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EVASION 1 BLOG DEL LIBERO PENSIERO Sommario 13 Novembre 2011 Segnalazioni………………………………………………………………………………… L’Opinione di Marco Lombardi ……………………………………………………………. L’Opinione di Mraco pugacioff …………………………………………………………….. Satira Murale…………………………………..…………………………..………………..… Reportage………………………………………………………………………………………

Evasion, 13 Novembre 2011

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giornale del libero pensiero

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EVASION 1

BLOG DEL LIBERO PENSIERO

Sommario 13 Novembre 2011 Segnalazioni………………………………………………………………………………… L’Opinione di Marco Lombardi ……………………………………………………………. L’Opinione di Mraco pugacioff …………………………………………………………….. Satira Murale…………………………………..…………………………..………………..… Reportage………………………………………………………………………………………

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SEGNALAZIONI

Eleonora D'Andrea [email protected]

Al preludio di una personale presso la galleria di Prato, il Museo Pecci presenta

l'Artista Beatrice Gallori nell'ambito del progetto

"ARTISTI A KM 0"

BEATRICE GALLORI - I MIEI RESPIRI

Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci - Auditorium

INCONTRO CON L'ARTISTA

Viale della Repubblica 277, 59100 Pratoore 21 - Giovedì 17 Novembre 2011 Ingresso Gratuito

Eleonora D'Andrea Contemporanea

PERSONALE

Via Vincenzo Gioberti, 14 - 59100 Prato

ore 17,30 - Sabato 26 Novembre 2011dal 26 Novembre 2011 al 15 Gennaio 2012

Ingresso Gratuito

Via Vincenzo Gioberti, 14 - 59100 Prato PO / Via Settembrini, 26 - 20124 Milano

Cod. Fisc. DNDLNR80B60G999C P.IVA 01870840970 Tel.- fax. 0574-574670 cell. 345-2816111

www.elexpo.it

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Parola per parola - Convegno Internazionale di poesia

“Anterem” invita gli appassionati di poesia, filosofia, teatro, musica

agli eventi conclusivi del convegno internazionale

PAROLA PER PAROLA

CONVEGNO INTERNAZIONALE DI POESIA

Biblioteca Civica di Verona

Sabato 19 novembre, ore 10.00 Incontro con Franco Rella

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EVASION 3

vincitore del Premio speciale della Giuria “Opere scelte” Lorenzo Montano.

Gli studenti del Liceo scientifico Fracastoro mettono in scena la sua pièce teatrale Vigilia

rationis. Intervento critico di Susanna Mati.

Sabato 19 novembre, ore 15.00 Poesia a teatro

Jana Balkan e Isabella Caserta del Teatro

Scientifico leggono poesie di Ingeborg Bachmann, Yves Bonnefoy, Paul Celan, Edmond Jabès, Silvano Martini, Andrea

Zanzotto, Osip Mandel’štam, Arthur Rimbaud, Marina Cvetaeva, Friedrich

Hölderlin.

Sabato 19 novembre, ore 18.00 I vincitori del Premio Lorenzo Montano

Premiazione di Mariangela Guàtteri per

“Raccolta inedita”; Paolo Donini per “Opera edita”; Giovanni

Infelìse per “Una poesia inedita”; Tiziano Salari per “Una prosa inedita”.

Sabato 20 novembre, ore 11.00 Poesia in Concerto

Concerto a cura del Conservatorio “Bonporti”

di Trento/Riva del Garda. Musiche originali dei compositori Flavio

Carlotti, Luca Borgonovi, Raffaele De Giacometti, Loris Sovernigo, Michele Callà,

Fabio Conti, Damiano Simoncelli, Raul Masu, Valentina Massetti.

Per ulteriori informazioni su ogni singolo evento

e per prendere visione del programma completoche prevede altre importanti

occasioni di incontro: www.anteremedizioni.it

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Concerto con INTER NOS e DER LEONE..., sabato 26 novembre

2011

Concerto con Inter Nos (prog rock sperimentale) e Der Leone Has Sept Cabeças (stoner rock), sabato 26 novembre 2011, ore 21,30 presso la Birreria Al Platano, a Castions di Strada (UD), Via Roma 67. Ingresso libero.

Der Leone Has Sept Cabeças Simone (basso) e Leo (batteria) hanno iniziato a provare assieme parecchi anni fa (7, forse 8?), successivamente si è aggiunto Spanky alla voce, e infine Bruno alla chitarra, grazie al quale il sound del gruppo si è orientato più nettamente verso l’hard rock-stoner. Con Spanky però le cose non andavano benissimo, per cui alla fine del 2004 siamo rimasti in tre. All’inizio dell’anno successivo, abbiamo trovato un valido sostituto in Andrea: con lui abbiamo definito meglio i pezzi che avevamo e in aprile abbiamo fatto il nostro primo concerto. Nei mesi successivi abbiamo suonato un po’ in giro, tra cui allo ‘stonerockfest’ all’Hybrida di Tarcento e allo ‘Shagoo-shagoo festival’ a Bagnaria Arsa. Tra il 2005 e il 2006 si è aggiunto Marco al sinth; l’attività live si è però interrotta, anche perchè nel maggio ‘06 siamo rimasti senza sala prove… dopo una (lunga) pausa, abbiamo ripreso a provare in autunno, purtroppo senza Andrea, preso da mille impegni. Il Piotre ha preso il suo posto e con lui abbiamo rielaborato un po’ i pezzi, facendo qualche concerto e registrando

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(finalmente) il nostro primo demo/album nel luglio del 2007. Sfortunatamente, poche settimane dopo, Simone ha deciso di uscire dal gruppo, lasciandoci un po’ in difficoltà… il Piotre, ottimo bassista, ha preso anche il suo posto! Ricompattata la line-up e rimaneggiati ancora i pezzi, abbiamo suonato un paio di concerti (tra cui al ‘No fun’ di Udine), riuscendo a far circolare gran parte delle copie del demo. Nel novembre 2008 abbiamo registrato alcuni pezzi nuovi; è uscito il demo CD “La schiena del rospo”, con 6 brani. Attualmente la formazione comprende: Bruno (chitarra), Leo (batteria), Marco (sinth, effetti) e Piotre (basso e voce). Contatto: [email protected] Inter Nos Gli INTER NOS sono costituiti dai fratelli Claudio e Paolo Faggion: il primo suona il basso elettrico ed è la voce principale, il secondo suona le percussioni elettroniche e canta in alcune canzoni. Il gruppo è nato nell’estate del 1996 a Pordenone. Il genere musicale proposto dagli INTER NOS prende spunto dal rock progressivo per spingersi su sonorità più dure, definite in qualche caso “ industriali ”. Dal vivo i brani vengono eseguite dai soli due componenti della band, senza sovraincisioni o aiuti da parte di altri musicisti. Produzioni: nel 1997, demo tape “Transizione”; nel 1999, MC/CD “Futuro Calpestato”; nel 2002, CD “Deforme”; nel 2009, CD “Produzione Propria”. I brani del gruppo sono stati inseriti in alcune compilazioni su CD e MC in Italia e all’estero, e sono stati trasmessi da diverse emittenti radiofoniche unitamente ad interviste; sono inoltre apparse recensioni ed interviste su riviste italiane e straniere. Il gruppo ha tenuto circa 100 concerti, con esibizioni in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Lazio e Slovenia. E-mail: [email protected];

Siti web: http://www.internosrock.it -- www.myspace.com/internosrock

L’OPINIONE

Berlusca paragonato al generale von Choltitz: da i "Maledetti da Dio"

Berlusca è caduto? Sarà ma a me ricorda una storia abbastanza recente anche se ormai lontana. Dice la leggenda che il generale von Choltitz, comandante della piazza di Parigi nell'agosto del 1944, pur avendo avuto direttamente dal Fuhrer l’ordine di distruggere Parigi, si rifiutò di farlo e, a prezzo della propria vita, salvò la città dalla distruzione totale. Sven Hassel, pseudonimo di Willy Arberg, nacque il 19 aprile 1917 in Danimarca. Richiamato alle armi nell'esercito tedesco, dopo pochi mesi diserto. Arrestato dalla Gestapo, subì la condanna a quindici anni di carcere. Scampato agli orrori dei campi di concentramento nazisti, fu trasferito in una compagnia di disciplina e avviato al fronte dove combatte fino alla disfatta della Wehrmacht. «Maledetti da Dio», il suo primo romanzo, e impostato su tali tragiche esperienze. Hassel, come sempre dissacratore, vede la storia dal punto di vista del soldato, cinico e insieme pittoresco, e contesta questa asserzione: von Choltitz, semplicemente, non avrebbe fatto in tempo, per mancanza di uomini e di

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materiali, a distruggere la città prima dell'arrivo degli americani. Ma si sa che i generali cascano sempre in piedi e von Choltitz avrebbe approfittato della situazione; Dall'ultimo capitolo di "Liquidate Parigi": [...] Il 25 agosto, alla radio, captiamo una stazione clandestina: « La 28° divisione corazzata del generale Leclerc e entrata questa mattina a Parigi. I tedeschi hanno capitolato; in questo momento tutte le campane della città suonano a distesa; la gioia della popolazione è delirante. I tedeschi che si mostrano in giro vengono fucilati, i guardiani delle prigioni di Fresnes sono stati abbattuti dai loro ex prigionieri; le donne che hanno fraternizzato con le truppe d'occupazione sono rasate a zero, spogliate e dipinte con grandi croci uncinate. Il comandante del Grand Paris, ge-nerale von Choltitz, è sotto sorveglianza delle truppe americane. Tutta la città è illuminata. Viva la Francia!» Porta ( uno dei componenti de i "Maledetti da Dio" ) si picchia sulle cosce. «Vedete! Non è riuscito a farsi mandate i petardi per far saltare in aria Parigi, e adesso sta diventando il salvatore della città. I pezzi grossi riescono sempre a cascare in piedi!» E Berlusca è lo stesso. Chissà perchè, a me m'è sembrato che sia caduto in piedi come un certo Generale... Comunque, non vi preoccupate. I rompic.... non muoino mai, anzi ritorneranno come

salvatori della patria! Parola di Pugacioffo della Mal..ora

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Governo Berlusconi: e se fosse finita così?

Domenica, alla notizia dell'imminente video-messaggio di Silvio Berlusconi, per esorcizzare il timore di editti guerreggianti, ne ho fantasticato uno degno del personaggio.

Ho immaginato i primi minuti colmi di accuse, alla magistratura, ai comunisti, agli speculatori, ai traditori in patria ed ai leader esteri più o meno abbronzati. Poi, quando l'espressione del leader si è fatta tetra all'inverosimile, lo sguardo alla scrivania e la resa ormai inevitabile, un ghigno gli si dipinge sul volto ed occhi spiritati ti inchiodano. “Nel concludere il messaggio”, gongola, “vi confesso che mentre ascoltate questa registrazione io sono già lontano, molto lontano, legalmente e fiscalmente poi, addirittura lontanissimo”. Un lampo rompe la cupezza e l'affresco del Tiepolo, che fa da sfondo alla sala di Palazzo Chigi, si abbatte a terra nella sua essenza di cartapesta, rivelando un meraviglioso paesaggio tropicale. Attorno al Cavaliere, che ora in piedi fa sfoggio di un moderno paio di bermuda a spezzare il doppiopetto, accorre un nugolo di giovanissime bellezze

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esotiche. Saranno decine, ma che dico, centinaia, prodighe di sorrisi e strofinamenti. Ecco quindi una musica di mandolino, pizzicato da Apicella, Fede che intona il “ma che c'è frega” e Confalonieri che solletica i tasti di un pianoforte a coda adagiato sul bagnasciuga. Ma, roba da prendersi un colpo, ecco spuntare, scortato da stangone nordiche in divisa da corazziere, proprio lui, l'amico del cuore: l'ex rais Mu'ammar Gheddafi, la cui morte in diretta, verrebbe spiegato poi, era stata una messa in scena organizzata dalla Endemol.

Mentre la ghenga si allontana cantando e ballando, sullo schermo scorre la lista dei procedimenti penali in corso a carico del Cavaliere e, beffa finale, una stima delle prossime finanziarie lacrime e sangue da qui al 2050. Sarebbe stato un finale davvero all'altezza di questi diciassette anni di governo e del popolo che li ha legittimati.

Marco Lombardi

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L'Italia che tiene la carta e butta il prosciutto

Se la combriccola del bar allo spritz ha sostituito lo spread. Se in palestra l'istruttore disserta di Eurobond come di creatina per muscoli inflacciditi. Se al supermercato i pensionati, in fila per due etti di mortadella, maledicono BCE e FMI invece di badare ai loro livelli ematici di HDL e LDL. Ebbene, se tutto ciò accade, qualcosa forse non va. Può essere il sintomo di una società che ha smarrito il senso d'esistere, addentratasi nella selva lussureggiante della finanza facile senza spargere dietro di se nemmeno una mollica di pane.

Ovviamente il discorso sarebbe più complesso, perché il gioco di prestigio dei Madoff di filiale ha messo alle corde risparmiatori e imprese anche loro malgrado. Ammettiamolo però, è stato eccitante, finché è durato, perdersi nelle illusioni di un vorticoso paese dei balocchi dove il valore delle cose “è” la loro quotazione virtuale, si tratti di un quadro o di succo d'arancia congelato, come presagiva quel genio goliardico di John Landis in piena sbornia reganiana. L'Italia delle famiglie e delle piccole imprese, che tra mille sacrifici e non pochi intrallazzi negli ultimi cinquant'anni ha prodotto ricchezza reale – per fortuna non ancora esaurita -, ha convertito buona parte del proprio benessere materiale in fiches di cinerea consistenza. E il banco vince, sempre.

Eravamo piccoli, ma infaticabili e politicamente più lucidi (se non anche più onesti) di oggi, non scimmiottavamo saperi in scienza delle finanze e i soli numeri che

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sognavamo erano quelli del lotto. Ora le nostre fortune dipendono da altre cifre: MIB, NIKKEI, DOW JONES, NASDAQ, per non parlare del temutissimo rating. Eh già, almeno un tempo avevamo l'alibi della cabala.

Marco Lombardi

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Noi siamo i giovani, l'esercito del surf! Ma l'onda anomala, dov'è?

Siamo già al "renzismo", perbacco! Considerando che il termine "berlusconismo" è il frutto di un lustro buono buono di carriera politica caimana, preceduta da decenni di dominio economico, per il giovane Matteo è un bel traguardo... oppure no? Perché non vorrei, ecco, che dietro all'etichetta, al brand che ben si lega con la mela morsicata di Jobs in primo piano e la sapientia mediatica del Gori in Parodi dimissionario da Magnolia (altro che Rondolino), ci siano bolle senza il formaggio attorno. Cento idee, cento pixel che non si uniformano in immagine, grumi di fumo che annebbiano occhi strizzati per scorgere almeno una lattiginosa scia verso il progresso del paese. Acquosità, palude di intenti e non sai se tentar di caderci e sperare nella liana miracolosa, onde sfuggire alle fiere dell'immobilismo che incombe e che farebbero di te, elettore così detto razionale ma che per lo più vota di cuore o si astiene di pancia, loro pasto. Sarebbe però balzo verso l'ignoto quello nelle braccia del baldo che

fu capo scout rignanese, ora primo cittadino fiorentino ed (intro)proiettato leader romano ? Firenze, nel 2011 il primo Comune italiano a deliberare che il Primo Maggio si lavora, ma non si toccano le festività religiose, e poi festeggia la propria liberazione con il discorso di un ex vescovo, benché bollato "rosso" dalla local curia, e non di un partigiano o chi per lui. Un centro-sinistra senza la stampella, che si regge in equilibrio da gru con scappellamento a destra, per scomodare il decaduto nobile Mascetti, che di cose fiorentine se ne intendeva. C'è davvero un ingrediente nascosto in questa ricetta? Marco Lombardi

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La “lettera di intenti”: destinatari omessi e metodo discutibile

Sarebbe stato perlomeno educato che il Presidente del Consiglio avesse indirizzato la “lettera di intenti” per la UE anche al popolo italiano, visto che questo si sobbarcherà tutti gli oneri delle riforme annunciate. Riforme che in alcuni casi ricalcano norme vigenti, magari imprimendovi termini di esecutività più che stringenti.

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Ad esempio, entro maggio 2012 il Governo dovrebbe approvare una legislazione che regolerà i licenziamenti per motivi economici nei rapporti a tempo indeterminato. Ora, a parte che in Italia le leggi le approva ancora il Parlamento, colpisce proprio la scadenza di sei mesi. La ribattezzata “libertà di licenziamento” richiederebbe ben altri tempi, costituendo un nodo che solo il dialogo fra le parti sociali potrebbe sciogliere. La deroga all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è d'altronde prevista nella manovra di agosto e già l'accordo tra sindacati e Confindustria del giugno scorso apriva ad una maggiore elasticità. Si può fare, insomma, ma non con queste intenzioni.

La lettera omette infatti il metodo della trattativa. Un errore di strategia, che riallontana le rappresentanze in conflitto di interesse, con i sindacati colpiti dalla mannaia del governo. Un errore nell'impostare la riforma, poiché in piena stagnazione indebolire le garanzie dei lavoratori senza offrire loro un ritorno in termini di welfare, può soffocarne la produttività e la flessibilità in un disperato trinceramento di posizione. La stessa BCE, sollecitandoci un mercato del lavoro più aperto, ha chiesto di rafforzare anche gli ammortizzatori sociali. Tecnicamente la UE chiama ciò “flessicurezza”, un vocabolo di cui gli italiani conoscono per ora solo il primo termine, cassa integrazione a parte, come dimostra il sempre più raro ricorso al tempo indeterminato nei nuovi avviamenti e lo snaturamento del precariato.

Con margini temporali più ampi e il presupposto del dialogo sociale, ci sarebbero potenzialità per una riforma equa, visto che, nella pratica, tutte le nostre città vivono comunque il dramma di imprese che chiudono con tanti saluti

al tempo indeterminato. Bisogna però che il Governo faccia sia un passo indietro, coinvolgendo alla pari le rappresentanze sociali, sia uno in avanti, riguardo la contropartita sulla sicurezza. Si tratterebbe di misure a sostegno della famiglia e dell'individuo, in assenza delle quali si rischia una depressione sociale che vanificherebbe ogni speranza di crescita.

Marco Lombardi.

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Spesa pensionistica e modello di welfare in Italia

“Non sono pochi gli elementi che connotano la situazione attuale come precaria, a fronte di un intervento pubblico sociale scarso e fortemente sperequato territorialmente. In un contesto di riduzione dei fondi destinati alle politiche sociali, difficilmente le differenze territoriali potranno diminuire e il ricorso a servizi a pagamento per far fronte a bisogni emergenti è una soluzione che tuttavia potrà permettersi solo la popolazione con maggiori disponibilità economiche...

In termini pro capite, nel 2008 la spesa sociale nell’Unione europea ammonta a 6.337 annui. Il nostro Paese, con una spesa che si attesta a 6.760, si colloca in undicesima posizione...

In Italia, la maggior parte delle risorse sono assorbite dai trasferimenti monetari di tipo pensionistico, mentre quote molto residuali e inferiori alla media Ue vengono destinate alle funzioni dedicate

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al sostegno delle famiglie, alla disoccupazione e al contrasto delle condizioni di povertà ed esclusione sociale. In particolare, nel 2008 l’Italia si colloca all’ultimo posto tra i paesi Ue per le risorse destinate al sostegno del reddito, alle misure di contrasto alla povertà, o alle prestazioni in natura a favore di persone a rischio di esclusione sociale. Il nostro Paese, infatti, alloca solo lo 0,2 per cento per questa funzione, mentre in Europa essa assorbe l’1,4 per cento dell’intera spesa per prestazioni di protezione sociale”

[Rapporto ISTAT 2011, L'offerta dei servizi sociali pubblici, pp. 194-195]

La lunga citazione di cui sopra, che riporta rielaborazioni ISTAT di dati forniti da Eurostat, descrive meglio di molti saggi o discorsi politici il modello di welfare italiano. Basato sulla famiglia e sulle reti informali (parenti, amici, volontariato), dal dopoguerra ad oggi esso si occupa quasi esclusivamente di sostenere i capofamiglia, scaricando sulle loro spalle il peso delle politiche di integrazione. Un sistema che spacca in due blocchi i servizi sociali, la mera assistenza agli inabili al lavoro (temporaneamente e non) ed i trattamenti pensionistici, senza dare dignità giuridica al diritto sociale quale cardine di un welfare universalistico. Un assetto solidificato recentemente dal federalismo fiscale, che sostituisce al finanziamento dei “livelli essenziali di assistenza sociale”, diritti esigibili sempre e ovunque da ogni individuo, quello dei “livelli essenziali delle prestazioni”, vale a dire uno standard complessivo di prestazioni sociali che ciascuna Regione è tenuta a garantire. In poche parole, in base ad un bisogno territoriale determinato per calcolo statistico (numero di anziani, numero disabili, ecc.), ciascuna Regione otterrà finanziamenti per un tot di servizi sociali esauriti i quali

non avrà più nessun obbligo nei confronti dei cittadini. Chi ne rimane fuori si arrangia ed è allora ovvio che la famiglia gioca qui un ruolo essenziale, con i nonni che fanno i babysitter a tempo pieno ed i figli che assistono i genitori non pienamente autosufficienti (quando non si ricorrere alla badante, possibilmente a nero). Va da se che il taglio alla spesa pensionistica, ottenuto riducendo l'entità degli assegni o ritardandone il momento della fruizione, metterà in seria difficoltà molte famiglie se non compensato da un aumento delle altre voci di spesa sociale. Purtroppo è invece certo che il fondo nazionale delle politiche sociali, fonte di finanziamento principale dei servizi di integrazione e protezione sociale, subirà una pesante diminuzione. Il mero taglio alla previdenza, che senza dubbio garantisce un risparmio sicuro da iscrivere in bilancio – quello che l'Europa esige, dopo anni di promesse non mantenute dai nostri governanti -, potrebbe perciò depauperare pericolosamente la già cedevole fibra delle reti informali di sostegno. Si fa un gran parlare di riforme, ma il vero riformismo sarebbe recuperare risorse e consenso per far evolvere il nostro welfare, più familistico che familiare, verso un modello universalistico. Ma come recuperare risorse e consenso? Ad esempio razionalizzando la spesa pubblica non con tagli lineari o soppressioni per decreto, bensì tramite una puntigliosa analisi del rapporto fra efficacia, efficienza ed economicità delle forme di erogazione dei servizi locali, operata con l'ausilio delle sezioni regionali della Corte dei Conti. Perché far cessare esperienze di enti o gestioni associate che, ormai radicate nei territori, permettono benefiche economie di scala, andando incontro ai pesanti costi di liquidazione degli enti soppressi o di riallocazione di compiti, personale e risorse? Si distingua da caso a caso e si

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valuti di conseguenza cosa eliminare e cosa conservare. Ma soprattutto bisognerebbe che la politica facesse un faticoso (per lei) passo indietro, perdendo quel patrimonio consenso accumulato grazie alla distribuzione di posti di lavoro e sostegni ad hoc ai capifamiglia. Un cittadino che gode di diritti sociali universali, che non deve eterna gratitudine al potente di turno che lo ha raccomandato o comunque aiutato a tirare a campare, è infatti un individuo che può scegliere in autonomia rispetto alle concessioni del principe di turno.

Quale leader insomma potrà mai cambiare davvero il nostro complicatissimo paese?

Marco Lombardi.

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SATIRA MURALE

Il Re e la studentessa C'era una volta in Buthan, piccolo Stato himalayano tra l'India e la Cina, un giovane re che si innamorò di una suddita di umili origini. Ora Jigme Khesar Namgyel Wangchuckè, monarca 31enne e Jetsun Pema, studentessa all'università di Thimpu, sono convolati a nozze e vivranno felici e contenti. In questa favola moderna nessuno si è opposto alle nozze e nessun Cavaliere Nero ha perso la vita.(Fonte: LaStampa)

La sposa tarda 20 minuti, il prete inizia lo stesso la funzione Ha dell'incredibile quanto è successo nella chiesa di Santa Rosa da Viterbo, a Livorno. La sposa non arrivava, il parroco ha iniziato ugualmente la messa tra gli sguardi increduli di amici e parenti. Per fortuna nessuno ha bestemmiato. La ragazza è entrata pochi minuti dopo. (Fonte: Il Tirreno)

Bara alla maratona, squalificato! Un corridore amatoriale che era arrivato terzo alla maratona Kielder di Newcastle, Inghilterra, è stato squalificato per aver percorso alcuni km del tracciato a bordo di un autobus turistico. E' stato poi visto ricomparire dagli alberi e tagliare il traguardo al terzo posto. L'hanno scoperto perché ci ha messo 21 minuti in meno del suo miglior tempo. (Fonte: LaPresse)

Il ponte solare fotovoltaico

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Entro l'estate del 2012 saranno completati i lavori al più grande ponte solare del mondo. Il Blackfriars Railway Bridge, ponte ferroviario nel centro di Londra, costruito nel 1886, sarà interamente ricoperto con oltre 4.400 pannelli fotovoltaici, per la prevista produzione di 900.000 chilowattora d'energia elettrica annua. Il sole garantirà metà del fabbisogno energetico della stazione facendo così risparmiare 500 tonnellate d'emissioni di CO2. Il collegamento prevede anche un sistema di raccolta di acqua piovana. (Fonte: TulipanoRosa)

L'Irlanda stradale Dall'inizio dell'anno a Dublino si registrano solo 7 incidenti stradali, 0 da giugno. Il dato è stato reso noto dall'Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale (ASAPS). Secondo Alan Reid, della Dublin Metropolitan Division, il merito va alle molte zone con limite di velocità a 30 km/h, invece dei canonici 50. A 30 km/h il rischio di morte è solo del 5% contro il 65% dei 50 km/h. (Fonte: Repubblica)

Wing House Nata da un'idea dell’architetto David Hertz in questa casa il tetto è stato realizzato riciclando un'intera ala di un aereo Boeing 747. Si trova sulle colline di Malibu in California. Il progetto non è ancora

terminato: l'obiettivo e riciclare completamente l'aereo. La fusoliera diventerà un fienile con stalla mentre la parte anteriore sarà riservata a un padiglione per la meditazione. (Fonte: Ecoblog.it)

Salviamo il cioccolato!!! Secondo uno studio dell'International Center for Tropical Agricolture entro il 2050 i cambiamenti climatici impediranno a molti produttori dell’Africa occidentale di coltivare cacao a causa del troppo caldo. Nel mondo non si troverà più una tavoletta di cioccolato.

Medicina Secondo uno studio condotto dall'Universita' di Milano-Bicocca e dal Cnr i neuroni dell'udito si attivano anche con la vista. Per gli esperti è il famoso terzo orecchio.

Facebookate Anderson Cerqueira e Janete do Santos, due brasiliani, hanno deciso di chiamare il loro neonato “Facebookson”, letteralmente figlio di Facebook. “Ci siamo conosciuti sul social network” ha spiegato la mamma, “era il minimo che potessimo fare”. Il piccolo ha chiesto di poter tornare nell'utero. (Fonte: LaStampa)

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Giustizia è fatta! Sono state arrestate e condannate da una Corte di Zurigo a 14 mesi di reclusione due ragazze poco più che ventenni colpevoli di aver fatto uno scherzone all'ex fidanzato che voleva stare con un piede in due scarpe. Dopo averlo addormentato con un sonnifero gli hanno incollato i testicoli alle gambe con una supercolla, poi con dello smalto per unghie gli hanno dipinto il pene e infine gli hanno scritto sull'addome: “E’ questo che succede se non tieni il pisello sotto controllo”. Hanno ottenuto la condizionale. (Fonte: Thelocal.ch)

Cervo insegue donna E' accaduto in un parco pubblico di Londra. A dire tutta la verità il cervo aveva ragione. La donna si era fermata a guardarlo mentre tentava di accoppiarsi con una cerva e la cosa l'ha infastidito non poco. La donna si è procurata qualche contusione e delle gran foto.

Gare alla luce del Sole Trenta team da sette paesi hanno partecipato al Solar Challange di Calama, in Cile, una gara per tricicli elettrici alimentati a energia solare. Non ci crederete ma sono il futuro della mobilità.

Sugli spalti il pubblico faceva brum brum. (Fonte: Repubblica)

Aja...jai Una donna olandese residente all'Aja è stata denunciata per aver telefonato 65.000 volte in un anno all'ex fidanzato. Verrà processata per crimini contro l'umanità. (Fonte: Virgilio Notizie)

Assicurazioni La coniglietta di Playboy ed ex fidanzata di Hugh Hefner, Holly Madison, ha assicurato il suo prosperoso seno ai Lloyd's di Londra. In caso di furto riceverà un milione di dollari. Anche il fondo schiena di Jennifer Lopez vale un milione di dollari e si arriva a 1,3 milioni nel caso delle gambe della top model Heidi Klum. I gioielli di famiglia di Mick Jagger valgono 1,5 milioni di dollari. Gruppo d'acquisto per Naomi Campbell: seno, glutei e naso per 2,5 milioni di dollari. I polsi di Valentino Rossi valgono 12 milioni di dollari. (Fonte: LaStampa.it)

Bring-Me.it

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EVASION 13

E' il primo social network per chi ama viaggiare in compagnia, in modo sostenibile, risparmiando fino al 70% delle spese di viaggio e condividendo l'auto con altre persone. Dovete recarvi a un concerto, a una partita o a un altro evento di qualsiasi tipo? Probabilmente altre persone della vostra città si apprestano a fare lo stesso, perché non viaggiare assieme? La registrazione sul sito è gratuita. Se l'autista/compagno di viaggio che avete scelto si presenta completamente nudo potete lasciare un feedback. (Fonte: Greenme.it)

Fate un corso di economia per i ministri! Quello di La Russa non è stato un lapsus, un qui pro quo, una svista. Il ministro è evidentemente convinto che la situazione economica italiana sia paragonabile a quella tedesca. Tragico! Quel che pensa La Russa è chiaro, all’interno di un discorso, di un’idea globale del mondo… Un discorso “analitico” (si fa per dire), non una battutina… Egli dice in diretta tv, dandosi l’aria di sapiente: “Pochi sanno che le borse europee sono in picchiata da 10 anni. La borsa tedesca ha perso il 30%, l’Italia il 60%, la Francia il 50%.” E meno male che lo sanno in pochi, infatti quel che dice il ministro è totalmente, assolutamente falso, la Germania ha avuto un incremento del 30%, esattamente il contrario di quel che ha detto il ministro.

Fin che la bottiglia va... Harold Hackett, abitante dell'isola di Prince Edward, in Canada, negli ultimi 15 anni ha gettato nell'Oceano Atlantico più di 4.800 bottiglie con messaggio, ricevendo ben 3.100 risposte dalla Russia, Islanda, Olanda, Regno Unito, Florida, Africa e Bahamas. Harold è diventato amico di penna di molte di queste persone e per Natale ogni anno riceve ben 150 tra biglietti d'auguri, sorprese e souvenir. Alla stampa ha dichiarato di non voler smettere, anzi di

voler arrivare a 200 bottiglie alla settimana. Gli ambientalisti lo vogliono decomposto. (Fonte: Happynews.com Davide Calabria)

L'autosufficienza energetica è un concetto superato Grazie ai pannelli solari installati su 190 edifici privati e 9 pubblici, a tre piccole centrali idroelettriche, 4 digestori di biogas e 58 pale eoliche, il paesino di Wildpoldsried, 2.500 anime nella Baviera, produce più energia di quanta ne consumi, il 321% in più. Grazie alla vendita dell'energia in surplus la piccola comunità riesce a guadagnare qualcosa come 4 milioni di euro all'anno, senza spendere un euro di bollette. Ora che la Germania sta abbandonando il nucleare, Wildpoldsried è diventato un esempio di sviluppo rinnovabile e sostenibile. (Fonte: Ecologiae)

Gli IgNobel 2011 Assegnati per il 21.mo anno consecutivo sul palcoscenico dell’università di Harvard i premi IgNobel per le ricerche scientifiche “che prima fanno ridere, poi fanno pensare”. L'IgNobel per la Biologia è stato consegnato a Darryl Gwynne, dell’Università di Mississauga, per uno studio su come uno scarabeo australiano gradisca accoppiarsi con una particolare bottiglia di birra locale. Premio Matematica a sei studiosi che hanno collocato la fine del mondo tra il 1954 e il 21 ottobre 2011. Premio Medicina a un gruppo di ricercatori di Germania, Belgio e Australia per aver scoperto che la nostra capacità decisionale viene alterata dal bisogno impellente di

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andare in bagno. IgNobel per la Fisiologia a ricercatori inglesi e olandesi per uno studio sugli sbadigli delle tartarughe dai piedi rossi. Ne è emerso che non sono contagiosi. Premiato anche un gruppo di chimici giapponesi per aver calcolato quanto wasabi serve per svegliare un uomo in caso di incendio. Un gruppo franco-olandese ha invece esaminato perché gli atleti lanciatori del disco (ma non quelli del martello) siano colti da vertigini subito dopo la loro performance. Hanno vinto il premio per la Fisica. IgNobel per Psicologia a Karl Halvor Teigen per aver cercato di capire perché, nella vita di tutti i giorni, le persone sospirano. Il premio per la Letteratura è andato alla Teoria della procrastinazione strutturata, secondo la quale per avere successo bisogna lavorare sempre a qualcosa di importante per evitare di fare cose più importanti. IgNobel per la Pubblica Sicurezza a John Senders, dell'Università canadese di Toronto, autore di un esperimento nel quale ha fatto guidare alcuni volontari autisti con l'aletta parasole che si abbassava continuamente ostruendo la visuale. L'ambito premio IgNobel per la Pace è andato invece a Arturas Zuokas, sindaco di Vilnius, per aver rimosso una Mercedes parcheggiata su una pista ciclabile passandoci sopra con un carro armato. (Fonti: Repubblica, TicinoNews)

Partito il primo pezzo della Stazione Spaziale cinese E' partito dalla base di Jiuquan, nel deserto del Gobi, il primo modulo della stazione spaziale Tiangong-1, Palazzo Celeste. Altri due moduli li costruiranno durante il viaggio. Scherziamo. Si tratta di un laboratorio scientifico

completamente automatico creato per collaudare le tecnologie che permetteranno la vita nello spazio dei taikonauti, previsti per il 2020. (Fonte: Corriere)

Chi trova un turista onesto... Ritorna in possesso di 1.500 euro perduti per strada. E' successo a Verona, dove un turista tedesco ha trovato il portafogli a terra e subito lo ha consegnato a un vigile urbano. Pochi minuti dopo un 64enne di Villafranca diventava l'uomo più felice del mondo.

Nuovi iscritti tra i comuni virtuosi Il Comune di Paderno Franciacorta, in provincia di Brescia, 3.700 abitanti, è il 55.mo comune a entrare a far parte dell'associazione di Comuni Virtuosi.

10.000 alberi per Wangari Maathai Verranno piantati nella contea di Nyeri, regione del Kenya centrale dove la Maathai nacque 71 anni fa. (Fonte: Misna.org)

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La Svizzera sempre più vicina all'abbandono del nucleare Dopo il voto di giugno del Consiglio Nazionale, anche il Consiglio degli Stati, la camera alta del Parlamento svizzero, ha approvato lo stop alla costruzione di nuove centrali nucleari. (Fonte: Greenme)

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REPORTAGE

Manovra e armi: "Il male oscuro" Manovra e armi: "Il male oscuro" di Alex Zanotelli In tutta la discussione nazionale in atto sulla manovra finanziaria, che ci costerà 20 miliardi di euro nel 2012 e 25 miliardi nel 2013, quello che più mi lascia esterrefatto è il totale silenzio di destra e sinistra, dei media e dei vescovi italiani sul nostro bilancio della Difesa. E’ mai possibile che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la difesa ben 27 miliardi di euro? Sono dati ufficiali questi, rilasciati lo scorso maggio dall’autorevole Istituto Internazionale con sede a Stoccolma(SIPRI). Se avessimo un orologio tarato su questi dati, vedremmo che in Italia spendiamo oltre 50.000 euro al

minuto, 3 milioni all’ora e 76 milioni al giorno. Ma neanche se fossimo invasi dagli UFO, spenderemmo tanti soldi a difenderci!! E’ mai possibile che a nessun politico sia venuto in mente di tagliare queste assurde spese militari per ottenere i fondi necessari per la manovra invece di farli pagare ai cittadini? Ma ai 27 miliardi del Bilancio Difesa 2010, dobbiamo aggiungere la decisione del governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni, altri 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35. Se sommiamo questi soldi, vediamo che corrispondono alla manovra del 2012 e 2013. Potremmo recuperare buona parte dei soldi per la manovra, semplicemente tagliando le spese militari. A questo dovrebbe spingerci la nostra Costituzione che afferma: ”L’Italia ripudia la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali…”(art.11) Ed invece siamo coinvolti in ben due guerre di aggressione, in Afghanistan e in Libia. La guerra in Iraq (con la partecipazione anche dell’Italia), le guerre in Afghanistan e in Libia fanno parte delle cosiddette “guerre al terrorismo”, costate solo agli USA oltre 4.000 miliardi di dollari (dati dell’Istituto di Studi Internazionali della Brown University di New York). Questi soldi sono stati presi in buona parte in prestito da banche o da organismi internazionali. Il governo USA ha dovuto sborsare 200 miliardi di dollari in dieci anni per pagare gli interessi di quel prestito. Non potrebbe essere, forse, anche questo alla base del crollo delle borse? La corsa alle armi è insostenibile, oltre che essere un investimento in morte: le armi uccidono soprattutto civili. Per questo mi meraviglia molto il silenzio dei nostri vescovi, delle nostre comunità cristiane, dei nostri cristiani impegnati in politica. Il Vangelo di Gesù è la buona novella della pace: è Gesù che ha inventato la via della nonviolenza attiva. Oggi nessuna guerra è giusta, né in Iraq, né in Afghanistan, né in Libia. E le folle somme spese in armi sono pane tolto ai poveri, amava dire Paolo VI. E da cristiani come possiamo accettare che il governo italiano

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spenda 27 miliardi di euro in armi, mentre taglia 8 miliardi alla scuola e ai servizi sociali? Ma perché i nostri pastori non alzano la voce e non gridano che questa è la strada verso la morte? E come cittadini in questo momento di crisi, perché non gridiamo che non possiamo accettare una guerra in Afghanistan che ci costa 2 milioni di euro al giorno? Perché non ci facciamo vivi con i nostri parlamentari perché votino contro queste missioni? La guerra in Libia ci è costata 700 milioni di euro! Come cittadini vogliamo sapere che tipo di pressione fanno le industrie militari sul Parlamento per ottenere commesse di armi e di sistemi d’armi. Noi vogliamo sapere quanto lucrano su queste guerre aziende come la Fin-Meccanica, l’Iveco-Fiat, la Oto-Melara, l’Alenia Aeronautica. Ma anche quanto lucrano la banche in tutto questo. E come cittadini chiediamo di sapere quanto va in tangenti ai partiti, al governo sulla vendita di armi all’estero (ricordiamo che nel 2009 abbiamo esportato armi per un valore di quasi 5 miliardi di euro). E’ un autunno drammatico questo, carico di gravi domande. Il 25 settembre abbiamo la 50° Marcia Perugia-Assisi iniziata da Aldo Capitini per promuovere la nonviolenza attiva. Come la celebreremo? Deve essere una marcia che contesta un’Italia che spende 27 miliardi di euro per la Difesa. E il 27 ottobre sempre ad Assisi, la città di S. Francesco, uomo di pace, si ritroveranno insieme al Papa, i leader delle grandi religioni del mondo. Ci aspettiamo un grido forte di condanna di tutte le guerre e un invito al disarmo. Mettiamo da parte le nostre divisioni, ricompattiamoci, scendiamo per strada per urlare il nostro no alle spese militari, agli enormi investimenti in armi, in morte. Che vinca la Vita! Alex Zanotelli - Napoli, 24 agosto 2011

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Sharia in Bangladesh. 'Adultera' di 14 anni muore dopo 70 frustate".

L’ avevano condannata a 101 frustate per aver avuto rapporti con un uomo sposato - uno zio, che l’aveva violentata. Hena Akhter aveva solo 14 anni e al settantesimo colpo non ha più retto: è stramazzata a terra, pesta e sanguinante. L’hanno portata in ospedale e lì è morta dopo una settimana. Poi le hanno fatto l’autopsia e sul referto il medico legale ha scritto «suicidio», perché, ha precisato, non c’era traccia di ferite. È successo a Shariatpur, nel Bangladesh, il 31 gennaio ma soltanto adesso la notizia è arrivata a noi, attraverso «Ain o Salish Kendra» (Ask), un’organizzazione per l’assistenza legale e i diritti umani. Hena era la più giovane dei cinque figli di un bracciante agricolo, Darbesh Khan. La famiglia vive in una capanna di legno nel distretto rurale di Shariatpur, terra fertile intersecata da fiumi che irrigano orti e risaie. Un anno fa la loro esistenza viene stravolta dal ritorno di un nipote, Mahbub Khan, che era andato a lavorare in Malesia. Mahbub, che ha tre volte l’età di Hena, le ha messo gli occhi addosso e la tormenta mentre va e torna da scuola. Lei lo racconta al padre, che si rivolge agli anziani del villaggio. Ottiene giustizia: Mahbub dovrà pagare un risarcimento di mille dollari. Interviene però suo padre, che è il fratello maggiore di Darbesh e gli chiede di lasciar perdere. Darbesh cede, confidando nella riconoscenza. Illuso. Qualche mese dopo, Mahbub tira un’imboscata a Hena: la aspetta nel buio quando esce per andare al gabinetto esterno, le chiude la bocca con un cencio, la trascina dietro un cespuglio, la picchia e la violenta. Lei si divincola, prova a urlare, dal cencio escono suoni soffocati. Li sente la moglie di Darbesh, che esce dalla sua capanna e li sorprende insieme. Trascina in casa la

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ragazzina, la picchia, la getta a terra, la calpesta. Il giorno dopo l’imam e gli anziani del villaggio vanno a casa di Mahbub a discutere il caso. Il verdetto è rapido: adulterio, 201 frustate per lui, 101 per lei. In Bangladesh la pratica della sharia è vietata per legge, la Corte suprema l’ha proibita dieci anni fa, eppure continua a essere applicata: cinquecento casi in questo decennio, dicono le associazioni per i diritti umani. Hena è l’ultimo. I suoi genitori, impietriti e impotenti, non possono che assistere all’esecuzione. Hena li guarda un’ultima volta, mormora «sono innocente», e la frusta comincia ad abbattersi sulla sua pelle sottile. Resiste, a lungo, poi cede. Mahbub invece riesce a scappare. Questa volta i responsabili di tanto obbrobrio non ne escono indenni. Lo scandalo per il referto dell’autopsia è stato grande e ha indotto la Corte a riesumare il corpo e ripetere gli esami, in un altro ospedale. Viene certificato che la morte è avvenuta per emorragia interna e il corpo aveva i segni di ferite profonde. I medici vengono accusati di «falsa autopsia per nascondere le vere ragioni del decesso», Mahbub Khan viene ritrovato e arrestato. E adesso la famiglia di Hena è sotto la protezione della polizia: potrebbe pagare cara la denuncia dell’imam e degli anziani del villaggio. (La Srampa, 31 Marzo 2011)

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