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HANNAH ARENDT: LA MENTE IMPARZIALE Una donna ci spiega il Novecento

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HANNAH ARENDT: LA MENTE IMPARZIALE

Una donna ci spiega il Novecento

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Biografia essenziale

• Hannah nasce ad Hannover il 14/10/1906.

• Pochi anni dopo si trasferisce a Königsberg con la famiglia.

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• Nel 1924 inizia gli studi di filosofia a Marburgo, allieva di Heidegger, di cui s’innamora e con il quale vive un’intensa storia d’amore.

“Non dimenticare quanto sia forte e profonda in me la consapevolezza che il nostro amore è diventato la benedizione della mia vita”

Hannah

“L’irrompere della presenza dell’altro nella nostra vita è qualcosa che nessun sentimento riesce a dominare”

Heidegger

“Ho sempre saputo di poter esistere veramente soltanto nell’amore”Hannah

“Agostino una volta disse: amo significa volo, ut vis- voglio che tu sia-”Heidegger

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• In seguito si trasferisce a Friburgo, dove diventa allieva di Husserl.

• Dal 1925 al 1929 studia con Jaspers a Heidelberg, dove si laurea con la tesi “Il concetto di amore in Sant’Agostino”.

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• Nel 1929 sposa Günter Stern, allievo di Heidegger a Marburgo.

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• Nel 1933, anno della salita al potere di Hitler, poiché ebrea, è costretta a rifugiarsi a Parigi, per sfuggire alle leggi razziali.

• Nel 1940 sposa il giovane pensatore comunista Heinrich Blücher, conosciuto a Parigi, anch’egli esule tedesco ma per motivi politici.

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• Nel 1940 emigra col marito negli Stati Uniti, dove resta fino alla morte.

• Dal 1951 insegna nelle più prestigiose università americane.

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• Nel 1950 ottiene la cittadinanza americana.

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• Nel 1950/1951 pubblica “Le origini del totalitarismo”, in cui compie un’attenta ed approfondita analisi dei totalitarismi del ‘900, in particolare del nazismo, tracciandone le cause con straordinaria lucidità.

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• L’opera si rivela un grandissimo successo e rimarrà un trattato di teoria politica dalle tesi indiscutibili.

Questa è la copertina a lei

dedicata dopo l’uscita del

libro.

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• Nel 1958 pubblica “Vita activa. La condizione umana.” che, insieme a “La vita della mente” edita postuma nel 1978, meglio esprime il pensiero filosofico della Arendt.

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• Nel 1963 pubblica il resoconto del processo al gerarca nazista Adolf Eichmann, tenutosi a Gerusalemme e assiste personalmente alle prime udienze. Il libro suscita scalpore, la Arendt non risparmia critiche alla Corte e al popolo ebraico. Nato come reportage giornalistico, l’opera racchiude analisi storiche sul nazismo e un’importante riflessione morale sul male.

“La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme.”

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• Hannah muore il 4 dicembre 1975 a New York.

L’imparzialità del suo pensiero, la profondità delle sue analisi, la forza e il coraggio con cui ha vissuto, ne fanno la donna più illustre del Novecento.

Non dimentichiamoci che era una DONNA.

Non dimentichiamoci di Hannah Arendt.