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Mensile di Approfondimento della Valdinievole e di Pistoia a Diffusione Gratuita Anno 4 - Numero 37 - Marzo 2013 Iscrizione Tribunale di Pistoia n.9/2009 del 14 maggio 2009 Un giovane su tre oggi è senza un lavoro e sogna di lasciare l’Italia Dramma disoccupazione Caso Torretta Lettera aperta del giornale con tre proposte (concrete) per rilanciare lo stabilimento ormai finito nel degrado

Habemus mutuo, moglie e figli. Non habemus lavoro

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Il giullare n.37

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Page 1: Habemus mutuo, moglie e figli. Non habemus lavoro

Mensile di Approfondimento della Valdinievole e di Pistoia a Diffusione Gratuita

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2009

Un giovane su treoggi è senza un lavoroe sogna di lasciare l’Italia

Dramma disoccupazione

Caso TorrettaLettera aperta del giornale con tre proposte (concrete)per rilanciare lo stabilimentoormai finito nel degrado

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CollaboratoriMaurizio Carrara Roberto Grazzini Jacqueline Monica Magi Simeone Clamori Antonio Pileggi Federico Liberati Antonella Gramigna Ilaria Michelucci Alessio Berti Alessandro Scerbo

StampaNova Arti GraficheSigna (Firenze)

Società editriceIl Giullare Editore srl

Consulenza LegaleDott.Giuseppe Vanità

Iscrizione Tribunale di Pistoia n°9/2009 del 14 maggio 2009

Redazione de “Il Giullare”Via Franchetti 11 - 51100 Pistoiaemail: [email protected]

www.ilgiullare.com

Arriveranno bambini francesi

e lasceranno l’odore della Provenza.

Arriveranno bambini italiani

e lasceranno raggi di sole.

Arriveranno bambini spagnoli

e lasceranno il profume del mare.

Arriveranno anche bambini cinesi,

ma lasceranno solo i curriculum vitae.

I N F O @ I L G I U L L A R E . C O MDirettore ResponsabileAndrea [email protected]

CapoRedattoreDiletta [email protected]

GiornalistaLorenzo Benedetti

FotografiaPierluigi Losco

Layout Grafico eImpaginazioneEva [email protected]

Grafica PaginePubblicitarieAlessandra [email protected]

Curatrice deIl blog di ClarabellaAntonella [email protected]

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La redazioneA C U R A D I A L E S S I O B E R T I

L’allegato

Gite a Montecatini

Fiocco rosa nella redazione de “Il Giullare”E’ nata la piccola Viola, figlia di Eva e Alessio

Lo scorso 2 marzo, all’ospedale di Pescia, è nata la piccola Viola Iacopini.

E’ la figlia della nostra responsabile grafica e art director, Eva Bugiani e

del marito Alessio Iacopini. La notizia ha regalto gioia a tutta la nostra re-

dazione che ha condiviso con Eva questo bellissimo momento della sua

vita. La piccola (bellissima), venuta al mondo ha riempito di felicità anche

tutta la famiglia dei neogenitori che vivono a Ponte Buggianese. Auguria-

mo a Viola una vita piena di soddisfazioni.

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12#quiparlamento

27#specialekids

32#sprechi

Noi, fin dall’inizio della vita di questo gior-nale, nei limiti delle nostre possibilità, ab-biamo sempre cercato di dare spazio a tutti. Il messaggio è chiaro: il magazine, questo che ogni mese confezioniamo con passione, non è nostro: è di tutti. Dei let-tori, in primis, e di chi ha sempre collabo-rato alla crescita (anche dei contenuti) di queste 52 pagine. Diciamo che, in egual misura, tutte le forze politiche, sociali ed economiche, quando sono chiamati a in-tervenire o esprimere la propria opinione, hanno sempre risposto con entusiasmo e, perché no, anche con senso critico. In Italia, però, ora c’è qualcosa di diverso. E’ arrivato lui, Grillo. L’uomo della rottu-ra. Il nuovo, oppure il vecchio, a seconda dei punti di vita. L’innovatore o il disfat-tista (sempre a seconda di come ognu-no la pensa), che ha cambiato le regole del gioco. Il suo movimento attualmente, non conta solo cinque stelle, ma anche un largo consenso che gli italiani gli han-no concesso alle ultime elezioni del 24 e 25 febbraio. Note ormai sono le regole interne di chi ha deciso di seguire attiva-mente lo spirito del movimento: nessuna presenza televisiva, esposizione mediati-ca o decisione da prendere in Parlamen-to, senza il permesso del leader. In picco-lo, anche nella nostra provincia, accade lo stesso. Succede che contattiamo tutti i partiti per avere una relazione sui risultati delle ultime elezioni. Telefoniamo al refe-rente (nel caso del Movimento 5 stelle locale, abbiamo contattato il numero di telefono che compare sul sito ufficiale), prendiamo accordi, inviamo le domande tramite posta elettronica, chiediamo di ri-spettare i tempi per le risposte, in modo da poter inviare in stampa il giornale. Che succede? Mentre scrivo queste righe, Il Giullare, è pronto per andare in tipogra-fia. E nessuno dei “grillini” si è fatto più vivo. Cosa vogliono dire, quindi, a coloro che li hanno votati? Niente? Si possono avere informazioni solo attraverso la rete? Boh? Allora mi chiedo: avevamo bisogno di questo in Italia?

Il “grillismo” che non rispondeD I A N D R E A S PA D O N I

48#sport

Sommario6

#emergenzalavoro

10#elezioniinnumeri

11#stonature

18#quipdl

19#amministrative2013

21#dialoghi

22#let’stalk

24#aism

34#ilcasoztl

36#benessere

38#ilblogdiclarabella

40#instagiullare

42#gib

44#piattoricco

46#personaggi

51#pillole

43#eventi

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di Andrea Spadoni

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#em

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EMERGENZA LAVORO

domenica pomeriggio. Piove. La giornata è poco primaverile, per questo, per cercare un po’ di gio-vani, ci fermiamo nel bar di maggior ritrovo, alle porte di Montecatini: il Caffè 007. Ci sediamo al tavolo con tre ragazze. Hanno poco più di ven-

tanni, borsa e vestiti alla moda. Bevono coca cola. Parlano e ti trasmettono energia, sorridono, sono brillanti. E hanno vo-glia di spaccare il mondo. Hanno mille idee e sete di sapere. Ma quando chiedi loro come e dove vedono il loro futuro, la risposta è solo una: di sicuro, non Italia. Per il resto, vediamo. Comprensibile o meno, la loro idea riflette un senso comune di ricerca della fortuna altrove, lontano da casa. Da quello che una volta era definito il Belpaese. La prima a parlare è una morettina, che ama la moda.

Veronica: “All’estero i giovani sono con-siderati una risorsa”.“Tra due mesi mi laureo e il mio principale obiettivo è quello di andare a proseguire la mia formazione all’estero, a Londra. Ci ho già vissuto due mesi e mi sono trovata davvero bene. In pochissimo tempo avevo già trovato una occupazione e da settembre mi hanno già proposto un contratto. Ho studiato da designer della moda in una scuola internazionale, proprio per avere una apertura a quelle che sono le possibilità nel mondo. L’Italia è un paese bellissimo e anche nel settore della moda è molto florido, però se un giovane, anche laureato con il massi-mo dei voti, si propone, non viene preso in considerazione. Ti chiedono l’esperienza di almeno tre anni, ma se non cominci mai? Quando invece all’estero ti presenti con un curriculum e dici che sei uno stilista italiano, sei molto rispettato e subito sei considerato come uno che sa lavorare. Quindi, in Italia ab-

biamo tutto: la storia, l’arte, la moda. Abbiamo un’ottima re-putazione all’estero: perché non far emergere le nuove risorse, cioè noi giovani?”

Martina: “Vivere all’estero? Non vedo l’o-ra che sia il mio turno”.“La generazione dei sessantenni non vuole andare in pensio-ne. In questo modo, anche con la crisi generale che stiamo vivendo, ci vengono chiuse tutte le strade. Ogni giorno incon-tro amici, parlo con loro e scopro le storie di tanti ragazzi di 24 e 25 anni, laureati, super preparati, ma senza uno stralcio di lavoro. Ti viene voglia di dire: cosa vuoi fare da grande? Vado via. Eppure siamo innamorati dell’Italia, ma che dobbia-mo fare? Perché, ad esempio, nei posti istituzionali, oppure a capo delle aziende non iniziamo a dare spazio alle persone di 35 – 40 anni, invece che a quelli di sessantacinque? Purtrop-po, per queste cose, siamo rimasti all’età della pietra. L’Italia, secondo me, dovrebbe vivere solo di turismo: la storia, il patri-monio culturale, il mare che abbiamo noi non ce l’ha nessuno. Ma manca l’organizzazione e la voglia di dare spazio a nuove energie. Ad esempio, io che vivo a Montecatini, città turistica: come si fa a lasciare il centro in questo modo? Come si fa a lasciare chiuso il Bar Biondi? Svegliatevi”.

Benedetta: “L’assunzione? Ormai è una chimera”.“In questo periodo sto facendo uno stage nell’ufficio commer-ciale di una azienda di Casalguidi. Mi ritengo già fortunata, ma seguirà una assunzione? E’ sempre più difficile avere certezze nel mondo del lavoro. Le aziende tagliano il personale e per noi giovani c’è veramente poco spazio. A volte sembra che

È

Veronica Chiuchiolo, 22 anniMontecatiniLaureanda in fashion designAccademia italiana di moda, arte e design a Firenze

Martina Macaluso, 22 anniMontecatiniIscritta al Progeas di Prato(Progettazione e gestione degli eventi dell’arte e dello spettacolo)

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I giovani abbandonano l’Italia

non abbiano fiducia nelle nostre capacità. Infatti, di fronte a questa situazione, a volte mi sento smarrita. In più a settembre, vorrei rico-minciare anche a studiare. Insomma, non è per niente facile la vita dei giovani degli anni duemila”.

Caterina: “Cento curriculum senza risposta”“Nel campo infermieristico il vero problema riguarda il blocco to-tale delle assunzioni. Ci sarebbe necessità di infermieri, ma le aziende non sostituiscono chi va in pensione. Nel corso dei miei anni universitari ho partecipato ad alcuni convegni in cui era pro-messa una cifra poco inferiore al 100% di assunzioni al termine dei 3 anni di studi, ma di 30 miei compagni solamente uno ha trovato lavoro. Ho mandato circa 100 curriculum alle più dispa-rate strutture in tutta Italia e non ho avuto nessuna risposta. Molti richiedono esperienza pluriennale, ma se non assume nessuno io come faccio a maturare professionalmente e soddisfare le loro esigenze? Ho fatto molte ore di tirocinio nei miei anni accade-mici, però ho bisogno di continuare a fare pratica per non per-dere manualità. Più passa il tempo e più mi troverò in difficoltà al momento di iniziare a lavorare. Potrei continuare a studiare, ma la specialistica apre soprattutto le porte dell’insegnamento, mentre i master possono costare intorno ai 5.000 e se non la-vori non puoi pagarteli. Adesso per guadagnare qualcosa faccio ripetizioni e, saltuariamente, la babysitter. Mi sono data tempo fino ad aprile, se allora non avrò trovato niente inizierò a puntare all’estero focalizzandomi su Svizzera e Australia. Lì c’è richiesta di infermieri, hanno un salario tre volte più alto di quello italiano e chi si è laureato nel nostro paese è ben visto perché abbiamo dei corsi molto avanzati. Questa è la mia vocazione, credo fortemen-te in ciò che ho studiato e una grandissima voglia di lavorare. In Italia però nessuno me ne ha ancora dato la possibilità”.

Lorenzo: “Siamo sicuri che all’estero sia meglio?”“Andare via, non importa dove. Questo è il sogno di molti ragazzi italiani, laureati o no, che sperano di fare fortuna all’estero pensan-do di trovare un ambiente molto più favorevole. Ma sarà vero? Sia-mo sicuri che all’estero le condizioni per avviare un’attività o trovare un lavoro siano migliori?Personalmente credo che l’esterofilia diffusa fra i miei coetanei si trasferisca anche nell’ambito lavorativo non appena ci si imbatte in qualche problema. Per i giovani, in Italia, ci sono poche opportunità lavorative, è un dato di fatto. Allora si cerca di andare in altri paesi a “vendere” la nostra italianità.Molti partono e tornano nel giro di qualche settimana, altri dopo qualche mese di lavoro sottopagato, decidono che è meglio essere sottopagati in Italia, mentre alcuni riescono a “fare fortuna” apren-do, spesso, un’attività gastronomica. I migliori riescono a far fortu-na in settori importanti, ma perchè? Innanzitutto bisogna sapersi ambientare, conoscere bene la lingua, riuscire a capire chi ti vuol fregare. Insomma bisogna essere cittadini del mondo e avere delle capacità innate che ti rendono un predatore e non una preda. Chi purtroppo per educazione o a causa del contesto in cui è vissu-to vive passivamente la propria vita, non ha le caratteristiche per uscire dal confine. Per quanto mi riguarda, chi ha le competenze e l’ambizione per far fortuna all’estero non vedo perchè non debba riuscirci in Italia, dove nonostante tutti i problemi che abbiamo, un minimo di meritocrazia in ambito lavorativo è rimasta. Io, laureato da neanche un mese, non ho mai pensato di potermi creare una vita all’estero. Sono troppo attaccato alle mie radici e immaginare di dover scappare dalla mia Italia per realizzarmi mi farebbe sentire un fallito. Preferisco contribuire, come fanno in tanti in molti settori, a cambiare il mio paese e renderlo migliore per noi.”

Abbiamo intervistato cinque ragazzi, tra i 20 e i 30 anni, neolaureati, laureandi o stagisti. Tutti raccontano le enormi diffi-coltà che, in Italia, riscontrano nell’inserimento nel mondo del lavoro. La soluzione? “All’estero. Lì ci sono più possibilità”.

Benedetta Bittini, 22 anniMontecatiniStagista nel settore commerciale di una azienda di Casalguidi

Caterina Michelotti, 29 anniUzzanoLaureata in Scienzeinfermieristiche nel dicembre 2012

Lorenzo Vignali, 22 anniChiesina UzzaneseNeolaureato in Scienze Politiche a Firenze

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GIOVANI E LAVORO, UN TEMA TENUTO SEMPRE SOTTO LA LENTE ANCHE

DA PARTE DEGLI ENTI CHE, ATTRAVERSO GLI OSSERVATORI PREPOSTI, NE

STUDIANO I FLUSSI E CERCANO GLI STRUMENTI PER RISOLVERE I PRO-

BLEMI. A PISTOIA E PROVINCIA, LA DISOCCUPAZIONE, NELL’ULTIMO ANNO,

DA UN PUNTO DI VISTA NUMERICO HA TOCCATO I MASSIMI STORICI.

GRAVE LA SITUAZIONE DELLE DONNE E DEI NEOLAUREATI. IL 19% DELLA

POPOLAZIONE ATTUALMENTE è SENZA UNA OCCUPAZIONE.DATI UFFICIALI FORNITI DALL’OSSERVATORIO PROVINCIALE SUL MERCATO DEL LAVORO DELLA PROVINCIA DI PISTOIA

I numeri

Un quinto della popolazione è senza più una occupazioneDramma per donne e giovani

Numeri drammatici per il mercato del lavoro nella provincial di Pistoia. Secondo l’elaborazione dell’osservatorio provinciale sul mercato del lavoro della provin-cial di Pistoia, negli ultimi anni i dati disegnano una realtà molto difficile per chi è in cerca di una occupazione. Nel 2011 erano 122.094 le persone occupate nel nostro territorio, in diminuzione rispetto al 2010 di 1.527 unità (-1,3%). La quasi totalità delle perdite occupazionali riguardano l’agricoltura: (- 1.425, da 7.130 a 5.705). In aumento anche il tasso di disoccupazione per la fascia di età tra i 15-24 anni che sale dall’8,5% del 2007 al 20,6% del 2011, registrando un aumento di circa 12 punti percentuali, particolarmente drammatico il valore del tasso di disoccupazione delle giovani donne pari al 45%.

Molto esteso anche il fenomeno dei NEET (Not in Education, Employment or Training), cioè persone giovani che si trovano fuori dal mercato del lavoro e della formazione, che in Italia rappresentano circa un quinto della popolazione giovanile. In Toscana vengono stimati da Irpet in circa il 15,5%. Tale dato è confermato per il nostro territorio dall’analisi recentemente condotta dall’Os-servatorio che ha stimato circa 15 neodiplomati su 100 nella condizione di Neet.

Al 31 Dicembre 2011 le persone iscritte allo stato di disoccupazione domi-ciliate nella provincia erano pari a 36.555 e rappresentano circa il 19% della popolazione residente in età attiva. Si tratta per la maggioranza di donne (oltre 22.400, pari al 61% del totale). Le persone straniere sono 6.175 (il 17% del totale iscritti).

La coorte di età più numerosa è quella tra i 30 ed i 44 anni, con 13.880 iscritti (il 38%). Gli under 30 rappresentano il 23% circa (oltre 8.300 persone), tale dato appare in linea con il peso che i giovani fino a 29 anni rivestono sulla popola-zione in età attiva (21%).

Al 30 aprile del 2012, il numero di disoccupati è aumentato, da 36.555 fino a 37.488.

di Andrea Spadoni

Oltre 37 mila, ad oggi, le persone iscritte allo stato di disoccupazione nella provincia di Pistoia. Oltre il 60% sono donne, il 17% stranieri. Grave anche la piaga tra i giovani neolaureati.

2008

2009

2010

2011

2012

27.4

22

30.9

38

33.5

78

36.5

55

37.4

88

17.9

709.

452

19.7

2111

.217

20.8

8812

.690

22.4

4014

.115

22.8

3814

.650

8

In questo grafico potete vedere l’avanzamento del numero dei disoccupati dal 2008 al 2012. Sotto, in rosa, viene specificato il numero delle donne, mentre in azzurro gli uomini.

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Boom di Beppe Grillo anche nella nostra provinciaClamoroso exploit, alle ultime elezioni del 24 e 25 febbraio, del Movimento 5 stelle anche sul nostro territorio provinciale. I grillini hanno raccolto oltre il 24% dei voti alla Camera, un punto in meno al Senato. Calano i grandi partiti.

211.817Elettori

165.233Votanti78%

Pier Luigi Bersani

36,93% 2,76% 0,28%

/ 39,98%

Silvio Berlusconi

21,36%

/ 24,64%

1,50% 0,93% 0,70% 0,13%

Giuseppe Piero Grillo / 23,24%

Mario Monti / 7,74%

Antonio Ingroia / 1,85%

Oscar Fulvio Giannino / 0,90%

Marco Ferrando / 0,76%

Roberto Fiore / 0,34%

Giacinto Marco Pannella / 0,26%

Simone Di Stefano / 0,25%

Schede bianche / 0,92% Schede nulle / 2,52%

226.980Elettori

177.465Votanti78,18%

Pier Luigi Bersani

35,05% 2,85% 0,25%

/ 38,15%

Silvio Berlusconi

20,84%

/ 24,19%

1,60% 0,91% 0,70% 0,12%

Giuseppe Piero Grillo / 24,38%

Mario Monti / 8,07%

Antonio Ingroia / 2,25%

Oscar Fulvio Giannino / 1,10%

Marco Ferrando / 0,72%

Roberto Fiore / 0,37%

Giacinto Marco Pannella / 0,24%

Simone Di Stefano / 0,30%

6,70% 1,02% 0,34%

Magdi Cristiano Allam / 0,17%

Schede bianche / 0,87% Schede nulle / 2,64%

10

#ele

zion

iinnu

mer

i

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A N T O N I O P I L E G G I

Se vogliamo guardare la politica da un punto di vista originale, ma illuminante, basta leggerne il linguaggio. I tempi della cosiddetta seconda repubblica sono caratterizzati da un certo abuso delle immagini botaniche e zoofile: dalle querce agli ulivi, dagli asinelli agli elefantini, fino a recenti giaguari e caimani e, infine – battu-ta d’obbligo per quanto scontata- , arriva un Grillo che “devasta” tutto. Questo bisogno di metafore e di simboli naturalistici, in re-altà, è servito spesso a nascondere il vuoto di idee, l’assenza di radici solide ovvero a proporre metafore che, in qualche modo, conquistassero o sdegnassero il popolo. I risultati come si può vedere sono stati ben al di sotto delle aspettative; il saccheggio dei vocabolari di scienze naturali non ha portato grandi conquiste, anzi: “…la classe dirigente dei partiti della Seconda Repubblica non è riuscita a risolvere i punti deboli strutturali del sistema-paese lasciati in eredità dalla prima…E’ una generazione sconfitta…” (Fu-niciello) . In tempo di vacche grasse ci si può permettere anche la metafora naturalistica o il politico che fa il risotto da Vespa; in tempo di vacche grasse si arriva a tollerare il politico che spreca e ruba; ma di fronte a bilanci familiari sempre più poveri, la gente non ha apprezzato e, come sempre avviene in questi casi, ha uti-lizzato lo strumento che ha avuto a disposizione per schiaffeggiare la politica e gridare la propria rabbia. Non ci sono grandi sociologie da scomodare. L’analisi è semplice: basta scendere in un bar e trattenersi il tempo di un caffè per capire quanto grande sia il risen-timento verso la politica e quanto complicato sia il cammino che i partiti devono fare per recuperare credito. Come è ormai evidente, il prezzo più salato di questo clima lo ha pagato il PD, già impe-gnato a discutere di ministeri e sottosegretariati, convinto troppo presto di una vittoria, che invece si è trasformata in un rovescio, un vero e proprio flop di Bersani e dei suoi troppo supponenti consi-glieri e collaboratori. Per inciso, vorrei segnalare – per chi fa finta di non vedere- che il dissenso ha colpito duramente anche le isole

felici come la Toscana. Anzi, in Toscana, come nella provincia di Pistoia, il segnale di critica verso il PD fa il paio con il grande suc-cesso del “rottamatore” Matteo Renzi, evidentemente segnalando come i cittadini, anche di queste zone, vogliano segnali chiari di rottura e di cambiamento . Se questo è brutalmente lo scenario, se la politica vuol recuperare il suo ruolo, evitando il trionfo dei capipopolo o degli “unti del signore”, allora le serve prima di tutto il coraggio di una profonda autoriforma, che passi subito per l’archi-viazione della “generazione sconfitta” e, poi, riduzione dei costi, nuova legge elettorale, dimezzamento dei parlamentari sono le priorità, sono il minimo sindacale, cioè le premesse indispensabili per passare alle politiche di governo del paese. Il tutto dentro una riforma più complessiva, che veda un significativo restringi-mento dei confini del pubblico che ,troppo spesso, entra a gamba tesa nella gestione, alimentando clientele e sprechi. Ricomposto un quadro complessivo di affidabilità (accountability per usare un termine rubato al bilancio sociale), la politica deve tornare al suo fondamentale ruolo, che è quello di definire strategie e impostare politiche di sviluppo. Oggi la priorità è certamente creare lavoro, dare speranze ai giovani, restituire potere d’acquisto agli stipendi. Non sono un economista, ma penso che l’emergenza richiede-rebbe uno straordinario innesto di liquidità nella aziende e nelle famiglie, mettendo nel conto misure straordinarie ed innovative, imponendo alle banche, per esempio, di restituire parte della gran massa di risorse che, in questi mesi, sono state loro trasferite, senza che queste peraltro abbiano pagato dazio. Anni fa, Walter Veltroni ebbe a ricordare alla sinistra che “… serve il pane; ma non basta il pane, servono anche le rose”; però le rose non bastano, perchè serve il pane, oggi più che mai. In conclusione, proprio in questo tempo facile alla demagogie ed ai beceri populismi, la politica ha la straordinaria opportunità di dimostrare il contrario. Speriamo sappia coglierla.

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“Non basta il pane servono le rose, le rose non bastano serve il pane”

11

#sto

natu

re

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12

Edoardo Fanucci e Caterina Bini, raccontano a “Il Giullare”, il loro primo giorno in Parlamento

di Andrea Spadoni

Mi racconta il primo giorno in Parlamento? Come si è svolta la prima giornata di lavori?Fanucci: “Appena entrato nell’aula di Montecitorio ho avvertito una grandissima emozione, ma soprattutto un grande senso di responsabilità nei confronti dell’Ita-lia e del territorio rappresento. Lavorare al servizio del-la propria comunità è un orgoglio immenso: onorerò questo incarico con entusiasmo, passione e coraggio. Il primo giorno di lavoro è stato dedicato all’elezione del Presidente della Camera, ma si è concluso con un nulla di fatto. Il giorno successivo, invece, siamo riusci-ti a raggiungere una maggioranza attorno al nome di Laura Boldrini, donna di alto valore morale e umano: sono certo che sarà un ottimo Presidente”.Bini: “È stata una giornata molto emozionante anche per me. E’ un misto di sensazioni che assomigliano al primo giorno di scuola. Ma non solo, c’è anche il senso di responsabilità. In questo perticolare momento, tante persone contano su di noi e non possiamo deluderle. La prima giornata abbiamo votato tre volte perché da

regolamento, nelle prime tre votazioni si esige la mag-gioranza qualificata. Abbiamo dato scheda bianca in tutte e tre le votazioni. Il motivo è che, come noto, il Pd e la coalizione di centro sinistra, avevano offerto la possibilità di condividere anche con le altre forze le responsabilità istituzionali. Avendo trovato rigidità da parte degli altri abbiamo preferito far passare un’intera giornata consegnando la scheda bianca per lasciare aperto ogni spiraglio di ragionamento tra i gruppi po-litici fino al giorno successivo. Il giorno dopo (sabato) abbiamo poi deciso di votare Laura Boldrini, donna di alto profilo. Sono davvero felice della sua elezione a Presidente della Camera, il suo primo discorso mi ha emozionato e rappresentato. Davvero un bell’inizio”. L’ha accompagnata qualcuno a Roma per que-sto momento importante della sua carriera poli-tica? Oppure è andato da solo? A chi ha fatto la prima telefonata appena è uscito, per la prima volta, dal Parlamento? Cosa ha detto?Fanucci: “Sono stato accompagnato da mia moglie

Edoardo Fanucci, 30 anni, vive a Montecatini con la moglie Valentina Scarica. E’ il rappresentante della Valdinievole, per il Pd, alla Camera dei Deputati. Laureato in economia e legislazone per leimprese all’università Bocconi di Milano, ha iniziato gli studi al Liceo scientifico “Salutati” di Montecatini. Inizia a far politica a soli 21 anni. Nel 2004 viene eletto in consiglio comunale a Montecatini con 150 preferenze. L’exploit è nel2009, quando raggiunge 400 preferenze, record in Toscana e viene nominato vice sindaco di Montecatini Terme. Viene eletto alla Camera dei Deputati, grazie a una ottima affermazione alla primarie parlamentari del Pd, dove raccoglie circa 3000 voti e arriva secondo.

Edoardo Fanucci

#qui

parla

men

to

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L’ex vicesindaco di Montecatini: “Grande emozione e forte senso di responsabilità. Ora dobbiamo iniziare a lavorare se-riamente per il bene del paese. La prima cosa da fare è sbloccare il patto di stabilità per sostenere i Comuni e rilanciare le grandi opere di cui abbiamo bisogno”. Caterina Bini: “Sono davvero felice di aver contribuito alla elezione di Laura Boldrini come Presidente della Camera dei Deputati. E’ una donna di alto profilo. Il suo primo discorso mi ha emozionata”.

Caterina Bini, 37 anni, è di Pistoia. E’ il candidato del Partito Democratico che,

alle primarie Parlamentari, ha raccolto il maggior

numero di voti. Arriva al Parlamento dopo una

positiva esperienza di sette anni come consigliere

regionale della Toscana. Per due anni e mezzo è stata anche Presidente

della Commissione Sviluppo Economico.

“Un ruolo importante e delicato che ho cercato

di portare avanti con il massimo dell’impegno

– ha dichiarato - consape-vole delle enormi difficoltà

economiche del paese e anche della nostra regio-

ne”. Caterina Bini, tiene aggiornata la sua attività politica in modo traspa-

rente sul suo sito internet: www.caterinabini.it

Caterina Bini

Valentina. E’ stata vicino a me in un giorno importante,

che non dimenticherò mai. Conclusa la prima votazio-

ne, sono uscito dall’aula per incontrarla brevemente e

condividere con lei la grande emozione”.

Bini: “Sono andata da sola giovedì, ma venerdì sono

venuti i miei genitori e qualche amico/a del Pd di Pi-

stoia. Appena uscita ho fatto tre telefonate: ai miei per

sapere se avevano preso il treno per tornare e se era

tutto a posto, a mio fratello e a mia sorella per raccon-

tare loro le emozioni. Siamo una famiglia numerosa e

molto unita (ho anche cinque nipoti) e soprattutto nei

momenti difficili della mia vita li ho sentiti sempre tanto

vicini. Mi pare giusto quindi poter condividere con loro

anche i momenti più belli”.

E’ stato eletto in un Parlamento frazionato che, al momento, non garantisce nessuna maggioran-za al prossimo governo. Quale pensa che debba essere al momento la prima responsabilità di un rappresentante dei cittadini e della democrazia?

Fanucci: “La prima cosa da fare è sbloccare il patto di

stabilità, al fine di sostenere i Comuni e rilanciare le pic-

cole grandi opere di cui il Paese ha bisogno. Questo

consentirà di rimettere in moto l’economia reale e di

creare nuovi posti di lavoro. E’ necessario fornire rispo-

ste ai problemi delle persone. Proprio in questi giorni,

insieme ad alcuni parlamentari del Partito Democrati-

co, abbiamo condiviso la richiesta di prorogare di un

anno l’applicazione della TARES, la nuova imposta sul-

la gestione dei rifiuti. Si tratta di un atto importante che,

se approvato, rappresenterebbe un aiuto concreto per

tutti i cittadini”.

Bini: “Essere fedele all’interesse del paese prima di

ogni altra cosa. Laura Boldrini nel suo intervento alla

Camera per l’insediamento da Presidente, ha detto

che la politica deve tornare ad essere speranza, ser-

vizio e passione e che noi tutti dobbiamo tornare a

fare sì che la politica e le istituzioni riacquisiscano con-

cretezza ed autorevolezza per tutti i cittadini che ogni

giorno ce lo chiedono, ma sopratutto per i nostri figli.

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Sono molto d’accordo. Abbiamo il dovere di provare a far nascere un governo sulla base dei punti indicati da Bersani dove ci sono le priorità per il paese (lavoro, sociale etc.), per la politica (riduzione delle indennità, dei parlamentari, legge elettorale), per la corruzione, il conflitto di interessi e tante altre cose. Speriamo che, chi ha votato altri partiti che avevano al loro interno questi punti, si faccia avanti per sostenere il governo, perché c’è bisogno di iniziare a lavorare. Noi non vogliamo scaldare un banco, vogliamo partire”.

Lei è stato eletto nel Pd, il partito al quale, con tutta probabi-lità, sarà dato l’incarico di formare l’esecutivo. Come crede che il vostro leader, Pierluigi Bersani, debba comportarsi con i “grillini” che, al momento, sembrano essere l’ago della bi-lancia?Fanucci: “Formare un nuovo governo, non sarà semplice. Il delica-to compito di nominare il prossimo Presidente del Consiglio spetta a Giorgio Napolitano. Ritengo sia necessario ricercare, in modo tra-sparente, una convergenza su alcune questioni care anche al Mo-vimento 5 Stelle e recepire le istanze che arrivano dai cittadini che hanno scelto il voto di protesta. Sui singoli provvedimenti, auspico che gli eletti del movimento di Beppe Grillo dimostrino senso re-sponsabilità e accettino un confronto aperto e senza pregiudiziali. Tuttavia, fra il Partito Democratico e i Cinque Stelle, rimangono diffe-renze programmatiche sostanziali”.Bini: “Credo che avremmo dovuto sfidarli con il nostro programma. Bersani ha scelto di selezionare 8 punti. Va bene anche così. Ora tocca a loro. Vogliono solo protestare o vogliono fare qualcosa per il paese? Questo è il bivio e su questo devono decidere”.

Sarebbe favorevole a una “larga intesa” con il Pdl per un go-verno che abbia come obiettivo solo quello di mettere a pun-to alcune importanti riforme, prima di tornare al voto?Fanucci: “Escluderei un accordo con il PDL, perché troppe volte il partito di Berlusconi si è dimostrato ostile al cambiamento e alle riforme di cui il Paese ha urgente bisogno”.Bini: “No, non penso proprio che ci siano le condizioni in questo particolare momento storico”.

Lei, Fanucci, ha dato le dimissioni da Vice sindaco e sa che questa è una legislatura “a rischio”. Come proseguirebbe il suo impegno politico se dovesse decadere in breve tempo il suo incarico parlamentare?“Ho deciso di restituire le deleghe al Sindaco Bellandi, nonostante per legge non sia prevista incompatibilità fra la carica di assessore e quella di deputato. Si tratta di un atto doveroso per una questione di principio e una valutazione etica. La Politica deve essere eserci-tata con spirito di servizio e attaccamento al territorio, dunque dal momento della mia elezione in Parlamento ho considerato conclusa la bellissima esperienza in Comune a Montecatini Terme. In Politica si deve giocare in attacco, per questo, anche se la Legislatura si concludesse anticipatamente, non tornerei sui miei passi”.

Per lei, invece, Caterina Bini, lo stesso discorso vale per la Regione.“Dopo sette anni importanti alla Regione ho preso l’impegno di can-didarmi al Parlamento per raggiungere qualche risultato e risolvere dei problemi. Se non mi verrà dato modo di farlo per i tempi ristretti e non a causa mia, mi candiderei di nuovo alla prossima tornata elettorale. Mi piacerebbe portare a compimento, appunto, questo impegno preso”.

Pensa che sia Matteo Renzi il futuro del Pd e dell’Italia?Fanucci: “Il Sindaco di Firenze rappresenta senza dubbio una ri-sorsa importante per il Partito Democratico. Il cambiamento da lui generato ha restituito fiducia ad un’intera generazione che si sentiva esclusa e marginale e ha incoraggiato la Politica a rinnovarsi. Sono un suo sostenitore della prima ora, ho fiducia nelle sue capacità e ritengo potrà fornire un contributo fondamentale per il bene del Paese”. Bini: “Penso che se il tentativo di Bersani dovesse fallire o se anche dovesse andare avanti, alle prossime elezioni ci sarà bisogno di una candidatura di forte innovazione. Indubbiamente Renzi, attualmen-te, è il migliore in campo, ma non è questo il momento di discuterne. Ora abbiamo da pensare al paese”.

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di Andrea Spadoni

Il senatore Altero Matteoli, in esclusiva, ci ha

concesso una intervista dove insieme com-

mentiamo il risultato elettorale e il momento

politico che si sta vivendo in Italia.

Alle ultime elezioni del 24 e 25, il Pdl ha

raccolto un consenso importante. Addi-

rittura per una manciata di voti (poco più

di centomila) non è riuscito a vincere. Vi

aspettavate questo risultato?

“Nel corso della campagna elettorale, incon-

trando gli elettori, era evidente che c’era un

forte recupero di consensi per il Popolo della

Libertà che, grazie alla grande determinazio-

ne ed efficacia comunicativa di Berlusconi, si

stava riconquistando la fiducia di molti cittadi-

ni. Se avessimo avuto a disposizione qualche

altro giorno, avremmo certamente vinto le ele-

zioni sia alla Camera, sia al Senato”.

Il boom di Beppe Grillo, ha destabilizzato

l’equilibrio dei partiti italiani. Pensa che il

suo elettorato arrivit più dai moderati o

dal centrosinistra?

“Arriva in gran parte dal centrosinistra, ma

anche dal nostro versante. Hanno votato per

M5S i cittadini delusi, arrabbiati e coloro che

si trovano in grandi difficoltà per la grave cri-

si. E’ un segnale che va studiato, preso molto

seriamente per trovare le giuste soluzioni. Cre-

do che molti elettori capiscano che non si può

solo distruggere senza prospettive di ricostru-

zione. Sono ancora convinto che non si possa

fare a meno dei partiti che devono però ritro-

vare credibilità ed il loro ruolo nella società”.

Il capo dello Stato, conferirà, probabil-

mente a Bersani, il mandato per formare

il governo. Secondo lei riuscirà a mettere

insieme una squadra credibile che possa

avere la fiducia del Parlamento?

“Vedremo cosa deciderà il Capo dello Stato

verso cui nutro piena fiducia. Non è sicuro

nulla, né l’incarico a Bersani, né la certezza

che si riesca a formare un governo. Senza il

nostro voto o quello di M5S al Senato non è

possibile che un governo ottenga la fiducia”.

Alla fine crede che i rappresentanti del

Movimento 5 stelle facciano un accordo

con la sinistra? Non crede per una forza

politica che ha fatto del “tutti a casa” il

suo cavallo di battaglia, sia un controsen-

so appoggiare qualsiasi governo?

“Indubbiamente è così, ma dipende da loro. Il

segnale sull’elezione di Grasso alla presidenza

del Senato non è coerente con quanto i grillini

e il loro movimento hanno proposto agli elet-

tori. Troverei contraddittorio una fiducia che

presuppone un’alleanza che M5S vieta nel suo

non Statuto”.

Quale sarà, quindi, il ruolo del Pdl come

forza di opposizione, ma con un numero

di voti pressoché uguale al centrosini-

stra?

“Ancora è prematuro parlare del Pdl come for-

za di opposizione. Dopo il risultato elettorale,

non ci sono maggioranze né, di sinistra, né di

destra. E il paese si trova avvolto in una crisi

senza precedenti che consiglierebbe di trovare

una soluzione unitaria tra destra e sinistra. In

un contesto normale si farebbe così. Ma nella

“Non siamo all’opposizione. Il Italia non c’è maggioranzaCon qualche giorno in più, avremmo vinto le elezioni”Il senatore del Pdl, Altero Matteoli fa un quadro della situazione e commenta i risultati delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio scorso. “Il segnale sull’elezione di Grasso alla presidenza del Senato non è coerente con quanto i grillini e il loro movimento hanno proposto agli elettori”.

Non è sicuro nulla, né l’incarico a Bersani, né la certezza che si riesca a formare un governo. Senza il nostro voto o quello di M5S al Senato non è possibile che un governo ottenga la fiducia”.

Page 17: Habemus mutuo, moglie e figli. Non habemus lavoro

sinistra sta prevalendo l’odio verso Berlusconi

e quindi la situazione è complicata e molto dif-

ficile, ai limiti della rottura”.

Il mese di marzo, il presidente Silvio Ber-

lusconi, oltre a qualche problema di salu-

te, ha dovuto affrontare ancora i giudici

per numerosi processi in cui è imputato.

Addirittura è arrivata anche la condanna

per il processo Unipol e, a breve, potreb-

bero esserci altre sentenze. Come dice

Berlusconi, pensa che questo metodo

della magistratura sia un’arma della sini-

stra per eliminare l’avversario politico?

“E’ sotto gli occhi di tutti che una parte, per

fortuna limitata della magistratura ma molto

influente, abbia scatenato contro Berlusconi

un’aggressione paurosa con finalità eviden-

temente politiche. Si vuole ottenere per via

giudiziaria quello che i cittadini non vogliono,

ossia l’eliminazione di Berlusconi quale leader

del Popolo della Libertà e protagonista della

vita politica e istituzionale. A questo disegno

ci opporremo con tutte le nostre forze e lo

faremo in Parlamento ed anche fuori di esso

manifestando in modo civile come prevede la

democrazia. In rappresentanza dei circa dieci

milioni di italiani che hanno votato Berlusconi

ed il centrodestra, abbiamo il dovere di impe-

dire questo scempio che minerebbe la tenuta

della nostra democrazia”.

A Siena, nelle scorse settimane, si è con-

sumata la tragedia del suicidio di un di-

rigente del Monte dei Paschi. Perché,

secondo lei, di questa indagine non sap-

piamo ancora niente?

“Anche questa storia conferma che nel settore

della giustizia si attua il principio inaccettabile

dei due pesi e delle due misure. Contro Berlu-

sconi e gli esponenti del Pdl esce di tutto. Ap-

pena si apre un’indagine, il giorno dopo i me-

dia sono ricolmi di intercettazioni illegalmente

pubblicate, persino di interrogatori di impu-

tati ascoltati il giorno prima. E’ un’ anomalia

che va assolutamente eliminata. Tutti sanno

che a Siena il Monte dei Paschi si è sempre

identificato con il PcI-Pds-Ds-Pd e che le re-

sponsabilità politiche di quanto accaduto non

possono non esserci. Vedremo nelle prossime

settimane cosa verrà fuori”.

Quali saranno i punti fondamentali e le

battaglie che il Pdl porterà in Parlamento?

“Quelli annunciati: l’abolizione dell’Imu e la re-

stituzione di quanto pagato nel 2012 per la pri-

ma casa, la detassazione delle assunzione per

i giovani under 35, l’impignorabilità della prima

casa e la revisione dei metodi di rioscossione

di Equitalia, l’aiuto alle famiglie e alle imprese.

Tutti i provvedimenti che servono ad aiutare la

ripresa dell’economia saranno la nostra priori-

tà, diversamente da quanto invece propone il

Pd che insegue Grillo e gli estremismi di tutti

i tipi, come se le persone mangiassero con il

conflitto di interesse e il falso il bilancio”

C’è una parte limitata della magristratura che ha messo in atto un’aggressione inaccettabile nei confronti di Berlusconi, con fini politici. Lodifenderemo in rappresentanza dei quasi dieci milioni di italiani che lo hanno votato.

Nel corso della campagna elettorale era evidente che c’era un forte recupero di consensi per il Popolo della Libertà

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di Andrea Spadoni

Lapenna: “Elezioni positive, ma dobbiamo crescere ancora”Il coordinatore provinciale del Pdl commenta il voto: “Abbiamo tenuto in tutta la provincia e a Montecatini siamo tornati il pri-mo partito. Siamo pronti per riprendere anche il governo della città. Nessuna spaccatura nel partito, siamo uniti e vogliamo lavorare per aumentare il consenso e recuperare i delusi. Chi ha posizioni diverse, deve confrontarsi nelle sedi opportune”.

Le elezioni del 24 e 25 febbraio scorso, ormai, sono archiviate. Il risultato, però, ha ridato vigore al Pdl che, nonostante una flessione percentuale in tut-ta la provincia, più o meno in linea con il calo dei consensi in tutta Italia dei grandi partiti, a Pistoia ha tenuto, mentre a Montecatini e tornato a essere il partito con il maggior numero di voti, nonostante, attualmente, al governo della città ci sia il centrosi-nistra. Soddisfatto, ovviamente, il coordinatore pro-vinciale, Alberto Lapenna, che era anche candidato nella lista del Senato: “Non sono stato eletto, trop-po bassa è la percentuale che il partito a raccolto in Toscana. Non è un problema. Il mio lavoro per il par-tito e con il partito continuerà ancora più di prima. Opererò per il bene della popolazione, guardando soprattutto alla situazione dei ceti medi e dei ceti bassi”. Lapenna appare combattivo e pronto per nuove sfide: “A Montecatini siamo il primo partito – aggiunge – sono convinto che possiamo tornare a governare la città. Abbiamo dimostrato di essere forti e, per questo, ringrazio tutti gli attivisti e i volon-tari che mi hanno dato la loro disponibilità in questi mesi, nelle manifestazioni e ai gazebo. Abbiamo vi-sto come la protesta abbia premiato notevolmente Grillo, ma chi l’ha scelto, probabilmente, non si è posto il problema della governabilità. Da ora ci ri-mettiamo al lavoro, con forza”. Nonostante questo, all’interno del partito, non sono mancate polemi-che, come se nel gruppo dirigente provinciale ci fossero fratture. E sulla sua pagina di Facebook, proprio Lapenna, aveva preso posizioni molto dure: “Sì, ma vorrei precisare che nel Pdl, a Pistoia, non ci sono fratture. Il partito c’è e lavora per allargare il

consenso. E le battaglie da fare sono le stesse per le quali, ogni giorno, lottano Alfano e Berlusconi. Con il mio intervento ho voluto essere chiaro che se si fa parte di un partito e si è nel gruppo dirigente, si deve remare tutti dalla stessa parte. Poi è legittimo avere anche posizioni che divergono ed è costrut-tivo confrontarsi, parlare. Il Pdl non è una caserma, possono coesistere più anime. Ma le discussioni si fanno nelle sedi opportune e quando ci si rivolge agli elettori, si parla con una voce sola, perché, tutti assieme, dobbiamo perseguire lo stesso obiettivo. Chi non è d’accordo può prendere strade diverse”. Tra l’altro, vista la situazione politica generale, pare che la campagna elettorale non sia ancora finita: “A livello nazionale siamo in un momento di profonda instabilità. Ci sono tre partiti: Pd, Pdl e Movimento 5 Stelle, che si dividono il consenso. Tra quelli che hanno votato Grillo, ci sono anche vecchi elettori del centrodestra, a loro dobbiamo parlare dei no-stri programmi per l’Italia per riportarli da noi. Infatti, cosa penseranno ora che i Grillini, in Parlamento, sembrano orientate ad appoggiare il Pd?. A livello locale ci stiamo organizzando. Abbiamo fatto una prima riunione generale del coordinamento, alla quale hanno partecipato molte persone. Presto saranno nominate i vari rappresentanti in ogni co-mune, perché, presto, ci sarà da lavorare sodo per la campagna elettorale delle amministrative”. La prima scadenza è proprio imminemente: a Ponte Buggianese si vota a maggio. “Sì, lì abbiamo rag-giunto un accordo per raggruppare tutte le forze di centrodestra in una lista civica. Abbiamo ottime probabilità di vincere”.

“Abbiamo dimo-strato di essere forti. Per questo ringrazio tutti gli attivisti e i volontari che mi hanno dato la loro disponibilità nelle manifestazio-ni e nei gazebo “

Soddisfazione nell’area di centrodestra per il risultato elettorale. Fiducia per il futuro del partito

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#qui

pdl

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Pier Luigi GalliganiCandidato della coalizione del centrosinistra (Partito Demo-cratico e Sel), sindaco attuale e uscente al momento delle ele-zioni, parte favorito per la vittoria delle amministrative.

di Andrea Spadoni

A Ponte Buggianese, il 26 maggio, si elegge il nuovo sindacoSi torna alle urne nel comune della Valdinievole per eleggere il nuovo primocittadino. Nel 2008 il centrosinistra ha battuto le altre coalizioni e Pier Luigi Galligani è diventato il sindaco del paese. Quest’anno a sfidarlo (probabilmente) due liste civiche e una lista che rappresenta il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Torna in pista anche Marco Libero Mangiantini.

MassimoGalliganiDovrebbe essere il candidato espresso da una lista civica, che dovrebbe racchiudere le forze del centro destra e di “Progetto Ponte”.

Marco LiberoMangiantiniSindaco fino al 2008, a capo di una giunta di centrosinistra, ca-duta in anticipo, per mancanza di maggioranza in Consiglio. Si ripresenta con una lista civica.

????xxxxMolto insistenti sono le voci della probabile corsa a sindaco anche da un candidato che rappresen-ta il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Chi sarà?

?Alle ultime elezioni amministrative, nell’aprile 2008, a Ponte Buggianese, ha vinto la coalizione del centrosinistra, capitanata dall’attuale sindaco Pier Luigi Galligani. Un risultato abbastan-za prevedibile anche alla luce dello spezzettamento dell’area di centrodestra che si era presentata alle elezioni con due liste e due candidati: Andrea Cecchi e Federica Pagni. Paradossal-mente, sommando i consensi di entrambe, avrebbero battuto il Partito Democrati. Ottima fu anche l’affermazione della neonata lista civica “Progetto Ponte” che faceva capo a Massimo Galli-gani, in grado di raccogliere addirittura mille voti. Dopo cinque anni, al naturale termine della legislatura, si torna alle urne in uno degli unidici comuni della Valdinievole. Diversa sarà anche la composizione delle liste, perché, in virtù delle nuove norma-tiva, i candidati al consiglio comunale dovranno essere dodici e ne saranno eletti il venti per cento in meno rispetto al passato.

Centrosinistra favoritoMa veniamo alla situazione politica del paese. Pare compatto il centrosinistra che sembra orientato (anzi è ufficiale) a riproporre come proprio candidato a sindaco, Pier Luigi Galligani, nel se-gno della continuità. Con tutta probabilità, lo schieramento che raccoglie il Pd e tutti gli altri partiti vicini, ha le maggiori possibilità di confermarsi alla guida del paese. Questo anche per effet-

to del solito sgretolamento delle altre forze in campo. In realtà, dall’area che potrebbe rappresentare i moderati e il centrode-stra, nascerà – con tutta probabilità - una lista civica dalle larghe intese che (per quanto ci risulta fino a oggi) dovrebbe esprimere come candidato a sindaco Massimo Galligani, anche in seguito dell’ottimo risultato raccolto alle passate elezioni. Fosse una sfi-da uno contro uno, di sicuro, il risultato potrebbe essere incerto e si giocherebbe davvero su pochi voti.

Il ritorno di MangiantiniNelle trattative tra i vari partiti, pare abbia intenzione di tornare in campo anche l’ex sindaco, l’avvocato Marco Libero Mangian-tini, primo cittadino del paese fino al 2008, caduto prima del termine della legislatura. Si collocherebbe nell’area dei Montiani, formando, anche lui, una lista civica.

Chi sono i grillini?Nelle ultime ore si fa intensa la voce anche di una probabile lista del Movimento 5 Stelle. Sarebbe un ulteriore interrogativo che andrebbe a frazionare maggiormente il voto dei pontigiani. La curiosità è che se si dice in giro della probabile nascita di questa forza in paese, ancora non conosciamo i nomi dei loro rappre-sentanti. Chi sarà l’uomo del comico di Ponte Buggianese?

Quattro anni fa, il centrodestra spezzato favorì la vittoria di Galligani

Pier Luigi GalliganiPD

36,6%

AndreaCecchiCen-Des (Ls. Civiche) Il Popolo di Centro Destra

22,7%

MassimoGalliganiLista CivicaProgetto Ponte

19,2%

FedericaPagniLista CivicaPonte Domani

18,2%

EliseoOrlandiniSinistra Rif. Com. Com. It.

3,3%

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min

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ativ

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Marco LiberoMangiantini

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JACQUELINE MONICA MAGI

Alle sei mani iniziali si sono aggiunte le mani di Simona Cerrai, diri-

gente dell’Arpat, che è l’Agenzia regionale toscana per l’ambiente,

e quelle di Oriana Rossi, medico del lavoro della ASL 6 di Livorno,

due donne con competenze specifiche ed interessanti. Entrambi i

libri hanno la prefazione scritta da Susanna Camusso, segretaria

nazionale CGIL. Questo secondo libro e’ stato presentato a Mon-

tecatini Terme sabato 9 marzo come manifestazione del Comune

di Montecatini Terme per celebrare la giornata internazionale della

donna, volgarmente detta Festa della Donna, celebrata l’8 marzo.

All’incontro hanno partecipato anche due assessori, Ennio Rucco

e David Ferretti. Ne è’ nata una discussione molto interessante.

Interessante soprattutto per il contenuto.

Abbiamo parlato di politica, politica vera, quella cioè che significa

“gestione comune della cosa pubblica” dalla parola greca polis, non

il termine inteso come oggi, ovvero corsa partitica al potere. E che

fosse politica vera lo dimostra il fatto che erano presenti esponenti

provinciali della Lega Nord, nella persona di Roberta Tosi, respon-

sabile femminile provinciale, che hanno condiviso le osservazioni

fatte sulla nostra vita e la nostra realtà, non solo ma hanno portato il

libro al convegno ufficiale della Lega Nord che si è’ tenuto a Viareg-

gio quello stesso pomeriggio, dedicato alle donne. Mi sono sentita

risuonare nelle parole di Ennio Rucco ed in quelle di Egizia Mal-

tempi, Commissario Lega Nord di Camaiore (LU) perché entrambi

hanno parlato di contenuti e per contenuti, non per vuoti schemi e

demagogiche promesse. Entrambi hanno parlato da persone vere,

cittadini veri ad altre persone vere, cittadini veri senza l’umiliante

volontà di prendere in giro per ottenere il potere ma con l’umilta’ e la

concretezza di chi si pone davanti i problemi e cerca delle soluzioni.

Ennio Rucco ha giustamente detto che è’ l’ora di farla finita di par-

lare per slogan e iniziare a riempire la politica di contenuti e confron-

tarsi sui contenuti, perché urgono soluzioni a problemi gravi come il

futuro dei giovani, avvinti dall’incertezza del precariato.

La politica dei contenuti e’ la vera politica, quella che fece gran-

di prima Atene e poi Roma, quella che in Italia non conosciamo

perché siamo abituati a politici che cercano di conquistare voti e

potere per i loro interessi, senza entrare nei contenuti, senza volon-

tà di governare la cosa pubblica ma con l’unica volontà di avere il

potere.

In una vera democrazia il potere dovrebbe essere solo il mezzo per

realizzare le decisioni utili alla comunità, non un fine. Come per un

giudice il potere di decidere e’ solo un mezzo per applicare la leg-

ge, non il fine.Siamo impregnati di una cultura della competizione

e dell’arrivismo al potere, al successo che è’ diventare cloni del

modello culturale imposto; questa cultura sapientemente veicolata

con i mezzi di comunicazione di massa, si trova ora davanti una

crisi epocale.

La parola crisi deriva dal greco e, sia in greco che in cinese, vuol

dire opportunità. Quale e’ l’opportunità dell’attuale crisi? Uscire da

una finta cultura della competizione e dell’avere ed entrare in una

visione del mondo reale, in cui convivere con i propri problemi, le

proprie umane difficoltà ma dove i problemi hanno una condivisio-

ne sociale, dove siamo umani fra gli umani pronti alla solidarietà e

dove la politica e’ fatta da persone normali come Ennio ed Egizia

che, con tutte le loro difficoltà, donano del tempo alla cosa comu-

ne, come tutti dovrebbero fare, dove davanti alle difficoltà i giovani

non si suicidano ma chiedono aiuto sapendo che verrano ascoltati,

dove gli errori servono per imparare non per essere reietti, dove

non siamo più Homo hominis lupo ma si affermi finalmente il prin-

cipio più trascurato della Rivoluzione francese, l’ormai dimenticata

Fraternità.

IL TITOLO CHE LEGGETE SOPRA ALTRO

NON è CHE IL SOTTOTITOLO DI UN LI-

BRO “ABBECEDARIO DEL LAVORO FEM-

MINILE” SCRITTO A SEI MANI DA ME E

DA DUE AVVOCATE DI LIVORNO, MARIA

PIA LESSI E ANTONELLA FAUCCI, EDITO

DA MARCO DEL BUCCHIA L’8 MARZO {

2011, VINCITORE DEL PREMIO SAGGI-

STICA CITTà DI CATTOLICA NEL 2012.

DA QUESTO LIBRO NE E’ NATO UN AL-

TRO, L’8 MARZO DI QUESTO 2013, EDI-

TO ANCORA MARCO DEL BUCCHIA,

“ABBECEDARIO DEL LAVORO FEMMINI-

LE 2” SCRITTO STAVOLTA A DIECI MANI.

Dalla competizione alla condivisione

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“Berlusconi non si trasformi in imputato speciale”“Per lavoro, ogni giorno incontro ottimi giudici che svolgono il lavoro con onestà, dedizione e professionalità. Il caso del Presidente Berlusconi, invece, ha dei risvolti incomprensibili”

Proprio mentre stiamo mandando in stampa il giornale, il Gip del tribunale di Napoli, ha accolto la requisitoria della difesa, respingendo la richie-sta di giudizio immediato per Silvio Berluconi. Ma i problemi giudiziari per l’ex premier, non sono finiti. Nel mese di marzo, il Cavaliere, si sta di-fendendo su più fronti. Dopo la condanna subita a conclusione del processo sulle intercettazioni relative al caso Unipol, a mettere sotto pressione Berlusconi sono il procedimento d’appello per i diritti tv Mediaset e quello di primo grado sul caso Ruby. A esacerbare i toni, anche l’esito della visi-

ta fiscale del processo Mediaset, che ha escluso

l’impossibilità del leader del Pdl a presenziare le

udienze in tribunale per ragioni di salute. E la se-

conda visita di controllo, conclusasi questa volta

in suo favore. disposta dai giudici del processo

Ruby. Ai processi milanesi si è aggiunta, appun-

to, l’inchiesta napoletana sulla compravendita dei

voti. I rappresentanti del Pdl in Parlamento, per

“difendere” il proprio leader, hanno valutato l’ipo-

tesi di un nuovo “aventino” e manifestazioni di

Piazza.

L’ex Presinden-te del Consiglio prosegue la sua battaglia contro la magistratura. Il Pdl ha organizzato una protesta di piazza e tante altre manife-stazioni.

Premetto che tutti i giorni incontro ottimi giudici che svolgono il loro lavoro con onestà, dedizione e pro-fessionalità. Certo, capita che sbaglino, qualcuno appare forse troppo duro, ma sempre con onestà intellettuale. La situazione del Presidente Berlusconi, invece, ha dei risvolti spesso incomprensibili, alme-no per il sottoscritto e non parlo delle sentenze, non conoscendo gli atti dei vari processi, ma di iniziative intraprese da Procure come quella di Napoli dove un ex senatore non ricandidato con ordine di custodia cautelare pendente, si sveglia una mattina illumina-to da non so chi, e dichiara che avrebbe ricevuto due milioni di euro in contanti per cambiare schie-ramento politico, quando già ne aveva ricevuto uno come finanziamento ad una sua fondazione alla luce del sole, con indagine già archiviata dalla procura di Roma. La domanda, quindi, che sorge è: che senso avrebbe dare un milione di euro ufficialmente e due in contanti con le controindicazione che hanno tutte

le transazioni in contanti, soprattutto quando ne hai già dato uno in chiaro? Risposta nessuno. Addirittu-ra in questo procedimento si parla di giudizio imme-diato, una forma di processo molto invasiva che fa partire ancora più in svantaggio del solito, qualunque imputato. Allo stesso modo non capisco nemmeno il motivo di tutte queste visite fiscali, l’art.159 del co-dice penale stabilisce che in caso di “sospensione del procedimento o del processo penale per ragioni di impedimento delle parti e dei difensori ovvero su richiesta dell’imputato o del suo difensore, la prescri-zione rimane sospesa”, dunque, in realtà il proces-so non ne risente, ossia questi impedimenti non avvicinano nessuno alla prescrizione né Berlusconi né qualunque altro imputato. Allora viene da do-mandarsi il perché di tutte queste visite fiscali che rendono solo il clima più teso e che a niente servono per il normale andamento del processo. A mio pa-rere nessuno può esimersi dalle proprie responsabi-lità, soprattutto se di carattere penale, ma tutti allo stesso modo devono essere messi nella possibilità di difendersi al meglio nel rispetto della legge. Il presi-dente Berlusconi ha il diritto e l’obbligo di partecipare alla vita politica del paese, essendo stato democra-ticamente eletto ed allo stesso modo ha il diritto di difendersi nel pieno della legge come ogni cittadino. Il fatto che, evidentemente, sia un uomo “speciale” non lo deve trasformare in un imputato “speciale”.Claudio Del RossoAvvocato penalista

Giusto processare Berlusconi?

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TOGNARELLI (LA DESTRA): “I PROBLEMI GIUDIZIARI DI BERLUSCONI DA VENT’ANNI TENGONO IN OSTAGGIO LA GIUSTIZIA ITALIANA E ANCORA PEGGIO L’INTERO DIBATTITO POLITICO E LE RIFORME DI TUTTO L’ORDINA-

MENTO ITALIANO”. TRALLORI (PD): “NESSUNA PERSECUZIONE CONTRO SILVIO BERLUSCONI”

Mirco TognarelliConsigliere comunale a Ponte Buggianese

de La Destra

La giustizia in Italia è una tragedia. Una tragedia greca, tecni-

camente parlando, poiché sembra di trovarsi in una di quelle

situazioni intricate e senza apparente via di uscita, tanto care

al teatro di Euripide, alle quali solo l’intervento di una divinità

calata dall’alto con una rudimentale gru, il deus ex macchina,

poteva porre rimedio. In effetti i problemi giudiziari di Berlu-

sconi da vent’anni tengono in ostaggio l’amministrazione della

giustizia, ed ancor peggio l’intero dibattito politico e le riforme

dell’ordinamento italiano in genere. Con grave danno dei

cittadini che si ritrovano un sistema giustizia lento ed ingiusto

peggiore di quello di molti paesi africani ed un Paese ingessa-

to ed impreparato a reagire alla crisi economica. Chi viene da

una tradizione come quella della Destra, che può vantare con

orgoglio di aver avuto fra le sue fila la militanza di un giovane

Borsellino ed un ruolo, con il MSI, decisivo e praticamente

isolato a sostegno della stagione di “mani pulite”, non può che

essere preso da sgomento e sdegno di fronte all’immagine dei

parlamentari Pdl asserragliati nel Tribunale di Milano. Tuttavia il

medesimo sentimento sgorga nel constatare come il proprio

leader Francesco Storace abbia dovuto attendere ben nove

anni per vedere ufficializzata la sua completa innocenza di

fronte ad accuse infamanti quali la corruzione ed il Laziogate,

che hanno causato sofferenze umane e danni politici, in primis

le dimissioni da Ministro per senso istituzionale, episodio quasi

unico nella storia repubblicana. E senz’altro più di un dubbio

suscitano la condanna, unica, di Berlusconi per la pubblica-

zione della intercettazione BNL-Unipol, proprio lui già oggetto

di campagne stampa basate su intercettazioni abusivamente

diffuse, o l’indagine per corruzione, pure inedita, del sen. De

Gregorio, quando di trasformismi interessati ne abbiamo visti

a bizzeffe. Perciò più che Berlusconi a processo sì o no, la

questione è giustizia in Italia sì o no. Apollo, salvaci tu!

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Riccardo TralloriConsigliere comunale PD

Comune di Pistoia

“La giustizia in Italia rappresenta uno dei settori che,

insieme alle riforme istituzionali e alla revisione della spesa

pubblica, necessita di una profonda revisione. Questo

non perchè l’ex premier Berlusconi, come dicono i suoi

peones, sia perseguitato, ma perchè l’attuale farraginosità

giudiziaria rappresenta spesso un freno agli investimenti

nel nostro Paese. Fatta questa necessaria premessa io

non credo assolutamente che ci sia una persecuzione

giudiziaria nei confronti di Berlusconi e ritengo, al contrario,

che sia stato un fatto gravissimo il sit-in dei parlamentari

PDL dinnanzi al tribunale di Milano, i quali non so quanto

consapevolmente hanno attaccato uno dei poteri costi-

tuzionali. Sarebbe opportuno che tutti, sinistra e destra,

grillismo, la si smettesse di tirare per la giacca i magistrati

a seconda della convenienza e si attendesse l’esito delle

procedure. Aggiungo un’altra cosa: credo che maggiori

responsabilità anche per i magistrati siano assolutamente

necessarie, in modo che essi rispondano delle decisione

assunte. Purtroppo questa discussione non si e’ potu-

ta affrontare in questi venti anni per la presenza politica

anomala di Silvio Berlusconi, il quale ha fatto delle “toghe

rosse” uno dei suoi migliori cavalli di battaglia”.

Page 24: Habemus mutuo, moglie e figli. Non habemus lavoro

La sclerosi multipla (SM), chiamata anche sclerosi

a placche, sclerosi disseminata o polisclerosi, è

una malattia autoimmune cronica demielinizzan-

te, che colpisce il sistema nervoso centrale, ren-

dendo difficoltosa la comunicazione tra cervello e

midollo spinale. Anche se il meccanismo con cui

la malattia si manifesta è stato ben compreso, l’e-

satta eziologia è ancora sconosciuta. La malattia

può manifestarsi con una vastissima gamma di

sintomi neurologici e può progredire fino alla di-

sabilità fisica e cognitiva. La sclerosi multipla può

assumere varie forme, tra cui quelle recidivanti e

quelle progressive. Ad oggi, non esiste una cura

nota. Eppure, negli ultimi anni si è diffusa la notizia

secondo cui la malformazione nota come “insuf-

ficienza venosa cerebro-spinale cronica” (CCSVI)

potrebbe contribuire ai danni del sistema nervoso

centrale nella sclerosi multipla.

IL “CASO” ZAMBONIQuesti studi – non riconosciuti dalla comunità

scientifica internazionale – sono stati condotti dal

Dott. Paolo Zamboni. Un po’ di storia: nel 2008, il

luminare, annuncia la scoperta di una nuova pa-

tologia venosa, chiamata appunto “Insufficienza

venosa cronica cerebrospinale” e postula una

controversa correlazione tra tale patologia e la

sclerosi multipla. Il congresso scientifico inter-

nazionale ECTRIMS (European Committee for

Treatment And Research in Multiple Sclerosis)

del 2010 giunge alla conclusione che, allo stato

delle ricerche disponibili, la CCSVI non sarebbe

la causa della SM, e gli esiti finali di studi italo/

americani, farebbero propendere piuttosto per

un’interpretazione della CCSVI come di una delle

possibili conseguenze, e non delle cause, della

sclerosi multipla. Altri studi italiani hanno, inve-

ce, confermato la validità dell’ipotesi formulata

dal professor Zamboni. Nel luglio 2012 è stata

annunciata la partenza dello studio multicentrico

“Brave Dreams” finanziato dalla Regione Emilia-

Romagna sull’efficacia e sulla sicurezza dell’inter-

vento di disostruzione delle vene extracraniche

nel trattamento della sclerosi multipla, che entro

due anni dovrebbe dare una risposta certa alla

teoria di Zamboni.

I RISULTATI DELLO STUDIO COSMONel frattempo, AISM (Associazione Italiana Scle-

rosi Multipla), insieme alle altre associazioni in-

ternazionali sulla SM, ha coordinato nuovi studi

sulla CCSVI nella SM. Arrivando alla conclusione

che non esiste correlazione tra le due patologie.

Questo il risultato definitivo dello studio “Cosmo”

promosso e finanziato dalla stessa AISM. Lo stu-

dio, presentato al 28esimo congresso europeo

sul trattamento e la cura della SM, boccia dun-

que la tesi del medico ferrarese Paolo Zamboni:

secondo lo studio, il 97% delle persone con SM

esaminate non soffre di CCSVI. Nel rimanente 3%

del campione esaminato, l’insufficienza venosa è

riscontrabile con percentuali del tutto analoghe

sia nelle persone con SM, sia nei pazienti con al-

AISM avverte: “Nessun legame tra CCSVI e sclerosi multipla”

Il 14 Aprile a Villa Cappugi verranno presentati in un convegno i risultati ottenuti con lo studio “Cosmo”.

di Diletta Severi

Lo studio “Cosmo” boccia la tesi del medico ferrarese Paolo Zamboni secondo cui la malformazione nota come “insufficien-za venosa” contribuirebbe ai danni del sistema nervoso della SM.

24

#ais

m

Page 25: Habemus mutuo, moglie e figli. Non habemus lavoro

tre malattie e perfino nei controlli sani. Lo studio durato due anni

è il più ampio finora effettuato, con un investimento di 1,5 milioni

di euro: 1.767 i casi analizzati, 35 i centri neurologici coinvolti

in Italia e 26 gli esperti impegnati. La valutazione finale è stata

effettuata su 1.165 persone con SM, a confronto con 376 con-

trolli normali e con 226 persone con altre malattie neurologiche.

LA POSIZIONE DI AISM PISTOIA. UN CONVEGNO PER INFORMAREAllo scopo di informare i portatori di SM della nostra provincia

sui risultati ottenuti dallo studio “Cosmo”, AISM Pistoia ha or-

ganizzato, il 14 Aprile a Villa Cappugi, un convegno con ospiti

il Professor Giancarlo Comi (neurologo al San Raffaele di Mila-

no), il Dottor Sanguigni (sonologo) e il Professore Mario Alberto

Battaglia (Presidente Fondazione AISM). “E’ fondamentale – ci

spiega Cesare Toppino, Presidente AISM Sezione Toscana – sa-

pere che non esiste correlazione tra SM e CCSVI. Purtroppo, in

molti, spinti dalla vana speranza del “Metodo Zamboni” sono

ricorsi alla chirurgia per l’insufficienza venosa. Con risultati pre-

occupanti. In provincia – continua Toppino - siamo a conoscen-

za di cinque casi: in tre casi, il quadro clinico del malato SM è

rimasto invariato, in uno leggermente peggiorato e nell’ultimo

molto peggiorato. La posizione di AISM è quella di non operarsi:

si può così risparmiare in termini economici, ma, soprattutto,

si possono evitare rischi emotivi, complicanze dell’operazione

e contraccolpi psicologici”. è chiaro, dunque: la CCSVI non è

una patologia legata alla sclerosi multipla. Sulla base di questi

esiti oggi ottenuti dalla ricerca scientifica per le persone con SM,

non è più necessario sottoporsi a ulteriori esami per la diagnosi

di CCSVI né, tantomeno, a interventi chirurgici sulle vene. Per

curare la SM e sconfiggerla è necessario percorrere altre strade.

Come sempre ha fatto nella sua storia, AISM continuerà a esse-

re in prima fila in Italia e nel mondo per dare forza alle ricerche

più promettenti e urgenti, per trovare le cause della malattia, per

individuare le cure che ancora non ci sono per le forme più gravi

di SM, quelle progressive, per sperimentare sull’uomo terapie

con le cellule staminali, per ottenere nuovi trattamenti sempre

più personalizzati, per rendere ogni giorno più efficace la riabi-

litazione che dà forza all’autonomia, alla libertà quotidiana che

ogni persona con sclerosi multipla desidera.

Un ringraziamento a Stefania ed Eleonora da parte dei soci AISM

Nei momenti più difficili della vita, quando le persone care ci

lasciano, è di conforto per chi resta portare aiuto a chi ha biso-

gno. I malati di Sclerosi Multipla sono per lo più giovani, donne,

che vengono colpiti da una malattia ancora incurabile: ma gra-

zie alla ricerca, oggi, hanno la possibilità di rallentare il decor-

so verso la disabilità. Senza aiuto, però, non si riesce a vivere:

come ben sanno persone sensibili come Stefania Maccioni e

sua figlia Eleonora Franchi. Purtroppo Stefania ha visto morire di

questa malattia sua sorella Lucia, appena quarantaquattrenne.

Il 2012, poi, è stato un anno drammatico: a gennaio Stefania

perde mamma e papà in pochi giorni, quasi non sopportassero

di vivere l’uno senza l’altra, e il 6 novembre 2012 un ubriaco

alla guida di un auto in contromano uccide il marito Mario. Un

uomo buono e attivo. Gli attestati di affetto e di gratitudine nei

suoi confronti, tutt’oggi, non sono ancora finiti. Pure nel dolore,

nell’intontimento del colpo ricevuto, Stefania ed Eleonora hanno

trovato la forza di invitare amici e parenti a versare una somma

per l’AISM Associazione Italiana Sclerosi Multipla, in ricordo di

questo uomo splendido, ma anche di quella sorella sfortuna-

ta cui mamma e papà Maccioni avevano dedicato la loro vita.

Quanto raccolto, € 1.000, è stato versato alla sezione AISM di

Pistoia, che opera su tutto il territorio della provincia fornendo

vari servizi di assistenza domiciliare ed extradomiciliare, trasporti

con mezzi attrezzati ai portatori di disabilità, supporto psicologi-

co, segretariato sociali, corsi di ginnastiche Feldenkrais e Yoga,

consulenza per il lavoro, incontri di socializzazione e servizio di

Infopoint presso gli ospedali di Pistoia e Pescia: oltre 6.000 ore

di servizi nel solo anno 2012. Possiamo solo ringraziare Stefania

ed Eleonora per aver pensato a noi dell’AISM insieme ai loro

amici e parenti. Auguriamo loro un po’ di serenità dopo questo

lungo e travagliato anno di dolore. Con un grande abbraccio.

I soci AISM Pistoia e Provincia

Page 26: Habemus mutuo, moglie e figli. Non habemus lavoro
Page 27: Habemus mutuo, moglie e figli. Non habemus lavoro

a cura di Diletta Severi

foto di Pierluigi Losco

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Page 32: Habemus mutuo, moglie e figli. Non habemus lavoro

di Diletta Severi

32

Tre proposte (gratuite)per uscire dal degradoNello scorso numero de “Il Giullare” abbiamo

pubblicato le desolanti immagini dello stato at-

tuale dello Stabilimento termale La Torretta: in

tanti, dopo, hanno contattato la nostra redazione

per commentare ciò che avevamo debitamente

documentato. Tutti uniti nello sconcerto, nella

tristezza di vedere un pezzo di storia che se va,

nell’indifferenza generale. Mi sono detta: ma se

cavalcassimo questa indignazione per fare, con-

cretamente, qualcosa? Invece di demandare a

chi di competenza ed aspettare, magari invano,

che si smuova qualcuno (seppur, intendiamoci,

nel loro dovere), potremmo essere noi cittadini

ad organizzarci per cambiare lo stato attuale delle

cose.

PROPOSTA N. 1“Migliorare la vita quotidiana nelle città che abi-

tiamo, restituire dignità ai centri storici, eliminare

le situazioni di degrado urbano, creare manifesta-

zioni culturali e sociali volte a riscoprire e rilanciare

la voglia di vivere il sociale in una maniera nuo-

va più consapevole e responsabile ”. Questa, in

sintesi, è la mission di un’associazione no profit

nata a Firenze e di cui, per caso, sono venuta a

conoscenza. “Save the City” - questo il nome - è

stata fondata da un gruppo di professionisti ed

imprenditori che si pone come scopo sociale lo

sviluppo e la realizzazione di progetti od iniziati-

ve volte a migliorare la qualità della vita, il decoro

e lo stato conservativo di parti sostanziali della

loro città. Come opera? In maniera molto sem-

plice ed efficace: cercando la collaborazione ed

il finanziamento da parte del mondo privato ed

imprenditoriale, per divenire, in questo modo,

strumento duttile e snello anche per la Pubblica

Amministrazione, oppure, organizzando eventi i

cui proventi vengono reinvestiti per la città. Pri-

ma delle elezioni, ad esempio, “Save the City”

ha promosso un ciclo di incontri – “Politica con

gusto” - con gli esponenti della politica fiorenti-

na che si sono presentati alla tornata elettorale

per sapere cosa avrebbero fatto per Firenze una

volta arrivati a Roma. Il tutto, davanti ad un piatto

di spaghetti cucinati espressamente da uno chef

durante la serata. Per partecipare, il contribu-

to era di 15 euro. O, ancora, ha organizzato un

inusuale premio letterario – “Quarta di copertina”,

arrivato ormai alla quarta edizione – il cui ricavato,

nello spirito di ogni evento di “Save the City” è

stato destinato e donato alla città di Firenze (nel-

lo specifico, al comitato “Artisti Oltrarno” con lo

scopo di riqualificare con adeguate opere d’arte

Piazza Santo Spirito, soggetta a lavori di ristruttu-

razione). Lo scopo di Save The City è stimolare

le varie componenti cittadine per far ritornare la

città ad essere in movimento, creativa e innovati-

va: realizzare un progetto ambizioso con denaro

non pubblico, senza sprechi, con una struttura

snella ed efficace, con evidente vantaggio della

collettività.

PROPOSTA N. 2Care “Terme di Montecatini”, perché non organiz-

zare degli Open Day, in cui gli stabilimenti “minori”

restano appunto aperti per i cittadini che vogliono

– gratuitamente – ripulire i parchi? Lo fa, con le

debite proporzioni anche Legambiente dal 1995.

Ogni anno, durante l’ultimo weekend di maggio,

migliaia di volontari coordinati dall’associazione,

danno vita a una delle più grandi manifestazioni di

volontariato ambientale internazionale, “Clean Up

Come eraNavigando in rete abbiamo recupe-rato vecchie im-magini d’archivio che ci ricordano come fosse la Torretta una de-cina di anni fa. Netto il contrasto con quello che invece è diventa-to oggi.#s

prec

hi

Page 33: Habemus mutuo, moglie e figli. Non habemus lavoro

Da “La Casa di Babbo Natale” a “Mercantia”: questa la strada per un veloce recuperoFernando Basile non ha bisogno di molte presentazioni. Nel mondo dell’intrattenimento è, da sempre, un leader. Ed è stato lui uno degli arte-fici della rinascita de La Torretta, nel lontano 2001. Perché quando dodici anni fa, lui come direttore artistico e Renzo Bertini come imprenditore, rilevarono dalle Terme lo stabilimento, le condizioni erano più o meno quelle attuali. Un disastro, quindi. “Era il 5 luglio 2001, quando abbiamo inaugurato la stagione - ricorda Fernando – dopo un lavoro di ripristino totale. Fu subito un grande successo”.E, poi, cosa è successo? Abbiamo proseguito per altri sette anni, facendo diventare La Torretta il centro della movida Toscana. Ma non solo. Il giorno organizzavamo dei concerti per i curisti, più altri spettacoli nel piazzale antistante lo stabili-mento (concerto dei Pooh o Lucio Dalla, tra i tanti). La Torretta viveva per tutto il giorno, più giorni alla settimana ed era un vero vanto per la città. Quindi, come mai, oggi è ridotto in questo stato di totale abban-dono?Durante questi anni di attività, molti residenti si sono lamentanti per i ru-mori e per i parcheggi selvaggi. Le Terme, evidentemente, non hanno sopportato la pressione esterna e hanno preteso indietro l’immobile. Nel 2008 La Torretta è stata chiusa e, oggi, si vedono i risultati.Se ti affidassero, nuovamente, la gestione dello stabilimento cosa organizzeresti?La Torretta si presta ai progetti più incredibili, dal cinema all’aperto ad un ristorante sotto le stelle, magari gestito dalla famiglia Maccioni. Visto che il cantiere delle Leopoldine è fermo, e paradossalmente non esistono pisci-ne termali in una città termale, mi ero informato sulla installazione esterna di vasche in ceramica. Il progetto sarebbe realizzabile, se solo qualcuno ci credesse e volesse investire. Il mio sogno sarebbe quello di ricreare, all’in-terno di tutta l’area dello stabilimento, ciò che a Certaldo creano durante “Mercantia”, il Festival di teatro e musica di strada che si svolge ogni anno per le vie del borgo medievale. Storia, spettacoli, fotografie, curiosità e migliaia di visitatori che per cinque giorni affollano e vivono il borgo. Ma senza sognare troppo, basterebbe trasferire qui “La Casa di Babbo Nata-le”, la mostra - evento natalizia che dopo 9 anni a Firenze si è trasferita al Castello Terme Tamerici, portando con sé un’importante scia di visitatori. Oltre a rendere contenti i migliaia di bambini, ha fatto la fortuna anche di albergatori e ristoratori. Solo nel primo weekend a metà dicembre, sono stati registrati 9.000 ingressi”.

Come èPonteggi, scritte

sui muri e natura selvaggia: questo

lo scenario de-solante che offre

oggi lo stabili-mento termale.

Nuove immagini che testimoniano il completo stato

di abbandono.

33

The Med”: una pulizia gene-

rale delle coste del Mediter-

raneo per liberarle dai rifiuti

abbandonati e restituirle alla

loro originale bellezza. Un

gesto di grande civiltà.

PROPOSTA N.3 A Milano, opera “Guerrilla

Gardening”, un gruppo di

appassionati del verde che

ha deciso di interagire po-

sitivamente con lo spazio

urbano, opponendosi attiva-

mente al degrado urbano e

agendo contro l’incuria delle

aree verdi. L’attività princi-

pale del gruppo è quella di

rimodellare ed abbellire, con

piante e fiori, le aiuole e le

zone dimesse o dimentica-

te della città. Il movimento

coinvolge tutti i cittadini che

hanno il pollice verde e alcu-

ne aziende di giardinaggio

che donano piante e mate-

riali pro-causa. Non potreb-

be essere fattibile, in un pa-

ese a metà strada tra la città

dei fiori e la capitale mondia-

le delle piante? “Il Giullare”

si impegna ad informare e a

denunciare ciò che non fun-

ziona. Ma si impegna anche

a fornire possibili soluzioni e

a partecipare concretamen-

te e fisicamente a tutto ciò

che potrebbe essere fatto

per restituire linfaad una cit-

tà che, progressivamente,

sembra lasciarsi morire.

Page 34: Habemus mutuo, moglie e figli. Non habemus lavoro

34

#ilc

asoz

tldi Diletta Severi

“Commercio Pistoia”: diciamo ancora no alla ZTL senza parcheggi.La primavera a Pistoia, oltre alle rondini, porta anche la discussa entrata in vigore delle ZTL 24 ore su 24 per il centro storico. L’interdizione alle auto nel cuore della città con orario continuato è stata decisa dalla giunta Bertinelli lo scorso autun-no, poi slittata al 21 marzo in seguito alle proteste sollevate dai commercianti e ristoratori del centro, contrari al provvedimento se non adeguatamen-te accompagnato da interventi che supportino la chiusura alle auto. Primo fra tutti la realizzazione di nuovi parcheggi. Il numero dei parcheggi (non solo a servizio del centro) aumenterà significativamen-te, forse, solo dal prossimo autunno quando a se-guito del trasferimento del vecchio Ceppo al nuo-vo ospedale l’amministrazione comunale riuscirà a recuperare 200 posti auto attualmente al servi-zio del presidio ospedaliero, 400 posti auto predi-sposti vicino all’Hotel Hilton nel mega parcheggio in fase di realizzazione ed altri 350 posti auto nella zona a sud della stazione. Nel frattempo, però, saranno soltanto circa 140 i posti auto in più che l’amministrazione riuscirà a garantire. E questo, fa andare su tutte le furie i negozianti di «Commercio Pistoia», la neonata associazione che, in soli tre mesi di vita, è diventata la più importante associa-zione di categoria in città, con oltre 180 tesserati, svincolata da ogni logica politica. Tutti gli associati non sono ancora convinti della necessità di esten-dere all’intera giornata la ZTL: “Il provvedimento è stato attuato troppo frettolosamente - dichiara Fabrizio Salvi, presidente di “Commercio Pistoia” - senza tenere conto della crisi, a causa della qua-le in Italia oltre diecimila negozi hanno chiuso tra gennaio e febbraio. Secondo gli associati i posti auto in più, ricavati in prossimità del centro stori-co, non sono sufficienti alle esigenze della zona, soprattutto dopo la pedonalizzazione di alcune piazze”. Mentre Confcommercio, Confesercenti e Centro Commerciale Naturale hanno firmato un accordo con l’amministrazione comunale, accet-

tando, di fatto i provvedimenti di chiusura e am-

pliamento ZTL, “Commercio Pistoia” non intente

scendere a facili compromessi. Si fa forte della

grande partecipazione dei propri associati e delle

ottime ragioni che portano avanti con vigore. “Lo

ribadiamo – dichiara Simone Paci, socio fondato-

re insieme a Fabrizio Salvi, Massimiliano Mariotti e

Simone Migliorini – non siamo contrari a priori ai

provvedimenti che l’Amministrazione ha previsto,

ma siamo infastiditi dall’approssimazione con cui

si sta operando. Il sindaco ha promesso ai locali

della centro, bus navette gratuite in servizio dalle

20 alle 2 di notte: giustissimo. E per noi? Siamo,

per caso, commercianti di serie B? Chiediamo

parcheggi: ne hanno previsti 140, che sono prati-

camente già occupati dai residenti. Quindi, siamo

di nuovo punto e a capo. Si chiude in fretta e fu-

ria il centro storico, solo per onorare una data, e

questa forzatura rischia seriamente di dare il colpo

di grazia ad un commercio già sofferente”. Il 18

marzo, si è riunito, dalle 14 in sala Grandonio, il

consiglio comunale. La seduta, convocata su

istanza dei gruppi Pdl, MoVimento 5 Stelle, Pisto-

ia Futura Fli-Udc, è stata interamente dedicata alla

riorganizzazione della ZTL cittadina. La seduta si

è aperta con l’intervento della capogruppo Pdl,

Annamaria Celesti, che ha ripetuto la posizione

di “Commercio Pistoia”: la ZTL va allargata, ma

dev’essere soltanto la conclusione di un percorso

che, prima, deve passare per la realizzazione di

nuovi parcheggi, nuove piste ciclabili, riqualifica-

zione del centro. Richieste che, però, ancora una

volta non sembrano essere state proprio recepi-

te, visto che il provvedimento voluto dalla giunta

scatterà come previsto nel documento sottoscrit-

to dalle associazioni di categoria “ufficiali”.

L’associazione, nata tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre scorso, si fa portavoce di tutta quella comunità che non ritiene proficuo un cambia-mento di viabilità e di circolazione così drastico nel centro di Pistoia, il quale penalizza non solo le attività commerciali, i residenti, i cittadini che raggiungono il centro con mezzi propri ed i visi-tatori dei comuni limitrofi, ma anche tutte le attività legate al turismo e la par-tecipazione ad eventi che possono far conoscere Pistoia come una città con un grande patrimo-nio culturale e logistica-mente ben organizzata.

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ANTONELLA GRAMIGNA

Da Clemente I° (quarto Papa della storia) che più che altro fu co-stretto a tale gesto dato il periodo storico (97/100d.c. quindi sotto Nerone), a Benedetto IX che ricoprì di ignominia il suo pontificato cedendo e rivolendo indietro per ben due volte la corona papale, e per finire a Celestino V, il più famoso, celebrato da Dante nella Commedia come: “colui che fece per viltade il gran rifiuto” (Divina Commedia: Inf. III, 58/60). Ma eravamo nel 1294, nel torbido e tumultuoso Medio Evo. Ed oggi? Cosa può spingere un Papa ad abdicare? La tarda età? La difficoltà a tenere il passo con i tempi? La cagionevole salute? Il paragone che viene immediatamente in mente è quello con il suo famoso ed amato predecessore, Gio-vanni Paolo II, che dopo aver cambiato il corso della storia ed es-sere sopravvissuto a un attentato mortale, aver affrontato incidenti fisici di vario genere con stoicismo, aggrappandosi curvo al suo bastone pastorale e con sul viso una espressione di sofferenza continuava la sua opera. Ognuno vive la sua realtà e la sua storia. Forse Ratzinger sentiva il peso delle responsabilità e dei drammi del nostro tempo, dei quali la chiesa non è immune, forse il suo volere di cambiamento e di progresso non combaciavano con il suo reale potere, forse il suo entourage era poco affidabile (il suo maggiordomo personale che ruba e vende documenti riservati ne è un indizio), forse la complessità delle vicende politiche, umane e sociali hanno rappresentato un ostacolo insormontabile per lui tali da preferire l’abbandono e l’abdicazione anziché al proseguo di un compito gravoso ed avvilente del quale, egli per primo, av-vertiva l’impossibilità risolutoria anche solo parziale nel corso del suo pontificato. Forse l’avvilimento e la depressione hanno avuto partita vinta sull’intelletto profondo e sensibile di un uomo sicura-

mente grande umanista e teologo, ma fragile da un punto di vista pragmatico. O forse il colpo di grazia al suo pontificato è stato inferto da cause esterne o interne al Vaticano, dinnanzi alle quali egli si è sentito solo ed impreparato. Al di là delle dichiarazioni di facciata pochissimo si sa di tutto questo. Quello che accade “al di là del Tevere”, da sempre, è oggetto di speculazioni, intuizioni, o peggio, leggende. La Santa Sede custodisce gelosamente e fero-cemente, talvolta, i suoi segreti. Poco trapela al di là delle versioni ufficiali. La Chiesa di Roma è sopravvissuta a crolli di imperi, fine dei blocchi, rivoluzioni grandi e piccole, guerre mondiali, e altro an-cora; l’abdicazione di Benedetto XVI rappresenta solo uno dei tanti eventi straordinari di cui essa è testimone, fautrice e dispensatrice. Il tempo avrà poi il compito di imbalsamare, seppellire, e iconizzare questo evento facendo rivolgere l’attenzione ad altro. In questo la nostra attuale realtà è particolarmente affamata. La nostra attuale civiltà, basata sull’immagine, fagocita di continuo miti, personaggi, persone ed eventi ad un ritmo impressionante ed accelerato. L’u-nico vero modo per essere ascoltati spesso è restare in silenzio, farsi da parte, magari nella penombra di un monastero. Forse l’ex Papa ha scelto questa via in quanto la più vera lasciando, come diceva un altro suo predecessore, Giovanni XXIII, “le agitate e vor-ticose vicende del mondo”. L’unica vera voce che sovrasta i più grandi clamori è il silenzio. Se Papa Ratzinger ha scelto questa via probabilmente ha compiuto l’unico atto veramente forte di una vita religiosa. Perché il silenzio è scelta coraggiosa che impone una calma interiore che pochi posseggono.Sul declino della vita, il silenzio racchiude un potente messaggio per chi vuole ascoltare. Il silenzio non è mai muto. Urla più di qualsiasi voce.

APPUNTO. USUALMENTE, SI IDENTIFICA CON QUESTA ESPRESSIONE, IL DEFINI-RE UN EVENTO COME RARO E LONTA-NO DAL VERIFICARSI CON CONTINUITà, SOTTOLINEANDO COSì LA SUA ECCE-ZIONALITà. LE COSE CAMBIANO. OGGI, ANCHE GLI EVENTI CHE ERANO DATI PER SCONTATI IN QUANTO LA STORIA CE LI AVEVA TRAMANDATI COSì PER SECOLI, SI ALTERANO NELLA LORO REALTà. OGGI I

{

PAPI SI “DIMETTONO”. COME UN QUALSI-ASI PRESIDENTE O CAPO D’INDUSTRIA. L’ABBANDONO DEL SOGLIO PONTIFI-CIO DA PARTE DI BENEDETTO XVI NON è COMUNQUE UNA NOVITà ASSOLUTA IN QUANTO NEGLI OLTRE DUEMILA ANNI DI STORIA IL CATTOLICESIMO HA VISTO BEN SEI PAPI ABBANDONARE ED ABDICARE LA CARICA DI VICARIO DI CRISTO.

...ad ogni morte di Papa

36

#ben

esse

re

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Nel giorno del compleanno di Anna Lisa Russo l’associazione An-nastaccatolisa, in collaborazione con Grotta Giusti Resort, ha orga-nizzato un pomeriggio dedicato ad Anna Lisa che è stata ricordata attraverso le parole di alcune persone a lei più care. La giornata di sabato 16 marzo è stata anche l’occasione per informare su alcuni passi in avanti della ricerca scientifica in ambito oncologico e nello specifico settore del tumore alla mammella. All’evento ha parteci-pato Cristina Raimondi, la ricercatrice romana vincitrice della prima borsa di studio di Annastaccatolisa, consegnata il 6 ottobre scorso. La ricerca scientifica continua a trovarsi in difficoltà per la mancanza di fondi ed occasioni come questa in cui un’associazione di volonta-riato si mette al servizio della scienza per contribuire al suo sviluppo è un’opportunità da non sottovalutare. “A fine del mio dottorato è nata l’idea di lavorare sul carcinoma mammario triplo negativo nel laboratorio di ricerca diretto dalla dott.ssa Paola Gazzaniga - spiega Cristina Raimondi- Spesso si pensa che fare ricerca sia una cosa astratta, in realtà a volte accade che attraverso lo studio si arrivi a trovare terapie efficaci anche contro quelle malattie più aggressive.” Il carcinoma mammario triplo negativo è un tumore difficile, la stessa sua denominazione evidenzia la mancanza di ricettività sia a terapie

ormonali, che farmacologiche a causa della sua eterogeneità mole-colare. “Il progetto di ricerca sulle cellule tumorali circolati nasce con l’obiettivo di trovare una metodica alternativa capace di individuare le singole cellule disseminate nel sangue periferico prima della com-parsa di metastasi clinicamente evidenti. Questo metodo consente di disegnare il profilo molecolare delle cellule tumorali circolanti, stu-diandone i geni espressi dalle stesse cellule. Un primo passo per arrivare alla personalizzazione delle terapie e ad individuare nuovi farmaci efficaci.” La metodologia è stata applicata a tre pazienti vo-lontarie, affette da carcinoma mammario triplo negativo, in un caso è stato individuato un profilo di elevata aggressività e resistenza alle terapie standard e la presenza di un enzima che potrebbe rappre-sentare un bersaglio per nuove strategie terapeutiche. “La mia spe-ranza- conclude Raimondi- è che si arrivi un giorno a scoprire una cura efficace anche per questo tipo di carcinoma molto aggressi-vo.” Fino al 31 marzo Grotta Giusti continua la vendita di pacchetti benessere composti da 200 ingressi in piscina e 200 ingressi in pi-scina e grotta termale, acquistabili direttamente nella struttura. Una parte del ricavato dalle vendite sarà devoluto all’associazione. Elena Cinelli

Annastaccatolisa a Grotta Giusti. Primi risultati del progetto di ricerca sul carcinoma mammario triplo negativo.

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I N F O @ I L G I U L L A R E . C O M

I vostri istantiUno spazio dedicato alle vostre foto

Instagiullare racconta noi e voi, attraverso un momento. Un’istan-tanea. Fotografatevi con la vostra rivista preferita, mentre la leggete o quando ve la portate a lavoro, in ufficio o in casa vostra. Dove e come volete voi, e subito dopo, taggatevi sulla nostra pagina uffi-

ciale, su Facebook, oppure inviateci le immagini all’indirizzo mail: [email protected]. Ma potete anche fare più velocemente: pubbli-cate la vostra foto su Instagram con l’hashtag #IlGiullare. Le migliori immagini saranno pubblicate, ogni mese, sul giornale.

Quando i vip arrivano a Montecatini, non posso che fer-marsi a cena al ristorante San Francisco. Nell’occasione hanno letto anche Il Giullare. Nella foto vediamo il diret-tore del San Francisco, Roberto Braccini, Carlo Carmi-gnani, Giorgio Panariello e il cantautore Umberto Tozzi.

Questa volta non siamo noi a cercare i Vip. Sono loro a leggere “Il Giullare”.

Roberto Braccini, direttore del ristorante San Francisco, ci ha inviato anche una foto insieme a un Vip veramente d’eccezione: Tiziano Ferro. Roberto, grande appassio-nato di musica, in questa occasione ha immortalato uno dei più grandi artisti italiani. Fatelo anche voi.

Fatti una foto con “Il Giullare” e partecipa al concorso

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#ins

tagi

ulla

re

Su questo numero de IL GIULLARE, vi abbia-

mo voluto stupire. Abbiamo, infatti, deciso di

tornare indietro negli anni e siamo riusciti a ri-

trovare una delle foto che a Montecatini hanno

colpito di più. Ricordate la discoteca Keruba?

Era l’inizio del terzo millennio e il locale nel pie-

no centro della città termale era ripartito ed era

tornato di moda come ai vecchi tempi. Per il

Capodanno venne organizzata una festa che

ha fatto storia e il flyer (che abbiamo ritrovato),

studiato dai ragazzi di Montecatini dice tutto:

solo se ci godi! Fu un grande successo.

INVIA LE TUE FOTO A [email protected]

I vostri ricordiUno spazio dedicato alle foto del passato

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#aci

perig

iova

ni

ACI con e per i giovaniL’attenzione dei giovani verso iniziative e attività promosse dagli adulti è sempre difficile da con-quistare. Essi si muovono su un terreno sempre troppo distante da quello dei “grandi”, i loro stimoli sono difficilmente individuabili, le loro vibrazioni hanno origine da qualcosa che spesso ci sfugge.Però, facendo leva sulla competizione e l’inno-vazione, che restano connotati tipici delle giovani generazioni, noi dell’ACI abbiamo avuto, in recenti progetti, una risposta veramente straordinaria da-gli studenti delle Scuole Medie Superiori.In questo mese di marzo, tra le attività di lancio del-la nuova edizione di Ecomobility (in programma a Montecatini dal 10 al 12 maggio), abbiamo indetto il concorso scolastico “Ricomincio da Smart”, ide-ale prosecuzione del precedente “Ricomincio da Zero” che nel 2012 aveva riscosso tanto succes-so, alimentando persino un’eco di chat su Face-book. Mentre il concorso dell’anno scorso impe-gnava i ragazzi sulla progettazione e costruzione di un ecoveicolo (ricordiamo che risultò vincitore l’Isti-tuto Fermi di San Marcello), la sfida di quest’anno chiede ai giovani di rappresentare – mediante un video o rendering – la loro ideale Città Smart, ov-vero la ”La città intelligente che riesce a conciliare e soddisfare le esigenze dei cittadini, delle imprese, delle istituzioni, anche grazie all’impiego diffuso e innovativo della tecnologia più avanzata, in partico-lare nei campi della comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e dell’efficienza energetica, senza di-menticare situazioni semplici ed a misura d’uomo che migliorano la qualità della vita”.In pratica, in coerenza con il Convegno che per Ecomobility verrà organizzato sul tema della Smart City, chiediamo ai ragazzi di mostrarci le caratte-ristiche che, secondo la loro visione, dovrebbe-ro avere le nostre città per poter essere definite Smart. I nostri giovani guardano alle città europee, misurando costantemente le opportunità e la qua-lità della vità che offrono i centri urbani nel nostro

paese. Questa è per loro l’occasione di raccontare

e “filmare” la città nella quale vorrebbero vivere. Gli

amministratori, gli esperti, i politici potranno fare te-

soro delle loro indicazioni. I video che perverranno

dai sette istituti che in questi giorni hanno aderito

al concorso saranno infatti mostrati al Convegno

“Smart City: moda o realtà” che Aci organizza alle

Terme Excelsior, con il supporto del Comune di

Montecatini, della Provincia di Pistoia e di “Pistoia

Futura”. Continua il percorso dell’ACI Pistoia – pre-

cisa il Direttore – dedicato ai giovani. Un percor-

so che siamo fieri di sostenere, anche attraverso

progetti dedicati alla loro sicurezza. Si inserisce

in questo contesto il programma Ready2Go, per

una migliore preparazione alla guida. Gli innovativi

programmi “Ready2Go”, presenti nelle autoscuole

convenzionate, offrono agli allievi occasioni teori-

che e soprattutto pratiche di migliorare la sicurezza

al volante, la conoscenza delle manovre in caso di

pericolo, la dimestichezza in varie situazioni. Tutto

questo ha avuto l’approvazione ed il riconoscimen-

to ufficiale della Polizia Stradale, che collabora con

Aci nelle giornate dedicate alle esercitazioni. Lo

spazio adibito all’iniziativa, gentilmente concesso

dal Comune di Pistoia, è la Piazza Oplà a Pistoia,

che ha ospitato – e continuerà ad ospitare per tut-

to l’anno – le manifestazioni denominate, appunto,

“Oplà, la sicurezza messa in piazza”: decine di gio-

vani studenti, alla presenza dei propri insegnanti,

con entusiasmo hanno potuto mettersi alla prova

in frenate d’emergenza, slalom, partenza da fermo

su fondo sdrucciolevole e in manovre apparente-

mente semplici come cambiare uno pneumatico

o montare le catene. Il tutto con il supporto dei

responsabili delle autoscuole ACI-Ready2Go, Mo-

reno Fedi e Alvaro Lucarelli.

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Grande successo per il nostro evento G.I.B., il primo Fashion Party a Montecatini, organiz-zato dal Blog di Clarabella e Sandro Verdiani del Girardengo Store di Corso Roma. Una giornata importante per la nostra redazione e i partner con cui, per la prima volta, abbiamo realizzato un bellissimo evento che è l’inizio di un lungo calendario di appuntamenti targati “Il Giullare”. All’interno dello store Girardengo si è sviluppata una giornata che ha legato la moda, con la musica e il concetto dell’hap-pening aperitivo. Il banco e il servizio è stato organizzato da Massimiliano Sichi del Syrah Wine Cafè e il suo staff. Il nostro direttore, An-drea Spadoni, invece, è tornato al suo primo amore, la consolle da dj. Ringraziamo tutti i partecipanti, le aziende partner, Antonella Testi e Sandro Verdiani, promotori della bella iniziativa e Massimiliano Sichi che con tutto lo staff del Syrah Wine Cafè, ha organizzato l’a-peritivo, con cocktail e buffet di prima qualità.

G.I.B. il primo fashion party a MontecatiniUn’idea di Girardengo e il Blog di Clarabella

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#gib

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Marzio PHL, in occasione dei suoi pri-mi 1500 Fan su Facebook, ha orga-nizzato lo scorso 22 Febbraio al Lidò Le Panteraie, un esclusivo buffet per tutti i suoi clienti. Marzio Professional Hair Line, è un gruppo di negozi di parrucchiere uomo /donna - con sedi a Pistoia, Quarrata e Sesto Fiorenti-no – in cui la bellezza e la salute dei capelli vengono valorizzate grazie alla creatività e all’ esperienza dei miglio-ri professionisti del settore. La serata ha visto la partecipazione di tantissime persone, che si sono scatenate in di-vertenti balli: la dimostrazione di quan-to gli eventi targati Marzio PHL riscuo-tano, tutti, un grandissimo successo (visita il sito www.marziophl.it e scopri le photogallery degli altri eventi).

Marzio PHL festeggia i propri clienti al Lido’

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foto di Francesco Mollo

Inaugurati i nuovi locali dello store BelmonteUna grande novità ha preso vita a Pi-

stoia. Il negozio Belmonte ha, infatti,

festeggiato l’apertura della nuova

sede, in locali più ampi e comodi ma

sempre in Via Bozzi al numero 20. E

si è affidato alla professionalità dello

staff Webtitude Eventi per organiz-

zare una riapertura in grande stile.

Una giornata speciale per indossa-

re la nuova collezione primavera/

estate ed avere preziosi consigli su

come valorizzare lo stile, grazie alla

presenza di Antonella Testi, curatri-

ce dell’ormai famoso “Blog di Cla-

rabella” e della make up artist Anna

Maria. Un’iniziativa che ha attirato

moltissima gente, curiosa di visitare

il negozio e di farsi sistemare il look

dalle mani degli esperti.

#eve

nti

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#pia

ttor

icco

di Diletta Severi

Gnocchi freschi alla crema di carciofi con

olio tartufato

Questo gustoso primo piatto, pro-posto dello chef Alessio, fa parte del menù pasquale presentato da Collegigliato, il ristorante dell’Hotel

Villa Cappugi. Il locale propone una cucina toscana rivisitata in chiave moderna con originali

accostamenti di sapori e ponendo particolare attenzione sulla scelta dei prodotti di primissima qualità. Collegigliato è immerso nelle verdi colline pistoiesi ed offre ciò che di meglio si può desiderare per un

pranzo o una cena dal gusto tipi-camente toscano. Carne, pesce e cucina senza glutine: l’offerta è ampia ed accontenta ogni palato.

La PasquaTerrina di prosciutto cotto e ricotta

romana in gelatina aromaticaVol-au vent di fagianella con uova

pasquali e salumi toscani

Lasagnetta di verdura e vellutata di germano reale

Gnocchi freschi alla crema di carciofi con olio tartufato

Agnello pasquale con spinaci in foglia

Carrè di vitello di latte al forno con patate fondenti

Semifreddo di colomba alla fragola e cioccolato

Acqua Naturale e GassataChianti D.O.C.G.

“Terre di Poppiano”Bianco di Toscana “Trebbiano”

MoscatoCaffè

30 euro a persona15 euro bambini (4-12 anni)

Ingredienti

Per gli gnocchi:

500gr patate

1 uovo intero

200gr farina bianca

50gr parmigiano grattugiato

Sale fino q.b e un

PER 4/6 PERSONE

GNOCCHI: Cuocere le patate in acqua sa-lata e, una volta cotte, tritare finemente con il passaverdure. Impastare con farina, uovo, parmigiano e un pizzico di noce moscata. Stendere l’impasto con le mani formando una serpentella e tagliare secondo la classica forma dello gnocco.

SALSA: Sciogliere il burro in una casseruo-la, aggiungere i carciofi tagliati finemente e dopo 5/6 minuti di cottura ridurre in crema con un frullatore ad immersione la metà di questi con l’aggiunta di una goccia di panna.

Cuocere gli gnocchi in abbondante acqua salata sino a che non vengono a galla. Ag-giungere alla salsa e servire ben caldi su un ampio piatto da portata. Condire con gocce di olio tartufato.

La Ricetta

pizzico di noce moscata

Per la salsa:

50gr di burro

3 carciofi

sale fino e panna liquida cucina q.b.

Collegigliato Via di Collegigliato 45 51100 Pistoia - Tel. 0573 [email protected] - ristorantecollegigliato.blogspot.it

A p e r t o t u t t i i g i o r n i , p r a n z o e c e n a . V e r a n d a e g i a r d i n o e s t e r n i .

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Fino ad alcuni anni fa l’intervento di implantologia dentale era par-

ticolarmente invasivo e traumatico per il paziente in quanto attua-

to mediante importanti incisioni a livello gengivale che portavano a

gonfiore, lividi e dolore post operatorio. Sottoporsi a questo genere

di interventi comportava per le persone disagi quali diversi giorni di

convalescenza, tra riposo e cure e, nei casi peggiori, astensione

prolungata dal lavoro per la completa guarigione .

La collaborazione tra ingegneri ed odontoiatri con l’obiettivo, da

una parte, di semplificare le tecniche implantari e, dall’altra, di ren-

dere tale intervento il piú atraumatico possibile per il paziente ha

permesso la nascita di una nuova tecnica.

L’implantologia computer guidata si basa sulle informazioni che

l’odontoiatra puo’ avere mediante un esame radiografico 3D (tipo

TAC) della bocca del paziente. Queste informazioni vengono elabo-

rate al computer mediante un programma dedicato che permette

di pianificare l’intervento di posizionamento degli impianti dentali

e di realizzare un prototipo di mascherina. Questa mascherina, di

materiale plastico trasparente simile ad un bite, si appoggia perfet-

tamente sull’arcata dentale e presenta dei piccoli forellini (di pochi

millimetri di diametro) che permetteranno l’inserimento degli im-

pianti senza l’utilizzzo del bisturi, ovvero senza necessitá di esegui-

re tagli nella gengiva.

Nella maggior parte dei casi, allorché l’osso presenta una buona

consistenza, é possibile contestualmente all’intervento di posizio-

namento degli impianti consegnare la protesi definitiva. In pratica,

mediante circa due ore di seduta al paziente vengono inseriti gli

impianti ed esce dallo studio con I denti fissi definitivi. Si condideri

poi il fatto che é sufficiente utilizzare circa un quarto dell’anestesia

rispetto ad un intervento tradizionale affinché il paziente non gonfi e

non avverta il benché minimo dolore.

I limiti di questa tecnica sono prevelentemente legati alla quantitá

di osso disponibile per il posizionamento degli impianti. Qualora

infatti si rilevino ridotte dimensioni ossee bisogna optare per la tec-

nica tradizionale, un po’ piú “fastidiosa” ma comunque efficace. La

computer assistita e’ particolarmente indicata per quei pazienti che

hanno problemi di sanguinamento e che non possono sottoporsi a

lunghe e stressanti sedute dal dentista.

Velocitá, precisione e zero dolore sono le peculiaritá di questa me-

todica che oramai rappresenta il presente ed il futuro dell’implanto-

logia che voglia definirsi all’avanguardia.

FINO A POCHI ANNI FA ERA UNA TECNICA

SPERIMENTALE CHE VENIVA ESEGUITA

SOLTANTO IN POCHI CENTRI DI RICER-

CA A LIVELLO MONDIALE. LA SINERGIA

TRA UN GRUPPO DI STUDIO BELGA,

AMERICANO E ITALIANO HA DATO VITA

AD UNA METODICA RIVOLUZIONARIA,

OGGI ATTUATA NEGLI STUDI ODONTO-

IATRICI PIU’ ALL’AVANGUARDIA. DI COSA

SI TRATTA? MEDIANTE UNA SCANSIO-

NE 3D DELLA BOCCA DEL PAZIENTE SI

PROGETTA AL COMPUTER IL POSIZIO-

NAMENTO DEGLI IMPIANTI E I DENTI CHE

SU DI ESSI VERRANNO FISSATI. UN SOF-

TWARE DEDICATO REALIZZA UNA MA-

SCHERINA CHIRURGICA CHE PERMET-

TE DI POSIZIONARE GLI IMPIANTI SENZA

ESEGUIRE TAGLI NELLA GENGIVA. UNA

RIVOLUZIONE IN TRE PAROLE: VELOCI-

TA’, PRECISIONE, ZERO DOLORE.

Implantologia computer guidata: la nuova frontiera dell’ implantologia dentale

VALERIO BUONGIORNO

Sorrisi e SaluteMedico Odontoiatra

Docente clinico presso l’Università di Padova – Reparto di Implantologia

Via Empolese, 150 – Monsummano Terme – PROSSIMA APERTURA

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#sor

risie

salu

te

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Giulia Nannini, da Pistoia al quiz di Bonolis “Avanti un altro!”La bella pistoiese che ha iniziato a lavorare a Tvl, in questa stagione televisiva ha fatto parte della redazione del programma rivelazione di Mediaset “Avanti un altro!”, campione di ascolti. “Partecipai al quiz come concorrente e lasciai un mio curriculum allo staff degli autori. Mi richiamarono e così ho iniziato a lavorare. Bonolis è il migliore in assoluto nel suo lavoro. Il numero uno”.

“Per affermarmi nel lavoro ho dovuto cambiare città, perché nel settore che amo non ci sono molte possi-bilità. Però il mio sogno è quello di fare, un giorno, una famiglia a Pistoia, la mia città”.

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sona

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Partire da Pistoia per arrivare a essere una delle firme del programma rivelazione della stagione televisiva. Il passo può sembrare enorme, non abbastanza però da fermare chi lo ha compiuto senza dimenticarsi del punto di partenza. è la storia di Giulia Nan-nini, 25 anni e laureata in Giurisprudenza, catapultata dal pistoiese alla redazione del quiz-show di Canale 5, “Avanti un altro!”, condotto da Paolo Bonolis e leader asso-luto degli ascolti nella fascia preserale. La “palestra” di Giulia è stata Tvl, storica emit-tente della nostra provincia: “Sono rimasta lì per cinque anni – racconta – ho collaborato con ragazzi validi con i quali abbiamo fatto un ottimo lavoro. È il posto ideale per ini-ziare un percorso ambizioso e quando mi è arrivata la chiamata dalla “Serie A” non ho potuto che accettare”. In questo caso il massimo campionato è perfettamente rap-presentato dagli studi Mediaset, che Giulia raggiunge prima da concorrente poi da ad-detta ai lavori: “Partecipai, vincendo anche la puntata, ad “Avanti un altro!” nella sua prima stagione. Lasciai loro il mio curricu-lum e in seguito mi richiamarono per offrirmi il posto”. Salutata Pistoia, la partenza alla volta di Roma le dà l’occasione per lavorare fianco a fianco con chi, al vertice del pano-rama televisivo, ci sta da anni: “Bonolis è il migliore in assoluto nel suo lavoro - ha la ca-

pacità di andare oltre la semplice domanda, tirando fuori il lato più “spettacolare” da ogni situazione. La sua bravura a improvvisare ha fatto la fortuna di un programma senza scaletta, a parte quello dell’ordine delle do-mande. Oltre a lui, mi piace sottolineare il lavoro di Stefano Vicario alla regia e degli autori Marco Salvati e Sergio Rubino, che rappresentano il top italiano nei rispettivi settori. Tutti sono sempre stati disponibili a confrontarsi con chi, come me, ha lavorato dietro le quinte per portare avanti la trasmis-sione”.

In un periodo di disperata crisi d’impiego, la giovane pistoiese mostra un’ anacroni-stica voglia di darsi da fare e grande tan-to entusiasmo: “Mi spingo a dire che è più divertente la giornata tipo nella redazione di “Avanti un altro!”, quindi una giornata di lavoro, che stare al mare tutto il giorno”. Giulia, poi, ce la descrive nel dettalio: “Ogni mattina l’inizio del lavoro era fissato per le 9:30. Il mio ruolo era quello della redattrice, cioè cercare domande che Bonolis avrebbe posto ai concorrenti e controllare che que-ste non fossero già state fatte prima in altri quiz show. Alla fine della stagione, io e i miei colleghi, ne abbiamo prodotte oltre 4000, con rispettive risposte. Dopo una breve

di Lorenzo Benedetti

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pausa pranzo, tornavamo davanti ai nostri computer al pomeriggio con il piacevole sottofondo delle due trasmissioni quotidiane registrate al piano inferiore. Non era possibile ignorarle, soprattutto durante gli interventi dei personaggi del “Minimondo”. Il mio preferito è sicuramente “l’alieno”, che in verità era stato scelto solo in quanto basso e un po’ sdentato. Dopo averlo sentito parlare però è nato questo personaggio, venuto da un altro mondo, che parla e legge con difficoltà ma dalla simpatia unica”. Sono i numeri a giustificare la gioia di Giulia, protagonista “nascosta” di questa avventura televisiva di enorme successo. “Avanti un altro!” ha raccolto dati di ascolto superiori a ogni aspettativa. Nei due segmenti giornalieri, la trasmissione ha infatti raggiunto una media di quasi 4 milioni di telespettatori, con uno share del 19,96%, in netto incremento rispetto alla stagione precedente, che ha portato la rete (Canale 5) a decidere di un prolungamento di tre mesi delle puntate. Questa grande esperienza professionale, però, non modifica lo stretto legame con Pistoia, quel cordone ombelicale dal quale Giulia non si staccherà mai: “La difendo da chi la attacca dall’interno o dall’esterno. Per me non è una città per vecchi, perché i giovani ci sono e spetta a loro muoversi per rinvigorirla. Quello che trovi a Roma lo trovi anche qui, ov-viamente in misura minore. Adesso mi stabilizzerò per un po’ dalle nostre parti e proverò a dare il mio contributo, organizzando il musical “Un Natale da favola” con tutti ragazzi under 30. È vero, mi auguro che il mio lavoro mi porti fuori dalla provincia, perché è l’unico modo per avere successo in questo campo, ma la mia volontà rimane e rimarrà sempre quella di farmi una famiglia a Pistoia”.

Se chiedete agli appassionati di sport e scommesse chi sia il loro quotista televisivo preferito loro risponde-ranno con questo nome e cognome: Adam Grapes. Arriva dall’Inghilterra, più precisamente da Southam-pton, ma è ormai italiano di adozione e da qualche anno abita ad Altopascio, dopo aver incontrato e sposato la collega Stefania, conosciuta nella sede Snai di Porcari. La sua popolarità è cresciuta da quando ha iniziato a essere scelto dall’agenzia di scommesse per cui lavora, appunto la Snai, in qualità di uomo immagi-ne per snocciolare le quote in diretta nel corso dei col-legamenti con Sky Sport 24, il canale sportivo all news. Sfruttando quell’accento marcatamente anglosassone e la forma abbondante, ha creato intorno a sé un personaggio che non si limita alla semplice analisi delle scommesse, ma ha impreziosito il tempo a propria disposizione con battute e piccoli show che lo hanno reso un personaggio di spettacolo a tutto tondo. Non a caso è lui il protagonista della trasmissione di Simona Ventura intitolata “Cielo che gol”, in onda nel corso del-le domeniche di campionato, quando c’è da decidere su quale squadra puntare qualche euro. Insieme alle numerose presenze sul satellite, il buon Adam ha vali-cato anche la soglia del digitale, bucando i teleschermi persino dalle reti Mediaset. In questo caso però il suo è stato un ruolo esclusivamente di spettacolo in quan-to, scelto da Paolo Bonolis, si è inserito all’interno del “Minimondo”, la categoria di esuberanti personalità che si alternavano nella lettura delle domande nel corso di “Avanti un altro!”. A colpi di simpatia Adam si è ritrovato a essere amato soprattutto dal pubblico giovanile, che gli ricambia l’affetto con quasi 9000 “mi piace” alla sua pagina Facebook e oltre 5500 followers su Twitter a testimoniare come sia diventato qualcosa di più di un semplice quotista Snai. Scambiandosi tra le telecamere e i teleschermi di milioni di italiani alle strade di quella che è ormai diventata la sua Altopascio.

Adam Grapes, il quotista Snai che ha conquistato tutta l’Italia abita nella piana ad Altopascio

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#spo

rtdi Roberto Grazzini

Pazzi e solitari: scopriamo i segreti dei portieriAbbiamo intervistato due personaggi che hanno fatto la storia dei portieri a Pistoia e in Valdinievole: Alfredo Geraci e Gianni Capoccia. Prima tra i pali, poi come preparatori dei numeri uno, hanno sempre raggiunto importanti risultati, dedicando una vita a questo affascinante ruolo del calcio. “Chi sceglie di mettersi quella maglia, considera il calcio ancora una vocazione”.

Matti come cavalli, ma dotati di personalità introver-se e solitarie. Il portiere di calcio, ultimo baluardo a difesa della rete, capace di gesti atletici di plastica ed eterea bellezza, è forse la componente più romanti-ca del rude gioco inventato dai fiorentini e brevetta-to dagli inglesi. Dietro ad ogni grande numero uno, però c’è la dura scuola del preparatore, una sorta di maestro zen che vive a diretto contatto con l’atleta e ne condivide gioie e dolori.Un lavoro certosino mentale e fisico per capire e do-mare la traiettoria del pallone, intuire un rimbalzo o farsi amico il vento.Un insegnamento fatto di esempi pratici, ma dove un consiglio è il pane quotidiano. Del resto come diceva Alessandro Magno: “A mio padre devo la vita, al mio maestro una vita che vale la pena essere vissuta”. Tra gli esperti del settore, abbiamo scelto due luminari. Il primo è Alfredo Geraci, nato a Lastra a Signa il 24 giugno del ‘63.La prima porta da difendere è quella delle giovanili della Lastrigiana. Si vede subito che è nato per stare fra i pali. Lo prende il Napoli e, sotto il Vesuvio, di-venta campione d’Italia con la formazione Primave-ra. Il debutto tra i professionisti avviene a Empoli (2 anni di serie C2). Dalla Toscana non si muoverà più

come dimostrano le successive esperienze, sempre in C, con Montevarchi, Poggibonsi e Prato. A segui-re la carriera dilettantistica: Figline in serie D, Firenze Ovest, Barberino, e in Valdinievole: Montecatini e Borgo a Buggiano perché, a quel punto della vita, il cuore del buon Alfredo viene rubato da una bella montecatinese doc come Grazia Natali, sorella di Franco e Gino, colonne del baket italiano.Personaggio vulcanico ed istrionico, tanto da indos-sare spesso la maglia di un club giapponese durante le partite o di rompersi una mano tirando un cazzotto contro un palo, quando si interruppe il suo record regionale d’imbattibilità. Da allenatore ha i metodi più pacati: Montecatini, Borgo e Porcari le tappe iniziali, prima dell’approdo al Palermo insieme ad Alessan-dro Madocci e Massimo Morgia, attuale trainer della Pistoiese. Poi tante squadre, tra serie C2 e C1, con due finali Play off per la B a Sorrento. Oggi, alle soglie dei 50 anni, non si è voluto far mancare un’espe-rienza all’estero ed è volato in Bulgaria. “E’ stata una stagione positive, a parte il freddo boia – ci confida il diretto interessato - la squadra si chiama Sporting Varna e milita nella serie B bulgara. Lo staff tecnico e nove giocatori sono italiani e stiamo cercando di portare nuove culture e le nostre metodologie d’al-

Alfredo Geraci, ex portiere di Borgo a Buggiano e Montecatini ora allena in Bulgaria: “Sono il primo preparatore di questa nazione in tutta la serie B. Mi sto trovando bene. E’ stata una stagione veramente positiva”

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lenamento. Con estremo orgoglio vi posso dire che sono il primo alle-natore dei portieri nella serie B di questa nazione, perché normalmente usavano il vice. Sto facendo degli stage per preparatori dei portieri nella zona che hanno riscontrato molto interesse”. Cosa c’è di diverso dal calcio italiano? “La cultura del lavoro e l’organizzazione molto piu flessibile. La nostalgia a volte si sente, ma per fortuna Grazia è stata un mesetto qui da me. Qui poi è un cantiere in continua evoluzione: stiamo organizzando un progetto a lungo termine con un manager che sta cercando di formare succursali per una formazione di serie B della Repubblica Ceca in procinto d’approdare in serie A. Non esiste per me attività più gratificante. Fare quello che ti piace è il massimo”.L’altro guru del mestiere è Gianni Capoccia, classe di ferro 1955, fisico ancora asciutto e scattante. Anche lui non nasce in Valdinievole, ma ci arriva (per non lasciarla più) a quattro anni dalla lontana Foggia. Capi-sce presto di avere la vocazione di stare fra i pali per una carriera che si snoda, da giocatore, tra Borgo a Buggiano, Monsummano, Mon-tecatini, Chiesina, Cerreto Guidi dove fa parte dello squadrone che conquista la storica promozione in serie D. E’ nel ruolo di preparatore dei portieri, iniziato nella Polisportiva Margine Coperta alla corte di An-tonio Bongiorni, che ottiene le migliori soddisfazioni: cinque stagione nella Lucchese, la bella esperienza di Pontedera e soprattutto la lunga parentesi con la Pistoiese (otto anni fra C1 e serie B), inframezzata dalla stagione all’Aglianese. Quando lascia il mondo dei professionisti, partecipa alla festa del Borgo per l’approdo in serie D e resta pure in azzurro l’anno successivo. Da tre campionati presta i suoi servigi al

PesciaUzzanese e vuole coronare un sogno nel cassetto. “Sono salito in serie D qui da giocatore e ci terrei moltissimo a fare il bis stavolta in veste di preparatore. E’ un ambiente dove si lavora bene ed in sere-nità. Meriterebbe palcoscenici superiori”. Umile e preparato come chi viene dalla gavetta, Gianni Capoccia, con I suoi allievi, ha un rapporto fraterno fatto di bastone e carota. “In ogni caso, non mi è mai piaciuto urlare dalla tribuna. La concentrazione deve sempre rimanere alta e questa è la prima cosa che un atleta deve imparare. Della partita e della prestazione poi ne parliamo il martedì successivo alla ripresa de-gli allenamenti”. Giovanni De Min, leggenda del calcio, è il suo padre spirituale. “Mi ha insegnato i rudimenti del mestiere ed è stato fonda-mentale per la mia crescita. Ho avuto anche la fortuna di collaborare con tanti tecnici di valore assoluto e da ognuno ho cercato di prendere il meglio per arricchire il mio bagaglio d’esperienza”. Come è cambiato nel tempo il ruolo del preparatore dei portiere? “Quando eravamo pic-coli non esisteva nemmeno – continua – era lo stesso allenatore che al termine dell’allenamento si occupava del portiere. Ben presto ci si è accorti che i portieri devono fare un lavoro specifico, seguito nei minimi particolari. Chiudo dicendo che, se è vero che le nuove generazioni non hanno troppa voglia di scarificarsi, chi sceglie di mettersi la maglia da portiere la considera ancora una vocazione”. Fra i capitoli “bui” del suo peregrinare sui campi, l’ingrato compito di aver allenato anche il nostro direttore Andrea Spadoni, a proposito di matti fra i pali. Uno ca-pace, in un torneo dei Rioni, di mettersi la maglietta con scritto “se sei bella dentro non m’interessa”. Meno male è cresciuto. O no?

Gianni Capoccia, dopo un periodo nei professionisti, segue i portieri del Pescia Uzzanese: “Con gli atleti ho sempre un rapporto profondo. Più come un secondo padre che come un allenatore”.

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Il gruppo di lavoro “Psicoumanitas”

organizza un seminario gratuito ri-

volto a tutti dal titolo “All’Anima della

Coppia” che tratterà specificatamen-

Imparare a starein coppia con il nuovo seminariodi “Psicoumanitas”

“Storie di italiani detenuti all’estero”, due giornalisti presentano il libro verità

Quanti italiani conoscono la condizione cui sono costretti a vivere i circa tremila nostri connazionali attualmente detenuti all’estero, talvolta in spregio al diritto internazionale e nell’inadempienza dei consolati patri? In quanti immaginerebbero mai che il «sogno america-no» possa trasformarsi in un incubo vissuto per anni dietro le sbarre, con il rischio di un epilogo mortifero? O che dietro il miraggio del-le spiagge esotiche di Santo Domingo possa nascondersi un fatale imprevisto? Oppure che il fascino di Paesi come India e Thailandia pos-sa celare aspetti oscuri? E’ per rispondere a queste e ad altre domande che i due giornalisti Fabio Polese e Federico Cenci, hanno scritto il libro «Le voci del silenzio. Storie di italiani de-tenuti all’estero» (Eclettica Edizioni, 2012) che è stato presentato sabato 16 marzo al Museo Marino Marini di Pistoia. La poca attenzione che la stampa nostrana dedica abitualmente al tema, costituisce una lacuna a cui è d’ob-bligo, secondo gli autori, provare a porre rime-dio. Il contenuto del volume è una raccolta di interviste realizzate con i familiari, con gli amici dei detenuti e con i detenuti stessi. Un viaggio all’interno di quel girone dantesco affollato da 3mila italiani e dai loro familiari. Una raccolta di racconti che somigliano più a romanzi moz-zafiato che non a realtà di ordinaria ingiustizia dimenticata. Vicende che, maturando all’om-bra del palcoscenico mediatico, celano tor-menti disumani. Ed è proprio per abbattere il muro di silenzio che da troppo tempo avvolge le loro storie che l’Associazione Culturale Sur Les Murs ha voluto organizzare una giornata di riflessione e sensibilizzazione. Dopo una introduzione al tema di Simone Magnanelli (vicepresidente Sur Les Murs) e l’invito dell’e-ditore Alessandro Amorese a che questa gior-nata possa costituire solo un primo passo nella lotta per il riconoscimento dei diritti dei nostri connazionali dimenticati, gli autori hanno ana-lizzato i casi di Tommaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, di Derek Rocco Barnabei e del pistoiese Carlo Parlanti. L’incontro si è poi concluso con gli interventi e le considerazio-ni dei tantissimi presenti. Da questi è emerso non sono lo sconcerto e l’amarezza nel veni-re a conoscenza di questa terribile e ignorata realtà, ma anche il desiderio di approfondirne i vari aspetti perché queste storie non restino più colpevolmente nascoste.

Il salone Nail Barsi sposta e diventacentro benessere

Da martedì 12 marzo, Nail Bar Beauty Shop di Frateschi Leda si è trasferito nel complesso del Palazzo dei Congressi, in Via della Torretta 7/P, a Montecatini Terme. Il nuovissimo salone - di pros-sima inaugurazione - è ampio, e si trasformerà in vero e proprio centro benessere, con piscina, aree umide, e aree relax (come la cabina che ri-produce i benefici effetti di tre giorni sul mare), ol-tre, naturalmente, a mantenere i servizi che, negli anni, hanno fatto conoscere ed affermare la pro-fessionalità di Leda e del suo staff.

te le dinamiche della relazione di coppia. L’evento

si terrà Venerdì 5 aprile dalle ore 20,00 alle ore

23,00 presso il Centro Melos, Via dei Macelli 11,

a Pistoia sotto la conduzione del Prof. Maurizio

Dodet e del Prof. Luca Napoli. Per i professioni-

sti del settore (psicologi, psicoterapeuti, medici,

mediatori familiari, educatori e assistenti socia-

li) sempre in data 5 Aprile, a Firenze, (P.zza San

Lorenzo 1) il Prof. Dodet assieme al prof. Napoli

condurrà una sessione di supervisione sulla tera-

pia della coppia dal titolo “La coppia che Scop-

pia”. Per informazioni e prenotazione contattare:

[email protected], telefono

0573/1941263.

Imparare a comunicare in rete. Il corso di Vibanca

“Social Network, costruire e comunicare identità in

rete” è un corso di formazione proposto da Giovani

Vibanca e Webtitude Communication. L’obiettivo del

corso è quello di condividere le più innovative strate-

gie di marketing e comunicazione aziendali veicolate

attraverso l’uso dei Social Media. E’ rivolto ai dirigenti

di grandi, piccole e medie imprese, a tutte le persone

che nella propria azienda si occupano dell’interfaccia

aziendale sul web, a chi piacerebbe lavorare in que-

sto settore. Durata del corso: dal 2 al 23 Aprile (26

ore totali) - Martedi e Giovedi dalle 19:00 alle 22:00.

NAIL BAR CENTRO BENESSERE VIA DELLA TORRETTA, 7/PMONTECATINI TERMETELEFONO 0572 913042

Edoardo Grazzini, dottore con una tesi sul Gambrinus

fino ad oggi, è stato luogo di intrattenimento per

intere generazioni di montecatinesi e non: il Gam-

brinus. «La mia proposta progettuale – commen-

ta Edoardo – è stata sviluppata per soddisfare le

esigenze di rinnovamento che vengono richieste

tutti i giorni da un contesto in continua evoluzione

come Montecatini». La scelta di voler fare un pro-

getto che riguardasse proprio il Caffè Gambrinus

non è stata affatto casuale, ma ispirata al cente-

nario dalla sua inaugurazione, che si celebra pro-

prio quest’anno.” Il Giullare” fa le sue più sentite

congratulazioni al neo dottore.

Lo scorso 23 febbraio, Edoardo Grazzini ha conseguito la laurea pres-so la Libera Accademia di Belle Arti di Firenze con il voto di 108/110, incen-trando la sua tesi di laurea sulla pro-gettazione di un locale che, dal 1913

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