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36•Notizie 6-2007 Pres.C.R. Davide Gariglio Pres.G.R. Mercedes Bresso Placido Cotto Ghiglia Peveraro Bairati Manica Migliasso Sibille Clement Barassi Bossuto Moriconi Turigliatto Robotti Dalmasso Ricca Laus Cattaneo Bizjak Comella Ronzani Pozzi Bellion Reschigna Motta Lepri Muliere Boeti Auddino Larizza Travaglini Valloggia Buquicchio Deambrogio Pentenero Deorsola Oliva Artesio Caracciolo Borioli Conti Taricco De Ruggiero Chieppa Spinosa Rabino Rutallo Rostagno Pace Cavallaro Ferraris Casoni Guida Burzi Rossi Manolino Monteggia Giovine Lupi Novero Dutto Pizzale Pedrale Cirio Nastri Toselli Nicotra Leo Pichetto Cavallera Ferrero Scanderebech Vignale Botta Boniperti Sono 63 i consiglieri regionali del Piemonte, 14 gli assessori e 18 i gruppi politici: Partito Democratico, 22 consiglieri; Forza Italia, 10 consiglieri; Alleanza Nazionale, 5 consiglieri; Rifondazione Comunista, 4 consiglieri; Lega Nord Piemont-Padania, 3 consiglieri; Comunisti Italiani, 2 consiglieri; Ecologisti, 2 consiglieri; Moderati per il Piemonte, 2 consiglieri; Sinistra Democratica, 2 consiglieri; Sinistra per l’Unione, 2 consiglieri; Unione Democratici Cristiani, 2 consiglieri; Consumatori, 1 consigliere; Democrazia Cristiana- Ind-MPA, 1 consigliere; Democrazia Cristiana - Partito Socialista, 1 consigliere; Italia dei Valori, 1 consigliere; Socialisti Democratici Italiani, 1 consigliere; Verdi, 1 consigliere; gruppo Misto, 1 consigliere. I Gruppi

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36•Notizie 6-2007

Pres.C.R.Davide Gariglio

Pres.G.R.Mercedes

Bresso

Placido CottoGhiglia

PeveraroBairati

ManicaMigliasso

Sibille

Cleme

ntBa

rassi

BossutoMoriconi

Turigliatto

Robotti

Dalmass

o

Ricca

LausCattaneo

Bizjak

Comella

Ronzani

Pozzi

Bellion

Reschi

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Motta

Lepri

Muliere

Boeti

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Travaglini

Valloggia

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Pentenero

Deorsola

Oliva

Artesio

Caracciolo BorioliConti

Taricc

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De Ruggiero

Chieppa

Spinosa

RabinoRutallo

Rostagno

Pace

Cavallaro

Ferraris

Casoni

Guida

Burzi

Rossi

Manolino

Monteggia GiovineLupi

NoveroDutto

Pizzale

PedraleCirio

Nastri

ToselliNicotra

LeoPichetto

CavalleraFerrero

Scanderebech

VignaleBotta

Boniperti

Sono 63 i consiglieri regionali del Piemonte, 14 gli assessori e 18 i gruppi politici: Partito Democratico, 22 consiglieri; Forza Italia,10 consiglieri; Alleanza Nazionale, 5 consiglieri; Rifondazione Comunista, 4 consiglieri; Lega Nord Piemont-Padania, 3 consiglieri;

Comunisti Italiani, 2 consiglieri; Ecologisti, 2 consiglieri; Moderati per il Piemonte, 2 consiglieri; Sinistra Democratica, 2 consiglieri;Sinistra per l’Unione, 2 consiglieri; Unione Democratici Cristiani, 2 consiglieri; Consumatori, 1 consigliere; Democrazia Cristiana-

Ind-MPA, 1 consigliere; Democrazia Cristiana - Partito Socialista, 1 consigliere; Italia dei Valori, 1 consigliere; Socialisti DemocraticiItaliani, 1 consigliere; Verdi, 1 consigliere; gruppo Misto, 1 consigliere.

I Gruppi

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6-2007 Notizie•37

I Gruppi

La nuova legge regionale sul di-ritto allo studio e la libera sceltaeducativa, da tempo attesa, è

un provvedimento significativo per-

ché semplifica in un testo unico nor-mative diverse; assegna più risorsealla scuola pubblica nel suo comples-so (statale e paritaria); elimina ele-

Questa fine del 2007 ha conse-gnato alle cronache politichenumerosi provvedimenti ap-

provati dal Consiglio regionale. Leggiimportanti, come quelle sulla sicurez-za e sul diritto allo studio. Provvedi-menti che hanno un immediato im-patto sulle tasche di migliaia difamiglie, come il taglio dell’Irpef ol’allargamento del l’esenzione dei tic-ket. Insomma, anche in queste ultimesettimane la maggioranza che gover-na il Piemonte ha fatto vedere che la-vora bene e con impegno. Sull’Irpef,ad esempio: da inizio gennaio i citta-dini con reddito fino a 15.000 euronon pagano più l’addizionale Irpefper la quota su cui la Regione puòoperare. Si tratta di un taglio dell’Ir-pef di mezzo punto percentuale, uncosto per la Regione di circa 35 milio-ni di euro, un risparmio medio di cir-ca 70 euro per 484 mila contribuentipiemontesi tra singoli e nuclei fami-liari. 230 mila cittadini che usufrui-ranno del taglio delle tasse regionalisono pensionati.Ci rendiamo conto che i problemi eco-nomici delle famiglie richiederebberoulteriori sgravi fiscali, su questo c’èun impegno del governo. Ma lo sforzodella Regione per i soggetti più debo-li è importante e inverte una tenden-za. La passata amministrazione re-gionale di cen trodestra aveva infattiaumentato l’Irpef di quel mezzo pun-to percentuale che oggi noi tagliamo.A questo bisogna aggiungere da gen-naio anche l’allargamento della esen-zione dai ticket a tutti i redditi fino a36 mila euro. Fin dall’inizio della le-gislatura il centrosinistra che governala Regione si era impegnato per laprogressiva riduzione dei ticket, pri-ma con l’abolizione del ticket sui far-maci generici, poi con l’allargamentodell’area della esenzione. L’ultimoampliamento, di questi giorni, liberauna parte molto consistente della po-polazione regionale dal ticket, in at-tesa che entro la fine della legislatu-ra si possa arrivare alla sua completaabolizione. E un altro segnale che di-mostra come gli sforzi della maggio-

ranza di centrosinistra a favore deiredditi medio-bassi siano reali e dipeso. Ma anche sul fronte legislativosi è lavorato bene. Un esempio è ilprovvedimento sulla sicurezza, ap-provato a dicembre. E’ un tema moltosentito tra i cittadini, la Regione nonha competenze specifiche sull’ordinepubblico, che è nella potestà esclusi-va dello Stato, ma nonostante ciò ilprovvedimento rappresenta un puntodi svolta nell’impegno regionale suquesto argomento.Realizzare politiche per la sicurezzaintegrata, non solo nelle città, masull’intero territorio regionale, cheaiutino la prevenzione e il contrastodei fenomeni criminali, sviluppareuna cultura ed una pratica diffusadella legalità sono gli obiettivi dellanuova legge. La Regione ha un ruoloimportante di coordinamento graziealla creazione della Consulta regiona-le per la sicurezza integrata, all’inter-no della quale tutti i soggetti pubbli-ci e privati potranno coordinarsi perrispondere in maniera concreta e sod-disfacente alle esigenze del ter ritorio.Ma la principale novità del provvedi-mento è rappresentata dalla creazio-ne e dal finanziamento dei patti lo-cali. Sono intese che coinvolgono alivello locale soggetti istituzionali

come Comune e Provincia ma anche,dove è il caso, prefetto e forze dell’or-dine, insieme con le forze sociali e lecategorie economiche, per la riquali-ficazione e la rivitalizzazione urbani-stica di aree interessate da microcri-minalità, il rafforzamento dellaprevenzione sociale nei confronti del-le aree e dei soggetti a rischio, la tu-tela delle imprese artigianali, com-merciali e turistiche particolarmentea rischio criminalità, il consolida-mento della vigilanza e della presen-za sul territorio, l’istituzione di unnumero unico dal quale attivare il co-mando di polizia locale. Non sonopreviste azioni repressive, queste dicompetenza delle forze dell’ordine,ma azioni preventive o che aiutino ilcontrollo dei fenomeni di illegalitàdiffusa. La legge, finanziata con 15milioni di euro nel triennio 2007-2009, comprende anche un fondo disolidarietà per gli appartenenti alleforze armate, alle forze dell’ordine, aivigili del fuoco e alle forze di polizialocale piemontesi deceduti a seguitodi servizio e per i civili piemontesi pe-riti a causa di atti terroristici.Sono solo alcuni dei provvedimentiapprovati ultimamente dal centrosi-nistra in Regione. Se infatti si ag-giunge la nuova legge sul diritto allostudio, il più grosso sforzo mai fattodalla Regione Piemonte sul piano del-l’investimento economico a sostegnodegli studenti piemontesi e delle lorofamiglie, o gli altri provvedimenti ap-provati nella seconda metà del 2007,come il nuovo piano sociosanitarioregionale, si comprende quanto am-pio sia stato lo sforzo della maggio-ranza in Regione per dare concrete ri-sposte alle esigenze del Piemonte.

Rocchino Muliere

Partito DemocraticoNEL 2008 MENO TASSE E MENO TICKET

UNA BUONA LEGGE PER UNA BUONA SCUOLA

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menti di iniquità presenti nella pre-cedente legge. Si compie, soprattut-to, un grandissimo sforzo economi-co, investendo una cifra notevole,111 milioni di euro all’anno, a soste-gno del sistema scolastico regionale.Si tratta di una misura importanteanche perché interpreta il welfare inmodo selettivo e promozionale. Ogginon è più tempo di uno Stato socialeche riconosca tutto a tutti; la politi-ca deve orientarsi a garantire oppor-tunità piuttosto che diritti intesi co-me “pretese”. La nuova legge èemblematica di questa visione per-ché redistribuisce risorse alle fami-glie con redditi bassi o medio bassi,affinché i loro figli possano averel’opportunità di maturare la dote piùimportante: quella del sapere. E’ dun-que un grande investimento sul futu-ro delle nostre giovani generazioni,volto a redistribuire con un criterio dipromozione. La legge finanzia forte-mente la scuola statale, coerente-mente con i sessant’anni di storia re-pubblicana, nella convinzione cheessa possa essere il luogo della con-taminazione delle culture, del con-fronto e non della prevaricazione.Eppoi vi sono beni pubblici di inte-resse collettivo, tra cui la pubblicaistruzione, che devono essere assicu-

38•Notizie 6-2007

I Gruppi

Forza ItaliaNUOVO REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO, È L’ORA

Un regolamento che permetta achi vince le elezioni di realizza-re il proprio programma di go-

verno e all’opposizione non solo dicontrollarne l’attuazione, ma anche diproporsi con temi alternativi, per co-struire il proprio programma da sotto-porre al giudizio dei piemontesi. E’questa la filosofia della propostaavanzata dal Gruppo regionale di For-za Italia per le modifiche regolamen-tari da introdurre a palazzo Lascaris apartire dalla prossima legislatura. Non abbiamo mai accettato che sulConsiglio ricadano le responsabilità dilungaggini e inadempienze che, inve-ce, dipendono dalle divisioni interne

alla maggioranza e dall’incapacitàdella Giunta di instaurare un correttorapporto con l’aula. Nello stesso tem-po, occorre prendere atto che l’attua-le regolamento consiliare non rispon-de al nuovo assetto dei poteri inRegione, dopo l’introduzione dell’ele-zione diretta del presidente. Propo-niamo dunque un’ampia revisione delregolamento che consenta a maggio-ranza e opposizione di confrontarsi inmodo chiaro all’interno dell’assem-blea, senza degenerazioni consociati-ve, ma puntando a una netta distin-zione dei ruoli.Partendo dall’assunto secondo il qua-le l’opposizione, in una democrazia

“competitiva”, altro non è che unasorta di “governo potenziale in atte-sa” che ha come obiettivo dichiaratoquello di diventare maggioranza do-mani, la proposta del Gruppo di ForzaItalia ha come elemento cardine l’ela-borazione di un vero e proprio statu-to dell’opposizione, che offra stru-menti di controllo e di verifica delleiniziative della Giunta. E che consen-ta di realizzare le condizioni di visibi-lità, anche presso l’informazione tele-visiva di Stato, del confronto fraindirizzi alternativi e, appunto, com-petitivi. Dovrà essere individuata la fi-gura del portavoce dell’opposizione- designato dai capigruppo di mino-

rati dallo Stato; diversamente molticittadini non sarebbero in grado discegliere lucidamente tra offerte di-verse e assisteremmo a carenze nel-l’offerta dei privati (es. nessuno inve-stirebbe per aprire una scuola inquartieri disagiati o in montagna).La nuova legge, peraltro, conferma ilriconoscimento di risorse alle scuoleparitarie e quindi il principio della li-bera scelta educativa, così da assicu-rare nel sistema il pluralismo e unacerta concorrenza. E’ quindi coerentecon la cosiddetta ‘legge Berlinguer’che, introducendo il concetto di scuo-la paritaria, ha inteso ampliare l’ideadella scuola pubblica, composta datutte le realtà operanti nell’interessegenerale. Le scuole paritarie sono ta-li in quanto garantiscono standardprecisi (strutturali, gestionali), os-servano i programmi ministeriali, ga-rantiscono a tutti il libero accesso aprescindere dalle condizioni econo-miche, operano con spirito nonprofit.Il nuovo dispositivo prevede circa 21milioni da destinare al sostegno dellalibera scelta educativa e, in particola-re, al sostegno delle spese per iscri-zione e frequenza alle scuole parita-rie, elementari, medie e superiori. Neavranno diritto le famiglie che nonsuperano un indicatore stabilito di si-

tuazione economica e patrimoniale(ISEE), così da introdurre una mag-giore equità. Anche le scuole materneparitarie vengono riconfermate nelloro importante ruolo educativo.In conclusione, si tratta di un aiutorilevante alle famiglie e agli studentipiemontesi e un segnale di quanta at-tenzione ponga la maggioranza dicentrosinistra a questo tema. L’appro-vazione della nuova legge rappresen-ta anche un significativo risultatopolitico e un efficace esordio delgruppo regionale del Partito Demo-cratico: siamo stati capaci di fare sin-tesi tra le diverse sensibilità e di es-sere elemento di equilibrio perl’intero Consiglio regionale.

Stefano Lepri

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6-2007 Notizie•39

I Gruppi

Siamo giunti a metà del camminodell’ottava legislatura della Re-gione Piemonte e, con la chiu-

sura del 2007, inizia il primo periododei bilanci.

Con l’anno che salutiamo la Regioneha vissuto alcuni periodi di accesoconfronto e, talvolta, anche momentidi collaborazione tra opposizione emaggioranza, ma purtroppo non pos-

siamo che registrare un risultatocomplessivo che, come tutti i pie-montesi possono constatare ognigiorno, non può che avere un segnofortemente negativo.

ranza - che sarà l’immediato e visibi-le contraltare del presidente dellaGiunta. La maggioranza potrà conta-re su tempi certi e contingentati perl’approvazione dei propri provvedi-menti di governo. Allo stesso modo,

alle iniziative consiliari dell’opposi-zione dovrà essere riservato almenoun quinto del tempo di discussione,in modo da poter portare alla ribaltadell’aula le proprie proposte.Si dovrà rafforzare il parere di coper-tura fornito dalla Commissione Bilan-cio, ed eliminare invece la legge fi-nanziaria che, come quellanazionale, è diventata un “carrozzo-ne” a cui sono collegati i provvedi-menti più disparati. Per migliorare laqualità della legislazione, poi, agli uf-fici del Consiglio competerà un’ampiaistruttoria delle proposte di legge -sia della Giunta, sia dei consiglieri –al fine di verificarne la compatibilitàstatutaria e finanziaria, nonché l’im-patto.

Per il referendum abrogativo, modi-ficando lo Statuto si dovrebbe preve-dere un quorum del 25 % dei voti fa-vorevoli, anziché l’attuale quota del50 % più uno dei partecipanti al vo-to. Infine, per rendere effettivo il ruo-lo di sindacato ispettivo, si introduceil question time, cioè la possibilitàdi porre domande su temi di strettaattualità alla Giunta, che deve ri-spondere in corso di seduta.Confidiamo che i gruppi di maggio-ranza possano rispondere positiva-mente a questa proposta, perché èchiaro che le modifiche regolamentario sono fatte con un ampio consenso,oppure non saranno mai realizzate.

Angelo Burzi

IL BUONO-SCUOLA È SALVO

Nelle ultime sedute del 2007, ilConsiglio regionale ha appro-vato la nuova legge sul diritto

allo studio. Il risultato positivo è sta-to possibile grazie al fatto che la par-te più ragionevole della maggioranzaha aperto un dialogo, proficuo, conl’opposizione, che ha portato all’ac-cettazione di numerosi emendamenti.La legge risulta così il frutto di un’in-tesa “alta” che conferma la capacitàdella politica, quando si abbandonanoi pregiudizi ideologici, di dare rispo-ste concrete ai problemi dei cittadini.Il mantenimento del buono- scuola,oltre a offrire un equilibrato sostegnotra statali e paritarie, costituisce unimportante riconoscimento dei prin-cipi sempre propugnati dal centrode-stra per la libertà di educazione e in-seriti nella legge del 2003. La maggioranza aveva fatto della sop-pressione del buono-scuola un puntoprogrammatico irrinunciabile. A due

anni e mezzo dalle elezioni ha dovutoarrendersi all’evidenza: questa misuraè non solo legittima ma opportuna,nei confronti dell’intero sistema del-l’istruzione pubblica, sia statale checonvenzionata. Si sono così create lecondizioni per approvare quel testounico della scuola come era già nellenostre intenzioni, nella precedentelegislatura, quando fummo bloccatidall’ostruzionismo della sinistra.Grazie al nostro impegno anche le fa-miglie del ceto medio-basso potrannobeneficiare, seppur in misura parziale,del buono-scuola, grazie all’innalza-mento e alla scalarità dell’Isee, ovve-ro del reddito familiare, per l’ammis-sione al beneficio. Fino a 24mila eurosarà concesso il 100 % del contributo,entro i 26mila euro il 75 %, entro i29mila il 50 %. Ancora una volta, la maggioranza haevidenziato una profonda spaccaturatra la componente moderata, per la

quale diamo atto della correttezza edisponibilità, e l’ala massimalista cheancora persegue obiettivi ideologiciormai datati. Ma questa posizione è stata, per unavolta, sconfitta, e confidiamo chepossa succedere ancora, su temi digrande rilievo, come ad esempio perla Torino-Lione, perché ciò non potràche portare benefici a tutti i cittadinipiemontesi.

Giampiero Leo

Alleanza NazionaleGIUNTA REGIONALE: BILANCIO NEGATIVO

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40•Notizie 6-2007

I Gruppi

Rifondazione Comunista111 MILIONI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO

Il Consiglio regionale ha recente-mente approvato la nuova leggesul diritto alla studio. Il testo,

frutto di oltre due anni di discussionein maggioranza e sei mesi di lavoro inCommissione, va a superare la leggeregionale n.49 del 1985 relativa all’as-sistenza scolastica e la legge n.10 del2001, più nota come legge del “buonoscuola”. Come Rifondazione Comunista neimesi passati avevamo proposto un di-segno di legge sul tema, poi ritiratoper sostenere il ddl presentato dallaGiunta e dalla maggioranza tutta. Iltesto appena votato contiene moltedelle proposte da noi sollevate. Sitratta di una norma ampia e comples-

siva che ha al suo interno questionidavvero qualificanti:1) la prevenzione e il recupero degli

abbandoni e della dispersionescolastica, attraverso specificistanziamenti e accordi di collabo-razione tra gli enti territoriali, leistituzioni scolastiche autonome ele agenzie formative accreditatecon il coinvolgimento dei servizisociali, sanitari, culturali e del la-voro;

2) sostegno alle iniziative della au-tonomia scolastica per l’integra-zione di allievi stranieri, facilitandone l’inserimento, a ge -volandone l’accoglienza e l’alfabe-tizzazione;

3) piena inclusione degli allievi dis-abili con il sostegno alle scuole eagli enti locali, realizzazione diprogetti mirati, predisposizioni dipiani educativi individualizzati, as-sunzione di personale aggiuntivo;

4) finanziamento del “sistema scuo-la”: mense, trasporti, pre e postscuola, attraverso contributi aicomuni

5) particolare attenzione al manteni-mento delle scuole site in aree ter-ritorialmente disagiati (prevalen-temente in montagna);

6) sostegno alle famiglie con redditimedio-bassi per garantire il dirittoallo studio, mediante contributiper coprire spese di iscrizione, li-

A cominciare dalla situazione dei tra-sporti, il 2007 non può che essere de-finito un “Annus Horribilis” per l’inte-ro territorio regionale, sia sottol’aspetto delle prospettive future siaper quanto concerne l’amministrazio-ne del quotidiano. La concretizzazionedella TAV ancora latita e l’impegnodella Giunta a sostegno del progettocontinua ad essere altalenante, nellasperanza che la decisione finale (qua-lunque essa sia) venga presa da altri ela maggioranza non debba così subir-ne le conseguenze.Contemporaneamente la fotografiadella rete dei trasporti pubblici regio-nali è, ogni giorno, più drammatica: ipendolari soffrono quotidianamentesia per i ritardi sia per condizioni igie-niche e di sicurezza costantemente inpeggioramento. Con il 2007 e la piani-ficazione dei nuovi orari, è poi stataaddirittura “metabolizzata” la dilata-zione dei tempi di percorrenza: il nuo-vo record, per i treni in arrivo a PortaNuova tra le 8 e le 10 del mattino, as-segna il ritardo in ben il 53 per centodei casi. Incapacità amministrativa della Giun-ta, che Alleanza Nazionale ha conti-nuato a sottolineare e denunciare intutto il corso dell’anno, soprattuttoquando diventa grave, come nel casodel “colpo mortale” assestato dalla

Bresso al Sistema Salute del Piemon-te. Se infatti l’agonia dei trasporti edelle comunicazioni della regione, traZtl e limitazioni, colpisce sia i pendo-lari e le fasce deboli sia l’artigianato,il commercio e la piccola imprendito-ria, il nuovo Piano Sanitario aggredi-sce in modo indiscriminato tutti i pie-montesi.Avevamo ribadito in Aula come, dietroal nuovo Piano, non vi fosse altro cheaumenti di spesa e tagli ai servizi.Purtroppo in pochi mesi le nostre con-siderazioni hanno avuto la confermanei fatti: la dilatazione sconsideratadelle liste d’attesa e una spesa balza-ta dai 6 miliardi di euro l’anno nel2004, ai 7 miliardi e mezzo nel 2007,non sono che i primi risultati, mentrele province piemontesi già temono perla sopravvivenza delle proprie ASL e

delle proprie strutture ospedaliere el’indice di gradimento della nostra Sa-nità viaggia in picchiata. Sempre nel 2007 sono poi stati com-pletamente dimenticati dall’ammini-strazione Bresso sia i piccoli comunisia le esigenze delle categorie produt-tive: solo grazie all’intervento forte ecostruttivo di Alleanza Nazionale, adesempio, si è potuta evitare la realiz-zazione di una legge sulla Sicurezzavuota e inutile e, finalmente, iniziarea destinare i primi fondi da oltre dueanni (sia per enti e istituzioni ma an-che destinati direttamente ai privati eagli operatori economici) per la sicu-rezza dei cittadini, per l’installazionedi sistemi tecnologici e di monitorag-gio delle aree più a rischio, e per ilconsolidamento e il rafforzamento deipresidi di pubblica sicurezza.Ci auguriamo che, con il 2008 e le tan-te nuove sfide che attendono il nostroPiemonte, ci possa essere una collabo-razione maggiore e meno spirito diparte. Fin qui l’azione di Bresso e della suaGiunta non ha dato di certo risultatipositivi, vedremo ora cosa riserverà ilfuturo: Alleanza Nazionale saprà sem-pre continuare ad essere presente e afare la propria parte.

William Casoni

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6-2007 Notizie•41

I Gruppi

bri di testo, trasporti, offerta for-mativa;

7) realizzazione di interventi perparticolari categorie di utenzequali carcerati e ospedalizzati,;

8) sul fronte degli investimenti sonoprevisti interventi molto signifi-cativi per l’edilizia scolastica asostegno degli enti locali ed inraccordo con gli stanziamenti.

A questi aspetti, per noi positivi, nefanno da contraltare altri. Soprattut-to uno. Continuiamo infatti a ritene-re che sia stato un grave errore man-tenere uno strumento dedicato alsostegno delle rette nelle scuole pari-tarie (prevalentemente confessionalie frequentate da un numero basso dialunni); è un principio che stride conla Costituzione Italiana (“Enti e priva-ti hanno diritto di istituire scuole edistituti senza oneri per lo Stato”, art.

33) e con una concezione laica delloStato, dell’istruzione e della società. Il nuovo provvedimento di fatto rico-nosce il principio introdotto da Leoanche se le proporzioni degli investi-menti - ciò che qualifica la legge - so-no completamente invertite in favoredel sistema pubblico. Nel corso della discussione in aula

abbiamo anche dovuto “digerire” unaccordo tra Partito Democratico e mi-noranza che, attraverso un emenda-mento sul quale la sinistra ha votatocontro, ha alzato il reddito ISEE perl’accesso agli assegni allo studio ri-volti a chi frequenta le paritarie.Nel complesso la legge è comunquepositiva: il Piemonte diventa una del-la prime regioni in Italia in termini diinvestimenti sulla scuola. Nel 2004 laGiunta Ghigo aveva stanziato 18mi-lioni per le scuole pubbliche (42% deltotale) e 25 per le paritarie (58%).Ora alle pubbliche vanno 60 milioni(74%) e 21 alle paritarie (26%). Intotale siamo passati da 43 a 81 milio-ni di euro, più 30 per l’edilizia scola-stica. Un risultato non da poco, peruna scuola di tutte e di tutti.

Gian Piero Clement

Lega Nord Piemont-PadaniaMORTI BIANCHE, PIAGA ITALIANA

L’anno 2007 si è concluso con iltragico incidente alla Thyssen-Krupp, la fabbrica torinese nel-

la quale hanno perso la vita setteoperai che stavano svolgendo il lorolavoro in condizioni di sicurezza pre-carie, senza rispetto dei turni di la-voro. Questa assurda tragedia ha ri-portato all’attenzione di mass media,politica e società civile la piaga dellecosiddette morti bianche, anche per-ché l’elenco delle persone morte sullavoro in Italia si aggiorna purtroppodi ora in ora. Il Consiglio regionaleha risposto approvando all’unanimi-tà, in tempi rapidissimi, una leggesottoscritta da tutti i gruppi politiciche stanzia un milione di euro peraiutare le famiglie dei lavoratori mor-ti in seguito a incidenti sul lavoro. Ma non è certo la risposta definitivaa una piaga che continua a colpire ilnostro paese e le cui vittime sono incostante aumento. In Italia, secondoEurispes, gli incidenti sul lavoro han-no causato più vittime che la guerradel Golfo. Nel periodo aprile 2003 -aprile 2007 sono morti 3520 militaridella coalizione. Nel nostro paese,nel periodo 2003-2006, i morti sul

lavoro sono stati 5252. Si tratta didati drammatici e preoccupanti: inItalia si registrano 1 incidente ogni15 lavoratori, 1 morto ogni 8100 ad-detti; l’età media di chi perde la vitasul lavoro è di 37 anni; gli infortunisul lavoro costano ogni anno alla co-munità 50 miliardi di euro. Purtropposi tratta di dati in costante aumento:in un anno sono aumentati di uncentinaio i fascicoli aperti dalla pro-cura di Torino per infortuni sul lavo-ro nei confronti di soggetti specifici:si è passati dai 250 del 2006 ai 350del 2007. Qual è la strada da percorrere? Occor-re a mio avviso siglare con le impre-se un patto per la sicurezza, intensi-ficare i controlli ed eliminare ilmeccanismo appalti-subappalti, neiquali si risparmia sulla sicurezza e sulcosto dei lavoratori, spesso sceglien-do maestranze poco preparate e pre-carie. E’ necessario poi puntare sullaformazione del personale e combat-tere in ogni modo il lavoro nero: leprincipali cause di morte sul lavoro,soprattutto nel settore dell’edilizia,sono il mancato rispetto delle normedi sicurezza, l’impreparazione e l’er-

rore dei lavoratori. Invece oggi il go-verno romano sceglie di vessare leimprese burocraticamente e fiscal-mente, con i risultati che sono sottogli occhi di tutti. Purtroppo anche laRegione Piemonte, da parte sua, nonha certo fornito un buon esempio: lagiunta Bresso ha soppresso il settoreprevenzione sanitaria negli ambientidi lavoro, accorpandolo a un altrosettore. E’ un pessimo segnale chedenuncia scarsissima attenzione ver-so un problema, quello della sicurez-za del lavoro, dal quale dipendono vi-te umane.

Oreste Rossi

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42•Notizie 6-2007

I Gruppi

Comunisti ItalianiTUTELA DEI FUNGHI: LA NOSTRA PROPOSTA E DIVENTATA LEGGE

Il Consiglio regionale ha approva-to la proposta di legge sulla “Tu-tela dei funghi epigei sponta-

nei”, presentata dal nostro Gruppo.Scopo del lavoro legislativo è statoquello di trovare un punto di accordoche potesse coniugare la difesa dellerisorse naturali, rappresentate daifunghi e dal loro ecosistema, e la va-lorizzazione, sotto diversi punti diosservazione, della raccolta e dellaconservazione dei medesimi. La nuo-va legge permetterà di risolvere unodei temi più controversi e anche at-tesi dalle associazioni micologiche edai raccoglitori di funghi: l’estensio-ne su tutto il territorio regionale del-la validità dell’autorizzazione allaraccolta.A questo risultato si è giunti parten-do dal presupposto che non fosse ac-cettabile che la nostra normativa nonsi allineasse a quella di molte regioniitaliane che prevedono una unica au-torizzazione regionale per la raccol-ta. Queste avranno valenza regionaleed annuale, rilasciate, su delega del-la Regione, da comunità montane ecollinari e dai comuni non facentiparte di tali comunità, ma che si av-valgono delle norme per la conserva-

zione del patrimonio naturale e del-l’assetto ambientale. Gli introiti re-steranno ai soggetti che rilascerannole autorizzazioni. Il titolo per l’auto-rizzazione alla raccolta sarà costitui-to dalla ricevuta di versamento, daesibirsi unitamente al documento diidentità.Altro obiettivo raggiunto è relativoalla definizione del limite per la rac-colta che fissa in un massimo 3 kg laquantità di funghi che è possibileraccogliere in una giornata, mentreoggi, nella normativa regionale in vi-gore, la raccolta è gravata da un ulte-riore limite di carattere numerico,aggiuntivo rispetto alla disposizionenazionale.

Vi è, inoltre, il riconoscimento dellafunzione scientifica e di caratterepubblico delle associazioni micologi-che, del loro lavoro prezioso di cata-logazione e di studio dei funghi, delsistema delle spore e dei loro effetti:è prevista a titolo gratuito la raccol-ta dei funghi per tali scopi agli isti-tuti universitari, ai musei naturalisti-ci pubblici, agli enti pubblici ditutela sanitaria e di ricerca scientifi-ca, alle associazioni naturalistiche emicologiche, che ne facciano richie-sta per i loro dipendenti, studenti oassociati. La Regione favorirà le ini-ziative delle associazioni volte allaconoscenza ed al rispetto della florafungina (sulla base di rendiconto dispesa), quali l’allestimento di mostree stand ed iniziative pubbliche rivol-te alla valorizzazione e alla pubbli-cizzazione della conoscenza dei fun-ghi epigei spontanei. Si stabilisce,infine, che si possono attivare pro-grammi di manutenzione e di puliziadei castagneti in coltura, con contri-buti finalizzati, riconoscendo l’altovalore naturalistico dell’impegno deiconduttori dei fondi a castagneto.

Luca Robotti

Ecologisti Uniti a SinistraLE DECISIONI DI FINE ANNO

Proprio nelle ultime sedute del-l’anno, a dicembre, è stata ap-provata la nuova legge sul di-

ritto allo studio che sostituisce laprecedente, del centro destra, defini-ta “del buono scuola”. Il fatto positivo è sicuramente l’au-mento delle risorse alla scuola pub-blica, il fatto negativo è che viene ri-affermato, e questa volta dal centrosinistra, un principio contro cui la si-nistra si è sempre battuta: il soste-gno pubblico alle scuole private. Sul

piano pratico, la legge contiene co-munque un principio di ingiustizia inquanto, proporzionalmente, vieneconcesso molto di più, pro capite,agli utenti del privato rispetto alpubblico. Se è vero che in alcuni ca-si le scuole private supportano ilpubblico intervenendo in aiuto aicittadini per quanto riguarda gli ora-ri, si pensi alle scuole materne e agliasili nido, nella maggior parte dei ca-si, e soprattutto nelle scuole superio-ri, l’aiuto serve solo a dare ossigeno

al sistema privato che da anni ha vi-sto ridurre il numero di iscritti. Èmolto grave che sia, forse definitiva-mente, caduto il principio costituzio-nale per cui la libertà di educazione èconsentita senza costo per lo Stato.Da ultimo, spiace che non si sia tro-vato un modo di ragionare in meritoai livelli contrattuali degli insegnan-ti delle scuole private, sovente prividi un vero contratto, sottopagati esenza dubbio meno tutelati degli in-segnanti della scuola pubblica.

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6-2007 Notizie•43

I Gruppi

Moderati per il PiemonteCOME UTILIZZARE AL MEGLIO L’IMMIGRAZIONE

Di immigrazione si parla tanto,forse troppo. Un tema scot-tante, scomodo e complesso,

trasversale, che ha attraversato tut-te le epoche e che ancora oggi citocca da vicino. Spesso è in balia diluoghi comuni opposti tra loro esentimenti che vanno dal «Mandia-moli tutti a casa» a «Gli immigratihanno messo in sesto la nostra eco-nomia». Su questo tema desidero fare alcuneriflessioni, che già hanno incontra-to consensi da parte delle associa-zioni di immigrati che, come opera-tore del settore, ho avuto modo diincontrare. La prima delle medesime parte dauna più ampia collegata al temadell’indulto. Una buona parte dei detenuti chene hanno beneficiato sono cittadininon italiani (il 35% del totale) eche appartengono a tre/quattropaesi stranieri. Perché non fare in modo, attraversoaccordi di diritto internazionale eprevedendo in cambio opere pub-bliche ai paesi coinvolti, di farscontare la pena detentiva nel pro-prio paese di origine? Risultato? Una maggiore vivibilitàdelle nostre carceri e sarebbe sicu-ramente un deterrente per coloroche volessero delinquere: è risaputo

che le condizioni degli istituti dipena in determinati paesi non sonoparagonabili alle nostre. Inoltre, si potrebbe finanziare edincentivare il ritorno nei paesi diorigine delle persone che hanno or-mai appreso un mestiere (mi riferi-sco ai paesi extracomunitari) e chedesiderano “portare a casa” le co-noscenze acquisite. Questi favorirebbero la creazione dinuove imprese e attività artigianaliin loco, agevolando un circuito po-sitivo che io chiamerei di “immigra-zione di ritorno”, creando occupa-zione e riducendo notevolmente i flussi migratori verso i paesi europei.Altra idea sarebbe quella di inserirenelle nostre istituzioni, a strettocontatto con il territorio (circoscri-zionale e comunale), rappresentan-

ti di comunità straniere, come os-servatori. Era già statao richiesto inuna Circoscrizione di Torino che cifosse un componente che rappre-sentasse le diverse comunità stra-niere, ovviamente senza diritto divoto. Come tutti sappiamo nel prossimofuturo si vorrà allargare il diritto di voto anche ai cittadini extraco-munitari, che possono vantare una residenza sul territorio da piùanni. Ma perchè non attuare ora il proget-to solo come osservatori ed eventualmente cogliere i loro suggerimenti per avvicinare le comunità? Ritengo che questo sia un modotangibile di far partecipare e re-sponsabilizzare gli stranieri in Italia. Solo con una politica di grande integrazione si potrà arrivare a una migliore e reciproca conoscen-za, per una convivenza serena e civile.Colgo l’occasione per porgere since-ri auguri di un sereno 2008 da par-te di tutti i MODERATI, con l’auspi-cio di una migliore e più utilerisoluzione dei problemi dei citta-dini.

Giovanni Pizzale

Starà alle forze della sinistra far cre-scere una coscienza politica adegua-ta tra i cittadini per proporre inter-

venti che vadano nel segno di un ri-equilibrio sociale del problema dell’i-struzione. Magari senza dimenticarele fondamentali riflessioni di Ivan Il-lich o dello stesso Pasolini, in co-erenza con le proprie radici.Sempre a fine anno, il 27 dicembre, èarrivata la nuova misura di redistri-buzione regionale, ovvero la riduzio-ne dell’addizionale regionale dell’Ir-pef da 1,4% allo 0,9%, per i redditifino a 15.000 euro lordi annui. Anchese non si tratta di un grande ritornoeconomico, circa 65 euro in più nellabusta paga annua, è comunque il se-gno di una volontà che occorre am-

pliare. La misura è stata calcolata ri-spetto alle effettive disponibilità re-gionali ma misure di questo tipo an-drebbero prese e supportate dadecisioni più generali, quali appuntouna politica delle tariffe, dell’istru-zione e della casa, magari da attuaredecidendo a priori quali settori ridi-mensionare a favore di indirizzi so-ciali. Senza dimenticare che il dena-ro investito nei servizi sociali ritornacome incremento ai consumi che al-cuni ritengono essere il vero motoredi questa società.

Enrico Moriconi

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44•Notizie 6-2007

I Gruppi

Sinistra per l’UnioneLA SCUOLA PIEMONTESE SI ATTREZZA PER IL FUTURO

Negli ultimi giorni dell’anno ilConsiglio Regionale ha appro-vato una nuova e importante

legge “Norme sull’istruzione, il dirit-to allo studio e la libera scelta educa-tiva”. Si è arrivati alla votazione do-po quasi due anni di discussioni e di

revisioni, a dimostrazione della sca-brosità dell’argomento e delle molte-plici sensibilità che si affrontavanosul tema. La Regione Piemonte, in-fatti, aveva finora una legge di finan-ziamento delle attività scolastiche:quella sul cosiddetto buono-scuola.

Serviva a finanziare le famiglie chesceglievano di iscrivere i ragazzi inuna scuola paritaria, rimborsandouna parte della retta, il cui importoera determinato dal reddito dichiara-to. Insomma, soldi pubblici per la scuo-

Il 2007 si è chiuso in Piemontecon un importante provvedi-mento nella direzione di una

maggiore redistribuzione della ric-chezza verso quelle fasce più deboli,pensionati e lavoratori dipendenti,che negli ultimi anni hanno vistouna tendenza sempre più negativanel rapporto fra il potere d’acquistodei propri redditi ed il crescente pre-lievo fiscale.Il provvedimento, anche se non rile-vante per l’entità del contributo airedditi dei cittadini meno abbienti,serve comunque ad attenuare la raf-fica di aumenti generalizzati in con-seguenza dei rincari petroliferi, masoprattutto segna un importante inversione di tendenza rispetto aquanto accaduto negli ultimi annisul fronte delle politiche econo -miche. Si è voluto infatti contestare il crite-rio per cui le politiche di risanamen-to dei conti pubblici debbano basar-si su una fiscalità generalizzata checolpisce essenzialmente quelle cate-gorie di popolazione che già contri-buiscono con il prelievo diretto dairedditi, cioè lavoratori dipendenti epensionati.La Regione Piemonte, con l’approva-zione del disegno di legge dellaGiunta da parte del Consiglio il 27dicembre scorso, ha scelto quindi di

cancellare la quota addizionale Irpefdi sua competenza (lo 0,5%) perquei redditi che risultino inferiori ai15.000 euro, facendoli rientrare,dall’inizio del 2008, nella prima clas-se di reddito (fino a 11.000 euro),per la quale si paga l’aliquota mini-ma, dello 0,9%.Il costo complessivo dell’operazionenon è irrilevante, dal momento chesupera ampiamente i 30 milioni dieuro. E neppure irrilevante è l’areacomplessiva dei contribuenti, checoinvolge circa 490 mila persone, al-l’interno della quale troviamo con-densati circa il 40% dei redditi da la-voro dipendente e circa il 65% deiredditi da pensione del Piemonte.Indubbiamente, come si è già dettoe come ci ha ricordato in toni moltocritici il Sindacato, si deve poter fa-re molto di più.

Vanno tuttavia rilevati i limiti og-gettivi imposti dall’incompletezzadella riforma del titolo quinto dellaCostituzione e quindi dall’attuazioneconsistente del cosiddetto federali-smo fiscale. In ogni caso si tratta del primo tas-sello di un percorso che deve prose-guire attraverso un progetto di wel-fare mirato a realizzare un vero eproprio reddito di cittadinanza pertutti quei piemontesi, e non sonopochi, che faticano ad arrivare allafine del mese. Un sistema che comprenda interven-ti sulle tariffe energetiche, su quelledel trasporto pubblico, sui libri ditesto, sulle rette, sulle mense scola-stiche, sui servizi socio-assistenzialie sanitari, sui farmaci, sulla sicu -rezza del lavoro e nel lavoro, sul -l’Università e i servizi ad essa colle-gati. Come Sinistra Democratica,individuiamo tutto questo fra lepriorità della nuova Sinistra Unitache stiamo costruendo, nell’indirizzodi giungere ad un vero e proprio ri-sarcimento sociale non solo alle ca-tegorie di basso reddito, ma anche achi non può, o può solo in parte, es-sere risarcito fiscalmente, come idisoccupati, gli immigrati, i precarie gli studenti.

Pier Giorgio Comella

Sinistra DemocraticaRIDUZIONE ADDIZIONALE IRPEF: PRIMO PASSO PEREQUATIVO

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6-2007 Notizie•45

I Gruppi

Unione Democratici CristianiLEGGE SUL DIRITTO ALLO STUDIO: ESEMPIO DI “ALTA POLITICA”

La legge sul diritto allo studio ela libera scelta educativa re-centemente approvata è una

buona mediazione fra le varie posi-zioni del Consiglio e condividiamogli obbiettivi che essa si prefigge;la realtà, ben sappiamo, è purtrop-po un’altra cosa, che fa i conti conun forte decadimento dei valori nel-la nostra società e nella scuola stes-sa e che certamente non riusciremoa migliorare senza modifiche strut-turali e durature. C’è, tuttavia, molto in questa leggee la finalità è ambiziosa: migliorarela scuola piemontese mantenendola centralità educativa della fami-glia, rafforzando le possibilità diciascun giovane di andare a scuola,riconoscendo anche i meriti dei mi-gliori e le difficoltà quotidiane dichi vive in condizioni disagiate e,forse, null’altro ha che la scuola etrova in essa non solo un luogo per

imparare ma un posto che gli evital’emarginazione e lo fa sentire menodiverso. Non dimentichiamo maiche la scuola è punto di incontro e socializzazione oltre che di istru-zione. Consideriamo positivamente il ri-sultato finale perché, come forze diopposizione, siamo riusciti a smon-tare l’impostazione ideologica chela Giunta Bresso aveva inizialmentevoluto dare al provvedimento e lo abbiamo fatto innanzitutto pre-sentando una nostra proposta inti-tolata ”Diritto allo studio e all’ap-prendimento per l’intero arco dellavita”. Si è, soprattutto, evitato di tornaread antiche dispute che hanno con-trassegnato la storia del Consiglio;eravamo ragazzi quando l’allora as-sessore alla pubblica istruzione del-la Regione, Fausto Fiorini, proposedi marginalizzare il sistema dell’i-

struzione non statale, almeno intermini economici, tanto da solleci-tare un’imponente opposizione chescese nelle piazze e con i suoi slo-gan gridava “La legge Fiorini discri-mina i bambini”.Con la nuova legge si sono messe lebasi ad una più giusta considerazio-ne del sistema educativo piemonte-se, che riconosce le peculiarità del-la scuola non statale, intervenendoperò in maniera forte e straordina-

la paritaria, disattenzione e disinte-resse verso la scuola pubblica stata-le… e questo in una regione dovel’incidenza della scuola non statale èdavvero molto bassa! Era davvero necessario porre rimedioa questa disparità, aumentando le ri-sorse economiche per la scuola e dis-tribuendole in modo da favorire perdavvero l’esercizio del diritto allostudio. La nuova legge comprende perciò fi-

nanziamenti per attività di assisten-za scolastica, a favore degli allievidisabili, per servizi strumentali e in-terventi per le dotazioni scolastiche,per finanziamento alle scuole di in-fanzia non statali, per l’erogazione diassegni e borse di studio e, in gene-rale, per interventi volti a migliorarela qualità dell’offerta scolastica. Una particolare attenzione è riserva-ta al finanziamento di iniziative percontrastare l’abbandono scolastico,per l’integrazione degli allievi stra-nieri, per l’inserimento dei portatoridi handicap, per gli allievi in stato didetenzione. Importante è il potenziamento dellepossibilità di rimborso delle speseper acquisto dei libri di testo, cosìcome l’intervento a integrazione del-le spese di iscrizione scolastica e del-le spese sostenute per i trasporti. Lalegge prevede anche interventi sim-bolici, ma significativi, a sostegno

del merito, sotto forma di premi e in-centivi. E’ giusto, infatti, che gli allievi checonseguono ottimi risultati scolasti-ci possano trovare un riscontro e unapprezzamento dei loro sforzi scola-stici. Per la realizzazione di tutte lepolitiche indicate dalla legge è previ-sta una spesa complessiva di 101milioni di euro all’anno; per dare untermine di paragone, la spesa a favo-re della scuola è cresciuta di oltre 6volte. Ciò a testimonianza di una vo-lontà di sostegno e di intervento inun settore nevralgico per il nostro fu-turo. Una buona scuola è il presuppostoper una società capace di organizza-re il suo futuro, valorizzando le coseche sa fare e dotandosi dei miglioristrumenti per promuovere i suoi gio-vani.

Mariano Turigliatto

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46•Notizie 6-2007

I Gruppi

Socialisti Democratici ItalianiLA VITA DELLE PERSONE VALE PIÙ DI OGNI PROFITTO

Il rogo della Thyssen Krupp halasciato un segno indelebile sul2007. Tuttavia la discussione

sulla sicurezza sul lavoro che lo SDIha fortemente voluto, riguarda unaquestione che va oltre la dimensio-

ne della vicenda torinese. Le morti,purtroppo, sono tante. Nel 2006,1302 in Italia, ad un ritmo di oltrequattro ogni giorno lavorativo. InPiemonte una ogni poco più di tregiorni:109 in totale. Sul lavoro si

moriva negli anni ’70, negli anni ’90e si muore adesso. Non è accettabile nè ammissibile. Ilbilancio delle vite umane perse èimmenso: si muore più sul lavoroche in Iraq: dal 2003 al 2007 i mili-

Italia dei ValoriUN IMPEGNO PER TUTTI: PIÙ SICUREZZA SUL LAVORO!

Il 2007 si è chiuso con un terri-bile lutto per la nostra città, latragedia che si è consumata

nella fonderia di corso Regina Mar-gherita, sede decentrata in fase didismissione della multinazionaleThyssenKrupp. Sarà la magistratura ad attribuire leresponsabilità di quanto accadutoagli operai della linea 5; si è già de-lineato, tuttavia, un quadro inquie-tante costituto da omissioni, damanutenzione ridotta all’osso e dacontrolli mai svolti. Purtroppo nel nostro Paese è pres-soché assente il senso della legalitàe del rispetto delle regole. Già nel 2001 gli ispettori delle Aslpiemontesi denunciavano carenze edisfunzioni che perfino la magistra-tura, all’epoca, tendeva a minimiz-zare.Quello della sicurezza sui luoghi di

lavoro è uno di quegli argomenti sulquale tutti abbiamo qualcosa darimproverarci; troppo spesso infat-ti, col pretesto della difesa dell’im-prese e dell’occupazione, si è postain secondo piano la necessità di farrispettare le norme sulla sicu-rezza.Le leggi ci sono e sono tra le piùavanzate in Europa ma qualcosa sipuò ancora migliorare: occorre an-cora prevedere il tassativo divietodi ricorrere alle catene di appalti esubappalti nella gestione da partedelle Pubbliche Amministrazionicon la previsione che la responsabi-lità civile degli eventuali incidentinei cantieri rimanga in capo all’en-te pubblico che eventualmente po-trà poi rivalersi sugli appaltatori.Il Consiglio regionale, con un prov-vedimento condiviso da tutte leforze politiche, ha costituito un

fondo di solidarietà con stanzia-mento di un milione di euro per aiu-tare i familiari di tutte le vittimedegli incidenti sul lavoro. Il mio augurio è che il fondo, in fu-turo, sia utilizzato il meno possibi-le, ma ciò potrà avvenire soltantose le leggi saranno veramente ap-plicate.

Andrea Buquicchio

ria soprattutto a sostegno di quellastatale, che rimane il perno del si-stema stesso. Un sistema duale chedovrebbe essere un esempio diapertura culturale, che rispondecon interventi concreti, e soprat-tutto alla principale delle finalità –nell’ambito delle competenze re-

gionali - cioè “garantire l’effettivoesercizio dei diritti riconosciuti al-l’allievo in formazione”.Il Piemonte si è dotato di una buo-na legge sul diritto allo studio, uncontributo reale alla scuola e so-prattutto agli studenti e alle lorofamiglie, accompagnato da una vi-

sione aperta e pluralista che superaogni estremismo e che è veramen-te il riconoscimento della scuola li-bera: pubblica, statale o paritaria,che comunque non lascia indietronessuno.

Franco Guida

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6-2007 Notizie•47

Avviare a livello regionale unariflessione sui diversi aspet-ti problematici che le donne

si trovano oggi a dover affrontare,dato il mutato quadro nazionale la-vorativo e di previdenza, per cerca-re di conciliare vita affet-tiva, maternità e prospettive lavo-rative. È per questo motivo che, nel no-vembre scorso, ho promosso il con-vegno “Donne e maternità: qualefuturo tra precariato e tra sfor -mazione del welfare”. Secondo un sondaggio, promossodal Dipartimento per i Diritti e lePari Opportunità, le madri-lavora-trici lamentano l’insufficienza distrutture e servizi come asili nido,scuole materne, case di riposo peranziani (18%); la scarsa flessibilitàdell’orario di lavoro (15%); la ca-renza di politiche per la famiglia(14%); la troppo rigida divisionedei ruoli all’interno della famiglia,che fa ricadere il lavoro di cura qua-si esclusivamente sulle spalle delle

donne (11%); la scarsa efficaciadel congedo parentale (10%) e lascarsa applicazione del part-time (9%).Da tempo il Parlamento Europeo ri-badisce l’importanza di appoggiaree sostenere la carriera delle donne,colmare il divario salariale uomo-donna, conciliare vita lavorativa,privata e famigliare, affrontare ilgrave deficit democratico connessocon gli ostacoli alla partecipazionedelle donne alla politica e alla loropresenza nei quadri superiori dellapubblica amministrazione. Ma purtroppo, su questi fronti, illavoro da fare è ancora molto. Nel corso del convegno, che ha re-gistrato un’intensa partecipazionedel pubblico, il tema è stato affron-tato da differenti punti di vista,presentando l’esperienza e le anali-si di varie realtà istituzionali enon: dall’Assessorato regionale allaSanità a quello del Welfare, dallaDirezione regionale del Lavoro al-l’organismo di Parità della Re-

gione, fino all’Associazione delledonne imprenditrici (Apid) e ai sin-dacati. Al termine è emerso che, per quan-to la Regione Piemonte sia all’a-vanguardia sotto il profilo socio-sanitario e sia da tempo impegnatanella ricerca di adeguate strategieper l’universo femminile, ancoraoggi molte donne vengono messedi fronte ad una scelta: da una par-te la maternità, dall’altra la carrie-ra professionale.

Mariacristina Spinosa

I Gruppi

VerdiDONNE TRA PRECARIATO E MATERNITÀ

tari deceduti sono stati 3.520,mentre, dal 2003 al 2006, sul lavo-ro in Italia si sono perse 5.252 vite.Sono dati di un gran peso umano esociale, di stragi quasi sempre si-lenziose, sommerse, che si esauri-scono, salvo i casi eclatanti, nel do-lore familiare, con qualche titolosui giornali locali. Il tutto nella sostanziale impunitàdei responsabili o con pene pecu-niarie che non spaventano. Non ba-sta la solidarietà alle famiglie. Nonbasta accendere i riflettori sull’e-mergenza, servono risposte concre-te, puntuali, rigorose, vanno colpi-te le inadempienze. Le realtà chefanno meno clamore sono anchequelle dove si consumano le piùgrandi ingiustizie verso le vittime ele loro famiglie.

La politica deve tornare a vedere laquestione degli operai. Occorre applicare le leggi con mag-gior severità: certezza della pena,non solo pecuniaria. Mai più estintori scarichi o risparmisulle spese per la sicurezza: occorrefar capire che il non rispetto delleregole porta vantaggi immediati mapuò essere un boomerang devastan-te. Obbligare a inserire nei bandi digara i costi per la sicurezza, non as-soggettabili a ribassi d’asta. Attivare politiche fiscali premialiper chi riduce gli infortuni sul lavo-ro, non erogare finanziamenti pub-blici e tolleranza zero per chi nonrispetta le regole. Risorse alle ASLper controlli certi e continui. Questii provvedimenti sollecitati dai So-cialisti.

Le morti bianche sono una sconfit-ta per la democrazia: evitiamo chela democrazia continui ad essere,ogni giorno, sconfitta su questoterreno. La vita delle persone vale più diogni profitto.

Sergio Luigi Ricca

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I GRUPPI DELCONSIGLIO

PARTITO DEMOCRATICO22 Consiglieri

Via Santa Teresa 12, TorinoTel. 011.5757465-466 Fax 011.543246

Via Arsenale 14, TorinoTel. 011.5757270-690 Fax 011.545794

PRESIDENTE

Rocchino Muliere

VICEPRESIDENTE

Stefano Lepri

Angelo AuddinoMarco Bellion

Alessandro BizjakAntonino Boeti

Mercedes BressoPaolo CattaneoGiorgio FerrarisDavide GariglioRocco LarizzaMauro Laus

Angela MottaMassimo Pace

Roberto PlacidoPaola Pozzi

Mariano RabinoAldo ReschignaWilmer RonzaniElio RostagnoBruno Rutallo

Marco Travaglini

FORZA ITALIA10 Consiglieri

Via San Francesco d’Assisi 35, TorinoTel. 011.5757278-292 Fax 011.5628561

PRESIDENTE

Angelo Burzi

VICEPRESIDENTI

Alberto CirioLuca Pedrale

Ugo CavalleraMariangela CottoCaterina FerreroGiampiero LeoGaetano Nastri

Gilberto Pichetto FratinPietro Francesco Toselli

ALLEANZA NAZIONALE5 Consiglieri

Via Dellala 8, TorinoTel. 011.5757296-297 Fax 011.531434

PRESIDENTE

William Casoni

VICEPRESIDENTE

Marco Botta

Roberto BonipertiAgostino Ghiglia

Gian Luca Vignale

RIFONDAZIONE COMUNISTASINISTRA EUROPEA

4 ConsiglieriVia San Francesco d’Assisi 35, Torino

Tel. 011.5757904-909 Fax 011.5618103PRESIDENTE

Gian Piero ClementVICEPRESIDENTE

Juri BossutoSergio Dalmasso

Alberto Deambrogio

LEGA NORD PIEMONT PADANIA3 Consiglieri

Via San Francesco d’Assisi 35, TorinoTel. 011.5757284-285 Fax 011.538362

PRESIDENTE

Oreste RossiVICEPRESIDENTE

Gianfranco NoveroClaudio Dutto

COMUNISTI ITALIANI2 Consiglieri

Via Santa Teresa 12, TorinoTel. 011.5757403-405 Fax 011.5612962

PRESIDENTE

Luca RobottiVICEPRESIDENTE

Vincenzo Chieppa

ECOLOGISTI UNITI A SINISTRA2 Consiglieri

Via Dellala 8, TorinoTel. 011.5757731-732 Fax 011.5757736

PRESIDENTE

Enrico MoriconiVICEPRESIDENTE

Paola Barassi

MODERATI PER IL PIEMONTE2 Consiglieri

Via Santa Teresa 12, TorinoTel 011.5757113-719 Fax 011.533713

PRESIDENTEGiuliano Manolino

VICEPRESIDENTEGiovanni Pizzale

SINISTRA DEMOCRATICAPER IL SOCIALISMO EUROPEO

2 ConsiglieriVia Santa Teresa 12, Torino

Tel 011.5757185-186 Fax 011.543246

PRESIDENTE

Pier Giorgio Comella

VICEPRESIDENTE

Sergio Cavallaro

SINISTRA PER L’UNIONE2 Consiglieri

Via Arsenale 14, TorinoTel. 011.5757344-463 Fax 011.5757649

PRESIDENTE

Mariano Turigliatto

VICEPRESIDENTE

Graziella Valloggia

UNIONE DEMOCRATICI CRISTIANI2 Consiglieri

Via Alfieri 19, TorinoTel. 011.5757407-600 Fax 011.542730

PRESIDENTE

Deodato Scanderebech

VICEPRESIDENTE

Francesco Guida

CONSUMATORI1 Consigliere

Via Dellala 8, TorinoTel. 011.5757327-328 Fax 011.5757031

PRESIDENTE

Michele Giovine

DEMOCRAZIA CRISTIANAINDIPENDENTE-M.P.A.

1 ConsigliereVia Arsenale 14, Torino

Tel. 011.5757552 Fax 011.5757625

PRESIDENTE

Maurizio Lupi

DEMOCRAZIA CRISTIANA PARTITO SOCIALISTA

1 ConsigliereVia San Francesco d’Assisi 35, Torino

Tel. 011.5757770 Fax 011.5069082

PRESIDENTE

Riccardo Nicotra

ITALIA DEI VALORI1 Consigliere

Via Arsenale 14, TorinoTel. 011.5757400-527 Fax 011.531914

PRESIDENTE

Andrea Buquicchio

SOCIALISTI DEMOCRATICI ITALIANI1 Consigliere

Via Arsenale 14, TorinoTel. 011.5757322–379 Fax 011.5621143

PRESIDENTE

Luigi Ricca

VERDI1 Consigliere

Via Santa Teresa 12, TorinoTel. 011.5757739-734 Fax 011.548969

PRESIDENTE

Mariacristina Spinosa

GRUPPO MISTO1 Consigliere

Via Santa Teresa 12, TorinoTel. 011.5757724 Fax 011.5757198

Stefano Monteggia(Gruppo della Libertà)

UFFICIODI PRESIDENZA

SEDEVia Alfieri 15 – 10121 Torino

Tel. +39.011.5757111

PRESIDENTEDavide Gariglio (Partito Democratico)

Tel. 011.5757200-209Fax 011.5629209

VICEPRESIDENTIRoberto Placido (Partito Democratico)

Tel. 011.5757206 Fax 01. 5757370Mariangela Cotto (Forza Italia)

Tel. 011.5757204 Fax 011.5757323

SEGRETARIVincenzo Chieppa (Comunisti Italiani)

Tel. 011.5757283 Fax 011.5757080Mariacristina Spinosa (Verdi)

Tel. 011.5757266 Fax 011.5757680Agostino Ghiglia (Alleanza Nazionale)

Tel. 011.5757468 Fax 011.5757234

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