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" i 500 " Concorsi sospetti? I docenti saranno chiamati direttamente dai commissari decisi dal premier. Come fece il Duce "Basta baroni": i superprof adesso li nomina Lui Troppi baroni nelle uni- versità italiane? Trop- piprofessori scelti non per merito? Troppe cattedre create su misura? Af- fidate a figli, parenti, amanti? t prontala soluzione contro le parentopoli, i nepotismi, le baronie e finanche la fuga dei cervelli: nonostante la rivolta crescente del mondo univer- sitario, il presidente del Con- siglio Matteo Renzi sta perva- rare le "Cattedre Natta", così chiamate in onore del premio Nobel per la chimica Giulio Natta. Cinquecento docenti universitari saranno messi in cattedra per chiamata diretta, senza concorso. Chi sceglierà i magnifici Cinquecento? Stando a quanto circolato ne- gli ambienti accademici in subbuglio e poi filtrato da Pa- lazzo Chigi, il decreto gover- nativo (Dpcm) che istituirà le Natta prevede che sia il pre- mier in persona a nominare direttamente i 25 presidenti delle commissioni (saranno docenti stranieri), che acasca- ta valuteranno i 500 aspiranti superprof. Se così sarà, l'uni- versità sarà occupata da uno squadrone di docenti di nomi- na governativa. Basta gufi e professoroni, arrivano i prof renziani. PerFrancescaPugli- si, responsabile Scuola del Pd e componente dellasegreteria Renzi, "il decreto Natta saràu- na sperimentazione per la se- lezione dei docenti universi- tari. Potrebbe rivelarsi un pro- cedimento da estendere poi a tutti i docenti universitari, non solo alle supercattedre". INSOMMA : poiché i concorsi non salvano l'università italia- na dalle baronie e dalle paren- topoli, si passa direttamente alle nomine governative. È il sito specializzatoRoars.it (Re- turn on academic research) a ricordare però che in passato le chiamate dirette hanno creato proprio i problemi che secondo il governo dovrebbe- ro risolvere: arrivo in cattedra di figli di politici e di baroni, ol- tre a chiamate di presunti pre- stigiosi docenti da università straniere, dove però studiava- no e non insegnavano. Il pro- fessor Mauro Moretti, docen- te di Storia contemporanea a Siena, su Roars ricorda che se Renzi deciderà di riservare a sé le nomine dei presidenti di commissione, seguirà le orme di un suo predecessore al ver- tice del governo: Benito Mus- solini. Era il 1935 quando firmò un regio decreto che dava al governo (nella simbolica figu- ra del ministro dell'Istruzio- ne) il potere di nominare le commissioni che dovevano scegliere i docenti, riservan- dosi in più la facoltà di annul- lare il concorso, se le commis- sioni nominate avessero pro- dotto risultati sgraditi al regi- me. Poi, nell'aprile del 1945, fi- nito il fascismo, in Italia si è tornati alla composizione e- lettiva delle commissioni uni- versitarie. Ora la riforma Gel- mini ha introdotto criteri rite- nuti più oggettivi per la valu- tazione dei professori da met- tere in cattedra. Denunce di baronie e parentopoli non sembrano diminuite. La solu- zione sarà la nomina governa- tiva? "Oggi siamo a un sorteg- gio condizionato", sostiene il professor Moretti, "che è un rimedio della disperazione, ma che appare comunque pre- feribile alle commissioni go- vernative". Del resto, "mi par- rebbe difficile immaginare il capo dell'esecutivo di un gran- de Paese occidentale intento a designare presidenti di com- missioni di concorso". A quan- to pare in Italia andrà così. DA GIORNI , dal mondo acca- demico (ma anche dalla Cgil) si moltiplicano gli appelli al governo per un passo indietro: l'intero sistema verrà di fatto commissariato dall'esecutivo. La chiamata straordinaria è fi- nalizzata al reclutamento di "studiosi di elevato e ricono- sciuto merito scientifico" con stipendio maggiorato del 30% rispetto ai colleghi (vengono stanziati 38 milioni nel 2016 e 75 dal 2017). La norma è stata inserita nell'ultima legge di stabilità: è aperta a tutti i ricer- catori (stranieri compresi) e anche agli aspiranti prof già nelle università, che dovranno però cambiare sede, una pro- cedura alternativa all'Abilita- zione scientificanazionale (A- sn). Il Dpcm doveva essere va- rato entro marzo scorso. Pa- lazzo Chigi ha fatto sapere al Corriere della Sera che è stato trasmesso al Consiglio di Sta- to, dove però non risulta arri- vato. Il quadro è comunque desolante. Le commissioni sa- ranno formate da soli altri due commissari, scelti (magari dai presidenti) tra elenchi propo- sti dagli atenei: significa che il presidente - nominato dal premier - avrà un peso deter- minante. Un potere che nell'Asn è stato limitato con commissioni composte da 5 membri. Una priva versione del testo prevedeva che anche la nomina degli altri due avve- nisse in seno a Palazzo Chigi. LA NORMA modifica la legge 230 del 2005 (governo Berlu- sconi) per le chiamate dirette creando una corsia a parte per le "cattedre Natta": la scelta dei superprof dovrà passare al vaglio del solo ministro dell'I- struzione, come avviene ora perle chiamate dirette deivin- citori dei prestigiosi bandi mi- lionari dell'European research council, mentre qui basterà il generico criterio di "studiosi di elevato e riconosciuto me- rito scientifico". I maligni già puntano l'occhio sui settori di "diritto costituzionale" o "di- ritto del lavoro". Il premier entra insomma a gambatesanel sistemauniver- sitario, e per di più con pochi spiccioli. A causa dei tagli, dal 2008 l'università italiana ha perso il 20% dei finanziamenti (-1 miliardo) e oltre 12 mila tra docenti e ricercatori (-20%). Peggio ancora è andata alla ri- cerca di base. © RIPRODUZIONE RISERVATA

i 500 Basta baroni: i superprof adesso li nomina Lui · 2016-10-12 · Basta gufi e professoroni, arrivano i prof renziani. PerFrancescaPugli- ... sti - che si sono distinti nei centri

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Page 1: i 500 Basta baroni: i superprof adesso li nomina Lui · 2016-10-12 · Basta gufi e professoroni, arrivano i prof renziani. PerFrancescaPugli- ... sti - che si sono distinti nei centri

" i 500" Concorsi sospetti? I docenti saranno chiamatidirettamente dai commissari decisi dal premier. Come fece il Duce

"Basta baroni": i superprofadesso li nomina LuiTroppi baroni nelle uni-

versità italiane? Trop-piprofessori scelti nonper merito? Troppe

cattedre create su misura? Af-fidate a figli, parenti, amanti?t prontala soluzione contro leparentopoli, i nepotismi, lebaronie e finanche la fuga deicervelli: nonostante la rivoltacrescente del mondo univer-sitario, il presidente del Con-siglio Matteo Renzi sta perva-rare le "Cattedre Natta", cosìchiamate in onore del premioNobel per la chimica GiulioNatta. Cinquecento docentiuniversitari saranno messi incattedra per chiamata diretta,senza concorso. Chi sceglierài magnifici Cinquecento?Stando a quanto circolato ne-gli ambienti accademici insubbuglio e poi filtrato da Pa-lazzo Chigi, il decreto gover-nativo (Dpcm) che istituirà leNatta prevede che sia il pre-mier in persona a nominaredirettamente i 25 presidentidelle commissioni (sarannodocenti stranieri), che acasca-ta valuteranno i 500 aspirantisuperprof. Se così sarà, l'uni-versità sarà occupata da unosquadrone di docenti di nomi-na governativa. Basta gufi eprofessoroni, arrivano i profrenziani. PerFrancescaPugli-si, responsabile Scuola del Pde componente dellasegreteriaRenzi, "il decreto Natta saràu-na sperimentazione per la se-lezione dei docenti universi-tari. Potrebbe rivelarsi un pro-cedimento da estendere poi atutti i docenti universitari,non solo alle supercattedre".

INSOMMA : poiché i concorsinon salvano l'università italia-na dalle baronie e dalle paren-topoli, si passa direttamentealle nomine governative. È ilsito specializzatoRoars.it (Re-turn on academic research) aricordare però che in passatole chiamate dirette hannocreato proprio i problemi chesecondo il governo dovrebbe-ro risolvere: arrivo in cattedradi figli di politici e di baroni, ol-tre a chiamate di presunti pre-stigiosi docenti da universitàstraniere, dove però studiava-no e non insegnavano. Il pro-fessor Mauro Moretti, docen-te di Storia contemporanea aSiena, su Roars ricorda che seRenzi deciderà di riservare asé le nomine dei presidenti dicommissione, seguirà le ormedi un suo predecessore al ver-tice del governo: Benito Mus-solini. Era il 1935 quando firmòun regio decreto che dava algoverno (nella simbolica figu-ra del ministro dell'Istruzio-ne) il potere di nominare lecommissioni che dovevanoscegliere i docenti, riservan-dosi in più la facoltà di annul-lare il concorso, se le commis-sioni nominate avessero pro-dotto risultati sgraditi al regi-me. Poi, nell'aprile del 1945, fi-nito il fascismo, in Italia si ètornati alla composizione e-lettiva delle commissioni uni-versitarie. Ora la riforma Gel-mini ha introdotto criteri rite-nuti più oggettivi per la valu-tazione dei professori da met-tere in cattedra. Denunce dibaronie e parentopoli nonsembrano diminuite. La solu-zione sarà la nomina governa-tiva? "Oggi siamo a un sorteg-gio condizionato", sostiene ilprofessor Moretti, "che è unrimedio della disperazione,ma che appare comunque pre-

feribile alle commissioni go-vernative". Del resto, "mi par-rebbe difficile immaginare ilcapo dell'esecutivo di un gran-de Paese occidentale intento adesignare presidenti di com-missioni di concorso". A quan-to pare in Italia andrà così.

DA GIORNI, dal mondo acca-demico (ma anche dalla Cgil)si moltiplicano gli appelli algoverno per un passo indietro:l'intero sistema verrà di fattocommissariato dall'esecutivo.La chiamata straordinaria è fi-nalizzata al reclutamento di"studiosi di elevato e ricono-sciuto merito scientifico" constipendio maggiorato del 30%rispetto ai colleghi (vengonostanziati 38 milioni nel 2016 e75 dal 2017). La norma è statainserita nell'ultima legge distabilità: è aperta a tutti i ricer-catori (stranieri compresi) eanche agli aspiranti prof giànelle università, che dovrannoperò cambiare sede, una pro-cedura alternativa all'Abilita-zione scientificanazionale (A-sn). Il Dpcm doveva essere va-rato entro marzo scorso. Pa-lazzo Chigi ha fatto sapere alCorriere della Sera che è statotrasmesso al Consiglio di Sta-to, dove però non risulta arri-vato. Il quadro è comunquedesolante. Le commissioni sa-ranno formate da soli altri duecommissari, scelti (magari dai

presidenti) tra elenchi propo-sti dagli atenei: significa che ilpresidente - nominato dalpremier - avrà un peso deter-minante. Un potere chenell'Asn è stato limitato concommissioni composte da 5membri. Una priva versionedel testo prevedeva che anchela nomina degli altri due avve-nisse in seno a Palazzo Chigi.

LA NORMA modifica la legge230 del 2005 (governo Berlu-sconi) per le chiamate direttecreando una corsia a parte perle "cattedre Natta": la sceltadei superprof dovrà passare alvaglio del solo ministro dell'I-struzione, come avviene oraperle chiamate dirette deivin-citori dei prestigiosi bandi mi-lionari dell'European researchcouncil, mentre qui basterà ilgenerico criterio di "studiosidi elevato e riconosciuto me-rito scientifico". I maligni giàpuntano l'occhio sui settori di"diritto costituzionale" o "di-ritto del lavoro".

Il premier entra insomma agambatesanel sistemauniver-sitario, e per di più con pochispiccioli. A causa dei tagli, dal2008 l'università italiana haperso il 20% dei finanziamenti(-1 miliardo) e oltre 12 mila tradocenti e ricercatori (-20%).Peggio ancora è andata alla ri-cerca di base.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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n INSERITANELLALEGGE DI

La maggiorazione di stipendio STABILITÀ,dei professori "chiamati" la chiamatarispetto ai colleghi "normali" straordinaria

è finalizzataal recluta-mentodi "studiosi

Lo stanziamento previsto per di elevato ele retribuzioni del "superprof" riconosciutoper l'anno 2016 merito

scientifico"con unostipendiomaggiorato

Lo stanziamento invece che è rispetto aiprevisto "a regime" a partire colleghi.dal 2017 Oltre

che a tuttii ricercatori,

w le candidatu-re sono

Il taglio del finanziamento aperte anchesubìto dall'università agli aspiranti(1 miliardo) dal 2008 prof già in

servizio

-,1'e 1 y1Mussolinifirma il decre-to che davaal governoil potere dinominare lecommissioniche doveva-no sceglierei docentiLa Presse

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CERVELLI TREVIGIANI ALL'ESTERO»

Il chimico e la biologaeccellenze negli UsaLuca Argenti in Florida si occupa di laser, Francesca Lovat studia leucemiealla Columbus: sono in corsa pler un riconoscimento a Washington

di Silvia Quaranta1 TREVISO

Ci saranno anche due trevigia-ni la prossima settimana aWashington, in concorso peruno dei riconoscimenti piùprestigiosi al mondo. L'eventosi svolgerà il 17 e 18 ottobre,all'Ambasciata Italiana: la fon-dazione Issnaf (Italian Scienti-sts and Scholars of North Ame-rica Foundation) premierà icinque giovani scienziati ita-liani - scelti fra quindici finali-sti - che si sono distinti neicentri di ricerca e nelle univer-sità degli Stati Uniti e del Ca-nada lavorando su leucemie,bioscienze e scienze cogniti-ve, ingegneria, matematica efisica, scienze ambientali,astrofisica e chimica.

I due trevigiani selezionatisono Francesca Lovat e LucaArgenti. Due giovani dallamentre brillante, che hannoscelto-l' estero per la carriera eche, come molti altri, al mo-mento non pensano a torna-re.

Francesca, classe 1979,combatte la leucemia studian-do il micro-Rna dei topi: il suopercorso di studi si snoda fral'Università di Padova, dove siè laureata e ha ottenuto il dot-torato di ricerca, e il Cro (Cen-tro Oncologico di Riferimen-

to) di Aviano, dove di fatto halavorato per il suo dottorato.Nel 2008 il salto negli Usa: pri-ma alla Thomas Jefferson Uni-versity a Philadelphia, poi, dal2009, a Columbus, dove lavo--ra sotto la direzione di un altroitaliano, il professor Carlo Ma-ria Croce. Attualmente è rese-arch scientist a Columbus,presso la Ohio State Universi-ty, dove studiai microRna.

Recentemente ha generatoun modello che è riuscita amodificare: l'alterazione gene-tica ha quindi causato una for-ma di leucemia linfatica croni-ca. Francesca Lovat è ormainegli.Usa da otto anni: «Quaho trovato delle tecnologie de-cisamente superiori a quelleche avevo a disposizione inItalia»,spiega, «e anche il fattodi lavorare con altri italiani miha permesso di ambientarmicon maggior facilità. Ho gran-de indipendenza nel mio lavo-ro, posso muovermi in base airisultati che ottengo e stabilirela strategia per affrontare: ognisituazione».

Luca Argenti, - nato a Ca-stelfranco nel 1976 - già quan-do era adolescente era statoselezionato due volte per farparte del team italiano per leOlimpiadi di Chimica, vincen-do così un argento (Oslo 1994)e un oro (a Pechino l'anno suc-

cessivo). Poi si è laureato inChimica all'Università di Pisa,dopo essere entrato alla Scuo-la Normale Superiore, istitu-zione dove ha ottenuto ancheil dottorato di ricerca. Dopoun passaggio all'Università diStoccolma e a quella di Ma-drid, (dove ha trascorso più di5 anni), nel 2016 è diventatoprofessore a Orlando, presso

l'Università della Florida Cen-trale.

Ma non rinnega nulla dellaformazione avuta in Italia:«Ho studiato e sono stato se-guito da persone con sofistica-zione intellettuale e prepara-zione tecnica superiori allamedia internazionale: da que-sto punto di vista non abbia-mo nulla da invidiare a nessu-

11 chimico c la biologaeccellenze negli Lsa

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no», spiega. «Con me, il siste-ma scolastico italiano è statoselettivo e meritocratico».

Luca Argenti si è messo inevidenza per una ricerca fon-damentale (che può portareenormi ricadute non solo nelcampo della chimica e della fi-sica, ma anche in quello tecno-logico) sui laser impulsati alfemtosecondo, precursori di

quelli usati, per fare un esem-pio, quelli che vengono orautilizzati per operazioni medi-che come la cura della catarat-ta. Una ricerca che anticipa ilfuturo. Riguardo al suo, Argen-ti è possibilista.

«Per il momento l'obiettivoè di completare con successoil mio lavoro in Florida. Poi sivedrà: non escludo di tornare

in Europa, a patto di entraredalla porta principale».

In finale c'è anche l'astrofisi-co, laureato al Bo di Padova,Andrea Isella. A Houston, inTexas, con un gruppo di ricer-ca formato da sei persone, An-drea Isella porta avanti la suaricerca per capire come nasco-no i pianeti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

LUCA ARGENTI. Classe 1976, è originario di Castelfranco: Il suo è unpercorso fatto di eccellenza, tanto da essere selezionato due volte, già da

,adolescente, per far parte del team italiano perle olimpiadi di Chimica,materia in cui si è laureato all'Università di Pisa, dopo essere entrato allaScuola NormaleSuperiore, istituzione dove ha ottenuto anche il dottoratodi ricerca. Come post doc ha lavorato prima all'università di Stoccolma perarrivare poi, nel 2010, all'Università Autonoma di Madrid. Nel 2016 ilpassaggio oltreoceano, diventando così professore a orlando in Florida.

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FRANCESCA LOVAT. Classe 1979 , è originaria di Vazzola. Si è laureata aPadova, dove ha ottenuto il dottorato di ricerca , ma il suo lavoro si è svoltoprincipalmente Cro (Centro Oncologico di Riferimento ) di Aviano. Nel 2008il salto negli Usa: prima alla Thomas iefferson University a Philadelphia,poi, dal 2009 , a Columbus, dove lavora sotto la direzione di un altroitaliano , il professor Carlo Maria Croce . Ora è research scientist a Columbus,presso la Ohio State University . Francesca Lovat è finalista per il PaolaCampese Award degli Issnaf Award 2016: il suo settore è la ricerca di base.

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PIANO PER COMPENSARE LA FUGA DI TALENTI

Cingolani (lit):all'Italia serve

attirare cervelliANDREA PLEBE

GENOVA. Secondo Roberto Cin-golani, direttore scientifico del-l'Istituto italiano di tecnologia,con qualche modifica delle regolel'Italia potrebbe invertire il flussodella fuga dei cervelli. Seguendoproprio l'esperienza pilotadell'Iit.SEGUE-39

AI:mraJ,i 31.., mil:url

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«Talenti che emigrano? Va bene,ma anche noi attiriamo cervelli»Cingolani premiato a Genova: iI nostro esperimento funzionaCingolani, 55 anni, riceveràdomani alle 16 nel Palazzo del-la BorsaValori, il premio "Fran-cesco Manzitti". «Ormai misento genovese» sorride loscienziato, nato a Milano «epenso che questo riconosci-mento, che riceverò con gran-de piacere, sia anche un segnodi affetto della città: magari cisono altri più meritevoli, maio qui "gioco in casa"».

La motivazione riguarda isuccessi ottenuti nel campodell'internazionalizzazione.

«Le attività che abbiamoportato avanti in lit hanno unvalore essenziale», raccontaCingolani «Aver dimostratoche in Italia si può invertire lafuga di cervelli, che possiamoattirare sia italiani che rientra-no, sia stranieri. La qualitàscientifica dei laboratori giocaun ruolo importante, però èanche un risultato dell'orga-nizzazione. Adottando delleregole internazionali di reclu-tamento dei ricercatori, adat-tate con qualche sacrificio allaburocrazia italiana, noi quiportiamo scienziati esatta-

mente come accade negli StatiUniti. Che i giovani italiani va-dano a fare esperienza all'este-ro non è un fatto negativo, so-prattutto se poi tornano. Ciòche va combattuto è il flusso inuscita non bilanciato da un pa-ri flusso in entrata».

«Ad esempio, se devo fare unconcorso con pubblicazionesulla Gazzetta Ufficiale è bendifficile che possa essere lettoda uno straniero, se non cono-sce l'italiano. Quando serveuna competenza, a livello in-ternazionale la si cerca sulmercato, poi degli espertiesterni compiono valutazioni,si fa una graduatoria e si proce-de. Un altro aspetto: in Italiadopo 36 mesi il rapporto di la-voro deve essere stabilizzato, enella stragrande maggioranzadei casi è una regola corretta,ma nello sport e nella ricerca,mestieri di competizione, èdifficilmente applicabile. Se sitratta di ricercatori giovani, e listabilizzo dopo un progetto ditre anni, faccio un danno a me ea loro, che non riescono a ma-turare facendo esperienza in-ternazionale. Nel mondo c'è un

percorso di carriera molto se-rio, non parlo di precariato, dai7 ai 10 anni, detto tenure track,in cui alla fine i migliori sonoassunti a tempo indetermina-to. Noi adottiamo il recluta-mento internazionale, ma perapplicare la tenure track dob-biamo utilizzare dei contrattidel comparto industria. Sareb-be opportuno riflettere sulcontratto di ricercatore nelsettore pubblico per comincia-re a capire come renderlo piùsimile allo standard interna-zionale. Credo che l'esperienzapilota dell'Iit sia stata un suc-cesso: abbiamo dimostratoche quasi la metà del personaleviene o torna dall'estero. E ri-ceviamo tantissime richieste».

Il ritorno a casa o l'arrivo deicervelli dall'estero porta an-che visibilità a Genova. «Abbia-mo persone da 56 Paesi, chehanno famiglie, che visitano lacittà, la Riviera. Bisogna anchesaper fare marketing territo-riale. Se uno straniero viene inItalia e sente parlare male delposto in cui si trova, perché do-vrebbe restare? Dovunque iosia stato all'estero, ho sempretrovato l'orgoglio della pro-pria terra. Anche noi abbiamomolti motivi per essere orgo-gliosi e, correggendo le nostredebolezze, diventare un hubinternazionale. Intorno a noisento sempre un po' di invidia,invece penso che sarebbe me-glio cercare di applicare le re-gole che abbiamo sperimenta-

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to e che funzionano». Il 2017vedrà l'espansione dei labora-tori dell'Iit a Erzelli, dove già la-vorano un centinaio di persone(«Siamo contentissimi»), è sta-to acquistato uno spazio ulte-riore a Morego, con il sostegnodella Camera di Commercio,destinato soprattutto alle startup, mentre nelle prossime set-timane decollerà il progettoHuman Technopole a Milano.

«Saranno due anni durissi-mi, ma è il segno che si muovequalcosa. Lavorare nell'Iit dàmolta fiducia. Individualmen-te siamo tutti diversi, multiet-nici, ma abbiamo l'obiettivocomune di creare conoscenza.E il fatto che ad agosto "Natu-re", la più prestigiosa rivistascientifica a livello internazio-nale, ci abbia inserito fra i primi25 centri di ricerca al mondo ciha ripagato di tante amarezze"domestiche"».ANDREA [email protected](0 BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

RobertoCingolani,55 anni,fisico,è direttorescientificodell'isti-tutoitalianodi tecnolo-gia, i cuiprimi labo-ratori sisono inse-diati a Ge-nova fra il2009 e laprimaveradel 2010

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L 'Erasmus salvoLondra rassicura«Restano gli aiutiper studenti Ue»

Confermatele agevolazioni.Ma scoppia un casosulle iscrizionidal sud Italia

Sospiro di sollievo pergli studenti italiani (edei Paesi Ue) che fre-

quentano o sperano di fre-quentare l'università inGran Bretagna malgrado leincognite sulla Brexit prossi-ma ventura. Il governo diLondra s'impegna a garanti-re, a chiunque sia intenzio-nato a far domanda per l'an-no accademico 2017-18,l'accesso ad agevolazioni eaiuti finanziari previsti dallenorme attuali per l'interadurata del corso. La rassicu-razione appare un po' scon-tata, visto che per ora - e al-meno fino al 2019, dati itempi negoziali prefissati - ilregno continua a far partedell'Unione ed è tenuto a ri-spettarne le regole. Ma hauna duplice lettura: da unlato si estende per un trien-nio o un quadriennio, equindi oltre il termine delpossibile divorzio definiti-vo. E sembra voler essere unsegnale politico conciliante,dopo le polemiche suscitatedalla sparata (poi rimangia-ta) della ministra dell'Inter-no, Amber Rudd, su ipoteti-che pressioni da imporresulle aziende del Paese perrendere noti i numeri dei la-voratori stranieri assunti «ascapito» di reali o immagi-nari pretendenti isolani.Una presa di posizione che èarrivata nel giorno in cui,peraltro, i ministri degliEsteri e della Brexit, gli eu-roscettici Boris Johnson eDavid Davis, hanno ribadito

il "no" alla richiesta di un grup-po di deputati di ogni schiera-mento d'un voto preventivo delparlamento sul tipo di negozia-to destinato a scattare con Bru-xelles per formalizzare l'addioal Club dei 28.

SICILIANI Come confermatodalla stessa premier TheresaMay, il governo britannico in-tende invece far partire d'auto-rità, secondo le sue prerogati-ve, attivando l'articolo 50 delTrattato di Lisbona «entro mar-zo». E consentendo solo in se-guito a Comuni e Lord di verifi-carne l'iter, senza il potere dimettere in discussione la volon-tà popolare espressa dal refe-rendum del 23 giugno. Avanti atutto vapore verso la Brexit,dunque, a dispetto dei patemidella sterlina, di nuovo ai mini-mi storici su dollaro ed euro.Ma offrendo qualche garanziaagli studenti Ue: 430 mila nuo-ve iscrizioni dall'estero ognianno e quote che, stando ai datidi «The Complete UniversityGuide», sfiorano il 20% aOxford e Cambridge. Ieri perònon è mancata una piccola po-lemica. L'ambasciata italiana aLondra ha chiesto di rimuoverealcuni moduli online comparsiin alcune circoscrizioni scola-stiche. Bisognava scegliere tra«italiani», «italiani napoletani»o «italiani siciliani».

dan.va.RIPRODUZIONE RISERVATA

La premier Theresa May EPA

Sisvna. sl ai d-empronea.me-n,perlancostrunooe

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rn'Brexit, studenti stranieri in salvoagevolazioni valide per 112017-2018La Gran Bretagna si tienei cervelli: nessuna disdettasulle agevolazioni finanziarie

Cervelli se li tengono ben stretti. Ilgoverno di Londra evita la rotturaper necessità. Perché ha bisognodei giovani che da tutta l'Ue, mol-tissimi gli italiani, frequentano leuniversità inglesi. Il governo diLondra s'impegna solennementea garantire, a chiunque sia inten-zionato a far domanda per l'annoaccademico 2017-18, l'accesso al-le agevolazioni aiuti finanziari pre-visti dalle nonne attuali per l'inte-ra durata del corso.

Migrazioni dui cervelli che so-no una fonte di lustro e ricchezzaper il sistema universitario e per ilPaese in genere, con circa 430.000nuove iscrizioni dall'estero ognianno e quote che, stando ai dati di«The Complete University Gui-de», sfiorano il 20% a Oxford eCambridge, e superano il 40%all'Imperial College o alla LondonSchool of Economics, e si attesta-no addirittura a quasi il60% a Buc-lángham.

Conferma delle agevolazioni.Dunque. Un modo per dire chenon vi saranno sorprese neanchenel caso in cui il regno dovesse«nel frattempo completare le pro-cedure per l'uscita dall'Ue». Sitrat-ta del resto di garantire stabilità ecertezze pure agli atenei medesi-mi, come il comunicato ricono-sce. Senza dimenticare - e lo sotto-linea il sottosegretario all'Universi-tà, lo Johnson, fratello di Boris -«l'importante contributo che glistudenti internazionali danno» al-

RII processo Sostenitori dell'uscita dall'Ue chiedono di accelerare

la realtà accademica britannica eal suo prestigio nel mondo. In unPaese che, se mai chiudesse davve-ro le porte, si ridurrebbe alla di-mensione di un'isola di mediagrandezza sospesa fra il continen-te e l'OceanoLa rassicurazioneper certi versi appare un pò sconta-ta, visto che per ora - e almeno fino

al 2019, dati i tempi negoziali pre-fissati - il regno continua a far par-te dell'Unione ed è tenuto a rispet-tarne le regole. Ma ha una valorese non altro poiché si estende perun triennio o un quadriennio:quindi oltre il termine del possibi-le divorzio definitivo. Soprattuttosembravoler essere tuttavia un se-

11/10/2016

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gnale politico conciliante, dopo lepolemiche suscitate dalla recentesparata (poi rimangiata) della mi-nistra dell'Interno, Amber Rudd,su ipotetiche pressioni da imporresulle aziende del Paese per rende-re noti i numeri dei lavoratori stra-nieri assunti «a scapito» di reali oimmaginari pretendenti isolani.

Un segnale che arriva nel gior-no in cui, peraltro, i ministri degliEsteri e della Brexit, gli euroscetti-ci Boris Johnson e David Davis,hanno ribadito seccamente il noalla richiesta di un gruppo di depu-tati di ogni schieramento, inclusoqualche dissidente Tory, d'un vo-to preventivo del parlamento sultipo di negoziato destinato a scat-tare di qui a qualche mese con Bru-xelles per formalizzare l'addio alClub dei 28. Negoziato, che, comeconfermato ieri dalla stessa pre-mier Theresa May, il governo in-tende invece far partire d'autorità,secondo le sue prerogative, atti-vando l'articolo 50 del Trattato diLisbona «entro marzo». E consen-tendo solo in seguito a Comuni eLord di verificarne l'iter, senza ilpotere di mettere in discussione lavolontàpopolare espressa dal refe-rendum del 23 giugno.

Avanti a tutto vapore verso laBrexit, dunque, a dispetto dei pate-mi della sterlina, di nuovo ai mini-mi storici su dollaro ed egro. Maperlomeno non senza offrire alme-no qualche garanzia ai cittadiniUe che già risiedono Oltremanica.Un modo per dire che nonvi saran-no sorprese neanche nel caso incui il regno dovesse «nel frattem-po completare le procedure perl'uscita dall'Ue». Si tratta del restodi garantire stabilità e certezze pu-re agli atenei medesimi, come il co-municato riconosce. Senza dimen-ticare - e lo sottolinea il sottosegre-tario all'Università, lo Johnson,fratello di Boris - «l'importantecontributo che gli studenti interna-zionali danno» alla realtà accade-mica britannica e al suo prestigionel mondo. In un Paese che, semai chiudesse davvero le porte, siridurrebbe alla dimensione diun'isola di media grandezza so-spesa fra il continente e l'Oceano.

r.i.

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Londra, la protesta italiana:no a quei moduli per studenti Nelle scuole britanniche i questionaridiscriminatori: interviene l'ambasciata

I l CASOLONDRA È toccato all'Ambasciataitaliana nel Regno Unito fare pre-sente che l'Italia è un paese unifi-cato dal 1861 e chiedere l'imme-diata eliminazione delle "catego-rizzazioni" dei presunti diversi ti-pi di lingua - italiano, italiano na-poletano o italiano siciliano? -dai moduli di iscrizione di alcunescuole dell'Inghilterra e del Gal-les. Un passo a tutela degli stu-denti italiani nel Regno Unito nelgiorno in cui è arrivata un'altrabuona notizia: il ministrodell'Università Jo Johnson ha an-nunciato che i 125mila europeiiscritti negli atenei britannici siaai corsi di laurea che a quelli po-st-diploma potranno continuarea chiedere prestiti e sovvenzionifino al 2018 e per tutta la duratadegli studi, anche se nel frattem-po il paese sarà uscito dall'Unio-ne europea.

«UN IMPORTANTE CONTRIBUTO»«Gli studenti internazionali for-niscono un importante contribu-to al nostro rinomato sistemauniversitario», ha spiegato John-son, osservando come l'obiettivosia quello di dare «maggiore sicu-rezza a studenti e università», co-me chiesto a gran voce dai rettorie dai rappresentanti del mondoaccademico all'indomani del vo-to del 23 giugno scorso sulla Bre-xit. Ad una settimana dalla confe-renza dei conservatori a Birmin-gham, teatro di una serie di di-chiarazioni particolarmente ol-tranziste in materia di Brexit eimmigrazione europea, questo èuno dei primi segnali che il go-verno britannico potrebbe passa-re a più miti consigli, compliceuna sterlina che ieri ha registratonuove pesanti perdite arrivandoa 1,098 nei confronti dell'euro e a1,214 nei confronti del dollaro.All'origine del calo c'e' stata lapubblicazione di un documentodel governo da parte del Timessecondo cui una "hard Brexit"che comprendesse anche

Sugli stranieri nelle università il governoinglese assicura: per ora non cambia nulla

un'uscita dal mercato interno co-sterebbe al paese 66 miliardi disterline, circa 73 miliardi di euro,ossia circa il 10% delle entrate fi-scali previste dal governo. Oppu-re, per sollevare un tema caroall'elettorato "brexiter", il 65%del bilancio della sanità. Inoltre ilpil del paese potrebbe risentirnefino al 9,5% se dovesse affidarsialle regole dell'Organizzazionemondiale del commercio, secon-do il documento, che giunge inun momento in cui la linea dellapremier Theresa May di privile-giare il controllo dell'immigra-zione rispetto all'accesso al mer-cato interno nei negoziati conBruxelles è sotto attacco da piùparti. Un gruppo trasversale dideputati, tra cui molti conserva-tori, ha chiesto che il parlamentopossa votare una eventuale deci-sione di uscire dal mercato unicoe, sebbene sia la May che DianeAbbott del Labour abbiano fattopresente che sarebbe una manie-ra per alterare il risultato del re-ferendum, l'inquilina di Dow-ning Street, che non è stata eletta,non può comunque trascurare ilparere di Westminster.

PAURE E MARCE INDIETROAnche il capo della campagnaLeave, Dominic Cummings, hafatto marcia indietro sull'immi-grazione qualificata, suggerendodi abbandonare l'idea di poter fis-sare una soglia. I timori di una"hard Brexit" si stanno concen-trando sui mercati valutari e seb-bene una sterlina debole abbiadei vantaggi - studiare nel RegnoUnito è sicuramente più conve-niente che in passato e potrebbeattirare un numero maggiore distudenti decisi a beneficiare diun sistema d'eccellenza primache cambino le carte in tavola -presenta anche dei rischi a lungotermine, come sottolineato dalConsorzio britannico dei com-mercianti al dettaglio, che ha fat-to presente come, nonostantel'aumento delle vendite dello0,4% a settembre, «rischiamo divedere una pressione al rialzo suiprezzi». Della sterlina debole habeneficiato soprattutto il merca-to del lusso, con le vendite di gio-ielli e di orologi in netto aumen-to. Se i prezzi delle case sono ca-lati per gli investitori europei,l'incertezza post Brexit continuaa prevalere. Così come l'attesa: lasterlina, nei prossimi mesi, po-trebbe scendere ancora.

Cristina Marconi

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II confronto

LA NOTIZIASUL "MESSAGGERO"Sabato scorsoil Messaggerohadenunciato ilcaso deiquestionarisottopostiagli studentiitaliani che siiscrivononelle scuolebritanniche

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britannicot' rassicura

Nessun effetto Brexit. giovani

.per l europei

Le trippr

L'uscitaIl 5 ottobre alCongresso deiTory la premierTheresa Mayannuncia cheintendeformalizzareentro marzol'addio alla Ileattivandol'articolo 50 delTrattato diLisbona

La CameraLa Camera deiComuni potràverificare l'iterdella Brexitsolo dopol'uscita senzapoter votareper uno stop

LONDRA Nessun effetto Brexit per gli studentidell'Unione Europea che vorranno frequentarel'università in Gran Bretagna nell'anno accade-mico 2017-18. Ieri il governo di Londra si è im-pegnato solennemente a garantire l'accesso adagevolazioni e aiuti finanziari previsti dalle nor-me attuali per l'intera durata del corso.

La rassicurazione per certi versi appare unpo' scontata, visto che per ora il regno continuaa far parte dell'Unione ed è tenuto a rispettarnele regole. Ma ha un valore se non altro poiché siestende per un triennio o un quadriennio:quindi oltre il termine del possibile divorziodefinitivo. Soprattutto sembra voler essere tut-tavia un segnale politico conciliante, dopo lepolemiche suscitate dalla recente sparata (poirimangiata) della ministra dell'Interno, AmberRudd, su ipotetiche pressioni da imporre sulleaziende del Paese per rendere noti i numeri deilavoratori stranieri assunti «a scapito» di reali oimmaginari pretendenti isolani.

Un segnale che arriva nel giorno in cui, peral-tro, i ministri degli Esteri e della Brexit, gli eu-roscettici Boris Johnson e David Davis, hannoribadito seccamente il «no» alla richiesta di ungruppo di deputati di ogni schieramento, in-cluso qualche dissidente Tory, d'un voto pre-ventivo del parlamento sul tipo di negoziato de-stinato a scattare di qui a qualche mese conBruxelles per formalizzare l'addio al Club dei28. Negoziato che, come confermato dalla pre-mier May, il governo intende invece far partired'autorità, secondo le sue prerogative, attivan-do l'articolo 5o del Trattato di Lisbona «entromarzo». E consentendo solo in seguito a Comu-ni e Lord di verificarne l'iter.

Ogni anno sono circa 430.000 gli studentistranieri che si iscrivono alle Università britan-niche, stando ai dati di «The Complete Unïver-sity Guide», sfiorano il 20% a Oxford e Cambrid-ge, superano il 4o all'Imperial College o allaLondon School of Economics.

(1) RIPRODUZIONE RiStRVnrA

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Eugenio Gaudio si fa garante dei ragazzi: «Avranno massima libertà»

Ma il rettore sconfessa Ridola«Fate manifestare gli studenti»

Antonio [email protected]

NE«Gli studenti della Sapienzaavranno tutto il tempo per discute-re, e studiare, del referendum costi-tuzionale»: il Magnifico Rettore Eu-

L' r .(

Rettore Eugenio Gaudio, gli stu-denti di Giurisprudenza parlanodi «attentato alla democrazia».

«Posso ben rispondere a questadomanda perché si è parlatodell'argomento al Senato accade-mico. Su miaproposta questo, che

è l'Organo di indiriz-zo, di programmazio-ne, di coordinamentoe di verifica delle atti-vità didattiche e di ri-cerca dell'Università,ha chiesto alla Facol-tà di Giurisprudenza

Al dibattito non comprometteràin alcun modo l'attività didattica»

genio Gaudio, contattato nella tar-da serata di ieri da Il Tempo, con ilsuo intervento e la sua mediazioneriporta la pace all'interno dell'Ate-neo. Dimostrando di avere una«marcia in più» riesce amettere tut-ti d'accordo, anche quelli che, po-co fa, sembravano non esserlo.

di dare il massimo spazio agli stu-denti per dibattere del referen-dum costituzionale che, giàimpor-tante per tutti i cittadini italiani, loè in particolare per i nostri studen-ti di Giurisprudenza, dato che siparla di Riforma Costituzionale».

Cosa accadrà, praticamente?

«Sarà assicurata la massima agi-bilità delle aule, naturalmente neimomenti liberi dalle attività didat-tiche, e sarà dato il massimo spa-zio al dibattito degli studenti».

Cosa dicono gli studenti?«Gli studenti, che erano ampia-

mente rappresentati, si sono di-chiarati soddisfatti di questa posi-zione che ho espresso a nome delSenato Accademico, e ritengo chetutto sia così risolto».

Come nasce la sua proposta?«Noi vogliamo che l'Università

La Sapienza sia una palestra diidee, di dibattito e di libertà diespressione».

La contestazione sulle due solemanifestazioni è perciò superata?

«Assolutamente sì, ci sarannotutti gli spazi a disposizione, natu-ralmente nelle ore libere dalle le-zioni, ancheil sabato, se saràneces-sario, avendo la possibilità di usu-fruire di oltre quaranta ore, questala nostra richiesta, per tutti i grup-pi di studenti ch e vorranno dibatte-re tra di loro e confrontarsi su unproblema il cui punto debole po-trebbe proprio essere il fatto chemolti italiani si rechino al voto sen-za conoscere bene la materia dellaconsultazione. Ènecessario che glielettori discutano, dibattano, pri-ma di recarsi al voto».

C'è pericolo che l'attività didat-tica sia penalizzata?

«Assolutamente no, tutto si svol-gerànelle ore libere dall'attività di-dattica, ricordando che comun-que, per gli studenti di Giurispru-denza, il Diritto Costituzionale èmateria di studio».

E il preside di Giurisprudenza,il professor Paolo Ridola?

«Ha dato la piena disponibilità».

il preside è ;K R Si . E vieta i vertei del an

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Roma, Bologna, Milano:zittito il No all 'universitàNegli atenei vince la linea pro-riforma : dibattiti controllati (e tanti prof per il Si)

» VIRGINIA DELLA SALA

ppur si muove, ilmondo universitario,in vista del referen-dum costituzionale

di dicembre. Da un lato, lachiamata alle armi - da partedel segretario del Pd duranteClasse dem - per portare il di-battito e le ragioni del Sì nellescuole e nelle università.Dall'altra, la protesta agguer-rita dei collettivi, delle orga-nizzazioni di studenti e ricer-catori (Link, Rete della Cono-scenza e Unione degli Stu-denti) uniti nel movimentodegli Studenti per il No. Così,di fronte all'importanza poli-tica del tema e del momento,presidi di facoltà e rettori de-vono cercare di gestire nelmodo più imparziale possibi-le, le iniziative che nasconodalla base universitaria.

LA SAPIENZA , Roma. "Voidovete capire che questa fa-coltà, questi spazi, non sonovostri ma nostri", urla unostudente del coordinamentouniversitario Link verso ilpreside di facoltà (Giuri-sprudenza), Paolo Ridola.Striscione e felpe, protesta-no contro la decisione delpreside di concedere aglistudenti solo due conferenzeper il referendum, una per ilSì e una per il No. "Avevamoricevuto numerose richiesteper iniziative autogestite siaper il Sì che per il No - avevaspiegato Ridola alFatto qual-che giorno fa - dobbiamo de-cidere cosa fare. Dobbiamogarantire che il confronto av-venga senza squilibri". E così,dopo la convocazione di unagiunta straordinaria, la deci-sione di ripartire i tempi. "En-

Corsi e convegniA lezione di Carta:par condicio, creditiin premio e il divietodi prenotare le sale

tro i124 ottobre raccoglierò lerichieste degli studenti - harisposto il preside - visto chei vari gruppi sono a loro voltaeterogenei. Se arriverannopiù istanze, i vari gruppi do-vranno dividersiunlotto di20ore totali". La nota dolente,per gli studenti, è che PaoloRidola è uno dei firmatari delManifesto "Basta un Sì".

"A ROMA TRE proprio oggi ilSenato accademico di RomaTre sta discutendo una deli-bera che impedirebbe qual-siasi iniziativa studentescadal 45esimo giorno antece-dente il referendum costitu-zionale - spiegaAndreaTorti,coordinatore nazionale diLink -. La proposta arriva di-rettamente dal rettore, anchein questo caso attivo nellacampagna per il Sì. E per que-sto ci stiamo mobilitando intuttigliAteneipergarantirelalibertà di espressione".A BOLOGNA , alla Scuola diGiurisprudenza, ieri è inizia-to un ciclo di seminari (utiliper ottenere crediti formati-vi) di diritto costituzionaledal titolo "In vista del Refe-rendum: capire la riforma co-stituzionale". I primi due re-latori sono il professore An-drea Morrone e la professo-ressa Diletta Tega. Entrambifirmatari del manifesto "Ba-sta un Sì". E firmatari sono an-che Luciano Vandelli, Corra-do Caruso, Chiara Bologna,Carlo Fusaro ed Eduardo Raf-fiotta. Sei docenti su otto. "Èassurdo che dietro a un for-mat apparentemente impar-

ziale, ci siala chiaravolontà dimettere in atto la propagandagovernativa", dicono gli stu-denti per il No. Tanto più che,qualche giorno fa, sarebbestata negata loro la prenota-zione di un'aula per realizza-re un confronto sul No (ilFat-to ha chiesto spiegazioni agliuffici del rettore, ma non haancora ricevuto risposta)."Abbiamo inviato una letteraal rettore Francesco Ubertini- spiegano gli studenti - perchiedergli di annullare gli e-venti previsti nelle prossimesettimane".

UNIVERSITÀ BICOCCA, Mila-no. Qui, un manifesto datato 5ottobre spiega come in aulamagna sia previsto un incon-tro di studio dal titolo neutra-le: "La Costituzione e la sua ri-forma". In questo caso, alme-no tre dei sei relatori sono at-tivamente impegnati nellacampagna per il Sì. Dal pro-fessor Giulio Enea Vigevani aPaolo Pombeni e FrancescoClementi: tutti hanno firmatoil manifesto per le ragioni delSì. Borderline Nicola Lupo,che però titola così un suo re-cente articolo: "Sulla riformadel bicameralismo in Italia:un'opinione a favore (conqualche osservazione a mar-gine)". Non resta che sperareche gli altri interventi sianoper il No.

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Il movimento Studenti per il No chiede spazi di dibattito nelle università Ansa

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Nel patio della facoltài nomi del momentoper il festival «Mi/Arch»

uaranta storie dicostruzioni. Cheemozionerannoil pubblico checonosce bene lamateria, studen-

ti e prote.;7i,insti, ma che po-trebbero avvicinare all'archi-tettura anche chi non la prati-ca. Non si tratta, infatti, dellesolite presentazioni noioseperfino per gli addetti ai lavorima di quaranta piccoli raccon-ti. Perché, per dirla con Stefa-no Boeri, ideatore insieme aMatteo Ruta del Festival Inter-nazionale di Architettura «Mi/Arch. 40 Constructions», daoggi a sabato nel patio dellaFacoltà di Architettura, «ogniprogetto è in fin dei conti un

racconto, dove si mescolanoentusiasmo e sconfitte, con-fli (ti coni committenti e rilan-ci». Un festival che celebra l'ar-chitettura anche come lavorodi gruppo e per questo affidala narrazione dei progetti adue voci distinte. «L'architettonon è mai solo, interagiscesempre con altri tecnici»,spiega ancora Boeri, «da quil'esigenza di far uscire allo sco-perto chi svolge, di volta in vol-ta, il ruolo di contrappunto».

Quaranta storie. Alcune vi-cinissime, come quelle mila-nesi, altre lontane, che spin-gono lo sguardo verso l'Euro-pa e oltre gli oceani. Come sce-gliere? Un buon criterio puòessere curiosare fra i nomi di

spicco, difficili da intercettarenormalmente nel capoluogolombardo. I giovani apprezze-ranno i danesi BIG (acronimodi Bjarcke Ingels Group), stu-dio d'avanguardia, fra i più co-ol del momento, e il loro Da-nish Maritime Museum, co-struito sul molo di Helsingor,sotto il livello del mare, pre-sentato oggi alle 22. 1 must didomani sono invece la giappo-nese Kazuyo Sejima (premioPritzker), che a Ecublens, Lo-sanna, ha creato una bibliote-ca fantascientifica, il RolexCenter, con un'enorme coper-ta di cemento, mossa e bucatacome tetto, e Solano Benitez(Leone d'Oro Biennale Vene-zia), sulla cresta dell'onda peril Rehabilitation Center a Lam-bare, Paraguay. Grande inte-resse per Patrik Schumacher,erede dello studio di Zaha Ha-did, macchina progettuale conun migliaio di dipendenti. Lasensazione è che tutti si aspet-tino da lui un racconto sincerodi questi primi sei mesi senzal'archistar anglo-irachena, pri-

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Da sapereIl Festival

Internazionaledi Architettura«Mi/Arch-40Constructions»si tiene da oggia sabato 15 nelpatio dellaFacoltà diArchitettura (viaAmpère 2).Ingresso libero.www.eventi.polimi.it

Oggi, ore 22,BIG (BjarkeIngels Group eDavid Zahle),HelsingorMaritimeMuseum; giov.13, ore 18.15,FabioNovembre,Casa Milan; ore20.30, KazuyoSejima, RolexLearningCenter,Ecublens (Ch);ore 22, SolanoBenitez, TeletonChildren'sRehabilitationCenter,Lambare (Par);ven. 14, ore 22,Patri kSchumacher,DongdaemumDesign Plaza,Seul (Corea);sab. 15, ore18.15, FrancisKéré, LycéeSchorge,Koudougou(Burkina)

Giov. 13, ore10, Vespa rch, ilgiro in scootercon Cino Zucchie Stefano Boeriche tocca gliscali ferroviari.Ritrovo alleore 10, viaBoiardi 9. Perpartecipareoccorrono unoscooter o motoe il casco.Gratuito maprevia iscrizionesul sito

Protagonisti Fabio Novembre, David Zahle dellostudio BIG e il premio Pritzker Kazuyo Sejima, autricedella biblioteca fantascientifica di Ecublens (Losanna)

ma ancora dei dettagli delDongdaemum Design Plaza diSeoul. Stupirà poi FrancisKéré, talento dell'architetturacontemporanea africana: ilsuo Lycée Schorge in BurkinaFaso è pura emozione.

Capitolo Milano. Dalle resi-denze del Portello (Guido Ca-nali) alla Casa della Memoria(Baukuh), dall'ampliamentodell'Hotel Duca, davanti al Mo-numentale (Arassociati) agliinvolucri di City Life (interven-to più tecnico). E poi Casa Mi-lan. Che attrarrà, forse, anche itifosi. Fabio Novembre assicu-ra un linguaggio semplice. «ilprogetto ruota intorno a treparole: man, motion, emo-tion», dice. «Rivelerò i passag-gi e l'idea dei raggi concentricisulla facciata che si propaganocome un'onda». Domani, poi,Vesparch, il giro in scooter conCino Zucchi e Boeri, che toccagli scali ferroviari, «la prossi-ma scommessa architettonicadi Milano».

Marta Ghezzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL GRUPPO SANITARIO DELLA CIR DI DE BENEDETTI ATTENDE L'OK PER 20 MILIONI DALLA UE

Kos sfida il cancro con la BeiLa società ha anche siglato una joint venture in India conApollo Hospitals Enterprise e inaugurato un centro di

riabilitazione medica a Hyderabad. In attesa dei prossimiDI FRANCESCO COLANIARTINO

La Banca Europei per gli In-vestimenti potrebbe ingag-giare la sua lotta al cancroin Italia insieme a Kos,

gruppo attivo nell' am-bito sanitario controlla-to al 59 ,53% dalla Cirdi Carlo De Benedettie per il 40 ,47% da F2iHealthcare . L'istitutoeuropeo potrebbe infattifinanziare circa la metàdei 45 milioni con cuiMedipass , controllata diKos che fornisce servizidi gestione di tecnologiemedicali (diagnosticaper immagini , medicinanucleare e radioterapia)in outsourcing, vuoleammodernare e svilup-pare gli strumenti di diagnosisul cancro in varie strutture sa-nitarie italiane. Quella di Medi-pass è una divisione che, da sola,rappresenta il 10% del fatturatodel gruppo, che ha chiuso il2015 con ricavi per 440 milioni

e ha un enterprise value di oltre850 milioni. Non è da esclude-re che il finanziamento Bei, ilprimo per Kos. possa rientrarenel Piano Junker, così da poteressere concesso più velocemen-te e con maggior facilità, cioè

senza tutta una serie di garanziecollaterali. Ma, per prima co-sa, deve essere approvato. Lastessa Bei avrebbe allo studioforme di finanziamento direttoper le medie imprese italiane,senza cioè passare attraverso il

circuito bancario.In questi giorni il gruppo sanita-rio guidato da Giuseppe VailatiVenturi ha inoltre siglato unajoint venture in India nel campodella riabilitazione medica conApollo Hospitals Enterprise, ilpiù grande fornitore di servizisanitari del Paese del primo mi-nistro Narendra Modi. ApoKos,la jv paritaria, ha inaugurato ilprimo centro di riabilitazionemedica da 64 posti a Hyderabad,che potrebbe essere il primo diuna lunga serie nei prossimi dueanni. L'India è, infatti, il Paesepiù strategico per Kos dopo l'Ita-lia, insieme al Regno Unito. Cir,dal canto suo, ha investito in Koscirca 60 milioni nel recente rias-setto azionario, che ha portatoall'uscita di Ardian e all'ingres-so nel capitale di F2i Healthcare,partecipata dal fondo sovrano delBahrain. Che a inizio agosto hainvestito nella società 40 milioni.(riproduzione riservata)

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sfida il cancro an la Bei

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Vedere di nuovocon le sup er-retine

VALENTINA ARCOVIO

i effettuano interventichirurgici sulla retinautilizzando la «mano

ferma» di un robot. E si im-piantano sofisticati micro-chip nell'occhio per contra-stare gli effetti di alcune ma-lattie ereditarie. Si è ancheiniziato a parlare di optoge-netica, un approccio che me-scola le terapie ottiche tradi-zionali alla genetica per indi-viduare ecolpire lezone inte-ressate damalattie de-

visivi dell'età matura, come lapresbiopia, che colpisce, in me-dia, dal 400 anno di età. Ma sa-rà anche l'occasione di fare un«tagliando» a occhiali e lenti acontatto per verificarne quali-tà e appropriatezza. L'invitodegli specialisti non riguardasolo gli adulti, ma i bambini.Secondo la Commissione Dife-sa Vista Onlus, il 70% dei geni-tori ritiene che una visita oculi-stica «non sia strettamente ne-cessaria» e il 60% dei bambininon ne ha mai effettuata una.

Ma se gli italiani non dedica-no sufficiente attenzione allavista, non si può dire lo stesso

degli scienziatipronti a faruscire dai lorolaboratori im-portanti novi-tà, capaci di ri-voluzionare lacura degli oc-chi. «Entrol'anno iniziere-

generative _

dell'occhio.La ricerca

ha fatto dav-vero moltipassi avanti, eppure sul fron-te della prevenzione si è ri-masti indietro. Almeno inItalia, dove una persona su 5non si è mai sottoposta a uncontrollo specialistico dellavista e una su 4 presenta undifetto visivo non correttoche può condizionarne la vi-ta. Per questo, come ognianno a ottobre, migliaia diottici optometristi offronola possibilità di sottoporsi acontrolli gratuiti in quelloche è stato denominato il«mese della vista».

Nel 2016 la campagna è le-gata soprattutto ai disturbi

mo la sperimentazione sull'uo-mo della terza generazione diprotesi retiniche, più perfor-manti dei modelli passati e conun qualità di visione molto buo-na», annuncia Serge Picauddell'Istituto nazionale per lasalute e la ricerca medica diParigi, che guiderà lo studio.Promettenti anche i primi ri-sultati registrati nell'optogene-tica: si sta studiando il gene diun'alga marina e l'eventualitàdi impiantare la proteina foto-sensibile del microrganismonell'occhio umano. «Tra un an-no partiranno i test».

RUOLO : È RICERCATOREDELL'ISTITUTO PERLA SALUTE

E LA RICERCA MEDICA DI PARIGI

O BV NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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Il ministro dell'Economia in Parlamento conferma che i maggioriincassi. arriveranno dalla lotta all'evasione, voluntary disclosure e rïmodulazione di imposteEntro la settimana la definizione di tutte le misure, sabato il varo del Consiglio dei ministri

" Manovra da 24,5 miliardPadoan: i8,5 arriveranno dalle nuove entrate"

ROMA, Una manovra lorda di24,5 miliardi, 8,5 miliardi di nuo-ve entrate tra lotta all'evasione,voluntary disclosure e rimodula-zione di meccanismi di altre im-poste a partire all'Ace sulla rica-pitalizzazione delle imprese. Sulfronte dei tagli: 2,6 miliardi ver-ranno dalla spending review,mentre ci sono ancora 7,2 miliar-di che il governo dovrà trovareentro sabato quando sarà varatala legge di Bilancio.

Equesto il quadro emerso ieriin tarda serata dall'audizione deiministro dell'Economia Pier Car-lo Padoan, convocato dalle Com-missioni Bilancio riunite di Came-ra e Senato per spiegare i numeridell'aggiornamento al Def, og-getto della mancata valutazionedell'Upb, l'autorità sui conti pub-blici.

«Crescita dell'1 per cento nel2017», ha confermato il ministrodell'Economia, anche sulla scor-ta del trascinamento di quest'an-no, che sulla base degli incorag-gianti dati di agosto della produ-zione industriale, si conferma al-lo 0,8 per cento. Padoan ha difesocon puntiglio e pacatezza le suestime ma anche ribattuto alle ac-

Previsti 2,6 miliardi ditagli alla spesa pubblicaAncora aperto lo scontrocon l'authority sui conti

cuse formulate dai Cinque stelle:«Respingo parole come "contitruccati", "fare propaganda" e"balle"».

La partita con LUpb di fattonon si chiude: il presidentedell'autorità sui conti pubbliciGiuseppe Pisauro ieri ha inviatouna lettera alle Commissioni e alministro dove ha espresso l'in-tenzione di confermare la "nonvalidazione" della stima dell'1per cento di crescita del Pil nel2017 prodotta dal governo. Pa-doan ha spiegato che lo scartocon le stime dell'Upb è «contenu-to e non significativo» e ha ricor-dato che l'Fmi nei giorni scorsiha elaborato una stima poco piùbassa pari allo 0,9 per cento. Difatto la differenza di valutazio-ne, tra effetti positivi e negatividelle misure sulla crescita dei Pii,è di 0,2 punti percentuali (0,4 ilgoverno, 0,2 LUpb), soprattuttoperché LUpb non considerereb-be l'impatto di 0,3 punti dovutialla sterilizzazione dell'Iva.

Ma al di là della guerra dei de-cimali il punto politico è che la de-cisione dell'Upb non può vincola-re il governo (al massimo puòchiedere maggiori spiegazioni,come ha fatto). In linea più gene-rale la partita si giocherà ai tem-pi supplementari quando cioè sa-bato sarà varata la legge di bilan-cio e lunedì il Draft BudgetaryPian da inviare a Bruxelles. Inquella occasione i numeri dei de-ficit-Pii saranno quasi sicuramen-

te rivisti al rialzo dal governo (se-condo la trattativa con Bruxellese fino al tetto dei 2,4 per centochiesto al Parlamento). «Sonopossibili ancora variazioni», haannunciato Padoan e Pisauro hasottolineato che «il processo divalidazione resta aperto». L'Upbinfatti sarà chiamato, stavolta

con maggiori poteri, a validare lalegge di Bilancio ai fini del Fiscalcompact e con maggiori vincoli.Ma soprattutto siccome a divide-re governo e Upb è l'effetto dellemisure sulla crescita, nel momen-to in cui il deficit salirà dall'attua-le 2 al 2,2 o al 2,4 per cento la"querelle" si depotenzierà auto-maticamente.

Gli occhi sono ora puntati sullenuove misure di una manovrache si attesta, al lordo, sui 24,5miliardi. Si conferma l'interven-to per 15,1 miliardi per la steriliz-zazione dell'amento dell'Iva. Cir-ca 4,2 miliardi sono destinati allosviluppo (investimenti pubblici,legge Sabatini, fondo di garanziaper il credito alle imprese). Perlaparte che viene definita "nuovepolitiche", cioè pensioni minime,contratti pubblici e capitale uma-no, sul piatto il governo mette3,1 miliardi. A questi stanzia-

menti vanno aggiunti altri 2 mi-liardi per le spese indifferibii.

Maggiori novità vengono sullato delle coperture. La tabellapresentata dal Tesoro prevede8,5 miliardi di "entrate aggiunti-ve", di cui 5,8 miliardi di entratepermanenti e 2,6 miliardi di al-tre entrate probabilmente lottaall'evasione e rientro dei capitali.Nuove tasse? Il ministro ha spie-gato che molto degli 8,5 miliardiverrà dal «recupero dell'evasio-ne Iva», dalia rimodulazione deiparametri deil'Ace (la tassa sullaricapitalizzazione delle aziende)e dalla revisione dei meccanismidi altre imposte, inoltre si preve-dono anche altre entrate da con-cessioni governative (venditadelle frequenze). Quindi più nuo-ve entrate che specifiche tasse.

Sul piano dei tagli e dei rispar-mi: la spending review sarà di2,6 miliardi mentre «ulteriori co-perture» per 7 miliardi sarannospecificate nei prossimi giorni. Ilresto è deficit: 6,4 miliardi se il de-ficit Pil resterà al 2 per cento, maè probabile che il governo, Bru-xelles permettendo, salga «finoal massimo» del 2,4 per cento.

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Entrate ipending Jiteriori Jtreaggiuntive eview coperture ntrate

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PENSIONI `r P.A.La manovra 2017,secondo le tabellepresentate ieri daPadoan, destinerà3,15 miliardi agliinterventi sullepensioni (Ape,quattordicesima)e al rinnovo deicontratti degli statali

PACCNET1OSVI.UPPOCirca 3,8 miliardisaranno dedicati aopere pubbliche,incentivi perleimprese e prorogadell'ecobonus, 347milioni sull'industria4.0, compresol'ammortamentoperchi investe

SPENDING REVIEWLe misure, secondoPadoan, dovrebberopo rta re quattrodecimi di crescita delPii in più per il 2017.I tagli alla spesagarantirannocoperture per 2,6miliardi, sul deficit"stiamo decidendo"

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