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L ’unione fa la forza... forse mai come in que- sto momento, invece di accentuare la com- petitività in un inutile e dispendioso tutti contro tutti, il mondo imprenditoriale italiano sta riscoprendo il valore della partnership strategica, a vantaggio del Noi. “Mai come oggi il tema della col- laborazione è centrale rispetto al superamento delle sfide - afferma Roberto Pedretti , padrone di casa de Linkontro 2013 - tema che Nielsen interpreta nel suo percorso di sviluppo strategico che da un lato cerca, attraverso la Collaborazione dell’Industria, di trovare risorse e tecniche per la misurazione di nuove geografie emergenti e dall’altra, attraverso collabo- razioni con attori digitali e globali, cerca gli strumen- ti per vincere la sfida dell’esplosione dei Big Data o dell’economia Social”. Il protrarsi di una congiuntura eco- nomica sfavorevole ha cambiato lo scenario del business, imponendo la ricerca di nuove alleanze. Non è que- stione di pessimismo o di ottimismo rispetto al futuro: il futuro occorre costruirlo con le proprie mani. An- che per Valerio Di Natale, vice pre- sidente e Ad di Mondelez Italia, “Mi sono spesso sentito rivolgere la do- manda se, davanti alla crisi, mi senta pessimista o ottimista. Credo che il punto non sia questo, ma che siano la fiducia accompagnata a un forte impegno quotidiano a individuare soluzioni nuove, per poter guardare realisticamente al futuro: non ci sono soluzioni già scritte, dobbiamo scriverle insieme, industria e distribuzione”. La collaborazione potrebbe essere la chiave per sal- tare a un nuovo paradigma di business. Prosegue Di Natale: “Non è facile mettere insieme competizione – e nel nostro settore ce n’è tanta – con collabora- zione. Ma sappiamo che si può lavorare insieme con voglia di fare, competenza, passione; tutti dovrebbe- ro compiere uno sforzo aggiuntivo e prendersi un po’ di rischio per trovare una soluzione condivisa e costruire così un presente e un futuro migliori sia per le imprese che, soprattutto, per i nostri clienti”. La specificità italiana è fatta di molte piccole medie imprese che hanno sicuramente ancora qualcosa da dire, anche a livello internazionale ma che faticano a resistere di fronte al peso preponderante di aziende di maggiori dimensioni, più “corazzate” per risponde- re alle avversità economiche. Una biodiversità italiana che può fare massa critica, imporre le proprie ragio- ni, valorizzare se stessa nella propria unicità: ma solo unendo le forze, riconoscendosi come un “noi”, am- mettendo la possibilità di competere... sotto uno stes- so tetto. Conclude Di Natale: “Il futuro sarà quello che saremo capaci di fare sia come singole imprese che come filiera, unendo competenze e conoscenze per far girare la ruota dell’efficienza, che possa generare risorse per fare innovazione”. “Nell’incertezza di oggi - è l’opinione di Harald An- tley , amministratore delegato di Aspiag Service - almeno è sicuro il fatto che le strategie e i metodi di business di vecchio stampo non funzionano più! L’era degli ipermercati (dinosauri) è definitivamente finita. D’altra parte negozi di dimensioni troppo pic- cole, troppo “uguali” e in posizioni non perfette non riescono più resistere alla concorrenza dei supermer- cati e superstore. E tanti canali specializzati saranno “spazzati” via da Internet. Come sarà allora il centro commerciale del futuro senza Iper e specialisti? Un panorama simile mette certamente in dubbio anche i modelli di collaborazione. Il braccio di ferro è tramontato, ora serve selezionare i partner giusti”. Da qui occor- re ripartire. Barbara Trigari L’unione fa la forza: ecco il valore del noi Il mondo imprenditoriale italiano va alla riscoperta del vantaggio strategico della collaborazione intesa come conquista del vantaggio di tutti SOMMARIO SPAZIO ECCELLENZA Brand experience & Retail in Motion AUTOGRILL A Milano Centrale riparte con il Bistrot SPECIALE 40 ANNI Quattro giorni per ripercorrere la storia del codice a barre con UNIVENDITA Crescono le vendite a domicilio VOLANTINI L’analisi Nielsen si fa con il codice FRESCHISSIMI Gli italiani spendono ancora CONAD E UNICREDIT Nuovi accordi per la filiera 4 2 5 9 10 by giovedì 30 maggio 2013 01 11 12 Un momento de Linkontro edizione 2012

giovedì 30 maggio 2013linkontronielsen.it/pdf/linkontro 30-05-2013.pdf · Il progetto di implementa-zione sarà completato nel settembre 2013, ma Unicoop Firenze sta già benefi

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L’unione fa la forza... forse mai come in que-

sto momento, invece di accentuare la com-

petitività in un inutile e dispendioso tutti

contro tutti, il mondo imprenditoriale italiano sta

riscoprendo il valore della partnership strategica, a

vantaggio del Noi. “Mai come oggi il tema della col-

laborazione è centrale rispetto al superamento delle

sfi de - aff erma Roberto Pedretti, padrone di casa

de Linkontro 2013 - tema che Nielsen interpreta nel

suo percorso di sviluppo strategico che da un lato

cerca, attraverso la Collaborazione dell’Industria, di

trovare risorse e tecniche per la misurazione di nuove

geografi e emergenti e dall’altra, attraverso collabo-

razioni con attori digitali e globali, cerca gli strumen-

ti per vincere la sfi da dell’esplosione dei Big Data o

dell’economia Social”.

Il protrarsi di una congiuntura eco-

nomica sfavorevole ha cambiato lo

scenario del business, imponendo la

ricerca di nuove alleanze. Non è que-

stione di pessimismo o di ottimismo

rispetto al futuro: il futuro occorre

costruirlo con le proprie mani. An-

che per Valerio Di Natale, vice pre-

sidente e Ad di Mondelez Italia, “Mi

sono spesso sentito rivolgere la do-

manda se, davanti alla crisi, mi senta

pessimista o ottimista. Credo che il

punto non sia questo, ma che siano

la fi ducia accompagnata a un forte

impegno quotidiano a individuare

soluzioni nuove, per poter guardare realisticamente

al futuro: non ci sono soluzioni già scritte, dobbiamo

scriverle insieme, industria e distribuzione”.

La collaborazione potrebbe essere la chiave per sal-

tare a un nuovo paradigma di business. Prosegue Di

Natale: “Non è facile mettere insieme competizione

– e nel nostro settore ce n’è tanta – con collabora-

zione. Ma sappiamo che si può lavorare insieme con

voglia di fare, competenza, passione; tutti dovrebbe-

ro compiere uno sforzo aggiuntivo e prendersi un

po’ di rischio per trovare una soluzione condivisa e

costruire così un presente e un futuro migliori sia per

le imprese che, soprattutto, per i nostri clienti”.

La specifi cità italiana è fatta di molte piccole medie

imprese che hanno sicuramente ancora qualcosa da

dire, anche a livello internazionale ma che faticano a

resistere di fronte al peso preponderante di aziende

di maggiori dimensioni, più “corazzate” per risponde-

re alle avversità economiche. Una biodiversità italiana

che può fare massa critica, imporre le proprie ragio-

ni, valorizzare se stessa nella propria unicità: ma solo

unendo le forze, riconoscendosi come un “noi”, am-

mettendo la possibilità di competere... sotto uno stes-

so tetto. Conclude Di Natale: “Il futuro sarà quello che

saremo capaci di fare sia come singole imprese che

come fi liera, unendo competenze e conoscenze per

far girare la ruota dell’effi cienza, che possa generare

risorse per fare innovazione”.

“Nell’incertezza di oggi - è l’opinione di Harald An-

tley, amministratore delegato di Aspiag Service -

almeno è sicuro il fatto che le strategie e i metodi

di business di vecchio stampo non funzionano più!

L’era degli ipermercati (dinosauri) è defi nitivamente

fi nita. D’altra parte negozi di dimensioni troppo pic-

cole, troppo “uguali” e in posizioni non perfette non

riescono più resistere alla concorrenza dei supermer-

cati e superstore.

E tanti canali specializzati saranno “spazzati” via da

Internet. Come sarà allora il centro commerciale

del futuro senza Iper e specialisti? Un panorama

simile mette certamente in dubbio anche i modelli

di collaborazione. Il braccio di ferro è tramontato,

ora serve selezionare i partner giusti”. Da qui occor-

re ripartire. Barbara Trigari

L’unione fa la forza:ecco il valore del noiIl mondo imprenditoriale italiano va alla riscoperta del vantaggio strategico della collaborazione intesa come conquista del vantaggio di tutti

SOMMARIO

SPAZIO ECCELLENZABrand experience & Retail in Motion

AUTOGRILLA Milano Centrale riparte con il Bistrot

SPECIALE 40 ANNIQuattro giorni per ripercorrere la storia del codice a barre con

UNIVENDITACrescono le venditea domicilio

VOLANTINIL’analisi Nielsen si fa con il codice

FRESCHISSIMIGli italiani spendono ancora

CONAD E UNICREDITNuovi accordi per la filiera

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by

giovedì 30 maggio 2013

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12Un momento de Linkontro edizione 2012

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02

Il futuro eccellente delle marche e delle catene Il valore della marca e la passione per il retailing.

Quest’anno Linkontro intende sottoporre all’at-

tenzione dei partecipanti, in un unico Spazio Eccel-

lenza, la capacità delle imprese di innovare, invitan-

dole a esporre affi ancate all’interno di un percorso

comune dove si esalta la volontà di mantenere un

ruolo primario nei confronti del cliente del largo

consumo. Retail in Motion è il luogo in cui ammi-

rare i progetti che la moderna distribuzione sta

realizzando per rendere sempre più accattivante la

“shopping experience”, un percorso che vuole ce-

lebrare il dinamismo delle aziende della moderna

distribuzione alla ricerca di soluzioni nuove per co-

struire quella forte identità che rende unico il rap-

porto insegna/shopper. Brand Experience è invece

lo spazio dove la Marca si mette in mostra in un

percorso di qualità dedicato interamente al consu-

matore. Insomma, un’area espositiva disegnata per

le imprese che scelgono di testimoniare l’impegno

nella ricerca di qualità e che pongono il consuma-

tore al centro delle proprie strategie di sviluppo.

L’intera mostra che vede il contributo di partner

qualifi cati e importanti come Mediaset-TgCom 24,

Gruppo Food e Retail Watch, rappresenta un mo-

mento di messa a fuoco di progetti importanti che

meritano la visibilità destinata alle nuove idee. Ecco

di seguito l’elenco dei partecipanti, suddivisi fra in-

dustria e distribuzione.

AGENDA

Il valore del NOI. La nuova frontiera del cambiamento

UNICOOP OTTIMIZZA CON ORACLEUnicoop Firenze ha scel-

to di affi darsi a Oracle con

l’obiettivo di ottimizzare la

gestione degli store e del

magazzino, migliorando al

contempo la customer expe-

rience. La più grande coope-

rativa d’Italia -con una rete

di oltre 100 punti di vendita

fra ipermercati, supermerca-

ti e negozi in sette province

- ha optato per la soluzione

Oracle Retail Store Inventory

Management al fi ne di uni-

fi care tutti i vari processi in

un’unica soluzione e ottene-

re un maggior controllo sulle

merci negli store.

Il progetto di implementa-

zione sarà completato nel

settembre 2013, ma Unicoop

Firenze sta già benefi ciando

di una migliore effi cienza dei

processi di gestione del ma-

gazzino, che si traduce nella

capacità di rispondere più

rapidamente alla domanda

dei clienti.

GIOVEDÌ 30 MAGGIO 2013

ORE 17.30L’ITALIA CHE VUOLE CAMBIARE

Beppe Severgnini conversa sul futuro del nostro Paese insieme a:Niccolò Campriani, medaglia d’oro Olimpiade di LondraIlaria Capua, virologa e ricercatriceFranco Moscetti, AmplifonRoberto Pedretti, NielsenDaniele Rossi, Federalimentare

VENERDÌ 31 MAGGIO 2013

ORE 08.45IL VALORE DEL NOI

Chair: Prof. Vincenzo Perrone, Università Bocconi

La società e l’economia

• L’Italia oltre la sopravvivenza Giuseppe De Rita, Censis• Risvegliare la crescita Francesco Daveri, Università di

Parma

Le nuove sfi de

• lnsieme per attrarre investimenti in Italia

Sami Kahale, Procter & Gamble intervistato da Myrta Merlino• Better together Luca Colombo, Facebook conversa con Ilaria Cavo

Italiani di domaniBeppe Severgnini

BRAND EXPERIENCE

Campari Orange Passion

Passata in PET e sughi pronti Cirio

Preparati per dessert senza zucchero

I Grani De Cecco (Formati: Pan Soffi ce e Grissini)

I Grani De Cecco (Formati: Crackers)

Dolcifi canti

Nuova gamma Nutella

Cuore di tonno ASDOMAR

Carne in scatola Manzotin

YOMOgo

Alisa olive verdi

Butterfl y Burro Leggero Senza Lattosio

American Super Soft Sandwich

Olive verdi e nere

Nuovo Lenor Ammorbidente Concentrato

Nuova Linea “Benessere”

2013

2012

2013

2013

2013

2013

2013

2013

2013

2013

2013

2012

2013

2013

2013

2012

CAMPARI

CONSERVE ITALIA

CLECA S.MARTINO

DE CECCO

DE CECCO

ERIDANIA

FERRERO

GENERALE CONSERVE

GENERALE CONSERVE

GRANAROLO

ICAT FOOD

MEGGLE

MORATO PANE

NERI INDUSTRIA ALIMENTARE

PROCTER & GAMBLE

RIGAMONTI

Azienda Nome prodotto anno di lancio

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03

ORE 14.45IL NUOVO PAESAGGIO DELLA COMUNICAZIONE

Gli scenari

• Scenari internazionali Luca Bordin, Nielsen• Scenari italiani Valerio Di Natale, UPA

L’ingaggio del consumatore attraverso opzioni multiple

Luigi Colombo, Publitalia ‘80Maura Latini, Coop ItaliaGiuliano Noci, Politecnico di MilanoCarlotta Ventura, Telecom Italia

Guida la conversazioneRiccardo Luna

SABATO 1 GIUGNO 2013

ORE 08.45LE SFIDE DELLA CRESCITA SI VINCONO INSIEME

Chair: Prof. Vincenzo Perrone, Università Bocconi

The Power of the ConsumerSteve Hasker, Nielsen

Fare rete sul territorio

Davide Cozzarolo, SigmaMario Gasbarrino, UnesMaurizio Gattiglia, AgoràRomano Mion, Eurospin

Guida la conversazione Maria Cristina Alfi eri

Per un futuro sostenibile e solidale

• Verso un consumo reponsabile Antonio Galdo, conversa con Roberto Burdese, Slow Food Andrea Giussani, Banco Alimentare• L’impegno nella responsabilità sociale d’impresa Vito Gulli, Generale Conserve conversa con Ilaria Cavo

Società e cultura

Regole ma in libertà. Per una società miglioreGherardo Colombo, Garzanti

& OTHER STORIES APRE A MILANOOpening milanese per &

Other Stories, il brand luxu-

ry di H&M. In corso Vittorio

Emanuele ha aperto, infat-

ti, il primo store italiano di

ready to wear della nuova

insegna del colosso sve-

dese del fast fashion. Di-

stribuito su quattro livelli,

l’assortimento si compone

di abbigliamento, gioielli,

accessori moda e prodotti

beauty. L’off erta è ripartita

in quattro temi chiave: mi-

nimalismo, romanticismo,

glamour e industrial-chic.

Nel complesso una bouti-

que minimal, soprattutto

negli arredi e nelle attrez-

zature.

CARREFOUR

CONAD

COOP

CRAI

INTERDIS

SISA

UNES

COEUR DE NATUR

EDEKA

MERKUR

I nuovi modelli di sviluppo della prossimità

La prossimità sviluppa un vicinato rinnovato in punti vendita che sono anche centri

di servizio e cresce in luoghi di grande transito come aeroporti e stazioni di servizio autostradali

Persone oltre le cose

Nel Commercio la diff erenza la fa chi esercita sulle cose competenza e responsabilità, la diff eren-

za la fanno le persone. Chi varca la soglia di Conad trova che ad attenderlo ci sono persone auten-

tiche e disponibili, persone capaci di dare un senso a ciò che si vende e a ciò che non ha prezzo

Un nuovo paradigna di comunicazione nel punto vendita

Un progetto a 360° di Chiarezza, Coerenza, Autenticità e Semplicità per l’evidenziazione dei Valori

e della Convenienza COOP

40 anni al servizio degli italiani

Crai nel 2013 festeggia 40 anni di attività. 40 anni al servizio degli italiani.

40 anni al servizio della rete e dei suoi imprenditori. Di ieri, di oggi e di domani

Delizie, la re-voluzione di Interdis

Il concept-brand punto di incontro per i Clienti delle insegne del Gruppo

L’eccellenza nella visione etica

A volte l’Eccellenza si misura con un metro diverso. SISA è convinta che essere distributori eccel-

lenti signifi chi anche mettere in campo una eccellente visione etica.

Villaggio del Fanciullo SISA “Gianni Baldina” Arbabà, Etiopia

La formula U2

Risparmi sulla spesa. Risparmi tempo. Risparmi l’ambiente

Coeur de natur, Brétigny-sur-Orge, Francia

La nuova insegna del gruppo Auchan è un fl agship posizionato sui prodotti biologici.

L’assortimento è composto da circa 13.000 referenze, in gran parte freschi, e vuole concentrarsi

sui prodotti del territorio e sulla produzione sostenibile

Edeka, Dusseldorf, Germania

Edeka da tempo studia nuovi concetti commerciali nel segmento dell’off erta quartierale e inter-

quartierale. Questo concept recentemente inaugurato integra un assortimento di qualità con la

cafeteria e la ristorazione veloce

Merkur high market, Vienna, Austria

La catena Merkur ha aperto questo fl agship nel centro della capitale con due scopi: provare nuo-

ve soluzioni operative e strategiche e diff erenziare la propria rete di vendita

rispetto ai competitor

Insegna Progetto

RETAIL IN MOTION

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04

In una location storica della Stazione Centrale di Milano

(ex sala d’aspetto di terza classe), Autogrill ha ristrutturato,

conservando decori originali, uno spazio che vuole recupe-

rato il piacere dell’attesa attraverso gusti autentici. La nuova

formula di Autogrill si chiama Bistrot Milano Centrale e si

ispira ai mercati coperti per esprimere i concetti base della

formula, quali naturalità, stagionalità, cibo locale, rispetto

per il ciclo di vita dei prodotti e accessibilità. L’off erta si com-

pone di quattro penisole alimentari (panettiere, sala da tè/

caff etteria/frutteto, cucine di strada/piatti del giorno/sfi zio-

sità e pane (prodotto con lievito madre) insieme a gastronomi, piatti freddi e wine-bar.

Con questo concept di nuova generazione, l’obiettivo di Autogrill è quello di coinvolgere il clien-

te in un’esperienza emozionale unica in un luogo sostenibile, che pone attenzione al rispetto

dell’ambiente naturale, alla cultura e all’economia del territorio, nella prospettiva di limitare gli

sprechi e di favorire pratiche virtuose anche nella clientela. Importante, in quest’ottica, la col-

laborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (Unisg) di Pollenzo che ha

contribuito alla realizzazione dello store attraverso una rifl essione sull’evoluzione della cultura

dell’alimentazione che valorizzi il prodotto tipico, la stagionalità, il km zero e il recupero di prati-

che di lavorazione artigianale.

Quest’anno il canale discount è l’unico

canale ad avere una crescita rilevante

del fatturato, spinto anche dallo sviluppo

della rete distributiva. Sono ormai 4.615 i ne-

gozi discount in italia, ben 169 punti vendita

in più nel confronto con  l’anno scorso (trend

+3,8%). Un aumento di capillarità che si con-

trappone a quanto avviene rispetto ai super,

il cui saldo è negativo, e agli ipermercati, che

incrementano di soli 3 punti vendita. Oltre a

crescere in numerica i discount aumentano

anche la propria dimensione, registrando un

trend del +6% nella metratura media, oggi

portata a 604 mq.

Strutturalmente è il canale più concentrato

e le prime 5 insegne coprono quasi il 70%

del fatturato totale del canale che pesa il

10,7% del grocery, a totale Italia. Rispetto

all’anno scorso hanno guadagnato mezzo

punto percentuale, merito di un fatturato

raccolto che è in crescita del 4,6%, mentre

Super+Iper registrano una sostanziale stabi-

lità delle vendite.

Agli occhi del consumatore, sta cambiando

il ruolo del discount: non più solo per “com-

prare saltuariamente a prezzi più bassi alcu-

ni prodotti”, ma negozio per fare “la spesa di

tutti i giorni”: cresce dunque la frequenza

con cui ci si reca al discount (+9,4% rispetto

all’anno scorso) e ormai il 97% delle famiglie

italiane è entrata almeno una volta nel cor-

so dell’anno in un discount. Ma soprattut-

to cresce la spesa all’interno del canale dei

prodotti freschi. Questo è un segnale molto

importante perchè porta il discount a diven-

tare un vero e proprio punto di riferimento di

“fi ducia” per i suoi consumatori e un perfetto

sostituto degli altri negozi.

I fattori distintivi per i Discount sono la varia-

bile prezzo e gli assortimenti. La semplifi ca-

zione dell’off erta è un’altra variabile che per-

mette al canale di mantenere questi livelli di

effi cienza: generalmente un discount espo-

ne a scaff ale la metà delle referenze presenti

all’interno di un supermercato di pari metra-

tura. E inoltre, spesso, si trovano a scaff ale

referenze realizzate appositamente per il di-

scount, senza che queste che non troviamo

all’interno delle altre realtà distributive. Tutto

questo concorre a ottimizzare le rotazioni e i

costi di gestione.

Paiono solidi i parametri discountIl canale cresce nella numerica e nella capacità di attrazione della clientela, consolidando la sua ricerca di un nuovo ruolo

Autogrill a Milano Centraleriparte con il Bistrot

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0505

GS1 dà il via alle celebrazioni per i 40 anni del codice a barre,

diventato il primo mattone per la costruzione del linguaggio

globale del business e che ha apportato grandi vantaggi alle

imprese e ai consumatori.

Era il 3 aprile del 1973. I manager di alcune grandi aziende americane

di beni di largo consumo si accordarono per utilizzare come unico

standard di identificazione dei prodotti: il codice a barre GS1. E pro-

babilmente non erano completamente consapevoli di che cosa ciò

avrebbe significato.

Cominciava così una delle più grandi rivoluzioni nel mondo dei beni

di largo consumo, gettando le prime basi per l’espansione del merca-

to mondiale; permettendo con l’adozione di un linguaggio univoco

la visibilità dei prodotti lungo l’intera supply chain senza confini e

senza barriere e la collaborazione su tutti i livelli della filiera.

Oggi, ogni giorno nel mondo, gli scanner dei negozi leggono più di

5 miliardi di codici a barre GS1. «GS1 ha rivestito un ruolo di primo

piano nella definizione dello scenario del mercato mondiale durante

questi ultimi 40 anni, grazie ai suoi leader visionari che hanno rico-

nosciuto l’enorme potenziale della collaborazione nel settore degli

standard, reso possibile dal codice a barre per l’intera supply chain»,

ha dichiarato Valerio Di Natale, presidente di GS1 Italy | Indicod-Ecr.

Dal 1974 ad oggi, le soluzioni di identificazione GS1 sono diventate il

fondamento per i processi di business e di collaborazione per quasi

2 milioni di imprese. Questi processi consentono di parlare un lin-

guaggio comune che non solo connette le loro aziende oltre i confi-

ni geografici e culturali, ma permette anche di sfruttare il potere delle

informazioni per migliorare la vita delle persone in tutto il mondo.

Il codice a barre è un elemento onnipresente della civiltà moderna,

che avvantaggia i consumatori: introdotto per facilitare il check-out

alle casse dei supermercati, permette altresì di ridurre gli errori di im-

missione dei dati e il tempo di attesa. Ma è utile anche alle imprese:

Partite ad aprile le celebrazioni per il 40° anniversario del codice a barre GS1, rivoluzionario strumento del mercato mondiale in continua evoluzione

potendo monitorare efficacemente gli stock e i flussi dei punti ven-

dita, sono in grado di offrire un servizio migliore ai clienti, che può

tradursi in incrementi di vendite.

Il sistema di codifica a barre GS1 è gestito da GS1, associazione sen-za scopo di lucro presente in 111 Paesi che supporta la collaborazione tra partner commerciali attraverso un sistema di standard mondiali, usati in 150 Paesi nel mondo. Una vera e propria piccola ONU del lin-guaggio globale del business. Tutto questo in Italia è GS1 Italy.

www.indicod-ecr.it

@GS1italy

Prezioso pilastro del business globale

GS1 Italy | Indicod-Ecr.

Soluzioni per un linguaggio comune tra le imprese.

Il codice a barre compie 40 anni

01 - 30/5

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06

www.indicod-ecr.it seguici su twitter: @GS1italy

Ci attivammo per ultimi - racconta Francioni - ma in poco tempo superammo i primi d’Europa. La grande sfi da delle PMI italiane

In Italia ci fu lo sprint

Quando nel 1978 fu costituita Indicod, «l’Ita-

lia era l’ultimo paese in Europa ad attivarsi

per il codice a barre, ma l’impegno e il com-

mittment del comitato direttivo, uniti alla spinta de-

cisa della distribuzione, fecero sì che in pochi anni

raggiungessimo e superassimo Francia e Germania».

Il ricordo è del vice presidente GS1 Italy | Indicod-Ecr,

Riccardo Francioni.

Quali furono le diffi coltà iniziali?

Innanzitutto la diff usione delle casse scanner, che

molti non avevano. Poi la percentuale di prodot-

ti che le casse erano in grado di leggere, all’inizio

bassa, il 20%. Per questo l’impegno dell’industria fu

veramente grande, soprattutto quello della piccola

e media industria italiana. Le grandi multinazionali

infatti erano già predisposte al passaggio dai pro-

pri clienti europei, in Italia invece il prezzo veniva

apposto con l’etichetta, spesso non corrispondeva

al frontalino... una fase caotica, piena di ineffi cienze,

che durò fi no a metà degli anni Ottanta.

E dopo?

L’impulso più forte arrivò con Luigi Bordoni: se nel

1985 le aziende associate che avevano adottato il

codice a barre erano 1.600, nel 1995 arrivarono a

16mila, fi no all’uso generalizzato oggi, con 35mila

aziende.

Intanto lo scenario distributivo si evolveva...

Infatti nel 1992 l’arrivo del primo discount in Italia

mise in discussione il binomio che fi no ad allora

aveva avuto successo nel mercato, quello dei su-

permercati e dell’industria di marca. La risposta

fu la nascita di ECR, un evento fondamentale che

istituiva una partnership tra le principali aziende di

marca e i principali gruppi della moderna distribu-

zione, una sorta di èlite di fi liera con un obiettivo

importante: off rire una risposta effi ciente ai con-

sumatori. L’obiettivo condiviso ci portò a lavorare

con società di consulenza a livello mondiale, come

Nielsen, sviluppando una serie di best practices

nell’area della logistica e dello svilupo della do-

manda. Soprattutto aiutò a trovare un linguaggio

comune, e in questo il personaggio chiave è stato

Vittorio Zecca.

Riccardo Francioni, vice presidente

GS1 Italy | Indicod-Ecr

1977197619741973

1974

Viene fondato negli Stati Uniti l’UCC (Uni-form Code Council), l’organizzazione non-profit per gli standard (GS1 US). All’interno di un supermercato Marsh in Ohio, Stati Uniti, un pacchetto di gomme da mastica-re Wrigley’s diventa - il 26 giugno - il primo prodotto con il codice a barre GS1 a essere scannerizzato.

1976

Sulla base del codice a barre originale GS1, viene aggiun-ta una 13esima cifra, consen-tendo al sistema di identifica-zione di diventare globale.

1977

Viene fondata EAN (Eureopen Article Numbering), l’organizzazione non-profit per gli standard di identificazione (GS1). Con sede a Bruxelles, EAN è com-posta da 12 Paesi europei, fra cui l’Italia. Insieme lanciano il sistema di identifi-cazione GS1 per migliorare l’efficienza della supply chain nel settore retail.

3 APRILE 1973

Negli Stati Uniti, le principa-li aziende leader seleziona-no un singolo standard per l’identificazione dei pro-dotti – il Codice Prodotto Universale (UPC) - tra sette possibili opzioni di scelta.

Quale miglior occasione per lanciare il nuovo magazine di GS1 Italy | Indicod-Ecr: le cele-brazioni dei 40 anni del codice a barre GS1. Storie, informazioni, aneddoti, nuovi progetti, opi-nioni, analisi, notizie, insomma tanti contenuti da raccontare attraverso il nostro house organ. Oggi Tendenze online è tutto nuovo: non solo nella veste gra-fi ca, ma anche nei contenuti, che si presentano in modo collegato per offrire una lettura sempre più completa. Ogni pagina è pensa-ta come se fosse l’homepage, di fatto facendo scomparire la clas-sica distinzione tra pagina inizia-le e pagine interne (come i nuovi sito Reuters o il giornale online economico Quartz).Lasciamo a voi la scelta di pri-vilegiare la fruizione con il pc, o di navigare con il tablet o lo smartphone, magari inserendo l’indirizzo di Tendenze online fra i vostri preferiti, o iscrivendovi alla newsletter per essere regolar-mente informati sulle novità pub-blicate.

Marco Cuppini

research and communication director, GS1 Italy | Indicod-Ecr@cupmarSeguilo su @tendenzeonline

LE TAPPE PRINCIPALI DEL PRIMO DECENNIO

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di beep al giornoQ

uello che inizialmente fu uno strumento introdotto per accelera-

re il check-out alle casse dei supermercati, oggi rende possibile il

commercio mondiale, diventando il linguaggio globale delle impre-

se, adottato da partner commerciali in tutto il mondo per identifica-

re, leggere e condividere informazioni su prodotti, luoghi, spedizioni,

magazzini, ordini, ven-

dite ecc.

Dal 1974, l’anniversario di

scansione, talvolta chia-

mato il “scanniversary”,

è celebrato in tutto il

mondo e quel pacchet-

to di gomme si trova ora

nello Smithsonian’s Na-

tional Museum of Ame-

rican History.

Oggi è ormai auto-

matico che i prodotti

vengano pagati grazie

alla scansione del codice a barre, ma, come ricordano i commessi

dell’epoca, all’inizio i consumatori erano molto scettici nei confron-

ti della check out alla cassa fatto grazie alla nuova tecnologia UPC.

Tant’è che nei primi giorni di rodaggio del sistema il supermercato

Marsh fornì ai suoi clienti delle matite per dar modo di poter scrivere

i prezzi man mano che facevano la spesa e di confrontare il prezzo

finale scansionato alla cassa.

Sempre nei primi anni di progressiva introduzione dei nuovi sistemi

di check-out, ci fu anche qualche distributore che nelle aree test in-

gaggiò degli autentici duelli cronometrati fra addetti dotati di scan-

ner e semplici battitori di codici: sfida che ha visto nel tempo preva-

lere sempre e solo il sistema di lettura ottica.

Anatomia del codice a barre GS1

Ormai familiare non solo a tutti i manager d’azienda, ma an-

che al vasto esercito di addetti alla cassa nei punti di vendita

più svariati e alle responsabili d’acquisto sparse in ogni angolo del

globo, il codice a barre mantiene tuttavia alcuni dei suoi segreti.

Come viene costruito è uno di questi. Ecco una rapida chiave di

lettura della sua composizione: il codice GS1 è costituito da una

parte grafica per la lettura ottica e da 13 cifre che includono il

prefisso aziendale che identifica l’azienda a livello internazionale, il

codice del prodotto (fino a 1.000) e una cifra di controllo, calcolata

in base alle altre presenti nel codice tramite un algoritmo.

1978 1981

1978

Nasce Indicod, l’associazione che in Italia si occupa della diffusione degli standard adottati a livello mondiale. Al momento della sua nascita, le im-prese associate sono 60. Giancarlo Cortella (Monda) è nominato presi-dente. Luigi Bordoni è nominato se-gretario generale.

1981

Giuliano Reni (Folonari – Gruppo Winefood) è nomi-nato presidente Indicod.

I padri fondatori e il primo consiglio direttivo di Indicod

Giuliano Reni (Winefood) presidente

Giulio Aureli (Henkel) vice presidente

Mauro Babbi (Coca Cola)

Federico Boario (Cinzano)

Giovanni Cazzulani (IBP)

Vincenzo Laus (Fonti Levissima)

Francesco Barabino (Costa)

Cesare Mori (L’Oréal)

Luciano Smeraldi (Stock)

Alesandro Artom (Unil-It)

Ferdinando Schiavoni (Esselunga)

Piero Rossi (Coop Italia)

Giulio Graziano (PAM)

Claudio Visco Gilardi (VéGé)

Robert Guez (Despar)

Igino Quaresima (Standa)

Vittorio Levi (GS)

Riccardo Francioni (Selex - A&O)

Remo Veronesi (Conad)

Ugo Alessio (GEA)

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PILLOLE

Di solito quanto è scritto sulla sabbia non è destinato a durare: ma

non pare essere questo il destino del codice a barre. Procediamo

con ordine. Siamo sul finire degli anni Quaranta, quando Bernard Silver

e Norman Joseph Woodland della Drexel University di Philadelphia e

padri del codice a barre, sollecitati dal direttore di un supermercato, si

mettono al lavoro sull’idea di lavorare a un codice per marcare i prodotti

ed effettuarne il riconoscimento automatico alle casse usando l’inchio-

stro sensibile ai raggi Uv. Ma era poco pratico e troppo dispendioso.

La soluzione arrivò durante una giornata di relax al mare, quando Wo-

odland cominciò a giocare con quei punti e quelle linee orizzontali

(provenienti dal codice Morse) che aveva disegnato sulla spiaggia. Se

con le dita allungava in verticale quei segni, riusciva infatti a vedere

solchi più stretti (originati dai punti) accanto a solchi più larghi (origi-

nati dalle linee).

In questo modo il codice poteva essere letto da più direzioni, così che

l’identificazione di un prodotto non fosse legata alla posizione nella

quale lo si presentava alla cassa.

Era nato il codice a barre. Per leggerlo, Woodland aveva pensato di

utilizzare un sistema in grado di indirizzare la luce sulla serie di linee e

spazi, e quindi di analizzare come questa ne venisse riflessa in modo

specifico (tramite un tubo fotomoltiplicatore). L’idea sembrava funzio-

nare, ma perché decollasse sul serio di tempo ci sarebbero voluti più

o meno vent’anni.

Un giorno sulla spiaggiaPunto linea punto.. messaggio Morse? No, è l’inizio del codice a barre.

DAL CODICE A BARRE AL PRIMO BEEP: ovvero il primo prodotto acquistato grazie al codice a barre GS1.

• Il 26 giugno 1974 alle ore 8.01 presso il su-

permercato Marsh a Troy, Ohio, un cliente

di nome Clyde Dawson acquistò un pac-

chetto da 10 di gomme da masticare Wri-

gley gusto Juicy Fruit, pagati 67 centesimi

alla cassiera Sharon Buchanan per la prima volta

al mondo grazie a un codice a barre. Beep. Come avremmo potuto mai

immaginare che, quarant’anni dopo, oltre 5 miliardi di prodotti sarebbero stati scan-

sionati ogni giorno in ogni angolo del mondo?

• Dall’originale disegno fatto sulla sabbia da

Bernard Silver e Norman Joseph Woodland

non uscì subito il codice a barre come lo co-

nosciamo tutti noi. Dapprima fu un disegno

a cerchi concentrici, ritenuto più adatto alla

lettura da diversi angoli. Ma tornò rapida-

mente al look lineare, adottato infine come

standard perché il sistema circolare compli-

cava in realtà la lettura. Ci avrebbero pensa-

to i laser e i lettori Ccd a risolvere il problema

e a fare del codice a barre un successo mondiale: un linguaggio globale del business

e non solo strumento per velocizzare le casse dei supermercati.

«Aver realizzato che il risultato fi nale dipende molto dalla capacità di riuscire contemporanea-mente a competere e collaborare è importante. Può sembrare compromesso nelle logiche dei rapporti verticali di ogni giorno, ma se guardato come un minimo di prospettiva è il più signifi ca-tivo cambiamento che ha interessato la fi liera del largo consumo». Sono parole di Luca Pellegrini - Ordinario di marketing, Università degli Studi IULM di Milano. Sintetizzano perfettamente quel-lo che spinse quaranta anni fa e per i successivi anni aziende fra di loro concorrenti a scegliere di usare come standard quello che oggi chiamiamo codice a barre GS1.Da allora, nonostante momenti diffi cili, i progetti scaturiti dalla “scintilla collaborativa” sono cre-sciuti moltissimo. «C’è stato un lavoro incessante di GS1 Italy | Indicod-Ecr nello sviluppo e diff u-sione degli standard di interoperabilità (codifi ca prodotti, sintassi messaggi, modelli di processo, capitolati tecnici)» è il riconoscimento di Umber-to Bertelè, ordinario di strategia e sistemi di piani-fi cazione al Politecnico di Milano.

Competere e collaborare

Barcode, Madera 2004, maxi installazione a Benicasim Beach

(http://www.chusgarciafraile.com/)

PILLOLE

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Chiude con un incremento del

6,5% il fatturato delle aziende

associate Univendita (Unione italia-

na vendita diretta a domicilio) nei

primi tre mesi del 2013, dopo il 2012

archiviato con un + 5,1%. Gli oltre

284 milioni di euro di vendite sono

un risultato, ancora una volta, in con-

trotendenza rispetto alle dinamiche

del mercato italiano, che (dati Con-

fcommercio) a marzo ha segnato un

calo del 3,4% su base tendenziale ri-

portando i consumi ai livelli di tredici

anni fa.

“Ci confermiamo, anche per questo

primo trimestre 2013, un’eccezione

nel panorama nazionale - com-

menta Luca Pozzoli, presidente

di Univendita - con una crescita

sul mercato interno caratterizzato

da indicatori critici: significa che

il modello di business della ven-

dita diretta a domicilio è vincente

laddove canali di commercio più

tradizionali segnano il passo o ar-

retrano. E le ragioni sono tante:

eccellenza dei prodotti, comodità

d’acquisto a casa e valore aggiunto

dato dagli addetti alla vendita, che

conoscono, illustrano e valorizzano

la qualità di prodotti e servizi pro-

posti al cliente”.

Scendendo nel dettaglio dei settori

Confermato il buon andamento di un canale che sfi da le diffi coltà del mercato: nel 1° trimestre 2013 il fatturato delle aziende Univendita è aumentato del 6,5%

Univendita: le vendite a domicilio crescono Esserci Premia è la promozione esclusiva che anche quest’an-

no Coro Marketing, in qualità di partner Nielsen, dedica ai partecipanti de Linkontro. È un catalogo con i migliori ar-ticoli di design per la casa e il tempo libero. Si premia la partecipazione attiva ai singoli momenti dei convegni e a tutte le attività in programma. Nell’edizione 2013, l’offerta si completa con l’introduzione di particolari strumenti, nati per promuovere attività in-store, totem elettronici integrativi della meccanica dell’ope-razione, che permetteran-no di vincere subito alcuni premi del catalogo Esserci Premia. “Quest’anno ab-biamo allestito una nostra showroom all’interno del-la quale è previsto anche un momento dedicato alla presentazione dei nostri progetti di fi delizzazione, rivolti al mondo della gdo, alle petrolifere e all’indu-stria”, spiega il direttore marketing Stefano Fra-scolla. “Vogliamo propor-re ai nostri clienti attività innovative che diano l’opportunità di comunicare qualcosa di nuovo e di veicolare il valore del noi, inteso come collaborazione, condivisione e raggiungi-mento di obiettivi comuni”.

Nuovi progetti Ai clienti presenti al Forte Village, Coro Marketing pre-senterà, infatti, numerosi progetti tra i quali, di particolare rilievo, alcuni realizzati con importanti partner. Insieme a Nielsen verrà presentato un metodo di studio fi nalizzato a misurare l’andamento delle attività di breve periodo, svi-luppate all’interno della gdo. Con Bizerba, leader europeo del mercato degli strumenti di pesatura, verrà illustrato un nuovo strumento di couponing, fi nalizzato ad incentivare le vendite all’interno dei punti vendita; infi ne con Banco Ali-mentare sarà proposta una meccanica di progetto a supporto delle attività di breve periodo (Short Collection), che avrà anche una forte matrice comunicazionale.

Alessandra Bonaccorsi

Coro Marketing riproponel’iniziativa Esserci Premia

Stefano Frascolla, direttore

marketing di Coro Marketing

di mercato, i beni durevoli casa regi-

strano +6,5% nel 1° trimestre 2013 ri-

spetto allo stesso periodo dell’anno

precedente: con il 64% sono l’area

di business di maggior rilievo nella

vendita diretta a domicilio per Uni-

vendita. Seguono alimentari e beni

di consumo casa (+5,9%), cosmesi e

cura del corpo (+ 3,8%) e altri beni e

servizi, comparto di dimensioni più

ridotte (il 2% del fatturato azienda

Univendita) che segna la migliore

perfomance con un + 32,1%.

Saldo positivo per le associate Uni-

vendita anche sul fronte occupazio-

nale nel confronto anno su anno: gli

addetti alla vendita al 31 marzo 2013

sono 66.724, l’11,1% in più rispetto a

dodici mesi prima. Sempre prepon-

derante la componente femminile,

pari all’88,2%, in leggera crescita ri-

spetto all’87,8% del marzo 2012.

Luca Pozzoli,

presidente

di Univendita

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Sono 20 milioni le famiglie italiane

che consultano il volantino prima

di fare la spesa, ossia l’85% del totale

dei consumatori (dati Nielsen). “Nono-

stante i volumi diminuiscano, la spinta

promozionale continua ad aumentare

sia in termini di off erta (aumentano le

referenze promozionate) sia in termini

di domanda del consumatore - spie-

ga Davide Vegetti, Business partner

Nielsen - Siamo a una quota di pro-

mozionalità sul venduto del 27,7%.

Il volantino “con il codice a barre”

La novità che Nielsen presenta a Lin-

kontro è la possibilità di linkare tutte

le informazioni del volantino e dei

prodotti in esso comunicati al relati-

vo codice a barre. Nielsen era già in

grado di sviluppare analisi di effi cacia

delle promozioni, ma ora tutte le fonti

informative Nielsen Watch&Buy sono

integrabili con un click. L’evoluzione

dei modelli econometrici sta nella

possibilità di sviluppare modelli sul

ritorno degli investimenti in maniera

più rapida e con più variabili. Oltre

alla tematica del volantino è possibi-

le analizzare le percentuali di sconto,

le soglie prezzo, il mix di prodotti, le

sovrapposizioni e tutte le variabili in

esso contenute.

Danone è un ottimo esempio di

un’azienda che ha intrapreso questo

percorso con l’obiettivo di massimiz-

zare l’uplift incrementale netto per la

categoria e per la brand. Il modello

restituisce il migliore brand/formato

per ciascuna tematica di volantino/

format, esplicita la reattività alla pro-

mozione e gli eff etti di cannibalizza-

zione. Le linee guida da esso scaturite

sono uno strumento in mano al com-

merciale per pianifi care la migliore

uscita, nel momento più opportuno

e con un risultato atteso che sia vin-

cente per la marca e per l’insegna (ca-

tegoria).

Rispetto al passato c’è una maggiore

presenza di promozioni legate alle

occasioni di consumo. Che sia l’ef-

fetto crisi? “Credo proprio di sì. È una

presa di coscienza delle insegne che

nel 2012 hanno aumentato di 10 punti

percentuali la comunicazione di tagli

prezzi chiari e aumentato a doppia

cifra i volantini speciali (o tematici)

dedicati a specifi che occasioni di con-

sumo”.

Alessandra Bonaccorsi

Volantino con il codice, l’analisi Nielsen si fapiù rapida ed estesa

C&A IN RFIDDopo il successo riscontrato nei test condotti in

cinque store tedeschi, la catena di abbigliamento

C&A ha deciso di estendere il pilota sulla tecnolo-

gia Rfi d ad altri 20 suoi punti di vendita in Germa-

nia. “L’obiettivo dell’implementazione dell’identifi -

cazione in radiofrequenza -spiega Thorsten Rolfes,

portavoce di C&A- è quello di ottimizzare ulterior-

mente i processi della supply chain nell’interesse sia

del clienti che del nostro personale interno”.

IKEA IN GIARDINO Facendo leva su quelle che sono le peculiarità dei

pop up store Ikea ha aperto a Londra nelle stazioni

di Liverpool Street e Waterloo uno spazio tempora-

neo ispirandosi a idee e proposte per trasformare gli

spazi esterni. È il giardino, dunque, oggetto di questa

iniziativa: il retailer promuove, infatti, arredamenti e

utensili da esterno in vendita nei propri store agli oltre

800.000 pendolari che ogni giorno transitano nelle

stazioni londinesi.

LA REDAZIONE

EDITORE Il Sole 24 ORESede operativaVia Pisacane 2 20016 Pero - MiTel. 02 3022.1

Coordinamento di redazione Patrick Fontana

Contributi Marina Bassi, Davide Bernieri, Alessandra Bonaccorsi, Barbara Trigari, Anna Bertolini

Grafi ca Mirko DianiStampa Arti Grafi che Pisano

a cura diDirezione

del meeting Bungalow 501/502tel. 070 92 17 501

Sviluppare le possibili integrazioni tra direct mailing e marketing online, facendo leva su un ventaglio ampio di strumenti e su un know how che non ha eguali in Italia. Nasce con questo obiettivo la new wave di Poste Italia-ne, che punta a sommare i vantaggi tra l’interazione tra i due mondi e a generare valore proprio da questo fenome-no, reso possibile da un’iniezione sempre più profonda di tecnologia. Con Massimo Curcio, marketing manager di Poste Italiane, delineiamo i contorni di questo fenomeno, che vuole assecondare il cambiamento di passo in atto nel sistema produttivo italiano, anche alle Pmi, garantendo loro una pletora di tools necessari per raggiungere il con-sumatore d’oggi e a garantire una redemption più puntuale

delle iniziative di marketing. “Pensiamo al direct mai-ling – dichiara il marketing manager – dal 1° di giugno avvieremo un nuovo servizio che permetterà di tracciare e certifi care la consegna di ogni singolo articolo, attra-verso l’implementazione di un sistema di codici univoci e di tracciatura garantita da palmari. Uno strumento che permetterà a tutte le aziende di gestire ogni singolo reach”.

Integrazione coi socialIl secondo servizio messo a punto da Poste Italiane ri-guarda un sistema di mail package che integra, attraverso un Qr Code, la possibilità di favorire l’accesso dei consu-matori raggiunti dal direct mailing al mondo online. “Pre-vediamo – conclude Curcio – un servizio di e-commerce a 360°, pensato per imprese di tutte le taglie, dalla crea-zione del sito alla gestione dei pagamenti. Prevediamo di continuare a sviluppare nuove iniziative che possano inte-grare direct marketing con il social media marketing, in un’ottica two way per accrescere il grado di interazione tra azienda e consumatori. Ritengo che Poste Italiane possa essere un partner unico nello sviluppo del business, gra-zie alle forti competenze sul direct marketing, alla grande implementazione tecnologica, ad un’ottica multicanale, al grande grado di personalizzazione dei servizi, tagliati su misura per i clienti”. D.B.

Il know how di Poste Italianenon ha uguali in Italia

Massimo Curcio,

marketing manager

di Poste Italiane

Davide Vegetti, Business partner

Nielsen

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Secondo i dati raccolti nell’ultima

Global Survey Fresh Food di Niel-

sen, gli italiani acquistano più fre-

quentemente degli europei prodotti

freschi: carne e pollo, pesce, frutta e

verdura, pane, prodotti di salumeria,

latte e formaggi, consumandone an-

che più porzioni al giorno. Dall’anali-

si emerge, inoltre, come tali acquisti

siano eff ettuati princi-

palmente al supermer-

cato per l’ottimo rap-

porto qualità/prezzo,

per quanto una buona

parte dei consumatori

preferisca, comunque,

i negozi specializza-

ti per la freschezza e

la qualità dell’off erta.

L’indagine ha infatti

analizzato le scelte dei

consumatori relative a

6 categorie di prodotti

freschi e preso in esame le ragioni che

li hanno spinti a recarsi in un luogo

piuttosto che in un altro per ciascu-

na di queste categorie di prodotto. “Il

cibo fresco si conferma come insosti-

tuibile in una dieta sana e rappresenta

in media la metà del totale della spesa

alimentare –dichiara Roberto Pedretti,

amministratore delegato di Nielsen

Italia - Qualità, tracciabilità, ampia

gamma di prodotti e, in modo parti-

colare, rapporto umano con il retailer

costituiscono i fattori che spingono il

consumatore a tornare presso lo stes-

so negozio. I cibi freschi si caratteriz-

zano, inoltre, per un’elevata frequenza

d’acquisto. Per questo hanno una fun-

zione di volano per le vendite nel loro

complesso. Tenendo conto di questi

elementi, possiamo dire che il “fresco”

ricopre un ruolo strategico nel retai-

ling, sia in termini di fi delizzazione del

consumatore che di produttività dei

singoli canali”. L’ampia gamma di pro-

dotti, l’off erta qualitativamente eleva-

ta, l’affi dabilità dello staff dei venditori

in termini di capacità di rispondere

alle esigenze del consumatore sono

generalmente elementi riscontrabili

nel reparto del fresco. In questo senso,

esso si conferma fondamentale ele-

mento di distintività tra canali di ven-

dita e tra negozi dello stesso canale.

Nei reparti dei freschigli italiani spendono di più e si dimostrano fedeli

Tra gli ospiti de Linkontro praticamente da sempre, per incontrare e confrontarsi con i principali player del mondo della distribuzione moderna, Coca-Cola partecipa anche quest’anno puntando sulle novità, per affrontare i segnali di fatica del mercato. “Siamo parte integrante della realtà quotidiana di milioni di famiglie, spiega Enrico Galasso, direttore vendite Coca-Cola HBC Italia, sentiamo dun-que la responsabilità di comprenderne i bisogni e, quindi, presidiare i pdv con i prodotti giusti, commercializzati al giusto prezzo per ogni occasione di consumo”.

In particolare, quali sono le nuove propo-ste?Per la prima volta nella storia dell’azienda il for-mato da 1,75L è disponi-bile con 250ml di bevan-da in più, gratuitamente, sull’intera gamma Coca-Cola. Poi, si conferma il successo delle minican da 15 cl in confezione da 12 lanciate proprio a Lin-kontro l’anno scorso per Coca-Cola, Coca-Cola Zero e Fanta Orange.

Novità anche per l’identità visiva del marchio, che ab-braccia la personalizzazione...Sì, proprio in questi giorni è partito un progetto di modifi -ca dell’identità visiva di Coca-Cola, sostituendo il celebre logo con i nomi di battesimo, con nomi generici e modi di dire. Coinvolgerà oltre 350mio di bottiglie e lattine: “Condividi una Coca-Cola” è la prima e più importante campagna di personalizzazione mai realizzata, un modo per ringraziare chi da sempre ama il nostro marchio e i nostri prodotti, e che crediamo possa tradursi in un boost ai consumi. I nostri partner hanno accolto il progetto con molto entusiasmo, garantendoci un elevato livello di stock a scaffale e nei cooler. Parallelamente, abbiamo lanciato due iniziative promozionali per una estesa campagna di comunicazione all’interno di oltre 12mila pdv della gran-de distribuzione, che coinvolgono le confezioni di Coca-Cola, Coca-Cola Light, Coca-Cola Zero nei formati lattina da 330 ml, bottiglia PET da 500 ml e da 1,75l, disponibili nei pdv abituali al normale prezzo di vendita. Barbara Trigari

Coca-Cola punta a capire i bisogni del consumo

Enrico Galasso, direttore

vendite Coca-Cola HBC Italia.

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Gallerie Auchan a Catania introduce l’ufficio comunale

Raff aele Stancanelli, sindaco di Catania, ha inaugurato al centro commerciale Porte di

Catania il servizio di uffi cio comunale per fornire servizi amministrativi direttamente

all’interno delle Gallerie Auchan. Questo servizio è un’evoluzione di quanto proposto a

Torino dove è possibile usufruire dei servizi anagrafi ci tramite i totem multimediali del

Comune che assicurano i servizi 7 giorni su 7. Complessivamente si inserisce nella gamma

di off erta del gruppo francese che rende possibile andare dal dentista, usufruire delle solu-

zioni di studi commercialisti, avere aree attrezzate per i più piccoli con spazi gioco e poter

anche liberamente frequentare le Gallerie con il proprio cane. Gallerie Auchan è una delle

più importanti piazze italiane con oltre 183 milioni di visitatori ed è sempre più 2.0: wi-fi

gratuito in tutte le location, applicazioni Ipad e Android per essere sempre aggiornati circa

le promozioni e le attività in corso. Sul sito e sulla App di Gallerie Auchan, poi, è possibile

consultare la bacheca dei mestieri, uno spazio virtuale che ha come obiettivo di mostrare

tutte le opportunità di lavoro all’interno del centro commerciale.

DAL 1978

IL BUONO DEL B IOLOG ICO

ficio

postatarget

L’accordo è innovativo perché concepi-

to in un’ottica di fi liera, per off rire van-

taggi reciproci a operatori con caratteristi-

che e ruoli complementari

UniCredit Factoring e Conad hanno sigla-

to un accordo al servizio degli attori della

fi liera dell’insegna distributiva, che consen-

tirà alle imprese coinvolte di disporre di un

polmone fi nanziario non

trascurabile, nel panorama

attuale degli affi damenti

defi nito in una fase di credit

crunch. Grazie al factoring

l’anticipazione dei corri-

spettivi delle forniture al di

sotto dei tempi previsti dal-

le nuove scadenze di leg-

ge, (che impongono i 30

gg per le derrate deperibili,

i 60 gg per le altre merci,

secondo quanto previsto

dall’art. 62 Dl 01/2012) av-

viene con tassi particolar-

mente vantaggiosi. Lo stes-

so accordo off re all’azienda

distributrice una dilazione

dei pagamenti rispetto alle

stesse scadenze, quindi una maggiore fl es-

sibilità fi nanziaria.

In sostanza, UniCredit Factoring interviene

nei rapporti tra produttore e distributore

attraverso il meccanismo del cosiddetto

“reverse factoring”, tramite il quale il fac-

tor si sostituisce al distributore, pagando

le forniture ed off rendo servizi fi nanziari e

amministrativi che semplifi cano, centraliz-

zandola, la contabilità incassi pagamenti

per tutti gli attori coinvolti. L’accordo è sta-

to presentato a fi ne aprile presso il Palazzo

della Regione Lombardia. “Un anno fa -ha

dichiarato Federico Ghizzoni, Ad UniCredit

- abbiamo lanciato il programma UniCredit

per l’Italia, in cui il factoring è uno strumen-

to importante di supporto alle aziende. Al

fi anco di Conad, presentia-

mo per primi in Italia una

soluzione integrata che te-

stimonia quanto sia impor-

tante essere vicini alle im-

prese e soprattutto veloci

nell’interpretare il cambia-

mento nelle loro necessità”. 

“È un accordo particolar-

mente innovativo - spiega

Francesco Pugliese - perché

coinvolge l’intera fi liera in

un’idea evoluta di partner-

ship, che ci fa intravvedere

i contorni di un progetto

di moderna cooperazione

che segnerà nuovi passi

nello sviluppo della distri-

buzione e dell’economia

del Paese”. Con questa operazione sono

stati globalmente messi a disposizione del-

la fi liera 500 milioni di euro di affi damen-

ti. L’accordo coinvolgerà inizialmente 100

fornitori della catena distributiva, per poi

estendersi successivamente. Si stima che,

a regime, la partnership produrrà un tur-

nover quantifi cabile in quasi 1,5 miliardi di

euro su base annuale.

Unicredit e Conad stipulano accordo per la filiera

L’obiettivo è di offrire al consumatore la comodità del servizio senza perdita di tempo direttamente all’interno del centro commerciale

Francesco Pugliese, direttore

generale Conad