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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE EMME14 - EDIZIONE GRATUITA APRILE 2010 ANNO II - NUMERO 4 www.webalice.it/meridiano14 PAG. 2 DITORIALE T T UALITA’ Palazzolo e le sue bellezze dimenticate..................................................di Salvo Guglielmino Geografia dei tumori in Italia..........di Luca Bongiovanni XVI Festival del Teatro Classico.....................................di Stefania Sardo “Sicilia Bedda Matri”..................................di L. Bongiovanni SAPERI & SAPORI di Luca Russo Parfait di mandorle Frammenti di basket.. ..e di pallavolo....................................................di Sandro Lizio Centro Artigianal Glass espone in America.......................................di L. Bongiovanni LA MERIDIANA di Lorenzo Milazzo La razza dei giganti Maggi e il Vangelo di Luca.............di Francesca Carpino TTUALITA’ ULTURA & URIOSITA’ PAG. 4 PAG. 6 PAG. 7 PAG. 5 PAG. 8 PAG. 8 PAG. 3 Tesi di laurea su Meridiano 14...................................................la Redazione “Bentornata Primavera”..................di Serena Guglielmino ..DALL’ITALIA di Ivana Ferla Ru 486 Diritto allo studio e illegalità Una delle trasformazioni interessanti dell’attuale pano- rama mediatico è senza dubbio lo sviluppo dei media digitali. Dall’uso quotidiano di internet fino al prossimo boom dei libri elettronici – o ebook – è tutto un tripudio di tecnologie della comunicazione digitale. In realtà la crescita delle tecnologie digitali non indica un interes- se verso la tecnologia in sé, ma perché attraverso il digitale è più facile creare nuovi prodotti che incontra- no i gusti dei consumatori di informazioni. In questo modo di intendere le cose si capisce l’importanza del- la free press, ovvero della stampa gratuita, in cui il co- sto della produzione delle notizie e della distribuzione del giornale sono a carico degli investitori pubblicitari. La free press al suo apparire ha gettato nello sgomen- to la più tradizionale delle istituzioni: la stampa. Infatti la paura che ha percorso le redazioni giornalistiche è stata quella che avrebbe potuto sottrarre i già pochi lettori della stampa quotidiana. Ma se la stampa ha pochi lettori è un problema dell’oggetto “giornale” e non della stampa in sé: basti pensare che i siti più letti su internet sono proprio le testate giornalistiche. Il quotidiano, come lo conosciamo adesso, è nato verso la fine del xix secolo e da allora è rimasto pressoché invariato, se escludiamo la “novità” degli inserti a co- lori nati verso la fine degli anni ’80 – il venerdì di re- pubblica e sette del corriere della sera – il cui scopo è stato quello di risollevare l’inevitabile emorragia di lettori che stavano migrando verso altri strumenti di informazione, come la televisione o i settimanali. An- che oggi la stampa si trova in una situazione piuttosto delicata. La competizione con media digitali sempre più omnipervasivi e accattivanti, l’incapacità di riorga- nizzare un modello di distribuzione delle notizie fer- mo alla fine dell’800, la difficoltà nel dialogare col le nuove generazioni abituate ad un diverso modello di comunicazione e di lettura (si, lettura: perché internet è uno spazio fondamentalmente testuale) sembrereb- be assestare un colpo mortale alla stampa quotidiana. Ma così non è. La free press è il classico esempio che per competere in un mondo dell’informazione sempre più digitale, non è necessario essere una tecnologia innovativa a tutti i costi, basta essere uno strumento tarato per quel tipo di informazione. La stampa gratui- ta ha incontrato questo cambiamento. PAG. 3 PROBLEMA “ACQUA”: INFORMAZIONI UTILI PER NON “ANNEGARE” “Chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere” (C.Baudelaire) MPRENDITORIA PRINT di Sebastiano Infantino

II n°4

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TTUALITA’ APRILE 2010 ANNO II - NUMERO 4 www.webalice.it/meridiano14 MENSILE DELL’aSSocIazIoNE EMME14 - EDIZIONE GRATUITA XVI Festival del Teatro Classico..................................... di Stefania Sardo Tesi di laurea su Meridiano 14................................................... la Redazione PAG. 2 PAG. 3 Centro Artigianal Glass espone in America....................................... di L. Bongiovanni Diritto allo studio e illegalità di Sebastiano Infantino PAG. 5 PAG. 8

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MENSILE DELL’aSSocIazIoNE EMME14 - EDIZIONE GRATUITA

APRILE 2010ANNO II - NUMERO 4

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ano1

4

PAG. 2

D I T O R I A L E

T T U A L I T A ’

Palazzolo e le sue bellezze dimenticate..................................................di Salvo Guglielmino

Geografia dei tumori in Italia..........di Luca Bongiovanni

XVI Festival del Teatro Classico.....................................di Stefania Sardo

“Sicilia Bedda Matri”..................................di L. Bongiovanni

SAPERI & SAPORI di Luca Russo Parfait di mandorle

Frammenti di basket....e di pallavolo....................................................di Sandro Lizio

Centro Artigianal Glass espone in America.......................................di L. Bongiovanni

LA MERIDIANA di Lorenzo Milazzo La razza dei giganti

Maggi e il Vangelo di Luca.............di Francesca Carpino

T T U A L I T A ’

U L T U R A & U R I O S I T A ’

PAG. 4

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PAG. 5

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PAG. 3

Tesi di laurea su Meridiano 14...................................................la Redazione

“Bentornata Primavera”..................di Serena Guglielmino

..DALL’ITALIA di Ivana Ferla Ru 486

Diritto allo studio e illegalità

Una delle trasformazioni interessanti dell’attuale pano-rama mediatico è senza dubbio lo sviluppo dei media digitali. Dall’uso quotidiano di internet fino al prossimo boom dei libri elettronici – o ebook – è tutto un tripudio di tecnologie della comunicazione digitale. In realtà la crescita delle tecnologie digitali non indica un interes-se verso la tecnologia in sé, ma perché attraverso il digitale è più facile creare nuovi prodotti che incontra-no i gusti dei consumatori di informazioni. In questo modo di intendere le cose si capisce l’importanza del-la free press, ovvero della stampa gratuita, in cui il co-sto della produzione delle notizie e della distribuzione del giornale sono a carico degli investitori pubblicitari. La free press al suo apparire ha gettato nello sgomen-to la più tradizionale delle istituzioni: la stampa. Infatti la paura che ha percorso le redazioni giornalistiche è stata quella che avrebbe potuto sottrarre i già pochi lettori della stampa quotidiana. Ma se la stampa ha pochi lettori è un problema dell’oggetto “giornale” e non della stampa in sé: basti pensare che i siti più letti su internet sono proprio le testate giornalistiche. Il quotidiano, come lo conosciamo adesso, è nato verso la fine del xix secolo e da allora è rimasto pressoché

invariato, se escludiamo la “novità” degli inserti a co-lori nati verso la fine degli anni ’80 – il venerdì di re-pubblica e sette del corriere della sera – il cui scopo è stato quello di risollevare l’inevitabile emorragia di lettori che stavano migrando verso altri strumenti di informazione, come la televisione o i settimanali. An-che oggi la stampa si trova in una situazione piuttosto delicata. La competizione con media digitali sempre più omnipervasivi e accattivanti, l’incapacità di riorga-nizzare un modello di distribuzione delle notizie fer-mo alla fine dell’800, la difficoltà nel dialogare col le nuove generazioni abituate ad un diverso modello di comunicazione e di lettura (si, lettura: perché internet è uno spazio fondamentalmente testuale) sembrereb-be assestare un colpo mortale alla stampa quotidiana. Ma così non è. La free press è il classico esempio che per competere in un mondo dell’informazione sempre più digitale, non è necessario essere una tecnologia innovativa a tutti i costi, basta essere uno strumento tarato per quel tipo di informazione. La stampa gratui-ta ha incontrato questo cambiamento.

PAG. 3

PROBLEMA “ACQUA”:

INFORMAZIONI UTILI PER NON “ANNEGARE”

“Chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere”

(C.Baudelaire)

M P R E N D I T O R I A

P R I N T

di Sebastiano Infantino

MER

IDIA

NO14 PROPRIETARIO ED EDITORE

Associazione “Meridiano 14”.PRESIDENTE Luca BongiovanniVICE-PRESIDENTESalvatore GuglielminoDIRETTORE RESPONSABILERoberto RubinoSEDE LEGALE – DIREZIONE E REDAZIONEvia Milano 2 - 96010 Palazzolo Acreide (SR)

STAMPATORITipolitografia Geny S.n.c., via Canale 75, 96010 Canicattini Bagni (SR)

Per Pubblicità contattare lo 3337236336 email: [email protected]

Registrazione Tribunale di Siracusa n. 15 del 05-12-2008Numero chiuso in tipografia il 16/04/2010Gli articoli originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono

UFFICIO STAMPAe-mail: [email protected] Serena GuglielminoPROGETTO GRAFICOFrancesca Carpino, Giulio Cordischi, Salvo Guglielmino GRAFICA E IMPAGINAZIONEGiulio Cordischi, Serena Guglielmino, Ivana FerlaFOTOGRAFIAGiulio Cordischi

...da un’idea di Cettina Angelico, Luca Bongiovanni,Giulio Cordischi, Ivana Ferla, Antonello Giliberto, Salvo Guglielmino, Serena Guglielmino, Sebastiano Infantino, Luca Russo

E D A Z I O N EL A2

LA STANZA DEL MERIDIANOL’Associazione tutta, durante le festivita’ della Pasqua ha opera-to una raccolta fondi da devolvere alla ricerca contro il cancro, attraverso la vendita di una serie di biglietti per l’estrazione di un gigantesco uovo di pasqua, realizzato dalla pasticceria Caprice. Sono stati raccolti euro 1. 125,00 che verranno interamente devoluti all’associazione ALTEG (Associazione Lotta Tumori Età Giovanile). L’estrazione dell’uovo è avvenuta domenica 4 aprile 2010 alle ore 21,00, presso il corso Vittorio Emanuele. Il vincitore, possessore del biglietto avente numero 58 serie “A” ha ritirato il premio la stessa sera.Un ringraziamento a: Briffa Cafè, farmacia Furnari e Cartolandia che hanno sposato la nostra iniziativa contribuendo alla vendita dei biglietti. Un ringraziamento particolare alla fiorista Boccaccio che ha fornito le piantine associate ai biglietti.

Momento della premiazione.La Redazione di Meridiano 14

consegna l’uovo alla vincitrice.

Ha poche pagine, compatibile con una informazione che deve essere breve perché il tempo di consumo delle informazioni è sempre più veloce. Usa le foto, come deve essere un’informazione interessante. Vie-ne distribuita su più piattaforme, come internet, come dovrebbe essere uno strumento moderno. E soprat-tutto non deve gravare sulle tasche dei cittadini sem-pre più schiacciati dai costi di nuovi media (digitali o meno). Ma la stampa – come tutti i mass media – ha anche una caratteristica: quello che deve essere let-ta in uno specifico contesto. È qui che la free press gioca il suo asso. Infatti è un tipo di informazione che viene consumata rapidamente. D’altra parte chi ha più il tempo per stare seduto per un’oretta e sfogliare in santa pace il suo quotidiano preferito? La free press invece nel formato e nella costruzione delle notizie ha questa caratteristica: lettura veloce oppure più lenta se preferisci. Inoltre la free press ha un’altra caratte-

ristica. La riduzione dei costi la rende uno strumento potente per dar voce alle piccole comunità, per con-sentire il contatto – grazie alla distribuzione che av-viene anche via web – con chi non vive più il territorio, spesso giovani che lasciano il loro paese per lavorare fuori. Paradossalmente la free press serve per diffon-dere voci che la stampa classica non potrebbe e non saprebbe ascoltare, oltre che mantenere legami col territorio che altri strumenti non riuscirebbero a fare con la stessa forza. Avete per caso riconosciuto che il protagonista nascosto di questa descrizione è il gior-nale che state tenendo in mano (o leggendo in digi-tale)? Avete riconosciuto che il futuro di un territorio passa anche da Meridiano 14?

Prof.Davide BennatoUniversità degli Studi di Catania

Salve, sono ancora Lorenzo Macauda e oggi vi parlerò di come trovo la festa di San Michele. Per me San Michele è come un angelo che appare improvvisamente, con quelle guance rosa e gli oc-chi che mi guardano dolcemente, con quella spada appuntita che ha ucciso il diavolo per proteggere Dio. La festa di San Michele è molto bella perché quando esce San Michele è come se si aprisse il cielo tra lo sparo di volantini e il suono delle campane, il suono della banda e il grido dei devoti. Si festeggia l ’8 maggio e il 29 settembre e chi vedrà quest’anno la festa rimarrà sorpreso.

Lorenzo Macauda 9 aprile 2010

3T T U A L I T A ’

L’Europa del nuovo millennio chiede ai Paesi aderenti una più eguale distribuzione dell’acqua e impone di adeguare le normative interne indivi-duando enti in grado di gestire al meglio i servizi idrici. Ma enti pubblici o privati?La querelle sull’ “acqua privatizzabile” ha origini antiche, ma per quel che ci riguarda basta guar-dare al 2008/09: prima, con il testo di Legge n. 133/08 e più precisamente con l’art. 23-bis, in cui venne prevista la privatizzazione e la libera-lizzazione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica (trasporti, rifiuti, acqua, luce e gas); poi, il 25 settembre 2009, con il decreto legge n. 135, meglio conosciuto come “Ronchi”, che, in ri-sposta all’Europa, diede concretamente il via alla privatizzazione del bene pubblico. Il decreto, infatti, stabilisce che la quota di capita-le in mano pubblica, e relativa ai servizi pubblici, scenda sotto il 30%, e vieta per il futuro l’asse-gnazione diretta delle concessioni a società pre-valentemente pubbliche. A partire dal 31 dicem-bre 2010, insomma, tutte le concessioni frutto di una assegnazione diretta di tal tipo dovranno cessare. Ergo, tutti comuni, da quella data, non potranno più continuare a gestire i servizi idrici in autonomia. Pure il nostro meridiano si è dovuto, dunque, adeguare alla normativa nazionale, su-bendo, di riflesso, anche i contraccolpi della legi-slazione regionale.Sulla base, infatti, di quanto previsto dal decre-to presidenziale della Regione Sicilia del 2001, i consorzi A.T.O. (Autorità d’ambito), ovvero quegli

organismi regionali ai quali gli enti locali parteci-pavano obbligatoriamente e a cui venne all’epoca fatta confluire l’amministrazione delle competen-ze pubbliche relative all’uso delle risorse idriche, usufruendo del regime di liberalizzazione del mercato, hanno avuto il via libera nell’individuare i soggetti privati cui affidare la gestione delle reti idriche. Oggi, questi soggetti privati (Sai8), anche sulla scorta di una concessione siglata per Pa-lazzolo nel 2008, e avallata dalle recenti leggi na-zionali, reclamano la consegna immediata degli impianti di questo Comune, che, pero al momento respinge al mittente le richieste.“Già nel 2002 – spiega il Presidente del Consi-glio Antonio Sigona - ci opponemmo alla stipula della convenzione per la costituzione del consor-zio A.T.O., tanté che il Comune votò contro la sti-pula e venne commissariato; ancora di più oggi ci opporremo alla consegna dei nostri impianti idrici agli enti privati senza specifiche garanzie”. Mancano le condizioni contrattuali ideali affinché il passaggio avvenga senza eccessivi costi eco-nomici e sociali. “Per fare un esempio – continua Sigona - tutti i dipendenti attualmente in forza presso il nostro servizio idrico avrebbero un dirit-to di opzione sulla scelta della società di gestione presso cui lavorare, ma se per ipotesi i dipendenti scegliessero di continuare a lavorare presso un Comune che non gestisce più un relativo servizio pubblico si rischierebbe un dissesto finanziario”. Nel frattempo il 30 marzo si è tenuta un’assem-blea con i cittadini, dove il Comune palazzolese

ha deciso pubblicamente di aderire ai vari coor-dinamenti regionali e nazionali a difesa dell’ac-qua quale bene comune. Allo stato attuale, però, solo una nuova legge regionale o un referendum abrogativo potrebbero cambiare le cose. E per il Comune continuare ad opporsi alla consegna degli impianti potrebbe significare il commissaria-mento.Per adesso, dunque, non rimane che affidarsi alle cifre. Secondo il Codacons entro 3 anni dall’en-trata in vigore della legge si rischia un aumento medio del 30% delle tariffe dell’acqua, e se nel 2009 una famiglia media italiana spenderà 268 euro, considerando un consumo medio annuo di 200 metri cubi d’acqua, tra 3 anni quella stessa famiglia potrebbe arrivare a spendere anche 348 euro all’anno. Ma parliamo di “medie”, e per alcuni i costi effettivi di questa privatizzazione dell’ac-qua potrebbero risultare molto più alti.

Sebastiano Infantino

A partire da questo numero di Meridiano14, inizia un viaggio in due tappe, che percorre tutta l’Italia per arrivare alle nostre latitudini. Non è un viaggio sem-plice, né convenzionale. E’ un viaggio che segue una mappa di numeri, percentuali, incidenze, prevalenze attraverso le regioni italiane. Ma è anche una mappa umana, di sofferenza, di ricerca di cure e guarigione. Ritorniamo dunque sulla tematica dei tumori, dopo il successo della nostra raccolta fondi per la ricerca sul cancro del periodo pasquale, con una trattazione più scientifica, ma speriamo, sempre comprensibile.Nei primi mesi del 2009 è stato pubblicato, sulla ri-vista Epidemiologia & Prevenzione, il documento annuale dell’ AIRTUM (Associazione Italiana Regi-stri Tumore) circa i nuovi dati di incidenza e morta-lità delle patologie neoplastiche in Italia nel periodo 2003-2005.I cinque tumori più frequentemente diagnosticati in generale sono stati: prostata (18,5%), della pelle non melanoma (15,8%), del polmone (13,1%), colon-retto (12.0%) e vescica (5,7%) tra gli uomini; mammella (24,9%), pelle non melanoma (15,1%), colon-retto

(11,9%), polmone (5,0%) e stomaco (4,1%) tra le don-ne. Secondo i dati della pubblicazione tre sono con-cetti fondamentali: i casi di tumore aumentano per-ché la popolazione invecchia ed in parte per l’effetto di una diagnosi più precoce; la mortalità diminuisce anche se l’invecchiamento della popolazione tende a nascondere il fenomeno; il rischio si va uniformando nel paese nonostante permangano alcune differenze geografiche.Negli uomini fra 0-44 anni al Nord ed al Centro le tipologie e le frequenze sono abbastanza simili (pelle non melanomi, testicolo, linfoma NH, pelle melano-mi) ma al Nord compaiono i linfomi di Hodgkin ed al Centro i tumori dell’encefalo. Al Sud invece sono più frequenti il tumore del testicolo, pelle non melanomi, linfomi NH, tumori encefalo, ma scompaiono i mela-nomi e compaiono le leucemie.Negli uomini fra 45-65 anni la mappatura fra Nord e Centro-Sud cambia. Al Nord più frequente il tumore prostatico, seguito da pelle non melanomi, colon-retto, polmone e tumore delle vie aeree e digestive superiori.Al Centro-Sud invece più frequenti i tumori del pol-mone (ancor più frequente al Sud) e pelle non mela-nomi, seguiti da colon-retto, prostata e vescica.Negli uomini oltre i 65 anni la tipologia e la frequenza dei tumori si allinea in tutte e tre le aree (prostata, cute non melanomi, polmone, colon retto, vescica).Nelle donne fra 0-44 anni il tumore alla mammella è il più frequente in qualsiasi area. Nord e Centro sono allineati (mammella, pelle non melanomi, tiroide, melanomi e collo utero). Al Sud le cose cambiano: mammella, tiroide, pelle non melanomi, melanomi,

scompare il tumore uterino e compaiono i linfomi di Hodgkin. Nelle donne fra 45-65 anni le aree sem-brano essere allineate pur se con qualche differenza percentuale: sempre il tumore mammario il più fre-quente ma solo al Centro scompaiono i tumori tiroi-dei e compaiono quelli polmonari.Per finire, nelle donne oltre 65 anni Nord e Centro sono allineati pur se con qualche differenza percen-tuale (mammella, pelle non melanomi, colon-retto, polmoni e stomaco), mentre al Sud scompaiono i tumori a polmone e stomaco e compaiono i tumori epatici e del corpo dell’utero.Prossima tappa del viaggio: il nostro meridiano.

Luca Bongiovanni

La mappatura geografica della patologia neoplastica: in viaggio dall’Italia al Meridiano14

Il problema “acqua”: informazioni utili per non “annegare”

4 T T U A L I T A ’ INCHIESTA MERIDIANO di Salvo Guglielmino

4

Con l’arrivo della primavera diventa irresistibile la voglia di ritrovarsi, di stare all’aria aperta e ri-scoprire i nostri luoghi. Luoghi a cui siamo legati perchè ci siamo nati, perchè custodiscono i nostri ricordi. Sono lo scenario delle nostre vite, la no-stra storia, qualcosa di cui anche senza consape-volezza portiamo una traccia indelebile.Chi non ha mai regalato anche velocemente, almeno con un rapido sguardo, un pensiero ad una delle innumerevoli bellezze che costellano e rendono inestimabilmente ricco il nostro paese? Dalle edicole votive alle perle barocche, dai resti del castello a quelli del teatro greco.Bellezze che troppo spesso vengono dimentica-te, trascurate e solo raramente valorizzate.L’invito che vi rivolgiamo è quello di ricordarle, di viverle perchè ciò che a noi appare così scontato, così familiare è in realtà un patrimonio invidiato

ed ammirato. Vorremmo che voi ripetiate la no-stra passeggiata, che dall’ingresso meridionale del paese arriva fino al suo cuore, per trarre le vostre conclusioni.Non si tratta di criticare questa o quella gestione ma di dare ascolto alla voce dei nostri tesori che chiedono di essere ammirati.Ci sembra inaccettabile che rarità come i Santo-ni rimangano costantemente chiuse al pubblico, che i Templi ferali siano completamente sepolti dall’erba, nulla li valorizza e nessuno cerca di dar loro risalto. Almeno per i templi che hanno accesso diretto alla strada, basterebbe apporre un cartello che permetta al turista volenteroso di conoscerne i tratti fondamentali. Magari anche un’illuminazio-ne che di notte potrebbe rendere quel luogo ve-ramente suggestivo.

L’unica eccezione sembra essere il teatro gre-co: dotato dei servizi essenziali, diventa vivo e pulsante durante le rappresentazioni del Teatro Classico Internazionale dei Giovani. Quindi non solo luogo oggetto di attenzione, ma soggetto protagonista.Della chiesa Madre ci siamo dimenticati nel 1982. E i lavori procedono da circa due anni...Non si salva neppure la Madonna della Grazia di Francesco Laurana, esposta nella chiesa dell’Im-macolata, quasi inaccessibile a chi voglia farle visita.Tante potrebbero essere le soluzioni, quante le difficoltà. Ma almeno voi, cari lettori, ricordate le nostre bellezze dimenticate e continuate sempre ad amarle.

Palazzolo e le sue bellezze dimenticate

Nome Santoni

Luogo e data Akrai, III sec. A. C.

Descrizione dodici rilievi rupestri sul fianco meridionale di Colle Orbo. I rilievi, molto rovinati e scheggiati raffigurano: dieci una figura femminile sedu-ta; due presentano delle scene più complesse, con più personaggi. Nella figura femminile è stata identificata la Magna Mater, la dea Cibele, le figure minori sono i personaggi del suo corteo divino, i Coribanti, il sileno Marsia, il leone, Hermes, i Disocuri.

accesso al pubblico

mai!

Nome Templi ferali

Luogo e data Akrai, III sec. A. C.

Descrizione latomia di Akrai, scoperta da Judica nel 1817, si trova sul pendio orien-tale del colle di Akrai, da lui indicata come “latomia del Santicello”. Nell’antichità fu aperta in questa area una cava di pietra, quando il suo utilizzo fu sospeso furono intagliati nella parete rocciosa piccoli incavi rettangolari, alcuni dei quali contengono delle iscrizioni, altri ospitavano delle tavolette votive, questo ha permesso di attribuire al luogo una funzione cultuale.

accesso al pubblico

mai!

Nome Chiesa dell’Immacolata

Luogo e data Palazzolo Acreide, 1700 ca

Descrizione edifici di culto dedicato alla Madonna Immacolata, costruita nel XVII sec. d.C, presenta una facciata convessa, l’interno ad una navata con piccoli ricami lapi-dei, colonne arabescate. Al suo interno è custodita l’opera di Francesco Laurana “la Madonna della Grazia”, scolpita nel 1471, alta m 1,90, commissionata dagli Alagona, un tempo baroni di Palazzolo.

accesso al pubblico

mai!

Nome Chiesa Madre

Luogo e data Palazzolo Acreide, anteriore al 1215

Descrizione edificio di culto dedicato a San Nicolò, è la chiesa più ampia del paese, a tre navate, presenta altari policromi. Nella sagrestia un “Cassarizzo” datato 1760, ornato da statuine raffiguranti i santi il cui culto era esercitato sul posto; l’armadio custodisce il pre-ziosissimo archivio vicariale, che contiene atti a datare dal 1400.

accesso al pubblico

mai!

T T U A L I T A ’ 5

...DALL’ITALIA

E’ stata somministrata al Policlinico di Bari la prima pillola abortiva, la Ru 486. E’ stata utilizzata in regime di ricovero ordinario ad una donna di 25 anni che per problemi di salute non avrebbe potuto portare a termi-ne la gravidanza. <<Ho già avvisato le Regioni- afferma Ferruccio Fazio - ministro della Salute- che se non seguono certi per-corsi e non rispettano la legge , commettono reato>>.Tutte la Asl pugliesi hanno già fatto richiesta del far-maco. Al Ministero della Salute, intanto, si lavora per dare le informazioni necessarie per le pazienti. <<Il Consi-glio superiore di sanità- dice Fazio - ha espresso un parere molto chiaro, indicando che il procedimento abortivo inizia potenzialmente dall’assunzione della

prima pillola. Da qui l’obbligatorietà per il rispetto della legge 194>>.Il governo vuole rendere uniformi i livelli di sicurezza nell’impiego del farmaco attraverso protocolli comuni. Liguria, Lombardia, Sardegna e Piemonte prevedono la somministrazione con ricovero.Il 7 Aprile, però, la donna sottoposta al trattamento abortivo ha firmato le dimissioni e ha lasciato il Policli-nico barese. Nicola Blasi, medico della clinica ostetri-cia del Policlinico, conferma “dopo la somministrazio-ne della Ru486 è libera di farlo. Deve però ritornare entro 48 ore per la somministrazione del medicinale per completare il ciclo terapeutico”.

I.F.

Ru 486: prima somministrazione della pillola abortiva in Puglia

La Corte Suprema ha stabilito che solo “gravi motivi connessi allo sviluppo psicofisico del minore” con-sentono il protrarsi della permanenza irregolare del genitore.La Cassazione ha deciso nel “generale interesse della tutela delle frontiere, che si esprime nelle esigenze di ordine pubblico che convalidano il decreto di espul-sione”. Il timore è che si legittimi l’inserimento di famiglie straniere strumentalizzando il diritto allo studio dei minori.Tutto è nato dal caso di un padre albanese non regola-re che vive con la sua famiglia a Busto Arsizio (VA). La moglie è regolare, in attesa della cittadinanza italiana perché nel 2005 fu adottata da un signore che voleva aiutarla a non tornare nella miseria del paese d’origi-ne, l’Albania appunto.La coppia ha due figli ben inseriti

a scuola.Con questa sentenza a Myrta A. è stata tolta la speranza di restare accanto alla sua famiglia.La decisone della Corte Suprema ha sollevato un coro di voci pro e contro.Il sindaco di Torino ha dato la disponibilità della sua amministrazione ad aprire gli asili nido anche ai figli degli immigrati clandestini.Per Raffaele Salinari, pre-sidente di Terrea des Hommes, si rende più fragile il minore straniero privato della presenza genitoriale e ancora più esposto alla criminalità.Contrari alla decisione il portavoce in Italia dell’Alto Commissario Onu Laura Boldrini, Don Ciotti di “Save the Children”, Claudio Fava di Sinistra ecologia e liber-tà e l’Unicef Italia.Contrariato dalla decisione anche monsignor Agosti-no Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti.

La decisione della Cassazione però è sostenuta da molti esponenti del mondo politico.Mariastella Gelmini è a favore della decisione perché “non si può giustificare chi utilizza i bambini e li stru-mentalizza per sanare situazioni di illegalità. La legge va rispettata”. Roberto Calderoli sostiene che “ci sono delle rego-le che vanno rispettate, se si entra nel nostro Paese senza averne i titoli si va incontro all’espulsione”. An-che Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, esprime il suo pieno consenso dichiarando: “meravi-gliano le critiche ad una sacrosanta decisione che co-stituisce un chiaro monito a sostegno della legalità”

Ivana Ferla

Cassazione: il diritto allo studio non può essere strumentalizzato dall’illegalità

BREVEMENTE...

Il 23 marzo scorso la nostra collaboratrice, Ivana Ferla, è stata proclamata dottoressa in Culture e Lin-guaggi per la Comunicazione dopo aver presentato una tesi di laurea avente come titolo “La free press e l’informazione locale. Il caso Meridiano 14”. La tesi ha approfondito diversi aspetti che caratteriz-zano il mondo della Free Press, l’attenzione prestata al nostro mensile ha fatto si che emergessero le sue

caratteristiche prin-cipali. A rendere possibi-le questo quadro è stata la gente, i nostri lettori, che si sono prestati alla compilazione di un questionario volto ad indagare la per-cezione e la valuta-zione della testata, da un punto di vista grafico e contenuti-

stico. Vogliamo cosi, rendervi ancora una volta partecipi informandovi dei risultati. La maggior parte dei lettori di Meridiano 14 possono essere rintracciati nelle fa-scie d’età che vanno dai 15 ai 20 anni e dai 31 ai 35 anni. Avete giudicato prevalentemente buona o addi-rittura ottima la presenza delle immagini; una parte consistente però delle persone intervistate valuta in modo sufficiente l’impostazione grafica generale del giornale. Per quanto riguarda i contenuti proposti ed affrontati dalla testata si evince che è largamente ap-prezzato, dichiarando che gli argomenti trattati sono interessanti. Il lavoro svolto dalla nostra collaboratrice ci aiuta a mi-gliorare e perfezionare “il tiro”. Le vostre osservazioni e il vostro giudizio non passeranno certo inosservati, sarà nostra cura prenderne atto per migliorare il pro-dotto e andare incontro all’interesse dei nostri lettori. Alla nostra amica non possiamo che fare le migliori congratulazioni per il traguardo raggiunto e ringraziar-la, commossi ed entusiasti, per l’affetto e la passione con cui si dedica al nostro Meridiano. Auguri Ivana!

Meridiano 14 entra nelle università nei panni di tesi di laurea

Tesi di laurea di Ivana Ferla collaboratrice di Meridiano 14

Palazzolo inaugura l’arrivo della Primavera

Sabato 10 e domenica 11 aprile si è svolta a Palazzo-lo Acreide la manifestazione “Bentornata Primavera”. La giornata di sabato è iniziata nella prima mattinata con la mostra-mercato di piante e fiori a cura di Fabio Ciarcià e i vivai Ikebana. Contemporaneamente l’atrio comunale ha ospitato la mostra-mercato dell’artigia-nato locale. La serata di sabato si è poi conclusa con il concerto in piazza del Popolo di “Vince Licciardo Swing band”. Domenica oltre la presenza del mercato dei fiori e degli artigiani la piazza ha accolto i bambini animati e divertiti da simpatiche “pagliacce” che hanno anche proposto una degustazuione di gelato offerti da pasticceri locali. Intorno alle 19,00 è stato realizzato il primo “Flashmob” che ha riscosso successo tra i giovani.La serata si è poi conclusa con la prima edi-zione di “Quando i bambini fanno...moda”, sfilata che ha riscosso un grande successo tanto che si pensa di proporre a breve una manifestazione simile.Giada Capriotti una delle organizzatrici dell’evento af-ferma “Ho voluto dare dimostrazione del mio amore per Palazzolo. Purtroppo lo studio e il lavoro mi hanno porta-to lontano. Io sono palazzolese ovunque vada, ovunque viva!” S.G.

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Da sempre l’uomo è stato animato dal desiderio di trovare risposta alle innumerevoli domande che finivano per inondargli la mente. Oggi le cose non sono certo cambiate ed è forse per questo motivo che circa quattrocento persone hanno partecipato al 1° week-end biblico svoltosi presso la Parroc-chia di San Michele Arcangelo dal 19 al 21 marzo scorso. L’evento, organizzato da don Salvo Ran-dazzo in collaborazione con la Comunità Missio-naria del Vangelo e presieduto da padre Alberto Maggi, ha come tema: “Lo scandalo della miseri-cordia nel Vangelo di Luca”. “Il Vangelo di Luca è il più ironico ed il più graffiante che ci sia” dice padre Maggi, che con la sua esegesi sapiente, derivan-te da una trentennale ricerca scientifica, chiara e brillante, presenta un Dio esclusivamente buono (Lc 6-35). “Il Dio di Gesù è amore e questo amore viene comunicato agli uomini indipendentemente dal loro comportamento”, quest’immagine del Pa-dre misericordioso fa “scandalo” duemila anni fa come oggi in coloro che si aspettano un Dio che premia i buoni e punisce i cattivi. “Mai Gesù invita gli uomini ad obbedire a Dio” - ricorda il relatore durante la lettura della parabola del buon sama-ritano - “perché Dio non chiede obbedienza, ma assomiglianza. L’obbedienza significa sempre una distanza tra chi comanda e chi obbedisce; la so-miglianza accorcia queste distanze: ecco perché siamo chiamati figli di Dio”. Nella parabola, infatti, il malcapitato, lasciato mezzo morto dai briganti nella strada per Gerico, non viene certo aiutato dal sacerdote o dal levita, ma dal samaritano, l’ultimo dei peccatori, che “ebbe compassione” di lui. Il sacerdote e il levita evitano il malcapitato non per crudeltà o cattiveria, semplicemente per obbedire alla legge di Dio, la quale proibiva loro di toccare il sangue perché li avrebbe resi impuri. “Quindi tra l’amore alla legge di Dio e l’amore agli uomini il sa-cerdote”, così come il levita, “non ha alcun dubbio: è più importante la legge di Dio”. Alla luce di ciò, invece, dice Maggi: “il credente è colui che asso-miglia al Padre praticando un amore simile al suo”, solo così possiamo mettere in pratica “il comanda-mento nuovo” lasciatoci da Gesù: amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati”.Forse, l’unica risposta alle domande, che tutti almeno una volta nella vita ci siamo posti, e che non hanno risparmiato nemmeno Sant’Agostino, è l’amore. A tal proposito può aiutarci a riflettere la frase più conosciuta del grande pensatore cristia-no del primo millennio: « [...] Dunque, una volta per tutte, ti viene proposto un breve precetto: ama, e fa ciò che vuoi. Se tu taci, taci per amore; se tu parli, parla per amore; se tu correggi, correggi per amore; se tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice dell’amore; e da questa radice non può derivare se non il bene. [...] » (Agostino d’Ippona, “In litteram Ioannis ad Parthos”, discorso VII, 8)Allora, solo l’amore verso gli altri potrebbe soddi-sfare quel desiderio di pienezza di vita che anima ogni persona in qualunque latitudine, in qualunque religione, in qualunque razza.

Francesca Carpino

Maggi: lo scandalo della Misericordia nel Vangelo di Luca

Questi mitici ex dominatori del pianeta Terra sono veramente esistiti?Tutte le mitologie conosciute ne parlano. Nell’an-tica Grecia Omero parla dei Ciclopi, Esiodo par-la di Giganti in guerra contro gli dei.Nella mitologia nordica Odino alleandosi con gli uomini sconfisse la razza dei Giganti che esi-steva prima del mondo. Resti come i dolmen, megaliti e lo stesso cerchio di Stonehenge noto come “danza dei giganti” hanno fatto pensare all’esistenza della razza de giganti.La Bibbia parla dei Giganti. Oltre al famoso epi-sodio di Golia con i suoi 3 metri di altezza, ne parla nella Genesi: “In quel tempo c’erano sulla Terra i Giganti e ci furono anche in seguito...” e se ne parla anche nei Numéri “e vi abbiamo visto i Giganti, figli di Anac della razza dei Gi-ganti”.L’argomento ci riguarda in modo diretto perché la nostra Sicilia è stata sempre terra di giganti.In Sicilia, infatti, viveva la stirpe dei Ciclopi (dal greco kuklops = dall’occhio rotondo) che aveva-no solamente un occhio in mezzo alla fronte.Si diceva che essi occupassero le zone più cal-de dell’Etna, gli antri più inaccessibili e sperduti della Sicilia e delle Eolie, e che fossero, agli ordini di Efesto, i fabbri degli dei ai quali procu-ravano le armi. Essi abitavano in caverne sotterranee, dove i colpi delle loro incudini e il loro ansimare face-vano brontolare appunto i vulcani della zona, mentre il fuoco della loro fucina arrossava la cima dell’Etna.Inoltre nella nostra cultura locale vi sono molte leggende e feste tradizionali che vedono come protagonisti i giganti. In agosto a Messina si fe-steggiano i due giganti: Grifone e Mata. Una di queste leggende narra che intorno all’anno 964 il moro Hassam Ibn-Hammar ap-prodò sulla costa messinese per saccheggiare e devastare i paesi in quel luogo. Durante uno di questi saccheggi, il moro s’innamorò perdu-tamente di una ragazza di nome Marta, figlia di Cosimo II di Coltellaccio. I genitori di Marta era-no assolutamente contrari al matrimonio della figlia con il moro musulmano, e così decisero di nasconderla in un luogo segreto. Gli uomini di Hassam riuscirono, però, a trovare la bella Marta ed a consegnarla ad Hassam in persona.

Marta si chiuse in un interminabile silenzio che fu interrotto dalla conversione di Hassam al cristia-nesimo: il nome cristiano di Hassam fu Grifone e Marta accettò di sposarlo.Questa storia d’amore viene rievocata durante la festività che ha luogo il 13 ed il 14 di agosto: Grifo-ne viene rappresentato come un gigantesco cava-liere con in mano una spada e nell’altra uno scudo con lo stemma della città di Messina. Mata invece viene rappresentata grazie ad un’enorme statua sul cui capo vi è posta una corona su cui sono disegna-te tre torri, simbolo dei tre porti messinesi.Tutte queste leggende sui Ciclopi ed altri giganti cercavano di spiegare da un lato fenomeni naturali come le eruzioni vulcaniche ed i terremoti, dall’altro i numerosi ritrovamenti di ossa e crani enormi di elefanti nani che presentano una grande apertura nella zona sotto la fronte.A questo proposito sono importanti i reperti trovati nella Grotta di Spinagallo (Siracusa) perché hanno permesso di ricostruire lo scheletro di Elephas fal-coneri ora esposto nel Museo di Geologia e Pale-ontologia dell’Università di Padova.In conclusione solo pochi, e tra questi i cristia-ni evangelisti e i fondamentalisti, che credono a quanto è scritto letteralmente nella Bibbia, credono all’esistenza dei giganti anche perché non esistono reperti archeologici che possano provare con cer-tezza la loro esistenza. Infatti, il ritrovamento, nel 1869 a Cardiff (U.S.A.), del corpo di un uomo di pietra alto più di 3 metri, unico reperto esaminabile, presto si rivelò un falso per ammissione del suo stesso scopritore.I reperti di ossa di giganti via via trovati ed esposti in alcuni musei sono infatti copie i cui originali sono inesistenti e non esaminabili.Oggi sappiamo che esistono uomini di dimensioni spropositate che consideriamo affetti da giganti-smo, malattia legata a disfunzione dell’ipofisi che porta chi ne è affetto a superare i due metri di al-tezza. Inoltre non si può escludere che nella storia dell’uo-mo l’isolamento di una popolazione, localmente, per concentrazione genetica, abbia portato ad un notevole aumento della statura.L’uomo più alto conosciuto si chiamava Robert Wadlow misurava metri 2,72 pesava 199 kg. E cal-zava scarpe n. 67.

LA RAZZA DEI GIGANTILA MERIDIANA

Rubrica scientifica del prof. L. Milazzo

7XVI Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani

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Fogli di copione che ancora girano di mano in mano nella spasmodica ricerca della battuta che il cervello sembra aver rimosso. Il trucco che sembra andar via a causa del caldo e dell’agitazione, la sensazione di avere qualcosa allo stomaco che, come una tenaglia, ti stringe, quasi fino a farti mancare l’aria; il pubblico inizia ad applaudire. Il presentatore inizia a leggere, ed è allora che l’adrenalina si diffonde in ogni par-te del corpo provocando una sensazione di potenza incredibile e incredibile precarietà allo stesso tempo. Tra tremiti e un riso nervoso, realizzi che tra pochi istanti il corpo dovrà muoversi nel modo che per mille e mille volte ha provato, per portarsi là, al centro del-la scena, sotto gli occhi di tutti, a proferir parole che sembrano appartenerti in modo sconvolgente, in tem-pi e luoghi così lontani ma che puoi sentire così vicini.Sei a Tebe, ad Atene, a Corinto, a Troia, in uno spazio così piccolo eppure così infinito in quei momenti..e così fino all’ultima battuta, che arriva sempre troppo presto,con la sensazione che tutto sia stato così bre-ve da averlo quasi sognato..Questo è quello che i ragazzi che parteciperanno al XVI Festival dei giovani proveranno. La manifesta-zione si svolgerà nelle giornate dal 10 al 31 Maggio, nello scenario del Teatro Greco di Palazzolo che, nonostante il suo preoccupente stato di abbandono in qualunque periodo dell’anno, compreso quello del Festival, rimane sempre l’unico luogo dove è possibile comprendere a pieno quanto rappresentato sulla sce-na, tragedia o commedia che sia. Gli spettacoli avran-no luogo solamente nella mattinata, eccezion fatta per i ragazzi del Liceo Classico “Platone” che rappre-senteranno domenica 16 Maggio, come di consueto, nel pomeriggio. Nonostante i gruppi partecipanti al Festival rappresentino nella cornice palazzolese, essi vengono poi alloggiati presso gli alberghi di Siracusa, cosa che non permette ai ragazzi né di visitare ed apprezzare a pieno i luoghi del nostro paese, né da la possibilità ai giovani di socializzare e creare punti di contatto anche tra realtà differenti. Nonostante ciò il Festival rappresenta un momento di arricchimento culturale e sociale cui tutti sono invitati a partecipare, così da riscoprire valori sempre validi che tragedio-grafi e commediografi di un tempo hanno reso immor-tali . Stefania Sardo Venerdì 23 Aprile 2010 verrà presentato il nuovo libro

di Fabio Messina dal titolo SICILIA BEDDA MATRI, libro di poesie in dialetto e saggi sulla “sicilianità”, ar-ricchito da vignette di Guglielmo Manenti.Le poesie hanno tutte come tema di fondo la Sicilia e la “sicilianità” (i pupi siciliani, la “fujtina” d’amore, la “vanniata”, la mafia, per citare alcuni esempi), per cui la pubblicazione si prefigge come scopo priorita-rio, quello di far conoscere la cultura e la mentalità siciliana attraverso un nuovo connubio, un “viaggio” tra poesia, immagine e saggio. I destinatari del libro sono gli stessi siciliani prima di tutto, nonché i turisti che visitano la nostra Isola.Verrà distribuito tramite canali tradizionali (librerie, soprattutto quelle specialistiche che trattano libri si-ciliani) e canali nuovi e alternativi ( presso dolcerie e ristoranti tipici ad esempio e presso rivenditori di pro-dotti e souvenir tipici siciliani).Questo libro ambisce ad essere un vero e proprio “prodotto tipico sicilia-no” culturale da “gustare” e rappresenta per l’autore, il raggiungimento di un obiettivo perseguito da tanto tempo, cioè la ricerca, lo studio e la salvaguardia del-

le radici della Sicilia.Per questo, l’autore ha ritenuto opportuno presentare il libro in modo alternativo, con una festa siciliana a Palazzolo Acreide, che si terrà presso l’azienda di tu-rismo rurale VILLA DEMETRA il prossimo 23 Aprile.Questa festa prevede, oltre che la presentazione del libro stessa, la partecipazione di tanti artisti che han-no a cuore la Sicilia tramite la propria arte appunto: la musica, la poesia dialettale, le tarantelle e la lotta con i bastoni siciliani.La festa sarà articolata in modo tale che, dopo la stes-sa presentazione del libro, ci sia a seguire un buffett alla siciliana a base di prelibatezze culinarie rigorosa-mente siciliane e locali (a cura di VILLA DEMETRA) e quindi, per chiudere vari momenti di poesia dialettale, musica siciliana, balli siciliani e altro ancora, a cura dei tanti artisti invitati informalmente.Per partecipare alla festa di presentazione del libro e dunque al buffet, è necessario prenotare, contattan-do l’autore al numero 3334098160 o Villa Demetra al numero 0931-875356.

Luca Bongiovanni

“SICILIA BEDDA MATRI”: il nuovo libro di Fabio Messina

La primavera è da poco arrivata e la natura inizia il suo risveglio mostrando i primi fiori e colorando i din-torni Iblei. Colori intensi, magici, come il bianco dei mandorli in fiore che di questi tempi inondano di pro-fumo le campagne siciliane. Fiori unici nel loro gene-re, che per le loro caratteristiche, ci piace pensare siano doni divini, il frutto dell’abbraccio tra Acamante e Fillide che si ripete ogni anno.La leggenda greca narra infatti che il mandorlo nac-que da un amore disgraziato: quello tra Fillide, una principessa Tracia, e Acamante, figlio di Teseo, sbar-cato nella Tracia per una sosta durante la navigazio-ne verso Troia. I due giovani si incontrarono e si inna-morarono perdutamente ma Acamante fu costretto a proseguire con gli Achei per combattere nella guerra di Troia. La giovane principessa attese invano per dieci anni il ritorno del suo innamorato prima di la-sciarsi morire per la disperazione. La dea Atena, commossa da questa struggente storia d’amore, de-cise di trasformare Fillide in uno splendido albero di mandorlo. Acamante in realtà non era morto e quan-do seppe che Fillide era stata trasformata in albero abbracciò la pianta, che per ricambiare le carezze fece prorompere dai suoi rami fiori anziché foglie. Ed è dai quei fiori che, da secoli, proviene quel dolce frutto che chiamiamo mandorla. Il Mandorlo, pianta originaria dell’Asia centro occi-dentale, fu introdotto dai Fenici in Sicilia, dove, fino all’inizio del secolo scorso, si registrava il primato mondiale nella produzione del frutto. Negli ultimi de-cenni la mandorlicoltura è mutata, e in Sicilia, come nel resto del Mediterraneo, la coltivazione del man-dorlo ha subito un periodo di arresto, in parte dovuto al trend crescente del mercato USA.Ancora oggi, il frutto del mandorlo è ampiamente im-piegato nella gastronomia siciliana, ed in particolare nella produzione dolciaria. Dolci che rimandano al mondo arabo e alle origini asiatiche della mandorla, come il Marzapane o Pasta Reale, i torroni e i croc-

canti. Dolci poveri ma ricchi di storia, come i “Fac-ciuna”, tipici della tradizione avolese, anticamente prodotti nei conventi del circondario dalle monache che utilizzavano mandorle, zucchero, albume, miele, cannella e un po’ di cacao, o ancora, gli originalissimi “carrubbini” realizzati con un impasto di mandorle, arance e farina di carrubbe. Non si può infine parlare di mandorle senza ricordare una tra le bevande più dissetanti, il latte di mandorla, o l’unicità tipica della regina indiscussa dell’estate siciliana: la granita di mandorle.

ricetta

PARFAIT DI MANDORLE

Ingredienti:L 1/2 panna per dolci non zuccherata

Gr 250 croccante di mandorleGr 180 zucchero semolato

Gr 100 acqua

Preparazione:Versare lo zucchero in un pentolino con

l’acqua e portare ad ebollizione a 121°, a fuoco lento, cosi da ottenere uno sciroppo. Nel frattempo macinare il croccante di mandorle

e montare la panna, quindi unirli in unico composto. Montare le uova e aggiungere lo sciroppo, mescolare e aggiungere infine il

composto di panna e croccante di mandorle. Versare in piccole terrine mono porzione, co-prirle con della carta velina e conservarle in congelatore per 24 h. Circa 30 minuti prima di servirlo, mettere il parfait in frigorifero,

quindi adagiarlo su un piatto. Si consiglia di servirlo con una crema di cioccolato caldo.

… diario di un viaggiatore rubrica enogastronomica

a cura di Luca RussoSaperi & SaporiLE MANDORLE

8 P R I N T

La pallavolo è un bellissimo sport di squadra; chi non ha mai giocato a pallavolo!? La pallavolo è prettamente lo sport preferito, o per meglio dire praticato, dalle donne (così alme-no sembrano dire le statistiche); ed è per tal mo-tivo che quest’angolo sportivo si occuperà oggi proprio della “Polisportiva Akrai”, la squadra di pallavolo femminile della nostra cittadina.L’Akrai, nella stagione 2008/2009, è stata la vin-citrice del campionato di serie D femminile ed è stata premiata durante una manifestazione che si è svolta nel mese di dicembre 2009 al Palacata-nia e denominata “Sicilvolley in Battuta”. Ma veniamo ai giorni nostri. La squadra, attualmente, è impegnata nel cam-pionato di serie C femminile 2009/2010 ed ha ap-pena concluso la stagione regolare al 2° posto in classifica e proprio domenica 11 aprile ha giocato la prima delle 3 gare dei quarti di finale play-off contro la VC Acicastello CT 3° nel girone D (la prima partita si é giocata a Rosolini, sede di tutte le partite casalinghe della squadra). La vittoria dei Play-off porterebbe la squadra alla promozione in serie B2F. La rosa è composta da tre ragazze di Palazzolo, 3 ragazze di Rosolini, 3 di Avola e una di Floridia; l’allenatore è Peppe Conti, il Presidente Delfo Ri-suglia. Mi preme, infine, ricordare come ci sono anche altre ragazze Palazzolesi, che negli anni scor-si facevano parte della rosa della Polisportiva Akrai, che quest’anno hanno deciso di militare in altre squadre della provincia siracusana e ca-tanese: Marilena Morelli, ad esempio, che milita nell’A.C.S.I. Canicattini, e Daniela Benvenuto, Rossella Papa & Samantha Papa che fanno par-te, invece, di un team di Vizzini.

Cosa vi ricorda la parola canestro?! Quasi nulla,vero?!Ma se scrivo “basket” scommetto che la parola in sé già’ attirerà di più la vostra attenzione. E scommetto, poi, che parlare di basket a Palaz-zolo attirerà ancora di più il vostro interesse!Si, basket a Palazzolo, con in prima linea la squa-dra della Polisportiva Akrai, gestita dal Presiden-te Delfo Risuglia con l’ausilio del dirigente accom-pagnatore Nello Masuzzo, e allenata dal coach Paolo Monaco.La rosa della squadra è composta per la maggior parte da atleti palazzolesi: Paolo Mirona, France-sco Baviera (capitano), Stefano Siracusa, Alber-to Gallo, Mattia Campailla, Paolo Salonia, Paolo Boccaccio, coadiuvati da un gruppo di atleti di Adrano, inseriti nella squadra grazie all’interessa-mento del capitano Francesco Baviera. All’inizio della stagione 2009/2010 la squadra é stata in-serita nel girone A della serie D composto da 7 squadre con avversarie della provincia siracusa-na e ragusana.Alla conclusione del girone la squadra è arrivata 5° ed adesso è impegnata a giocare i Play-out retrocessione per la permanenza in serie D. La squadra è stata inserita in un girone di 6, di cui le ultime due retrocedono. Le partite interne dei Play-out si giocano al tensostatico di Palazzolo Acreide. La prossima partita sara’ martedi’20 aprile alle 20.30 con l’Eurovirtus di S.Agata li Battiati, poi ci saranno quella del 24 aprile con il Regalbuto e dell’8 maggio con l’Azzurra di Bel-passo, con inizio alle ore 18.00. “L’obiettivo della squadra era di arrivare primi nei Play-out – dichiara Paolo Mirona, atleta della prima squadra - ma l’infortunio del play-maker di Adrano, Russo, ha condizionato il rendimento del team”.Non dovrebbero esserci, però, problemi nel rag-giungimento dell’obiettivo minimo prefissato, ov-vero la permanenza in serie D, “anzi – auspi-

Frammenti di Basket...

ca Mirona – “spero, per il futuro, vi sia una pre-senza sempre maggiore di appassionati alle par-tite così come un ulteriore avvicinamento di nuovi sponsor”. Lo stesso Paolo Mirona ha, poi, breve-mente descritto l’attività del settore giovanile, che lui stesso ha curato nella stagione 2009/2010, spiegandoci come l’UNDER 14 abbia partecipa-to quest’anno ad un torneo provinciale con buoni risultati. “Mi auguro, – conclude - un ritorno in pri-ma squadra di Andrea Baviera, che quest’anno ha giocato con un team di Augusta, e soprattutto il ritorno del coach Salvo Lombardo alla guida del settore giovanile”.

M P R E N D I T O R I A

Il CENTRO ARTIGIANAL GLASS del signor Pirruccio, fra le aziende palazzolesi leader nella lavorazione del vetro, ha recentemente ricevuto un invito ufficiale ad esporre le proprie creazioni artigianali negli Stati Uniti. Parteciperà a fiere espositive di grande rilievo, con la possibilità di vendere al pubblico americano un prodotto artigianale creato nel nostro territorio. La prima espo-sizione a cui parteciperà l’azienda si terrà nel mese di Agosto a Fort Lauderdale, in Florida, ed altre ne se-

guiranno nelle più note città americane. Auguriamo al signor Pirruccio ed alle sue maestranze di poter conti-nuare nei successi fino ad ora raggiunti nel settore sia in Italia che all’estero.

Luca Bongiovanni

A destra uno dei lavori che verranno presentati alla fiera espositiva

di Fort Lauderdale

Il CENTRO ARTIGIANAL GLASS sbarca negli Stati Uniti

...e di pallavolo

Squadra di basket della Polisportiva

Squadra di volley della Polisportiva

di Sandro Lizzio