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I disturbi dell’apprendimento I disturbi dell’apprendimento si dividono in:
Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)
(sono quei disturbi che si manifestano in soggetti con adeguato sviluppo cognitivo, visivo e uditivo e si riferiscono alle abilità scolastiche).
Disturbi Non Specifici dell’Apprendimento (DSNA) si riferiscono ad una disabilità ad acquisire nuove conoscenze e competenze NON limitata all’area degli apprendimenti scolastici, ma estesa a più settori (ritardo mentale, DDAI, autismo ad alto funzionamento, disturbi d’ansia) che influenzano gli apprendimenti.
L’ICD-1O e il DSM-IV : chiarezza di definizione e linguaggio comune. L’ICD-10 li inserisce all’interno dei disturbi dello sviluppo psicologico con il termine di Disturbi specifici delle abilità scolastiche
Quali sono? Disturbo specifico di lettura (Dislessia)
Disturbo specifico di scrittura (Disortografia)
Disgrafia
Disturbo delle abilità aritmetiche (Discalculia)
Disturbo specifico di lettura Dislessia
La dislessia è un disturbo specifico nonostante:
Intelligenza adeguata
Istruzione adeguata
Assenza di deficit neurologici e sensoriali
Assenza di psicopatologie primarie
Si manifesta con tempi di lettura e numero di errori significativamente superiori a quelli dell’età.
Sottotipi di dislessia Molteplici studi classificano la dislessia in sottotipi e
sostanzialmente individuano due aree funzionali coinvolte nel processo di lettura selettivamente colpite chiamate: canale uditivo e canale visivo (Boder).
Di qui la definizione di dislessia sulla base dell’esistenza di deficit cognitivi nella funzione visivo-gestaltica, in quella uditivo-analitica e/o in entrambe.
Processi cognitivi Si parla di cognitivo quando ci si riferisce a:
percezione,
memoria,
attenzione,
pensiero,
linguaggio.
Dislessia disfonetica: difficoltà a dividere in suoni e sillabe le parole Può essere correlato un disturbo del
linguaggio espressivo e ricettivo che evolve bene nell’eloquio ma può persistere nella lingua scritta con difficoltà di ordine fonologico, morfologico e sintattico in merito all’apprendimento della lingua scritta.
Alcuni tipi di errore Errori di discriminazione uditiva
Omissione
Inversione
Sostituzione di lettere, sillabe, di parti di parole
Trasposizione di lettere nell’ambito della parola
Errori per precipitazione
Comportamento durante la lettura Lettura frettolosa
Tentativi di indovinare la parola a partire da un indizio
Talvolta pronuncia di parole senza senso
Esitazione
Prosodia inespressiva
Dislessia diseidetica: difficoltà a riconoscere le parole così come appaiono
Questo tipo di dislessia è sottesa da disturbi visuo-percettivi
Alcuni tipi di errore Inversioni di lettere e sillabe nelle parole e di parole
nelle frasi
Inversioni visuo-spaziali
Inversioni di lettere visivamente simili
Comportamento durante la lettura Lettura lenta ma accurata
Lettura sillabica
Accuratezza nella scrittura ma presenza di errori ortografici
Dislessia mista Presenza di entrambe le difficoltà, quindi possono
presentarsi entrambe le categorie di errore.
Inoltre si possono verificare anche deficit nella comprensione della lettura evidenziati da:
Incapacità a ricordare le cose lette
Incapacità a trarre conclusioni o inferenze dal materiale letto
Nel rispondere ai quesiti su quanto letto, tendenza ad utilizzare informazioni di carattere generale piuttosto che ricavate dalla lettura
Disortografia (senza disturbo specifico della lettura)
La disortografia è un disturbo specifico della scrittura che comporta un numero di errori ortografici significativamente superiore a quelli attesi per età e livello di istruzione.
La principale caratteristica è la compromissione dello sviluppo delle capacità di compitazione orale delle parole e della relativa trascrizione scritta.
Manifestazioni di disagio durante la lettura Necessità di avere la presenza dell’adulto
Tremori, tosse, sbadigli
Alterazioni della temperatura corporea
Respirazione alterata
Rumori con la lingua e le labbra
Distraibilità accentuata mascherata da commenti e interiezioni
Postura alterata
Disgrafia
Disturbo che si manifesta come difficoltà a riprodurre sia segni alfabetici che numerici.
Difficoltà ad organizzare i pattern motori sottesi alla scrittura intesa come grafia e non ha nulla a che vedere con le regole dell’ortografia e della sintassi!
Le variabili da osservare sono:
Velocità (ritmo)
Pressione
Prensione dello strumento
Organizzazione nello spazio grafico
Andamento del tracciato
La legatura dei segni
La distanza tra le parole
La discontinuità del gesto
I ritocchi
La postura
Disturbo specifico delle abilità aritmetiche Discalculia
Questo deficit riguarda la padronanza delle capacità di calcolo fondamentali quindi:
Addizione
Sottrazione
Moltiplicazione
Divisione
La discalculia riguarda l’apprendimento del calcolo numerico, sia scritto che mentale.
Si suddivide in:
discalculia per le cifre: difficoltà ad acquisire i processi lessicali sia nel sistema di comprensione del numero che nella produzione del calcolo;
discalculia procedurale: difficoltà ad acquisire le procedure degli algoritmi implicati nel sistema di calcolo;
discalculia per fatti aritmetici: difficoltà ad acquisire i fatti numerici all’interno del sistema di calcolo.
Diagnosi Difficoltà nel porre la diagnosi
1. Occorre distinguere i disturbi in questione da normali variazioni del rendimento scolastico.
2. Tenere conto dell’età del soggetto e della fase dello sviluppo.
3. Tenere conto del contesto ambientale: famiglia, scuola.
4. Presenza di più anomalie cognitive è difficile da stabilire.
Non bisogna temporeggiare se si hanno dubbi. La perdita di tempo compromette l’intervento di recupero danneggiando in modo irreversibile il soggetto.
Tappe della diagnosi Anamnesi accurata e mirata alle possibili cause:
- Sofferenza encefalica precoce (pre-peri-postnatale)?
- Alterato sviluppo delle tappe motorie, prassiche e linguistiche
- Alterato sviluppo affettivo-relazionale
- Inadeguate esperienze ambientali (traumi, abusi, perdite)
- Rilievo di disturbi neurologici (epilessia, disturbi del sonno, cefalea ecc.)
- Rilievo di disturbi psichiatrici (ritardo mentale, disturbo dell’umore, disturbi generalizzati dello sviluppo, dei disturbi di ansia, psicosi ecc.)
- Ricerca nei familiari di dislessia, disortografia , discalculia, disgrafia.
- Indagine sui tempi di acquisizione delle abilità di pregrafismo, di letto-scrittura e calcolo.
Esame somatico obiettivo per stabilire eventuali patologie o alterazioni a organi e apparati
Esame neurologico: valutazione dell’organizzazine posturale motoria, delle abilità prassiche manuali, della coordinazione visuo-motoria, della dominanza laterale, rilievo di segni patologici (disprassie, disartrie, ecc)
Esami strumentali
- Indagine psico-diagnostica: QI, valutazione delle abilità di lettura e scrittura e calcolo
- Indagini neurodiagnostiche mirate: EEG, RM, potenziali evocati
Valutazione pediatrica mirata per possibili disturbi somatici che possano influenzare l’adattamento e apprendimento scolastico ( asma, diabete, gravi anomalie della condotta alimentare)
Visita oculistica
Visita otorinolaringoiatrica
Diagnosi funzionale La diagnosi funzionale ha come obiettivo la
conoscenza più approfondita ed estesa della persona. Tale conoscenza deve essere funzionale educativa ed avere quindi l’obiettivo di creare, strutturare attività didattiche ed educative appropriate, significative ed efficaci per il soggetto.
Produce molti dati
Richiede lavoro interdisciplinare
Ruolo centrale della SCUOLA!