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® MENSILE DI INFORMAZIONE SPORTIVA DISTRIBUITO GRATUITAMENTE ANNO IV N° 39 DICEMBRE 2012 GUARDIANI DEL CIELO Un destino crudele strappa, nel giro di quindici giorni, all’affetto di famiglie e tifosi la vita di due giovani portieri Il quotidiano online che racconta gli avvenimenti sportivi del Salento www.colpoditaccoweb.it Lecce Crisi di risultati e gioco in casa giallorossa Serie D Nardò oltre le aspettative Eccellenza Risale il Copertino che vede i playoff Promozione Casarano mantiene la vetta solitaria Angelo DE PASCALIS Via Cuneo, 20 73013 GALATINA Tel. 0836 566021 333 2376383 [email protected] La nostra è la ricetta più veloce. Volkswagen Express Service. La tua auto è pronta, al massimo in un’ora. Perché la tua Volkswagen sia sempre una Volkswagen. Volkswagen Service. Un servizio rapido e di qualità per le piccole manutenzioni, senza dover prendere un appuntamento.

Guardiani del cielo

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Un destino crudele strappa, nel giro di quindici giorni, all'affetto di famiglie e tifosi la vita di due giovani portieri

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MENSILE DI INFORMAZIONE SPORTIVA DISTRIBUITO GRATUITAMENTEANNO IV N° 39DICEMBRE 2012

GUARDIANI DEL CIELOUn destino crudele strappa, nel giro di quindici giorni, all’affetto di famiglie e tifosi la vita di due giovani portieri

Il quotidiano online che raccontagli avvenimenti sportivi del Salento

www.colpoditaccoweb.it

LecceCrisi di risultati e gioco

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COLPO DI TACCO. IL MENSILE DEL CALCIOSALENTINO... E NON SOLOANNO IV NUMERO 39 - Dicembre 2012chiuso in redazione il 28/12/2012

La testata è iscritta al n. 1008 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce,autorizzazione del 16/12/2008

DIRETTORE RESPONSABILEFrancesco Rella

DIRETTORE EDITORIALEGraziano Congedo

HANNO COLLABORATOVincenzo Congedo, PierLuigi Giannachi, Roberto MartalòGiulio Serafino, Marco Tarsi, Giorgio Toma

REDAZIONEVia dei Faggi n. 1 - 73013 GALATINA - LECCETel./Fax 0836.564748 - Cell. 349.1449026e-mail: [email protected]

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Per la PUBBLICITA’ su questo periodico3491449026 - 330814403 - 3314998960

La direzione non risponde del contenuto degli articoli firmati edeclina ogni responsabilità per le opinioni dei singoli articolisti,degli intervistati e informazioni trasmesse da terzi. Foto emanoscritti, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Non è consentita la riproduzione, anche parziale, di testi, fotografie o documenti senza autorizzazione. La collaborazionesotto qualsiasi forma è gratuita. La direzione si riserva di nonpubblicare le comunicazioni pubblicitarie degli inserzionisti chesiano contrarie agli interessi della nostra testata o alle disposizioni di legge.

COPERTINA: Iliya Ancona vola sotto l’incrocio dei pali(foto Bruno Bellini). Nel riquadro Gabriele Brillantina.

EDITORIALE - GUARDIANI DEL CIELOSic, piange ancora il mondo dello sport! Incipit pseudo onomatopeico per nulla casuale, che ha la presunzione di dimostrare come non esistano supereroi. Comenon lo era Super Sic, al secolo Marco Simoncelli, che ha salutato questo mondo adottobre 2011 mentre s’impegnava allo spasimo nel fare il suo mestiere. Pazzo forse,ma il suo mestiere. Come è accaduto – con modalità e risvolti diversi - lo scorsoaprile al calciatore Piermario Morosini. Solo per citare alcuni, giovanissimi, uomininormali che i tifosi più accesi talvolta assurgono, comprensibilmente, a mito. Comedue bravissimi ragazzi che il Salento sportivo si è trovato a piangere nel giro di appena quindici giorni. Due aitanti ragazzoni che nella fattispecie volavano da unpalo all’altro della porta di cui erano guardiani. Nella notte fra il 6 ed il 7 dicembre,l’amaro destino terreno ha travolto l’auto sulla quale viaggiava Iliya Ancona, diciottenne portiere del Galatina originario della Bielorussia e che aveva la suafamiglia a Modugno. Solo due settimane prima, il 19 novembre, Gabriele Brillantina- portiere di 28 anni della Gioventù Campi, campiota per di più, formazione di PrimaCategoria – era andato con la sua vettura incontro alla medesima funesta sorte. Al di là dei discorsi retorici (sicurezza stradale ai minimi termini, velocità spesso oltre la soglia del rischio e quanto altro si voglia), comunque mai da snobbare,resta la devastante incredulità ed impotenza di fronte all’irrisoria facilità con la qualeuna giovane vita si può spezzare. Iliya e Gabriele da estremi custodi delle porte che difendevano sono ora guardiani del cielo! E non bastano mille Sigh!(F. Rella)

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LEGA PRO5 C’era una volta il Lecce 6 Stella al merito7 Cheva o non va?SERIE D9 Nardò: Un difensore con l’Antico vizio del golTUTTE LE CLASSIFICHE10 Sport educativoECCELLENZA11 Galatina: Iliya, un numero 1 speciale12 Calabro: “Gallipoli, meglio di così...”13 Copertino: difesa bunkerPROMOZIONE14 Casarano: bandiera Rosciglione

Macelleria da NinettoVia P. Iolanda, 3 - GalatinaTel. 3284744019 3281356542

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LEGA PRO

C’era una volta il Lecce

Figuraccia ed isterismi Zero golrealizzati nelle ultime quattrogare di campionato (la più re-cente con l’Albinoleffe segna unapiccola reviviscenza, ma la consi-derazione non merita più di uninciso parentetico) ed un solopunto. E questo sembra essere ilmeno per un Lecce disastratoche appare neppure lontano pa-rente di quello che sembravaaver salutato già a novembre ilresto della combriccola. Giù nelfisico, giù soprattutto con latesta, tanto diafano da rimediarefigure barbine, quasi da guittoerrabondo, come quella di Salò,dove il pesante 4-0 subito altronon è stato se non la conse-guenza di una prova raccapric-ciante. Friabile, poi, nelle duesconfitte di misura al cospettodei due avversari – oggi princi-pali antagonisti – che l’hannoraggiunto in vetta. In praticaalcun tiro in porta con il Sudtiroled a Carpi (emiliani primi in virtùdello scontro diretto), gare in cuiè esploso, eclatante, tutto il ner-vosismo di questo mondo. Congli altoatesini fuori, per protesteo frasi irriguardose legate a con-testi risibili di gioco, Lerda, il dot-tor Palaia e Foti. A Carpi,Giacomazzi sembra entrare in

campo con lo scopo di farsiespellere e l’impresa gli riesce in5’, lasciando così i compagni per50’ con un uomo in meno (duenel recupero quando Pià emulale gesta di Foti di sette giorniprima). Spogliatoio compatto?Allenatore poco amato dai sena-tori in squadra? Preparazione fi-sica forzatamente disomogeneaper il gruppo? Queste ed altre il-lazioni hanno animato i com-menti da bar dei tifosi giallorossi.Il brodino della gara con l’Albino-leffe mantiene irrisolti una seriedi enigmi, almeno fino all’Epifa-nia.4-2-3-1 e Mariano Bogliacino Lasensazione è che nel modulo digioco preferito dal tecnico diFossano (4-2-3-1), Bogliacino(guarda caso out dal giorno del-l’ultimo successo) sia interpretedifficilmente surrogabile, mentrei giovani Chiricò e Falco sem-brano diventati meno impreve-dibili per gli avversari ed i dueperni bassi di centrocampo nonsempre tengono il passo della fa-tica che il modulo richiede loro.Peccato, però, che il buon Zap-pacosta di Carpi si sia fatto su-bito male. inversamente proporzionale alblasone del Lecce è, anche qui è

un inciso, il comportamentodegli arbitri. In genere le squadredi nome (il Lecce lo è per la cate-goria) si attirano simpatie e deci-sioni favorevoli di chi dirige imatch. Nella fattispecie sonotante, al contrario, le circostanzepalesemente sfavorevoli alla for-mazione del presidente Tesoro.Già quando il Lecce era un’ar-mata, ancor più adesso che ap-pare disarcionato. Numerose lepiccole e grandi decisioni prese

con regolarità a sfavore dei gial-lorossi salentini. età elevata A gennaio sarà mer-cato. Va ricordata, specialmentein prospettiva, l’età di alcuni pro-tagonisti o presunti tali al via. Frai veterani (capitan Giacomazzi,che merita un discorso a sé, aparte), ad esempio, Jeda e Piànon hanno finora fornito quelquid che il loro pedigree autoriz-zava a sperare.

Francesco rella

Classifica Punti Gare vinte Nulle Perse G.F. G.s.

CArPi 30 16 8 6 2 18 8

LeCCe 30 16 9 3 4 26 20

sUd tiroL 29 16 8 5 3 21 16

trAPANi 26 16 7 5 4 30 18

v. eNteLLA 23 16 5 8 3 25 21

PAviA 23 16 5 8 3 16 14

CUNeo 22 16 6 4 6 16 15

CreMoNese 20 16 4 9 3 17 9

LUMeZZANe 20 15 4 8 3 15 13

sAN MAriNo 19 15 5 4 6 20 23

FerALPi sALò 18 15 5 3 7 18 23

CoMo 17 16 3 9 4 20 22

PortoGrUAro 17 16 3 8 5 17 21

reGGiANA 15 16 4 3 9 17 25

ALBiNoLeFFe 14 16 5 9 2 21 13

tritiUM 9 15 1 6 8 10 26

treviso 6 16 1 4 11 12 32

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Dicembre da incubo: un solo punto per una formazione che ha smarrito la via del gol

Stella d'Oro al Merito Sportivo:premio, per i suoi 50 anni di mi-litanza nel mondo del calcio,conferito al professor AntonioVasquez Giuliano, già calciatoreed ex arbitro, ed ora validissimotimoniere della Federcalcio dellaprovincia leccese.Cinquant’anni nel calcio ita-liano, in particolare in quellopugliese. In questi anni ne avràviste tante. Com'è cambiato ilcalcio?“Il calcio, purtroppo, è cambiatotantissimo: prima era passione,sudore, rispetto. Valori che manmano si sono sbiaditi. Oggi notola scarsa educazione: ora è tuttofiltrato ai raggi X e, di conse-guenza, si vede tutto. Il meglio,ma soprattutto il peggio che igiovani poi imitano. Il calcio mo-derno è caratterizzato da ripic-che e scarso rispetto. Tutto ciò,in particolare, emerge dalmondo professionistico”.Un episodio, da calciatore, arbi-tro o dirigente, che nel corsodella sua vita calcistica ricordacon particolare emozione.“E' un episodio che ricordo sem-pre ogni qualvolta sono chia-mato a discutere di rispettodinnanzi ad una platea di gio-vani, poiché lasciò in me unaforte emozione. Era il 1968 edero arbitro, una domenica fuichiamato a fischiare una partitadella Berretti del Lecce. Il misterera l'indimenticato AttilioAdamo e nei giallorossi, tra gli

altri, militava chi poi sarebbe di-ventato un autentico campionecome Franco Causio e SergioBrio. Quest'ultimo non accettòuna mia decisione e mi contestòduramente. Intervenne Adamoche richiamò severamente Brio elo mandò anzitempo sotto ladoccia (all'epoca non v'erano icambi, ndr). Il tecnico preferìproseguire la gara in dieci piut-tosto che non punire il suo gio-catore. Una lezione di vita,insomma, che mi emozionò su-bito, impartita da un vero mae-stro di sport sano e pulito”.E' da molti anni presidente dellaDelegazione FIGC di Lecce:come giudica la realtà calcisticasalentina?“Purtroppo in declino. Molti fat-tori concorrono a questo: la crisieconomica, l'assenza di sponsore lo scarso interesse delle istitu-zioni. Le società versano in gravidifficoltà. Auspico, per questo,una pronta ripresa dell'econo-mia, perché così è difficile an-dare avanti. Ciò riguardaprincipalmente le società dilet-tantistiche, dato che nel mondoprofessionistico, bene o male, cisi arrangia grazie a tv ed introitidi mercato. L'altra grande ca-renza è poi a livello infrastruttu-rale: ci sono pochi impiantisportivi idonei e in tal modo cre-scere giovani leve è un'impresadavvero ardua”.Un consiglio e un augurio ai pic-coli campioni del domani...

“Più che a loro, vorrei dire qual-cosa alle loro famiglie. I vostrifigli, grazie allo sport, si formanoper la vita. Ed allora non carica-teli di aspettative opprimenti,

non devono essere tutti dei cam-pioni, ma piuttosto dei giovaniche si preparano ad essere uo-mini umili e determinati”.

Giulio Serafino

Stella almerito

Salento Giallorosso 1908 Ce

E' senza dubbio una bandiera nellastoria del calcio leccese. Dal 2001al 2004 ha siglato 46 gol. Il ritornonel 2011 ha coinciso con la firmasu due gol-salvezza. Poi ancora un

ritorno, nuovamente. E' un terzoavvio: è il primo acquisto dellanuova presidenza Tesoro, infortu-nato, ma non importa perché, adetta di Savino, i suoi occhi valgono

più di mille muscoli. Ma forse, ri-spetto al 2001, la storia è cam-biata: non è un intoccabile, è alcontrario perennemente in discus-sione. Recupera dall'infortunio oforse no. Convocato per necessitànumerica, salvo poi dichiarare cherappresenta comunque una pe-dina importante. Lui è Ernesto Ja-vier Chevanton. Solo due presenzenella sua terza primavera giallo-rossa agli ordini di Franco Lerda.Zero gol. “Di Cheva si può diretutto, tranne che non ci metta incampo tutto l'ardore agonisticoper questa maglia. Lo ha detto e sivede: la maglia del Lecce è la suaseconda pelle – dichiara Enrico, im-piegato. E' tornato a Lecce portan-dosi dietro un brutto problema altendine, ma anche tante aspetta-tive; forse questo lo ha condizio-nato un po'. Nelle ultime uscite èparso più in palla: potrebbe esserelui l'arma in più nel girone di ri-torno”. Ma i problemi per Chevan-ton non sono solo muscolari. Piùvolte, infatti, si è discusso circa ilsuo rapporto con l'allenatore. “Chequalcosa non vada tra lui e Lerda èsotto gli occhi di tutti – asserisceMassimo, commerciante. Conti-nue frecciatine, smentite e paroledi troppo, non fanno altro che de-stabilizzare non solo l'animo deidue ma anche l'ambiente tutto.Conosciamo Cheva e stiamo impa-rando a conoscere Lerda: hannodue caratteri molto forti. Spero cheentrambi ci mettano una pietrasopra: conta solo il Lecce”. Il tifoso,

dunque, pare schierarsi dalla partedell'uruguaiano: secondo molti, in-fatti, i problemi personali tra il cal-ciatore e il tecnico comportanostrascichi per il gruppo intero ed ilLecce, in tal modo, ne esce pena-lizzato. Ma non tutti la pensanocosì. “Dobbiamo metterci in testache lo Cheva di oggi non è quellodel 2001 – chiosa Fabrizio, stu-dente. È un mito indubbiamente,ma rispetto alla sua prima espe-rienza a Lecce è andato avanti conl'età... e con gli infortuni. Se il mi-ster fa delle scelte, queste vannorispettate. È la regola. E in più, sequalcosa non va, ci si deve chiu-dere nello spogliatoio e parlarne.Cosa cha non va fatta a colpi ditweet o microfoni”. Le ultime po-lemiche, infatti, hanno trovato l'a-pice nelle dichiarazionidell'attaccante: “se sono un pesoper il Lecce, posso andar via. Ilmercato si chiude il 31 gennaio e lerichieste non mi mancano”. “Noncredo sia la cosa giusta lasciar par-tire Chevanton: anche se nongioca, è comunque una figura im-portante per la città e per lo spo-gliatoio – afferma Luca, infermiere.Ma alla fine conta la squadra echiunque si ritenga, o venga rite-nuto, un peso deve essere lasciatolibero di andar via. Le ultime pre-stazioni del Lecce lo mettono inluce: c'è poca serenità e si mette arepentaglio la classifica. Questocampionato non si può assoluta-mente perdere”.

Giulio Serafino

Centro Coordinamento Club Cheva onon va?

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Per la serie “a volte ritornano”:Alessio Antico, neretino di na-scita, con un passato tra le filagranata, nelle stagioni2005/2006 e 2006/2007, è ritor-nato ad indossare la magliaamata. Difensore centrale dut-tile, bravo sulle palle alte, conspirito di sacrificio e gol nel ba-gaglio. Nel 3-5-2 di MisterRenna, si è inserito molto bene,andando a fare il centrale difen-sivo, assieme a gente di espe-rienza come Taurino. Alessio, dopo quelle due sta-gioni a Nardò (05/06 – 06/07)sei ritornato in maglia granata,cosa ti ha spinto a fare questascelta?“La chiamata del Nardò è sem-pre stata una priorità rispetto atutte le squadre nelle quali homilitato, quindi non ci ho assolu-tamente pensato due volte esono tornato qui”. Il tuo primo gol stagionale, lohai messo a segno contro il Ta-ranto, un ricordo che resterà in-delebile nella tua mente… “Per un neretino come me credosia il massimo. Sia per me cheper i tifosi, verso i quali sono an-dato ad esultare sotto la tribuna,sarà molto difficile dimenti-

carlo”.Con l’arrivo di Rescio, Di Piedi eRizzi, il Nardò sta trovando lagiusta quadratura, si potrebbepensare ai play off? “Prima di tutto pensiamo allasalvezza, dopo aver raggiunto i40 punti (il prima possibile) po-tremmo prefissarci altri obiettivi.Ma non rientrano nei nostri pro-grammi”.Il Nardò viene da 5 risultati utiliconsecutivi (con il pareggio diSant’Antonio Abate), final-mente siete sulla buona strada,dopo un avvio poco felice.“Abbiamo “regalato” le prime trepartite per i noti problemi socie-tari; abbiamo avuto qualche dif-ficoltà nel fare la squadra,successivamente ci siamo ripresialla grande. Dalla quarta gior-nata in poi abbiamo giocato con-tro tutti a testa alta, grazie ancheall’arrivo dell’ormai ex Majella. IlDs Martano ha poi completato lasquadra”.Dopo la sosta per queste festi-vità, i granata ricominceranno illoro percorso da Matera, squa-dra ostica, che vanta acquisti im-portanti come l’ex Bari De Vezze.Con che spirito affronterete lagara?

“Lo spirito sarà sempre lostesso, sappiamo che dob-biamo dare il 100% con qua-lunque squadra, che sia ilMatera, o l’ultima in classifica,l’avversario non importa. Ab-biamo le potenzialità per farepunti importanti su qualsiasicampo”.I tifosi granata, hanno voglia divincere tutte le partite, cosapuoi dire loro? “Io da ex tifoso li capisco (sor-ride, ndr), alla fine penso cheloro, a parte la passione chehanno, sono un pubblico com-petente, vogliono vedere lamaglietta sudata ogni dome-nica, poi non importa se sivince o si perde, l’impor-tante è dare tutto nei no-vanta minuti”.Qualcuno ti ha soprannomi-nato il difensore col vizio delgol, ci stai prendendogusto? “Ho sempre fatto tre,quattro gol all’anno,anche quando stavo qui aNardò andavo spesso arete, diciamo che sullepalle alte sono avvan-

taggiato”. Giorgio Toma

Difensorecon l’Anticovizio del gol

SERIE D - NARDÒDifensorecon l’Anticovizio del gol

Il difensore del NardòAlessio Antico

Foto Giorgio Toma

Il difensore del NardòAlessio Antico

Foto Giorgio Toma

LE CLASSIFICHE

cLassifica P.ti G. v. n. P. G.f. G.s.ischia 43 17 14 1 2 38 8

GLadiator 37 17 10 7 0 26 10Matera 35 17 11 2 4 36 16BisceGLie 33 17 9 6 2 33 15

MonosPoLis 32 17 9 5 3 27 11BattiPaGLiese 25 17 7 4 6 23 21

nardò 25 17 7 4 6 14 15foGGia 23 17 6 5 6 23 24

caMPania 21 17 5 6 6 14 14s. antonio 21 17 5 7 5 18 21PuteoLana 21 17 6 3 8 18 24

francaviLLa 21 17 5 6 6 23 30PoMiGLiano 20 17 6 2 9 15 25

Brindisi 19 17 5 4 8 20 23taranto 18 17 5 3 9 18 23

GrottaGLie 13 17 3 4 10 17 38f. trani 8 17 2 2 13 11 30Potenza 6 17 1 3 13 9 35

cLassifica P.ti G. v. n. P. G.f. G.s.

MoLfetta 33 15 10 3 2 26 13

ceriGnoLa 29 15 9 2 4 20 12

san severo 28 15 8 4 3 30 17

terLizzi 26 15 8 2 5 17 16

GaLLiPoLi 24 15 6 6 3 20 12

coPertino 24 15 7 3 5 19 11

Manfredonia 23 15 6 5 4 30 19

vieste 21 15 6 3 6 20 24

MoLa 21 15 6 3 6 20 24

Q.u Bari 20 15 5 5 5 21 19

GaLatina 17 15 4 5 6 18 21

PoLiMnia 16 15 3 7 5 13 15

corato 15 15 3 6 6 12 21

tricase 13 15 3 4 8 9 22

Manduria 10 15 2 4 9 7 18

racaLe 7 15 1 4 10 11 37

classifica P.ti G. v. n. P. G.f. G.s.casarano 34 14 10 4 0 31 5

v. francaviLLa 30 14 9 3 2 37 10ostuni 28 14 8 4 2 28 17

Leverano 27 14 8 3 3 26 15san vito 27 15 7 6 2 13 9LePorano 23 14 6 5 3 13 14otranto 23 15 5 8 2 27 16

francaviLLa c. 22 14 6 4 4 21 16fraGaGnano 22 14 7 1 6 22 18caroviGno 22 15 6 4 5 19 18

MaGLie 19 14 5 4 5 26 30san cesario 16 14 4 4 6 18 22scorrano 16 14 4 4 6 15 24Martano 15 14 3 6 5 9 10

steLLa Jonica 14 14 4 2 8 14 22Massafra 8 14 2 2 10 12 29Monteiasi 8 15 1 5 9 13 35

Lizzano 7 14 1 4 9 11 31Latias 6 14 1 3 10 9 23

SERIE D - GIRONE H

ECCELLENZA

PROMOZIONE - GIRONE B

Sport educativoL’attività sportiva è per l’uomo in generale ma soprattutto per i ra-gazzi in fase di crescita un elemento basilare per lo sviluppo armonicodella persona: come il bambino ha bisogno di giocare, di muoversispensierato, interagendo con gli altri ed esplorando lo spazio, così ilgiovane necessita di un’attività fisica che non solo rafforzi le ossa e to-nifichi i muscoli, ma che diventi occasione di interazione e coopera-zione con altri giovani, in un percorso di autodefinizione dellapersona, delle sue capacità e dei suoi limiti. Le ore di Educazione Fi-sica a scuola da una parte, la disponibilità di campi, cortili e oratori sulquartiere dall’altra, sono, a tal proposito, indispensabili per consen-tire a tutti i giovani, anche a chi non ha altri spazi e/o tempi per farlo,di praticare “un po’di moto”.Proprio per questo motivo, i professori che tale materia insegnano ele associazioni e le realtà che si occupano di questi temi non possonorestare insensibili di fronte ai grandi cambiamenti che interessano ilmondo dello sport oggi. Nello sport come mera competizione, dovevale il “vincere a tutti i costi” - lo sport esclusivo dei professionisti, dichi ha la possibilità di dedicare tutta la vita e la professionalità adesso - mancano elementi fondamentali della propedeuticità, della lu-dicità, della crescita personale e collettiva che invece contraddistin-guono la pratica sportiva da sempre.Inoltre già la conferenza generale dell’Organizzazione delle NazioniUnite per l’Educazione aveva riconosciuto in campo internazionale imeriti formativi dell’animazione sportiva, sottolineando i ruoli delleistituzioni e delle associazioni. Il 2004 è stato indicato come Anno Eu-ropeo dell’Educazione attraverso lo sport. Proprio in questo anno,dietro la spinta propulsiva delle associazioni di quartiere, si è avviatoun tavolo di lavoro tra le realtà sportive e l’istituzione, che ha por-tato alla stesura del capitolo sport nel Progetto Giovani.Ogni iniziativa in merito intende promuovere lo sport come un'atti-vità aggregativa, divertente e stimolante basata sulla pratica di unosport di squadra, svolta da operatori competenti, con intenzionalitàformativa, secondo modalità che si basino sulla capacità di aggregarei giovani e permettere a loro di compiere un percorso di maturazionepersonale all'interno di un contesto organizzato.La scelta di uno sport di squadra è per se stessa già significativa, im-plicando per il ragazzo l’accettazione di tutte le dinamiche che rego-lano la vita di un gruppo. Una «società» in piccolo nella quale occorrecapire quali sono i compiti di ciascuno e in che modo si possa contri-buire al «benessere» generale. È compito dell’istruttore-educatoregovernare e stimolare tali dinamiche e giungere alla costruzione, nelcorso di più anni, di un gruppo nel quale ciascuno abbia la possibilitàdi esprimersi senza danneggiare i compagni di «gioco». Si tratta cioèdi accompagnare i ragazzi nel loro sviluppo fisico e psichico propo-nendo un’attività in cui sia bandita non solo la slealtà o la violenza, main cui soprattutto sia percepibile una profonda attenzione verso i loroproblemi adolescenziali. D’altro canto, in quanto attività educativa edi crescita, un suo obiettivo non può non essere quello di portare igiovani stessi – prima aggregati – a diventare essi i nuovi promotori-animatori nei confronti dei più piccoli, in una scala di responsabilitàe di compiti che sia graduata sull’età e sulle capacità di ciascuno. Lapratica di uno sport non deve inoltre illudere i ragazzi offrendo loromiraggi avvicinabili poi solo da pochissimi (i Grandi Campioni) - e dun-que creare frustrazioni psicologiche nei ragazzi che troppo forte sen-tirebbero il divario tra loro stessi e quei modelli - ma nello stessotempo non è costruttivo proporre un’attività fatta così «tanto comeviene», disorganizzata e improvvisata, che rischia di fare altrettanti senon maggiori danni e può far nascere l’idea che applicarsi con serietàa un qualsivoglia progetto è cosa del tutto inutile.

PierLuigi Giannachi

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Uno. Quel numero di maglia èspeciale, lo indossa sempre lastessa persona. Non uno qualsiasi,ma colui che deve difendere laporta della propria squadra. L’e-stremo difensore non deve sba-gliare mai, non puòpermetterselo, altrimenti si passain svantaggio. Agli altri dieci com-pagni in campo è data la possibi-lità di sbagliare e di rimediare, achi difende i pali no: se sbagli su-bisci il gol. Nel campo come nellavita: ad Iliya il destino non ha ri-servato una seconda chance, lastrada se l’è portato via, e con luitutti i suoi sogni. Ed anche i nostri:era un campione. L’angelo biondolo avremmo visto presto neicampi che contano. Già ce lo im-maginavamo. Galatina sarebbestata solo una tappa, di passaggio,un’esperienza per farsi le ossa,come si suol dire. “Questo è por-tiere – esordisce così Vinicio

Longo, il preparatore che lo ha al-lenato nelle breve esperienza diIliya nella Pro Italia -. Appena lovidi pensai questo. Aveva grandimezzi e tante possibilità di arri-vare in alto”. Vinicio, questa tragedia è statauno strazio per tutti. Abbiamoperso un ragazzo d’oro.“Questa vicenda mi ha toccatomolto. Ho una figlia della suastessa età. La scomparsa di Iliyaper me è stato qualcosa di terri-bile. Naturalmente, avendolo al-lenato quotidianamente,avevamo instaurato un gran belrapporto: ero diventato un padre,un amico, un confidente. Era unragazzo educatissimo e soprat-tutto un grandissimo lavoratore”.Iliya portiere. Lo hai appena de-finito un “grande lavoratore”. Celo descrivi?“Fisico da serie A. A soli 18 anniaveva delle qualità fisiche impres-

sionanti, tecnicamente dotato, sicontraddistingueva per la voglia diarrivare. Nello svolgere l’esercizionon si limitava semplicemente adeseguirlo. Voleva conoscere tutti idettagli dell’esercitazione, loscopo della stessa: voleva impa-rare. E apprendeva immediata-mente”.Da ex portiere di ottimo livellodove pensi sarebbe potuto arri-vare Iliya?“Iliya aveva grandissime possibi-lità di arrivare in alto. La serie C1(attuale Prima Divisione, ndr) glisarebbe andata già stretta. Diversiclub professionistici lo avevanogià notato. L’età era dalla suaparte. La sua voglia di apprenderee migliorarsi, inoltre, avrebberofatto il resto. Altra sua dote eraquella di ascoltare i consigli. Seb-bene avesse 18 anni, aveva latesta sulle spalle: in alcune occa-sioni, quando grazie ad interventi

importati aveva salvato la portadel Galatina, non si era mai la-sciato andare a facili entusiasmi.Era anche umile”.In così poco tempo, doti da por-tiere a parte, si era fatto volerbene da tutti.“Sì, era un gran bravo ragazzo e siera circondato di molti amici. Glivolevamo molto bene. Lo chia-mavamo scherzosamente “Man-ninger”. A fine gara veniva achiedere subito cosa avesse sba-gliato e come avrebbe dovuto mi-gliorare per non ripetere l’errore”.L’ultima volta che lo hai visto checosa vi siete detti?“A fine allenamento ci eravamoparlati. Alle 7 del mattino succes-sivo mi è giunta quella maledettanotizia”. Vinicio non svela il conte-nuto di quell’ultima chiacchierata,lo tiene per sé. Elegantementesorvola…

Vincenzo Congedo

GALATINA

Iliya, numero 1 specialeIliya, numero 1 specialeVinicio Longo: “Sarebbe diventato un grande”Vinicio Longo: “Sarebbe diventato un grande”

Lo sfortunato Iliya Anconaimpegnato in una parata plasticaFoto Bruno Bellini

Lo sfortunato Iliya Anconaimpegnato in una parata plasticaFoto Bruno Bellini

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GALLIPOLI

E' alla sua prima esperienza suuna panchina, ma meglio certa-mente non poteva iniziare. Conil suo Gallipoli, supportato dauna società attenta alle sue esi-genze, ha effettuato il giro di boadel torneo a quota 24 punti. Luiè mister Calabro. Mister al primo al anno da alle-natore si sta togliendo dellegrandi soddisfazioni. Alla vigliadel torneo cosa si aspettava?“Inizialmente ero molto curiosodi scoprire le mie capacità, vo-levo mettermi alla prova. Sonopartito con l'idea che questa do-veva essere un'esperienza di cre-scita. Poi il resto lo stannomettendo i ragazzi: non pensavocosì tanto, ma stiamo ottenendorisultati straordinari”.E' finito il girone d'andata:quinto posto con 24 punti. Puòritenersi soddisfatto o c'è qual-che rammarico?“No, sono molto soddisfatto. Vo-glio dire, prima di me c'era unaltro allenatore e quando si cam-bia guida tecnica vuol dire chequalcosa non va per il verso giu-sto. Sono approdato in una so-cietà seria, equilibrata e con unasolida progettualità che mi hatrasmesso subito fiducia e sere-nità”.Calciomercato: via Margliotti(esterno under), Renis (attac-cante); sono arrivati Coccioliesterno alto sinistro, Marzo(centrocampista under), Vergori(difensore centrale). E' soddi-sfatto?“Certo che sì. Le scelte sonostate fatte in sintonia: abbiamo

discusso insieme dove era ne-cessario intervenire e abbiamocompiuto operazioni ben precisi.Ora ritengo che manchi ancoraqualcosa in avanti. D'altronde ilgol è l'essenza del calcio e se silavora bene in difesa e al centro-campo ma si trascura l'attacco, sisnatura l'essenza del gioco!” Lei adotta spesso il 3-4-3: comepensa di inserire Coccioli. A si-nistra, come esterno, impiegaLevanto (under), nel tridente cisono spesso Negro, oppure Mi-gali (altro under), Presicce eAragao. Lo considera un esternodi fascia o un attaccanteesterno?“Coccioli è arrivato perché idealeper il 3-4-3, rientra cioè in unpreciso disegno tattico. È abilenei movimenti lungo la corsia. Laquestione degli under, poi, nonmi impensierisce: valuto dome-nica dopo domenica l'undici mi-gliore da schierare nel rettangoloverde”.Girone di ritorno: firmerebbeper altri 24 punti?“Sarei un bugiardo a dire di no,ma se proprio dovessi mettereuna firma, la apporrei per vederedopo ogni partita sempre dei mi-glioramenti. La costanza nell'an-damento stagionale è l'arma inpiù. I punti poi arrivano da sé esono stimoli per la fiducia e l'au-tostima del gruppo”.Domanda secca con risposta pa-rimenti tale: chi vince il campio-nato?“Il Copertino. Sono veramentefortissimi.”

Giulio Serafino

MisterCalabro“Meglio di così...”

Foto Bysam

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Il Copertino vola al quinto posto inclassifica, dopo una secondaparte di girone d’andata strepi-tosa. La squadra di Volturo nelleultime sei giornate ha collezionato16 punti sui 18 disponibili, un rol-lino da prima della classe. Uno deisegreti di questa rimonta del Co-pertino è sicuramente la fase di-fensiva, la squadra rossoverde nonsubisce reti da oltre 570 minuti digioco, ed è la migliore difesa deltorneo. Il comandante di questobunker rossoverde è Riccardo Cor-nacchia, nato a Martano, classe1983, una vita in serie D, dove èstato protagonista nelle piazze diCasarano e Nardò, e da agosto2011 alla corte di Maurizio Fanuli. Riccardo, in nove giornate aveteraccolto otto punti, nelle ultimesei il doppio, come ti spieghi que-sto cambio di marcia e questamaturazione della tua squadra?“Nelle prime giornate di campio-nato siamo stati sfortunati, nonabbiamo concretizzato la grandemole di gioco prodotta. Abbiamosbagliato solo la partita contro ilVieste, per il resto abbiamo tenutotesta a tutte le compagini. Dopo lasconfitta immeritata contro il Ce-rignola, ognuno di noi si è assuntole proprie responsabilità facendoquadrato intorno al nostro allena-tore e da quel momento in poi, vit-toria dopo vittoria, abbiamotrovato quella continuità che ci eramancata”. La vostra squadra si trova alquinto posto, nel limbo fra leprime e le ultime posizioni di clas-sifica, la vetta dista nove punti ela zona playout solo otto. Qualesarà il ruolo del Copertino nel gi-rone di ritorno? “Il nostro primo obiettivo, per ora,

è quello di ottenere una salvezzatranquilla. Una volta raggiunta,proveremo con tutte le nostreforze a regalare al nostro splen-dido presidente i playoff”. Una vita passata a calcare i campidi serie D: come mai la decisione,a soli 28 anni, di sposare il pro-getto rossoverde in Eccellenza?“La risposta ha solo un nome:Maurizio Fanuli. La piazza di Co-pertino, grazie all’enorme sacrifi-cio economico del suo patron, èuna delle poche isole felici del pa-norama dilettantistico pugliese.Non ho avuto esitazioni ad accet-tare la sua offerta. Sono convintoche la sua politica, fatta di piccolipassi, pagherà e porterà in alto ilCopertino”. Domenica 6 gennaio inizia il gi-rone di ritorno in terra tarantinacontro il rinforzato Manduria.Una vittoria significherebbeaffondare la squadra di MisterTerzaroli.“Non vogliamo affondare nes-suno, pensiamo sempre e solo adottenere i tre punti, vincere con-tro la squadra tarantina servirebbesolo per consolidare la nostra po-sizione di classifica. Il Manduriaviene da un mercato di lusso e ser-virà una gran prestazione per tor-nare a casa con il bottino pieno”. Il mese di gennaio ci dirà dove lasquadra di Volturo potrà arrivare,sperando che il trend positivodelle ultime giornate continui eche il magnifico gruppo costruitoda Fanuli provi a spiccare il voloverso le prime posizioni di classi-fica, lanciando un occhio verso laserie D, una categoria perfetta peril carisma e la forza di RiccardoCornacchia.

Marco Tarsi

Foto Tarsi

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Cornacchia: “Abbiamo trovato la continuità che ci è mancata. Merito del gruppo e di Fanuli”

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CASARANO

Baluardo della formazione casa-ranese. Prima mediano, ora cen-trale difensivo. Lui si è fattotrovare sempre pronto ad ognichiamata del mister. Beniaminodella tifoseria, Luca Rosciglione,classe 1980, guida da vero lea-der la formazione di patron Eu-genio Filograna in vetta allagraduatoria del campionato diPromozione.Sei ormai una bandiera di que-sto Casarano. Hai affrontatotutte le categorie con questamaglia: come reputi il livello divoi rossoblù e del torneo di Pro-mozione in generale?“Vincere è sempre difficile ancheperché, a detta di tutti, siamoproprio noi la squadra da bat-tere. Disponiamo di un'ottima

compagine e puntiamo a vincerequesto difficile torneo, che si stadimostrando molto combattutoed equilibrato: ci sono quattro,cinque squadre di ottima cara-tura dalle quali guardarsi. Nonsarà semplce”.Longo ti schiera difensore cen-trale, dopo un illustre passatonella zona mediana del campo:come ti senti in questa posi-zione?“Fino ad ora mi sono comportatodiscretamente: mi sto trovandoabbastanza bene anche in retro-guardia. Ho parlato con misterLongo e mi ha proposto questoruolo. C'è il bene della nostrasquadra prima di ogni cosa e inqualsiasi zona del campo il mi-ster decida di schierarmi, cerco

sempre di farmi trovare pronto eall'altezza”.Siete a + 4 sulla seconda, la Vir-tus Francavilla: è la vostra prin-cipale antagonista?“Allo stato attuale credo propriodi sì. Ma ci sono altre squadreche mi hanno ben impressio-nato: su tutte vedo molto ag-guerrito l'Ostuni. Hanno in rosagiocatori molto validi”.Avete passato un periodo diforma meno brillante: nono-stante questo avete infilato 4pareggi di fila. Pensi sia una di-mostrazione di forza?“Sicuramente sì, poiché ogni do-menica abbiamo sempre mossola classifica. Ma la nostra veraforza risiede senza dubbio nelgruppo: siamo una rosa coesa e

ben assemblata”.Non c'è alcuna pausa natalizia:pensi sia un bene o un male?“Potrebbe essere entrambe lecose. Ma attualmente forse è unbene perché siamo in palla estiamo recuperando una condi-zione fisica ottimale”.Quanti punti serviranno per vin-cere il torneo?“Non so quanti numericamente,ma senza dubbio tanti! La VirtusFrancavilla ci è alle calcagna edietro c'è una gran bagarre peraccorciare le distanze. Dobbiamoessere attenti a non distrarci: ilcampionato è lungo, ma sono si-curo che il Casarano abbia tuttele carte in regola per aggiudicarsiil titolo”.

Giulio Serafino

Foto Fernando Stefanelli

Rosciglionebandieracasaranese

Rosciglionebandieracasaranese

“Siamo la squadrada battere. Ostuni eVirtus Francavilla lenostre antagoniste”

“Siamo la squadrada battere. Ostuni eVirtus Francavilla lenostre antagoniste”

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