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FIABE NEL TEMPO E SENZA TEMPO - simonabarberio.it · del lupo cattivo e non pensava… con fare deciso, ... Il pulcino innamorato Giallo, piccolo e piumoso sempre in giro delicato

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FIABE NEL TEMPO E SENZA TEMPO

Maria Simona Barberio

Fiabe nel tempo e senza tempo

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Fiabe nel tempo e senza tempo (giugno 2011 – dicembre 2011)

di Maria Simona Barberio

In copertina: “Riding Hood” - illustrazione di Gustave Doré.

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A mia sorella Oriana, piccolo e delizioso

cioccolatino della mia infanzia

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INTRODUZIONE

La presente raccolta di poesie nasce, in parte, dal pretesto di alcuni titoli delle fiabe più famose che ciascuno di noi ha avuto modo di ascoltare ripetutamente da bambino dalla voce della propria mamma o da chi per lei.

Si tratta di fiabe che hanno accompagnato la crescita dei nostri più teneri anni e che, in un modo o nell’altro, hanno impregnato con i loro colori, le loro immagini, i loro versi, la vita di ogni piccolo uomo che le ha ascoltate.

Versi che si sono impressi nella nostra memoria a tal punto da confondersi, a volte, con le nostre stesse esperienze, le nostre speranze, i nostri sogni.

Un altro gruppo di poesie presenti in questa raccolta, invece, si ispira al mondo degli animali e delle cose inanimate che, nel mondo fiabesco, spesso, trovano una vera e propria personificazione, una sorta di umanizzazione che ce li rende più vicini, più simpatici fino, a volte, a farci amare anche quelli più impensati.

Ogni bambino, nell’ascoltare una favola, un racconto, una

storia, cerca sempre, continuamente, di identificarsi, di prendere le parti di questo o di quel personaggio. Cerca, in tutti i modi, di poter traslare, sovrapporre, ritrovare quanto ascolta nel suo vissuto, nella realtà che lo circonda, in modo tale da sfatare l’idea di irraggiungibilità dei sogni narrati ma anche da sminuire, esorcizzare, eventualmente, la paura che in alcuni casi domina le scene descritte.

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Le favole, in particolar modo quelle classiche, sono state spesso scritte al fine di offrire una morale, un senso moraleggiante, che potesse fungere da insegnamento di vita laddove, in alcuni casi, non lo si fosse potuto fare apertamente.

Si è trattato, quindi, dell’uso di un linguaggio metaforico rivolto

a chi, piccolo nei pensieri oppure ostile nell’accogliere qualche

buon insegnamento, potesse comunque accedere alla fonte di un’infinita ricchezza di solidi principi, basilari per una vita sana e incorrotta.

Oggi si ritiene che le fiabe siano cose per piccini ma, se ben vi si legge, tra le righe, si scopre un immenso tesoro che va al di là delle parole usate e dell’apparente contenuto.

E, a questo punto, le mie piccole poesie cosa sono?

Non si tratta certamente di fiabe nel senso propriamente detto ma piuttosto di semplici versi che offrono, in chiave rivisitata e un po’ al passo con i tempi, la musica, l’emozione, l’arcano che

sottostà alla stessa narrazione.

Vi si trova quell’aria, quel venticello leggero, che permette, ancora una volta, a ciascuno, di cercarvi quel ricordo, quell’emozione, quel significato personale capace di parlare al

proprio cuore.

Si ha modo, in sostanza, di riassaporare per qualche momento quel gusto di fiaba della giovinezza collegandola, comunque, al proprio percorso di crescita nel tempo e nella storia.

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Ecco perché si tratta di “Fiabe nel tempo e senza tempo”; perché leggibili da chiunque in riferimento alla condizione storica del momento di vita attuale che attraversa.

febbraio 2012

Simona Barberio

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Il castello

Fatato e incantato, castello di fiabe, di principi e re, regine e fatine. Di fate ignoranti, di bei lestofanti, regnanti nel mondo di storie intessuto. Ambìto castello, teatro di storie, di inganno e dolore, di amore mancato. Vissuto nel tempo, svuotato negli anni, rimane mistero nascosto alla mente. Svelato, soltanto, a chi ha un cuore davvero... sincero, di carne, capace di amore.

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Riccioli d’oro

Bella… con la pelle di luna… i capelli biondi e le labbra di rosa. Le mani lunghe… affusolate gli occhi turchesi… color del mare. Su quella sabbia calda e dorata… stava seduta… porgendo il suo viso. Il vento i capelli le accarezzava… mentre… sognante… lei meditava. L’animo dolce e il cuore beato… pensava in sé… al suo innamorato.

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Pierrot e la luna

Occhi tristi da Pierrot… dolce sguardo… e più non so. Una vena malinconica, vela il volto agli occhi fini. Non siam più, noi, ragazzini… ma tu guardi… e mi consumi.

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Cenerentola

Sognava! Il principe bramato, l’incontro tanto atteso! Intanto sfaccendava, sui libri, lei, studiava. Sognando e conversando di grandi e bei castelli ma finti… pure quelli. Così passavan gli anni, la scarpa mai arrivava, seduta lei restava in preda a gran dolor. La fiaba era sbagliata, soltanto una chimera, dell’orco prigioniera. Un giorno fu salvata, nella maniera errata, da quello che sognava… e l’occhio luccicava l’abbaglio dell’amor.

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Cappuccetto rosso

Bella! Piccola e carina! Con le guance rosse rosse, il sorriso dolce dolce, i capelli di oro fino. Se ne va con gli occhi bassi per passare in mezzo ai sassi. Ha paura… è preoccupata, non vuol essere mangiata. Ma la strada ha troppi inganni ed a lei mancano gli anni per scoprire, quanto è vero, che quel lupo è proprio nero.

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Barbablù

Se lo guardo vedo te, ecco, accanto giusto a me. E mi sembri proprio tu quel tremendo Barbablù. Ve ne sono tanti e veri di tremendi menzogneri. Fanno tele, fanno orditi, tesson proprio dei graffiti. Nella mente cose pazze, molestare le ragazze, ma non solo quelle acute che gli sono più piaciute, delle sciocche fan man bassa, per sbrogliare ogni matassa. “Per risolvere il problema, deve esser proprio scema!” Ecco questo dici tu da tremendo Barbablù.

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Cappuccetto

Di rosso vestita lei se ne andava e per la strada mai si fermava… Temeva l’assalto del lupo cattivo e non pensava… con fare deciso, di averlo innanzi, davanti al suo viso.

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Il gatto con gli stivali

Passo fermo, ben deciso, con destrezza, lui va fiero, col suo fare giusto inganna, solo avanza, senza spanna. E con fare menzognero rende l’uomo prigioniero.

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Il pulcino innamorato

Giallo, piccolo e piumoso sempre in giro delicato alla vita si è affacciato giusto a caccia dell’amor. È così che, pian pianino, egli è uscito dal giardino ed ingenuo e infreddolito è cascato nell’ordito. Si è impigliato nella maglia del brigante ingannatore, se cercava solo amore ha trovato anche il dolor.

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La sirenetta

In fondo al mare ella era nata ma sulla riva si è poi arenata. Bella di cuore, dolce l’aspetto ed il suo sogno già nel cassetto. Del suo bel principe innamorata, era la sposa desiderata. Ecco era questa la sua avventura ma poi la vita sempre più dura. Nel cuore sognava il perduto amore questo divenne il suo grande dolore e i suoi capelli, lunghi sul viso, solcavan le guance senza sorriso.

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Pelle d’asino

Non era tua quella pelle. La indossavi soltanto ma non ti apparteneva. Era lì, per anni l’avevi portata, come si fa con un vecchio cappotto, ormai caro solo perché da tempo conosciuto. Stava lì, ma non era tua. Sotto, vi era una meravigliosa principessa. Bella, fresca e deliziosa, la sua bocca, era di rosa. Ora splende da regina perché nulla è come prima. È sparita la bufera della bestia grossa e nera.

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Il brutto anatroccolo

Umile, piccolo e spaventato un anatroccolo spaesato, gira di qua, gira di là, cerca la mamma e il suo papà. Ora è un bel cigno, ma piccolino, deve pur crescere, ma nel giardino. Solo così lui può nuotare e, maestoso, farsi ammirare.

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Biancaneve e i sette nani

Per gli amici più lontani sono solo sette nani ma se guardi da vicino scoprirai che il piccolino se lo vede chi ci crede, lo ritrova nella fede. Son piccini e son furbetti, se li tieni stretti stretti, li ritrovi ai ferri corti a subire i loro torti. Più li ami e più ci tieni, poi li segui e ti trattieni. Se davvero vuoi amare la pazienza devi armare. Sol così tu puoi sperare il lor cuor di conquistare. Svelta svelta allor ti impegni e così saranno degni.

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Hansel e Gretel

Sono solo due bambini, son sperduti là nei boschi, sono attratti dai colori, solo badano ai sapori. Proprio questo, poi, è il problema… perché arrivano alla cena e si trovan catturati, anche bene impacchettati. All’ingrasso di continuo son tenuti stretti stretti, come dei bei maialetti che faranno da spuntino. Ora aguzzano l’ingegno per sfuggire all’occasione la pesante situazione, senza danni e con contegno. È così che con arguzia lor si armano d’astuzia e donando un ossicino non faran da stuzzichino. Così il tempo avanza ancora e poi giunge la buon’ora di fuggir la fattucchiera che diventa prigioniera.

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Geppetto e il suo Pinocchio

Mastro Ciliegia aveva un legnetto che un giorno diede a Mastro Geppetto, questi ne fece un bel burattino perché pretese avere un bambino. Se lo limò, ben lo aggiustò, pur tuttavia ciò non bastò. Data la forma e la struttura non modellò la sua natura, quella restò molto lontana da ciò che era nella sua brama. Nulla vi valse, nulla servì e in ogni cosa il bimbo mentì. Così Geppetto, con il suo occhio, pianse più lacrime pel suo Pinocchio. Tante e diverse le sue sventure e molte volte delle più dure. Ora nel ventre della Balena ecco lui sconta la grande pena di aver cercato, senza fortuna, di fabbricare l’anima umana, ciò non è dato alla creatura pur quando vi ha messo la giusta cura.

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Dorothy nel mondo di Oz

Passava per le strade con le scarpette rosse, entrava nelle case, dorate e luccicose, con gli occhi assai stupiti il tutto, poi, ammirava, guardava in ogni stanza con l’aria poi sognante. Castelli assai fiabeschi, di principi e illusioni, guardava con gli occhioni la vita tanto ricca. Sognava l’eleganza, guardava poi la stanza, ma era poveretta, tornata alla stanzetta.

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Il volo dominante

Plana leggera, scivola nell’aria, nuota costante, segue la sua rotta. La meta la conosce, la strada non le è nuova, le ali lei le spiega, si muove all’avventura. Il cielo è di un blu terso, né nuvole né ombre, lo sguardo è all’universo e il sole non confonde. Il volo è dominante, riempie l’orizzonte, si osserva nel silenzio, quel blu di un bell’intenso.

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Ali per volare

Un uccellino un giorno è arrivato, in casa mia si è rifugiato, era davvero assai spaventato, così volava con fare agitato. Lui si aggirava lì nella stanza, con innocenza, saltava la tenda, voleva uscire, non certo restare ma lui la strada doveva trovare. Lui si aggirava, aveva paura ma fu sorpreso da creatura, si mise a scappare, voleva fuggire, non aspettare, presto sortire. All’improvviso lì nella stanza ecco la brezza, una dolce carezza, con molta cura, con tanta attenzione, spicca lui il volo ma in apprensione. Lei lo accompagna, lo spinge all’uscita, gli apre la strada della sua vita.

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Grande orchestra

Una ragazza, un cane e una gazza. Una simpatica compagnia che si ritrova nell’allegria. Sono in giardino, il cane la segue, all’improvviso arriva una gazza. Non teme nessuno, non ha alcun paura, così si avvicina e vuol la codina. Il cane cammina, la gazza l’insegue. La ragazza, il cane, la gazza. La gazza, il cane, il cane, la gazza. All’improvviso il gioco si ferma con un sorriso della ragazza… “Alt un momento, vado in vacanza, fermate il giro, l’orchestra già suona.”

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Nell'aria di Marrakech

Se n'è andata a Marrakech, con l'aereo lei è partita, perché gli occhi all'avventura nella vita mai li nega. Poi si trova all'improvviso in un posto assai bizzarro come sempre allo sbaraglio. Nella piazza coi topini, i fachiri e i beduini, vi son anche dei babbuini e dei veri incantatori. Son serpenti per turisti, loro attraggono da artisti, ma sul posto non si sbaglia si ha una vera meraviglia. Chiedi e poi ti farai dire, perché è tutto da scoprire.

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Rosa salmone

Ecco da grande sconsiderato lui si muoveva a perdifiato, per risalire la sua corrente si dimostrava impertinente. Voleva fare la differenza, far da contrasto, con l’intelligenza, trovare il posto desiderato tornando al luogo dove era nato.

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Una carezza del mare

Era lei libera, così lei nuotava, in quell’azzurro il suo cuore vibrava. Incontro alla vita lei si muoveva perché di ogni cosa era curiosa. Davanti l’azzurro di un dolce mistero, lei era in attesa, l’incontro prezioso. Così con dolcezza, di lieta carezza, dall’onda del mare si lascia cullare.

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Il risveglio dei leoni

Leoni marini, raccolti nel branco, con fare assai stanco, si guardano intorno. La luce è nascosta nell’erba del mare, si muovono lenti ma voglion aspettare. Il sole è già alto, bisogna partire, perché la giornata è lunga a finire. Coraggio, una spinta, la vita comincia.

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Un vortice azzurro

Un vortice azzurro, la luce lì in alto, l’azzurro è profondo, la danza è continua.

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La lumaca

Lenta lenta camminava la sua scia ella lasciava. Senza sosta e ben convinta non le manca mai la spinta ad andare sempre avanti superando tutti quanti. Nel cammino lento avanza e recupera distanza. Lenta corre, fino a sera, così arriva sempre e intera.

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La sposa più graziosa

Ma dov’è? Ma dove va? La lumaca è già in città. Svelta svelta è già arrivata e moderna si è attrezzata. Proprio lì è già in orario scesa sola sul binario, guarda in giro circospetta perché attende la navetta. Elegante e maestosa è la sposa più graziosa. È decisa e puntuale per l’incontro assai regale ed è adesso più sicura perché inizia l’avventura.

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La sposa devota

Immersa nel verde da giovane sposa lo sguardo è presente perché scrupolosa. Devota e paziente, stendendo quei panni, e passano gli anni nel dolce bucato. Lo sguardo è deciso sul giovane viso, la sposa è già forte nel bianco candore.

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Le pecorelle tra l’erba

Le vedi in fila strette e vicine sono tra loro tutte carine, passano in fila come caprette ma sono immerse tra quelle erbette. Solo si vede la lana arruffata, tutta carina, tutta arricciata. Passano insieme, son strette strette e rassomigliano a nuvolette… Tante nuvolette che camminano.

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Lupi buoni e lupi cattivi

Sono bianchi e sono neri ma son lupi sempre veri. Sono buoni o son cattivi? Sono lupi. Lupi e basta. La natura è stessa pasta. O son buoni o son cattivi mostran spesso gli incisivi. Hanno fame in ogni caso, e se il lupo è assai affamato ogni cosa ha poi addentato.

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Vipera sorda

Vipera sorda, si tura le orecchie, striscia tra l’erba, non bada alle secchie. Procede ed avanza, guadagna distanza, non sente, non vede, non sa dove incede. Avanza ma sorda, poi trova la corda, non la riconosce, non la può capire, perché il non sentire la fa poi morire.

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Il cavallo bianco

Bianco di purezza. Bianco di fortezza. La corsa a briglie sciolte nell’arido deserto. Il trotto galoppante. La polvere distante. Avanti la salita ma di una nuova vita, sebbene la natura ancora aspra e dura. Con la criniera al vento, la coda esuberante, avanza con fierezza stringendo la cavezza.

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La repubblica delle operose e sagge api

Sono piccole e laboriose, queste api son curiose. Costruiscono alveari con le sagome regolari. Tante celle, piccoline, tutte dolci e zuccherine, sparse un po’ per le colline. Poi di pollini preziosi fanno incetta per golosi che di miele, in abbondanza, non ne hanno, mai, abbastanza. Ma attenzione, dosa bene, il diabete sennò viene.

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Grandeggianti sugheri

Son leggeri, ben compatti, ma i buchetti son diversi. Per i tappi sono usati ma in realtà, son compressati, poi, se vedi proprio bene, pure il freddo ti contiene. Ecco quindi che la pianta è sfruttata largamente. Se la usi su misura, ti darà la copertura.

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Tormentata seta

Se il baco è coltivato si ottiene il bel filato. Lo si carda o lo si stende, così bene esso rende. Il tessuto è delicato, è prezioso e ben costoso ma se usato con buon cura può evitar la stiratura. Indossato l’abitino il vestito è leggerino ma la seta tormentata rende belle alla serata.

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Il piacere del cioccolato

Immersi nei piaceri son lì i desideri. Nel gusto, nell’olfatto, ma anche, poi, nel tatto. È il gusto del palato, sia nel dolce che salato, che fa visita alla bocca ogni volta che la tocca. Vi si scioglie lentamente, sia al latte che fondente, perché è sempre il più gustato, anche quando è un po’ speziato. Di sicuro è molto amato perché eterno è il cioccolato.

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Le fragoline di bosco

Belle, piccole e carine, come dolci fragoline… Deliziose, assai invitanti… gli occhi verdi lestofanti. Fragoline assai gustose al famelico palato di quel lupo assai affamato.

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Nuvolette plissettate

Increspate in quel blu cielo, come tante pecorelle, si accompagnan nuvolette plissettate e cotonate. Sono nuvole innevate, son di zucchero filato, con la panna poi montate in quel dolce paradiso.

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SOMMARIO

INTRODUZIONE ............................................................................. 5

Il castello............................................................................................ 9

Riccioli d’oro ................................................................................... 10

Pierrot e la luna ............................................................................... 11

Cenerentola ..................................................................................... 12

Cappuccetto rosso........................................................................... 13

Barbablù .......................................................................................... 14

Cappuccetto ..................................................................................... 15

Il gatto con gli stivali ...................................................................... 16

Il pulcino innamorato .................................................................... 17

La sirenetta ...................................................................................... 18

Pelle d’asino .................................................................................... 19

Il brutto anatroccolo....................................................................... 20

Biancaneve e i sette nani ................................................................ 21

Hansel e Gretel ............................................................................... 22

Geppetto e il suo Pinocchio ........................................................... 23

Dorothy nel mondo di Oz .............................................................. 24

Il volo dominante............................................................................ 25

Ali per volare ................................................................................... 26

48

Grande orchestra ............................................................................ 27

Nell'aria di Marrakech ................................................................... 28

Rosa salmone .................................................................................. 29

Una carezza del mare ..................................................................... 30

Il risveglio dei leoni ........................................................................ 31

Un vortice azzurro .......................................................................... 32

La lumaca ........................................................................................ 33

La sposa più graziosa ..................................................................... 34

La sposa devota ............................................................................... 35

Le pecorelle tra l’erba ..................................................................... 36

Lupi buoni e lupi cattivi ................................................................. 37

Vipera sorda .................................................................................... 38

Il cavallo bianco .............................................................................. 39

La repubblica delle operose e sagge api ....................................... 40

Grandeggianti sugheri.................................................................... 41

Tormentata seta .............................................................................. 42

Il piacere del cioccolato .................................................................. 43

Le fragoline di bosco ...................................................................... 44

Nuvolette plissettate....................................................................... 45

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Fiabe nel tempo e senza tempo (giugno 2011 – dicembre 2011)

di Maria Simona Barberio

In copertina: “Riding Hood” - illustrazione di Gustave Doré.

www.simonabarberio.it

MARIA SIMONA BARBERIO ha compiuto i suoi studi presso

la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli

Studi di Verona, laureandosi in Economia e Commercio.

Attualmente è docente di ruolo di Matematica Applicata nella

Scuola Secondaria Superiore.

“… fiabe che… hanno impregnato con i loro

colori, le loro immagini, i loro versi, la vita di

ogni piccolo uomo che le ha ascoltate…”

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