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Geografia Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli A ridosso del Tagliamento si incontra il Varmo, primo di tutta una serie di canali di risorgiva a percorso pressoché parallelo, in alcuni tratti a livello della campagna circostante, in altri più o meno profondamente incassati nel terreno. L’area sorgentizia del Varmo, situata poco a nord dell’abitato di San Vidotto, ora appare come un piccolo fossato in secca. Il tratto d’origine corre entro un alveo molto contenuto e asciutto che si allunga in direzione di Camino, dove giunge con poca acqua. Il canale prende corpo, alimentato da risorgenze, solo in prossimità di Glaunicco, dove si sdoppia in due brevi rami che rientrano quasi subito in un unico letto. Poco a sud riceve l’apporto determinante della roggia di Gorizzo, poi della Marzia, quindi del- la roggia di Bugnins e assume una portata più ragguardevole, fino a diventare un vero e pro- prio fiume, nei pressi di Gradiscutta. All’altez- I fiumi di risorgiva: il Varmo a cura di Paola Tubaro za della località Levata di Varmo, il percorso si diparte in due rami, Varmo e Roggia Tamaresca, che si riuniscono di nuovo poco a valle, mentre il tracciato finale, si snoda su un alveo più vasto, segnato da un susseguirsi di anse e brevi tratti rettilinei fino alla confluenza con il Tagliamen- to, in prossimità di Madrisio. Il fiume era noto anche ai tempi dei Romani: Plinio lo ricorda nel suo Naturalis Historia, in cui cita il Varamus, attuale Varmo, che all’epoca forse aveva un corso parallelo e indipendente dal Tagliamen- to, gettandosi nell’ Anaxum, lo Stella, a sud del territorio di Varmo. Il conte Vettore Savorgnano di Belgrado, in un disegno ad acquerello del 1612 (Fig. 1), riproduce la fuoriuscita di un ramo del Tagliamento che, nella grande inondazione del 1596, si unisce al Varmo e sembra percorrere l’al- vo fino all’immissione nello Stella. In realtà tutta la cartografia del sedicesimo secolo smentisce queste ipotesi, riportando il fiume Varmo come corso già dipendente del Tagliamento. Sembra più probabile, invece, che durante questo evento calamitoso, il Tagliamento si sia aperto una li- nea di rotta, incanalandosi su quello che in tempi molto più antichi poteva essere l’originario per- corso del Varamus di Plinio. Oggi il fiume scorre costretto, per buona parte del suo tragitto, entro arginature, su un territorio conteso dall’agricoltura che ha risparmiato solo alcuni siti pittoreschi, rimasti a testimonianza dell’antico splendore naturalistico: l’ambito del mulino di Glaunicco, la piccola oasi boschiva e le olle di Gradiscutta, le olle sulla roggia di Bel- grado e il bosco ripariale del Torreano (Turiano) a Madrisio. E, ancora, si conservano, seppure sbia- diti dal tempo e dall’incuria dell’uomo, i lavatoi di legno a Camino, tracce di un passato lontano, scritto nei semplici rituali della vita quotidiana, ma anche elevato agli onori della storia nelle pa- Fig. 2 - La roggia Tamaresca a Varmo. (Foto di Tommaso Pivetta) Scheda n° 3. 1. 6 Fig. 1 - Disegno ad acquerello raffigurante i corsi del Tagliamento e del Varmo. Secolo XVII. ASV – D. R. Ud. Fr, b. 6 d A (soc Filol. Friulana). I fiumi di risorgiva: il Varmo

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Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli

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A ridosso del Tagliamento si incontra il Varmo, primo di tutta una serie di canali di risorgiva a percorso pressoché parallelo, in alcuni tratti a livello della campagna circostante, in altri più o meno profondamente incassati nel terreno. L’area sorgentizia del Varmo, situata poco a nord dell’abitato di San Vidotto, ora appare come un piccolo fossato in secca. Il tratto d’origine corre entro un alveo molto contenuto e asciutto che si allunga in direzione di Camino, dove giunge con poca acqua. Il canale prende corpo, alimentato da risorgenze, solo in prossimità di Glaunicco, dove si sdoppia in due brevi rami che rientrano quasi subito in un unico letto. Poco a sud riceve l’apporto determinante della roggia di Gorizzo, poi della Marzia, quindi del-la roggia di Bugnins e assume una portata più ragguardevole, fino a diventare un vero e pro-prio fiume, nei pressi di Gradiscutta. All’altez-

I fiumi di risorgiva: il Varmoa cura di Paola Tubaro

za della località Levata di Varmo, il percorso si diparte in due rami, Varmo e Roggia Tamaresca, che si riuniscono di nuovo poco a valle, mentre il tracciato finale, si snoda su un alveo più vasto, segnato da un susseguirsi di anse e brevi tratti rettilinei fino alla confluenza con il Tagliamen-to, in prossimità di Madrisio. Il fiume era noto anche ai tempi dei Romani: Plinio lo ricorda nel suo Naturalis Historia, in cui cita il Varamus, attuale Varmo, che all’epoca forse aveva un corso parallelo e indipendente dal Tagliamen-to, gettandosi nell’Anaxum, lo Stella, a sud del territorio di Varmo. Il conte Vettore Savorgnano di Belgrado, in un disegno ad acquerello del 1612 (Fig. 1), riproduce la fuoriuscita di un ramo del Tagliamento che, nella grande inondazione del 1596, si unisce al Varmo e sembra percorrere l’al-vo fino all’immissione nello Stella. In realtà tutta la cartografia del sedicesimo secolo smentisce queste ipotesi, riportando il fiume Varmo come corso già dipendente del Tagliamento. Sembra più probabile, invece, che durante questo evento calamitoso, il Tagliamento si sia aperto una li-nea di rotta, incanalandosi su quello che in tempi molto più antichi poteva essere l’originario per-corso del Varamus di Plinio. Oggi il fiume scorre costretto, per buona parte del suo tragitto, entro arginature, su un territorio conteso dall’agricoltura che ha risparmiato solo alcuni siti pittoreschi, rimasti a testimonianza dell’antico splendore naturalistico: l’ambito del mulino di Glaunicco, la piccola oasi boschiva e le olle di Gradiscutta, le olle sulla roggia di Bel-grado e il bosco ripariale del Torreano (Turiano) a Madrisio. E, ancora, si conservano, seppure sbia-diti dal tempo e dall’incuria dell’uomo, i lavatoi di legno a Camino, tracce di un passato lontano, scritto nei semplici rituali della vita quotidiana, ma anche elevato agli onori della storia nelle pa-

Fig. 2 - La roggia Tamaresca a Varmo. (Foto di Tommaso Pivetta)

Scheda n° 3. 1. 6

Fig. 1 - Disegno ad acquerello raffigurante i corsi del Tagliamento e del Varmo. Secolo XVII. ASV – D. R. Ud. Fr, b. 6 d A (soc Filol. Friulana).

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Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli

Bibliografia• G. Bini, Alla scoperta d’un territorio, 5 – Collana 5 Edizioni La bassa, Udine, 1986• F. Mosetti, Sintesi sull’idrologia del F.V.G., Ente Tutela Pesca del Friuli Venezia Giulia, Udine, Laboratorio di Idrobiologia, Quaderni etp, Rivista di Limnologia n°6, 1983• Nievo, Il Varmo. Novella paesana, Edizioni del Gazzettino, Udine, 1992• E. Bartolini, Cansonetutis, Marsilio Elleffe Editori, Venezia, 2003

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gine di scrittori famosi che hanno avuto il privi-legio di godere l’incomparabile bellezza di una natura ancora intatta.Primo fra tutti, Ippolito Nievo ci narra di una “vaga riviera la quale chiamano il Varmo, ed è così cara e allegra a vedersi, come silvestre verginetta che non abbia né scienza, nè cura della propria leggiadrìa” e quindi ce la descrive con minuzia di particolari “libera di divagare per campi e per prati, partendosi ora in più rami, ed ora circuen-do graziosamente se stessa, e così prepara bagni e pelaghetti ai beccacccini ed agli anitrocchi; e poi come stanca di libertà consente essere serra-ta da un burroncello, e n’esce gorgogliando per dilagarsi ancora tra verdi boscatelle di vimini; chè se qua e là un rustico passatoio di cretoni la imbruna d’un poco d’ombra, ella se ne giova tan-tosto scavandovi sotto opachi nidi di ranocchi ed ai gamberi; e se intoppa talvolta nella ruota d’un mulino, sembra anco godere di questa varianza, e volgerla attorno gaiamente, e balzellar via qua e là in goccioline iridate e in pioggia di diamanti”. Elio Bartolini, noto scrittore codroipese, ama in modo particolare lis

“Aghis dal Var claris ‘ne volte e dolsis Il soreli a foropàusTra i pendacuj di vencjâr E il neri tajà vie di un merlo

In dreturis di piere ué costretis

Ma bielis ancjemòParcè che il sîl us rît di stéss e chel Nissun lu dome in ta la vongule da ‘l cuièt uestriportajmi vie ancje me e po lassaimi in ta la prime polse”

da Cansonetutis di Elio Bartolini

Per ricercare e approfondire• Conduci una ricerca sui principali corsi di risorgiva in destra e sinistra Tagliamento ed elencane le caratteristiche.

Fig. 4 - Il Varmo in prossimità della confluenza con il Tagliamento a Madrisio. (Foto di Tommaso Pivetta)

Fig. 3 - Una suggestiva immagine del Varmo a Belgrado.(Foto di Tommaso Pivetta)

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