IL COMMERCIO N°02 - Febbraio 2013

ANNO 81 n° 2 - Febbraio 2013

PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI DELLA PROVINCIA DI VERCELLI

associazione commercianti della provincia di Vercelli

Indirizzo Internet: www.ascomvc.itE-mail: [email protected]

ANTONIO BISCEGLIAE GIUSEPPE LEONE

PICCOLE IMPRESEEcco cosa dovràfare il governo

NUMERI DELLA CRISIConsumi come nel ‘98Peso del fisco al 55,2%

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EDITO

RIALE

diFelixLom

bardi

Niente, non è successo niente: la profezia dei Maya è fallita e neppure lo spread ci ha piegato. Almassimo viene usato per la campagna elettorale, così come le “turbolenze sui mercati” che ci

raccontano i Tg. Pare che il 24 e il 25 febbraio si voti, così vengono in mente alcune considerazio-ni per capire cosa conviene fare ai commercianti, se avranno voglia di andare a votare.Ecco, tanto per cominciare, se Bankitalia avesse controllato il Monte dei Paschi di Siena come Guar-dia di Finanza, Agenzia delle Entrate e Asl controllano le nostre piccole imprese, la banca sarebbefallita in un secondo. Bilanci, revisori, sindaci e consulenti e poi si scopre che hanno fatto un bucoda 750 milioni per un derivato nascosto in una cassaforte, che per sei mesi non è stata aperta danessuno. Ma piantatela. Il mondo del commercio e dell’artigianato si mobilita e chiede alla politicadi non mettere in liquidazione le imprese. E’ giusto, ma bisognerebbe aggiungere che i dati dimo-strano che in Italia il pil scende in maniera inversamente proporzionale all’aumento della pressio-ne fiscale ed alla lotta all’evasione fiscale. Nei paesi del nord, con una tassazione di poco inferiorealla nostra, se ciò non succede è perché usano i soldi pubblici con criteri diversi, tipo fare centra-li nucleari, infrastrutture efficienti (e se si deve scavare un tunnel non ci sono comitati violenti chesi oppongono), pagare dipendenti pubblici che producono, finanziare le ricerche scientifiche e tec-nologiche su basi meritocratiche, invece di mantenere forestali senza foreste, autisti di ambulan-ze senza ambulanze, dipendenti pubblici che timbrano il cartellino e poi escono a fare i fatti loro,insegnanti che invece di insegnare le materie per cui sono pagati fanno politica per una parte sola,

finanziamenti miliardari a fondo per-duto a banche che utilizzano i soldidella BCE per speculare sui derivatie poi scoprono buchi di bilancio dapaura. Così mentre i commerciantinon ce la fanno più a tirare avanti,Monti senza loden, senza sobrietà esenza pudore gironzola per l’Europaper farsi dire dalla Germania e dallaFrancia quanto è bravo e cosa ri-schiamo senza di lui. Poi guardi glischieramenti e ti accorgi che corre conPierfurbo Casini e Gianfurbo Fini, dueche non saranno mai primi.Al massimo un contorno. Come ha giàscritto qualcuno. Per l’Europa gira an-che Bersani, modello commesso Coop.In maniche di camicia riuscirà a far-si capire dai tedeschi quando “petti-na le bambole”?. Nel dubbio qualcheastuta seconda linea del Pd locale sidiverte ad insultare l’Ascom e con essatutti i commercianti associati. Ma-gnifico. Alla vigilia delle elezioni, già ilpartito non è al massimo della popo-larità (vedi patrimoniale, tasse, libe-ralizzazioni e lo scandalo MPS) e que-sti si inventano uno show del genere.Oltretutto di cattivo gusto. Siamo al li-vello dello spot del Professore, con i ni-potini vestiti alla marinara, come Su-sanna Agnelli. Capito in che mani ri-schiamo di cadere?

Salvatore della patriaCosì “sale in politica”il sobrio Mario Monti.Per la campagnaelettorale usa tutto,anche i nipotini

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Cari Amici, Oggi si alzain Italia la voce di cen-

tinaia di migliaia di impre-se per chiedere una svoltanella politica economica delPaese.E’ la voce delle imprese edelle professioni del com-mercio, dell’artigianato, deitrasporti, del turismo e deiservizi di mercato che oggi,per la prima volta insieme,si mobilitano in tutta Italiaper chiedere alle forze poli-tiche di puntare sulla ri-presa e di investire sullosviluppo.E’ una voce forte, determi-nata, responsabile, di gen-te abituata da generazioni apagare di persona con ilproprio lavoro, ad investirele proprie risorse, a co-struire e gestire attività aservizio delle persone, del-le famiglie, del territorio.La nostra richiesta è, anzi-tutto, una richiesta di fu-turo. Moltissimi dati statisticici raccontano la durez-za della crisi con cuil'Italia si sta confron-

tando. Ma vi è un "cronometro"che, a mio avviso, scandiscecon particolare efficacia iltempo della più lunga edaspra recessione dal dopo-guerra: è il cronometro chesegnala che, nel 2012, nelnostro Paese, ha chiusoun'impresa ogni minuto.Ecco, in fondo, basta questodato a spiegare le ragionidella nostra giornata dimobilitazione. Guardate, è vero, crisi erecessione non ci hannofatto sconti e, in questi annitante donne e tanti uominidel "popolo del fare impre-sa" hanno visto franare pro-getti di vita e possibilità difuturo. Ma noi siamo gentetosta: gente che lotta ognigiorno, gente che non de-morde e che non tira i remi

in barca.

E siamo qui per dirlo tuttiinsieme ed a gran voce:senza impresa, non c'è fu-turo; senza impresa, nonc'è salvezza dell'Italia!Tutti insieme ed a granvoce: perché ce ne è biso-gno nel tempo della cam-pagna elettorale ed alla vi-gilia di una legislatura dav-vero decisiva.

Decisiva per rispondere aicosti economici e socialidella grande crisi e per lescelte e le riforme utili a ri-mettere in moto crescitaed occupazione. Decisivaper le riforme istituzionali eper una rinnovata credibi-lità della politica.Chiediamo futuro. E pro-poniamo di costruirlo muo-vendo dalle ragioni del-l'economia reale: dalle ra-gioni, insieme, delle nostreimprese e del lavoro.Bene quindi aver messo insicurezza i conti pubblici.Come un bene è stata la ri-duzione del costo del fi-nanziamento del debitopubblico.Ma le manovre correttivedegli andamenti della no-stra finanza pubblica - paria circa 100 miliardi di euroe per circa due terzi fonda-te sul ricorso a maggiori en-trate - concorrono alla ca-duta complessiva del Pil,secondo le stime di Bancad'Italia, per circa unpunto tanto nel 2012,quanto nel 2013. Ma, con il solo rigore alpasso di carica non siva lontano. E senza cre-scita è, del resto, assai

difficile far quadrare glistessi conti pubblici. Dunque, è ora di portarealla ribalta delle decisionipolitiche proprio le ragionidella crescita e dell'equità.Crescita ed equità in Euro-pa: con l'avanzamento delprogetto di una compiutaUnione economica e politi-ca, che sospinga investi-menti in infrastrutture edinnovazione, in capitaleumano e sociale.Crescita ed equità in Italia:attraverso l'avanzamentocelere dell'intero cantieredelle riforme economiche esociali per affrontare la cri-si di produttività e di com-petitività del nostro Paese. l'Italia è oggi un Paese piùpovero, in cui il PIL ed iconsumi pro capite hannofatto un balzo all'indietro dicirca quindici anni.Per questo, chiediamo allapolitica di non mettere "inliquidazione" le imprese.Ma - diciamocelo chiara-mente - è altrettanto evi-dente che il ruolo della po-litica resta determinante:tanto per la risposta alleemergenze, quanto per lacostruzione di un futurodiverso e migliore.Che poi è il ruolo - vogliodire - di una buona politi-ca, che sceglie di misurar-si sul terreno dell’etica pub-blica, della sobrietà dei co-sti, della credibilità: il ter-reno cioè di una comune re-sponsabilità repubblicana. È una responsabilità pre-ziosa, questa della buonapolitica, per fare dell’Italiaun Paese normale.Un Paese normale in cui,ad esempio, fare impresanon significhi né la quoti-diana odissea dello scontrocon una burocrazia baroc-ca e miope, né l'estenuan-te ricerca di un credito ban-cario sempre più difficile daottenere.Un Paese normale: in cuifare impresa non significhidover scontare i tempi bi-

Sangalli: “Se muore un pezzo di economia,

L’interventodel Presidente diConfcommercioin occasione

dellamobilitazione

Carlo SangalliPresidentedi Confcommercio

LA PROTESTA DELLE IM

PRESE

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LA PROTESTA

DELLE IM

PRESE

muore il Paese”blici di pagamento dellepubbliche amministrazio-ni, facendo comunquepuntualmente fronte aduna mole di tasse, che, peril contribuente in regola,sono arrivate oggi al 56 percento circa di pressione fi-scale complessiva. Un Paese normale: dovefare impresa significhi, in-vece, avere certezza del di-ritto, cioè legalità e unagiustizia civile tempestiva;significhi disporre di infra-strutture e servizi pubbliciefficienti; significhi costienergetici secondo stan-dard europei. Un Paese normale: un Pae-se, quindi, che consideri lesue piccole e medie impre-se e l’impresa diffusa unarisorsa da accompagnarelungo il percorso del cam-biamento, dell'innovazionee della crescita e non comeuna “marginalità” da supe-rare. La nostra richiesta - la ri-chiesta di un Paese nor-male - si rivolge, dunque,alla politica. Ed è una ri-chiesta esigente e severa.Esigente, perché vogliamovedere i programmi eletto-rali e misurarli sulle esi-genze tanto delle impreseche rappresentiamo, quan-to degli interessi generalidell’Italia. Ma è anche una richiestasevera, perché non ci ac-contentiamo né di promes-se, né di sogni e diffidiamodi ogni scorciatoia.E diciamo anche che noinon chiediamo privilegi maopportunità e strumenti pertornare a crescere.Alla politica chiediamo, per-ciò, parole di verità suitempi ancora difficili che ciattendono. Chiediamo im-pegni puntuali e coerenzadi azione.Siamo gente concreta: sa-premo valutare e distin-guere. E, se anche siamoancora in periodo di saldi,su questo di sconti non ne

faremo a nessuno! Le nostre richieste, del re-sto, sono quelle di vera epropria "chirurgia rico-struttiva" della spesa pub-blica e dell'azione di con-trasto e recupero di evasio-ne ed elusione come condi-zioni per la progressiva ri-duzione della pressione fi-scale.Un livello record di pres-sione fiscale che fiacca, in-debolisce drasticamente in-vestimenti e consumi. Eche ci fa chiedere la defini-tiva archiviazione di un ul-teriore incremento dell’IVA. Sarebbe solo un’ennesimacontroproducente docciagelata per la ripresa!Queste, in conclusione,sono le nostre ragioni, le no-stre richieste, la nostra “vi-sione” di quanto occorreper l’Italia.Ne faremo strumento diconfronto con le forze poli-tiche e con i candidati deidiversi schieramenti allaPresidenza del Consiglio. Diremo loro delle nostreansie e delle nostre fati-che, ma anche della nostrafiducia in un'Italia operosa,che è abituata a lavorarduro, ogni giorno ed in ognimercato, e che mantieneintatta la passione di fareimpresa. È l'Italia produttiva, è l’Ita-lia che rappresentiamo, chenon frequenta i salotti buo-ni e che non ha “santi in pa-radiso” e che dei "paradisifiscali" neppure conoscel'indirizzo.E' questa la nostra Italia:con solide radici e, proprioper questo, capace di resi-stere e di cambiare anche esoprattutto nei momentipiù difficili.Tutti insieme, forze politi-che, mondo delle imprese,mondo del lavoro, tutti in-sieme ce la faremo a vince-re questa sfida.Perché il declino non è ine-luttabile e perché un’Italiamigliore è possibile.

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Bisceglia: “Ripartire dalle imprese legate al territorio”Artigiani e commercianti si

sono mobilitati per direalla politica che non ci stannoa morire di inedia, che non in-tendono fallire perché si con-tinuano a trascurare le ragio-ni e le necessità di milioni dipiccoli imprenditori.

Quando abbiamo deciso dimetterci a lavorare in modoautonomo abbiamo messo inconto molti rischi ed eravamoconsapevoli che il nostro red-dito non era certo, ma dipen-deva dalla nostra capacità im-prenditoriale. Abbiamo decisodi metterci in gioco, coinvol-gendo spesso le nostre fami-glie, sapendo che l’esito non

era scontato, ma che eravamoin grado di giocare fino in fon-do la nostra partita.Insomma sapevamo che il suc-cesso o il fallimento sarebbe-ro dipesi da noi. Ed in questi anni, lavorandotante ore ogni giorno, inve-stendo denaro e passione nel-le nostre aziende, siamo riu-sciti a crescere, a rimanerecompetitivi in un mercato sem-pre più selettivo, se non spie-tato.Ma oggi non è più così: il no-stro futuro è messo in discus-sione non solo da una crisisenza eguali dal dopoguerra,ma da meccanismi fiscali, cre-ditizi, in materia di lavoro e bu-rocratici, nazionali ed europei,che ci stanno inesorabilmenteaffossando.Ed allora vogliamo dire confermezza e con dignità che gliimprenditori che noi rappre-sentiamo non hanno alcunaintenzione di alzare bandie-ra bianca, ma al contra-rio non lasceran-no nulla di in-tentato per

continuare ad essere i prota-gonisti dello sviluppo della no-stra economia.Alcuni dati locali che aggiun-gono preoccupazione alla pre-occupazione:

• DISOCCUPAZIONE SALITAdal 2007 al 2011 dal 4,2 %al 6,3%;

• PESO DEL SETTORE COM-MERCIO, TURISMO, ARTI-GIANATO 63,2%;

• CONSUMI 2012 PROV. VC-3,7% RISPETTO ANNOPRECEDENTE;

• PRODOTTO INTERNO LOR-DO -1,6% RISPETTO ANNOPRECEDENTE;

• SALDO NATALITA’\MORTA-LITA’ IMPRESE (primi 9mesi anno)COMMERCIO -89PUBBLICI ESERCIZI -22

Perdiamo (quindi il saldo traaperture e cessazioni) 12aziende al mese nel solocommercio e pubblici eser-cizi.

L’interventodi Bisceglia,

Presidente ASCOM,in occasione dellamobilitazione

LA PROTESTA DELLE IM

PRESE

Salari fermi, imprese in crisi:Monti non funziona Bisceglia e Sangalli:

“Chiediamo alle forze politichedi puntare sulla ripresa

e di investire sullo sviluppo”

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Secondo un’abitudineconsolidata e cattiva,

ogni volta che lo Stato haun bisogno immediato disoldi, come ad esempiodopo un terremoto o un’al-luvione, la soluzione è au-mentare le accise su car-buranti e tabacchi. Ancora oggi, pensa un po’,paghiamo la guerra di Abis-sinia.Il rischio? I prodotti tassa-ti sono troppo costosi ed icittadini iniziano a noncomprarli più. Si chiama “curva di Laffer”,la conoscono tutti gli eco-nomisti eccetto Monti ed ilsuo battaglione di profes-sori: si tratta di una “curvaa campana” che dimostracome se si spinge tropponella tassazione, le entratedello Stato diminuiscono

invece di aumentare. Gli italiani che sono piùintelligenti del loro governo-tecnico l’hanno capita su-bito.In dodici mesi hanno com-prato 3,4 miliardi di litri dicarburante in meno ed a di-cembre 2012 il gettito fi-scale proveniente dalle tas-se sui carburanti è dimi-nuito del 7,2%. Se questo andazzo prose-guisse anche nel 2013 co-sterebbe allo Stato 2,6 mi-liardi di euro in un anno.Ma oltre a lasciare l’auto piùspesso in garage, i cittadinihanno fatto l’altra sceltaprevedibile: non comprareun’auto nuova. Nel 2012 l’Erario ha persoben 3 miliardi di euro comesottolinea il presidente diFederauto: “Ai signori delle

tasse sta tornando indietroun boomerang di dimen-sioni colossali a riprova chele tasse stanno uccidendo iconsumi”.Alle prese con tasse o bol-lette, stremati dall’Imu econdizionati dal reddito-metro di Befera, gli italia-ni hanno scelto anche laspesa low cost. I negozi sono desolatamen-te vuoti, i ristoranti anche.Si fa tutto in casa, panecompreso.E mentre gli italiani s’ar-rangiano come possono ta-gliando le spese ineludibili(cibo e salute) di 20 miliar-di e di 30 miliardi quellerinviabili (abbigliamento,auto, casa), il sistema di-stributivo riduce l’occupa-zione e di torna al cane simorde la coda: non acqui-

sto, il negozio non vende, ilproduttore rimane con l’in-venduto, i posti di lavorosaltano. Tra un viaggio a Berlino eduno a Parigi, Monti si è ac-corto di quello che sta suc-cedendo?

Tasse boomerang, va in crisi anche il carrello della spesa

100.000 IMPRESE “MORTE”NEL 2012. FISCO SEMPREPIÙ SOFFOCANTENei primi nove mesi del 2012 hanno chiuso i battenti oltre216mila imprese del commercio e dell’artigianato. Altrotasto dolente la pressione fiscale effettiva che salirà nel2013 a quota 56,1% rispetto al 46,3% della pressione fiscaleapparente. Nel 2012 la pressione fiscale per i cittadini in re-gola con il fisco è stata pari al 55,2% (fonte Rete Imprese Ita-lia).

NEL 2012 CONSUMI INDIETRODI 15 ANNI, REDDITI DI 27I consumi, secondo uno studio di Rete Imprese Italia, hannosubito una flessione reale pro-capite del 4,4%, mentre ilreddito disponibile reale pro-capite è sceso del 4,8% ri-spetto al 2011.Si tratta, peraltro di uno scenario negativo che continueràanche nel 2013, con un’ulteriore flessione per i consumireali pro-capite dell’1,4% che ci riporterà indietro di 15 anni:per ritrovare un dato analogo bisogna infatti tornare al 1998. In flessione anche il reddito disponibile reale pro-capite, chenel 2013 sarà pari a 16.955 euro contro i 17.337 euro del2012. In questo caso la “marcia indietro” è di ben 27 anni.

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LA CEN

A DEL COMMER

CIANTE Grinta, voglia di fare, innovazione:

Guidati dall’infaticabileGiuseppe Leone i com-

mercianti di Borgosesia lotta-no contro la crisi con iniziati-ve, innovazione e capacità difare sistema.

Nel corso della tradizionale“Cena del commerciante” ladelegazione cittadina, in si-nergia con l’Oadi “Evviva Bor-gosesia”, ha presentato il por-tale del commerciante (vedibox) ed altre novità, tra lequali la “tessera del commer-ciante” ideata per costruireun circuito virtuoso tra glioperatori.

Nel corso della serata, coordi-nata in modo impeccabile daGiuseppe Valdani, il respon-sabile dell’ufficio Ascom alLingottino, è stato consegnatoa Maria Antonioli, titolare diun negozio di merceria, il Pre-mio “Segio Canuto”, giuntaalla seconda edizione.

Premio “Sergio Canuto”Il conferimento a Maria Antonioli

L’intervento di BiscegliaIl Presidente

dell’Ascom provincialesaluta i convenuti.

Al suo fianco il Presidentedell’Ascom

di Borgosesia, Giuseppe Leone

LA CEN

A DEL CO

MMER

CIANTE

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così Borgosesia combatte la crisiIl nuovo portaleUn momento dellapresentazione delportale del commercio

IL PORTALE DEI COMMERCIANTINella serata è stato presentato il portale www.borgosesiacommercio.it il quale raggruppa ben 35aziende che hanno già aderito al progetto.Nel portale c’è una homepage che comprende una clas-sificazione delle varie categorie merceologiche, all’interno di queste si trovano le varie attività conuna pagina nella quale viene presentata la vetrina virtuale con la descrizione dell’attività e la re-

lativa fotografia del negozio.Vi è anche a disposizione unospazio per le offerte, vera no-vità che rende interessante lavisita da parte dei potenzialiacquirenti, in quanto possonotrovare merci e servizi di sva-riato genere a prezzi interes-santi. Esiste poi una mappadella città di Borgosesia nellaquale c’è la localizzazione deiparcheggi suddivisi tra quelliliberi e quelli a pagamento. Sempre nella mappa il

navigatore può identi-ficare le vie dove sitrovano i negoziche aderiscono alportale.

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PREOCCUPAZIONE Il partito delle tasse:

l’asse Bersani e MontiC’era, nel 2007, un ministro

del governo Prodi, Tom-maso Padoa-Schioppa che dis-se che pagare le tasse era bel-lissimo.Uno dei ministri del terribilegoverno Monti, Anna MariaCancellieri, qualche mese fa,ha ribadito questo straordi-

nario concetto: “Ricordo sem-pre il compianto professor Pa-doa-Schioppa. Lui diceva chepagare le tasse è bello. Avevaragione, perché ciò esprimeun compito etico, che è ap-punto bello, anche se nel sen-so comune spesso questo gestonon è inteso così”.Esiste in Italia un partito dei ti-fosi delle tasse? Di più.Da quando è arrivato il gover-no Monti siamo all’estetica delfisco, alla bellezza della stan-gata, al fascino perverso delbalzello. Il professore non soloha imposto, nei tredici mesidella sua discutibile cura, lasuper-tassa che ha massacra-to gli italiani, ma tante altreimposte, accise e gabelle. Ne haanche teorizzata l’intima ne-cessità: “Le tasse istituite dalmio governo sono servite anon far fallire il paese.

Questa volta, se non altro, letasse sono servite e non sonofinite in un impalpabile calde-rone”. Gli fa eco un’altra com-ponente del governo, Paola Se-verino (Giustizia): “C’è un pro-blema dell’economia, ma ognu-no ha il dovere di pagare le tas-se”.Questa storia comincia, però,con l’Eurotassa escogitata dalprimo governo Prodi nel 1997.Poi il ministro Pd Vincenzo Vi-sco (Finanze) vagheggiava di un“riccometro”, più tardi il cen-trosinistra arriva a concepireuna “tassa nel tempo” (copy-right Livia Turco, 2003), unprelievo orario dalla giornatadegli italiani per una sorta diservizio civile obbligatorio. Nonse ne fece nulla, ma testimoniache nel partito di Bersani la pa-rola “tasse” viene evocata constraordinaria ripetitività.

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RE

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Fornero bookmaker: “La mia riforma?Non so se funzionerà, è una scommessa”Oramai vicina al capolinea

del suo disastroso percor-so di “ministra”, Elsa Fornero,a cui si deve la riforma del mer-cato del lavoro più scassata del-la storia della repubblica ita-liana, ha dichiarato testual-mente: “Questa riforma è unascommessa. Io non ho elemen-ti per dire se funzionerà. Io ave-vo il dovere di delineare un qua-dro”. Solo chi prova a cambia-re le cose rischia di sbagliare,ma la dichiarazione della qua-si ex-ministra è desolante. For-se, come al solito, anche sta-volta gli sono uscite dalla boc-ca frasi infelici. Ma sul lavorodegli italiani è meglio non tira-re in ballo scommesse e alli-bratori, lasciamolo fare a Con-te, l’allenatore della Juve, unoche di scommesse (nel calcio) sene intende. Anche perché, almomento, tra esodati e disoc-

cupazione, è certo che le scom-messe dei professori tecnicinon sono andate a buon fine.Una gaffe. L’ennesima. Comequando consiglio’ ai giovani diessere meno “choosy” (schizzi-nosi) nella scelta del posto di la-voro. Una frase grottesca dettanell’anno nero per l’occupazio-ne giovanile. Tutto ebbe iniziocon le celebri lacrime – a favo-re di telecamere e teleobiettivo– sulle pensioni. Poi sappiamocome è andata a finire. Lacrime(vere) per i pensionati e la de-molizione della riforma Biagi. Ilrisultato è sotto gli occhi di tut-ti. Addio mobilità e blocco (pres-soché) totale delle assunzioni.Una riforma che ha portatosolo drammi sociali, vedi gli eso-dati. Per Fornero era una scom-messa. Poveri italiani. Altro chegoverno dei professori, questo èstato il governo dei bookmaker.

Tutto previstoCosì Il Commercio nel numero di aprile 2012

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CASA VER

DI Continua il boom

della scuola di Cucina

Sushi e sashimi - Più bravi dei giapponesi

La lezione più dolce - Cake design, la pasticceria buona e bella

PER DIVENTARE ANCORA PIU BRAVIFinger food 14/02/2013Mani in pasta 19/02/2013Cake design 21/02/2013Finger food 26/02/2013Mani in pasta 28/02/2013Mani in pasta 05/03/2013Cake design 07/03/2013Mani in pasta 12/03/2013Paella e dintorni 14/03/2013Mani in pasta 19/03/2013La cucina di Pasqua 21/03/2013La cucina di Pasqua 28/03/2013Il Profumo del pane 02/04/2013A tutta salsa 04/04/2013Pizza party 09/04/2013La cucina piemontese 11/04/2013Torte 18/04/2013Mani in pasta (variazioni sul tema) 23/04/2013

Iscrizioni: www.casaverdi.net mail: [email protected]

Cake design - Tentazioni realizzare dagli allievi

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Direttore: Antonio BiscegliaDirettore responsabile: Marco BarberisReg. Canc. Trib. VC n. 11 del 29.3.1966Ord. Pres. Trib. Vercelli 17.2.1987

SEDE CENTRALEVERCELLI - Galleria Verdi - Via D. Jolanda, 26Aperto tutti i giorni da Lunedì a VenerdìTel. 0161-25.00.45 r.a. - Fax 0161-25.90.95

UFFICI DI ZONABORGOSESIA - Viale Varallo, 35Aperto tutti i giorni da Lunedì a VenerdìTel. 0163-25.804 - Telefax 0163-26.870CIGLIANO - Piazza Partigiani, 11Aperto tutti i giorni da Lunedì a VenerdìTel. 0161-43.30.65 - Telefax 0161-43.30.65CRESCENTINO - Via De Gregori, 20Aperto tutti i giorni da Lunedì a VenerdìTel. 0161-84.10.27 - Telefax 0161-84.18.15GATTINARA - Corso Vercelli, 81Aperto tutti i giorni da Lunedì a VenerdìTel. 0163-82.65.89 - Telefax 0163-82.65.89SANTHIÀ - Piazza Vittorio Veneto, 25/aAperto tutti i giorni da Lunedì a VenerdìTel. 0161-92.31.29 - Telefax 0161-94.869TRINO - Corso Italia, 1Aperto tutti i giorni da Lunedì a VenerdìTel. 0161-82.98.14 - Telefax 0161-82.98.14VARALLO - Corso Roma, 74Aperto tutti i giorni da Lunedì a VenerdìTel. 0163-53.193 - Telefax 0163-51.504

Le attività di casa ASCOM

31/01 GATTINARACONSIGLIO A.T.L.

31/01 VERCELLICONSIGLIO ASCOMFIDI

04/02 VERCELLIINCONTRO CON MASCHERE VERCELLESI

05/02 BORGOSESIACENA DEI COMMERCIANTI

12/02 VERCELLICONSIGLIO GRUPPO MEDIATORI

12/02 TORINOCOMITATO DIRETTORICONFCOMMERCIO PIEMONTE

18/02 VERCELLIGIUNTA ASCOM

Il Gruppo Agenti d’affari in mediazione di Borsa Merciha provveduto, in occasione dell’Assemblea e delConsiglio svoltisi nel mese di dicembre, al rinnovodelle cariche sociali. Natale Aimino è stato ricon-

fermato alla carica di Presidente, Vicepresidentisono Tiziana Osta e Nicoletta Rosso; fanno al-tresì parte del Consiglio i Sigg.ri: FrancescoAnadone, Roberto Ariotti, Gianni Barberis,Lorenzo Bianco, Matteo Ferraris, Piero Fer-raris, Giovanni Tagliabò, Nicola Tortolone,Gianni Zanlungo.Componenti del Comitato dei garanti sonoi Sigg.ri: Maurizio Alessio, Maurizio Boninoe Giovanni Ferraro.

MEDIATORI, RINNOVO CARICHEAIMINO ANCORA PRESIDENTE

inevidenza

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VERCELLI - Galleria Verdi - Via D. Jolanda, 26 - Tel. 0161-25.00.45 r.a. - Fax 0161-25.90.95Aperto tutti i giorni da Lunedì a Venerdì

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IL COMMERCIO N°02 - Febbraio 2013