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IL FLAMINIO Storia recente del quartiere Flaminio Ingresso Nord della città di Roma, luogo da dove partivano e partono le strade consolari della Cassia e della Flaminia e le vie Clodia e Veientana, passaggio obbligatorio era Ponte Milvio adesso pedonalizzato, perché sostituito da Ponte Flamino negli anni Trenta. L’area deve le sue direttrici urbanistiche ai progetti del Valadier per la villa di Napoleone (1805), i disegni mostrano già il tracciato dell’attuale Via Giudo Reni e la Flaminia a doppia carreggiata. L’ampliamento reale avviene alla fine del 1800, con la cosiddetta Passeggiata Flaminia, servita anche dai primi bus pubblici, chiamati OMNIBUS trainati da cavallo. Agli inizi del ‘900, precisamente nel 1909, Edmondo Sanjust di Teulada con il suo piano regolatore per Roma, per primo regolamentò l'espansione della città fuori dalle mura aureliane e disegnò il tridente via Guido Reni, Viale del Vignola e Via Pinturicchio. Un Piano regolatore di respiro internazionale. Vocazione (sportiva) del quartiere Nel 1911 fu inaugurato Lo Stadio Nazionale, impianto sportivo multifunzionale di Roma, su un progetto dell'architetto Marcello Piacentini, (fu ristrutturato nel 1927 e ribattezzato Stadio del Partito Nazionale Fascista. Nel 1953 fu dismesso e, nel 1957, demolito per costruire sulla stessa area il futuro Stadio Flaminio che fu inaugurato due anni più tardi in previsione del suo utilizzo per le Olimpiadi di Roma del 1960) Nell’area erano già presenti i campi ippici di Villa Glori, con il famoso Ippodromo, che verrà sostituito da quello di Tor di Valle, negli anni ’50. L’area ha sempre avuto una vocazione sportiva, nel 1932 venne inaugurato Il Foro Italico (col nome di Foro Mussolini) è un vasto complesso sportivo che si trova alla base di Monte Mario a Roma. Fu ideato e realizzato da Enrico Del Debbio fra il 1927 ed il 1933 e completato dopo la guerra fra il 1956 ed il 1968. Un progetto che inserisce l’area in un disegno generale della Roma metropolitana voluta da Mussolini, quello dell’asse Foro Italico- Fori Imperiali- E42, (nome variato in E.U.R. acronimo di Esposizione Universale di Roma). Asse che attualmente rientra nell’Ambito di programmazione strategica “Progetto Urbano Flaminio - Foro Italico” e conferma le indicazioni già contenute nel PRG per " Flaminio-Fori-EUR" Ma è con i Giochi della XVII Olimpiade, e la costruzione degli impianti sportivi (Palazzetto Nervi, Stadio Flaminio) ed il Villaggio Olimpico che l’area acquista definitivamente la valenza sportiva.

Il Flaminio

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  • IL FLAMINIO

    Storia recente del quartiere Flaminio

    Ingresso Nord della citt di Roma, luogo da dove partivano e partono le strade consolari

    della Cassia e della Flaminia e le vie Clodia e Veientana, passaggio obbligatorio era Ponte Milvio

    adesso pedonalizzato, perch sostituito da Ponte Flamino negli anni Trenta.

    Larea deve le sue direttrici urbanistiche ai progetti del Valadier per la villa di Napoleone (1805), i

    disegni mostrano gi il tracciato dellattuale Via Giudo Reni e la Flaminia a doppia carreggiata.

    Lampliamento reale avviene alla fine del 1800, con la cosiddetta Passeggiata Flaminia, servita

    anche dai primi bus pubblici, chiamati OMNIBUS trainati da cavallo.

    Agli inizi del 900, precisamente nel 1909, Edmondo Sanjust di Teulada con il suo piano

    regolatore per Roma, per primo regolament l'espansione della citt fuori dalle mura aureliane e

    disegn il tridente via Guido Reni, Viale del Vignola e Via Pinturicchio. Un Piano regolatore di

    respiro internazionale.

    Vocazione (sportiva) del quartiere

    Nel 1911 fu inaugurato Lo Stadio Nazionale, impianto sportivo multifunzionale di Roma, su un

    progetto dell'architetto Marcello Piacentini, (fu ristrutturato nel 1927 e ribattezzato Stadio del

    Partito Nazionale Fascista. Nel 1953 fu dismesso e, nel 1957, demolito per costruire sulla stessa

    area il futuro Stadio Flaminio che fu inaugurato due anni pi tardi in previsione del suo utilizzo per

    le Olimpiadi di Roma del 1960)

    Nellarea erano gi presenti i campi ippici di Villa Glori, con il famoso Ippodromo, che verr sostituito da quello di Tor di Valle, negli anni 50.

    Larea ha sempre avuto una vocazione sportiva, nel 1932 venne inaugurato Il Foro Italico (col nome di Foro Mussolini) un vasto complesso sportivo che si trova alla base di Monte

    Mario a Roma. Fu ideato e realizzato da Enrico Del Debbio fra il 1927 ed il 1933 e

    completato dopo la guerra fra il 1956 ed il 1968.

    Un progetto che inserisce larea in un disegno generale della Roma metropolitana voluta da Mussolini, quello dellasse Foro Italico- Fori Imperiali- E42, (nome variato in E.U.R. acronimo di Esposizione Universale di Roma).

    Asse che attualmente rientra nellAmbito di programmazione strategica Progetto Urbano Flaminio-Foro Italico e conferma le indicazioni gi contenute nel PRG per "Flaminio-Fori-EUR"

    Ma con i Giochi della XVII Olimpiade, e la costruzione degli impianti sportivi (Palazzetto Nervi,

    Stadio Flaminio) ed il Villaggio Olimpico che larea acquista definitivamente la valenza sportiva.

  • Potenzialit dellarea, per uno spunto progettuale

    Nellarea inserita nellasse "Flaminio-Fori-EUR", sono previsti una serie di interventi sugli spazi pubblici e sulle infrastrutture per la mobilit pubblica, infatti nellelaborato (A.1, scaricabile dal link sotto) visibile il tratto T1 (Ottaviano-Tor di Quinto) della LINEA C della Metropolitana, con la fermata VIGNOLA.

    Sotto le falde del Tevere insiste un Tevere sotterraneo, scoperto da Franco Barberi, professore di geochimica (presso l' universit di Roma Tre), con la collaborazione della giovane moglie Maria Luisa Carapezza, geochimica all' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), e di altri ricercatori universitari, ha ricostruito con grande dettaglio il corso del fiume sotterraneo di Roma, effettuando prelievi e analisi attraverso pi di 200 pozzi.

    L' acquifero si trova fra i 30 e i 60 metri sotto il Tevere ed molto pi largo del

    fiume superficiale, estendendosi per qualche centinaio di metri sia da un lato del

    corso che dall' altro - spiega lo scienziato -. Ma non si pensi a una vera e propria

    cavit: il flusso d' acqua sotterraneo scorre fra le ghiaie e le sabbie dell' antico

    corso del Tevere, stretto, sopra e sotto, fra due strati di terreno impermeabile e

    quindi isolato rispetto alle acque di superficie.

    Hanno una temperatura media di 20 gradi centigradi, pH neutro e

    non presentano contaminazioni. Insomma - spiegano Barberi e la

    Carapezza - presentano le caratteristiche di un fluido che, grazie a

    pompe di calore, pu cedere il suo contenuto termico, provvedendo

    sia al riscaldamento invernale che al raffrescamento estivo

    Franco Barberi

    Link:

    Il Quartiere della Citt della Scienza - Il Progetto Urbano Flaminio (il link porta al sito web del comune, dove possibile scaricare una serie di elaborati, di analisi e di progetto dellarea in questione)

    Il fiume segreto sotto il Tevere Scalder Roma (il link porta ad un articolo del corriere della sera, anno 2009)