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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE EMME14 - EDIZIONE GRATUITA FEBBRAIO - MARZO 2010 ANNO II - NUMERO 3 La redazione di Meridiano 14 vi augura Buona Pasqua www.webalice.it/meridiano14 Tutto quello che non abbiamo ancora compreso PAG. 2 DITORIALE T T UALITA’ Tumore maligno. Cancro. Neoplasia. Eteroplasia. Eteroformazione. Massa. Nodulo maligno. Ma anche Brutto male, o Male incurabile. Chiamiamolo pure come vogliamo: la sostanza non cambia. E neanche i connotati purtroppo, da tutti i punti di vista possibili: non riesci a farlo sembrare meno brutto, meno catti- vo. Troppe cose ancora non abbiamo ancora compreso di questa malattia, di cellule che perdono la loro “carta d’identità” e decidono di comportarsi come vogliono, aumentando velocemente di numero e parassitando il corpo sano e normale. Cellule geneticamente im- pazzite, incontrollabili, e parassite fino alla fine: fino ad ammazzare lo stesso corpo che le nutre. Certa- mente la ricerca ha fatto molti passi avanti negli ultimi decenni, per comprendere i meccanismi della trasfor- mazione di queste cellule, per poter curare meglio, per aumentare l’aspettativa di vita dei pazienti malati. Si è arrivati a capire ad esempio che il problema prin- cipale risiede nel patrimonio genetico di queste cellule impazzite, un patrimonio che, se stimolato da agenti cancerogeni, “muta”, trasformandosi in qualcos’altro rispetto al normale, perdendo pezzi da una parte ed aggiungendone dall’altra, ad esempio. Consiglio comunale informale: la questione sicurezza.................................di Ivana Ferla Immigrazione e allarmismo sociale........................... di Sebastiano Infantino Sprint: campionato A.C.S.I NUOTO 2010...............................................di Alessandro Lizzio Il meccanismo di Antikythera..............................................di Lorenzo Milazzo L’orma del lupo..............................................di Maurizio Aiello Photogallery..............................................di Francesca Carpino TTUALITA’ ULTURA & URIOSITA’ PORT PAG. 5 PAG. 4 PAG. 6 PAG. 7 PAG. 8 PAG. 3 Associazione Antiracket: uniti contro il pizzo.........................................di Ivana Ferla Il parco degli Iblei diventa una realtà .....................................di Maurizio Aiello Carcasse animali: approvati i finanziamenti...............di Serena Guglielmino Sicurezza: monitoraggio degli edifici scolastici..................................di Ivana Ferla La Quaresima......................................................di Ivana Ferla San Giuseppe..................................................di Maurizio Aiello Scuola: tanti progetti per il futuro dei giovani...............................di Ivana Ferla IMMIGRAZIONE PAG. 3

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Carcasse animali: approvati i finanziamenti............... di Serena Guglielmino Immigrazione e allarmismo sociale........................... di Sebastiano Infantino Il meccanismo di Antikythera.............................................. di Lorenzo Milazzo Scuola: tanti progetti per il futuro dei giovani............................... di Ivana Ferla PAG. 3 PAG. 2 Sicurezza: monitoraggio degli edifici scolastici.................................. di Ivana Ferla PAG. 5 PAG. 4 PAG. 6 PAG. 8

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MENSILE DELL’aSSocIazIoNE EMME14 - EDIZIONE GRATUITA

FEBBRAIO - MARZO 2010ANNO II - NUMERO 3

La redazione di Meridiano 14 vi augura

Buona Pasqua ww

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Tutto quello che non abbiamo ancora compreso

PAG. 2

D I T O R I A L E

T T U A L I T A ’

Tumore maligno. Cancro. Neoplasia. Eteroplasia. Eteroformazione. Massa. Nodulo maligno. Ma anche Brutto male, o Male incurabile. Chiamiamolo pure come vogliamo: la sostanza non cambia. E neanche i connotati purtroppo, da tutti i punti di vista possibili: non riesci a farlo sembrare meno brutto, meno catti-vo. Troppe cose ancora non abbiamo ancora compreso di questa malattia, di cellule che perdono la loro “carta d’identità” e decidono di comportarsi come vogliono, aumentando velocemente di numero e parassitando il corpo sano e normale. Cellule geneticamente im-

pazzite, incontrollabili, e parassite fino alla fine: fino ad ammazzare lo stesso corpo che le nutre. Certa-mente la ricerca ha fatto molti passi avanti negli ultimi decenni, per comprendere i meccanismi della trasfor-mazione di queste cellule, per poter curare meglio, per aumentare l’aspettativa di vita dei pazienti malati. Si è arrivati a capire ad esempio che il problema prin-cipale risiede nel patrimonio genetico di queste cellule impazzite, un patrimonio che, se stimolato da agenti cancerogeni, “muta”, trasformandosi in qualcos’altro rispetto al normale, perdendo pezzi da una parte ed aggiungendone dall’altra, ad esempio.

Consiglio comunale informale: la questione sicurezza.................................di Ivana Ferla

Immigrazione e allarmismo sociale........................... di Sebastiano Infantino

Sprint: campionato A.C.S.INUOTO 2010...............................................di Alessandro Lizzio

Il meccanismo di Antikythera..............................................di Lorenzo Milazzo

L’orma del lupo..............................................di Maurizio Aiello

Photogallery..............................................di Francesca Carpino

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U L T U R A & U R I O S I T A ’

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Associazione Antiracket:uniti contro il pizzo.........................................di Ivana Ferla

Il parco degli Iblei diventa una realtà .....................................di Maurizio Aiello

Carcasse animali: approvati i finanziamenti...............di Serena Guglielmino

Sicurezza: monitoraggio degli edifici scolastici..................................di Ivana Ferla

La Quaresima......................................................di Ivana Ferla

San Giuseppe..................................................di Maurizio Aiello

Scuola: tanti progetti per il futuro dei giovani...............................di Ivana Ferla

IMMIGRAZIONE PAG. 3

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MER

IDIA

NO14 PROPRIETARIO ED EDITORE

Associazione “Meridiano 14”.PRESIDENTE Luca BongiovanniVICE-PRESIDENTESalvatore GuglielminoDIRETTORE RESPONSABILERoberto RubinoSEDE LEGALE – DIREZIONE E REDAZIONEvia Milano 2 - 96010 Palazzolo Acreide (SR)

STAMPATORITipolitografia Geny S.n.c., via Canale 75, 96010 Canicattini Bagni (SR)

Per Pubblicità contattare lo 0931881893/3337236336 email: [email protected]

Registrazione Tribunale di Siracusa n. 15 del 05-12-2008Numero chiuso in tipografia il 19/03/2010Gli articoli originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono

UFFICIO STAMPAe-mail: [email protected] Serena GuglielminoPROGETTO GRAFICOFrancesca Carpino, Giulio Cordischi, Salvo Guglielmino GRAFICA E IMPAGINAZIONEGiulio Cordischi, Serena Guglielmino, Ivana FerlaFOTOGRAFIAGiulio Cordischi

A molti di questi “pezzi” è stato dato un nome e sap-piamo che ruolo hanno nel far impazzire la cellula. Si è compreso anche come, in quasi tutti i casi, le cellule non riescono a “ripararsi i danni”. Si è arrivati a sperimentare nuovi farmaci, sempre più selettivi, sempre migliori, sempre meno tossici. La radiotera-pia è sempre più “mirata” sul tumore, creando meno danni del passato. Ma il problema resta, ed investe milioni di persone nel mondo.E’ vero. Si parla tanto di ricerca. Ma volte si dimenti-ca che in questo ambito, ad esempio, nulla è visibile all’occhio umano e tutto ha una velocità impressio-nante. Solo tecnologie avanzatissime riescono a percepire tutto questo. E la tecnologia ha bisogno di fondi, ma anche di chi la sappia far funzionare per obiettivi ben definiti.La frontiera genetica sta facendo passi da gigante, come la ricerca proteomica (lo studio delle proteine prodotte dal patrimonio genetico): forse in futuro ge-nomica e proteomica saranno nello stesso tempo le vie maestre della diagnosi e le risposte corrette al problema, le risposte guaritrici. Ai ricercatori sta quindi il compito di entrare seriamente e con pas-sione nei meccanismi di alterazione della cellula. Mentre, per il momento a noi medici non resta che fare diagnosi precoce e diagnosi corretta. A noi il compito di curare in modo rapido e corretto per dare una speranza, quella ultima possibilità che tutti i no-stri pazienti vogliono avere.

Luca Bongiovanni

[email protected]

...da un’idea di Cettina Angelico, Luca Bongiovanni,Giulio Cordischi, Ivana Ferla, Antonello Giliberto, Salvo Guglielmino, Serena Guglielmino, Sebastiano Infantino, Luca Russo

E D A Z I O N EL A2Siracusa, 8/02/2010

Spett.le Direzione di “Meridiano 14”Chi vi scrive è una irriducibile nostalgica del passato.Netina di nascita, ma originaria di Palazzolo grazie al nonno paterno, ho sentito da sempre il richiamo della vostra stupenda cittadina che, a tutte le ore, con il suo suggestivo scampanio risveglia gli animi e calma il cuore di un profon-do sentimento religioso.Quei rintocchi precisi, puntuali, scandiscono le ore di una popolazione dalle sane e nobili radici che ha fatto tesoro delle usanze, delle tradizioni, del misticismo che tutto avvolge, a Palazzolo.Dopo l’infanzia e la fanciullezza trascorse nella mia bella Noto e l’età “matura” vissuta a Sira-cusa, mi ritrovo, oggi, a sognare e rivisitare le pittoresche stradine palazzolesi che mi portano sempre allo straordinario spettacolo di una imponente chiesa barocca che mi balza incontro alla fine di un’erta salita.Tutto mi riporta al tempo dei miei amati avi che vedo, con la meraviglia nel cuore, percorrere quegli stessi vicoli, quelle piazze generose ed accoglienti, salire fiduciosi quei gradini che li conducono alla spiritualità di San Sebastiano o di San Paolo, per rifugiarsi in un’assorta pre-ghiera scaturita da un cuore in pena.Quante speranze, quanti sogni, quante sofferenze hanno affidato all’Altissimo che tutto può e non ci abbandona nel bisogno!I miei passi stanchi, provati da duri eventi che li hanno appesantiti, cercano ora rifugio in que-sto angolo del modno, ineguagliabile nella sua particolarità.Un diario amico ha raccolto le confidenze del mio animo mutevole e sofferente, per immorta-lare il vivace palpito dei miei sentimenti.

Fiduciosa in una pubblicazione di queste mie poche, semplici righe,porgo distinti saluti

Corrada Bongiorno

L’associazione tutta, per le festività della Pasqua 2010, opererà in questi giorni una raccolta fondi da devolvere alla ricerca contro il cancro, attraverso la vendita di una serie di biglietti al modico costo di 5 euro per l’estrazione di un gigantesco uovo di pasqua. Data l’importanza del fine dell’iniziativa siete tutti invitati a partecipare.con l’occasione, porgiamo ai lettori i nostri migliori auguri di buona Pasqua.

M14

Meridiano 14 contribuisce alla ricerca contro il cancro

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3Crescente immigrazione e allarmismo sociale: i “numeri” del problema

T T U A L I T A ’

Immigrazione in crescita anche nella nostra città: e i numeri lo confermano. Il tema della crescente “immi-grazione” di stranieri nel nostro meridiano, come nel resto d’Italia, è troppo spesso malamente associato al problema della sicurezza sociale, nella maggior parte dei casi, però, senza avere contezza dei reali aspetti del problema. Appare opportuno, dunque, a tale fine, chiarire la pro-blematica in termini di cifre e di normative, partendo ovviamente dalla notizia: quanti sono oggi gli immigra-ti stranieri nel nostro territorio?Da una ricerca svolta presso l’ufficio anagrafe di Palaz-zolo, al 31.12.09, su una popolazione totale di 9.080 cittadini, risultano iscritti, quali residenti, 219 stranieri, tra comunitari ed extracomunitari, e nel dettaglio 75 uomini e 135 donne. Per la precisione, dunque, il 2,4 per cento della popo-lazione totale residente, e risultante iscritta nelle liste anagrafiche, ha nazionalità extracomunitaria o comu-nitaria.In particolare, si evidenzia come tra gli extracomuni-tari siano oggi residenti a Palazzolo, oltre ad una folta comunità cinese composta da 22 elementi (di cui 3 minorenni), anche 2 abitanti cingalesi, 3 colombiani, 1 ghanese e 2 indiani, nonchè 2 abitanti russe, 1 sene-galese, 2 donne thailandesi, 3 tunisini, 1 cittadino sta-tunitense, 4 donne venezuelane ed una cossovara. Per quel che riguarda, invece, i cittadini comunitari si contano ad oggi tra i residenti 82 abitanti rumeni (36 uomini e 46 donne), 49 polacchi (10 uomini e 39 donne), 1 cittadina tedesca, 1 lettone ed 1 maltese, nonché 2 abitanti lituani, un cittadino del Regno Uni-to, 2 bulgari, 2 francesi, 1 donna moldava e 2 donne bielorusse.Da quel che si evince dai dati indicati, dunque, che non riguardano ovviamente il “non emerso”, il fenome-no immigrazione è effettivamente reale ed in crescita, ma esso appare ancora più evidente se si guarda il dato della diminuzione progressiva dei residenti indi-geni (oggi, dunque, solo 8.861) frutto anche della forte emigrazione giovanile (e non) degli ultimi anni. Queste le “cifre” del problema, alle quali bisognerà ovviamente aggiungere il “non emerso” non calcola-bile. Per evitare, però, fraintendimenti, legati proprio a questa erronea ma possibile commistione, appare anche opportuno riflettere sul “quando” e sul “come” può aversi oggi “immigrazione”.L’extracomunitario, infatti, è spesso impropriamente definito come colui che arriva in un Paese non suo provenendo da Paesi disagiati. Ma questa definizione non è del tutto esatta. Secondo i testi di legge può, infatti, essere extracomunitario anche un cittadino eu-ropeo non appartenente ad un Paese della Comunità Europea.L’extracomunitario in sé, infatti, è diverso dal comu-nitario solo in relazione al diverso trattamento subito nei casi in cui questi decida di trasferirsi da un Paese non appartenente alla CE ad un Paese Comunitario. Anche questa differenza, tuttavia, non è di poco con-to, soprattutto se si pensa alla distinzione per legge sussistente tra chi ha la possibilità di entrare in Italia (e decidere ad esempio di vivere a Palazzolo) senza eccessive formalità (il comunitario) e chi invece per poter accedere e soggiornare liberamente nel nostro paese deve sottostare a regole più ferree di perma-nenza (l’extracomunitario).Una recente normativa dispone, ad esempio, per l’ingresso dei cittadini comunitari in un altro paese

comunitario (D.P.R. n° 30 del 06/02/2007 in vigore dall’11/04/2007) solo il possesso del documento di identità nel caso di permanenza inferiore a tre mesi. E’ prevista, poi, l’iscrizione all’anagrafe nel comune di residenza per chi decide di restare nel diverso paese comunitario per oltre 3 mesi. Nel caso, invece, del soggiorno prolungato (ad esem-pio per ottenere la residenza) anche i cittadini comu-nitari devono rispettare precisi obblighi dimostrando: o di esercitare un’attività lavorativa subordinata o autonoma, o di essere iscritti ad un corso di studi o di formazione professionale, o di avere le risorse economiche sufficienti per il proprio mantenimento e una polizza assicurativa sanitaria, o infine di essere familiari di un parente già regolarmente soggiornante (di avere un legame di parentela con lui e di essere a suo carico). Dall’esame delle norme e delle cifre si dovrebbe, dunque, a questo punto poter concludere che tra tutti gli stranieri immigrati (extracomunitari e comunitari) attualmente presenti nel nostro territorio almeno quei 219 di essi, che appaiono oggi come residenti, do-vrebbero essere in possesso di un regolare contratto di lavoro e dovrebbero essere soliti rispettare precisi obblighi di legge. Il vero problema “immigrazione” riguarda, dunque, quell’altra cerchia di stranieri (numericamente non quantificabile) che non risulta iscritta all’anagrafe, che non ha regolari contratti di lavoro e nemmeno permes-si di soggiorno. Ci si riferisce al dato “non emergente” dalle statistiche, ovvero a quella percentuale di comu-nitari o extracomunitari, anch’essa reale e percepibile nel territorio, che sfugge a qualunque forma di control-lo, fiscale o più generalmente legale.Non sarebbe concesso, dunque, seguendo un ragio-namento logico che non prescinda dai dati e dalle nor-mative citate, attribuire al mero incremento del numero degli stranieri (extracomunitari e non) la proporzionale crescita di una sensazione di “insicurezza” sociale tra gli abitanti di questo meridiano.

Sarebbe concesso, invece, e forse dovuto, riflettere maggiormente sulla reale consapevolezza della per-centuale di immigrati “non emergente” sul territorio, sul decremento della popolazione indigena e sulle crescenti transumanze giovanili, sulla perdita di molti mestieri “artigianali” e sui “vuoti” occupazionali, relativi soprattutto ai lavori meno redditizi, che vengono op-portunamente “coperti” da chi entra nel nostro paese in maniera più o meno legale.Sarebbe concesso, insomma, riflettere sulle cause di un verosimile “allarme sociale” prima di attribuirne a qualcosa o a qualcuno le conseguenze.

Sebastiano Infantino

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4 T T U A L I T A ’ INCHIESTA MERIDIANO di Ivana Ferla e Serena Guglielmino

Consiglio comunale informale: affrontato il tema sicurezzaStilare un documento unitario, sottoscritto dalle Forze dell’ordine, dall’Amministrazione comunale, dall’Asso-ciazione Antiracket palazzolese e dai rappresentanti sindacali intervenuti, per chiedere al prefetto l’aumen-to delle unità all’interno della caserma dei Carabinieri di Palazzolo.È questo quanto emerso dalla seduta del consiglio comunale informale, tenutasi il 9 febbraio scorso, dopo l’episodio di criminalità subito dall’azienda loca-le ICA.Tra gli intervenuti il presidente dell’APA, il Capitano della tenenza dei Carabinieri di Noto, il Maresciallo della stazione locale dei Carabinieri, il consigliere provinciale Nigro, i rappresentanti sindacali, i partiti politici e le associazioni di categoria. Accalorato inter-vento quello del presidente dell’APA Caligiore, che ha esposto le attività dell’associazione e l’impegno che svolgono quotidianamente per combattere forme di criminalità, sottolineando come, ancora una volta la reazione del paese ad un avvenimento cosi eclatante è stata unanime e calorosa. Numerosi gli interventi durante la seduta, dalle parole di ognuno si evinceva lo sgomento e la preoccupazione per quanto accadu-to nel paese. Tra le proposte per arginare i fenomeni di criminalità l’aumento delle Unità presso la caserma dei Carabinieri, con l’istituzione di una tenenza a Pa-lazzolo e l’istallazione di videocamere in alcuni punti del paese. Ma oltre all’episodio eclatante dell’incendio all’ICA, altre problematiche sono state attenzionate, quali gli episodi di microcriminalità che si sono veri-ficati nel paese.“I cittadini in questi momenti così delicati hanno bi-sogno di sentirsi tutelati – afferma il consigliere Luca Russo –. La video sorveglianza indubbiamente rap-presenterebbe un deterrente, ma allo stesso tempo sarebbe un utile mezzo per le Forze dell’ordine, sia per quando riguarda il monitoraggio del territorio che nella conduzione delle indagini così come, una volan-te che gira durante la notte, tutte le notti, svolgerebbe un’azione preventiva oltre che di controllo. Non mi sento inoltre – conclude Russo - di escludere la via

dell’educazione alla legalità e l’importanza di diffon-dere tra le giovani generazioni la consapevolezza che ogni atto di illegalità è un atto di mafia”.Ad oggi il documento unitario è in fase di predisposi-zione, per mano della segreteria e del Presidente del Consiglio. Il sindaco Scibetta ci ha informati che tramite l’Unione dei Comuni avevano già chiesto i finanziamenti per opere di video sorveglianza, ma è di questi giorni una risposta negativa. “Personalmente non sono piena-mente d’accordo con la video sorveglianza – afferma Scibetta – strumento d’ausilio ma che non risolve il problema. Come municipalità la sorveglianza deve andare a prevedere delle video camere in posti che potrebbero o sono già stati occasione di furti e che hanno anche un’importanza storico culturale: al cimi-tero storico monumentale, al Centro di Raccolta e agli ingressi del paese”. Nei prossimi mesi, ha annunciato Scibetta, è inoltre previsto un aumento del servizio notturno della Polizia Municipale nei fine settimana e soprattutto nel periodo estivo.Siamo turbati da quanto accaduto, ma bisogna oc-cuparsi della situazione con tranquillità – afferma l’assessore Iocolano - una risoluzione immediata non c’è”. L’Assessore ha ribadito l’importanza di aumenta-re il numero delle Forze dell’ordine affinché “Queste situazioni di natura criminale non diventino situazioni di normalità – e aggiunge - L’episodio dell’ICA è un episodio anomalo, non attribuibile alla criminalità lo-cale, ma un avvertimento esterno che purtroppo con-traddistingue negativamente la mentalità siciliana”. Riguardo la microcriminalità Iocolano sottolinea che Palazzolo non vive una situazione tragica e individua come deterrente per i giovani il loro coinvolgimento nell’impegno scolastico, culturale, sportivo “Un avvi-cinamento dei giovani alla Consulta giovanile, in pro-getti che li stimolino è uno deterrenti più efficaci – e conclude – il benessere di una comunità sta nel met-tere le forze economiche in investimenti che offrano servizi ai cittadini”.

Serena Guglielmino

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“Unione contro usura e pizzo in vista degli incontri al vertice in Prefettura”. Questo l’appello del presi-dente dell’Associazione Antiracket, Paolo Caligiore, che sottolinea le peculiarità della legge 44, baluardo per gl’imprenditori in difficoltà. Il pizzo toglie all’im-prenditore la possibilità di lavorare, toglie l’esigenza di espandersi dal punto di vista lavorativo. Quanto è accaduto nei mesi scorsi è un problema non solo dell’azienda che ha subito l’intimidazione ma dell’in-tera comunità e delle istituzioni.Bisogna proteggere le aziende dei nostri territori perché sono fonte di lavoro per molti cittadini.E’ importante che ci si renda conto che una reazione corale contro questi avvenimenti può servire da un lato a sostenere gli imprenditori-vittime e dall’altra a far comprendere alla criminalità che siamo com-patti nella lotta che abbiamo intrapreso contro di essa.“Un’azienda sana come quella dell’ICA,- spie-ga Paolo Caligiore - che già in precedenza aveva subìto e denunciato, deve essere aiutata. Grazie alla legge 44 l’imprenditore può essere risarcito per avere la possibilità di ricominciare a lavorare.” La legge 44 prevede infatti la sospensione di mu-tui, pagamenti INPS e di altri tributi, per un anno, rinnovabile per un altro anno, oltre al risarcimento dei danni subiti. L’azienda ha già ripreso la normale attività lavorativa, se pur tra qualche difficoltà, visto che i danni sono stati ingenti.“Noi come Associazione Antiracket– spiega Caligio-re - abbiamo blindato l’azienda perché non vogliamo che vada alla mafia ma rimanga dalla parte della legalità. Inoltre con un coordinamento provinciale abbiamo cercato di dare solidarietà da parte di tutti i rappresentanti che fanno parte della Associazione Antiracket. Oltre ad un sostegno morale per dare la possibilità all’azienda di rimettersi in carreggiata il più presto possibile”.A breve si terrà un incontro tra il Prefetto di Siracu-sa, tutte le associazioni antiracket e i rappresentanti delle forze dell’ordine per discutere sul sostanziale aumento dell’organico dei Carabinieri.“L’associazione andrà avanti per la sua strada – spiega Caligiore –. E’ importante che le istituzioni e l’amministrazione comunale abbiano sostenuto il nostro lavoro. Questo lo si è visto anche attraverso il Consiglio straordinario che è stato organizzato su-bito dopo l’attentato all’ICA”. L’Associazione Antiracket si è presa l’impegno di se-guire anche le ultime vicende che hanno interessato Palazzolo, ovvero quelle che riguardano la grave piaga dell’usura.“Oggi Palazzolo – è l’appello che Caligiore ha lan-ciato durante il Consiglio straordinario che si è tenu-to lo scorso mese - può superare questo momento con l’unione, della comunità e delle istituzioni, che ci ha sempre contraddistinto”.

Ivana Ferla

Associazione Antiracket: uniti contro il pizzo a Palazzolo

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Il Parco degli Iblei potrebbe essere una realtà già nei prossimi mesi. Sarà un’ area protetta tra la provincia di Siracusa, Ragusa e Catania, a prote-zione della fauna, della flora e delle peculiarità geologiche sopravvissute all’antropizzazione. Già il 30 aprile sarà definita la perimetrazione del parco e già da allora, probabilmente, monteranno le pro-teste di chi oppone al parco e si dividerà parte del mondo politico. Le perplessità maggiori riguarde-ranno infatti i vincoli che si imporrebbero per alcu-ne fasce. La zona A, ad esempio, sarà interessata dal divieto di caccia, mentre nelle zone A, B e C sarà vietato esercitare attività industriali, compre-se quelle estrattive. La zona A di riserva integrale, occuperà una superficie di circa 8.000 ettari, già in parte del demanio forestale che non comprende, se non in minima parte terreni coltivati, senza nes-suna conseguenza sulle attività agricole. Per l’area B, si tratta per lo più di terreni incolti o soggetti ad una agricoltura di basso impatto ambientale, consi-stente nel pascolo bovino e nei seminativi arborati asciutti, quindi perfettamente compatibile con le fi-nalità del parco. La zona C sarà invece divisa in tre grossi nuclei:fascia pedemontana di Modica, Scicli e Ispica, fascia pedemontana di Ragusa e S. Croce Camerina e ambito montano. La zona D sarà la più ridotta come superficie, con gli altipiani Iblei a

ridosso delle zone A, B e C. Ma per capire l’impor-tanza dell’istituzione del parco bisogna analizzare le caratteristiche che ne giustificano secondo i pro-motori l’istituzione. Nel documento presentato dalle associazioni am-bientaliste vengono indicate alcune peculiarità: si tratta delle cave, con i loro boschi a platano orien-tale unici in Italia, i boschi relitti di leccio e roverella, i carrubeti della fascia pedemontana e il paesaggio dei Monti Iblei, caratterizzato dal reticolo dei muri a secco, dai carrubi, dalle masserie e dalle “cave”. Per i promotori l’istituzione di un parco sugli Iblei rappresenta una novità per il panorama della poli-tica ambientale, perché a chiederlo con forza non

sono amministratori ma associazioni ambientaliste, comitati, movimenti, associazioni di categoria. Certo non mancheranno i contrari, magari con le loro legittime paure, ma per molti versi il parco potrebbe rappresentare ottimo strumento di sal-vaguardia per il rilancio dell’ambiente e del tanto sperato e invocato turismo rurale. Ma forse, ciò che veramente sta a cuore ai promotori è la lotta con un mezzo d’urgenza alla speculazione industriale, in grado di contrastare l’antropizzazione senza re-gole, con la creazione di un piano in cui rientrino territori che per storia e tradizione devono ormai essere tutelati senza ulteriori rinvii.

Maurizio Aiello

Il Parco degli Iblei diventa una realtà

Sicurezza: monitoraggio degli edifici scolastici

Carcasse: approvati all’ARS i finanziamenti per lo smaltimento

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Un milione di euro per lo smaltimento delle carcasse animali, questo l’emendamento presentato in Com-missione Sanità dall’On. Vinciullo e che è stato appro-vato all’ARS il febbraio scorso.L’emendamento stabilisce la copertura delle spese per le operazioni di incenerimento o coincenerimento delle carcasse animali. Una volta approvata la finan-ziaria 2010 si concluderà l’iter per l’approvazione del Disegno di Legge. “E’ un passo estremamente importante per gli alleva-tori che gia subiscono un danno economico non in-differente con la perdita di un animale – afferma l’On. Vinciullo – senza dimenticare, inoltre, che tale disegno tiene conto dell’igiene ambientale e della salute col-lettiva”.Fino ad oggi, infatti, queste spese sono state a carico degli allevatori che, oltre al danno della perdita dell’ani-male pari anche a € 1200,00, dovevano sobbarcarsi le spese di eliminazione dei resti pari ad € 360,00. “I nostri allevatori sono molto soddisfatti di questa azione – spiega il dott. Nello Curcio, consulente agri-colo – In un momento di crisi come quella che sta inve-stendo i settori dell’agricoltura e dell’allevamento, un aiuto del genere non può che sostenere le aziende locali, considerando anche che le perdite di animali per un allevatore possono verificarsi due, tre volte in un anno”.La Commissione Sanità dell’Assemblea Regionale ha anche raddoppiato, su una proposta dei parlamentari Vinciullo e Falcone, a due milioni di euro i finanzia-menti per chi ha perso capi di bestiame nel 1997, per brucellosi e altre malattie infettive.Gli allevatori possono cosi tirare un respiro di sollievo, anche se come sottolinea Curcio di cose da fare per

questo settore ce ne sarebbero altre “Un fenomeno che ostacola e crea disagi all’allevamento locale è la transumanza, bisogna arginarlo e controllarlo – afferma l’agronomo e conclude – Per un rilancio dei

settori agricoli dobbiamo puntare sulla qualità dei nostri prodotti, non essendo in grado la Sicilia di competere sul mercato sulla quantità”.

Serena Guglielmino

Il Ministero dell’Istruzione ha avviato un monitoraggio delle infrastrutture scolastiche italiane per garantire le condizioni strutturali necessarie.Gli istituti di istruzione secondaria palazzolesi, quali il liceo classico, linguistico, artistico e socio psico-pe-dagogico, non presentano gravi problemi strutturali.Le sedi del liceo classico e del liceo artistico, nono-stante siano state edificate negli anni ’60, quando ancora non erano state create leggi adeguate per la sicurezza nelle scuole, sono state comunque dotate di accorgimenti per il superamento dei sopralluoghi e l’ottenimento delle autorizzazioni, da parte dei tecnici della Provincia, per occupare questi luoghi.Le altre sedi hanno, invece, una più recente costru-zione.Molti di questi edifici sono stati costruiti per una de-stinazione d’uso diversa da quella scolastica e per questo , nel tempo, sono state dotate della necessa-rie norme di sicurezza dettate dalla legge.Ad oggi, nessuno dei quattro istituti presenta gravi problemi strutturali.Per quanto riguarda intonaci, impianti di riscalda-mento, impianti idrici, impianti igienico-sanitari e la presenza di strutture di amianto, sembra che i nostri istituti siano stati messi a norma.La sede del liceo classico e quella del liceo lingui-stico sono dotati di impianti per il superamento delle barriere architettoniche. Purtroppo la sede del liceo artistico e quella del liceo psico-pedagogico non

possiedono ancora queste strutture.Anche gli edifici che ospitano la scuola dell’infanzia, “Fontanagrande”, la scuola primaria, “G. Fava” e la scuola secondaria di primo grado, “V.Messina”, sono considerati a norma, da un punto di vista strutturale, dai sopralluoghi effettuati dai vigili del fuoco e dalla protezione civile.I locali sono dotati di uscite di sicurezza e norme an-tincendio. Inoltre, periodicamente vengono effettuate esercitazioni, con alunni e insegnanti, per evacuazio-ni in caso di incendio o terremoto.

Ivana Ferla

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CU L T U R A & CU R I O S I T A ’6

Intorno al 65 a.C. una nave partita da Rodi e diretta a Roma fu sorpresa da una tempesta ed affondata nei pressi della piccolissima isola di Antikythera, nel tratto di mare tra la penisola el-lenica e Creta.Dopo duemila anni, nel 1900 d.C., un’altra tem-pesta sorprendeva un peschereccio nello stesso tratto di mare e lo affondava.Quando la tempesta si placò i pescatori cercan-do di recuperare il peschereccio in quelle acque s’imbatterono nel relitto della nave greca.Mesi dopo i subacquei inviati dal governo greco vi fecero ritorno e riportarono alla luce dalla nave affondata bronzi rari, oggetti di vetro, anfore, ceramiche, gioielli ed un oggetto strano all’ap-parenza ma che poi si rivelò come il più antico calcolatore meccanico della nostra storia.Questo primo oggetto tecnologico costruito intor-no al II° secolo a.C. era in grado di calcolare, tramite una serie incredibile di ingranaggi e ruo-te dentate di ottone, le date delle eclissi lunari e solari, di riprodurre i moti apparenti e quasi im-percettibili della luna nel cielo e di registrare e prevedere le date dei Giochi Olimpici. Inoltre aveva un quadrante con il calendario sola-re ed un altro con quello lunare mentoniano.Quest’ultimo, usato ancora oggi per determinare

la data della Pasqua ebraica e cristiana, prende il nome da Mentone astronomo greco del V° secolo a.C. La cosa straordinaria per noi che viviamo in pro-vincia di Siracusa, è che c’è la concreta possi-bilità che questo meccanismo sia stato costruito proprio nel nostro territorio, all’interno di una tra-dizione tecnologica risalente alla scuola di Archi-mede.Siracusa, quindi, si confermerebbe grande polo tecnologico del mediterraneo.

Chiunque volesse approfondire l’argomento tro-verà un ampio articolo sul mensile LE SCIENZE mese di febbraio.

Prof. Lorenzo Milazzo

IL MECCANISMO DI ANTIKYTHERA

Si è ispirato alla Palazzolo del 600’ il nipote di Leo-nardo Sciascia per il suo nuovo romanzo ambientato in Sicilia. Vito Catalano, figlio della figlia minore del grande Sciascia, ha dato alle stampe un thriller che racconta di un episodio realmente accaduto nella Palazzolo del 600’: quello di un lupo che terrorizzò i palazzolesi. Un episodio descritto da padre Giacinto Leone, nella sua “selva” di notizie storiche, che de-scrive la città del 1695 terrorizzata da lupi che appa-iono d’improvviso, uccidono e spariscono, senza es-sere mai catturati. Da questo racconto Vito Catalano si ispira per narrare di un lupo che finisce per terroriz-zare un centro abitato della Sicilia, in un’atmosfera di sospetto e paura che contagia tutto il paese. Un rac-conto che riporta sicuramente con l’immaginazione a quando nei nostri territori viveva un’incredibile fauna siciliana oggi sfortunatamente estinta. L’avvoltoio, il gufo reale, il grifone e appunto il lupo. Il lupo siciliano si estinse nel 1936, senza lasciare traccia e senza che fosse stato possibile studiarne la sua biologia e i suoi comportamenti. La specie era ben rappre-sentata sino alla fine del XIX secolo, ma oggi rimane solo il ricordo nel nome di alcune contrade e nelle storie legate ai lupi e alla loro presenza. E tante volte ancora oggi si narrano centinaia di storie sui lupi e sui terribili lupi mannari che fanno sempre paura e che hanno loro come protagonisti. Ma al di là delle storielle inventate, in cui passa sempre per il cattivo di turno, il lupo è un animale sensibile ed intelligente, che si prende cura dei suoi cuccioli malati, protegge la famiglia e ha bisogno di essere parte di qualcosa che sia più grande di lui: il branco. A determinarne la scomparsa è stata la persecuzione indiscriminata che ne ha minacciato l’esistenza portando alcune specie sull’orlo dell’estinzione, che si fece più grave soprattutto nel dopoguerra. Per anni le povere bestie sono state cacciate dai nostri pastori a cui il lupo, per fame, uccideva pecore, agnelli e conigli. E per seco-li in molti si sono sbizzarriti ad escogitare trappole nei passaggi obbligati e nei sentieri vicini alle case, uccidendo i pochi lupi rimasti. Oggi branchi ridotti di lupi sono presenti solo lungo l’Appennino, sulle Alpi Occidentali, in Lazio e in Toscana. In queste zone il lupo è concepito come elemento dinamico del terri-torio e la sua potenzialità predatoria è contenuta e controllata con recinti, cani da guardia, speciali piani di tutela e gestione. Nel Parco Nazionale d’Abruz-zo è possibile osservare dal vivo alcuni esemplari di lupo tenuti in semi-libertà, mentre in Sila è diven-tato l’emblema di alcuni comuni che gli hanno per-messo grazie a delle speciali legge di sopravvivere all’estinzione definitiva. Ma di questi animali vittime

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troppe volte dell’irre-sponsabilità umana, si preferisce ancora oggi non parlarne troppo e il loro famo-so ululato nelle notti di luna piena, resta solo uno scenario lontano e fantastico, almeno per noi del meridiano 14.…

Maurizio Aiello

L’orma del Lupo

foto di Francesca Carpino

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7La Quaresima:il tempo di mettere ordine nelle nostre vite

San GiuseppeTorna anche quest’anno la festa di San Giuseppe. E come da tradizione i volontari della parrocchia di San Paolo organizzeranno il “cummitu” per i fratelli bisognosi della nostra città. La festa di San Giuseppe è stata infatti sempre la festa della carità, ma da quando è venuta meno la festa esterna è caduta sia la tradizione del “cummitu” che quella dei riti che interessavano la comunità paolina. La festa, in passato, era preceduta da un periodo di preparazione di una settimana. Ogni sera si recitava la coroncina di San Giuseppe e ogni celebrazione era dedicata a una particolare categoria di cittadini. Si svolgevano cosi la “sirata dei viddani”, dei “scarpari”, dei “cavallacci”, dei “mastri d’ascia”. “La chiesa – racconta un’anziana parrocchiana- era sempre illuminata, giorno e notte da tante candele e si svolgeva la processione con un’immensa folla di fedeli che seguiva il simulacro.” Oggi resta solo la celebrazione liturgica, ma per molti palazzolesi, magari i più anziani, rimane la venerazione per il padre putativo di Gesù, mentre per i più piccoli rimane soltanto una piacevole coincidenza con la festa del papà.

Maurizio Aiello

Scuola: tanti progetti per il futuro dei giovaniL’Istituto Comprensivo Statale di Palazzolo Acreide in collaborazione con il Centro Territo-riale Permanente per l’istruzione e la formazione in età adulta ha avviato numerosi progetti per dare la possibilità ai giovani dei nostri territori di entrare nel mondo del lavoro.Parte di questi progetti sono dei PON ,a livello nazionale, altri sono finanziati dalla Regione si-ciliana, dall’Assessorato ai Beni culturali e dal Ministero della Pubblica istruzione.L’Istituto raccoglie l’utenza di tutta la zona mon-tana per venire incontro alle esigenze di orien-tamento, di alfabetizzazione degli immigrati e il conseguimento del titolo di studio della scuola secondaria di I grado per gli adulti. Sono stati realizzati numerosi progetti anche nel passato.Oggi si continua a lavorare proponendo ogni anno progetti giudicati interessanti dai fruitori. Da qualche tempo il CTP lavora anche per i de-tenuti del carcere di Cavadonna, i quali hanno la possibilità di alfabetizzarsi e di studiare per acquisire la terza media. Inoltre i detenuti sono stati coinvolti in progetti che riguardano la dram-matizzazione teatrale.Numerosi sono i corsi che si attiveranno nei prossimi mesi nei quali si vorrebbero coinvolge-re sia giovani che adulti e addirittura gli anziani. Gli obiettivi principali che si vogliono raggiun-gere riguardano il miglioramento del sistema di apprendimento durante tutto l’arco della vita e degli interventi formativi finalizzati al recupero dell’istruzione di base per giovani e adulti.I progetti PON che saranno attivati prevedono diversi corsi: di lingua inglese di II livello, di in-formatica, di fitoterapia ed erbe officinali, di tes-situra, di cucina e dieta mediterranea.La Regione Sicilia insieme all’Assessorato ai Beni Culturali e al Ministero della Pubblica Istruzione hanno inoltre finanziato per l’anno 2009/2010 un corso per il conseguimento della Patente Europea- ECDL, un laboratorio di erbo-risteria naturale e un laboratorio per il restauro ligneo.I corsi proposti dall’Istituto comprensivo e dal CTP sono rivolti a tutti. Questi, infatti, possono essere uno stimolo per tutti coloro che hanno an-cora voglia di imparare. Oltre a diventare luogo per socializzare e confrontarsi.E’ da sottolineare anche l’opportunità che si in-tende dare ai lavoratori stranieri di alfabetizzarsi e di studiare la nostra lingua.

Ivana Ferla

“La Quaresima è il tempo che ci prepara alla ce-lebrazione della liberazione dal peccato e dalla morte e che ci vede in comunione con Cristo per unificare la nostra vita, scegliendo l’essenziale, ri-nunciando agli idoli che ci promettono la felicità e vivendo nella verità la vita quotidiana” spiega Don Salvatore Randazzo.Nella vita di tutti i giorni capita di disperdere le no-stre energie, di perdere noi stessi tra i mille impegni che abbiamo durante la giornata giungendo quindi a non sapere più chi siamo e cosa facciamo. “Dovremmo vivere, con la Quaresima,-dice Padre Salvatore- un tempo di ritiro, un tempo di consape-volezza della nostra vita, dei nostri limiti ma anche dei nostri pregi.

Dovremmo prepararci alla Pasqua cercando di far emergere la nostra vita interiore, dedicando più tempo alla preghiera, all’ascolto della Parola del Signore ma soprattutto ascoltando il proprio cuore, se stessi. Dovremmo imparare a fare ordine nella nostre vite, ritagliarci dei tempi di silenzio tra un impegno e l’altro”.Queste sono cose che dovremmo fare tutti i gior-ni della nostra esistenza ma la Pasqua e il Natale sono occasioni durante le quali la Chiesa ci invita a “mettere al centro” la nostra vita.Non tutti hanno la predisposizione alla preghiera e al silenzio, trovando grandi difficoltà a cercare la concentrazione per intraprendere una riflessio-ne interiore. Il consiglio di Padre Salvo è quello di spegnere la televisione e andare a fare lunghe pas-seggiate in campagna, respirare a pieni polmoni e ascoltare la natura dove il silenzio può parlare ai nostri cuori.“Auguro di vivere pienamente questo momento di preparazione alla Pasqua,-conclude il parroco- senza mortificare il corpo come una condanna, ma mettendo ordine nella propria vita. La disciplina del corpo, delle emozioni, delle sensazioni non è sem-plice oggi.Invito a cercare tempo per noi stessi per creare quell’equilibrio che ci permette poi di donarci agli altri.Se mi pongo all’altro con le mie ansie e i miei com-plessi non farò altro che trasmettere ansia. Fate in modo che le vostre forze e le vostre energie cam-minino all’unisono con il progetto di Dio”.

Ivana Ferla

Scuola: tanti progetti per il futuro dei giovani

Ivan Nikolaevich, Gesù nel deserto, 1873, Galleria Tretyakov, Mosca

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8 P O R T

CAMPIONATO INTERPROVINCIALE A.C.S.I.NUOTO 2010, TERZA PROVA

CATEGORIA AnnO dI nAsCITA

A 2002 e seguenti

B 2000/2001

C 1998/1999

RAGAZZI 1996/1997

JUnIOREs 1993/1995

All’interno delle categorie c’è stata un’ulteriore suddivisione in batterie maschili e femminili.Nella prima parte delle gare gli atleti delle categorie A-B-C si sono dati battaglia nelle varie corsie della piscina sulla distanza dei 25metri; destreggiandosi tra i vari stili del nuoto: Farfalla, Dorso, Rana, Stile Libero. Nella seconda parte si sono fronteggiati gli atleti delle categorie Ragazzi e Juniores, ma nella distanza dei 50 metri.Tra le gare delle due categorie c’è stata anche la staffetta, con tutti gli stili, in quest’ordine: Dorso, Rana, Farfalla, Stile Libero.L’istruttore di nuoto Corrado Cianci della Palazzo-lo Nuoto, si è detto “soddisfatto della riuscita della manifestazione e dei buoni risultati raggiunti dagli atleti della società che in brevissimo tempo sono molto migliorati tecnicamente”.Durante la premiazione delle associazioni parteci-panti al campionato abbiamo raccolto le impressio-ni dell’Assessore allo Sport del comune di Palaz-zolo A., il Dott. Salvo Iocolano, il quale ha avuto interesse a precisare che “la manifestazione dovrà essere ripetuta in futuro in quanto promuove uno sport tra i più completi a livello atletico”.L’Assessore ha concluso l’intervento affermando, altresì, che “sport come il nuoto hanno una forte componente aggregativa che deve essere sempre messa in evidenza”.

Si è svolta domenica 7 marzo 2010, a partire dal-le ore 9.00, nella piscina comunale A. LEONE di Palazzolo A. una manifestazione sportiva a livello interprovinciale di nuoto. La manifestazione è stata patrocinata dal comune di Palazzolo A. nella persona dell’assessore allo sport Dott. Salvo Iocolano e del Sindaco Dott. Car-lo Scibetta.L’organizzazione, invece, è stata affidata all’ A.C.S.I. di Ragusa, che è un ente di promozione sportiva il cui Presidente è il Prof. Antonino Pitino, con la fattiva collaborazione dell’A.C. Palazzolo Nuoto. Le gare hanno riguardato il Campionato Interprovinciale A.C.S.I. - NUOTO 2010 TERZA PROVA.Partecipavano alle gare: due società di Catania, la Muri Antichi CT e la Sport Idea CT, cinque società della provincia di Ragusa, l’Acqua azzurra RG, Pol.Zenion RG, la New Palapianetti RG, la Sikla Nuo-to Scicli ed infine l’Effetto Nuoto Modica. Presente

anche la nostra provincia con le societa’ Delfino Club Avola e Palazzolo Nuoto.

I partecipanti alle gare sono stati suddivisi in Ca-tegorie:

Questa rubrica si occuperà in senso lato ed in sen-so stretto di sport. In definitiva di sport a 360°.La definizione che ne da un qualsiasi vocabolario è quella che lo sport è l’insieme delle gare e degli esercizi compiuti individualmente o in gruppo come manifestazione agonistica per sviluppare la forza e l’agilità del corpo (che noia e che fatica questa definizione!!).Ma lo sport è anche divertimento, diletto, passa-tempo; si può anche dire (in maniera scherzosa) che si pratica sport “così per sport”!!!.Nel mondo sono praticati innumerevoli sport. Cer-cherò di citarne il più possibile: atletica, badminton, baseball, beach volley, calcio, canoa, canottaggio, ciclismo, equitazione, ginnastica, judo, kayak, lotta, nuoto, basket o pallacanestro, pallamano, pallanuoto, pallavolo, pentathlon, pugilato, rugby, scherma, softball, sollevamento pesi, sci, tae-

kwon-do, tennis, tennis tavolo, tiro al bersaglio, tiro a volo, tiro con l’arco, trampolino ginnico, triathlon, tuffi, vela, volo libero.Da come avrete ben visto sono tantissimi gli sport che possono essere praticati sia individualmente sia a squadre.Per entrare un po’ nel dettaglio posso accennare a due esempi: il pugilato o la scherma, che vengo-no classificati come sport di combattimento; lo sci (sono da poco finite le olimpiadi invernali) che vie-ne definito sport bianco, nelle sue varie discipline, in quanto praticato sulla neve. Per quanto riguarda gli sport maggiormente pra-ticati in Italia, posso citare naturalmente il calcio, la pallacanestro, la pallavolo, la pallanuoto, il cicli-smo, l’atletica, lo sci ed ha un certo seguito anche il rugby.Per quel che riguarda, infine, lo sport a livello loca-le, beh…… leggete sprint!

La rubrica sportiva a cura di Alessandro Lizzio

SPRINT