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il gazzettino di puglia 565
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Via Verdi, 87 - Noicàttaro
Tel. 080.4781117 - 380.1040249
Domenica aperto
Via Crocecchia, 115 - Tel. 080.4780036 Via Pietro
Nenni, 16 - Tel. 080.4785154 Noicàttaro (Bari)
Anno XXIII - 3 Dicembre 2011 - Copia Omaggio - N. 565 - www.ilgazzettinodipuglia.it
Presentata alla città di
Noicàttaro nel Palazzo
della Cultura la nuova
associazione “Katry”.
Tra i premiati il Vice
Presidente della Provincia
Dott. Nuccio Altieri
E’ positivo il giudizio
dell’On. Francesco
Divella sul nuovo
Governo guidato dal
Prof. Mario Monti
Auguri
di buon lavoro
al Dott.
Livio
Tenerelli
eletto segretario
provinciale
di API
Bari - Lezione di “Magistratura”
alla Facoltà di Economiacon il Prof.
Buquicchio e il magistrato Rana
www.ilgazzettinodipuglia.it - Anno XXIII - 3 Dicembre 2011 - N. 565 - [email protected] Pag. 2
La Pagina della Cultura è curata dalla scrittrice
Gabriella Genisi [email protected]
"Quando Tzu-Gung viaggiava nelle
regioni a nord del fiume Han vide un
vecchio che lavorava nel suo orto. Ave-
va scavato un canale per l’irrigazione.
L’uomo si calava in un pozzo, portava
su a braccia un recipiente pieno d’ac-
qua e lo versava nel canale. Compiva
così sforzi terribili con risultati appa-
rentemente mediocri. Tzu-Gung disse:
"C’è un sistema con il quale potresti
irrigare cento canali in un giorno con
uno sforzo minimo. Non ti piacereb-
be conoscerlo?". Il contadino si alzò,
lo guardò e disse: "E quale sarebbe?".
Tzu-Gung replicò: "Prendi una leva di
legno, pesante dietro e leggera davanti.
In questo modo potrai portar su l’acqua
con la stessa rapidità con la quale la
sgorga". Allora il vecchio si arrabbiò e
disse: "Ho sentito dire dal mio maestro
che chiunque si serve delle macchine
fa il suo lavoro come una macchina e
a colui che fa il suo lavoro come una
macchina viene un cuore come una
macchina e colui che ha in petto il cuore
di una macchina perde la propria sem-
plicità. Colui che ha perduto la propria
semplicità diventa malsicuro nelle lot-
te dell’anima e l’incertezza nelle lotte
dell’anima è qualcosa che non concorda
con l’onestà. Non è che io non conosca
queste cose; mi vergogno di adoperar-
le." (da“Gli strumenti del comunicare”.
Marshall Mc Luhan)
“Comunicare nuoce”. E’ il titolo di
un’interessante mostra , che si chiuderà
il 15 luglio del 2012, in atto al Museo
della Comunicazione di Berna. Un tito-
lo che qualche decennio fa sarebbe ri-
sultato una provocazione contro il plu-
ralismo democratico dell’informazione
e il libero accesso alla comunicazione,
garanzia, appunto, di migliore demo-
crazia. I mezzi di comunicazione più
disparati possono convivere bene, mol-
tiplicarsi e anche riciclarsi, pertanto ac-
canto all’oralità e alla scrittura c’è spa-
zio per strumenti elettrici ed elettronici
(telegrafo, telefono, cinema, radio com-
puter, TV) e per quant’altro alimenti la
dialettica della comunità umana e la ar-
ricchisca di nuove chances. Infatti ogni
medium è amplificatore di potenzialità
fisiche, intellettuali, cognitive dell’in-
dividuo e trasformatore della struttura
sociale.
Tuttavia è facile che gli abusi anche del-
le migliori intenzioni, scantonino nella
patologia, un po’ come tutti i comporta-
menti “tossici” degli uomini.
Mi chiamo Viola, ho sedici anni. Sono
arrivata qui da un anno, dall’Albania.
Tutti dicono che faccio il mestiere.
Lo sento dire ai camionisti che si ferma-
no all’ora di pranzo per una cosa veloce
prima di ripartire. Me lo ripetono i fi-
nanzieri ogni volta che mi fermano per
chiedermi generalità e documenti. E no
che non ce li ho, gliel’ho detto tante le
volte, anche a quelli della stradale. Ma
loro mi lasciano andare ogni volta. Mi
lasciano qui tutte le volte, da sola, su
questo nastro d’asfalto bollente del Sta-
tale 96, al Km 7, a ridosso dei tendoni
carichi di uva. Anche se sono minoren-
ne, faccio il mestiere che faccio, e sono
straniera. Anche se vorrei che qualcuno
mi portasse via da questo buio che non
è vita.
Guardavo l’Italia alla televisione tut-
te le sere, dopo aver finito i compiti
all’Istituto.
Amici, il Grande Fratello, L’isola dei
Famosi, e ogni sera sognavo di venire
a vivere qua.
Poi il sogno si è realizzato, un amico di
mio cugino mi ha caricata sul barcone
dei contrabbandieri e siamo arrivati in
questo posto. Mi ha comprato vestiti
bellissimi, e un paio di stivali bianchi
con il tacco e la zeppa.
Da domani cominci il mestiere, mi ha
detto poi. E io non capivo. Poi però mi
hanno violentata in tre, lui e i suoi com-
pari ubriachi, e ho iniziato a capire.
Il mattino dopo alle 10 ero già sulla
Statale, con una sedia di plastica rossa,
un pacchetto di patatine, due bottiglie
di acqua minerale, e uno strofinaccio
sporco. Ci vediamo stasera, intorno alle
otto, ha detto Marcus, l’amico di mio
cugino. E con la mano ha salutato quelli
della pattuglia che stavano passando là
davanti.
Hai iniziato presto a fare il mestiere.
Me lo dice Pamela, il viados maroc-
chino che c’ha la postazione a trecento
metri da me, ogni volta che mi raccon-
ta la sua storia. Adesso ha 46 anni, ma
quando ha iniziato ne aveva 23. Dopo
una delusione d’amore, sospira con la
sua voce grossa. All’inizio aveva paura
che gli portassi via la clientela, fresca
e giovane come sono, ma poi si è tran-
quillizzata, qui gli uomini preferiscono
i trans alle ragazzine e non c’è rischio.
Menomale. Adesso Pamela è l’amica
migliore che ho. Anzi l’unica.
Da tre settimane gli affari vanno male, e
Marcus mi picchia ogni sera. Ho i lividi
sulla faccia e stamattina il ragazzo che
guida i camion dei gelati, mi ha dato un
ghiacciolo all’amarena senza chieder-
mi il solito servizietto in cambio. Gli
ho fatto una carezza, lui mi ha dato un
bacio.
Sei bella – ha detto poi.
Portami via – ho risposto
Dove ti porto?
Dove vuoi tu.
Non è facile. Ci vuole una casa. Docu-
menti. Ci vuole un mestiere
Insegnamelo tu.
Cosa.
Il mestiere di vivere.
Gabriella Genisi
Domenica 4 Dicembre alle 18 intervengono Livio Costarel-
la e il Prof. Franco Introna - Castellana Grotte Associazione
Culturale ARTES - C.so Italia, 17 www.illibropossibile.com
“Il mestiere di vivere” di Gabriella Genisidi Mariella Pisicchio
E’ il titolo di un’interessante mostra, che si chiuderà il 15 luglio
del 2012, in atto al Museo della Comunicazione di Berna
“Comunicare nuoce”
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La stagione dei congressi provinciali, in
Puglia, sta volgendo al termine. Abbiamo
riattivato percorsi di democrazia interna,
che ormai erano stati archiviati come an-
tiche alchimie, inutili e dannose. Gli ul-
timi anni, coincidenti con la fase discen-
dente della seconda repubblica ormai
morente, sono stati caratterizzati da corti
osannanti, fatte di dirigenti politici, capa-
ci di imbonire ed ingraziarsi i capi, ma
lontani anni luce dalla gente comune. La
preoccupazione più importante di eletti
e\o nominati è stata quella di ossequiare i
vertici, detentori incontrastati della sorte
di politici e aspiranti tali, dimentichi di
essere servitori del popolo e non sudditi
di un monarca.
In Futuro e Libertà chi ama la Politica, li-
bera e democratica, chi preferisce le idee
e le azioni alle relazioni personali interes-
sate, chi nutre una speranza collettiva e
non solo una cieca ambizione personale,
ha ritrovato cittadinanza attiva. Risco-
prendo la bellezza del confronto, anche
se aspro e acceso, imparando ad apprez-
zare il valore della sintesi tra le diverse
posizioni e, perché no, anche coltivando
l’ambizione di affermare le proprie idee
attraverso la competizione elettorale con-
gressuale, gli iscritti a FLI hanno inau-
gurato una nuova stagione politica, che
archivia il tempo delle veline, dei valletti
e dei tronisti, prestati alla politica e risco-
pre il valore del merito, attraverso la se-
lezione di dirigenti capaci di aggregare e
di creare consenso intorno a valori, idee,
programmie non più in base al grado di
amicizia e di simpatia con il segretario
del partito, col parlamentare o col capo-
condomino.
Siamo solo all’inizio. Siamo consapevo-
li dell’importanza e della delicatezza del
momento storico, che viviamo. Il Paese
è sommerso dalle macerie del conflitto
permanente e muscolare del bipolarismo
berlusconiano. La crisi è economica e fi-
nanziaria, ma, a mio avviso, ancor di più
è sociale e morale e affonda le sue radici
in una sfiducia profonda nelle Istituzioni
repubblicane, nella politica, nel sistema
attuale dei partiti e, in definitiva, nella
democrazia italiana. Dunque la strada è
ancora lunga, ma la direzione è quella
giusta.
Abbiamo già celebrato i congressi a Fog-
gia, Lecce e Taranto. Sabato 3 dicembre a
Brindisi e domenica 4 a Bari e il fine set-
timana successivo nella BAT. Avanti così,
per ridare voce a migliaia di persone, che
hanno voglia di tornare ad essere prota-
gonisti e sono stufi di essere spettatori di
un reality show a sfondo politico. Avanti,
insieme, verso la Terza Repubblica, per
un Futuro di Libertà per l’Italia.
*Responsabile organizzativo
di FLI Puglia
LA STAGIONE
DEI CONGRESSI
DI FLI IN PUGLIA
di Oronzo Valentini*
Roma, 19 novembre 2011 - “Il Governo Monti rappresenta una opportunità per il Paese da una parte, perché deve uscire dal cono d’ombra dell’immobilismo per rientrare nel circuito virtuoso della crescita. Per la classe politica, dall’altra, che deve ritrovare la cifra comune di un linguaggio e di un atteggiamento sostanziale di confronto civile e costruttivo, per il bene della collettività. Nessuna sospensione della democrazia, dunque, ma, al contrario, un momento storico di alta democrazia, nel rispetto dei dettami costituzionali, in cui il Parlamento è chiamato ad assumersi la responsabilità di scelte dirimenti per il futuro dell’Italia”. E’ quanto sostengono in una nota i vertici pugliesi di FLI, il deputato finiano Francesco Divella e il consigliere regionale Giammarco Surico, rispettivamente coordinatore e vice coordinatore regionale del partito. “Il 14 dicembre scorso è stata persa, purtroppo, un’occasione importante per delineare un percorso diverso che consentisse, in assenza di politiche forti e credibili anche di fronte al consesso europeo, di riprendere in mano il filo del contrasto ad una crisi economica sottovalutata”, afferma Surico, “ma anche ad una crisi di valori e di identità sovrastati da battute chiassose, populismi di maniera in libera uscita e secessionismi di propaganda”. Divella pone l’accento sulla scelta “assolutamente condivisibile da parte di Monti di avocare a sé le deleghe all’Economia e ai Rapporti con le Regioni
e di puntare, non solo in continuità con un lavoro già iniziato, ma in una visione di rafforzamento, sul ministero della Coesione territoriale. Un segnale di unità ed equità che, se accolto nella maniera giusta soprattutto dal Sud e della Puglia, sono certo potrà significare molto in termini di rilancio sociale, economico, infrastrutturale ed occupazionale”. “Futuro e Libertà
ritiene da sempre che competitività del “sistema-Paese” e coesione sociale e nazionale coincidano e siano condizioni indispensabili per far ripartire la crescita di tutte le aree del Paese”, ricordano Divella e Surico che confermano il percorso del partito anche in Puglia “all’interno del progetto politico del Terzo Polo, già dalle prossime amministrative. Il Governo Monti, che nasce a ragion veduta sotto la stella polare di De Gasperi per il quale fare politica significava realizzare, porterà l’Italia fino a nuove elezioni che proporranno agli italiani, attraverso la rinascita di un grande centro-destra democratico, una classe politica non costruita a tavolino, ma fatta di persone a cui stanno a cuore le sorti della comunità nei suoi interessi collettivi”.“Ci auguriamo”, concludono, “che la nascita di questo Governo di impegno nazionale rappresenti anche una opportunità per il presidente Vendola di ripensare il suo impegno politico sui palcoscenici nazionali, ancorché legittimo, ma deleterio per la Puglia che è chiamata a governare, invece allo sbando politico-amministrativo”.
“Governo Monti, un’opportunità per il Paese. Nessuna sospensione
della democrazia. Bene riferimento
a De Gasperi. Coesione territoriale forte segnale di unità ed equità. Sud
e Puglia sappiano cogliere la sfida per la competitività”
On. Francesco Divella Coordinatore Regionale FLI
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Api a livello provinciale ha il compito di
disegnare un percorso di impegno politico
e amministrativo dei cattolici democratici
e del cantiere del Terzo Polo pugliese.
Se dovessi scrivere un piano d’impresa
per Alleanza per l’Italia, i contenuti
sarebbero pervasi di capacità di ascolto e
di interlocuzione di quel mondo cattolico
che nel diciassettennio berlusconiano è
rimasto incantato dal cavaliere o è rimasto
ai margini perchè profondamente deluso
dallo stesso.
CISL, API, CL, l’AZIONE CATTOLICA,
CONF COOPERATIVE, MCL e tanto altro
ancora rappresentano il mondo verso cui
API si deve aprire tentando di interpretare
le loro istanze e, se possibile, chiamandoli
in diretta sulla scena politica del nostro
territorio così da cambiare davvero temi,
modalità e contenuti della politica a casa
nostra. Disegnare il percorso di Api nel
nostro futuro prossimo col disincanto e con
la percezione che se un’ipotetica cartomante
dovesse leggerci la mano, ci direbbe:
“futuro attualmente non disponibile”, ma
invece è lì che vogliamo esserci, è lì che
dobbiamo esserci per trascinare i nostri figli
e anche i nostri padri in questo tempo lungo
senza avere occhi lucidi e senza paura del
vuoto . perchè loro se ne accorgerebbero.
Pertanto, Api e il cantiere del Terzo Polo
hanno come primo obiettivo un grande
sforzo organizzativo.
Com’è stato possibile che questi mondi
abbiano sperato in Berlusconi? Abbiano
puntato su Berlusconi? Tra quei mondi
troveremo le risorse umane tirandole fuori
dalla poca propensione a combattere,
convinti che i cattolici democratici della
nostra terra non hanno mai spento i loro
focolari educativi e certamente dispongono
delle maggiori risorse calibrate sull’oggi e
utili alla collettività.
A chi di noi obietta che questo compito
le forze cattoliche lo possono eseguire
nel tessuto delle comunità locali senza
l’esigenza di proiettarla per forza nell’agone
politico, noi rispondiamo che è invece l’ora
del contrario, è il tempo in cui l’emergenza
e il degrado che si ritrova nella politica sia
sostituito da virtù e valori che si spostino
dal privato al pubblico usando l’unica via
che esiste: la politica.
Siamo in un tempo dove servono anche
altri Miti. Riflettendo su una vecchia
citazione che diceva che “la borghesia
senza il popolo è la testa senza il braccio e
nel contempo il popolo senza la borghesia
è la forza senza la luce”, anche per questo,
compito della politica nella nostra terra è
richiamare la borghesia ad essere di nuovo
viva, oserei dire visionaria, disposta ad
accendere il motore di un nuovo ciclo di
sviluppo locale.
Oltre che nella politica servono esempi
anche nella nostra economia territoriale
per troppe volte relegata al dibattito
sull’edilizia e sul mattone e sorda alla
Information Technology Communication.
Scrive De Rita in uno straordinario saggio
sulla borghesia dei tempi nostri che “
serve il governo dei miti e dei Miti perché
altrimenti la politica perde un orizzonte di
lungo periodo e si appiattisce nella palude
della società che rappresenta”.
E ci servono Miti anche nel tessuto familiare
del nostro territorio per scongiurare la
simmetrica eclissi di padri e madri: padri col
ruolo di amici e col deficit di autorevolezza
e madri con il doppio incarico di genitori
e lavoratrici non più capaci, ahimè, di
garantire la trasmissione dei valori e degli
esempi nei cascami di tempo che resta.
Siamo stati una terra declinata al femminile
e ne abbiamo ancora bisogno se è vero
come è vero che per anni le madri hanno
manutenuto il tessuto sociale e affettivo
della nostra terra.
E ci servono Miti negli enti locali e nella
pubblica amministrazione; le migliori
scelte, i migliori atti amministrativi, hanno
bisogno di applicazioni corrette. Non
dobbiamo mai dimenticare che l’apparato
pubblico resta comunque il maggiore
fornitore di servizi della nostra collettività.
E dunque, il rigore, l’efficienza, la
responsabilità, sono elementi minimali
perché il sistema resti decente. Ci toccherà
vivere in un tempo in cui la pubblica
amministrazione che prima accoglieva a
prescindere, riscopra modi nuovi di essere,
vinca le sfide dell’efficienza e si confronti
con i nuovi strumenti del governo del
territorio.
Diventi Api di terra di Bari il partito
attento ai GAL, ai piani di zona, alle ATO,
ai patti territoriali, alle aziende sanitarie
locali, strutture tutte chiamate al rigore
e a combattere sul crinale del massimo
risultato col minimo delle risorse.
Diventi poi Api il fautore di un patto
generazionale sull’assunto che i giovani
hanno gambe veloci ma gli esperti
conoscono la strada.
Alla mia generazione, che ha ottenuto le
opportunità, le mani tese, tocca ricambiare
almeno in parte quanto ricevuto,
resettandoci in un presente e costruendo
un futuro collettivo. Così si bonifica la
condizione giovanile troppo impegnata a
fare branco di sera e internauta di giorno.
Sono spunti per l’agire politico in un tempo
in cui la politica è sospesa e in cui anche il
governo che vede i tecnocrati al massimo
della loro autorevolezza porta a riflettere
su com’è potuto accadere. I governi tecnici
sono una soluzione in coda a un processo,
quasi mai il punto di partenza. Ci toccherà
uscire dai timori del rischio confidando
che se è vero che le barche nei porti sono
al sicuro, nessuno le ha mai costruite per
questo (cit. H. Lee Masters).
Livio Tenerelli - Coordinatore
Api Provincia di Bari
A sx On. Pino Pisicchio a dx Massimiliano Antenore
consigliere Comunale Api Noicàttaro
A sx On. Pino Pisicchio a dx Massimiliano Antenore
consigliere Comunale Api Noicàttaro
Congresso
Provinciale API l’intervento del nuovo
coordinatore Livio Tenerelli
Noicàttaro, lì 22 novembre 2011 - Su mandato del Segretario Provinciale Dott. Livio Tenerelli e in qualità di segretario politico cittadino di API il sottoscritto comunica il nuovo gruppo di lavoro di API in Noicàttaro composto da Colucci Eleonora, Deleonardis Domenico, Detoma Vito, Dipinto Pino, Guarnieri Stefano, Mazzone Massimo, Rescina Cecilia, Solenne Vito, Troiani Carmine. Il gruppo di lavoro assume secondo regolamento il ruolo direttivo del movimento cittadino sino alla nomina del nuovo direttivo che sarà eletto durante la celebrazione del congresso cittadino API che si terrà in Noicàttaro il 19 Dicembre 2011 alle ore
18.00. La nascita del nuovo direttivo API di Noicattaro ed il coinvolgimento dei componenti lo si deve soprattutto alla determinazione dei tre consiglieri comunali Antenore, Didonna e Cocchiarale che, pur essendo stati eletti in liste civiche, si ritrovano oggi a condividere il percorso politico targato API. I consiglieri Antenore Massimo, Didonna Giovanni e Cocchiarale Santino oltre a determinare un unico gruppo in consiglio comunale affiancheranno il segretario in questa fase politica e nei lavori congressuali. Assume il ruolo di portavoce il consigliere Antenore.
Il Segretario politicoMaurizio Innamorato
ALLEANZA PER L’ITALIA Segreteria cittadina Noicàttaro
I consiglieri Antenore Massimo, Didonna Giovanni e Cocchiarale Santino oltre a determinare un unico
gruppo in consiglio comunale affiancheranno il segretario Innamorato in questa fase politica
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Da Bruno Massari
qualità e cortesia
Chiuso il Lunedì
Tel. 080/4796100. Eventi
e Ricevimenti, Feste di
Laurea e Compleanno,
Cene di Lavoro, Addio
al Celibato e Nubilato
Nel pomeriggio del 29 novembre scorso
gli studenti hanno avuto il privilegio di
incontrare il magistrato Dott. Giuseppe
Rana. L’apertura è stata affidata al
professore di diritto pubblico Michele
Buquicchio (ex sindaco del comune
di Bari, nella foto a dx), il quale ha
affermato che ha voluto questo incontro
per analizzare dall’interno un concetto
intricato quale risulta l’ordinamento
giuridico italiano e, soprattutto, per dare
la possibilità di un confronto a stretto
contatto con una realtà spesso vista fin
troppo distaccata dai nostri bisogni: un
impatto importantissimo per i giovani
studenti che si stanno per affacciare in
un nuovo mondo, non solo sul piano
lavorativo ma anche su quello sociale.
“La costituzione è un testo di grande
valore e di rilevante importanza, ma allo
stesso tempo è anche molto trascurato”:
con queste parole il Dott. Rana (nella
foto a sx) ha dato inizio alla sua lezione,
cercando di focalizzare l’attenzione
dei numerosi presenti, studenti e non,
su questo punto. Da buoni cittadini
dovremmo infatti imparare a conoscere
e apprezzare il capolavoro alla base della
nostra Repubblica e vederla, per citare
il nostro ex Presidente della Repubblica
Carlo Azelio Ciampi, come la nostra
“Bibbia laica”, un testo che attraverso
i suoi principi dovrebbe ricordarci cosa
vuol dire davvero essere italiani, senza
superficiali patriottismi. L’attenzione è
quindi andata, a grandi linee, su quello
che è il profilo della magistratura,
addentrandosi negli intrinsechi meandri
di essa ma senza perdere il contatto con
la realtà che ogni giorno affrontiamo,
mantenendo un certo mordente sulle
menti dei presenti. Completata la parte
più canonica dell’incontro, si è passati ad
un momento più vivace in cui vi è stata
l’opportunità di interagire attivamente
con il Dott. Rana: noi de “Il Gazzettino
di Puglia” eravamo pronti a chiedere
la sua opinione riguardo temi scottanti
quali il rapporto tra il giornalismo e
la Giustizia, nonché uno dei fardelli
più pesanti del nostro Paese, ovvero
la lentezza dei nostri procedimenti
giudiziari e il loro numero esagerato (a
detta del Prof. Buquicchio cinque volte
maggiori di quelli francesi!).
Le risposte sono arrivate puntuali e
chiare, con grande disponibilità da
parte del magistrato: riguardo il primo
punto, secondo il suo discorso, è
impossibile nascondere un legame che
si è fatto fin troppo fitto tra i media
e l’organo giudiziario, certo ad una
prima analisi giustificato dal bisogno
di conoscere che caratterizza ognuno
di noi, ma comportando ad una visione
più profonda grossi rischi. Il magistrato
attualmente deve infatti far fronte alla
sempre più forti pressioni mediatiche,
che spesso vengono a coincidere con
quelle politiche, senza considerare la
dilagante “tendenza di notorietà”, che
spinge numerosi esponenti giudiziari
ad interagire forse troppo spesso con
la stampa, quasi per essere approvati
dall’opinione pubblica, sempre pronta a
“giudicare i giudicanti”.
Per quanto riguarda la seconda
questione, non nega il grave problema di
tempistica che ci affligge, riconoscendo
la difficoltà nel poterlo risolvere, magari
con una giusta riforma, senza tornare
alle radici: non solo la struttura e la
prassi dell’organo, ma in particolare
qualcosa che spesso ignoriamo, un
“difetto genetico” del nostro popolo,
ovvero un carattere forte e battagliero
che inevitabilmente porta ad un numero
eccessivo di controversie, anche delle
più banali, che intasano gli uffici.
Il professor Michele Buquicchio
ha concluso in bellezza la giornata
con un discorso diretto a smontare i
nostri pregiudizi: bisogna smettere di
guardare alla Giustizia come qualcosa
di opposto ai nostri interessi, in difesa
di quelli superiori, ma piuttosto iniziare
a considerarla come l’espressione del
nostro bisogno primario di equilibrio nella
nostra vita sociale, senza dimenticare
l’importanza primaria della figura del
magistrato, continuamente messa alla
prova dalla difficoltà quotidiane del
proprio lavoro e meritevole delle nostre
più grandi lodi.
Vito Valenzano
Dario Pepe
Lezione di
“Magistratura”
alla Facoltà di
Economia di Bari
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Sabato 26 novembre, nel corso della presentazione dell’associazione “ Kattry”, ho avuto modo di soffermarmi sull’origine del paese e del suo attuale toponimo.Vorrei adesso precisare meglio i termini della questione, dal momento che attualmente esistono varie tesi a confronto che per questo rendono la ricerca ancora più confusa.Come sappiamo il nome di Noicattaro contiene due riferimenti: a Noja perché così si chiamava il paese dal 1500 circa fino al 1862. L’altro riferimento è Cattaro. Come mai questa unione? Quando nel 1861 si formò l’unità d’Italia, i Savoia per eliminare le omonimie nei nomi dei paesi, invitarono le amministrazioni locali a cambiare il proprio toponimo, troppo comune in Italia. E quindi il nostro consiglio comunale allora scelse Noicattaro aggiungendo a Noja, Cattaro.Adesso cercheremo di capire le motivazioni, e questo non è facile dal momento che non esiste più agli atti il documento originale. Ma risponderemo ugualmente facendo riferimento a documenti successivi.Per “Noja” che sta per nuova , alcuni storici e soprattutto la tradizione orale sostengono che si fa riferimento ad un nuovo insediamento costruito dopo la distruzione del vecchio abitato collocato secondo una tradizione orale, sulla costa dell’Adriatico, a poca distanza da Torre Pelosa, se non forse a Torre Pelosa ( l’attuale Torre a Mare).Di conseguenza poco accettabile e
troppo virtuale si presenta l’altra spiegazione data a “ Noja” come luogo paludoso, secondo una traduzione medievale del termine . La fonte di questa forzosa interpretazione è il vocabolario del Du Cange e lo storico che sostiene questa tesi è Giacomo Settanni.Adesso cerchiamo di capire perché “Cattaro” che come sappiamo è una città della Dalmazia. Che c’entra con il nostro paese?A questo punto pesa fortemente la tradizione orale del nostro popolo che per la prima volta trova conferma in uno scritto dell’archeologo Emanuele Mola nel 1796, in cui si parla di un piccolo villaggio di pescatori, Cattaro, posizionato sulla costa pugliese nelle vicinanze di Torre Pelosa, distrutto in una incursione saracena nell’VIII sec., da cui gli abitanti sarebbero fuggiti nell’entroterra per fondare una nuova città “ Noha”. Altra parte degli abitanti sarebbe emigrata oltreadriatico per fondare Cattaro, in Dalmazia.Nel 1817 Arcangelo D’Onofrio, medico napoletano, nella sua relazione sulla peste di Noja, riprende la leggenda e così si esprime sul nostro paese che: “Per costante tradizione credesi colonia dell’antica Cattaro, città celebre un tempo sulle maremme dell’Adriatico”. Questo dire sulle origini del nostro abitato fu quindi fatto proprio dal consiglio comunale nel 1862 che, su invito dei Savoia, volle ricordare con il nuovo toponimo Noicattaro, le nuove ed antiche origini.
Successivamente nel 1896 il sindaco Raffaele Didonna, rispondendo al direttore dell’archivio della città dalmata così scriveva “ Vuole antica tradizione di cui è parola in un cenno storico sulla città di Noja, che sulle sponde dell’Adriatico non più lontano da questa città di sei chilometri, fosse esistita l’antica Cattaro, che distrutta nel secolo VIII d.c. dai Saraceni, diede origine all’antica Noja che oggi si appella Noicattaro. Si vuole pure che parte degli abitanti della distrutta Cattaro, attraversando l’Adriatico, si fossero messi in salvo sulla costa dalmata fondandovi l’attuale città di Cattaro”.In seguito molti studiosi hanno cercato di trovare conferma alle tradizioni orali: Tagarelli e Roppo inventando un toponimo greco “ Kattry”, hanno localizzato l’antico centro vicino a Cala Paduano o anche ad Azezio, ma senza convincere troppo.Giacomo Settanni invece ha totalmente demolito la leggenda sostenendo che
non c’è nessun rapporto tra la Cattaro pugliese e la città dalmata, ed escludendo la ricerca di una fumosa Kattry, ritiene piuttosto più credibile l ’ in te rpre taz ione medievale del termine Noa come “ terreno dissodato di fresco”.A questo punto vien
fuori che la cosiddetta ricerca storica finora non ha fornito nessun risultato apprezzabile, anzi ha confuso ancora le acque, perché si è allontanata dal racconto tradizionale.Personalmente ritengo che per ottenere un plausibile risultato, va cambiato il metodo della ricerca e, partendo dalla leggenda, lavorare su quel poco che di certo abbiamo, cioè la “costante tradizione dell’antica Cattaro sulle maremme dell’Adriatico”.In fondo le leggende conservano ancora molto fascino e in altre situazioni si sono rivelate più vere delle astruserie pseudoscientifiche.In ogni caso, forse, per evitare tutte le attuali confusioni, paradossalmente sarebbe stato opportuno che nel 1862 si fosse lasciato il vecchio nome di Noja e così si sarebbe conservata intatta la magia degli antichi racconti sulla leggendaria Cattaro.
Vito Didonna
Noicàttaro: il giallo delle origini - Parte I - Prof. Vito Didonna
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Graditissima visita di due protagonisti
di una tra le più belle edizioni
del “Grande Fratello!”. Nando a sinistra e
Mara nella foto con Gianni, Michele e Piermarco
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In alto il momento clou della presentazione dell’eccellente Guida curata dalla
cara Vittoria Cisonno. Qui sopra da sx il nostro Direttore Responsabile Vincenzo
De Gregorio, Antonello Magistà bravissimo cuoco e titolare insieme alla sua
famiglia del Ristorante Pashà di Conversano e a dx il grande Peppe Zullo
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Stampa Tipografia Martano Editrice
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alle ore 14,00 del 2 Dicembre 2011
Il Gazzettino di Puglia
1. Facebook: più di 1900 amici;
2. sito: 2550 persone hanno visto il
n. 564; 3. 5.000 le copie stampate
E’ finito 4 a 4 il derbyssimo tra le formazioni Under 18 delle due società
di Calcio a 5 Virtus e Azetium rutiglianesi che guidano i rispettivi gironi
di serie C2. Presto torneremo attivamente ad occuparci di loro!
m o n b e b e @ l i v e . i t
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Apprezzato l’intervento, da parte
dei molti cittadini nojani presenti,
del Vice Presidente della Provincia
di Bari Dott. Nuccio Altieri che
ha anche la Delega alla Cultura.
“Basta con i finanziamenti a piog-
gia per le varie manifestazioni
che si svolgono nei diversi periodi
dell’anno nella nostra provincia,
ora si deve puntare quasi tutto sulla
rivalutazione del patriomnio storico
e architettonico che se adeguata-
mente valorizzato e pubblicizzato
può portare importanti e diciamo
immediate ricadute economiche
sulle numerose famiglie del sud est
barese e soprattutto consentirebbe
alle attività produttive
ed artigianali di farsi conoscere
potendosi mostrare così ad un
pubblico sempre più vasto”.
Presenti all’importante even-
to il primo cittadino di Noi-
càttaro Dott. Peppino Sozio,
l’Assessore alla Cultura Avv.
to Fabio Diserio, il Prof. Gio-
vanni Parisi già Sindaco di
Noicàttaro, il consigliere co-
munale Isa Sportelli, Peppi-
no Dipierro già collaboratore
de “Il Gazzettino di Puglia”
e tantissime altre persona-
lità. Tra i relatori anche il
nostro Direttore Responsa-
bile. Vincenzo De Gregorio
ha ricordato ai presenti come
dopo la prima esperienza con
i Milan Club della Puglia il
30 Gennaio del 1993 proprio
da Noicàttaro (Via Telegrafo)
partì la splendida cavalcata
editoriale che ci ha portato
oggi a stampare la copia nu-
mero 565 e a essere la testata
gratuita periodica più diffusa
tra Bari ed il sud est barese.
Onore ai coraggiosi amici dell’Associazione “
Katry” di Noicàttaro che hanno deciso di proseguire
uniti l’esperienza fatta alle ultime elezioni ammini-
strative, dove hanno raccolto importanti consensi
risultando determinanti per l’elezioni a primo
cittadino di Peppino Sozio, per non disperdere
l’esperienza acquisita e soprattutto per coinvolgere
sempe di più in maniera attiva l’intera cittadinanza
nei confronti dei mondi più diversi ma decisivi per
lo sviluppo di una comunità come quello del Volon-
tariato, esaltando Cultura, Storia e Tradizioni, di
una grande città della Puglia. Eccellente, come al
solito, l’intervento del Prof. Didonna che con cura
e amore sta riportando sulle prime pagine dei mass
media italiani e pugliesi la grandissima e ricca sto-
ria nojana che noi ci onoriamo di pubblicare
in un’altra parte del Giornale. Presidente
dell’Associazione “Katry” è il Dott. Lello Ferrieri,
già assessore comunale in una Giunta guidata
dal Prof. Giovanni Parisi presente all’evento.
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Egregio Prof. Monti grazie di cuore
per accettato questo difficile incarico,
ma ci consenta di aggiungere che non
abbiamo capito nulla rispetto a quanto
è accaduto in questi giorni. Immagia-
mo le risate da parte dei tanti sapiento-
ni di casa nostra a questa osservazione,
ma cerchiamo di ragionare. E’ vero o
non è vero che l’Europa ci ha chiesto
di cambiare Governo? Ma quale del-
le due europee, quella dei politici del
Parlamento eletti democraticamente o
quella dei burocrati? A noi purtroppo
questo dato è sfuggito, infatti, non si
riesce a capire come possano accadere
che in democrazia accadano fatti simi-
li, togliendo incredibilmente al popolo
sovrano il diritto sancito dalla Costitu-
zione di autodeterminarsi scegliendosi
la classe dirigente da cui si pensa di
poter essere governati degnamente. C’è
il trucco ma non si vede: nessuno dei
tanti analisti che in questi giorni sono
sempre più spesso in televisione a suon
di lauti compensi e che quindi svolgono
regolarmente un doppio lavoro toglien-
do così il posto a quei giovani che lei ha
richiamato spesso senza indicare però
la strada da percorre affinché possano
trovare presto un lavoro serio e duratu-
ro, ci ha ancora spiegato come mai la
metà dei nostri certificati di deposito
sono finiti nelle mani di lobby europee
e mondiali (politiche e affaristiche) che
della nostra economia se ne fregano
altamente. E chi ci ha portato sin qui?
Una classe politica abietta, dalla Lega
di Bossi in giù, composta da uomini
e donne scelti dai capi per riscaldare i
banchi del parlamento, salvo, per fortu-
na, rare, rarissime eccezioni e tutte pu-
gliesi: Divella, Pisicchio, Fitto. Puglia
quotidianamente umiliata, senza treni,
senza infrastrutture e lei caro Presiden-
te del Consiglio ci chiede di fare altri
e più cospicui sacrifici: ma perché la
Puglia dovrebbe farli? Guardi le strade
del Nord. Molto spesso si tratta di inuti-
li autostrade per fare guadagnare miseri
minuti a poche persone mentre le nostre
aziende e le nostre famiglie vengono
umiliate quotidianamente perché sono
costrette a fare lunghi e costosissimi tra-
gitti per connettersi con le SS 16 e 100
passando a passo d’uomo dalla zona
produttiva del sud est quella tra il bivio
della 100 e le città di Noicàttaro da una
parte e Rutigliano dall‘altra. Il costo di
gasolio e benzina è altissimo. E nel suo
discorso tutto questo non c’è. Lo sa che
in Germania hanno tagliato sei miliardi
di tasse ed oggi quella è la prima econo-
mia della zona euro? Lì hanno tagliato
le tasse per aiutare i capitani d’impresa
a creare nuova occupazione e non han-
no irrigidito il regime fiscale già in atto
con l’aggiunta di nuove tasse. Certo che
lo sa ma fa finta di nulla. A lei fa più co-
modo parlare di repressione. Provi lei a
decidere in pochi secondi se comperare
un chilo di pane per i propri figli o un
litro di benzina per cercare di fare bene
il proprio mestiere. Ci scusi Presidente
ma perché vuol reintrodurre l’ICI sulla
prima casa? Cominci lei a dare il buon
esempio. Quanto guadagna al mese di
pensione? Quanto aggiungerà al suo
portafoglio da Presidente del Consi-
glio? E lo stipendio da Senatore a vita,
ma era proprio necessario? I suoi mini-
stri hanno rinunciato ai loro precedenti
incarichi? Perché per almeno tre mesi i
quasi mille tra onorevoli e senatori non
rinunciano allo stipendio che percepi-
scono dando così un grande esempio
alla nazione? Anche lei è caduto nella
trappola di parlare a vanvera dei gio-
vani mentre moltissimi mediocri parla-
mentari da tre anni e mezzo si prendono
gioco di noi cambiando non solo casac-
ca ma addirittura schieramento. Non c’è
nulla di più scandaloso. E lei si rivolge
ogni giorno proprio a quei mistificato-
ri e traditori della democrazia. Ha sba-
gliato indirizzo. E’ alla gente comune
che doveva parlare per chiedere aiuto.
Basta con i privilegi di Stato. Che fini-
sca questa barzelletta dei finanziamenti
pubblici ai partiti, ai giornali di partito,
quest’ultimi hanno incassato la “mise-
ra” cifra di 1 miliardo di euro dal 2001
al 2008. Chiuda da domani gli Enti inu-
tili. Tolga a Radio Radicale i miliardi
di sovvenzionamento e dia quei soldi
alle testate giornalistiche private che da
sempre, soprattutto in Puglia, portano
nelle nostre case di tutti democrazia e
concorrono seriamente a favorire lo svi-
luppo delle piccole e medie imprese. Sì,
caro Prof. Monti, faccia presto, e se ci
permette di aggiungere una cosa le di-
ciamo che se tutto questo dovesse acca-
dere noi su di lei cambieremo opinione.
Oggi non ci sembra ci siamo le condi-
zione per costruire un’Italia diversa.
Ci sono tante nicchie, caste, privilegi,
bugie, storie meschine, che si possono
e si devono combattere. No, non siamo
pessimisti, ma quanto è successo ci ha
rattristato molto e ci ha fatto perdere gli
ultimi scampoli di fiducia che avevamo
in corpo. Speriamo nel Terzo Polo che
ha sempre combattuto contro tutto e
contro tutti. Speriamo che Fini, Casini,
Rutelli e Lombardo, sulle nostre terre
non facciamo più passare gli stranieri.
Che tirino fuori l’orgoglio meridionale
consentendoci di recuperare un briciolo
di speranza e di fiducia nei confronti di
questa mediocre classe dirigente. Qua-
si dimenticavo. Quando ci farà sapere
se ha intenzione di restituire la parola
al popolo sovrano cambiando la legge
elettorale per ridarci la possibilità di
tornare a scegliere uomini e donne che
conoscendoci si possano battere sino
alla morte per il loro territorio? Con il
dovuto rispetto.
Vincenzo De Gregorio
I consiglieri comunali, Vittorio Berardi,
candidato sindaco del partito di centro
sinistra e Domenico Gigante, apparte-
nenti alla stessa coalizione nelle scorse
elezioni amministrative, hanno propo-
sto due valide alternative per il trasferi-
mento degli Uffici del Giudice di Pace
di Rutigliano: la prima li vedrebbe tra-
sferiti nell’attuale sede del Tribunale
di Rutigliano e la seconda alternativa
invece sarebbe l’immobile situato ad
angolo tra via Boito e via Piccinni e uti-
lizzato solo parzialmente dall’Ufficio
Circoscrizionale del Lavoro. Il canone
di locazione mensile vigente ammonta
ad euro 2.800,00,il professor Vittorio
Berardi e l’avvocato Domenico Gigante
nell’esercizio del loro mandato elettivo,
sostengono che se la proposta avanzata
venisse accettata, ci sarebbe un cospi-
cuo risparmio economico che contribu-
irebbe al risanamento del bilancio co-
munale in sintonia con la politica che
vorrebbe perseguire il neo eletto Presi-
dente del Consiglio Mario Monti.
La seconda interpellanza riguarda in-
vece il saldo dei locali dell’ex Macel-
lo Comunale e se il debito pregresso
sia stato definitivamente estinto o se in
caso contrario, siano state adottate azio-
ni per il recupero di tutte le somme an-
cora eventualmente dovute; la terza ed
ultima interpellanza pone l’accento sui
criteri di conferimento degli incarichi
ai legali “esterni” all’amministrazione
con un’ attenta revisione dei criteri di
determinazione del compenso profes-
sionale in sintonia con il risanamento
del bilancio comunale tanto ambito. Il
professor Berardi e l’avvocato Gigante
sono unanimi nel sostenere, nel caso in
cui la proposta avanzata venisse accet-
tata, la positività della convenzione con
l’Ordine Professionale degli Avvocati
di Rutigliano che vanta di una valida
schiera di professionisti validi e compe-
tenti in materia.
Emmanuella Bottalico
Prosegue senza soste l’attività in seno al Consiglio Comunale di
Rutigliano del candidato Sindaco alle ultime amministrative del
centrosinistra Prof. Vittorio Berardi e dell’avv.to Mimmo Gigante
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Domenica 27 Novembre
Inizio della Novena: fino al 5 Dicembre Santa Messa alle ore 18.30
Martedì 6 Dicembre
Sante Messe alle ore 8.30 - 9.30 - 10.30
Ore 18.30: Solenne Celebrazione Eucaristica
con la partecipazione delle Autorità Civiche
Al termine, Benedizione con la Santa Manna di San Nicola
Per tutto il giorno, nel Borgo Antico, tradizionali melodie della
“Bassa Musica - Città di Rutigliano”
Comitato Festa Parrocchia
San Nicola Santa Maria della Colonna e San Nicola
Martedì 6 Dicembre 2011
Festa liturgica di
Da 705 anni Patrono della città di Rutigliano
Il Comune di Rutigliano e il Centro di Servizio al Volontariato “San Nicola”, hanno presentato alla cittadinanza, alle associazioni di volontariato e agli organi di stampa, Mercoledì 23 Novembre alle ore 18.30, nella Sala Consiliare di Palazzo di Città, il Protocollo d’Intesa e la Convenzione per l’apertura a Rutigliano dello Sportello per il Volontariato. Lo Sportello si trova in piazza Umberto I (Borgo Antico), nei locali dove già opera l’Informagiovani. Sono intervenuti il sindaco di Rutigliano Roberto Romagno, l’assessore comunale alle Politiche Sociali Angela Redavid e la presidente del C.S.V. “San Nicola” Rosa Franco. Durante l’incontro saranno illustrati gli obiettivi che i due Enti vogliono perseguire, nell’ottica della collaborazione e della coprogettazione, per implementare e migliorare i servizi a sostegno del volontariato, strumento fondamentale per lo sviluppo del territorio. L’incontro, inoltre, sarà un momento privilegiato di dibattito e di confronto con le realtà associative presenti per raccogliere i bisogni e le istanze delle stesse
e dare avvio alla creazione di una rete solida tra le organizzazioni di volontariato e gli enti, pubblici e privati, al fine di approntare azioni sistemiche e coordinate. Lo Sportello per il Volontariato è già operativo presso la sede centrale del C.S.V. “San Nicola” a Bari, al Comune di Bari, al Comune di Spinazzola, al Comune di Canosa, al Comune di Putignano, al Comune di Palo del Colle e all’Università degli Studi di Bari. Info: CSV “San Nicola” - via Vitantonio di Cagno n. 30 - 70124 Bari mail [email protected] - tel 080/5640817 - fax 080/5669106. www.csvbari.com
Il Comune di Rutigliano e il Centro di Servizio al Volontariato “San Nicola” firmano il Protocollo d’Intesa e la Convenzione
NASCE LO SPORTELLO PER IL VOLONTARIATO A RUTIGLIANO
Egregio Direttore, emblema del patri-
monio storico, artistico e culturale del
nostro Paese dal 1975, anno di fonda-
zione, il museo di Rutigliano continua
ed essere chiuso per lunghissimi lavori
di ristrutturazione ignoti alla collettività
rutiglianese. In un periodo in cui si par-
la di crisi ovunque, il museo, da sempre
ritenuto una vera e propria istituzione
senza scopi di lucro, potrebbe rappre-
sentare un valido punto di partenza per
contribuire allo sviluppo economico
dell’intera città non solo nel mese di
Gennaio oltre che fornire uno sguardo
inedito e inconsueto alla nostra cittadi-
nanza. Con stima. G.V.
Il Museo civico archeologico
è ancora chiuso e sfuggono le
motivazioni della non riapertura
LETTERA AL DIRETTORE
La fruizione del Museo consentirebbe
una crescita dell’economia rutiglianese
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