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Abramo Mosè Il Re Davide Ho esultato nel vedere questo giorno Io ho ricevuto la legge Egli ha donato la nuova Egli è il vero Re promesso alla mia casata AVVENTO 2018 10 m Mi piace Rispondi 14 m Mi piace Rispondi 20 m Mi piace Rispondi P R PROPOSITO CHIAVE STORIA vvento Store ASSUNSUEI

Ho esultato nel vedere questo giorno...L’altra tendenza e l’eccesso delle responsabilità, presi ... L’amore di Dio, la sua Luce non si trattiene e come Giovanni Battista la

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Page 1: Ho esultato nel vedere questo giorno...L’altra tendenza e l’eccesso delle responsabilità, presi ... L’amore di Dio, la sua Luce non si trattiene e come Giovanni Battista la

Abramo

Mosè

Il Re Davide

Ho esultato nel vedere questo

giorno

Io ho ricevuto la legge Egli ha

donato la nuova

Egli è il vero Re promesso alla

mia casata

AVVENTO 2018

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P

R

PROPOSITO

CHIAVE

STORIA

vvento Store

ASSUNSUEI

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AVVENTO 2018

Carissimi amici anche quest’anno ci ritroviamo a preparare il tempo di Avvento, per non dimenticare la lezione di Betlemme e far sì che il Signore continui a nascere nei nostri cuori. Il nostro tempo ha nella velocità e nella comunicazione due realtà determinanti che ci interpellano per una maggiore efficacia nella missione e nella testimonianza. Il mondo mediale non è più uno strumento da fruire per semplici scambi di informazione, ma un vero e proprio luogo di relazione, dove oggi e facile trovare i nostri ragazzi. Non si può più chiudere gli occhi o costruire barriere facili a demonizzare, vogliamo o non vogliamo ormai il Web 2.0 fa parte dell’esistenza. Da qui scatta l’esigenza di entrare in questi nuovi spazi per poter presentare la nostra proposta di fede senza nessuna presunzione o superbia, ma con il dolce slancio dello Spirito Santo che ci sostiene e ci da la forza per essere presenza bella e attrattiva. Serve però un impegno costante e sapiente visto la velocità creativa che lo stesso mondo mediatico ci chiede per non cadere nel baratro dell’inappetibile. La nuova frontiera offre alla Chiesa un’occasione inedita che non va persa: non solo dal punto di vista pastorale, non solo nella prospettiva dell’annuncio, ma proprio nella dimensione del fare comunità. In questo esserci si combinano due strade fondamentali: l’annuncio e la vigilanza. Occorre aiutare i ragazzi a non perdere la dimensione esistenziale con la realtà, perché il rischio di cadere in solitudini è sempre dietro l’angolo. Tante opportunità ma anche molte responsabilità per costruire una comunicazione ben fatta, scevra da falsità che spesso alimentano odio e prese di posizioni lontane dalla verità.

Questo piccolo sussidio cerca nella sua semplicità di far capire quanto oggi la comunicazione possa fare del bene ma anche del male. Siamo chiamati a responsabilizzare i nostri ragazzi con una maggiore informazione e un valido sostegno che li guidi a fare le scelte giuste.

Don Andrea

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Come fare Il cartellone

Preparatevi

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Buona notizia

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Creare il cartellone con due piani: la buona

notizia e la Fake news.

Gesù è già venuto nel tempo……

Portare l’immagine chiave con la frase domenicale

E i tre commenti

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AVVENTO PRIM

A

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Invece di essere impazienti e lamentarvi perché

l’attesa del Signore è lunga, impiegate bene

questo tempo per prepararvi ad incontrarlo!

Crescete nella capacità di amare.

Gesù è già venuto nel tempo, è sempre con noi,

in ogni istante, ma tutti aspettiamo il giorno in cui

lo vedremo in volto, potremo abbracciarlo forte e

stare con Lui in un modo più bello!

Vigilando e pregando in ogni momento, il

cristiano fa diventare tutta la sua vita un

continuo avvento.

Gesù

San Paolo

San Luca

Quanti salariati di mio padre hanno pane in

abbondanza e io qui muoio di fame! Adesso

mi alzo e torno a casa da mio Padre.

Ho pensato di vivere senza Dio e il

prossimo. Ora soffro perché non ho

preparato bene il giorno più importante

della mia vita.

Sapevamo dalle scritture che sarebbe

tornato Dio, ma abbiamo preferito

rimanere fermi.

Il figliol prodigo

Il ricco epulone

I sacerdoti del tempio

COMMENTA

Domenica

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P

r

store

Accogliendo Gesù accogliamo Betlemme, cioè prepariamo le nostre vite alla nuova umanità, quell’umanità chiamata ad incontrare Dio. Betlemme allora diventa per noi il monito per stare attenti, di VIGILARE, perché già si vede la sconfitta di chi si allontanato da essa.

Ma come dobbiamo vigilare? Custodendo noi stessi, evitando due errori: le ubriachezze e le esagerazioni. Le ubriachezze non dobbiamo pensare al vino ma in un certo senso e quando vorremmo uscire fuori dalla realtà, quando abbiamo troppe responsabilità. Allora evitiamo di essere presenti, e questo non è un buon atteggiamento da vero discepolo. L’altra tendenza e l’eccesso delle responsabilità, presi dall’immediato e dagli affanni. Soffocati dalle cose prima che accadano. E allora qual è il modo giusto di vigilare? C’è lo dice il Signore: E riconoscere che siamo nelle sue mani e che a guidare la storia ci pensa sempre Lui. Occuparsi si, preoccuparsi no.

I giorni perduti Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernest Kazirra, rincasando, avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria del muro di cinta, e caricava la cassa su di un camion. Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito. Allora lo inseguì in auto. Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e, fatti pochi passi, la scaraventò nel baratro, che era ingombro di migliaia e migliaia di altre casse uguali. Kazirra si avvicinò all'uomo e gli chiese: "Ti ho visto portare fuori quella cassa dal mio parco. Cosa c'era dentro? E cosa sono tutte queste casse?". Quello lo guardò e sorrise: "Ne ho ancora tante sul camion, da buttare. Non sai? sono i tuoi giorni perduti. Li aspettavi vero? Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, infatti, ancora gonfi. E adesso...". Kazirra guardò. Formavano un gruppo immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno. C'era dentro una strada d'autunno, e in fondo Graziella, la sua fidanzata che se ne andava per sempre. E lui neppure la chiamava. Ne aprì un secondo. C'era una camera d'ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari. Si sentì prendere da una certa cosa qui, alla bocca dello stomaco. Boccheggiò. Lo scaricatore stava diritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere. "Signore - gridò Kazirra - mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi due giorni. La supplico. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole". Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per dire che era troppo tardi. Poi svanì nell'aria. E l'ombra della notte scendeva.

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AVVENTO SECONDA

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Quello che ho scritto è frutto di una ricerca

solida… il Vangelo è verità che si realizza nella

storia anche quando gli uomini cercano di

frenarlo.

Le parole di Giovanni sono le stesse mie

parole…ognuno di noi deve essere voce che grida

nel deserto dell’indifferenza, luce nell’oscurità,

affinché chi ascolta può trovare Dio.

Raddrizzare, riempire, abbassare sono tutti verbi

che fanno parte del cuore dell’uomo…Amare Dio

significa consentire a tutti di beneficiare di questo

dono d’amore.

San Luca

Isaia

S.Giovanni Battista

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COMMENTA

Ho cercato di calunniare Gesù…sono

stato uno ostacolo alla verità…

Mi sono lavato le mani …io la verità lo

rifiutata…

Ho pensato di essere forte…ma la storia

ha dimostrato che i vinti alla fine hanno

cambiato il mondo…

Caifa

Erode

Pilato

Domenica

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La distanza tra noi e Dio e sempre la nostra interiorità. Quando noi purifichiamo il nostro cuore, la nostra mente, e quindi sposiamo le sue scelte, diventeremo un cuor solo e un’anima sola, pronti per preparare la strada a chi ancora è lontano da Dio. Il Signore ci chiede di preparare la via

P L’amore di Dio, la sua Luce non si trattiene e come Giovanni Battista la si tira fuori, la si dona perché troppo bella per restare dentro di noi. E forse se ancora non riusciamo a farlo e perché siamo noi che abbiamo bisogno di cambiare il nostro cuore. Chi sperimenta questa Parola allora sente come Giovanni di essere precursore per ogni fratello, non si incontra Dio se non si cambia il cuore.

r In un deserto aspro e roccioso vivevano due eremiti. Avevano trovato due grotte che si spalancavano vicine, una di fronte all'altra. Dopo anni di preghiere e feroci mortificazioni, uno dei due eremiti era convinto di essere arrivato alla perfezione. L'altro era un uomo altrettanto pio, ma anche buono e indulgente. Si fermava a conversare con i rari pellegrini, confortava e ospitava coloro che si erano persi, e coloro che fuggivano; tutto tempo sottratto alla meditazione e alla preghiera, pensava il primo eremita, che disapprovava le frequenti, anche se minuscole, mancanze dell'altro. Per fargli capire in modo visibile quanto fosse ancora lontano dalla santità, decise di posare una pietra all'imboccatura della propria grotta, ogni volta che l'altro commetteva una colpa. Dopo qualche mese davanti alla grotta c'era un muro di pietre grigie e soffocante. E lui era murato dentro.

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AVVENTO TERZA

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COMMENTA

Sapere di avere Dio vicino riempie il cuore

di gioia…possiamo anche trovarci in

difficoltà… ma siamo certi del suo aiuto.

Non c’è gioia più grande che preparare i

cuori ad accogliere Dio…come? Tre cose

importanti: umiltà, giustizia, condivisione.

S.Giovanni Battista

San Paolo

Facciamo bene, ogni giorno, il nostro

dovere e gusteremo la gioia serena della

soddisfazione…la gioia è impegnativa.

San Benedetto

Signore ti ringrazio che non sono come

questo…verso di lui non ho nessun

interesse…mi faccio i fatti miei…

Signore io ti amo veramente non quella

poveraccia di una vedova che non si

vergogna a mettere due spiccioli…

Signore io ti amo per questo non mi fermo

a soccorrere quel moribondo…rischierei

di rendermi impuro…

Fariseo

Scriba

Levita

Domenica

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Il Battista ci dice che la salvezza non è lontano da noi: essa sta nelle cose che facciamo ogni giorno è la capacità di condividere e di camminare secondo giustizia. Quando il discepolo è capace di vivere in piena condivisione e giustizia, la sua attesa è vera, autentica, tanto da diventare via per il Signore.

P Se daremo ascolto ai suggerimenti di Giovanni Battista aiuteremo la promessa di Dio a compiersi in fretta, a realizzarsi subito, perché cominceremo a gustare la gioia serena di chi sa condividere, fa bene il suo dovere e non approfitta della sua posizione. La conversione non è fuggire da se stessi, ma esprimere il meglio di noi in ogni istante della vita: non importa il ruolo che abbiamo, quello che è importante è sapere che Dio ci salva là dove siamo e operiamo. È questo che ci da quella gioia profonda e ci spinge a una testimonianza convincente.

r

IL SEGRETO DELLA FELICITÀ Un giovane domandò al più saggio di tutti gli uomini il segreto della

felicità. Il saggio suggerì al giovane di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore. «Solo ti chiedo un favore» concluse il saggio, consegnandogli un cucchiaino su cui versò due gocce d’olio. «Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l’olio». Dopo due ore il giovane tornò e il saggio gli chiese: «Hai visto gli arazzi della mia sala da pranzo? Hai visto i magnifici giardini? Hai notato le belle pergamene?». Il giovane, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d’olio. «Torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo» disse il saggio. Il giovane prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare, ma questa volta osservò tutte le opere d’arte. Notò i giardini, le montagne, i fiori. Tornò dal saggio e riferì particolareggiatamente tutto quello che aveva visto. «Ma dove sono le due gocce d’olio che ti ho affidato?» domandò il saggio. Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate. «Ebbene, questo è l’unico consiglio che ho da darti» concluse il saggio. «Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza mai dimenticare le due gocce d’olio nel cucchiaino». «Infine, fratelli, prendete in considerazione tutto quel che è vero, buono, giusto, puro, degno di essere amato e onorato; quel che viene dalla virtù ed è degno di lode» (San Paolo ai Filippesi 4,8). Senza mai dimenticare l’essenziale!

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AVVENTO QUARTA

COMMENTA

Domenica

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Quando lo Spirito ti avvolge senti dentro il

bisogno di metterti in cammino senza

aspettare…la grazia non comporta lentezze.

Lo Spirito mi ha suggerito il grande disegno

di Dio…in Maria Dio ha trovato una casa

sicura…Lei è beata perché ha creduto…

Maria

Elisabetta

Il Re Davide

Il mio popolo ha avuto l’arca del

Signore…ma l’intera umanità ha Maria

presenza salvifica di Dio…

Io non ho creduto …ho voluto rimandare

la mia ricerca…ho avuto paura di

affidarmi totalmente a Dio…

S. Tommaso

Ho preferito andare di notte dal

maestro…avevo molta paura del parere

degli altri…sono stato lento a capire…

Nicodemo

Non ho avuto il coraggio di seguire fino in

fondo il Signore…

Il giovane ricco

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Sul modello di Maria, lasciamoci fare da Dio. Diamo possibilità attraverso la nostra umiltà, che è obbedienza alla Parola Dio, di trasformarci e renderci veri testimoni dallo Spirito Santo. È questa l’umiltà vista in Maria. È questa l’umiltà che il Signore vuole vedere in noi. In questo Natale ormai alle porte facciamoci un grande regalo: un cuore che sappia umilmente amare.

Maria è beata perché ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto. Maria è beata per la sua fede. È vero che per grazia siamo chiamati, ma per fede siamo beati. Anche questa verità oggi sta scomparendo dalla fede del cristiano, il quale pensa che vocazione e beatitudine siano la stessa cosa. Invece no, non si è beati perché cristiani o salvati perché cristiani. Si è beati se si inizia a credere nella Parola che il Signore ci ha consegnato e con la forza dello Spirito la si annuncia a tutti.

P

LA GUIDA Una carovana di mercanti abituati da molto tempo a percorrere insieme le lunghe piste d’oriente si preparava ad attraversare un grande e pericoloso deserto. Il percorso

richiedeva una buona conoscenza dei luoghi e delle piste, degli ergs e delle oasi, ma anche delle abitudini degli indigeni. Così si assicurarono i servizi di una guida locale famosa per la sua esperienza. Dopo dieci giorni di rapido cammino, la colonna si arrestò contro una barriera di uomini armati, fermi attorno alla statua di una delle loro orribili divinità dall’aspetto crudele, che incombeva sulla pista. «Non potete proseguire» gridò il capo degli uomini armati «se non sacrificate un uomo al nostro dio! È la regola di ogni nuova luna. Se non lo farete morrete tutti qui immediatamente!». I mercanti si radunarono e cominciarono a parlottare tra loro. La scelta era drammatica e l’accordo molto difficile. «Noi ci conosciamo tutti da molto tempo. Siamo parenti tra di noi. Non possiamo sacrificare uno di noi per placare questo dio!». I loro sguardi si concentrarono tutti sulla guida... Dopo avere immolato il pover’uomo, secondo il rito, ai piedi della statua, la carovana riprese il cammino. Ma nessuno conosceva la via e ben presto si persero nel deserto. Morirono uno dopo l’altro di sete e di sfinimento. È il mistero degli uomini. Il «popolo che camminava nelle tenebre» ha visto una grande luce e si è dato subito molto da fare per spegnerla!

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Buon

Natale

2018