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“ch’aveva scolpita la testa d’uno struzzo, tenente un ferro di cavallo nel rostro, tre penne in cima al capo, sopravi una corona, il qua- le anello gli era stato dona- to dal Re di Francia, suo suocero, ancorché l’adoperasse per suggello in iscrivere a Sua Mae- stà” (Beffa - Negrini). Det- to anello fu poi regalato a Baldassarre Castiglioni, nipote del Cardinal Bran- da. Sigismondo muore nel 1437, dopo aver domato la rivolta degli Hussiti ed essere stato riconosciuto Re di Boemia. Forse tra i nostri due per- sonaggi vi fu un’amicizia non solo politica, ma di rispetto e conoscenza reci- proca e ancora oggi possia- mo ammirare l’Imperatore con alla sua destra il Cardi- nal Branda, ritratti nel “Banchetto di Erode” fian- co a fianco, da quasi sei- cento anni! Possiamo quin- di definire la loro, una lun- ga amicizia, ... destinata a durare nel tempo! Carla Maffioli Zanon Durante la sua lunga vita il Cardinal Branda, in qualità di Legato Pontificio, ebbe modo di conoscere e fre- quentare diverse personali- tà politiche e religiose. Fu però con il Re Sigismondo d’Ungheria, come risulta da vari documenti, che strinse una forte amicizia. Forse fu per questo motivo che Masolino, dietro richie- sta del Cardinale, nel 1435 dipinse, al centro del “Banchetto di Erode”, il personaggio dalla lunga barba bianca e dal vistoso colbacco, riconosciuto co- me Re Sigismondo. Questi era nato a Norimberga nel 1368, ultimo della casa di Lussemburgo, figlio dell’Imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo IV. Divenne Re d’Ungheria nel 1387 per il matrimonio con Maria d’Angiò, figlia di Luigi il Grande. Durante le varie fasi dello Scisma d’Occidente il Cardinal Branda incontrò diverse volte il Re che, rimasto colpito dalla sua esperien- za, lo chiamò sovente alla sua Corte come consigliere. Dopo la deposizione del fratello Venceslao (1410) divenne Imperatore del Sacro Romano Impero e il 30 Ottobre 1413 si incontrò con vari Legati, tra cui il Branda, nella Chiesa di S. Stefano a Viggiù, per indi- re, l’anno seguente, il Con- cilio di Costanza, durato fino al 1417. Una lapide fuori dalla Chiesa ricorda tale evento (vedi E. Cazza- ni). Venne poi incoronato Re d’Italia nel 1431 a Mila- no, accolto in S.Ambrogio dallo stesso Cardinale Branda Castiglioni e nel 1433, fu consacrato Impe- ratore, a Roma, da papa Eugenio IV. Sappiamo inoltre che du- rante le sue frequenti visite alla Corte Ungherese, il Branda aveva donato para- menti, arredi e oggetti li- turgici alle Chiese di Buda e libri alle biblioteche. Così nel 1416 Sigismondo, rico- noscente, ottenne da Gio- vanni XXIII la Diocesi di Veszprem e la donò al Car- dinale, nominandolo Gran Cancelliere dell’Università di Buda, dove il Branda aveva fatto costruire “un bel Palazzo”, notizia che ci viene tramandata dal curri- culum vitae del Branda ri- trovato in occasione della ricognizione della salma. Nello stesso si legge anche che era stato nominato “Spano”, cioè Conte di Veszprem dallo stesso Im- peratore. Per suggellare l’amicizia con il Cardinale gli donò un anello L’ AMICO S IGISMONDO AGOSTO 2014 A MICI DI M ASOLINO E DINTORNI N OTIZIE DI RILIEVO: 10 Agosto: S. Lorenzo, compatrono della Chiesa Collegiata. Venerdì 12 Settembre ore 21.00 presso la Chiesa di Madonna in Campagna presentazione del lavoro di restauro realizzato sulla statua di San Nicola da Tolentino 07 Ottobre: B.V.M. del Rosario, patrona della Chiesa Collegiata. 30 Novembre 2014: Ter- mine della campagna “I luoghi del cuore” Dicembre 2014: Assemblea annuale, Auguri di Natale. S OMMARIO: I LUOGHI DEL CUORE 2 I PROMESSI SPO- SI 2 L ETTERA MUSEI ECCLESIASTICI - III 4 VITE DI UOMINI ILLUSTRI DEL XV 3

Giornalino Amad Agosto 2014

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L'A.MA.D. è una associazione di volontariato culturale presso il Complesso Monumentale della Collegiata di Castiglione Olona.

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Page 1: Giornalino Amad Agosto 2014

“ch’aveva scolpita la testa d’uno struzzo, tenente un ferro di cavallo nel rostro, tre penne in cima al capo, sopravi una corona, il qua-le anello gli era stato dona-to dal Re di Francia, suo s u o c e r o , a n c o r c h é l’adoperasse per suggello in iscrivere a Sua Mae-stà” (Beffa - Negrini). Det-to anello fu poi regalato a Baldassarre Castiglioni, nipote del Cardinal Bran-da.

Sigismondo muore nel 1437, dopo aver domato la rivolta degli Hussiti ed essere stato riconosciuto Re di Boemia.

Forse tra i nostri due per-sonaggi vi fu un’amicizia non solo politica, ma di rispetto e conoscenza reci-proca e ancora oggi possia-mo ammirare l’Imperatore con alla sua destra il Cardi-nal Branda, ritratti nel “Banchetto di Erode” fian-co a fianco, da quasi sei-cento anni! Possiamo quin-di definire la loro, una lun-ga amicizia, ... destinata a durare nel tempo!

Carla Maffioli Zanon

Durante la sua lunga vita il Cardinal Branda, in qualità di Legato Pontificio, ebbe modo di conoscere e fre-quentare diverse personali-tà politiche e religiose. Fu però con il Re Sigismondo d’Ungheria, come risulta da vari documenti, che strinse una forte amicizia. Forse fu per questo motivo che Masolino, dietro richie-sta del Cardinale, nel 1435 dipinse, al centro del “Banchetto di Erode”, il personaggio dalla lunga barba bianca e dal vistoso colbacco, riconosciuto co-me Re Sigismondo. Questi era nato a Norimberga nel 1368, ultimo della casa di Lussembur go , f ig l io dell’Imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo IV. Divenne Re d’Ungheria nel 1387 per il matrimonio con Maria d’Angiò, figlia di Luigi il Grande. Durante le varie fasi dello Scisma d’Occidente il Cardinal Branda incontrò diverse volte il Re che, rimasto colpito dalla sua esperien-za, lo chiamò sovente alla

sua Corte come consigliere. Dopo la deposizione del fratello Venceslao (1410) divenne Imperatore del Sacro Romano Impero e il 30 Ottobre 1413 si incontrò con vari Legati, tra cui il Branda, nella Chiesa di S. Stefano a Viggiù, per indi-re, l’anno seguente, il Con-cilio di Costanza, durato fino al 1417. Una lapide fuori dalla Chiesa ricorda tale evento (vedi E. Cazza-ni). Venne poi incoronato Re d’Italia nel 1431 a Mila-no, accolto in S.Ambrogio dallo stesso Cardinale Branda Castiglioni e nel 1433, fu consacrato Impe-ratore, a Roma, da papa Eugenio IV.

Sappiamo inoltre che du-rante le sue frequenti visite alla Corte Ungherese, il Branda aveva donato para-menti, arredi e oggetti li-turgici alle Chiese di Buda e libri alle biblioteche. Così nel 1416 Sigismondo, rico-noscente, ottenne da Gio-vanni XXIII la Diocesi di Veszprem e la donò al Car-dinale, nominandolo Gran Cancelliere dell’Università di Buda, dove il Branda aveva fatto costruire “un bel Palazzo”, notizia che ci viene tramandata dal curri-culum vitae del Branda ri-trovato in occasione della ricognizione della salma. Nello stesso si legge anche che era stato nominato “Spano”, cioè Conte di Veszprem dallo stesso Im-peratore. Per suggellare l’amicizia con il Cardinale gli donò un anello

L’AMICO S IGISMONDO

AGOSTO 2014

AMICI DI MASOLINO E DINTORNI

NOTIZIE DI RILIEVO:

• 10 Agosto: S. Lorenzo, compatrono della Chiesa Collegiata.

• Venerdì 12 Settembre ore 21.00 presso la Chiesa di Madonna in Campagna presentazione del lavoro di restauro realizzato sulla statua di San Nicola da Tolentino

• 07 Ottobre: B.V.M. del Rosario, patrona della Chiesa Collegiata.

• 30 Novembre 2014: Ter-mine della campagna “I luoghi del cuore”

• Dicembre 2014: Assemblea annuale, Auguri di Natale.

SOMMARIO:

I LUOGHI DEL

CUORE

2

I PROMESSI SPO-

SI

2

LETTERA MUSEI

ECCLESIASTICI - III

4

VITE DI UOMINI ILLUSTRI DEL XV

3

Page 2: Giornalino Amad Agosto 2014

I LUOGHI DEL CUORE 2014

dal censimento 2004, sono stati introdotti una cadenza biennale del censimento e la scelta di un tema diverso per ogni edizione. L’idea si è dimostrata efficace: il terzo censimento nel 2006, dedicato ai “Luoghi di Natura”, ha ottenuto 120.960 voti, e l’edizione 2008, dedicata in particolare ai “Luoghi deturpa-ti”, ha ricevuto 115.138 segna-lazioni. Nel 2010, grazie al tema legato ai 150 anni dell’Unità d’Italia e alla cre-scente notorietà del progetto, la risposta è stata incredibile: 464.649 segnalazioni hanno riconfermato l’importanza dell’evento. Nel 2012 il censi-mento si è posto l’obiettivo di r e n d e r e i n t e r n a z i o n a l e l’iniziativa chiedendo a tutto il mondo un gesto d’affetto per il nostro paese attraverso la se-gnalazione di un luogo. Il risul-tato è stato clamoroso: un mi-lione di segnalazioni provenienti da 123 Paesi. Il 13 maggio ha avuto inizio il 7° censimento de “I Luoghi del Cuore”. Il FAI chiama a raccolta tutta l’Italia ch iedendo d i r innovare l’entusiasmo e la partecipazione delle passate edizioni per rag-giungere ancora una volta un grande risultato. Quest’anno siamo tutti chiamati a tifare per l'Italia, proprio come tifiamo per gli Azzurri, con la stessa energia e la stessa passione. Tifare per i propri Luoghi del Cuore, segnalandoli al FAI,

vuol dire difenderli, vuol dire partecipare in prima persona alla salvaguardia di ciò che a-miamo. Quest’anno sarà pro-prio il gioco di squadra, il "tifo organizzato", ad essere al cen-tro dell’attenzione. Il censimen-to è da sempre un grande veico-lo di mobilitazione e di aggrega-zione, tanti sono i comitati spontanei e i gruppi di persone che nelle passate edizioni si sono unite e hanno raccolto migliaia di segnalazioni. L’obiettivo è, oggi più che mai, portare i luoghi del cuore in cima alla classifica e alla vittoria del “premio”: un intervento diretto messo a disposizione da FAI e Intesa Sanpaolo! Ovvia-mente il nostro luogo del cuore è la Collegiata, perciò il comita-to creato dalla Commissione cultura della Parrocchia si è dato il nome di “Noi tifiamo Collegiata”: ciò in ossequio alla campagna pubblicitaria promos-sa dal FAI a sostegno dell’iniziativa. E’ quindi della massima importanza dedicarsi alla diffusione dell’iniziativa a favore del Museo della Colle-giata e alla raccolta di sottoscri-zioni sull’apposito modulo ap-prontato dal Comitato stesso. Impegnamoci tutti assieme, come una vera squadra, per ottenere il migliore risultato!

Maggiori informazioni e possi-bilità di votare on-line sul sito: www.iluoghidelcuore.it

Ognuno di noi è emotivamente legato ad un luogo che spesso rappresenta una parte impor-tante della nostra vita e vorreb-be che fosse protetto per sem-pre. Questo è il presupposto che ha dato il via al censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI in collabora-zione con Intesa Sanpaolo, che chiede a tutti i cittadini di se-gnalare i piccoli e grandi tesori che amano e che vorrebbero salvare. I l progetto ha l’obiettivo di coinvolgere con-cretamente tutti i cittadini, di qualsiasi età e nazionalità, di sensibilizzarli nei confronti del nostro patrimonio artistico e paesaggistico e di favorire l’aggregazione e la collaborazio-ne fra comunità e istituzioni al fine di proteggere e valorizzare tale patrimonio. Il FAI e Intesa Sanpaolo hanno già dato voce alle migliaia di segnalazioni raccolte: 45 sono stati finora gli interventi di recupero in 15 regioni che hanno restituito a molti luoghi la bellezza origina-le. In dieci anni di progetto sono state raccolte oltre 1.800.000 segnalazioni, distri-buite in oltre 31.000 luoghi. La prima edizione, lanciata nel 2003, ha aperto la strada al successo dell’iniziativa, riceven-do 24.200 segnalazioni e nel 2004 la par tec ipaz ione all’edizione ha avuto una cresci-ta esponenziale con ben 92.468 segnalazioni raccolte. A partire

“ IL PROGETTO HA L’OBIETTIVO DI COINVOLGERE

CONCRETAMENTE TUTTI I CITTADINI, DI

QUALSIASI ETÀ E NAZIONALITÀ, DI

SENSIBILIZZARLI NEI CONFRONTI DEL

NOSTRO PATRIMONIO ARTISTICO”

PAGINA 2 AMICI DI MASOLINO E DINTORNI

I PROMESSI SPOSI

Venerdì 4 Luglio è andato in scena presso il Salone della Nuova Scolastica lo spettacolo teatrale “I promessi sposi. Una storia lombarda nel 1600”. Gra-zie alla Compagnia Arteatro3 diretta da Luisa Borsieri e Vanni Colombo, il capolavoro manzo-niano ha preso vita tra le mura del nostro piccolo teatro: la chia-ve di lettura ha imposto delle scelte precise e ha privilegiato alcuni avvenimenti e personaggi nel rispetto del testo originale e nei momenti più autentici per recuperare una storia di allora legata alla storia attuale.

Renzo è stato presentato come un giovane entusiasta, creativo, campagnolo e pieno di vita. Lucia è stata rappresentata con t r e v o l t i d i f f e r e n t i : nell’immaginazione di Don Rodrigo come donna passionale, in un flash in cui esprime tutta la sua femminilità; nel secondo v o l t o a l l a p r e s e n z a d e l l ’ I n n o m i n a t o ; c o m e un’immagine spirituale là dove dice: “Dio perdona molte cose per un’opera di misericordia”. Musi-che e suoni hanno dato rilievo a n c h e a l l a f i g u r a dell’Innominato, della Monaca

di Monza, di Padre Cristoforo e di Don Abbondio, viste come vittime dei soprusi spagnoli. Il mondo degli umili e il mondo dei nobili sono parsi contrastanti e integrati con i colori dell’epoca decadente. Il messaggio della speranza è stato sottolineato dalla figura dell’ambulante che è l’anima del Manzoni e la sua riflessione è stata la guida. Il cammino della vita di tutti i personaggi, mediante i fili della Provvidenza, conduce alla puri-ficazione. La bellezza della vita nasce dalla presenza del dolore, delle rinunce e dell’umiltà.

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V ITE DI UOMINI ILLUSTRI DEL SECOLO XV SCRITTE DA VESPASIANO

DI B ISTICCI - CARDINALE BRANDA CASTIGLIONI

riformarla un'altra volta di nuo-vo. Teneva alcune mule non molte in casa; cavalli no. I pre-lati e famigli che stavano con lui, bisognava che indovinassino di vivere costumatamente. In quello tempo i famigli loro non avevano ne livree ne fiaccole; i panni che portavano erano o azzurro o scuro o moscavoliere, e in capo una berretta da prete, con certi cappucci in sulla spal-la. Alla tavola del cardinale mangiava il vescovo, e sì alle volte invitava o vescovi o qual-che persona degna; a un'altra tavola mangiavano i sua uditori e capellani; questa era da rim-petto alla tavola del cardinale; discosto a lui alquanto, mangia-vano dua sua nipoti ritti, con uno tovagliolino in sulla spalla. A tavola si leggeva, a uso come fanno i frati. Mangiato e rendu-to le grazie, si proponeva qual-che quistione, o di teologia o casi di coscienza o di ragione canonica. Il cardinale propone-va e disputava ancora lui; e sempre si disputava per due ore o più la mattina; e la. sera il cardinale, perché era vecchio, non cenava; solo pigliava una scudella di pane molle nella peverada del pollo, e beveva due mezzi bicchieri di vino. Gli ornamenti della camera sua erano feriali: uno semplice letto con uno panno d' arazzo; il tettuccio sanza che vi fusse nulla se non il legname; 1'usciale del suo uscio era uno pezzo di pan-no azzurro; suvvi l'arme sua cucita.

III. — Ricordami che una sera avendo uno libro di Piero di Candia, che fu papa, dell'ordine di Santo Francesco e cementò, il Maestro delle Sentenze, sen-do la sua Signoria a sedere in su quello lettuccio, in quella ca-mera non era se non uno lume, che l’aveva io, d' una candela di cera; aveva tanto potente la natura, che, sendo di più d' anni novanta, non adoperava occhiali se non la notte, e tenevagli in camera in una buca. Pigliando

questo libro, mi disse che gli dessi gli occhiali, che non gli adoperava se non la notte; che il dì vi vedeva sanz'essi leggendo. Fu il cardinale molto adoperato in più legazioni dalla Chiesa di Dio, e in tutte ebbe grandissimo onore; e non si vergognava predicare publicamente ne' luoghi dov' egli era mandato. Fu molto vólto a prestar favori agli uomini dotti. Fece fare in Lom-bardia una libraria, comune a tutti quegli che desideravano avere notizia delle lettere. Era nemico d'ogni ispecie di vizio, e massime aveva in odio i bugiar-di: e ricordami che uno dì uno di quegli sua nipoti disse una bugia; torno il cardinale, e man-dò subito per lo maestro che insegnava loro, e fé ispogliare ignudo il nipote, e batterlo in sua presenza, acciò che non s'avezzasse a essere bugiardo. In tutti i sua governi fu de' savi e de' prudenti uomini che avesse la corte di Roma ne' sua tempi; che n'era copiosa di valenti uomini. Fé riparare più chiese, e massime de' benefìcii che aveva tenuti, e fornille di para-menti; e fece fare e comprò per esse libri di cantare; e buona parte di quello n'aveva tratto, ve lo rimise per questa via. Non mi distendo nell'altre sua lauda-bili condizioni, per non essere troppo prolisso; e credo che da altri iscrittori degni sia suto sopperito, meritandolo le sua singulari virtù. Una cosa non lascerò che io non dica: ch'egli era di tanta autorità in corte di Roma, e per tutta la Chiesa di Dio, e appresso del pontefice e di tutti i cardinali, che a suo giudizio o determinazioni che facesse, non era ignuno che non l'approvasse, come uomo di grandissima autorità e riverenza quale era lui.

“Spicilegium romanus”, Tomus

I - Virorum illustrium CIII qui

saeculo XV extiterunt vitae -

auctore coaevo Vespasiano

Florentino - Romae, Typis

Collegii Urbani 1839

I. — Messer Branda, cardinale di Piacenza, fu milanese della casa da Castiglione, e fu anti-chissimo cortigiano; infino al tempo del cardinale degli Ac-ciaiuoli istette in casa sua; fu uomo pratichissimo nelle cose appartenenti al governo della corte di Roma, e poche cose passavano d' importanza, che non volessino il parere e giudi-cio suo. E ricordami che sendo il concilio di Basilea, e cercan-dosi per papa Eugenio romperlo quanto fusse possibile, avendosi a rispondere a certe bolle che avevano mandate a Firenze contro a papa Eugenio, bisognò fare la risposta, e la commise papa Eugenio a certi cardinali che 1'esaminassino bene, e di poi fatta che la fusse, si mostras-se al cardinale di Piacenza. Fatta la risposta, perchè il cardinale era di mala voglia, glie la porto-rono a casa, e fessela leggere, e volle che la lasciassino. Non gli soddisfacendo, la fece lui; che secondo tutti quegli che la vido-no di poi, non si poteva levare ne porre; e fu mandata la rispo-sta a Basilea, che ravviluppò il cervello a quegli del concilio; ch'era fundata tutta in su' testi di ragione canonica, della quale era dottissimo.

II. — Era in questo tempo d'età d' anni novanta o più, sanissimo del corpo, in modo che spesso andava a palazzo del Papa, a pie colla famìglia. Era la vita di casa sua modestissima. Aveva in casa da trenta persone, fra le quali aveva dua nipoti, ch'egli faceva allevare, e teneva loro degnissi-mo precettore. La vita di casa sua era vita comune, secondo si richiede a uno prelato della sua qualità. Aveva uno vescovo dottissimo suo nipote, e erano in casa i sua uditori e altri uomi-ni di condizione. Fu allevato da lui il cardinale Cesarini, che fu sì degno nella Chiesa di Dio, che il cardinale di Piacenza usava dire, che se la Chiesa non avesse altro che il cardinale di Santo Agnolo, sarebbe atto a

PAGINA 3 AGOSTO 2014

“ERA LA VITA DI CASA SUA

MODESTISSIMA.”

Presunto ritratto di Branda Castiglioni,

Masaccio, Resurrezione del figlio di Teofilo

e san Pietro in cattedra, Cappella Brancacci, Santa

Maria del Carmine, Firenze

Vespasiano da Bisticci (Bisticci, 1421 – Antella, 27

luglio 1498) è stato uno scrittore, umani-

sta e libraio italiano.

Page 4: Giornalino Amad Agosto 2014

L'A.MA.D., Amici di Masolino e Dintorni, è una associa-zione di volontariato culturale, non ha scopo di lucro e si occupa della tutela e della valorizzazione del patrimo-nio storico-artistico del Complesso Monumentale della Collegiata di Castiglione Olona, sotto la direzione della Parrocchia Beata Vergine del Rosario di Castiglione Olo-na, ente proprietario e gestore del Museo.

I volontari garantiscono l’apertura del complesso, duran-te tutto l'anno, mattina e pomeriggio, festivi compresi.

L’A.MA.D. svolge attività di accoglienza e di accompagna-mento per turisti, italiani e stranieri in visita al complesso; di organizzazione di eventi ed iniziative cul-turali intese ad accrescere la conoscenza dei valori storici ed artistici racchiusi all'interno del complesso e del Bor-go storico di Castiglione Olona.

Nell'ambito del servizio Volontario Europeo, in collabora-zione con il CESVOV, ospita inoltre ragazzi stranieri a scopo di studio.

Amici di Masolino e dintorni

Via Cardinal Branda Castiglioni, 1

21043 Castiglione Olona VA

Tel . 0331.858903 Email: [email protected]

Stampato e pubblicato in proprio dall’A.Ma.D. - Distribuzione gratuita

comunitaria della sapienza umana e cristiana nell’ambito di un particolare territorio e di un determinato periodo storico. Per il loro significato liturgico, sono ordinati specialmente al culto divino. Per la loro desti-

nazione universale, consento-no a ciascuno di esserne il frui-tore senza diventarne il pro-prietario esclusivo. Il valore che la Chiesa riconosce ai propri beni culturali spiega “la volontà da parte della comunità dei credenti, ed in particolare delle istituzioni ecclesiastiche, di raccogliere fin dall’epoca apo-stolica le testimonianze della

fede e coltivarne la loro memo-ria, esprime l’unicità e la conti-nuità della Chiesa che vive questi tempi ultimi della sto-ria”. In questo contesto la Chie-sa considera importante la tra-smissione del proprio patrimo-nio di beni culturali. Essi rap-presentano infatti un anello essenziale della catena della Tradizione; sono la memoria sensibile dell’evangelizzazione; diventano uno strumento pa-

storale. Ne consegue allora “l’impegno di restaurarli, cu-

III - Continua dal numero precedente.

1. Conservazione del patrimonio

storico-artistico della Chiesa.

I beni culturali ecclesiali sono patrimonio specifico della co-munità cristiana. Nello stesso tempo, in forza della dimensio-ne universale dell’annuncio cristiano, appartengono in qual-che modo all’intera umanità. Il loro fine è ordinato alla missio-ne ecclesiale nel duplice e con-corrente dinamismo di promo-zione umana ed evangelizzazio-ne cristiana. Il loro valore mette in risalto l’opera di inculturazio-ne della fede. I beni culturali, infatti, in quanto espressione della memoria storica, permet-tono di riscoprire il cammino di fede attraverso le opere delle varie generazioni. Per il loro pregio artistico, rivelano la capacità creativa di artisti, arti-giani e maestranze locali che hanno saputo imprimere nel sensibile il proprio senso religio-so e la devozione della comuni-tà cristiana. Per il contenuto

culturale, consegnano alla socie-tà attuale la storia individuale e

stodirli, catalogarli, difenderli” a i f i n i d i u n a l o r o “valorizzazione, che ne favori-sca una migliore conoscenza ed un adeguato utilizzo tanto nella catechesi quanto nella liturgia”. Tra i beni culturali della Chiesa si annovera l’ingente patrimo-nio storico e artistico dissemi-nato, in misura diversa, in tutte le parti del mondo. Esso deve la sua identità all’uso ecclesiale per cui non deve essere avulso da tale contesto. Pertanto vanno elaborate strategie di valorizza-zione globale e contestuale del patrimonio storico e artistico, così da fruirlo nella sua com-plessità. Anche quanto è caduto in disuso, a causa, ad esempio, di riforme liturgiche, o non è più utilizzabile a cagione della sua antichità, va collegato con i beni in uso, al fine di evidenzia-re l’interesse della Chiesa ad esprimere, con molteplici forme culturali e diversi stili, la cate-chesi, il culto, la cultura e la carità.

continua nel prossimo numero...

LETTERA SULLA FUNZIONE PASTORALE DEI MUSEI ECCLESIASTICI III

www.museocollegiata.it [email protected]

A . M a . D . A m i c i d i M a s o l i n o e d i n t o r n i

“PER LA LORO DESTINAZIONE UNIVERSALE,

CONSENTONO A CIASCUNO DI ESSERNE IL

FRUITORE SENZA DIVENTARNE IL PROPRIETARIO ESCLUSIVO”.