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LAVORARE A MAGLIA Guida pratica per tutti di Alessia Bartolomeo Fai da te I libri del Seconda edizione a colori

I libri del Fai da te LAVORARE A MAGLIA - Edizioni LSWR · La maglia è spesso ingegnosa nella costruzione dei capi, nei calcoli, nelle proporzioni matematiche. Fare la maglia diventa

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LAVORARE A MAGLIA

Guida pratica per tutti

di Alessia Bartolomeo

Fai da teI libri del

Seconda

edizione

a colori

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LAVORARE A MAGLIA

Guida pratica per tutti2a edizione

Alessia Bartolomeo

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Lavorare a maglia | Guida pratica per tutti2a edizione

Autrice: Alessia Bartolomeo

Collana:

Editor in Chief: Marco AleottiProgetto grafico: Roberta VenturieriImmagine di copertina: © gojak | Thinkstock

© 2015 Edizioni Lswr* – Tutti i diritti riservati

ISBN: 978-88-6895-176-4

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati per tutti i Paesi. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.

Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org.

La presente pubblicazione contiene le opinioni dell’autore e ha lo scopo di fornire informazioni precise e accurate. L’elabora-zione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità in capo all’autore e/o all’editore per eventuali errori o inesattezze.

L’Editore ha compiuto ogni sforzo per ottenere e citare le fonti esatte delle illustrazioni. Qualora in qualche caso non fosse riuscito a reperire gli aventi diritto è a disposizione per rimediare a eventuali involontarie omissioni o errori nei riferimenti citati.

Tutti i marchi registrati citati appartengono ai legittimi proprietari.

Via G. Spadolini, 720141 Milano (MI)Tel. 02 881841www.edizionilswr.it

Printed in Italy

Finito di stampare nel mese di luglio 2015 presso “LegoDigit” srl, Lavis (TN)

(*) Edizioni Lswr è un marchio di La Tribuna Srl. La Tribuna Srl fa parte di .

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Sommario

INTRODUZIONE ................................................................................... 7

1. I MATERIALI: FILATI E ATTREZZATURA .................................. 111.1 Filati ................................................................................................... 121.2 Ferri.................................................................................................... 271.3 Altri attrezzi ........................................................................................ 31

2. PER INIZIARE ...............................................................................352.1 Come tenere il filo e i ferri .................................................................. 352.2 Avvio delle maglie .............................................................................. 382.3 Diritto e rovescio ................................................................................ 512.4 Chiusura delle maglie ........................................................................ 552.5 Errori e soluzioni ................................................................................ 61

3. TECNICHE DI BASE .....................................................................693.1 Le maglie più usate ............................................................................. 693.2 Aumenti ............................................................................................. 793.3 Diminuzioni ....................................................................................... 863.4 Tubolare (o punto doppio) ................................................................. 923.5 Confezione di un capo ...................................................................... 1003.6 Bloccaggio ........................................................................................ 111

4. TECNICHE AVANZATE ..............................................................1134.1 Rifiniture e dettagli ........................................................................... 1134.2 Particolari decorativi ......................................................................... 1284.3 Ricamo su maglia ............................................................................. 1404.4 Lavorazione in tondo ........................................................................ 143

5. RACCOLTA DI PUNTI ................................................................1495.1 Punti base ........................................................................................ 1495.2 Punti pizzo (con maglie gettate) ........................................................ 154

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5.3 Trecce ............................................................................................... 1585.4 Incroci .............................................................................................. 1645.5 Foglie ............................................................................................... 1665.6 Noccioline ........................................................................................ 1675.7 Punto pelliccia .................................................................................. 169

6. PROGETTI ...................................................................................1716.1 Il campione ...................................................................................... 1716.2 Capire e interpretare i modelli .......................................................... 1746.3 Glossario inglese-italiano .................................................................. 1786.4 Ispirazione ........................................................................................ 187

7. MODELLI (FUORI DAGLI SCHEMI!) .........................................1917.1 Piccoli asciugamani in cotone ........................................................... 1927.2 Copertine ......................................................................................... 1937.3 Sciarpe .............................................................................................. 1957.4 Cappello a sacchetto ......................................................................... 1977.5 Cappello lavorato in tondo ............................................................... 198

8. PROGREDIRE NELL’APPRENDIMENTO ..................................2018.1 Suggerimenti per progredire: personalizzare, specializzarsi, sperimentare ..................................................................................... 2018.2 Esperimento creativo: “arm knitting” ................................................ 204

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Un libro può costituire un buon punto di partenza e un valido riferimento per im-parare a fare la maglia. Questo libro vuole essere un supporto per il principiante che desidera apprendere le basi per autoistruirsi, ma anche un manuale da consultare e conservare come riferimento per chi si trova a un livello intermedio o avanzato. Si parte da alcune nozioni generali su filati e attrezzi per accostarsi al mondo della maglieria, poi si inizia con le principali tecniche di base per realizzare i primi punti, e infine si passa ai dettagli e alle tecniche più avanzate. Le indicazioni per realizzare i primi progetti vi permetteranno di creare i capi più classici in modo semplice e veloce. La parte finale del libro contiene spunti e suggerimenti per mantenere viva e rinnovare continuamente l’ispirazione e proseguire naturalmente nel processo di apprendimento, accrescendo l’esperienza e le conoscenze e affinando le tecniche.In questa seconda edizione è stato aggiunto un capitolo in cui si danno semplici suggerimenti per progredire nella formazione di un proprio stile come maglista, e, data l’importanza che ha la sperimentazione di nuove tecniche, si forniscono tutte le istruzioni per provare a cimentarsi con l’arm knitting, un modo nuovo e divertente di fare la maglia, un interessante cambio di prospettiva rispetto alla maglia tradizionale. Questo è un libro dedicato all’ABC della maglia, concepito con l’intento di raccoglie-re nozioni e tecniche di base della tradizione italiana e non solo. Il linguaggio attuale della maglia in Italia è ormai fortemente influenzato dalla ge-nerale globalizzazione ed è continuamente contaminato (o arricchito!) da termini inglesi che, essendo estremamente schematici e semplificati, permettono una com-prensione e una codificazione più pratiche e immediate.

La maglia ieri e oggiNei Paesi anglosassoni esiste una vera e propria cultura della maglia, con numerose pubblicazioni di libri e riviste e molto materiale disponibile in Internet. Se vi incurio-

Introduzione

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siscono le diverse culture, potrebbe capitarvi di trovare ispirazione anche consultando libri o siti web in tedesco, francese, russo, giapponese. Sono tanti gli spunti interes-santi, e seguendo i vostri gusti potrete avvicinarvi a tradizioni, tecniche, modelli e tendenze di altri Paesi.Da noi la maglia è rimasta a lungo legata alla tradizione delle nostre nonne, che ave-vano il compito di provvedere a rifornire la famiglia di maglioni, calzini e accessori per l’inverno; non a caso si usano termini come: lavorare a maglia, lavorare a diritto, lavorare a rovescio. Oggi, invece, sta nascendo un nuovo modo di fare la maglia, un’attività creativa dai tanti risvolti: abilità artistica, interesse per le tendenze della moda, gusto per i capi esclusivi.Gruppi di knitters (da to knit = fare la maglia) in tutto il mondo organizzano corsi, laboratori, eventi e incontri, condividendo via Internet esperienze e consigli in un interessante scambio interculturale.

Dieci buoni motivi per lavorare a magliaLa maglia non è più solo un semplice passatempo, ma un tipo di intrattenimento più articolato e complesso, un hobby ingegnoso e creativo, una cultura, un’arte. Ognuno inizia e poi continua a fare la maglia per motivazioni del tutto personali; io ne ho individuate una decina:

1. La maglia è rilassante. Chiunque faccia maglia vi dirà che lo fa principal-mente perché è un modo per rilassarsi. Fare la maglia tiene le mani occupate, e intanto libera la mente dai pensieri, o meglio, fa pensare in modo più lucido. La maglia ha una componente spirituale, simile alla meditazione: il ripetersi di punti, schemi e numeri nella mente è simile a un mantra, il ticchettio dei ferri e lo scorrere del filo accompagnano e scandiscono il ritmo del respiro e il dipanarsi dei pensieri.

2. È un giusto equilibrio tra relax e produttività. Oggi la vita frenetica ci im-pone di ottimizzare il poco tempo libero a nostra disposizione e di non spre-carlo in attività oziose e di scarsa utilità. La maglia ci rilassa e contemporanea-mente ci dà quel senso di completezza che deriva dal sentirsi utili e produttivi, un mix che genera una sottile soddisfazione, a cui difficilmente si riesce poi a rinunciare.

3. È esprimere la propria creatività. Attraverso la maglia possiamo essere cre-ativi, e la creatività è sempre fonte di benessere interiore e psicofisico. La nostra sensibilità si esprime attraverso la scelta di materiali, colori, trame, forme; si può giocare, si può fare moda, si può fare arte. Regalare, indossare, esporre le proprie creazioni, poter dire “l’ho fatto io” è sempre estremamente gratificante.

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Introduzione

4. È arricchire il proprio guardaroba. Creare un pezzo unico, fatto a mano, pensato e realizzato su misura, magari utilizzando un filato prezioso, è un modo per arricchire il proprio guardaroba in modo del tutto personale con un capo o un accessorio esclusivo.

5. È intrattenimento. Sia che si faccia da soli o in compagnia, la maglia è un hobby divertente e mai monotono, perché c’è sempre da imparare e da spe-rimentare. Le possibilità creative sono praticamente infinite. Tecniche, stili, punti, attrezzi, filati e colori, forme e geometrie dei capi; le combinazioni tra le variabili sono illimitate, è solo questione di scelte e di gusto.

6. È aspetto sociale e convivialità. Per chi ama condividere con altri il tempo dedicato al proprio hobby, il mondo della maglieria offre oggi tante occasioni di incontro con gruppi di maglia, corsi, workshop, eventi per sferruzzare in compagnia. In un mondo in cui la socialità sta diventando sempre più virtua-le, ritrovare una dimensione più umana, rilassata e conviviale nel rapporto con gli altri può rivelarsi inaspettatamente piacevole.

7. È una sfida continua con se stessi. Nella maglia è inevitabile che si finisca per dedicarsi a completare progetti sempre più impegnativi e originali. Il deside-rio di spingersi sempre oltre porta alla ricerca di una maglia da sperimentare, adattare, reinventare, improvvisare.

8. È allenare la mente. La maglia è spesso ingegnosa nella costruzione dei capi, nei calcoli, nelle proporzioni matematiche. Fare la maglia diventa una sorta di gioco logico, un rompicapo di enigmistica, solo che, una volta giunti alla fine, ci si trova tra le mani il prodotto tangibile della nostra soluzione.

9. È praticità. La maglia è un hobby pratico e comodo da gestire: occupa poco spazio e non ne richiede uno apposito, non sporca, è facilmente trasportabile e si può fare ovunque. Si può usare anche per riempire i tempi di attesa in autobus o in treno, nella sala d’aspetto del medico, in fila alla posta, mentre si guarda la TV, si ascoltano musica e audiolibri, si chiacchiera con le amiche.

10. È sostenere cause e fare beneficenza. Si può fare la maglia per sostenere cause sociali o associazioni benefiche: per esempio, fornendo corredini fuori misura agli ospedali pediatrici con reparti per prematuri, o regalando indumenti caldi ai senzatetto.

Qualunque sia il motivo che vi spinge a iniziare a fare maglia, tenete presente che in breve tempo questa attività crea dipendenza e che chi inizia difficilmente smetterà.

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Capitolo 1I materiali:

filati e attrezzatura

Iniziare a lavorare a maglia è davvero semplice, basta un’attrezzatura minima: solo due ferri e un gomitolo.

Man mano che si acquisisce esperienza, ci si potrà procurare nuovi materiali e am-pliare la propria collezione di attrezzi, e quindi soddisfare un po’ per volta la crescente voglia di provare a utilizzare nuovi tipi di ferri e di filati.

Figura 1.1 - Ferri e gomitolo.

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Tutto quello che si spende per i materiali rappresenta una sorta di investimento, ben ripagato con la realizzazione di capi unici che andranno ad arricchire il proprio guar-daroba o che diventeranno un regalo speciale.Alla base di un buon lavoro a maglia c’è, innanzitutto, la scelta della giusta combi-nazione tra ferri e filato, per ottenere l’effetto che avete in mente. Per questo motivo è importante conoscere sia l’attrezzatura (ferri e accessori) sia i vari tipi di filati che potreste utilizzare.

1.1 FilatiLa scelta e l’acquisto dei filati rappresentano uno dei piaceri più grandi per chi fa ma-glia. Andare alla ricerca di quelli più nuovi e preziosi, sondare al tatto morbidezza e leggerezza del gomitolo, osservare alla luce le sfumature dei colori, immaginare quello che potrebbero diventare, sono momenti importanti del processo creativo. È tutto un gioco di sensazioni, date da materiali e colori.In genere a chi inizia si consiglia di utilizzare del filato di peso medio, cioè non troppo grosso né troppo fine, liscio e uniforme per vedere bene le maglie, economico (anche acrilico) per poter fare pratica, fare e disfare in tutta tranquillità, senza timore di ro-vinare o sprecare filati costosi.Conoscere fin da subito varietà e caratteristiche dei diversi filati aiuta ad avere un’idea dei differenti effetti che si possono ottenere sul lavoro finito e a capire con che tipo di filato si preferisce lavorare.Quando si acquista maggiore esperienza, è bello sperimentare con diverse fibre e concedersi il lusso di un gomitolo prezioso.Il numero dei gomitoli necessari a iniziare un lavoro varia a seconda di quello che volete fare e della resa del tipo di filato. Servono almeno quattro o cinque gomitoli per una sciarpa, ma anche un solo gomitolo basta per realizzare un piccolo progetto, come un cappellino o dei guanti.

La fascettaLa fascetta è quel cartoncino avvolto intorno al gomitolo che, oltre a riportare la mar-ca e il nome del filato, contiene tutti i dati utili per la lavorazione e la cura del capo. Le informazioni sulla fascetta possono essere più o meno dettagliate; quelle davvero indispensabili sono elencate e descritte qui di seguito.

•• Composizione: tipo di fibre usate per produrre il filato, espresse in percentuale.•• Peso: quantità del filato contenuta in un gomitolo, espressa in grammi. Soli-

tamente in commercio si possono trovare gomitoli o matassine in formato da 50, 100 o 200 grammi.

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Capitolo 1 | I materiali: filati e attrezzatura

•• Lunghezza: quantità del filato contenuta in un gomitolo, espressa in metri. Può essere molto variabile a seconda del tipo di filato; a parità di peso, più il metraggio è lungo maggiore sarà la resa del filato.

•• Ferri: misura dei ferri consigliata per lavorare il filato alla giusta tensione. In aggiunta, spesso viene indicata anche la misura di uncinetto (in genere sempre di poco inferiore a quella dei ferri per lo stesso filato).

•• Campione: numero di maglie e numero di righe che si ottengono in un cam-pione di 10x10 cm, lavorato con il ferro consigliato.

•• Colore: indicato da un numero, assegnato dalla casa produttrice per quel dato tipo di filato.

•• Bagno: numero identificativo di una determinata tintura. Se si usa più di un gomitolo per uno stesso lavoro, è fondamentale scegliere gomitoli con lo stesso bagno, altrimenti si rischia di accostare diverse sfumature di colore.

•• Lavaggio: informazioni con i simboli standard che siamo abituati a vedere anche sulle etichette di tutti i vestiti, con le indicazioni per il lavaggio e l’a-sciugatura del capo.

Figura 1.2 - Esempio di fascetta.

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SUGGERIMENTO. Sarebbe opportuno conservare sempre una fascetta con un po’ di filato: può essere utile successivamente per la cura del capo e per eventuali riparazioni.

Figura 1.3 - Fascetta con un po’ di filato.

Tipo di fibra (animale, vegetale, sintetica)I filati possono essere di diversi tipi a seconda della provenienza delle fibre che lo compongono.

Fibre di origine animaleLa lana può essere di diverse varietà a seconda del tipo di pecora dalla quale proviene: lambswool (lana ricavata dalla prima tosa di un agnello, particolarmente fine, soffice e pregiata), merino (la pecora merino è molto apprezzata per la sua lana fine e leggera), Shetland (dal nome della regione scozzese dove le pecore vengono allevate), Islandese (le pecore islandesi hanno due strati di pelo, uno lungo e ruvido, l’altro corto e mor-bido; caratteristici sono i colori naturali nelle varie gradazioni di bianco, grigio, nero, bruno). Esistono diverse varietà di lana anche a seconda del trattamento, come quella irrestringibile o lavabile in lavatrice.

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Capitolo 1 | I materiali: filati e attrezzatura

Figura 1.4 - Filati (merino).

Il mohair si ottiene dalle capre d’Angora, la lana è lucente, lunga e morbida.Il cashmere proviene dalle capre del Kashmir, regione asiatica posta tra India, Paki-stan e Cina; particolarmente soffice, vellutata e calda, è tra le fibre più preziose.L’alpaca deriva dall’omonimo animale, una specie di piccolo lama, allevato apposita-mente per utilizzarne la pregiata lana e molto diffuso nei paesi del Sudamerica.L’angora si ricava dai conigli d’Angora (da non confondere con il mohair); è una lana soffice, calda, gonfia e scivolosa, molto delicata e pregiata. La seta si ottiene dal bozzolo dei bachi da seta, è una fibra pregiata, lucente, morbida e piacevole al tatto.

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Figura 1.5 - Filati (mohair).

Figura 1.6 - Filati (alpaca).

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Capitolo 1 | I materiali: filati e attrezzatura

Fibre di origine vegetaleFibre come il cotone, il lino, la canapa, la iuta, il bambù, il mais, la soia, il rayon (o viscosa) si ottengono da semi, fusti o cortecce di piante. Sono fibre poco elastiche ma resistenti e molto fresche, ideali per la lavorazione dei capi estivi. Ultimamente sono molto apprezzati i filati organici, cioè provenienti da colture bio-logiche, che non fanno uso di pesticidi o sostanze chimiche, dai colori naturali oppu-re trattati con tinture naturali. I nuovi filati in fibre naturali, come mais e bambù, stanno diventando sempre più popolari per le loro proprietà eccezionali: oltre a essere ecologiche, sono fibre estre-mamente morbide, tanto da poter essere paragonate alla seta; sono più resistenti del cotone e altamente traspiranti.

Figura 1.7 Filati (angora).

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Figura 1.8 - Filati (cotone).

Fibre di origine sinteticaSono tutte le fibre che vengono prodotte artificialmente dall’uomo: il nylon, l’acrili-co, il poliestere, la poliammide.

La composizione di un filato può essere anche mista, cioè un accostamento di due o più tipi di fibra lavorate insieme. Le possibilità e le varianti diventano, così, infinite. In base alle diverse percentuali di una o dell’altra fibra, si avranno filati dalle caratteristiche diverse.

Figura 1.9 - Filati (acrilico).

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Capitolo 1 | I materiali: filati e attrezzatura

Una piccola percentuale di acrilico, ad esempio, rende in genere il filato più resistente all’uso e ai lavaggi.

La grossezza dei filati: capi, titolo e classi di pesoTutte le fibre vengono prima cardate o pettinate, cioè districate e allineate per formare uno stoppino, e poi filate, cioè ritorte in modo da formare il filato a un capo. Più capi possono essere ritorti insieme per formare man mano un filato più grosso e robusto.La grossezza di un filato dipende non solo dal numero dei capi che lo compongono, ma anche dal loro titolo, cioè la misura della finezza, calcolata in base al rapporto tra lunghezza e peso.Due gomitoli dello stesso peso, infatti, possono avere lunghezza diversa.Si possono avere filati molto fini a un capo, usati in genere per il lavoro a macchina. Nella norma, per i lavori a mano si usano filati a due, tre o quattro capi, fino a filati molto grossi a otto, dieci o dodici capi ritorti insieme. Un filato ben ritorto, in genere, è migliore perché più resistente e più uniforme, ri-sulta più bello da vedere e più facile da lavorare. Se un filato è poco ritorto, mentre si lavora tende ad aprirsi un po’ e bisogna fare attenzione a non infilare la punta del ferro tra i capi che tendono a dividersi; il lavoro finale, però, risulta più soffice.La tabella 1.1 cataloga il filato per classi di peso, a seconda della loro grossezza o spes-sore, e per ogni classe indica il numero di ferri consigliato per la lavorazione e la resa su un campione di 10 cm. Nella colonna accanto al nome della classe in italiano è riporta-to anche il nome corrispondente in inglese; su Internet non è raro incontrare descrizioni del filato in questi termini, anche su siti italiani. Queste indicazioni sono importanti se si acquista tramite siti e-commerce, perché possono fornire già una chiara idea per valutare quello che si sta acquistando, pur non avendo modo di vedere e toccare il filato.

Tabella 1.1 - I filati catalogati per classe di peso.

Classe Nome ITA Nome ENGFerri

(mm)Campione

(maglie in 10 cm)

0 Pizzo Lace 2 - 2,5 32-34 maglie

1 Superfine/BabyFingering / Super Fine

2,5 - 3 28 maglie

2 Fine/Sport Sport / Fine 3 - 4 24-26 maglie

3 Leggero DK / Light 3,5 - 4,5 22 maglie

4 Medio/Aran Worsted / Medium 4,5 - 5,5 18-20 maglie

5 Grosso Bulky / Chunky 6-8 14-15 maglie

6 Super GrossoSuper Bulky / Super Chunky

8,5 - 10 8-12 maglie

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Figura 1.10 - Filato di diverse classi a confronto: 10 maglie lavorate con filato superfine e ferro n° 3, 10 maglie lavorate con filato sport e ferro n° 4, 10 maglie lavorate con filato grosso e ferro n° 8.

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Capitolo 1 | I materiali: filati e attrezzatura

Più il filato è grosso, più il numero dei ferri per lavorarlo dovrà essere alto. Con filato e ferri grossi basteranno poche maglie per fare un campione di 10 cm.

Figura 1.11 - Campione di 10 cm con filato e ferri grossi.

Caratteristiche - Come sceglierliI filati si distinguono anche a seconda delle loro caratteristiche: filati lisci (o classici), filati fantasia (o moda), filati semilavorati, filati improvvisati (stoffa, corda, rafia), filati da riciclo (ad esempio quelli ricavati tagliando in striscioline vecchie t-shirt o calze di nylon). I filati fantasia possono essere più o meno originali e appariscenti; in genere, essi rispecchiano le mode del momento. Le varie case di produzione di filati cambiano e rinnovano le loro collezioni fantasia di anno in anno. Alcuni tra i filati fantasia più usati ultimamente, e ormai diventati quasi dei classici, sono il tweed, il mélange, il bouclé, la ciniglia, lo stoppino, il pompon.Quando un filato è molto irregolare o elaborato, potrebbe risultare difficile da lavo-rare perché le singole maglie sono meno visibili e diventa più impegnativo seguire il lavoro o rimediare a una distrazione.

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Figura 1.12 - Filati con diverse caratteristiche: semilavorato, lurex, rafia, lana fantasia.

Per la scelta di un filato è importante anche la sensazione che esso dà al tatto; in ge-nere è istintivo per tutti andare a toccare un gomitolo per capire se ci piace il filato. La mano di un filato è il termine tecnico per descrivere le caratteristiche che si av-vertono al tatto: morbidezza, ruvidità, sofficità, voluminosità, pelosità, scorrevolezza, calore. La mano può essere soffice, increspata, voluminosa, liscia, pesante, granulosa, fine, serica, scattante, ruvida, ondulata, rustica, levigata, calda ecc.

Formato: gomitoli, matasse, roccheI filati possono trovarsi in commercio in diversi formati. Il gomitolo può essere di diverse forme, ma è comunque sempre pronto all’uso. Quando il filato è ben aggomitolato, si può trovare facilmente il capo all’interno del gomitolo; questo è utile per lavorare svolgendo il gomitolo da dentro, evitando così che rotoli in giro e che si disfi disordinatamente.

Figura 1.13 Diversi tipi di gomitolo.

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Capitolo 1 | I materiali: filati e attrezzatura

SUGGERIMENTO. Se si vuole usare il filato doppio, si possono utilizzare i capi di due diversi gomitoli, ma la soluzione ottimale sarebbe prendere il capo esterno e il capo interno dallo stesso gomitolo.

La matassa non è arrotolata, il filato è disposto in forma circolare e legato in più punti, a volte anche torta a formare una specie di treccia, per mantenerla in ordine.

Figura 1.14 - Filato in matasse.

La matassa va sempre tramutata in gomitolo prima di iniziare a usare il filato, altri-menti il filo si aggroviglia durante il lavoro.Per dipanare il filato in matassa e tramutarlo in un gomitolo con cui lavorare como-damente si utilizza l’arcolaio, un tradizionale oggetto in legno che può servire sia a fare sia a disfare le matasse.In mancanza dell’arcolaio, ci si può aiutare con lo schienale di una sedia o di una poltrona per tendere e fermare la matassa mentre arrotoliamo il filo in gomitolo. Se c’è qualcuno disposto ad aiutarci, si può utilizzare anche un altro metodo per dipa-nare facilmente la matassa: una persona tende la matassa tra le braccia e accompagna il movimento dell’altra, che arrotola il gomitolo.

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Figura 1.15 - Antico arcolaio in legno.

Figura 1.16 - Matassine.

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Capitolo 1 | I materiali: filati e attrezzatura

Figura 1.17 - Matassina torta e matassina sciolta.

Figura 1.18 - Una matassina e, accanto, la stessa matassina trasformata in gomitolo.

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Lavorare a maglia | Guida pratica per tutti

Per avvolgere il gomitolo in modo perfetto, poi, ci si può servire di un gomitolatore: un attrezzo a ingranaggi, elettrico o a manovella, che fa girare un cono obliquo con movimento orbitale, permettendo così al filo di avvolgersi e distribuirsi in modo uniforme, formando un gomitolo regolare e ordinato.La rocca viene usata, in genere, per il lavoro di maglieria a macchina; si tratta di un grosso cono attorno al quale viene avvolto il filato. Viene impiegata per commercia-lizzare filato in grandi quantità e può risultare economicamente conveniente.

Figura 1.19 - Filato in rocca.

Colore e tinturaIl colore o la tintura data a un filato è un altro elemento che può variarne notevol-mente la resa. Tinta unita o fantasia, tweed, autorigante, tintura fatta a mano con sostanze naturali. Tutti i filati tinti a mano sono particolarmente apprezzati per le loro bellissime sfu-mature di colore, che li rendono unici. C’è anche chi sperimenta la tintura fatta in casa con coloranti naturali come fiori, frutti, erbe, radici, cortecce, bacche. I colori principali che si possono estrarre direttamente dalle sostanze sono: giallo, rosso, blu, viola, marrone, verde; poi, con una doppia tintura, si può ottenere una gamma di colori infinita, e sfumature che permettono passaggi graduali da un colore all’altro che rendono gradevoli anche gli accostamenti di colore più azzardati.