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Gestione Energetica Tecnologia e casi applicativi 2014

Gestione Energetica - Tecnologia e casi applicativi 2014€¦ · sempre più puntuale normativa rivolta al contenimento dell’effetto serra e dell’inquinamento atmosferico, insieme

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Gestione EnergeticaTecnologia e casi applicativi 2014

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2 GESTIONE ENERGETICA

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SOMMARIO

3

INTRODUZIONE – Massimizzare l’efficienza energetica ............................................................................... 4GESTIONE ACQUE – Più efficienza energetica nelle stazionidi pompaggio dell’acquedotto di Trieste .................................................................................................................. 6INTERVISTA – MARCO VECCHIO, ANIE – Generare la cultura dell’efficienza ............................... 10LA ESCO – RENOVIS – Il partner globale per razionalizzare i consumi ............................................... 12MONITORAGGIO – Misura dei consumi primo passo verso l’efficienza energetica ....................... 14AZIENDE VIRTUOSE – Generare energia elettrica risparmiandoe riducendo le emissioni ...................................................................................................................................................... 16GSE – Titoli di efficienza energetica, un importante incentivo ................................................................... 18INDUSTRIA DELLA CARTA – L’efficienza energetica nel settore cartario ......................................... 20

INDUSTRIA DELLA CARTA – Innovazione tecnologica e ottimizzazione energetica .............. 22INTERVISTA – GIANMARCO OREFICE, FEDERLEGNOARREDO Informazione e formazione per ottimizzare i consumi ..................................................................................... 24AZIENDE VIRTUOSE – Attenzione all’ambiente scritta nel DNA ............................................................ 26ENERGY SAVING TERMICO – Soluzioni per l’efficienza termica ............................................................. 28ENERGY SAVING AWARD – Premiare chi si distingue nel risparmio energetico ......................... 30

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Il contesto internazionaleNel contesto internazionale ed europeo lo sviluppo di una

sempre più puntuale normativa rivolta al contenimento

dell’effetto serra e dell’inquinamento atmosferico, insieme

con l’instabilità dei prezzi e dell’approvvigionamento delle

materie prime energetiche, ha spinto quasi tutti paesi di

nuova e vecchia industrializzazione a promuovere politiche ed

interventi di miglioramento dell’efficienza energetica in molti

settori: civile, industriale, trasporti e agricolo. Esiste, infatti, un

margine di risparmio che si può stimare mediamente del 20-

25% in tutti i settori in cui viene utilizzata l’energia sia elettrica

che termica, con la conseguente riduzione dei costi e delle

emissioni di CO2.

L’efficienza energeticaNel corso degli ultimi 10-15 anni il settore industriale è quello

che ha registrato i più rilevanti progressi in termini di maggiore

efficienza nella generazione di energia e di riduzione delle

emissioni totali per l’introduzione di nuove tecnologie in vari

settori produttivi.

In considerazione del fatto che le attività produttive sono ad alto contenuto

energetico, l’efficienza energetica rappresenta un obiettivo primario della politica

industriale, poiché consente di ottenere un triplice effetto positivo: risparmio di

energia, risparmio economico e aumento delle prestazioni.

Potenzialità dell’eco-efficienzaLe potenzialità dell’eco-efficienza in ambito industriale sono considerate strategiche

per il futuro, perché generano opportunità derivanti dallo sviluppo di politiche per

l’efficienza energetica in alcuni settori, tra cui i trasporti, l’illuminazione, i motori

elettrici e gli inverter, l’edilizia, gli impianti di climatizzazione e gli elettrodomestici.

I risultati sono molto interessanti poiché indicano che nel decennio 2010/2020

l’introduzione di adeguate e continuative misure di efficienza energetica potrebbe

portare ad un aumento della produzione industriale e alla creazione di nuovi posti

di lavoro.

Marco Viganò - Omron

4 INTRODUZIONE

Massimizzare l’efficienza energetica

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Politiche e interventi di efficienza energeticaLe politiche e gli interventi di efficienza energetica in ambito

industriale rappresentano, dunque, ambiti strategici per la

nascente green economy giacché creano nuove opportunità

di sviluppo economico e sociale sostenibile e a basse

emissioni. Incrementare l’efficienza significa contenere il

consumo di energia, facilitando la transizione verso una

società incentrata sull’uso delle energie rinnovabili.

L’approccio di OmronLe tendenze correlate all’uso di energia stanno subendo

drastici cambiamenti alla luce del progressivo riscaldamento

globale e l’esaurimento delle risorse energetiche naturali. Sarà

sempre più importante per le aziende contribuire allo sviluppo

di una società a basse emissioni di carbonio.

Per rispondere a tali cambiamenti nel contesto sociale,

in Omron è stata istituita nel marzo 2009 la divisione

Environmental Solution Business (ESB), che opera in

collaborazione con altre divisioni di business Omron, per

proporre soluzioni negli ambiti del risparmio energetico e

della creazione di energia.

Relativamente al risparmio energetico, un esempio

delle nostre attività sono le iniziative eco-consapevoli di

ottimizzazione condotte presso lo stabilimento di

Ayabe di Kyoto. Nell’ottobre 2010, l’impianto di Ayabe

ha lanciato un progetto volto a dimezzare il consumo di

energia entro il 31 marzo 2014.

Il sito produttivo ha ancora tanta strada da compiere prima

di raggiungere questo risultato, ma già con successo ha

dimezzato l’utilizzo di energia elettrica nelle clean room

e realizzato una riduzione del 70% di particolato sospeso

(SPM). Nel gennaio 2013, questi sforzi sono stati riconosciuti e

premiati in Giappone dal ministro dell’economia, commercio

e industria nella categoria di attività Energy-Saving all’interno

del programma Energy Conservation Grand Prix.

Anche in Europa, nelle varie filiali, Omron ha da

tempo intrapreso attività che vanno nella direzione

dell’ottimizzazione delle risorse, conformemente alla nostra

filosofia aziendale che ci porta a sviluppare prodotti e

soluzioni per il bene della società. Omron, ad esempio,

fornisce tecnologie per il settore delle fonti energetiche

rinnovabili e altri prodotti relativi ai sistemi di monitoraggio

energetico.

La divisione ESB nasce nel 2009 e sin dall’inizio pratica uno

dei principi di Omron: “l’innovazione guidata da esigenze

sociali”. In generale non ci sono molti business che possono

modificare direttamente gli stili di vita delle persone. Il

Business di ESB è uno di quei pochi che possono guidare tale

cambiamento, rispondendo alle esigenze della società.

Omron possiede le capacità di sviluppo di tecnologie

avanzate, e si è impegnata per soddisfare la propria missione

di massimizzare l’efficienza energetica. La divisione ESB

è pronta per nuove sfide e per soddisfare la mission nel

contribuire alla società attraverso il nostro modello di business.

5

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Potenza (kW)

effici

enza

(%)

100,0%

95,0%

90,0%

85,0%

80,0%

75,0%

70,0% 100101

eff1

eff2

eff3

Portata

Pote

nza

Prev

alen

za

Hm50Hz45Hz50Hz45Hz

EnergiaRisparmiata

ω=ω(Q)

AV SM

SV

L’approvvigionamento idrico della provincia di

Trieste è garantito principalmente da un complesso

di pozzi freatici da cui l’acqua viene convogliata e

sollevata fino ad una quota di 110-120 m slm per

poter raggiungere dopo un percorso di circa 20

km il centro cittadino, con una pressione residua di

circa 70 m di colonna acqua. Da qui, dieci centrali

di risollevamento alimentano un complesso di 55

serbatoi ed interruttori di pressione che consentono

all’acqua di raggiungere per caduta i quartieri

periferici posti alle diverse quote superiori con

una pressione residua adeguata alle esigenze

domestiche. La rete di distribuzione, che serve circa

230.000 abitanti, è lunga complessivamente circa

1.100 km ed il volume medio annuo immesso è pari

a 52.000.000 di metri cubi.

Il progetto di ammodernamento AcegasAps SpA, la multiutility che ha in gestione

le acque del terrirorio, in occasione di un generale

ammodernamento degli impianti di pompaggio ha

colto l’opportunità intervenire anche sul fronte del

risparmio energetico, sviluppato attraverso tre filoni

di intervento:

• sostituzione dei vecchi motori con motori ad alta

efficienza;

• introduzione di azionamenti a velocità variabile

(inverter);

• implementazione, grazie all’inverter, di una logica

di controllo che consenta di sfruttare al meglio la

differenza di prezzo dell’energia nelle fasce orarie.

6 Gestione acque

Figura 3

Figura 2

Figura 1

Più efficienza energetica nelle stazioni di pompaggio dell’acquedotto di Trieste

Gli interventi di ammodernamento delle centrali di risollevamento, in corso di realizzazione,

stanno già portando a cospicui risparmi energetici.

Ing. Fabio Fontanot - AcegasAps SpA - Trieste

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Impiego di motori ad alta efficienzaI motori ad alta efficienza grazie all’ottimizzazione del numero

e della geometria delle cave ed all’impiego di lamierini a basse

perdite e sezioni maggiorate dei conduttori di statore e rotore,

raggiungono rendimenti fino al 95%, con incremento di 4-5

punti percentuali rispetto ai motori tradizionali (figura 1).

Regolazione della velocità di rotazione delle pompeSe consideriamo un’elettropompa alimentata alla frequenza

nominale di circa 50 Hz e la facciamo funzionare a una

frequenza ridotta, per esempio 45 Hz, la velocità si riduce

proporzionalmente e la curva di funzionamento (prevalenza-

portata) trasla verso il basso; il punto di funzionamento,

all’intersezione fra la curva del circuito si sposta verso sinistra.

La curva della potenza assorbita in funzione della portata

trasla anch’essa, mostrando un notevole risparmio di energia

in corrispondenza del nuovo punto di funzionamento a

velocità ridotta, graficamente rappresentato dall’areola azzurra

(figura 2).

Per spiegare il fenomeno, ricordiamo schematicamente le

leggi fondamentali delle macchine idrauliche:

• Portata proporzionale a n

• Prevalenza proporzionale a n2

• Potenza proporzionale a n3

dove n è la velocità di rotazione espressa in giri/min.

Quindi, se potessimo dimezzare il numero di giri, la prevalenza

si ridurrebbe a 1/4 e la potenza assorbita, ovvero l’energia

consumata, di 8 volte! Dobbiamo però tener conto del limite

fisico dovuto al dislivello geodetico, mediamente sui 100 m, e

puntiamo perciò a ridurre le perdite di carico, che sono circa

il 10% del dislivello geodetico, ma non possiamo ridurre più

di tanto la velocità di rotazione (si vede infatti nella figura 2

che già a 40 Hz, ovvero all’80% del numero di giri nominale,

la curva della pompa non interseca mai la curva del circuito e

perciò non esiste più un punto di funzionamento).

Il massimo beneficio teorico di questa applicazione è pertanto il 21%, per i limiti fisici anzidetti.

Controllo a livello variabileL’impiego dell’inverter consente di conseguire, con

un’opportuna logica di controllo, un ulteriore risparmio

economico, sfruttando il minore costo dell’energia nelle ore

notturne.

Il nostro sistema-tipo è costituito da un serbatoio di valle,

dal quale una pompa preleva l’acqua per convogliarla ad un

serbatoio di monte attraverso una tubazione lunga 2-3 km,

superando un dislivello di circa 100 m (figura 3).

L’idea di base era quella di pompare il più possibile nelle ore notturne, quelle in cui l’energia ha un costo inferiore,

compatibilmente con la capacità dei serbatoi.

E’ stato pertanto sviluppato un modello teorico di uno dei

sistemi di sollevamento oggetto dell’intervento, mentre

relativamente alle fasce orarie, si è assunto:

• fascia F1 (picco): dalle 8 alle 19 dei giorni feriali;

• fascia F2 (fuori picco): dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 23 dei

giorni feriali, prezzo per kWh pari al 82% del prezzo nella

fascia di picco;

• fascia F3 (prezzo ridotto) dalle 23 alle 7, prezzo per kWh pari

al 56% del prezzo nella fascia di picco.

Il sistema tradizionale con cui funzionavano i nostri impianti

era il sistema on/off, cioè quando il livello del serbatoio, per

effetto della portata in uscita, arriva al valore minimo la pompa

si accende, lavora a pieno regime per alcune ore finché si

raggiunge il livello massimo, poi si spegne e sta ferma finché il

livello non torna al minimo.

Questo fa si che la pompa lavori in periodi diversi, senza alcun

riguardo per le fasce orarie. Nella figura 4, pag. 8 si vede, per

esempio, che nel giorno considerato lavora dalle 8.30 fino

alle 15, poi sta ferma fino alle 4 del mattino, quindi riparte per

fermarsi solo in tarda mattinata.

Il sistema di controllo che è stato ideato, sperimentato e

implementato è battezzato “controllo a livello variabile” e

funziona su questa logica: si definisce per ogni istante della

giornata-tipo un livello obiettivo e lo si confronta con il livello

reale, usando la differenza come segnale di retroazione

7

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Funzionamento on-off

UscitaQinLiv (m)

08:00

3

2,5

2

1,5

1

0,5

012:48 17:36 22:24 03:12 08:00

80

70

60

50

40

30

20

10

040 42 44 46 48 50

Pot.kW

Hz

Port. m3/hEta%

0,9000

0,8000

0,7000

0,6000

0,5000

0,3000

0,2000

0,1000

0,000kWh/mc %inF1 %inF1 %inF1 %inF1

PrimaDopo

Figura 7

Figura 6

Figura 5

Figura 4

Funzionamento con controllo a livello variabile

UscitaQinLiv (m)

08:00

3

2,5

2

1,5

1

0,5

012:48 17:36 22:24 03:12 08:00

8 Gestione acque

per regolare la portata variando la

frequenza di alimentazione per mezzo

dell’inverter (figura 5) in modo da

mantenere il profilo del livello il più congruente possibile con il profilo ottimale determinato analiticamente

come soluzione del problema del

sollevamento dell’acqua a costo

minimo.

Attraverso il modello teorico, si vede che

- a parità di curva della portata d’uscita

nelle 24 ore considerate, il sistema

consente di caricare il serbatoio di

notte e di modulare la portata durante

il giorno, con numerose partenze

e fermate graduali impossibili con

l’avviamento diretto, con un consumo

di 2.144 kWh un costo, considerate le

varie fasce, di circa 146 Euro contro un

consumo di 2.242 kWh ed un costo di

205,60 Euro con il sistema tradizionale

on/off.

Quindi si ottiene un risparmio energetico del 4%,

grazie alla riduzione di portata (rispetto

al 10% massimo teorico), ed un

risparmio economico del 29% grazie

allo spostamento nelle fasce orarie

meno costose. Rispetto al prezzo medio

consuntivo con la distribuzione casuale

nelle fasce orarie, che è pari al 92% del

prezzo di picco, con il controllo a livello

variabile si scende al 68% del prezzo

massimo, avvicinandosi all’ideale 56%

che si otterrebbe facendo funzionale le

pompe solo di notte.

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9

Installazione pilotaPer validare i risultati dello studio teorico, è stata realizzata

un’installazione pilota nella centrale di sollevamento di Farnei,

in comune di Muggia (TS), che alimenta il serbatoio di Monte

Castellier, che ha mostrato un buon funzionamento della

pompa fino ad un minimo di 42÷43 Hz (figura 7); l’algoritmo

tiene conto di questo limite, ovvero rallenta la pompa

quando il livello reale è superiore al livello desiderato fino

al minimo di 42 Hz, per poi fermare la macchina e riavviarla

quando il livello reale scendo sotto il valore desiderato.

Confrontando un trimestre del 2010 (con funzionamento on/

off ) con lo stesso trimestre del 2011 dopo l’implementazione

dell’algoritmo di controllo a livello variabile (figura 7) si

osserva, in corrispondenza di un volume totale sollevato

pressoché uguale, una riduzione del 13% del consumo energetico, da 0,7651 kWh/m3 a 0,6628 kWh/m3, grazie alla

modulazione della portata e all’impiego del motore ad alta

efficienza, e uno spostamento della distribuzione dei consumi

di energia nelle fasce F1-F2-F3 da 36%-24%-40% a 17%-25%-

58% grazie al controllo a livello variabile, il che fa scendere

complessivamente del 20% il costo dell’energia, confermando

le previsioni teoriche (figura 8).

ConclusioniIl progetto di ammodernamento delle centrali di

risollevamento, in corso di realizzazione, prevede di intervenire

complessivamente su 1.247 kW di potenza installata, che

elaborano un volume medio di circa 11 milioni di metri cubi

l’anno. Estrapolando i dati teorici e sperimentali, si stima di

poter ottenere una riduzione del 10% sul consumo specifico

ed una redistribuzione dell’energia consumata (target: 15% in

fascia costosa, 25% in fascia normale e 60% in fascia notturna),

e di poter risparmiare oltre 70.000 Euro l’anno sul costo

dell’energia.

In assoluto non è una cifra altissima, ma - tenendo conto del

solo extracosto degli inverter, rispetto a quello che comunque

si sarebbe dovuto fare, anche in base alle previsioni del Piano

d’Ambito, per eliminare i vecchi quadri, i vecchi motori, le

vecchie tensioni fuori standard e per adeguare le consegne

MT alla delibera AEEG 33/2007 (c.d. “adeguatezza”) - si osserva

che l’investimento per l’impiego dell’elettronica di potenza ha un periodo di pay-back di circa 9 mesi, a fronte di un

beneficio che si cumula per molti anni a seguire e diventa

rilevante nel contesto del contenimento dei costi di esercizio

dell’acquedotto.

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Intervista a Marco Vecchio, segretario di Anie Automazione, sui

temi dell’efficienza energetica. Divulgare la cultura dell’efficienza

a partire dalla fine della filiera. Protagonista l’end user.

Marco Filippis - Omron

10 Intervista – Marco Vecchio, Anie Automazione

Ingegner Vecchio, qual è l’approccio di Confindustria al tema del risparmio energetico?In Confindustria il tema dell’efficienza energetica, non solo

elettrica, viene studiato in maniera sistematica da molti anni.

L’obiettivo dell’apposita Commissione è quello di arrivare

a delle proposte concrete da sottoporre alle istituzioni

perché possano investire in un Paese più efficiente con la

consapevolezza di avere un ritorno in termini economici

e di sostenibilità ambientale e di riuscire a rispettare gli

obiettivi imposti dall’Europa. Al centro delle proposte della

Commissione Efficienza Energetica di Confindustria c’è

l’industria delle tecnologie che ANIE rappresenta in maniera

molto qualificata, se si focalizza il problema sulla parte

elettronica ed elettrotecnica. Il rapporto della Commissione

si chiama quest’anno “Smart Energy” e parte proprio dal

concetto di smart community (città e reti) per definire una

serie di business case che potrebbero trovare applicazione

pratica nel nostro Paese. A questo progetto hanno lavorato

tutte le principali aziende del settore energia, sia fornitori di

componenti e sistemi, sia utility oltre alle associazioni, agli enti

di ricerca e al mondo accademico.

In particolare, quali sono le iniziative che l’Associazione mette in atto con i suoi associati?Quello dell’efficienza è uno dei temi trasversali portanti

in ANIE Automazione e in tutta la Federazione ANIE, si

potrebbe dire che per molti versi in associazione spesso si

è precursori delle tendenze dei mercati e probabilmente

quello dell’efficienza energetica è uno di quei temi che si

è iniziato a dibattere con finalità non solo tecnologiche

proprio in associazione. Il nostro principale scopo è di

ribadire il messaggio attraverso tutti i canali possibili per

raggiungere l’utilizzatore finale che è poi il vero beneficiario

di tale tecnologia. In particolare, nell’automazione industriale

è costante la ricerca di momenti di confronto con tutti gli

Generare la cultura dell’efficienza

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11

stakeholder, poiché la catena del valore che contraddistingue

questo settore è piuttosto articolata e spesso è complicato far

arrivare un messaggio al destinatario corretto. Inoltre, i clienti

che i produttori di componenti e sistemi per l’automazione

come Omron trovano in Italia, sono sempre più attenti ai costi

con l’obiettivo di offrire prezzi sempre più competitivi. Ciò va

talvolta a discapito della qualità e quindi anche dell’efficienza

della macchina. L’associazione fornisce inoltre un contributo

nello studio dei fenomeni legati all’efficienza energetica che si

ottiene grazie all’impiego dell’automazione, come ad esempio

nel caso di motori ad alta efficienza o di inverter in determinate

applicazioni. Questi studi quantitativi sono spesso alla base delle

considerazioni del Governo per decidere l’erogazione di incentivi

e per la diffusione presso tutti i player della cultura dell’efficienza.

Come sta reagendo il mercato industriale Italiano alle

direttive vigenti?Quanto sta facendo oggi il nostro Governo per incentivare

l’industria verso un atteggiamento più attento ai consumi è

probabilmente ancora troppo poco e la frammentazione del

nostro tessuto industriale in PMI non semplifica il compito

di promuovere una vasta diffusione della cultura energetica

in Italia. Probabilmente, l’entrata in vigore, a dicembre dello

scorso anno, della Direttiva europea sull’Efficienza Energetica

- che dovrà essere recepita anche in Italia entro giugno

2014 -, introdurrà alcuni concetti, come quello dell’audit obbligatorio anche per le PMI, che stimoleranno il mercato:

certamente quello della misura, ma di conseguenza anche

tutto ciò che contribuisce ad ottimizzare i consumi di energia

all’interno di una fabbrica. Non dimentichiamo, inoltre, che

l’automazione è presente anche fuori dalla fabbrica, sulle

reti e negli edifici. In questi ambiti vi sono grosse potenzialità

di sviluppo dei mercati, dalla rete intelligente alla città

intelligente, con applicazioni importanti in ambiti quali per

esempio l’auto elettrica e la building automation.

Secondo la sua esperienza, come rispondono le aziende di settore alle sollecitazioni esterne in materia di risparmio?E’ evidente che tutti sono sensibili al concetto di risparmio ma

la percezione è diversa a seconda della tipologia di azienda.

Per esempio, se pensiamo all’utilizzatore finale, questi spesso

associa il risparmio, e più specificamente l’efficienza, a tutta

una serie di fattori che non hanno a che fare con i consumi di

energia, che in una fabbrica può non essere assolutamente il

primo fattore di costo. Invece, per un costruttore di macchine,

la realizzazione di una macchina più efficiente è un costo e

comporta quindi la vendita a un prezzo più alto a discapito

della competitività. Pertanto è molto importante generare la

cultura dell’efficienza a partire dalla fine della filiera, perché è

solo l’end user che ha un ritorno diretto in bolletta e che deve

quindi stimolare il resto della catena a produrre apparecchiature

più efficienti. Inoltre, il tutto deve essere sostenibile con un

ritorno del necessario investimento a brevissimo termine.

Per determinati prodotti, come ad esempio i motori ad alta

efficienza e gli inverter, i tempi di rientro sono addirittura

inferiori all’anno in certe applicazioni, ma molto spesso gli utilizzatori non lo sanno e temono di fare investimenti

sbagliati. Come già detto, la dimensione media delle imprese

industriali in Italia è un fattore negativo dal punto di vista

della diffusione della cultura dell’efficienza in quanto è molto

complicato raggiungere con le informazioni giuste questi

imprenditori la cui propensione all’investimento in efficienza

spesso non è matura.

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Renovis, Omron Solution Partner, è una società leader nel

settore dell’efficienza energetica in ambito termico ed elettrico.

Renovis si occupa inoltre di cogenerazione ad alto rendimento

ed emission trading.

Consumare meno e meglio.Renovis è molto attenta alle tematiche ambientali: tutte

le soluzioni proposte vengono sviluppate nel rispetto

della normativa cogente, ponendo particolare attenzione

all’abbassamento dei livelli di emissioni di CO2 in atmosfera.

Il metodo Renovis prevede cinque step:

• Audit preliminare gratuito

• Elaborazione di una proposta tecnica concertata

con il cliente

• Installazione impianto

• Modalità tradizionale o EPC

• Monitoraggio dei risparmi conseguiti

L’impegno economico che un’azienda deve sostenere per il

fabbisogno di energia elettrica e termica, risente di molti e

diversi fattori, legati sia alle caratteristiche interne di utilizzo

sia alle politiche di addebito dell’ente erogatore. Una gestione

efficace è possibile solo grazie a strumenti tecnologici che

consentano di attivare sistemi di ottimizzazione e risparmio

adeguati. Un’industria che intende consumare meno deve

disporre di soluzioni che permettano un uso razionale

dell’energia. L’energia deve essere considerata come una

componente strategica del business dell’azienda, che dovrà

sviluppare una politica atta a ridurre i consumi.

Si rende necessario dunque:

• Determinare l’incidenza dei costi energetici per

unità produttiva

• Evitare i costi inutili imputabili a cattiva qualità

e gestione dell’energia

Renovis progetta, provvede alla realizzazione e gestisce sistemi

di efficienza energetica per le piccole, medie e grandi realtà

industriali e commerciali. Inoltre, garantisce la completa assistenza

al cliente durante tutto il ciclo di vita dell’impianto, attraverso il

proprio team di tecnici ed ingegneri specializzati. L’impiego di

strumentazione avanzata consente il pieno raggiungimento dei

risultati di efficienza previsti in fase di studio. Il servizio offerto

copre l’intero intervento di efficientamento: dalla valutazione

di fattibilità energetica, ambientale, logistica ed economica,

all’espletamento di tutte le pratiche burocratiche, ambientali,

fiscali e relative alla sicurezza, fino all’installazione, alla messa in

esercizio e alla successiva gestione.

Ambiti applicativiL’obiettivo di Renovis è quello di garantire alle aziende un

incremento della loro efficienza energetica globale ovvero

ridurre i consumi di energia connessi ad una attività industriale,

mantenendo costante la produzione in uscita.

La strada da percorrere è quella di analizzare i consumi attuali

di uno stabilimento, individuare gli interventi convenienti da un

punto di vista tecnico ed economico, realizzare tali interventi.

I vantaggi al cliente derivanti da un’attività di questo tipo sono:

L’Omron Solution Partner Renovis è attivo dal 2010 come

interlocutore a 360° per l’efficientamento energetico, attraverso

attività che vanno dall’audit energetico elettrico e termico, alla

misurazione dei consumi, alla definizione degli interventi di

efficientamento.

12 La ESCO - Renovis

Il partner globale per razionalizzare i consumi

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• Riduzione dei consumi energetici e quindi risparmio

economico sulla bolletta;

• Riduzione dell’inquinamento globalmente prodotto;

• Risparmio di fonti fossili consumate;

• Adozione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia,

• Status di “esempio virtuoso” spendibile in termini di immagine

sul mercato;

• Possibilità di incentivi economici.

Gli ambiti applicativi sono molteplici: saving elettrico: riduzione

dei consumi elettrici; saving termico: riduzione e recupero

del calore disperso; aria compressa: riduzione dei consumi

e recupero del calore nella produzione di aria compressa;

chiller: efficientamento degli impianti di refrigerazione

e climatizzazione; illuminazione: adozione di tecnologie

energeticamente efficienti per l’illuminazione artificiale di

ambienti; building automation: gestione e controllo degli

impianti dell’intero stabilimento; cogenerazione: recupero

e trasformazione in energia termica ed elettrica dei fumi di

processo; emission trading: servizi, adottati dalla comunità

europea, per la riduzione delle emissioni dei gas serra

industriali; consulenza su approvvigionamento e verifica

energie, assistenza accise energetiche e servizi per la borsa

elettrica

Misura e monitoraggioRenovis attraverso l’installazione e l’ausilio di dispositivi di

ultima generazione, garantisce la raccolta dati di ordine

ambientale e di consumo energetico degli impianti.

Tuttavia, l’obiettivo del monitoraggio energetico è

produrre informazioni utili, giacché senza avere la piena

conoscenza del comportamento energetico dell’impianto

o della linea non è possibile prendere nessuna decisione

assennata. E’ perciò necessario dotarsi di strumenti adatti

all’acquisizione e alla storicizzazione delle misure. E’ inoltre

fondamentale poter associare misure di grandezze diverse,

attraverso un sistema che collezioni questi dati e li renda

disponibili per una consultazione esaustiva, facile e veloce.

Gestione dei datiI dispositivi di misura remoti raccolgono i dati e li inviano

ad un PLC tramite rete Modbus e/o segnali analogici; I dati

sono collezionati dal PLC su schede di memoria SD e inviati

periodicamente al server che li memorizza e li rende disponibili

per la visualizzazione. E’ possibile consultare i dati attraverso

una semplice applicazione JAVA.

Peculiarita’ del sistemaIl sistema di monitoraggio utilizzato da Renovis presenta i

seguenti vantaggi:

• Consultazione in tempo reale dei dati dell’impianto;

• Creazione di trend (analisi dei picchi e dei carichi energetici,

analisi dei costi e definizione della loro allocazione, analisi

della qualità dell’energia erogata, calcolo dei coefficienti di

efficienza degli impianti e del loro rendimento);

• I dati sono disponibili in forma tabellare e grafica e possono

essere scaricati dal programma di monitoraggio in locale.

Vendita tradizionale o EPC?Oltre alla vendita tradizionale dei propri servizi, Renovis

propone anche la modalità EPC (Energy Performance

Contracting). Con questa formula, il cliente non sostiene alcun

investimento che è a completo carico di Renovis. Quest’ultima,

infatti, verrà remunerata attraverso la ripartizione del beneficio

che si viene a determinare conseguentemente all’intervento di

efficientamento, per la durata del periodo contrattuale.

Tra i vantaggi di questa metodologia operativa, si possono

enumerare: investimenti immediati e piena assunzione dei

rischi a carico di RENOVIS, vantaggi legali, con la garanzia

del rispetto totale delle normative ambientali, sempre più

restrittive, adeguamento costante alle nuove normative e alle

novità tecnologiche

Incentivi e TEERenovis è in grado di fornire assistenza e consulenza per

l’espletamento delle procedure e delle pratiche di legge

necessarie al conseguimento dei Titoli di Efficienza Energetica.

13

Page 14: Gestione Energetica - Tecnologia e casi applicativi 2014€¦ · sempre più puntuale normativa rivolta al contenimento dell’effetto serra e dell’inquinamento atmosferico, insieme

Con il sempre più intenso manifestarsi di eventi climatici insoliti, con la

tropicalizzazione dei mari e lo scioglimento dei ghiacciai e con molti altri segnali che

il nostro pianeta ci sta inviando, il problema energetico non è ormai più ignorabile e

costituisce senza dubbio la grande sfida della nostra epoca.

La strada verso la sostenibilità presuppone una rivoluzione di molti dei nostri

consolidati modus vivendi, ma tutte le rivoluzioni devono cominciare con piccoli

passi. Certo, ci si può appellare alla scienza affinché trovi nuovi modi sempre più

efficienti per produrre energia, ma questo rimarrebbe poca cosa se non fosse

accompagnato al contempo da uno sforzo metodico e mirato alla riduzione dei

consumi. Basti pensare che oggi la popolazione mondiale, in continuo aumento, è

di circa 7 miliardi. Più del 40% della produzione di CO2 da attività umane deriva dalla

produzione di energia elettrica.

Efficienza energetica

RinnovabiliBiocarburantiNucleareCCS

Tendenza attuale

Percorso richiesto per ottenere 450 ppm

2007 2020 2030

25

35

57%

Emissioni di CO2(Gigatonnellate)

Fonte: IEA

Ma in termini di efficienza il potenziale

è enorme: è stato stimato, infatti, che

l’efficienza energetica costituisce più

del 50% del potenziale per la riduzione

di emissione di CO2: Ad esempio,

nel campo di produzione di energia

elettrica, la sostituzione teorica di tutti i

vecchi impianti termoelettrici con quelli

moderni e più efficienti a livello globale

porterebbe a risparmiare una quantità

di energia pari a 9 volte i consumi

italiani in un anno.

Il monitoraggio è il primo passoMa da dove partire per ridurre i

consumi e gestire al meglio l’energia?

Iniziando da un tanto semplice quanto

14 Monitoraggio

Non si può pretendere di conoscere ciò

che non si misura: è necessario partire

da questa semplice assunzione per

intraprendere la strada verso una corretta

gestione energetica.

Eleonora Denna - Omron

Misura dei consumi primo passo verso l’efficienza energetica

Page 15: Gestione Energetica - Tecnologia e casi applicativi 2014€¦ · sempre più puntuale normativa rivolta al contenimento dell’effetto serra e dell’inquinamento atmosferico, insieme

imprescindibile concetto: Non si può pretendere di conoscere

ciò che non si misura. Infatti, solo attraverso l’installazione

di un sistema avanzato per il monitoraggio dei consumi è

possibile eseguire un’analisi dettagliata riconoscendo i punti più

energivori. Ciò consente poi di mettere in atto le contromisure

e le migliorie necessarie per ottimizzare l’efficienza, pur

mantenendo (o in molti casi migliorando) sia le prestazioni dei

processi, sia la qualità dell’energia circolante (e preservare quindi

le macchine da invecchiamento precoce). Infatti, la disponibilità

e la qualità dell’energia elettrica sono diventati ormai aspetti di

competitività economica.

Schematizzando, tre sono i passi fondamentali che

caratterizzano tutti i processi di efficienza: Misurare, Visualizzare,Ottimizzare (figura pagina precedente).

Si pensi ad esempio al contesto industriale. Si possono

dividere i processi in due categorie:

• Processi diretti: volti alla specifica attività produttiva.

• Processi indiretti: i cosiddetti "HVAC", ovvero

riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria.

E’ importante considerare entrambi i processi nell’analisi dei

consumi, valutando la linea di potenza nel suo complesso, dal

punto di consegna con la rete, ai quadri di distribuzione, ai

singoli punti di consumo.

In questo modo sarà possibile elaborare l’audit energetico

iniziale, dal quale scaturiranno gli interventi di efficienza.

Un attento Business Plan indicherà che tali interventi si

ripagheranno da soli, proprio attraverso il risparmio in bolletta!

Ma il compito del sistema di monitoraggio non si esaurisce

con la sola fase iniziale: attraverso il meccanismo dei

Titoli di Efficienza Energetica (TEE) o certificati bianchi,

ciascun intervento, consente di generare tali certificati per

i consecutivi 5 anni, da cui la fondamentale importanza

di mantenere nel sito produttivo un avanzato sistema di

supervisione dei consumi.

Inoltre negli anni a seguire il rapporto tra committente e

azienda di consulenza energetica, la ESCO, potrà essere

regolato dall’Energy Performance Contract, strumento che

prevede di anno in anno la valutazione dei risparmi conseguiti

rispetto alle aspettative. In base a ciò la ESCO conseguirà un

premio (oppure in caso contrario una penalità), innescando

così un circolo virtuoso di miglioramento continuo, o

Kaizen, per usare il termine coniato dalla filosofia di Business

giapponese indicante appunto il rinnovamento a piccoli passi.

Caratteristiche dell’EMSMa quali sono le caratteristiche che un Software di

monitoraggio avanzato (EMS – Energy Management

System) deve avere per supportare al meglio il processo di

miglioramento continuo?

• WEB › senza software da installare, questa tecnologia

consente l’utilizzo multi-utente e multi-sito,

fondamentale non solo alla ESCO per gestire diversi

committenti, ma anche ai grandi commit tenti per

gestire più siti produttivi sparsi nel territorio.

• FLESSIBILITA’ › La soluzione e le informazioni devono

essere veicolate in forme facilmente personalizzabili in

base alle esigenze dell’utente.

• RICONOSCIBILITA’ › L’identificazione dei punti di

consumo deve essere facile e agevole, permettendo la

ripartizione dal punto di vista di:

• Posizione geografica e posizione all’interno del sito

(edificio, piano, zona, etc…)

• Tipo di processo e uso (illuminazione, sistema di

pompe idrauliche, sistema di areazione, etc..)

• Tipo di energia (elettricità, gas, acqua, aria compressa,

vapore)

• ALLARMI › In tempo reale il SW deve segnalare la

presenza di allarmi, sia al superamento delle soglie

impostate per i parametri elettrici, sia in presenza di

errori o difetti che inficino la qualità dell’energia (buchi di

tensione, basso cos phi, etc…)

• REPORT › Per consentire una rapida gestione, è

fondamentale la creazione di report periodici, indicanti

i principali parametri di monitoraggio e alcuni dati

statistici riassuntivi sia riguardo ai consumi sia riguardo

alle anomalie.

• GRAFICI › La visualizzazione dei dati deve avvenire

tramite grafici intuitivi e di immediata comprensione per

tutte le grandezze di interesse (potenza attiva, reattiva,

tensione, cos phi, etc…).

• COMPARAZIONE PERIODI › Deve essere semplice

confrontare dati di monitoraggio inerenti a periodi

diversi, agevolando la visualizzazione dei progressi di

efficientamento.

15

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Il Mobilificio Sangiacomo nasce nel 1968 a Brugnera, in

provincia di Pordenone e nel 1971 si trasferisce nella sede

attuale di Cecchini di Pasiano (PN).

Fin dalla propria nascita si differenzia dai concorrenti per la

ricerca nei materiali utilizzati e nella loro lavorazione, le chiavi

per imporsi sul mercato con mobili per zona giorno e notte

ricercati e dall’alto standard qualitativo.

Il mobilificio conta oggi circa 200 dipendenti, un indotto di

oltre 1500 addetti indiretti e una superficie totale dedicata alla

produzione di 45000 m2.

L’alta qualità della sua produzione, il continuo miglioramento

delle performance e gli investimenti nella ricerca e nello

sviluppo rappresentano un impegno irrinunciabile per

Sangiacomo al fine di mantenere sempre elevata la

soddisfazione dei suoi clienti.

Investire in efficienzaNello stabilimento di Cecchini di Pasiano, Mobilificio

Sangiacomo ha intrapreso un importante investimento volto al

recupero di segatura e scarti di produzione per la produzione

di energia elettrica e, come prodotto secondario, di acqua

calda utile a fini produttivi e sanitari interni dell’azienda.

16 Aziende virtuose

Il Mobilificio Sangiacomo, specializzato nella produzione di mobili di alta qualità, ha installato nel proprio stabilimento un

impianto per la generazione di energia elettrica da 250 kW alimentato da combustibile ricavato dagli scarti di produzione, con

un periodo di payback brevissimo.

Generare energia elettrica risparmiando e riducendo le emissioni

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Per la realizzazione di questo impianto, l’azienda friulana si è

avvalsa delle competenze di D.P. Elettronica di Dal Pont Bruno

(Ponte nelle Alpi, BL), dal 1974 system integrator leader nella

realizzazione di impianti per la valorizzazione di biomasse e di

impianti di controllo in continuo di emissioni di gas combusti

in atmosfera. D.P. Elettronica ha operato, ed opera tuttora,

in Europa dell’Est e Centrale, in Asia e in Africa e impiega

nei propri impianti le soluzioni di automazione Omron,

avvalendosi anche dei servizi da questa offerti.

Dalla segatura all’energia elettricaIl combustibile legnoso, stoccato in silos e lavorato al fine di

garantire una granulometria controllata, viene immesso in

una caldaia tramite una coclea azionata da un inverter. L’aria

necessaria alla combustione viene invece immessa in modo

forzato tramite una serie di ventilatori pilotati da inverter con

potenze fino a 37 kW.

La presenza di inverter nella modulazione sia del

combustibile che del comburente risulta fondamentale

per il raggiungimento di una combustione ottimale,

migliorando conseguentemente il rendimento del processo,

ma soprattutto consentendo di ridurre i gas immessi

nell’atmosfera, che rientrano così nei parametri imposti dal

Decreto Lgs. 152/06 in tema di emissione di gas combusti (O2,

CO, CO2, NOx) in atmosfera.

L’energia termica generata all’interno della caldaia trasforma

l’acqua, contenuta in uno scambiatore di calore, in vapore

saturo il quale va ad alimentare una turbina adibita alla

generazione elettrica con potenza continua pari a 200 kW.

L’acqua calda all’uscita dalla turbina è quindi raccolta e

immessa nel circuito idraulico dello stabilimento, dove viene

sfruttata per uso industriale e a fini civili (riscaldamento presse,

reparto verniciatura e teleriscaldamento).

L’ottimizzazione del processo può permettere inoltre di

utilizzare anche le elevate temperature dei gas generati

durante la combustione, che sono filtrati e fatti defluire

attraverso un ulteriore scambiatore di calore che alimenta a

sua volta una seconda turbina di generazione elettrica con

una potenza continua di 50 kW operante in ORC (Organic

Rankine Cycle.).

E’ interessante notare che l’utilizzo di inverter ha consentito

anche di ridurre la rumorosità generata dai ventilatori,

migliorando la qualità dell’ambiente lavorativo.

Tutto il sistema è gestito tramite un PLC che controlla e

supervisiona il processo, monitorando le temperature di

combustione della caldaia e analizzando il feedback ricevuto

da alcuni analizzatori di gas posti in vari stadi del camino.

Dalle parole ai fattiL’impianto è entrato in funzione a Dicembre 2012 e da quel

periodo ne è iniziato il monitoraggio.

Il miglioramento del rendimento della combustione dovuto

all’installazione di inverter è analizzabile da due punti di vista:

• da un punto di vista qualitativo in quanto, in loro assenza,

l’impianto non sarebbe potuto entrare in funzione, a causa

del mancato rispetto dei parametri imposti dal Decreto Lgs.

152/06;

• da un punto di vista quantitativo: in quanto l’impiego di

inverter per il dosaggio del combustibile e delcomburente,

della coclea e dei ventilatori (tutte utenze precedentemente

gestite in modalità ON/OFF) ha permesso di conseguire un

risparmio di circa 600.000 kWh/anno, pari, al prezzo attuale

dell’energia, a 72.000€.

Il periodo record di payback del costo degli inverter è

quantificabile in meno di 2 mesi.

Ampliando l’analisi all’intero sistema e ad ultimazione

impianto, va osservato che trattandosi di un impianto di

generazione elettrica, il risparmio di energia derivante

dall’installazione degli inverter ha inoltre consentito di

incrementare il volume di energia elettrica immessa in rete,

la quale verrà remunerata con tariffa incentivata pari a circa il

doppio rispetto alla tariffa economica di acquisto.

Questo ha consentito di recuperare il costo complessivo

dell’impianto, pari a circa 800.000 €, in meno di 2 anni.

17

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Marco Filippis - Omron

18 GSE

Il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE) detti anche ” certificati bianchi” è un

sistema di incentivazione che offre l’opportunità di ottenere un ricavo dalla realizzazione

di interventi di risparmio energetico.

Titoli di efficienza energetica, un importante incentivo

Con i primi shock petroliferi degli anni 70, in cui il prezzo

del greggio raggiunse valori elevati, bloccando di fatto, su

scala globale, il flusso delle esportazioni si ottenne il primo

importante passo verso la corsa al risparmio energetico. Negli

anni successivi, e forse spinti da motivazioni più nobili, il

concetto di conservazione delle risorse ha trovato un terreno

fertile ed ha assunto una valenza nettamente maggiore, tanto

da portare, come noto, ad un accordo globale in cui gli Stati

firmatari s’impegnano entro il 2020 a ridurre sensibilmente le

emissioni di gas serra nell’ambiente.

In questo contesto, nacque una nuova forma di business,

ovvero un mercato in cui offrire dei servizi mirati a ridurre i

consumi, sia in ambito pubblico che privato, contenendo le

spese per le bollette energetiche.

Tali società, denominate ESCo (Energy Service Company), sono

delle realtà operanti nel settore energetico in grado di fornire

servizi integrati agli utenti che vanno dalla diagnosi energetica

fino alla gestione degli impianti. A differenza di una qualsiasi

società di servizi, le ESCo sono compartecipi finanziariamente

agli interventi, stipulando un contratto con l’end user

basato sulle performance energetiche dell’intervento stesso.

Con tale soluzione la ESCo finanzia l’intervento e viene

successivamente remunerata attraverso la ripartizione di una

parte del beneficio in bolletta procurato dall’intervento (EPC –

Energy Performance Contracting).

Quindi l’approccio all’intervento di una ESCo si articola in 5

punti:

• Diagnosi energetica approfondita per individuare

inefficienze ed aree d’intervento significative;

• Definizione di un piano d’intervento;

• Finanziamento del progetto e reperimento dei capitali da

investire;

• Progettazione e realizzazione dei lavori;

• Gestione e manutenzione degli impianti, verifica e

monitoraggio dei risultati.

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19

Cosa sono i TEE ?Un Titolo di Efficienza Energetica (TEE) è un certificato

commerciabile che attesta il risparmio di una Tonnellata

Equivalente di Petrolio (TEP) ottenuto realizzando interventi di

efficienza energetica.

Si tratta di uno strumento importante in mano alle ESCo, il

cui meccanismo è stato introdotto dai D.DM.M. 25 Aprile del

2004 per poi essere aggiornati dal DM. Del Dicembre 2007. Il

funzionamento dei TEE si concretizza in una compravendita

di titoli con lo scopo di promuovere l’efficienza energetica

conseguita con la realizzazione di interventi che portano ad

un risparmio verificabile.

Annualmente la AEEG stabilisce degli obiettivi di risparmio

energetico a cui ogni distributore di energia elettrica e

gas deve sottostare. Proprio per tale motivo, i distributori

energetici, sono considerati “Soggetti Obbligati”, in quanto

hanno l’obbligo di perseguire tali risultati mediante la

realizzazione di interventi finalizzati alla riduzione dei consumi

nelle utenze finali.

I soggetti obbligati possono raggiungere il target annuo

acquistando un numero sufficiente di TEE da terzi mediante

atti bilaterali di compravendita in un apposito mercato istituito

e gestito dal GME.

La possibilità di monetizzare i TEE consente ai distributori

di non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge ed alle

aziende di godere di un sistema incentivante che va a

sommarsi al beneficio ottenuto dall’efficienza dell’ impianto.

Ogni certificato bianco ha un valore pari ad un TEP (Tonnellate

equivalenti di Petrolio) ed ha un valore variabile in funzione

all’andamento del mercato.

Le emissioni dei TEE avviene quindi per certificare un

risparmio energetico e le emissioni di tali certificati avvengono

in base ai risparmi conseguiti da distributori e produttori di

energia, ESCo, o soggetti che hanno nominato internamente

un Energy Manager.

La figura dell’ Energy ManagerL’ Energy Manager è una figura che ha acquisito una posizione

rilevante nelle realtà aziendali negli ultimi tempi, in quanto

è una figura che deve obbligatoriamente coniugare le

competenze tecniche, gestionali ed ambientali. Questo

significa che la figura dell’ EM non deve soltanto conoscere

fonti di energia rinnovabili o le nozioni di efficienza energetica,

bensì dovrà conoscere approfonditamente struttura e

pianificazione aziendale e tutta la parte relativa ai costi di

gestione.

In passato l’EM ha fatto fatica ad emergere in quanto, a parte

settori industriali particolari, il tessuto produttivo Italiano

è da sempre formato da realtà in cui il prezzo finale del

prodotto dipendeva scarsamente dal consumo energetico

aziendale. Risulta evidente, però, che all’aumentare del

prezzo dell’energia, ridurre consumi e sprechi risulta

determinante per il mantenimento della competitività sul

mercato. Naturalmente, oltre ad una riduzione dei costi di

produzione, anche gli aspetti legati all’ambito normativo sono

fondamentali per il ruolo dell’ EM, infatti oltre alla riduzione

dei costi aziendali bisogna considerare anche un beneficio

in termini di emissioni serra e di immagine dell’azienda sul

mercato.

Dunque in una fase in cui questi concetti acquistano un

maggiore appeal , la figura dell’EM ottiene una spinta

propulsiva nello scenario aziendale ed energetico.

Ultime novità sui TEECon il DM 28/12/12, sono state introdotte delle novità

sostanziali sui certificati bianchi. La più sostanziale è

certamente quella legata al passaggio di responsabilità della

gestione dell’intero meccanismo dei Titolo di efficienza

energetica, passata di fatto nel 2013 da AEEG al GSE (Gestore

Servizi Energetici).

Inoltre i soggetti che potranno usufruire dei TEE, a seguito di

una proposta di progetto volto al risparmio energetico, sono

società private ed enti pubblici conformi alla certificazione ISO

50001 (standard internazionale per la gestione dell’energia che

richiede che l’efficienza energetica venga considerata lungo

tutta la catena di distribuzione, fornitori compresi), o che sia

stato nominato in maniera volontaria un Energy Manager.

Per aiutare i soggetti obbligati a rispettare gli oneri imposti,

sono state introdotte anche 18 nuove schede tecniche

che faciliteranno la generazione dei certificati bianchi

disponibili sul mercato. ENEA dal canto suo, potrà predisporre

delle ulteriori schede tecniche, che daranno nuova spinta

propulsiva, limitando gli effetti del cosiddetto “mercato corto”.

Nell’immediato, il GSE ha disposto nel DM 28/12/2012 anche

la possibilità di ottenere degli incentivi legati al Conto termico,

ovvero ricevere incentivi per produzione termica da fonti

rinnovabili e per interventi di efficientamento energetico di

piccole dimensioni

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Il settore cartario è ad elevata intensità energetica, ragion per cui ha da sempre

una forte attenzione per il tema dell’efficienza energetica. Una maggiore efficienza

comporta infatti grandi risparmi economici e maggiore competitività in un

mercato, quello della carta e cartoni, fortemente conteso sia a livello europeo

che internazionale. Peraltro il settore cartario italiano ha un’efficienza energetica

allineata ai massimi livelli delle best practice. Inoltre, come si può rilevare dal

grafico dell’andamento del fabbisogno specifico di energia per la produzione di

carta (figura 1), è facilmente apprezzabile il miglioramento continuo dell’efficienza

del settore negli ultimi anni, con un’inversione di tendenza nell’ultimo anno

dove probabilmente ha inciso il minor impiego delle macchine per via della crisi

produttiva.

Questi importanti risultati sono stati raggiunti per cercare di sopperire ad un grave

deficit dell’Italia rispetto agli altri paesi europei dovuto al maggior costo dell’energia:

+ 30% per l’energia elettrica e + 20% per il gas. Solo recentemente il prezzo del gas

in Italia sembra essersi allineato a quello degli altri paesi europei anche se l’effetto

di tale allineamento è da imputarsi quasi esclusivamente alla grave e continua crisi

produttiva che rende la domanda molto debole. Dato quindi il forte handicap per

il prezzo dell’energia per le cartiere italiane fare efficienza significa sopravvivere,

diversamente si andrebbe fuori mercato e non si riuscirebbe a competere.

Per queste ragioni Assocarta è costantemente impegnata, da un lato, a cercare

di stimolare iniziative legislative che possano avvicinare i prezzi dell’energia

italiani almeno a quelli dei competitor europei e, dall’altro, a promuovere il

tema dell’efficienza energetica presso i propri soci ma anche presso le istituzioni

competenti. In quest’ottica, Assocarta ha firmato un accordo quadro con una Esco

di fiducia per fornire ai propri associati uno strumento di verifica della validità degli

interventi di efficienza energetica ai fini, per esempio, dell’ottenimento dei titoli di

efficienza energetica (TEE).

20 Industria della carta

Alessandro Bertoglio - Assocarta

Il comparto italiano della carta, da sempre

attento al tema dei consumi energetici,

è comunque ancora impegnato a

migliorare i propri standard di efficienza,

sia sul fronte del risparmio vero e proprio

sia su quello della cogenerazione.

L’efficienza energetica nel settore cartario

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ASSOCARTA

2012

RAPPORTO AMBIEN

TALE DEL L’INDUSTRIA

CARTARIA ITALIANA

dati 2009-2010

Assocarta2012_CopVerde.indd 2 20/06/2012 12:01:47

Fare efficienza in cartieraL’efficienza in cartiera significa

principalmente lavorare su due filoni:

aumentare l’efficienza del processo

tramite interventi migliorativi continui

e sfruttare al massimo l’energia dei

combustibili tramite l’utilizzo della

cogenerazione ad alto rendimento.

L’aumento dell’efficienza del processo

passa spesso attraverso modifiche di

alcune sezioni della macchina continua

per ridurre le necessità di vapore

per l’asciugatura del foglio di carta,

piuttosto che attraverso modifiche

dell’automazione del processo per

ottimizzare l’utilizzo dell’energia.

Interventi di questo tipo possono essere

molto diversi tra loro e spesso ritagliati

sulla specificità del singolo stabilimento.

L’aumento di efficienza può anche

essere conseguito attraverso

la realizzazione di impianti di

cogenerazione ad alto rendimento.

Questo tipo di impianti è molto

diffuso nelle cartiere italiane per

l’elevata adattabilità della tecnologia al

processo cartario. Infatti, le necessità

contemporanee di calore per la

continuità del processo di produzione

della carta e di energia elettrica per

l’avanzamento del processo consentono

di sfruttare al meglio le potenzialità della

cogenerazione. Con l’utilizzo di tale

tecnologia si raggiungono e, in alcuni

casi, si superano rendimenti del 75-80%

contribuendo a sfruttare al massimo il

contenuto energetico dei combustibili

e riducendo quindi indirettamente le

emissioni di CO2. Con la cogenerazione,

infatti, oltre a sfruttare al meglio

l’energia, che deve essere acquistata, si

consegue un beneficio per l’ambiente

riconosciuto a livello europeo. Proprio

in virtù di questo importante aiuto

all’ambiente la Comunità Europea

ha adottato la direttiva 2004/8/

CE che promuove l’utilizzo della

cogenerazione. Benché in Italia tale

direttiva sia stata attuata con forti ritardi

solo nel 2011, oggi - al pari degli altri

paesi europei - esiste un meccanismo

attuativo per sostenere lo sviluppo

della cogenerazione e un contributo

significativo potrà essere dato dalle

cartiere italiane sia tramite nuove

realizzazioni, sia tramite rifacimenti e

miglioramenti degli impianti esistenti.

Sebbene questo tassello sia ora

assodato, occorre rilevare che numerose

incertezze gravano comunque

sulla cogenerazione: basti pensare

al meccanismo di quantificazione

del combustibile utilizzato per la

produzione di energia elettrica in

cogenerazione ai fini dell’applicazione

delle accise, che è ad oggi in regime

transitorio, o alla definizione di sistemi

efficienti di utenza che ancora non ha

trovato una pratica attuazione nella

regolamentazione italiana.

Per fare ancora più efficienza e per

guardare verso un traguardo di medio-

lungo periodo occorre quindi che vi

siano norme chiare e certe affinché

le imprese possano pianificare gli

investimenti e dare il loro contributo

all’efficienza.

21

L’efficienza energetica nel settore cartario

Figura 1

Page 22: Gestione Energetica - Tecnologia e casi applicativi 2014€¦ · sempre più puntuale normativa rivolta al contenimento dell’effetto serra e dell’inquinamento atmosferico, insieme

22 Industria della carta

L’industria cartaria cerca spesso nell’automazione qualche

spunto per migliorare la produttività degli impianti fornendo

un elevato standard qualitativo, ma con uno sguardo rivolto

alla salvaguardia ambientale.

Rotoli senza collaProprio a tali realtà si rivolge Idea PCM (Paper Converting

Machine), azienda Lucchese che ha rivolto il suo business

nel mondo della costruzione di macchine per cartotecnica.

Con una delle sue ultime realizzazioni, Idea PCM rivela la

sua spiccata sensibilità per l’innovazione tecnologica ed in

parallelo alle soluzioni che possano garantire un risparmio

energetico: una linea completamente modulare per la

produzione di rotoli di asciugatutto industriale senza l’ausilio

della colla.

Ridurre i tempi di cambio formatoLa soluzione sviluppata da Idea PCM nasce in risposta alle

esigenze del mercato della carta: disporre di un’alternativa

flessibile, economica ed energeticamente virtuosa per

realizzare rotoli di carta di differente formato. La risposta data

da Idea PCM al mercato è un sistema formato da due linee di

Roberto Catania - Giornalista freelance

L’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche non apporta solo vantaggi competitivi ma assicura spesso anche risparmi energetici

tuttaltro che trascurabili.

Innovazione tecnologica e ottimizzazione energetica

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23

avvolgimento per rotoli di differente diametro operanti

ad una velocità di 500 m/min.

Per raggiungere questo risultato, i tecnici della società

lucchese hanno apportato le maggiori innovazioni

tecnologiche sulla geometria della macchina, pensata fin

dall’origine per ridurre i tempi di cambio formato.

“La struttura della linea”, spiega Alessandro Giampaoli,

responsabile tecnico elettronico e software Idea PCM, “

consente un accesso pressoché immediato alle fiancate così

da permettere la sostituzione dei cilindri trasportatori. Un

aspetto che per molti clienti costituisce un valore aggiunto,

soprattutto nell’ottica di una riconfigurazione della macchina.

Una soluzione come questa, per esempio, può essere

riconvertita facilmente nella produzione di carta ad uso

igienico e asciugatutto”.

Ma la vera peculiarità dell’applicazione risiede nell’innovativo

sistema di avvolgimento del velo (brevettato da Idea PCM) che

fa presa sull’anima di cartone senza ausilio della colla.

Una soluzione innovativaUna soluzione altamente innovativa nel settore, come spiega

Giampaoli: “Attualmente, tutti i player di mercato impiegano la

colla all’esterno dell’anima di cartone per garantire l’aderenza

del velo. Noi abbiamo pensato ad una soluzione diversa,

che elimina alla radice un componente chimico che può

creare problemi qualitativi nella fase di taglio del rotolo, che

naturalmente incide sui costi finali di produzione, oltre ad

influire sensibilmente anche in termini di impatto ambientale.

Per questo abbiamo recuperato un concetto utilizzato nelle

macchine di 30 anni fa, adeguandolo però all’automazione e

alle velocità dei nostri giorni”.

Ottimizzazione della meccanicaDal punto di vista meccanico, non sono previste cinghie

di motorizzazione, una decisione motivata da alcune

considerazioni di carattere energetico: ogni motore presente

sulla linea è di fatto responsabile del proprio movimento, in

quanto coassiale con il cilindro tramite riduttore.

Ciò garantisce un significativo risparmio energetico in

quanto evita la tradizionale dispersione di potenza

(10-15%) tipica dei sistemi a trasmissione meccanica.

.A guadagnarci però è l’intera architettura della macchina

che in questo modo risulta più flessibile in ottica di eventuali

modifiche previste dall’end user.

In ogni caso, i dati maggiormente interessanti in ambito di

risparmio energetico, sono riscontrabili sulle applicazioni degli

utilizzatori di energia, ovvero del cliente finale che utilizza la

macchina.A tal proposito tutte le misurazioni energetiche

sono state eseguite presso un importante player del settore

cartario, leader indiscusso in Europa e che opera da più di 25

anni in questo difficile mercato. E’ stato così possibile verificare

il dimezzamento della potenza impiegata nei confronti della

soluzione precedentemente utilizzata.

Questo si traduce in un risparmio energetico annuo di circa

285.000 kWh che significa un saving monetario di oltre 45.000

euro annui.

Un partner per il greenIn un mercato particolare come quello della carta che della

salvaguardia ambientale ha fatto negli anni un suo cavallo

di battaglia, è importante per Omron porsi come partner di

riferimento per l’ottimizzazione energetica, in grado di fornire

tecnologie atte a ridurre gli impatti ambientali nel punto più

energeticamente vulnerabile dell’intera filiera.

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Dottor Orefice, in che maniera FederlegnoArredo approccia il tema del risparmio energetico?FederlegnoArredo, confermando il suo impegno sui temi della

green economy e dello sviluppo sostenibile, per aumentare

la competitività sui mercati e contribuire a un modello di

crescita della filiera legno-arredo rivolto alla sostenibilità, crede

profondamente che, nel panorama delle attività legate allo

sviluppo sostenibile, l’efficienza sia uno dei primari aspetti da

affrontare.

Il tema, di rilevanza trasversale, va a toccare molte delle attività in cui opera

FederlegnoArredo, a partire dal lavoro dell’ufficio ambiente, che si pone come

obiettivo quello di migliorare le prestazioni energetiche delle aziende associate,

e proseguire poi con i progetti delle nostre associazioni legati alle prestazioni

energetiche degli edifici, o il lavoro fatto per il mantenimento dei vantaggi fiscali per

le ristrutturazioni che comportano un miglioramento dell’efficienza e la promozione

dell’utilizzo di materiali, come il legno, a elevate prestazioni energetiche.

Razionalizzare i consumi di energia, a parità di livelli produttivi, ha molte ricadute

positive sull’ambiente e sulle imprese, consapevoli che nel mercato globalizzato che

sta attraversando un periodo congiunturale molto difficile, è giusto sfruttare ogni

attività che permetta di ottimizzare i processi, riducendo i costi.

FederlegnoArredo ha capito che una delle principali barriere all’incremento di

progetti volti a rendere più efficienti i siti produttivi delle aziende della filiera

legno-arredo è la mancanza di informazione e formazione su questo tema.

Introdurre la cultura dell’efficienza energetica, attraverso azioni di formazione,

ma anche di diagnosi energetica, per acquisire consapevolezza dei margini di

miglioramento che le aziende hanno di fronte, diffondendo informazioni sulle

migliori tecnologie presenti sul mercato, sono tra i principali obiettivi che la

FederlegnoArredo si pone.

24 Intervista – Gianmarco Orefice, FederlegnoArredo

Gianmarco Orefice - Ufficio Ambiente

Federlegno Arredo

Intervista di Marco Filippis

Informazione e formazione per ottimizzare i consumi

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Quali sono le iniziative che FederlegnoArredo mette in atto con i suoi associati?Nell’estate del 2012, FederlegnoArredo ha siglato un

importante accordo con una società Esco (società di servizi

energetici) per promuovere interventi di efficienza energetica

sui siti produttivi delle aziende associate.

Il progetto, che nasce sulla base dei risultati di un’esperienza

di mappatura energetica ed ambientale svoltosi nel 2011 nel

distretto produttivo del mobile Livenza, coinvolgendo circa

100 aziende del territorio Pordenonese, e che ha contribuito

ad avere una visione più chiara sulle reali opportunità

di investimento e sulla gestione razionale delle risorse

energetiche, si pone come obiettivo quello di analizzare gli

“sprechi” energetici delle nostre aziende associate e proporre

interventi operativi in modalità Esco, senza distogliere

l’attenzione dal business e con garanzia sui risultati.

La società Esco affiancherà le imprese nella realizzazione

degli interventi di efficienza dal punto di vista tecnologico,

amministrativo e finanziario, gestirà autorizzazioni ed incentivi

e baserà i propri guadagni in proporzione al risparmio

dell’azienda.

I vantaggi per le aziende saranno riscontrabili nella riduzione

dei rischi finanziari e prestazionali dell’intervento; la possibilità

di investire anche in mancanza di risorse finanziarie; liberarsi

dalle problematiche connesse alla gestione e manutenzione

dell’impianto e, infine, la possibilità di conseguire benefici

energetici e ambientali, usufruendo di un meccanismo di

incentivo come quello dei certificati bianchi.

Secondo la vostra esperienza, come rispondono le aziende del settore alle sollecitazione esterne in materia di risparmio?Con l’esperienza fatta sul territorio ci siamo resi conto di

come le aziende non siano pienamente al corrente delle

opportunità legate ai progetti che stanno sotto l’ampio

cappello dell’efficienza energetica. FederlegnoArredo, al

contrario, crede vivamente che, proprio in questo periodo

di grave crisi, investire in progetti innovativi che abbattono

emissioni e costi e permettono di cogliere l’attenzione di un

movimento di consumatori sempre più attento ai temi della

sostenibilità ambientale, sia la strada giusta da percorrere.

È, sicuramente, incoraggiante l’adesione al progetto “efficienza

energetica” delle prime aziende associate alla federazione

che, grazie al loro coinvolgimento attivo, dovrebbero fungere

da volano e da riferimento per altre aziende che, a seguito

di un’analisi dei consumi, presentino possibili margini di

miglioramento delle prestazioni energetiche.

FederlegnoArredo continuerà, quindi, a concentrare gli

sforzi sul tema dell’efficienza energetica concentrandosi

particolarmente su interventi caratteristici per la filiera

produttiva legno-arredo, proponendo analisi di fattibilità

sulla sostenibilità tecnica ed economica degli interventi

come ad esempio l’installazione di inverter sui motori

elettrici dedicati ai sistemi di aspirazione o “piccoli” recuperi

termici dalle caldaie dedicate al sito produttivo, puntando

anche sulle economie di scala derivanti dall’aggregazione

di aziende associate che richiedono le stesse tecnologie per

l’efficientamento del sito produttivo.

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26 Aziende virtuose

Panguaneta è una società nata nel 1960 a Sabbioneta (MN),

sulle sponde del Po. Qui, nelle aree golenali, sono diffusissimi

i pioppeti, che costituiscono la linfa vitale per Panguaneta,

azienda specializzata nella lavorazione del pioppo per la

produzione di compensato.

Dalla sua fondazione a oggi, Panguaneta è diventata una solida

realtà nel mercato Italiano ed è leader a livello europeo nella

produzione dei compensati.

La tutela ambientale è un aspetto fondamentale per l’azienda

mantovana ed è un focus da perseguire anche per il futuro.

Tale obiettivo è raggiungibile solo se tutte le fasi produttive

sono eco-compatibili, e proprio in questa direzione si è mossa

Panguaneta, fin dall’approvvigionamento della materia prima

che, oltre ad essere una fonte rinnovabile e completamente

naturale, viene prodotta a km 0 nelle golene presenti sul

territorio.

Marco Filippis - Omron

La vicinanza alle tematiche ambientali di Panguaneta, azienda dedita da sempre alla produzione di compensati di pioppo, testimonia

come sia possibile fare impresa in maniera responsabile con benefici in termini ecologici, sociali ma anche economici.

Attenzione all’ambiente scritta nel DNA

Miriam Tenca,

contitolare

di Panguaneta

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Strategia energeticaPanguaneta produce nei parametri di uno sviluppo

ecosostenibile, già a partire dai carichi inquinanti, ben al di

sotto dei limiti consentiti dalle rigide normative europee.

Da sempre, inoltre, Panguaneta collabora con importanti

investimenti nello sviluppo della forestazione e nell’utilizzo

di aree marginali per le piantagioni cicliche di pioppo,

contribuendo alla salvaguardia della natura e del paesaggio

fluviale.

Panguaneta utilizza, infatti, pioppo proveniente da coltivazioni

proprie o certificate e cercando di creare una cultura nella

coltivazione della materia prima, in modo da rispettare

regolamentazioni, certificazioni e natura.

Inoltre, la materia prima viene trattata utilizzando tecnologie

che limitano fortemente gli impatti ambientali che il ciclo

produttivo induce, mirando in ogni fase del processo di

produzione all’ottimizzazione dell’utilizzo dell’energia.

Per raggiungere l’obiettivo prefisso, Panguaneta riutilizza gli

scarti di lavorazione, impiegandoli come combustibile per la

creazione di energia termica e mirando nel prossimo futuro

ad essere energeticamente indipendente, generando energia

elettrica mediante fonti rinnovabili.

Il piano di risparmio energetico intrapreso da Panguaneta nei

propri processi produttivi mira inoltre a ridurre sensibilmente

l’utilizzo di metano, reinvestendo i benefici ottenuti

dall’efficientamento stesso. Per conseguire questo ambizioso

target, il piano prevede l’inserimento di inverter Omron per

ottimizzare il rendimento delle linee produttive e giovandosi

di un doppio beneficio: riduzione dell’energia impiegata ed

incremento della produttività.

La data d’inizio della strategia energetica è il 2009, anno in cui

Panguaneta decise di installare prodotti Omron su tre linee di

sfogliatura, per continuare poi lungo tutto l’impianto. L’ultimo

intervento in ordine cronologico riguarda l’inserimento di una

serie di inverter sull’impianto di essiccazione e di un PLC per

la gestione delle ricette (tempi e temperature) di essiccatura

in funzione dello spessore del foglio di pioppo da lavorare.

Oltre a migliorare sensibilmente il processo di essiccazione e

ottenere un risparmio energetico, il ritorno dell’investimento è

stato di circa 12 mesi.

“Omron è un partner che collabora con Panguaneta fin dal

1985, quando acquistammo i primi PLC – dice Miriam Tenca,

contitolare di Panguaneta SpA.

“La scelta di Omron come partner – prosegue Tenca – è stata

sempre riconfermata negli anni perché, oltre alla tecnologia

dei prodotti, Omron fornisce un supporto efficiente e

disponibile che soddisfa pienamente le esigenze della nostra

azienda”.

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28 Energy saving termico

Le fonti energetiche tradizionali sono in progressivo esaurimento. Ciò si traduce

in un aumento considerevole dei costi d’acquisto dell’energia stessa, che spesso

si ripercuotono sull’utente finale. In questo clima di crisi energetica ed economica

diventa fondamentale consumare meno e meglio, per quanto possibile, l’energia in

ingresso a un processo.

Gran parte delle odierne attività produttive, industriali e non, sfrutta dei processi

termici per il proprio adempimento, o in ogni caso prevede l’utilizzo di fluidi caldi

(acqua, aria, ecc.). Ciò implica l’adozione di sistemi di combustione di vario tipo,

dalle comuni caldaie a centrali termiche più articolate. Queste basano il proprio

funzionamento sulla combustione di fonti fossili, il più delle volte gas metano.

È fondamentale che processi termici di questo tipo siano i più efficienti possibile al

fine di consumare meno combustibile oneroso in ingresso a parità di effetto utile

ottenuto. I motivi che spingono verso questa direzione sono diversi:

• Risparmio economico sulla bolletta dell’energia

• Riduzione dell’inquinamento prodotto

• Ottenimento di incentivi

L’efficientamento dei processi in azienda non sempre riguarda esclusivamente l’aspetto elettrico, che ben conosciamo. Spesso, invece,

grandi risparmi possono essere conseguiti anche sul versante termico mediante l’adozione di sistemi di cogenerazione o l’utilizzo di

combustibili a costo zero.

Soluzioni per l’efficienza termica

Alessandro Brizzi - Renovis

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Le soluzioni per migliorare l’efficienza termica di un’attività produttiva sono le seguenti:1) Efficientamento degli impianti termici in uso

Fanno riferimento a questo concetto gli interventi atti a ridurre al minimo indispensabile il consumo di energia termica

necessario per una certa attività, limitando gli sprechi (a volte non evitabili) dell’energia stessa, senza influenzare il percorso dei

fluidi termovettori coinvolti. Ciò si traduce nella sostituzione di componenti inefficienti con altri tecnologicamente più avanzati, o

nella ristrutturazione degli impianti già in uso.

2) Utilizzo di combustibili di scarto non onerosi Molti processi comportano, oltre alla produzione dell’effetto utile desiderato, la formazione di scarti di varia natura. È importante

valutare se questi rifiuti possono essere utilizzati come combustibile in ingresso ad un impianto termico, al fine di risparmiare

fonti energetiche onerose a parità di effetto utile finale prodotto.

3) Utilizzo di fonti energetiche alternative

Nel caso queste siano disponibili e siano economicamente vantaggiose, è da prevedere l’adozione di fonti termiche alternative a

quelle fossili tradizionali.

4) Recupero del calore di scarto

Parlare di consumo di energia termica non è del tutto corretto. Infatti l’energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma da

una forma in altre. Nei processi termici tradizionali, l’energia associata al combustibile in ingresso alle caldaie è trasformata

nella somma di due componenti: una quota utile, fornita al fluido di processo per scaldarlo, e una quota di “scarto”, associata

ai fumi di combustione solitamente dispersi in ambiente esterno. Questi scarti presentano generalmente delle caratteristiche

termodinamiche (temperatura in particolare) tali per cui possono ancora essere utilizzati in processi termici. Recuperare il calore

residuo associato ai fumi, per processi di riscaldamento che altrimenti necessiterebbero di ulteriori fenomeni di combustione,

costituisce un’importante risorsa ai fini del risparmio energetico e dell’incremento dell’efficienza energetica di un impianto. A

questo proposito, esistono tecnologie dedicate al recupero dell’energia termica associata agli scarti di processo, gli scambiatori di

calore. Si tratta di componenti in cui si realizza uno scambio di energia termica tra due fluidi a temperature diverse.

In sintesi il ciclo completo di :

• Produzione / trasformazione

• Trasporto

• Utilizzo

• Recupero

dell’energia termica in senso lato ha la necessità di essere gestito in modo sempre più raffinato, sia per precisione di processo

che per economia d’esercizio. Quindi tutta la fluidica coinvolta nel ciclo offre spesso l’opportunità di intervenire in molteplici

modi al fine di incrementare l’efficienza energetica del processo termico nel suo insieme.

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30 Energy Saving Award

L’Energy Saving Award è la manifestazione, giunta nel 2014 alla

quarta edizione, mediante la quale Omron premia l’azienda

energeticamente più virtuosa dell’anno.

Alla giornata finale, che si tiene a giugno, accedono quelle

realtà produttive che hanno dimostrato una spiccata

sensibilità energetica durante le tre gare parziali che si

svolgono durante il corso dell’anno.

Ciò significa che con cadenza quadrimestrale sono

collezionate le applicazioni che hanno come comune

denominatore il risparmio energetico ottenuto a seguito di

un intervento di automazione in collaborazione con i tecnici

Omron.

I criteri per stilare la classifica dei virtuosi del risparmio,

impiegati sia nelle gare parziali, sia nella finale, sono quattro:

• la potenza complessiva installata;

• il risparmio monetario conseguito;

• il risparmio energetico in termini percentuali;

• il periodo di ritorno dell’investimento.

Quest’ultimo parametro incide, ovviamente in ragione inversa,

quanto più il periodo è breve, tanto più aumenta il punteggio

attribuito all’applicazione.

Le tre aziende che accedono alla finale hanno la possibilità di

presentare la propria applicazione al cospetto di una platea

selezionata che comprende i giornalisti delle principali riviste

di settore.

Alla giornata finale sono invitati come relatori anche

personaggi legati ad associazioni di categoria, federazioni –

presenza fissa per Anie Assoautomazione che è l’associazione

di riferimento per Omron -, ESCo e autorità, in modo da

conferire un taglio istituzionale all’evento e di accogliere e

divulgare le linee guida che i vari settori industriali impostano

in funzione delle normative, degli sviluppi tecnologici e delle

evoluzioni del mercato.

L’edizione 2013 dell’Energy Saving Award è stata anche

l’occasione per presentare una nuova struttura denominata

Environmental Solution Business. Basato sui principi di

sostenibilità ambientale e sociale di Omron, questo team si

concentrerà sulle soluzioni per il monitoraggio e la gestione

energetica. Prima espressione di questo progetto è la nuova

sezione del sito Omron dedicata alla Green Automation: un

nuovo spazio per le tematiche di produzione alternativa

e gestione dell’energia. All’interno notizie, soluzioni e

videointerviste agli esperti di Omron ed ai clienti che negli

anni hanno dimostrato di essere energeticamente virtuosi.

Lavorare per un futuro più verde: questa mission ha suggerito a Omron di premiare le eccellenze in tema di risparmio energetico.

Ecco come nasce l’Energy Saving Award, un riconoscimento che viene attribuito all’applicazione di gestione energetica più interessante.

Premiare chi si distingue nel risparmio energetico

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IT_01_ENERGY_SAVING

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