5
HL 29 28 HL INTERROGATORIO SERRATO A JACOPO MASCHERONI, IL PRIMO ARCHITETTO DEI VIP CHE METTIAMO ALLA SBARRA. UNA CASA ELEGANTE? ACCENDERE LA LUCE NATURALE E SPEGNERE LA TIVÙ... FRATELLO SOLE, BRILLANTE di Laura Ferriccioli Hi Life Architecture SORELLA LA DOLOMITES HOUSE, in Alto Adige, si distingue in maniera drastica dall’architettura della zona.

FRATELLO SOLE, SORELLA · Ma come si fa a rendere elegante una casa? «Con un numero limitato di materiali,prima di tutto.Poi servono dettagli ricorrenti.Ad esempio, noi usiamo tanto

  • Upload
    others

  • View
    12

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: FRATELLO SOLE, SORELLA · Ma come si fa a rendere elegante una casa? «Con un numero limitato di materiali,prima di tutto.Poi servono dettagli ricorrenti.Ad esempio, noi usiamo tanto

H L 2928 H L

INTERROGATORIO SERRATO

A JACOPO MASCHERONI,

IL PRIMO ARCHITETTO DEI VIP

CHE METTIAMO ALLA SBARRA.

UNA CASA ELEGANTE?

ACCENDERE LA LUCE NATURALE

E SPEGNERE LA TIVÙ...

FRATELLO SOLE,

BRILLANTEdi Laura Ferriccioli

Hi Life Architecture

SORELLA

LA DOLOMITES HOUSE, in Alto Adige, si distingue in maniera drastica dall’architettura della zona.

Page 2: FRATELLO SOLE, SORELLA · Ma come si fa a rendere elegante una casa? «Con un numero limitato di materiali,prima di tutto.Poi servono dettagli ricorrenti.Ad esempio, noi usiamo tanto

H L 3130 H L

Tornando a noi: quando ho visto lasua Dolomites House, ho decisod’imperio che Jacopo Mascheroni(nella foto) sarebbe stato il primo.Chiamiamolo colpo di fulmine. Ha 34anni appena compiuti, vive a Milanoe spazia per ogni dove. È statopubblicato dal New York Times, halavorato con il grande Richard Meier,ha ottenuto una Green Card delGoverno degli Stati Uniti per“Capacità straordinarie in campoarchitettonico” e il primo progettoresidenziale che porta la sua firma,proprio la Dolomites House, harichiamato l’attenzione di moltimedia (non soltanto di settore) inItalia e all’estero. Così è scattatol’interrogatorio.

Di solito preferisci conoscere il tuo cliente, per capire di quale

BRILLANTE

abitazione ha davvero bisogno? E come si evolvono i rapportidurante i lavori?«Sono sempre stato fortunato. Daquando sono rientrato in Italia, contutti i committenti si è creato unrapporto di fiducia. Dopo la casa inAlto Adige e il loft di Como, realizzatiper clienti con cui c’era già unrapporto di stima reciproca, altrilavori sono arrivati per referenze. Peraltri ancora, come le ville che stiamofacendo a Roma e a Lugano, i clientimi hanno chiamato dopo aver visto

li architetti di oggi per illusso di domani. Come

claim non c’è male ed èanche piuttosto veritiero,perché dovrebbe esser

l’idea di questo serial sucarta stampata: sentire dalla

viva voce dei protagonisti i criteri allabase di una grande casa privata.E speriamo che i suggerimenti sianodavvero tanti e davvero buoni!I personaggi importunati e spremutiall’osso non pagano una lira. Sefiniranno per raccattare qualchecliente grazie alla nostra rivista,speriamo ci offrano almeno un caffè.Questo per affermare nero subianco che l’unico principio cheha guidato la scelta è il mioinsindacabile giudizio estetico.Mi dispiace per esclusi, assentio vip a me sconosciuti… Madubito che se ne accorgano.

G

RESTYLING IN TEMPI RECORD La Dolomites House è nata dal rifacimentocompleto, in soli sei mesi, di una villapreesistente. A destra, l’esterno con la Jacuzzi.

Hi Life Architecture

NOTE D’ACCOMPAGNAMENTO Un server con database discografico immenso diffonde musica attraverso un sistema surround nel living e altoparlanti invisibili in ogni locale, giardino compreso. Il tutto si gestisce con piccole tastiere a muro e con un palmare collegato.

Page 3: FRATELLO SOLE, SORELLA · Ma come si fa a rendere elegante una casa? «Con un numero limitato di materiali,prima di tutto.Poi servono dettagli ricorrenti.Ad esempio, noi usiamo tanto

alcuni miei lavori su riviste. È ovvio,quest’ultimi avevano già un’idea di checosa si sarebbe fatto, però ci sono anchepersone che non hanno mai sviluppato unprogetto con un architetto o che magarisono digiuni d’architettura moderna...Alla chiusura del cantiere, quando sitolgono tutte le protezioni e sono accese leluci, tutti rimangono contenti e restanocolpiti, perché in realtà non avevano capitobene, né dai disegni, né dai rendering, nédal cantiere, come sarebbe venuta la casa!».Ma se le persone ti chiamano perchéhanno visto altri tuoi lavori, non temi di ripeterti?«In realtà la gente si aspetta di esserestupita, vuole sempre cose nuove. Infatti la Dolomites House è piaciuta moltoproprio perché particolare e non già vista».Il primo consiglio a chi volesse

BRILLANTE

H L 3332 H L

costruirsi una villa da zero?«Cercare di valutare bene le proprieesigenze considerando che, alla fine, tantispazi sono superflui. Ad esempio, tuttichiedono una serie di camere da letto,magari riducendosi poi a ottenere tanti spazipiccolissimi a causa della volumetriaconcessa nel terreno. Il consiglio principaleè di non chiudersi e di avere il minornumero di locali possibile, ampi e con unforte senso d’apertura verso l’esterno.Avere uno spazio all’aperto, dove muoversiin libertà protetti dagli sguardi altrui, è unconcetto di lusso».Che cos’altro caratterizzauna villa di lusso?«Per il genere di clientela che abbiamo noi,abituata al lusso in tutte le sue sfumature, laricerca del dettaglio è una cosa moltoimportante. Persone che viaggiano su una

Bentley, su una Lamborghini o su un jetprivato, sono abituate a una serie di finitureche, è naturale, richiedono anche dentro laloro casa. Per questo teniamo sia al dettagliodi costruzione (con un sistema di disegno chemantiene fughe tra qualsiasi materiale), siaall’accuratezza degli interni, in cui cerchiamodi proporre il medesimo tipo di sensazioneche si può provare a bordo di certeimbarcazioni o automobili».Dunque attenzione per i dettagli...«Sì, oltre naturalmente all’armonia degli spazie alla luce naturale: il fatto di averla è forse ilpiù grande lusso».A livello estetico, quanto è importantesfruttarla?«È fondamentale. Bisogna sempre aprire ilpiù possibile gli spazi verso l’esterno percatturare la luce, che, dalla mattina alla sera,con le varie esposizioni, fa cambiare l’intera

casa. Per la villa di Lugano, ad esempio,abbiamo ottenuto una contrapposizione trala parte più privata, che ha piccole aperture,e quella più pubblica, il padiglione, che è inlarga parte vetrato. Dal momento che unacerta protezione è garantita dalle muraesterne, si riesce a catturare tutta la luce purmantenendo la privacy».Ma come si fa a rendere elegante una casa?«Con un numero limitato di materiali, primadi tutto. Poi servono dettagli ricorrenti. Adesempio, noi usiamo tanto il bianco assiemea elementi di un’altra tonalità che, inseriti invari punti, riescono a dare caloreall’ambiente e a renderlo elegante. Come unapersona che si veste e si mette un paio discarpe di un certo colore e lo ripropone nellacintura o nella borsa».È così che si riesce a “scaldare”il minimalismo?«Ecco, questo è un punto cruciale del miolavoro. Tutti quelli che vedono foto dei nostriprogetti ancora non arredati, dicono «Questecase sono invivibili, non le vorrei mai». Però,quando entrano per la prima volta in unospazio finito, cambiano del tutto idea perchésperimentano sensazioni a cui non sonoabituati, fra cui l’acustica, che in unambiente è importantissima, e il tatto, per iltipo di materiali usati, dal pavimento allefiniture dei mobili e alle varie superfici. C’èpoi, è ovvio, l’impatto visivo, che è armonia dicolori, di toni e di luce naturale e artificiale».Che cosa rende lo stile di una casa

Hi Life Architecture

OPEN SPACE L’ambiente principale è caratterizzatodalla scala con gradini di legno aperti a sbalzo.

Dall’accorpamento di due unità in un antico monastero comense ènato un loft su più livelli dove tutto è disegnato su misura. In camera,una lastra di vetro crea continuità con il bagno, da dove entra la luce:per chiudere, si fa scorrere dall’alto una tenda a rullo, bianca.

MONASTERO DI LUCE

Page 4: FRATELLO SOLE, SORELLA · Ma come si fa a rendere elegante una casa? «Con un numero limitato di materiali,prima di tutto.Poi servono dettagli ricorrenti.Ad esempio, noi usiamo tanto

H L 3534 H L

capace di durare nel tempo?«Il fatto di stare il più sobri possibile nellescelte. Infatti, quando il cliente mi chiede difare la tal parete in una certa manieraoppure di cambiare un locale rivestendolo,non so, tutto di legno, tento sempre di farglicapire che il nostro sforzo è di creare uninvolucro che possa durare nel tempo. Unospazio pulito, semplice, con pochi oggetti maimportanti. Gli ambienti conservano il lorofascino proprio perché non soggetti allemode e nemmeno a un certo stile: cerchiamodi non creare uno stile, anche se i progettihanno una certa caratteristica. Creiamospazi che si personalizzano con il temposecondo la personalità di chi li vive, condettagli comunque molto semplici».Quanto conta la multifunzionalità degli ambienti in una residenza di lusso?«Secondo me è fondamentale. I clientispesso chiedono funzioni diverse da farconfluire in un unico punto della casa e per

raggiungere gli obiettivi occorre suddividerel’ambiente senza perdere di vista l’acustica,la trasparenza verso l’esterno e la privacy.È molto difficile, perché ogni spazio, purgrande che sia, ha sempre i suoi limiti.Nella Dolomites House abbiamo creato unazona studio in cui il padrone di casa puòlavorare mentre i bambini giocano nelmedesimo locale, che è anche sala da pranzoe zona tv: riuscire a mettere assieme tuttequeste cose è una bella sfida!».È possibile applicare il minimalismo astrutture di epoche passate, ad esempio icasolari di cui il Centro Italia abbonda?«Intervenire su un edificio con un rigorearchitettonico esterno appartenente alpassato sarebbe per me la realizzazione diun sogno. Ed è proprio nei casolari, specie inquelli tipici della campagna toscana, chel’abbinamento fra l’esterno in relazione alpaesaggio e un interno molto semplice siesalterebbe al meglio.

BRILLANTE

Spiega il successo dellaDolomites House, se puoi.n Ho avuto la fortuna ditrovare il committentedisposto a stravolgere le cosein una zona di architetturatradizionale come l’Alto Adige,dove dominano gli chalet conle stube tirolesi. Mi ha lasciatocambiare tutto, dalla strutturadella casa – che era in

costruzione ma ormai quasifinita – fino all’ultimocomplemento d’arredo.Volevache le conferissi un’improntapersonale che la distinguesseda ogni altra costruzione.In effetti per essere unacasa di montagna lo stile è piuttosto insolito…n La parola d’ordine è stata“apriamo tutto”. Credo sia una

delle ragioni del successo: hovoluto frantumare l’idea dellacasa montana molta chiusa,con interni adatti per l’invernoma inadeguati a sfruttare labellissima luce che c’è in AltoAdige da maggio a settembre.Quel che si dice uncommittente “illuminato”…n Sì, però è anche statoistruito, perché era il

committente dello Jesolo LidoVillage che ho fatto conRichard Meier.Siccome ne ero il projectmanager e l’unico referentedello studio per il committente,venivo una volta al mese inItalia per i meeting con lui e cisiamo trovati in sintonia sindall’inizio. Poi, negli anni, si èsviluppato un bel rapporto.

Come nasce un tuo progetto?n Vedi, il lavoro di tutti i giorninon è chiudersi in una stanzae pensare ai concettidell’architettura, cercando ditirar fuori grandi idee. È stareal telefono, scrivere e-mail...uno studio che ha diversilavori funziona come unufficio normale. C’è anche

tanta burocrazia, perchél’architettura non è soltantofilosofia e idee ma è anchestare in un cantiere ad agosto,con 35 gradi, a parlare dieciore di fila con venti personediverse! E poi ci sono imomenti in cui ti vengono leintuizioni. A me succede per lopiù quando riesco a staccaredalla routine. Insomma,

Prima l’idea poi la lotta

VISIONI PRIVATE Un videoproiettore riproduceimmagini sul muro sopra la cucina del loft. A destra, uno scorcio dello studio di Jacopo Mascheroni a Milano.

Hi Life Architecture

Page 5: FRATELLO SOLE, SORELLA · Ma come si fa a rendere elegante una casa? «Con un numero limitato di materiali,prima di tutto.Poi servono dettagli ricorrenti.Ad esempio, noi usiamo tanto

H L 3736 H L

BRILLANTE

IL PADIGLIONE al primo livello della villa in costruzione a Lugano è in vetro curvo,senz’angoli. A destra, lo Jesolo Lido Village realizzato con Richard Meier nel 2007.

Hi Life Architecture

all’inizio c’è l’idea.Poi, con il duro lavoro,bisogna difenderla per due anni fino alla realizzazionedell’opera.È una lotta?n Sì, ci sono problemidi vario tipo, da quellidi budget al rapportocon il committente, che

deve essereconsapevole e istruito:la cosa più difficile.Capita di cambiareidea sul progetto osu qualche dettaglio?n Prima di presentareun progetto voglioessere sicuro al centoper cento dell’idea.Preferisco far

aspettare anchesettimane in più,piuttosto che azzardareuna via di mezzo.È un po’ rischioso mane vale sempre la pena.Il committente, invece,cambia idea moltospesso, di solito perchénon comprende ciò che gli sto proponendo.

In ogni caso, ho semprelavorato con personeintelligenti a cui sonoriuscito a far capire,dialogando, che lasoluzione migliore èquella pensata comeconcetto unitario, senzaforzature e senzatornare a possibilità già scartate.

Secondo me, la semplicità di un interno nonpuò che sposarsi meglio con la storia».La tecnologia è ormai un comfortirrinunciabile?«Nella Dolomites House si può controllarequalsiasi configurazione della casa tramiteun touch bend abbinabile a un palmare.In pochi click si può creare uno scenario di luci, aprire o chiudere le tende, accendere il riscaldamento, gli impianti di allarme...Sì, l’elettronica è una comodità ormaiirrinunciabile nelle abitazioni di una certa metratura, anche perché ogni giornoche passa il tempo è sempre più un bene prezioso».Che cos’altro non può mancare in un’abitazione di lusso?«L’armonia e una vera uniformità tra i vari locali, per far sì che la sequenzadegli spazi sia fluida».Che cos’è, invece, del tutto superfluo?«I televisori. In una casa di lusso, sonoinseriti in ogni locale: dalla cucina ai bagni al soggiorno… Ma la televisione, secondo

me, ha fatto assumere una piega negativaall’architettura, perché mentre fino acinquant’anni fa le opere dei grandi maestrierano sempre organizzate in modo dafavorire la conversazione, adesso si devonorivolgere tutte le sedute verso la televisione.È un peccato, perché in un salone di 80 metriquadrati, ad esempio, non ti puoi certomettere a quindici metri di distanza perguardare la televisione, e questo fa sì che

si debbano raggruppare i divani vicino al punto tv, quando invece si potrebbebenissimo inserire con libertà un bel gruppodi sedute galleggianti nello spazio o inrapporto con l’esterno, vicino alle vetrate.Inoltre, il fatto di dover abbassare le tendeper guardare la televisione è un altro puntonegativo: non consente di godere di ciò chec’è fuori. Sogno il giorno in cui un clientenon vorrà nessuna televisione!».Qual è la richiesta peggiore che ti senti fare?«Quella di inserire elementi del tuttoscompagnati soltanto perché ci si èaffezionati a un oggetto o a un’idea.Cose viste nei giornali, nelle pubblicità onelle case degli amici... succede quando nons’afferra il concetto di coerenza secondo cuiuna casa viene sviluppata, sia inristrutturazione sia partendo da zero,intorno a una persona.Noi addirittura disegniamo tutto su misura:cerchiamo le lastre in Germania per i

pavimenti e le facciamo tranciare in AltoAdige, disegniamo tutta la falegnameria,addirittura anche i divani, e tutto ciòsoltanto per un motivo: fare in modo cheogni elemento sia in armonia con tuttoquello che c’è nell’ambiente, che è pensatoapposta per chi lo abita. Poi, alla fine,sviluppando un certo tipo di rapporto con il committente, si definiscono assiemeanche i complementi: per la DolomitesHouse, ad esempio, abbiamo fatto un annodi ricerche finché non abbiamo trovato i quadri giusti in Canada».Che impatto deve avere una residenza unifamiliare nel contesto,naturale o urbano, in cui è inserita?«Delicato, non invasivo. Meglio esserediscreti all’esterno e spettacolari all’interno,perché il lusso deve essere una cosa privata».Se un committente ti dicesse di non averelimiti di budget, che casa faresti?«Non è mai un’esigenza mia avere un budgetillimitato, anche perché nelle mie ville il lusso non è ostentato. Quindi non servonomateriali superpregiati o elementi introvabili.Quello che vedrei è una proprietà con unatopografia articolata, dove svilupperei lastruttura in un unico livello per percepiremeglio il contatto con il verde all’esterno eper maggiore comodità di accesso e fruibilitàdegli spazi. Ad esempio, chi ha detto che ilgarage deve essere nel seminterrato? Sullo stesso livello è più comodo!».

JM ARCHITECTURE Via Ceresio 1, Milano TEL. +39 02 3314691 E-MAIL [email protected] WEB www.jma.it

Info