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FLUMEN SAPIENTIAE STUDI SUL PENSIERO MEDIEVALE

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FLUMEN SAPIENTIAE

STUDI SUL PENSIERO MEDIEVALE

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Direzione

Irene ZUniversità degli Studi di Trento

Comitato scientifico

Luca BUniversità degli Studi di Milano

Giovanni CUniversità degli Studi di Padova

Alessandro PUniversità degli Studi di Trento

Andrea Aldo RUniversity of Leuven

Tiziana S–NUniversité de Fribourg

Cecilia TAll Souls College – University of Oxford

Luisa VSapienza – Università di Roma

Segreteria di redazione

Coralba CUniversità del Salento

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FLUMEN SAPIENTIAE

STUDI SUL PENSIERO MEDIEVALE

La sapientia medievale, nella sua molteplicità, fluisce in un unico flumenininterrotto dalla tarda Antichità al Rinascimento. Valorizzando la plurali-tà di temi e di tradizioni del sapere medievale, la collana contribuisce allosviluppo degli studi di Storia della filosofia medievale, ospitando lavori mo-nografici, collettivi ed edizioni critiche inerenti alla filosofia e alla teologiamedievali.

Le pubblicazioni della collana sono sottoposte anonimamente alla valuta-zione di almeno due specialisti del settore.

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Volume pubblicato con il contributo del Fonds Wetenschappelijk Onderzoek – Vlaan-deren (project grant n° GN: «Dialectical Reasoning and Topical Argument inthe Renaissance»).

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Edizioni, traduzioni e tradizioni filosofiche(secoli XII–XVI)

Studi per Pietro B. Rossi

Volume I

a cura di

Luca BianchiOnorato Grassi

Cecilia Panti

Contributi diLuca Bianchi, Joël Biard, Elisabeth Blum, Paul R. Blum,

Luigi Campi, Franco de Capitani, Stefano CarotiCarla Casagrande, Alessandro Conti, Amos Corbini

Mariarosa Cortesi, Chiara Crisciani, Jack CunninghamCristina D’Ancona, Pieter De Leemans, Michael W. Dunne

Mirella Ferrari, Gianfranco Fioravanti, Giuseppe FrassoGian Carlo Garfagnini, Onorato Grassi, Jeremiah Hackett

Roberto Lambertini, Neil Lewis, Massimo MarassiCostantino Marmo, John Monfasani, Cecilia PantiStefano Perfetti, Andrea A. Robiglio, Anna RodolfiAlessandra Saccon, Stefano Simonetta, Carlos SteelAndrea Tabarroni, Silvana Vecchio, Irene Zavattero

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Aracne editrice

[email protected]

Copyright © MMXVIIIGioacchino Onorati editore S.r.l. – unipersonale

[email protected]

via Vittorio Veneto, Canterano (RM)

()

opera completa ---- volume I ---- volume II ----

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: ottobre

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Indice

PrefazioneLuca Bianchi, Onorato Grassi, Cecilia Panti

Volume I

Bibliografia degli scritti di Pietro B. Rossia cura di Amos Corbini

Parte IIntorno a Roberto Grossatesta

Grosseteste, Fishacre and Richard Rufus on the Distinctionof aspectus and affectusNeil Lewis

Alle origini dell’ottica morale. Il Dictum di RobertoGrossatestaCarla Casagrande, Silvana Vecchio

«Quecumque loquitur caritas vera sunt». La profezia nelDictum di Roberto GrossatestaAnna Rodolfi

Robert Grosseteste and the Animation of the UniverseJack Cunningham

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Indice

La Sententia Linconensis de diebus creticis. Un adattamentogrossatestiano (?) della Glossa Hispalensis super proposi-tionem CentilogiiCecilia Panti

Parte IIMetodo e oggetto della conoscenza

La logica in Italia prima di Pietro Ispano. I Tractatus diStorione da CremonaAndrea Tabarroni

Euclide latino e la didattica della geometria nel secolo (Vercelli, Archivio Capitolare, Rotoli figurati, )Mirella Ferrari

La Quaestio: «Utrum quod quid est demonstretur» nel com-mento ai Secondi Analitici di Egidio RomanoAlessandro Conti

La semantica anti–referenzialista di Rodolfo il Bretone inuna quaestio sugli Analytica Posteriora (e sul De interpretatione)Costantino Marmo

Definitio causalis e medio dimostrativo in Giovanni BuridanoAmos Corbini

Giovanni Capreolo interprete di Pietro AureoliOnorato Grassi

Giovanni da Venezia e l’incorruttibilità dell’oggetto dellascienzaStefano Caroti

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Indice

Parte IIILa tradizione aristotelica

Al–Kindı e l’ordine di lettura delle opere di Aristotele. Uncontributo allo studio delle fonti della Risalat al–tuffah. a(Liber de pomo)Cristina D’Ancona

Aristotle’s Natural Philosophy in the Writings of Peter ofIreland (Petrus de Hibernia)Michael W. Dunne

«Sicut dixit in ultimis diebus suis». Alberto Magno e il pre-sunto ravvedimento di Aristotele sull’eternità del mondoLuigi Campi

Per episcopum Aurelianensem. . . A New Attribution of theCommentary on Aristotle’s De progressu animalium in ms.Bologna, Collegio di Spagna, Pieter De Leemans

Intellectus agens habitus. Ricezione della dottrina dell’intel-letto dell’anonimo Commento di Parigi all’Ethica nova e vetusIrene Zavattero

Principalior aliis scientiis? La politica e gli studi secondoil Commento dell’Anonimo di Baltimora alla Politica diAristoteleRoberto Lambertini

«Ultima perfezione» e «ultima felicitade». Ancora su Dantee l’averroismoLuca Bianchi

La presenza del De pomo a Colonia nel secoloAlessandra Saccon

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Indice

Volume II

Parte IVLa filosofia della natura fra XIII e XIV secolo

Filosofia naturale e trasformazione morale. Alberto Ma-gno interprete del “Cantico della vigna” (Isaia, , –)Stefano Perfetti

Meteore, : “Sciant artifices alchimie”Chiara Crisciani

Antonio da Parma e la mixtio elementorumGianfranco Fioravanti

Natures et degrés de perfection. L’échelle des étants chezBlaise de ParmeJoël Biard

Parte VDa Andronico Callisto a Gasparo Contarini

Andronicus Callistus on the Science of PhysicsJohn Monfasani

William of Moerbeke and the Anonymous Translation ofProclus’ Commentary on the TimaeusCarlos Steel

Niccolò da Cusa a CortemaggioreMariarosa Cortesi

Gasparo Contarini PhilosopherElisabeth Blum, Paul Richard Blum

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Indice

Una nota su Gasparo Contarini e il problema del maleAndrea A. Robiglio

«Evere man for the most parte ys lyke to them wythwhome he ys conversant». Thomas Starkey, Gasparo Con-tarini e VeneziaStefano Simonetta

Parte VIFigure della filosofia

e della storiografia filosofica

La connotazione “sensibile” del bello, del vero, del bene e deiloro contrari nel giovane Agostino manicheo a CartagineFranco de Capitani

Tradizione monastica e innovazione scolastica. Bernardodi Chiaravalle e Gilberto PorretanoGian Carlo Garfagnini

Roger Bacon and Peter John Olivi on the “Status” of “ThePhilosophers”Jeremiah Hackett

Meister Eckhart e la verità come manifestazione del principioMassimo Marassi

Piccolo scambio epistolare di argomento dantesco tra BrunoNardi e Giovanni GalbiatiGiuseppe Frasso

Indice dei nomi

Indice dei manoscritti

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Edizioni, traduzioni e tradizioni filosofiche (secoli XII–XVI)ISBN 978-88-255-1662-3DOI 10.4399/97888255166231pag. 1–6 (ottobre 2018)

Prefazione

L B*, O G**, C P***

Gli studi qui raccolti sono dedicati a un grande studioso e a un amico.In tanti hanno voluto manifestargli la loro stima e riconoscenza inoccasione del suo settantesimo compleanno, così tanti da averci co-stretto a trasformare il volume inizialmente progettato, dividendoloin due corposi tomi. Non c’è di che stupirsi. Pietro Bassiano Rossi– il secondo nome, che rivela origini lodigiane, fu definitivamenteaggiunto negli anni Ottanta – ha infatti dato, nel corso della sua lungacarriera, un contributo fondamentale alla medievistica filosofica ita-liana e internazionale; il suo carattere, la sua generosità nelle relazioniscientifiche e accademiche lo hanno reso familiare e amico sia dinumerosi colleghi, della sua generazione e di quelle successive, siadei molti allievi che hanno beneficiato del suo insegnamento primanell’Università di Parma, dove è stato contrattista e ricercatore, poi inquella di Torino, dove dal è titolare della cattedra di Storia dellafilosofia medievale.

Formatosi all’Università Cattolica di Milano, Pietro B. Rossi eb-be modo di incontrarvi, nella Facoltà di Lettere e filosofia, insignimaestri, fra i quali Sofia Vanni Rovighi, di cui divenne presto allievo.Da lei, grazie a una più che ventennale frequentazione, imparò ilrigore nello studio, la dedizione alla ricerca, l’onestà intellettuale ela passione per i testi. Di qui la scelta, dopo la laurea e un periododi specializzazione presso l’Istituto Storico Germanico di Roma el’Institut d’études médiévales dell’Université Catholique di Lovanio, didedicare gran parte delle sue energie a indagare gli autori e le tradi-zioni filosofiche del medioevo tramite la scrupolosa analisi dei testi.Un’analisi realizzata a tutto campo, avvalendosi della molteplicità de-gli strumenti di lavoro del medievista: la ricerca e la catalogazione, in

∗ Università degli Studi di Milano.∗∗ LUMSA, Roma – Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano.∗∗∗ Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.

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Prefazione

biblioteche italiane ed europee, di manoscritti noti e sconosciuti checonservano importanti testi filosofici; lo studio di questi manoscrittinella loro dimensione materiale e contenutistica; la comprensionedel lessico specifico, delle fonti, delle strategie argomentative di queitesti; la comparazione fra le loro diverse redazioni e traduzioni.

Questo metodo ha indubbiamente caratterizzato la figura intellet-tuale di Pietro, la sua attività scientifica e didattica, fino a contraddi-stinguere uno specifico e originale approccio alla storia del pensiero.In esso interagiscono fra loro in modo proficuo i tre elementi richia-mati nel titolo di questa raccolta, cosicché le edizioni dei testi filosoficie più in generale lo studio dei loro meccanismi di circolazione, quin-di innanzitutto delle loro traduzioni, non rivestono una funzione“ancillare”, ma diventano momento essenziale della comprensionedelle tradizioni filosofiche nel loro concreto sviluppo storico.

Nel Pietro B. Rossi pubblicò la sua magistrale edizione criticadel commento di Roberto Grossatesta agli Analitici Secondi, apren-do così la strada alla comprensione e all’approfondimento storico-filosofico, scientifico e filologico di una delle opere più significativee influenti del grande maestro inglese. Questa stessa impostazioneha caratterizzato anche gli studi successivi che Pietro ha dedicato alLincolniense, contribuendo a farne emergere il pensiero e la rice-zione, fino ad allora limitati a tre tematiche principali: il contributodato allo sviluppo del metodo scientifico, che nel un originale econtroverso libro di A. Crombie (Robert Grosseteste and the Origins ofExperimental Science) aveva ricondotto all’origine del moderno me-todo sperimentale; la riflessione filosofica sulla tematica della luce,iscritta nella corrente di pensiero definita “metafisica della luce”; l’ap-porto alle traduzioni greco-latine dell’opera dello Stagirita e dei suoicommentatori, che le ricerche pionieristiche di Ezio Franceschini el’impresa dell’Aristoteles Latinus andavano evidenziando. Il volumedel , Roberto Grossatesta, Metafisica della luce. Opuscoli filosoficie scientifici, resta a tutt’oggi la prima e unica traduzione italiana del-l’insieme degli opuscoli grossatestiani, e la sua ampia introduzione liinquadra non solo come espressione della “metafisica della luce” maanche della teoria grossatestiana della conoscenza, rivelando la loroproblematica relazione con le fonti, spesso tacitamente usate da Gros-satesta. L’intreccio di questi tre nodi centrali fa da asse portante ancheai più recenti lavori di Pietro su Grossatesta. Ricordiamo, tra i molti,quello dedicato alla Filosofia naturale e scienza del contingente (), incui sono chiarite la relazione fra metodologia logico-dimostrativa e

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Prefazione

studio dei fenomeni fisici, nonché la complessa e dibattuta nozionedi “universale”; un tema, quest’ultimo, approfondito anche in RobertGrosseteste and the Object of Scientific Knowledge (), nel quale siaffronta la ricezione grossatestiana dei procedimenti metodologiciaristotelici della resolutio e della compositio. Possiamo anche ricorda-re La classificazione delle scienze (), che colloca la visione grossa-testiana di scienza nel contesto della rinnovata conoscenza diAristotele, e il contributo Grosseteste’s Influence on Thirteenth- andFourteenth-Century British Commentators on Posterior Analytics (),in cui viene fatto il punto sia sulla trasmissione latina dei SecondiAnalitici e dei commenti che ne accompagnano la diffusione, sia sullafortuna del commento del Lincolniense. Ma l’indagine filologico-filosofica di Pietro ha esplorato anche la presenza in Grossatesta diEuclide, Archimede (si veda la recensione a Haskins del ), Filo-pono, Boezio e, in studi recentissimi dedicati ai Dicta, la presenza diinaspettate fonti greche quali il lessico Etymologicum Gudianum, met-tendo ancora una volta in rilievo quanto sia necessario, per potercogliere appieno il senso e l’apporto del pensiero di chi ci ha prece-duto, inoltrarsi nella ricerca di tradizioni e circolazioni di testi ancorain buona parte inesplorati.

L’attenzione filologica e lo scrupoloso lavoro di comparazione te-stuale è criterio metodologico che Pietro B. Rossi ha sapientementeinsegnato ai suoi allievi e ha personalmente applicato ai tanti autoridei quali si è interessato: da Agostino a Giovanni Scoto, da Ugo diSan Vittore sino a Pietro Lombardo e alle controversie suscitate dallesue tesi cristologiche. Ma accanto e insieme agli studi grossatestiani,l’ambito nel quale Pietro ci ha offerto esempi metodologicamentemagistrali è quello della ricezione di Aristotele nell’Occidente latinomedievale e rinascimentale. Si pensi agli iniziali studi sui commen-ti greci agli Analitici Secondi nella trasmissione latina; a quelli sullatradizione e trasmissione dei libri zoologici di Aristotele, in prepara-zione della sua eccellente edizione della traduzione di Guglielmo diMoerbeke del De partibus animalium per l’Aristoteles Latinus; a quel-li più recenti ( e ) sulla ricezione dei Meteorologica e sullopseudo-aristotelico De pomo (); o ancora a quelli sugli accessusagli Analitici e i florilegi aristotelici – inediti notabilia di cui ha offertonel la trascrizione, corredandola con un ricchissimo apparato diconfronti testuali con i commenti di Adamo di Buckfield.

In questa stessa linea di ricerca si iscrivono anche il contributosulle postille alla traduzione grossatestiana dell’Etica Nicomachea di

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Francesco Petrarca, un autore al quale Pietro si è accostato in questiultimi anni, nel contesto di un progressivo ampliamento cronologi-co del suo orizzonte di ricerca che, per decenni prevalentementebenché non esclusivamente centrato sui secoli e , prendeora in considerazione anche importanti figure della cultura umanisti-ca e rinascimentale: Petrarca, quindi, ma anche Roberto de’ Rossi,Giovanni Tortelli ed Ermolao Barbaro (nell’ambito di un’innovati-va indagine sull’esegesi umanistica degli Analitici Secondi), infine ilcardinale Gasparo Contarini. Anche nell’affrontare il pensiero filoso-fico di questo nobiluomo veneziano, che svolse un ruolo di primopiano nella storia politica, diplomatica, ecclesiastica e intellettualedel primo Cinquecento, Pietro ha messo al centro i testi. Durantele ricerche effettuate intorno al presso la Biblioteca Palatina inParma, Pietro esaminò e descrisse due manoscritti (uno dei qualiautografo) contenenti il De immortalitate animae seu An intellectushumanus ab Aristotele iudicetur mortalis vel immortalis, redatto proba-bilmente nel dal segretario di Contarini, Ludovico Beccadelli.Molti anni dopo (), Pietro ha offerto agli studiosi l’edizione diquesto testo, che non solo costituisce un documento importantedella lunga durata delle controversie suscitate dal De immortalitateanimae di Pomponazzi – già oggetto delle critiche del Contarini –, maoffre un’esemplificazione significativa dell’applicazione allo studio diAristotele dei nuovi metodi ermeneutici diffusi dagli umanisti. Nel-l’interpretare il terzo libro De anima, del resto, il Beccadelli teorizzaesplicitamente la necessità di dialogare con l’autore per apprendereda lui stesso le sue dottrine: «ut quasi cum Aristotele colloquentesab eo sine disputatione audiamus quid in hac re tam graui sentiateius nuda sententia contenti». Facile capire perché l’attenzione diPietro sia stata attratta da un autore il quale – al di là dell’allusione po-lemica contro le dispute scolastiche, di maniera già alla metà delCinquecento – insisteva proprio su un principio che Pietro stesso halungamente e coerentemente adottato, ovviamente con i più solidistrumenti concettuali e filologici di uno studioso del giorno d’oggi:il rispetto dei testi, l’attenzione a non attribuire loro significati chenon si fondano sull’analisi spassionata della loro nuda sententia, masulle idee, gli interessi teorici, le preoccupazioni del lettore.

Proprio per questo lo sguardo e l’impegno intellettuale di Pietrosi arricchisce anche di un altro fondamentale aspetto che qui ci fapiacere richiamare, cioè il suo costante interesse per lo stato dellaricerca, italiana e internazionale, dedicata alla storia del pensiero

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Prefazione

medievale e rinascimentale. Ci riferiamo innanzitutto al bel saggio suGli studi di filosofia medievale nel dopoguerra (), che approfondisceil contributo dei tre “fondatori” della storia della filosofia medievalecome disciplina accademica in Italia: Bruno Nardi, Mario Dal Prae Sofia Vanni Rovighi – la sua maestra, come si è detto, delle cuiopere egli ha curato riedizioni e bibliografie. Ma ci riferiamo ancheal fatto che Pietro si aggiorna puntualmente sull’avanzamento deglistudi, attraverso un instancabile lavoro di lettura da cui scaturisconoimpegnative recensioni, il cui numero balza agli occhi scorrendo labibliografia che Amos Corbini ha raccolto per il volume che qui sipresenta.

L’organizzazione interna di questo volume riflette le principalilinee di ricerca che Pietro ha sviluppato e che abbiamo rapidamenterichiamato. In primo luogo, gli studi su Roberto Grossatesta: intornoa lui ruota la prima sezione, che esplora aspetti meno frequentatidel suo pensiero, anche attraverso l’analisi di testi inediti. Ai dibattitimedievali sull’oggetto e il metodo della conoscenza scientifica – an-ch’essi costantemente scandagliati da Pietro – è dedicata la secondasezione, nella quale tematiche semantiche, logiche ed epistemolo-giche sono indagate sia in alcuni dei maestri delle Arti e in teologioperanti fra e secolo (Egidio Romano, Rodolfo il Bretone,Pietro Aureoli, Giovanni Buridano, Giovanni da Venezia), sia in testiche documentano la ricezione medievale di auctoritates come Eu-clide e Aristotele. Alla tradizione aristotelica, oggetto privilegiato nellericerche di Pietro, è dedicata l’ampia terza sezione, ove si esaminala presenza di motivi aristotelici in autori appartenenti a contesticulturali diversi (da al-Kindı ad Alberto Magno sino a Dante) e siricostruiscono alcune tappe della ricezione medievale dell’Etica Nico-machea, della Politica, del De pomo, dei trattati sugli animali e dei Parvanaturalia. In stretta continuità con questa terza sezione è la quarta,che apre il secondo tomo. Essa affronta problemi di filosofia dellanatura, riservando particolare attenzione non solo all’interpretazionedi alcuni passi della Fisica e dei Meteorologica, ma anche all’intrec-cio fra esegesi biblica e curiosità per il mondo minerale, vegetale eanimale in Alberto Magno. Se non tutti, la maggior parte dei con-tributi raccolti nelle prime quattro sezioni riguardano autori e testirisalenti ad ambienti scolastici lungo un arco temporale che va dagliinizi del Duecento al pieno Quattrocento. Abbiamo però sottolineatocome, specialmente negli ultimi anni, Pietro si sia interessato ancheal pensiero umanistico e rinascimentale. Di qui una quinta sezione

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Prefazione

ove, accanto a contributi su Andronico Callisto e su di una versioneanonima del commento di Proclo al Timeo forse attribuibile a Gu-glielmo di Moerbeke e utilizzata ancora da Ambrogio Fiandino ePaolo Beni, ampio spazio viene dato a Gasparo Contarini. In lineacon l’interesse di Pietro per la cultura filosofica del medioevo in tuttala sua ampiezza tematica e cronologica, una sesta e ultima sezionepresenta interventi su alcune figure maggiori del pensiero medievale(Agostino, Bernardo di Chiaravalle e Gilberto Porretano, RuggeroBacone e Pietro Olivi, Meister Eckhart), nonché un’elegante nota suuno dei protagonisti della medievistica del Novecento, il già ricordatoBruno Nardi.

In conclusione, desideriamo ringraziare calorosamente i nume-rosi studiosi – di diverse generazioni e provenienti da diversi paesi– che hanno accettato con entusiasmo il nostro invito; desideriamoinoltre esprimere la nostra profonda gratitudine a Irene Zavattero,che ha accolto questo volume nella collana da lei diretta, seguendonepazientemente la lavorazione, e ad Andrea Robiglio, che ha reperitoe generosamente messo a disposizione i fondi per la sua pubblica-zione. Non sappiamo con quale ironica battuta Pietro lo accoglierà,ma speriamo possa apprezzarne non solo il contenuto ma anchel’intenzione: testimoniare l’ammirazione nostra e di tanti colleghiper l’intelligenza, l’erudizione, la finezza che caratterizzano il suoesemplare lavoro filologico e storico; esprimere il nostro personaleaffetto per un amico che ci ha insegnato, fra l’altro, come il rigoredella ricerca scientifica possa coniugarsi con il calore umano e unasimpatia travolgente.

. Questa Festschrift in onore di uno studioso le cui ricerche hanno rinnovatola conoscenza della fortuna dell’Organon e dell’aristotelismo premoderno ha infattiricevuto il generoso finanziamento del Fonds Wetenschappelijk Onderzoek - Vlaanderen(project grant n° GN: «Dialectical Reasoning and Topical Argument in theRenaissance»).