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IL GATTO IL GATTO DOMESTICO DOMESTICO

IL GATTO DOMESTICO

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Informazioni generali

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Page 1: IL GATTO DOMESTICO

IL GATTO IL GATTO DOMESTICODOMESTICO

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INTRODUZIONE

Il gatto domestico (felis silvestris catus o felis catus- quest'ultima definizione tassonomica lo definisce come una specie a sé, separata dal gatto selvatico, seppure ne sia conseguente) è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei felidi.

Di esso si contano una cinquantina di razze differenti riconosciute con certificazioni.E' essenzialmente crepuscolare e territoriale, e preda piccoli animali, specialmente roditori.Per comunicare utilizza più di 16 vocalizzi, le fusa, varie posizioni del corpo, e produzione di feromoni.

Può essere addestrato a obbedire a semplici comandi e a manipolare semplici meccanismi come le maniglie delle porte.

Il gatto è il felino con il più vasto areale nel mondo, e con la popolazione più numerosa, ed è protagonista di fenomeni di inselvatichimento così ampi da determinarne l' inclusione nell' elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo da parte dell' Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ( IUCN ).

Ma vediamolo più nel dettaglio...

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SCHELETRO E MUSCOLI

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Ha una temperatura corporea che si aggira intorno ai 38-38,5 gradi centigradi.

La sua frequenza cardiaca è di 110/140 battiti al minuto ( contro i nostri 70/75 ) e quella respiratoria è di 10/20 respiri al minuto.

Il suo corpo è agile, flessibile e massiccio, tale da permettergli di camminare in modo silenziosissimo e di spiccare grandi salti.

Le sue unghie protrattili ( dato che in condizioni di riposo si trovano nascoste e sono estratte solo all' occorrenza ) gli permettono di arrampicarsi ed afferrare con grande agilità.

Il suo scheletro è formato da 250 ossa. Le vertebre del collo sono corte, e la colonna vertebrale molto mobile.La clavicola è piccola e collegata allo sterno unicamente da un legamento: ciò gli conferisce grande mobilità, visto che le spalle possono muoversi in maniera indipendente.Le vertebre caudali prolungano la colonna, e il loro numero è variabile a seconda della razza.

La coda è importante in relazione al mantenimento dell' equilibrio.

Le zampe anteriori terminano con cinque dita fornite di artigli protrattili, formati da cheratina. Però solo quattro di essi toccano il suolo, dato che il pollice resta di fianco.Le zampe posteriori, più lunghe di quelle anteriori, terminano con quattro dita, fornite anch' esse di unghie protrattili.I cuscinetti delle zampe sono costituiti da membrane elastiche che gli conferiscono un'andatura silenziosa.

Sotto le zampe, come nel muso e sopra gli occhi, sono presenti le vibrisse, che hanno l' azione di controllare l'equilibrio del gatto.

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I muscoli dorsali sono molto flessibili, e quelli delle zampe posteriori molto potenti.Ciò gli conferisce una grande agilità e ampiezza nel salto: può saltare infatti fino a un'altezza cinque volte superiore alla sua statura.

Nella corsa può raggiungere i 50 km/h e può percorrere 100 m in 7 secondi.Ma non è un corridore di lunghe distanze e si stanca molto velocemente.

Contrariamente a quello che si pensa, è un ottimo nuotatore e non esita a gettarsi in acqua se costretto.

Lunghezza: 46-51 cm + 20-25 cm di codaPeso: 2,5-4,5 kg ( ma in alcune razze raggiunge anche gli 8-10 kg )

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SISTEMA DIGESTIVO

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Come in tutti i carnivori, la bocca del gatto è provvista dell' ultimo premolare superiore e il primo molare inferiore ( detti “ferini” ) che permettono al gatto di strappare il cibo, grazie ai potenti muscoli fissati alle pareti laterali del cranio, inghiottendo senza masticare.La mandibola è fatta in modo che, pur consentendo unicamente una masticazione verticale, ha il vantaggio di permettere un effetto a forbice.

L' osso ioideo è ossificato internamente, permettendo al gatto di fare le fusa ma non di ruggire.

Al contrario dell' uomo, il gatto mastica poco e il processo digestivo comincia nello stomaco e non in bocca.

Lo stomaco del gatto è piccolo ( circa 300 ml ), ma possiede un' acidità molto elevata utile anche come mezzo di prevenzione delle infezioni digestive.

L'intestino è piuttosto corto ( circa un metro per l' intestino tenue e 20-40 cm per il colon ) ed è tipico dei cacciatori di piccole prede.Tali dimensioni spiegano perchè deve mangiare frequentemente ma in piccole quantità ( tra i 10 e i 16 pasti ).

Il sistema digestivo del gatto è anche poco adatto alla varietà alimentare, che gli può causare diarree e vomiti.

Il transito degli alimenti è rapido: tra le 12 e le 14 ore.

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PELO

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Il colore del pelo varia in funzione delle razze, e riguardo alla lunghezza si va da gatti a pelo lungo a gatti a pelo cortissimo (ci sono anche razze che ne sono sprovviste, come lo Sphynx ).

Probabilmente in origine era di colore marrone-grigio tigrato, adatto alla mimetizzazione durante la caccia.

La pelliccia del gatto è composta da peli più lunghi che coprono la superficie esterna, e peli più corti sotto.Questa caratteristica permette un buon isolamento termico.

Il manto di un gatto è composto da più colori che formano diversi motivi, che vanno da grandi macchie a striature o macchie più piccole.Il colore del pelo può avere più tinte, più o meno diluite o scure.Il maschio, per ragioni genetiche, può assumere solo uno o due colori alla volta ( tranne casi rari, ma si tratta comunque di un difetto cromosomico che porta anche la sterilità ).Solo le femmine possono portare tre colori ( è il caso del gatto calico o tartarugato ).

Il gatto impiega molto tempo nella pulizia, ciò è molto importante per la termoregolazione corporea.La sua lingua è molto ruvida, grazie alle piccole papille che la ricoprono, e permette di snodare il pelo durante la toelettatura.Avendo il gatto un elevato rapporto tra superficie epidermica e peso, il rischio di dispersione termica è enorme.Se il pelo fosse in disordine o sporco, ciò comprometterebbe le caratteristiche isolanti.

In estate, il fatto di bagnare la pelliccia provoca un raffreddamento grazie all'evaporazione della saliva.

Il pelo effettua la muta all' inizio della stagione estiva, con conseguente perdita di questo.

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SENSI

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Come predatore crepuscolare, il gatto possiede dei sensi molto sviluppati. Per il fatto che percepisce il mondo in maniera diversa da noi esseri umani, gli vengono spesso attribuiti poteri soprannaturali.Ma la spiegazione è più semplicemente legata alla percezione di frequenze non udibili dall' uomo.

La vistaRiesce a vedere in condizioni di scarsissima luminosità grazie al tapetum lucidum ( uno strato riflettente posto subito dietro agli occhi ).Come l' uomo, ha una visione binoculare che consente di percepire le distanze. Ma di giorno la sua vista è meno efficiente: anche se coglie bene i movimenti, distingue difficilmente i dettagli degli oggetti.Recenti studi hanno inoltre dimostrato la capacità cromatica del suo occhio ( sembrerebbe distinguere in particolare i colori verde e blu ).In alcuni casi, comunque, emergerebbe un certo daltonismo, per cui certi gatti confonderebbero il bianco con il giallo, e il rosso con il verde.

L' uditoIn quanto predatore, il gatto ha un udito molto fine, con la capacità di orientare i padiglioni auricolari che isolano la fonte sonora interessata dai rumori ambientali, rendendo possibile l' individuazione della sorgente del rumore.L' ampiezza del suo audiogramma è notevole e arriva fino a 50000 Hz ( a confronto di quello dell' uomo che arriva fino a 20000 ). Questa maggiore sensibilità alle alte frequenze lo favorisce nella caccia ai roditori che emettono altrettante alte frequenze.E' stato dimostrato che alla base della sordità del 60% dei gatti bianchi c'è l'allele W, che dà il colore bianco del pelo, ed è responsabile della degenerazione dell' orecchio interno che provoca la sordità.

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Il gattino nasce normale, ma dopo una settimana il suo orecchio, invece di svilupparsi, subisce delle degenerazioni progressive, che si completano dopo tre settimane.

L' olfattoIl gatto possiede 200 milioni di terminazioni olfattive, contro gli 80-100 milioni del cane e i 5 milioni dell' essere umano, che sono specializzate nell' individuazione del cibo.L' olfatto dell' animale ha una sensibilità ai vari composti azotati, consentendo al gatto di stabilire con grande sensibilità se il pasto è rancido e andato a male ( a differenza del cane che prende subito il boccone offertogli, il gatto lo annusa con attenzione ).L' “organo di Jacobson” ( una regione sensoriale situata dietro agli incisivi superiori, in prossimità della cavità nasale, e collegata a quella boccale ) è in grado di rilevare sensazioni olfattive e gustative, con lo specifico scopo di trasmettere gli stimoli sensitivi ai centri sessuali del cervello.Infatti l' olfatto è importante anche nella vita sessuale, in quanto il maschio riesce a sentire l' odore della femmina a centinaia di metri di distanza.

Il gustoE' molto sviluppato, e grazie ad esso il gatto è in grado di percepire una minima variazione del sapore dell'acqua.Questo felino percepisce poco i sapori dolci, e, analogamente al cane, ha la maggior parte delle papille gustative ( che hanno la forma di microscopici uncini rivolti verso l'interno adatti a scarnificare le ossa delle prede e per la pulizia del pelo ) sui bordi e sulla punta della lingua. Ciò gli permette di ingurgitare direttamente i bocconi.

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Il tattoE' ben sviluppato. I baffi, chiamate vibrisse, gli permettono di percepire gli ostacoli e piccole variazioni di pressione dell'aria.Grazie ad esse riesce ad orientarsi nel buio più assoluto ( la vista non lo aiuta molto in condizioni di assenza di luce, essendo, appunto, un animale crepuscolare ) e a percepire le dimensioni dei piccoli spazi.Possiede vibrisse anche sotto le zampe, sotto il mento e alle sopracciglia.I cuscinetti sotto le zampe sono molto sensibili alle vibrazioni, e la sua pelle è coperta di cellule tattili altrettanto estremamente sensibili.

L' equilibrioIl sistema vestibolare ( porzione di sistema nervoso implicato nel controllo dell'equilibrio ) è anch' esso particolarmente sviluppato.Ciò spiega la particolare capacità del gatto di rigirarsi durante una caduta per atterrare sulle zampe.Ma non sempre questa manovra riesce a salvargli la vita.

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RIPRODUZIONE

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Maturità sessuale

Il maschio comincia a svilupparsi sessualmente all' età di circa 3 mesi, con l'aumento della produzione di testosterone.Intorno ai sei mesi appaiono le spine sul suo pene.E' a questa età che diventa sessualmente maturo, marcando il territorio con spruzzi di urina dall' odore molto marcato, e accoppiandosi frequentemente.

La femmina diventa sessualmente matura intorno ai sei-sette mesi con il primo estro, chiamato comunemente calore ( o fregola ).Questo dura in media da uno a cinque giorni, periodo in cui la gatta è in grado di riprodursi.Seguiranno, nel corso della sua vita, numerosi periodi fertili, dalla primavera all' autunno.E' possibile che una gatta sia nuovamente feconda due settimane dopo il parto.

Accoppiamento

Durante l'accoppiamento ( che dura in media tra i 5 e i 15 secondi ) il maschio sale in groppa alla femmina, le morde il collo per mantenerla ferma, e le controlla il torace agendo con le zampe sulla groppa per migliorare il controllo della postura e la penetrazione.Durante il coito la femmina tende ad innervosirsi e a gemere, perchè le piccole spine sul pene del maschio, orientate all' indietro, raschiano le pareti della vagina.Ma questa stimolazione è necessaria per attivare l' ovulazione.L'annidamento degli ovuli avviene uno o due giorni dopo l'accoppiamento, e gattini nati in uno stesso parto possono avere padri differenti.

In un gruppo di gatti avviene una sincronizzazione tra l'estro delle femmine che vi appartengono.

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Ciò favorisce la conseguente sincronia delle nascite e permette un allevamento in comune dei giovani gatti.Infatti, in caso di scomparsa di una delle madri, i gattini orfani possono venire allevati da altre femmine.

Gravidanza e parto

La gravidanza dura mediamente 65 giorni, e la femmina partorisce dai due agli otto gattini, anche uno solo nelle primipare.Il numero medio è di quattro, due sono casi rari e otto sono casi molto rari.

Verso le quattro settimane di gravidanza il ventre della gatta comincia a gonfiarsi. A circa 35 giorni, le mammelle si ingrossano e si arrossano.A sette settimane comincerà a cercare un posto adatto a partorire.Circa 20 minuti dopo le prime contrazioni la gatta partorisce il suo primo gattino, poi gli altri, a intervalli di quindici minuti.I gattini vengono al mondo in una sacca, che la mamma stessa aprirà, reciderà il cordone ombelicale, e laverà i piccoli con dei colpi di lingua, per stimolare la prima inspirazione.Poi mangerà la placenta, molto nutriente.Tuttavia, non sono inconsueti parti multipli di parecchie ore.

Allevamento dei gattini

I gattini nascono ciechi ( e con gli occhi chiusi ) e sordi. Pesano 100-110 grammi. Subito dopo la nascita vengono guidati dalla mamma verso le proprie mammelle per assumere il primo latte, il colostro.Il colostro è un liquido giallo sieroso, molto ricco d' immunoglobuline di classe A e cellule immunitarie ( come i linfociti ), secreto dalle ghiandole mammarie durante la gravidanza ed i primi giorni dopo il parto, composto principalmente da acqua, leucociti, proteine ( fra le quali anche agenti immunologici ), grassi e carboidrati.

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Con il colostro la madre trasmette le proprie difese immunitarie al piccolo, le quali lo proteggeranno nei primi mesi di vita.Intorno agli otto-dodici giorni i piccoli aprono gli occhi, che sono di un colore blu, che cambierà definitivamente verso i due mesi.Tutti i gattini nascono con delle striature “fantasma” che spariscono lentamente con la crescita del pelo.Inoltre la mamma insegna ai piccoli a lavarsi e nutrirsi.A quattro settimane gli porta la prima preda viva, a cinque gli insegna i primi rudimenti della caccia. Tra le otto e le dodici settimane comincia l' emancipazione dei piccoli, che si completerà a otto settimane, quando la madre scaccerà i cuccioli.

Sterilizzazione e castrazione

Si effettuano per impedire al gatto di riprodursi.Nel maschio si effettua la castrazione ( rimozione chirurgica dei testicoli ).Nella femmina invece si effettua la sterilizzazione ( ablazione di ovaie, utero, o entrambi ).

Oltre all' arresto della riproduzione, l' operazione può portare anche a modifiche nel comportamento e nella psicologia dell' animale.Nel maschio, la castrazione precoce, prima della pubertà, limita il comportamento territoriale e diminuisce la tendenza a marcare con graffi e spruzzi di urina.Nella femmina l' estro non si manifesta più.In entrambi il cambiamento ormonale può portare a un' aumento di peso visto che i bisogni energetici diminuiscono.

In Italia i gatti che vivono in libertà devono essere obbligatoriamente sterilizzati a cura dell'autorità sanitaria municipale competente, come indicato all'articolo 2, comma 8, della legge 14 agosto 1991, n. 281, Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo.

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COMUNICAZIONE

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Il gatto è un animale territoriale con un raggio di estensione, intorno alla sua dimora, di circa 5 km.Il territorio è delimitato dall' emissione di feromoni ( in particolare la fenilinina ), ed esso è molto importante, poiché su esso sono incentrate le relazioni con gli altri gatti.La memoria del territorio viene costruita additivamente, poiché il gatto impara di quanto viene aggiunto, ma non si accorge di quanto viene tolto.

Inoltre esso non è un animale solitario, ma in grado di formare delle strutture sociali ben organizzate.

Il gatto, quindi, comunica sia attraverso i feromoni che attraverso le posizioni corporali, oltre che miagolii, ringhi, soffi, sputi e fusa.

Feromoni

Le ghiandole che contengono i feromoni si trovano in numerosi punti del corpo: ghiandole anali, tra i cuscinetti delle zampe, attorno alla coda, nel solco intermammario, attorno alla bocca e sulle guance.Nei primi due casi sono feromoni di allarme, che stimolano l'animale a evitare una zona, se non alla fuga.Inoltre sono deposti volontariamente per marcare il territorio ( quelli delle ghiandole interdigitali durante le graffiature ), per stabilire dei contatti sociali ( quelli delle ghiandole caudali ) e durante la pulizia, oppure involontariamente dalla madre per esprimere attaccamento ai suoi piccoli (dal solco intermammario)e con i feromoni sessuali (zona anale/caudale).I feromoni si depositano anche sulla saliva, nel materiale fecale, e nell' urina. Hanno il vantaggio di durare nel tempo, anche in assenza del gatto. Con l' eccezione dei feromoni di allarme e sessuali, l' effetto chimico agisce in genere sullo stesso gatto che li ha emessi.

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Sono stati evidenziati almeno cinque messaggi chimici mediati dai feromoni ( F1-F5 ), di tre dei quali si è riconosciuto il significato:

F2- per marcatura di tipo prettamente sessuale emessa dal maschio attratto dalla femmina;

F3- per marcatura deposta sugli oggetti e nell' ambiente di cui fa parte il territorio del gatto. Ha funzione tranquillizzante ed inibisce lo stimolo alla marcatura urinaria;

F4- per “allomarcatura”, ovvero la marcatura chimica dei conspecifici o familiari, incluso l'uomo. Uno degli effetti del feromone è la riduzione dell' aggressività nel felino stesso;

Posizioni corporali

La posizione generale del corpo, le mimiche facciali, il movimento della coda, degli occhi e delle orecchie indicano lo stato emozionale del gatto.

Posizione di allerta. Se il gatto sta con il corpo inclinato, le orecchie aderenti al cranio e rivolte all'indietro, il mento abbassato a protezione della gola, gli artigli pronti, il pelo sollevato, i denti in mostra, muovendo la coda da un lato all' altro e facendo dei soffi gutturali....significa che si sente minacciato da qualcosa o qualcuno e sta per attaccare ( o fuggire ). Non è consigliabile cercare di toccare il gatto in queste situazioni, meglio aspettare che si tranquillizzi.

La testa. Se sporge la testa verso di voi è perchè vuole strusciarsi, si tratta di una segnale amichevole o affettuoso, vuole coccole. Piegare la testa è un segno di sottomissione, mentre se la tiene ben sollevata significa che si sente sicuro e spavaldo. Se ha le orecchie rivolte in avanti significa che sta esplorando il territorio e si sente rilassato.Viceversa se le orecchie sono rivolte all'indietro, ha paura oppure sta per attaccare.

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Gli occhi. Se spalanca gli occhi e ha i baffi e le orecchie rivolte in avanti, significa che è concentrato su qualcosa. Quando il contatto visuale è prolungato vuole darci il messaggio che ci sta osservando, anche se a volte puó significare che si sente minacciato ( bisognerebbe tenere in considerazione gli altri segnali del suo corpo ). Gli occhi socchiusi significano che il vostro gatto ha sonno o è felice. Ma potrebbe anche essere un segnale di malessere o di infezione. Le pupille dilatate possono essere dovute alla mancanza di luce ma anche che sta per attaccare o che è concentrato su qualcosa.

I baffi. I baffi aiutano i gatti a misurare lo spazio e le distanze, peró ci mostrano anche il loro stato d'animo. Se ha paura o è arrabbiato saranno rivolti all'indietro, se è interessato o vuole coccole saranno rivolti in avanti, se invece è tranquillo e rilassato i baffi staranno in posizione laterale.

La bocca. Se si intravedono i denti è in posizione di attacco, ovviamente. Se sbadiglia, si sente tranquillo. Se il gatto schiude la bocca non dovete pensare ad un segnale di minaccia, è un gesto che fa per analizzare gli aromi.

La coda. La coda è fondamentale per intepretare gli stati d'animo del vostro gatto, perchè ha un codice di movimento molto ricco. Bisogna guardarla con attenzione perchè completa l'informazione che altre parti del suo corpo ci possono dare. Se la coda è col pelo gonfio significa che è eccitato o arrabbiato. Se la coda è sollevata a punta e la schiena incurvata, ha di fronte una minaccia. Se la coda è sollevata ma si muove lentamente e dolcemente e il gatto fa dei leggeri salti, vuol dire che è contento. Se il gatto vuol mostrare indifferenza si muoverá con la coda sollevata, ma se la punta è inclinata come a forma di uncino significa che è di buon umore. Se il gatto ondeggia la coda da un lato all' altro rapidamente vuol dire che è arrabbiato, ma se la muove lentamente ci sta dicendo che vuole affetto e attenzione. Se muove la coda lentamente quando è accoccolato o disteso, significa che sta sognando e immagina cose piacevoli.

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Miagolii

Il miagolio è un verso caratteristico del gatto. Generalmente miagola poco, ma alcune razze sono più loquaci di altre, come il siamese.

A differenza di molti altri felini non ruggisce e questa caratteristica sta in una differenza anatomica: lo ioide è un insieme di piccole ossa, situate alla base della lingua, che mettono in contatto la laringe con il cranio e che, nel caso dei grandi felini che ruggiscono, è formato in parte da cartilagine (cosa che non accade nei piccoli felini, in cui è totalmente rigido), permettendo la mobilità necessaria a produrre il loro imponente ruggito.

Vediamo i principali miagolii:

Vocalizzo muto: si tratta di una modalità comune a tutti i felini, che spesso aprono le fauci senza emettere alcun suono, oppure rumori a bassissima frequenza. È facile identificare questa situazione, perché molto spesso avviene mentre il gatto si trova di fronte alla finestra, assorto da qualche elemento esterno – come un uccellino – che ha catturato la sua attenzione. Il vocalizzo muto indica eccitazione, preparazione all’attacco di una preda o anche semplice soddisfazione. Cinguettio felino: i gatti spesso emettono un suono ad altissima frequenza, e molto acuto, della durata di pochissimi secondi, a volte anche meno di tre. E molte volte assomiglia proprio al cinguettio di un volatile. In questo caso si esprime felicità, sorpresa, richiesta d’ attenzione. Non è un caso che sia molto più frequente quando il gatto ha fame o rivede il padrone dopo una giornata di lavoro.

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Miagolio classico: il tipico “miao” dei gatti, unico da esemplare a esemplare anche se l’orecchio umano fatica a distinguerlo, indica sempre una richiesta d’attenzione. È la traduzione di tanti desideri, come “Guardami”, “Ho fame”, “Gioca con me”, “Fammi uscire”. Quando il miagolio è accompagnato dal micio che si struscia sulle gambe del padrone, il significato è perentorio e inequivocabile: “Devi prestarmi attenzione e lo devi fare ora”.

Ringhi, soffi, sputi

Il gatto, in posizione di attacco o difesa, è anche capace di ringhiare, soffiare e sputare, per intimorire e avvisare l' avversario.Secondo alcuni ricercatori il soffio ( e può darsi anche lo sputo ) imita il comportamento del serpente.Quando è aggressivo, il gatto può emettere un ringhio di tonalità molto bassa e profonda, considerato l'ultimo avviso prima dell' attacco.

Fusa

Il meccanismo di emissione delle fusa del gatto non è ancora ben conosciuto. I felini non sembrano possedere un organo che vi sia dedicato.Una prima ipotesi suppone una contrazione molto rapida dei muscoli della laringe, che comprimerebbe e dilaterebbe la glottide, facendo vibrare l'aria che passa.Un' ipotesi più antica suppone una vibrazione della vena cava, amplificata dai bronchi, dalla trachea e dalle cavità nasali.Queste vibrazioni sonore si trovano nella maggior parte dei felini, mai i gatti sono gli unici che riescono a farle sia durante l'inspirazione che durante l' espirazione, senza interrompersi.Un gatto fa le fusa quando vuole rassicurarsi, per sottomissione verso il padrone, per richiedere aiuto, oppure quando malato, ferito o morente. Oppure le fanno i piccoli per rassicurare la madre che va tutto bene, o lei mentre li pulisce.

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SONNO

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Il gatto necessita tra le 12 e le 16 ore di sonno, ma in genere dorme anche 15-18 ore al giorno.

Resta così sveglio minimo tra le 6 e le 9 ore, una parte delle quali durante la notte per cacciare.

Il sonno del gatto comprende una grande proporzione di fasi di sonno paradossale durante le quali sogna: giornalmente dai 180 a i 200 minuti, contro i 100 minuti dell' uomo.

Durante questa fase l' attività elettrica del cervello, degli occhi e dei muscoli è molto importante.Si assiste al movimento delle vibrisse, a sussulti delle zampe o della coda, il pelo si rizza e il gatto cambia posizione.

Almeno due volte al giorno effettua un sonno persistente, della durata di circa 6 ore.Considerando che la sua giornata è di 12 ore ( nel caso dorma il numero minimo di ore ), riposa 6 ore durante il giorno e 6 ore durante la notte.

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CURA PERSONALE

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Graffi

La crescita degli artigli è continua e compensa l' usura naturale.Il gatto può aggiustarne la lunghezza e affilarli strofinandoli contro superfici rugose.Allo stesso tempo, essendo marchi visuali ed odorosi, comunicano agli altri gatti l' appartenenza del territorio.

Pulizia

Durante la pulizia vengono ingeriti molti peli che poi si accumulano nello stomaco, formando dei gomitoli chiamati “bezoari”. Dato il rischio di creare occlusioni intestinali, questi vengono vomitati. Inoltre i gatti hanno l'abitudine di leccarsi tra loro, ma questo avviene solo in caso di conoscenze intime. Leccandosi, si scambiano l' odore e depositano sul' altro feromoni calmanti.

Escrementi

Il gatto in natura sceglie dei luoghi con terra molle per depositare i propri escrementi. In seguito li copre con la terra ( ciò che non fa invece il gatto selvatico ) grattando con le zampe anteriori. E' l'odore degli escrementi che innesca l' interramento. Ciò serve per non farsi individuare dai predatori e diminuisce i rischi di infezioni da parassiti. E' un atteggiamento istintivo, inculcato dalla madre ai propri piccoli.

Il gatto produce escrementi fino a due volte al giorno.La defecazione, come l'urinatura, è utilizzata per marcare il territorio. In questo caso l'animale non copre le proprie feci, ma le lascia depositate ben in vista in luoghi di passaggio degli altri gatti.

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CONVIVENZA CON L' UOMO

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Le prime tracce di addomesticamento del gatto furono trovate in Cina e risalgono al 5300 a.C.

Nei gatti non esiste una struttura gerarchica come nei cani, è dunque il suo rapporto con l'uomo è ben diverso: l'essere umano è considerato come una madre sostitutiva, utile per procurare cibo e garantire protezione.

E' risaputo, in genere, che è legato più al territorio che non ai padroni, anche se si affeziona molto alle persone con cui vive, fino a essere anche protettivo.Per quanto sia affezionato al territorio c'è da dire che si adatta molto bene, se ha un rapporto stretto con i propri umani, a qulasiasi cambiamento dello stesso, sia che si tratti di variazioni nella disposizione interna della casa che di un vero e proprio trasloco.

Il gatto può manifestare affetto al proprio padrone in vari modi: facendo le fusa o strusciandosi, ad esempio.Oppure un' altro modo caratteristico di esprimere affetto è grattare il torace o qualsiasi altra parte del corpo dell' umano con le zampe anteriori. Si chiama “fare la pasta”, ed è una simulazione del movimento che fanno i piccoli con le zampette sulla pancia della mamma durante l'allattamento, per facilitare l' uscita del latte dalle mammelle.Talvolta può essere eseguito sul vestiario appartenente al padrone, oppure sulla base di appoggio mentre viene coccolato. Le carezze comunque vanno effettuate con moderazione, perchè il pelo dei gatti è ricco di terminazioni nervose ultrasensibili alle manipolazioni.Inoltre i miagolii che ci vengono rivolti dal nostro gatto sono di diversi tipi: quello lungo e lamentoso per segnalare un corteggiamento, quello breve caratteristico del saluto, e quello prolungato per una richiesta.

E' stato dimostrato che la compagnia di un gatto è terapeutica per persone sole, stressate e con problemi psichici, abbassandone la tensione. Utili le sedute di “gattoterapia”.

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ALIMENTAZIONE

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Il gatto è un carnivoro stretto. E' cioè obbligato ad introdurre la carne nella sua dieta, con cui assume la taurina, un derivato degli amminoacidi che non sintetizza autonomamente.Un gatto che non assume una dose sufficiente di taurina svilupperà sintomi di disturbi oculari e cardiaci, un deficit immunitario, e nelle femmine dei problemi riproduttivi.

Molto importante è anche l'arginina ( di cui il pesce è ricco ), che il gatto è in grado di trasformare in citrullina ( non riesce a sintetizzarla autonomamente; oltretutto è un amminoacido il cui livello è basso in qualsiasi alimento ).Se ad un gatto viene somministrata una dieta povera di arginina, nel giro di qualche ora il soggetto mostrerà ammoniemia ( accumulo di ammoniaca ) ed evidenzierà i segni clinici della malattia.L' ammoniaca si accumula perchè non riesce ad essere convertita in urea, un processo per il quale sono necessarie sia l' arginina che la citrullina.Inoltre bisogna ricordare che l' arginina è termosensibile.

Anche la lisina è importante, soprattutto nella dieta del gattino.Serve al gatto per sintetizzare la L-carnitina, una vitamina necessaria per il benessere del muscolo cardiaco.La lisina è presente soprattutto nella carne rossa, nel pollame, in alcuni pesci ( come merluzzo e sardine ), nella soia e derivati.Una carenza di lisina può portare a una conseguente carenza di vitamina B3, e quindi a disturbi gastroenterici e problemi dermatologici.

I gatti si nutrono anche di erba, perchè ciò li aiuta nella digestione.Le principali sono: nepeta cataria ( “erba gatta” ), erba d'orzo, arctium, calendula, carum carvi, anethum graveolens, echinacea, euphrasia, prezzemolo, rosmarino e valeriana.Molte erbe provocano il vomito, con il quale si libera di eventuali boli di pelo. La cioccolata è tossica, perchè il gatto non è in grado di metabolizzare la teobromina qui contenuta.

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Tecniche di caccia

Già nei primi mesi di vita si possono osservare giochi di caccia nei gattini, talvolta utilizzando la coda della mamma.

Il gatto utilizza le classiche tecniche di caccia dei felidi, basate sull' appostamento e l' agguato. Tali tecniche sono trasmesse dalla madre ai gattini nei primi 5-6 mesi di vita, attraverso il gioco.

Per uccidere la preda, il gatto la morde in genere alla nuca, rompendo così la colonna vertebrale.

Le prede più cacciate sono: piccoli roditori ( come i topi ), lucertole, piccoli uccelli, pesci, insetti.Altre volte può catturare ricci, conigli e serpenti ( probabilmente nel caso di gatti di grossa taglia ).Non esita, in caso di bisogno, a nutrirsi di scarti.

I gatti domestici che hanno l' opportunità di cacciare fin da giovani divorano in genere le loro prede.Prima di ucciderle, di solito giocano con esse. Alle volte le portano al padrone considerandolo un genitore adottivo poco abile alla caccia.

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CURA E ACCESSORI

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Per un gatto che vive in casa sono poche le cose indispensabili:

-due ciotole per l'acqua ed il cibo;

-una lettiera per i bisogni;

-l' erba gatta, che può favorire l' eliminazione dei boli di pelo che si formano nello stomaco durante la pulizia;

-un tiragraffi, dove il gatto possa limarsi le unghie. Ne esistono di vari tipi: cartone ondulato, blocco di sughero, legno. Esistono anche dei tiragraffi dotati di piazzolle, dove il gatto può anche arrampicarsi e sostare in alto, al sicuro da ogni “pericolo”. Quest' ultimo però è sconsigliato per animali estremamente vivaci che possano rovinarlo nell' arrampicarsi, usando le unghie come arpioni.In ogni caso, in assenza di un tiragraffi il gatto cercherà altri posti dove farsi le unghie, come porte, mobili, divani o tappeti;

-una cuccia, anche se non è così necessaria. Infatti il gatto è in grado di trovarsi qualsiasi giaciglio di suo gradimento, nei luoghi più caldi, asciutti, o ventilati della casa, a seconda della stagione;

-giochini vari adatti a lui, per svagarsi e “affinare” le sue abilità predatorie;

Poi è importante la somministrazione periodica di vermifughi e antiparassitari, e regolari vaccinazioni.Quelle usate più comunemente sono quelle contro la paleucopenia infettiva (o gastroenterite infettiva), la coriza, la clamidiosi, la rinotracheite, la calicivirosi, la leucemia felina e la rabbia.

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MALATTIE

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Le principali malattie infettive del gatto sono:

Panlucopenia infettiva ( o gastroenterite infettiva )

Chiamata anche tifo, ha provocato numerose epidemie. E' contagiosa, di natura virale, propria dei gatti. E' dovuta al Parvovirus, caratterizzata da uno stato di intensa prostrazione, gastroenterite e leucopenia ( caduta del numero dei globuli bianchi ). La mortalità, molto levata, è dell' 80% nei soggetti di 6 mesi e del 40% in quelli di più di un anno.Se il virus colpisce una gatta gravida, i piccoli che nasceranno potranno manifestare turbe nell' equilibrio, causate dalla localizzazione del virus nel cervelletto del feto.Molti laboratori veterinari propongono vaccinazioni di efficacia vicina al 100%.

Coriza

Comprende alcune malattie infettive, contagiose e d' origine virale ( Herpesvirus, Calicivrus, Reovirus... ) molto frequenti nel gatto. Colpisce in particolare animali che vivono in collettività ( rifugi, allevamenti.... ).

Leucemia felina

Il virus responsabile della malattia è il FeLV, scoperto dal prof. Jarret un quarto di secolo fa, in Gran Bretagna.La vaccinazione protegge, anche se in modo incompleto, il felino da questo virus.Provoca un indebolimento dei meccanismi di difesa immunitaria, e i gatti colpiti diventano sensibili alle altre infezioni. Inoltre il virus è oncogeno, cioè responsabile di uno stato tumorale del gatto.Purtroppo non si è ancora trovata una cura definitiva per questa malattia, anche se sono stati ottenuti risultati incoraggianti dall' utilizzo di interferone o acemannano ( un principio attivo estratto dall' aloe vera ).

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L' AIDS felina

E' provocata dal virus FIV, identificato negli Stati Uniti e in Francia.Come il virus FeLV, provoca un indebolimento dei meccanismi di difesa immunitaria, e i gatti colpiti diventano sensibili alle altre infezioni. Come il FeLV, è oncogeno.Attualmente in Italia non esiste un vaccino contro la malattia.

La rabbia

Come il cane, anche il gatto è colpito dalla malattia, che è oltretutto una zoonosi ( trasmissibile all' uomo ).La vaccinazione per la rabbia è regolamentata e scadenzata per legge, per cui è obbligatorio rispettare le date indicate sui certificati.In Italia è obbligatoria per tutti i gatti che devono essere condotti all' estero e i cui proprietari devono richiedere il passaporto.

Clamidiosi

Provocata dalla Chlamydia psittaci, è una malattia delle vie respiratorie caratterizzata da congiuntivite e secrezione nasale; è estremamente contagiosa, anche per l' uomo.Nel gatto i sintomi sono simili alla coriza, ma la congiuntivite è più marcata.Nel gattino colpisce in forme più gravi, con disidratazione e anoressia che possono provocare la morte.Il vaccino, che prima era disponibile solo in Francia e negli Stati Uniti, da alcuni anni è disponibile anche in Italia.

Peritonite infettiva felina ( FIP )

La malattia è di origine virale, causata da un 'corona virus'. È altamente infettiva tra gatti e non contagiosa per l'uomo e altri animali domestici.

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Colpisce popolazioni feline con analoghe caratteristiche cromosomiche ereditarie, per cui in una colonia non tutti i felini vengono colpiti. Colpisce le sierose: pleure, pericardio, peritoneo. Per cui può colpire tutti gli organi interni agendo dall'esterno del loro rivestimento sieroso. Può avere decorso molto rapido, anche solo 3 giorni, o sub acuto, con decine di giorni di convalescenza.Il gatto si mostra indebolito, fiacco, mangia sempre meno, esce meno e fa passeggiate sempre più corte. Se la malattia colpisce i reni, come primo sintomo si osserva che l' animale fatica a trattenere la pipì e si trova a sporcare nelle varie stanze della casa dove rimane inavvertitamente chiuso anche se solo per tempi limitati. L' urina in questo caso è un po' appiccicosa ( simile a quella di un gatto diabetico ). In un secondo stadio immediatamente successivo questa urina può essere a volte mista a sangue. Se colpisce il fegato, si può osservare che le gengive diventano gialle ( invece che rosate ) come se avesse l' ittero e in genere le parti rosate si decolorano e assumono tonalità giallastre. Nel frattempo, il gatto si indebolisce sempre di più e sempre più velocemente, mangia sempre meno fino a niente del tutto nella fase acuta, e al contrario, beve molto e di frequente. La peritonite infettiva porta anche ad anemia, formazione di liquido nell'addome, per cui il gatto diventa sempre più scheletrico ( gli si possono contare le vertebre ), ma con l'addome enormemente gonfio e dopo poco muore.La terapia d'elezione è a base di Interferone felino, ma risulta solo un palliativo e l'animale muore o viene sottoposto ad eutanasia a causa dell' inevitabile emaciazione conseguente all'infezione primaria e alle complicanze batteriche secondarie. Però la maggior parte dei gatti si libera del virus tramite le feci quindi, la presenza dello stesso al momento dell'eventuale test, non è rilevante ai fini della diagnosi della malattia. La Fip è causata in genere da una mutazione del corona virus dovuta a cause sconosciute. Il virus può persistere nell'organismo anche per diversi anni, senza però tramutarsi mai in peritonite infettiva.

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IL GATTO NELLA STORIA

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Il gatto, nel corso della storia, ha avuto particolare importanza soprattutto durante il periodo egizio.Gli egizi lo adoravano, tanto da divinizzarne i tratti nella dea Bastet, per loro simbolo di fecondità e amore materno.Il suo culto si situava principalemnte nella città di Bubasti. Inoltre, gli archeologi hanno scoperto numerose mummie di gatto che mostrano la venerazione degli egizi per questo felino. Anche la sorella di Bastet, Sekhmet, era un felino ( una leonessa ) e aveva come animale sacro il gatto.

La Grecia antica per molto tempo conobbe solo i mustelidi ( furetti e donnole ) come cacciatori di roditori. Poi, grazie ai Fenici che portarono i gatti selvatici dall' Egitto, i Greci cominciarono a comprarne e ad utilizzarli per la caccia ai topi.Aristofane cita addirittura la presenza di un mercato dei gatti ad Atene.

I romani avevano una passione per i gatti: in un primo momento furono riservati alle classi agiate, poi l' uso di possedere un gatto si propagò in tutto l'impero ed in tutti gli strati della popolazione, assicurando così la propagazione del felino in tutta l' Europa.

Durante il periodo islamico l'immagine del gatto era molto positiva, grazie all' affetto che Maometto nutriva per la propria gatta, Muezza, una soriana che lo aveva salvato dal morso di un serpente.Tutt' oggi, nei paesi arabi, il gatto è l' unico animale a cui è permesso di passeggiare liberamente nelle moschee.

Durante l' Europa cristiana, invece, il gatto fu demonizzato per la maggior parte del Medioevo, a causa dell' adorazione di cui era stato oggetto in passato da parte dei pagani.Nella simbologia medievale, il gatto era associato alla sfortuna e al male ( soprattutto quello nero ), e anche all' essere sornioni e alla femminilità. Era considerato un animale del diavolo e delle streghe.

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Inoltre gli si attribuivano poteri soprannaturali, tra cui la facoltà di possedere nove ( o sette in alcuni paesi come l' Italia dove è considerato un numero sacro ) vite.Nella notte di S. Giovanni, nelle piazze, i gatti venivano bruciati vivi, chiusi in ceste assieme alle donne accusate di stregoneria.E la conseguenza della notevole diminuizione di gatti potrebbe essere l' epidemia di peste, dovuta a sua volta alla proliferazione di ratti, i veri responsabili di questo male, e non i gatti, come molti pensavano.

Nel Rinascimento però il tanto perseguitato felino venne rivalorizzato, soprattutto a causa della sua azione preventiva contro i roditori, divoratori dei raccolti.

Malgrado alcune eccezioni di gatti appartenenti a famiglie reali, il gatto non conobbe un vero ritorno di immagine fino al Romanticismo.In questo periodo divenne l' animale romantico per eccellenza, misterioso ed indipendente. Inoltre, nel XIX secolo diventò il simbolo del movimento anarchico.Nel XX secolo si è mantenuta questa visione romantica, con un interesse anche scientifico verso il gatto, che continua tutt' ora.

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FONTI:

Wikipedia animali.uncome.itwww.focus.itwww.greenstyle.itwww.anfi-lombardia.com

A cura di: Gregorio Paola, Micelli Danilo ( parte grafica )Settembre 2014