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Riproduzione vietata. Luigi Paternostro – Dizionario etimologico del dialetto di Mormanno. 1 Luigi Paternostro GLI ALTI BRUZI E IL LORO LINGUAGGIO Dizionario etimologico del dialetto di Mormanno Quinta edizione riveduta e ampliata Mormanno 2014 LETTERA B E C . FARONOTIZIE OTTOBRE 2014 .

GLI ALTI BRUZI E IL LORO LINGUAGGIO - faronotizie.it · Mormanno, proprio nel significato di ciarlatano che per estensione diventa persona inaffidabile. Nella cultura popolare il

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Luigi Paternostro Dizionario etimologico del dialetto di Mormanno.

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Luigi Paternostro

GLI ALTI BRUZI

E IL LORO LINGUAGGIO Dizionario etimologico del dialetto di

Mormanno

Quinta edizione riveduta e ampliata

Mormanno 2014

LETTERA B E C . FARONOTIZIE OTTOBRE 2014 .

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Luigi Paternostro Dizionario etimologico del dialetto di Mormanno.

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B La b in posizione iniziale si

legge doppia. bi a ba! (cat. be a ba lett. b + a = ba) = alfabeto. Un metodo pedagogico per insegnare la lettura, il fonico-sillabico, consisteva nellaccoppiare alle consonanti le vocali. Mio nonno, che frequent la scuola elementare tra 1870 e il 1880, impar a leggere cantando una filastrocca, quasi un motivo ad aria, che faceva cosi: b a ba, b e be, b i bi, b o bo, b u bu! Il metodo, usato anche in altri paesi europei, come appare dal riscontro con la lingua catalana, ebbe diffusione e successo. b(v)ni (sardo bennere) = viene. babbasni (ar. bab) = sciocco, incapace. babbilnia (dal semitico babi-lani o porta degli dei) = caos, disordine, confusione. babbuli,-tu, o bubbuli,-tu (gr.) = parlare con suoni incomprensibili; bofonchiare, borbottare. babbscia = fr. babouche; pantofola, pianella da camera di panno o di pelle. Anche scarpetta a maglia per bambini. baccal = merluzzo fresco o secco, salato; anche persona secca, magra e alquanto tarda nel comprendere: S nu baccal spunztu Sembri un baccal in ammollo, sei un rammollito. bacchtta (lat. baculus) = stecca di legno, righello. ba (fr. balle) = balla, sacco. bagscia (prov. ant. bagassa) = donna di cattivi costumi sguaiata e triviale. bagnarla = bacile ovale e profondo, un tempo di latta, oggi di plastica, serviva anche per fare il bagno ai bambini. baggghju (sp. baul ) = baule. baialrdu (it. ant. begolardo) = imbonitore, ciarlatano, chi racconta frottole, parolaio: Sei un Pu Baialrdu, si dice a Mormanno, proprio nel significato di ciarlatano che per estensione diventa persona inaffidabile. Nella cultura popolare il nome potrebbe essere stato assimilato al celebre filosofo e mago

Pietro Abelardo rimasto nella leggenda per varie e numerose imprese o potrebbe pure riferirsi a Pierre Terrail signore di Bayard, 1475-1524, celebre condottiero francese che incarn il tipico ideale del cavaliere senza macchia e senza paura. blici (ar. waliha) = 1. valigia 2. anche, con ironia, pancia prominente. banchtta (fr. bank) = deschetto, tavolino del calzolaio. bnna (gotico bandwa, sp. banda) = posto, luogo. bannra = bandiera. barbri = barbiere. barcni (longobardo balk) = balcone. bardsciu (ar. bardag fr. bardache) = giovanetto. barrcca = baracca. barni (provenzale bar) = barone: Vstiti zippni ca prisi barni. Lett. vestiti ceppo; sembrerai un barone. E il contrario del detto: labito non fa il monaco! brzamu (gr. ) pro-fumo, rimedio, sollievo. basci(rru) (fr., abat jour) = lume da tavolo. bscu (sp. vasco) = basco, berretto. bascglia (fr. bascule lett. battere il culo in basso) = bilancia a pi leve per equilibrare, con pesi piccoli, carichi pi volte maggiori. basilic (gr. lett. erba dei re; lat. basilicum) = basilico. bastnti = bastante. basultta = accoppiata carna- le. bavtta (fr. bavette) = bava-glino. bccu (lat. bucca?) = suc-chiotto, tettarella. bu (sic. beddu) = bello. bllu = bello. bemlle (lett. abbassamento di un tono musicale) = movimento lento: A ddu vai cu su bemlle = dove vai cos lentamente. Camnasi cu lu bemlle = cammini con molta lentezza.

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bni = bene: Cu ti v cchj bni di mmma lu cri tingnna. Chi dice di volerti pi bene di mamma il cuore ti inganna. benimju! (lett. bene mio!) = che bellezza; sono felice. b (gr. ) = vivo, ci sono, passo la vita, esisto: Come stai? Bi ! Cos cos, n bene e n male. bima (lat. blada) = avena. bibbir (fr. biberon) = poppatoio. bifana (gr. -) = epifania: Ttti li fsti jssiru e vinssiru, ma Psca Bifana no mi vinssi. Tutte le feste andassero e venissero, ma lEpifania non venisse mai. Una vecchia credenza popolare vuole infatti che tale festivit coincide per i defunti con un giorno di pre giudizio universale ed quindi da temere. Non bello andare allinferno prima del tempo! bfaru (lat. biferus lett. che porta due volte, d frutto sia per la carne che per la lana) = giovane agnello. bimbirimb (cat. bimbirim-boies) = futilit. binidca! (lat. benedicat Deus) = 1. benedizione! 2. che abbondanza! birlccu (fr. berloque) = ciondolo a medaglione nel quale spesso inserita una foto; brillante sullanello. bir (fr. bureau) = cassettone. bircciu (sp. birlocho, lat. birotulum) = veicolo a due ruote piuttosto pesante usato per il trasporto di cose. birrtta (provenzale berret) = berretto bisci (fr. bijou) = gioiello, ninnolo, tesoro. bisculu = il secolo o i secoli scorsi: S du bisculu. Hai una mentalit antica, arretrata, superata, anacronistica. bisinsi, o bisinssi (dallinglese business = attivit economica e commerciale); complesso di affari: A Mormanno il termine stato introdotto da compaesani emigrati negli Stati Uniti dAmerica. bivicu (lat. vivarium) = vivaio.

bivri (lat. bibere) = abbeveratoio. blffiti e blffiti = voce onomatopeica indicante indecisione nei movimenti o nello spostamento di oggetti da una parte allaltra; anche: modo di parlare saltando da palo in frasca senza un costrutto logico. blsa (fr. bouse) = camiciotto di tela di cotone. bccia, bocciaru (lat. boccia) = 1. garzone 2. ragazzo immaturo. bbi, anche vi = vuoi: Chi bbi? chi vi? Cosa vuoi? bna (lat. bona) = bisnonna bonasra = buonasera bonsignri anche mansignri = per antonomasia il vescovo. btta (sp. bote) = colpo: Si cchj nnti vi, cchj btta pgghjasi. Traduzione Se pi vai avanti pi accusi colpi. Il proverbio riferito quasi esclusivamente allet. E indubbio infatti che pi essa avanza, senectus ipsa morbus, e pi si va incontro ai suoi colpi. Il detto si pu comunque anche applicare a tutta la vita. I colpi sono le difficolt che sincontrano nel rapportarsi con gli uomini o con la stessa natura, in definitiva sono tutti quegli ostacoli di cui cosparso il sentiero dellesistenza. bvi = buoi. brachissni (lat. brac, arum) = mutande. branctu = cfr. Sntu Franctu; da Pancrazio (?) brign (forse dal fr. beignet) = non infatti il bign ma una pasta di casa tagliata a cubetti prima fritta e poi messa nel brodo. Il piatto era servito come antipasto nelle feste principali. brllu (lat. ebrius) = ebbro. brcca (gr. , lat. brocc) = vaso di terracotta, caraffa. brudta = acqua torbida e sporca. bruttni = molto brutto. b b b (voce onom. mediata dallabbaiare del cane) = brontolio minaccioso, vociare che alla fine si calma. ba (lat. boa) = ferita.

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butta (fr. boite) = barattolo per conserve. bucli (gr. ) = boccale. bucccciu (lat. bucca) = barattolo di vetro. bufftta (fr. buffet) = tavolo da pranzo. buffittni (sp. boleto) = ceffone, sberla. bgia (fr. bouge, ital. ant. bolgia) = tasca, saccoccia. bullittni (lat. bulla) = chiodo con larga capocchia conficcato nelle suole delle scarpe. bunrma (lat. bona alma) = buonanima.

burdulsi (fr. bord) = bari-lotto. burrcu (fr. burrique) = asi-nello. busca (provenzale bauzia, ted. bosartig) = bugia, menzogna. buscirdu = bugiardo. bssu (lat. buxus) = albero del bosso. butrru (gr.-) = ca- ciotta a forma di pera ripiena di burro. buzzar,-tu (ar. bus ra lett. perle false) = imbrogliare, truffare, beffare, ingannare.

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C chjc,-tu (lat. plico, as) = piegare, curvare, abbassare. cchirichitt = antico gioco di ragazzi simile al nascondino. c (lat. quare) = perch. cac,-tu = defecare, spor- care, imbrattare, macchiare: Si Cla cacva, no mura. Se Nicola avesse defecato, non sarebbe morto. La constatazione, legata ad una medi- cina permeata di tradizionali compor- tamenti quasi magici se non rituali, mostra una conditio sine qua la stessa vita non avrebbe potuto essere recuperata se non da questa azione. E una sconfitta dellimpotenza del- luomo di fronte a certi fenomeni. Il povero Nicola morto! Non si liberato! La frase usata anche metaforicamente e nel senso di una constatazione amara di una o pi situazioni di vita. Se le cose avessero preso una piega diversa non ci saremmo trovati al punto in cui siamo. Qui si possono fare molti esempi, dal pi banale al pi impegnato: Se avesse portato lombrello Se non si fosse sposato Se avesse lavorato e quanti pi se nha se ne metta! cacti = feci. cacatru = gabinetto, orinale, cacatoio: A Mormanno prima della costruzione della rete fognaria esistevano alcuni posti, cacatri, prefissati o usati da tempo. Erano collocati in parti strategiche del paese e servivano i rioni ad essi afferenti. La mrgia di li Calnghi serviva il 2 e 3 vico Santa Sofia, il vicolo 1 ed il 4 disponevano del cacazzru di tale Zz Francscu. Gli abitanti della Costa di vsciu (rione Trra, Snta Catarna, e Snta Billnia) andavano dopo la mrgia d Sciuvta. La Csta di Ssu, usava il terreno posto arri alla Nunzita, gli abitanti di SantAnna, andavano a llu Vani, quelli della Tirrtta, a lla Muntagna. quelli di Sntu Lavrnzu e Sntu Bisi, a lla Ptra Jnga. In queste stesse localit venivano svuotati cantari e pisciatri. Era un bel lavoro! A proposito di cacatri qui voglio ricordare un costume di vita. Fino alla met degli anni quaranta i calzolai mormannesi tra le tredici e le quattordici si riunivano in piazza e in gruppo andavano a fare una passeggiata che terminava a la ptra jnga ove depositavano gli elaborati intestinali. Era una bella trovata! Vedi pure Come si orinava a Mormanno a pag. 156 e seguenti di Uomini, tradizioni, vita e costumi di Mormanno, sul mio sito web.

caczza = paura che spinge a defecare. cacaizzu (parola composta da caca per cacare e izzu vd.) = persona instabile cacara = diarrea. Di color verde. Cfr. virdulna. cacafrra (sp. cagaferra) = re- sidui ferrosi della fucina, loppa. cacagghj,-tu (fr.cacailler) = tartagliare. cacgghju = tartaglione. cacari,-tu (sp.cacarear) = il verso della gallina quando annunzia di aver pronto luovo. cccavu (gr.) = caldaia. caccava = recipiente per vari materiali. Cfr. cccavu. cacchiavta (lat. caput + vultus) = giravolta. ccchju (lat. capulum) = cappio. ccchju = cazzo. Termine usato in locuzioni triviali. cccianni cpu! = sbrigatela! Trova il bandolo! cachttu (lat. cachectes) = uomo di bassa statura e di debole costituzione. ccia (lat. acca) = acacia. cco, cachssu = diospero cacmmaru (gr. + lat. morum) = la pianta e il frutto del corbezzolo. cacni (gr. + ) = lett. che sta presso il vino; cocchiume. cu = callo. cafni = contadino incivile, ineducato. Persona, grossolana, rozza. E una voce propria dellItalia meridionale (napoletano, siciliano e calabrese). Il vocabolo forse di origine osca (Battaglia, UTET). Eusato in modo ingiurioso. A Mormanno con esso vengono generalmente chiamati i contadini. cagghja = adolescente ap- pena in pubert.

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cagligliari = generico piatto di contenuto succulento. cajnza (lat. caio, as) = animella. calnca (gr. ) = posto scosceso e franoso, dirupo. calandra (lat. caliga) = 1. scarpa fatta di vegetali; sandalo. 2. (gr. ) uccello simile allallodola che imita i canti altrui. caldarlla (lat. caldaria) = secchio per la calcina. calma (sp. calima) = calma, flemma. calpso (gr. ) = euca-lipto. calivinru (lat. calamistrum) = persona alta e magra. calscia (fr. galoche) = 1. soprascarpa di gomma; 2. in senso dispregiativo, persona floscia ed inetta. caluma = camomilla. camarrni = euforbia. camstra (gr. ) = catena del focolare. camnu (gr. cami-nos) = caminetto; canna fumaria. cmiu (fr. camion) = auto-carro. cmmara (gr.) = camera. cammar,-tu (tardo latino cammarare) = mangiar carne il venerd o nei giorni di stretta vigilia. cammarnu = camerino. cammsa (ar. quamic) = cami-cia. cammisla (sp. camisola) = panciotto. camp,-tu (sp. campar) = vi-vere: Cu v dirttu, cmpa affrttu. La persona onesta vive male. campna = campana: Campna snta, ricgghjiti a cu ti sna e n a c ti snti. Campana santa porta via chi ti suona e non chi ti sente. Il detto serviva ad esorcizzare il suono lugubre delle campane a morto rispedendo al mittente, lincolpevole campanaro, il cattivo presagio. campanru = 1. campanile; 2. chi suona le campane. cmpa (gr. ) = bruco. campali,-tu (lat. campus) = vivere alla giornata: V campilinnu = vive di espedienti campusantru = custode del cimitero. campusntu = cimitero. camul,-tu (ar. qaml-a) = tarlare. cmula = tignola, tarlo.

camultu = roso dai tarli. camrra (ar. humur sp. camorra) = camorra. canriu (dal lat. cano, is, cecini, cantun, canere cantare e pure dallit. canario) = passeraceo oriundo delle Canarie: Ha colore verde o giallo. Canta melodiosamente. Si alleva anche in gabbia. E prolifico. Tra gli ibridi si collocano il verdone (in dialetto maiulnu) e il verzellino (in dialetto virzillinu). Il suo nome scientifico Serinus canaria. Si dice virzillinu anche ad un bimbo carino e vispo. cantu (lat. cum-gnatus) = cognate. cancarsa (lat. cancer) = cancro; anche con senso di meraviglia: cos questa cosa tanto terribile! canca, cancu (lat. cancellus) = 1. piccola grata o inferriata formata di sbarre; 2. cancello. cangaru = peperone piccante. cangari ncructi = peperoni secchi e fritti in abbondante olio. cangarja = (gr. )1. cancrena 2. irrequietezza. cngaru = cancro, cancrena. cangarsa (ti v fa na) = ti venga un cancro. cngia (fr. cage) = gabbia. cangi,-tu (fr. changer) = cambiare. cangirru = scambio. cni = cane.

I sette cani. Venerato a Mormanno, a SantAntonio di Padova dedicato, tratto dai tanti siqueri, un famoso responsorio. Prima che sparisse il latino dalla liturgia, si cantava in quella lingua. Il testo (Si quaeris miracula, mors, error, calamitas, daemon, lepra fugiunt, aegri surgunt sani. Cedunt mare, vincula, membra resque perditas; petunt et accipiunt iuvenes et cani), era di non facile comprensione specialmente per i devoti popolani che lo ripetevano in forma maccheronica. Ne venivano fuori strane interpretazioni che andavano al di l di ogni relazione con il significato e valore della preghiera. Apparivano lepri che fuggivano e sette cani che le inseguivano (lepra fugiunt, iuvenes et cani). Questo sette veniva fuori dalla contrazione della s finale di juvenes e dalla successiva sua unione con la congiunzione et da cui set poi trasformato in sette. I poveri cani (gli anziani) difficilmente raggiungevano la fuggitiva lepre che era invece quella terribile malattia, la lebbra, la pi antica del mondo, per sconfiggere la quale sinvocava il Taumaturgo! Questa moltitudine di animali che accompagnava il Santo in processione gli dava una reputazione maggiore di quella attribuita a San Rocco che di cani ne aveva uno solo. Ed era anche piccolo!

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cani,-tu (lat. canis) = bistrattare; trattare come un cane. cangghja (lat. canic) = 1. crusca 2. forfora. cangghja i srra = segatura. cannu (plu) (ar. hanin) = peluria giovanile sulle guance che precede la crescita dei peli da barba. cnna (gr. ) = 1. gola; 2. regolo: Misura di una catasta di legna lunga m..4,24, larga e alta m.1,06. Quando il sistema metrico decimale non era ancora la misura ufficiale, la pi nota misura di lunghezza era il prmu che corrispondeva allincirca a 26,5 cm. quale distanza intercorrente tra il pollice e il mignolo di una mano di adulto tesa e poggiata su un piano. Le misure della catasta di legna o cnna derivavano dal prmu ed erano tutti suoi multipli. La cnna di lnna era lunga 16 prmi, alta e larga 4. Infatti cm.26,5 x 16 = m. 4,24 e cm.26,5 x 4 = m. 1,06. canncca (ar. hannaka) = collana. cannaltta (lat. canalis) = cunetta. cannamli (lat. canna + mel) = canna da zucchero: Il cannamli, coltivato fin dal 1500 a Tortora marina e nei territori dell'attuale Praia a Mare fu, per molto tempo, una delle principali risorse economiche della zona. cannartu = goloso. cannarrni = con il termine, accrescitivo del vocabolo greco , sono indicati la laringe, la faringe e le porzioni cervicali della trachea e dellesofago. cannta, cannata (lat. da canna) = brocca, piccolo cratere fornito generalmente di un solo manico. cannavla (lett. lat. canna + vula o gula voglia, desiderio) = golosit. canni = cannelli. Pezzetti di canna, appositamente adattati, che si infilano nelle dita della mano sinistra (mignolo, anulare, medio e indice) per proteggerla dai ripetuti e violenti colpi della falce manovrata con la destra. Cngia canni : lett. cambia la posizione degli attrezzi. Quando il mietitore si stancava di lavorare con la destra adoperava la sinistra spostando su quella mano falce ed oggetti. Il detto riferito alle persone significa che se queste cambiamo le carte in tavola ci si trova di fronte a gente instabile, voltafaccia, fedifraga di cui bisogna ben guardarsi. cannla (lat. candela) = candela.

cannilri = candeliere; persona alta e magra. cannilra = candelora. Si chjvi e nvica pi Cannilra, vrnu j ssutu fra. Se piove o nevica per Candelora dellinverno siamo fuori. cannzzola o cannzzu (gr. ) = graticcio. cannlu = 1. piccola canna 2. astuccio. In relazione al primo significato si tratta di pezzetto di canna pari allo spazio che intercorre tra un nodo e l'altro del fusto. Per il secondo, si parla di un astuccio di canna contenente atti o documenti avvoltolati e conservati anticamente in appositi vasi di creta e poi anche presso un pubblico notaio, per far valere la volont del depositante, specialmente in materia di eredit. Crta cnta 'ncannlu. Latto, la carta racchiusa nellastuccio; cnta, cio espone senza reticenze o trucchi , la volont del suo estensore. cannccia = stelo del grano o delle graminacee in genere. cannultti = nome dato ad un dolce tipico forse diminutivo di cannlu per la forma che gli si d durante la lavora-zione. Preparazione dei cannultti. Ingredienti: 1 kg. di farina; 8 uova; 8 cucchiai di zucchero; un etto di olio; una

buccia di limone. Dopo un lungo impasto, se ne prendono circa 20/30 grammi e si prepara un cilindretto di 15/20 cm. che si avvolge su un cannello dandogli la forma di una doppia esse. Si uniscono i bordi e si posa il prodotto sulla spianatoia. Qui con una

lieve pressione e con un contemporaneo movimento rotatorio si modella la pasta dandole la forma di un pezzetto di canna di 8/10 cm. Se si vuole dare al dolce una veste pi artistica, si pu usare la pittinssa (cfr.). Una volta pronto, u cannulttu verr fritto in olio abbondante fino a indoratura, quindi spalmato di zucchero. cntaru (lat. cantharus) = barilotto, orcio, vaso da notte. cantrru (lat. canere) = capacit degli organi della fonazione di emettere voce risuonante. cantinri = oste: Quannu u cantineri j alla porta, u vinu j actu. Letteralmente. Quando il cantiniere sulluscio, il vino aceto. La clientela o i bevitori amano il buon vino che non si trova in un locale scarsamente frequentato tanto da permettere allloste di starsene sulluscio aspettando larrivo di avventori. Ricordo le cantine di Mormanno frequentate come lo sono oggi i pub. Erano il raduno degli artigiani, degli operai, anche di tanti perdigiorno. La sera dei giorni di festa non cerano posti a sedere. Si contrattavano lavori, si prendevano impegni, si giocava a carte, si fumava e laria era ammorbata e puzzolente. Due erano i giochi tradizionali e tipici:

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la morra e il padrone e sotto. A volte i perdenti se ne stavano dolenti e puntigliosamente decisi a vendicarsi con i pi fortunati. Raramente scoppiavano risse, ma a volte il vociare era cos alto che si sentiva da lontano. La morra, in dialetto mrra, era ed un gioco antichissimo e popolare. Si svolge tra due giocatori posti uno di fronte allaltro che protendono nello stesso istante una o pi dita della mano gridando un numero inferiore a 11 e cercando di indovinare il totale delle dita distese. Se non si distende nessun dito, la mandata vale zero. Il padrone e sotto invece un gioco ad ampia partecipazione. Ricalcava la romanesca passatella. Vi erano pure i due arbitri (uno nella veste di padrone del bere e di invitare a farlo) ed uno di sotto (che poteva contrastare le scelte e proporne altre). Il vino veniva acquistato prima, da tutti. Per la verit la vera essenza del gioco era quella di non far bere qualcuno della compagnia. Questa situazione era la somma di tanti articolati e a volte strampalati discorsi che il pi delle volte finivano in liti che procuravano risentimenti anche oltre i confini della cantina. Per i suoi rischi il gioco vietato dalle leggi di pubblica sicurezza. Torniamo alle cantine. Vi si vendevano anche vini di privati. Per tale occasione vicino alla porta si metteva un ramo di sempreverde, a frsca, che indicava tale avvenimento. Qualcuno la metteva sulla soglia del proprio bottaio o sulluscio di casa. Come se dicesse est est est, il mio vino migliore di quello di Montefiascone! Questa vendita privata ripagava le spese sostenute e permetteva alla famiglia di incassare denaro fresco in vista dei lavori che la conduzione della vigna richiedeva. Vigna e ortu, ommini mortu, recita il proverbio antico a significare che le due colture richiedono una presenza costante e attiva. A Mormanno vi erano numerose cantine, come del resto in tutti i paesi del meridione. Per inciso, quando assunsi servizio in qualit di direttore didattico di prima nomina a Cerchiara di Calabria, 1 aprile del 1970, vi erano 36 bettole, una delle quali divenne la mia trattoria quotidiana. Vi si cucinava ottimamente. Io non sopportai a lungo le spezie ed il peperoncino che mi procurarono una fastidiosa ulcera gastrica. Tornando alla Mormanno degli anni 50, mi piace anche ricordare i cantinri del tempo. Erano: afalnti, Vincenzo Sangiovanni e figli Mario ed Antonio, Zumbangu, Giuseppe De Franco, U Farchttu, Fedele Armentano, Cssu Cssu, Vincenzo Armentano e suocero Biagio, Ncapapiccini, Costantino Ac- curso, Mazzara, Francesco Mazza- fera, U Mru, Carmine Cantisani, Varla, Giuseppe Perrone, e altri che non ricordo . Se losteria era gestita da un macellaio si potevano gustare, ippici (trippa) con il contorno di cangari ncructi (peperoni secchi e poi fritti), ficati, (fegatini di capretto o di agnello soffritti) mazzacrdi, (involtini fatti con le interiora di ovini e caprini lattanti cui si avvolgeva qualche pezzetto di fegato), cculi, (ciccioli secchi o messi nella sugna), ctichi ncantarti (cotenna di maiale conservata in salamoia in vasi di creta, il cantaro), ed altre leccornie di cui s veramente perduta la memoria. Queste cantine vendevano non tanto il vino locale che non sarebbe bastato a soddisfare i bisogni, quanto quello

importato. Negli anni Cinquanta tra i diversi fornitori sera guadagnata lesclusiva la ditta Bellizzi di Frascineto sia per la puntualit delle consegne che per la ottima qualit del prodotto. I bevitori incalliti aspettavano questi arrivi quasi con ansia. Erano i mbriacni, i bevitori accaniti, dagli occhi rossi e piccini, dalle voci cavernose, dalle labbra segnate da una riga violacea e dalla bocca impastata dal tabacco e quasi dalla gromma. Ne ricordo uno in particolare che passava per via G. Rossi, la strada dove abitavo. Era un omone alto, muscoloso, un contadino infaticabile. Una volta la settimana beveva tanto da ubriacarsi. Rientrava a casa a tentoni. Con le braccia alzate come le ali di una aereo camminava poggiandosi sui muri che delimitavano la strada e, barcollando paurosamente, li toccava ora a destra ed ora a sinistra alla ricerca di un equilibrio instabile. Poi iniziava un dialogo con i suoi enormi piedi raccomandando al destro di avanzare piano e con molta circospezione e al sinistro di restare fermo. E cos continuava col sinistro guadagnando faticosamente posizioni. Lacciottolato risuonava per lo scalpiccio procurato dalle scarpe chiodate. Franc, bna ntti! Buona notte, rispondeva Francesco aprendo con forza gli occhi e spalancando la sua enorme bocca da cui, anneriti e ondulanti, facevano capolino i pochi denti rimasti! cantunra (sp.canton) = pietra dangolo. canzrru (lat. cantherius ar. hinzir) = persona o animale di temperamento volubile e puntiglioso. canzna = canzone. capabbtu (lat. caput + volvere lett. volgere da capo, ripiegare) = ultima parte del solco prima di rigirarsi e tracciarne un altro. Quando si lavorava la terra con laratro a chiodo e la spura era lunga, arrivati al capabbtu si sostava un po' e, mentre il parcchiu riposava loperaio rifiatava e si rifocillava bevendo un buon bicchiere di vino generoso. capaccrru (lat. caput + cerniculum) = il cervello, quale punto pi alto e pi eccelso della testa. capaffcu (lat. caput + focus) = alare. capaggttu (lat. caput + captum) = malattia che piglia al capo producendo infiam- mazione al cervello. Colpisce i cavalli. capnnu = capanno per la caccia agli uccelli migratori o per altri usi. capartru (lat. caput + artium) = caporione. capattmbu (lat. caput + temporis) = autunno. capra (lat. caput) = antica parrucchiera, pettinatrice. caprbiu = puntiglioso, testo- ne.

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cpi, captu (lat. capere) = trovar posto, entrare: Dante Purg. XVIII, 60 merto di lode o di biasmo non cape. capcchju (lat. capitium) = capezzolo. capiru = venditore ambu- lante che comprava capelli per far parrucche. capira (sp. cabellera) = chioma folta. capu (lat. capillum) = capello: In un frammento poetico di Mecenate leggiamo: pexisti capillum, ornata pumice expolitum pettinasti i tuoi capelli dopo averli puliti con pomice adornatrice. capiscila (sp.capichola) = fettuccia. capzza (lat. capitium) = cavezza. capcchja (lat. caput) = 1. testa di uno spillo, di un chiodo o altro 2. glande. capticu (lat. caput)= testardo, difficile a capirsi, duro di comprendonio. cppa (sp. capa) = mantello a ruota (vedi ferrilu). cappa (gr. ) = osteria, bettola. cappu (lat. cappellus) = = cappello. cappiru = cappellaio. cappttu = palt. cpu (lat. caput) = 1. capo, testa, bandolo: 1. Non tngu cpu , Non ho memoria. 2. Caccinni cpu. Risolvi il problema. cpu frsca = persona di spirito che pensa a scherzi ben architettati, a giochi, a cose diverse dalla normalit. capudnnu (lat.caput + annus) = capodanno. capurli (lat. capora) = caporale; capo di una squadra di operai: I caprali, fino agli anni cinquanta, assoldavano le donne per la raccolta delle olive e le portavano a Rossano, Cassano Ionio, Sibari o in altri posti, alla marna, come si diceva. Lesperienza era quasi sempre negativa, sia per il vivere in comunit, sia per i disagi abitativi, sia per la paga che veniva loro lesinata. caputstu = caparbio; testar-do. Per antonomasia: lasino. Con ciucciu e caputstu si indica chi veramente cocciuto ed insuscettibile di qualsiasi miglioramento.

capuzz,-tu capuzzi,-tu = aver la testa appesantita dalla sonnolenza. capuzzni (sp. capezudo) = 1. che sta a capo; 2. testone ed ostinato. cararni (lat. calideronem) = grossa caldaia. caraviisi = panno molto grossolano, ricavato da lana nera. carc,-tu (lat. calcare) = conficcare carcgnu (lat. calcaneum) = calcagno. carcailu, o anche carcarru (lat. calcarius) = fornaciaio: A llurtimu mi fci carcarru. Gna ni fci e mi rimsi crda Alla fine mi feci fornaciaio; feci una sola fornace ma la pietra non divent calce. E il lamento di una persona iellata che nella vita ha esercitato diverse attivit, tutte mal riuscite, come lultima, pi umile, quale quella del fornaciaio. carcra (lat. calcaria) = fornace. carcara (voce onom. che indica il gracidare car car) = rana verde. carcari,-tu = essere caldo come una fornace accesa. carcari i frvi = aver febbre alta. cardaca (gr. ) = grande malore dovuto a dispiaceri; palpitazione; smania, affanno, diffuso formicolio. cardalnu = cardatore di lana. carda (lat. cardus) = variet commestibile di cardo. cardii = uccellare alla ricerca di cardellini. cardiiatru = posto scelto per la cattura dei cardellini. cardu, o cardllu (cardue-lis carduelis, o anche cardellus) = cardellino: Fascia alare gialla; testa nera; faccia bianca e rossa; lungo al massimo 12 centimetri. Si alleva anche in cattivit. Ricordo che a Mormanno si andava a cardii a San Michele. Vi erano degli esperti che preparavano il vischio dopo averlo divelto dagli alberi di cui parassita e lo friggevano con olio e pece ricavandone un succo appiccicaticcio. Con la mistura pronta si recavano al cardiiatru ove attendevano il passo o il raduno dei cardellini e preparavano dei finti alberi ai cui rami spalmavano la mistura in attesa che su di essi si ponessero gli uccellini. Questi, erano indotti a scegliere tale pania perch attratti dal canto di uno o pi compagni tenuti in gabbie nascoste da ampio e numeroso fogliame o coperte da teli. Qui mi piace pure ricordare che alcuni esperti uccellatori facevano accoppiare il cardellino con il canarino ottenendone un cardu ncanaritu, cio un ibrido

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che sommava le virt canore di entrambi i genitori. Le nonne, per ottenere attenzione dai bimbi, proponevano loro un giochino che doveva servire, credo, a stimolare alcuni movimenti degli arti inferiori. Ecco la sequenza della nenia: Pedi pidllu, hjiuru di cardllu, cardllu e cardillnu, dmi lu pdi chi dico iu. Piede piedino, fior di cardellino, dammi il piede che dico io. Con cardiiatru pure indicato un luogo di riunione di giovani innamorati che amoreggiano come i cardellini. Famoso il dipinto di Raffaello raffigurante la Madonna del Cardellino. cardni (cardus nutans) = cardo rosso. cria (lat. caries) = processo distruttivo dei denti. caristsu (lat. charistia) = carivendolo, strozzino. carivargna = una specie di lana ottenuta dallincrocio di arieti gentili e pecore rustiche, pi produttive e meno bisognose di cure. carivnnulu = chi vende maggiorando i prezzi. carivgnu (lat. carbunculus) = pustola carbonchiosa; fo-runcolo. carivunra (lat. carbonaria) = 1. carbonaia 2. locale ove si conserva il carbone 3. posto sporco ed oscuro. carivni (lat. carbo) = carboni. carlnu = moneta del regno di Napoli fatta coniare da Ferdi-nando I dAragona (1423 -1494): A grnu e lnu n sparagn carlnu. Non essere avaro nel comprare grano e tessuti. carmta (lat. carmen) = campo di stoppie i cui steli sono fitti come i denti del pettine detto appunto carmen. carmini,-tu (lat. carminare) = pettinare la lana. carnazzri (sp. carnicero) = macellaio. carnri (lat. caro) = carniere. carnulivru (lat. carnem leva- re) = carnevale: Carnulivru fi di li cuntnti: cu ppi tntu e cu non ppi nnti. Carnevale fu un buontempone che ad alcuni diede tanto e ad altri nulla. carntu = carnoso. carcchja (ted. med. knochen) = colpo dato sulla testa con le nocche delle mani. cargna (prov. caronha) = 1. vigliacco 2. cadavere puzzo-lente e in avanzato stato di putrefazione. carta (Daucus carota) = carota.

carptu (gr. ) = butterato. crpinu (carpinus betullus) = carpino. carrcchju (gr. v ) = botticella, barilotto. carrra, carrarzzi (lat. carrus) = sentiero, viottolo. carrara, carrra = viot- tolo, sentiero, percorso, car-riera. carrtta (lat. carrus) = 1. carro, barroccio; 2. cosa malandata, inservibile. carri,-tu (sp. acarrear) = trasportare con carri o altri mezzi; anche portare sulle spalle o con le braccia. carrittri = carrettiere. carta = involucro fatto da ostie ottenute con fior di farina ove veniva messo il medicinale galenico fornito e preparato dal farmacista. cru (lat. carus, Plinio, Cicerone) = costoso; anche: amato. carcchjaru (lat. carus + clarus) = chiaramente caro. Cos detto chi vende la merce con alti prezzi: A rrbba du carrucchjru si la mngia lu sciampagnni! Tutto quello che lavaro ha accumulato distrutto dal prodigo. crula = tarlo. carul,-tu (lat. caries) = tarlare, corrodere. carus,-tu (provenzale cara) = tosare, schiomare. carusa = grano dalla spiga senza reste, di colore chiaro, ricco di amido e ottimo per i dolci e per il pane: Attecchisce meglio in montagna. In pianura e soprattutto nelle marine si semina il grano cappelli o il regina, ricchi di glutine e usati nella preparazione di paste alimentari. Il tipo di grano ricordato tra i pi antichi della zona di Mormanno. carusu (lat. carus + sedeo siedo e sono caro (?) = salvadanaio. carsu = rapata, tosatura. casalicchjri (lat. casalis) = I mormannesi che vivono nel rione Casalcchio. Sono anche cos chiamati gli abitanti di S. Nicola Arcella. cacavi (cascare e divelle-re?) = fioroni. casctta = scatoletta, cassetta. cscia (lat. capsa) = cassapanca. casciamgna = grossa cassa per contenere pi disparati oggetti e/o anche derrate:

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La c. si posava direttamente su pavimento. Era parte essenziale del corredo come pure lo erano altre pi piccole, i cascici posate invece su i pedi i sta (vd.). Acchjna acchjna fra Giuvnni v ca n celu ti v Gis; prima acchjna a casciamgna e po acchjanatnni tu. I versi riportati venivano cantati con un motivo ad aria, cio un motivo impovvisato che rispettava solo un ritmo binario. Essi si riferiscono a questa situazione. La Signora che nelle ripetute assenze del marito si consolava con frate Giovanni, accortasi che il marito stava per rientare, esortava il suo drudo ad allontanarsi attraverso la cappa del camino sollecitandone lascesa, acchjna acchjna, senza dimenticre la csciamagna evidentemente piena di roba. cascini (fr. caisson) = cassone. casntaru (gr. - antica voce dorica poi della

Magna Grecia) = verme della terra. casicavru = caciocavallo.

casnu = casa di campagna, villino. castagnra (lat. castanea, anche gr. ) = albero del castagno. castgni crci = (lat. curtus) castagne pistoiesi. castgni nzrti (lat. sertum) = una specie di marroni di for- ma ovale e dalla farina dolce. Un tempo venivano infilate a m di grani del rosario, da cui forse il nome. castagnla (sp. castanuela) = battola, crepitacolo. castagnli (sp. castanetas) = schiocco della dita. castillna = catafalco: La castillna reggeva le candele durante le esequie. Era a tre strati e corrispondeva alle tre classi del funerale, ognuna delle quali aveva un prezzo. In prima classe tutta la castillna era accesa, la messa era cantata da tre preti che poi accompagnavano il feretro fino alla sepoltura. In seconda classe erano accese due postazioni; la messa era pure cantata, ma da un solo prete. La salma veniva accompagnata fino alla porta dingresso del cimitero. In terza classe era acceso solo lultimo piano. La messa era letta e celebrata da un solo sacerdote che accompagnava la salma fino a Cappalnga. (Localit sula via Faro prima della salita pi ripida). Tanto fino agli anni 50. csu (lat. caseus) = formag-gio: Proverbio: pni e csu, non si cccianu i parli a n csa. Come forte il legame tra il pane e il

formaggio che lo insaporisce e ne facilita lappetibilit, cos deve essere il rapporto tra i membri della famiglia le cui decisioni, comportamenti e situazioni vita non possono e non devono essere divulgati. Anche se si poveri bisogna esserlo in modo dignitoso. Non occorre far sapere ai quattro venti i bisogni, anche quelli fondamentali, perch altri potrebbero approfittare dei disagi non solo per ironizzare quanto per sfruttare la situazione ed aumentare cos la tua sofferenza. Un altro modo di dire, con lo stesso significato teni n corpu, tieni dentro, non manifestare, non diffondere, non divulgare, soffri perch non troverai un vero amico e nessuno ti dar veramente e realmente aiuto. Preparazione del formaggio. Nel cccavu si metteva il latte. Appena sul fuoco, si aggiungeva u qugghju, una composizione enzimatica utilizzata per la coagulazione. Quando ci si accorgeva che la temperatura saliva rasentando lebollizione, si levava il recipiente dal fuoco nel cui interno si era formata intanto la tuma che dopo una diecina di minuti andava rapprendendosi e addensandosi sul fondo da cui si estraeva per essere collocata in appositi contenitori detti fisci, che davano la forma al prodotto. Insieme al formaggio si faceva poi il pacciu una specie di mozzarella dal peso compreso tra i 100 e 150 grammi. Aggiungendo infine del latte alla brodaglia rimasta si riponeva la caldaia sul fuoco fino a quando cominciava a bollire producendo un corpo schiumoso: la ricotta (lett. cotta due volte). Tuma dal verbo latino tumeo, gonfiarsi, agitarsi, fermentare. Qugghju il caglio, sostanza preparata con il quarto stomaco, abomaso, dei vitelli e delle pecore lattanti; serve per a far rapprendere il latte per la preparazione del formaggio. E chiamato pure presame. Si pu preparare in polvere. Lenzima predominante la chimosina che perde per le sue propriet quando supera i 60 di calore. Ricordo di aver visto i cagli appesi nella case dei contadini. csu ncirtu (dal lat. caseus e cera) formaggio ben coperto superficialmente da uno stra-to ceroso derivante dalla sta-gionatura del prodotto. cta (gr. ) con, sopra, sotto, da, contro. Il prefisso fu introdotto in Italia allorch di-venne provincia dellimpero doriente. catacgghji (gr. presso, e lat. colligere, cogliere) = accogliere presso, stare, abitare. catactu = ritornato. catafrcu = catafalco. catafrchju (gr. cat foreo lett. posto sotto) = nascondiglio. catalttu (sp. catalecho) = 1. tavolo posto pi in alto (cata) del letto del defunto sul quale sistemata la bara 2. riferito a persona significa: uomo alto,

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imponente, ma privo di ca-rattere. catali,-tu (gr. -) = 1. sostare, allog-giare, abitare; trattenersi a letto trastullarsi; 2. in latino catulio significa essere in caldo, andare in amore. catalgna (da Catalogna, regione della Spagna) = variet di cicoria catannna = bissavola o trisavola. catannnu = bissavolo o trisavolo. cataplsmu (gr. --) = 1. persona di salute cagionevole 2. chi si attacca procurando molestia e noia 3. impiastro. catarinlla (lat. bromus tecto-rum) = bromo. catarzza (lat. caput + co-clhea) = cranio. catarrta(gr. ) = botola. catrru (gr. ) = secrezione mucosa dovuta al raffreddore. caticatscia - Syntomis phegea - (gr.- = lett. vado e vengo da ogni parte). Farfalla della famiglia delle syntomidae che ha il dorso anellato di giallo. Cos cantavo da bambino: Caticatscia gla abb-sciu Ca ti chjdu na la cscia O farfalla svolazza pi in basso Ti potr prendere e rinchiudere in una cassetta. catinzzu (tardo lat. volg. catenaceum) = lucchetto. catju (gr. -, lat. catonium) = 1. sotterraneo, cantina 2. stalla. catrchju (gr.-) = imbroglio, groviglio, intrico. caturchjru = imbroglione. camma (ar. qatram) = catrame. caja (lat. catreca) = spina dorsale, schiena. cangulu = oggetto reso quasi inservibile per il suo troppo uso. cattvu (lat. captivus) = vedovo; cattiva = vedova: Le vedove erano prigioniere del defunto. Un tempo portavano anche la cintura di castit. ctu (gr. , lat. cyathus, ar. qadus) = secchio per acqua; recipiente di forma rotonda per lo pi di ferro con manico dello stesso metallo.

caudra (lat. caldaria) = caldaia. caudarru = calderaio. caudi,-tu (lat. calidus) = riscaldare. cudu = caldo. cautil,-tu (lat. cautus) = riparare, coprire bene. cauz,-tu (basso lat. calceare) = calzare cauzuni (lat. calceus) = mutande da uomo. cauzni = calzoni. cav,-tu = scavare; bucare. cavai,-tu = saltare come un cavallo, sbrigliarsi. cavu (lat. caballus) = cavallo. cavafssi = necroforo. cavagghjni (lat. clavus + plus lett. pi cavo, cio pi capace di contenere) = covone. cavalltti = gioco della caval-lina. I ragazzi riuniti in una folta schiera, dopo aver sorteggiato chi doveva fare da asino, gli saltavano sopra, contando ad alta voce le mosse.

1. monta la luna

Saltare poggiando ambe le mani sulla schiena ricurva invocando la luna.

2. monta il bue

Salto con la stessa tecnica come se si saltasse su un bue.

3. monta la figlia del re

Salto con stessa tecnica rivolgendosi a questa fanciulla.

4. monta il gatto

Salto con stessa tecnica quasi saltando un gatto.

5.raccogli formelle

Dopo il salto piegarsi in atto di raccogliere queste imprecisate formelle, forse fiorelli (?). Non saprei dire.

6. incrociature

Saltare e ricadere con le gambe incrociate.

7. piroette Dopo il salto fare un mezzo giro su se stessi.

8 .una culata Saltare e, prima toccar terra, poggiarsi di striscio sul groppone.

9. di pernice Non ricordo a che cosa si riferisse questa voce.

10.palle, palline ed uova

Saltare immaginando di non far cadere tali oggetti tenuti tra le mani.

11.un uovo sodo

Ricadere con un braccio alzato e con lipotetico uovo in mano.

12.me labbocco

Saltare e portare la mano alla bocca nellatto di mangiarlo.

13. una fetta di pane e salame

Aggiungere al primo boccone anche una fetta di pane e salame.

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14. me la mangio

Compiere latto.

15. tamburelli

Dopo il salto ritornare indietro e tambureggiare sulla schiena del compagno.

16. ti butto a mare

Si fa latto. C in questo gesto un vago ricordo collodiano.

17. una speronata

Prima di ricadere dare un calcio.

18. i metto la sella

Fare latto.

19. me la riprendo

Fare latto.

20. ti proclamo asino, ciuco e caputstu

Ti confermo che sei un asino, e un testadura.

cavati (lat. cavus)= gnocchi. cavucirgnula = pezzetti di vecchia muratura fatti pre-valentemente di calce e rena riutilizzati nella nuova cvudu (lat. calidus, gr. ) = caldo, afa, arsura, canicola. Gi fa nu cvudu chi si mri! Oggi si muore dal troppo caldo. cavulu (lett. piccolo cavolo) = favaria rossa. cvulu (lat. caulis) = cavolo cavuzttu = calza: Lantico c. era di lana lavorata ai ferri. Le nostre nonne erano cos abili che facevano la calza anche camminando, cos come, ben lo ricordo, le contadine che raggiungevano Mormanno dalle campagne. Quando poi sedevano con le comari del vicinato davanti agli usci, non solo facevano puntini e cavuztti ma accompagnavano il lavoro con tanti discursetti, maliziose ciance, come descritto in una nota canzone folcloristica da me altrove riportata e parte del repertorio canoro del gruppo folk mormannese. cazzari = infiorescenza a pigna del pino; strbili. cazzarla (fr. casserole) = casseruola. cazzta = grosso ed im-previsto guaio, fregatura. czzi (av li) = essere teso, nervoso, arrabbiato. cazzita = sgridata. czzu = pene. czzu i cni = gigaro, aro. cazzni = balordo, tonto, stupido, strampalato. cfalu = (gr. ) testone, testardo, cocciuto. clu 'a vcca (lett. cielo della bocca) = palato celursu (lat. clum + rasum) = volta cntra(gr. ) = anello di ferro o bronzo infisso nei muri esterni per legarvi asini e/o cavalli.

centumaccpiu (lat. centum cento accipio ricevo) = 1. contenitore, raccoglitore di cose disparate 2. stomaco. centupdi = millepiedi. centupzzi (lat. centipellio) = 1. omaso 2. stomaco crca (lat. quaerica) = il cercar dei frati. crmu(gr. ) = 1. culmine 2. capo, testa. crni (lat. cerno) = setacciare: Mugghjri mia si chjma cernivntu e jiu sngu lu scanzafatghi. Gnu tira ccua e lua v(b)ntu pvira csa ma cumdda jri! Mia moglie si chiama setaccia aria e io sono lo scansa fatiche uno spande acqua e laltra vento povera casa mia che scollamento! E lamara constatazione di una situazione. Mia moglie volubile, parolaia, setaccia aria (vd. ventulera). Io sono sregolato e ozioso. Questa famiglia (casa mia) destinata a non progredire. Ritornano due dei quattro elementi democritei, acqua e aria che sono alla base di tutto il sistema fisico che a sua volta determina quello psichico. crri ngrifti = capelli arruffati, come le piume del grifo o del grifone. crru (lat. cerniculum anche cirrus) = 1. cernecchio o bioccolo 2. chioma crespa. crru (lat. cerrus) = albero simile alla quercia. crsa (lat. quercus) = quercia. cersttula = piccola quercia. csa (lat. csio) = cicatrice, taglio. cssu (lat. cedo) = persona o cosa comune e di poco conto: Ira gnu cssu. Era uno qualunque. Parl cssu. Parlare senza pensare, parlare con linguaggio povero, parlare a sproposito. cssu (lat. se cedere ritirarsi) = gabinetto, sala da bagno, latrina. csu (lat. cedere) = ceduto. ceuzru, cuzu, cvuzu (lat. morus celsa) = gelso. chjcchjara (sp. jacara) = chiacchiera: Chicchjari e tabbacchre i lnnu u bncu i Npuli no li mpgna. Chiacchiere o tabacchiere di legno il Banco di Napoli non accetta in pegno. chjacchjara = favola, burla, scherzo. chjacchjari,-tu = schernire; parlare del pi e del meno, chiacchierare o anche ciarlare, malignare. chjngi (forma infinita) = piangere. Chjngu = io piango.

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chjangirsu = piagnone, piagnucolone. chjanlli (lat. planus) = scarpa piana e senza tacco. chjppa (antico ted. klappa) = natica chjarapni = (lett. che non sa porre le cose in chiaro) = timido, ingenuo. chic,-tu (lat. plico) = piega-re. chjnu = colmo; che trabocca. chjppu (sp.tip) = pieno, sazio. chjrichitt = antico gioco dei ragazzi simile al nascondino. chichiru (lat. carilium) = gheriglio. chi czzu i guiu! = che grosso guaio! chi czzu c chjavtu? = cosa mai successo? chi czzu j? = cosa mai capita? chiru (lat. barb. caryllium) = maialino. chjga (lat. plaga) = piaga. chjna (lat. planula ) = pialla. chjnga (lat. planca) = macelleria. chjangtu (lat. plancatus) = sottotetto. chjangnti = che piangono: Ricordo che quando moriva qualcuno alla veglia funebre erano presenti anche le chjangnti che ogni tanto, soprattutto quando vi era pi gente in visita, intonavano lamenti frammisti a canti magnificanti la vita, lopera e le virt del defunto. Battevano le mani sulle ginocchia alzandole e abbassandole ritmicamente, si toccavano i capelli e si strofinavano gli occhi con ampi fazzoletti fino al punto da arrossarli e farli piangere. Ogni tanto questa geremiade diventava quasi un grido cui seguivano momenti di pause sospirate che pian piano andavano riducendosi dintensit. Era una perfetta messa in scena guidata da una di loro, quella comare esperta che le reclutava ad ogni occasione. Guardando quelle scene le paragonavo al commo della tragedia greca quando lattore recitava e il coro rispondeva. Oggi non si piange pi. Neppure per finta. chjanghri (lat. plancarius) = macellaio. chjngi (lat. plangere) = pian-gere. Non tni mancu locchji pi chjngi. Non ha neppure gli occhi per piangere. chjnta (lat. planta) = pianta. chjantatru = cavicchio. chjantma = tenera pianta prelevata dal semenzaio per essere trapiantata. chjnta e scppa = movimento della scarpa che non aderisce bene al piede, e che nel camminare sembra

abbandonarlo. Intraprendere unattivit e portarla a termine con molta difficolt. chjanta = soletta della scarpa. chjantu (lat. planctus) = pianto: Vvu no mamsti e mrtu mi chjangsti. Da vivo mi negavi amore da morto minondi di lacrime. Ricalca il classico: Nemo propheta in patria. chjnu (lat. planus) = piano pianoro,Mpdi u chjnu = ai piedi del piano, il nome di una contrada di Mormanno. chjnu (avv.) = adagio, con cautela: Chjnu mbrgula, ca la via j pitrusa. Vai piano o merlo: la strada irta di difficolt. chjnu-chjnu (loc. avv.) = piano piano. chjanzzu = pialletta, strumento che porta in piano le asperit del legno. chjppa = natica. chjppara (gr. ) = cappero: U villnu non s chjppara! Il contadino non conosce i sapori ed i profumi del cappero! chjappla (sp. plantilla) = pianella. chjappilru = 1. chi porta pianelle o scarpe vecchie e rotte 2. persona trasandata. chjaraftta (lat. clara + fingo lett. vedo cose chiare) = verit: Cu v b(v)di a chiraftta jssi a Rma, ca c scrtta. Chi vuol conoscere la verit si rechi a Roma, perch ivi scritta. chjaranzna = aria fredda e umida causata da un cielo stellato e sereno tipico delle notti invernali. Predominante di tale situazione una brina ghiacciata. chju (lat. clatrum) = gelo. chjatrtu = gelato. chjttu = pu essere sia un piatto; una cosa piatta; un animale o una persona bene in carne, piuttosto grossa e rotonda. chjav,-tu (lat. clavare) = 1. capitare; fissarsi su qualcosa; mettere; 2. compiere latto sessuale. chjavatra = serratura. chjvi (lat. clavis) = chiave. chjavtta = piccola chiave. chjvica (lat. clavaca) = 1. uomo di poco conto e affidamento; 2. fogna, cloaca. chjzza (sp. plaza) = piazza. Qu c na blla chjzza

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chi ci cnta lu pipzzu chi ci cnta lu gacciu chichirich e v tammccia. Qui c una bella piazza Ove canta un fanciullino Ove canta un galletto chicchirich vai a nasconderti. Piazza qui significa mano, precisamente il palmo della mano Pipzzu deriva dal latino pupus nel senso di fantoccio, pupazzo, pupazzetto, poi anche puptulu, bambolo ingenuo, pupo. In questo contesto cos indicato un bambino tanto piccolo da poter essere contenuto nel palmo di una mano Al femminile pupa o popa, fanciulla. Nel dialetto lombardo troviamo pua, che in milanese diventa popla. Gacciu invece il galletto. Nel testo si nasconde un gioco che prevede due soggetti che sono, generalmente, la nonna e il nipotino. Questo tiene ben disteso il palmo della mano, la piazza, e lanziana vi gira sopra con il suo indice, toccando e strofinando la pelle che, solleticata, induce la mano a chiudersi. Se in questo movimento questa riesce ad afferrare il rotante indice, il bimbo andr a nascondersi. Il testo si canta come motivo ad aria e con ritmo binario. Cfr. mucciatea. chjazzli (sp. plazuela) = piazzetta. chjrica (gr. , lat. clericos) = tonsura: Nortu, nu prcu e na chjrica rsa su li ricchzzi di la csa. Un orto, un maiale, un sacerdote sono la ricchezza della casa. chjppa (lat. cloppum copula) = collare per cani. chjvi, chjppitu = piove: Chjvi, chjvi, chjvi Ca tta jtu fra e non s purtta la cppa Oi Madnna tni lccua. Piove e continua a farlo. Il babbo andato in campagna e non ha portato con s il mantello. Madonna mia, fai smettere di piovere! Chjvi, chjvi, chjvi Ca tta jtu fra e s purtta la cppa Oi Madnna sbrra lccua! Piove e continua a farlo, Il babbo andato in campagna. Ha portato con s il mantello. Madonna mia, manda acqua anche con violenza! Quannu ona, chjovi. Quando tuona, piove. La lapalissiana interdipendenza tra tuono e pioggia si applica anche alle azioni umane cui il proverbio riferito. Tuona da leggere come evento, comportamento, fatto ovvio e piove come eventi conseguenti. chjvu = 1. chiodo 2. dalla parola regionale chj lassiolo (Otus scops), cos chiamato per onomatopea. Luccello del tutto simile alla civetta, tranne che per alcune pinne ritte sopra il capo che sembrano corna. Ha un canto acuto, penetrante, fastidioso, ininter-rotto, sottile.

chj, cchj (lat. plus) = pi, una maggiore quantit. chj = pi in l. chjuaccu = ancora un po pi in l. chjudrna (lat. claudere) = chiudenda; lastra di metallo che chiude la bocca del forno. chjsa (lat. claudo, clausum) = podere alberato riferito per lo pi ad un casteneto. chjmmu (lat. plumbum) = piombo. chjppu (populus nigra) = pioppo. chjrma (lat. turma, sp. xurma) = insieme di persone male accozzate, canaglia, gentaglia. chjuviichj,-tu (lat. pluere, o pluvere da cui pluvia): Il termine plu, radice indo europea, diventa in dialetto chj e chj nel vocabolo chjvi come trasformazione di ploro, piango) = piovigginare. c c (voce onom. forse dallapocope di zittire leg-gendo zi zeta dolce come ci) = richiamo volto ad una persona per intimargli di stare zitto. cifara, cimbara, cimbra = (da una voce antica ciampa) = grossa mano distesa nel momento di afferrare; zampa. cimbr,-tu (fr. charmer) = graffiare. ciamriu (fr. chamoir) = raf-freddore con abbondante rinorrea. cianciana, cianciani = sonagliera, sonagli. cianfultti (fr. chabrot) = fanghiglia di neve. ciantrmu, -a (fr. gendarme) = persona con un fisico imponente e robusto. cippa (nap.) = borchia, fermaglio, gancio. ciarffa = (da giraffa) persona con i capelli arruffati e spettinati. ciula, civula (lat. ciaula) = cornacchia. ciavrra (lat. cibaria) = beverone. ciavarrni (lat. clava) = listello. cbia, cbica (ar. qubba) = serbatoio scavato nel terreno con pareti murate ed intonacate alte tra uno e due metri. cic,-tu (lat. ccare) = accecare.

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cictu (ccus) = cieco. cicata = occhiolino. cicrculu (lat. cicercula) = cicerchia. cicha = cecit: La medicina popolare riteneva che la cecit poteva essere curata usando occhiali doro. Loru allnga la vsta. Loro fa vedere pi lontano. cicinlla = avannotti. cicircula = brodaglia varia. cicirta = dolce natalizio fatto con pasta tagliata a m di cubetti poi fritta e cosparsa di miele. cicirinnlla = il notissimo Pulcinella conosciuto e chiamato anche Pulicina: A Mormanno si cantava: Cicirinnlla ava nu cani muzzicva li cristini muzzicava li dnni blli: jra lu cni di Cicirinnlla. Cicirinnlla avia nu prcu chi li zappva la vgna e lrtu muzzicva li dnni blli: jra lu porcu di Cicirinnlla. Cicirinnlla ava nu mulu ja a llccua slu slu dva ccua a li dnni blli: jra lu mlu di Cicirinnlla. Pulcinella aveva un cane morsicava le persone soprattutto le donne belle Era il cane di Pulcinella. Pulcinella aveva un maiale gli zappava la vigna e lorto morsicava le donne belle era il maiale di Pulcinella. Pulcinella aveva un mulo andava al fonte da solo dava lacqua alle donne belle era il mulo di Pulcinella. cciru (lat. cicer) = cece. ciclamnu = ciclamino. E detto anche pan porcino per via dei bulbi cercati dai porci. cicria (gr.) = cicoria selvatica. ciculta = cioccolata. ciculatra = cioccolatiera. cculi (lat. insiciolum) = ciccioli. ciru (lat. cellarium) = cantina: Si b(v)i jnghji lu ciru pta e lga a llu jinnru. Se vuoi riempire la cantina, pota e lega in gennaio. cilziu (gr.) =tessuto aspro di pelle di capra fatto in Cilizia) = abito rozzo e malandato per lo pi ridotto in brandelli. cimli (lat. cima) = sommit, estremit, apice. cimri (sp. cimer) = punta.

ciminra (sp. chimenea) = camino. cmu = fiore della zucca. cimussa (lat. cimussa) = ciascuno dei margini laterali di un tessuto in pezza detto anche vivagno. cianciocculi,-tu da cianciare = vezzeggiare, coccolare, adulare, scherzare. ciancicculi= vizietti,coccole. cngu = cinque: Min lu cngu. Rubare. cingghja (lat. cinisia) = cenere mista a pezzetti di carbone ancora accesi. cnnira (lat. cinis, eris) = cenere cinnirta = cenere usata come disinfettante per fare il bucato. cnta (lat. cingo, is) = serto di candele che si offre ai Santi nelle processioni. ci ci niccar = voce con cui si chiama il maiale (cfr. niccar) cigghja = sudiciume. ciotari, citia = stupidit. citu, ciotarrni = cretino, stupido. cpru, cpriu (lat. cyprius) = polvere cipria. cipa (lat. cepulla) = cipolla. cipuni (lett. piccole cipolle)= lampascioni. cirama = ciaramella. ciramilru (gr.) = fornaciaio. ciramli (gr. ) = tegola. cirsa (gr.) = ciliegia. cirasra = ciliegio: Oi Nic, Nic, Nic C na fmmina chi ti v E ti v pi na cirsa Crri Nicla va la vsa. Nicola, svegliati C una donna che ti desidera Ti desidera se le dai una ciliegia Corri a baciarla, Nicola. crchju (lat. circulus) = cerchio. cirivu (lat. cerebellum) = cervello. crma (sp. quilma) = sacco di tela. cirncchju (lat. incerniculum) = crivello. cirginu (gr. -) = candela. cirma (gr.) = ba-garre, confusione. cssu (gr. ) = edera.

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csta (lat. cista) = 1. cesta 2 cisti patologica. cista (lat. cistella) = cestello. citalna = acetilene. ctrinu (gr. ) = giallo come il limone. citrlu (lat. citriolum) = 1. cetriolo 2. sciocco, babbeo. cttu cttu = (da zittire) zitto zitto. cttu! (sttti) = Stai zitto! taci! Cfr. c. ciciulu (dal dialetto calabro ciuciulare, chiacchierare) = parolaio, ciarlatano: Persona che parlotta, che chiacchiera, che si occupa di ogni cosa, saccente, invadente, sapientone, pettegolo. Ricorda la Miss Nciucio di Galdieri, De Angelis e Gigante, cantata da Maria Paris e Aurelio Fierro al festival della canzone napoletana del 1959. cicciu (lat. cicur) = ciuco. ciucciaru = asinello. ciucciru = asinaio. cimbiti voce onomatopeica: Miscela di pi liquidi diversi con difficolt di amalgama; cimbiti e cimbiti, tiricimbiti e tiricimbiti : mescolanza di cose varie; vario parlottio senza costrutto. cingu (lat. truncus) = storpio, sciangato. ciuta = stupidit, idiozia, scarsa intelligenza. ciutgnu, ciutscu = che fa cose stupide e irrazionali. ciutrru = cfr. citu. civ,-tu (lat. cibaria) = imboccare. cvu = lombrico. clcaci (gr. ) = rospo. clchici (gr. ) = listelli di legno per intelaiature e tramezzi fatti per lo pi di rami di castagno. cloccani,-tu (sp. fer cloc cloc) = gorgogliare. clccanu, o clccu (da una antica voce cloo, o cluo) = polla dacqua. ccaru = (dal lat. ccus) cuoco. coccaru = bambino che ha le gote fresche, piene, paffute. Anche piccolo uovo. Cfr. cccu. ccchi (lat. coccus) = gote. cocchibbta = qualche volta. cocchidnu = qualcheduno. cocchitnnu = con le gote rotonde. Indovinello: Lu patri (il palo) j lngu lungni ( molto alto); a mmma (la pianta) j strta (cresce in modo contorto) magghjna (etimo incerto), a fgghja j ccchi tnna (la figlia ha le gote rotonde), bni mju (sarei felice) si navssi ngna (se ne avessi anche

poco, quanto contenuto su di ununghia). Trattasi delluva. ccciu (gr. ) = 1. chicco 2. pustola, foruncolo 3. coccio, frammento. ccciu i ngnsu = persona fumosa e inaffidabile. ccciu i ppi = persona briosa, vivace, acuta, dispettosa. ccciu i sli = frammento di salgemma. cccu (lat. coccus) = uovo fresco. cci, cttu (lat. coquere) = cuocere, cotto. ccula (lat. coclea) = tuorlo. ca (lat. collis) = colle. ca (gr. ) = colla. cu (lat. collum) = collo. cfinu (lat. cophinus) = 1. specie di cesta intrecciata di vimini e rami di castagno che serve per il trasporto della roba da parte degli animali da soma; 2. persona molto tra-sandata. cofinu = piccola corba, cestino una volta in uso per riporvi luva tagliata al mo-mento della vendemmia. cgghji, ctu = raccogliere, raccolto. cli, coltu (lat. colo) = provare giovamento, andare damore e daccordo. Laria marna mi cli. Laria del mare mi giova. Li zzti si clinu. I fidanzati vanno daccordo. clica (gr.) = contrazione spastica della parete muscolare degli organi cavi contenuti in sede addominale o altrove. cllira (gr. colera) = collera. cmitu (lat. cum modus) = 1. comodo, agiato. 2. il nome era usato dai sarti in riferimento alla posizione del membro che si voleva far tenere allinterno del pantalone. Dove porti il cmitu, a destra o a sinistra? A seconda della risposta il maestro predisponeva un piegamento della stoffa nel sen so indicato dandole una forma adatta allo scopo. cngiu cngiu (lat. congius) = pian pianino, bel bello cnsulu (lat. consolari) = pranzo offerto e portato da parenti o amici alla famiglia del defunto nei tre giorni successivi alla sua morte

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cnza (lat. condio) = salamoia. conzatru = conciatore da conciare, in dialetto cfr. cunz. E pure usato nel senso di aggiustatore di oggetti per lo pi meccanici. Cfr. cnzu. cnzu (lat. cum solidus) = rinforzo, consolidamento. cnzulu = pranzo o cena in onore del defunto, offerta dai parenti. cppi (lat. cupa) = brattee fatte a forma di mestolo. Cfr cppu. cppu = 1. mestolo 2. cartoccio. cppula (lat. cuppa) = berretta. corasima (lat. quadragesima) = quaresima. crfuru (gr. ) = acme, fase acuta. cri (lat. cor) = cuore. criu (lat. corium) = pelle. crivu (lat. corbus) = corvo. Crivu crivu malidttu, fa la rta a san Francscu e si no la vi f, malidizioni ti vnu pigghj. Cos cantavano i ragazzi vedendo i corvi volteggiare in cielo. cru = spazio absidale posto dietro laltare maggiore. csa cusa (lett. cosa piccola) = indovinello: Nella letteratura antica si ricorda lenigma cantato dalla Sfinge che solo Edipo riusc a svelare costringendo la stessa maga ad uccidersi precipitandosi dalla rupe su cui sedeva. Ecco la domanda: C sulla terra un animale che pu avere quattro, due o anche tre gambe ed sempre chiamato con lo stesso nome. Chi ? (Euripide, Fenicie). E luomo, rispose Edipo spiegando: nella prima infanzia cammina carponi, da adulto su due gambe, e nella vecchiaia con il bastone. Gli indovinelli sono frasi, spesso in versi, di tono pi o meno scherzoso, che propongono, con parole quasi magiche e a prima vista inspiegabili, la soluzione di un quesito. Antica lorigine dellindovinello ed a volte connessa con la religione. Qui eccone due. - Supa a quau culnni armati, ognidnu ci sta ammuntuntu. Cos? (La sedia); - J dvuta quntu nu gu, e fa la pidta cmi u cavu. Cos? (La pentola, alta come un gallo ma dal piede di cavallo). cscinu (gr.) = cri-vello, corba. cssa (lat. coxa) = coscia. csti (lat. costae, arum) = fianchi: Mi dlinu li csti . Ho mal di schiena. ctica (lat. cutica) = cotenna. ctu, cta (lat. colligere) = raccolto, raccolta, accolto presso.

czza (lat. coclea, sic. czzu) = zucca pelata. czzi = mitili. cozzarrri = che procede allindietro. Czza. Cfr. qui da capire nel senso di testa e arrri di indietro. czzu (lat. cocceus) = 1. tazza, coccio; barattolo 2. colle irto e faticoso. cozzumattmmulu (sp. corzo capriolo + tumbar cadere, lett. cascare in terra come un capriolo, cio in modo elastico, senza farsi male) = capitombolo. cozzupiltu, anche cozzapilta = calvo. Cozzupiltu cu cntu capi Matna e sra ci cnta lu gru E lu gru ci canttu Cozzupiltu s chjamtu Zucca pelata con cento capelli Mattina e sera vi canta il grillo Ora il grillo vi ha cantato e zucca pelata sei chiamato. cri (lat. cras) = domani. crainannti = da domani in poi. crngi (longobardo krampfa) = artigli. crngiu (lat. graculus) = granchio. crpa (lat. capra) = capra. Non c riva nta chi non mngia a crpa. Non v erba nata che non mangia la capra. crapru = guardiano di capre. crapilu (lat. capreolus) =1. capriolo 2. legno che poggia su una trave che forma la capriata. crasttu, anche grasttu = castrato. crja (da creare) = crescita. Non v(b) n crja. Non cresce, non si sviluppa. crta = argilla (il nome deriva dallisola di Creta). crinza (sp. crianza) = comportamento educato: Era crinza, secondo un costume antico, lasciare nel piatto una piccola quantit di cibo detta appunto il boccone della creanza. Si ricorda la crinza du cardalnu (cardatore di lana che veniva a casa a lavorare) il quale mangi tutto lasciando nel piatto solo un pescetto. A ppa cunfidnza addirrci a mla crinza. Leccessiva confidenza sfocia spesso in cattiva educazione. cridnza (lat. credens, entis) = concessione di credito basato sulla fiducia della solvibilit. cridnza (sp. credensa) = mobile da cucina.

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crijatra (prov. cat. port. criar it. creare, lat. creatura, dalla radice kar fare, produrre, generare) = infante, neonato. crieleisnni = arrabbiatura, attacco dira. Si macchinanu i crieleisnni se mi arrabbio, se vado in collera. Il vocabolo deriva dallinvocazione Kirie, Chiste e Kirie eleison pronunciata nel corso della Messa. Qui, pi che una supplica, si tratta di una parola che si riferisce non al significato proprio del termine quanto al solo crecendo dei toni con cui si canta che vanno sempre pi salendo di soglia come fa appunto lira nelle sue manifestazioni. criscnti (lat. crescens) = lievito. criscnza = crescita sviluppo. criscimnia (lat. crescimo- nium) = lievito. crisc, anche isc = starnuto. Voce onomatopeica. Forse dal latino cresco nel senso di nascere, apparire. criscisnti (lett. cresci santo) e un augurio rivolto ai bambini che starnutiscono. criscimi (fr. cresson) = crescione. Nasturzio officina-le. crsta (port. crista) = 1. cresta dei gallin acei 2. sommit di una collina o di un monte cristallra (da cristallo) = credenza a vetri. cristinu = cristiano. Il vocabolo per riferito alla persona umana nella sua interezza psico-fisica e non specificamente come seguace di Cristo. Nu bbnu, nu mali cristinu, una buona, una cattiva persona. A cristianu opposto animli o animalni. Negli anni del dopoguerra, in occasione delle festivit natalizie, andavano in giro per il paese vari aedi che suonavano la fisarmonica, alcuni anche con grande maestria e buon gusto,. A volte cantavano la canzone d pviru crstu che riporto, a memoria, e forse non completa. Renato Carosone lebbe pi tardi nel suo repertorio.

J su nu pviru cristu

Io sono un povero cristo

Sbatttu a cc e a ll

Sbatacchiato qua e l

Non tngu sldi posta

Non ho depositi postali

E nippri propriet

E nemmeno propriet

Mo vni Natali Ora che viene il Natale

Su snza dinri Mi ritrovo senza soldi

Mi pgghju la pppa

Prender la pipa

E mi mntu a fum

E mi metter a fumare

crvu (lat. clivus) = dirupo, precipizio. crcchju (italiano rocchio a sua volta dal latino rotulus

parte di un corpo di forma vagamente cilindrica. Il termine ha pi significati. Pu essere: 1. un pezzo ricurvo di salsiccia (salsicius, condita con sale); 2. un uncino di legno ottenuto da un ramo forcuto; 3. una persona piegata, denutrita, male in arnese, debole, consumata anche da continui dolori, dispiaceri, pene, cordogli e tormenti. crccia (lat. crocla) = ragno. cromatna (gr. ) = lucido per scarpe. crupru = letamaio; cfr. cr-pu. crpu (gr.) = letame, sterco animale. croca (it. crosciare voce onomatopeica)= emissione di aria intestinale di forte e rumorosa intensit, peto; naso grosso, come organo da cui si emette aria. cructti = fichi secchi imbottiti con noci e buccia di arancio, disposti a croce ed infornati. crci (lat. crux, crucis) = croce. Fti la snta crci Fatti la santa croce. Rassegnati; non te la prendere pi di tanto; comincia tutto da capo; sii fiducioso; non spazientirti. crudvulu (lat. crudus) = che ha difficolt a cuocere. crugghjni (lat. crudus, it. crudoni) = grumoli della lattuga e di altri ortaggi. crngiu (lat. crucio lett. tormentato dal dolore) = storpio persona gravemente impedita nel movimento degli arti inferiori. ncrung,ngrungitu = diventare storpio; avere difficolt nei movimenti. crcu (fr. cru) = rinsecchito, incartapecorito, disidratato. cruvic,-tu (lat. cooperio) = seppellire, coprire cu (lat. cum) = con: Cu mma, cu tta. Con me, con te. cu = chi; cu j? = chi ? Cu cllira si pgghja cmpa pcu e dna gstu a li nimci si. Chi si incollerisce vive poco e d piacere ai suoi nemici. cuaggji,-tu (lat. coagulare) = 1. preparare il formaggio 2. far bene una cosa.

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cuggja = quaglia (coturnix coturnix). cunnu = quando: Cunnu chivi e malutmpu fa, n csa i lai non si p sta. No lu dicu a tta cumpari, ma si ti nni vi , la via la sai. Letteralmente: quando piove ed il tempo cattivo non si pu restare a casa daltri. Non lo dico a te, caro compare, ma se te ne vuoi andare, conosci la strada. Significato. Quando una persona o una famiglia coinvolta in una situazione di dolore, di spavento, in una situazione nuova ed imprevista, non bene accetta la presenza di altri, ancorch compari, (il compare una persona affidabile, amata, rispettata, il buon mentore della situazione), per permettere quella concentrazione e ricerca di soluzioni che una solitaria riflessione potrebbe apportare al problema. Al compare si chiede, molto educatamente, di andarsene, si ti nni vi , per permettere un momento di meditazione sullaccaduto. Ha lo stesso significato anche questaltro adagio: Mnu ci nnu e mgghju j che ha pure, come corrispettivo: Poca brigata, vita beata. cuaggjna = uva nera dai chicchi tondi e succosi. cuggju = caglio. cuaggjinu (lat. coagulum) = formaggio il cui caglio troppo fermentato cuarra (lat. querelor, aris) = querela, denunzia, esposto cuarer,-tu = querelare, denunciare, accusare ccchja (lat. copula) = coppia cucchjra (sp. cuchara) = caz-zuola. cucchjarttu = cazzuola. cucchjarnu = cucchiaino. cucchjru (lat. cochlearium) = cucchiaio. cccu (Cuculus canorus) = cuculo: Piumaggio prevalentemente grigio; parti inferiori barrate in bianco e nero; testa barrata di grigio o di bruno rossiccio; canto del maschio cu cu; gorgogliante quello della femmina; prole inetta; migratore; lungo max. cm. 34. La femmina poliandra e depone le uova singolarmente in nidi di altri uccelli, parassitando sempre la stessa specie. Preferisce montagne cespugliose, ma vive anche nelle pianure aperte. E diffuso in Europa dal 70 grado di latitudine in gi. Con la parola cccu o mpennicccu si designano gli abitanti di Mormanno. I miei antenati, mi raccontava il dott. C. Paternostro, indignati verso un barone che intendeva avvalersi dello jus primae noctis, lo rinchiusero in una botte irta di chiodi, con punte nellinterno, e lo precipitarono dalla Carpineta. Per sottrarsi alla pena si finsero pazzi ed andavano abbattendo gli alberi dove si posava il cuculo. Ai poliziotti che chiedevano perch tagliassero le piante rispondevano: pi mpnni lu cccu. Li ritennero pazzi e rimasero impuniti. (Cos in V. Minervini, Mormanno duna volta, seconda edizione Stab. Chiappetta Cosenza, senza data, pag. 12).

cuccni (dalla radice ku, che indica il senso del tumido e del rigonfio) = glutei. cuccuva (lat. med. cocovaia) = civetta: Le sue abitudini come il nidificare tra le cavit degli alberi o il nascondersi tra le rovine dogni genere la fanno ritenere apportatrice di disgrazie. E chiamata anche nottola, dal tardo latino noctula. E utilissima allagricoltura perch mangia rettili, roditori e insetti vari. E pure impiegata nella caccia degli uccelli di passo e come uccello da richiamo. Forse per queste caratteristiche diventata famosa in diverse espressioni come: sei una civetta, sei capace di richiamare su di te lattenzione; fa la civetta con tutti, attira sguardi e cortesie. cucvulu = che cuoce facilmente (in genere riferito ai legumi). cucu (lat. cucullus) = bozzolo del baco da seta; cappuccio monacale. cucula (basso latino coccus nom. scient. amanita csarea o fungo reale) = ovulo mangereccio: Cappello conico giallo o rosso tendente allarancio; lamelle fitte di colore giallo oro; ampia valva bianca e anello giallo intorno al gambo. cucumgghja = pruno selvatico con la cui corteccia si preparava un decotto contro la malaria. cuczza (tardo lat. cucutia) = zucca. cucuzzu = zucchino. cda = coda: A cda j cchju brtta a scurci. Letteralmente: la coda la parte pi difficile da scorticare. La parte finale di un lavoro sempre la pi difficile. cuda = cutrettola. curu (fr. cou) = colletto. cutta = raccolta di acque; dal lat. colligere. cuuru, curu (collo la cui radice cur, cul, da cui curvo) = fichi secchi infilati a ruota su rametti di mortella e poi infornati. cudicna (piccola coda) = peduncolo, gambo di un frutto. cudilcida (latino parlato culus lucidus) = lucciola. cggja (lat. culleus, anche gr. ) = ernia. cuggjni (latino barb. coleonem) = testicoli, cuggjuni, -tu = beffare,

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cuggjtu = 1. ernioso 2. fortunato al gioco, cgni, cugnimntu (lat. coctus) = 1. maturazione 2. fermentazione che subisce la farina impastata per lazione del lievito. cugntta (lat. congius) = 1. recipiente che contiene i pesci sotto sale; 2. persona bassa e grassoccia. cgnu (lat. cuneus) = cuneo. cugndi,-su = concludere. cuitu (lat. quietus) = quieto, calmo. cul,-tu (lat. colum) = cola-re. cularnu = sfintere. culta (da culo) = il rigonfio dei calzoni sformati sul di dietro. culzza = parte posteriore del carro tirato da animali. culra (da culo) = parte della camicia a contatto con il sedere. culra (gr.colera) = 1. colera, malattia epidemica spesso letale caratterizzata da violente scariche diarroiche, vomito incessante, crampi muscolari, insufficienza rena-le, collasso. 2. puzzo, fetore incredibile e insopportabile. culppa = groppa. cula = colostro. culttu = terreno rialzato a monticello. clu = 1. culo 2. colpo di fortuna. cultu = fortunato. culmbru (lat. columbulus) = fiorone. culunntta (lat. columella) = comodino. cumnna mi = chi si atteggia a dirigente saputo e saccente e presume di comandare come fanno i maestri. cumann,-tu (lat. cum man-dare) = comandare. cumbulimnti = offerta di dolci e bevande in occasione di cerimonie quali battesimi, matrimoni o feste varie (sp. cumplimiento). cmi = come. cumfrma = conformemente. cmi, cmi qunnu = come: Cmi ti vdisi ti scrvisi comportati secondo le tue possibilit. A seconda delle tue condizioni, ti vidisi, potrai rapportarti agli altri, ti scrivisi. Altrimenti: non fare il passo pi lungo

della gamba: valuta cio esattamente le tue reali possibilit e capacit senza rischiare cos di pagare spiacevoli conseguenze. cummri (lat. cum mater) = comare. cummntu (lat. conventus) = convento. cummihj,-tu (lat. convia-re) = coprire. cummitu = pasquetta. Vd. cummtu. cummtu (lat. convivium) = convito: A Mormanno, in onore di S. Giuseppe, oltre alla fagna, si faceva anche il cummtu. Il pranzo consisteva in un piatto di pasta alluovo fatta in casa condita con ceci. Seguivano poi fagioli lessi e del baccal. Raramente frutta e vino. La partecipazione al cummtu era libera ed aperta anche ad ospiti provenienti dalle campagne e dai paesi limitrofi. cum (fr. commode) = cassettone. cumpagna = compagnia: A mla cumpagna prta lmu mla va La cattiva compagnia porta luomo su una brutta strada. cumpri (lat. cum pater) = compare. cumpar,-tu (it. comparire) = far bella figura. cumpiat,-tu = compatire. cuncrtu = 1. esecuzione pubblica di orchestre 2. insieme di cose attinenti. Collane, anelli, orecchini della stessa fattura sono un bel cuncrtu. cunculna = attesa ansiosa e prolungata. cuncupnu (lat.cum cubare) = concubino. cunfidnza = confidenza: A ppa cunfidnza addirrci a mla crinza. Leccessiva confidenza sfocia spesso in cattiva educazione. cunfrunt,-tu = confrontare. cungrja = congrega. cungghju = coniglio: A cu si fgghju? A lu cungghju! A chi sei figlio? Al coniglio! La risposta ad una domanda indagatrice che avrebbe dato la certezza della dipendenza da un nucleo parentale cui rivolgersi, sostanzialmente elusa dallinterrogato che dice di appartenere ad una famiglia di conigli che, per la loro stessa prolificit, hanno tanti figli che non possono essere singolarmente identificati. E un modo furbesco di nascondersi per occultare malefatte o riprovevoli azioni. Il proverbio me ne fa venire in mento un altro: Cu t puntu? Lacu! Vati ova cu j statu. In una cerchia di persone consorziate ad approfittare o schernire, difficile individuare colui che ha commesso una riprovevole azione perch protetto dalla omert altrui.

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cnnu (lat. connus) = 1. buco 2. pube femminile cunnttu (lat. conductus) = condotta d'acqua cunt,-tu = raccontare, enumerare. cntu = 1. racconto 2. conteggio matematico. cuncchja (lat. conucula) = conocchia. cunucchja = buon fungo edule. cunz,-tu (lat. cum solidare) = 1. accomodare, comporre, adattare 2. condire le pietanze con sughi e salse. cunzriva (lat. conservus) = conserva di pomodori. cuprchju (fr. couvercle) = coperchio: U suprchju rppi u cuprchju. Le esagerazioni rompono il naturale equilibrio e comportano quindi disagi. cuprta = coperta. cpi cpi = il napoletano putip. Cfr. in Uomini, tradizioni, vita e costumi di Mormanno- folclore- cupptu = concavo. curallna (gr. ) = alga marina dalle virt antielmintiche. curc,-tu = coricare: Mngia crni di pca e sa curncchja, crcati cu na fmmina e sia na vcchja Mangia carni anche di gazza o di corvo (che sono dure e stoppose), sempre carni sono; vai a letto con una vecchia: sempre una donna. A lttu strttu Crcati mmnzu Quando il letto stretto Posati nel mezzo. crcia (castgna) = tipo di castagna. curciacuglia = persona bassa ma ben proporzionata. crciu = basso. curdru = cordaio. curdni = cordone. curttu = veste femminile che cingeva il solo petto simile ad un reggiseno senza coppe. Si portava a contatto della pelle. In uso fino agli anni 30. crmu (lat. cumulus) = colmo curncchja (lat. cornicula) = corvo curnra (lat. cornus mas) = corniolo: U vtti di curnra rppi lssa e non fa mli. Le bastonate con il corniolo non lasciano il segno. curntu (lat. cornua) = cornuto. curna = cercine. curra (lat. corrigia) = cintura.

currili = 1. viticci 2. stringhe. currvu = offeso, imbronciato. curtu (lat. culter) = coltello. crti (lat. curtis) = tribunale. crtu = 1. corto 2. basso di statura. cuscnu (fr. coussin) = guanciale. cusitru (lat. cusire) = sarto. cussnzu (lat. cum sentio) = assenso, adesione, accordo tra le parti, benestare. custgnu (lat. costa, ) = contenitore per formaggi fatto di erba di giunco. custmi = abito, vestito. cutli (lat.cum+talis?) = bruscolo. cutul,-tu = abbacchiare: Mangi e b(v)vi a llu cutultu Mangiare trovando tutto pronto e senza fatica alcuna. Cu v pri si li ctula e cu v Snti si li prga Chi vuole pere se le pu raccogliere chi vuole lintercessione dei Santi se li preghi. Breve analisi del brano: cu = chi

Pronome collettivo di persona usato solo al singolare come indefinito assoluto derivato dal lat. quicumque, privato dalla sillaba qui e apocopato nel mque

v = apocope di vuole pri = pere

Il primo monosillabo conserva la derivazione dal neutro latino pirum

si = se Pronome atono, derivato dal dativo latino sibi del pronome sui

li = le pronome personale cotul, o anche scotul

(dal lat. excutere da ex quatere propriamente scuotere con forza, muovere, agitare violentemente. Il termine usato anche nel dialetto napoletano scotolare e nel siciliano scutulari o cutulari proprio nel senso dello scrollare, sbattere, sbatacchiare. Sctula li fraschi, i panni, la prgula, li sti dccua, ecc. Scuoti i rami, i panni, la polvere, le gocce dacqua ecc.

Cutultu anche il posto dove sono caduti o fatti cadere frutti o per spontanea maturazione o bacchiati. Piri cutulti letteralmente: pere bacchiate. Stare in mezzo a pri cutulti significa pure ricevere colpi da destra e sinistra con impossibilit di difendersi per la violenza e imprevedibilit del loro arrivo. Invece: mangiare a lu cutultu vivere sulle spalle altrui, raccogliere, perch da altri fatte, le loro fatiche, senza preoccuparsi di lavorare. Lu spranzni mngia e v(b)vi a lu cutultu. Il perdigiorno, il vagabondo, colui

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che non ha voglia di lavorare, mangia e beve alle spalle di chi ha provveduto ad accumulare, beni ed averi.

Cu v Snti, ecc: si omette lanalisi. cuvrnu = governo. cuvirn,-tu (governare) = nutrire, curare, provvedere ai bisogni, fornire il necessario.

cuzzttu (forse dal napoletano cozzetto) = collottola. cuzzla = (forse dal lat. cochlea chiocciola) tipico dolce pasquale rotondo a forma di ruota. cuzzulta (forse da czzo) = stramazzata; caduta violenta e imprevista battendo la nuca.