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Grammatica Khuzdul e Vocabolario essenziale È scritto in rosso ciò che ho ipotizzato io, o che non sapevo fosse già stato ipotizzato da altri autori ala momento della stesura. In blu chiaro nozioni ipotizzate da altri autori. Del Nanico sappiamo molto poco, a rispetto di quanto si sa ad esempio delle lingue Elfiche. Tuttavia dal piccolo corpus a disposizione degli studiosi, ecco cos’è venuto fuori. 1- I radicali 2- Note su alcuni nomi 3- Tre casi particolari 4- Le combinazioni vocaliche per i radicali triconsonantici 5- Le combinazioni vocaliche per i radicali biconsonantici 6- Altri elementi grammaticali 7- Prestiti al Nanico e vocaboli invariabili 8- Applicazioni (costruzione di frasi) 9- Un’ultima precisazione 1- I radicali Nel Nanico le parole come i sostantivi, i verbi, gli aggettivi contengono delle consonanti (due, tre o più raramente quattro) che rimangono fisse e servono a dare il significato della parola; cambiando le vocali della parola o aggiungendo prefissi o suffissi si possono formare nomi, aggettivi, singolari, plurali, ecc. (Questo avviene anche nelle lingue semitiche, come l’ebraico e l’arabo). Questi gruppi di consonanti sono chiamati RADICALI. Per esempio, cambiando la forma di un radicale indicante un oggetto, si può formare il verbo la cui azione si fa per ottenere tale oggetto: es. G-N-D “caverna” gunud = scavare caverne. Ho diviso i radicali in base al loro significato in tre classi: -“nome” per indicare i radicali indicanti per lo più oggetti concreti

Grammatica Khuzdul e Vocabolario Essenziale

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Grammatica Khuzdul e Vocabolario essenziale

È scritto in rosso ciò che ho ipotizzato io, o che non sapevo fosse già stato ipotizzato da altri autori ala momento della stesura. In blu chiaro nozioni ipotizzate da altri autori.

Del Nanico sappiamo molto poco, a rispetto di quanto si sa ad esempio delle lingue Elfiche.

Tuttavia dal piccolo corpus a disposizione degli studiosi, ecco cos’è venuto fuori.

1- I radicali2- Note su alcuni nomi3- Tre casi particolari4- Le combinazioni vocaliche per i radicali triconsonantici5- Le combinazioni vocaliche per i radicali biconsonantici6- Altri elementi grammaticali7- Prestiti al Nanico e vocaboli invariabili8- Applicazioni (costruzione di frasi)9- Un’ultima precisazione

1- I radicali

Nel Nanico le parole come i sostantivi, i verbi, gli aggettivi contengono delle consonanti (due, tre o più raramente quattro) che rimangono fisse e servono a dare il significato della parola; cambiando le vocali della parola o aggiungendo prefissi o suffissi si possono formare nomi, aggettivi, singolari, plurali, ecc. (Questo avviene anche nelle lingue semitiche, come l’ebraico e l’arabo).Questi gruppi di consonanti sono chiamati RADICALI.

Per esempio, cambiando la forma di un radicale indicante un oggetto, si può formare il verbo la cui azione si fa per ottenere tale oggetto: es. G-N-D “caverna” gunud = scavare caverne.

Ho diviso i radicali in base al loro significato in tre classi:-“nome” per indicare i radicali indicanti per lo più oggetti concreti-parole designanti “caratterizzazione” (per lo più aggettivi o comunque parole da significato connotativo, come anche alcuni concetti astratti)-parole designanti “azione” (sostanzialmente vocaboli verbali).

Ma attenzione: intendo il loro significato prevalente, in quanto alcuni concetti possono essere interpretati sia in un modo che in un altro. Mi spiego. Non dobbiamo prendere i significati dei radicali alla lettera come traspaiono dai vocaboli in cui sono impiegati, perché sono “particolari”: si rifanno a significati più “generici”, per esempio *Th-R-K lo troviamo come “bastone”[nome] ma probabilmente significa “appoggio, sostegno”[che è un’azione] in tutti i concetti, anche figurati, in cui può essere utilizzato; *Z-B-D come “signore”[nome] ma può ben indicare “dominio”[azione] come anche *G-Th-L, che oltre a “fortezza”[nome] potrebbe designare il concetto più generico di “protezione”[azione].Quindi nella seconda colonna della tabella seguente trovate sia il significato della parola che attesta il radicale, sia i significati generici.

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In questa tabella ho raccolto i radicali che ho individuato nei vocaboli Nanici. Quando, nella seconda colonna c’è una barra, significa che può avere due significati differenti, perchè l’interpretazione non è univoca; quelli tra parentesi sono i “generici”.

RADICALE SIGNIFICATO PAROLECLASSE PRINCIPALE

B N D cima, testa (sommità) bund (da Bund/u/shathûr) nomeB R K ascia (arma) baruk (da “Baruk Khazâd!”) nomeB R Z rosso baraz (da Barazinbar) caratterizzazione

B Z Nradice (fiume?)/scuro, nero buzun (da Buzundush) nome/caratterizzazione

B Z R valle (solco, fenditura) bizar (da Azan/ul/bizar) nomeD B N valle? duban nomeF L K scolpire, fendere la pietra Felak-gundu, felek azione

G B Lgrande (potenza, forza; esteso nello spazio)

gabil (da Gabilgathol e Gabilân) caratterizzazione

G M Lvecchio (esteso nel tempo)? gamil (in Gamil zirak) caratterizzazione

G N D caverna (buco sotto terra) gund, gunud nomeG Th L fortezza (protezione) gathol (da Gabilgathol) nome-azioneK B L argento/sorgente kibil (da Kibil-nâla) nome

Kh L D vetro (riflettere, brillare?) kheled (da Kheled-zâram)nome-caratterizzazione

Kh Z D nanicità (sette?) khazâd, khuzdul nomeN B R corno (punta) inbar (da Barazinbar) nomeN L K sconosciuto nuluk (da Nuluk/khizd/în)

N R G neroNargûn (Mordor), Narag-zâram caratterizzazione

R Kh S orchitudine, (bruttezza?) rakhâs, rukhs nomeS G N lungo (estensione) Sigintarâg (=Lunghebarbe) caratterizzazioneS L N cadere, precipitare salôn, sulûn azioneSh Th R nuvola shathûr nomeT M N profondo (vuoto, cavo?) tumun (da Tumunzahar) caratterizzazioneT R G barba (peli) tarâg nomeTh R K bastone (sostegno) Tharkûn nome-azioneZ B D signore [di] (dominio) Uzbad Khazad-dûmu nome-azione

Z G L argento (brillantezza?) Zirak-zigil, Zigilnâdnome-caratterizzazione

Z Gh Lcombattere (avversione, contrasto?) Azaghâl azione

Z H R scavare (costruire) zahar azione

Z R Kpicco, punta (sommità, acutezza anche fig.) zirak nome

Z R M lago, stagno (acqua) zâram nome

D M saloni (sotterranei) dûm (da Khazad-dûm) nome

D Shnero, oscuro/fiume-radice? dush da Buzundush caratterizzazione/nome

M N voi mênu nomeN D fiume, corso (acqua) nâd (da Zigilnâd) nome

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N L fiume/freddo-ghiaccio nâla (da Kibil-nâla) nome/caratterizzazione

Sh Rcalvo, liscio (privo di elementi connotanti) Sharbhund caratterizzazione

Z N oscurità, fosco azan (da Azanulbizar), uzn caratterizzazione

M Z R B registro (conservazione) mazarb(ul) azione

G L linguaggio nome

Oppure, se preferite, divisi a seconda della classe di appartenenza: quando un radicale può appartenere a due classi, c’è un trattino; la sbarra deriva invece dalla mancata univocità dell’interpretazione del significato.

RADICALE SIGNIFICATO PAROLECLASSE PRINCIPALE

F L K scolpire, fendere la pietra Felak-gundu, felek azioneM Z R B registro (conservazione) mazarb(ul) azioneS L N cadere, precipitare salôn, sulûn azione

Z Gh Lcombattere (avversione, contrasto?) Azaghâl azione

Z H R scavare (costruire) zahar azione

B R Z rosso baraz (da Barazinbar) caratterizzazione

G B Lgrande (potenza, forza; esteso nello spazio)

gabil (da Gabilgathol e Gabilân) caratterizzazione

G M Lvecchio (esteso nel tempo)? gamil (in Gamil zirak) caratterizzazione

N R G neroNargûn (Mordor), Narag-zâram caratterizzazione

S G N lungo (estensione) Sigintarâg (=Lunghebarbe) caratterizzazione

Sh Rcalvo, liscio (privo di elementi connotanti) Sharbhund caratterizzazione

T M N profondo (vuoto, cavo?) tumun (da Tumunzahar) caratterizzazioneZ N oscurità, fosco azan (da Azanulbizar), uzn caratterizzazione

D Shnero, oscuro/fiume-radice? dush da Buzundush caratterizzazione/nome

B N D cima, testa (sommità) bund (da Bund/u/shathûr) nomeB R K ascia (arma) baruk (da “Baruk Khazâd!”) nomeB Z R valle (solco, fenditura) bizar (da Azan/ul/bizar) nomeD B N valle? duban nomeD M saloni (sotterranei) dûm (da Khazad-dûm) nomeG L linguaggio nomeG N D caverna (buco sotto terra) gund, gunud nomeK B L argento/sorgente kibil (da Kibil-nâla) nomeKh Z D nanicità (sette?) khazâd, khuzdul nomeM N voi mênu nomeN B R corno (punta) inbar (da Barazinbar) nomeN D fiume, corso (acqua) nâd (da Zigilnâd) nomeR Kh S orchitudine, (bruttezza?) rakhâs, rukhs nome

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Sh Th R nuvola shathûr nomeT R G barba (peli) tarâg nome

Z R Kpicco, punta (sommità, acutezza anche fig.) zirak nome

Z R M lago, stagno (acqua) zâram nome

B Z Nradice (fiume?)/scuro, nero buzun (da Buzundush) nome/caratterizzazione

N L fiume/freddo-ghiaccio nâla (da Kibil-nâla) nome/caratterizzazioneG Th L fortezza (protezione) gathol (da Gabilgathol) nome-azioneTh R K bastone (sostegno) Tharkûn nome-azioneZ B D signore [di] (dominio) Uzbad Khazad-dûmu nome-azione

Kh L D vetro (riflettere, brillare?) kheled (da Kheled-zâram)nome-caratterizzazione

Z G L argento (brillantezza?) Zirak-zigil, Zigilnâdnome-caratterizzazione

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2- Note su alcuni nomi

Buzundush è il nome Nanico del fiume Morthond; penso abbia un significato solo simile a quello Elfico (“radice nera”), piuttosto “torrente scuro”. Classicamente viene diviso in buzun-dush, perché dush si trova anche in altre parole Khuzdul (scartate da Tolkien); ma non si è sicuri riguardo l’attribuzione di significato.

Nargûn è il nome Nanico di Mordor.

Zigilnâd è il nome per Argentaroggia; vedi infra.

Sharbhund è il nome che i Nanerottoli davano all’Amon Rûdh, e significa “colle calvo”; vedi infra.

Azaghâl è detto significare “guerriero” sulla base della somiglianza al verbo Adûnaico azgarâ che significa “combattere” (ricordo che il Nanico influenzò la lingua degli Edain).

Tumunzahar: non si trova scritto da nessuna parte che tumun significhi “profondo” e zahar “scavo” ma ho pensato che la struttura della parola fosse come in inglese, con l’aggettivo prima del sostantivo. Ma è una convinzione mia (e, ho scoperto in seguito, di David Salo).

Ciò infatti non spiegherebbe neanche perché in Zirakzigil l’ordine sia invertito; effettivamente Tolkien si è contraddetto più volte riguardo a quale delle due parti voglia dire “argento” e quale “punta”; ho dato peso a Zigilnâd (Argentaroggia) e ho pensato che lo zirak di Gamil zirak fosse “punta” (pare che fosse anche il parere finale di Tolkien in proposito).

Per dare a gabil il significato di “grande” (in Gabilgathol) Fauskanger si è riferito a Gabilân, che secondo lui è il nome Nanico del fiume Sirion, secondo Edouard Kloczko è il nome del Gelion (questo nome Elfico non sarebbe altro che un’alterazione del nome Nanico).

Quanto a gamil Magnus Åberg si è basato sul fatto che Gamil Zirak veniva chiamato “il vecchio” nei Racconti incompiuti e The Lost Road.

Secondo Kloczko kibil significherebbe “sorgente” sulla base della somiglianza di questa parola con l’Adûnaico khibil; viene avanzata l’ipotesi che Kibil-nâla non significasse “Argentaroggia” (benché sia stato detto da Tolkien) ma “sorgente ghiacciata” e fosse applicato solo alla prima parte del corso del fiume, dato che le sue acque erano gelide.

Nuluk, di significato sconosciuto, è stato isolato da Nulukkhizdîn (il nome Nanico di Nargothrond) che contiene inoltre il radicale Kh-Z-D “Nano”; alcuni propongono di interpretare Nulukkhizdîn come “dimora Nanica”, altri “i Nani esclusi” (Nulukkizdîn nel Silmarillion è una forma errata); secondo un’altra compitazione (rifiutata?) il nome era Nulukhizidûn.La mancanza di altre doppie nelle attestazioni mi porta a concludere che non si tratti di un allungamento di kh.

Non saprei come dire, in molti casi si è andati a orecchio!

Khazâd: il nome che i Nani davano a loro stessi è supposto da Kloczko essere correlato ad un significato numerale “sette”, in base all’Adûnaico hazad/hazid di tale significato, oltre che a tutta la simbologia che lega i Signori della pietra a questo numero (i sette padri, le sette casate…).

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Un’ultima precisazione: la frase “Khazâd ai-mênu!” non significa affatto “i Nani vi assaltano”, questa è solo una traduzione di senso dell’originale inglese “i Nani sono su di voi!”.

NOVITÀ!!! Nel 2007 in alcuni appunti di Tolkien scoperti da poco sono state trovate due nuove parole, salôn e sulûn, e il loro radicale S-L-N connesso al significato di “precipitare, scendere velocemente” introdotte dal Professore per spiegare l’origine del nome del fiume Lhûn: potrebbe essere infatti una modificazione della parola Khuzdul sulûn in quanto il fiume in questione scendeva dai Monti Azzurri molto velocemente nella sua valle.Il significato di questi nomi non è detto; Tolkien provò a spiegare l’origine del nome del fiume Lhûn o Lune, e un’origine Nanica era tra le possibilità (un nome di questo significato potrebbe andare bene perché “il corso superiore del Lune era molto ripido e veloce”). La forma Sindarin Lhûn potrebbe, entro questo scenario, presumibilmente derivare così: salôn o sulûn è adottato dal Sindarin in un primo stadio, e si perde la prima vocale, lasciando *slôn or *slûn; questo regolarmente diviene Lhûn in tardo Sindarin. Ciò fornisce un interessante indizio riguardo a come le parole Khuzdul erano accentate: la prima vocale di salôn o sulûn dovrebbe quasi certamente essere non accentata se viene persa in questo modo, ciò suggerisce che è la vocale lunga nella sillaba finale a ricevere l’accento tonico. Potrebbe essere così per altre parole con una vocale lunga nell’ultima sillaba. (Vinyar Tengwar 48:24)

In The Lord of the Rings: A Reader’s Companion scritto da Wayne G. Hammond e Christina Scull, si trova un’altra importante aggiunta; si tratta della parola duban, che sarebbe (ma mancano di indicare la fonte) la “vera” parola indicante “valle”. Infatti secondo la loro interpretazione l’intero nome della Valle dei Rivi tenebrosi era Duban Azanulbizar, in cui azan era il plurale “ombre”, -ul un suffisso genitivo, bizar “ruscelli”; ma duban veniva tralasciato e così il luogo veniva chiamato semplicemente Azanulbizar.

3- Tre casi particolari

1 - Nel Nanico “lingua parlata” è aglâb da cui si potrebbero ricavare i radicali G-L-B. Ma vi è anche la parola iglishmêk che indica una forma di linguaggio gestuale usato dai Nani. Compare il gruppo biconsonantico GL: dobbiamo dedurre che indichi “linguaggio”?E poi: possiamo raggruppare il radicale *Sh-M-K e dargli il significato di “mano” o “braccio” o “gesto”?

2 - E’ stato più volte fatto notare da molti come nonostante la parola Barazinbar contenga la n, il radicale per “corno” scritto di suo pugno da Tolkien sia M-B-R anziché N-B-R. Alcuni ne hanno tratto la regola secondo cui quando si dovrebbe creare la combinazione mb bisogna pronunciare nb. Nella tabella io ho lasciato N-B-R; può anche darsi che Tolkien si sia sbagliato a scrivere, oppure abbia scritto male la lettera al punto che il buon Christopher ha mal interpretato. Anche Magnus Åberg è di questo parere.

3 - In Sharbhund appare quella che secondo me è una variante di B-N-D: siccome è un nome Nanerottolesco, è possibile che nel loro dialetto questo radicale fosse diventato Bh-N-D.

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4- Le combinazioni vocaliche per i radicali triconsonantici

Come detto prima, cambiando le combinazioni delle vocali nei radicali si possono formare le varie classi di parole (nomi, verbi, aggettivi, singolari, plurali). Per i radicali triconsonantici ne ho trovate alcune.

NOTA SULLE COMBINAZIONI: a volte le stesse combinazioni si ritrovano applicate a radicali differenti con significato finale del tutto diverso (es. gunud e nuluk). Come mai? forse la spiegazione è semplice: un Nano sapeva ovviamente cosa diceva, e può darsi che la differenza semantica tra due radicali permettesse di non confondersi anche se la stessa combinazione vocalica si applicava a radicali diversi.

Indicando con i numeri 1-2-3 le consonanti di un radicale triconsonantico, eccole:

RADICALI NOME

1u23 - sostantivo singolare (bund = cima, rukhs = orco; *shuthr = nuvola?, *turg = barba?, *khuzd = nano?)

1a2â3 - sost. plurale (Khazâd = Nani, Rakhâs = Orchi, tarâg = barbe)

1a23ûn - sost. il cui significante è caratterizzato dal significato del radicale (Tharkûn significa “uomo-bastone”)

1e2e3 - sost. sing. indicante sostanze e materiali? (kheled = vetro; l’argento è *kebel o *zegel?)

1i2i3 - agg. indicante una caratteristica legata al significato del radicale? (Z-G-L “argento” zigil “argenteo”)

1a2u3 - sost.plur. pre-genitivale [stato costruito] (baruk)

1a2û3 - sost. plur. genitivale (shathûr)

u12a3 - apposizione sing. (uzbad Khazaddûmu = signore di Moria)

1a2o3 - sost. sing. dopo agg. qualif. di forma 1a2i3 (Gabilgathol)

i12a3 - //        //      //      //      //  di forma 1a2a3 (Barazinbar)

1u2u3 - applicato ad un radicale nominale, dà la forma base del verbo la cui azione produce l’oggetto del radicale: G-N-D “caverna” gunud = scavare caverne; Z-R-K *zuruk = “fare la punta”??

RADICALI D’AZIONE

a1a2â3 - sost. che designa l’agente che compie l’azione (Z-Gh-L “combattere?” Azaghâl “combattente, guerriero?”; “scultore” è *afalâk?)

1a2a3 - genera il sostantivo dell’azione: Z-H-R “scavare, costruire?” zahar “scavo, costruzione?”

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1e2a3 - indica l’oggetto che si usa per compiere l’azione: F-L-K “scolpire” felak “scalpello”

1e2e3 - la forma base del verbo: felek “scolpire”

RADICALI DI CARATTERIZZAZIONE

1a2i3 - aggettivo qualificativo singolare prima di nome (Gamil-zirak e Gabilgathol)

1i2i3 - aggettivo qualificativo plurale (sigin-tarâg)

1a2a3 - aggettivo designante un colore? (si trovano prima di un sostantivo): baraz = rosso; narag = nero. Anche come aggettivo sostantivato? (Baraz usato da solo)

1a23ûn - sostantivo il cui significante è caratterizzato dal significato del radicale (Nargûn letteralmente sarebbe “neraggine”)

1u2u3 - aggettivo qualificativo prima di sostantivo (Tumunzahar e forse Buzundush)

5- Le combinazioni vocaliche per i radicali biconsonantici

RADICALI NOME

1ûm (dûm)

1ê2u - forma complemento oggetto di pronome personale? (mênu)

1â2 (nâd)

RADICALI DI CARATTERIZZAZIONE

a1a2 - aggettivo plurale? (azan = “tenebrosi, oscuri”)

u12 - aggettivo singolare o sostantivazione di aggettivo (uzn potrebbe significare “scuro” oppure “oscurità”)

1a2 - aggettivo singolare (Sharbhund)

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6- Altri elementi grammaticali

PREPOSIZIONI: abbiamo solo u e aya (forma abbreviata ai), che significano rispettivamente “di” e “su, sopra”.

TERMINI “INDIPENDENTI”: da Azanulbizar Helge Fauskanger isola ûl, che significherebbe “rivi, piccoli fiumi”; Kloczko suggerisce che derivi dalla contrazione del radicale *W-L.Ho poi notato che tre parole che significano “fiume” (nâd, nâla e forse ân) contengono tutti la consonante n e la vocale lunga â. A dire il vero io considero “indipendenti” ûl e ân perchè hanno meno di due consonanti è quindi non sono formati da radicali, e fanno parole a sé. Kloczko ritiene però che -ân sia un suffisso nominalizzatore (gabil = grande; Gabilân = il grande, il possente [in riferimento al fiume] ).

MARCATORI GRAMMATICALI: Secondo me le vocali lunghe nella sillaba finale indicano il plurale, e inoltre la â indicherebbe plurale normale mentre û plurale genitivale. Emblematico di questa mia idea è dûm (= *saloni di) che a mio parere è il genitivale di *dâm (saloni).A questo punto ci si potrebbe chiedere: ma allora qual è il singolare di *dâm? Semplice: non esiste! dûm è un plurale collettivo in sé, non ha quindi il singolare.Il suffisso -ul serve per indicare “appartenenza”: usato nei patronimici e nelle formazione di aggettivi (Mazarbul, Fundinul, Khuzdul); Siccome Khuzdul è compitato Khuzdûl in alcune fonti tarde, Tolkien decise forse infine di distinguere una terminazione aggettivale -ûl da una terminazione genitiva -ul?

VOCALI LUNGHE CHE SI ACCORCIANO: sembra che quando un sostantivo avente una vocale lunga nell’ultima sillaba viene incorporato in un nome composto mettendolo prima di un altro sostantivo o dopo un aggettivo, la vocale in questione si accorci; i due esempi di ciò sono Khazâd (Nani) Khazad-dûm (i saloni dei Nani) e Azanûl (Ruscelli Tenebrosi) Azanulbizar (Valle dei ruscelli tenebrosi).La â di zâram rimane infatti lunga perché in Narag-zâram e Kheled-zâram è nella prima sillaba.

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7- Prestiti al Nanico e vocaboli invariabili

Si è praticamente certi che Tolkien, quando negli anni ’50 inventò il Valarin instaurò “a posteriori” diversi rapporti di derivazione col Nanico. Kloczko ipotizza che in Nanico sia esistita la parola *indhil “fiore”, presa dal Valarin *iniðil attraverso l’insegnamento impartito da Aulë ai sette Padri, per spiegare la presenza del vocabolo inzil in Adûnaico; ma *indhil non rispetterebbe la grammatica delle combinazioni vocaliche: potrebbe essere una parola “assoluta” e invariabile?Vale forse anche per Mahal (proprio il nome Nanico di Aulë), che sarebbe un prestito diretto dal Valarin maχal “Vala”?Un altra derivazione dal Valarin al Nanico potrebbe essere ûl “fiume” siccome in Valarin si ritrova ullu “acqua”.Potrebbe riguardare anche zirak e zâram, che si presentano sempre in questa forma in contesti grammaticali diversi: Zirak-zigil e Gamil-zirak, Kheled-zâram e Narag-zâram (quest’ultimo è il nome Nanico del lago Helevorn).Fauskanger ipotizza che il radicale K-B-L se considerato come “argento” sia un prestito dal Sindarin celeb.

8- Applicazioni (costruzione di frasi)

Shagrat, orco di Mordor...trad. = Shagrat, urkhas Nargûnu...

I corni degli Orchi (i corni appartengono agli orchi)trad. = Nabur Rakhâs

Le nuvole delle vallitrad. = Shathur bazûr

Le punte dei cornitrad. = Zaruk nabûr

Le caverne delle asce (= armerie) (le caverne non appartengono alle asce! Perciò caverne mantiene la forma del soggetto e non fa parte della costruzione genitivale)trad. = Ganâd barûk

I saloni della fortezzatrad. = Dâm-u-guthl / dâm guthlu

Vecchio bastonetrad. = Gamil tharok

Nuvola scuratrad. = Shuthur dush ??

Caverna neratrad. = Narag ignad

Grandi cimetrad. = Gibil banâd

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Le lunghe barbe dei vecchi Nanitrad. = Gimil Khazâd sigin tarûg

9- Un’ultima precisazione

Per le mie idee sull’esattezza delle attribuzioni di significato ai radicali e alle combinazioni vocaliche sono stato più volte tacciato di “speculazione”, cioè di fare ipotesi azzardate e non sorrette da prove.Ribatto dicendo che le mie osservazioni sono connaturate alla stessa struttura del Nanico.Si tratta di una lingua “geometrica”, esattissima in ogni sua parte, in cui la formazione dei vocaboli deve sottostare a regole ferree: se si vuole dire “asce [dei Nani]” bisogna dire proprio “baruk [Khazâd]”, non “ubruk” o “barok” anche se contengono le stesse consonanti.Mi sono permesso di enunciare regole grammaticali anche quando erano rappresentate da un solo caso perché sono convinto che se una certa parola è fatta così in un determinato contesto, anche un’altra dello stesso tipo (sostantivo, verbo, aggettivo) nella stessa situazione deve avere la medesima forma (nello specifico, la combinazione vocalica).

Sono quei tipici dubbi che vorresti sciogliere chiedendo a Tolkien, ma non si può. E comunque la mia idea del Nanico mi sembra meno arzigogolata di quella di Magnus Åberg, con le declinazioni e tutti i riferimenti all’Ebraico biblico che, da grande studioso quale è, ha saputo cogliere.

ALTRE ANALISI DEL NANICO: Edouard J. Kloczko, Lingue degli Hobbit, dei Nani, degli Orchi, Parte prima “Lingue non

umane”; Helge K. Fauskanger, Khuzdul - the secret tongue of the Dwarves

http://folk.uib.no/hnohf/khuzdul.htm Magnus Åberg, An analysis of Dwarvish,

http://www.forodrim.org/daeron/md_khuzdul.html

Ultima revisione: 15 novembre 2010

Edoardo “Almavarno” Secco