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Il futuro si costruisce a scuola Con tutte le sue incognite, la ripartenza delle lezioni diventa un test decisivo per l'intero paese con con consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci con GOVERNANCE COOP ALLEANZA 3.0 RINNOVA I VERTICI A PAGINA 5 BUONI SCUOLA TANTI PREMI PER RICOMINCIARE A PAGINA 12 coop aLLeanZa 3.o | ediZione eMiLia-RoMagna - LoMBaRdia | n°7 settembre 2020

Il futuro si costruisce a scuola - Consumatori · 2020. 9. 2. · Il futuro si costruisce a scuola Con t˜tte le s˜e inco˚nite, l˛ rip˛rtenz˛ delle lezioni divent˛ ˜n test

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Il futurosi costruisce a scuola

Con tutte le sue incognite,la ripartenza delle lezionidiventa un test decisivo per l'intero paese

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GOVERNANCECOOP ALLEANZA 3.0 RINNOVA I VERTICIA PAGINA 5

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6 Tutti a scuola SILVIA FABBRI

14 Prezzi giusti, più diritti e legalitàDARIO GUIDI

19 Coop a caccia di plastica

20 E ora riduciamo il contagioda fake news CLAUDIO STRANO

26 Per l'igiene dei bambini

28 Arrivano i primi e-scooterCLAUDIO STRANO

30 Coop, premi in plastica riciclataCHIARA FAENZA

31 Passione podcastALESSANDRA FARABEGOLI

32 Susine e formaggi, che coppia!

38 Riscopriamo la nostra culturaPAOLA MINOLITI

40 Le mostre: Cartier Bresson e...

41 I libri del mese

43 Intervista a Bugo

PIERFRANCESCOPACODA

11 Difendere l'ambiente

LUCA MERCALLI

18 Bisogno di scuola SIMONA VINCI

25 Scegliere "zero" ma non sempre

MICHELE SCULATI

33 Artusi e la ricetta liberata

MASSIMO MONTANARI

40 Ecco il vero CapodannoMASSIMO CIRRI

5 Coop Alleanza 3.0 rinnova i vertici

LINA SINI

12 I premi che aiutano la scuola

VIVIANA MONTI

50 Una sfi da che si gioca a corte

ELISABETTA PAGLIA

53 Agenda

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sommario consumatori 7 | settembre 2020

Mensile della Cooperazione di Consumatori

Viale Aldo Moro 16,40127 Bologna Tel. 051.6316911Fax [email protected]

Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040Copia singola euro 0,34Abbonamento annuo euro 3,10

Direttore responsabileDario Guidi

RedazioneMonica Di Martino, Silvia Fabbri, Alice Munerato, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Lina Sini, Claudio Strano

Progetto grafi coKitchen

Impaginazione e grafi caIlde Ianigro

Responsabile della pubblicitàPaolo Ortolani

StampaRotopress International srl (Loreto- Bologna)

Coop Editrice Consumatori

40127 Bologna, Viale Aldo Moro, 16Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296

Consiglio di amministrazionePresidente Andrea MascheriniVice Presidente Silvio AmbrogioTiziana Cattani, Alessandro Medici, Marisa Pecere, Andrea Pertegato, Enrico Quarello

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Vivere bene Rubriche Coop

Alleanza 3.0

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Consumatori settembre 2020 5

Mario Cifi ello è il nuovo presidente di Coop Alleanza 3.0: è stato eletto il 25 luglio scorso dal Consiglio di amministrazione all’unanimità.

Profondo conoscitore del mondo cooperativo e delle sue dinamiche, Cifi ello dal 1974 è impegnato nella cooperazione di consu-mo. Ha ricoperto nel tempo diversi incarichi di responsabilità, in Coop EmiliaVeneto, Coop Adria-tica e Coop Italia, fi no a diventare presidente del Consiglio di sorveglianza di Coop Reno dal 2014 al 2017 e, dallo scorso anno, consigliere di ammi-nistrazione di Coop Alleanza 3.0. Cifi ello guiderà dunque la Cooperativa in piena continuità per portare a termine le azioni del Piano di rilancio, a seguito delle dimissioni di Adriano Turrini che ha lasciato per motivi di salute.

«Sono onorato che il Consiglio di amministra-zione abbia scelto di riporre in me tanta fi ducia in un momento così cruciale per la Cooperativa e per l’intero paese – ha dichiarato Cifi ello –. Metterò a disposizione tutta la mia esperienza affi nché i risultati raggiunti possano non solo essere confermati, ma anche migliorati seguendo le linee guida del Piano di rilancio. Ci aspetta una fase economica e sociale non semplice, tante nuove sfi de che dobbiamo cogliere trovando risposte nuove e originali. Dobbiamo guardare al futuro con ottimismo e continuare a fare il nostro mestiere con un occhio attento a quello spirito mutualistico che da sempre ci contraddistingue. Ringrazio di cuore Adriano Turrini perché ha saputo guidare Coop Alleanza 3.0 nel diffi cile percorso di fusione e ne ha impostato la fase di riassetto e di rilancio. Faremo tesoro di quanto ha costruito in questi anni, la sua dedizione e generosità saranno un esempio da seguire».

Dopo la chiusura del bilancio 2019 con il

raggiungimento di tutti gli obiettivi, il sostanzia-le dimezzamento delle perdite, e la conferma della bontà del percorso avviato data dai risultati dei primi mesi del 2020, la Cooperativa a seguito delle dimissioni di Paolo Alemagna per motivi personali, ha nominato Piermario Mocchi nuovo direttore generale retail. Mocchi vanta una lunga esperienza maturata in ambito retail avendo ricoperto rilevanti incarichi in GS, Carrefour, successivamente in Prenatal Italia e Grecia e, dal 2018, come direttore generale del gruppo MD.

Coop Alleanza 3.0 rinnova i vertici— Lina Sini

Mario Cifi ello è stato eletto dal Cda nuovo presidente della Cooperativa. Assieme al neo direttore generale retail Piermario Mocchi, proseguirà le azioni previste dal Piano di rilancio che già nel 2019 ha registrato risultati positivi

L'assemblea generale dei delegati dei soci di Coop Al-leanza 3.0 ha approvato lo scorso 25 luglio il bilancio della Cooperativa a larghissima maggioranza: il 92% dei 35.986 soci che hanno votato hanno espresso voto favorevole. Nonostante le nuove modalità e le precauzioni dovute al momento delicato a causa del coronavirus, la partecipazione dei soci è cresciuta del 33% rispetto all’anno scorso.

Nella foto in alto Mario Cifi ello, qui sopra Piermario Mocchi

primo piano coop alleanza 3.0

Approvato il bilancio della Cooperativa

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6 Consumatori settembre 2020

primo piano istruzione

Tutti a scuola, contro le diseguaglianze

Finalmente si torna a scuola. Una scuola mai così desiderata e vagheggiata, da genitori, insegnan-ti e studenti. A tutti la scuola è mancata. Ma che scuola è quella che

apre i battenti il 14 settembre per 8 milioni di studenti italiani?

Le incognite e i problemi aperti, al momento in cui scriviamo - a scuola ancora chiusa - sono ancora tanti. Quel che però è certo è che nella capacità di far ripartire al meglio questo mondo e di investire da subito quanto serve (in personale e strutture) sta uno dei test fondamentali per capire se questo paese sarà davvero capace di ripartire dopo l’emergenza Covid-19 e affrontare con successo il suo futuro.

Per il rientro in classe dopo i lunghi mesi di lockdown le regole sono dettate dalla sicurezza, dalla necessità di evitare la trasmissione del contagio di un virus che è ancora tra noi. E qui sta la prima gran-de sfida, cioè riuscire a garantire (almeno in larghissima parte) un ritorno alle lezioni con presenza fisica nelle aule, pur rispettando regole e distanze, con le innu-merevoli problematiche che ciò comporta in termini di spazi disponibili e di personale. Questi pro-blemi, se le risposte (e le risorse) non sa-ranno adeguate, rischiano di aggravare la malattia che la scuola italiana deve, prima di ogni altra cosa combattere che è quella della diseguaglian-za. Una malattia che il periodo di

lockdowm ha fatto esplodere, perché tantissimi sono i ragazzi, specie nella fascia delle elementari, che non hanno avuto alcuna didattica a distanza, o erano privi degli strumenti per connettersi in rete e seguire le lezioni. Tornare a scuola significa, prima di tutto, provare a cancellare queste macro-scopiche differenze.

Perché ciò che il Covid-19 ha messo in luce è che di scuola c’è tanto bisogno: e anche se la didattica a distanza è riuscita in parte, talvolta grazie alla capacità di reagire di insegnanti e famiglie, a sopperire alla necessità di andare avanti coi programmi e non perdere di vista tante giovani menti, si è scoperto che non basta. Non basta perché non tutti hanno tablet o pc, non tutti hanno famiglie in grado di fornire quell’aiuto,

quel sostegno e quella cura che è necessaria alla didattica “da remoto”. «Anche perché scoprire con i propri occhi quanto le case siano ancor più discriminanti della scuola e

avvilirsi per i troppi bambini e ragazzi ridotti a fantasmi perché irraggiungibili, ha portato a un bagno di realtà che ha ravvivato il senso di responsabilità sociale di una professione tristemente impoverita e troppe volte vili-pesa», spiega Franco Lorenzoni, maestro e fondatore della Casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa.

Una professione tristemente impoverita, quella degli insegnanti? In effetti sì, perché i docenti di ogni ordine e grado sono i meno pagati d’Europa. Sono anche i più anziani e

con una quota di precariato molto con-sistente. Una quota certamente destinata a salire, visto che ci sarà

— Silvia Fabbri

La difficile sfida del ritorno in classe, per superare le differenze e risalire la china, tra necessità di distanziamento e nuove regole. Ma il rischio peggiore è l’aumento della dipersione scolastica, in un paese che sul sapere è tra i peggiori d’Europa

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Consumatori settembre 2020 7

primo piano istruzione

bisogno di nuovi insegnanti, a causa della neces-sità di ridurre il numero di studenti per classe e talvolta estendere la durata del tempo scuola. Ma la questione del personale non è solo un fatto di numeri. A fronte di una buona dotazione tec-nologica (oltre il 90% delle scuole usa il registro elettronico, ad esempio), meno di un docente su due si é formato sugli strumenti digitali. Anche per questo un capitolo delle linee guida, già da luglio, era dedicato all’aggiornamento professionale del personale scolastico. A onore dei nostri insegnanti va detto che il nostro Paese risulta quello in cui la Dad (didattica a distanza) ha funzionato meglio: lo dice una ricerca effettuata dalla casa editrice specializzata Pearson: durante il lockdown, il 77% degli insegnanti ha svolto videolezioni in diretta e il 49% ha proposto contenuti audio e video regi-strati. Inoltre i docenti dichiarano di voler proporre sempre di più verifiche e test interattivi, passando dal 37 attuale al 45% e di voler accrescere l’utilizzo di contenuti e libri digitali. E questa è una buona notizia perché di una quota di didattica a distanza ci sarà ancora bisogno.

«Si lavora– spiega il presidente dell’associazione nazionale presidi, Antonio Giannelli – sull’ipo-tesi che, in caso di necessità per nuovi ma circo-scritti focolai, si debba sospendere la didattica in presenza in una scuola o in una singola classe. E sono convinto che la situazione sarebbe migliore che in passato: la scuola sarebbe più organizzata, i docenti sarebbero più esperti». Secondo il “mae-

stro di strada” Marco Rossi Doria con la didattica a distanza sarebbe nato

«un modello di classe rovesciata molto interessante: spesso sono stati i ragazzi ad aiutare gli adulti, in una forma cooperativa molto

efficace». Ma, in questo strano inizio

di anno scolastico, dovrebbe esserci consapevolezza del fatto che la scuola abbia bisogno di ingenti risorse, perché è di gran lunga l’investimento più

produttivo che si possa fare in questo periodo di crisi. Anche

per provare a rimediare, se possibile, al gap con gli altri paesi europei. Secondo i dati Eurostat più recenti, del 2017,

l’Italia ha investito nell’istru-zione pubblica il 7,9 % della sua

spesa pubblica, risultando ultima tra gli stati Ue. In rapporto al Pil, invece,

nel 2017 l’Italia ha speso una cifra equivalente al 3,5 % della

Università, prove di ripartenza: ma il rischio è un calo di studentiAccanto al tema della ripartenza della scuola c’è quello della ripartenza dell’università. Che forse, a proposito di didattica a distanza, se l’è cavata meglio: nonostante qualche difficoltà iniziale, lezioni, esami e lauree da remoto hanno funzionato anche online, tanto che moltissime università continueranno a farne ampio uso: la previsione è che ci sarà un mix di lezioni classiche e di lezioni a distanza, a seconda delle necessità e dell’affollamen-to dei corsi. «La didattica a distanza – si legge infatti in una nota della Crui, la Conferenza dei rettori italiani - è stato uno strumento indispensabile per garantire il diritto allo studio durante il picco della pandemia. Ma la didattica è un’esperienza formativa sociale, non solo cognitiva. Quindi l’università non può prescindere dall’aula in presenza, ovvero il luogo in cui studenti e docenti si incontrano. Con questa decisione, le università con-fermano la loro responsabilità nei confronti dei territori di appartenenza. Responsabilità che continua a ispirare la progettazione delle misure necessarie a garantire la sicurezza del rientro di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo». Nonostante questo, però le previsioni sono fosche e prevendono un forte calo di studenti, dovuto anche (e so-prattutto) all’impoverimento di tante famiglie, tanto che anche il ministro per la ricerca Gaetano Manfredi ha lanciato l’allarme: «Temiamo che il 20% degli studenti abbandoni i corsi». Una preoccupazione suffragata dai dati Svimez, secondo cui circa 10mila studenti potrebbero non iscriversi agli atenei italiani. Si parla, in particolare, di circa 9.500 studenti su scala nazionale, di cui 6.300 nel mezzo-giorno e i restanti 3.200 per il centro nord. La crisi di iscrizioni, se ci sarà, è figlia della crisi economica provocata dal Covid-19; e in un paese che ha la percentuale di laureati tra le più basse d’Europa. Nel 2018, infatti, secondo i numeri raccolti da Eurostat, il 32,3% dei cittadini europei tra i 15 e i 64 anni era laureato; mentre nessuna delle regioni italiane ha una percentuale di laureati superiore alla media europea. La media italiana è ferma al 27,8% al penultimo posto, davanti soltanto alla Romania. E vanno ringraziate le donne che hanno raggiunto il 34% di laureate contro il 21,7% dei laureati uomini.Dunque occorre correre ai ripari. Verranno introdotte misure economiche rivolte agli studenti come l’allargamento della no tax area fino a 20mila euro, la misura che permette agli studenti con redditi bassi di non pagare le tasse universitarie. Quindi molte più famiglie potrebbero avere un esonero totale. Ma l’allargamento dell’esenzione dalle tasse universitarie, per garantire il diritto allo stu-dio nell’anno terribile del Covid-19 - a cui vanno sommati gli sconti previsti (fino all’80%) per i redditi sotto i 30mila euro, e alle borse di studio e agli incentivi per colmare il divario digitale - rischiano di far saltare i bilanci di molti atenei. Anche qui dunque è necessario un ingente investimento da parte dello Stato.

continua a pagina 8

4,6%media

Europea

spesa per istruzione in rapporto al Pil

3,5% Italia

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8 Consumatori settembre 2020

primo piano istruzione

INTERVISTA

«Per la scuola è un anno costituente, il futuro del paese passa da qui»

Professore, secondo lei il paese ha capito che la scuola è forse l’unico antidoto alla disegua-glianza e alla crescita sociale e civile dei suoi cittadini?

C’è stata una presa di attenzione della rilevanza della scuola come fattore di uguaglianza e di crescita per un paese. Ma ho l’impressione che avendo enfatizzato molto il concetto dell’emer-genza, oggi la richiesta è “si ritorni come prima”. Invece bisognerebbe pensare che comunque il “prima” non è più adeguato a un’epoca come la nostra. L’enfatizzazione su tutta la parte mecca-nica della ripresa, cioè su metri di distanziamento, mascherine, spazi, è giustissima, ma bisognerà anche soff ermarsi su quello che la scuola vuol dire come fattore di crescita. La pandemia ha messo in evidenza che cosa vuol dire mancanza di scuola, e dunque ci dà anche la straordinaria opportunità di ripensare che la scuola nel nostro secolo deve essere la via per permettere ai ragazzi di utiliz-zare al meglio e con coscienza gli strumenti per comprendere di più un mondo complicato. E per creare un forte senso di comunità tra eguali.

Eppure si farà fatica a uscire dall’emer-genza, i mesi estivi sono trascorsi tra le polemiche…Un paese che continua a parlare di emergenza non va avanti. Bisogna andare oltre, e trasfor-mare quello che è avvenuto in una occasione di

crescita civile. Il problema è che il nostro paese, anche prima del virus, era un paese che non cresceva abbastanza, cioè con una crescita così bassa, dello 0,3% che indicava che metà del paese era già sotto. E che dire dei tassi di abbandono scolastico? Alcune regioni, in particolare l’Emi-lia-Romagna, sono allineate all’Europa, ma nelle regioni del sud il tasso di abbandono raggiunge praticamente il 30%, il che vuol dire che un ragaz-zo su tre non va più a scuola. Siamo un paese che per anni non ha investito sulla scuola. Un paese che quando si dice “autonomia” non ha capito cosa vuol dire, ed è contro quell’idea di responsabilità che sta alla base dell’autonomia, e cioè contro i patti educativi di comunità che abbiamo proposto al governo. Eppure molti presidi, in situazioni di straordinaria diffi coltà, nei mesi scorsi, hanno dimostrato che è possibile stabilire una regola nazionale, ovvere delle linee guida, ma poi occorre lasciare ai dirigenti scolastici, alle comunità la responsabilità di riuscire ad applicarle al meglio. Noi dobbiamo puntare dunque su un paese che vuole uscire da questa crisi con più democrazia e partecipazione. e ovviamente servono anche risorse adeguate.

Cosa intende precisamente quando parla di patti educativi di comunità? I patti di comunità sono uno un scambio conti-nuo e non casuale tra un territorio e la scuola. Uno scambio che non è semplicemente portare

PATRIZIO BIANCHI

CATTEDRA UNESCO IN EDUCAZIONE,

CRESCITA, UGUAGLIANZA ALL’UNIVERSITÀ

DI FERRARA E COORDINATORE DELLA

COMMISSIONE DI ESPERTI DEL MINISTERO

DELL’ISTRUZIONE

ricchezza nazionale, quintultima in graduatoria e ben al di sotto della media europea (4,6 %).

Sono proprio queste cifre a rendere diffi cile oggi l’uscita dall’emergenza. «Non c’è dubbio – conti-nua Antonio Giannelli – che di recente siano state aggiunte molte risorse, ma queste non possono recuperare 30-40 anni di trascuratezza. Ad esempio: non sono state costruite aule dove oggi servirebbero di più. Cioè nelle grandi città e nella scuola secondaria, dove si tende ad avere classi un po’ più aff ollate. Abbiamo calcolato che abbiamo circa il 10% di classi da sistemare». Signifi ca circa 30mila aule. «Se per queste 30mila situazioni non

si trovano gli spazi – prosegue Giannelli – allora il dirigente scolastico deve fare dei sottogruppi, dei turni, e dunque occorre un docente in più». Secondo i sindacati, la situazione è drammatica e le condizioni per riaprire faticano ad esserci: «I dirigenti scolastici – spiega il leader della Cgil scuo-la, Francesco Sinopoli – sono a caccia di spazi; serve un organico straordinario per garantire la riapertura della scuola in presenza». Per questo la ministra Azzolina ha chiesto al ministero dell’E-conomia 80mila nuovi docenti. Una cosa è certa: c’è bisogno di tante risorse e molta fantasia per quello che Patrizio Bianchi, il capo della task force

continua da pagina 7

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Consumatori settembre 2020 9

primo piano istruzione

i bambini al museo, ad esempio. È riuscire ad avere con il territorio una contiguità stabile, coi musei, certo, ma anche con le imprese. Insomma tutto deve diventare un patrimonio educativo. Ci hanno chiesto, a proposito del rapporto finale che abbiamo consegnato al governo a metà luglio: che cosa c’è di nuovo? Noi abbiamo risposto che non c’è niente di nuovo, c’è solo l’obbligo di portare coerentemente fino in fondo quello che si è co-minciato, perché nella scuola si cominciano tante riforme che poi non si portano a termine. E l’idea più importante che dobbiamo portare a termine è quella della la scuola come luogo di uguaglianza e di crescita.

Come sarà questo anno scolastico? Tutto l’anno dovrà essere un anno costituente. Cioè non solo di recupero ma di avanzamento. Tutto l’anno deve essere un anno in cui si ripen-sa profondamente e positivamente alla scuola. Il problema, ad esempio, non sono le mascherine, ma educare i nostri bambini al fatto che la ma-scherina è un segno di rispetto nei confronti de-gli altri e di se stessi, è uno strumento che serve per la vita sociale che va riconquistata. Bisogna inventarsi una pedagogia della crisi, perché i bambini vivranno altre crisi, vivranno altri lutti: per questo dovrà essere un anno costituente nel senso di ripensare a cosa serve la scuola. La scuola serve per fare uguaglianza. Oggi c’è un malessere sociale che solo in parte è colpa del virus, perché il virus ha semplicemente messo in evidenza dei problemi che c’erano anche prima e che vanno affrontati. La dispersione scolastica, ad esempio. Diciamocelo francamente: la disper-sione scolastica non è causata dall’assenza di copertura di rete.

Professore, durante l’emergenza le fami-glie hanno un grande ruolo nel sostenere

da casa la didattica delle scuole. Cosa chiede oggi la scuola a queste famiglie? Che continuino ad essere protagoniste. L’auto-nomia scolastica si giustifica solo se le famiglie ne fanno parte. Purtroppo oggi assistiamo più che altro a famiglie che sono antagoniste della scuola. Ma la scuola in territorio funziona solo se le famiglie partecipano a questa autonomia. Il mio auspicio è che le famiglie tornino ad occuparsi della scuola, e a chiedere che la scuola dei loro figli sia una buona scuola per questa epoca. Non può essere la scuola di 30, 40 anni fa: il che non vuol dire rinunciare ai programmi, che sono importan-ti, però devono essere calibrati e messi in relazio-ne con le esigenze di oggi.

Un tempo scuola prolungato potrebbe es-sere un antidoto alle dispersione scolasti-ca, anche per restituire ai ragazzi il tempo che è stato loro tolto? Dipende da cosa ci mettiamo dentro, in questo tempo. La scuola non è un badantato, che è una funzione anche importante, si badi bene, ma non è questo il punto. Se noi potessimo riempire il tempo dei bambini di informatica, musica, vita sociale ed educazione alla vita collettiva, alla Costituzione, allo sport come fisicità, avremmo fatto un’operazione meritoria. Insomma, bisogna che in quelle ore in più ci sia un contenuto educa-tivo, non semplicemente il tenere inchiodato un bambino al suo banco.

Anche nelle Università si potrebbe verifi-care un forte calo degli iscritti…Il problema dell’università non è la didattica a distanza o in presenza. Se si ripristinasse l’idea che l’università sia uno strumento fondamentale per la crescita delle persone e per la loro afferma-zione nel lavoro, certamente non ci sarebbe calo degli iscritti.

di esperti nominato da governo, chiama “anno costituente” della scuola italiana (vedi l’intervista in queste pagine). Per recuperare quello che la sociologa Chiara Saraceno ha chiamato «lo scanda-lo della disattenzione sulla scuola che sembra non avere limite», perchè «la scuola sembra sempre un problema di contratti, di numero di docenti, di orari e non è mai un problema di apprendimento e di diritti educativi dei ragazzi».

E dire che da qualche anno la dispersione scolastica, seppure sempre grave, era in calo. Nel 2018 era pari al 14,5%, contro il 20,8% del 2006. Un dato che tuttavia non è ancora in linea con il

traguardo europeo che prevede un tasso di abbandono scolastico inferiore al 10%. L’Italia anche qui si piazza agli ultimi posti della classifica europea (fanno peggio solo Romania, Malta e Spagna). In alcune regioni il tasso è elevatissimo (Sardegna 33%, Campania 29,2%) e la crisi che stiamo attraversando rischia di peggiorare ancora la situazione. ”Sono 30 anni - conclude Giannelli - che purtroppo conosciamo il tasso di abbandono scolastico e soprattutto il forte divario tra nord e sud. Per questo bisogna fare in modo che la scuola migliori il suo livello qualitati-vo, in particolare al sud”.

Diplomati

62,2% Italia

78,8%media

europea

19,6% Italia

33,2%media

europea

Laureati

Dati Istat 2019

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10 Consumatori settembre 2020

primo piano istruzione

Alla professoressa Maria Ranieri, che in collaborazione con Coop ha propo-sto una serie di

lezioni web sui temi della didattica a distanza, abbiamo chiesto quali possono essere i punti di forza della didattica online e come può convivere con quella in presenza, guar-dando al di là dell’esperienza Covid-19. Vorrei segnalare tre principali punti di forza della didattica online, stretta-mente legati al concetto di persona-lizzazione/individualizzazione dei processi di apprendimento.

In primo luogo, nella didattica online l’insegnamento e l’appren-dimento avvengono indipendentemente dalla condivisione di uno spazio fi sico come condizione per lo scambio: il docente può articolare diversamente le relazioni con gli studenti, alternando interazioni individuali, interazioni in piccoli gruppi, interazio-ni con tutta la classe. Non un unico spazio relazionale, quello dell’aula fi sica, ma una molteplicità di relazionali generative di spazi per apprendere.In secondo luogo, nella didattica online l’insegnamento e l’ap-prendimento possono avvenire anche in modalità asincrona,

aprendo le porte a forme di didattica non lineare, che consente alle persone di modellare i tempi sulla base dei propri bisogni e ritmi di apprendimento. Nella didattica asincrona, infatti, c’è un momento giusto per tutti e per ciascuno. I processi creativi non rispettano gli orari dettati dalla campanella. In terzo luogo, tutto ciò che è digitale è editabile, riusabile, quindi adattabile, contestualizzabile, facilmente esportabile. La produzione di contenuti digitali richiede tempo e impegno, ma la loro riutilizzabilità e adattabilità compensa ampiamente gli sforzi iniziali.Anche alla luce di quanto avvenuto durante il lock-down, in che misura le tecnologie disponibili possono condizionare/limitare o potenziare l’uso di questo tipo di didattica?Una pratica piuttosto diff usa durante il lockdown è stata quella di realizzare videolezioni sincrone o registrate sulla falsariga della lezione frontale, dove il docente spiega e gli studenti ascoltano. I sistemi di videoconferenza supportano questo tipo di approccio didattico di taglio trasmissivo, che però nella didattica a distanza rischia di rendere ancora più povero il processo formativo. Ma i sistemi di conferenza possono anche abilitare lezioni interattive, lezioni basate sullo scambio dialogico, la discussione e il coinvol-gimento attivo degli studenti. La tecnica è sempre la stessa: la domanda socratica, il dialogo autentico, l’ascolto attivo. Non è la tecnologia ad ostacolare questo approccio… ma la disposizione dell’insegnante. Quali gli errori da evitare nel rapporto con i ragazzi?Riparto dalla risposta data alla precedente domanda: evitare di

INTERVISTA

«Usiamo bene la didattica onlineE le lezioni non siano monologhi»

MARIA RANIERI

DOCENTE DI TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E

DELLA COMUNICAZIONE ALL’UNIVERSITÀ DI

FIRENZE

Dalle piazze delle Giornate dei giovani consumatori del 1980, con le prime proposte di pedagogia dei consumi all’insegna dell’imparare facendo, allo scaff ale digitale del 2020 che arricchisce la consolidata off erta di percorsi in presenza di contenuti e strumenti didattici da fruire in autonomia o in modalità mista (in presenza e a distanza) per supportare la scuola che cam-bia. Con particolare attenzione a metodologie e contenuti innovativi, torna anche quest’anno Saperecoop, il progetto capace di coinvolgere 250.000 bambini e ragazzi, 11.000 classi e 13.000 insegnanti. Quest’anno Sapereco-op è un “kit di risorse” off erto gratuitamente a supporto della didattica e dei piani dell’off erta formativa per stimolare bambini e ragazzi a sviluppare il pensiero critico, il consumo consapevole e la cittadinanza attiva. Una proposta educativa di particolare attualità perché fortemente coe-rente con i tre assi, che costituiscono obiettivi di apprendimento, indicati nelle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica emanate dal ministero dell’Istruzione: lo studio della Costituzione, per formare cittadini

responsabili e attivi che partecipino pienamente e con consapevolezza alla vita civica, culturale e sociale della loro comunità; lo sviluppo sostenibile per aff ermare una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo non solo ambientale ma anche economico e sociale; la cittadinanza digi-tale per un uso responsabile, sostenibile e critico delle tecnologie digitali.Quest’anno c’è un nuovo progetto grafi co per la guida e il sito Saperecoop (www.saperecoop.it) elaborato dalla casa editrice il Barbagianni e affi -dato all’anima di Daniela Pareschi (illustratrice, disegnatrice, scenografa di cinema e teatro) capace con la sua mano di ben interpretare i messaggi chiave dell’educazione al consumo consapevole: l’uomo come attore centrale, dalle cui scelte dipendono le sorti del mondo e la correlazione fra tutto ciò che ci circonda, per cui ogni azione e ogni soggetto non sono mai isolati e a se stanti ma parte di un tutto.Come di consueto si è chiesto a esperti e fi rme autorevoli una rifl essione sulla scuola e sul mondo che cambia perché diventi uno stimolo ai docenti:

Torna Saperecoop: dalle piazze... allo scaff ale digital

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Consumatori settembre 2020 11

primo piano istruzione Terra, uomini e clima

Luca MercalliPresidenTe soCieTà meTeoroloGiCa iTaliana

Se la scuola insegna a difendere l’ambiente

Ascuola è più facile che si studino le Guerre puniche che il riscaldamento glo-bale. Chissà perché la contemporaneità è sempre al fondo dei programmi e non ci si arriva mai entro l’anno scolastico. Allora invertiamo il programma:

cominciamo dai problemi pressanti di oggi e via via andiamo indietro nel tempo. Se poi non fosse possibile occuparsi delle gesta di Alessandro Magno, pazienza! Meglio conoscere chi fu Svante Arrhenius, il premio Nobel per la chimica che nel 1896 identifi cò nella combustione del carbone il futuro riscaldamento del nostro pianeta!

L’educazione ambientale, che dall’anno scolastico 2020-21 dovrebbe diventare materia obbligatoria, è fondamentale per preparare i nostri giovani al futuro che li attende e alle azioni indispensabili subito per ridurre l’entità dei danni che pur-troppo dovranno aff rontare. L’aspetto interessante dello studio dei rischi climatici e ambientali è che si tratta di una materia trasversale, che investe tutti i saperi: ovviamente si parte dalle scienze naturali, con la fi sica, la chimica e la matemati-ca, strumenti di base per capire il funzionamento dei processi che avvengono sul pianeta. Ma poi la storia e la geografi a che si sviluppano anche in base ai tipi di climi e ai loro cambiamenti nel tempo in relazione alla produttività agricola, da cui carestie, confl itti militari ed economici, migrazioni di popoli. La letteratura apparentemente lontana da questi temi, spesso li ha invece anticipati e compresi meglio della scienza stessa: Manzoni nel descrivere la peste di Milano del 1630 illustra benissimo la mancanza di lungimiranza e prevenzione della società dell’e-poca, non molto diversa da oggi; Italo Calvino ci parla di speculazione edilizia, smog e rifi uti con eccezionale capacità narrativa, fi no ai romanzi di climate-fi ction dei giorni nostri, come “Qualcosa là fuori” di Bruno Arpaia, che ipotizza una futura migrazione degli italiani fi accati dalla siccità verso la Scandinavia, dove vengono respinti come noi facciamo oggi con gli africani sui barconi.

Le scienze sociali e la psicologia sono importanti per capire come mai non siamo capaci di reagire correttamente agli allarmi ambientali, mentre la fi losofi a potrebbe indirizzarci verso una maggior etica della natura e una sobrietà nei consumi. Perfi no l’arte ha relazioni con il clima: i pittori fi amminghi del ‘500 e ‘600 con i loro gelidi paesaggi hanno contribuito a descrivere quella che oggi chiamia-mo “Piccola età glaciale”. E poi c’è il diritto, ovvero le leggi che dovrebbero difen-dere il clima e l’ambiente, c’è l’economia, che dovrebbe completamente cambiare registro diventando “verde”, c’è l’agricoltura che dovrà adattarsi a nuovi climi, c’è l’architettura che si dovrà orientare verso il risparmio energetico e l’impiego delle energie rinnovabili lavorando insieme agli ingegneri dell’ambiente e dell’energia. E infi ne ci sono le nuove materie, come l’economia circolare, il riciclo dei rifi uti, la comunicazione e il giornalismo ambientale. Per insegnare tutto questo servono però anche docenti preparati, quindi bisogna pensare anche a un imponente piano formativo per professoresse e professori su temi che sono in continua evoluzione. Certo, le Guerre puniche erano più comode...

fare lezioni assimilabili a monologhi, gli studenti vanno coinvolti in modo attivo, vanno ascoltati e resi partecipi del processo di insegnamento-ap-prendimento. Occorre poi evitare di caricare gli studenti di compiti senza restituire un feedback puntuale nell’ottica della valutazione formativa: i ragazzi si aspettano dagli adulti considerazio-ne, incoraggiamento, è nostro dovere orientarli nella complessità, favorendo lo sviluppo della loro autonomia emotiva e cognitiva. Infi ne, raccomando di evitare di far fi nta di nulla: ogni tanto, con un sorriso, chiedete loro “Come va?”, specie in situazio-ni di emergenza come quella che abbiamo vissuto. Vedrete che otterrete non solo gratitudine per il vostro interessamento ma anche spunti straordi-nari per una didattica autentica, nonostante gli schermi, nonostante le piattaforme, che dividono, ma ci uniscono anche.Dal punto di vista dei ragazzi e delle fami-glie, quale deve essere il corretto approccio a esperienze di questo tipo?La tecnologia digitale in questi mesi ci ha permesso di rimanere connessi anche se distanti. Il distanzia-mento fi sico non si è tradotto in distanziamento sociale, almeno per larga parte della popolazione. E ciò lo dobbiamo alle tecnologie di rete. Detto ciò, bisogna anche stare attenti al rovescio della medaglia. L’uso della tecnologia può scivolare nell’ipertrofi a tecnologica, vale a dire nell’uso eccessivo delle piattaforme digitali, ai danni del benessere psicofi sico della persona. Si comincia oggi a parlare di benessere digitale e credo sia sempre più necessario parlarne. Occorre maturare un rapporto equilibrato con le tecnologie, integran-do le opportunità dell’immateriale digitalizzato con i benefi ci del fare esperienza diretta del corpo.

Pino Boero propone una rifl essione su Gianni Rodari (nel centenario della nascita); Elena Granata immagina in modo visionario come potrebbe svolgersi la nuova scuola, mentre Maria Ranieri (intervistata in queste pagine) entra nel concreto di come dovrebbe articolarsi una didattica digitale; Massimo Cirri incentra il suo pezzo su come gli strumenti tecnologici di oggi condizionino la dieta media-tica dei ragazzi e fa rifl ettere su come la vicinanza fi sica tra il fornitore e il fruitore di contenuti cambi il rapporto con il mondo. Da settembre ripartirà anche Coop per la scuola 2020, iniziativa che sostiene le scuole del territorio attraverso la fornitura di materiali didattici e informatici e tanti altri articoli che le scuole potranno richiedere gratuitamente. All’iniziativa le famiglie aderiscono con il meccanismo del collezionamento dei buoni scuola ottenuti attraverso i punti sulla spesa.(Carmela Favarulo)

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12 Consumatori settembre 2020

Da settembre, facendo la spesa, genitori, nonni e insegnanti possono sostenere la scuola attraverso la raccolta di buoni speciali: bastano 15 euro di

spesa o 5 euro di prodotti della linea Viviver-de per ottenere 1 buono scuola. La distribu-zione è già iniziata e continuerà fino al 25 novembre.

Cosa si può fare con i buoni? Possono essere consegnati direttamente alla propria scuola, inserendoli nelle apposite urne, oppure si possono caricare sull’app Coopperlascuola, ac-creditandoli all’istituto scelto. I buoni hanno il proprio codice a barre tracciabile e le donazio-ni sono aggiornate sul sito in tempo reale. In questo modo ogni istituto iscritto può ottene-re attività di formazione qualificate e i pre-mi del nuovo catalogo Coop per la scuola. Sul portale Coopperlascuola gli istituti posso-no trovare tutte le informazioni sull’iniziativa, con un’area riservata e percorsi di formazione gratuiti, come i webinar che hanno coinvolto durante l’estate insegnanti e famiglie.

Il catalogo Coop per la scuola è una novità che offre alle scuole, a fronte dei buoni raccolti, premi collettivi per arricchire l’offer-ta formativa: la scelta dei premi è ampia e va

I premi che aiutano la scuola Formazione online, tecnologia e materiale didattico arrivano grazie ai buoni Coop

Re-generation di GuzziniLa plastica amica dell’ambienteI buoni fanno bene alla scuola, ma fanno bene anche all’ambiente: nello stesso tagliandino cartaceo che contiene il buono scuola è possibile staccare un bollino adesivo per ottenere prodotti Re-generation Guzzini. Si tratta di una linea di pro-dotti sostenibili ma anche di design, al 100% made in Italy, resistenti a tutti i tipi di stress e lavabili in lavastoviglie. Sono realizzati con piu del 70% di plastica riciclata* e riciclabile bicomponente, che soddisfa i criteri dell’economia circolare anche nel packaging di cartoncino. Si tratta di pratici contenitori tondi e quadrati per portare in tavola gli alimenti, tutti richiudibili, ideali per trasportare e gustare cibi e insalate fuori casa. Anche la bottiglia di design è realizzata in materiale plastico riciclato con chiusura a vite ermetica, come la simpatica borsa shopping, capiente e leggera. Per averli basta collezionare i bollini ricevuti ogni 15 euro di spesa o 5 euro di pro-dotti della linea Vivi verde. I soci possono farlo anche richiedendo un bollino a fronte di 30 punti della raccolta 2020, oppure utilizzare i punti della raccolta per ottenere i prodotti senza alcun contributo. * 70% del totale materie plastiche escluso additivi (bottiglia 50%); tutti i prodotti sono da plastica riciclata in Italia, eccetto la borsa

primo piano coop alleanza 3.0

— Viviana Monti

Facendo acquisti nei negozi

di Coop Alleanza 3.0 aderenti

1 bollino e 1 buono scuola

ogni 15 euro di spesa

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Consumatori settembre 2020 13

dagli strumenti tecnologici come notebook, set lim, pc desktop, videoproiettori e sistema audio portatili, ai premi che riguardano la cre-atività, come risme di carta, cartoncini, penne e set per la pittura. Un’altra serie riguarda l’apprendimento, ma anche le attività all’e-sterno, con tutto l’occorrente per realizzare laboratori e sport.

Fra le possibilità anche corsi di formazione e approfondimento specifici per lo sviluppo di competenze di didattica a distanza. La scuola ha bisogno di dotazioni e formazione per affrontare il nuovo anno scolastico, e tutti possono dare il proprio contributo.

Ripartiamo da SaperecoopL’anno scolastico 2020/2021 si apre con l’incertezza dovuta all’emergenza coronavirus. Ma in questo scenario del tutto straordinario Coop Alleanza 3.0 conferma il proprio impegno e la collaborazione con le scuole che dura ormai da decenni attraverso il progetto Saperecoop, i percorsi gratuiti sui temi dell’educazione al consumo consapevole. Le pro-poste educative sono state ridefi nite in coerenza con le nuove Linee guida di educazione civica, per approfondire cittadinanza, sviluppo sostenibile, consumo consapevole e cooperazione. Sono rivolte agli studenti di tutti gli ordini di scuola e sono progettate per essere svolte in classe grazie alla presenza dell’animatore Coop, ma anche per essere supportate e integrate dagli strumenti Sapereclick che arricchiscono la tradizionale proposta didattica.

LE NUOVE ANIMAZIONI. Sul tema dello sviluppo soste-nibile Coop propone “Lo spazio intorno a noi” per scuola d’infanzia, primaria e secondaria di 1° e 2° grado. Per approfondire alcuni concetti legati a cittadinanza e cooperazione, “Ascoltare le immagini”, adatto a scuola d’infanzia, primaria, secondaria di 1° e 2° grado. Cittadinanza digitale è il fi lone di rifl essione dell’attività “Crescere consumatori digitali” per la scuola primaria (4° e 5° anno), scuola secondaria di 1° grado. Rimangono gli incontri tradizionali sul consumo consapevole “Costruiamo l’etichetta” per scuola primaria (2° e 3° anno, 4° e 5° anno). Le proposte Sapereclick comprendono video lezioni, schede di approfondimento, schede di atti-vità e proposte bibliografi che ragionate, che permettono di integrare tutte le attivi-tà in classe e sono utili per approfondire i temi dopo gli incontri anche con didattica mista.

COME PARTECIPARE. Tutte le informazioni, le proposte educative nel dettaglio e le modalità di iscrizione sono consultabili al link all.coop/saperecoop. I percorsi sono gratuiti e riservati alle scuole dei territori in cui è presente Coop Alleanza 3.0. Le prenotazioni si possono eff ettuare direttamente sul sito dal 14 settembre al 30 no-vembre 2020. Inoltre sono attivi il numero verde 800 028166 dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 14 e l’indirizzo mail [email protected]

Dona la spesaTorna la raccolta di materiale didatticoI volontari delle associazioni, affi ancati dai soci volontari Coop, tornano sabato 12 settembre presso i punti vendita di Coop Alleanza 3.0 per invitare soci e clienti a donare materiale scolastico che verrà poi distribuito sul territorio. Tutte le informazioni sui punti vendita aderenti su all.coop/donalaspesa

Cancelleria e libri Continuano le promozioni Nei negozi Coop e ipercoop, per tutti i clienti l’assor-timento di cancelleria fino al 30 settembre è ancora più conveniente con il “Prendi 3 paghi 2” all’acqui-sto di 3 prodotti, il meno caro non si paga. Continua inoltre la possibilità di prenotare libri di testo fino al 30 settembre (ritiro fino al 31 dicembre) con il 15% di sconto immediato per i soci Coop sul prezzo di copertina.I libri di testo usati, se disponibili, sono acquistabili al 60% del prezzo di copertina valido nel 2020.

primo piano coop alleanza 3.0

L’anno scolastico 2020/2021 si apre con l’incertezza dovuta all’emergenza coronavirus. Ma in questo scenario del tutto straordinario Coop Alleanza 3.0 conferma il proprio impegno e la collaborazione con le scuole che dura ormai da decenni

, i percorsi gratuiti sui temi dell’educazione al consumo consapevole. Le pro-

in coerenza con le nuove Linee guida di educazione civica, per approfondire cittadinanza, sviluppo sostenibile, consumo consapevole e cooperazione. Sono rivolte agli studenti di tutti gli ordini di scuola e sono progettate per essere svolte in classe grazie alla

, ma anche per essere supportate e integrate dagli strumenti Sapereclick che arricchiscono la tradizionale proposta didattica.

Sul tema dello sviluppo soste-nibile Coop propone “Lo spazio intorno a noi” per scuola d’infanzia, primaria e secondaria di 1° e 2° grado. Per approfondire

primaria (2° e 3° anno, 4° proposte

comprendono video lezioni, schede di approfondimento,

ragionate, che permettono di integrare tutte le attivi-tà in classe e sono utili per approfondire i temi dopo

Con il bollino adesivo è possibile collezionare i prodotti Re-Generation Guzzini

Consegnando i buoni a scuola o tramite l’app aiutiamo gli istituti

ad ottenere premi per le classi

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Prezzi giusti, più dirittie legalità— Dario Guidi

primo piano economia e società

Continua la battaglia contro caporalato e sfruttamento nelle campagne. Una indagine di Oxfam sulla grande distribuzione premia Coop. Ma la sfida è ancora lunga e, come spiegano le voci di chi opera in prima linea, servono più trasparenza e informazione verso i consumatori

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L'impegno di Coop sul fronte della lotta all’illegalità e al caporalato, per il rispetto dei diritti dei lavoratori e la costruzione di rapporti costruttivi con i produttori è una storia lunga. Già più di vent’anni fa Coop è stata tra i primi in Europa a ottenere la certificazione etica SA8000;

un’adesione volontaria che ha significato adeguare i processi produttivi di molte aziende italiane a norme tali da aumentare il rispetto e la tutela dei diritti dei lavoratori con standard verificabili da enti terzi. Siamo stati spesso pionieri nel chiedere ai nostri fornitori di sotto-scrivere capitolati e impegni, un tempo considerati impossibili e troppo esigenti. Ma alla fine queste scelte sono state uno sprone per un miglioramento di tutta la filiera. E non solo della nostra. Questo è un altro valore della cooperazione: non lavorare solo per se stessa ma pensare e agire in maniera inclusiva.

Negli ultimi anni abbiamo portato avanti la campagna “Buoni e giu-sti”, individuando 13 filiere agricole più a rischio e svolgendo decine e decine di controlli, con una attività importante e rigorosa che è tuttora in corso.

Quando lo scorso anno la Camera dei deputati ha discusso la norma contro le aste al doppio ribasso abbiamo espresso la nostra sod-disfazione: è una misura che va nella giusta direzione, ma occorre che diventi legge. Subito aggiungendo che questo strumento noi, a differenza di altre catene soprattutto di discount, non lo abbiamo mai usato, proprio perché consapevoli che così si introducevano logiche che rischiano di penalizzare i produttori. Dunque il primo punto che per noi è fondamentale sottolineare è che le catene della grande distribuzione e gli operatori presenti sul mercato non sono tutti uguali.

Troppo spesso c’è chi fa generalizzazioni che sono per noi inaccetta-bili. Continueremo comunque a impegnarci per fare la nostra parte e per stimolare i nostri interlocutori ad ogni livello, perché convinti che l’affermazione di prezzi giusti ed equi non si ottiene per legge, ma è un percorso che richiede il contributo di tutti.

In questo percorso dobbiamo considerare che l’anello debole della filiera non è solo chi produce e/o raccoglie ma lo sono anche una parte di coloro che acquistano.

Un prezzo è giusto se è alla portata di tutte le fasce di reddito degli acquirenti, ancora di più adesso dove le difficoltà economiche del post Covid sono ancora tutte da comprendere. Ecco quindi la necessità di lavorare sempre più per ricercare maggiore efficienza nei processi produttivi; ridurre al minimo le intermediazioni, rendere efficiente la raccolta in campo, usare la tecnologia per ridurre i consumi di fertiliz-zanti di fitofarmaci e di acqua, ridurre i costi energetici e migliorare la rete dei trasporti. Efficienza dunque per ricercare il prezzo giusto per il produttore e per il consumatore.

primo piano economia e società

«Coop c'è, ma non tutte le imprese sono uguali»— Maura Latini Amministratore delegato di Coop Italia

continua a pagina 16

C'è un nucleo di concetti su cui concordano tutti quelli che si battono davvero e lo fanno sul campo (a cominciare da associazioni, enti di volontariato e sindacati) contro lo

sfruttamento, il caporalato e per la tutela dei diritti di chi lavora nella filiera agricola italiana. Un nucleo di concetti che si può riassumere così: a un prezzo giusto ed equo non si arriva inseguendo la logica del prezzo più basso ottenuto a spese dei diritti dei lavoratori agricoli; il prezzo giusto va costruito partendo da un adeguato riconoscimento del lavoro dei produttori e di chi opera nei campi; i consumatori devono essere messi in grado di sapere cosa c’è dietro al prodotto che comprano e c’è un ruolo fondamentale che, in particolare le catene della distribuzione, possono svolgere in questo senso; dunque servono trasparenza e informazione, perché solo da qui possono nascere scelte consape-voli e sostenibili.

In un pase complicato come l’Italia cambiare le cose e sconfiggere davvero il caporalato non è cosa facile e semplice, anche se passi avanti e risultati importanti sono stati conseguiti (a cominciare dalla specifica legge di contrasto varata durante il governo Gentiloni). Continuano però a mancare, a completamento della legge, quelle organizzazioni dei servizi che sono indispensabili per questi lavo-ratori spesso stranieri, senza dimora, senza mezzi di trasporto, senza formazione, che devono essere indirizzati e aiutati anche solo a recarsi nei luoghi di lavoro. Ma quel che è evidente è che ai controlli e alla necessaria repressione sul campo occorre assolutamente affiancare molte altre cose, i servizi appunto, ma anche comportamenti consape-voli e responsabili di tutti gli altri attori della filiera, sino ad arrivare a chi acquista nei negozi, che deve chiedere e pretendere prodotti, certo convenienti, ma anche buoni e giusti.

Altro concetto fondamentale da non dimenti-care è che non tutti gli attori sulla scena sono uguali e non tutti mettono lo stesso impegno per far cambiare questo stato di cose. E dunque rispetto a generalizzazioni e considerazioni superficiali, che spesso si sentono e omologano tutte le realtà, è bene avere le antenne dritte ricordando che tra produttori come tra industrie o catene della distri-buzione ci sono differenze importanti e c’è chi (e lo vedremo dopo in particolare per quel che riguarda Coop) è impegnato da anni perché le cose cambino davvero, mentre c’è chi invece certi problemi se li pone molto meno.

E questo chiama in causa anche le scelte d’acquisto che il consumatore farà: perchè se quando compra penserà solo a spender poco (cosa ovviamente comprensibile in tempi di diseguaglian-

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16 Consumatori settembre 2020

ze crescenti difficili come quelli che stiamo vivendo), quando si troverà a vestire i panni del lavoratore, magari di quella stessa filiera, avrà vita più difficile nel chiedere tutele e diritti.

Quelle accennate sono tematiche a cui, fortunata-mente, si sta prestando sempre più attenzione. E c’è una spinta che viene da quei soggetti citati all’inizio (associazioni, volontariato, sindacati, ecc.) che con iniziative di tipo diverso vogliono promuovere una maggiore conoscenza sulla situazione esistente e sollecitare comportamenti virtuosi dei soggetti in campo. Se l’estate è la stagione in cui spesso le vi-cende legate alla filiera agricola finiscono alla ribalta della cronaca (spesso per situazioni problematiche se non peggio), ciò che conta però è far sì che la spin-ta a migliorare la situazione continui anche nel resto dell’anno e non finisca nel dimenticatoio.

Un esempio significativo in questo senso è quello dell’indagine “Al giusto prezzo”, giunta alla seconda edizione, che Oxfam (una organizzazio-ne internazionale che si batte contro ingiustizia e povertà) realizza per misurare come si comportano rispetto a quattro temi chiave - la trasparenza e l’accountability, i diritti dei produttori di piccola scala, i diritti dei lavoratori agricoli e i diritti delle donne – le più importanti catene della distribuzione in Italia (Coop, Conad, Esselunga, Gruppo Selex ed Eurospin). Ebbene, nel contesto di un miglioramen-to generale dei dati, Coop si conferma la migliore in tutti gli ambiti dell’indagine, mantenendo un netto e significativo distacco rispetto ai concorrenti. Coop migliora il suo posizionamento ottenendo un 40% come punteggio complessivo quando tutti i competitor si posizionano al massimo al di sotto del 30% . In particolare sul segmento trasparenza e accountability Coop sale al 46% (+13% sull'anno precedente), per i diritti dei lavoratori si posiziona al 54% (+12%), per i diritti dei produttori di piccola scala sale al 42% (+15%) e sul tema delle donne le azioni implementate per migliorare la condizione femminile con azioni sistematiche permettono di raggiungere il 14%.

«L’obiettivo del nostro lavoro e di questo rappor-to – spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam – è di evitare che i problemi si scarichino sugli anelli più deboli della catena, che sono i produttori e i lavoratori nei campi. Se la repressione verso chi viola le norme è fondamentale, serve però soprattutto un lavoro di prevenzione dei problemi. E, in particola-re, noi chiediamo alle catene della distribuzione di garantire a clienti e consumatori di non diventare complici inconsapevoli di violazioni o illegalità».

Di «mettere i consumatori in grado di sapere cosa c’è dietro a ogni prodotto» parla anche Oliviero Forti, direttore dell’area migranti della Caritas Italiana.

Come spiega Marco Omizzolo, sociologo che da anni si occupa di agromafie (le sue inchieste hanno permesso di sollevare il velo sulla condizione dei lavoratori agricoli nell’Agro Pontino) «nel nostro Paese, queste agromafie muovono 25 miliardi di euro: una montagna di denaro che alimenta i sistemi criminali, compresi quelli che si sono inseriti in qualche filiera». Sul versante della repressione, il piano triennale di contrasto al caporalato varato nei mesi scorsi ha fatto fare grandi passi avanti, ma le vere sfide, sostiene Omizzolo, sono sul lato cultura-le: «L’alleanza tra consumatori e distribuzione può fare la differenza».

Le filiere agroalimentari sono particolarmente complesse: tanti passaggi non sempre agevolano la trasparenza. Una parte della grande distribuzione (non Coop ovviamente) continua a inseguire il mas-simo ribasso «con il sistema delle doppie aste all’acquisto di prodotti (un sistema informatico che mette in gara i produttori e vince chi fa il prezzo più basso ndr) rivenduti a pochi centesimi e ricoperti da operazioni di marketing», spiega ancora Oliviero Forti.

In più, proprio nei giorni della crisi del Covid-19 è emersa con maggior forza la necessità di presidiare eticamente la filiera produttiva perché, spiega Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Ita-lia, «nessuno è al sicuro se non lo siamo tutti. E per tanti lavoratori agricoli, costretti a vivere in luoghi fatiscenti e ad accettare situazioni di lavoro ai limiti dello sfruttamento, il rischio di veder peggiorate le proprie condizioni è molto alto».

L’integrazione, la convivenza, la cittadinanza sono dunque questioni di giusto prezzo. «Quan-do una grande catena si mette in gioco davvero, completa un tassello importante perché non basta contrastare repressivamente il capolarato», conclu-de Forti. Bisogna fare un passo avanti e «creare le condizioni affinché questo mercato non sia preda di imprenditori senza scrupoli».

E questo, per il responsabile di Caritas, «si fa alzando la soglia di consapevolezza etica tra i consumatori». Una consapevolezza per la cura della “casa comune”.

«La trasparenza deve riguardare tutta la filiera - aggiunge il segretario della Fali-Cgil, Oliviero Mininni - così come il prezzo giusto si definisce partendo dal basso e non dall'alto».

Un prezzo al ribasso favorisce l’incremento delle disuguaglianze. Un giusto prezzo, assunto con consapevolezza dal consumatore si rivela uno stimolo fondamentale per accrescere la responsabi-lità sociale dei fornitori e dei subfornitori. E per dimostrarsi, come fa Coop, all’avanguardia di un nuovo impegno per una responsabilità al tempo stesso economica, sociale e civile.

Non basta la repressione, per

cambiare certe cose serve un impegno di tutti i soggetti

lungo la filiera

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primo piano economia e società

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Consumatori settembre 2020 17

primo piano economia e società

Il racconto dei fornitori«Coop sempre in prima linea per stimolarci a migliorare»Coop durante l’estate ha realizzato una attività di comunicazione sui temi che affrontiamo in queste pagine con diverse interviste a rappresentanti sin-dacali e di associazioni, a propri fornitori, che sono state proposte sul web e sui social. Ora questi materiali sono tutti visibili all’indirizzo www.e-coop.itTra le testimonianze proposte c’è quella di Fabio Grimaldi, uno dei titolari della Pietro Grimaldi, azienda in provincia di Salerno che produce conserve e prodotti a base di pomodoro: «Lavoriamo con Coop dagli anni ’70 e ricordo bene le resistenze del mondo agricolo che abbiamo dovuto superare perché i requisiti che Coop già allora chiedeva non li pretendeva nessun altro. Da allora tanta strada è stata fatta e tanti passi avanti ci sono stati, anche se oggi è doveroso riconoscere che la filiera italiana di qualità, che consente di produrre le nostre eccellenze, si fonda in gran parte sul lavoro di immigrati

stranieri. E noi abbiamo bisogno che queste persone possano stabilizzarsi e non restino figure di passaggio legate alla stagionalità».Altra testimonianza è quella di Alessandra Damiani, della Orsini e Damiani, una impresa che tra Marche e Abruzzo coordina 40 produttori agricoli: «Dobbiamo riconoscere che Coop è stata spesso pioniera nelle scelte e quindi nelle richieste verso i suoi fornitori. Dunque una realtà molto esigente, ma anche capace di affiancarti nel portare avanti i cambiamenti, cioè cose che poi sono pian piano diventate la normalità per tutto il settore. Tra le ultime scelte di Coop quella di chiedere ai fornitori l’adesione alla Rete agricola di qualità, quando ancora l’Inps non era pronta a fornire la documentazione necessaria. Ma anche su questo siamo arrivati a tagliare insieme un traguardo importante».

L'infiltrazione da parte della ‘ndranghe-ta nel mercato ortofrutticolo di Milano o quella di mafia e camorra nel mercato di Fondi, in provincia di Latina, o ancora in quello di Vittoria,

in Sicilia, ci raccontano che le mafie si cibano anche di prodotti agricoli. Come raccontano alcune indagini su Cosa nostra, clan dei “Casalesi”, cosca Piromalli. «La compravendita dei prodotti ortofrutticoli all’ingrosso avviene spesso a prezzi che non

restituiscono al coltivatore nemmeno il costo del lavoro. Di qui l’ulteriore conseguenza dello sfrutta-mento della manodopera, che è soprattutto fatta di immigrati che si adattano al lavoro sottopagato e senza alcuna copertura previdenziale. Su questi elementi di illegalità si fonda l’infiltrazione delle mafie nel settore alimentare» spiega il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho.

Quali condizioni del mondo agricolo favorisco-no questa infiltrazione?In primo luogo l’isolamento del coltivatore, che si tro-va molto esposto a rischio di mafia, camorra, ‘ndran-gheta. Quanti omicidi sono avvenuti nei confronti di coltivatori diretti che non avevano osservato le indicazioni, spesso implicite, delle organizzazioni criminali! Il terreno non è protetto e quindi consente facilmente una reazione delle cosche nei confronti di chi non si adegua alle indicazioni che provengono da determinati centri di potere. Da parte loro, poi, i sog-getti mafiosi a volte si mimetizzano dietro consorzi, false cooperative, soggetti economici che hanno una tradizione, e possono così controllare il mercato. Accade per il calcestruzzo, ma anche per i prodotti ortofrutticoli. Tutti sono costretti ad aderire, ma poi chi ne beneficia è il soggetto mafioso.

«Per combattere contro le mafiec'è bisogno di una filiera etica»— Toni Mira caporedattore e inviato speciale del quotidiano “Avvenire”

Intervista al procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho che racconta le infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo agro-alimentare

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Nella foto il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho con il fondatore di Libera don Luigi Ciotti

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18 Consumatori settembre 2020

primo piano economia

Bisogno di scuola“A chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha � ducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola.” Gianni Rodari, la grammatica della fantasia, 1973

In un racconto della scrittrice americana Shirley Jackson, la signorina Helen Spen-cer, mite insegnate di scuola elementare in una piccola cittadina, viene cooptata per dare una mano nello svolgimento della fi era estiva annuale. Si era preparata per una

solitaria serata di riviste da leggere e invece le tocca precipitarsi verso la fi era senza neanche sapere cosa si troverà a dover fare. Un attimo ed eccola pronta: ha un turbante scarlatto in testa, uno scialle e in mano un mazzo di tarocchi: La Regina degli Zingari che spiega il passato e legge il futuro! Ma la povera signora Spencer ammutolisce da-vanti alla fi la di persone in attesa di farsi svelare la vita. Lei non sa leggerle, le carte!

Neanche io so leggerle, e infatti mi trovo qui, in questo punto dell’estate 2020 a cercare di immaginare che cosa accadrà nelle scuole del nostro Paese quando, il 14 settembre, secondo l’ordinanza del ministro dell’istruzione Azzolina, dovrebbe ricominciare l’anno scolastico. Le linee guida ci sono, ma ogni plesso scolastico ha variabili ancora tutte da verifi care riguardo la gestione degli spazi e la capienza delle aule per garantire il "distanziamento". Mi doman-do cosa ne avrebbe dedotto la signora Spencer in questa selva di se e ma. Servono più bidelli, più insegnanti, servono i banchi monoposto, quelli con le rotelle, la distanza tra le “rime buccali” deve essere di minimo un metro, due dall’insegnante, mascherina in tutti i luoghi d’incontro, turni diff erenziati, didattica mista, una babele di variabili che fa girare la testa e fa, forse, dimenticare il motivo essenziale per il quale le scuole devono riaprire. La maestra Spencer, via via che i suoi compaesani le scorrono da-vanti, scopre di essere molto a suo agio nella lettura dei tarocchi. Forse è stato il suo lavoro di maestra a insegnarle come si leggono le persone, i dubbi, i sogni, le fragilità.

E forse, a questo punto capirebbe quello che aveva capito il pedagogista e maestro Mario Lodi: «Il concreto, nell’educazione, è il bambino: non il progetto educativo, non il programma scolastico, non la tecnica didattica in sé..». C’è un libro molto bello scritto da Vanessa Roghi, si intitola Lezioni di Fantastica ed è la storia “pubblica” di Gianni Rodari, amatissimo scrittore per ragazzi e provocatorio intellettuale nei con-fronti della “vecchia” scuola dei contenuti e del voto. Come Mario Lodi, Gianni Rodari aveva ben presente che il centro di tutto il dibattito sulla scuola non è una mera questione di didattica e abbraccia al suo cuore il bambino. La bambina, i bambini, ovvero i grandi assenti di questi mesi del 2020. I piccoli fantasmi dei quali si di-scute come pacchi da appoggiare, spedire e ritirare riguardo i quali ancora non si è fatto nessun serio ragionamento su ciò che in questi mesi abbiano perso in termini di apprendimento intellettuale, relazionale ed emotivo. Confi diamo che gli insegnanti certe domande se le siano fatte, e magari nelle notti agitate, ab-biano cercato di sognare i sogni dei loro scolari. Quando li reincontreranno non ci sarà da chieder loro conto solo della tabellina del nove e delle guerre puniche. Ma dell’irruzione di una realtà angosciosa, multiforme e senza risposte certe, in un’età che le risposte le chiede a gran voce, anche quando viene ammutolita. (Buona immaginazione e fantasia a tutte le maestre e a tutti i maestri: abbiamo tutti, grandi e soprattutto piccini, tanto bisogno di voi.)

I prezzi sono talmente bassi che parlano da soli...È chiaro che sono determinati da soggetti rispetto ai quali chi vende non può rifi utare quel prezzo.

Che ruolo hanno i gruppi della grande di-stribuzione organizzata? Possono svolgere un’azione di controllo?Un meccanismo di controllo è necessario, perché al-trimenti il coltivatore diretto sarà sempre costretto a utilizzare manodopera non regolare. Ci sono infi ltra-zioni mafi ose sia dal lato del caporalato, che svolge il compito illegale di intermediazione di manodopera irregolare, che dal lato dell’acquisto del prodotto: alcune indagini hanno dimostrato come ‘ndranghe-ta, camorra, Cosa nostra, siano entrate anche nei grandi centri di distribuzione alimentare. Non pos-siamo generalizzare, pur tuttavia sono emersi casi specifi ci in cui a investire in questo settore erano proprio le mafi e, che vanno dove ci sono occasioni di guadagno e possibilità di far circolare denaro.

È necessaria una fi liera etica?Una fi liera etica che guardi però ai singoli compor-tamenti e alle singole organizzazioni, alle regole di trasparenza e di correttezza: sarebbe una con-quista straordinaria. La magistratura interviene dopo, a fatti avvenuti, a colpire la patologia. Nel settore agricolo, e in particolare nella gestione del lavoro, servirebbe un ispettorato del lavoro che si recasse sui campi. Se ciò avvenisse, i coltivatori non si avvarrebbero più di manodopera irregolare, di immigrati senza permesso, non ci sarebbe più lo sfruttamento del lavoro, né le grandi truff e a dan-no dell’ente previdenziale. Ci vorrebbero verifi che eff ettive, così come avviene nelle altre tipologie di imprese.

Perché la regolarizzazione dei lavoratori ex-tracomunitari è uno strumento utile per spez-zare il legame tra lavoro nero, sfruttamento e infi ltrazione mafi osa?Nel momento in cui l’immigrato non è posto sotto la tagliola del rilevamento della sua irregolarità, può fi nalmente far valere i propri diritti. Fra cui quello al lavoro, un diritto riconosciuto dalla Costituzione, e al giusto salario. Con un lavoratore regolare, non è più possibile uno sfruttamento puro e semplice, perché altrimenti lo stesso immigrato fi nirebbe per perdere la stessa regolarizzazione. Il lavoratore inoltre avrà diritto al proprio medico, alle medicine, alle prestazioni sanitarie. Chi poi si sente cittadino, eff ettivamente titolare di diritti, può anche far valere le sue pretese nel momento in cui si vede violato nei propri diritti, primo fra tutti quello a un salario giusto.

Le parole per dirlo

Simona VincisCriTTriCe

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sezione articolo 1a

Si chiama Seabin ed è una specie di cestino capace di catturare i rifiuti di plastica che galleggiano nell’acqua (e tutti ben

sappiamo quanta ce ne sia in giro di questa indistruttibile nemica dell’am-biente).

Il Seabin è un dispositivo capace di raccogliere in un anno in media oltre 500 chilogrammi di rifiuti, comprese microplastiche e microfibre, ma il primo Seabin installato lo scorso anno da Coop nel porto di Genova, presso la Marina di Sestri Ponente, complice un posizionamento particolarmente favorevole, è arrivato a raccogliere più di 1700 chili di rifiuti in 12 mesi.

Sull’onda di questi risultati, e nell’ambito del suo impegno per ridurre il consumo di plastica, Coop ha deciso di rilanciare. Così, partendo da quest’estate 2020, assieme a Lifegate (società che sviluppa progetti legati alla sostenibilità ambientale), ha iniziato l’installazione di altri 25 Seabin in altrettante località italiane: da Genova si è passati a Firenze (sull’Arno nella sede del circolo canottieri). Poi di nuovo a Genova (per una seconda installazio-ne), quindi Pescara e a seguire il Lago Maggiore in Piemonte, Castiglione della Pescaia, Livorno, Brindisi, Milano, Trieste, Ra-venna, Venezia, Milazzo e Rimini (e altre mete che seguiranno) in un ideale giro d’Italia virtuoso che si concluderà nella stagione estiva 2021, coinvolgendo mari, fiumi e laghi.

Più precisamente venerdì 24 luglio in una cerimonia pubblica è stato posizionato il primo dispositivo sul territorio di Coop Al-leanza 3.0, presso Marina di Pescara (lungomare Papa Giovanni XXIII) a Pescara, mentre le prossime installazioni sono previste a Brindisi nelle prime settimane di settembre, a Trieste il 17

settembre e a Ravenna fra il 24 e il 25 settembre.

Per chi ancora non lo conosce, il Seabin è una soluzione efficace ed efficiente: galleggiando a pelo d'acqua, "cattura" i rifiuti che incontra, dai più grandi fino alle microplastiche, mentre una piccola pompa espelle l'acqua filtrata. È in grado di lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette, pompa fino a 25.000 litri d'acqua all'ora e necessita di periodici interventi di svuotamento e pulizia.

Un solo dato è sufficiente per chia-rire la necessità di simili interventi di pulizia nelle acque dolci e salate; l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha dichiarato nel suo ultimo report che nel solo Me-diterraneo quasi 50.000 esemplari

di pesci di 116 specie diverse hanno ingerito plastica. «La pandemia vissuta in questi mesi ci ha insegnato che la

natura può pensare più in grande di noi e delle nostre abitudini - spiega Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate - Per questo è indispensabile lavorare per un’economia rispettosa e anche rigenerativa degli ecosistemi che abbiamo rovinato. La collaborazione tra Coop e LifeGate va in questa direzione e spe-riamo possa ispirare le aziende che oggi ragionano su una nuova ripartenza».

Ricordiamo che, già dal 2018, Coop ha rilanciato il suo storico impegno sui temi della sostenibilità ambientale e in particolare della riduzione della plastica (ne parliamo anche a pagina 26). L’insieme delle azioni e degli impegni Coop mira a raggiungere per il 2025 un risparmio totale di plastica vergine stimato di 6.400 tonnellate annue, corrispondenti al volume di circa 60 Tir.

Consumatori settembre 2020 19

UNA CAMPAGNA DI INSTALLAZIONI PROMOSSA ASSIEME A LIFEGATE

Mari, fiumi, laghi: Coop va a caccia di plastica con 25 "cestini"

La scomparsa di Mauro PolettiNello scorso mese di luglio è scomparso improvvisamente, a 69 anni, Mauro Poletti, che per lunghi anni è stato tra i redattori della nostra rivista, in particolare curando le pagine di quella che era Coop Consumatori nordest. Mauro è stato un collega appassionato e rigoroso, e ha sempre unito queste doti alla gentilezza e a un tratto di profonda umanità. Prima del lavoro nel mondo Coop, Mauro era stato anche sindaco di Sant’Ilario d’Enza (dal 1977 al 1985), mantenendo, anche in seguito, un rapporto stretto e fecondo con quella comunità locale. Da pochi mesi era uscito un suo libro, dedicato a quella che era una sua grande passione, la storia romana. Il libro, frutto di un lungo e rigoroso lavoro di ricerca è intitolato “La frontiera padana” (editore Consulta librieprogetti) ed è dedicato alla conquista e alla colonizzazione romana della valle del Po. Alla moglie e tutti i famigliari di Mauro va il pensiero della redazione di Consumatori.

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20 Consumatori settembre 2020

FENOMENO IN CRESCITA DURANTE LA PANDEMIA

E ora riduciamo il contagio da fake news

Come per il Covid-19, anche per le notizie che lo riguardano esiste un tasso di contagio, un erre con zero (R0). E se la notizia è falsa, la velocità con cui si propaga “senza protezione”

attraverso Internet la amplifica a tal punto da renderla vera, o meglio "virale", creduta cioè da un elevato numero di persone che sono in cerca proprio di quella notizia e si compiacciono nel trovarla.

Su questo "contagio" c’è uno studio interuniversi-tario con veri e propri modelli epidemiologici, da cui si è vista la grande portata della “infodemia”, cioè della marea di notizie sul Covid-19 all'interno delle quali – come scrive l’Unione europea – è montata "un'inondazione di informazioni sul virus, spesso false o inaccurate, diffuse sui social per creare con-fusione e compromettere l'efficacia della risposta sanitaria pubblica". Tutte le 5 piattaforme social considerate nel periodo gennaio-febbraio presen-tavano R0 critici, ampiamente sopra la soglia di 1

(Covid-19 Social media infodemic, marzo 2020).Tutti noi – mentre la scienza andava in cerca di

soluzioni, mostrandosi divisa al proprio interno – abbiamo assistito a una escalation non solo di notizie, ma di ricette anti-Covid e di bufale spacciate per verità taciute dai media "mainstream". Eccone un breve riassunto: nella fase 1, la vitamina C che guariva se somministrata ad alte dosi, il contagio trasmesso dalle zampe dei cani, fino a Bill Gates che avrebbe creato il virus per dominare il mondo. Nella fase 2 il vocale Whatsapp dell’italiano bloccato a Wuhan che raccontava dell’esercito autorizzato a sparare a vista. l’ibuprofene che peggiora il decorso della malattia, l'emergenza sanitaria dovuta alle antenne 5G, e così via bufalando.

Va precisato che esistono notizie false involonta-rie (misinformazione) che possono essere credute vere sulla base di emozioni e pregiudizi (post-ve-rità), ma anche notizie manipolate e organizzate a tavolino da chi gestisce i mass-media (disinfor-

Il Covid-19 è diventato il terreno di una "infodemia" dove ha proliferato la disinformazione di massa. A lanciare l'allarme è la Ue che fa i nomi di Cina e Russia. Ma il problema esiste da tempo e qualche rimedio c'è. Ecco come spezzare la catena del maxi contagio informativo

primo piano informazione

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L'Europol detta le linee guidaCosì il cittadino può e deve difendersi"Ecosistema della disinformazione": è questo il termine usato da un'esperta, Claire Wardle, per comprendere contenuti ingannevoli, complottismo, misinformazione, bufale. Per difendersi da tutto ciò, l'Europol ha messo a punto una serie di linee guida per il cittadino durante la pandemia, ma valide in ogni occasione.

COME FUNZIONA?La diffusione della disinformazione può iniziare:• da individui, come criminali, attirati dal profitto• da Stati e attori sostenuti dallo Stato che cercano di promuovere interessi geopolitici• da opportunisti che cercano di screditare le fonti ufficialiL'effetto traino si ottiene solo se il pubblico condivide le fake news attraverso i social media

COME CI INFLUENZA?Diffondere disinformazione e misinformazione sul Covid-19, sebbene non sia sempre un reato, ha conseguenze molto gravi, mettendo in pericolo la salute pubblica e influenzan-do direttamente la vita delle persone. Le mette a rischio:• promuovendo prodotti e servizi falsi (ad es. test e falsi vaccini Covid-19)• promuovendo un falso senso di sicurezza (ad es. informazioni fuorvianti sui tratta-

menti)• promuovendo il sospetto sulle linee guida e le fonti ufficiali

COSA POSSIAMO FARE?Ciascubno di noi può contribuire a rompere questa catena: a meno che le informazioni non provengano direttamente da una fonte ufficiale, prendile sempre "cum grano salis".

1. Accertati se hai effettivamente trovato delle fake news. - Sii consapevole: le notizie false spesso ti dicono quello che desideri sentirti dire

attraverso titoli esca. - Guardati intorno: chediti se il sito web è affidabile, controlla le informazioni che lo

riguardano, la mission e i contatti - Controlla le fonti: chiediti se ce ne sono altre che riportano la stessa cosa. Quante

fonti citano quella determinata storia? - Fai una ricerca fotografica: le notizie che stai leggendo sono accompagnate da

una foto che ti colpisce perché è fuori contesto? Esegui una ricerca online, potrebbe essere un indizio per capire se ti trovi davanti a un caso di disinformazione

- Controlla la data: alcuni venditori di notizie ripubblicano vecchi post o promuo-vono vecchie notizie spacciandole per attuali. Controlla la data di pubblicazione dell'articolo e se la successione temporale ha senso

- Rivolgiti ad esperti: visita siti web affidabili, come quelli dell'Organizzazione mon-diale della sanità, delle autorità sanitarie nazionali e della Commissione europea. Trovi anche lì disponibili le stesse notizie?

2. Se ti sei imbattuto in informazioni false, non creare "engagment", cioè non com-mentarle e non condividerle ulteriormente. Ciò contribuirebbe solo a rendere il post più popolare.

3. Se è stato condiviso sui social media, segnala il post alla piattaforma. E se cono-sci la persona che ha condiviso le fake news, inviale un messaggio privato e dille che le informazioni pubblicate sono probabilmente false.

4. Contribuisci alla condivisione delle informazioni ufficiali. Condividi gli aggiorna-menti da siti web affidabili e ufficiali che riportano notizie sul Covid-19.

Consumatori settembre 2020 21

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mazione vera e propria). Queste ultime, difficili da individuare e isolare, sono il cavallo di Troia dei regimi e vengono attentamente monitorate.

È interessante, ad esempio, quanto ci riporta-no l'Agcom (Osservatorio sulla disinformazione online) e uno studio dell'Ateneo Ca' Foscari riguardo all'attenzione attribuita dalle "fonti di disinforma-zione" al coronavirus: un terreno fertile per la sua grande scivolosità. Le fake news sul Covid-19 hanno toccato punte del 60% giornaliero del totale della disinformazione online a marzo, nel periodo del picco, per poi ridiscendere seguendo la curva del virus. L'incidenza dei falsi durante il "lockdown" ha oscillato intorno al 5% del totale delle notizie online sulla pandemia, con una maggiore virulenza nella prima fase epidemica (1° gennaio – 20 febbraio), quando la buona informazione non aveva ancora recuperato terreno, e una presenza più marcata su Facebook rispetto alle altre piattaforme.

Ma continuiamo con la nostra ricostruzione. Nella fase 3, ecco che accanto al coronavirus come ceppo del virus dell'influenza mutato, e alle mascherine che arrivano a soffocare i bambini, vediamo riesplo-dere le teorie apocalittiche e complottiste, dal video Plandemic (poi rimosso dal web), all'idea sempre suggestiva che le multinazionali del farmaco avreb-bero costruito il virus in laboratorio per vendere il vaccino a peso d’oro.

In tutti questi casi assistiamo alla «violazione dell'onere della prova», come lo chiama lo scrittore e magistrato Gianrico Carofiglio, ovvero «all'obbli-go, per chi asserisce qualcosa, di provare la propria asserzione qualora richiesto». L'onere viene igno-rato quando non ribaltato e le prove, se ci sono, non sono provate. Comunque non attraverso il metodo scientifico che procede per congetture confutabili (principio di falsificabilità di Popper) e non per affer-mazioni indimostrabili o rivelazioni fatte isolando gli elementi a conferma delle proprie convinzioni.

È anche vero che la teoria del virus costruito in laboratorio si colloca, tutto sommato, già a un livello più alto, e i dubbi su quale sia il confine tra una bufala e una ipotesi su cui indagare (5G compreso) complicano la faccenda. Nemmeno si può ignorare che esistano diverse scuole di pensiero intorno alla medicina e all'inf0rmazione stessa.

Guerra d'interessiChi decide quando una notizia è falsa? Solo le istitu-zioni pubbliche sono deputate a farlo? O addirittura quelle private come Facebook? Queste sono le do-mande di fondo di chi si dichiara "fuori dal sistema" e invita a dubitare, oltre che di Internet, anche dei media tradizionali e della comunicazione istituzio-nale. Ma chi, soprattutto, ha interesse a mettere in circolazione una fandonia – rispondono altri – e

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L'ESPERTA SUI PERICOLI DELLA DISINFORMAZIONE

«Comunicare signifi ca anche educare all'incertezza»

Fabiana Zollo è un'infor-matica, ricercatri-

ce, membro della task force del governo e di quella dell'Agcom. Da anni si occupa di queste controverse tematiche.

Cos'ha notato di diverso durante la pandemia? La pandemia è stata

accompagnata da un'alta dose di incertezza, anche scientifi ca, che è purtroppo diffi cile da comunicare. Da un lato infatti il pubblico dovreb-be essere preparato al fatto che si possono non avere risposte certe, specie se nel tempo si sono radicati messaggi sull’infallibilità della scienza e sull’esistenza del “vero” e del falso, una dicoto-mia questa molto pericolosa dal momento che le conoscenze si accumulano e che la scienza pro-cede per tentativi. Sarebbe importante, invece, comprendere come funziona davvero il metodo scientifi co in cui è insito il concetto di fallibilità e disporre degli strumenti per decodifi care corret-tamente i messaggi. D’altra parte, non è compito del comunicatore indicare al cittadino cos'è vero e cos'è falso, ma riportare le evidenze scientifi -che del momento ed educare all’esercizio dello spirito critico e all’accettazione di una quota d'incertezza. La comunicazione, scientifi ca e non, dovrebbe seguire queste buone regole.

Le fake news proliferano dove c'è un alto livello di polarizzazione. È corretto?Il discorso da fare, più in generale, è che soprat-tutto quando siamo alle prese con una tematica controversa e carica di pathos, il dibattito si polarizza. E si crea in questo modo uno scena-rio particolarmente attrattivo per le fonti di disinformazione. La correzione delle notizie “false” (debunking) spesso genera un eff etto di “rinforzo”, raff orzando l’idea di partenza e innescando un meccanismo che, invece di cor-reggere le storture, risulta dannoso e contropro-ducente. Questo risulta evidente dai nostri studi

degli ultimi anni, e abbiamo quindi cercato di capire se la maniera in cui viene raccontata una notizia può avere eff etti su come poi si articola il dibattito pubblico.

Prevenire le notizie "false" crede sia davvero possibile?Sì, in una certa misura lo è. Analizzando il comportamento degli utenti e la natura delle loro interazioni con le notizie, siamo in grado di “prevedere” quali argomenti potrebbero essere oggetto di disinformazione nel breve periodo. A quel punto la palla passa a giornalisti e comuni-catori che possono adattare la propria strategia di comunicazione tenendo conto che la tematica è controversa e suscettibile a possibili distor-sioni. A Ca’ Foscari abbiamo lavorato per più di un anno con il Corsera e la London School of Economics a un progetto sulla tematica dell’im-migrazione in Italia. I risultati di questo lavoro sono stati pubblicati di recente e off rono spunti interessanti sulle scelte editoriali che posso-no aiutare ad infondere fi ducia, moderare le posizioni più estreme e promuovere un dibattito pubblico civile.

La Ue parla di Cina, Russia e altri paesi che soffi ano sul fuoco. Che ne pensa?Mi limito a dire che è un discorso da prendere con le pinze. Esistono tante sfumature nella disinfor-mazione, che può essere involontaria ma anche promossa da agitatori per fi ni di propaganda politica. È tuttavia pericoloso parlare di infor-mazione vera o falsa. Siamo davvero convinti di voler delegare a Facebook o ad altre piattaforme il controllo dei contenuti informativi? Credo che sia più opportuno lavorare sul piano dell'educa-zione e della formazione per lasciare che siano gli utenti stessi a valutare con approccio critico una notizia.

Qual è il primo consiglio da dare al citta-dino che riceve un messaggio Whatsapp? Il consiglio più basico è che quando arriva una notizia sensazionalistica o che semplifi ca in maniera eccessiva una situazione di per sé molto complessa, è meglio essere scettici e approfondire e, se si è nel dubbio, evitare di condividerla.

FABIANA ZOLLO

RICERCATRICE ALL'UNIVERSITÀ

CA' FOSCARI DI VENEZIA

Siti italiani ● Agi● Factcheckers.it● Open● Lavoce.info● Facta● Pagella politica● Bufalopedia(catalogo di indagini e risorse antibufala)● attivissimo-net

Mini glossarioFact-checkingIn inglese è la verifi ca dei fatti (o delle fonti) che sta alla base del giornalismo e che serve a stanare e a monitorare le notizie false o fuorvianti, comprese le dichiarazioni pubbliche e le immagini, fornendo così un servizio di corretta informazione. Riconoscere la disinformazione e le altre falsità che minano la società e il processo democratico è, oggi, più che mai un compito che spetta a chiunque frequenti la rete ("citizens journalism")

DebunkingI debunker sono gli "sbufalatori", cioè coloro che smascherano sul web ciarlatanerie, bufale, aff er-mazioni o notizie false, esa-gerate o antiscientifi che. Si occupano principalmente di verifi care l'attendibilità delle notizie ripercorrendo a ritroso le varie fasi, dal prodotto fi nito al contesto, e arrivando a individuare le motivazioni all'origine delle fake news

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Dal 2017 le piattaforme social fanno un uso sempre più intenso di algoritmi per la lotta alle fake news. Ad approfondire le metodologie che vengono usate sono Alessandro Longo, Marco Martorana e Lucas Pinelli in un articolo pubblicato su www.agendadigitale.eu. Tali sistemi sono fondati sul "deep learning", cioè su un insieme di tecniche basate su reti neurali artificiali organizzate in diversi strati, "che permettono di fare previsioni e assumere decisioni in modo indipendente". Siamo nell'avveniristico campo dell'intelligenza artificiale in cui le reti neurali vengono addestrate a fare a meno della supervisione umana, sulla base di modelli. L'88,8% delle pubblicazioni rimosse nel secondo trimestre dell'anno, afferma Facebook – per lo più incitazioni all'odio e al razzismo – sono state scoperte direttamente dagli algoritmi, contro l'80,2% del trimestre precedente, ma nella maggior parte dei casi è pur sempre servito il controllo dell'uomo. Perché allora, ci si chiede, non è stata fermata l'ondata di fake news e teorie cospirazioniste che ha accompagnato il coronavirus? "Gli algoritmi possono rivelare contenuti simili a quelli che hanno visto prima, ma mostrano i loro limiti quando compaiono nuovi tipi di disinformazione" si sostiene nell'articolo. Nessun modello di apprendimento automatico è stato addestrato per intercettare il "nuovo", e percià Facebook ha dovuto affidarsi ai revisori umani di oltre 60 organizza-zioni partner di "fact checking", con risultati sicuramente migliorabili. Molti pensano che gli algoritmi dei social – che, com'è noto, fanno soldi sui temi "forti" capaci di su-scitare emozioni e polarizzazioni nelle persone – siano congeniali alla diffusione della propaganda e della disinformazione. E pensano che le contromisure adottate finora siano limitate e parziali, a partire dal fatto che gli autori di fake news sono liberi di pubblicare nuovi contenuti o anche il medesimo contenuto ma con un link diverso; altri aggirano facilmente la cancellazione di un video su YouTube facendosi intervistare sui canali di altri utenti e così via. Per intensificare la lotta, Honda, Starbucks, Coca Cola e altri colossi hanno deciso di boicottare Facebook e Instagram, aderendo alla campagna “Stop hate for profit” partita negli Stati Uniti. Sul piano individuale, quando ricevia-mo una notizia su Whatsapp e altri canali di messaggistica, specie se è troppo buona o troppo cattiva, non dovremmo condividerla d'impulso ma andare a verificare sulle piattaforme che studiano e catalogano le bufale. Mentre molti, troppi, le condividono in automatico: un gesto che, suggeriscono gli psicologi, porta in dote una facile "vali-dazione" personale.

L'algoritmo? Arriva dove puòEcco cosa fanno i social network

come combattere questo fenomeno tipico dei nostri tempi, che trasforma la libertà di espressione in strategia per l'accaparramento del consenso e in guerra di interessi (politici, economici, ecc.) basata su teorie prive del necessario supporto scientifico?

La Ue risponde netta che «alcune potenze stra-niere mirano a compromettere le nostre democra-zie». E fa i nomi: «Russia e Cina», contando 550 esempi dalla Russia di informazioni sanitarie fasul-le, del tipo «lavarsi le mani non serve a nulla» o «il Covid uccide solo gli anziani». L'Italia è tra i paesi più colpiti e le manifestazioni di piazza inneggianti alla "dittatura sanitaria" lo proverebbero.

Senza volerci addentrare troppo in scenari da cy-ber guerre mediatiche (dalla pandemia alle prossime elezioni americane di novembre), o parlare dell'odio che alimenta online caos e sfiducia nelle istituzioni, limitiamoci a come spezzare la catena del contagio da fake news. L'Europa suggerisce che proprio per evitare il rischio di censura e rispettare il pluralismo del dibattito democratico, dobbiamo combattere l'uso pianificato della cattiva informazione per finalità politiche. «Tutte le opinioni sono legittime e rispettabili ma a partire dai dati di realtà», ammoni-sce il professor Ruben Ruzzante, docente di diritto dell'informazione alla Cattolica di Milano, membro della task force del governo contro le fake news. Come tornare, dunque, a fidarci dell'ecosistema mediatico di cui – va sottolineato – siamo tutti parte attiva nell'epoca del digitale?

I verificatori dei fattiSe avete dubbi su una notizia o una fotografia, ci sono i verificatori dei fatti, cioè persone od orga-nizzazioni che controllano una news prima e dopo la sua diffusione. Nel web trovate piattaforme dedicate al "fact cheking" (vedi box) e c'è un'omoni-ma branca del giornalismo che si occupa di "debun-king" (sbufalamento, smascheramento). È una delle peculiarità di un mestiere che meriterebbe maggior rispetto se fatto bene, anche perché predica la ne-cessaria distanza nel contagio informativo in cui siamo tutti immersi fino ai capelli.

Si è irrobustita, intanto, la schiera di chi prova a contrastare falsi e operazioni manipolatorie. Già a inizio quarantena, il governo ha creato la sua task force e dal ministero della Salute tutti i giorni arri-vano sui telefonini dati ufficiali e smentite. Proba-bilmente è come svuotare il mare con un cucchiaino, ma le alternative sono meno efficaci e richiedono tempo. Tra l’uscita di una notizia e la controparte fake trascorrono in media tra le 3 e le 21 ore. Dopo 24 ore la disinformazione è già in circolo. «Se non si previene con adeguate strategie comunicative, non rimane che il ricorso al debunking, cioè smontare pezzo per pezzo le notizie false, pratica che abbiamo

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La galleria delle bufale- La profezia di Bill Gates sull’epidemia- L’ibuprofene che peggiora la malattia da Covid-19- La vitamina C che favorisce la guarigione- L’audio Whatsapp di un italiano bloccato in Cina circa le teorie di un complotto- La foto delle bare in fila a Bergamo (in realtà quella foto era stata scattata a Lampe-

dusa nel 2013)- La delibera sullo stato d’emergenza tenuta nascosta (datata 31/01/2020, era in

realtà nota e tutti i media ne avevano parlato)- Il servizio di Tgr Leonardo, del 2015, sul virus creato in laboratorio (fuorviante)- L'assunzione di farmaci antivirali per prevenire l’infezione- Le mascherine che fanno male alla salute e arrivano a soffocare i bambini- Gli extracomunitari resi immuni dal vaccino anti-tubercolosi Fonti: Agcom, Iss

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Dalle quote indicate sono esclusi tasse e oneri (da € 20 a € 125 a persona). Per tutto quanto riguarda gli itinerari di viaggio, l’elenco dei servizi previsti e inclusi nelle quote, le condizioni generali di contratto, i supplementi e/o riduzioni e il trattamento previsto, fanno fede esclusivamentei programmi di viaggio disponibili presso le agenzie del gruppo Robintur e sul sito www.robintur.it. I posti disponibili sono limitati; le prenotazioni saranno accettate fino ad esaurimento degli stessi.

ItaliaIl trenino rosso del Bernina e St. Moritz2 giorni / 1 notte - pullman - hotel 3 stellePartenze 28 novembre e 12 dicembreda € 215

Il trenino verde delle Alpi e la Svizzera2 giorni / 1 notte - pullman - hotel 3 stelle Partenza 12 dicembreda € 235

Bolzano, Brunico e Bressanone2 giorni / 1 notte - pullman - hotel 3 stellePartenza 28 novembreda € 230

Napoli, tra Presepi e incanto In viaggio con l’arte4 giorni / 3 notti - pullman - hotel 4 stellePartenza 10 dicembreda € 485

Puglia e Matera autentiche suggestioni5 giorni / 4 notti - pullman - hotel 4 stellePartenze 4 dicembre e 30 dicembreda € 580

Capodanno in Umbria4 giorni / 3 notti - pullman - hotel 3 stellePartenza 30 dicembreda € 580

Capodanno sulla riviera di Ulisse, tra mito e leggenda4 giorni / 3 notti - pullman - hotel 4 stellePartenza 30 dicembreda € 660

Capodanno sulla costiera sorrentina 4 giorni / 3 nottI - pullman - hotel 4 stellePartenza 31 dicembreda € 785

Capodanno in Sicilia6 giorni / 5 notti - volo da Milano+ bus da Bologna - hotel 4 stellePartenza 29 dicembreda € 1.180

EsteroAustriaTirolo: profumo di spezie e cannella2 giorni / 1 notte - pullman - hotel 4 stellePartenze 28 novembre e 12 dicembreda € 230

Repubblica CecaL’Avvento a Praga5 giorni / 4 notti - pullman - hotel 4 stellePartenza 4 dicembreda € 615

SloveniaTerme e Mercatini di Natale3 giorni / 2 notti - pullman - hotel 4 stellePartenza 6 dicembreda € 340

Capodanno speciale alle terme4 giorni / 3 notti - pullman - hotel 4 stellePartenza 31 dicembreda € 620

CroaziaCapodanno in Croazia4 giorni / 3 notti - pullman - hotel 3 stellePartenza 30 dicembreda € 480

GreciaCapodanno nella culla della civiltà, tour classico7 giorni / 6 notti - nave da Ancona+ tour in bus - hotel 3 stellePartenza 28 dicembreda € 482

Capodanno ad Atene, all’ombra dell’Acropoli6 giorni / 5 notti - nave da Anconahotel 3 stelle sup.Partenza 29 dicembreda € 284Possibilità di trasferimenti per Ancona da Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, con supplemento.

IschiaIschia Porto Hotel Bellevue - 4 stelle

Natale8 giorni / 7 notti - pensione completa bevande incluse Partenza 22 dicembre da € 378

Capodanno

6 giorni / 5 notti - pensione completa con cenone e veglione Partenza 29 dicembre da € 4709 giorni / 8 notti - pensione completa con cenone e veglione Partenza 29 dicembre da € 648

Epifania

5 giorni / 4 notti - pensione completa bevande incluse Partenza 2 gennaio da € 224Possibilità di trasferimenti in pullman per Ischia da tutto il nord Italia, con supplemento. L’elenco completo delle località di partenza è disponibile in agenzia.

LiguriaCapodanno a Sanremo 11 giorni / 10 notti - pullman - hotel 3 stellepensione completa bevande incluse+ cena speciale 31/12Partenza 27 dicembreda € 820

Capodanno ad Alassio 11 giorni / 10 notti - pullman - hotel 3 stellepensione completa bevande incluse+ cena speciale 31/12Partenza 27 dicembreda € 820

Tour Soggiorni Italia

La magia delle feste Mercatini di Natale e Capodanno

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primo piano

Consumatori settembre 2020 25

visto essere poco effi cace perché rischia di innescare nuovamente l’ondata di disinformazione». A dirlo è Fabiana Zollo, ricercatrice dell'Università Ca' Foscari di Venezia e consigliera del governo. Quella di diff on-dere una informazione corretta e ricavata da fonti autorevoli, se non proprio uffi ciali, resta la principale arma a disposizione. E c'è poi il modo in cui la si dif-fonde a fare la diff erenza. Con un algoritmo, inoltre, si possono prevedere i temi più suscettibili alla disin-formazione con un’accuratezza del 77% e mettere in atto le contromisure prima che sia tardi. E qui si apre un mondo, quello degli algoritmi e delle intelligenze artifi ciali, in grande evoluzione (vedi box). In tanti settori si cerca così di correre ai ripari: dalla scuola con l'iniziativa “antibufale” della Polizia di Stato che ha veicolato i messaggi corretti durante l’esame di maturità, all'alimentazione con l'Enea che ha lanciato “Metrofood-ri”, banca dati sulla sicurezza alimentare e il contrasto a frodi e sofi sticazioni; fi no alla richiesta di una commissione parlamentare sulle fake news da parte dell’authority per le comunicazioni.

Social e contro-narrazioneGli stessi social network hanno alzato gli scudi. Facebook e Youtube si sono impegnati a promuovere solo notizie basate su fonti autentiche e a rimuovere le altre. Ancora troppo poco però, e così al grido di "Facebook diff onde odio e razzismo" è partita una campagna negli States di boicottaggio della pubblicità, a cui hanno aderito Coca-Cola, Unilever e altri potenti marchi. Facebook incassa il 98% dei suoi 70 miiiardi di dollari di ricavi annui dalla pubblicità, e quello che non si perdona a Zuckerberg è l'approccio soft al problema. C'è poi Instagram, che segnala esplicitamente i contenuti fuorvianti e falsi fornendo la possibilità di accedere alle motivazioni. Ma il social più deciso di tutti è Twitter che, a margine di alcuni post di iscritti, rinvia a pagine di "fact checking" attirandosi con ciò le critiche dello stesso Donald Trump, di cui ha etichettato come possibili fake due tweet. È anche vero che gli utenti bloccati si trasferi-scono poi su altre piattaforme, Tik Toc ad esempio. Il potere così scava nuove strade per riaggregare il consenso sulla scia di quanto si è visto con il corona-virus. Un'operazione che può nuocere gravemente alla salute, ammonisce la Ue. «I pericoli non sono fi ni-ti con l'affi evolirsi dei contagi», si legge infatti nella Comunicazione sulla disinformazione relativa alla pandemia. «La disinformazione sui vaccini continua e probabilmente renderà più diffi cile la loro distribu-zione quando saranno a disposizione». Contro la propaganda malevola straniera, l'esecutivo propone una cooperazione tra Ue e OmS fi no ad arrivare a coinvolgere un'alleanza militare come la Nato. Obiettivo: rimuovere i falsi dal web e costruire una contro-narrativa di contrasto alle fake news.

Nutrizione e salute

Michele SculatimediCo, sPeCialisTa in sCienzadell'alimenTazione, doTTore di riCerCa in saniTà PubbliCa

Scegliere “zero” ma non sempre

Uno dei pilastri della dietologia è la riduzione della densità energetica degli alimenti; essendo i grassi il più calorico tra i nutrienti, inevitabil-mente si è storicamente puntato sulla riduzione dei grassi per lo svilup-

po di prodotti “light”, oppure per ottimizzare il profi lo di alimenti e ricette. Vi sono state interpretazioni drastiche, alcune delle quali caratterizzate dalla dicitura “zero” o “0%”, come ad esempio negli yogurt, ad indicare la sostanziale assenza di grassi.

L’uso della dicitura “Zero” per gli alimenti nasce nel mercato dei soft drinks, per la precisione viene inventata da Coca Cola, che, con una brillante operazione, trova un nuovo nome alle bevande “light” affi ancando la tipolo-gia “zero” e riuscendo a ri-contestualizzare e ravvivare il relativo mercato. È probabilmente stata questa storia di successo a spingere molti produttori di yogurt a togliere completamente i grassi dai prodotti parzialmente scremati che precedentemente caratterizzavano il mercato: ma zero è meglio? E per il latte, il totalmente scremato è preferibile? La risposta è tutt’altro che scon-tata, proverò a fornire alcuni elementi di rifl essione, anche alla luce della più recente letteratura scientifi ca, al fi ne di compiere una scelta consapevole. Se consideriamo l’apporto calorico la sua riduzione è innegabile nei prodotti zero, per tale motivo è stata utilizzata in alternativa alla dizione “light” che caratterizzava molti prodotti negli anni 80-90. Anche i grassi saturi calano drasticamente in latte e yogurt senza grassi, e la riduzione dell’assunzione di grassi saturi è uno dei cardini delle linee guida (parliamo di uno dei 5 “nu-trienti chiave” che in Europa vengono riportati nel sistema di etichettatura nutrizionale). La risposta sembrerebbe dunque scontata, se non fosse che negli ultimi anni molte ricerche hanno evidenziato come i grassi saturi prove-nienti da alimenti diversii, abbiano azioni diff erenti sulla nostra salute.

Dal 2009 ad oggi decine di studi scientifi ci ed analisi della letteratura hanno relativizzato l’eff etto negativo dei grassi saturi provenienti dal latte nell’incrementare il rischio cardio-vascolare. Per quanto riguarda lo yogurt ed i latti fermentati il loro consumo sembra essere addirittura protettivo, rispetto al rischio cardiovascolare, proprio se consumati nella loro versione “intera”, e questo può essere dovuto all’eff etto matrice che caratterizza l’alimento nella sua interezza. A questo si aggiunge una altra osservazione rilasciata da Walter Willett, epidemiologo dell’Università di Harvard: «Latte e yogurt interi possono aiutare a controllare il peso corporeo perché stimo-lano maggiormente il senso di sazietà, rispetto a quelli a ridotto tenore di grassi». Alla luce di queste osservazioni , gli yogurt “zero” o i latti totalmente scremati non off rono molti vantaggi; alternare prodotti interi e parzialmen-te scremati è il suggerimento che mi sento di condividere ad oggi, sempre rispettando le porzioni suggerite dalle linee guida CREa, magari preferendo chi nutre con cura gli animali.

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Dalle quote indicate sono esclusi tasse e oneri (da € 20 a € 125 a persona). Per tutto quanto riguarda gli itinerari di viaggio, l’elenco dei servizi previsti e inclusi nelle quote, le condizioni generali di contratto, i supplementi e/o riduzioni e il trattamento previsto, fanno fede esclusivamentei programmi di viaggio disponibili presso le agenzie del gruppo Robintur e sul sito www.robintur.it. I posti disponibili sono limitati; le prenotazioni saranno accettate fino ad esaurimento degli stessi.

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La magia delle feste Mercatini di Natale e Capodanno

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26 Consumatori settembre 2020

Una sensibilità crescente, forte e chiara, c’era già prima, ma le vicende sanitarie esplose in questi ultimi mesi possono solo averla rafforzata. Parliamo del bisogno e

del desiderio di poter curare e accudire i nostri figli, nei loro primi anni di vita, con prodotti di qualità, delicati e, soprattutto, che diano garan-zia di essere ecosostenibili, biologici e quindi pienamente naturali.

Proprio per venire incontro a questa domanda delle mamme e delle famiglie, Coop ha deciso di articolare con ancora più attenzione l’offerta della sua linea Crescendo, rivolta alla prima infanzia, con una batteria di 7 nuovi prodotti (detergente, shampoo, olio, creme, acqua micel-lare) che racchiudono il meglio che si può oggi trovare.

Parliamo infatti di prodotti biologici e naturali, sicuri per la pelle e per l’ambiente in cui cresce-ranno i nostri figli. Tra gli ingredienti non ci sono oli minerali, siliconi, coloranti e profumi sintetici, Peg e polimeri sintetici, come previsto dalla certi-ficazione Natrue.

Ricordiamo che il marchio Natrue si impegna a promuovere uno standard internazionale elevato di qualità e integrità sui prodotti cosmetici natu-rali, garantendo la promessa di naturalità delle materie prime utilizzate, dei processi e di tutela ambientale.

Tutte le materie prime impiegate sono rigorosa-

PARLIAMO DI CRESCENDO COOP

Naturali e biologiciper l’igiene dei bambini — a cura della redazione

consumare informati prodotto coop

Delicati, altamente tollerabili e certificati Natrue: andiamo a scoprire i nuovi prodotti per la prima infanzia. Ci sono shampoo, creme, olio e...

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Consumatori settembre 2020 27

mente selezionate e dermatologicamente testate su pelli sensibili: l’elevata tollerabilità è garantita anche dai test su nichel, cromo e cobalto.

Grazie alla presenza di prebiotici naturali (inulina e fruttosio) che contribuiscono a raff or-zare la barriera cutanea e ingredienti prove-nienti da agricoltura biologica (Aloe barba-densis e olio alle mandorle dolci) dalle proprietà idratanti e lenitive, tutti i prodotti di questa linea garantiscono un’azione delicata e protettiva e sono ideali per la pelle dei neonati e dei bambini.

E veniamo ora a conoscere più da vicino quali sono i prodotti della linea Igiene infanzia Cre-scendo.

Il Detergente delicato Crescendo Coop è indicato per la pulizia quotidiana delle mani e del viso dei bambini fi n dai primi giorni di vita. Aiuta a mantenere il naturale equilibrio fi siologico della pelle e non irrita gli occhi. Oftalmologicamente testato.

L’Acqua micellare delicata Crescendo Coopè una soluzione detergente senza risciacquo per la pelle dei più piccoli adatta anche a zone delicate come l’area del cambio pannolino. La sua formula è arricchita con bisabololo con proprietà addolcenti e calmanti. Oftalmologicamente testato.

Il Bagnetto delicato Crescendo Coop è stato formulato per detergere e proteggere la na-turale morbidezza anche della pelle più sensibile dei neonati. Adatto a corpo e capelli, non irrita gli occhi. Oftalmologicamente testato.

Lo Shampoo no lacrime delicato Crescendo Coop deterge senza aggredire il cuoio capelluto e aiuta a mantenere i capelli morbidi e sani. Non irrita gli occhi. Oftalmologicamente testato.

La Crema protettiva Crescendo Coopper il cambio è specifi ca per la prevenzione e il trattamento degli arrossamenti cutanei nella zona pannolino. La sua formula è arricchita con bisabololo, con proprietà addolcenti e calmanti, e ossido di zinco.

La Crema idratante delicata Crescendo Coop è stata formulata per dare comfort alla pelle dei neonati e dei bambini e contribuisce a preservare la naturale morbidezza della pelle.

L’Olio di mandorla puro 100% Crescen-do Coop ha proprietà emollienti ed idratanti e svolge un’azione addolcente e lenitiva. Adatto al bagnetto o come olio da massaggio.

Ricordiamo che per il Bagnetto delicato e il Detergente delicato sono previste anche comode ricariche per ridurre il consumo di plastica. Con queste ricariche ad esempio si riesce a risparmia-re il 70% di plastica contribuendo a ridurre la massa dei rifi uti.

Dallo scaff ale Coopquesto mese vi segnaliamo

Crostatine Coop all’albicoccae con crema al cacaoPer iniziare bene la giornata, o per i vostri snack, vi ricordia-mo le crostatine Coop, nei due gusti confettura all’albicocca e con crema al cacao, che sono ora disponibili con una ricetta rinnovata che vanta, rispettivamente, il -72% e il -60% di grassi saturi rispetto alle merendine più vendute. Sono inoltre realizzate usando uova fresche da galline italiane allevate a terra e con latte intero fresco pastorizzato italiano. Per le farciture sono utilizzate solo albicocche 100% italiane mentre il cacao è certifi cato Fairtrade.

Muesli Bene.sì Coop Un altro modo per iniziare in modo sano e piacevole la vostra giornata è con il muesli Bene.sì Coop, realizzato con una ricetta particolare, ricca di cereali (fi occhi di avena e mais), semi (lino e zucca) e frutta (mandorle, cocco e banana). La presenza di betaglucani contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue. Un prodotto ricco di fi bre e ideale da abbinare a latte o yogurt.

Latte fresco alta qualità di montagna � or � ore CoopPer completare questa carrel-lata di spunti per una buona colazione vi ricordiamo il latte fresco alta qualità di montagna � or � ore Coop, (disponibile sia nella confezione da 1 litro che da 500 ml). Questo latte 100% italiano proviene da piccoli allevamenti sulle montagne del trentino e dei monti Lessini. Le mucche, d’estate, si nutrono di erbe e fi ori presenti negli alpeggi dei pascoli d’altura, confe-rendo così al latte un sapore pieno e un profumo intenso.

consumare informati prodotto coop

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28 Consumatori settembre 2020

consumare informati mobilità

Fino a poco tempo fa erano circondati dal fascino del nuovo o poco più. Oggi, in epoca post Covid, si cominciano a vedere sulle strade anche i primi scoo-ter elettrici che, come Vespe (a cui

molti di loro assomigliano), ronzano alimentati da un motore elettrico. Questi veicoli a emissioni zero sono stati premiati dagli ecobonus previsti dal Decreto Rilancio che ne incentivano l’acquisto attraverso contributi statali pari al 30% senza rottamazione e al 40% con rottamazione di un veicolo fino a Euro 3.

Soprattutto nelle grandi città, come Napoli e Roma, in cui sciamano flotte di cinquantini e 125 emettendo un bel po’ di gas inquinanti, ci si aspetta un progressivo cambio di passo grazie a tali incen-tivi. Idem per le vendite, che sono crollate in tutto il segmento per l’effetto coronavirus. I marchi storici italiani, ma anche tedeschi e soprattutto cinesi, si sono lanciati nel business, interessati a produrre questi scooter “alla spina”, agili e compatti, che si guidano o col patentino (omologati come ciclomo-tori) o con patente A1 (motocicli). Per ora introvabili

nei negozi della grande distribuzione, si acquistano nelle concessionarie, negli store specializzati e, spesso, su internet. Il mercato, ancora limitato, si sta allargando. Ma quali caratteristiche hanno e cosa distingue gli scooter elettrici dai modelli a benzina?

Due ruote con batteria swapL’autonomia si aggira mediamente tra i 70 e i 100 km, circa la metà dunque di uno scooter a benzina. E scende a 40 km nei modelli con un solo pacco-bat-teria, solitamente alloggiato o sotto la pedana o nel vano sotto la sella. Ma è interessante sapere che la batteria è rimovibile. Ciò significa che si può tran-quillamente parcheggiare il mezzo in strada, estrar-la e portarsela a casa o in ufficio per caricarla come un normale computer. Il vantaggio è anche che il mezzo in strada non può essere facilmente rubato. Oppure la si puòsostituire rapidamente con un’altra batteria già carica (“battery swap”): una bella como-dità rispetto alle automobili elettriche.

Il peso non è molto diverso da quello degli scooter tradizionali, mentre la velocità massima, per leg-

AUMENTANO I VEICOLI ELETTRICI IN CIRCOLAZIONE

E sulle strade arrivanoi primi e-scooter— Claudio Strano

Mano al portafoglioE-scooter fino a 50 cc: da poco meno di 2.000 a 4.000 euro circa E-scooter fino a 125 cc: da 4.000 euro circa a più di 8.000

I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato

Silenziosi e non inquinanti, gli scooter elettrici sono incentivati dal Decreto Rilancio. Conosciamo meglio questi mezzi che hanno il pregio della batteria estraibile e consumano molto poco

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Consumatori settembre 2020 29

Ecobonus Come funzionaIl Decreto Rilancio del governo ha istituito di incentivi per l’acquisto di moto e scooter elettrici o ibridi omologati come ciclomotori. L’ecobonus prevede uno sconto del 30% sul prezzo di listino (con un tetto massimo di 3.000 euro) che sale al 40% (con tetto massimo di 4.000 euro) dietro rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3. È possibile ottenere gli ecobo-nus anche rottamando un veicolo in possesso di un familiare convivente. Il contributo statale (anticipato dal rivenditore) viene riconosciuto per tutto il 2020, dunque retroattivamente. In sede di conversione del decreto è stata inoltre estesa la possibilità di ottenere incentivi su moto superiori agli 11 kW di potenza. E non sono interessate soltanto le due ruote, ma anche i sidecar, i motoveicoli a tre tuote e i quadricicli.

consumare informati mobilità

Occhio a... non perdersi tra appe portali. Ecoincentivi anche per le autoGli ecoincentivi, da 1.750 a un massimo di 10.000 euro, scattano anche sulle auto ibride ed elettriche acquistate a partire dal 1° agosto e fino al 31 dicembre 2020. Le principali novità contenute nel Decreto Rilancio – approvato in via definitiva dal Senato – riguardano inoltre l’estensione, in misura ridotta, degli sconti anche ai veicoli termici (benzina e diesel) Euro 6, e la possibilità di usufruire delle agevolazioni sia con la rottamazione che senza, sulla base del valore delle emissioni di CO2 che il governo ha riformulato nel mese di agosto. Negli incentivi sono comprese le auto usate, con uno sconto del 60% sul passaggio di proprietà. Poi nel decreto vi è la conferma per l’ormai famoso bonus sulla mobilità sostenibile da tanti atteso, che facilita l’acquisto di veicoli leggeri a zero emissioni (bici, e-bike, monopattini, hoverboard, segway, scooter elettrici). Per tutti questi veicoli il giorno in cui si potranno chiedere i rimborsi o prenotare i voucher per successivi acquisti è slittato più volte: tra agosto e settembre dovrebbe essere resa nota la procedura e i rimborsi online finalmente operativi. Occorre munirsi nel frattempo di identità digitale, il cosiddetto Spid. Il bonus, lo ricordiamo, copre il 60% della spesa e non può superare i 500 euro. Può essere richiesto per una sola volta da tutti i residenti, a patto che siano maggiorenni, nelle città metropolitane e nei comuni con più di 50mila abitanti.

ge, è di 45 km/h per i ciclomotori mentre i motocicli raggiungono gli 80/100 km orari. Attualmente in Italia è in commercio un solo modello, un Bmw, nella versione più potente da 35 kW, che può circolare in tangenziale o in autostrada. A tutti gli altri, che hanno una potenza inferiore agli 11 kW, il Codice della strada ne vieta l’accesso. Riescono però ad arrampicarsi su pendenze fino al 30%.

Prezzi e manutenzioneVenendo al prezzo, gli elettrici costano più di uno scooter tradizionale, ci informa il portale specializ-zato www.vaielettrico.it. Ma, come per le auto, i costi di utilizzo, dopo l’immatricolazione, sono di gran lunga inferiori che per i benzina. Un “pieno” arriva a costare 2/3 euro, il bollo per i primi cinque anni è ridotto, così come l’assicurazione, e i costi di manutenzione minimi. Di fatto si cambiano solo le gomme. I freni, col recupero di energia, vengono sollecitati meno. In media il tempo di ricarica di una batteria si aggira intorno alle 3/3,5 ore, dopodi-ché si risale in sella senza altri pensieri.

Per i monopattini si puòandare su www.cooponline.itSu www.cooponline.it sono disponibili alcuni modelli di monopattino elettrico, uno degli oggetti più ambiti degli ultimi tempi. A differenza delle biciclette non si è assistito, almeno finora, a un boom analogo di vendite online, mentre nei negozi della grande distribuzione si sono visti au-menti del 70% (+ 56% per i pattini, altrettanto per gli skateboard). Gli incentivi e la parificazione con le biciclette quanto alle norme di circolazione stradale, fanno presagire il proseguimento del trend di diffusione dei monopattini elettrici, specie tra i giovani. L’impor-tante è usare le piccole ruote correttamente, limitando i pericoli legati alla managgevolezza del mezzo, in grado di sfrecciare più di una bicicletta, e alla poca protezione nel traffico. Per evitare le sanzioni, ricordiamo che bisogna aver compiuto 14 anni per guidare un monpattino e non è possibile trasportare passeggeri, animali od oggetti. Il monopattino deve essere dotato di luci e campanello e rispettare una velocità massima su carreggiata o pista cicliabile di 25 km orari, che si riduce nelle aree pedonali a 6 chilometri orari.

Biciclette Assalto senza precedentiSe confrontati con le piattaforme online, i negozi fisici hanno il vantaggio di avere modelli in vendita più intercambiabili tra loro. Questa flessibilità ha permesso di reggere l’aumento notevolissimo della domanda che ha reso le biciclette, sia tradizionali che a pedalata assistita, un bene quasi introvabile. Dalla riapertura dopo il periodo del lockdown a giugno, le vendite si sono impennate del 60% (dati Ancma) rispetto allo stesso periodo del 2019. Il bonus sulla micromobilità leggera ha generato fatturati, confermano in Coop, mai visti in precedenza.

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30 Consumatori settembre 2020

RiSpondE

CHIARA FAENZAResponsabile sostenibilità

e innovazione valori di Coop Italia

Gentile signora, vorremmo tranquillizzarla perchè l'impe-gno Coop per

contrastare l'uso e l'invasione della plastica continua con grande determinazione. Ne parliamo anche a pagina 15, raccontando l'installazione di 25 "cestini" (sea bin) nelle acque di diverse località italiane che consentono di catturare i rifi uti plastici. Ma sullo stesso fronte di impe-gno c'è anche dell'altro: dal 3 settembre al 25 novembre, ci sarà una importante iniziati-va. Facendo la spesa, ogni 15euro di acquisti, si riceverà

un bollino per arrivare ad avere come premio un prodotto della linea Re-gene-ration Guzzini, che è tutta con plastica riciclata, interamente di produzione italiana. Con l’acquisto dei prodotti Vivi Verde Coop e con i prodotti sponsor appositamente segnalati in ogni punto vendita aderente la raccolta si accelera.La linea Re-generationGuzzini sposa l’approccio Coop in ottica di economia circolare, riduzione d’uso delle materie prime vergini e in primo luogo della plastica. Questi prodotti infatti che sono interamente fatti in Italia sono stati progettati e vengono prodotti con almeno il 70% di plastica riciclata (ovvero con materiale che sia realizzato utilizzando rifi uti da post consumo). Fa ecce-zione la borraccia in quanto

per normativa italiana la percentuale di plastica ricicla-ta utilizzabile in questo tipo di manufatto può arrivare al massimo al 50% .Gli altri prodotti disponibili (oltre alla borraccia) sono un contenitore quadrato di tre dimensioni, un lunchobox, una salad box, un contenitore tondo in due formati e una borsa shopping. I materiali riciclati provengono da fi liera di riciclo italiano (eccetto la borsa).Questa iniziativa di colle-zionamento, proprio per l’importanza della tematica e per l’impegno di Coop verso l’economia circolare con un occhio particolare verso un minor uso di plastica vergine, verrà promossa da tutte le cooperative Coop sul territo-rio nazionale. Ricordiamo poi che dal 2018 Coop ha articolato la campa-gna Coop per l’Ambiente- Diamo all’ambiente una nuova impronta, per rilancia-re il suo storico impegno di Coop sui temi della sostenibi-lità ambientale, integrandoli con quelli dell’economia cir-colare, con obiettivi sfi danti. Le azioni sono coerenti alle iniziative su base volontaria proposte dalla Commissione UE nell’ambito della “Strate-gia europea per la plastica nell'economia circolare” di inizio 2018. Coop ha anche

aderito alla Pledging Cam-paign nel giugno 2018, unica catena della GDo italiana ed è stata tra i primi 107 fi rmatari della Circular Plastics Allian-ce nel settembre 2019.Coop ha inoltre articolato dal lancio della campagna un piano di azioni di sensibiliz-zazione fornitori e di inter-venti sul packaging ma non solo (vedasi le vaschette ortofrutta con 80% di plastica riciclata, le bottiglie dell’acqua con il 30% i fl aconi detergenza sempre con plastica riciclata dal 25% al 100%, le shopper con almeno il 60% di riciclata: questi sono solo alcuni esempi) e su prodotti di categorie defi nite, coerenti alla sua policy, quali: la riduzione della plastica da tutti i prodotti a marchio (in assoluto e attraverso l’uso di riciclato), il non uso di microplastiche aggiunte in cosmetici e detergenti a marchio, la riprogettazione degli imballaggi affi nché siano riciclabili, compostabili o riutilizzabili. Contestualmente ha stimato il valore dell’imple-mentazione di tali azioni: in proiezione, nel 2025 un risparmio totale di plastica vergine stimato di 6.400 tonnellate annue, corrispon-denti al volume di circa 60 Tir (circa una fi la di 1 km di Tir in autostrada), grazie all’uso di plastica riciclata.

consumare informati la posta

Coop, quandoi premi sono in plastica riciclata Vorrei avere notizie aggiornate sull'impegno Coop per ridurre il consumo di plastica. Dopo gli annunci di qualche tempo fa non ne ho più sentito parlare...— Annaviola Selleri (Imola)

Gli indirizzi Per sCriVere a quesTa rubriCa:[email protected]

Viale aldo moro 16, 40127 boloGnafaX 051 6316908 | www.ConsumaTori.e-CooP.iT

TwiTTer.Com/ConsumaToriCooP | www.faCebooK.Com/ConsumaToriCooP

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Consumatori settembre 2020 31

consumare informati web & social

Passione podcast,venite a scoprire che ce n'è per tutti i gusti

Io amo i podcast: nel mio smartphone non mancano mai alcune puntate dei miei preferiti, che salvo in locale quando sono a casa

per poterli poi ascoltare mentre cammi-no, senza bisogno di consumare i Giga del mio piano dati.

Nonostante i podcast siano in circola-zione da anni, quasi la metà degli italiani – secondo l’ultima indagine Nielsen sul fenomeno – non li conosce aff atto. Se neanche tu li hai mai usati, pensali come trasmissioni audio on-demand, che a volte si concludono nel giro di poche pun-tate, a volte invece vanno avanti per anni.

Ci sono podcast per ogni argomento: politica, sport, cultura, economia, gossip; molte trasmissioni radiofoniche hanno un archivio delle puntate trasmesse, ma più spesso si tratta di contenuti pensati solo per la distribuzione online, che però a volte acquistano una tale popolarità da diventare veri e propri fenomeni di costume.

Io alterno brevi serie dedicate a esplo-rare a fondo un argomento (l’etologia con “Il gorilla ce l’ha piccolo”, gli usi e abusi dell’acqua con “H2O”, la storia delle Olim-piadi di Città del Messico con “A pugni

chiusi”) a serie regolari dedicate a temi che mi stanno a cuore (la politica ame-ricana con “Da Costa a Costa”, le donne fuori dagli schemi di Michela Murgia in “Morgana”); miglioro il mio inglese con le pillole di “BBC Learning English” e sto imparando lo spagnolo con “Learn Spa-nish online for free”; quando ho tempo a disposizione, ascolto la storia raccontata dal professor Alessandro Barbero.

Puoi ascoltare i podcast da un nor-male computer ma è più comodo farlo da uno smartphone, con una delle tantissime app dedicate. Le app per ascoltare i podcast funzionano anche in background, cioè puoi controllare la posta o scattare una foto continuando ad ascoltare; interrompono la trasmissione se ricevi una telefonata; ti permettono di organizzare il tuo palinsesto abbo-nandoti ai podcast preferiti, scaricare in locale le nuove puntate, cercare podcast interessanti nell’immenso catalogo dei contenuti online. Le mie preferite sono Spreaker e Spotify (sì, Spotify non è solo musica, moltissimi autori di podcast pubblicano lì le proprie creazioni), ma ce ne sono tantissime fra cui scegliere.

Il passo successivo sono gli audiolibri: puoi sperimentarli ascoltando in versione

podcast i classici letti da grandi attori su “Ad Alta Voce”, i podcast dell’omonima trasmissione di Rai3; se ti trovi bene, considera di curiosare nel catalogo delle piattaforme dedicate come Audible (di Amazon) e Storytel, nelle quali, pagan-do un canone mensile, hai accesso sia ad audiolibri che a podcast.

SegnalazioniAlcuni link per saperne di più Spreaker.com è sia una piattaforma per produrre e distribuire podcast, sia un cata-logo sterminato di podcast su ogni tipo di argomento, con una app davvero ben fatta disponibile su Android e iOS.Storielibere.fm produce podcast originali e davvero interessanti, nel loro catalogo ci sono alcuni dei miei podcast preferiti.www.bbc.co.uk/podcasts raccoglie tutti i podcast della BBC, un catalogo ricchissimo e di qualità fantastica; oltre a tutti quelli dedicati all’apprendimento della lingua inglese, ti segnalo “A History of the World in 100 Objects”, un progetto realizzato insieme al British Museum che è poi diventato anche un libro.

Alessandra FarabegolidoCenTe ed esPerTa

di ComuniCazione web

Alessandra FarabegolidoCenTe ed esPerTa

di ComuniCazione web

Metà degli italiani ancora non li conosce. Sono prodotti audio on-demand: quindi puoi usarli quando e dove vuoi, componendo un palinsesto di contenuti utili, divertenti e quasi sempre gratuiti

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32 Consumatori settembre 2020

vivere bene cucina

Tomini arrosto con miele e susine spadellate

serVe 4 pErsonEPreParazione 10 min.CoTTura 8 min.4 tomini 4 fette sottili di speck Origine Coop4 susine rosse fi or fi ore Coop1 cucchiaio di zucchero di canna Solidal Coop20 g di burro 8 rametti di timo 4 cucchiai di miele olio d’oliva extravergine

Lavate, denocciolate e tagliate le susine a spicchi e poi a pezzetti. Fatele rosolare a fuoco vivace con il burro e qualche fogliolina di timo in una padella antiaderente e, appena saranno calde,

aggiungete lo zucchero. Fa-telo sciogliere per un paio di minuti, mescolando delica-tamente con un cucchiaio di legno, poi togliete dal fuoco. Rosolate in una padella antia-derente calda e spennellata d’olio i tomini ben freddi per 1 minuto per lato o fi no a farli leggermente abbrustolire (prestate molta attenzione se prolungate la cottura, perché potrebbero sciogliersi trop-po). Rivestiteli con le fette di speck, impiattateli con le susine spadellate e comple-tate con un fi lo di miele e un rametto di timo.

Vino Alto AdiGE Pinot NEro

UN BINOMIO DI FINE ESTATE

Susine e formaggi,che coppia!Per uscire dai soliti schemi ecco alcune proposte gastronomiche che ai due prodotti protagonisti mescolano tanto altro: miele, peperoni, cubetti di crudo e... — a cura di � or � ore in cucina

Il prodotto Coop indicato per questa ricetta: speck Origine Coop

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Consumatori settembre 2020 33

vivere bene cucina

Torta salata integrale con susine ai due formaggi

serVe 4 pErsonEPreParazione 50 min.CoTTura 40 min.180 g di farina integrale120 g di farina bianca “00” 120 ml d’acqua ghiacciata60 g di olio d’oliva extraverginesale PER IL RIPIENO4-5 susine rosse fi or fi ore Coop300 g di formaggio fresco tipo caprino2 cucchiai di Grana Padano Dop Riserva fi or fi ore Coop 3 uova4 cucchiai di latte4 nocirosmarinosale e pepe

Setacciate le farine e impasta-tele versando a fi lo l’acqua,

l’olio e il sale, fi no a ottenere un impasto sodo e omogeneo. Formate una palla, copritela con della pellicola e fate ripo-sare in frigorifero per almeno 30 minuti. Tagliate le susine in 8-12 spicchi ciascuna.Stendete la pasta con il matta-rello, aiutandovi con pochis-sima farina se occorre, e fode-ratevi uno stampo da crostate antiaderente. Bucherellate il fondo con una forchetta. Am-morbidite il formaggio di capra lavorandolo con un cucchiaio, poi stendetelo con il dorso del cucchiaio sul fondo della torta e posizionatevi sopra gli spic-chi di susine. Sbattete le uova con il latte, aggiungete il Grana Padano Dop, sale e pepe. Ver-sate il composto nella tortiera e completate con il rosmarino tritato con le noci. Cuocete in forno a 180°C per 30-40 minu-ti o fi no a doratura.

Vino CuvÉE MonoGram Franciacorta Pas DosÉ

MillEsimato DocG

Insalata con susine, mozzarella e cubetti di crudo piccanti

serVe 4 pErsonEPreParazione 35 min.200 g di insalata mista orientale Coop 200 g di trancio di prosciutto crudo stagionato250 g di mozzarella di bufala campana Dop bocconcini fi or fi ore Coop

Massimo MontanaridoCenTe di sToria medieValee sToria dell’alimenTazioneuniVersiTà di boloGna

Pellegrino Artusi e la ricetta liberata

Il titolo è curioso: «La ricetta liberata». È un convegno che ricorderà il 200° anniversario della nascita di Pellegrino Artusi, padre illustre della cucina italiana moderna. Si terrà nel mese di ottobre a Forlim-

popoli, paese natale di Pellegrino nonché sede della Fondazione Casa Artusi, che ne valorizza la memoria e l’attualità.

Liberata da che cosa, la ricetta? «Dal suo carattere tristemente prescrittivo», spiega la pagina introduttiva del convegno. Nel senso che la ricetta teoricamente è solo un insieme di regole: prendi questo, prendi quell’altro, fai così, fai cosà. Da questo punto di vista, un libro di cucina rischia molto di assomigliare alla prescrizione di un medico (una ricetta, appunto) che non è certo il massimo del divertimento.

Le cose cambiano con Artusi, che pubblica nel 1891 La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene e per vent’anni continua a lavorarci, aggiornando, aumentando, limando (le edizioni alla fi ne saranno quindi-ci). Cito ancora dall’introduzione del convegno: Artusi fa volare alto la ricetta, «trasformandola in un racconto di vita, arricchito di ricordi e facezie, leggerezza e scienza». Fra le righe del manuale artusiano si in-contrano rifl essioni, motti, proverbi, consigli, pensieri, sempre in modo misurato e delicato, nel segno della discrezione, del rispetto dei gusti, della variante (che dà le ali alla ricetta) come carattere specifi co dell’at-tività culinaria. «Dopo tre prove, perfezionandolo sempre, ecco come [il minestrone] lo avrei composto a gusto mio: padronissimi di modifi carlo a modo vostro a seconda del gusto d’ogni paese e degli ortaggi che vi si trovano». Oppure: «Non mi rimproverate se in queste minestre v’indico spesso l’odore della noce moscata. A me pare che ci stia bene; se poi non vi piace sapete quello che avete da fare». Le palline di pasta da mettere nel brodo «friggetele nell’olio, se lo avete eccellente, altrimenti nel lardo o nel burro». Questione di prodotti, questione di abitudini: «Ogni popolo usa per friggere quell’unto che si produce migliore nel proprio paese. In Toscana si dà la preferenza all’olio, in Lombardia al burro, e nell’Emilia al lardo che vi si prepara eccellente».

Così liberata da ogni tono pedante o saccente, o più semplicemente noioso, la ricetta non è più confi nata nella pagina di un libro di cucina ma può esprimersi con ogni mezzo: la voce, la radio, la scrittura, l’immagine, fotografi ca o televisiva o cinematografi ca, senza dimen-ticare il disegno, il fumetto e l’arte grafi ca e pittorica. Il convegno promosso da Casa Artusi intende evocare molteplici linguaggi – non tutti ovviamente, sarebbe impossibile – senza dimenticare le etichette dei prodotti che suggeriscono soluzioni, gli strumenti di cucina che orientano le scelte, la piccola e la grande letteratura (memorabile il risotto di Gadda). Ci sarà da divertirsi…

Massimo MontanaridoCenTe di sToria medieValee sToria dell’alimenTazioneuniVersiTà di boloGna

Cibo è cultura

continua a pagina 35

Il prodotto Coop indicato per questa ricetta:Grana Padano Dop Riservafior fiore Coop

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Consorzio Parmigiano Reggiano: è online “Scaglie”, il nuovo progetto editoriale che valorizza territorio e comunità

È online Scaglie (www.scaglie.it), il nuovo progetto editoriale del Consorzio Parmigiano Reggiano dedicato alla valorizzazione del territorio e della sua comunità. Un nuovo spazio, virtuale, per parlare di Parmigiano Reggiano ma anche di natura, biodiversità e ambiente, cucina e tradizioni, storia e cultura del territorio. Un sito ricco di contenuti d’autore che ogni mese - tra fotografie, video, testi e podcast – porterà il pubblico alla scoperta della filiera del primo prodotto DOP in Italia per valore alla produzione.“Abbiamo scelto il nome Scaglie – spiega Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – perché lega il progetto al nostro prodotto e perché le scaglie sono tutte diverse così come tutte diverse sono le storie che messe insieme compongono il nostro universo unico, ricco e complesso”.Un universo composto da 325 caseifici, oltre 2.500 allevamenti e cinquantamila persone che ogni anno trasformano il 16% della produzione

nazionale di latte in oltre 3,75 milioni di forme di Parmigiano Reggiano delle quali il 60% è destinato al mercato Italia e il 40% all’export in tutto il mondo.“Se è vero – aggiunge Bertinelli - che il Parmigiano Reggiano è presente ogni giorno sulla tavola degli italiani, e di molti altri cittadini del mondo, è altrettanto vero che i consumatori non conoscono cosa c’è dietro a quel pezzo di formaggio. Noi lo sappiamo bene, sappiamo che dietro quelle punte ci sono anni di lavoro senza mai un giorno di pausa, c’èil rispetto degli standard che rende il nostro prodotto unico al mondo”.“Scaglie è un progetto di brand journalism – afferma Carlo Mangini, Direttore Marketing, Comunicazione e Sviluppo Commerciale del Consorzio - perché attraverso le storie che racconteremo faremo inclusione e daremo voce alle persone che condividono e difendono i valori del Consorzio. Mostreremo a tutti quali sono i nostri valori e cosa rende unico il nostro territorio e il Parmigiano Reggiano”.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

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vivere bene cucina

6-8 susine rosse fi or fi ore Coop1 peperoncino fresco 1 cucchiaio di semi di sesamoaceto balsamico di Modena Igp fi or fi ore Coop olio d’oliva extraverginesale e pepe

Tagliate il prosciutto a fette spesse circa 5 mm, poi a cubetti, e raccoglietelo in una ciotola con 3 cucchiai d’olio e il peperoncino lavato, asciu-gato e tagliato a pezzetti. Lasciate marinare per almeno 30 minuti.Lavate, denocciolate e tagliate a spicchi le susine; ponetele in un’altra ciotola e conditele con una vinaigret-te realizzata emulsionando

1 cucchiaio d’olio, 1 d’aceto balsamico, 1 pizzico di sale e 1 di pepe. Ponete l’insalata in un’ampia terrina e aggiungetevi le mozzarelline, il prosciutto marinato e le susine; me-scolate e aggiustate di sale se occorre. Cospargete con i semi di sesamo e servite.

Vino Friuli colli oriEntali Doc Fior FiorE

Chutney di peperoni rossi, mele e prugne

serVe pEr 2 barattoliPreParazione 40 min.CoTTura 55 min.300 g di peperoni rossi vivi verde Coop300 g di susine rosse fi or fi ore Coop1 mela vivi verde Coop4 cucchiai di zucchero di canna chiaro Solidal Coop4 cucchiai d’aceto di mele vivi verdeCoopolio d’oliva extraverginepepeburrocotenna di prosciuttoolio evo

Mondate i peperoni e riducete-li a cubetti. Sbucciate la mela e tagliatela a pezzetti. Mondate

e tagliate anche le susine lasciando loro la buccia. Riunite gli ingredienti in una casseruola con 3-4 cucchiai d’olio e un’abbondante ma-cinata di pepe e fate cuocere per 10 minuti. Aggiungete lo zucchero di canna e l’aceto, coprite con un coperchio e continuate la cottura per altri 45 minuti. Lasciate raff reddare e usate questo condimento per accompagnare del formaggio stagionato, insaporendo con altro pepe a piacere.

Fior fi ore in cucina: la rivista di ricette e cultura gastronomica in vendita nei punti vendita Coop. Ogni mese 50 favolose ricette a solo 1 €

continua da pagina 33

Aceto Balsamicodi Modena

I.G.P.

invecchiato

Il prodotto Coop indicato per questa ricetta:Aceto balsamicodi Modena Igpfior fiore Coop

Il prodotto Coop indicato per questa ricetta:Aceto di melevivi verde Coop

Consumatori settembre 2020 35

Consorzio Parmigiano Reggiano: è online “Scaglie”, il nuovo progetto editoriale che valorizza territorio e comunità

È online Scaglie (www.scaglie.it), il nuovo progetto editoriale del Consorzio Parmigiano Reggiano dedicato alla valorizzazione del territorio e della sua comunità. Un nuovo spazio, virtuale, per parlare di Parmigiano Reggiano ma anche di natura, biodiversità e ambiente, cucina e tradizioni, storia e cultura del territorio. Un sito ricco di contenuti d’autore che ogni mese - tra fotografie, video, testi e podcast – porterà il pubblico alla scoperta della filiera del primo prodotto DOP in Italia per valore alla produzione.“Abbiamo scelto il nome Scaglie – spiega Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – perché lega il progetto al nostro prodotto e perché le scaglie sono tutte diverse così come tutte diverse sono le storie che messe insieme compongono il nostro universo unico, ricco e complesso”.Un universo composto da 325 caseifici, oltre 2.500 allevamenti e cinquantamila persone che ogni anno trasformano il 16% della produzione

nazionale di latte in oltre 3,75 milioni di forme di Parmigiano Reggiano delle quali il 60% è destinato al mercato Italia e il 40% all’export in tutto il mondo.“Se è vero – aggiunge Bertinelli - che il Parmigiano Reggiano è presente ogni giorno sulla tavola degli italiani, e di molti altri cittadini del mondo, è altrettanto vero che i consumatori non conoscono cosa c’è dietro a quel pezzo di formaggio. Noi lo sappiamo bene, sappiamo che dietro quelle punte ci sono anni di lavoro senza mai un giorno di pausa, c’èil rispetto degli standard che rende il nostro prodotto unico al mondo”.“Scaglie è un progetto di brand journalism – afferma Carlo Mangini, Direttore Marketing, Comunicazione e Sviluppo Commerciale del Consorzio - perché attraverso le storie che racconteremo faremo inclusione e daremo voce alle persone che condividono e difendono i valori del Consorzio. Mostreremo a tutti quali sono i nostri valori e cosa rende unico il nostro territorio e il Parmigiano Reggiano”.

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Consumatori settembre 2020 37

vivere bene convenzioni

musei e luoghi da visitare

MUSEI

Piemonte

Museo Diffuso della ResistenzaStoria, memoria, valori Corso ValdoCCo, 4/a - Torino Tel. 011 01120780 - www.museodiffusoTorino.iT

Liguria

Villa Del PrincipePalazzo di Andrea DoriaPiazza del PrinCiPe, 4 – GenoVa Tel. 010 255509 - www.doriaPamPhilj.iT

Galata Museo del Marecon Sommergibile Nazario Sauroarea PorTo anTiCo, CalaTa dei mari - GenoVawww.GalaTamuseodelmare.iTBigo - Ascensore panoramico CalaTa CaTTaneo, 5 - Gewww.aCquariodiGenoVa.iT/biGo-PanoramiCBiosferaPonTe sPinola, Ge www.aCquariodiGenoVa.iT/biosferaDialogo nel buioarea PorTo anTiCo, CalaTa de mari - Ge www.dialoGonelbuio.GenoVa.iT

Palazzo Nicolosio Lomellino Via Garibaldi, 7 - GenoVa Tel. 393.8246228 - www.Palazzolomellino.orG

Musei della Speziawww.museilasPezia.neTCAMeC Centro Arte Moderna e ContemporaneaPiazza C. baTTisTi 1 - sPTel. 0187 727530 – CameC.museilasPezia.iTMuseo Etnografico e Museo DiocesanoVia del Prione, 156, sP - Tel. 0187 727781 eTnoGrafiCo.museilasPezia.iTMuseo del Castello San GiorgioVia XXVll marzo, sP - Tel. 0187 751142 museodelCasTello.sPezianeT.iT Museo del Sigillo e mostre Palazzina delle ArtiVia del Prione 236, sP - Tel. 0187 778544 PalazzinadellearTi.museilasPezia.iT

Museo Amedeo LiaVia del Prione 236, sP - Tel. 0187 731100museolia.sPezianeT.iT

Trentino-Alto Adige

Museo Castello del BuonconsiglioVia bernardo Clesio, 5 - TrenTo Tel. 0461 233770 - www.buonConsiGlio.iTCastello del Buonconsiglio Via bernardo Clesio 5 - TnCastel Beseno Calliano - Via CasTel beseno - besenello - TnCastello di StenicoVal GiudiCarie - sTeniCo - TnCastel Thun Via CasTel Thun, 1 - ViGo di Ton - TnCastel Caldes Via noVembre - Caldes - Tn

MUSE – Museo delle Scienze Corso del laVoro e della sCienza, 3 - Tn Tel. 0461 270311 - www.muse.iTMuseo Geologico delle Dolomiti a PredazzoPiazza ss. filiPPo e GiaComo, 2 - Predazzo - TnTel. 0462 500366 Museo delle Palafitte del Lago di LedroVia al laGo, 1 - ledro - TnTel. 0464 508182 - www.PalafiTTeledro.iTGiardino Botanico Alpino e Terrazza delle StelleVioTe del monTe bondone - Tn

Veneto

Collezione Peggy Guggenheimdorsoduro, 701 - Venezia Tel. 041 2405411 - www.GuGGenheim-VeniCe.iT

Fondazione Musei civici di VeneziaPiazza san marCo, 52 - Venezia Tel. 041 2405211 - www.VisiTmuVe.iT

Emilia-Romagna

Museo Casa Enzo FerrariVia Paolo ferrari, 85 - modenaTel. 059 4397979 - www.museiferrari.Com

Museo Ferrari MaranelloVia dino ferrari, 43 - maranello - moTel. 0536 949713 - www.museiferrari.Com

Gelato Museum CarpigianiVia emilia, 45 - anzola emilia - bo Tel. 051 6505306 - www.GelaTomuseum.Com

Fondazione RavennanticaVia Classenze, 29 – raVennaTel. 0544 473678 - www.raVennanTiCa.iTDomus dei Tappeti di Pietra Via Gian baTTisTa barbiani, 16 - ra Museo Tamo Via niColò rondinelli, 2 - raMAF Museo Archeologico Tobia Aldini di Forlinpopoli Piazza fraTTi, 5 - forlimPoPoli - fC

ALLA SCOPERTA DELLE MINIERE

Miniera Marzoli Via miniera - Pezzaze 25060 - bsTel. 339 6055118 - 347 8163286 www.miniereinValTromPia.Com/miniera-marzoli

Miniera Sant’AloisioVia CasTiGlione - Collio Val TromPia - bs Tel. 339 6055118 - 347 8163286www.minierasanTaloisio.iT

Miniera di GambatesaVia boTasi 10 - nÉ - GeTel. 018 5338876 - www.minieradiGambaTesa.Com

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In questa fase ancora segnata da diverse incertezze abbiamo scelto di pubblicare l’elenco delle strutture presso le quali abbiamo riservato vantaggi per i soci Coop. Si tratta prevalentemente di musei che accoglieranno i visitatori nel rispetto delle indicazioni delle autorità sanitarie e dell’attuazione rigorosa dei protocolli di sicurezza. È consigliabile contattare direttamente le strutture convenzionate per avere informazioni sui tempi e le modalità di accesso.

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38 Consumatori settembre 2020

Riscopriamo la nostra culturaMusei, mostre, collezioni, aree storiche: con la riapertura è stato subito boom di prenotazioni. L’enorme patrimonio di bellezza italiano è al centro di una riscoperta, con il privilegio di poterlo godere in sicurezza, senza ressa e anche all’aperto

Un immenso patrimonio artistico, storico, architettonico, da guardare con occhi nuovi. L’Italia della

cultura è in questi mesi al centro di una riscoperta: quando a giugno musei, mostre, collezioni e aree storiche di tutto lo Stivale hanno riaperto le porte, è stato subito boom, con il tutto esaurito di biglietti e prenotazioni proseguito per buona parte dell’estate e dell’autunno. È come se ci fossimo “risvegliati” dal lockdown assetati di bellezza e, finalmente liberi, pronti a riscoprire e godere delle meraviglie del nostro paese.

Virtuale e reale, in nome della bellezzaNei mesi di chiusura forzata, musei e istituzioni culturali italiane hanno dato vita a nuove esperienze e con-tenuti digitali per mantenere vivo il rapporto con il pubblico: video, visite online, riprese con i droni, approfon-dimenti e interviste, podcast… Un patrimonio virtuale che ha riacceso l’attenzione su queste mete e oggi resta attivo e godibile, accanto a quello reale. Rendendo ancora più ricca e unica la visita che ora si può nuovamente fare di persona. Per esempio, il Museo egizio di Torino, chiuso il 9 marzo, ha con-tinuato l’attività di ricerca, divul-gazione e conservazione della sua immensa e meravigliosa raccolta, a cui ha aggiunto “Le passeggiate del direttore”. In 28 video-episodi, a fare da guida è il direttore del museo Christian Greco, che accompagna i visitatori illustrando i momenti salienti dell’arte e della vita dell’an-tico Egitto, le storie e le curiosità collegate ai reperti. Tutti gli episodi sono tuttora visibili sul canale you-Tube del museo, da godere a casa o durante la visita in loco. O ancora, Villa San Michele a Capri ha realizzato una video-gui-da con l’amministratore delegato e sovrintendente del sito Kristina Kappelin: la visita guidata (disponi-bile sul sito www.villasanmichele.

vivere bene viaggi a cura di Paola Minoliti in collaborazione con

A zonzo per l’Italia in... podcastA zonzo per l’Italia, con le orecchie. Per trovare spunti e idee, o anche solo per viaggiare restando in poltrona, c’è il podcast di Destinazione Italia di Robintur Travel Group che, in dieci puntate, racconta le splendide mete del nostro paese con contenuti curati da guide turistiche ed esperti del territorio. Ogni 15 giorni è online una nuova puntata su destinazioni, curiosità e consigli di viaggio, corredata da una playlist di brani musicali che aiutano a riscoprire l’Italia anche attraverso la voce e la musica di artisti. La serie fa parte del podcast “Il mondo da scoprire”, dal profilo ufficiale di Robintur su Spotify e su Google Podcasts e Apple Podcasts.

Una delle sale del Mueso egizio di Torino

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Consumatori settembre 2020 39

Viaggi organizzati? Sì, grazieSe questa è stata l’estate dell’auto – mezzo chiave per spostarsi in autonomia e sicurezza – l’autunno ci restituisce la possibilità di viag-giare serenamente in compagnia, se in piccoli gruppi e ben organizzati. Per raggiungere le destinazioni culturali più belle del nostro Pae-se, ad esempio, le agenzie Robintur e Viaggi Coop hanno ripreso i viaggi in bus solo con i vettori che sottoscrivono un severo protocollo di sicurezza che definisce ogni aspetto: dal mantenimento delle distanze interpersonali alla sanificazione interna dei pullman, fino all’uso dei dispositivi individuali di protezione. Tra i viaggi da non perdere quello a Torino dove, a ottobre, oltre a far tappa nel celebre Museo Egizio, è in programma anche una apertura straordinaria dedicata al gruppo in partenza: si visiterà l’Accademia delle Scienze al seguito dell’Archivista dell’Accademia, per conoscere da vicino l’immenso patrimonio culturale composto da oltre 250 mila libri antichi e incunaboli. Programma completo e aggiornamenti anche sulle opportunità last minute su www.robintur.it

eu) permette di scoprire la bellissi-ma dimora di Axel Munthe e il suo magnifico parco, realizzato all’inizio del Novecento dal medico svedese che si innamorò dell’isola azzurra. Oggi si può tornare a passeggiare di persona nella villa, grazie al ritor-no di visite su prenotazione e con i tour organizzati, godendo in piccoli gruppi la vista mozzafiato di questa antica residenza affacciata sul Golfo di Napoli.

Con la sicurezza, buona organizzazione e fruibilità Le regole anti-covid, in generale, hanno restituito una migliore orga-nizzazione e una maggiore fruibilità a luoghi splendidi ma finora invasi, in alta stagione, dall’assalto del turismo di massa. Complice anche l’assenza degli stranieri, gli italiani hanno in questi mesi il privilegio di potere visitare con calma e senza ressa luoghi che si presentano sicuri e ben organizzati, apprezzando al meglio opere e spazi espositivi. Le nuove regole prevedono infatti ingressi contingentati, per fasce e orarie e su prenotazione, gestiti con visite dedicate con guide specializ-zate per piccoli gruppi, il supporto di percorsi razionalizzati e segnaletica rinforzata, accompagnatori con sistema audio whisper, che aiuta i visitatori a mantenere distanze interpersonali adeguate. Si entra con la mascherina e all’in-gresso, per maggiore sicurezza, è prevista la misurazione istantanea della temperatura; tra gli accor-gimenti adottati la sanificazione dell’impianto di climatizzazione e l’igienizzazione frequente di sedute, reception, maniglie, spazi comuni, sedute, ascensori e servizi. Alla Pinacoteca di Brera, ad esempio, l’ingresso è gratuito e sono stati aboliti tutti i supporti cartacei: i visitatori possono scaricare on line e stampare a casa tutte le informazio-ni utili per la visita, comprese mappa e guida dell’esposizione, e persino il colorbook da colorare con le opere più celebri. Hanno riaperto coniugando sicu-

rezza ed eccellente organizzazione anche alcune grandi mostre inter-rotte dalla pandemia, come quella su Ulisse a Forlì, e sono in arrivo Chagall a Rovigo, Marina Abra-movic a Napoli, Federico Fellini a Milano, Van Gogh a Padova. Per citare solo i principali appuntamenti da mettere in agenda per un week end o come tappa in un periodo di vacanza più lungo, alla scoperta di città e territori.

Musei verdi: l’arte incontra la naturaSettembre e l’autunno ci consen-tiranno di apprezzare i tesori del Belpaese anche all’aperto, all’ombra di parchi e giardini storici, dove aumenta la sicurezza e cambia il punto di vista. Gli spazi dell’arte e dell’archeologia diventano luoghi dove vivere e condividere: da soli, in famiglia, con i bambini, in autonomia o con una guida specializzata. Tanto che anche il Fondo per l’Ambiente Italiano (Fai), quest’anno, ha scelto di celebrare le Giornate di primavera e le Sere Fai con passeggiate, con-ferenze e aperitivi alla scoperta nel nostro “patrimonio verde”, registran-do il tutto esaurito. Di questo filone fanno parte ad esempio le visite “Conosciamo il Mu-seo verde” al Parco reale della reggia di Caserta anche in bicicletta, con biglietto dedicato a tariffa conve-niente, per scoprire su due ruote il capolavoro botanico del complesso vanvitelliano. In questi mesi, si sta ampliando l’offerta dell’istituto museale con proposte culturali e educative per adulti e bambini, an-che organizzando spazi destinati ad attività ricreative.Alcune regioni hanno fatto della natura stessa un’opera d’arte con percorsi di land art che mutano con le stagioni e il tempo: è il caso, sulle Dolomiti in Trentino, del Museo Stella che dialoga con i boschi, e il Respirart Pampeago, il parco d’arte su un circuito ad anello a 2.200 metri di altitudine tra le guglie del Latemar. Non resta che partire verso la bellezza.

vivere bene viaggi a cura di Paola Minoliti in collaborazione con

Una veduta delle reggia di Caserta

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Impressionisti dal Marmottan

Un viaggio nel mondo dell’impres-sionismo, tra gli autori e i capolavori che hanno fatto la storia della corren-te nata in Francia nella seconda metà dell’Ottocento, ma soprattutto un’oc-casione più unica che rara di vedere in Italia le opere di Monet, Manet, Renoir, Degas, Corot, Sisley, Caillebotte, Morisot, Boudin, Pissarro e Signac. Nella mostra bolognese viene infatti proposto al pubblico un notevole corpus di opere (ben 57) provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, molte delle quali mai esposte in altri luoghi del mondo. Una collezione unica quella del museo francese, formata grazie a tutti quei benefattori che, a partire dal 1932, hanno contribuito a renderla tra le più importanti al mondo per quanto riguarda l’arte impressionista. Qualche esempio dei capolavori in mostra? Il Ritratto di Madame Ducros (1858) di Degas, il Ritratto di Julie Manet (1894) di Renoir, Ninfee(1916-1919 ca.) di Claude Monet….

Monet e gli impressionistiboloGna, palazzo albErGatifino al 14 febbraio 2021inGresso: 16 euro (audioGuida inClusa)info: Tel. 0510301015, www.PalazzoalberGaTi.Com

40 Consumatori settembre 2020

vivere bene mostre a cura della redazione

Viaggio tra le foto di Cartier-Bresson

Uno dei più grandi fotografi del ‘900, al punto da meritarsi l’ap-pellativo di “occhio del secolo”. Ora Henri Cartier-Bresson torna protagonista di un progetto, ideato e coordinato da Matthieu Humery, che mette a confronto lo sguardo di cinque curatori sulla sua opera, e in particolare sulla “Master Collection”, una selezione di 385 immagini che l’artista ha individuato agli inizi degli anni Settanta, su invito dei suoi amici collezionisti Jean e Dominique de Menil, come le più signifi cative della sua opera. Così la fotografa Annie Leibovitz, il regista Wim Wenders, lo scrit-tore Javier Cercas, la conservatrice e direttrice del dipartimento di Stampe e Fotografi a della Bibliothèque nationale de FranceSylvie Aubenas, il collezionista François Pinault, sono stati invi-tati a loro volta a scegliere ciascuno una cinquantina di immagini di questa “Master Collection”. Da questa selezione di autori nasce un viaggio per riscoprire la poetica di un grande fotografo.

Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu vEnEzia, palazzo Grassifino al 20 marzo 2021inGresso: 15 euroinfo: Tel. 041 2001 057, www.PalazzoGrassi.iT

Buona scuola a tutti Ecco il vero Capodanno

È settembre il vero Capodanno, mica il 1° gennaio. Lui, il Vecchio Capodanno, ce lo teniamo un po’ per tradizione e un po’

perché se Giuseppe Conte lo abolisse uffi cial-mente con un bel DPcm andrebbe giù di testa. È uno capace di gesti inconsulti, il Vecchio Capodanno, perché sa di perdere potere. Pur di andare nei titoli dei TG cercherebbe di stran-golarsi da solo con una corda di mutande rosse sottratte alla notte di San Silvestro, spacciando-

si per vittima di un complotto di Bill Gates. Che – fateci caso – è un vecchio con la

faccia da bambino e vuole dominare il mondo, imponendo il suo sistema operativo e il 5G. Ma sarebbe solo un gesto disperato per attirare l’attenzione. Il Vecchio Capodanno sa che il suo tempo è segnato: è a settembre che tutto si rimette in moto. A settembre riaprono le aziende, a settembre ci si iscrive in palestra – ci si andrà fi no a primi di ottobre, poi basta - a

Futuropresente

Massimo CirriConduTTore radiofoniCo e sCriTTore

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vivere bene libri a cura di librerie.coop

Valerie PerrinIl quaderno dell’amore perdutonord ediTore348 PaGine, 14,90 €Valerie Perrin torna con una storia delicata e commovente, che descrive ogni sfaccettatura dei sentimenti: un romanzo destinato a restare a lungo nel cuore di tutti i lettori che credono nel potere dei ricordi e dell’amore.anna PeYronIl romanzo della rosaadd ediTore240 PaGine, 16 €La vivaista Anna Peyron ricostruisce le storie di donne e uomini accu-munate da una grande passione. Dalla misteriosa vedova Pommery a Monet (“basta con queste ninfee”) un viaggio fra giardini e profumi.niCola KuCharsKa L’atlante degli animali estintimondadori ediTore64 PaGine, 24 €Quando si sono estinti i dinosauri? Quando sono scomparsi la tigre dai denti a sciabola e il dodo? Le risposte sono in questo atlante illustrato. In più troverete le specie in pericolo di estinzione. Età di lettura: da 8 anni

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Il libro del mese

daniEla raimondi

La casa sull’arginenord ediTore, 400 PaGine, 18 € (sConTo soCi 17,10 €)

Un romanzo sognante e magico che attraversa la storia italiana. Dal matrimonio a inizio Ottocento tra Giacomo Casadio, appartenente a una comu-nità semplice e lavoratrice, e Viollca Toska, una zingara, nascerà una famiglia divisa in due ceppi: sognatori con occhi azzurri e capelli biondi e sensi-tivi con capelli e occhi neri. Achille, Adele, Edvige e gli altri Casadio lotteranno per i propri sogni e per un mondo migliore attraverso secoli di storia, combattendo contro la terribile profezia letta nei tarocchi da Viollca.

Il consiglio del libraio

andrEa camillEri

Riccardinosellerio ediTore, 590 PaGine, 20 €

L’ultima indagine del commissario Montalbano in una edizione speciale in cui vengono presentate due versioni del romanzo, quella defi nitiva del 2016 e la prima scritta dall’autore nel 2005 e rimasta nel cassetto dell’editrice fi no ad ora. Il lettore potrà così seguire i mutamenti di quella lingua individuale, unica, inventata da Andrea Camilleri, e la sua evolu-zione nel corso del tempo. Una sperimentazione alla quale lo scrittore teneva moltissimo e che viene resa così evidente dal confronto tra le due versioni.

Novità sullo scaff ale

settembre ricominciano le scuole. E la scuola segna il tempo delle famiglie, degli ingorghi nel traffi co con la mamma che scatta al semaforo come la Ferrari non sa più fare in Formula 1 e scandisce la vita dei nonni. Devono star pronti all’uscita della scuola per trasferire in tempo da record il nipote in palestra per judo e poi - velo-ci, dai - al corso di giocoleria acrobatica.

Quando ricomincia la scuola ricomincia la vita di tutti. E quest’anno è una ripartenza ancora più forte. Un po’ perché la ministra Azzolina ha stabilito una data uguale per tutta Italia, lunedì 14. Un giorno unico, mentre prima, con i calendari regionali c’era chi era già sui banchi alle prese con la terza Guerra punica mentre altri stavano ancora scavando tunnel nella sabbia sotto l’ombrellone. Un’ingiustizia.

E tanti fi gli supplicavano i padri: «Prendiamo la residenza in Puglia, dai, per favore, cosa ti costa, ché lì tornano a scuola a metà novembre».

E questo del settembre 2020 è una reinizio importante perché con l’emergenza virus le scuole hanno chiuso talmente tanto tempo fa che in giro per l’Italia ci sono bambini davvero convinti che alzarsi presto al mattino, fare colazione di corsa, lavarsi i denti mentre la mamma urla «Su veloci, che siamo in ritardo» e poi mettersi il giubbotto e uscire al freddo, sia solo il ricordo sbiadito un brutto sogno fatto una sera in cui si erano mangiate troppe frittelle di pollo fritto. Perché dai primi giorni di marzo – per i bambini un tempo eterno - la scuola è stata un tranquillo risveglio alle 9,27, un veloce cambio dal pigiama alla maglietta – ma solo la

parte di sopra – due passi dal letto alla scrivania della cameretta e alle 9,30 si era davanti al computer e: «Buongiorno maestra». Pronti per la didattica a distanza, che non ti permetteva di tirare palline di carta nel collo del compagno se-duto davanti ma ha avuto i suoi vantaggi. Per la colazione bastava tenere il ciotolone con latte e biscotti fuori dall’inquadratura della webcam. E poi, anche se la maestra se ne accorgeva e ti tirava un cazziatone, bastava rispondere parlando a scatti: «Maestr... non la sent... poca banda... colp... mia sorell... Sta caricand... vide... su Tik Tok».

Adesso si ricomincia: tutti in classe con pru-denza, emozione e distanza. Ma con una buona cerbottana quello davanti lo puoi beccare sul collo sempre. Buona scuola e buon anno.

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vivere bene musica a cura di Pierfrancesco Pacoda

L’incanto folk di David CrosbyDue album, “Just Lile Gravity” e “CPR”, finalmente ristampati, ci restituiscono l’incanto della voce e della poetica compositiva di David Crosby, personalità centrale della sta-gione psichedelica americana, con la ‘leggendaria’ band, Crosby, Stills, Nash & Young e prima con The Byrds. Una carriera solista tra folk, blues ricerca e poi una serie di dischi registrati con i CPR, formazione della quale fanno parte il figlio James Raymond e il chitarrista Jeff Pevar. Musica sofisticata, dove infinite fonti sonore si fondono, cer-

cando un prezioso equilibro tra splendide radici che rendono unica la musica della band. Il jazz, il country, i blues si amalgamano per portare l’ascoltatore nel cuore di un racconto che si snoda nelle vie polverose dell’America minore di Faulk-ner e degli scrittori beat.cpr

Just like gravitybmGil nosTro Giudizio: ● ● ● ●se Ti PiaCe asColTa: neil YounG, The band

Tutto sull’ultimo anno di Jimi Hendrix

In questo libro i due au-tori hanno ricostruito in maniera minuziosa l’ul-timo mese di vita di Jimi Hendrix, il chitarrista e cantante scomparso il 18 settembre 1970, che ha rivoluzionato, con la sua tecnica, il rock

contemporaneo, facendo riaffiorare in manie-ra decisa le radici dalle quali questa musica proveniva, il blues soprattutto. Avventure private ed esperienze artistiche, viaggi, incontri, musica, un vorticoso succedersi di avvenimenti che ci restituiscono l’atmosfera di una epoca straordinaria, quella della fine del sogno hippie e della celebrità di artisti che di quel movimento culturale erano stati i protagonisti. Proprio come Hendrix che, con la sua performance al Festival di Woodstock nel 1969, è entrato nella storia della musica. Con contributi di Carlo Verdone e molti altri.Enzo GEntilE - robErto crEmaHendrix The story of life, Ed. Baldini+Castoldi

Freddy Mercury,icona del rock

L’aspirazione è ambizio-sa: raccontare ai lettori giovanissimi gli eroi del rock, le personalità che hanno trasformato la ribellione delle chitarre elettriche e dei suoni distorti, in un imma-ginario che influenza

le nuove generazioni. Riscrivere la mitologia, grazie anche a un corredo di disegni accattivanti, di un rock che cambiava le coscienze e provava a cambiare la società. Come con Freddie Mercury, il cantante dei Queen, che l’autrice racconta in prima persona, un mito che adesso abita nell’Olimpo del rock e svela a un pubblico nuovo la sua storia, la formazione, le prime esperienze, la celebrità, le amicizie e le collaborazioni, come quella con il celebre soprano Monserrat Caballè. laura puscEdduFreddie Mercury, Queen del rock - Edizioni El

Da sentire Da leggere

X, il punkdella ribellione

Un altro dei “felici ritorni” del 2020. Gli X sono stati la rappresentazione più vitale del punk esploso a Los Angeles negli anni ‘80. Una musica che parlava il linguaggio della “ribellione senza una causa” con un uso profondo ed emotivo di melodie avvolgenti, che fanno immergere l’ascol-tatore nel mondo di una America dura e passionale.X

Alphabet LandFat PossumIl nostro gIudIzIo: ● ● ● ●se tI PIace ascolta: Huskerdu, mInutemen FaHey

Violino classicosuoni urbani

Galya Bisengalieva è una virtuosa del violino, nata in Kazakhstan e adesso direttrice della London Contemporary Orchestra. Il suo disco è espressione di quella scena “new classic”, dove le partiture classiche si aprono a melodie urbane, persino, capaci di diventare riflesso di una società in movimento. Romantica e cupa: un talento da seguire. Galya bisEnGaliEva

Aralkumone lIttle IndePendentIl nostro gIudIzIo: ● ● ● se tI PIace ascolta: PenguIncaFe orcHestra

Il gran reggae delle radici

Il loro è puro “Roots Reg-gae”, suono delle strade di Kingston Giamaica, dove le tradizioni si incrociano con le suggestione anglosas-soni. Musica ad altissimo tasso di seduzione, ritmi irresistibili, voci che raccon-tano storie di misticismo e quotidianità. Toots and the Maytals, tornano dieci anni dopo il loro ultimo album.toots and tha maytals

Got to be tough’ trojan jamaIcaIl nostro gIudIzIo: ● ● ● ●se tI PIace ascolta: steelPulse, junIor murvIn

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vivere bene musica a cura di Pierfrancesco Pacoda

BugoBugo, nome d’arte di Cristian Bigatti, è uno sperimentatore pop. Utilizza da molti anni la forma della canzone per rac-contare stralunate versioni della più ordinaria quotidianità attraversata da riflessioni e rumori destabilizzanti. Il suo nuovo disco si chiama proprio Cristian Bugatti e il singolo “Mi manca” (con video che lo accompagna) è diventato il fenome-no musicale dei mesi del lockdown.

Christian, ci racconti la colonna sonora che ha fatto da sfondo alla registrazione del tuo ultimo album?Sono un appassionato della cultura del rock psichedelico, sia quella “originale” che quella contemporanea, che ha nei Time Impala gli interpreti più originali. Come nel loro ultimo disco The Slow Rush. E, a proposito di suoni visionari, il grande classico dei mie ascolti è Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band,il capolavoro dei Beatles, che segnò il trionfo della Swinging London. Stessa epoca, stesso immaginario, ma versante americano, un altro disco che ha fatto la storia, Axis: Bold as Love di Jimi Hendrix.

E i libri? Cosa hai letto di recente?Ho letto tantissime cose. Sono un grande lettore di biografie, mi interessa entrare nel cuore di personalità molto lontane da me, ma significative per l’epoca nella quale viviamo. Mi sono immerso nella lettura di Tutto in famiglia di Alan Friedman, un bel ritratto di Gianni Agnelli, un uomo che mi ha sempre affascinato, che avrei voluto conoscere, per il quale provo, umanamente, una intensa simpatia. Sarà per il suo inarrivabile aplomb… Consiglio anche 21 lezioni per il XXI secolo, di Yuval Noah Harari, un intellettuale israeliano

che ci racconta alcuni degli episodi che più hanno caratteriz-zato gli anni recenti, un ritratto del mondo, passando dallo sviluppo economico della Cina al concetto di populismo. Ho riletto, come mi capita spesso di fare con quelli che considero dei classici, Follie di Brooklyn, di Paul Auster, uno dei miei scrittori preferiti, un romanzo che gravita intorno a una delle sue ossessioni, gli avvenimenti collegati ad altri avvenimenti, come sarebbero andate le nostre vite se avessimo colto una occasione diversa da quella che abbiamo scelto.

Chiudiamo con i film o le serie Tv...Iniziamo da una serie bella ed emozionante, Sunderland ‘til i die, dove le vicende di una squadra di calcio in difficol-tà diventano metafora della voglia di ricostruire un futuro che all’apparenza sembra non esistere. Ho visto insieme a mio figlio il nuovo capitolo della saga di Star Wars, sono un cultore di queste avventure fantastiche e ho molto apprez-zato Irishman, il film di Martin Scorsese con un fantastico Robert De Niro.

Nel segno della ripartenza gli spazi aperti delle città a settembre tornano ad animarsi e a riempirsi di musica. Quella italiana, sempre più vivace e ricca di creatività, dalla canzone d’autore al pop, dal rock alla sperimentazione. Una bella occasione, questo mese, per scoprire nuovi talenti, alcuni già affermati specie presso il pubblico dei più giovani, altri all’inizio di una carriera che si annuncia interessante. Bologna è una delle città che per prima ha allestito un calendario molto vario e disseminato in luoghi dove è piacevole trascorrere una serata in compagnai di ottima musica.

L’intervista

Concerti

La splendida struttura del Dlf (Via Serlio, 25/2, info 348 0833345) ospita la nuova edizione del festival Tutto molto bello, con una selezione di artisti di qualità. Da ascoltare il 19 settembre il cantautore Lucio Corsi e la band Psi-cologi che presenta il suo primo disco, “Millennium Bug”, una raccolta di piccoli inni pop generazionali molto amati dai ragazzi. Il 26 c’è Generic Animal, con la sua miscela di elettronica, hip hop e sen-timentalismo. Sempre in città, nell’oasi verde di Villa Angeletti (Via de’Carracci, 65, info 051 585254), da non perdere la serata finale di Bma, Bologna Musica

Appuntamenti bolognesi

d’Autore, il contest organizzato dagli studi di registrazione Fonoprint che cer-ca e porta sul palco le voci più originali della canzone d’autore contemporanea.

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Festivaletteratura propo-ne un programma ricco di appuntamenti a Mantova, ma anche su diverse piattaforme per godere a

pieno l’incontro con gli autori, in tutta sicurezza, dal 9 al 13 settembre. Non mancheranno i consueti eventi dal vivo, ma ce ne saranno anche in streaming e sulla nuova radio del festival (incontri che sarà possibile seguire online attraverso il sito 2020.festivaletteratura.it), un almanacco e contenuti speciali per il web.Tanti modi e spazi di incontro interconnessi, capaci di garantire ad autori, lettori e amici del Festival di essere comunque presenti, secondo la propria sensibilità

e nonostante i limiti agli spostamenti. Un’occasione per sperimentare nuove modalità di partecipazione e cominciare a immaginare le edizioni future. Coop Alleanza 3.0 sostiene il festival da anni e continua anche nel 2020, che si è rivelato un anno eccezionale per tutti e anche per questa manifestazione. La sfida è quella di continuare a far incontrare scrittori e pubblico, stimola-re il confronto e mantenendo quell'at-mosfera aperta e informale che caratte-rizza la manifestazione.

La presenza di Coop all’interno del programma è articolata in diversi mo-menti:

• Attraverso il sostegno a Bluran-devu, il progetto che mette i giovani a confronto con gli autori e che quest’an-no abiterà due spazi diversi – il profilo instagram del festival e la radio – af-frontando la sfida di creare una piccola redazione digitale. Già durante l’estate il gruppo di ragazzi selezionati, prove-nienti da tutta Italia, hanno lavorato sugli scrittori, guidati da un team di esperti con Elisabetta Bucciarelli e Nicola Baroni, per preparare inter-viste e domande. Gli ospiti del tradi-zionale assalto dei ragazzi agli autori saranno Fabio Genovesi, Marta Barone, Francesca Mannocchi e Igiaba Scego. Le storie dei ragazzi con gli autori prescelti

cominceranno addirittura da fine ago-sto su Instagram e culmineranno con una breve intervista radiofonica.

• Coop Alleanza 3.0 sosterrà la presentazione del libro "Scarti d’Italia" di Valentina Raffaelli e Luca Bo-scardin domenica 13 settembre alle 15 presso il Chiostro del Museo diocesano.

I due autori racconteranno la loro avventura a bordo di Big Blu, un van personalizzato con cui hanno girato l'Italia in cerca di ricette, storie e tradi-zioni sulle frattaglie, le parti “deboli” generalmente considerate di scarto della carne. Il loro progetto, diventato un libro edito da Corraini, li ha spinti a tornare in Italia da Amsterdam per esplorare questo argomento dal punto di vista culturale e della sostenibilità ambientale. Dialogherà con loro, riper-correndo le tappe di questo viaggio, Patrizio Roversi che si è già occupato dei temi del recupero di tradizioni ga-stronomiche anche in chiave di soste-nibilità.

Per la durata del festival sarà visita-bile la mostra Opera tua (vedi altro articolo a pagina 50) e sarà possibile acquistare i libri degli autori coinvolti nel festival nello spazio Librerie.coop, allestito nella Loggia del grano, accanto alla storica biglietteria e sotto il loggia-to del Museo diocesano.

Due fine settimana dedicati a coloro che davanti a un porto-ne chiuso iniziano a sognare i giardini che non possono vedere. "Interno Verde", la manifestazio-ne che si volge nei più suggestivi e curiosi giardini privati del

centro storico di Ferrara, torna in scena sabato 12 e domenica 13 settembre. Ad arricchire l’inizia-tiva un fitto calendario di eventi a tema, realizzato grazie alla partecipazione delle istituzioni, delle associazioni e delle aziende

del territorio: itinerari guidati, incontri tematici, laboratori per adulti e bambini, ciclopasseggia-te, mostre fotografiche e d’arte contemporanea, tutto all’interno di queste "isole segrete". Nel weekend fra sabato 26 e do-

menica 27 settembre sarà quindi Mantova, la città dei tre laghi, a svelare i suoi tesori verdi. Sia sabato che domenica i giardini resteranno aperti dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ognuno potrà scegliere in autonomia

MANTOVA

Festivaletteratura si reinventatra incontri live, radio e web

vita di cooperativa coop alleanza 3.0

Ferrara e Mantova Due weekend nel verde dei giardini privati

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Solo qualche mese fa sembrava impossibile. Eppure il cuore di Festivalfilosofia ritorna a pulsare nelle piazze e nei cortili, con lezioni magistrali, mostre, spettacoli, letture, attività per ragazzi e cene filosofiche. Da venerdì 18 a domenica 20

settembre a Modena, Carpi e Sassuolo sono in programma quasi 150 appuntamenti. Le grandi personalità del pensiero sono invitate a confrontarsi con le sfide poste da innovazione tecnologi-ca e intelligenza artificiale, nel campo del lavoro, della salute, della politica e delle relazioni: l’obiettivo sarà capire che posto occupa l’uomo in questo mondo di macchine. Tra gli ospiti più attesi, Cacciari, Galimberti, Marzano, Massini, Recalcati, Vegetti Finzi e, tra i debuttanti, O’Connell, Sadin, Schnapp e Soro. Il programma è un omaggio al pensiero di Remo Bodei e alle sue opere sul tema.

Abbiamo chiesto a Daniele Francesconi, direttore scientifi-co del Festival, di darci qualche spunto di riflessione per questa edizione particolare.

Dopo e con il Covid, cosa cambia per il festival?Il festival si terrà adottando tutti i protocolli e i dispositivi previsti dall’emergenza Covid-19, per garantire la massima sicurezza a pubblico e operatori. La nostra sfida è gestire in modo organizzato e distanziato una manifestazione che coinvolge dal vivo un gran-de pubblico: per la prima volta tutte le attività e le lezioni saranno su prenotazione. L’iscrizione alle lezioni avverrà tramite prenota-zione online, prima dell’inizio della manifestazione. È un cambia-mento notevole per un festival che si fonda sulla grande libertà di movimento, ma abbiamo come obiettivo la salute di tutti. Che ruolo ha il pensiero filosofico rispetto alla tecnolo-gia? La filosofia si è sempre occupata di questi temi tecnologici e può aver il compito di trovare delle connessioni fra i saperi. La que-stione delle macchine ci mostra che è in corso una grande rivo-

luzione, tanto nella conoscenza quanto nell’etica, perché l’in-tera area della scelta viene modificata dalla presenza di questa nuova generazione di macchine. Vanno ripensati i nostri con-cetti di conoscenza ed etica, per capire in che forme è realizzabile la collaborazione uomo-macchina. Abitiamo un pianeta dove convi-vono vegetale, animale oggetti e macchine e compito dell’umano è di regolare questa convivenza, non di subirla. Parliamo di macchine. Cosa ne pensa la filosofia? La vita oggi è concepibile come un sistema di informazioni, tutto è intermediato dalle macchine, per capirle rifletteremo attorno a tre temi ambivalenti che hanno in sé potenzialità e rischi: dominio, in-telligenza e corpo. Il dominio è la capacità dell’uomo di utilizzare le macchine, ma come declinarlo se oggi esse simulano l’intelligenza umana e vanno anche al di là, accedendo a dati collettivi? Il corpo è l’ambito in cui uomo e macchina entrano in contatto: pensiamo alle tecnologie indossabili che possono scansionare le funzionali-tà biometriche, incamerano dati sul nostro corpo e li utilizzano.

Proprio su questo ultimo tema sarà la Lectio di Salvatore Natoli, sostenuta da Coop Alleanza 3.0, che si terrà sabato 19 settem-bre alle 11,30 in piazza Grande a Modena, un focus sul tema della manipolazione e sulla contrapposizione tra salute e salvezza che conduce l’uomo oltre i propri limiti, artificializzandolo.

Intervista completa e video su all.coop/festivalfilosofiaInformazioni: Consorzio festivalfilosofia, tel. 059 2033382, www.festivalfilosofia.it

Consumatori settembre 2020 45

quali luoghi visitare e costruire il proprio itinerario attraverso le città. L’iscrizione al festival nelle due città può essere fatta diret-tamente online dal sito www.internoverde.it ed è valida per entrambe le giornate. Prevede un contributo di 10 euro, entrata gratuita per i bambini fino ai 13 anni di età; ridotto a 5 euro per le persone con disabilità e accom-

pagnatore, 8 euro per gruppi or-ganizzati di almeno 25 persone, con prenotazione all’indirizzo [email protected] scontato per i soci di Coop Alleanza 3.0. Al momento dell’iscrizione verrà consegnato il kit con il braccia-letto che permetterà l’accesso ai giardini, la mappa e il programma delle attività.

MODENA, CARPI E SASSUOLO

Uomini e macchine a Festivalfilosofia

vita di cooperativa coop alleanza 3.0

— Viviana Monti

Il cuore rosso di Ernesto Tuliozi,

immagine del ventennale del festival

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Settembre, tempo di salute orale. Dopo mesi in cui, a causa del Covid, abbiamo rinviato molte attività non urgenti, questo è il momento giusto per tornare a occuparsi della salute orale di tutta la famiglia: con una visita di controllo e, se occorre, un piano di cura

qualificato. Ma a chi affidarsi in piena sicurezza? Per i soci di Coop Alleanza 3.0, i centri dentistici i.denticoop e DentalPro offrono cure di qualità a condizioni agevolate, e servizi innovativi come il consulto a distanza.«Per la salute dei pazienti e dello staff,

il gruppo adotta da sempre rigidi protocolli certificati, messi a punto dal nostro comitato medico-scientifico», sottolinea Samuele Baruch, che ne è il direttore. «Per garantire ai pazienti una visita in tranquillità anche nel

periodo dell’emergenza Covid-19, inoltre, abbiamo attivato protocolli specifici ancora più stringenti e il nuovo servizio di consulto a distanza, che consente di avere un primo confronto con un dentista anche in caso di urgenze».

DentalPro è il più grande gruppo odontoiatrico italiano, con oltre 180 centri in 13 regioni e più di 1 milione di pazienti seguiti in 10 anni di attività. Ogni centro offre servizi per tutte le esigenze – dall’odontoiatria generale, all’implantologia e ortodonzia – utiliz-zando tecnologie moderne.

Per informazioni sui centri convenzionati per i soci Coop e per prenotazioni di video-consulti o check-up nei centri, è possibile consultare i siti www.identicoop.it e www.dentalpro.it o chiamare il numero verde gratuito 800.326.326.

46 Consumatori settembre 2020

Una ripartenza piena di sorprese, per un settembre all’insegna del divertimento, che unisce esperienza e conoscenza di come nasce il

gusto del cibo italiano. A Fico Eataly World, il grande parco del cibo di Bologna, questo sarà il mese del vino, per “brindare” ai sapori italiani tutti i weekend, con eventi pensati sia per grandi che per piccini.

Sabato e domenica, ad ogni ora della giornata, si può partecipare al gioco della bottiglia in Arena, un quiz aperto a appassionati e non per conoscere insieme il mondo del vino. Il tutto accompagnato da deliziosi assaggi di questo grande protago-nista della buona tavola italiana.

Per i più piccoli c’è invece il gioco della raccolta e pigiatura, per vivere in prima persona l’emozione di un gesto millenario della nostra tradizione. La gara vede fron-teggiarsi i bimbi nella raccolta, trasporto con dei trattorini e pigiatura degli acini, per vivere insieme la gioia e la festa della vendemmia. Per i bimbi ci sono anche gli spettacoli pensati per loro, nel piccolo e accogliente teatro della Bottaia, e le 15 gio-stre di Luna Farm, il luna park al coperto ambientato nella strampalata fattoria del contadino Gianni e i suoi amici animali. E da ottobre si cambia “nettare”: il mese sarà dedicato alla birra, per concludersi con gli appuntamenti di Halloween.

Per scoprire le storie dietro ai prodotti del

territorio italiano e svelare i segreti dei piatti della nostra tradizione, continuano anche le Emozioni del gusto, itinerari enogastronomici per tutti i palati e le età. Sei i percorsi guidati che attraversano le fabbriche, gli allevamenti e le coltivazioni della Fabbrica Italia Contadina: dalla tradizione secolare dei formaggi stagionati a quella dei grandi salumi italiani, al rito della pasta e dei sughi, dal viaggio dell’uva per diventare vino e poi aceto, al grande classico del tortellino fino ai dolci più squisiti del Belpaese. Ogni percorso dura 45 minuti e finisce con un assaggio.

Info e prenotazioni: www.eatalyworld.it

Cin cin alla vendemmia di settembreNel mese del vino, il parco del cibo offre attività, spettacoli e degustazioni per grandi e piccini: dal gioco della bottiglia a quello della raccolta e pigiatura. E si può vivere in un mini-trattore la festa della vendemmia

vita di cooperativa coop alleanza 3.0

FICO EATALY WORLD

Cure dentali in tutta tranquillitàÈ il momento di tornare a prendersi cura della salute orale. Nei centri i.denticoop e DentalPro, protocolli di sicurezza ancora più rigorosi e anche il consulto a distanza.Per i soci Coop condizioni agevolate

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vita di cooperativa coop alleanza 3.0

FICO EATALY WORLD IN VIA BARBERIA A BOLOGNA

Una Coop tutta nuova in centro

EXTRACOOP DI VILLANOVA, ALLE PORTE DI BOLOGNA

Lavori in corso: altre novità

Èstata inaugurata in giugno la Coop di via Barberia: un negozio di prossimità compatto, funzionale e conveniente, al piano terra

di palazzo Monterenzi, in pieno centro storico a Bologna. Dislocato su quasi 200 metri quadrati di superficie, il negozio è fornito di tutti i reparti per una spesa veloce ma di qualità. È stato pensato per soddisfare le esigenze di una clientela residente, così come per incontrare le richieste degli studenti della vicina facoltà del Dams che prediligono piatti pronti, panini e una spesa rapida ed essenziale.

Allestire un supermercato in un palazzo storico vincolato dalla Sovrinten-denza dei Beni culturali è sempre una sfida. Tutte le scelte logistiche devono rispettare le geometrie e i volumi imposti dal contesto. Ma quello che può sembrare un punto di debolezza, è in realtà un punto di forza, perché consente di sfruttare un vantaggio visivo, come avere eleganti soffitti a volta e vecchi portali

che ricordano la nobiltà dell’edificio. Ed è qui che troviamo un ampio assortimento di prodotti a marchio Coop, in modo particolare della linea fior fiore. Il reparto dell’ortofrutta strizza l’occhio al biologico e al Vivi verde, e l’assortimento a libero servizio è completato dalla presenza di un banco gastronomia assistito. In così poco spazio tutto è distribuito in modo lineare e, anche se non c’è un angolo “cantina”,

l’assortimento dei vini non ne risente: troviamo sia le etichette più famose, sia i vini fior fiore come Barolo e Valpollicella prodotti da cantine di grande esperienza. Completano l’assortimento di questo In Coop, casalinghi, prodotti no food e tanti articoli di cancelleria. Il negozio non ha un ufficio soci, ma è comunque possibile aderire alla cooperativa e richiedere la carta Socio Coop.

C ontinuano le trasformazio-ni all’extracoop di Villano-va di Castenaso, alle porte di Bologna, con Amici di Casa Coop, Upim e un

negozio di scarpe. “Baustelle”, si dice in tedesco, cioè “lavori in corso”, dove le “stelle” fanno pensare a qualcosa di positivo, anche se quando lo traduciamo in italiano, pensiamo piuttosto a cambia-menti o ad imprevisti nei quali non vorremmo imbatterci. All’extracoop Centro Nova non è così, e i “baustelle” stanno portando delle piacevoli novità: un corner di Amici di casa, l’Upim e un nuovo negozio di calzature.

Amici di Casa Coop è lo spazio dedi-cato interamente alla vendita di prodotti

per animali domestici che, oltre alla linea di prodotti a marchio Coop realizzati senza coloranti e conservanti e “cruelty free” (non testati sugli animali), propone tanti prodotti specializzati e ha tutto quello che occorre per la cura e la bellezza dei nostri

animali. Poco distanze da questo reparto, troviamo la zona riservata all’abbiglia-mento che è stata ampliata e così suddi-visa: se una parte è destinata all’intimo e alla pigiameria della linea Coop, la zona uomo, donna e bambino è ora gestita dal marchio Upim, la catena italiana di grandi magazzini che da quasi un secolo propone articoli di qualità ma dal prezzo contenuto.

Infine, l’ultima novità è il negozio di scarpe, sbocciato al posto di piante e fiori. Con un semplice restayling, giocato sulle geometrie lignee, appena fuori dalla barriera casse troviamo un “open space” dedicato interamente alle calzature con una ricca gamma di modelli pratici e dallo stile unico per stare comodi senza rinunciare allo stile.

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vita di cooperativa coop alleanza 3.0

Sull’Appennino Un settembredi festa Ultime tappe di Appennino festival 2020 con gli appun-tamenti di settembre: il 13 a Ozzano Taro (Pr) festa al Museo Guatelli con visita alla collezione permanente alle 10 e dalle 15.30, e concerto di violoncello e oboe; il 20 settembre ad Albarola di Vigolzone (Pc) alle 16 “Parla-mi d’amore” le più belle canzoni popolari da tutto il mondo; il 22 settembre in località Ca-ratta (Pc) alle 19 all’azienda Lungacque I melograni festa di compleanno di Bilbo Beggins, cena con i prodotti dei contadi-ni resistenti e musica di Fabio Rinaudo, cornamusa irlandese e scozzese.

Fra Parma e Reggio E.A corte con la musica classica I capolavori della musica clas-sica fanno rifiorire le antiche ville e le corti, grazie alla XIII rassegna di Concerti di prima-vera, organizzata dal Circolo Ferruccio Busoni. La rassegna riparte da Villa Malenchini a Carignano (Pr) nel loggiato esterno, sabato 12 settembre alle 21 con la musica a corte del duo Ferrari-Candeli (flauto, chitarra) che propone Pagani-ni; presso la Rocca del Boiardo con l’associazione “Amici della musica” di Scandiano, sabato 19 settembre alle 21 musica a corte del trio di clarinetti Solitaire Ensemble; al Museo dell’Aranciaia di Colorno il 27 settembre alle 18, musica a corte con il duo Maffizzo-ni-Tampalini (flauto, chitarra) c0n musiche di Giuseppe Verdi .Informazioni: [email protected] 7 euro, soci Coop 5 euro

Reggio Emilia Serata in giallo con gli autori Mercoledì 16 settembre presso l’Arena Stalloni di Reg-gio Emilia dalle 20.15 una sera-ta speciale con Paolo Nori che presenterà il suo ultimo libro “Che dispiacere. Un’indagine su Bernardo Barigazzi” edito da Salani, dialogando con il noto giallista Carlo Lucarelli. Coop sostiene la serata e presenterà le attività della nuova Libre-ria.coop All’Arco e l’apertura del nuovo supermercato di Reggio Emilia, in piazza Diaz prevista per il 1 ottobre. Il sostegno di Coop e i biglietti di ingresso contribuiranno a fi-nanziare una borsa di studio della scuola musicale Ce-pam per i giovani reggiani, che si esibiranno anche in apertura di serata. Durante l’evento sarà a disposizione uno spazio gesti-to da Librerie.coop per l’acqui-sto di libri. Per tutti un piccolo omaggio e un buono sconto del 5% utilizzabile presso le Librerie.coop di Reggio Emilia, all’Arco e ipercoop Ariosto, oltre a un buono da 5 euro utilizza-bile nei negozi di Coop Alleanza 3.0 su una spesa di 25 euro. Informazioni e [email protected]

Formigine (Mo)Laboratori spaziali A Formigine tornano i labo-ratori didattici per bambini all’interno del Settembre Formiginese, cartellone di iniziative di fine dell’estate. Coop Alleanza 3.0 propone al-cuni laboratori di educazione ambientale il 12 settembre in piazza Italia, dalle 15 alle 18: alle 15 lo storytelling game “Odissea nello spazio: viaggio

ai confini del cibo”, narrazio-ne interattiva del viaggio di un curioso astronauta, alla ricerca di cibi e tradizioni.; alle 16 e alle 17 laboratori creativi, “Plastic free: trash art spaziale” e “Storie di cibo”. I tre laboratori sono progettati per accogliere 14 bambini con 2 animatori, nel rispetto delle misure anti-Covid.

Carpi (Mo) Covid: i consigli della psicologaUn percorso di tre incontri per acquisire maggiore consa-pevolezza degli effetti del Covid nella nostra vita e degli strumenti per gestirlo nel quotidiano, trasformandolo “da nemico invisibile ad amico di tutti i giorni”. Gli appuntamenti saranno martedì 13, 20 e 27 ottobre, alla Casa del volon-tariato (via Peruzzi 22) a Carpi, dalle 15 alle 16.30. Docente la dottoressa Serena Forghieri, psicologa e psicoterapeuta, terapeuta Emdr. Informazioni: Università Libera Età Nata-lia Ginzburg,via Peruzzi 22, Carpitel. 059 652320 lun-ven 9.30 - [email protected], fb @uniliberacarpi quota di adesione 15 euro + 12 euro di quota associativa Ginzburg (non prevista per i soci Coop Alleanza 3.0)

BolognaLe voci dei libri in Sala BorsaDa un’idea di Librerie.coop, Coop Alleanza 3.0, Assesso-rato alla Cultura e Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna è nata la rassegna “Le voci dei libri”per riprendere la tradizione dei sabati dell’Archi-ginnasio. In settembre un ricco calendario di appuntamenti accompagnati dalle letture di

giovani attori della scuola di teatro Garrone. Inizio alle 18 e prenotazione obbligatoria in Sala Borsa: www.biblioteca-salaborsa.it; tel. 0512194400 ( per le misure di sicurezza an-ti-Covid, posti a sedere limitati nella piazza coperta). Giovedì 17 settembre inaugura Gian-rico Carofiglio che presenta il nuovo saggio “Della gentilezza e del coraggio” (Feltrinelli), poi giovedì 24 Massimo Cacciari con “Il lavoro dello spirito”, e sabato 26 Simonetta Fiori con “La testa e il cuore”, per concludere con Oscar Farinetti (30/9) e il suo “Serendipity”. Il programma prevede anche una serata all’Arena del Sole (20/9) con Lorenzo Sassoli de’ Bianchi e il suo La luna rossa e, in ottobre, con il vincitore dello Strega, Sandro Veronesi, e il fisico Carlo Rovelli. Informazioni: sito biblioteca Sala Borsa

BolognaAut Out: torna Gender BenderDodici giorni di danza, cinema, incontri e laboratori all’aperto nel parco del Cavaticcio: è que-sta la formula della diciottesi-ma edizione di Gender Bender, il festival multidisciplinare prodotto dal Cassero LGBTI Center di Bologna, in pro-gramma dal 7 al 18 settem-bre a Bologna e sostenuto da Coop Alleanza 3.0. Aut Out è il titolo di questa edizione in cui il festival sperimentata una formula en plein air con palco coperto per gli spettacoli di danza e uno schermo per le proiezioni. Gli ingressi sono gratuiti e a pagamento, con prenotazione. Informazioni e prenotazioniwww.genderbender.itFB: @genderbenderfestivalIG: gender_bender_festival

agenda

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vita di cooperativa coop alleanza 3.0

BolognaFestival FrancescanoLa XII edizione del Festival Fran-cescano sarà un’edizione extra, prevalentemente digitale e con un nucleo di eventi in presenza, da Bologna, nei giorni 25, 26 e 27 settembre. Si cercherà di leggere la crisi attuale e fornire orizzonti di senso e concreti indirizzi per una ricostruzione economica e sociale più umana, inclusiva e sostenibile. Novità di quest’anno sono le modalità e i luoghi del festival: non più una unica piazza, ma tante agorà e piazze digitali nel web. Tutti gli eventi live a Bologna saranno in diretta streaming mentre altri saranno esclusivamente online. Informazioni e prenotazioni: www.festivalfrancescano.it [email protected] FB e IG festivalfrancescano

BolognaLa Fatina Tuttifrutti Uno spettacolo teatrale con i muppets sul tema della corretta educazione alimentare. Si terrà nel giardino Graziella Fava in via Milazzo 28/via Boldrini, a Bologna, sabato 16 set-tembre alle 17.30. La Fatina Tuttifrutti intreccia contenuti didattici e comicità, affrontando con leggerezza il delicato tema dell’educazione alimentare. Lo spettacolo, realizzato da Ambaradan Teatro, è rivolto principalmente a bambini dai 3 agli 11 anni. Ad interpretarlo sono Martina Pizziconi e Sara D’Angelo. A tutti sarà offerta da Coop Alleanza 3.0 una me-renda mono porzione. Evento gratuito con posti contingentati per disposizioni Covid19. Informazioni: www.dry-art.comFB associazioneDryArt / MadeManifattura

BolognaCondiMentia Villa SalinaUn luogo di grande fascino, un parco ricco di piante rare, fiori meravigliosi e alberi monu-mentali. È Villa Salina a Castel Maggiore, che dal 18 al 20 settembre ospita CondiMenti, il festival di cibo e letteratura, dove il cibo è nutrimento per il corpo e per la mente. Un fitto weekend di incontri con gli autori, presentazioni di libri, spettacoli, street food, cooking show, letteratura, laboratori e mostre. Coop Alleanza 3.0 sostiene il festival fin dai primi appuntamenti ed è presente nell’area bimbi - sabato alle 18 e domenica alle 11 - con Il mio erbario, laboratorio per bambini su erbe aromatiche. Un percorso che porta i bam-bini a riconoscere i profumi, i colori e i sapori delle principali erbe aromatiche presenti nelle nostre cucinee a preparare uno dei più tipici condimenti della cucina italiana, la salamoia bolognese. Prenotazione ob-bligatoria allo 051 4070658. L’ingresso a Villa Salina e a tutti gli eventi è gratuito. Informazioni: www.condimentifestival.it

Castel Maggiore (Bo)Disimballiamoci! e ricicliamoRidurre si può e comincian-do magari dai più giovani, sensibilizzandoli e adottando tutti un modello di consumo sostenibile. Alle 16 di sabato 26 settembre presso la Coop Le Piazze di Castel Maggiore, con la presenza del consiglio di Zona soci, sarà inaugurata la mostra Disimballiamoci!, nata da una idea di insegnanti e bambini che hanno voluto raccontare e narrare l’espe-

rienza di limitare l’uso degli imballaggi e il loro corretto conferimento. Non solo, quindi, ridurre ma anche differenziare e riciclare. I ragazzi a scuola hanno realizzato i disegni e i testi della mostra e all’inau-gurazione saranno presenti sia l’insegnante che ha aderito al progetto e il presidente del circolo di Legambiente Pianura Nord Bologna.

Bazzano (Bo)Strade e sentieri da pulireUn appuntamento da segnare sul calendario, aperto a tutti gli amanti dell’ecologia. Sa-bato 12 settembre ragazzi e famiglie (tutti volontari) saranno organizzati in squa-dre per dedicarsi alla pulizia di alcuni tratti del centro citta-dino di Bazzano e del sentiero naturalistico Lungofiume Samoggia, per valorizzare un ambiente da conoscere e proteggere insieme. Un gesto semplice per elevare il senso civico della comunità e per rendersi conto che lo spazio pubblico (il bosco, il prato, il fiume) è un bene prezioso da tutelare. Ritrovo presso il par-cheggio del campo sportivo di Bazzano alle ore 9 e alle 12.30 pranzo a base di gramigna e ragù offerto dalla Pro Loco. A tutti i partecipanti, i consi-glieri della Zona soci di Valli del Reno Lavino e Samoggia distribuiranno un kit di pro-dotti Coop.

Ferrara Riaperture PhotoFestivalDue weekend dal 25 al 27 settembre e dal 2 al 4 otto-bre per esplorare attraverso

la fotografia spazi di Ferrara particolari, abbandonati, chiusi da tempo o in fase di restauro. La quarta edizione del Festival Riaperture propo-ne un programma di mostre, workshop, letture portfolio, incontri con gli autori e tanto altro. Il tema è “Errante”, andare verso un obiettivo senza conoscerne il percorso, attraversare mondi e idee in un dedalo di possibilità, vie, immagini e spazi. Saranno 17 le mostre internazionali ospitate in luoghi come la ex caserma “Pozzuolo del Friuli”, la ex cavallerizza di via Scan-diana, la chiesa di San Paolo, palazzo Zanardi in via De’ Romei, porta Paola nella nuo-va veste, ex caserma dei Vigili del fuoco ora Factory Grisù e la chiesa di San Giuliano accanto al Castello. Per i soci Coop biglietto ridotto.Informazioni: www.riaperture.com/festival

Ferrara I sabati di Tedsul cambiamentoTre sabati per ascoltare espe-rienze che possono ispirare il cambiamento: è questo che propone Ted, organizzazio-ne nata in California che si propone di diffondere Idee di valore in tutto il mondo anche attraverso eventi locali come i Tedx. Sabato 12, 19 e 26 settembre sarà Ferrara ad ospitarne una versione online

agenda Tutti i progetti sociali di Coop Alleanza 3.0 sono sostenuti con l’1% della spesa di prodotti a marchio Coop

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vita di cooperativa coop alleanza 3.0

Per quasi 400 anni, la famiglia Gonzaga ne ha fatto la propria residenza: è il Palazzo Ducale di Mantova, che una superfi cie di oltre 35 mila metri quadrati, ricca di

giardini, cortili e piazze interne, rende uno dei complessi più grandi d’Europa. Le oltre cento stanze, tutte arredate, sono impreziosite di opere d’arte, arredi e complementi. Ed è proprio tra questi tesori che nell'ambito dell'iniziativa Opera tua, Coop Alleanza 3.0 – con Fondaco Italia, società attiva nella valorizzazione dei beni culturali, in collabora-zione con l’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale e col patrocinio del Touring Club Italiano – ha scelto le due sfi danti del mese di settembre.

Su all.coop/operatua, soci e clienti della Co-operativa possono votare ed esprimere la prefe-renza per la coppia di angeli in terracotta con cartigli metallici in lega di rame. Realizzate proba-bilmente dallo scultore Carlo Pallago, le fi gure si presentano in condizioni conservative non ottimali. La superfi cie della terracotta evidenzia uno strato di sporco di vario genere e un’alterazione cromatica diff usa, caratterizzata da macchie. Se risulteran-no i più votati, gli angeli saranno sottoposti a un intervento che prevede la rimozione dei depositi incoerenti, la pulitura delle superfi ci, la verifi ca della stabilità del materiale, il consolidamento, la stuccatura e la reintegrazione pittorica.

Per votare la seconda opera in gara, sempre all’interno del Palazzo Ducale, ci spostiamo

nell’appartamento dell’Imperatrice Beatrice d’Este e in particolare nel letto che ospitò lei e Ferdinando d’Austria in occasione del loro passag-gio per Mantova nei primi dell’Ottocento. A sfi dare gli angeli reggicartiglio sono dei tessuti che collegano la struttura a baldacchino con il “cielino” sovrapposto e la mantovana; circa 16 metri quadrati di seta e velluto bisognosi di restauro. Occorre pulirli, consolidarne la struttura, manute-nerli e infi ne riposizionarli.

OPERA TUA

Una sfi da che si gioca a corte— Elisabetta Paglia

Un tessuto appartenente al letto dell’Imperatrice Beatrice d’Este e una coppia di angeli reggicartiglio: sono queste le opere custodite nel Palazzo Ducale di Mantova che si sfideranno a settembre

A sinistra, "Coppia di angeli reggicartiglio"; a destra, "Tessuti" che compongono il letto dell’appartamento dell’Imperatrice

Opera tua è sostenuto con l’1% della spesa fior fiore coop

Opera tua e Festivaletteratura A settembre un doppio appuntamento a Mantova Anche quest’anno Coop Alleanza 3.0 sostiene Festivaletteratura, la kermesse letteraria nella città dei Gonzaga (di cui parliamo in un altro articolo a pagina 44) e, contempo-raneamente, presenterà la mostra dedicata a tutte le opere recuperate e restituite alla comunità grazie a Opera tua. Martedì 8 settembre, presso la sala degli Arcieri, un primo rendez-vous con l’arte per parlare dell’importanza della cooperazione nella valorizzazione del patrimonio artistico e, a seguire, la riconsegna di Lavagne di Fetti, l’opera vincitrice dell’edizione del 2019. Fino al 30 settembre, infi ne, i pannelli raffi gu-ranti tutte le opere recuperate dal 2017 rimangono in mostra nel portico antistante la Sala degli Arcieri, tutti i giorni dalle 8.45 alle 19.15.

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divisa in tre giornate, in cui gli speaker interverranno sul tema “Age of change”, in talk da massimo 15 minuti ciascu-no. Saranno introdotti da un moderatore che spiegherà la loro biografia e l’argomento dello speech, dalle 16 alle 17.Informazioni Facebook e YouTube TEDxFerraraSpeech a disposizione anche in differita

Fusignano (Ra)Alla festa del patronoPer una settimana intera, Fusignano è in festa per ricor-dare il patrono che ricorre l’8 settembre. Musica, mostre,

esposizioni, mercatini vintage, moda e sfilate e sport per le vie del centro. Martedì 8 settem-bre sul palco del Parco Pianca-stelli si alterneranno i Terrestri e The Cadillac, le due band locali che si uniranno per con-cludere la festa sulle note dei maggiori successi anni ‘60,’70 e Boogie.Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico.

Bellaria (Rimini)Aquilonata sul mareUn fine settimana con gli aqui-loni italiani e internazionali, di tutte le forme e dimensione, con laboratori tematici per

bambini. Il programma della 37esima edizione prevede volo libero e acrobatico ma anche combattimento di Rokkaku, il tradizionale combattimento tra aquiloni semplici, robusti ma facili da manovrare. L’evento è gratuito. Informazioni: [email protected] www.dlfrimini.it/aquilonisti/aquilonata/aquilonata.htm

Santarcangelo (Rimini)Cantiere poetico Fino a sabato 12 settem-bre, Santarcangelo ospita il Cantiere poetico, progetto culturale per riflettere sulla

cultura della poesia che da decenni caratterizza la vita artistica della cittadina ro-magnola. Nell’edizione 2020, dedicata a Luis Sepulveda, cittadini, lettori, poeti e attori leggeranno alcuni passaggi dei libri dello scrittore cileno, in luoghi e orari che cambie-ranno di volta in volta. Il ricco programma si snoda per tutta Santarcangelo, dalla biblioteca al lavatoio, dalla sala consiliare allo Sferisterio. Una curiosità: per il quarto anno consecutivo, ci si può iscrivere all’anagrafe poetica per acquisire la cittadi-nanza di Santarcangelo Città della Poesia. Posti limitati e prenotazione obbligatoria.Informazioni:www.cantierepoetico.org

vita di cooperativa coop alleanza 3.0

agendaTutti i progetti sociali di Coop Alleanza 3.0 sono sostenuti

con l’1% della spesa di prodotti a marchio Coop

Un colossale laboratorio d’artista, per rappresentare l’intera Divina Commedia attraverso graffi e puntini di matita su un’unica bobina

di carta lunga 97 metri e alta 4. È l’opera a cui sta lavorando, al primo piano del Mercato Coperto di Ravenna, l’artista Enrico Mazzone: proprio nella città dove Dante scrisse il Paradiso, Mazzone sta ulti-mando la stessa cantica, dopo avere già disegnato negli ultimi cinque anni l’Inferno e il Purgatorio.

L’intenzione è di concludere il disegno a dicembre, per poi lavorare con l’architetto italo-colombiano Mauricio Cardenas, che costruirà la struttura che sosterrà l’enorme installazione. L’opera sarà ultimata nel 2021, quando si celebreranno i 700 anni dalla morte di Dante nella città

romagnola.Al Mercato si continuerà a fare la spesa (anche alla Coop), mangiare e incontrarsi, ma sarà anche possibile assi-stere dal vivo alla creazione dell’artista. Con il sostegno del Comune di Ravenna, hanno già preso il via una serie di attività che includono il laboratorio d’arte nella vita della struttura, offrendo al pubblico la possibilità di seguire il live painting e interloquire con l’artista (per informazioni: www.mercatocopertoravenna.it).

Piemontese, classe 1982, Enrico Mazzone si è formato all’Accademia di Belle Arti di Torino ed è arrivato a Raven-na dopo aver vissuto e lavorato per sei anni nei paesi nordici. Il laboratorio all’interno del Mercato è nato su spinta del critico Vittorio Sgarbi e grazie agli imprenditori Beatrice Bassi e Leonardo Spadoni.

AL MERCATO COPERTO DI RAVENNA

Su un lenzuolo di carta tutta la Divina CommediaEnrico Mazzone sta realizzando la colossale opera, un disegno su 100 metri di carta, in vista del settimo centenario dalla morte di Dante, nel 2021

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52 Consumatori settembre 2020

vita di cooperativa coop alleanza 3.0Tutti i progetti sociali di Coop Alleanza 3.0 sono sostenuti

con l’1% della spesa di prodotti a marchio Coop

ColornoPhotoLife InformazIonI: www.colornophotolIfe.ItbIglIetto d’Ingresso 7 europer I socI fIaf e I socI coop 5 euro

Nel piano nobile della Reggia di Colorno appuntamento con la grande fotografia e gli scatti di fotografi del panorama nazionale e internazionale, a partire dal 12 settembre all’11 novembre con un’edizione incentrata sul tema “Il Tempo, intorno a noi”: mostre foto-grafiche, conferenze, workshop, visite guidate coinvolgeranno protagonisti e pubblico in un viaggio inedito nel mondo della fotografia. Il grande fotografo emi-liano Franco Fontana e le sue immagi-ni della Route 66 saranno i protagonisti insieme all’inglese Michael Kenna, con un’inedita mostra dedicata ai luoghi del fiume Po (con lo stesso biglietto di visita della Reggia). Nello spazio MUPAC dell’A-ranciaia si potranno ammirare le mostre di altri fotografi italiani, come Livio Senigalliesi, Tina Cosmai, Raffaele Petralla, Camilla Biella (ingresso gra-tuito). Da non perdere i workshop tenuti da: Livio Senigalliesi, Laura Manione, Loredana De Pace e Ugo Baldassarre, per i soci Coop sconto del 10% dal prezzo di iscrizione.

Parma

Mode nel mondo. I vestiti raccontano la vita dei popoliInformazIonI:museo d’arte cInese ed etnografIco, vIale san martIno 8, parma tel. 0521 [email protected] dI apertura: mar - sab 9 - 13, 15 - 19 dom 11 - 13, 15 - 19Ingresso: 3 euro, rIdotto 1,50 per socI coop e under 18

Dal 20 settembre al Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma un’approfondita mostra temporanea ripercorre, attraverso la storia, un viaggio nelle tradizioni del mondo: abbigliamento, ornamenti e ac-

cessori, a partire dalla cultura cinese che in questo caso occupa il posto d’onore. Il titolo dell’esposizione è “Mode nel mondo. I vestiti raccontano la vita dei popoli. Dal kimono al burqa”. La Cina sarà protagoni-sta con i suoi abiti liturgici della tradizione taoista: Gipao (l’abito tradizionale fem-minile) e Fengguo, nati per difendersi dal vento delle steppe, accompagnati da ricchi abiti di corte. Saranno presenti in esposi-zione anche gli abiti originali di inizio ‘900 indossati dai missionari per adeguarsi ai costumi locali seguendo il motto di “farsi cinesi con i cinesi”. La mostra resterà aper-ta fino al 31 dicembre.

Modena Fondazioni Arti Visive InformazIonI: tel. 059 2032919 In orarIo dI mostrawww.fmav.orgorarI dI apertura: mer, gIov e ven 11 - 13 , 16-19; sab, dom e festIvI 11 - 19Ingresso: Intero 6 euro, rIdotto 4 euro, lIbero mercoledì e prIma domenIca del mese

Anime Manga: Storie di maghette, calciatori e robottoni A partire dal 12 settembre a palaz-zo Santa Margherita, all’interno della collezione museo della Figurina (in corso Canalgrande 103, a Modena), in pro-gramma una mostra che parla di anime e manga e di come abbiano reinventato generi come la fantascienza, il feuille-ton, la sit-com e abbiano saputo svilup-pare un linguaggio nuovo. Un viaggio dalla fine degli anni Settanta ai giorni nostri, per far capire ai giovani amanti del genere le origini di fumetti e cartoni animati, ma anche per suscitare i ricordi d’infanzia di chi ha vissuto la stagione di ‘anime boom’ che ha profondamente segnato l’immaginario collettivo.

Mario Cresci: La luce, la traccia, la formaUna personale di Mario Cresci, sempre all’interno di Palazzo Santa Marghe-rita, che unisce opere realizzate con

linguaggi differenti e tecniche spe-rimentali, secondo la cifra stilistica dell’autore che attraversa il disegno, la fotografia, il video, l’installazione. Fondazione Modena Arti Visive ha invitato l’artista a creare un dialogo con la mostra “L’impronta del reale. W. H. Fox Talbot alle origini della fotografia” che si tiene presso le Gallerie Estensi sull’ inventore della fotografia su carta e i procedimenti di riproduzione delle immagini. “La luce, la traccia, la forma” sarà aperta al pubblico dal 12 settem-bre a gennaio 2021 presso la Sala Grande di Palazzo Santa Margherita. Inoltre Mario Cresci sarà docente del Master sull’immagine contempora-nea della Scuola di alta formazione di Fondazione Modena Arti Visive, per formare giovani talenti artistici. (scuo-la.fmav.org).

Quayola Ultima perfezione La mostra dal 18 settembre al gennaio 2021 ruota attorno all’idea di perfezione e al suo significato nella storia dell’arte occidentale, un’indagine sulla relazione tra arte classica e moderna e le nuove tec-nologie: Quayola ripensa nuovi possibili codici di lettura delle opere degli antichi maestri, creando un dialogo tra passato e presente. I media scelti dall’artista sono stampe e sculture in diversi materiali, ma anche video, performance audiovisive e installazioni immersive. Quayola ripercor-re capolavori classici, moderni e barocchi applicandovi algoritmi che vanno alla ricerca di questi canoni, rimettendo in discussione principi fondamentali dell’attività artistica. Le regole codificate dalla storiografia e dalla critica vengono renderizzate in set di informazioni, tracce che tuttavia, nella lettura della macchina, assumono una valenza inedita e origina-no nuovi codici estetici. In mostra sono presenti una video-installazione e quat-tro serie di lavori, due delle quali prodotte per l’occasione: una sequenza di sculture e un ciclo di opere su carta, alcune delle quali entreranno a fare parte delle colle-zioni del disegno gestite da Fondazione Modena Arti Visive.

convenzioni e serviziMostre e musei

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LA MANIFESTAZIONE SI TERRÀ IN PRESENZA E ONLINE

Ad alta voce non si fermae spegne venti candeline

Quest’anno Ad alta voce festeggia i suoi primi 20 anni: la manifestazione culturale promossa da Coop Alleanza 3.0 è diventata un

appuntamento in luoghi simbolo e spazi urbani che diventano posti speciali, in cui incontrarsi e confrontarsi con le voci e i pensieri degli autori contemporanei.

Un contributo più signifi cativo che mai in quest’anno, segnato dall’emergenza coronavirus, in un mondo cioè dove il distanziamento fi sico rischia di diventare distanziamento sociale e moltiplicatore di disuguaglianze.

Ad alta voce ha dovuto ripensare i propri

spazi e le proprie modalità di partecipazio-ne, ma festeggia nondimeno il suo ventesimo compleanno con un ricco calendario di appuntamenti, sia in presenza che online, nel pieno del signifi -cato della manifestazione: quello di unire

le piazze, abbattere i confi ni, favorire l’evoluzione della società, far cooperare le persone.

Per info e programma www.adaltavoce.it e social della manifestazione

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“Dedicato a Hiso Telaray, giovane migrante albanese che lavorava nei campi del foggiano ucciso nel settembre del 1999, a soli 22 anni, per non aver ceduto alle minacce dei caporali, e a tutti coloro che non chinano la testa dinanzi l’arroganza mafiosa.”

Hiso Telaray è l’anima vitivinicola di Libera Terra in Puglia. Una realtà aziendale cooperativa che ha restituito valore e bellezza a terreni confiscati alla criminalità organizzata nella provincia di Brindisi. Ventisette ettari di vigneti situati nell’Alto Salento, recuperati dopo anni di abbandono e coltivati in biologico, con tutto il necessario rispetto delle tradizioni, della terra e dell’ambiente.I vini puntano all’eleganza e alla massima bevibilità, pur nella piena valorizzazione delle caratteristiche più tipiche e autentiche dei vitigni di questo straordinario territorio, Negroamaro in testa.

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