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ProgettazioneRsa a Milano
TECNICA OSPEDALIERA
luglio 2007
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Oggi gran parte delle strutture
ospedaliere e d’assistenza ha
raggiunto alti livelli d’eccel-
lenza nelle tecnologie appli-
cate alla cura delle malattie
e di conseguenza nell’erogazione di servizi e
prestazioni sanitarie. Tecnologie, impianti, or-
ganizzazione e funzionalità sono tra i termini
più ricorrenti perchè ritenuti, ancora troppo
spesso prioritari rispetto ad altri, come umaniz-
zazione, vivibilità e accoglienza, con il rischio di
perdere di vista la centralità delle persone da
Residenza SaccardoHealing Garden e Horticultural Therapy
La realizzazione di spazi verdi nelle strutture di ricovero e cura nasce sulla base di approfondite ricerche e sperimentazioni estere. Strutture come le Rsa, dove la connotazione residenziale assume notevole rilevanza, divengono luoghi ideali per la riproposizione degli Healing Gardens. La Residenza Saccardo a Milano (Gruppo Segesta) ne è un esempio signifi cativo
Ivan Masciadri
architetto progettista ospedaliero
Sara Pasqui
Istituto d’Ingegneria agraria, Università degli
Studi di Milano
4mila m2 di giardino, con percorsi e comodi punti di sosta, orto, piante offi cinali, frutteto,
arbusti paesaggistici
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ospitare. Ritmo e modalità di vita dei pazienti
devono dunque uscire dalle pure logiche tera-
peutiche (pensiamo all’assunzione dei farmaci,
o all’ora di riabilitazione in palestra) e gli spazi
non devono più essere modulati solo in funzio-
ne del personale medico e infermieristico.
Queste considerazioni risultano ancor più ri-
levanti se si considera che determinati spazi
dovrebbero essere per missione deputati a mi-
gliorare la qualità di vita attraverso l’ottimale
progettazione dei luoghi per gli uomini e gli
altri esseri viventi… (Asla, American society of
landscape architects).
Le Rsa, nelle quali la connotazione residenziale
ha particolari signifi cati scanditi da assistenza,
socialità e cura quotidiana rivolta ad anziani in
prevalenza non più autosuffi cienti, diventano
luoghi preposti alla caratterizzazione degli spa-
zi in termini di qualità percepita e comfort am-
bientale. Questo e le peculiarità dell’utenza, il
cui ricovero protratto nel tempo è in genere
accompagnato da fenomeni patologici parti-
colarmente invalidanti (come l’Alzheimer), so-
no i fattori che causano situazioni più o meno
gravi di stress psico-fi sico.
In questo quadro si colloca l’azione esercitata
dall’ambiente sulla capacità dei pazienti d’af-
frontare la malattia, o più semplicemente per
gli anziani di vivere la propria vecchiaia. Ciò
non riguarda solo l’ambiente interno di ospe-
dali e case di cura o assistenza, ma anche gli
spazi esterni, specialmente nel caso di una lo-
ro effettiva fruibilità. La fruizione del verde,
infatti, accompagnata dalla possibilità di pas-
sare del tempo all’aria aperta (in funzione del
tipo di malattia), favorisce il contatto con la
natura, esperienza fondamentale nel combat-
tere lo stress. Infatti affacciarsi a una fi nestra
e vedere un giardino o passeggiare tra colori,
profumi, rumori e suoni, quando la stagione
lo consente, porta a riscoprire il nostro rap-
porto più arcaico e intenso con la natura. Da
qui emergono risultati inattesi, come la ridu-
zione dello stress e la stabilizzazione della sa-
nità psicofi sica.
Dagli studi fatti è emerso che l’effetto tera-
peutico del verde è riscontrabile nel migliora-
mento delle condizioni di salute del paziente
(healing), misurabile attraverso alcuni indica-
tori che descrivono la condizione fi sica (pres-
sione, presenza d’infezioni, livello di funzio-
ni motorie ecc.), ma anche nel superamento
di alcuni problemi psicologici, come depres-
sione e ansia dati dal senso d’abbandono e
isolamento. In tal senso il verde annesso alle
strutture di cura (healing garden) può essere
annoverato tra le componenti che completa-
no la terapia farmacologia, oltre a giovare a
visitatori e staff sanitario.
Compito del progettista è ritrovare e analizzare
le possibili fonti di stress dei pazienti, come il
forte senso d’isolamento e distacco dal con-
testo familiare, l’incomprensibile linguaggio
medico, il timore delle procedure, la perdita
di controllo sulla propria vita, la mancanza di
privacy, l’impossibilità d’avere informazioni e
sopratutto l’estraneità dell’ambiente che li cir-
conda, cercando al contempo di comprendere
i bisogni e le loro aspettative.
Se quindi la persona è intesa come unità in-
scindibile tra anima e corpo, il giardino, in-
tuitivamente legato a una percezione umana
dell’ambiente (immagine mentale), produce
reazioni positive che si traducono in salute at-
traverso benefi ci fi sici, intellettuali, sociali ed
Planimetria del piano terra
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emotivi. La natura come rimedio allo stress è
un tema affrontato in diverse ricerche: una è
quella condotta dalla professoressa Clare Coo-
per Marcus, massimo esperto del settore.
La ricerca, condotta in un ospedale attraverso
interviste ai pazienti, ha rivelato che il 95% di
questi trova benefi cio nel trascorrere del tem-
po nel giardino. La tabella di pagina 44 riporta
le percentuali degli intervistati in relazione al-
le qualità che ritengono contribuire maggior-
mente al loro benessere. Risulta che oltre 2/3
degli intervistati si sono riferiti a elementi del
mondo vegetale: piante, fi ori, cambiamenti di
stagione ecc.; oltre metà ha menzionato an-
che elementi che stimolano altri sensi (udito,
olfatto, tatto), come il canto degli uccelli o il
rumore dell’acqua di una fontana.
La Residenza Saccardo
La Residenza Saccardo (Gruppo Segesta), at-
tivata nel 2005, è una Rsa di 208 posti letto
edifi cata a nord-est di Milano, seguendo ca-
noni realizzativi in grado di coniugare al me-
glio le prescrizioni normative vigenti con ele-
vati standard qualitativi di comfort ambienta-
le, orientati al benessere psico-fi sico degli gli
ospiti residenti.
Da questo obiettivo è nata l’esigenza di fo-
calizzare le risorse alla progettazione e realiz-
zazione di un’area attrezzata a parco di ben
4mila m2, dove la connotazione del verde
potesse divenire un aspetto terapeutico in-
scindibile dall’ordinaria attività socio-sanita-
ria e d’assistenza agli anziani. La sinergia tra
gli spazi abitativi privati (camere di degenza)
e comuni dell’Rsa con un ambiente esterno
è stato dunque il fi ne che ha condotto alla
realizzazione nella corte interna di un giar-
dino totalmente aperto e fruibile ai degenti,
fi nalizzato principalmente a un approccio te-
rapeutico o più semplicemente di benessere
attraverso il contatto con la natura.
La struttura, che si sviluppa su una superfi -
cie complessiva di circa 12mila m2, è costi-
tuita da 2 corpi di fabbrica indipendenti per
quanto riguarda i piani degenza e collegati
tra loro al piano terra e interrato, cioè per
quelli dedicati ai servizi generali e di suppor-
to. Il blocco A (via Massimiano) da 108 po-
sti letto e il blocco B (via Saccardo) da 100
posti letto. Sotto il profi lo tipologico il progetto richiama
volutamente un’architettura tradizionale, la
cui monumentalità simmetrica in facciata è
evidenziata sia dal corpo centrale curvo in-
colonnato sia dal ragguardevole cornicione
con architrave. Il tutto, pur contraddistinto
dalla regolarità sequenziale delle sue aper-
ture, è piacevolmente dinamico grazie anche
all’uso sapiente degli intonaci esterni.
In sintesi la struttura s’articola con:
piano interrato (3600 m2 circa): servizi
generali, come cucina, lavanderia, camera
•
Particolare delle peonie in fi ore
Scorcio del giardino in prossimità della chiesa
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mortuaria, spogliatoi personale, autorimes-
sa, locali tecnici, depositi ecc.;
piano terra (3mila m2 circa): ingressi con
servizi di portineria/reception, uffi ci ammini-
strativi, ambulatori, palestra di riabilitazione
motoria e vasche per idroterapia, chiesa, sale
polivalenti e bar;
piano primo (2700 m2 circa): corpo A 2
nuclei per 36 posti letto, corpo B 2 nuclei
per 31 posti letto;
piano secondo (2700 m2 circa): corpo A
2 nuclei per 36 posti letto, corpo B 2 nuclei
per 31 posti letto;
piano terzo (2700 m2 circa): corpo A 2
nuclei per 36 posti letto, corpo B 2 nuclei
per 38 posti letto.
Il giardino terapeuticoL’attenzione per la cura delle persone, tesa
a raggiungere il benessere psicofisico, ha
portato a creare un ambiente pensato per
accogliere esigenze e bisogni dell’ospite.
Distribuzione degli spazi, ricerca di visuali
piacevoli, scelta di colori e studio dell’illu-
minazione sono solo alcuni particolari che
ci fanno intuire l’idea di cura di medici e
progettisti. La realizzazione del giardino è
stata condotta sulla base di 3 obiettivi fon-
damentali: l’analisi del sito, l’esigenza del-
•
•
•
•
l’utenza, le potenzialità del sito, le prime 2
biunivoche portano alla terza, cioè la pro-
gettazione. L’aspetto che merita particola-
re attenzione è la ricerca di una continuità
tra interno-esterno. Il giardino è in conti-
nuità fisica e visuale con lo spazio interno
(vi sono molte vetrate lungo i corridoi con
accesso verso il giardino), stimolando così
il desiderio degli ospiti d’accedervi, con-
tribuendo a un uso del giardino su 2 livel-
li: diretto, con attività di tipo attivo (pas-
seggiare, socializzare, pranzare) e passivo
(sostare, meditare, osservare), indiretto,
con osservazione da lontano (dalla stanza
di degenza, dai corridoi, dal bar).
Entrambe le fruizioni portano benefici al-
lo stato emotivo non solo dei pazienti, ma
anche dei visitatori e dello staff. In partico-
lare è importante considerare che lo staff
sanitario e tutti coloro che lavorano all’in-
terno della struttura devono fronteggiare
numerose situazioni legate alla sofferenza,
che causano un forte stress.
Il giardino è dotato di diverse specie arbo-
ree ed erbacee (si veda la tabella di pagina
46), di una fontana e di musica in filodif-
fusione, tutti stimoli che possono avere,
come riportano diversi studi, un’influenza
positiva sullo stato emotivo dei pazienti.
L’accesso all’area verde è reso agevole a
qualsiasi tipo d’utenza grazie a un percor-
so pavimentato (autobloccanti) che colle-
ga le diverse zone: dal bar, che affaccia
direttamente sull’area verde, si giunge al-
la fontana di fronte alla quale è possibile
sostare comodamente seduti su panchine
disposte su diversi lati.
Proseguendo la passeggiata s’arriva a una
zona di maggiore privacy, dove gli ospiti
possono trovare un’atmosfera più raccolta,
indicata per leggere o semplicemente ri-
posare. Continuando il percorso, fiancheg-
giato da piante aromatiche (come la lavan-
da), si giunge alla zona attrezzata con am-
Elementi % intervistati
Alberi e piante
Fiori, colore, vegetazione, contatto con la natura, andamento stagionale69%
Aspetti psicologici o sociali
Pace, fuga dal lavoro, privacy, compagnia, contatto con gli altri 50%
Elementi che coinvolgono olfatto, tatto e udito
Uccelli, vento e aria fresca, acqua, quiete, luce e sole, profumi38%
Qualità visuale
Progetto del paesaggio attraente, visuale, varietà degli elementi26%
Aspetti pratici
Luoghi in cui sedersi, facilità di accesso, permesso di fumare, sentieri17%
Astenuti 8%
Elementi infl uenti sul benessere secondo gli intervistati (Cooper Marcus e Barnes, ‘95)
Percorso immerso nel verde (lavanda)
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pi vasconi disposti a cerchio, pensati per l’ortoterapia (holticultural therapy). Con il termine ortoterapia s’intende la terapia oc-cupazionale attuata mediante giardinag-gio e orticoltura: è una scienza antica ri-salente ai monaci irlandesi del XIV secolo e dal 1975 disciplina di studio nelle uni-versità statunitensi. È riconosciuta in tutto il mondo come una delle terapie riabilitative della medicina alternativa, venendo inserita nei progetti terapeutici di strutture socio-assistenziali. L’ortoterapia propone un percorso riabili-tativo mirato che si differenzia in base al tipo e al grado di disabilità di una persona, ponendo l’attenzione sulle diverse tipolo-gie e caratteristiche vegetali (essenze odo-rose, colori, tessiture, dimensioni e forme vegetali), oltre ai vari assetti, strumenti e attrezzi da giardinaggio adatti a stimola-re l’attività motoria, sensoriale e psichica dei pazienti.Le attività, in generale, sono svolte attra-verso:
programmi terapeutici (approccio me-dico finalizzato alla cura/attenuazione del-la patologia);
programmi attitudinali (approccio ria-bilitativo/occupazionale);
programmi sociali (benessere e quali-tà della vita).
•
•
•
Altri elementi fondamentali del giardino sono il prato a raso senza cordoli di pro-tezione e il frutteto. Nel primo caso, appare gradevole poter camminare sull’erba senza impedimenti, magari a piedi scalzi; nel secondo si ha in-vece il piacere di poter raccogliere e nutrir-si dei frutti che spontaneamente cadono
dagli alberi. Percorrendo il giardino della Residenza Saccardo si ha la sensazione di un’area dove gli ospiti hanno il desiderio di restare. Ciò è dovuto di certo a uno studio volto al-la ricerca del loro benessere, ma anche alla presenza di alcune importanti caratteristi-che che rendono il giardino fruibile.
La vasca per l’ortoterapia, accessabile a disabili su sedia a rotelle
Il frutteto
Il lato prospiciente la strada risulta
completamente schermato dal verde
(Photinia, Prunus Pissardii ecc.)
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Linee guida seguiteLe linee guida che hanno condotto al progetto
di healing garden si possono sintetizzare in:
comfort e sicurezza: è stato necessario ren-
dere lo spazio confortevole e sicuro, per esem-
pio creando posti comodi per sedersi e realiz-
zando spazi lontano da zone molto frequen-
tate (aree di passaggio), spazi vicino ai punti
d’accesso alla struttura (ciò aumenta il senso
di sicurezza), spazi ben visibili dallo staff me-
dico e spazi ben illuminati.
fl essibilità: è stato essenziale creare spazi capa-
ci d’adattarsi ai possibili mutamenti delle esigen-
ze degli utenti. Vi sono quindi spazi per il riposo e
le attività singole o di gruppo (ortoterapia, lettu-
ra, ecc.) in grado d’alternarsi di volta in volta.
presenza di segnaletica: la mancanza di se-
gnaletica in punti strategici della struttura de-
termina un totale inutilizzo del giardino, gli
utenti non sanno della sua esistenza, mentre
la presenza comunica la possibilità d’acceder-
vi liberamente (sense of welcome). Il progetto
complessivo della struttura è stato modulato
sulla fruizione del giardino, sia creando percor-
si intuitivi sia con comunicazioni chiare capaci
d’indirizzare gli ospiti.
eterogeneità degli spazi: localizzazione, dif-
ferenti tipi di ubicazione (vicino alla caffette-
ria, all’entrata principale, alla sala pranzo ecc.);
tipologia: cortile interno; uso, per passeggia-
re, sedersi in relax, socializzare, ammirare il
panorama.
accessibilità: per essere utilizzato lo spazio
esterno è stato reso di facile accesso:
porta d’accesso ben visibile e facile da rag-
giungere da corridoi e ascensore;
porta con facile apertura e accessori ergo-
nomici per disabili e anziani;
pavimentazione idonea per il movimento
degli ospiti su sedia a rotelle;
percorsi suffi cientemente ampi per il pas-
saggio simultaneo di 2 sedie a rotelle (mini-
mo 1800 mm).
atmosfera familiare: ottenuta con semplici
accorgimenti, come la realizzazione di piccoli
spazi d’aggregazione simili a una piazzetta o la
creazione di angoli immersi nel verde.
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elementi importanti:
scelta di piante in età matura, abbastanza
alte da creare ombra sotto cui ripararsi;
realizzazione di una fontana come elemen-
to terapeutico di grande rilevanza; è stato im-
portante modulare il rumore dell’acqua fi no a
•
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•
essere un suono piacevole, perché non fosse
fonte di disturbo alla comunicazione tra perso-
ne; scelta delle sedute: importante la presenza
di differenti tipologie (movibili, panchine, sedie
con tavolini ecc.).
■
Nome Dimensione/Portamento Periodo fi oritura/Fiori
OrtensiaHydrangea macrophyllaHydrangea quercifolia
arbusto con portamento cespuglioso, chioma globosa ed espansaaltezza max 1-2 m
Fioritura estiva (giugno/luglio)
PierisPieris japonica
arbusto, sempreverdetende a formare cespugli irregolarialtezza max 3-4 m
Fioritura in marzo e maggio, fi ori bianchi
BossoBuxus sempervirens
arbustochioma conica o globosa, densa e compattaaltezza max 2-6 m
Fioritura in aprile e maggio
FotiniaPhotinia serrulata Lidley
arbusto o piccolo alberello
altezza max 4-5 mFioritura primaverile, fi ori bianchi
Rosa selvaticaRosa canina
arbustoaltezza max 2 m
Fioritura in giugno, fi ori con petali bianchi o rosati
AzaleaRhododendron obtusum
arbusto/cespugliochioma densa, compatta.Altezza max 2-3 m
Fioritura ad aprile-maggio, fi ori di colori e sfumature molto diverse
Lavanda Lavandula
cespuglioaltezza max 0,45-1,20 m
Fioritura estiva, fi ori in spighe color violaceo
Peonia Paeonia
arbusto/cespuglioaltezza max 0,50-1 m
Fioritura primaverile
PittosporoPittosporum tobira
arbustoaspetto tondeggiantealtezza max 3-4 m
Fioritura primavera o inizio estate, colore fi ore da bianco a giallo chiaro, profumo intenso
AgrifoglioIlex aquifolium
arbusto altezza max 10 m
Fioritura aprile- maggio, fi ori con petali bianchi contornati di rosso
Magnolia di SoulangeMagnolia x soulangeana
arbustochioma globosa, espansa e irregolare
Fioritura marzo/aprile, fi ore con diverse sfumature
FrassinoFraxinus excelsior
alberoaltezza max 20 m
Fioritura aprile
LeccioQuercus ilex
alberoaltezza max 10-20 m
Fiori di colore verde/giallastro
Albero di GiudaCercis siliquastrum
albero di piccole dimensionialtezza max 8-10 m
Fioritura in marzo/aprile, fi ori distribuiti sui rami sui tronchi e sulle branche, colore rosa-violaceo
FarniaQuercus robur
alberochioma ampia, espansaaltezza max 30-40 m
Fioritura fi ne aprile-maggio, fi ori color verde/giallastro
CiliegioPrunus Avium
albero da fruttocima conica, globosa ed espansaaltezza max 8 m
Fioritura aprile/maggio, fi ori color bianco, frutto rosso/violaceo.
Melo domesticoMalus domestico Borkh
albero da fruttochioma globosa altezza max 4 m
Fioritura aprile/maggio, fi ori color bianco-rosato
Residenza Saccardo: specie arboree e arbustive principali impiegate per la composizione del giardino