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PIANO REGIONALE 2012-2014 PER LA PROMOZIONEDELLA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
La tutela della salute sul lavoro rimane uno degliobiettivi più sfidanti e i principali indicatori di rischiodel territorio sono: gli infortuni, gli infortuni mortali, lemalattie professionali. Ineludibile è la collaborazionee spesso il coordinamento operativo con gli altri attoridel sistema sicurezza presenti sul territorio.Il consolidamento delle sinergie con Enti afferenti alComitato Regionale di Coordinamento art. 7 D.LGS.81/08, ovvero Enti pubblici (DPL, INAIL, ISPESL, CCIAA),Istituzioni (Provincia, Prefettura), Forze sociali (Ass.niDatoriali, OO.SS., Ordini, Albi, ANMIL), Associazioni diCategoria ed altri (CLES, Co Co Pro etc) harappresentato una carta vincente.
La realtà territoriale, confermata dalla tradizionale vocazioneagricola della Provincia, è fortemente connotata, dal comparto
agricolo-zootecnico, con la presenza di numerosissimeaziende di piccole- medie dimensioni, delle quali un ruolo
importante è rappresentato dall’allevamento suinicolo e dallafiliera agroalimentare.
Il settore edile, le cui attuali caratteristiche si connotano,soprattutto, per la presenza di cantieri per la realizzazione diimpianti di biogas e fotovoltaici e di cantieri amianto, resta
stabile dal punto di vista delle imprese iscritte alla Camera diCommercio.
Una lieve diminuzione si registra, invece, nel settore delle attivitàmanifatturiere, nel settore dei trasporti ed in quello del
commercio all’ingrosso e al dettaglio.
Risultano invece aumentate le attività dei servizi alloggio eristorazione.
- Nel Settore F- Costruzioni si riscontrano criticità legate allatemporaneità delle lavorazioni ed alla presenza di molte imprese nellostesso luogo e contemporaneamente che possono creare situazionispesso pericolose per l’incolumità dei lavoratori;- Nel Settore A- Agricoltura si registra il maggior numero di infortunimortali della Provincia di Cremona e si nota ancora un certo ritardonell’applicazione dei dettami normativi ;- Necessità di acquisizione di competenze adeguate per affrontarerischi “nuovi ed emergenti” , in particolare quello chimico(REACH/CLP),quello biomeccanico per l’apparato muscolo scheletrico e quello Stresslavoro-correlato;- Nelle attività di inchiesta di P.G. per Infortunio o per MP, tentare diconciliare l’esigenza di garantire l’azione penale, necessaria adindividuare le responsabilità all’origine di eventi infortunistici, con quelladi intervenire in materia di prevenzione attraverso l’attività programmatadi controllo;- Promuovere il cambiamento dei comportamenti dei lavoratori,attraverso l’attuazione di interventi di promozione della salute.
Linee d’azione per il triennio 2012-2014
Le linee d’azione che verranno adottate nel trienniobaseranno la priorità degli interventi sulla puntualeconoscenza del territorio, faranno riferimento allagraduazione dei rischi, in termini di impatto a breve ea lungo termine, saranno volte al superamento delleverifiche di tipo formale a vantaggio di quellesostanziali e terranno conto della collaborazione e delcoordinamento con gli altri attori del SistemaSicurezza presenti sul territorio (DPL, INAIL, AssociazioniSindacali e Datoriali, UOOML).
Si perseguiranno i principi di efficacia ed efficienza,attraverso la programmazione parametrata al livellodi rischio, utilizzando le risorse con precise modalità,attivando percorsi operativi standardizzati,incentivando la trasversalizzazione e l’integrazione trai diversi Servizi Dipartimentali dell’ASL e con gli Entidel Sistema Regionale della Prevenzione.Saranno promosse le linee di indirizzo regionaliprodotte nel precedente triennio soprattuttorelativamente all’applicazione dei SGSL nelle strutturesanitarie, al comparto agricoltura, al compartometalmeccanica .
L’applicazione del DM 11 aprile 2011, la cui entrata invigore è stata rinviata con Decreto 20 gennaio 2012 -Differimento dell'entrata in vigore del decreto 11 aprile2011, rappresenterà un elemento di novità, e non soloorganizzativa, che comporterà una revisione delleattività dell’Impiantistica.Si darà diffusione alle corrette prassi di prevenzioneattraverso la promozione o la partecipazione adiniziative pubbliche ( es. Giornata della Sicurezza ;interventi, convegni c/o ANMIL).L’attività di formazione sarà incentivata siapartecipando direttamente a progetti formativi( es.nelle Scuole) sia supportando, nell’attività didocenza per gli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro,le Associazioni di Categoria, Datoriali, Forze Sociali etc.
MonitoraggioL’attività di vigilanza e controllo prevederà la redazione di reportinterni al Servizio PSAL, su base mensile, secondo indicazioni delDipartimento di Prevenzione Medica, al fine di poter valutare i
conseguenti risultati intermedi e di attuare azioni correttive.Il Comitato di Dipartimento sarà, inoltre, la sede di raccordo tra lamatrice funzionale-programmatoria e quella operativa dei diversi
Servizi e Distretti dell’ASL.Il Sistema Impres@ realizzato con lo scopo primario di condividere
tra operatori dei diversi Servizi delle ASL sia l’anagrafe dellestrutture soggette alla vigilanza che i controlli effettuati dagli stessi
operatori, fungerà anche da strumento per la messa in atto dieventuali azioni correttive che si rendessero necessarie in corso
d’opera.Il Sistema PERSON@, di imminente costruzione, garantirà il rispetto
dei debiti informativi e la conseguente rielaborazione del profilo disalute del cittadino/lavoratore.
CON ATTO DELIBERATIVO AZIENDALE N. 84DEL 23/02/2012: “Piano Integrato di
Prevenzione , Controllo, e relativi allegatipredisposto dal Dipartimento di PrevenzioneMedica dell’ASL di Cremona. Triennio 2012-
2014” è stato predisposto dall’AziendaSanitaria Locale della Provincia di Cremona il
Piano 2012, in osservanza al dettatonormativo regionale ed in continuità con le
esperienze maturate ed il Piano già adottatonel corso del triennio precedente.
Programmazione degli interventi in terminidi frequenza, intensità, tipologia, non solo
sulla base del criterio di appartenenzadell’azienda ad un comparto ad elevatorischio, ma considerando il singolo livello
di rischio.
PIANO INTEGRATO DI PREVENZIONE E CONTROLLO2012-2014 : RUOLO DEI SERVIZI SPSAL
PREVENZIONE E CONTROLLO
Criteri di programmazione:
• Priorità degli interventi derivanti da puntuale conoscenza delterritorio
• Graduazione dei rischi in termini di impatto a breve e a lungotermine
• Modulazione dell’intervento di vigilanza previa attribuzione dilivelli di rischio
• Appropriatezza, evidenza scientifica ed efficacia degliinterventi di vigilanza, ispezione e controllo
• Superamento delle verifiche di tipo formale a vantaggio diquelle sostanziali
• Collaborazione e Coordinamento con gli altri attori del SistemaSicurezza presenti sul territorio (DPL, INAIL, Associazioni Sindacalie Datoriali, UOOML)
MATERIALI E METODI
CAMPO DI AZIONE ISTITUZIONALE SPSAL:
• Qualsiasi attività lavorativa, pubblica e privata
Suddivisione delle attività produttive in 32macrocategorie omogenee basate su
classificazione europea NACE Rev. 1.1
ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE:
• Dati epidemiologici
• Dati territoriali
• Dati ambientali
• Fattori di rischio specifici
Morbosità e mortalità per neoplasie professionali, fenomenoinfortunistico, malattie professionali, intossicazioni, risultati controlli
Attività presenti nel territorio, aziende a rischio incidente rilevante
Aree soggette a bonifica, impiego di fitosanitari, mappatura radonindoor
Presenza o utilizzo di impianti o macchine di pericolosità elevata,presenza di apparecchiature/sorgenti di radiazioni ionizzanti, impiegodi gas tossici, presenza di allergizzanti
MATERIALI E METODI
SISTEMA DI GRADUAZIONE DEL RISCHIO GRETAS:
• Indice di Rischio Epidemiologico (IRE): 5 indicatori
• Indice di Rischio Territoriale (IRT): 3 indicatori
• Indice di Rischio Ambientale (IRA): 3 indicatori
• Indice di Rischio Specifico (IRS): 4 indicatori
15 indicatori a punteggio dalla cui combinazioneviene ricavato Indice di Rischio sintetico ETASspecifico per ogni macrocategoria individuata
MATERIALI E METODI
RISCHIO REGIONALE ELEVATO:
A – “Agricoltura, caccia e silvicoltura”
DB – “Industrie tessili e dell’abbigliamento”
DF – “Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamentodei combustibili nucleari”
DJ – “Metallurgia, fabbricazione di prodotti in metallo”
F – “Costruzioni”
N – “Sanità e assistenza sociale”
G – “Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione diautoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa
ATTIVITA’ SPSAL PIANIFICATA 2012
PIANO DI VIGILANZA SPSAL 2012
Visti l’Allegato 4 della DGR Regole di esercizio 2012 e l’emanazione della Circolareapplicativa, per la pianificazione dell’attività di vigilanza del Servizio PSAL della
Provincia di Cremona, in ottemperanza agli obiettivi posti da Regione Lombardia,il riferimento è il contesto territoriale.
In particolare, si precisa quanto segue:
In merito all’univoco riferimento ai LEA, di cui alla Nota Regionale H1. 2011.0025065del 19/08/2011, per il calcolo della % di copertura delle imprese attive da
controllare dall’ASL, il denominatore, per l’obiettivo 2012, è pari a 16.513, ed èstato tratto dalla tabella allegata alla nota stessa.
Il 5% delle imprese attive da controllare è pari a 826.
Nel 2012 il numero controlli sarà ricollocato coerentemente all’indicazioneregionale ( coerenza con LEA di cui al 19/08/2011) di 826 imprese attive.
Sono quindi ipotizzabili proporzionalmente, nel 2012, circa 1.253 controlli.
Garantire lo stesso numero di cantieri controllati nel 2011: il numero dei cantieriche si controlleranno, nel 2012, sarà pari ad almeno 214, come avvenuto nel
2011.
Complessivamente, gli obiettivi di vigilanza posti in capo alServizio PSAL, per l’anno 2012, risultano dunque essere:
Effettuazione di controlli su almeno il 5% delle imprese attive dicui ai LEA di cui alla nota regionale H1. 2011.0025065 del
19/08/2011 (pari a 16513), ovvero su almeno 826 imprese attive;
effettuazione di un numero totale di controlli pari almeno a 1253;
sarà garantito un numero di cantieri controllati pari ad almeno214;
all’interno dell’obiettivo di copertura territoriale, si è scelto dieffettuare circa il 65 % dei controlli in attività con livelli di rischio
“Elevato” e “Medio Alto”, classificati 1 e 2, ovvero su almeno 587unità locali attive . Il rimanente 35% dei controlli, pari a 239, sarà
effettuato con livelli di rischio “Medio/Basso e Basso”, classificati 3e 4 .
Riduzione degli indici infortunistici INAIL
maggiore del dato regionale e nazionale
8037 7852 7.6007.068
6338 6164
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
9000
2005 2006 2007 2008 2009 2010
- 7,0%- 3,2%-10,3%
CREMONA: - TUTTE LE GESTIONI - RISULTATIAPPLICAZIONE TRIENNIO 2008-2011
- 2,8%
Riduzione degli indici infortunistici INAIL nell’industria dei metalli (DJ)
750 776702 688
530 532
2005 2006 2007 2008 2009 2010
- 22,0%- 10.0%
- 23,0%
CREMONA: RISULTATI APPLICAZIONE TRIENNIO 2008-2011
COLLABORAZIONI 2012
Partecipazione attiva del Servizio PSAL dell’ASLdella Provincia di Cremona ai gruppi di lavoro
regionali ( LAB. METALMECCANICA) edivulgazione del materiale prodotto dai Laboratori
di Approfondimento regionali.
www.sanita.regione.lombardia.it
Selezionare “Prevenzione” quindi “Sicurezza negliambienti di lavoro” e poi “Indirizzi e linee guida
specifici”
Laboratorio Estremiprovvedimento
Linee guida/Indirizzi operativi
Patologiemuscolo
scheletricheconnesse conmovimenti esforzi ripetuti
degli artisuperiori
Ddg 848 03.02.2009 Criteri per l’individuazione di “buonepratiche” in relazione alla prevenzione delle
patologie muscolo scheletriche connessecon movimenti e sforzi ripetuti degli arti
superiori
Ddg 395920.04.2009
Linee guida regionali per la prevenzionedelle patologie muscolo scheletriche
connesse con movimenti e sforzi ripetuti degliarti superiori – edizione aggiornata 2009
Ddg 554704.06.2009
Indirizzi operativi asi servizi SPSAL delle ASL ealle UOOML delle AO finalizzati alla
prevenzione delle patologie muscoloscheletriche connesse con movimenti e sforzi
ripetuti degli arti superiori
Metalmeccanica Ddg 1283030.11.2009
Criteri e metodi per l’analisi del contestoproduttivo e di rischio nel settore della
metalmeccanica
MATERIALE REGIONALE DI INTERESSE PER IL SETTOREMETALMECCANICOAL 31.12.2010
AZIENDE ATTIVE DEL SETTORE INDUSTRIA METALLI (DJ) e
FABBRIC. MACCHINE ED APPAREC. MECCANICI (DK)
Tot. 1325 ( Fonte Dati LEA Reg. Lomb. Agosto2011)
TOTALE SOPRALLUOGHI ANNO 2008 : DJ 57
TOTALE SOPRALLUOGHI ANNO 2009 : DJ 51
TOTALE SOPRALLUOGHI ANNO 2010 : DJ 61
TOTALE SOPRALUOGHI ANNO 2011 : TOT 101 (DK 34 eDJ 67)
INFORTUNI MORTALI DJ e DK ANNI 2001-2011 : TOT. 5
(BANCA DATI : REGISTRO INFORTUNI MORTALI SPSAL ASLCREMONA)
M. PROFESSIONALI DJ e DK ANNI 2001-2010 : TOT. 284
( BANCA DATI : MALPROF WEB REGIONE LOMBARDIA)
DATI EPIDEMIOLOGICI SPSAL :
DATI EPIDEMIOLOGICI SPSAL :
CASI DI MESOTELIOMA NEL SETTORE DJ eDK CON NESSO CAUSALE CERTO OPROBABILE ANNI 2000-2009 : TOT. 15
( BANCA DATI : REGISTRO REGIONALE MESOTELIOMI )
VIOLAZIONI NEL SETTORE DJ ANNO 2008D.Lgs 626/94 Tipologia
violazione
Numero tot.
violazioni
Esplicitazione
X Art. 35 c. 1 33 Obblighi DdL: messa a disposiz. diidonee attrezzature
X Art. 35 c. 4 2 DdL: misure necessarie perattrezzature di lavoro
X Art. 4 c. 2 2 DdL: elaborazione DVR
X Art. 7 c. 1 1 Contratto di appalto o contrattod’opera
X Art. 22 c. 1 1 Formazione lavoratori sufficiente edadeguata
X Art. 49 nonies 1 Informazione e formazione rischi darumore
X Art.72 sexies c. 2 1 Misure specifiche di prot. e prev.:misurazione agenti che presentano un
rischio per la salute
X Art.72 octies c. 1lett. a
1 Infor. e formaz. specifica per agentichimici: ogni volta modifiche sul luogo
di lavoro determino modific. dati
X Art. 72 quater c. 1 e2
2 Valutazione rischio da agentichimici+indicaz. Misure adottate
VIOLAZIONI NEL SETTORE DJ ANNO 2008
D.Lgs 81/08 Tipologia
violazione
Numero tot.
violazioni
Esplicitazione
X Art. 71 c. 1 1 DdL: messa a disposizione deilavoratori di attrezzature
conformi
X Art. 71 c. 4 2 DdL:adotta le misure affinchè leattrezzature di lavoro siano
installate, utilizzate emanutentate in modo conforme
etc.
X Art. 18 c. 1 lett. b 1 DdL: designa preventivamente ilavoratori incaricati
all’antincendio e al primosoccorso
X Art. 46 c. 2 1 DdL: Adozione delle idoneemisure per la prevenzione
incendi
VIOLAZIONI NEL SETTORE DJ ANNO 2009D.Lgs 81/08 Tipologia
violazione
Numero tot.
violazioni
Esplicitazione
X Art. 71 c. 1 4 DdL: messa a disposizione dei lavoratori diattrezzature conformi
X Art. 71 c. 4 lett. a p. 2 2 Idonea manutenzione attrezzature
X Art. 71 c. 4 lett. a p. 1 2 Installazione ed utilizzo conforme
X Art. 18 c. 1 lett. e 1 Misure appropriate affinchè solo ilavoratori formati ed addestrati accedano
nelle zone a rischio
X Art. 18 c. 1 lett. g 2 Scadenze previste dal programma disorveglianza
X Art. 19 c. 1 lett. a 1 Obblighi dei preposti
X Art. 17 c. 1 lett. b 1 Designazione RSPP
X Art. 25 c. 1 lett. d 1 MC consegna al ddL alla cessazione del
rapporto di lavoro, copia C.sanitaria
X Art 28 Art. 29 c. 1 4+1 Valutazione del Rischio ed elaborazioneDVR
X Art. 43 c. 1 lett. b 1 DdL designa i lavoratori per lagestione emergenze
X Art. 122 1 Ponteggi ed opere provvisionali
X Art. 192 c. 2 1 Ddl : applica un programma di misuretecniche per ridurre espos .a rumore
X Art. 236 c. 1 1 Ddl: Valutazione esposizione acancerogeni e mutageni
X Art. 195 1 Informazione e formazione deilavoratori per rumore
X Art. 64 c. 1 lett. a 3 Conformità dei luoghi di lavoro airequisiti di sicurezza
VIOLAZIONI NEL SETTORE DJ ANNO 2010D.Lgs 81/08 Tipologia violazione N. tot. violazioni Esplicitazione
X Art. 71 c. 1 25 DdL: messa a disposizione deilavoratori di attrezzature conformi
X Art. 71 c. 4 lett. a p. 2 3
X Art. 71 c. 4 2
X Art. 71 c. 11 2
X Art. 18 c. 1 4
X Art. 18 c. 1 lett. c 1
X Art. 18 c. 1 lett. f 1
X Art. 18 c. 1 lett. g 2
X Art. 19 c. 1 lett. a 3
X Art. 17 c. 1 lett. a 1
X Art. 28 c. 2 lett. a 3
X Art. 28 c. 2 lett. d 1
X Art. 29 c. 1 1
X Art. 29 c. 3 1
X Art. 37 c. 1 1
X Art. 122 3
X Art. 86 c. 1 2
X Art. 111 c. 1 lett. a 1
X Art. 111 c. 2 1
X Art. 112 1
X Art. 122 3
X Art. 181 c. 2 2
X Art. 256 c. 4 lett. a 1
X Art. 256 c. 3 1
X Art. 96 c. 1 lett. g 2
X Art. 63 c. 1 2
X Art. 64 c. 1 lett. a 2
X Art. 64 c. 2 lett. b 2
X Art. 64 c. 1 lett. e 1
X Art. 64 c. 1 2
VIOLAZIONI NEL SETTORE DJ e DK ANNO 2011
D.Lgs 81/08 Tipologia violazione N. tot. violazioni Esplicitazione
X Art. 71 c. 1 58 DdL: messa a disposizione dei lavoratoridi attrezzature conformi
X Art. 71 c. 4 3 DdL: misure per ATTREZZ. Conformi, idoneamanut.
X Art. 71 c. 11 5 DdL: rispetto Verifiche periodicheATTREZZATURE
X Art. 18 c.1 varie lett. 12 DdL: nomina MC; scadenze sorv. Sanitaria;fornire idonei DPI
X Art. 19 c.1 lett. a 2 Obblighi del PREPOSTO
X Art. 17 c. 1 lett. a 1 DdL: obblighi non delegabili ( MANCATAVALUT RISCHI E NOMINA RSPP)
X Art. 21 c. 1 varie lett. 3 DISPOSIZIONI LAVORATORI AUTONOMI,ARTIGIANI
X Art. 28 c. 2 lett. b 6 DdL: non attuazione MISURE DI PREV. EPROT.
X Art. 28 c. 2 lett. d 2 DdL: non individuaz. PROCEDURE
X Art.29 c. 1 3 DdL: mancata ELABOR. dDVR
X Art. 29 c. 3 4 DdL: mancata RIELABORAZ. DVR
X Art. 36 c. 1 1 DdL: mancata INFORMAZIONE
X Art. 37 c. 1 1 DdL: mancata FORMAZIONE
X Art. 43 commi vari 5 DdL: mancata GESTIONE EMERGENZE
VIOLAZIONI NEL SETTORE DJ e DK ANNO 2011
D.Lgs 81/08 Tipologia violazione N. tot. violazioni Esplicitazione
X Art. 80 c. 3 1 DdL: Adozione Misure tecniche edOrganizzative a seguito della Valut.Rischio
Elettrico
X Art. 86 c.1 5 DdL: Verifiche Periodiche
X Art. 94 c. 1 2 OBBLIGHI LAVORATORI AUTONOMI
X Art. 96 commi vari 4 OBBLIGHI DdL, ( presenza di CANTIERE)
X Art. 112 1 IDONEITA’ OPERE PROVVISIONALI
X Art. 113 c.6 lett. g 1 SCALE
X Art. 115 4 SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO CADUTEDALL’ALTO
X Art. 122 1 PONTEGGI ED OPEREW PROVVISIONALI
X Art. 150 1 DEMOLIZIONI (RAFFORZAMENTO STRUTTURE)
X Art. 256 1 LAVORI DI DEMOLIZIONE O DI RIMOZIONEAMIANTO
X Art. 225 1 DdL: Eliminazione o riduzione Rischio
X Art. 63 c. 1 5 CONFORMITA’ ALLEG. IV REQUISITI LUOGHI DILAVORO
X Art. 64 c. 1 lett. a 2 OBBLIGHI DdL: Luoghi di Lavoro, Vie dicircolazione, DPI
CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITA’ SANZIONATORIA :
ANNO 2008 (DJ) : Tot. art. violati 48, di cui 34 per attrezzature di lavoro nonconformi ( 72% del totale)
ANNO 2009 (DJ) : Tot. art. violati 26, di cui 8 per attrezzature di lavoro nonconformi (30 %)
ANNO 2010 (DJ) : Tot. art. violati 78, di cui 32 per attrezzature di lavoro nonconformi (41 %)
ANNO 2011 ( DK e DJ) : Tot. art. violati 135, di cui 80 per attrezzature dilavoro non conformi (59%)
CONCLUSIONI
•Opportunità di utilizzo da parte delle Aziende della Scheda Regionale(Check list) di guida al sopralluogo nel Comparto Metalmeccanico,quale strumento di autovalutazione, non esaustivo, utile però nelprocesso più generale di valutazione dei rischi aziendali, conparticolare riferimento a quello di infortunio durante l’utilizzo diattrezzature, macchine ed impianti;
•Attrezzature, macchine ed impianti rappresentano ancora unacriticità per le aziende ( rimozione dei dispositivi di sicurezza; nonadeguata manutenzione; procedure di lavoro ignorate o disattese;utilizzo improprio di attrezzature, macchine, impianti);
•Coinvolgimento delle diverse figure aziendali ( DdL, MC, RSPP, RLS,
Dirigenti, Preposti)in ottica di realizzazione di sinergie per la salute e lasicurezza;
•Problematica legata al mancato coordinamento tra aziende edappaltatori di lavori all’interno delle aziende stesse (es. DUVRI non
applicato correttamente o addirittura ignorato);
CONCLUSIONI•Ruolo dei consulenti aziendali: incompleta attuazione deiprogrammi di sicurezza aziendale proposti o previsti;
•Ruolo dei Dirigenti e Preposti: non ancora pienamente attuato… ;
•Timore e diffidenza nei confronti degli Enti Istituzionali deputatialla vigilanza e controllo: lo SPSAL viene ancora identificatoquale esclusivo organo sanzionatorio;
•Le aziende ignorano spesso il ruolo preventivo svolto nei diversiambiti da parte dell’organo di vigilanza: disinformazione e noncapillare ed adeguata divulgazione di tale compito;
• Necessità di feedback da parte di tutti gli attori dellaprevenzione, ai fini di ulteriore crescita professionale, diindividuazione dei diversi scenari di rischio e di ricerca dipossibili soluzioni per la tutela della salute e sicurezza negliambienti di lavoro ed anche di vita.