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GUIDA ai Musei e Collezioni di caccia, trofeistica ed ornitologia d’Europa ITALIA CIC

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GUIDA

ai Musei e Collezioni di caccia,trofeistica ed ornitologia d’Europa

ITALIA

CIC

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GUIDA

ai Musei e Collezioni di caccia,trofeistica ed ornitologia d’Europa

ITALIA

CIC

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Questa Guida, che sarà disponibile anche su internet, èuna riedizione ampliata ed aggiornata del “catalogo” deiMusei di Caccia d’Europa pubblicato dal C.I.C. nel1983.La Guida contiene una breve descrizione dei Musei edelle principali Collezioni private di caccia, trofeistica edornitologia d’Italia coi loro indirizzi per consentire alcacciatore, al naturalista, al ricercatore di trovarli evisitarli di persona o su internet.La specificazione dei Musei e delle Collezioni èrappresentata con dei simboli grafici.

Introduzione

Autoreavv. Michele Federico Popper

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Presentare per l’Italia una prima guida, e non potevaessere diversamente, sui musei e collezioni di caccia,trofeistica ed ornitologia d’Europa (pensando che ciòpotrà avvenire anche per gli altri paesi europei),rappresenta la volontà di far conoscere la nostra realtàdel passato senza voler essere assolutamente deitradizionalisti.Queste magnifiche raccolte, ancora esistenti in Italia,mantenute in modo assolutamente rimarchevole,evidenziano un momento fondamentale della nostracultura venatoria, allorquando la Caccia rappresenta unmomento legato alla scienza della fauna e alla correttagestione dell’ambiente, elementi tutti che il CIC, ancheattraverso la sua Delegazione italiana, ha sempreconsiderato fondamentali.In questo contesto, che pone sempre al centro di ogniproblema ambientale l’Uomo con le sue moltepliciimplicazioni di ogni ordine, ecco che la GUIDA dei museie delle collezioni, private e pubbliche, con tanta pazienzae scrupolosità approntata dal socio, avv. MicheleFederico Popper, vuole dare testimonianza dei nostrivalori culturali, assolutamente radicati nella gente. Pertanto, in occasione del 150° Anniversario dell’Unitàd’Italia, si intende presentare una testimonianza neiconfronti di uomini che, senza conoscere la parolabiodiversità, hanno tutelato in modo imperituro l’ambientenaturale, prezioso tesoro per le generazioni future.

Il Capo Delegazione CIC ItaliaAvv. Giovanni Bana

Racconigi (Cuneo), 30 aprile 2011 (assemblea annuale CIC Italia)

Presentazione

Si ringraziano i Conservatori dei Musei ed i Collezionistiprivati che, con la loro collaborazione, hanno consentito lacompilazione di questa Guida.Si ringrazia l’autore avvocato Michele Federico Popper.

Il Capo Delegazione CIC ItaliaAvv. Giovanni Bana

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«Non credo di esagerare affermando che se la passione per la caccia non avesseaccompagnato nel mondo il genere umano,oggi la zoologia sarebbe una scienza ancorabambina... e forse degli animali non sarebberoconosciuti che i pochi domestici. Né più esagerato sarebbe affermare che setutti i fatti conosciuti nei secoli dai cacciatorifossero stati acquisiti all’indagine scientifica,la zoologia, e particolarmente la biologia dellespecie selvatiche, sarebbe, fra le scienze, la piùprogredita...».

Roma, 1933Alessandro Ghigi*

* Alessandro Ghigi: rettore dell’Università di Bologna,fondatore del museo di zoologia di quella città e di vari Istitutitra cui il Laboratorio di Zoologia applicato alla Caccia, oggiISPRA, che porta il suo nome. Primo vice presidente italianodel CIC.

La passione per la Caccia...

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Elenco dei Musei e delle Collezioni Private

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MUSEI1) AROSIO (Como): Fondazione Europea Il Nibbio -

Osservatorio Ornitologico - FEIN2) BOLOGNA: Museo di Zoologia3) CAGLIARI: Collezioni zoologiche dell’Università di Cagliari4) CARMAGNOLA (Torino): Museo Civico di Storia Naturale5) CALCI (Pisa): Museo Naturalistico6) CAPANNOLI (Pisa): Museo Civico Zoologico7) CISANO DI BARDOLINO (Verona): “Sisàn” Museo delle

tradizioni ornitologiche, ittiche e venatorie del comprensorio gardesano8) FERMO: Museo di Scienze Naturali “Tommaso Salvadori”9) FIRENZE: Museo di Storia naturale dell’Università, sezione di Zoologia “La Specola”10) FORLÌ: Museo Ornitologico “Ferrante Foschi”11) GENOVA: Museo Naturalistico “Giacomo Doria”12) GRESSONEY SAINT JEAN (Aosta): Museo Regionale di Fauna Alpina “Beck Peccoz”13) JESOLO (Venezia): Museo Civico di Storia Naturale14) LUCCA: Gabinetto di Storia Naturale15) MARETA/MAREIT (Bolzano): Museo Provinciale della Caccia e della Pesca16) MAROSTICA (Vicenza): Museo Ornitologico “Angelo Fabris”17) MILANO: Museo Civico di Storia Naturale18) MONTEFORTINO (Fermo): Museo Faunistico dei Sibillini19) OZZANO DELL’EMILIA (Bologna): Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica

“Alessandro Ghigi” oggi INSPRA20) ROMA: Museo Civico di Zoologia21) CASTELLO DI SAINT PIERRE (Aosta): Museo Regionale di Scienze Naturali22) CASTELLO DI SARRE (Aosta)23) SESTO FIORENTINO (Firenze): Museo Venatorio itinerante24) SETTEFRATELLI (Sinnai - Cagliari)25) SIDDI (Medio Campidano): Museo Ornitologico della Sardegna26) STAZZANO (Alessandria): Museo Civico di Storia Naturale di Stazzano27) STIA (Arezzo): Collezione Ornitologica Carlo Beni28) RANDAZZO (Catania): Museo Civico di Scienze Naturali29) TERRASINI (Palermo): Museo Interdisciplinare Regionale di Storia Naturale

e Mostra permanente del carretto siciliano

COLLEZIONI PRIVATE1) BASSANO DEL GRAPPA (Vicenza): Collezione “Renato Luca”2) BIELLA: Collezione “Caldesi”3) MELETO-CASTELFIORENTINO (Firenze): Collezione “Ridolfi”4) MIEMO (Pisa): Collezione “Baldacci”5) PRALORMO (Torino): Collezione “Giorgio Barbero”6) REVELLO (Cuneo): Collezione Pejrone7) TREVISO: Collezione Ornitologica Gino Fantin8) VINADIO (Bagni di Vinadio - Cuneo): Collezione “Mauro e Franco Bagnis”

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Musei

Collezioni di caccia

Collezioni di Mammiferi e Trofei

Collezioni di Ornitologia

LEGENDA

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importante punto di riferimento per la ricerca scientificasulle migrazioni: dal 1977 al 2010 ha inanellato 171.653uccelli ed attualmente è gestito come Centro diinanellamento con strutture riviste per questa particolareattività di studio. Gestito dal 1977 dalla FondazioneEuropea Il Nibbio-FEIN è ora sede dell’Université d’Eté -Colloqui sul Paesaggio - UDE.Arosio svolge anche un’attività museale e prevede itineraridi educazione ambientale per sensibilizzare i visitatori alletematiche dell’ecologia e dell’ornitologia.Nel parco vi è un bel museo dell’avifauna lombarda dovesono esposti inbacheche 375 uccelliimbalsamati,appartenenti a 266specie diverse in unimmobile realizzato nelcontesto arboreocircostante, che è dirilevante importanzavegetazionale.Il visitatore rimarrà infatti stupito dalla bellezza dellealberature del Roccolo, che fanno ormai parte delpaesaggio, e sono la testimonianza di una cultura e di unatradizione venatoria di altri tempi; ma sono anche unesempio di trasformazione e continuità nel presente, dovealla caccia si è sostituito, con identica passione,l’inanellamento degli uccelli per lo studio delle migrazioni.Pubblicazioni dell’Osservatorio ornitologico e biblioteca.

Indirizzo: Via Cascina Perego, 1 - 22060 Arosio (CO)Tel. e Fax 031.762162www.nibbio.org • e-mail: [email protected] a richiesta. Rimane aperto da Marzo a Luglio per le visite guidate previoappuntamento telefonico.

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Non è un Museo in senso tradizionale ma un “Roccolo” cherisale agli inizi del 1700. Che cos’è un Roccolo? È la maggior“Tesa” con reti erette agli uccelletti e ai tordi. Le sue originirisalgono al XVI secolo e provengono dall’alta Lombardia edal Veneto. Il suo nome deriverebbe da “Rocco”, che è lapiccola Torre in muratura che domina la tesa, dove sta iltenditore per l’avvistamento degli uccelli migratori.Questi, attirati dal canto dei richiami, si posano o sorvolanoradenti le siepi e le alberature del “boschetto” che è nella“piazza”, cioè nella radura al centro del Roccolo.A quel momento il tenditore lancia lo “spauracchio” dallacima della torre. Gli uccelli, credendolo un rapace, fuggonospaventati e, per sviare il presunto ed immaginario attacco,abbassano il volo e finiscono impigliati nelle reti che,nascoste dalle alberature, circondano la Tesa.Il Roccolo di Arosio, un tempo adibito alla caccia, è oggi un

AROSIO (Como)Fondazione Europea Il NibbioOsservatorio Ornitologico - FEIN

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BOLOGNA Museo di Zoologia

Conservazione dellaselvaggina).Alessandro Ghigi fu unafigura poliedrica di sapereenciclopedico: umanista,scienziato, grandenaturalista, viaggiatore,appassionato allevatore,autore di importanti scrittiscientifici e divulgativi; fufondatore di vari Istitutiscientifici tra cuiricordiamo il Laboratorio diZoologia applicato allacaccia “oggi ISPRA” cheporta il suo nome.

Indirizzo: Via Selmi, 3 - 40100 BolognaTel. 051.2094248 - 051.2094140 - 051.251723HYPERLINK: “http://www.sma.unibo.it/”www.sma.unibo.ite-mail: [email protected]

È uno dei più grandi Musei d’Italia: istituito nel 1860 ènella sede attuale dal 1936. Il Museo conserva storicheCollezioni a partire dal settecento.A tali Collezioni si sono aggiunte nel corso dell’ottocentoe novecento altre Collezioni storiche: la CollezioneAltobello sulla fauna d’Abruzzo e Molise; la CollezionePizzardi, costituita da Trofei di caccia provenientidall’Africa; la raccolta ornitologica di Zaffagnini-Bertocchicon oltre 3000 reperti dell’avifauna italiana. Insomma un museo che raccoglie importanti Collezionizoologiche e che ebbe particolare impulso sotto ladirezione del suo fondatore il prof. Alessandro Ghigi,rettore dell’Università di Bologna e Vice Presidente delCIC (Consiglio Internazionale della Caccia e

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Grazie alla cortesia della prof. Anna Maria Deina, docentepresso l’Università di Cagliari, abbiamo avuto notizie delleimportanti Collezioni zoologiche di quella Università chesono poco conosciute, se non dagli addetti ai lavori, e chequi riportiamo:“Le Collezioni zoologiche dell’Università di Cagliari hannouna storia vecchia di almeno 200 anni. I reperti zoologicipiù antichi risalgono, infatti, al «Gabinetto di StoriaNaturale» realizzato da Baille con il supporto del Vicerè diSardegna Carlo Felice alla fine del XVIII secolo e donatoalla Regia Università di Cagliari nel 1806.Dal 1927 le Collezioni Zoologiche sono ospitate pressol’«Istituto di Biologia Marina del Tirreno» oggiDipartimento di Biologia Animale ed Ecologia e, dagli anni ’60, sono state riordinate e messe a disposizione degli studenti di Scienze Naturali e Biologiche per lo studiodella Zoologia e dell’Anatomia Comparata”.Le Collezioni comprendono sia i vertebrati che gliinvertebrati; la fauna italiana e sarda, ma anche specie

esotiche e rare “dai più piccoli insetti a balene, squali edelefanti”.La fauna sarda è rappresentata con una Collezioneaccurata che comprende molte specie endemiche, cioèproprie della Sardegna, e specie ormai estinte oestremamente rare in natura. In particolare possonoessere ammirati l’avvoltoio monaco, il grifone, l’aquila delBonelli e, tra i mammiferi, il gatto selvatico.Particolarmente interessante quest’ultima specie perché ilgatto selvatico che si trova in Sardegna (Felis silvestrislibica) è più affine al gatto selvatico africano che non aquello europeo (Felis silvestris). Sono presenti anchediorami che ricostruiscono l’ambiente naturale del muflonee della foca monaca, quest’ultima rappresentata da unraro esemplare impagliato.Le Collezioni Zoologiche, “che sono state recentementeriorganizzate e curate in una nuova esposizione,comprendono alcune migliaia di esemplari tra cui moltespecie provenienti da diversi Continenti, tra questi:l’armadillo sudamericano, il koala australiano,l’Ornitorinco, Formichieri, Bradipi e numerose scimmie”.Infine la Collezione ornitologica espone: “tutti i rapacidella fauna sarda presenti ed estinti, nonché uccelli esotici(particolarmente rari) come la colomba migratriceamericana (Ectopistes migratoris) di cui esistono solo altrisette esemplari impagliati nel mondo e un rarissimo KiwiNeozelandese”.Insomma si tratta di Collezioni di notevole valore storico edi grande interesse scientifico, con endemismi e reperti rarie rarissimi, tutti da scoprire.

Indirizzo: Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia Viale Poetto, 1 - 09100 CagliariTel. 070.6758000 - Fax 070.6758005 Orario durante l’apertura del dipartimento. Ingresso gratuito.

CAGLIARICollezioni zoologiche dell’Università di Cagliari

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CARMAGNOLA (Torino) Museo Civico di Storia Naturale

Indirizzo: Cascina Vigna - Via San Francesco di Sales, 188Tel 011.9724390www.storianaturale.orge-mail: [email protected]

Il museo, che ha sede nella cascina Vigna, all’interno di unampio parco cittadino, è stato fondato nel 1973 sulla base dipreesistenti Collezioni private e pubbliche: tra questericorderemo la Collezione mineralogica Vaschetti, lapaleontologica “Carlo Bosso”, quella entomologica “RobertoPescarolo”. Il Museo ha incrementato le sue Collezioni con variedonazioni ed oggi ha anche una importante Collezioneornitologica con circa 3.000 reperti in massima parte di uccellieuropei. La Collezione, oltre agli esemplari esposti al pubbliconelle vetrine e nei diorami, ha materiali di studio per iricercatori, costituito da esemplari di uccelli conservati in pelle,scheletri smontati, ali distese, serie di penne e campioni ditessuto per ricerche genetiche. Tra i vari esemplari esposti interessante è la Collezionecompleta di tutti i rapaci notturni europei; tra i rapaci diurninotevole è un’aquila imperiale (Aquila heliaca) preparata dal

famoso tassidermistaMichelangelo Giuliano;una rarissima Poianacodabianca (Buteorufinus) rinvenuta inPiemonte e un gheppiototalmente albino.Interessante anche laCollezione deimammiferi, circa 1000esemplari, tra cui un orso brunoproveniente dalla Slovenia, unbaribal o orso nero del Canada,un lupo appenninico ed altri.Il museo, che è punto diriferimento ed aggregazione pervari ricercatori e naturalistidilettanti della Regione, svolgemolteplici attività: promuove epartecipa attivamente a ricerchesul campo sia per fini strettamente scientifici che per finipratici di gestione faunistica; esegue per conto di Enti pubblicistudi sul territorio ed ha partecipato a spedizioni scientificheall’estero; pubblica in collaborazione con altri Museipiemontesi e con l’Associazione naturalistica piemontese la“Rivista piemontese di Storia Naturale”.Presso il Museo vi è anche una biblioteca specialistica ricca dilibri e soprattutto riviste edite da Musei, Associazioni edIstituti scientifici italiani ed esteri.Si tratta di un museo con una impostazione dinamica che apremolte porte al ricercatore ma anche al semplice appassionatodi scienze naturali.

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CALCI (Pisa) Museo Naturalistico

essere visitata. Il Museoespone prestigioseCollezioni di zoologia ediverse rarità e curiositànaturalisticheottocentesche. Storica ed importante è lasezione ornitologica cheebbe grande impulso sottola direzione di Paolo Savi,uno dei fondatoridell’ornitologia modernaed autore del famoso libro“Ornitologia Toscana”, nelquale descrive gli uccellidella Toscana coi lorocostumi e le loro cacce. Si deve al Savi unaraccolta di 220 specie di uccelli nelle varie “livree” diprovenienza esclusivamente Toscana. La raccolta èarricchita da una Collezione di 800 nidi ed oltre 1000 uovasolo in parte esposte.Nella Collezione ornitologica vi sono anche uccelli oggiestinti come la “colomba migratoria” e “l'alca impenne”.Infine spettacolare è la raccolta di grandi cetacei, la piùimportante d’Italia, esposta magnificamente negli antichigranai della Certosa. Pubblicazioni del museo e biblioteca.

Indirizzo: Via Roma, 79 - 56011 Calci (PI)Tel. 050.2212970 - Fax 050.2212975www.storianaturale.museo.unipi.ite-mail: [email protected] apertura:dal lunedì al mercoledì: 9.00-14.00 dal giovedì al sabato: 9.00-18.00 domenica: 10.00-19.00

È uno dei più antichi Musei di storia naturale del mondo,fondato alla fine del cinquecento dal granduca di ToscanaFerdinando I il quale, ci riferisce il medico e naturalistaTargioni Tozzetti: “nell’anno 1595 fece fare una scelta diquanto era nei suoi palazzi appartenente alla StoriaNaturale e quasi tutto fece trasportare a Pisa e collocarenel Museo di quella Accademia da sé istituita pervantaggio degli studiosi”.Allora il Museo, secondo la moda e la concezionedell’epoca, aveva più lo scopo di “stupire e meravigliare” ilvisitatore che di “informarlo”, secondo la concezione natanel 500 delle così dette Winderkammern o Camere delleMeraviglie. Il museo, oggi curato dall’Università, si trovanella bella Certosa di Pisa che sicuramente merita di

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CAPANNOLI (Pisa) Museo Civico Zoologico

Indirizzo: Piazza Castello, 1/4 - 56033 Capannoli (PI)Tel. 0587.607035 - Fax 0587.607300e-mail: [email protected] invernale: dal martedì alla domenica: 9.30-12.30 15.30-18.30Orario estivo:dal martedì alla domenica: 9.30-12.30 16.00-19.00Giorni di chiusura:lunedì (mattino e pomeriggio), mercoledì (pomeriggio)

Il Museo è a villa Baciocchi, che fu diElisa Bonaparte, moglie di FelicePasquale Baciocchi e sorellamaggiore di Napoleone, che la creòduchessa di Lucca, poi di Piombino einfine granduchessa di Toscana.La villa, dalle eleganti formearchitettoniche, è circondata da unbel parco con oltre 160 specie dipiante di varia provenienza tra cui 12alberi monumentali.Il museo, fondato nel 1997, nasce daun’idea di Gianluca Salvadori, ungiovane (bravo) tassidermista che,con un’equipe di collaboratori,

prepara animali per musei e collezioni private e progettadiorami naturalistici nel laboratorio di tassidermia che si trovanello stesso edificio.Nella villa, che conserva la sua struttura originaria, sonoancora visibili alcune pitture atempera sulle pareti e i soffittidelle stanze dove sono esposte leraccolte museali di invertebrati,mammiferi, uccelli, rettili e pesci.Oltre alla fauna italica, che è benrappresentata anche conesemplari non comuni, ilvisitatore potrà ammirare lafauna di altri Continentiambientata in piccoli diorami chericostruiscono fedelmente glihabitat originari e potrà cosìspaziare dalla savana africana allespiagge delle Hawaii; dallepraterie della Patagonia ai desertidel Continente nero; dalle foresteintricate del Brasile a quelle del Borneo e così via... Un piccolo museo pieno di sorprese. Infine da non perdere la“Fiera Nazionale degli Uccelli” che tutti gli anni si tiene nelmese di settembre a Capannoli. Un evento importante, congrande partecipazione del mondo venatorio, dove nel parcodella Villa Baciocchi, potrete sentire le più belle melodied’amore cantate dagli uccelli.

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CISANO DI BARDOLINO (Verona) “Sisàn” Museo delle tradizioni ornitologiche, ittiche e venatorie delcomprensorio gardesano

Una sala del museo è dedicata alla pesca, altreall’ornitologia ed una alle cacce tradizionali, dove sonoesposti vari oggetti ed attrezzature venatorie, illustrate eraccontate anche con filmati.Tutte le esposizioni del museo sono curate eall’avanguardia: nelle sale degli uccelli dove sono espostioltre 300 pezzi, che riguardano specie del comprensoriolacustre, collinare e montano, ogni esemplare ha la suascheda con una descrizione accurata in tre lingue (italiano-inglese-tedesco) e soprattutto si può ascoltare il cantodegli uccelli esposti, in modo da poterli identificare meglioin natura.Infine vi è una sorprendente “biblioteca” di oltre 3.300volumi e 600 Dvd e Vhs tutti sull’argomento della caccia.

Indirizzo: Via F. Marzan, 24/3 - 37011 Cisano di Bardolino (VR) Tel. 045.2377935 www.sisan.it • e-mail: [email protected] Maggio-Ottobre:da mercoledì a domenica: 9.30-12.30 15.00-18.00Chiuso lunedì e martedìOrario invernale:dal mercoledì alla domenica: 9.30-12.30

Cisano tutti gli anni l’8 settembre vive la sua “SAGRADEI OSEI”, che risale alla prima metà dell’ottocento: èuna grande fiera dove si trovano oggetti e attrezzaturelegate all’attività della caccia, della pesca e dell’agricolturadel comprensorio del lago di Garda.Nel 2009, su iniziativa dell’Associazione Sagra dei Osei diCisano, è stato inaugurato un piccolo Museo con indirizzostorico didattico, che è stato allestito in una ex scuolaelementare, recentemente ristrutturata ed adibita aMuseo che, oltre a documentare la storia della Sagra,espone gli uccelli, i pesci e i mammiferi del Baldo-Garda,raccontando ed illustrando con filmati le tecniche di cacciae pesca tradizionali che un tempo si esercitavano sul lago.

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Il Museo, che si trova nella storica villa Vitali, prende il nomedall’illustre ornitologo dell’ottocento conte Tommaso Salvadoriche, appena finiti gli studi di medicina a Pisa, prese parte comeufficiale medico alla spedizione del generale Medici cheraggiunse Garibaldi in Sicilia (ecco come si spiega la presenza diuna pipa di Garibaldi nel museo!!). Il Salvadori fu un grandeornitologo, conosciuto non solo in Italia, ma anche all’estero.Infatti, avendo una perfetta conoscenza della lingua inglese,entrò in contatto coi più famosi ornitologi e collezionisti deltempo, come Sharpe, Hartet, Rothischild..., diventando unospecialista dell’ornitologia dei paesi esotici, da doveprovenivano tutte le nuove Collezioni raccolte dalle variespedizioni scientifiche in quei paesi. Il Salvadori classificò molte nuove specie di uccelli. Tale divenne la sua fama che addirittura fu chiamato dal BritishMuseum per compilare tre cataloghi delle Collezioniornitologiche di quel Museo. Tra le sue opere di ornitologiaesotica ricordiamo: “Ornitologia della Papuasia e delleMolucche” e, in collaborazione col marchese Giacomo Doria,direttore del Museo di Genova, pubblicò il “Catalogo degliuccelli del Borneo”. Tra le opere di ornitologia italiana scrisse:“Gli uccelli” nella fauna d’Italia, “Catalogo degli uccelli diSardegna” dove si recò con l’amico Orazio Antinori perstudiare l’avifauna dell’isola; ”Elenco degli uccelli italiani”.Il Salvadori, come la maggior parte dei naturalisti del suo

tempo, fu anche un appassionatocacciatore e bravissimotassidermista. Nel Museo è espostala Collezione Salvadori che oggiconta circa 500 uccelli dell’avifaunaitaliana, la maggior parte dei qualisono stati preparati dallo stessoSalvadori in atteggiamenti tipici,così come li aveva osservati innatura. Tra i reperti più interessantidella Collezione, che comprendespecie oggi rare o estinte, citiamo ilGobbo rugginoso, estinto in Italia eoggetto di progetti direintroduzione in Puglia;l’Avvoltoio monaco, il Grifone, il Gipeto, anche questa specieoggetto di reintroduzioni in Italia ed Europa; l’Otarda, il cuigigantesco maschio può raggiungere il peso di 8-16 kg.; ilfamoso francolino (Francolinus francolinus) che una volta sitrovava in Sicilia e Toscana; anch’esso estinto alla finedell’ottocento ed oggi reintrodotto a Miemo in Toscana; ilPellicano; il Marangone minore. Il Museo, cosa interessante peri ricercatori, conserva la raccolta di quasi tutti gli scritti delSalvadori che, su richiesta, potranno essere consultati. Nellavilla Vitali, oltre alla storica Collezione ornitologica, vi è il“Museo Polare” che raccoglie esemplari di flora e fauna artica evari oggetti frutto delle spedizioni di Silvio Zavatti. Nella villa viè anche un museo della pipa che espone 450 pipe e una bellacollezione di apparecchi fotografici. Infine potrete ammirare unoggetto misterioso: la Meteorite “Fermo” caduta dal cielo il 25settembre 1996 nella campagna fermana. Un museo, dunque,che deve essere visitato da un ornitologo, ma che meritasicuramente una deviazione anche per un semplice curioso.Pubblicazioni: bel catalogo della collezione ornitologica.

Indirizzo: Viale Trento, 29 - 63023 FermoTel. e Fax 0734226166www.museiscientifici.it • e-mail [email protected] apertura: lunedì-venerdì: 9.00-12.30 15.30-18.30sabato e domenica: 15.30-19.30

FERMOMuseo di Scienze Naturali “Tommaso Salvadori”

PanoramicaLato Sud -Villa Vitalicongiardino,edificata nel 1827

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Il Giglioli fu un precursore dell’ornitologica moderna:partecipò giovanissimo, a bordo della pirocorvettaMagenta, alla spedizione scientifica italiana che fece lacircumnavigazione del mondo; rappresentò l’Italia al primoCongresso Ornitologico internazionale tenutosi a Viennanel 1884 e fu il promotore e coordinatore dell’“inchiestaornitologica italiana”. Per questa impresa il Giglioli organizzò una rete dicollaboratori, in massima parte cacciatori appassionati diornitologia, dai quali riceveva segnalazioni e informazionida tutta Italia, in modo da consentirgli di fare la prima lista(check-list) degli uccelli italiani.Cinque sale del museo sono dedicate all’ornitologia: treespongono gli uccelli che si trovano in Italia e nella regionePaleartica e due sale riguardano invece gli uccelli di variContinenti; la sezione ornitologica è arricchita anche dauna bella collezione di nidi.Infine il museo possiede la più famosa collezione esistentedi “cereanatomicheumane”. Uno storico edimportantemuseo che vasicuramentevisitato.Pubblicazioni delmuseo ebiblioteca.

Indirizzo: Via Romana, 17 - 50125 FirenzeTel. 055.2288251-055.2288262 - Fax 055.225325www.unifi.it/unifi/msn/ e-mail: [email protected] Orario apertura:giovedì-martedì: 9.00-13.00; sabato anche 13.00-17.00Chiuso: 1 gennaio, Pasqua, l maggio, 15 agosto, 25 dicembre

Il museo, uno dei piùimportanti d’Italia, fufondato alla fine del 700dal granduca Leopoldo diLorena. La sezione di zoologia,sistemata nel complessostorico della “Specola” ,prende il nome dalla“Torretta”, tutt’oggiesistente, che fu costruitaallora per le osservazioniastronomiche. Fu il primomuseo in Italia, eprobabilmente in Europa,concepito con una

impostazione moderna e con criteri scientifici.La sezione di Zoologia “La Specola”, una delle cinque checostituiscono il museo, possiede una ricchissima raccoltadi reperti (3.500.000) di cui solo 5.000 circa esposti alpubblico: tra questi vi è una importante raccolta dimammiferi ed una altrettanto importante collezioneornitologica con specie rare o addirittura estinte.Nei magazzini del Museo è conservata la ricca raccolta ditrofei di caccia del Conte di Torino, per la maggior partemammiferi, provenienti dall’Africa, Asia ed Europa, che èpurtroppo esposta al pubblico solo in minima parte.La Collezione dei vertebrati, ed in particolare quellaornitologica, ebbe un grande sviluppo ad opera del prof. E. Hiller Giglioli che diresse il museo fino al 1908.

FIRENZE Museo di Storia naturale dell’Università, Sezione di Zoologia “La Specola“

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FORLÌ Museo Ornitologico “Ferrante Foschi”

stato reintrodotto dal prof.Ugo Baldacci a Miemo inToscana, l’Avvoltoio degliagnelli (Gypaetus barbatus),recentemente reintrodottonelle Alpi.Pubblicazioni del museo ebiblioteca.Il museo ha pubblicatonumerose ricerche sulladistribuzione degli uccellinelle province Forlì-Cesena e Ravenna, ed è dotato di unaricca biblioteca ornitologica a disposizione dei visitatori edei ricercatori.

Indirizzo: S.T.E.R.N.A. Scarl - Via Pedriali, 12 - 47121 ForlìTel. 054.327999 - Fax 054.333435www.sterna.it • e-mail: [email protected] Orario apertura:martedì, giovedì: 9.00-12.00 16.00-19.00mercoledì, venerdì e sabato: 9.00-12.00 14.00-16.00Chiuso agosto

Il museo si trova nell’antico palazzo Numai già Orselli eporta il nome dell’ornitologo Ferrante Foschi, figurapoliedrica e versatile di avvocato, agricoltore, cacciatore,collezionista e “raccoglitore” di molte antiche edimportanti collezioni ornitologiche regionali, confluite nellasua raccolta di circa 4.000 esemplari, rappresentativadell’intera avifauna italiana. Gli eredi Foschi, tramite una convenzione con il Comunedi Forlì, la Provincia di Forlì-Cesena e la Fondazione Cassadei Risparmi di Forlì, hanno aperto al pubblico laCollezione a partire dal 1983 e costituito un centro diricerca ornitologica molto attivo a livello locale.La Collezione comprende anche specie rare o estinte inItalia come il Francolino (Francolinus francolinus), che èstato immortalato in un celebre quadro del 600 di JustusSustermans (ritrovo dei cacciatori) e che negli anni 60 è

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GENOVA Museo Naturalistico “Giacomo Doria”

ricordare Luigi Maria D’Albertis, Leonardo Fea, ArturoIssel, Orazio Antinori, Odoardo Beccari, Elio Modigliani,Lamberto Loria, Guido Boggiani e Vittorio Bottego.L’affluenza di esemplari divenne tale, da non poter piùessere contenuta dagli angusti spazi di Villetta Di Negro,per cui venne decisa la costruzione di una nuova sede,anche in considerazione della fama acquisita dal Museo.La nuova sede venne inaugurata nel 1912. L’annosuccessivo Giacomo Doria morì e pochi mesi dopo venneapprovata la proposta di dare al Museo il nome del suofondatore e di collocarvi un busto alla sua memoria.Le preziose Collezioni comprendono circa 4 milioni diesemplari e assume grande rilevanza la presenza di unnumero elevatissimo di “tipi”, cioè di esemplari che sonoserviti per descrivere una “specie”.Due piani dell’edificio sono destinati all’ostensione alpubblico: 5.000 mq di esposizione in 23 grandi sale con6.000 animali e 1.000 minerali e fossili. Al piano terra sitrovano un grande salone dedicato alla paleontologia edieci sale in cui sono esposti i Mammiferi. Al primo pianosi trova la Sala Ligure con i principali Mammiferi dellaregione e gruppi di Uccelli; seguono tre sale dedicateall’ornitologia; nelle successive sei sale sono esposti iRettili, gli Anfibi, i Pesci, gli Insetti e gli altri Invertebrati. In una sala vengono illustrate le strutture e le funzionidella cellula, e l’esposizione si chiude con la sala delle roccee dei minerali.

Indirizzo: Via Brigata Liguria, 9 - 16121 GENOVATel. 010.564567 - 010.582171 - Fax 010.566319www.museidigenova.ite-mail: [email protected] apertura:da martedì a venerdì 9.00-19.00sabato e domenica 10.00-19.00lunedì chiuso

Il Museo Civico diStoria Naturale diGenova fu fondatoda Giacomo Doria(1840-1913) che lodiresse per oltrequarant’anni.La prima sede delMuseo fu la VillettaDi Negro cheaccolse le prezioseCollezionizoologiche donatedallo stesso Doria,comprendentiesemplari rinvenutidurante i suoi viaggiin Persia (1862) eall’isola di Borneo

(1865), insieme al botanico Odoardo Beccari, e dueimportanti Collezioni ereditate dal Comune: la raccoltageologica e paleontologica di Lorenzo Pareto e quellamalacologica di Oddone di Savoia.Successivamente le Collezioni, soprattutto zoologiche,aumentarono grazie ai numerosi viaggi di esplorazionepromossi da Doria, sotto gli auspici della SocietàGeografica Italiana, (di cui egli fu per molti annipresidente); le principali mete di questi viaggi furonol’Arcipelago Indo Malese, varie regioni dell’Asia,dell’Africa e del Sud America. Le esplorazioni furonocondotte da viaggiatori e studiosi tra i quali si possono

foto Enrico Borgo (Genova)

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GRESSONEY SAINT JEAN (Aosta) Museo Regionale di Fauna Alpina“Beck Peccoz”

in una residenza signoriledi caccia dove i trofeiappesi alle pareti fannoparte dell’arredo insiemeai quadri e mobili difamiglia. La Collezione ènotevole sia per il numeroche per la qualità deitrofei esposti. Dall’inventario riportatonella bella ed esaurienteguida del museo, risultache la Collezione, solo in parte esposta al pubblico,raccoglie 954 caprioli (Capreolus capreolus), 770 camosci(Rupicapra rupicapra), 124 cervi (Cervus elaphus), 70stambecchi (Capra ibex), 11 alci (Alces alces) ecc...Notevole la Collezione di ben 35 caprioli siberiani(Capreolus pygargus). Nel museo vi è anche una bellaCollezione di fucilie carabine dacaccia; ritratti difamiglia, arredi ecuriosità. Infine al piano terraè stata allestitadalla Regione unasezione didattica.Bella e dettagliataguida del museo.

Indirizzo: Località Predeloasch - 911025 Gressoney-Saint-Jean (Aosta)Tel. e Fax 012.5355406e-mail: [email protected] Orario apertura:lunedì-domenica 9.00-12.30 15.00-18.30Chiuso mercoledì novembre - seconda domenica di giugno, eccetto periodo natalizio

Il barone Luigi Beck Peccoz nel suo testamento datato11/02/1882 scriveva: “Io voglio che la mia Collezione ditrofei che è ad Augusburg (Baviera) ed ereditata da miopadre sia trasportata a Gressoney e sistemata in un edificioespressamente costruito. La Collezione dovrà esserecompletata ed aumentata per quanto possibile; perl’esecuzione di questa mia disposizione destino un capitale

di 40.000 marchialemanni”. Così nasceil museo Beck Peccozche è molto di più diun museo regionaledella fauna alpina.Entrando nellapalazzina si hal’impressione di essere

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JESOLO (Venezia) Museo Civico di Storia Naturale

Indirizzo: Località Lido di Jesolo - Piazza Carducci, 49 30016 Jesolo (VE) Tel. e Fax 0421382248 www.museojesolo.org www.museoitinerantecaccia.orge-mail: [email protected] o [email protected] apertura:Estate: lunedì-domenica 9.30-13.00 18.30-23.00Inverno: martedì-sabato 8.30-13.00 15.00-18.30;

domenica 15.00-18.30

La struttura museale, che si estende su una superficie dicirca 3500 mq, ha una impostazione prettamentedidattico-scientifica e si sviluppa in diverse sezioni.La sezione zoologica va certamente considerata tra quelledi maggior rilevanza, sia per la sua origine storica, con unaparte di esemplari provenienti dall’ex Collezione Savoia,sia per la quantità di reperti e quindi per la suacompletezza.Inoltre, tra le sezioni meritevoli di citazione, vi è quellasull’ultima Era Glaciale con ricostruzioni a grandezza

naturale di ominidi e specie zoologiche estinte presentatein diorami con scene di caccia. È ritenuta quest’ultima una tra le più importanti ecomplete a livello europeo. La biblioteca ed emeroteca faunistico-venatoria, dagliultimi inventari, consta di oltre 50 mila titoli, pressochétutti in lingua italiana. Lo stesso dicasi per la sezione sull’Ars Venandi “MuseoItinerante della Caccia”: oltre 8 mila oggetti inventariati efotografati. Imponente ed unico in Italia è anche l’archivio storico-fotografico e dei manoscritti a tema faunistico-venatorio.Guida del museo e biblioteca.

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LUCCA Gabinetto di Storia Naturale

Indirizzo: Liceo Classico Niccolò MachiavelliVia degli Asili n. 35 - LuccaTel. 0583.496471 - Fax 0583.495202e-mail: [email protected] a richiesta

Il Gabinetto di Storia Naturale del Liceo Classico NiccolòMachiavelli è in centro città, nel palazzo Lucchesini, chefu opera dell’architetto Nottolini.Il Gabinetto di Storia Naturale faceva parte insieme alGiardino botanico, creato nel 1820 da Maria Luisa diBorbone, ed all’Osservatorio astronomico di Matraia dello“Studio Universitario” del Ducato di Lucca che, per uncerto periodo (1785-1860), ebbe la sua Università.Fu Leopoldo II di Lorena a trasferire il Gabinetto dalpalazzo Ducale nell’attuale sede che si trova al primopiano del palazzo Lucchesini. Il Gabinetto conservastoriche Collezioni mineralogiche, paleontologiche,malacologiche… e una raccolta di esemplari della faunadel Ducato con una bella Collezione ornitologica,testimonianza di quanto fosse ricca l’avifauna lucchesenell’ottocento.

Infatti il visitatore potrà ammirare una raccolta di rapaci,tra cui spicca un’aquila anatraia maggiore (Aquila clanga)e una anatraia minore (Aquila pomarina); tra le anitrepotrà vedere il gobbo rugginoso (Oxjura leucocephala),così chiamato per il rigonfiamento che ha sul becco e per ilcolore; l’anitra marmorizzata (Anas angustirostris) e tantealtre, tra cui vari ibridi, cioè incroci di specie diverse.Tra i rallidi, il Pollo sultano (Porphyrio porphyrio): insommauna Collezione con pezzi rari e preparati con “arte”.Vi è anche una Collezione di uccelli esotici raccolta dalcelebre esploratore lucchese Carlo Piaggia chenell’ottocento visitò le terre allora sconosciute dei NiamNiam nel Sudan. Al secondo piano del palazzo potretevisitare il laboratorio di Fisica dove è conservata unaimportante Collezione di strumenti scientifici del XVIII° eXIX° secolo opera di illustri costruttori.Entrando nelle stanze del Gabinetto e del Laboratorioavrete la sensazione che il tempo si sia fermato; tutto ècome allora: mobili, vetrine, reperti con etichette scritte achina; provette, alambicchi e macchine per esperimentistimoleranno la vostra fantasia e vi daranno la sensazionedi vivere nella storia di due secoli fa; una sensazione chesvanisce appena uscite evi affacciate sul loggiato,da dove giungono le vocidegli studenti che viriportano alla realtà. Una sensazione daprovare e una visita danon perdere.

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MARETA/MAREIT (Bolzano) Museo Provinciale della Caccia e della Pesca

Indirizzo: Località Mareta/Mareit 39040 Racines/Ratschings (BZ) Tel. e Fax 0472.758121www.provinz.bz.it/volkundemuseene-mail: [email protected] apertura:1 aprile-15 novembremartedì-sabato 9,30-17,30; festivi 13-17

Il museo si trova nel bel castello Barocco di Wolfsthurnossia “la torre del Lupo”, che troneggia su una collinasopra l'abitato di Mareta. Il castello, costruito tra il 1727 eil 1741 da Franz Andra Von Sternbach, è ancora oggi di

proprietà dellafamiglia Stermbach.Al primo piano vi èuna bella e raffinatarappresentazione delmondo della cacciacon l'esposizione ditrofei montati suantichi scudi, armi,arredi e strumentiper la caccia.Vi è anche un salonededicato alla pesca

con una bella raccolta di canne, attrezzi ed oggetti per lapesca.Al secondo piano si possono visitare le sale nobili delcastello con arredi attinenti anche alla caccia mentre alpiano terra vi sono giochi didattici per bambini.Infine fuori dal castello vi è un suggestivo percorsobotanico che si snoda nella foresta.Bella guida e alcune pubblicazioni del museo.

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MAROSTICA (Vicenza)Museo Ornitologico “Angelo Fabris”

Indirizzo: Via Cansignorio della Scala 2 - 36063 Marostica (VI)Tel. 0424.471097 (segreteria telefonica) - cell. 3463003681www.museoornitologico.orge-mail: [email protected] apertura:tutte le domeniche da marzo ad ottobre 10.00-12.00 15.00-18.00Ogni domenica pomeriggio alle 16:30 è possibile assistere anchead una dimostrazione di volo con i rapaci.Gli altri giorni visita museo e dimostrazione solo su prenotazioneper i gruppi.

Non è un museo, ma una piccola mostra permanentefacente parte della Collezione “Dalla Riva”, che comprendetutti gli uccelli nidificanti nel Vicentino (salvo naturalmentequelli ancora da scoprire!).La mostra, esposta con tecniche innovative, ha scopodidattico: vuol far conoscere al visitatore gli uccelli residenti(nidificanti) nel vicentino, in modo che possa riconoscere edapprezzare in natura gli uccelli di casa sua.Citiamo l'antica cittadina di Marostica non solo per ilcentro storico, le sue mura ed il castello di epoca scaligera,ma perchè vi è una scuola di falconeria che, incollaborazione col Museo, organizza dimostrazioni di volocon rapaci, passeggiate coi falchi e, per chi ha veramentepassione, corsi amatoriali di falconeria. I corsi attualmente sono di tre livelli: Base, Intermedio eAvanzato e sono programmati in modo da fornire all'allievofalconiere tutte le nozioni necessarie per gestireautonomamente e far volare un falco. I corsi hannosuscitato molto interesse e sono frequentati anche da

gentili signore che non hanno saputo resistere al fascino delfalcone. Ma c’è di più per gli appassionati di falconeria:Il Museo, e qui bisogna citare il suo fondatore SalvatoreFoglio, col patrocinio della Regione Veneto el’interessamento del Ministero degli Esteri, è gemellato conl’AMFA (Association Marocaine de Fauconneriers alNouble) che fa capo alla famiglia reale del Marocco. Tra le varie iniziative, oltre ad un programma di scambio diconoscenze e di aggiornamenti sulle tecniche dellafalconeria ve n’è una di notevole valore storico e spessoreculturale: la traduzione dal latino in arabo del famosotrattato di Falconeria di Federico II “De Arte Venandi Cum Avibus”.Non aggiungo altro se non che il visitatore, in religiososilenzio, potrà assistere da un panoramico e suggestivobelvedere sotto alle mura del Castello Superiore, alle emozionanti esibizioni di falchi addestrati da maestriFalconieri.Pubblicazioni del museo e biblioteca.

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MILANO Museo Civico di Storia Naturale

Indirizzo: Corso Venezia 55 - 20121 Milano Tel. 0288463280 - Fax 0288463281www.comune.milano.it/museostorianaturaleFermata Metropolitanea Linea rossa PalestroPunto informazione tel. 02 88463337Per attività didattiche, laboratori e visite guidate Associazione Didattica Museale www:assodidadatticamuseale.itOrario apertura: martedì-domenica 9-17,30 - ingresso a pagamento

Il museo civico di StoriaNaturale di Milano fu fondatonel 1838 quando i naturalisti DeCristoforis e Jan donarono leloro Collezioni alla città. Dallafine del XIX secolo il Museo hasede nell'attuale palazzo di ViaPalestro 55, costruito grazieall'iniziativa dell’abate Antonio

Stoppani. Purtroppo nell'agosto del 1943 il Museo fubombardato e quasi completamente distrutto con gran partedelle sue Collezioni. Grazie anche ad un importante lascito delProf. Vittorio Ronchetti, che nel suo testamento designò quale“erede universale” il Museo, fu possibile reperire i fondi necessariper la sua ricostruzione e riaprirlo al pubblico nel 1952. Oggi è ilpiù grande ed importante Museo di Storia naturale d’Italia. Ilmuseo comprende diverse sezioni scientifiche: Mineralogia,Paleontologia, Botanica, Entomologia, Zoologia degliinvertebrati e Zoologia dei vertebrati: in quest'ultima sezione,che si trova al piano superiore, sono stati allestiti stupendi“Diorami” (circa ottanta), alternati con vetrine dove sonoesposti mammiferi ed uccelli. Infatti la classica esposizione deglianimali in vetrina è stata sostituita con dei “Diorami”, ovverocon la ricostruzione degli ambienti nei quali vivono gli animali,che sono esposti in atteggiamenti naturali nel loro habitat, inmodo che il visitatore abbia una rappresentazione “viva” nonsolo dell'animale ma anche del suo ambiente. Meritanosicuramente di essere segnalati i Diorami che rappresentano inostri più importanti Parchi Nazionali (Gran Paradiso, Stelvio,Abruzzo) dove potrete ammirare lo stambecco, il camoscio, ilcervo, l'orso, il lupo e tutta la fauna e flora che vivono intorno aloro. Bellissimi i Diorami che rappresentano le Aree protette

Italiane e altrettanto belli e spettacolari quelli che ricostruisconogli ambienti del Nord e Sud America, dell'Africa, dell'Asia edell'Europa ecc...Il visitatore, nel passare da un Diorama all’altro, potrà cosìsorprendere in atteggiamenti naturali gli animali più elusivi, comeil gatto selvatico, la lince, la tigre, o uccelli misteriosi come ilGufo reale, mentre si muovono con circospezione nei lorohabitat e, almeno per un attimo, avrà la sensazione di vivere nellanatura selvaggia. Naturalmente il Museo ha anche importanti estoriche Collezioni ornitologiche come la famosa Collezione“Turati” e raccolte di mammiferi e trofei di caccia, con esemplaricitati nel “Rowland Ward's Recors of big game”, in massimaparte donazioni di collezionisti e cacciatori, che purtroppo sonoesposte solo in piccola parte al pubblico e sono riservate per lostudio. Il Museo ha una delle più importanti bibliotechespecializzate nel settore naturalistico che ad oggi conta oltre140.000 volumi; tra questi vi sono libri antichi e rare edizioni cheprovengono da biblioteche personali donate al Museo.Inoltre, presso il Museo ha sede la “Società Italiana di ScienzeNaturali, che pubblica prestigiose riviste scientifiche: Atti dellaSocietà Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di StoriaNaturale di Milano; Natura; Rivista Italiana di Ornitologia;Paleontologia Lombarda, Memorie della Società Italiana diScienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale diMilano. Sicuramente un museo da non perdere e che deveessere visitato.Pubblicazioni del museo e biblioteca.

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MONTEFORTINO (Fermo)Museo Faunistico dei Sibillini

Indirizzo: Largo Fortunato Duranti63044 Montefortino (AP)Per informazioni: Comune di Montefortino - tel. 0736.859101

Il Museo, inaugurato alla fine del 2006, ha sede nelprestigioso complesso museale di Palazzo Leopardi dovesono ospitate la Pinacoteca, il Museo di Arte sacra, laCasa del Parco dei monti Sibillini e il Museo faunistico.Le Collezioni del Museo faunistico appartengono ad unprivato (appassionato cacciatore e collezionista), il Sig.Ignazio Rossi Brunori, e rappresentano la fauna dei MontiSibillini e della Regione Marche con oltre 500 reperti,nella maggior parte uccelli, che sono esposti in sei sale.Nella Collezione ornitologica vi sono esemplariinteressanti, come ad esempio il piviere tortolino

(Charedrius morinellus) che in Italia si riproduce solosull’appennino abruzzese, dove vi è una piccola colonianidificante, che è la più meridionale d’Europa. La femmina del Tortolino, contrariamente alla maggiorparte degli uccelli, non solo è leggermente più grande edha colori più vivaci del maschio, ma è lei a corteggiare ilmaschio il quale cova ed alleva i piccoli al posto dellafemmina.Nella Collezione ornitologica, oltre ad alcunecomposizioni di gruppi familiari vi è una interessanteraccolta di “ibridi”, cioè incroci di uccelli di specie diverse;vi sono inoltre esemplari albini.Nella Collezione dei mammiferi vi sono i mustelidi, tra cuiuna faina albina; il gatto selvatico; il lupo; il capriolo e ilcinghiale, tutti abitanti dei Sibillini.Insomma, una interessante rassegna della fauna deiSibillini in uno storico palazzo.

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OZZANO DELL’EMILIA (Bologna) Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica“Alessandro Ghigi” oggi INSPRA

Indirizzo:Via Ca Fornacetta, 9 - 40064 Ozzano dell’Emilia (BO)Tel. 0516512111 - Fax 051796628 www.infs.itVisitabile a richiestaOrario apertura:lunedì-venerdì 9-13 14.30-18

Il massimo organo pubblico di consulenza tecnico-scientifica in materia di tutela ambientale e di cacciaospita, nella sua sede, una Collezione di mammiferi educcelli della fauna Italiana. Per quanto riguarda i mammiferi, vi sono esemplari diLupo appenninico ed orso marsicano e, per quantoriguarda gli uccelli, numerosi rapaci. L’Istituto ha una biblioteca specialistica aggiornata, checomprende anche le sue autorevoli pubblicazioniscientifiche in materia faunistica.

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ROMAMuseo Civico di Zoologia

Indirizzo: Via Aldrovandí, 18 - 00197 RomaTel. 06.67109270 - Fax 06.32650186 - www.museodizoologia.it Orario apertura: martedì-domenica 9-19

Il museo, che sitrova nell'area diVilla Borghese, hamolte Collezioninaturalistiche di varia provenienza:i reperti più antichiprovengonodall’ArchiginnasioPontificio e sonoconfluiti poi nellaraccolta della Regia

Università di Roma. Grazie ad una convenzione tra l’Universitàe l’allora Governatorato di Roma, tali Collezioni costituirono ilprimo nucleo di raccolte del Museo Civico di Zoologia, chevenne pertanto fondato nel 1932. Oggi nel museo sonoconservati circa 5 milioni di reperti, frutto delle varie raccolte eCollezioni pubbliche e private.Il Museo è diviso in più sezioni tra cui quella dei mammiferi, cheè ben rappresentata, sia come numero, che come rarità direperti: tra i vari esemplari potrete ammirare specie ormai rarein Italia quali la lontra, il cui areale si è molto ristretto; la focamonaca, che un tempo si riproduceva lungo le coste dellaSardegna ed oggi è estinta; la lince, recentemente riapparsa aseguito delle reintroduzioni fatte in Slovenia, Austria e Svizzera. Nella sezione ornitologica è presente, ed anche completamenteesposta al pubblico, la storica e famosa Collezione di oltre10.000 esemplari del Conte Ettore Arrigoni degli Oddi, che fuun grande cacciatore ed ornitologo, autore di molti scritti tracui l'opera monumentale “Ornitologia Italiana”. Sono daricordare tuttavia anche le ricche raccolte della “CampagnaRomana”, messe insieme tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del

Novecento da vari ornitologi, quali il Principe Francesco Chigidella Rovere, che fu uno dei fondatori del Giardino Zoologico diRoma, nonché il promotore dell’Osservatorio Ornitologico diCastel Fusano, uno dei primi sorti in Italia; il Marchese Lepri,che prestò la sua opera come Conservatore presso il Museonegli Anni Trenta del secolo scorso; il Principe Aldobrandini emolti altri appassionati ornitologi. Il Museo è oggi una struttura con impostazione scientifica edidattica, che studia la Biodiversità animale in tutti i suoiaspetti. Infatti il percorso espositivo esamina la riproduzione nel regno animale come il principale artefice della diversitàintraspecifica, ed illustra attraverso alcune installazionisensoriali e multimediali, la differenza tra maschi e femmine e le strategie riproduttive. A metà del percorso museale sitrovano dei diorami che illustrano alcuni esempi di adattamentoagli ambienti meno ospitali per gli animali, i cosiddetti ambienti“limite” (il deserto, i poli, le grotte, ecc.). Si passa poi adanalizzare due tipi di ambiente: le barriere coralline, con la loroelevata ricchezza di specie, e le zone umide del Lazio che sonosottoposte a continue minacce e rischiano di scomparireriducendo la biodiversità. A seguire vi sono le sale dedicate alleCollezioni zoologiche: quella degli uccelli del Conte Arrigonidegli Oddi; quella dei mammiferi; degli anfibi e rettili..., perfinire nella grande sala degli scheletri. Insomma, come avretecapito, si tratta di un grande ed importante museo.Libreria e biblioteca: aperta solo per appuntamento.

Ingresso del Museo Civico di Zoologia (foto: G. Papi, 2009)

Una salaespositiva del museo(foto: M. D’Affronto,2008)

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CASTELLO DI SAINT PIERRE (Aosta)Museo Regionale di Scienze Naturali

Indirizzo: Località Tache - 11010 Saint-Pierre (AO)Tel. 0165/903485 - Fax 0165/909807www.mrsn.vda.it • [email protected] apertura:1 aprile - 30 settembre tutti i giorni dalle 9,00 alle 19Ingresso a pagamento

Il bel castello di Saint Pierre, che merita senz’altro diessere visitato, ospita il Museo regionale di scienze naturaliche ha varie Collezioni naturalistiche e una raccolta difauna valdostana.Alcune delle specie esposte nel Museo sono oggi estintein Val d’Aosta, come l’Orso e il Gallo cedrone; altre sonorecentemente ricomparse (a seguito di reintroduzioni)come la lince e il gipeto.Il Museo conserva l’ultimo esemplare di Gipeto (Gypaetusbarbatus), chiamato anche avvoltoio degli Agnelli,abbattuto nel 1913 in Val d’Aosta.Questo splendido avvoltoio, di forme eleganti, che in volosomiglia ad un gigantesco falcone, un tempo eraperseguitato perchè ritenuto un temibile predatore diagnelli, piccoli di camoscio e perfino di neonati in fasce;

qualcuno addirittura insinua che Eschilo, il famoso poetagreco dell’antichità, vissuto nel V° sec. a.c., sarebbe statoucciso da una tartaruga lasciata cadere sulla sua testa daun gipeto. Mancanoperò le prove! In realtà questoavvoltoio, altamentespecializzato, si cibasoprattutto di ossache, volando, lasciacadere sulle rocce perromperle e mangiarneanche il midollo.Tra le varie Collezionidel Museo, tutteinteressanti, vi èquella osteologicadegli stambecchi delGran Paradiso che,con la Collezione diTrofei del Castello diSarre, è la piùcompleta al mondo.

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CASTELLO DI SARRE (Aosta)

Indirizzo: Località Lalex - 11010 Sarre (AO) Tel. e Fax 0165.257539www.regione.vda.itOrario apertura:Marzo/Giugno, Settembre: lunedì-domenica 9-18,30Luglio-Agosto: lunedi-domenica 9-19,30Ottobre-Febbraio: lunedì-sabato 10-12,30, 13,30-16.30; festivi 10-12,30, 13,30-17,30.Chiuso lunedì

Il Castello di Sarre, che risale nella forma attuale ai primidel 700, sorge sopra un promontorio che domina la pianadi Aosta, in località Lalex, sulla strada per il MonteBianco.Il Castello fu acquistato nel 1869 da Vittorio Emanuele II°di Savoia, primo Re d'Italia, che lo ristrutturò e utilizzòcome residenza di caccia.Vittorio Emanuele II°, soprannominato il Re galantuomo,ma anche il Re cacciatore, soggiornò spesso nel castello,che gli serviva come base per le battute di caccia allostambecco e al camoscio nelle Valli di Cogne, Rhemes eSavarenche, dove il Re costituì una riserva reale di caccia,garantendo così la protezione dello stambecco, che giàallora si era estinto nel resto delle Alpi.Si deve quindi a Vittorio Emanuele II°, il Re cacciatore, lasalvezza dello Stambecco (Capra ibex) che, nonostante

venisse cacciato (allora si cacciava in battuta) venneprotetto con tutti i mezzi. Nel 1922 Vittorio Emanuele III°di Savoia cedette i diritti di caccia e le terre di proprietàdella Corona al Governo su un’area di 652 kmq e cosìnacque l'attuale “Parco Nazionale del Gran Paradiso”.Il Castello fu abitato ed amato dai Savoia che loampliarono e trasformarono in una residenza reale, ed oggi ci offre un quadro della vita e della storia dellafamiglia reale durante i suoi soggiorni in Val d'Aosta.Ai piani superiori lestanze sono stateallestite con partedegli arredi originari;tra le varie stanzevisitabili potretevedere, al pianonobile,l’appartamento reale,il Salone e laspettacolare Galleriadei trofei, chesicuramente raccogliela più bella Collezionedi trofei di stambeccoesistente al mondo.

Camisasca D., 2000 - (Regione Autonoma Valle d’Aosta - Archivi dell’Assessorato istruzione e cultura -fondo Servizio catalogo e beni

architettonici), su concessione della Regione Autonoma Valle d’Aosta

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SESTO FIORENTINO (Firenze)Museo Venatorio itinerante

settore della caccia così il Museoè in grado di allestire mostre suipiù disparati temi che attualmentesono:“Attrezzatura per la caccia alleallodole”; “Bibliograficavenatoria”; “I fucili Torciglione eDamasco”; “I Tronchini (I piccolicalibri da capanno)”; “Gli stampida caccia”; “I documenti storici diargomento venatorio”; “La caccianell'arte”; “Gli orologi a cucù conscene di caccia”; “Le Spingardespallabili del centro Italia e lespingarde da Barchino del nordItalia”; “La rivista venatoria inItalia”; “La gabbia da caccia ed'aucupio”; “Il caricamento dellecartucce“; “La fotografiavenatoria”; infine una mostra suEugenio Sabatini, l'armaiolocieco”.Il museo itinerante è una formamuseale spontanea che suscitacuriosità ed interesse nel pubblicoe allo stesso tempo trasmettecultura e va quindi incoraggiata etutelata.

Indirizzo: Via Imbriani, 53 - Sesto Fiorentino (FI) Fax 055.4490218 - cell. 349 5101481 (Andrea Ceri)www.duckdecoy.ite-mail: [email protected]: [email protected]

Nel 2006 Andrea Ceri, con un gruppo di appassionaticollezionisti, hanno avuto l'idea, veramente originale, difondare un “Museo Venatorio Itinerante”.Si tratta di nove collezionisti e vari collaboratori esterniche, come dei mercanti ambulanti, girano l'Italiapartecipando a Sagre, Fiere, Manifestazioni varie, doveespongono le loro Collezioni, riscuotendo un notevoleinteresse da parte del pubblico.Attualmente il gruppo museale ha un Catalogo di unaventina di Mostre pronte per essere esposte in localitàitaliane ed estere, anche se la sua attività viene intralciatada difficoltà logistiche e finanziarie.Il materiale del Museo è notevole sia per quantità che perqualità.Ogni collezionista si è specializzato in un determinato

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SETTEFRATELLI (Sinnai - Cagliari)

Il cervo sardo, classificatodall'IUCN tra le forme “inpericolo”, oggi ha unapopolazione di oltre 6.000capi e quindi è in nettaripresa e non rischia piùl'estinzione.Le sue principalipopolazioni si trovano nelsud dell’isola (Arburese,Sarrabus e Sulcis), apartire dalle quali l’EFS hapotuto reintrodurre laspecie in diverse areedell’Isola, prima con recintidi acclimatazione poi innatura.Non tutti sanno che neglianni '80 alcuni cervi sardisono stati trasportati conl'elicottero in Corsica,dove il Cervo si eraestinto.I cervi sono così “atterrati”in Corsica nella forestaintorno a Quenza, dove sono stati liberati in un granderecinto di acclimatazione, “il Cervus elaphus corsicanus“ ècosì tornato in Corsica.L'Ente Foreste della Sardegna va ringraziato per tuttoquello che ha fatto e sta facendo in Sardegna per salvare eproteggere il cervo e il patrimonio faunistico-forestaledell'Isola.

Indirizzo: “Caserma U. Noci” S.S. 125 Km. 30,100, Sinnai (CA)Tel. 070.831038 www.sardegnaforeste.it

L’Ente Foreste della Sardegna (EFS) ha allestito presso laForesta dei “Settefratelli” una ”Sala museo” nella quale èesposta la più importante raccolta di reperti (palchi, crani,pelli, ecc.) di cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus).Luogo di sintesi tra cultura scientifica e arti visive, il museopropone un’ampia lettura del suggestivo mondo che, damillenni, avvolge il cervo sardo. Attraverso preparatinaturalistici, tele artistiche, installazioni, diorami, spazididattici e materiali di alto interesse scientifico, il visitatorepotrà immergersi completamente nella storia di questo fieroe schivo ungulato.La raccolta è di grande interesse per lo studio dellapopolazione del cervo sardo che negli anni 60-70 harischiato l'estinzione, come il daino, che in quegli anni si èpurtroppo estinto in Sardegna (ora reintrodotto dallapenisola italiana).

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SIDDI (Medio Campidano)Museo Ornitologico della Sardegna

raro Gobbo Rugginoso, che un tempo si riproducevanell'Isola ed oggi è purtroppo estinto, la moretta codona, ilfischione turco; tra i trampolieri il fenicottero, che potreteammirare dal vivo nello stagno di Molentargius a Cagliari enella laguna di S.Gilla e Cabras; il Mignattaio e l'Aironebianco maggiore i cui areali sono oggi in espansione; tra irallidi il pollo sultano, che in Italia è sopravvissuto solo inSardegna e recentemente è stato reintrodotto in Sicilia; labella gallina prataiola, anch'essa specie rara che in Italia sitrova solo in Sardegna ed in Puglia, ed infine non potevamancare la piccola Magnanina sarda.Insomma una rassegna dell'avifauna sarda tutta dascoprire.Il museo ha anche una sezione didattica che racconta lastoria evolutiva degli uccelli dall'antenato Archeopterixagli uccelli dei giorni nostri.Il museo organizza visite ed escursioni naturalistiche sulterritorio durante le quali potrete osservare in naturaalcuni degli uccelli che avete visto al museo e, nellastagione delle migrazioni, potrete assistere ancheall’inanellamento di uccelli nel Parco Naturalistico SaFogai di Siddi.Un’occasione da non perdere per chi visita la Sardegna evuole conoscerla meglio.

Indirizzo: Piazza Leonardo da Vinci 09020 Siddi (VS) Tel. 070 939888 - Fax 070 939888

Una sorpresa: nel piccolo Comune di Siddi (779 residenti),nel cuore del Campidano, vi è il museo ornitologico dellaSardegna, che ospita una bella collezione di avifauna sardache ha specie rare ed interessanti.Il museo, che si trova nella piazza centrale del paese,espone una Collezione di oltre 300 esemplari: tra i rapacipotrete vedere il falco della Regina o di Eleonora, cosìchiamato in onore di Eleonora d'Arborea, famosaiudicessa (regina) del regno di Arborea, che promulgò la“carta de Logu”; altro rapace interessante è l’aquila delBonelli, dedicata ad un nostro ornitologo, che gli Spagnolichiamano “Aguila Perdicera” perché preda volentieri lepernici; tra gli avvoltoi il Grifone, che vive ancora oggi inSardegna nei territori di Bosa e Alghero; il Gipeto, estintoed oggi reintrodotto anche in Sardegna; tra gli anatidi il

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Villa Gardella, donata alComune di Stazzano nel 1964dal Dott. Giuseppe Gardella,è oggi la sede del museo diStoria Naturale.Il Museo, che ha unaimpostazione didattica, ègestito dal “Gruppo naturalistiStazzano” con lo scopo distudiare e tutelare ilpatrimonio naturalistico delterritorio alessandrino.Le principali Collezioni del Museo, che espone soprattuttomateriali e reperti di provenienza ligure e piemontese, sonocostituite da minerali, fossili, insetti, pesci, anfibi, rettili,uccelli, mammiferi e da oltre 5.000 fogli di erbari.

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STAZZANO (Alessandria)Museo Civico di Storia Naturale di Stazzano

Indirizzo: Villa Gardella - Stazzano (AL)Tel. 0143.686459e-mail: [email protected]

Il museo ha cinque saleespositive: nella seconda salaè rappresentato ilmeraviglioso mondo degliuccelli e vengono messi inevidenza vari aspetti dellabiologia e della vita degliuccelli come la nidificazione,il piumaggio, il parassitismo, ilmimetismo, le anomalie, lapredazione, la migrazione, gliinanellamenti ecc.. Completala sala, dove sono esposticirca 700 uccelli, una vetrinacon 130 rapaci diurni enotturni.Nella terza sala sono esposti imammiferi e nell'ultima,dedicata alla botanica, vi èuna bella raccolta di erbari tracui spicca un prezioso erbariodel 1700.Un piccolo museo cherappresenta molto bene lastoria naturale della provinciadi Alessandria e non solo.

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La Collezione ornitologica “Carlo Beni” è esposta nel Museo del Bosco e della Montagna, che si trova aPalazzo Fantoni nel centro storico di Stia. Carlo Beni, figura poliedrica e versatile fu: avvocato,Sindaco per quasi trent’anni di Stia, Presidente dellaProvincia di Arezzo, autore di una bella “Guida delCasentino”, cacciatore, ornitologo, tassidermista esoprattutto innamorato del suo Casentino.La Collezione, che negli anni 90 è stata restaurata ericatalogata, risale agli ultimi decenni dell'ottocento ecomprende 520 esemplari, quasi tutti provenienti dalCasentino e preparati dallo stesso Beni, che curò anchel’identificazione degli esemplari.Tra gli uccelli della Collezione meritano particolareattenzione i due “picchi dalmatini” o “dorsobianco”(Picoides leucotos lildfordi) una volta nidificanti nel

STIA (Arezzo)Collezione Ornitologica Carlo Beni

Indirizzo: Vicolo dei Berignoli n. 5 - Stia (Arezzo)Per visite: Orario apertura:Sabato ore 17-19; domenica ore 10-12,30 e 16-19.Altre aperture su prenotazione telefonado a: Tel. Sci Club di Stia 347.7341266 - 0575.5813230575.583965; 0575.529263;Per informazioni sulla rete Ecomuseale Tel. 0575 507272 - 77 (Comunità Montana)e-mail:[email protected]@casentino.toscana.itwww.ecomuseo.casentino.toscana.itEsiste un sito dedicato alla collezione ornitologicahttp://www.ecomuseo.casentino.toscana.it/collezioneornitologica/

Casentino e i due rari esemplaridi Chiurlottello (Numeniustenuirostris). Quest’ultimaspecie, nidificante in Siberia, èsempre stata rara in Europa edoggi è quasi scomparsa.Purtroppo sono andati perduti iregistri della Collezione che,presumibilmente, riportavano ledate e le località delle catture equindi non sappiamo consicurezza dove e quando gli esemplari sono stati raccolti.Il Beni fu un collaboratore e corrispondente del Giglioli,Conservatore del Museo della “Specola”, e collaborò con lui all' “Inchiesta Ornitologica Italiana” (vedi schedaMuseo della Specola), fornendo al Giglioli informazionisull’avifauna del Casentino.La Collezione Beni, oltre ad avere un valore storico èparticolarmente interessante perchè rappresenta gli uccelliche vivevano cento anni fa nel Casentino e quindi ciconsente di fare un raffronto, dopo cento anni, con lespecie che vivono oggi nel Casentino e quindi avere unpunto di riferimento per lo studio dell’avifauna attuale.Bella Guida della Collezione Carlo Beni.

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Citiamo questo Museo, che ospita varie raccoltezoologiche e naturalistiche, per la Collezione ornitologicaAngelo Priolo, cacciatore ed appassionato ornitologo,proprietario della riserva di caccia “Lago Gurrida” incomune di Randazzo.La Collezione è particolarmente interessante perchéespone una raccolta dell’avifauna dell’Isola, con esemplaridi valore storico in quanto provengono da vecchie raccoltedel secolo scorso con specie oggi estinte in Sicilia come ilGipeto, la Gallina Prataiola, il Pollo Sultano recentementereintrodotto nel siracusano, il Francolino (Francolinusfrancolinus) da non confondersi col Francolino di Monte(Bonasia bonasia); interessanti sono anche gli endemismi,cioè quelle sottospecie che sono proprie ed esclusivedell’Isola, come per esempio la Coturnice che vive in

RANDAZZO (Catania)Museo Civico di Scienze Naturali

Indirizzo: Via Umberto - Randazzo (Catania)Tel.095.921615 - Fax 095.921387sindaco@comune.randazzo.ct.itwww.comune.randazzo.ct.itBreve guida al museo civico di scienze naturali Orario apertura:lunedì chiusodal martedì alla domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00

Sicilia (Alectoris graeca Wintackeri) che si differenzia percolorazione ed abitudini (vive anche in pianura) dallaCoturnice alpina (A.g. saxatilis) e da quella appenninica(A.g. Graeca). Tale coturnice porta il nome dell’ornitologoinglese Joseph Whitaker che visse gran parte della sua vitain Sicilia.La Collezione, che conta ben 2250 esemplari, in partenaturalizzati ed in parte conservati in pelle, non raccogliesolo l’avifauna dell’Isola, ma anche quella europea coninteressanti e rari esemplari come l’Aquila anatraiamaggiore, l’Aquila di mare, l’Aquila del Bonelli, la Poianacalzata, solo per citare alcuni rapaci, ma la lista degliuccelli rari ed interessanti (che troverete nella Guida delMuseo) continua... ed è completata da una raccolta dinidi, uova e pulcini.Infine potrete ammirare un bel “diorama” con Grifoniambientati nella vallata del fiume Rosmarino.Il Grifone (Gyps fulvus) è un avvoltoio che si è estinto inSicilia negli anni ’60, ed è stato reintrodotto nel Parco deiMonti Nembrodi, dove oggi vive una colonia di circa 50esemplari, che potrete vedere visitando il parco.

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TERRASINI (Palermo)Museo Interdisciplinare Regionale di Storia Naturale e Mostra permanentedel carretto siciliano

reintrodurla in Sicilia dove un tempo viveva: speriamo...Notevole la raccolta dei rapaci, che espone 16 aquile di speciediverse. Potrete vedere anche uccelli rari o rarissimi per l'Europacome l'Albatro Urlatore (Diomeda exulans), il più grande degliuccelli oceanici (3,60 m. di apertura alare). Si tratta dell'unicacattura avvenuta in Europa presso le Torri di Termini Imerese daun ignaro automobilista che lo vide piombare sulla sua vettura.La citazione degli esemplari rari ed interessanti potrebbecontinuare ma riteniamo che sia più giusto che siate Voi ascoprirli. Altra Collezione ornitologica importante è quella diAntonio Trischietta (1882-1996). Si tratta di una raccolta di1895 esemplari dell'avifauna italiana, con particolare riferimentoa quella siciliana ed all'area dello Stretto di Messina,notoriamente attraversata da correnti migratorie primaverili, inparticolare di rapaci, dove, tra le tante rarità, potrete ammirareuna poiana completamente albina. La Collezione MatteoJanizzotto (1882-1966) con 284 esemplari, in parte preparatidallo stesso Jannizzotto; questa raccolta riguarda specie dellaSicilia orientale e principalmente del ragusano: tra le rarità unacoturnice di Sicilia (Alectoris graeca Wintackeri) albina, citatadall'Arrigoni degli Oddi nella “Ornitologia italiana”. Infine, anchese meno importanti, citiamo le Collezioni Antonio Vitale (155esemplari); Gaspare Giambona (126 esemplari); Mercurio (214esemplari). Insomma una raccolta di Collezioni “unica” dastupire anche il più esigente degli ornitologi. Per quanto riguardainvece i mammiferi vi è una Collezione che non è certamenteimportante come quella ornitologica, ma è interessante per gliendemismi dell'Isola e dove potrete vedere l'ultimo lupoabbattuto nei dintorni di Palermo negli anni ’40. Le altre sezioninaturalistiche del Museo sono quella paleontologica,malacologica ed entomologica; particolarmente interessantequest'ultima perchè raccoglie l'intera entomofauna siciliana.Infine il Museo ha una ricca biblioteca con testi rari ed antichi.Un Museo da non perdere per chi visita la Sicilia.

Indirizzo: Lungomare P. Impastato - 90049 Terrasini (PA) Tel. 091.8683128 - Fax [email protected] http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/museodaumale/Orario apertura: lunedì-sabato 9-13 • 15-19; festivi 9-13Ingresso a pagamento

Il museo, che ha sedenell'ottocentesco palazzod'Aumale, appartenuto aHenry D'Orleans, figlio delre di Francia Luigi Filippo, èun museo interdisciplinareche, oltre ad un ricco e raropatrimonio di Collezioni

naturalistiche e zoologiche, ha raccolte di interesse archeologicoed etnografico di notevole valore. Tra le Collezioni zoologiche,spicca quella ornitologica, sia per numero di esemplari che per laqualità delle preparazioni e la rarità delle specie esposte, cheillustrano in maniera completa l'avifauna siciliana, italiana edeuropea, per un totale (ad oggi 2011) di 8.169 esemplaricatalogati, oltre ad una Collezione di nidi ed uova. Infatti lamaggior parte delle Collezioni ornitologiche, raccolte in Sicilia,sono esposte in questo Museo dove potrete ammirare laCollezione Carlo Orlando (1889-1976), che fu non solo uncacciatore, ornitologo, autore di molti scritti faunistici, ma ancheuna personalità di spicco della società palermitana nella qualericoprì vari incarichi, tra cui quello di primo Presidente della“Federazione siciliana della caccia” e primo direttoredell'”Osservatorio ornitologico siciliano”. La Collezione Orlandoraccoglie 5.461 uccelli, con esemplari di valore storico come unfrancolino (Francolinus francolinus) oggi estinto, catturato inSicilia prima del 1865 e proveniente dalla raccolta Benoit, autoredella prima pubblicazione sull'avifauna dell'Isola: “Ornitologiasiciliana” (1840). Di particolare interesse segnaliamo la quagliatridattila (Turnix sylvatica), chiamata nell'Isola “Triugni”, chesomiglia alla quaglia ma non è una quaglia e non è un migratore.Oggi la quaglia tridattila, che gli inglesi chiamano AndalusianHemipode ed i francesi Turnix d'Andalouse, in Europa èsopravvisuta solo in Spagna (Andalusia) e sarebbe auspicabile

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Collezioni di caccia

Collezioni di Mammiferi e Trofei

Collezioni di Ornitologia

LEGENDA Collezioni Private

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BASSANO DEL GRAPPA (Vicenza)Collezione “Renato Luca”

sopravissutasoltanto inAndalusia.Renato Luca èanche autore di duelibri: il primo inlingua inglese“Great Hunters-Their Trophy rooms& Collection” nelquale presenta lepiù famose edimportanti raccoltedi trofei di cacciadel mondo; l’altro“Safari nei cinqueContinenti”, nelquale racconta le sue avventure di caccia e presenta lasua Collezione di trofei.Quest’ultimo volume è stato premiato dal C.I.C. nel2006 con il riconoscimento del migliore libro diargomento venatorio. Allegata al libro vi è un'appendiceche tutti i cacciatori di safari dovrebbero leggere emeditare: Renato Luca racconta con grande realismo edonestà la sua ultima avventura africana nella quale,travolto e incornato da un bufalo ferito, è statomiracolosamente salvato dal suo Santo protettore.

Indirizzo: Villa Cà Erizzo LucaVia Cà Erizzo, 35 - 36061 Bassano del Grappa (VI)Tel. 0424 522053www.villacaerizzoluca.it • e-mail:[email protected] su prenotazione.

La Collezione Renato Luca si trova in una splendidaVilla Veneta del 1400 “Cà Erizzo”. Una piccola partedella Collezione, per questo non meno importante, èesposta nel museo naturalisticodi Bassano del Grappa.La Collezione Renato Luca ècostituita da due importantiraccolte; una di mammiferi, concirca 1400 trofei cacciati daRenato Luca nei cinqueContinenti, e l'altra di uccelli,anch'essa molto bella, e conreperti rari come la quagliatridattila (Turnix sylvatica)estinta in Sicilia all’inizio del 900e che oggi, in Europa, è

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BIELLACollezione “Caldesi”

menzionati neiRecord Booksdel SCI e delROWLANDWARD.I trofei sonoesposti in duegrandi salonidella casa conalcuni animalipreparati interi agrandezza naturale.Vi è anche una bella Collezione di fucili da caccia e da tiroessendo stato Carlo Caldesi anche un tiratore: ha fattoparte del Team Italiano ed ha vinto nel 1956 il Grand Prixdi Montecarlo.Oggi la Collezione è conservata ed arricchita dai figliLodovico e Vincenzo, anche loro cacciatori.

Indirizzo: Lodovico e Vincenzo CaldesiVia Seminari, 4 - 13900 BiellaTel e Fax 015.351723www.carlocaldesiaward.it • e-mail:[email protected]

La Collezione si trovanella casa di famiglia aBiella dove CarloCaldesi (1911-1998),cacciatore conosciuto alivello internazionale, haraccolto i trofei delle suecacce in tutti iContinenti.La Collezionecomprende rari edimportanti esemplari dioltre 250 specie diverse,moltissimi dei quali

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MELETO - CASTELFIORENTINO (Firenze)Collezione “Ridolfi”

ed ha un interessestorico. Non si trattadi trofei spettacolarima non per questomeno interessanti,perchè i cervi della“Mesola” sono l'unicapopolazione di cervisicuramenteautoctona in Italia.È una popolazionerelitta sull'orlodell’estinzione, cheandrebbe non solosalvata, ma gestitacon oculatezza.I Ridolfi avevanoanche una bellaCollezioneornitologica che oggisi trova a Firenze nelMuseo della “Specola”dove è esposta con unbusto di Cosimo Ridolfi.

Indirizzo: Arch. Fabrizio Chelli di RoràVia di Meleto n. 25 - Castelfiorentino (FI) Tel e Fax 0571.673137Visita su prenotazione

Nell’A.F.V. di Canneto Meleto in Val d’Elsa, al confine tra le provincie di Pisa e Firenze, vi è la bella villa diMeleto che fu di Cosimo Ridolfi, uomo politico toscano e studioso di problemi agrari: uno dei fondatoridell'Accademia dei Georgofili.Oggi la villa è degli eredi dell'antica ed illustre famigliafiorentina.Nel porticato della villa è esposta una raccolta di trofei dicervi della “Mesola” che risale alla fine dell'800, quando iRidolfi cacciavano in quei boschi vicino a Ferrara.La raccolta è costituita da 18 trofei di cervo e due daini

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MIEMO (Pisa)Collezione “Baldacci”

recentemente ad unagiovane ricercatriceche, con stupore... siè accorta che alcunilupi, sentiti i suoiperfetti richiami (leggiululati) erano venutia trovarla e, giunti apochi metri, si erano fermati a guardarla. La storia è vera.Entrando nella villa, che è una residenza di caccia,rimarrete ammirati dai trofei di stambecchi, cervi e mufloni,questi ultimi col vello arrotolato sul collo, tutti appesi, in fileordinate, alla grande parete della doppia scalinata chescende nel salone, dove è esposta una raccolta di trofei dicapriolo e di camoscio, una bella testa di cinghiale eovunque splendide difese.Sulla parete di una sala vi è la riproduzione del celebrequadro del 600 di Justus Sustermans, esposto alla GalleriaPalatina a Firenze, che rappresenta alcuni cacciatori checonversano; uno di questi tiene in mano un francolino degli italiani (Francolinus francolinus) estintoalla fine dell'800 in Toscana (Paolo Savi - ornitologiaToscana pag.421 e 422 vol. I ed. Ferrieri) e che il Prof. UgoBaldacci, padre dell'attuale proprietario, ha reintrodotto aMiemo. L’esposizione continua nel corridoio che portaall’armeria, le cui pareti sono ricoperte di trofei di muflone edifese di cinghiale. Nel salone al primo piano vi è unacollezione ornitologica con esemplari non comuni e raridell'avifauna italiana che il Prof. Ugo Baldacci acquistòdiversi anni fa. Infine, e non poteva mancare, una riccabiblioteca di argomento scientifico venatorio. Miemo non è un museo: è qualcosa di più...

Indirizzo: la strada più semplice per andare a Miemoè la n. 439 che da Pontedera (PI) va a Volterra. In località “La Sterza” vi è la deviazione per Miemo.Visita su appuntamento. Tel. 050.570170

In una selvaggia valle dominata dai ruderi della RoccaPietracassia, allo spartiacque tra la Val di Cecina e la Vald'Era è Miemo, nascosta nel verde della macchiamediterranea: la villa padronale, la chiesetta di Sant’Andreae la fattoria, raccolte sopra un poggio all'ombra di leccisecolari; è quello che rimane del piccolo borgo medievale.Tutto intorno 2000 ettari di macchia con vallini, poggi,colline, pareti sassose e radure, dove vivono cinghiali,caprioli, mufloni ed ora anche cervi, che alla fine di

settembre si sentonobramire da una valleall’altra. Ma non ètutto: alcune notti, sesiete fortunati,potreste sentirel’ululato dei lupi oaddirittura vederli,come è successo

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PRALORMO (Torino)Collezione “Giorgio Barbero”

Americhe; nel terzo delContinente asiatico e,infine, nel quarto e quintoanimali africani.Meritano particolareattenzione gli esemplari dielefante africano, leone,leopardo, rinoceronte ebufalo (i cosidetti Big-Fiveafricani), gli Argali, gli Orsi,gli Stambecchi asiatici;alcuni di questi esemplarisono menzionati neiRecord Books.Nel parco sono esposte statue etniche ed animali, che completano le Collezioni del Museo.Infine Giorgio Barbero ha scritto un libro “I Miei sentieri”nel quale racconta le sue avventure ed esperienze neicinque Continenti.

Indirizzo: Fondazione museo naturalistico “Giorgio Barbero” Via Regione Spina, 36 - Pralormo (TO)Tel 011.9481229Visita su prenotazione

La “Fondazione Museo naturalistico Giorgio Barbero”rispecchia la personalità del suo fondatore, che ha volutoricreare nei saloni espositivi, con pitture ed affreschimurali, gli ambienti naturali dove si sono svolte le suecacce, cercando così di coinvolgere anche il visitatore.La Collezione è il frutto di una vita di spedizioni nei cinqueContinenti.Il museo si trova nel parco del grazioso lago della Spina edè costituito da padiglioni dove sono esposti più dicinquecento esemplari di mammiferi, uccelli, rettili e pesci,

tassidermati acorpo intero.Nel primopadiglione sonoesposti animali delVecchioContinente; nelsecondo delle

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REVELLO (Cuneo)Collezione Pejrone

Nella Collezione si possono vedere quasi tutti irappresentanti della fauna africana, alcuni ormaiscomparsi, ed esemplari rari quali la Capra diMontecristo e il Giaguaro.Il professor Giovanni Pejrone, scomparso nel 1992, èanche autore di un bel libro “A caccia nel mondo”, doveracconta tanti episodi e avventure della sua vita dicacciatore.

Indirizzo: Collezione Privata prof. Carlo Alberto PejroneVia Vittorio Emanuele III, 103 - 12036 Revello (CN)Tel. 0175.257149 / 011.5620888Visita su prenotazione

La Collezione, che si trova nella casa di famiglia aRevello nel Saluzzese, è iniziata a metà degli anni 1930da Giovanni Pejrone ed è stata incrementata dal figlioCarlo Alberto e dal nipote Giovanni. Si tratta di una bella ed importante raccolta di esemplaridi Mammiferi, Uccelli, Rettili, Pesci e Insetti,provenienti dai cinque Continenti per un totale, atutt'oggi, di 1100 esemplari, frutto esclusivo della cacciae delle spedizioni della famiglia Pejrone, che si ètramandata la passione per la caccia, ed ancora oggicontinua a raccogliere trofei.

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TREVISOCollezione Ornitologica Gino Fantin

Ogni esemplare della Collezione ha una scheda cartaceanella quale sono riportati nome, sesso, data e luogo dicattura o ritrovamento, con aggiunta di notizie per gliesemplari più rari ed interessanti.Nella Collezione vi è anche una bella raccolta di “ibridi”,cioè di incroci di uccelli di specie diverse, e di esemplari“teratologici” cioè con varie anomalie.Altro importante aspetto della Collezione è che gliesemplari sono esposti nelle diverse “livree”,consentendo così di riconoscerli nelle varie stagioni,cosa non sempre facile.Infine la Collezione ha una raccolta di esemplari rari edaccidentali per l'Italia, o addirittura non compresi nella“lista degli uccelli italiani ed europei”; ne citiamo soloalcuni: l’Anatra nera americana o Black Duck (Anasrubripes); il Corriere asiatico (Charadrius asiaticus), laProcellaria del Capo (Daption capensis); il Gabbiano diBonaparte (Larus philadelphia), che porta il nome delgrande ornitologo dell’ottocento Carlo LucianoBonaparte, nipote di Napoleone I°, che visse a Filadelfianegli Stati Uniti, poi in Italia a Roma, infine a Parigi e fuautore di importanti opere tra cui ricorderemo:American Ornithology, or History of the Bird of TheUnited States (1825-33); Iconografia della Fauna Italica(1834-41); Catalogue des Oiseaux d'Europe (1856).In conclusione si tratta di una Collezione “UNICA” nonsolo per il collezionista, ma anche per l’ornitologo, che vitroverà una fonte di notizie documentate e in parte nonconosciute.

Contatti: Paola Fantin - Treviso Tel. 0422.670110e-mail: [email protected] Visita su prenotazione

Gino Fantin, grande cacciatore di “Valle” e insieme aFerrante Foschi, fondatore della società Ornitologicaitaliana, nel corso della sua lunga e fortunata attivitàvenatoria ha messo insieme una delle più importantiCollezioni private di ornitologia, arrivando a raccogliereben 5000 pezzi.Successivamente, ha fatto una revisione e selezionecritica della Collezione che è stata ridotta agli attuali3.548 esemplari, tutti catturati o rinvenuti sul suoloitaliano o entro le acque territoriali.La Collezione è importante non solo per il numero diesemplari che rappresentano tutta l’avifauna italiana,compreso catture rare ed accidentali, ma soprattuttoperché raccoglie uccelli dal 1945 fino all'inizio degli anni70 e quindi di un periodo abbastanza recente e bendefinito.

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VINADIO (Bagni di Vinadio - Cuneo)Collezione “Mauro e Franco Bagnis”

di camoscio con anomalie alle unghie e mandibole e unaraccolta di 21 Bezoards.I Bezoards, che qualche volta si trovano nello stomacodel camoscio, e anche dello stambecco, sono formazionipileo-vegetali di forma sferica od ovale, colore scuro,grossi come una nocciola o più. Ai Bezoards, chiamati anche “Pietre del Veleno”,anticamente si attribuivano proprietà miracolose... e pertanto erano ricercati e pagati molto cari.La Collezione raccoglie anche bellissimi trofei dicamoscio tra i quali potrete ammirare un eccezionaletrofeo di femmina di 14 anni alla quale è stato attribuitonel 2003 alla Mostra di Carpegna (IT), 121,32 puntiCIC.La Collezione ha anche altri trofei di caccia, provenientidalla Val Di Stura.

Indirizzo: Franco e Mauro Bagnis c/o Hotel Corborant 12010 Bagni di Vinadio (Cu) Tel e Fax 0171.95841

Vi è una piccola,piccolissima Collezionedi trofei delle AlpiMarittime, raccolta inVal Stura, che per unospecialista di camosci, enon solo, è sicuramentemolto interessante: laCollezione Mauro eFranco Bagnisnell'Hotel Corborant aBagni di Vinadio.Tra le rarità dellaCollezione vi sono 40trofei anomali dicamoscio, alcuni reperti

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Questa Guida non ha la pretesa di essere completa: è solo l'iniziodi una ricerca che andrà completata e continuamente aggiornata.Pertanto se alcuni Musei e Collezioni non sono stati citati me nescuso e prego gli interessati di segnalarmelo.Se vi saranno i presupposti, sarà per me un piacere inserirli nellaGuida e su internet.

Nota dell’autore

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Indice

INTRODUZIONE pag. 3PRESENTAZIONE » 5LA PASSIONE PER LA CACCIA... » 7ELENCO DEI MUSEI E DELLE COLLEZIONI PRIVATE » 8

MUSEIAROSIO (Co) pag. 12BOLOGNA » 14CAGLIARI » 16CARMAGNOLA (To) » 18CALCI (Pi) » 20CAPANNOLI (Pi) » 22CISANO DI BARDOLINO (Vr) » 24FERMO (Ap) » 26FIRENZE » 28FORLÌ » 30GENOVA » 32GRESSONEY SAIN JEAN (Ao) » 34JESOLO (Ve) » 36LUCCA » 38MARETA/MAREIT (Bz) » 40MAROSTICA (Vi) » 42MILANO » 44

MONTEFORTINO (Ap) » 46OZZANO DELL’EMILIA (Bo) » 48ROMA » 50SAINT PIERRE (Ao) » 52SARRE (Ao) » 54SESTO FIORENTINO (Fi) » 56SETTEFRATELLI (Ca) » 58SIDDI (Vs) » 60STAZZANO (Al) » 62STIA (Ar) » 64RANDAZZO (Ct) » 66TERRASINI (Pa) » 68

COLLEZIONI PRIVATERenato Luca - BASSANO DEL GRAPPA (Vi) pag. 72Caldesi - BIELLA » 74Ridolfi - MELETO (Fi) » 76Baldacci – MIEMO (Pi) » 78Giorgio Barbero - PRALORMO (To) » 80Pejrone - REVELLO (Cn) » 82Gino Fantin - TREVISO » 84Mauro e Franco Bagnis - VINADIO (Cn) » 86

NOTA DELL’AUTORE pag. 89RINGRAZIAMENTI » 93

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Si ringrazia:l’amico e Maestro dott. Andrea Marsan, sempre disponibile adascoltarmi, che ha avuto la gentilezza di rileggere il testo e darmipreziosi consigli.La mia segretaria Laura Luisi senza la quale non avrei mai potutoscrivere questa Guida.L’avv. Giovanni Bana per la fiducia che mi ha accordato.Si ringraziano inoltre i Direttori, Conservatori e Responsabili deiMusei che gentilmente mi hanno fornito le informazioni richiestee che hanno collaborato alla realizzazione di questa Guida.Si ringraziano i Collezionisti per la loro gentilezza e la lorocollaborazione.Infine ringrazio mia moglie Maria Valentina per i suoi consigli,sempre buoni, e dedico a lei quest’opera.

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Prima edizioneFinito di stampare nel mese di maggio 2011

StudioLitoCLAP - Bergamo - Italy

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DELEGAZIONE ITALIANAVia Larga, 23 - 20122 MILANO

Tel. e Fax 035.4130350E-mail: [email protected]