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TURISMO SOLIDALE - ROMANIA E MOLDAVIA 94 CARAVAN E CAMPER CARAVAN E CAMPER 95 In alto, da sinistra, Baurci (Moldavia): all’arrivo in paese ci viene offerto il pane, simbolo dell’accoglienza; foto di gruppo dopo la Messa; materiali portati dall’Italia con i camper. Sotto, in senso orario, Baurci (Moldavia), una strada dopo la pioggia; lo striscione dell’associazione nel cortile della scuola; tutti al lavoro; dopo l’inaugurazione della chiesa un po’ di festa; l’uscita dalla Messa celebrata con i riti cattolico e ortodosso contemporaneamente; ancora operazioni di trasporto materiali; i sorrisi dei più pic - coli ripagano di tutte le “fatiche”; i bambini della scuola felici con i doni di Arance di Natale. testo di Suzann Jonsson e famiglia - foto di Orazio Cosentino e Carlo D'Ancona D al 3 al 27 luglio dello scorso anno una decina di equipaggi dell’associazione Arance di Natale ha intrapreso un altro grande viaggio di solidarietà, questa volta in direzione Europa dell’Est. Obiettivo: portare i materiali acquistati alla scuola di un piccolo paese della Moldavia. Ecco il racconto di questa avventura. Sulle strade della Romania Finalmente si parte! Dopo aver caricato i nostri camper, riempiendo ogni spazio possi- bile, partiamo da Palazzolo dello Stella (UD), oltrepassiamo i tre confini tra Italia-Slovenia, Slovenia-Croazia e Croazia-Serbia, per giun- gere alla fortezza di Smederevo. Questa è costruita sulla riva del Danubio, malridotta da un’esplosione causata dai tede- schi durante la Seconda Guerra Mondiale. Costeggiamo il Danubio e arriviamo a un vecchio ponte di ferro a senso unico in condi- visione con i treni. Notiamo la stella simbolo dell’ex Jugoslavia un po’ storta, ma ancora lì. Raggiungiamo la fortezza di Golubac: oggi ci passa dentro la statale, i camion per poco non ci lasciano il tetto! Raggiungiamo Kladovo dove dormiamo in un tranquillo piazzale. Sveglia presto e trasferimento al confine con la Romania nella località chiamata “Porte di Ferro”, un tempo famosa per gli scogli affio- ranti dal fiume. Oggi un’enorme diga e la centrale elettrica più grande d’Europa domi- nano questa parte del Danubio. Entrati in Romania, una famiglia locale cor- tesemente ci aiuta nel cambio della moneta e a comprare la vignetta stradale obbligatoria. Visitiamo poi alcuni monasteri nella regione dell’Oltenia: il monastero di Hurez, patrimo- nio dell’Unesco, e il monastero Cozia fonda- to nel 1386. La mattina si parte per visitare una delle città più antiche della Romania: Curtea de Arges. Andiamo alla scoperta di una chiesa che risa- le al 1512-1517. La struttura è quadrata e si sviluppa verso l’alto con due campanili otta- gonali a spirale. Ci spostiamo fino alla chiesa Voivodale, edificata nel 1352 con struttura in pietra. Una signora si offre come guida, dan- doci un’accurata spiegazione degli affreschi in tradizione Bizantina. Proseguiamo passan- do per la valle dell’Olt e finiamo la giornata nel campeggio di Sibiu. La mattina prendia- mo l’autobus n. 13 per la città vecchia. Sibiu, soprannominata la piccola Vienna per la sua eleganza, fu un importante centro di commer- cio tra la Transilvania e la Valacchia, fortifi- GIRA LA RUOTA... ... DELLA SOLIDARIETÀ. QUELLA IN CAMPER PROMOSSA DA ARANCE DI NATALE. OBIETTIVO DI QUESTO VIAGGIO: PORTARE MATERIALI (E TANTO CUORE) A UNA PICCOLA SCUOLA MOLDAVA cata con 4 cerchie di mura e 40 torri abbastan- za solide da respingere i turchi per tre volte. In Piata Mica troviamo il “Ponte dei Bugiardi”: si dice che una bugia pronunciata su questo ponte ne provocherebbe il crollo (ma Ceausescu tenne qui un comizio e il ponte sopravvisse). Tornati al campeggio partiamo per Sighisoara, dove chiudiamo la giornata con un bel gelato nella piazza vicino a Casa Dracula. La mattina seguente saliamo nella parte alta della città, percorrendo una scalinata coperta da una tettoia in legno del 1642. Visitiamo la chie- sa “Bergkirche”: al suo interno vi è la porta della sala dei tesori, con una chiusura blindata del 1500. Scendiamo attraverso il cimitero. Alcuni nomi sulle pietre testimoniano la pre- senza di etnia sassone. Partiamo quindi per Brasov dove troviamo un bel campeggio. In serata ci regaliamo una gustosa cena al risto- rante con piatti della tradizionale rumena. Brasov è conosciuta per la sua posizione strate- gica, ben organizzata. La città offre molte comodità e in poco tempo si possono raggiun- gere i luoghi turistici. Il giorno seguente, dopo una breve passeggiata nel centro, decidiamo di salire con la funivia su un monte con vista panoramica sulla città. Tornati alla base ci si muove per Bucarest e la serata si conclude in campeggio con una tavolata insieme ai nostri compagni di viaggio. Terra di contrasti La capitale della Romania è piena di contrasti: case d’epoca bellissime e alberghi di lusso alternati a case che stanno a malapena in piedi. Ogni quartiere dispone di una piccola chiesa ortodossa. Arriviamo al palazzo del Parlamento, un complesso ritenuto per gran- dezza il secondo al mondo. Un inno alla mega- lomania di Ceausescu: 12 piani, di cui 4 sotter- ranei e un bunker nucleare, il salone di ingres- so lungo 100 metri, con interni sfarzosi. Dal popolo il palazzo veniva soprannominato “La Casa del Pazzo”. Concludiamo la giornata con la visita al Museo del contadino Rumeno. La strada verso nord-est ci porta a Braila, all’orfanotrofio “Il sorriso di Mariele”. Le suore ci accolgono con bibite e biscotti. Ci rac- contano la storia della struttura e il loro grande impegno per prendersi cura di bambini in diffi- coltà, liberandoli da condizioni di vita disuma- TURISMO MOLDAVIA 20-06-2011 10:50 Pagina 94

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TURISMO SOLIDALE - RO M A N I A E MO L D A V I A

94 CARAVAN E CAMPER CARAVAN E CAMPER 95

In alto, da sinistra, Baurci (Moldavia): all’arrivo in paese ci viene offerto il pane, simbolo dell’accoglienza; foto di gruppo dopo la Messa; materiali portati dall’Italia con ic a m p e r. Sotto, in senso orario, Baurci (Moldavia), una strada dopo la pioggia; lo striscione dell’associazione nel cortile della scuola; tutti al lavoro; dopo l’inaugurazionedella chiesa un po’ di festa; l’uscita dalla Messa celebrata con i riti cattolico e ortodosso contemporaneamente; ancora operazioni di trasporto materiali; i sorrisi dei più pic -coli ripagano di tutte le “fatiche”; i bambini della scuola felici con i doni di Arance di Natale.

testo di Suzann Jonsson e famiglia - foto di Orazio Cosentino e Carlo D'Ancona

Dal 3 al 27 luglio dello scorsoanno una decina di equipaggidell’associazione Arance diNatale ha intrapreso un altrogrande viaggio di solidarietà,

questa volta in direzione Europa dell’Est.Obiettivo: portare i materiali acquistati allascuola di un piccolo paese della Moldavia.Ecco il racconto di questa avventura.

Sulle strade della RomaniaFinalmente si parte! Dopo aver caricato inostri camper, riempiendo ogni spazio possi-bile, partiamo da Palazzolo dello Stella (UD),oltrepassiamo i tre confini tra Italia-Slovenia,Slovenia-Croazia e Croazia-Serbia, per giun-gere alla fortezza di Smederevo.Questa è costruita sulla riva del Danubio,malridotta da un’esplosione causata dai tede-

schi durante la Seconda Guerra Mondiale.Costeggiamo il Danubio e arriviamo a unvecchio ponte di ferro a senso unico in condi-visione con i treni. Notiamo la stella simbolodell’ex Jugoslavia un po’ storta, ma ancora lì.Raggiungiamo la fortezza di Golubac: oggi cipassa dentro la statale, i camion per poco nonci lasciano il tetto! Raggiungiamo Kladovodove dormiamo in un tranquillo piazzale.Sveglia presto e trasferimento al confine conla Romania nella località chiamata “Porte diFerro”, un tempo famosa per gli scogli affio-ranti dal fiume. Oggi un’enorme diga e lacentrale elettrica più grande d’Europa domi-nano questa parte del Danubio.Entrati in Romania, una famiglia locale cor-tesemente ci aiuta nel cambio della moneta ea comprare la vignetta stradale obbligatoria.Visitiamo poi alcuni monasteri nella regione

dell’Oltenia: il monastero di Hurez, patrimo-nio dell’Unesco, e il monastero Cozia fonda-to nel 1386.La mattina si parte per visitare una delle cittàpiù antiche della Romania: Curtea de Arges.Andiamo alla scoperta di una chiesa che risa-le al 1512-1517. La struttura è quadrata e sisviluppa verso l’alto con due campanili otta-gonali a spirale. Ci spostiamo fino alla chiesaVoivodale, edificata nel 1352 con struttura inpietra. Una signora si offre come guida, dan-doci un’accurata spiegazione degli affreschiin tradizione Bizantina. Proseguiamo passan-do per la valle dell’Olt e finiamo la giornatanel campeggio di Sibiu. La mattina prendia-mo l’autobus n. 13 per la città vecchia. Sibiu,soprannominata la piccola Vienna per la suaeleganza, fu un importante centro di commer-cio tra la Transilvania e la Valacchia, fortifi-

GIRA LA RUOTA...... DELLA SOLIDARIETÀ. QUELLA IN CAMPER PROMOSSA

DA ARANCE DI NATALE. OBIETTIVO DI QUESTO VIAGGIO: PORTARE MATERIALI (E TANTO CUORE) A UNA PICCOLA SCUOLA MOLDAVA

cata con 4 cerchie di mura e 40 torri abbastan-za solide da respingere i turchi per tre volte. InPiata Mica troviamo il “Ponte dei Bugiardi”: sidice che una bugia pronunciata su questo pontene provocherebbe il crollo (ma Ceausescutenne qui un comizio e il ponte sopravvisse).Tornati al campeggio partiamo per Sighisoara,dove chiudiamo la giornata con un bel gelatonella piazza vicino a Casa Dracula.La mattina seguente saliamo nella parte altadella città, percorrendo una scalinata coperta dauna tettoia in legno del 1642. Visitiamo la chie-sa “Bergkirche”: al suo interno vi è la portadella sala dei tesori, con una chiusura blindatadel 1500. Scendiamo attraverso il cimitero.Alcuni nomi sulle pietre testimoniano la pre-senza di etnia sassone. Partiamo quindi per

Brasov dove troviamo un bel campeggio. Inserata ci regaliamo una gustosa cena al risto-rante con piatti della tradizionale rumena.Brasov è conosciuta per la sua posizione strate-gica, ben organizzata. La città offre moltecomodità e in poco tempo si possono raggiun-gere i luoghi turistici. Il giorno seguente, dopouna breve passeggiata nel centro, decidiamo disalire con la funivia su un monte con vistapanoramica sulla città. Tornati alla base ci simuove per Bucarest e la serata si conclude incampeggio con una tavolata insieme ai nostricompagni di viaggio.

Terra di contrastiLa capitale della Romania è piena di contrasti:case d’epoca bellissime e alberghi di lusso

alternati a case che stanno a malapena in piedi.Ogni quartiere dispone di una piccola chiesaortodossa. Arriviamo al palazzo delParlamento, un complesso ritenuto per gran-dezza il secondo al mondo. Un inno alla mega-lomania di Ceausescu: 12 piani, di cui 4 sotter-ranei e un bunker nucleare, il salone di ingres-so lungo 100 metri, con interni sfarzosi. Dalpopolo il palazzo veniva soprannominato “LaCasa del Pazzo”. Concludiamo la giornata conla visita al Museo del contadino Rumeno.La strada verso nord-est ci porta a Braila,all’orfanotrofio “Il sorriso di Mariele”. Lesuore ci accolgono con bibite e biscotti. Ci rac-contano la storia della struttura e il loro grandeimpegno per prendersi cura di bambini in diffi-coltà, liberandoli da condizioni di vita disuma-

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ne e aiutarli a crescere ritrovando amore efiducia seguendo un percorso scolastico percrearsi un futuro dignitoso. Pernottiamo in unparcheggio ai confini della città. Sveglia pre-sto con l’obiettivo di raggiungere Baurci-Moldoveni in Moldavia. Dopo un po’ di stra-da arriviamo a Galati ritrovando il Danubio.Percorriamo la strada fino alla dogana diOceana dove ci vengono incontro il sindacodi Baurci e Anatoli, che ora lavora e risiede inItalia con moglie e due figli.

La scuola di BaurciDopo aver fatto spese al mercato di Cahulapprodiamo alla scuola di Baurci. I nostrireferenti locali ci fanno sostare in un pratovicino a un pozzo, abbeveratoio per le muc-che. I bambini locali ci fanno il bagno, i

nostri Erik e Valentina in pochi secondi liraggiungono e fanno subito amicizia imitan-doli allegramente. Poco distante nel boscoc’è un punto allestito per il barbecue e la stes-sa sera ci invitano per una festa: carne allagriglia, musica dal vivo e danze pazze. Ilgiorno seguente visitiamo le terme nella cittàdi Cahul dove ci godiamo un bel bagno alsole in piscina. Quindi torniamo alla scuoladove troviamo in nostro onore tavoli appa-recchiati e portate di cucina tradizionale.Dopo il banchetto visitiamo la scuola costrui-ta nel 1856, malandata ma ancora funzionan-te. Ospita 400 alunni dalle elementari allemedie e 100 bambini dal nido alla materna.Le maestre ci raccontano delle loro difficoltàe vediamo con i nostri occhi i loro tentativi dirimediare ai guai della scuola. Arance di

Natale ha fatto costruire e installare infissinuovi nella palestra e i camper portano mate-riali di vario genere: abbigliamento, materia-le scolastico, canaline elettriche, coperte,materassi e attrezzature sportive. Oggi siamoinvitati a partecipare all’inaugurazione di unachiesetta costruita da alcuni abitanti del vil-laggio. Per la prima volta viene celebrata unaMessa con rito cattolico e ortodosso contem-poraneamente, a rappresentare l’unità delledue religioni ancora ufficialmente divise. Inultimo, i fedeli ortodossi ricevono la comu-nione dal prete cattolico e tutti i presenti ven-gono benedetti dal Vescovo ortodosso, giran-do più volte intorno alla chiesa in simbolicaprocessione. Concludiamo la giornata conuna cena a casa dei genitori di Anatoli che ciraccontano la loro vita e i sacrifici fatti per

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Qui sotto: Baurci (Moldavia), una signora ci accoglie con dei dolci; Monastero di Agapia (Romania); Monastero di Hurez (Romania).Nella pagina successiva, in alto, in senso orario: Kladovo (Serbia), così si trasporta il fieno e gli uomini; Brasov (Romania), la piazza centrale; Monastero diCapriana (Moldavia); Sibiu (Romania), interno della cattedrale ortodossa. Sotto, da sinistra: Bucarest (Romania), alla fermata della metro; Curtea de A r g e s(Romania), foto di gruppo davanti alla cattedrale; giochi di società.

cercare di dare un futuro migliore ai propri figliin un paese dove le difficoltà certamente nonmancano. Ormai è arrivato il momento di salu-tare i nostri amici di Baurci e, di comune accor-do, per ringraziarli dell’ospitalità e generosità,decidiamo di far loro una sorpresa regalandouna cucina nuova per l’asilo nido. I locali cioffrono formaggio, miele e grappa locale cheacquistiamo volentieri.

C a rretti e auto di lusso Ci avviamo poi verso la capitale Chisinau,dove pernottiamo nel parcheggio di un ristoran-te. Un cugino dei nostri amici moldavi ciaccompagna nella visita della città. Il centro cifa buona impressione con strade ampie, pulite epiene di verde. Iniziamo la visita in un parcodove si trova una collezione di statue tra cui

quella di Stefano il Grande, considerato coluiche ha fermato l’invasione dei Tu r c h i .Passeggiamo nella strada principale dove sitrova il Parlamento, ora in disuso in quanto subìun misterioso incendio appena dopo le elezioni.Visitiamo la cattedrale e nelle vicinanze trovia-mo un mercatino pieno di oggetti dell’exUnione Sovietica. La nostra guida insiste nelfarci entrare al museo di Storia Naturale che sitrova in una bella villa d’epoca e che conservareperti fossili e interessanti diorami. LasciamoChisinau, riflettendo su ciò che abbiamo visto.In particolare risalta il contrasto tra un’ostenta-ta ricchezza e una grande povertà: ville chefanno invidia alle nostre e casermoni popolaridi stile sovietico, carretti trainati da cavalli eMercedes e Bmw ultimo tipo. Lasciata laMoldavia torniamo in Romania e pernottiamo

in un’area di servizio. Durante il tragitto perraggiungere Agapia si vedono le tracce dell’al-luvione del mese di giugno. Ad Agapia si trova-no due monasteri: Agapia din Valle (nella valle)e Agapia din Deal (sulla collina). Per raggiun-gere Agapia din Deal (il più antico dei due)abbiamo fatto un percorso di trekking in salitanel bosco. Il monastero in legno è circondato daun bellissimo giardino, un luogo davvero magi-co! Partiamo poi per raggiungere il monasterodi Dragomirna dove incontriamo un prete orto-dosso che gestisce una parrocchia in Svizzera.Ci spiega che abitualmente i preti si recano aDragomina per alcuni mesi durante i quali pra-ticano esercizi spirituali, scambiando esperien-ze e opinioni con i fratelli monaci. Dopo la visi-ta ceniamo e pernottiamo nel parcheggio sottoil monastero.

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Sotto, in senso orario: Baurci (Moldavia), festa campestre; Smederevo (Serbia), passaggio a livello;attraversamento pedonale per... oche; Baurci (Moldavia), prodotti tipici locali; Baurci (Moldavia), unadelle tante feste in onore dell’Associazione.

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La prima sosta del giorno seguente è aM a rginea, famosa per la produzione di terra-cotta nera. Procediamo poi alla volta di altridue monasteri, in particolare quello diMoldovita dove incontriamo una suora dav-vero speciale, di nome Tatiana. Ci fa daguida, dandoci importanti cenni storici eregalandoci anche qualche sana risata.Proseguiamo verso il passo Pristop a 1416metri, con sosta per la notte e cena in baita.La chiesa del passo è riccamente addobbata:uomini, donne e bambini indossano abiti dafesta ricchi di colore. Arriviamo a una malga.Due uomini ci invitano a entrare e assistiamoalla produzione del formaggio, con il metodotradizionale di cottura sulla brace, che civiene offerto insieme con un liquore di loroproduzione. Torniamo verso il camper maGianpaolo viene punto da un ape e il viso sigonfia istantaneamente. Al primo paese civiene in aiuto un poliziotto che ci guida a unospedale a 15 chilometri di distanza, senzaaccettare la benché minima ricompensa. Partiamo per l’ultima visita in Romania: il“Cimitero allegro” di Sapanta dove ognicroce di colore blu riporta un disegno e il rac-conto della vita del defunto. Raggiungiamo

l’Ungheria dove pernottiamo in un autogrilllungo l’autostrada che ci appare come unsogno dopo strade in cui c’erano più bucheche asfalto. Il contrasto tra Romania eUngheria si avverte subito: l’autostrada ciporta a Budapest dove raggiungiamo uncomodo campeggio. Ci spostiamo con gliottimi servizi pubblici e scopriamo una cittàallegra, con importanti monumenti e attrattiveper ogni gusto ed età. Sicuramente da nonperdere la visita agli storici bagni termali fre-quentati anche in inverno. Decidiamo di con-cludere la nostra permanenza al MementoPark, dove si trova una collezione di statuegigantesche del periodo socialista che troneg-giavano nelle principali piazze del Paese. Conla mente arricchita da tante esperienze, ricor-diamo luoghi, persone di cultura diversa, macon una grande generosità, operatori straordi-nari che lavorano per il bene del prossimolontani da casa, compagni di viaggio e milleavventure! Ringraziamo Arance di Natale eCarlo D’Ancona per averci aiutato a viverequesta esperienza unica. Un viaggio di solida-rietà che ci ha insegnato sopratutto a lasciarealle spalle il nostro ego per dare spazio ad unsentimento puro: l’amore per il prossimo.

L’ A S S O C I A Z I O N EArance di Natale è un’iniziativa di solidarie-tà, nata nel 1995 e gestita dall’Associazionedi Promozione Sociale “Arance di NataleO.n.l.u.s.”, basata sulla vendita di arance nelperiodo che precede il Natale e di marmella-ta durante tutto l’anno. I fondi raccolti sonodestinati a finalità umanitarie preventiva-mente individuate, in Italia e all’estero, connetta preferenza per realtà che riguardano ibambini. Le realtà cui devolvere gli aiutisono sempre scelte per conoscenza perso-nale e diretta, per essere assolutamentecerti che esistono effettivi stati di bisogno.Una volta individuata una possibile finalità,questa viene vagliata con apposite relazionie, se necessario, con sopralluoghi.L’associazione non invia soldi ma acquistadirettamente i materiali richiesti: attrezzaturesanitarie, medicinali, alimentari, vestiti,coperte e lenzuola, dentifrici e detersivi, gio-cattoli, penne e quaderni ecc. Infine, vengo-no trasportati gli aiuti con i camper dei socie con l'ausilio di furgoni e camion, per con-segnarli direttamente agli interessati. Info: www. a r a n c e d i n a t a l e . o r g

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