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36 37 Roll your own Dolce Vita settembre/dicembre 2010 ‘uso di fumare il tabacco è certamente an- tichissimo. Secondo alcuni la prima origine del fumare deve essere ricercata nelle cerimo- nie magiche. I sacerdoti Aztechi usavano soffia- re il fumo verso il Sole ed i quattro punti car- dinali tramite pipe o direttamente dal tabacco arrotolato; gli Indiani dell’America Settentrio- nale fumavano tabacco in pipe tagliate in una speciale pietra; i Maya, oltre alle pipe di pietra, fumavano tabacco avvolto negli involucri delle pannocchie di mais. Durante questi riti i sacer- doti, qualche volta, anziché soffiare il fumo lo aspiravano; in questo modo deve essere stato scoperto che il fumo di certe erbe esercitava sull’organismo un potere ipnotico, od eccitante fino all’ebbrezza, permettendo quelle sensazioni che facilitavano la comunicazione con la divini- tà. Così, progressivamente, dal fumo rituale si passò al fumo piacere. Per l’Europa la storia del tabacco ha inizio con la scoperta dell’America, nell’ottobre del 1492. Il Il Roll-your-own (RYO), fa riferimento a una sigaretta fatta a mano con tabacco sfuso, solitamente venduto in buste o barattoli, e cartina. Le sigarette fatte a mano danno la pos- sibilità al fumatore di scegliere la quantità di tabacco che si vuole inserire nella cartina, nonché il diametro della sigaretta e la possibilità di aggiungere o meno un filtrino alla cartina arrotolata. Il tabacco trinciato usato per questo tipo di sigarette si chiama Shag o rolling tobacco. Il nome dei “fili” di tabacco trinciato viene dalla somiglianza con i filamenti di tessuto. Solitamente è tagliato in sottili “filamenti” di 1 o 2 millimetri di larghezza, mentre la lunghezza varia da pochi millimetri a qualche cen- timetro. Questo tipo di tabacco è particolarmente utilizzato in Olanda e Belgio, ma può essere trovato anche nel resto dell’Europa. Originariamente considerato un tabacco di scarsa qualità, la sua popolarità risale agli anni 60-70, quando era utilizzato al posto delle classiche sigarette, dando così quel senso di libertà tipico di quegli anni. Recentemente, la sua notorietà è aumentata, grazie anche al fattore prezzo, che permette di fumare più sigarette ad un costo minore. Esistono svariate miscele di shag a seconda delle tipologie di tabacchi impiegati, delle tecniche di stagionatura e dei tipi di taglio scelti. Talvolta sono aggiunti additivi quali zucchero, gli- cerina e aromi della frutta. Alcune delle miscele più conosciute sono le seguenti: American shag: è tipicamente una miscela di ta- bacchi americani e air cured Burley. Virginia: è principalmente formato da tabacchi Vir- ginia. Halfzware: significa “mezzo pesante” in olandese, è una combinazione di tabacco light e Zware. Turkish: è una miscela di tabacchi di origine Turca come Yenidje, Samsun, Bafra etc. Zware: significa pesante in olandese, consiste prin- cipalmente in tabacco fire cured Kentucky, Latakia e air cured Paraguay. All’interno delle miscele tre sono le tipologie di tabacco più conosciute e frequentemente utilizzate. Una è il Burley, un tabacco light air-cured (tabacchi chiari curati ad aria), classe a cui appartiene anche il Maryland, di colore dal marrone chiaro al bruno rossiccio. Di consistenza leggera e buona combu- stibilità, non possiede un gusto o un aroma particolarmente spiccati, ma si presta bene a portare gli “aromi” aggiunti per la spugnosità della foglia. Utilizzati largamente nelle miscele aromatizzate, è di norma sottoposto ai più diversi trattamenti (concia con liquidi zuccherini ed aromatici, pressione, riscal- damento, tostatura, flavouring). Onnipresente nelle miscele di gusto americano, olandese e danese ne esistono diversi tipi quali il White Burley, Kentucky Burley, Broad leaf Burley. L Il crescente fenomeno del tabacco da rullo. Le origini, la storia e una nuova evoluzione Dall’antichità ai giorni nostri, dal rito alla quotidianità: breve storia del tabacco che oggi sta subendo una piccola rivoluzione. Se le sigarette calano, in Italia cresce il consumo dei trinciati per Ryo, il “Roll your own” diventa sempre più popolare primo europeo a fumare tabac- co fu probabilmente un certo Rodrigo de Jeréz, un compa- gno di Cristoforo Colombo, che fu poi imprigionato per questa sua abitudine. Nel 1495, dopo la seconda spedizione di Co- lombo, il frate Romano Pane, che l’aveva accompagnato, ri- mase ad Haiti e a lui dobbiamo la prima approssimativa descri- zione della pianta del tabacco, che gli indigeni chiamavano “cojibà, cohivà, o goli”. In principio l’uso del tabacco si diffuse rapidamente in Francia, poi in Europa ed in tutto il mon- do: in Italia, nel 1561, attraver- so un alto prelato, il cardinale Prospero di Santa Croce; in In- ghilterra, nel 1565; in Germa- nia, verso il 1570, attraverso gli Ugonotti, protestanti francesi che lasciavano la patria a causa delle persecuzioni; a Vienna, in quegli stessi anni. Nel 1580 la diffusione del tabacco raggiun- se la Turchia e si aprirono così le porte dell’Asia: in 15 anni ar- rivò in Giappone, Corea e Cina. In Africa l’ingresso avvenne at- traverso il Marocco nel 1593. Il secolo XVII vede confermarsi l’espansione del tabacco in tut- to il mondo, ma vede anche i primi tentativi, abbastanza nu- merosi, di opporsi al suo pro- gresso. Dopo aver masticato la foglia e poi averla fumata nella pipa, nel mondo si cominciava a fiutare il tabacco, ma l’inno- vazione rivoluzionaria nel con- sumo del tabacco arriva da Oriente, quan- do nel 1832 i soldati mussulmani di Ibraim Pascià, durante l’assedio di San Giovanni d’Acri, cominciarono ad infilare un po’ di tabacco nei cilindretti di carta in cui con- servavano la polvere da sparo ed ad ac- cenderli. Inventarono così la sigaretta, che arrivò in Italia nel 1857, nelle tasche dei reduci della spedizione in Crimea. La moda della sigaretta si diffuse rapidamente in tutta Europa a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Le prime manifatture per sigarette dotate di macchinari furono impiantate all’Havana, Cuba, nel 1853, ed apparvero negli Stati Uniti intorno al 1860, ad opera di J. Hup- pmann a New York. Nel 1860 W.H. Pease realizzava una macchina con lama rotante, che tagliava le foglie di tabacco in strisce che potevano essere più facilmente usate nel confezionamento delle sigarette. Nel 1881, James Albert Bonsack, realizzava e perfezionava una macchina di concezione completamente nuova: da una bobina di carta si otteneva una striscia continua sul- la quale cadeva il tabacco, si formava un lungo tubicino (il “baco”) tagliato poi da un coltello in pezzi di uguale lunghezza. Ad ogni modo la sigaretta non era anco- ra al primo posto nei consumi. Ad esem- pio, negli USA del 1880, il consumo dei tabacchi lavorati era costituito per il 55% dal tabacco da mastico, il 24% da sigari, il 18% da trinciato, il 2% da tabacco da fiuto e solo l’1% da sigarette. Ma qualcosa si stava muovendo: alcune manifatture ini- ziarono ad usare gli stessi trinciati per pipa anche per le sigarette, tanto che alcuni ta- bacchi per pipa erano venduti insieme alle cartine per sigarette, molto utilizzate dai fumatori per il confezionamento manuale (roll-your-own). Furono il perfezionamen- to dei macchinari e la conseguente ridu- zione dei prezzi, insieme alla nascita della pubblicità, a portare ad un incremento del consumo di sigarette, sia fatte a mano che preconfezionate. Nel corso della seconda metà del XX secolo le sigarette hanno rap- presentato la forma maggiore di consumo di tabacco nel mondo, con una quota in- torno al 90-95%, e quello del tabacco da rullo è divenuto un settore di nicchia, che negli ultimi anni sta vivendo una nuova espansione nel mercato. Miscele di tabacco per Ryo A cura di Filippo Minelli

Il crescente fenomeno del tabacco da rullo. Le origini, la storia e una nuova evoluzione

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Dall’antichità ai giorni nostri, dal rito alla quotidianità: breve storia del tabacco che oggi sta subendo una piccola rivoluzione. Se le sigarette calano, in Italia cresce il consumo dei trinciati per Ryo, il “Roll your own” diventa sempre più popolare.

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‘uso di fumare il tabacco è certamente an-tichissimo. Secondo alcuni la prima origine

del fumare deve essere ricercata nelle cerimo-nie magiche. I sacerdoti Aztechi usavano soffia-re il fumo verso il Sole ed i quattro punti car-dinali tramite pipe o direttamente dal tabacco arrotolato; gli Indiani dell’America Settentrio-nale fumavano tabacco in pipe tagliate in una speciale pietra; i Maya, oltre alle pipe di pietra, fumavano tabacco avvolto negli involucri delle pannocchie di mais. Durante questi riti i sacer-doti, qualche volta, anziché soffiare il fumo lo aspiravano; in questo modo deve essere stato scoperto che il fumo di certe erbe esercitava sull’organismo un potere ipnotico, od eccitante fino all’ebbrezza, permettendo quelle sensazioni che facilitavano la comunicazione con la divini-tà. Così, progressivamente, dal fumo rituale si passò al fumo piacere.Per l’Europa la storia del tabacco ha inizio con la scoperta dell’America, nell’ottobre del 1492. Il

Il Roll-your-own (RYO), fa riferimento a una sigaretta fatta a mano con tabacco sfuso, solitamente venduto in buste o barattoli, e cartina. Le sigarette fatte a mano danno la pos-sibilità al fumatore di scegliere la quantità di tabacco che si vuole inserire nella cartina, nonché il diametro della sigaretta e la possibilità di aggiungere o meno un filtrino alla cartina arrotolata. Il tabacco trinciato usato per questo tipo di sigarette si chiama Shag o rolling tobacco. Il nome dei “fili” di tabacco trinciato viene dalla somiglianza con i filamenti di tessuto. Solitamente è tagliato in sottili “filamenti” di 1 o 2 millimetri di larghezza, mentre la lunghezza varia da pochi millimetri a qualche cen-timetro. Questo tipo di tabacco è particolarmente utilizzato in Olanda e Belgio, ma può essere trovato anche nel resto dell’Europa. Originariamente considerato un tabacco di scarsa qualità, la sua popolarità risale agli anni 60-70, quando era utilizzato al posto delle classiche sigarette, dando così quel senso di libertà tipico di quegli anni. Recentemente, la sua notorietà è aumentata, grazie anche al fattore prezzo, che permette di fumare più sigarette ad un costo minore. Esistono svariate miscele di shag a seconda delle tipologie di tabacchi impiegati, delle tecniche di stagionatura e dei tipi di taglio scelti. Talvolta sono aggiunti additivi quali zucchero, gli-cerina e aromi della frutta. Alcune delle miscele più conosciute sono le seguenti:

American shag: è tipicamente una miscela di ta-• bacchi americani e air cured Burley. Virginia: è principalmente formato da tabacchi Vir-• ginia. Halfzware: significa “mezzo pesante” in olandese, • è una combinazione di tabacco light e Zware.Turkish: è una miscela di tabacchi di origine Turca • come Yenidje, Samsun, Bafra etc. Zware: significa pesante in olandese, consiste prin-• cipalmente in tabacco fire cured Kentucky, Latakia e air cured Paraguay.

All’interno delle miscele tre sono le tipologie di tabacco più conosciute e frequentemente utilizzate. Una è il Burley, un tabacco light air-cured (tabacchi chiari curati ad aria), classe a cui appartiene anche il Maryland, di colore dal marrone chiaro al bruno rossiccio. Di consistenza leggera e buona combu-stibilità, non possiede un gusto o un aroma particolarmente spiccati, ma si presta bene a portare gli “aromi” aggiunti per la spugnosità della foglia. Utilizzati largamente nelle miscele aromatizzate, è di norma sottoposto ai più diversi trattamenti (concia con liquidi zuccherini ed aromatici, pressione, riscal-damento, tostatura, flavouring). Onnipresente nelle miscele di gusto americano, olandese e danese ne esistono diversi tipi quali il White Burley, Kentucky Burley, Broad leaf Burley.

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Il crescente fenomeno del tabacco da rullo. Le origini, la storia e una nuova evoluzioneDall’antichità ai giorni nostri, dal rito alla quotidianità: breve storia del tabacco che oggi sta subendo una piccola rivoluzione. Se le sigarette calano, in Italia cresce il consumo dei trinciati per Ryo, il “Roll your own” diventa sempre più popolare

primo europeo a fumare tabac-co fu probabilmente un certo Rodrigo de Jeréz, un compa-gno di Cristoforo Colombo, che fu poi imprigionato per questa sua abitudine. Nel 1495, dopo la seconda spedizione di Co-lombo, il frate Romano Pane, che l’aveva accompagnato, ri-mase ad Haiti e a lui dobbiamo la prima approssimativa descri-zione della pianta del tabacco, che gli indigeni chiamavano “cojibà, cohivà, o goli”.In principio l’uso del tabacco si diffuse rapidamente in Francia, poi in Europa ed in tutto il mon-do: in Italia, nel 1561, attraver-so un alto prelato, il cardinale Prospero di Santa Croce; in In-ghilterra, nel 1565; in Germa-

nia, verso il 1570, attraverso gli Ugonotti, protestanti francesi che lasciavano la patria a causa delle persecuzioni; a Vienna, in quegli stessi anni. Nel 1580 la diffusione del tabacco raggiun-se la Turchia e si aprirono così le porte dell’Asia: in 15 anni ar-rivò in Giappone, Corea e Cina. In Africa l’ingresso avvenne at-traverso il Marocco nel 1593.Il secolo XVII vede confermarsi l’espansione del tabacco in tut-to il mondo, ma vede anche i primi tentativi, abbastanza nu-merosi, di opporsi al suo pro-gresso. Dopo aver masticato la foglia e poi averla fumata nella pipa, nel mondo si cominciava a fiutare il tabacco, ma l’inno-vazione rivoluzionaria nel con-

sumo del tabacco arriva da Oriente, quan-do nel 1832 i soldati mussulmani di Ibraim Pascià, durante l’assedio di San Giovanni d’Acri, cominciarono ad infilare un po’ di tabacco nei cilindretti di carta in cui con-servavano la polvere da sparo ed ad ac-cenderli. Inventarono così la sigaretta, che arrivò in Italia nel 1857, nelle tasche dei reduci della spedizione in Crimea. La moda della sigaretta si diffuse rapidamente in tutta Europa a partire dalla seconda metà del XIX secolo.Le prime manifatture per sigarette dotate di macchinari furono impiantate all’Havana, Cuba, nel 1853, ed apparvero negli Stati Uniti intorno al 1860, ad opera di J. Hup-pmann a New York. Nel 1860 W.H. Pease realizzava una macchina con lama rotante, che tagliava le foglie di tabacco in strisce che potevano essere più facilmente usate nel confezionamento delle sigarette. Nel 1881, James Albert Bonsack, realizzava e perfezionava una macchina di concezione completamente nuova: da una bobina di carta si otteneva una striscia continua sul-la quale cadeva il tabacco, si formava un lungo tubicino (il “baco”) tagliato poi da un coltello in pezzi di uguale lunghezza.Ad ogni modo la sigaretta non era anco-ra al primo posto nei consumi. Ad esem-pio, negli USA del 1880, il consumo dei tabacchi lavorati era costituito per il 55% dal tabacco da mastico, il 24% da sigari, il 18% da trinciato, il 2% da tabacco da fiuto e solo l’1% da sigarette. Ma qualcosa si stava muovendo: alcune manifatture ini-ziarono ad usare gli stessi trinciati per pipa anche per le sigarette, tanto che alcuni ta-bacchi per pipa erano venduti insieme alle cartine per sigarette, molto utilizzate dai fumatori per il confezionamento manuale (roll-your-own). Furono il perfezionamen-to dei macchinari e la conseguente ridu-zione dei prezzi, insieme alla nascita della pubblicità, a portare ad un incremento del consumo di sigarette, sia fatte a mano che preconfezionate. Nel corso della seconda metà del XX secolo le sigarette hanno rap-presentato la forma maggiore di consumo di tabacco nel mondo, con una quota in-torno al 90-95%, e quello del tabacco da rullo è divenuto un settore di nicchia, che negli ultimi anni sta vivendo una nuova espansione nel mercato.

Miscele di tabacco per Ryo

A cura di Filippo Minelli

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Roll your own

Il Virginia è un tabacco appartenente alla classe flue-cured (tabacchi curati ad aria calda), a foglia ampia e generosa e di colore dal giallo limone al marrone scuro, a seconda del gra-do di “maturazione” delle foglie. Se sottoposto a trattamenti particolari dopo la cura e la stagionatura - ad esempio con l’aggiunta di zuccheri, pressione e cottura - può presentarsi molto scuro o addirittura nero (Virginia black-stoved). Possie-de un aroma proprio spiccato e inconfondibile, penetrante e vagamente fruttato. Di sapore dolce e caratteristico, offre una combustione piuttosto rapida e tende a pizzicare la lingua, fe-nomeni ridotti nelle versioni “trattate”. E’ un tabacco caratte-rizzante ed è presente in quasi tutti i tipi di miscele da pipa. Ti-picamente inglesi gli straight virginia, miscele a base di virginia più o meno puri, generalmente pressati. Anche in questo caso ne esistono di diversi tipi: Bright Virginia, Carolina, Old Belt Virginia, Lemon, Golden, Red, Brown, Dark, Mottled. Infine troviamo il Kentucky, tabacco di foglia ampia e consi-stente, appartiene alla classe dei fire-cured o dark-fired (curati a fuoco diretto di essenze forti). Di colore marrone molto scu-ro, ha aroma intenso, con note di legna e fermentazione, che conferiscono al prodotto un gusto tipico e pieno. Molto forte, è di norma utilizzato nella fabbricazione di sigari tipo Toscano che vengono sottoposti a successiva fermentazione. Nei ta-bacchi da pipa serve a dare corpo ed è utilizzato in miscela nei Black Cavendish, nei trinciati scuri di tipo europeo e, a volte, nelle English Mixtures. Solitamente i trinciati italiani più diffusi ed economici sono a base di Kentucky nazionale.

Il taglioAd influire sulla miscela è ovviamente anche il taglio. Questo, dopo il colore, è l’aspetto più evidente di un trinciato. Estre-mamente importante, esalta alcune sostanziali qualità e determina la velocità di combustione. Si ottiene con stru-menti rotanti o a ghigliottina secondo i casi. Molteplici sono i tipi di taglio usati e moltissime sono le miscele otte-nute semplicemente unendo diversi stili di taglio. Il Taglio a striscioline o filamenti è un’operazione su foglia singola o temporaneamente premuta con altre foglie. Si parla di taglio ‘largo” quando supera il millimetro (si arriva fino a sei per tipi speciali). Il “fine”, al di sotto di 0,6 millimetri, è usato solo per sigarette. Più il taglio è sottile, più in fretta brucia il trinciato. Rientrano in questo gruppo Shags, Plain Virginias, le classiche Mixtures inglesi, Ribbon Cut, parte del Cavendish Cut. Con un taglio vero e proprio o con una specie di battitura si ottengono frammenti, pezzetti di forma più o meno regolare. Tipici il granulated ameri-cano e il picadura o trinciato a scaglie. Infine il tabacco può essere pressato e affettato: tipico il flake inglese (in America sliced plug o plug cut). In commercio si trovano anche tabacchi con “fette” parzialmente sciolte, e alcuni sono ready-rubbed, vale a dire già completamente sciolti e pronti per la pipa. Il Navy Cut di oggi rientra nel gruppo, con fettuccia lunga e spessore medio di un millimetro e mezzo. I pressati conservano a lungo la freschezza e han-no minore velocità di combustione.

Fire-cured: (Kentucky) tabacchi cu-rati a fuoco in appositi locali in muratura, me-diante l’esposizione delle foglie al fumo ottenuto bruciando legna secca di essenza forte e non resi-nosa (come la quercia): il fumo penetra lenta-mente nelle foglie del ta-bacco, che assumono un colore variante dal bruno al nero e un caratteri-stico aroma. I tabacchi sono utilizzati per siga-ri (sigaro toscano), per trinciati forti ed anche per sigarette scure.

Light air-cured: (Burley, Maryland) ta-bacchi chiari trattati ad aria calda in condizioni atmosferiche naturali, ottenuti generalmente tramite la disposizione in piani coperti da fogli di plastica e opportuna-mente ventilati. Le foglie assumono un colore che varia dal marrone chia-ro al rosso. Sono usati per sigarette e trinciati dolci. Aromatico - Aroma-tic:Tabacchi di aroma e gu-sto spiccati, che carat-

terizzano la miscela del prodotto da fumo. Nelle miscele sono variamen-te associati ai tabacchi Filler, di carattere più neutro.BlendingMiscelazione di differen-ti varietà di tabacco o di-versi gradi di una stessa varietà per produrre un predeterminato, unifor-me blend che rispetti le specifiche richieste del cliente, per qualità, con-sistenza ed aroma.Burley Varietà curata ad aria, colore dal nocciola al

marrone, coltivata prin-cipalmente in Campa-nia.Cura - Curing Rimozione dell’umidità dalla foglia del tabacco raccolto in campo.Le tecniche differiscono secondo le varietà, la velocità di essiccazione ed i processi biologici innescati, volti a miglio-rare le caratteristiche in-trinseche del prodotto. Le principali sono Cura ad Aria (Air Curing), Cura ad Aria Calda (Flue Curing), Cura a Fuoco (Fire Curing) e Cura a

Sole (Sun Curing).Cura ad Aria - Air Curing Cura ad aria, è uno dei quattro metodi di cura mediante il quale viene rimossa l’umidità dal tabacco e trasformato in un prodotto sec-co. Adottata per le varietà Burley e Maryland (Light) e Badischer (Dark). Le foglie vengono appese su graticci collocati in capannoni dalle pareti in cannicciato, chiudibili con teli per regolare la ventilazione secondo l’andamento climatico. Il processo può richiedere anche più di una settimana, le foglie curate vengono raccolte sfruttando le ore più fresche ed umide.Il tabacco curato ad aria è tipica-mente di colore marrone, nelle va-

rie gradazioni dal nocciola chiaro al marrone scuro.Cura ad Aria Calda - Flue Curing Il tabacco viene curato in forni a ventilazione forzata. L’aria viene riscaldata da appositi bruciatori, e messa in circolazione mediante scambiatori di calore e ventilatori che ne assicurano la distribuzione nell’intero forno in modo uniforme. Il tabacco curato ad aria calda è ti-picamente di colore giallo, con va-riazioni dal giallo chiaro all’arancio più o meno scuro.Cura a fuoco - Fire CuringIl tabacco viene curato in forni usando il calore ed il fumo di un fuoco di legna. Il risultato dipen-de dalla qualità e stagionatura del

legname bruciato perchè le foglie di tabacco durante l’esposizione al fumo assorbono le sostanze aroma-tiche che esso sprigiona. L’essenza legnosa bruciata e la sua età, come la durata dell’esposizione al fumo determinano le caratteristiche di aroma e gusto del tabacco curato. Il tabacco è tipicamente di colore bruno scuro.Cura a Sole - Sun Curing Le foglie, infilzate, vengono ste-se su graticci ed esposti all’azio-ne diretta del sole che provoca la trasformazione delle foglie elimi-nando l’umidità e facendo acqui-sire il caratteristico colore a que-sti tabacchi. Usata per i tabacchi Orientali. | D

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Nell’ultimo periodo, soprattutto in Italia, si sta assistendo ad un aumento del consumo dei tabacchi da rullo. Come accennato in precedenza, il Roll-your-own (RYO), fa riferimento a una sigaret-ta fatta a mano con tabacco sfuso e cartina. Oltre al RYO, oggi sta prendendo piede anche il MYO, make your own, ovvero le sigarette fatte con le macchine riempi tubetti, che inseriscono il tabacco in tubetti già pronti. In entrambi i casi il consumo è pre-valentemente guidato dai benefici di prezzo che questa tipologia di tabacco “fai-da-te” presenta rispetto alle sigarette tradizionali. Infatti, con 100gr di prodotto, si possono realizzare circa 125 sigarette. Nel segmento RYO, la ITA detiene circa il 30% del mercato italiano e il tabacco Pueblo (naturale) è il leader incon-trastato al 1° posto nelle vendite in Italia con circa 1.000 Kg di vendita giornaliera. Inoltre ITA ha l’esclusiva nella distribuzione delle cartine per tabacco più famose nel mondo, il mitico marchio Rizla. Negli ultimi anni questo segmento ha segnato un notevole incremento pur restando una nicchia all’interno di un mercato più ampio. La sua crescita percentuale nel 2009 è stata di circa 30%. In questo contesto, i nuovi e recenti aumenti delle accise, voluti dal Decreto - Legge del 23 giugno 2010 n. 94, hanno causato un incremento del prezzo dei trinciati segnando un rallentamen-to nelle vendite. Da questo rallentamento ha tratto vantaggio il settore delle sigarette, che negli ultimi anni aveva perso terreno nelle vendite. In questo momento gli orizzonti del segmento RYO non sono chiari e solo nel prossimo futuro si potrà vedere come reagirà il mercato e quali saranno le conseguenze.

Consumi sempre più sofisticati, ma anche ritorno alla natura, all’ecologia in tutti i settori dei beni di con-sumo. Anche nel tabacco, di conseguenza, i prodotti devono il proprio successo, oltre che alla qualità del tabacco, all’attenzione particolare del consumatore verso questa categoria di prodotti. Ne è un esempio Pueblo, una miscela tradizionale realizzata con tabac-chi americani virginia coltivati dagli indiani pelleros-sa nelle riserve naturali d’America. La particolarità di questo eccezionale tabacco per sigarette è l’assenza di additivi e conservanti. Per questo, la miscela può risul-tare leggermente più asciutta rispetto ad altri prodotti simili. Per una conservazione più lunga si consiglia di riporre la sera la confezione in frigorifero all’interno di un contenitore ermetico. È possibile inoltre aggiungere alla confezione una pietra umidificante. Tra i trinciati naturali più venduti presenti attualmente sul mercato italiano, possiamo citare sicuramente anche “Origines” e “American Spirit”.

Ryo & Myo

Tabacco naturale

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