebbene non sia un opera-zione particolarmente com-plessa o che richieda parti-colari attrezzature neces-sita comunque di un minimo di cono-scenze tecniche sui colori ed il loro impiego, compa-t ibi l i t e

    durevolezza per poter otte-nere risultati apprezzabili e duraturi.In base al risultato deside-rato, al materiale scelto, ed al tipo di colore ci saranno procedure pi o meno com-plicate che cercheremo di i l l u s t r a r e p a r t e n d o dalluso di normali colori a freddo come in questo articolo sino allimpiego di colori che necessitano trattamenti di preparazio-ne della superficie e di cot-tura ad alte temperature per la corretta essiccazio-ne.Va da se che la natura delloggetto o elemento che andremo trattare ci obbligher a scegliere pro-dotti che richiedano tratta-menti compatibili per non

    COLORI... E COLORIPrima di mettere mano a pennelli rulli da imbianchino e colori vari per trasformare il nostro fucile in opera di arte contemporanea assolutamente essenziale fer-marsi e raccogliere alcune infor-mazioni tecniche sui materiali e sui colori che vogliamo usare.Non tutti colori infatti sono uguali, i loro componenti chimici, even-tuali trattamenti termici necessari allindurimento e le loro propriet possono renderli pi o meno adat-ti alla colorazione di un oggetto in base al suo materiale ed al suo utilizzo.Caratteristiche come la parziale flessibilit di un oggetto richiedo limpiego di colori che non cristal-lizzino e diventino troppo rigidi, col rischio di scheggiarsi all mini-ma flessione, un oggetto plastico, o in materiale sintetico, o un oggetto delicato come un ottica non potr essere dipinto con ver-nici che richiedono cotture a tem-perature di anche 150 C, che potrebbero causare lalterazione

    la defor-mazione o in

    casi estremi lo scio-glimento dei primi, e di

    certo causerebbero gravi danni agli strumenti ottici.bisogna verificare che il tipo sol-vente contenuto nel colore non risulti chimicamente aggressivo sul materiale con cui entrer in contatto; certi polimeri derivati di plastica e gomma letteralmente si sciolgono o ammorbidiscono sotto se bagnati da certi solventi.In altri casi altri casi alcuni tipi di colore non hanno capacit aggrappanti su certi materiali e richiedono o la scelta di un altro materiale o la corretta prepara-zione per garantire un aggrap-paggio corretto e sufficente.Infine fondamentale conoscere i tempi ed i modi di essiccazione per poter lavorare correttamente con i colori senza poi danneggia-re il risultato.Detto cosi pu spaventare ma sono informazioni facilmente reperibili anche nei colorifici al momento dellacquisto dei colori stessi.Va comunque sottolineato che negli ultimi anni sul mercato sono apparsi numerosi prodotti dedi-cati appositamente alla colora-zione e personalizzazione delle armi che garantiscono un ottima resistenza finale ed un ottimo aggrappaggio su metalli e mate-riali sintetici. Purtroppo non si tratta sempre di colori economici ma la resa decisamente ottima-le . Questi prodotti, variano dalle normali vernici alle finiture cera-

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  • miche, alcuni necessitano cottu-ra altri invece sono bicomponenti che si seccano a temperatura ambiente. Le pallette offerte sono molto vaste, dalle tinte militari classiche molto opache alle pi vistose e sgargianti tonalit di rosso, giallo, rosa..blu .....che essendo miscelabili tra di loro danno la possibilit di ottenere qualunque tono sia desiderato.

    COLORAZIONE PERMANETE O TEMPORANEA ?Prima di partire e colorare credo sia una buona cosa chiedersi almeno 4 volte se davvero siamo convinti e ci piace quello che vogliamo fare..... in alcuni casi la sverniciatura praticamente impossibile se non tramite smon-taggio e sabbiatura meccanica di tutti gli elementi, quindi in caso di dubbi.....magari optare per limpiego di una soluzione non definitiva, realizzata magari con appositi colori amovibili per armi; una soluzione pi spiccia, veloce che richiede una preparazione dellarma meno complessa e laboriosa che d un risultato

    A lato: immagini di armi colorate sul campo con degli spray, spes-so di fortuna, altre volte amovibi-li.Usura segni e danni sul colore sono ben visibili anche a causa delluso intenso dellarma, sulle nostre versioni da salotto tale usura si pu aspettare che si crei col tempo oppure darle una mano noi artificialmente.....

    Sotto: un set di colori amovibili comprensivo di finto rametto in gomma da aquario per creare un pattern.

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  • anche molto diverso.I colori amovibili, di solito disponi-bili in bomboletta e spesso impie-gati anche dai militari hanno il pregio di essere presi e spruzzati ignorantemente sullarma come si preferisce usando direttamen-te il getto o magari foglie rametti ed altro per creare effetti mimeti-ci. Seccano in fretta sono gene-ralmente opachi sino a quando non si levigheranno con lo sfre-gamento di mani o abiti ma soprattutto con luso si schegge-ranno, consumeranno, e rovine-ranno facendo affiorare man mano il colore originale della base. Se da un alto questo non il massimo dellestetica.... va detto che dopo breve si avr un fucile vissuto ed invecchiato esattamente come quelli che si vedono in mano ai militari nei teatri di guerra odierni.Poi; il giorno che ci siamo stufati, in genere con un apposito sol-vente spray che generalmente non rovina ottiche e parti in gomma potremo rimuovere pazientemente il colore e tornare allo stato originale.

    PATTERN E MOTIVI VARIColorare un arma tinta unita una cosa, realizzare un pattern mimetico di qualunque tipo e tutto un altro discorso.Se si decide di intraprendere questo tentativo possiamo sbiz-zarrirci nei pi svariati effetti mimetici e nel metodo per otte-nerli. In pratica si pu dire che ogni strumento oggetto e proce-dura buona per ottenere un leffetto voluto.... quindi largo alla fantasia.Quello che differenzier mag-giormente la procedura per otte-nere il nostro motivo la presen-za di bordi sfumati o netti.i primi, pi veloci da fare possono essere realizzati a mano libera spruzzando direttamente i colori

    In questa pagina: alcuni esempi di pattern ottenuti con colori specifi-ci per armi.

    TECNICATECNICA

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  • da bomboletta o aerografo, oppu-re impiegando mascherature volatili, oppure altri oggetti che creino una trama semplicemente appoggiati al superficie. In que-sto caso rametti, foglie, reticelle di corda o metallo, bastoncini , sagome di carta e qualunque altra cosa impiegata come mascheratura mobile lascer uno stampo pi o meno marcato in base alla distanza a cui sono posti dall superficie da colorare. Leffetto finale sar dato dal sovrapporsi delle varie tinte applicate in passaggi successivi dopo aver posizionato le mascherature mobili nella posi-zione voluta; in caso di piccole mascherature anche di carta, un piccolo pezzo di scotch di carta pu aiutare a tenerle in posizione mentre si spruzza, limportante che al momento della stesura del colore la tinta precedente sia perfettamente secca ( ecco per-ch per realizzare mimetiche sono preferibili colori che asciu-gano in fretta).Per realizzare invece pattern dai bordi netti la procedura pi complessa e lunga, dato che si deve ricorrere alluso di masche-rature adesive fisse fatte su misu-ra ( luso del pennello escluso a priori...).Tali maschere potranno essere realizzate in vari materiali che presentino una buona flessibilit, elevata finezza per adattarsi alle superfici e soprattutto che abbia-no un potere adesivo appena sufficente a rimanere in posizio-ne senza lasciare tracce di adesi-vo sul fondo al momento della rimozione. Un adesivo troppo forte rischierebbe di scheggiare il colore sottostante.E s i s t o n o n e l c a m p o dellaerografia speciali materiali, venduti in rotoli che sono delle pellicole a bassa adesivit tra-sparenti da intagliare posiziona-re, risultano ottime anche in que-sto caso, oppure si trovano altri materiali che possono adattarsi alluso impiegati nel campo della serigrafia della stampa digitale

    In alto: altro esempio di colorazio-ne ottenibile con mascherature e stencil, Sopra: le pallette disponibili sono estremamente varie.A lato: un altro set comprensivo di colori e mascherature

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  • etc, si tratta spesso di pellicole adesive di vinile usate per realiz-zare adesivi .Recentemente sono state immesse sul mercato da alcune ditte delle mascherature gi fatte, realizzate proprio con dei vinili adesivi pretagliati e vendute a metro o in confezioni gi con i colori per realizzarle.Anche una forma di carta tenuta in posizione con un dito pu anda-re bene......Del comune nastro di carta taglia-to e sagomato... per riprodurre bordi dritti ( o proteggere le parti da non colorare) sempre un ottimo metodo.Un ultimo materiale derivante dal modellismo e dallaerografia la gomma liquida, piuttosto costosa e quindi poco adatta alle grandi superfici un mascherante pela-bile che non attacca , in pratica una gomma liquida densa da stendere a pennello che si asciu-ga in poco tempo, si stende il colore poi una volta asciutto tutto si rimuove scoprendo la tinta sottostante. La possibilit di sten-derla con un pennellino in piccole quantit d la possibilit di ripro-durre anche disegni o effetti molto particolari.Unaltra possibilit data dallimpiego di Stencil pretagliati, di ogni forma e dimensione que-ste sagome intagliate rappresen-tano ogni tipo di soggetto, sim-bolo, lettera e logo . In plastica o carta, adesivi e non, riutilizzabili o usa e getta..... ce ne sono per tutti gusti!

    N a s t r i a d e s i v i p e r mascherature, poco ade-sivi e molto sottili, la lar-ghezza varia da meno di un mm a diversi cm.

    Pellicola trasparente a bassa ade-sivit in rotoli per aerografia.

    Gomma liquida, o mascherante pelabile, usato in grafica aero-grafia e modellismo.

    Stencil pretagliati di ogni forma e tipo.....

    TECNICATECNICA

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  • PIXEL CAMO....FACCIaMO LE MASCHERE

    Nel nostro specifico caso sia per la scarsa disponibilit di reperire maschere pretagliate che per divertimento ho provveduto a realizzare prima la maschera vettoriale poi la ho fatta intagliare mediante plotter da taglio su un foglio di vinile adesivo da un cen-tro stampa che realizza ed inta-glia adesivi.Sono partito realizzando un moti-vo tipo con un programma di gra-fica vettoriale, in questo caso un insieme di quadratini e rettangoli ripetuti pi volte in diverse dimen-sioni forme e misure, moltiplican-doli e ruotandoli sino ad ottenere un forma sufficentemente com-plessa. I vari elementi li ho poi fusi in un unica forma vettoriale che a sua volta ho moltiplicato e unito sino a creare un decina di macchie di diversa dimensione e forma.Ho poi disposto le varie mac-chie allinterno dello spazio di un foglio A1 avendo cura di lasciare tra una elaltra almeno 10-12 cm di spazio in modo da avere poi

    un bordo sufficente a proteggere lintorno dallo spruzzo di colore. Ho cos riempito il foglio duplican-do ed incastrando le macchie.Ho poi portato il File in un centro di stampa digitale che mi ha tagliato un paio di fogli di vinile bianco sottile seguendo le linee dell macchie.La stessa cosa pu essere fatta con qualunque forma regolare o irregolare, sia di machie o disegni anche piccoli e con curve nette, il plotter da taglio ha una notevole precisione e non ha problemi a ricreare forme molto complesse.La pellicola al momento delluso verr rimossa dal supporto come un adesivo, vista la complessit si dovr staccarla in pi punti aiutandosi con una lama ben affilata. Delle maschere cosi ottenute si pu impiegare sia il positivo che il negativo in base a quello che si deve fare.Il negativo, la parte interna, la macchia per cosi dire, verr impiegata quando dopo aver dato un colore si vuole realizzare una sagoma di quella forma nel colore successivo, in questo

    caso la macchia servir a proteg-gere la porzione di superficie gia colorata.Il positivo, ossia la maschera cotraria, al contrario , ossia per realizzare una macchia di un colore su un fondo di colore gia dato.Questa differenza utile perch in molti casi una mimetica com-plessa come questa necessita di essere programmata come sequenza di colorazione e potrebbe essere necessario lavo-rare alternativamente in positivo negativo in pi passaggi.

    Sotto: le maschere ottenute dallintaglio del vinile bianco, vista la complessit necessario staccarle con cura ed aiutarsi con un lama ben appuntita. Nel caso la forza adesiva del vinile sia troppo alta si pu attaccare staccare un paio volte la maschera su un pezzo di stoffa per farle perdere una parte di potere adesivo.Se staccata con cura dopo luso e risposizionata sul supporto la maschera pu essere usata pi di una volta.

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  • V E R N I C I E P R I M E R CONTENGONO SOSTANZE TOSSICHE E SOLVENTI CHE SE NEBULIZZATI TRAMITE AEROGRAFI E PISTOLE SPRUZZATRICI O B O M B O L E T T E S PA RY V E N G O N O D I S P E R S I N E L L A M B I E N T E E RESPIRATI,

    S P E S S O Q U E S T I P R O D O T T I P O S S O N O ESSERE INFIAMMABILI,

    L AT T R E Z Z AT U R A VA ACCURATAMENTE PULITA E LAVATA CON I SOLVENTI CON UNA CERTA CADENZA O N D E E V I TA R E C H E POSSANO MANIFESTARSI P R O B L E M I E MALFUNZIONAMENTI,

    MA RISPOSTI IN CONTENITORI E SMALTITI NEGLI APPOSITI

    E QUINDI OBBLIGATORIO E S E G U I R E Q U E S T E OPERAZIONI IN LOCALI SEPARATI DALLE STANZE DI ABITAZIONE ( GARAGE, OFFICINE ETC ) CON UN AMPIA AREAZIONE ED INDOSSANDO SEMPRE M A S C H E R E D I PROTEZIONE ADEGUATE,SEMPRE PER LA NATURA CHIMICA DEI SOLVENTI E O P P O R T U N O PROTEGGERE OCCHI E M A N I D A S C H I Z Z I E COLATURE CON GUANTI E D O C C H I A L I D I PROTEZIONE.

    QUINDI EVITARE FIAMME VIVE E DI FUMARE VICINO AD ESSI.

    I SOLVENTI IMPIEGATI NON VANNO ASSOLUTAMENTE GETTATI NEGLI SCARICHI O NELLAMBIENTE

    LUOGHI.DURANTE LIMPIEGO D QUESTI PRODOTTI E BENE T E N E R E L O N T A N O B A M B I N I A N I M A L I E D EVENTUALI SPETTATORI S E N O N M U N I T I D I PROTEZIONI.LAUTORE E LA RIVISTA NON SONO RESPONSABILI PER DANNI A COSE O PERSONE DERIVATE DA UN USO NON CORRETTO DI A T T R E Z Z A T U R E E PRODOTTI MOSTRATI IN QUESTO ARTICOLO.

    MASCHERA PER VERNICIARE:una semplice mascherina antipol-vere assolutamente inutile nella verniciatura a spruzzo, quindi necessar io p rocurars i un maschera con filtri adatti reperibi-le in ferramenta o colorifico per un costo variabile da 20 a 40 euro che garantisca opportuna prote-zione, una normale mascherina antipolvere pu comunque esse-re indossata sotto la maschera con i filtri.

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  • La colorazione a spruzzo, ossia tramite la nebulizzazione del colore grazie ad un getto daria senza dubbio tra i metodi realiz-zabili in casa quello che pu garantire risultati migliori, per resa, uniformit e finezza. Grezzamente imitato dalle bom-bolette spary mai potr essere eguagliato da queste ultime o dal pennello per la realizzazione di campiture lisce, uniformi sfuma-ture perfette e strati di colore finissimi ma perfettamente coprenti.Escludendo pistole per vernicia-tura di grandi dimensioni che difficilmente ci tornerebbero utili bene conoscere le differenze tra gli strumenti che possono trovare un utile applicazione su lavori in piccola scala domestici.la dimensione delaerografo e le sue caratteristiche determinano la tipologia di lavoro per cui esso nato, si parte da quelli pi gros-si, che sono delle piccole pistole per verniciatura ( immagine in alto, circa 60-100 euro per un buon prodotto di marca) che per-mettono grazie gli ugelli inter-cambiabili che vanno 2-2,5mm per i pi grossi, 0,9-0,8 mm per i pi fini (indica il diametro del foro da cui fuoriesce il colore pi pic-colo pi piccolo il getto di colo-re) di realizzare un getto che va da 2-3 cm a 10-15 cm massimo, la calciatura di queste pagine stata realizzata con uno di questi. Hanno una buona autonomia di lavoro grazie al serbatoio capien-te; e grazie alla doppia azione permette tramite la regolazione contemporanea di flusso di aria e quantit di colore sono estrema-mente versatili potendo fare lavo-ri molto fini e delicati come coperture pi pesanti ed ampie. Si passa poi ad un semplice aero-grafo a singola azione, ( il secon-

    do dallalto) pi piccolo, con auto-nomia molto inferiore capace di creare getti di colore che coprono un area di 4-6 cm, sono i pi sem-plici ed economici, non hanno regolazioni o flussi regolabili, si schiaccia e il colore esce..... variando un leggermente la pres-sione allorigine si possono otte-nere alcune variazioni di dimen-sione o grana ma sono molto ristrette, i pi economici partono dai 20 euro sino ai 60-70. E pro-prio con uno da 17 euro che appli-co solitamente il gunkote, colore che va dato in sottilissimi strati. Si arriva pi alle aeropenne, il terzo dallalto, pi costosi ( anche diverse centinaia di euro) e mec-canicamente precisi, i modelli pi fini riescono a fare linee poco pi grosse di un capello, si usano in grafica ed illustrazione , necessi-tano di colori con pigmenti finissi-mi ad alta diluizione visto che gli ugelli che usano hanno un foro di 0,2-0,1mm.Tali strumenti vanno poi collegati al compressore, non serve un compressorino dedicato ad aero-grafo, ( quarta immagine dallalto, notare le dimensioni rispetto laerografo) anche perch con i suoi 2-3 bar difficilmente ci fac-ciamo andare il primo modello descritto. Un compressorino da officina ( foto in basso) di media dimensione anche se pi rumoro-so perfetto per alimentare sia i modelli pi grossi, sia per soppe-rire alle piccole necessit casa-linghe e; con aggiunto un mano-metro pi sensibile su un uscita che lavori da 0 a 3 bar possiamo usarci anche un aeropenna.Questi prodotti si possono trova-re presso colorifici, negozi di belle arti, centri fai da te negozi di modellismo o ferramenta ben fornite.

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  • FASE 1PREPARAZIONE DEL CALCIO

    dopo aver smontato e rimosso tutte le parti mobili si deve lavare accuratamente il calcio sgrassar-lo e pulirlo con del solvente facen-do attenzione a parti in gomma o delicate.

    dopo averlo fatto asciugare allaria si provveder a maschera-re con del nastro di carta le parti che non dovranno essere verni-ciate.

    un ultima passata prima della verniciatura con del solvente per rimuovere eventuali tracce di sporco grasso e untuosit lascia-te dalle mani.

    da questo momento sarebbe bene usare sempre guani di lattice puli-ti per non lasciare tracce sulla superficie.

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  • FASE 2STESURA DEL PRIMER

    In molti casi bene accertarsi che non sia necessario stendere una mano di primer prima di iniziare la colorazione effettiva.

    Il primer ha 2 scopi: quello di ren-dere la superficie uniforme ed evidenziare difetti o imprecisioni che necessitino stuccature o aggiustaggi, e quella di aumenta-re la capacit aggrappante della colorazione finale.Per ogni base e per ogni tipo di colore che sar succesivamente steso esistono dei primer specifi-ci.

    Nel caso la primerizzazione evi-denzi difetti, si procede alla stuc-catura e successiva carteggiatura con carta da carrozziere da usare bagnata di varie grana, una volta finito si deve spolverare bene la superfice e dare un altra mano di primer. Se il problema non risolto, si deve rifare tutto il pas-saggio .

    Il primer come tutte le vernici soli-tamente deve essere diluito in maniera corretta per essere impiegato su aerografi e pistole a spruzzo, ogni prodotto ha una diluizione ottimale indicata sulla confezione. Un prodotto pi denso verr spruzzato pi difficilemente, rischier di intasare lo strumento e dar una superficie ruvida ed irregolare, uno troppo diluito richieder numerose mani di colo-re prima di coprire a sufficenza.

    Qualunque prodotto si stia spruz-zando questo ha una comporta-mento diverso, ecco perch bene provare prima su una super-ficie che non sia loggetto da rea-lizzare. E sempre bene stendere pi mani sottili che una sola pi spessa in questo modo si otten-gono strati molto pi fini a colore asciutto, una maggiore resa, si evita il rischio di colature e le mani si asciugano in minor tempo.Tra una mano e la successiva OBBLIGATORIO ATTENDERE LESSICAZIONE COMPLETA DEL COLORE

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  • FASE 3STESURA DELLA PRIMA MANO DEL COLORE DI FONDO ED A P P L I C A Z I O N E D E L L E MASCHERE

    Una volta determinato quale il colore di fondo ( in questo caso il verde scuro) si pu procedere alla sua stesura.E importante sistemare i pezzi su dei supporti che permettano di maneggiarli senza toccarli diretta-mente e poterli appoggiare ben stabili su un piano, in questo caso, pinze, mollette, supporti di legno o filo metallico.... qualun-que cosa va bene purch sia sta-bile.Si procede poi alla corretta dilui-zione del colore col solvente, bene non aggiungere il solvente al barattolo origina ma reperire dei barattoli di metallo vuoti con chiu-sura presso il colorificio ed allun-gare la dose necessaria, per non esagerare si aggiunge un poco di solvente alla volta si ad avere una miscela abbastanza fluida, come per il primer le dosi sono indicate sulla confezione.Dopo aver riempito il serbatoio dello spruzzatore si regola la pres-sione del compressore e si fa una prova su una superficie, la distan-za media deve essere di 30-40 cm massimo 50, il getto deve risultare pulito ed omogeneo. Se arrivano sulla superficie delle gocce gros-se e separate la pressione bassa o il colore troppo denso. Per applicare il colore si deve procedere in maniera uniforme senza insistere sulla zona e per evitare colature, bene procedere con passate da destra a sinistra dal basso verso lalto, iniziando e finendo lo spruzzo sempre fuori dalla superficie che si sta coloran-do.Possono essere necessarie 2 mani colore, meglio 2 mani legge-re che una spessa e densaUna volta che il colore ben asciutto si procede allap-plicazione delle maschere che proteggeranno le zone corrispon-denti alle macchie verdi.Nel posizionarle bene stare attenti all direzione ed all allinea-mento, e cercare di distribuirle in maniera omogenea. In questa operazione si usa il negativo della maschera.

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  • FASE 4STESURA DELLA SECONDA MANO,

    Si d una controllata a tutte le maschere che siano ben attaccate i bordi non siano alzati, se il colore dovesse filtrare sotto la maschera il risultato sarebbe compromes-so.Dopo aver pulito laerografo con del solvente lo carichiamo col nuovo colore opportunamente diluito e ricopiamo i pezzi con uno strato di colore fine ed uniforme.

    Ora che si lavora con le maschere ancora pi importante realizzare strati fini e non causare accumuli di colore.

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  • FASE 5RIMOZIONE DELLE MASCHERE E LEVIGATURA BORDI

    Una volta asciugato il colore ( si sono scelti colori nitro apposta per la loro velocit di asciugatura)si procede con estrema attenzio-ne e laiuto di una lametta a rimuo-vere le maschere.

    Per quanto fine sia lo strato di colore rester sempre un piccolo bordo sulla linea di demarcazio-ne, per renderla pi morbida con una paglietta si passa in maniera leggerissima la calciatura verifi-cando col dito che lo scalino diventi meno vivo.

    Eventuali tracce di adesivo si possono rimuovere con una pezza imbevuta di alcool.

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  • FASE 6REALIZZAZIONE MACCHIE VERDE CHIARO

    Usando questa volta il positivo della maschera andr a posizio-narle una alla volta sulla superfi-cie nella posizione corretta e spruzzando poi il colore.Per fare un lavoro di dimensioni pi ridotte si pu impiegare p un aerografo pi piccolo, oppure se previsto dallo strumento montare un ago pi fine calare la pressio-ne e lavorare pi vicino con uno spruzzo pi piccolo. il colore impiegato sar molto poco e si asciugher in pochi minuti, permettendoci cos di staccare la maschera e passare subito alla macchia successiva.

    Una volta realizzata tutta la macu-latura aspettiamo qualche ora per una pi completa asciugatura e pagliettiamo leggermente i bordi per ammorbidire lo scalino.

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  • FASE 7REALIZZAZIONE MACCHIE PI PICCOLE

    Con lo stesso principio andiamo ora a realizzare altre macchie con i 3 colori alternandoli in maniera che si sormontino in ordine e posi-zione casuale varie macchioline pi piccole, la cui sagoma vada a spezzare quella delle precedenti.Ecco perch nel foglio di vinile sono state intagliate almeno una decina diversa di tipi di macchie, le quali poi ruotate o girate daran-no origine ad una grande variet di forme.E anche possibile ottenere machere diverse tagliandole ed incollandole tra loro, nellimmagine una maschera positiva stata parzialmente coperta con dei pezzi di maschera negativa lasciando libere solo alcune macchioline le quali sono state spruzzate in vari punti a volte verde scuro a volte verde chiaro a volte color sabbia.

    Una volta terminato si lascia asciugare e si d un ultima pagliettata.

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  • FASE 8 MANO PROTETTIVA ED EFFETTO BUCCIA DARANCIA

    Anche se il nitro un colore resi-stente ho preferito dare una mano protettiva pi forte.Per farlo ho usato del bicompo-nente trasparente semiopaco da carrozzeria, colore che fa presa sul nitro ed resistente solventi pi del nitro.Questultimo un prodotto parec-chio costoso, quindi conviene andare da una carrozzeria e chie-dere se possono venderne una piccola quantit ( 2-3 etti posso-no bastare per pi di un lavoro). se Acconsentono bene procurarsi un barattolo in vetro o metallo con chiusura ermetica per il colore ed uno per il catalizzatore che dovranno darvi pesato in propor-zioni ben precise.I 2 componenti vanno mescolati solo prima di essere spruzzati, una volta unito il catalizzatore al colore esso si asciugher anche se tenuto chiuso dentro un barat-tolo. Eventuale diluizione o pulizia aerografo si fa con del nitro.In mancanza di questo colore possiamo usare anche del nitro trasparente, tenendo conto che potrebbe per ingiallire un poco col tempo.Per la finitura del calcio ho deciso di realizzare un effetto ruvido abbastanza accentuato.

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  • Per ottenerlo ho tenuto il colore un poco pi denso del necessario, diminuito notevolmente la pres-sione dellaria ed allontanato la pistola dalla superficie e dato passate molto leggere in modo che il colore arrivi sotto forma di goccioline semiasciutte molto rade che si seccano quasi subito.Ho dato pi mani senza mai insi-stere nello stesso punto perch altrimenti le goccioline si unisco-no e si sarebbe formato la superfi-cie liscia.dopo 3 mani intervallate da mezzora circa ho lasciato sciuga-re per un pomeriggio intero in una zona ben ventilata.

    Ad asciugatura ultimata ho elimi-nato le protezioni e le maschera-ture che proteggevano le parti interne dellallogiamento.Prima di riassemblare tutto ho verificato che non si fossero for-mati spessori o depositi di colore che intralciassero il rimontaggio dei componenti, in caso, con lima e carta abrasiva vanno eliminati.

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  • Alcuni dettagli della calciatura finita e larma rimontata, di certo una realizzazio-ne laboriosa ma il risul-tato davvero vistoso!

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  • DI FABIO GUERRA

  • GAREGARE

    LSSA Italian 3 gun Nationals, Brescia 17 Marzo 2012, 4 stage, pi di cinquanta partecipan-ti con tre armi .questi i numeri del LSSA National 3 gun cham-pionship, organizzato per il secondo anno con-secutivo dal Robin A c a d e m y C l u b d i Brescia sotto la guida di Fabio Guerra, match director lamericano Gary Burris, presidente di LSSA.La gara, come accade anche negli USA basata su 4 stage, numero ridotto di stage rispetto ad una normale gara di pistola in considerazione del fatto che sul campo ci sono 3 armi contempo-raneamente e i tiratori hanno dovuto usarle tutte in ogni stage.Il numero limitato di stage non per una regola ferrea ma piutto-sto dipendente dalle forze dellorganizzazione; negli USA ci sono gare che di stage ne hanno 15 o 16 ma necessitano anche di una cinquantina di safety officers che piantonano il proprio stage in aliquote da 3; un numero di per-sone che difficilmente riuscirem-mo a raggiungere in Italia (nelle gare di sola pistola due safety per stage bastano e avanzano) anche in considerazione che non in tutte le aree di tiro di un poligo-no si possono usare le armi in 223 (anche se in questo caso potremmo limitarci a spararci con pistola, shotgun e minirifle).La situazione italiana non quel-la del Texas (dove pure i poligoni hanno i loro problemi) ma se vogliamo toglierci davvero la voglia del 3 gun Made in USA

    dovremo metterci in lista per il LSSA 3 Gun World Shoot di Hosuton (Maggio 2013) dove sar previsto anche uno stage di tiro ovviamente fuori classifica ad un miglio di distanza.Tornando a bomba alla gara nostrana, lorganizzazione ha dato il massimo, con gli arbitri presenti sul campo alla mattina presto per far sparare i tiratori del sabato mentre unaltra squadra finiva di montare gli stages che aveva gi iniziato il week end precedente; questo lavoro costa assai, in termini di fatica persona-le, ma le soddisfazioni che d sono impagabili perch consente di mettersi avanti con le attivit consentendo ai tiratori che vogliono dedicare la domenica alla famiglia di partecipare ugual-mente, cosa che magari non potrebbero fare se la gara si svol-gesse su un solo giorno.Chiunque conosca il 3 gun sa che lorganizzazione di una gara molto pi laboriosa dal punto di vista della sicurezza di una gara di sola pistola; sul campo ci sono 3 armi due delle quali essendo armi lunghe - non possono esse-

    re tenute in fondina (e per questo devono essere trasportate in borse); ci comporta che le attivi-t di controllo debbano iniziare ben prima dellarrivo del tiratore sulla linea di tiro.Per capirsi mentre in una gara di pistola lunica arma rimane in fondina sinch il tiratore non arri-va sulla linea di tiro e nessun tira-tore si sognerebbe di fare diver-samente pena lespulsione, in una gara di 3 gun abbiamo due armi in due borse che accompa-gnano i tiratori che, una volta compiuto uno stage, si spostano in quello successivo, da ci deri-vando che qualcuno possa esse-re tentato di togliere larma dalla borsa sia pur scarica ed in com-pleta sicurezza per appoggiarla nellarea deposito indicata o sul gun rack in modo da mettersi avanti.Tutto ci non pu e non deve essere assolutamente consenti-to; per questo come ha racco-mandato Gary Burris in sede di preparazione dei safety officers necessario che ogni stage abbia almeno due (se non tre) safety officers di cui il primo si

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  • occupa della gestione del tirato-re, il secondo fa da score (ossia prende il tempo o i punteggi) ed il terzo si occupa della gestione e del deposito delle armi lunghe che devono essere riposte in unarea (idealmente una rastrel-liera) e non essere pi toccate sino alla chiamata per sparare.Unaltra considerazione da fare luso obbligatorio delle flag che altro non sono che delle bandieri-ne (in inglese flags appunto) la cui asta si inserisce nella canna delle armi lunghe (prevenendo quindi linserimento di una car-tuccia in canna) e la bandiera sporge dalla camera di cartuccia impedendo allazione del fucile di chiudersi.In questo modo in considera-zione del fatto che la flag di colo-re giallo o rosso - possibile vede-re da lontano che larma in sicu-rezza e non pu sparare, fermo restando che in forza della regola nr. 1 di sicurezza delle armi (le armi sono sempre cariche) non pu essere comunque puntata su nessuno o maneggiata senza la supervisione di un safety officer in servizio.Le flag le troviamo in armeria e addirittura anche su ebay, ma se non ne avete una a portata di mano potete sostituirla egregia-mente con una fascetta da elettri-cista ripiegata ed infilata nella canna; la funzionalit esatta-mente la stessa e Gary Burris suggerisce che lorganizzazione

    e gli arbitri ne abbiano sempre sottomano in caso che qualche tiratore ne abbia bisogno o le abbia perse; un match sicuro nellinteresse dei tiratori e dellorganizzazione e le bandieri-ne sono una grande sicurezza; ogni tiratore infine dovrebbe aver-ne almeno un paio nel vest o comunque addosso in quanto pu sempre capitare uno stage che richieda la messa in sicurez-za dellarma lunga per mezzo della bandierina prima di fare la transition alla pistola ed averne una a portata di mano in gara fa risparmiare molto tempo.Tornando alla gara, si segnalano le vittorie dei soliti noti Paolo Palmisano nel la manual-subgun (fucile a pompa+fucile in calibro da pistola), Paolo Brocanelli nella manual+rifle (fucile a pompa+fucile .223), Andrea Buffa nella semiauto-subgun (fucile semiautomatico-fucile in calibro da pistola), Roberto Vezzoli, primo assoluto, seguito a 8 secondi da Matteo Pellegris nella divisione semiau-to+rifle (in .223).Vezzoli e Pellegris stanno inve-stendo molto nel 3 gun e la cosa si vede i risultati avendo ottenuto il primo e secondo della classifica assoluta., seguiti dal terzo posto di Brocanelli ed al quarto il gradi-tissimo ritorno del leggendario Andrea Gavazzeni che ha dovuto ovviare alla scarsa passione per lo shotgun.

    La safety flag; un abitudine anco-ra non consolidata da noi inve-cie pressi abituale in altre nazioni. Piccola semplice economica e sicura.....Una cosa da adottare!

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  • GAREGARE

    Da notare anche che lorganiz-zazione Robin il regolamento gliene d la possibilit ha dato la possibilit di sparare lintera gara con la sola subgun (fucile in calibro da pistola), unica arma lunga rigata a poter ingaggiare in sicurezza i popper da pistola, unaltra possibilit di divertimento che gli aficionados della subgun non si sono lasciati scappare , specie in considerazione della rarit delle gare per queste armi.Voglio concludere segnalando un aspetto di cui ci eravamo gi accorti nelle competizioni 3 gun USA e che si confermato anche in queste gare: la disciplina delle tre armi attiene molto pi allesperienza che alle attitudini di pura prestanza fisica e specia-lizzazione e questo comporta che tiratori un po per let e un po per gli impegni di vita (che non gli consentono di allenarsi come se dovessero andare alle Olimpiadi) non riescono pi a stare nei primi posti nelle competizioni di sola pistola, hanno ampie possibilit di essere competitivi nelle gare 3 gun.

    Rifle e Minirifle.....in questa com-petizione davvero interessante vedere come diverse armi possa-no comportarsi negli stessi eser-cizi.

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  • Altri 2 momenti della competizione che evidenziano la variet di condi-zioni e poszioni di tiro.

    Il Campo di Calvisano , sede dellAccademy Shooting Club, patroci-nato da Esterino Magli, ha visto lo svolgersi della prima gara 3Gun LSSA ITALIA. Un ulteriore conferma per sottolineare, come detto dal lo stesso Magli; lattenzione e la d isponib i l i t de l la propria associazione e struttura, nel dare spazio ed opportunit di crescita e diffusione a nuove associazioni e nuove dscipline che promuovano e diffonda-no, lattivit del tiro e d e l l u s o s p o r t i v o responsabiledelle armi da fuico da parte degli appassionati, in osser-vanza di tutti i vincoli legali e di sicurezza necessari in questi casi.

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  • GAREGARE

    Ce ne siamo accorti negli USA dicevo ove tiratori non pi gio-vanissimi come Taran Butler (che ormai dovrebbe picchiare a occhio e croce almeno sulla cin-quantina) e Mike Voigt (che ne ha almeno altrettanti) hanno battuto i ventenni vincitutto della Army Marksmanship Unit (che son pagati per sparare tutto il giorno), cosa che avrebbe mai potuto accadere in una gara di sola pistola dove prontezza fisica e vista da falco la fanno da padro-ne. Se a tutto questo ci aggiungete che negli USA le competizioni 3gun hanno in genere i primi migliori e una spettacolarit che ben si presta alla miglior copertu-ra mediatica (qualcuno ha visto i film online del 3gun Nation o la discesa con teleferica in caduta libera del MGM Ironman ?) si comprende come anche tiratori super specialisti di pistola come Jerry Miculek abbiano esteso la

    loro competenza alle competizio-ni 3 gun, anche per motivi di visi-bilit degli sponsor (pi armi, pi equipaggiamento , significano ovviamente pi visibilit nche per gli sponsor).Sembrano essersene accorti anche alcuni costruttori nazionali che hanno ultimamente presen-tato alcuni modelli di shotgun specifici per questa disciplina.Il 3gun una nuova disciplina di tiro che, nella visione LSSA, si sta anche sviluppando in una forma di attivismo per la protezione del diritto di possedere armi per i cittadini onesti (i fondi LSSA sono integralmente destinati al sup-porto delle associazioni pro gun internazionali).Questo tipo di gare bello, pu avere diversi livelli di difficolt e quando ce unorganizzazione efficiente sono anche scorrevoli nel loro svolgimento; inoltre si prestano benissimo per le attivit di quelle associazioni di ex milita-

    ri che sul modello svizzero - amano le competizioni di tiro che riproducano la realt operativa e luso pratico di pi armi.

    -Per ogni informazione potete andare a il sito:

    che ha anche una versione in italiano; oppure sul sito:

    -Se volete vedere dei filmati della gara su Youtube (per cui si ringrazia Paolo Brocanelli), li trovate qua:

    www.lssa.us

    www.robinacademy.it

    http://www.youtube.com/watch?v=Oh99sArdnJM&feature=related

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  • CAMPO DI TIRO DI MONTE VARROONORE-BG

    E con immenso piacere che riceviamo la notizia della recente apertura della nuova struttura del campo di tiro Monte Varro nel comune di Onore in provincia di Bergamo.Una strut tura accogl iente immersa nella natura da poco completata che cerca di offrire il meglio ai suoi ospiti.

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  • STRUTTURE SPORTIVESTRUTTURE SPORTIVE

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  • scendo a dissuadere le associa-zioni tradizionali dall'ormai stori-co atteggiamento collaborazioni-sta; la prevista riunione del Febbraio u.s. veniva aggiornata senza decisioni e tutta Italia a oltre un mese e mezzo dall'ap-provazione della Legge blocca-ta e non sa che pesci prendere in attesa delle decisioni dei buro-crati ministeriali (che ogni proba-bilit stanno aspettando la prossi-ma riunione ONU). Vedremo che accade fermo restando che impu-gneremo ogni atto che non sia perfettamente in regola con le direttive europee ed additeremo in modo impietoso entro e fuori dai confini nazionali - chi o con il collaborazionismo o con il silen-zio favoriscano in qualsiasi modo la perpetuazione di questo infa-me mercato protetto.Se chi contro il diritto dei cittadi-ni onesti di possedere armi in modo responsabile e legale ha diritto alle sue opinioni ma deve dirle apertamente senza silenzi e le connivenze di corridoio che abbiano sopportato per troppo tempo; uomo avvisato mezzo salvato, anche gli USA dove la seriet del lavoro di FISAT le ha guadagnato molta credibilit - ci stanno guardando attentamente.Passiamo adesso il secondo argomento: la durata del porto armi.Tutto incomincia con il varo del DL 9 Febbraio 2012 nr. 5 che allunga a tre anni le licenze di PS ma modifica l'art. 42 TULPS aggiungendo che la licenza ha

    Sindaco Gianni Alemanno (PDL) che addirittura ha cercato (e ce ne ricorderemo alle elezioni) di scaricare sui cittadini onesti l'impennata di omicidi perch a suo dire fatti con armi rubate ai detentori legali.Avevamo gi visto una trovata simile ai tempi del decreto 204 da parte dell'allora sottosegretario Mantovano (stesso partito). Molto male.Il massimo stato quando ad una puntata del mitico CHE TEMPO CHE FA il conduttore Fabio Fazio intervista Alemanno e gli fa dire che l'abolizione del catalogo un regalo alla criminalit. Ad onor di verit il Gianni nazionale non fa altro che un farfuglio (si vede che la cretinata troppo grossa perfi-no per lui) e non ammette ma neanche nega. Alle elezioni ci ricorderemo e ci ricorderemo, comunque, anche di chi ha farfugliato.Tornando al catalogo ci giunge, verso i primi di febbraio scorso una bozza di circolare che il Ministero farebbe girare presso gli interlocutori usuali (ANPAM, Assoarmieri, Consorzio Armieri Nazionale) e che noi pub-blichiamo prontamente; nasce un gran casino (la circolare come al solito fa due pesi e due misure reintroducendo la catalogazione per le sole armi importate dal momento che per quelle fabbri-cate in Italia basterebbe la dichia-razione del costruttore).Scoppia l'usuale polemica e qual-che risultato lo otteniamo riu-

    Questo mese ci occupiamo di quattro argomenti che sicura-mente stanno a cuore agli appas-sionati di armi ed hanno visto grandi sviluppi, anche se ahim non tutti positivi.Il primo il tentativo di reimmette-re il catalogo nazionale delle armi dopo che un emendamento al decreto sviluppo (o stabilit) del Partito della Lega Nord era riusci-to ad abolirlo (siamo l'unico paese d'Europa).I segnali della restaurazione si son visti, tanti e subito e trasver-sali; intanto il pronto tentativo tramite iniziativa legislativa del Sen. Felice Casson di reimmet-terlo abolendo l'articolo di abro-gazione (si , aspetta e spera) , con tanto di usuale grida che l'abolizione un regalo alla cri-minalit (ma quando mai la cri-minalit ha usato armi cataloga-te?).Da notare in modo preoccupante la stessa nenia uguale uguale adottata sia dagli organi di stam-pa che da varie trasmissioni e dal

    DI SIMONE CHIUCCHI

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  • ATTUALITAATTUALITA

    validit annuale.E' evidente che il legislatore vole-va evitare che il porto d'armi per difesa andasse a tre anni (sia mai che il cittadino si difende senza tante scartoffie) ma altrettanto vero, ed il primo a rendersene conto stato il mitico Dr. Mori che la legge per come scritta porta a un anno TUTTI I porti d'arma.Ad aggravare la situazione il silenzio (oseremmo dire silenzio rigetto) alla lettera aperta che molte associazioni preparavano per il Ministero chiedendo di pro-nunciarsi in senso favorevole; l'impressione che i funzionari ministeriali si siano trovati il rega-lo inaspettato tra le mani e non vogliano mollarlo, soprattutto in considerazione del fatto che la riduzione della durata dei porti d'armi un vecchio pallino ONU, luogo ove i nostri funzionari vanno spesso a imbearsi di chiacchiere vetero-socialiste a spese nostre (e ci vanno molto pi spesso di quanto pensiate, ce lo raccontano i nostri alleati ame-ricani).Scatta intanto il toto-iniziative delle nostre feudo-Questure con le usuali iniziative personali dei funzionari (qua faremo cos , di l faremo cos) che ancora con tutte le loro lauree non hanno capito che sono soggetti alla Legge e solo dopo alle caponate del Ministero (ma piano piano glielo ricorderemo noi a forza di cause). Ultima e buona notizia che il grido disperato degli appassiona-ti d'armi stato raccolto dall'On. Davide Caparini della Lega Nord (come sbagliarsi) ed il Sen. Valerio Carrara (PDL) che hanno presentato un emendamento che, qualora approvato, salve-rebbe definitivamente la questio-ne.Siamo ancora lontanissimi dai porti sicuri ma molto, molto, meglio di niente e la questione sar ancora lunga, sino alla con-versione del decreto in legge, l'importante che il pi possibile ne parlino perch pi se ne parla

    e pi improbabile che la cavola-ta passi.La questione stata definitiva-mente risolta in sede di conver-sione in Legge ove stato chiari-to che a un anno ci va solo il porto armi per difesa.Meglio cos tempesta passata, si continua a navigare.Veniamo infine al terzo argomen-to stavolta una buona notizia - che l'assoluzione con formula piena dopo quasi 8 mesi di soffe-renza, ma per la giustizia italiana sono pochi dell'amico Fabrizio Pierini.Riassumo brevemente, atteso che il caso Pierini viene affrontato in un altro articolo di questa rivista dal nostro legale. Il Pierini uno sfortunato gestore di un nego-zio softair che ebbe un giorno la malaugurata idea di chiedere la licenza per l'art. 28 TULPS (ven-dita di fregi militari). Gli arriva la visita della Questura d