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Punta Li Marsi
Corpo Forestale
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3
“Pantelleria - Istruzioni per l’uso”
non è un nome scelto a caso, ma
rappresenta la volontà di offrire uno
strumento utile che Vi accompagni nella
scoperta dell’isola di Pantelleria nei suoi
diversi aspetti.
Anche in questa ottava esperienza
abbiamo cercato di riportare tutte le
informazioni con la maggiore chiarezza
e completezza possibile, ci scusiamo sin
d’ora per eventuali inesattezze e/o errori.
Lo spunto per i cambiamenti apportatideriva soprattutto dai preziosi
suggerimenti che da Voi ci sono giunti in
questi anni e, grati per l’interesse che ci
avete dimostrato e per l’utilissimo
contributo, speriamo che anche questa
pubblicazione, redatta da noi con affetto
e cura, riscontri il Vostro gradimento.
RingraziandoVi per aver scelto
Pantelleria per le Vostre vacanze,Vi auguriamo un felice soggiorno.
Agenzia Viaggi La Cossira
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G. Cucci
Pantelleria, con la sua superficie di 83 kmq, unperimetro di 51.5 km, gli 836 m di altezza del suomaggior picco “Montagna Grande”, una larghezza di8 km e una lunghezza di 13.7 km, costituisce la piùgrande tra le isole circumsiciliane e la quinta italianadopo Sicilia, Sardegna, Isola d’Elba e Isola di S.Antioco. Situata al centro del Mediterraneo, a circa67 Km dalla costa tunisina ed 85 Km dalla costasiciliana, costituisce la parte emersa di un edificiovulcanico che si eleva di ca 2000 m dalla pianuraabissale del Canale di Sicilia. Distribuiti in diversecontrade ca 7500 abitanti, i cui comportamentisociali, nonché i modi di abitare e produrre, sonoaltamente influenzati dalla insularità e dalla relativalontananza dalla terra ferma. Isola vulcanica, creata
dalle diverse manifestazioni vulcaniche, originatesidalle fratture del “rift” del Canale di Sicilia,succedutesi nel tempo e sovrappostesi tra loro, haun’età geologica più recente rispetto alle altre isoledel Canale di Sicilia, le cui origini vengono fatterisalire, invece, ai diversi periodi del Mesozoico.Pantelleria è formata da rocce acide e ricche dimateriali sodici uniche al mondo, tanto da prendere ilnome di Pantelleriti, sono queste le inconfondibilirocce verdi, spesso tempestate da minuscoli cristalligrigio ferro noti col nome di Cossyriti. E’ possibile
notare affioramenti di Pantelleriti lungo la strada chedall’aeroporto porta verso il Lago e Cala CinqueDenti. Da alcune analisi di rocce e di Xenoliti inclusi inesse si daterebbe la nascita dell’isola all’ultimoperiodo del Terziario. Le prime esplosionirisalirebbero infatti a circa 500.000 anni fa quandone emerse una prima porzione di natura trachitica,pari a circa la metà dell’attuale estensione. Il suo piccopiù alto Montagna Grande, che domina la partecentrale dell’isola, i rilievi di Monte Gibele, CuddiaMida, Cuddia Attalora e altri coni minori, sono segni
tangibili della fase vulcanica esplosiva dell’isola. Lasua parte più settentrionale, invece, è di formazionerelativamente recente con morfologia uniforme,dolcemente pendente verso il mare ed interrotta, ditanto in tanto, da piccoli coni quali Monte Gelkamar,Monte S. Elmo, Cuddia Bruciata e Cuddie Rosse. Unodei più importanti eventi vulcanici si ebbe ca 45.000anni fa, quando un’eruzione di eccezionale potenzaricoprì l’intera isola. Gli studiosi hanno individuato,infatti, uno strato di roccia igninbritica su tutta l’isola,con uno spessore che varia dai 5 ai 20mt. Talefenomeno causò il collasso successivo dell’edificovulcanico principale con conseguente formazione diun’ampia “caldera”, il cui bordo è tuttora visibile in
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varie zone dell’isola ed in particolare: Serra diGhirlanda, Costa Monastero, Costa Zinedi.Successivamente l’attività vulcanica, in unperiodo compreso tra 35.000 e 29.000 annifa, riprese all’interno della “caldera”determinando la formazione dei principalirilievi presenti sull’isola: Montagna Grande,Monte Gibele (700m). 27.000 anni fa l’attivitàvulcanica si spostò verso la parte Nord-Occidentale con la formazione di Cuddie diorigine basaltica come Cuddia Rossa, CuddiaBruciata. Nel periodo tra 15.000 e 10.000 annifa l’attività infine diede origine, nella parte sud-orientale, a quelli che sono i depositi conicinella zona di Sidor. Più recente è invece la
formazione dei coni di Cuddia del Gallo e delMoro, risalenti all’attività esplosiva delperiodo compreso tra 9.000 e 5.000 anni fa.La parte settentrionale dell’isola nacque invecein periodo più recente, da colate fluidebasaltiche, emesse da fratture esterne allacaldera. Gli ultimi fenomeni vulcanici furonol’eruzione che, nel 1831, portò all’emersionedell’Isola Ferdinandea, a 50 km NE daPantelleria, ma ben presto tornata negli abissi, equella sottomarina del 1891, che interessò il
mare antistante l’abitato di Pantelleria. A causadelle basse precipitazioni e della permeabilitàdei substrati, l’isola a livello idrograficopresenta piccoli impluvi a carattere torrentizio.Il lago Specchio di Venere “U Vagnu”: concalacust re s i tuata ne l la par te centrosettentrionale, costituisce quindi il piùsignificativo elemento idrografico dell’isola,alimentato da acque meteoriche e da sorgentitermali “I Quadareddri”. Situato a circa 2m sullivello del mare, il lago, dalla forma sub-
ellittica, con un diametro di 450m N-S e 350mE-O, ha un perimetro di 1800m ed unaprofondità massima di 12m, le sue acque hannouna temperatura che varia dai 18°C ai 56°C e lesue sponde sono costituite da fanghi, noti perle proprietà terapeutiche e cosmetiche dove, laleggenda racconta, persino la dea Veneresoleva ritemprarsi. La struttura morfologicadell’isola dipende, oltre che dalla sua naturavulcanica, anche dai comportamenti antropici;
le asperità del territorio, infatti, hanno portatoad una continua lotta dell’uomo contro lan a t u r a , d e t e r m i n a n d o i m p o r t a n t itrasformazioni del territorio. Ne sono chiara
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testimonianza gli innumerevoli terrazzamenti, con la loro fitta rete di muretti a secco, per ovviarealla elevata inclinazione dei terreni ed impedire che la terra scorresse verso il mare con le piogge;basti pensare ai termini Garca, Marghiettu, Mataretta, Runcuni, Tanca che danno i nomi ai diversiterreni a seconda della forma e della posizione. Inconfondibili le stesse abitazioni tipiche in pietralavica “dammusi” e i caratteristici “jardini”, vere e proprie fortificazioni circolari a protezione inparticolare degli alberi di agrumi. Nata dal vulcano e resa abitabile sfruttando ciò che il vulcano haregalato, Pantelleria è come immersa nel fiato di un gigante che dorme, ne sono testimonianza gliinnumerevoli fenomeni vulcanici secondari ben visibili sull’isola: le sorgenti di acque calde (tra i 40e i 90° ) nelle zone del lago “Bagno dell’Acqua”, di Cala Gadir, delle grotte di Nikà e Sateria e delPorto di Scauri; le emissioni gassose di vapore acqueo ed anidride carbonica delle Favare , Fossa delRusso, Monte Gibele; i Bagni Asciutti vere e proprie saune naturali: uno in località Kazzen e l’altra inlocalità Benikulà; le Buvire in località Cala Gadir, Cala Tramontana, Cala Cottone; infine fenomenoopposto a quello delle saune è quello della grotta del freddo “pirtusu du nutaru” in localitàBukkuram. L’isola offre paesaggi, ora brulli, ora tetri, ora rigogliosi, che fanno perdere la cognizionedel tempo e dello spazio. Da un paesaggio roccioso si passa alla più folta macchia, incontaminata,
dai profumi unici al mondo, che finisce col tuffarsi nel blu intenso del mare. Splendida la sua costamai monotona: pietre frastagliate che si alternano a scogli lisci e a vere e proprie sculture naturalinella roccia. Facili accessi al mare si contrappongono a strapiombi mozzafiato, che spessonascondono meravigliose grotte dalle acque cristalline.
Dal clima tipicamente mediterraneo, l’isola di Pantelleria viene considerata ambiente di transizionefra le coste settentrionali dell’Africa e quelle meridionali della Sicilia. Tuttavia la presenza della
Montagna Grande, con i suoi 836m, determina situazioni climatiche locali che si differenzianonotevolmente dalle altre isole del Canale di Sicilia. L’influenza marittima naturalmente ha effettisulla climatologia locale: l’inverno è abbastanza mite, con una temperatura media che oscilla tra i 9ed i 14°C, mentre d’estate la temperatura in media è di 25°C, con infine una media annua di ca 18°C.Caratteristica peculiare del clima pantesco è il vento presente sull’isola, in base alle statistiche, per ca337 giorni all’anno. Esso esercita un effetto disseccante soprattutto nella parte occidentale, ma ilsuo impatto con i rilievi determina anche la formazione di nebbie, soprattutto sulla cima dellaMontagna Grande, con effetto mitigante sul clima. I venti che spirano da Nord/Nord-Ovest sonoquelli predominanti e determinano perturbazioni nella parte settentrionale, soprattutto ininverno. I venti da Levante, invece, sono più frequenti in primavera, mentre quelli caldi da Sud
spirano spesso con notevole violenza determinando, soprattutto nel periodo primaverile, notevolistress alla vegetazione. Infine è da menzionare il Ghibli, vento del deserto, che saltuariamenteraggiunge l’isola trasportando con se sabbie finissime. Per quanto riguarda la pioggia, si alternanoanni di prolungata siccità ad anni di benefica abbondanza, in media 350 mm annui.
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Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, l’economia dell’isola si basa sull’agricoltura. Il
suolo abbastanza esteso, anche se impervio, ha favorito l’insediamento della popolazione nellaparte interna del territorio, determinando così la propensione all’agricoltura e relegando la pesca adattività marginale, se non addirittura del tempo libero. Perno di tale attività: la coltura dell’uvaZibibbo, arrivata qui dalla Mesopotamia e oggi famosa in tutto il mondo. Tale produzionerappresenta la quasi totalità del vitigno e ricopre ca il 85% del terreno messo a coltura. Le vitivengono coltivate in particolari impianti a conca e potate in maniera tale da meglio proteggerle dalvento e favorirne l’irrigazione con le sole piogge. La vendemmia inizia a metà agosto e l’uva,sistemata in apposite cassette dette “gabbiette”, è destinata all’esportazione o a diventare uva passa,a settembre viene vendemmiata invece l’uva destinata all’ammasso e ad ottobre quella utilizzataper la vinificazione ad uso domestico. Famosi in tutto il mondo il Moscato ed il Passito di Pantelleria,vini liquorosi dolci, per il dessert, ottenuti dall’uva passa. Altrettanto importante la coltura delCapparis Spinosa, una delle qualità più pregiate al mondo di cappero, coltivata a Pantelleria nellasua tipologia senza spine. Particolare la raccolta: da fine maggio a fine agosto, viene effettuataancora a mano raccogliendo i boccioli non ancora aperti, i quali messi poi in salamoia per alcunesettimane sono pronti per essere consumati o per essere conservati. Infine, altra coltura prevalentesull’isola l’ulivo, potato in maniera tale da mantenerlo radente al suolo, per renderlo più protettodai venti ed evitare che il prodotto cadendo a terra si rovini. Anche in questo caso, viste lecaratteristiche peculiari degli alberi, la raccolta viene effettuata a mano durante le prime settimanedi novembre. A queste colture vanno aggiunte quelle degli alberi da frutto, in particolare agrumi,piantati rigorosamente vicino ai muri di recinzione dei terreni o addirittura all’interno deicaratteristici giardini in pietra lavica, le pesche e i fichi. Quest’ultimi, come insegnato dagli Arabi,
oltre ad essere consumati freschi vengono essiccati al sole e conservati per l’inverno in barattoli divetro, con foglie di alloro, dopo essere stati intinti nel “vino cotto”. Infine, colture quasi scomparsequelle delle “Lenticchie di Pantelleria”, specie autoctona ormai rarissima e di un tipo di fagiolo dettoin dialetto “lubbia nostra”.
A Pantelleria si possono individuare vari tipi di ambienti:
la “fascia costiera” caratterizzata da limonio, finocchiastro marino, erba cristallina, spazzaforno,
giglio di mare, etc.; la “gariga” ricca di rosmarino, lavanda selvatica, cisto, violaciocca, perpetuino
di mare, erica multiflora, etc.; la ” macchia – boscaglia” dove, tra alberi di pino, leccio, erica
arborea, ginestra, corbezzolo, si mescolano arbusti di mirto, fillirea, ilatro, salsapariglia,lentisco,etc. ; la “prateria” che, quando è ricca di umidità, abbonda di margherite, papaveri,
acetosella , narcisi, erba viperina, alisso, asfodeli; quando invece è arida, per effetto della scarsa
piovosità, dell'insolazione e dei venti, prevale di erbe ad alto e medio fusto come ampelodesma,
barboncino, pabbio, miglio selvatico, etc..
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La Storia di Pantelleria risale a circa 5000 anni fa . Per trovare i primi abitanti dell’isola i “Sesioti”
bisogna, infatti, risalire al III millennio a.C.; ad attirarli molto probabilmente è l’ossidiana, l’oro
nero del tempo, tanto preziosa da convincere questa popolazione, proveniente forse dall’Africa
forse dalla Spagna, ad affrontare la pericolosità del viaggio insieme alle difficoltà di sopravvivenza,
in un’isola così piccola e lontana. Della loro civiltà ci rimangono maestosi monumenti funerari
“Sesi” e i resti di capanne e del ciclopico muro, alto circa 8m e lungo più di 200, eretto a protezione
del villaggio. In seguito all’oscura sparizione dei Sesioti approdano a Pantelleria, nel IX sec a.C., i
Fenici i quali trasformano l’isola in un’importante base per i loro commerci con la vicina Cartagine.
In questo periodo si intensifica la produzione agricola e viene introdotta la coltura della vite ad
alberello. Visto l’aumento intenso della popolazione, si pone il problema dell’acqua che viene
risolto con la costruzione di cisterne sotterranee, espediente ancora utilizzato sull’isola per
raccogliere l’acqua piovana. Ancora oggi, nella zona di San Marco e Santa Teresa, sono facilmente
individuabili le mura di cinta dell’Acropoli e i resti di alcune costruzioni religiose. Yrnm, (isola degli
uccelli starnazzanti) così la chiamavano, ebbe
con i Fenici momenti di autonomia politica,
prosperità e gloria tali da battere moneta,numerosi a tal proposito i ritrovamenti. Ai
Fenici si contrappongono i Romani, essi non
colonizzano l’isola, ma si limitano ad occuparla
militarmente nel 217 a.C. Recenti ed importanti
ritrovamenti confermano l’importanza politica
ed economica di Pantelleria di questo periodo.
Stiamo parlando del ritrovamento dentro una
delle cisterne dell’Acropoli delle due teste in
marmo raffiguranti Giulio Cesare ed Agrippina
Minore o Maggiore risalenti moltoprobabilmente all’epoca Giulio-Claudia (prima
metà del I° sec d. C.) destinate ad ornamento di
un edificio pubblico probabilmente ubicato
sulla cima della collina. In seguito all’avvento
dei Flavi si ipotizza che le teste siano state
deposte in tale sito allo scopo di preservarle, ne
sono testimonianza le ossa animali combuste
ritrovate in prossimità delle teste che fanno
presumere un vero e proprio rito sacrificale.
Alla dinastia dei Flavi viene invece attribuita laterza testa ritrovata in un’altra cisterna e
raffigurante l’imperatore Tito figlio di Vespasiano. Questo è per Cossura (così i Romani
ribattezzarono Pantelleria) un periodo di grande prosperità e ricchezza destinato però a svanire
con la crisi dell’Impero Romano nel 439, anno in cui Pantelleria diviene terra di conquista per i
Barbari, tra i quali i Vandali. Nel 551 Pantelleria o Cossyra passa sotto il dominio Bizantino e
attraversa ancora un periodo travagliato che si alterna a periodi di dominazione araba.
Testimonianza di tale passaggio alcuni resti di tombe nelle zone di Scauri, Monastero e Piana di
Ghirlanda. Nel 700 gli Arabi distruggono Pantelleria e ne massacrano la popolazione, continua
così il periodo di instabilità. Nell’835 gli Arabi si insediano stabilmente sull’isola favorendo
l’inserimento di popolazioni berbere del Nord Africa. Quest’ultimi sono sicuramente coloro che a
Pantelleria hanno lasciato i segni più tangibili del loro passaggio: da una vera e propria Kasbah nel
centro abitato di Pantelleria, parzialmente distrutta durante la guerra dai bombardamenti
americani, ai nomi delle contrade, dalle case tipiche “dammusi”, ai modi di vivere.
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Con gli Arabi l’agricoltura diviene attivitàeconomica prevalente, con l’introduzione dinuove piante tropicali, come cotone e canna dazucchero, accanto alle tradizionali colturemediterranee uva, olive e carrube. Bent al-Ryon“Figlia del vento”, così viene conosciutaPantelleria nel mondo arabo, diviene in quelperiodo campo neutro in cui convivonopacificamente musulmani e cristiani, i primi rettida un prefetto musulmano, i secondi da ungovernatore siciliano, entrambi di nomina del redi Sicilia. Tale dominazione dura fino all’XI sec.
quando nel 1087 le Repubbliche marinare delMediterraneo si alleano per cacciare imussulmani dalle terre cristiane. Nel 1123 i
Normanni sbarcano a Pantelleria, per annetterlaal Regno di Sicilia e vi costruiscono il castello“Barbacane”, ad essi seguono gli Svevi, gliAngioini e gli Aragonesi. Quest’ultimideterminano un nuovo flusso di immigrazionitestimoniato dai nomi di molte famiglie locali,chiaramente di origine spagnola: Ferrandes,Errera, Belvisi … Nel 1713 l’isola passa sotto ilducato dei Savoia e nel 1720 dell’Austria. Infinesotto i Borboni 1734 l’isola diventa uno degli
undici porti militari di Sicilia. Nel 1861Pantelleria viene annessa al Regno d’Italia e daquesto momento in poi la sua storia …è storiad’Italia. Un ruolo particolarmente importanteriveste l’isola durante la seconda guerramondiale, per la sua posizione strategica alcentro del Mediterraneo. Già nella secondametà degli anni 30 l’isola comincia ad esserepreparata alla guerra con la costruzionedell’aeroporto e di una fitta rete stradale, adopera del governo fascista. La vera e propria
guerra inizia, però, a Pantelleria solo nel giugnodel 1942 con la famosa Battaglia di Pantelleria;
nel maggio del ‘43 la liberazione dell’Italia dalfascismo inizia proprio da Pantelleria con quelloche passa alla storia come il più massicciobombardamento americano di tutta la guerra,oltre tutto ingiustificato vista la scarsacontroffensiva, della quale gli americani erano aconoscenza. Nonostante tutto l’isola, sottoassedio per 35 giorni, viene bombardata con ca17 tonnellate di bombe, il paese distrutto e il
tutto filmato per fini strategici e propagandistici.Finita la guerra comincia la ricostruzione e la vitacontinua tra alti e bassi fino ai nostri giorni.
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La forma più semplice di dammuso è “u sardune”. Costruito, in genere, con le pietre ottenute dalla
bonifica del terreno, nel paesaggio di campagna, lo si può facilmente intravedere a ridosso dei
muretti dei terrazzamenti o al centro della proprietà, nel caso di terreno pianeggiante. Esso serviva
al contadino per conservare gli attrezzi e per ripararsi dal sole o dalla pioggia. A questo si
aggiungeva anche una piccola stalla per il mulo, nel caso in cui il terreno era così lontano dai centriabitati da non consentire al contadino di ritornare a casa la sera. Nelle grandi proprietà esisteva poi
“u loku“, dove i contadini con la famiglia si trasferivano per la raccolta e la lavorazione dei frutti
della terra: olive, grano, uva, capperi… Non di rado nelle vicinanze si trovava inoltre “u jardinu“
una vera e propria casa
per l ’albero, una
scultura muraria di
forma circolare, che
ospitava al suo interno
uno o al massimo due
alberi di arance olimoni, allo scopo di
ripararli dal vento. Il
d a m m u s o c o m e
a b i t a z i o n e l o
troviamo, invece, per
l o p i ù n e g l i
agglomerati dei centri
abitati. Nella sua forma
tipica è composto da
un grande locale,“sala”, su cui si affaccia
la camera da letto
principale “arkova”,
chiusa da una tenda, e
da un “kammarinu”
ossia la camera da letto
per i bambini, ma
anche ripostiglio o
dispensa. Al dammuso
principale si affiancano spesso costruzioni adibite a cucina, a deposito, a stalla o a cantina.
All’esterno, davanti al prospetto principale, troviamo un terrazzo “u passiature“ delimitato lungo
tutta la sua lunghezza dalla “ddukkena“ un vero e proprio sedile in muratura. Altra caratteristica
importante nella definizione di dammuso è il tetto a cupola, che crea internamente delle alte volte.
Le cupole, con la loro maggiore superficie riscaldata dal sole, hanno lo scopo di far si che all’interno
del dammuso non ci sia umidità ed in più costituiscono un ampio spazio per l’essicazione di alcuni
prodotti agricoli. Non dimentichiamo, però, il ruolo principale della cupola, quello cioè di
consentire la raccolta dell’acqua piovana nella “jisterna”, immancabile riserva d’acqua per ogni
dammuso. A tal fine i bordi del tetto sono più rialzati rispetto alla base della cupola per far confluire
più facilmente l’acqua nelle apposite “kanallata“. Il dammuso-abitazione aveva sempre la facciata
principale intonacata, a differenza del “sardune” o del dammuso di campagna lasciati grezzi a
pietra viva, i pavimenti erano realizzati in cemento grezzo o, nelle case dei più abbienti, con
mattonelle decorate. Ancora oggi si trovano, inoltre, volte arricchite da rilievi e decorazioni.
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Caratteristici gli antichi prospetti della zona sud-ovest ( Scauri – Rekhale ) costituiti da una veranda
chiusa con archi chiamati “Occi d’archetto”, oggi non più consentiti. Più di recente è d’uso
aggiungere sul terrazzo una copertura realizzata con una struttura di canne e legno chiamata
cannizzato. Le tecniche di costruzione del dammuso sono andate evolvendo col tempo: la più
antica consisteva nella cosiddetta “casciata”. In pratica venivano realizzate due pareti di pietre più
grosse, una interna ed una esterna con un intercapedine riempita di pietruzze, con questo tipo di
tecnica i muri potevano arrivare a misurare anche due metri e presentavano diversi vantaggi:
l’utilizzo di materiale di scarto; la possibilità di ricavare armadi “stip-a-mmuru” e nicchie “kasene”;
il mantenimento del microclima interno ( fresco d’estate e caldo d’inverno). Molto importante è
l’esposizione di tutta la struttura, la quale tiene sempre conto di due fattori principali: il riparo dai
venti più intensi, ma soprattutto da quelli più freddi ( non a caso in genere le pareti esposte a nord
erano prive di aperture) e il garantire al dammuso la maggiore quantità di luce possibile. Intorno
agli anni 40-50 i dammusi cominciarono ad essere realizzati con la tecnica della muratura in pietra
tagliata, questa aveva il vantaggio di ridurre i tempi di costruzione, anche se aumentavano i costi
relativi all’approvvigionamento e alla lavorazione delle pietre, che dovevano essere più rifinite.
Oggi i dammusi continuano ad essere costruiti, ma l’unico ruolo rimasto alla pietra è quello di
rivestimento esterno, dal momento che il blocchetto di pomice ed il calcestruzzo hanno del tutto
soppiantato la pietra tagliata. Certo molto si è perso delle caratteristiche originali, in quanto le
nuove costruzioni si sono dovute adattare alle modificate esigenze dei nostri tempi, prima tra tutte
la presenza del bagno, assente del tutto originariamente. Ciò non toglie, comunque, che le libere
interpretazioni usate oggi nella realizzazione di queste tipiche abitazioni, pur rispecchiando i gusti
del progettista o del proprietario, nulla tolgono al fascino originale del dammuso.
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BUE MARINO: è la prima discesa a mare,imboccando la strada che dal centro abitato diPantelleria va verso Khamma, un cartello nefacilita l’individuazione. Qui la scogliera èbassa e liscia, quindi particolarmente indicata
per bambini e non nuotatori.KARUSCIA: Dopo aver lasciato la macchina olo scooter, nella vicina e comoda area diparcheggio antistante, basta percorrere a piediun sentiero che si immette direttamente sullascogliera. L’accesso al mare è abbastanzaagevole e comodo, la scogliera degradadolcemente ed è consigl iato a chi ha bambini.
CAMPOBELLO: proseguendo verso Est lasegnalet ica ci aiuta ad individuare la discesa amare. Una stretta strada in sterrato,
percorribile anche con un’auto di medio-piccole dimensioni, immette su un brevesentiero tra le rocce, percorribile solo a piedi.La costa continua ancora ad essere bassa e lisciae degrada dolcemente, risulta perciò comodaper l’accesso in acqua anche dei bambini.
KHATTIBUALE: lungo tratto di costa costituitoda una spiaggetta di ciottoli e da una partebassa e pianeggiante che degrada dolcemente,comoda per i bambini, e successivamente da unlungo tratto basso e frastagliato non molto
comodo per l’accesso in acqua visto che lastruttura del fondale si presenta a canali. Qui èpossibile trovare anche un ampia zonaparcheggio in coincidenza della quale vienesegnalata una delle due discese a mare, la piùcomoda. L’al tra, non segnalata, la si trova nellevicinanze del bivio per il Lago.
PUNTA GATTARA: tratto di cos ta con discesa amare facilmente individuabile poco primadella baia di Cala Cinque Dent i. Per accedere almare è possibile lasciare la macchina nella zona
parcheggio appena realizzata e percorrere ladiscesa ricavata tra gli scogli. Qui la scogliera sipresenta abbas tanza liscia e bassa, anche se iltrat to di mare antistante è già profondo 4 o 5metri.
CALA CINQUE DENTI: baia molto suggest iva,le cui acque cristalline vanno dal turchese alverde smera ldo. Meta prefer i ta dal leimbarcazioni nelle giornate estive in cuisoffiano i venti meridionali. Il fondale, cosìcome la costa, è cost ituito da massi franat i dal
costone, di conseguenza l’accesso via terranon è dei più semplici , essendo molto ripido.Anche l’accesso al mare non è dei più facil i e laspiaggia non è adatta ai bambini.
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LAGHETTO DELLE ONDINE: caratteristico laghetto diacqua salata, alimentato dal mare che, durante le mareggiatesale infrangendosi sulla scogliera. E’ raggiungibile sia via mareche via terra da località Punta Spadillo, seguendo gli appositicartelli di segnalazione. Per chi ama il tracking e le viste
suggestive, è raggiungibile anche dal nuovo sentierorealizzato dall’azienda Foreste Demaniali con accesso da CalaCinque Denti. Consigliato a chi ama posti particolari, illaghetto non è molto profondo, al contrario del tratto dimare antistante caratterizzato anche da correnti molto forti.
CALA COTTONE: piccola baia di massi più o meno levigatidal mare, raggiungibile attraverso un sentiero dopo circa 20minuti di cammino. Consigliato agli amanti delle passeggiatein mezzo al verde dell’incontaminata macchia mediterranea.Prende il nome dal fatto che, molto probabilmente, la calaveniva utilizzata come porticciolo dal quale partivano icarichi di cotone prodotto sull’isola.Qui si trova anche una
delle tante “Buvire”, sparse sull’isola.CALA GADIR: antico borgo marinaro con annessoporticciolo dal fondale sassoso. L'attrazione principale èrappresentata dalla acque termali che sono frequentatedurante tutto l'anno. Non esiste uno stabilimento termale eci si deve accontentare di immergersi in alcune vasche allivello del mare, ricavate nei punti di affioro naturale. Ciò,comunque, nulla toglie agli effetti terapeutici delle acque. Lapresenza di piattaforme in cemento e un fondale chedegrada dolcemente permettono di immergersi anche anuotatori poco esperti. In questa cala è anche possibileorganizzarsi un ormeggio temporaneo per piccole
imbarcazioni ed usufruire di uno scivolo per le barche.
PUNTA KARACE: tratto di costa mediamente basso e liscio visi accede dalla perimetrale imboccando una discesa, subitodopo il bivio per Cala Gadir, in fondo alla quale è possibilelasciare la macchina per proseguire a piedi lungo un brevesentiero che porta ad una scalinata ricavata nella roccia. Nonappena si arriva sulla scogliera, il versante destro è il piùagevole, poiché le rocce sono levigate e comode. L’accesso almare è abbastanza facile, anche se poco adatto ai bambini. Ilmare è limpido e ricco di ricci e polpi. La costa non è moltofrequentata.
CALA TRAMONTANA E CALA LEVANTE: insieme all’Arcodell’Elefante costituiscono le località balneari più frequentatesia per la bellezza che per la facilità d’accesso. L'accesso almare è comodo ed è una zona di mare adatta anche aibambini. Sia a Cala Levante che a Cala Tramontana sonostate realizzate piattaforme in cemento per sopperire allascomodità della scogliera. Il fondale degrada dolcemente epermette, anche a nuotatori poco esperti, di immergersi nelleacque cristalline. Da giugno a settembre è in funzione un bartavola calda. Da Cala Levante è possibile ammirare il vicinoFaraglione, meta preferita da molti sub per spettacolariimmersioni. Entrambe le cale vengono utilizzate da turisti e
residenti per l'ormeggio temporaneo di gommoni e gozzi,grazie anche al comodo scivolo per la discesa e la risalitadelle barche di piccole dimensioni. A Cala Tramontana sitrova una “Buvira” con acqua tiepida.
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ARCO DELL’ELEFANTE: insieme al Faraglione di PuntaTracino costituisce una delle maggiori attrattivedell’isola. Promontorio a forma di elefante che siabbevera nelle acque marine, è un tratto di costamediamente bassa e liscia. Molto frequentato sia per
l’indiscussa bellezza che per la facilità d’accesso.MARTINGANA e CALA ROTONDA: tratto di costa altoe frastagliato consigliato agli amanti delle immersioni. Ilmare antistante è infatti uno dei più belli dell’isola anchese l’accesso non è dei più semplici, meglio avere dellescarpe comode per percorrere i sentieri, che permettonodi raggiungere la scogliera, e per immergersi in acqua. Labellezza e la tranquillità del posto ripagano delleeventuali difficoltà.
PUNTA LI MARSI e BALATA DEI TURCHI: costituisconodue dei pochi punti della costa sud raggiungibili da terra.L’accesso comunque non è dei più facili visto che gran
parte della strada è ancora in sterrato e si presenta un po’dissestata. L’accesso alla scogliera è possibile comunquedopo aver percorso un breve sentiero sia per ilraggiungimento di Punta li Marsi, dove è situato uno deiquattro fari dell’isola, sia per Balata dei Turchi.Quest’ultima sicuramente è uno dei tratti di costa piùpianeggianti, ma l’accesso in acqua non è dei piùsemplici, meglio essere esperti nuotatori.
PUNTA DI NICA’: questa località merita particolareattenzione in quanto nell’insenatura sotto il costonesgorga dagli scogli una sorgente di acqua termale, dove
la temperatura raggiunge anche i 70°C. Per raggiungerela scogliera via terra è necessario percorrere un lungosentiero tra gli arbusti e le rocce, altrimenti via mare anuoto, se si arriva sul posto in barca.
SCAURI SCALO: tratto della costa ovest basso efrastagliato ma di facile accesso, comodo anche per ibambini. Ci troviamo qui vicini al porto di Scauri,secondo porto dell’isola.
GROTTA DI SATARIA: conosciuta sin dall’antichità perl’indiscussa qualità delle sue acque termali, la leggendaracconta che qui si incontrassero la Dea Calipso ed Ulisse. L’acqua calda, che raggiunge i 40°C ca, viene fattaconfluire in apposite vasche, due all’interno della grottaed una più grande esterna e comunicante col mare.Anche qui come a Gadir non esiste uno stabilimentotermale, ma anzi da qualche tempo la grotta è chiusa alpubblico per rischio di frane.
PUNTA DI SUVAKI: tratto di costa basso e liscio di facileaccesso, comodo anche per i bambini. La discesa a mareè segnalata, vi si arriva percorrendo la strada che daPantelleria porta a Scauri ed imboccando un sentiero insterrato, da percorrere a piedi, poco prima del bivio percontrada Madonna delle Grazie.
MURSIA: tratto di costa basso e liscio di facile accesso,comodo anche per i bambini. La discesa a mare èsegnalata, vi si arriva imboccando una strada in sterratosubito dopo gli alberghi Mursia & Cossyra Hotels.
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GUARDIA COSTIERA
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VIVERE IL MARE vi invita a partecipare ad un’indimenticabile giornata nelleacque di Pantelleria, navigando sotto le scogliere a strapiombo, tra gli scogli
semi sommersi, sulle acque verdi delle calette e al largo, ad ammirare i morbidicontorni d’insieme, nelle acque blu, accompagnati nella storia della genesidell’isola, scritta nei profili della natura e gustandone i sapori.L’imbarcazione porta un massimo di 12 persone, garantendo il rispetto dellacomodità e del miglior agio ai passeggeri, non imbarcandone un numerosuperiore. È possibile organizzare uscite personalizzate, locando l’imbarcazionein esclusiva, anche per periodi maggiori della singola uscita. Una giornata senzatempo, dove il più importante è entrare nell’intima essenza del mare diPantelleria, all'insegna di tranquillità ed ospitalità.
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Se decidete di fare una suggestiva e rilassante escursione in barca, insieme anoi vi divertirete di sicuro.Questa escursione è ideale per farvi scoprire nuovi paesaggi, insenature,spiagge e luoghi raggiungibili solo con le barche. Potrete così ammirare lastupefacente Cala dei Cinque Denti e la famosa Scarpetta di Cenerentola(insenature a cratere), l’Arco dell’Elefante e le grotte Macasinazzi di Dietro
Isola, i bizzarri e singolari Faraglioni del Formaggio, le spiaggette degliinnamorati, le sorgenti sottomarine di Cala Nicà, il Dinosauro di lava rossae tantissimi altri incantevoli capricci della natura. Durante la sosta vigarantiamo pranzo e vino a volontà. Tutte le nostre barche sono dotate diriparo all’ombra, cuscini e servizi.
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Motobarca ELENA, 5 anni di novità!!!Imbarcazione certificata CE anno 2010, omologata per 32 persone.ESCURSIONI lungo le meravigliose coste dell'isola, bagni e relax dalmattino alla sera! Possibilità di effettuare SNORKELING guidato connoleggio attrezzatura e BATTESIMO del MARE (discovery).A disposizione degli ospiti catering, servizi igienici, bagno con docciacalda. Ponte superiore dedicato ai momenti di relax, con ampioprendisole di 25 mq.
Lungomare Borsellino (sotto castello)
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Come puoi venire a Pantelleria e non fare un giro dell'isola via mare?Magia Rent vi aspetta al Porto di Scauri ed è a vostra completadisposizione con gommoni e barche dotati di ogni comfort qualitendalino, prendisole, pilotina e comoda cuscineria. La professionalità el'affidabilità della gestione vi faranno godere momenti indimenticabili,dandovi la possibilità di scoprire le meraviglie nascoste della Perla Nera delMediterraneo, sia noleggiando i natanti in solitaria, che con l'aiuto di unmarinaio o accompagnatore.
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Fino a qualche anno fa l’isola di Pantelleria era caratterizzata da siti archeologici esclusivamente terrestri, negliultimi anni, invece, grazie all’interesse sempre più attento di studiosi, istituzioni e amanti del mare, si è scopertoche Pantelleria ospitava nel proprio mare reperti archeologici di grande importanza e rilevanza, sia storica checulturale. La posizione dell’Isola, al centro di tutte le rotte per il Mediterraneo centrale, spiega le numerosetestimonianze archeologiche rinvenute nei nostri fondali in prossimità di gran parte degli approdi dell’isola:resti di relitti, vasellame ed anfore. In particolare nella zona del porto di Scauri sono stati individuati i resti delrelitto di un’imbarcazione naufragata che risale al VII° - VIII° a.C., insieme a numerosi resti di ceramiche come
piatti, scodelle oltre ad una grossa macina. In località Arenella si segnalano invece numerosi resti di ceramicherisalenti all’epoca Tardo Imperiale Romana riconoscibili dalla presenza di anfore cilindriche di quel periodo. SuPunta Limarsi e Punta Tre Pietre sono state invece rinvenute una grande concentrazione di ancore antiche emoderne sia in pietra che in metallo. Le scoperte marine più importanti possono invece essere ammirate nei duesiti archeologici appositamente creati in località Gadir e a Cala Tramontana. A Gadir i locali Diving Centeraccompagnano gli amanti del mare e della storia in questo tuffo nel passato tra anfore, ceramiche di vario tipo,un ceppo d’ancora plumbea, resti legnosi di relitti. I reperti possono essere ammirati anche via Web attraversoun sistema di videocontrollo. A Cala tramontana e Cala levante, invece, le approfondite indagini archeologichesubacquee ed un lavoro di capillare documentazione, ricognizione e scavo hanno permesso di individuarealmeno 3 relitti oltre ad anfore puniche e romane, comprese nell’arco temporale che va dal III secolo a.C. al IIIsecolo d.C., marre, ancore litiche, ma la scoperta più importante e più recente è il ritrovamento di un piccolotesoro di monete bronzee puniche risalenti al III° secolo a.C.
Pubblichiamo di seguito l’articolo apparso sulla rivista “Sub” settembre 2011 in occasione di questo importanteritrovamento
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“PANTELLERIA: L'ISOLA DEL TESORO” di Stefano SIBONA
Le acque turchesi di Cala Tramontana nascondevano un tesoro di più di 1500 monete dibronzo risalenti al III secolo a.C. Il ritrovamento è il primo, grande risultato delle indaginiarcheologiche iniziate qualche giorno fa per valorizzare e scoprire i siti sommersi di CalaTramontana. Il progetto è finanziato da Arcus SpA, società del Ministero dei Beni Culturali, erealizzato dal Consorzio Pantelleria Ricerche, di cui fanno parte anche il Diving Cala Levanteed Ares Archeologia, dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dellaSoprintendenza dei Beni Culturali di Trapani e dal Dipartimento di Storia dell' Università di
Sassari. Il coordinatore scientifico è il professor Sebastiano Tusa. Secondo il racconto diLeonardo Abelli, archeologo di Ares Archeologia, tutto è cominciato durante una delle tantericognizioni che il direttore tecnico del Diving Cala Levante Francesco Spaggiari faceva nellazona per individuare nuovi siti archeologici nell'ambito del progetto in corso. In una di questela sua attenzione venne catturata da uno strano luccichio verdognolo, proveniente da unaroccia appoggiata su un pianoro sabbioso a 14 metri di profondità. Si trattava di una monetabronzea e, sotto un velo di sabbia, ce ne erano una piccola manciata. Dopo averle recuperate eriportate in superficie, ci si rese conto che le monete erano tutte identiche e che recavano latesta di una donna con lo sguardo rivolto verso sinistra, cinta da una corona di grano. Sulrovescio c'era invece una testa di cavallo. Il giorno successivo venne organizzata una squadrache, recatasi sul posto, iniziò una ricerca che ha permesso di riportare alla luce il tesoro. L'effigiedella donna raffigurata è quella della Dea Tanit, nella mitologia cartaginese dea della fertilità,dell'amore e del piacere. Il cavallo potrebbe invece essere stato il simbolo della città di
Cartagine. Una così grande quantità di monete avrebbe potuto essere a bordo di una nave daguerra e servire per pagare le milizie cartaginesi impegnate in Sicilia. Ma questa nave èaffondata a causa di una tempesta oppure in seguito ad un'azione militare?Dopo ilritrovamento di anfore e di parecchi reperti in terracotta, di ceppi di ancore, di scandagli inpietra e di un ingegno per la raccolta del corallo, le acque di Cala Tramontana e di Cala Levantecontinuano a regalarci delle sbalorditive sorprese. La missione è di continuare a ricercare nuovitesori che possano far luce su cosa sia successo nel mare di Pantelleria circa 2300 anni fa!!
Rivista “SUB” settembre 2011“
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TGI Diving Pantelleria, Padi Gold Palm IDC situato all’interno dell’Hotel Village Suvaki e dell’Aurum Hotel in località Punta Fram, fedele allostandard TGI Diving International, attento alla qualità e con laprofessionalità che contraddistingue TGI Diving nel mondo. Ilprogramma didattico offre l’intera gamma dei corsi PADI, il discover scubagratuito e una vasta serie di corsi di specialità.
Per i subacquei brevettati il programma del diving center prevedeimmersioni di mezza giornata; immersioni biologiche, archeologiche,naturalistiche e notturne. Le uscite in mare sono effettuate con un velocegommone BWA Super Diving da 8,40 mt motorizzato con 200 hpcompletamente equipaggiato per 18 subacquei.
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L'Aquasub, unico diving a gestione svizzera presente sull'isola diPantelleria, in località Rekhale, soddisfa ogni tipo di esigenza delsubacqueo, sia professionista che dilettante.Il nostro staff è composto da istruttori professionisti con esperienza, unicanel settore, e brevetti quali CMAS, NASE, FIPS, SSI, PADI, TSA acquisitioltre 30 anni fa. Siamo presenti sull’isola già dal 1980 e possiamo pertantodefinirci i “pionieri” di Pantelleria. Visitate il nostro sito internet,troverete interessanti proposte a prezzi speciali per alloggio e immersioni.
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Big Khauna diving - Porto Pantelleria centro (sotto castello)Flaviano cell. 329.3439452 www.bigkhaunadiving.it [email protected]
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Sicurezza, Divertimento, Esperienza e Professionalità. Arrivi che sei un cliente epartirai che sei un amico. Questo e molto altro ancora è il Dive-x !! La nostrasede operativa si trova a soli 10 metri dal mare, in Cala Gadir, posizioneprivilegiata e ideale per le vostre prime lezioni direttamente a mare, per esseresubito a contatto con le meraviglie dell'isola e per raggiungere in pochi minutii migliori punti d'immersione dell'isola. Da qui, possiamo iniziare la nostraimmersione sul percorso Archeologico unico nel suo genere, andare a ritrosonel tempo sott'acqua di circa 2000 anni, scoprire Anfore, Ancore intatte, pezzidi navi Fenicie, Puniche Romane, incontrare nelle anfore Grossi polpi che leusano anche per deporre le uova. La limpidezza unica delle nostre acque ed isuoi tesori vi faranno innamorare del nostro mare!!
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Consigliate dai nostri diving
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Ambiente: Profondità: Visibilità: Corrente:Coralligeno e roccioso 10/40 mt Ottima Media Media/alta Immersione dalla barca, immersione in corrente Cernie e gorgonie. Difficoltà: Tipologia: Focus on:
Ambiente: Profondità: Visibilità: Corrente: Roccioso 10/40 mt Ottima Media/forte Immersione dalla barca Microvita e spirografi.Tipologia: Focus on:
Ambiente: Profondità: Visibilità: Corrente: Roccioso e sabbioso 10/30 mt Ottima Debole Facile Immersione da terra e dalla barca Anfore. Difficoltà: Tipologia: Focus on:
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Dal recupero e ristrutturazione di una vecchia casermamilitare, sita in località Punta Spadillo, nei pressi del nostrofaro, nasce il “Museo Vulcanologico” di Pantelleria.Inaugurato nell’agosto 2010 e gestito dall’Azienda ForesteDemaniali della Regione Sicilia, costituisce il fioreall’occhiello del dipartimento e della programmazionedi sviluppo ambientale e turistico dell’isola.Due le sale dedicate alla storia geologica di Pantelleria, dallanascita al suo divenire, in centinaia di migliaia di anni.Pannelli illustrativi con foto di sezioni di rocce almicroscopio, campioni di rocce, prelevati nei vari siti erappresentativi delle varie colate, ci riportano indietro dialmeno 324.000 anni. Al tempo, l’isola (detta “La vecchia”)aveva forma ellittica e si estendeva dalla Cùddia di Khàmmaa Serra di Ghirlanda, Salto La Vecchia, Cùddia di Scàuri, fino
a Serra di Zinèdi: lo Specchio di Venere (‘u Vagnu ‘i l’Acqua)e parte di Piano di Ghirlanda ne sono un avanzo. Il viaggiocontinua accompagnanandoci fino all’ultimo “fuoco
d’artificio” datato tra gli 8.000 ed i 4.000 anni fa cheha dato vita allo scenario del Khagiàr, da Kuttinàr aPunta Spadillo, che ha allungato l’isola verso Nord,plasmando il paesaggio fin sotto il livello del mare,con magnifiche insenature (da Cala Cinque Denti aCala Cottone) e lave colonnari a decine di metri diprofondità. Una fitta macchia mediterranea avvolgeadesso quel fiume di lava e le sue straordinariecreature, a partire dal Re del Khagiàr e dal suodoppio inquietante profilo.Per ammirare dal vivo quello che il nostro vulcano ciha lasciato nel corso degli anni, suggestivo il“Sentiero escursionistico vulcanologico n° 2 (segnatoin giallo) Favare-Bagno Asciutto-Lago di Venere.
Si passa dai paesaggi dominati da lave trachitiche diMontagna Grande e Monte Gibele ai piccoli centri
vulcanici pantelleritici che si sviluppano lungo lefaglie che bordano Montagna Grande. Passandolungo un sentiero scavato tra le lave del vulcanoGelfiser si giunge infine all’orlo calderico di Zinedìper scendere al Lago. Lungo il percorsoirrinunciabile la visita alla Grotta del Bagnoasciuttodove le emissioni di vapore creano una vera epropria sauna naturale.Inaugurata il 10/05/2012 invece la nuova saladedicata alla storia più recente, in particolareall’ultima guerra mondiale.
“La storia lungo la Riserva”, questo il nome dato allasala, diversi sono infatti i resti delle fortificazionimilitari della II° Guerra Mondiale visibili lungo isentieri della nostra isola.
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Informazioni
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POSTI
LETTO24
postiletto
ristorante piccolianimali
a r i acond.
telefonoin camera
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piscina
Nuovissimo hotel ubicato sul lungomare di Pantelleria, a poco più di 1Km dalla Cala del Bue Marino.Le sue 37 camere, divise in varie categorie, di cui 6 Suite, e dotate di ognimoderno comfort (minibar, cassaforte, tv satellitare ed ariacondizionata indipendente), rendono lo Yacht Marina Hotel lasoluzione ideale per chi desidera essere vicino alla “vita mondana”e ai servizi del centro principale, e un ottimo punto di partenza per lascoperta dell’isola. Lo staff dell’hotel, gentile e professionale, viaccoglierà con un drink di benvenuto al vostro arrivo e sarà a vostradisposizione per ogni richiesta fino alla vostra partenza. Collegamento internet Wireless
POSTI
LETTO74
Il Blue Moon Hotel è un albergo tradizionale aperto tutto l'anno che si
affaccia sul porticciolo turistico dell'isola. La struttura è di recente
costruzione ma la nuova gestione ha rinnovato l'hotel in alcune delle sue
parti per avvicinarsi il più possibile a quelli che possono essere i gusti e leesigenze dell'ospite giornaliero o del turista in una vacanza settimanale.
Chi meglio di viaggiatori e frequentatori assidui di hotel potevano gestire
un albergo?? Siamo passati dall'altra parte ed eccoci qua per potervi
assistere e accogliere nel migliore dei modi, attenti a tutte le vostre
necessità. Salvatore e Walter vi attenderanno per darvi un cordiale
benvenuto e un'eccellente servizio alla scoperta di un'isola incantata.
POSTI
LETTO24
Completamente ristrutturato nel 2005, si affaccia sul porto turisticodi Pantelleria e sul suo lungomare. E’ composto da 2 suite e 38camere, dotate di tutti i servizi, la maggior parte delle quali hannoanche una veranda con vista mare. Al I° piano salone con adisposizione giochi di società. Al 5° piano la panoramica salaristorante, con splendida vista sul porto. Sulla terrazza dell’albergoal 6° piano, il solarium, luogo ideale per prendere il sole nelpomeriggio, e la sera, sotto le stelle, godendo di una vista che spaziafino all’orizzonte. Trattamento di camera e colazione o mezzapensione servita nella propria sala ristorante o in ristoranti viciniconvenzionati. Sky tv e collegamento internet gratuiti.
POSTI
LETTO88
I dammusi del Resort Santa Teresa sono inseriti nel contestodell’omonima Azienda agricola che si estende, tra Sibà e Monastero,su una superficie di 40 ettari coltivat i a vigneto, piante di ulivo, erbearomatiche, ortaggi capperi, lenticchie e bosco. Si tratta di unastruttura esclusiva, ideale per le persone che amano il binomio traeleganza e tranquillità, la riservatezza di un luogo immerso nel
verde, dove ascoltare in silenzio i suoni della natura. Piscine, salacolazione all’interno di un suggestivo giardino arabo, campopratica golf, cene a tema e serate di cucina locale, per meglioapprezzare i sapori dell’isola, alcuni dei servizi offert i. Nei dammusidi Sibà si potrà usufruire del servizio B&B, mentre per una vacanzapiù libera si potranno scegliere i dammusi della valle di Monastero.
POSTI
LETTO48
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“La Stele di Rekale”, poste a sud-ovest dell’isola, godono di suggestivi
tramonti sulle coste africane visibili nelle giornate più limpide, circondati
da una natura incontaminata e da coltivazioni di capperi, ulivi, viti e
piante di agrumi. Ancora oggi la nostra struttura mantiene le
caratteristiche originarie: alcove, nicchie, porte e pavimenti tipici. I nostri
dammusi sono dotati di due ampie verande, una con incantevole vista
mare e sulla campagna, l’altra con ampia zona barbecue, coperta ed
attrezzata. La struttura dista circa 3 Km dalla comoda contrada di Scauri, 1
Km dal porticciolo di Nikà con le sue acque termali e circa 4 Km dal porto
I JARDINA è una realtà unica sull’isola ed è il luogo ideale per chi cerca
relax ed esclusività. Composto da solo 7 dammusi indipendenti, tutti
con vista mare, ciascuno con la sua piscina privata. I dammusi, costruiti
secondo lo stile pantesco con muri in pietra lavica e soffitti a volta, sonocomposti da due ampie e luminose camere da letto doppie o
matrimoniali, doppi servizi, soggiorno vista mare con cucina in alcova.
Hanno l’aria condizionata e gli arredi sono curati. All’esterno un ampio
patio coperto permette di trascorrere indimenticabili ore al fresco, per
chi non vuole trascorrere tutto il giorno ad abbronzarsi a bordo piscina.Distanze: 200mt dal mare, 2.500mt dal centro abitato di Pantelleria.
POSTI
LETTO28
8/18/2019 Guida Pan Teller i a 2012
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Realizzato in zona tranquilla , fra antichi terrazzamenti, un tempo
coltivati a ulivi e vigneti, il piccolo complesso e' il luogo ideale per chicerca la tranquillità ed il comfort. Si compone di 4 dammusi e, nella partecentrale, una splendida piscina con idromassaggio. Benché non si tratti di
dammusi antichi si e' cercato di riprodurne il più possibile lecaratteristiche principali: rivestimenti in pietra lavica e parti intonacatenel tipico rosa. Strutturalmente si compongono di un' ampia stanza
centrale che funge da soggiorno – cucina, una camera da lettomatrimoniale ed un bagno con doccia. Gli arredi molto curati sono in
stile moderno con alcuni inserti etnico-coloniali. Ampi terrazzi con vistamare, solarium e zone coperte arredate.
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Pantelleria - C.da Scauri - tel. 0923.916079www.capperipantelleria.com [email protected]
Il cappero di Pantelleria (Capparis Spinosa), è conosciuto sin dall'antichità. E'un arbusto tipico della flora mediterranea: ha una parte basale legnosa, iltronco, e le parti superiori, i rami, parzialmente penduli e striscianti sul suolo.
Ha foglie verde scuro, carnose e di forma ovale, fiori molto appariscentibianco e rosa con delicati riflessi violacei. Nel periodo compreso tra la fine dimaggio e i primi di settembre, il cappero inizia la fioritura ed è allora che sipratica la raccolta dei bottoni fiorali prima che sboccino. E' importanteraccoglierli prima possibile, anche perché quando sono piccoli e medio piccoli,sono qualitativamente il prodotto migliore. All'alba, prima che il sole spunti,ogni contadino pantesco si avvia, con la propria famiglia, verso il propriocampo per raccogliere i preziosi boccioli. Poi, alla fine della giornata, li deponein tini, ricoprendoli di abbondante sale marino grosso (circa il 40% del pesodei capperi), a maturare lentamente in salamoia, mescolandoli per circa dieci
giorni. E' proprio questa accurata lavorazione, tramandata gelosamente di padre in figlio, a conferire aicapperi le qualità più pregiate: aroma, sapore, fragranza, consistenza carnosa. I capperi non possono
essere consumati allo stato fresco, sarebbero amari e di gusto sgradevole. I pareri sono discordi sulle varieproprietà dei capperi, ma su una cosa concordano pienamente: i migliori capperi per qualità sono quelliprodotti nell'isola di Pantelleria. A fare dei capperi di Pantelleria i migliori per qualità in assoluto hannosicuramente contribuito vari fattori: la selezione genetica, portata avanti dai contadini, le particolaricondizioni climatiche dell'isola: caldo, temperato dall'umidità dell'acqua del mare, dal vento, e dai boschidi pini e lecci di cui sono ricoperte le montagne, ma anche le caratteristiche mineralogiche del terreno.
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AgrIsola, azienda
di specialità, nasce
a Pantelleria dopouna lunga esperien-
za sia nel settore
gastronomico che
agricolo.
La nostra famiglia,
d a l l e o r i g i n i
contadine, vuole
portare avanti non
solo la valorizzazione dei prodotti tipici
panteschi, ma anche la coltivazione delle
nostre terre, infatti uva e capperi sono curati
personalmente al fine di ottenere prodotti di
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Premiata per il suo 'PestoPantesco' nella sezionesfiziosità d'Italia all'Expodei Sapori 2005, laKazzen basa la propriap r o d u z i o n e s u l l at ras formazione de iprodotti tipici locali. Il
Cappero ne l le suediverse conservazioni, sott'olio e sotto sale,la salsa, il patè ed il pesto di capperi, idealeper condire primi piatti e bruschette;laconfettura d'uva zibibbo ideale per la primacolazione sulle crostate, l'elisir (miele d'uva)da abbinare ai formaggi piccanti, l'origanodall'aroma intenso, il Passito di Pantelleria.L'azienda propone la visita e la degustazionedei prodotti ogni giorno dalle ore 17.00 alleore 19.00. Si effettuano spedizioni in tuttaItalia a mezzo corriere espresso.
L'azienda "Sapori diPantelleria" nasce
per valorizzare iprodotti che l'isolaoffre attraverso lar i s c o p e r t a d ian t i che r i ce t tecontadine, graziea d u n a t e r r a
generosa che riesce ancora a darci ciò chequotidianamente và perdendosi, e cheabbiamo cercato di racchiudere in unbarattolo. Con i frutti della nostra terra: lavite zibibbo, l'ulivo, il limone, l'arancio, il
pesco, il fico, cerchiamo di far conoscerel'isola, il territorio, le tradizioni, lagastronomia, i sapori e i colori di Pantelleria.Puoi venirci a trovare tutti i giorni dalle 9.30alle 20.00 per gustare i nostri prodotti.
Situata in un antico ecaratteristico “dam-m u s o ” , t i p i c aabitazione di Pantelle-ria, la Cantina Basilenasce nel 2006 conl'attività di produzio-ne e trasformazionedelle uve provenientidai terreni di proprietà.Amore , pa s s ione ,
entusiasmo per la propria terra sono gliingredienti principali che spingono Fabrizio eSimona a svolgere questa piccola attività,uniti dallo stesso spirito di complicità. Siproducono principalmente 3 tipologie di vinidi nicchia, pregiati e di alta qualità, seguendole antiche tradizioni vitivinicole dell'isola, unpassito naturale D.O.C. seguito da un biancosecco di Zibibbo D.O.C. e da un rosso.
Siamo aperti tutti i giorni per un bicchier divino e una passeggiata in vigna, anche al calardel sole.
C.DA BUKKURAM SAN MICHELETel. 0923-917205 cell. 333-6592553
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La gastronomia pantesca risente degli apporti dei varipopoli che hanno dominato l’isola, soprattutto degliArabi. Nella cucina risulta inoltre nettamentedominante la tradizione contadina, innumerevoli sonoinfatti i piatti tipici che hanno come ingredienti base leverdure. A tal proposito basti citare la “Sciakisciuka”
fatta con patate peperoni e melanzane in umido; il“Cucurummà” fatto con zucchine pantesche e patate inumido; la “Cipuddrata” cipolle tagliate a listerelle frittecon un po’ di aceto e usate in genere come contorno aduna frittura di pesci; le saporitissime caponate inagrodolce; le zucchine pantesche ripiene con uncomposto di mollica di pane, polpa delle zucchinestesse, patate, prezzemolo, aglio, formaggio siciliano,sarde salate e mandorle tostate e tritate, quest’ultimoelemento chiave dei ripieni e delle panature. Particolarii “Pumadori sciutti” grossi pomodori rossi essiccati al
sole e conservati sott’olio per essere serviti comeantipasto. Non vanno poi dimenticati i tradizionali“Ravioli amari” ripieni di ricotta o l’”Ammogghiu”,condimento a base di pomodoro crudo, olio, aglio,
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basilico e peperoncino, usato per condire la pasta o peraccompagnare i pesci alla brace. Dalla vicina Africaarriva poi il Couscous di pesce, sempre arricchito da unavarietà di verdure e legumi e servito in genere comepiatto unico. Da non trascurare poi le fantasiose insalatecon pomodori e patate lesse, arricchite da capperi diPantelleria, finocchietto di mare sott’aceto, “Piscisciutti”, filetti di pesce essiccato al sole, e dall’origanopantesco, dal profumo inebriante e unico. Il pesce vienesempre cucinato in modo semplice: alla griglia al fornoed in deliziose zuppe. Ricciole, dentici, saraghi, cernie,pesce spada, aragoste e ancora i ricci, le patelle, con lequali si prepara un’ottima salsa e i “migroci”, particolarigranchi della scogliera, arricchiscono la cucina.Dall’oriente proviene invece il tradizionale dolcepasquale: il “Cannateddru” fatto di pasta dolce edecorato con variopinte uova sode. Infine dallatradizione araba provengono i “Mustazzola”tradizionali dolci natalizi decorati dalle pazienti mani
pantesche, nelle lunghe serate invernali, e fatti da unasemplice sfoglia ripiena di un impasto di semola, miele ovino cotto, cannella, scorza di mandarino grattugiata edaltre spezie. Da gustare i “Ravioli Duci” ripieni di ricottao crema pasticcera, i Baci con ripieno di ricotta, gli Sfincifrittelle intinte nel miele, i “Cassateddri” ripiene diricotta o crema ed i “Pasticciotti”.
Per un pranzo veloce, magari di passaggio dal mare fermatevi da“Un angolo di Roma”, dove Gianfranco il titolare ha voluto metterefinalmente a frutto la sua esperienza nel settore della rosticceria e nelrealizzare la tipica pizza romana. Qui avrete inoltre la possibilità digustare varie specialità frutto dell’esperienza di varie culture etniche:oltre 20 gusti di pizza romana alla pala, pomodori ripieni allaromana, ravioli panteschi, arancini siciliani, lasagne alla bolognese,melanzane alla parmigiana, polli alla ciociara. Venerdì couscous daasporto, crepes salate e con nutella.E per finire i buonissimi fritti vari: crocchette di patate, mozzarelline
panate, cricche di pollo, olive all’ascolana.
Passando da Scauri non potrete fare a meno di fermarvi allaboratorio artigianale di rosticceria e cucina "CIAKI CIUKA", sito inun tipico e accogliente dammuso pantesco, per gustare lespecialita´da noi prodotte: dagli arancini al cous-cous di pescearricchito da spezie, dalla Schiaki Schiuka e cuccurumma´( piattiarabo mediterranei), ai panzerotti farciti di fresca ricotta e verdure
locali, dalle pizze e focacce alle crocchette.Prima di recarvi al mare potrete prenotare il vostro pranzo o cena abase di pesce fresco o gustare le paste di tradizione pantesca.Sarete accolti con cortesia e professionalità in un ambientefamigliare.
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Piccolo e accogliente, l'Acquamarina è il ristorante più antico dell'isola.Situato sul lungomare, gode di una posizione ideale e facilmenteraggiungibile. Dispone di un locale interno climatizzato e di una terrazza
esterna. Lo chef, quanto possibile, utilizza prodotti locali che esaltano i saporidi piatti semplici caratteristici dell'antica tradizione culinaria pantesca.Da non perdere i dolci, di nostra produzione, accompagnati dal famosopassito di Pantelleria. Su prenotazione, è possibile ordinare anche la vostracena d'asporto. Durante il periodo estivo il ristorante è aperto tutti i giorni ela sera effettua due turni di prenotazione(I° turno h.20.00 – II° turno h. 22.00)
Situato sul lungomare di Pantelleria il ristorante-pizzeria FrancoCastiglione, dall’ambienta rustico ma elegante offre ai suoi clientil’esperienza più che trentennale, nel campo della ristorazione, tramandatadi padre in figlio. Il giovane titolare Tonino, cresciuto tra i tavoli aiutandoil padre Franco, ed il suo staff sapranno conquistarvi con i ricchi primi tra iquali particolare mensione merita la pasta ricci, gamberi e zucchine, ilcouscous, i ravioli ripieni di ricotta. Sfiziosi i secondi di pesce: cernia alforno, grigliate miste, zuppa di pesce. Tutto accompagnato da vino localeo etichette nazionali. In alternativa non perdetevi poi le fantasiose pizzecreate con arte dal pizzaiolo. Tra i dolci non possono mancare itradizionali Baci panteschi accompagnati dal tipico passito o da un buoncaffè. Maxi schermo con collegamento Sky.
Location di rara bellezza, tramonti come mai visti al mondo, ottimoservizio...ma soprattutto tipiche prelibatezze culinarie che viinebrieranno con il gusto, i profumi e la raffinatezza della Sicilia checerchi. Aperto a pranzo e cena.Location of rare beauty, sunsets like few ever seen in the world,greatest service... but especially typical culinary delights that willinebriate you with the taste, the scents and the refinement of Sicily thatcircles. Open for lunch and dinner.www.ristorantealtramonto.it [email protected]
Trattoria a gestione familiare situata a pochi passi dal lungomare diPantelleria. La proprietaria e cuoca Maria Rosa, saprà stupirvi con lasua esperienza 40ennale in cucina e con le sue specialità: spaghetti alpesto pantesco, ravioli panteschi di ricotta e menta, spaghetti con lesarde, pesce spada, dentice, ricciola, frittura di pesce, caponata einsalata pantesca, tutto accompagnato da vino locale o etichettesiciliane.Non mancheranno naturalmente i nostri dolci tipici: cannoli, baci,ravioli fritti. Si consiglia la prenotazione.
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Ci trovate a Punta Karace, tra Cala Gadir e l'Arco dell'Elefante.L'accoglienza semplice e familiare che troverete,Vi accompagnera'tra le nostre terrazze per un pranzo vista mare, un'aperitivo o una
cena sotto un cielo stellato. La cucina si basa sulla ricerca dei prodottiche si abbinano perfettamente al pesce fresco dell'isola, alla suatradizione e alla nostra carta dei vini con piu' di cento etichette,talida lasciare in Voi un dolce ricordo di sapori panteschi e non solo...Martedì "Serata Pantesca" con menù tipico .
www.principeepirata.it - [email protected]
Di fronte alla Baia di Bue Marino, la nuova gestione “Il secondo tempo” delcentro polifunzionale Jamal potrà coccolarti con i suoi servizi dalla mattinafino a tarda sera.“Piscina” aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00. “Bar” aperto sin dallamattina dove troverai panineria, rosticceria gelateria e tanto altro ed infine,ma non ultimo per importanza, il “Ristorante”, aperto no-stop pranzo ecena. Potrai scegliere tra due sale interne oppure potrai stare a bordo piscina egustare un “Menù Turistico” completo ad € 20, un “Menù Tipico Pantesco” oun menù “Tutto Pesce” ad € 35.Tutto potrà concludersi con un po’ di musica e un buon bicchiere di Passito dagustare sotto le stelle.
Caratterizzato dal calore di una gestione familiare e dalla cucinacasalinga esaltata dai profumi di Pantelleria. La Conchiglia offre un menùsemplice, ma sfizioso: come non farsi tentare dagli antipasti di mare,dalle buonissime verdure grigliate o gratinate e dai fiori di zucca. Nonperdetevi poi gli Spaghetti alla Conchiglia con il finocchietto selvatico, letrenette con triglie ed ananas, i Ravioli alla mentuccia, le paste o i risotticon i frutti di mare. Tra i secondi immancabili le grigliate di pesce frescoed i Calamaretti al miele d’uva. Si finisce tutto in dolcezza con gliimbattibili Baci della sig.ra Rosa accompagnati dal passito. Vini locali oimbottigliati di Sicilia.A PRANZO MENÙ TURISTICO: € 15 A PERSONA.
Immersa nella tipica campagna isolana, La Favarotta offre ai suoi clienti ilcalore e l’esperienza di una tradizione tramandata di padre in figlio.L’ambiente rustico, ma accogliente è la cornice ideale per gustare la tipicacucina pantesca con antipasto a base di formaggio fresco, grigliate diverdure, buonissime le melanzane al forno, seguiti dai deliziosi Ravioli diricotta fresca o dalla “pantescana” a base di verdure. Non perdetevi
l’ottimo coniglio alla pantesca, specialità dello chef, oltre a deliziosisecondi di pesce, grigliate miste o spada e ricciola alla pantesca, dove icapperi di Pantelleria danno un profumo inconfondibile.Tutto accompagnato da fiumi di vino locale e per finire in bellezza raviolifritti di crema e ricotta e buonissimo passito.www.favarotta.it [email protected]
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