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12/07/2017 - Papa Fran- cesco ha scelto il vescovo ausiliare di Milano, Pieran- tonio Tremolada, per la città di Paolo VI. «Come Chiesa dobbiamo contribuire a da- re serenità alla gente», ha detto, «la Parola di Dio per- mette di avere quella cono- scenza della realtà che ci aiuta ad affrontare le sfide». «Come Chiesa dobbiamo contribuire a dare serenità alla gente. Ma la serenità non la si conquista a facile prezzo, per ottenerla occor- re tanta riflessione e pen- siero perché la realtà è complessa. Però se si met- tono insieme le energie e si valorizza la buona volontà di tanti, potremo fare bene». Sono le prime parole del nuovo vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremola- da, finora vescovo ausiliare di Milano, scelto da papa Francesco come successore di mons. Luciano Mo- nari. «Credo molto nella Parola di Dio», ha detto anco- ra Tremolada. «In questo mi collego molto alla figura del cardinale Martini che mi ha ordinato e sotto il cui ministero sono cresciuto. La Parola di Dio permette di avere quella conoscenza della realtà che ci aiuta ad affrontare le sfide». L’annuncio della nomina è stato dato mercoledì alle 12 in punto a Brescia e a Milano e in contemporanea con la Sala Stampa Vaticana. Mons.Tremolada è nato a Lissone il 4 ottobre 1956 ed è stato ordinato presbitero della Diocesi di Milano il 13 giugno 1981. Ha proseguito gli studi a Roma presso il Pontificio Istituto Biblico, dove ha conseguito prima la Li- cenza (1984) e poi il Dottorato (1996) in Scienze Bibli- che, con una tesi sulla Passione secondo Luca. A parti- re dal 1985 è stato per più di 25 anni docente di Sacra Scrittura (Introduzione ed Esegesi del Nuovo Testa- mento e Greco biblico) pres- so la Facoltà Teologica dell’I- talia Settentrionale con sede nel Seminario diocesano e presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, offrendo però anche un aiuto pastora- le in alcune parrocchie della Diocesi. È stato capo redatto- re della Rivista “Parole di Vi- ta” dell’Associazione Biblica Italiana. Ha pubblicato contri- buti per riviste bibliche di ca- rattere scientifico e divulgati- vo. Si è dedicato in Diocesi di Milano al servizio della Paro- la di Dio in ambito pastorale, con diverse iniziative rivolte agli adulti e ai ragazzi. Nominato nel 1997 dal cardinale Martini Rettore per la Formazione al Diaco- nato permanente, ha svolto questo compito fino al 2007. Dal 2007 al 2012 ha rice- vuto dal cardinale Tettamanzi l’incarico di Collabora- tore per la Formazione Permanente del Clero e Re- sponsabile dell’Istituto per l’accompagnamento dei giovani sacerdoti (ISMI). Dal 2012 è Vicario Episcopa- le del cardinale Angelo Scola per l’Evangelizzazione e i Sacramenti e come tale si occupa in Diocesi della Catechesi, della Liturgia, della Pastorale giovanile e della Pastorale scolastica e universitaria. Nel maggio 2014 è stato nominato dal Santo Padre Vescovo Ausiliare di Milano:l’ordinazione episcopale è avvenuta il 28 giugno dello stesso anno. È membro della Commissione per l’Educazione Cattolica, la Scuola e l’Università della Conferenza Episcopale Italiana. A Brescia arriva da Milano il nuovo Vescovo Mons. Pierantonio Tremolada Il nuovo Vescovo di Brescia, Mons. Pierantonio Tremolada. IL CASTello PARROCCHIA DI CARPENEDOLO IL CASTello luglio 2017 (segue a pag. 2)

IL CASTello · IL 3 CASTELLO DIOCESI IN CIFRE 4538,39 sono i km 2 del territorio diocesano, che non coincide con quello della provincia. 1.153.587 sono gli abitanti della diocesi,

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Page 1: IL CASTello · IL 3 CASTELLO DIOCESI IN CIFRE 4538,39 sono i km 2 del territorio diocesano, che non coincide con quello della provincia. 1.153.587 sono gli abitanti della diocesi,

12/07/2017 - Papa Fran-cesco ha scelto il vescovoausiliare di Milano, Pieran-tonio Tremolada, per la cittàdi Paolo VI. «Come Chiesadobbiamo contribuire a da-re serenità alla gente», hadetto, «la Parola di Dio per-mette di avere quella cono-scenza della realtà che ciaiuta ad affrontare le sfide».

«Come Chiesa dobbiamocontribuire a dare serenitàalla gente. Ma la serenitànon la si conquista a facileprezzo, per ottenerla occor-re tanta riflessione e pen-siero perché la realtà ècomplessa. Però se si met-tono insieme le energie e sivalorizza la buona volontàdi tanti, potremo fare bene».

Sono le prime parole delnuovo vescovo di Brescia,mons. Pierantonio Tremola-da, finora vescovo ausiliaredi Milano, scelto da papaFrancesco come successore di mons. Luciano Mo-nari.«Credo molto nella Parola di Dio», ha detto anco-ra Tremolada. «In questo mi collego molto alla figuradel cardinale Martini che mi ha ordinato e sotto il cuiministero sono cresciuto. La Parola di Dio permettedi avere quella conoscenza della realtà che ci aiuta adaffrontare le sfide».

L’annuncio della nomina è stato dato mercoledì alle12 in punto a Brescia e a Milano e in contemporaneacon la Sala Stampa Vaticana.

Mons.Tremolada è nato a Lissone il 4 ottobre 1956 edè stato ordinato presbitero della Diocesi di Milano il 13giugno 1981. Ha proseguito gli studi a Roma presso ilPontificio Istituto Biblico, dove ha conseguito prima la Li-cenza (1984) e poi il Dottorato (1996) in Scienze Bibli-che, con una tesi sulla Passione secondo Luca.A parti-

re dal 1985 è stato per più di25 anni docente di SacraScrittura (Introduzione edEsegesi del Nuovo Testa-mento e Greco biblico) pres-so la Facoltà Teologica dell’I-talia Settentrionale con sedenel Seminario diocesano epresso l’Istituto Superiore diScienze Religiose, offrendoperò anche un aiuto pastora-le in alcune parrocchie dellaDiocesi.È stato capo redatto-re della Rivista “Parole di Vi-ta” dell’Associazione BiblicaItaliana.Ha pubblicato contri-buti per riviste bibliche di ca-rattere scientifico e divulgati-vo. Si è dedicato in Diocesi diMilano al servizio della Paro-la di Dio in ambito pastorale,con diverse iniziative rivolteagli adulti e ai ragazzi.

Nominato nel 1997 dalcardinale Martini Rettoreper la Formazione al Diaco-nato permanente, ha svolto

questo compito fino al 2007. Dal 2007 al 2012 ha rice-vuto dal cardinale Tettamanzi l’incarico di Collabora-tore per la Formazione Permanente del Clero e Re-sponsabile dell’Istituto per l’accompagnamento deigiovani sacerdoti (ISMI).Dal 2012 è Vicario Episcopa-le del cardinale Angelo Scola per l’Evangelizzazionee i Sacramenti e come tale si occupa in Diocesi dellaCatechesi, della Liturgia, della Pastorale giovanile edella Pastorale scolastica e universitaria.

Nel maggio 2014 è stato nominato dal Santo PadreVescovo Ausiliare di Milano: l’ordinazione episcopaleè avvenuta il 28 giugno dello stesso anno. È membrodella Commissione per l’Educazione Cattolica, laScuola e l’Università della Conferenza EpiscopaleItaliana.

A Brescia arriva da Milanoil nuovo Vescovo

Mons. Pierantonio Tremolada

Il nuovo Vescovo di Brescia, Mons. Pierantonio Tremolada.

IL CASTelloPARROCCHIA DI CARPENEDOLO

IL CASTelloluglio 2017

(segue a pag. 2)

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Page 2: IL CASTello · IL 3 CASTELLO DIOCESI IN CIFRE 4538,39 sono i km 2 del territorio diocesano, che non coincide con quello della provincia. 1.153.587 sono gli abitanti della diocesi,

IL NEO VESCOVO: “NON CONOSCO MOLTO DELLADIOCESI DI BRESCIA, MI SENTO COME ABRAMO”

«Il tratto amabile del carattere del vescovo Pieran-tonio», ha sottolineato il cardinale Scola dopo l’an-nuncio, «bene esprime la sua personalità umile e tra-sparente. La Chiesa di Brescia, – a noi milanesi parti-colarmente cara per la figura del beato Paolo VI, giàarcivescovo di Milano - ricca di vita ecclesiale e fecon-da di istituzioni sociali e culturali, avrà sicuramente lapossibilità di toccarne con mano le doti. Viviamo il di-stacco, richiesto da questa nomina, non come unaperdita, ma come un guadagno di comunione per tuttii fedeli» nella consapevolezza che «il dono che laChiesa milanese fa a quella bresciana contribuisce arafforzare non solo la comunione tra le nostre diocesi,ma anche tra Chiese lombarde, e più in generale, tratutte le Chiese».

Mons. Tremolada ha poi aggiunto: «Non conosco

molto della diocesi di Brescia. Da questo punto di vi-sta mi sento un po’ come Abramo, al quale il Signoredisse:“Parti dal tuo paese e va’verso una terrà cheio ti indicherò”. Conosco invece bene il vescovo Lu-ciano, di cui cercherò di essere degno successore. Milegano a lui grande stima e affetto e anche l’amore perle Scritture, cui abbiamo entrambi dedicato anni distudio e di insegnamento».

Nel suo intervento mons. Tremolada ha rivolto unpensiero al nuovo Arcivescovo di Milano, mons. Ma-rio Delpini, nominato da papa Francesco venerdìscorso: «Mi fa piacere pensare che continueremo avederci, insieme agli altri vescovi lombardi, negli in-contri della Conferenza Episcopale Lombarda». Ai fe-deli di Brescia, ha detto: «In particolare ai sacerdoti eai diaconi, vorrei inviare da qui un forte abbraccio e di-re loro che confido molto nella loro bontà e nel loroaiuto.Cammineremo insieme nella luce del Vangelo».

ILCASTELLO 2

Il Papa ha nominatomons. Pierantonio Tre-molada vescovo di Bre-scia; sarà il 122mo ve-scovo secondo l’elencodel nostro annuario; esarà il nuovo portatore diquella tradizione cattoli-ca che può risalire, di ve-scovo in vescovo, finoagli apostoli e quindi allascelta di Gesù. E’ veroche la permanenza neltempo non è un valoreassoluto, ma è anche ve-ro che questa serie or-mai lunga di figure chehanno guidato la chiesabresciana è un segno chiarissimodella fedeltà e della misericordia diDio: attraversando le tribolazionidel mondo e sostenuta dalla con-solazione dello Spirito, la piccolabarca della chiesa bresciana ègiunta fino ad oggi e confidandonella fedeltà di Dio guarda con spe-ranza ferma il futuro. Per questol’annuncio di oggi è motivo di gioiagrande per me, per il presbiterio,per tutta la nostra chiesa.

La scelta di mons.Tremolada ag-giunge altri motivi di gioia. Perchémons.Tremolada è una persona in-telligente e buona e – perdonatemiun pizzico di sciovinismo – è anchebiblista preparatissimo. Dobbiamodavvero ringraziare il Papa perquesta scelta: la sfida della cultura

contemporanea ha bisogno di intel-ligenza per essere interpretata; habisogno di bontà per trovare una ri-sposta che sia positiva; ha bisognodella parola di Dio per non restrin-gersi a una difesa meschina deipropri interessi. Mons. Tremoladapossiede tutte queste qualità e faràmolto bene.

Naturalmente avrà bisogno dellapreghiera, della simpatia, della col-laborazione di tutti.Della preghiera,anzitutto, perché non si tratta di or-ganizzare un’azienda ma di accen-dere la passione per il vangelo diGesù. Della simpatia, perché soloquando ci sentiamo accolti con af-fetto riusciamo a dare il meglio dinoi stessi. Della collaborazioneperché una diocesi come Brescia è

complessa e solo con lasinergia generosa di tantisi può sperare di guidarlaefficacemente.

Il ministero del vesco-vo, l’ho detto molte volte,è bello: spendere la vitaper annunciare GesùCristo, essere segno estrumento di unità e difraternità, indicare a tuttila consolazione e la pro-messa di Dio è un modostraordinario di dare for-ma al tempo del pellegri-naggio terreno. La Chie-sa di Brescia è grande,ricca di memorie cristia-

ne, forte di una quantità ammire-vole di istituzioni. Ma soprattutto laChiesa di Brescia è una, santa,cattolica, apostolica; è la Chiesain cui è possibile incontrare Cristo.Mons. Tremolada sarà il segno vi-sibile della comunione col vesco-vo di Roma – il Papa – e attraversodi lui con tutti i vescovi della Chie-sa universale. Sarà il centro delpresbiterio bresciano e quindi sor-gente e garante dell’unità del mi-nistero.

Sarà il testimone della fede nelquale si possono riconoscere tutti ibattezzati, membri del popolo san-to di Dio. Il Signore lo benedica ebenedica tutta questa straordinariadiocesi.

Mons. Luciano Monari

Salone dei Vescovi, 12 luglio 2017 - Annuncio nomina mons. Pierantonio Tremolada

Intervento del Vescovo Luciano Monari

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Page 3: IL CASTello · IL 3 CASTELLO DIOCESI IN CIFRE 4538,39 sono i km 2 del territorio diocesano, che non coincide con quello della provincia. 1.153.587 sono gli abitanti della diocesi,

ILCASTELLO3

DIOCESI IN CIFRE4538,39 sono i km2 del territorio diocesano, che non coincide con quello della provincia.1.153.587 sono gli abitanti della diocesi, 204.058 nella zona urbana, 949.529 nelle zone extraurbane, segnalatidai parroci, di cui 25.634 nel territorio delle province di Bergamo e di Sondrio.77.843 sono i bresciani in altre diocesi:Verona (73.343); Bergamo (4.500).473 sono le parrocchie, comprese 3 delegazioni vescovili, 1 missione in cura d’anime:59 urbane, 414 extraurbane;10 sono affidate ai religiosi: 6 urbane, 4 extraurbane.11 sono le unità pastorali.32 sono le zone pastorali in cui è divisa la diocesi.62.549 sono gli abitanti della zona pastorale più abitata: la XXV.20 sono i Vescovi bresciani viventi.1 sono i presbiteri titolari di 7 parrocchie ciascuno3 sono i presbiteri titolari di 6 parrocchie ciascuno.6 sono i presbiteri titolari di 5 parrocchie ciascuno.6 sono i presbiteri titolari di 4 parrocchie ciascuno.26 sono i presbiteri titolari di 3 parrocchie ciascuno.61 sono i presbiterii titolari di 2 parrocchie ciascuno.778 sono i presbiteri diocesani (compresi i quattro Vescovi).61 sono i presbiteri che risiedono fuori diocesi (22 Fidei Donum)17 sono i presbiteri defunti nel 2015.4 sono i presbiteri ordinati nel 201524 sono i presbiteri extradiocesani residenti in diocesi. 56 sono i diaconi permanenti.51 sono i seminaristi, di cui 37 in teologia.241 sono i religiosi che risiedono in diocesi in 35 comunità: 192 presbiteri, 50 non presbiteri.1.343 sono le religiose presenti in diocesi in 152 comunità (escluse quelle di clausura).7 sono i monasteri di clausura, con 97 monache.15 sono gli Istituti Secolari, con 334 membri.8 sono i membri dell’Ordo Virginum.1 sono le società di vita apostolica 8 sono le associazioni pubbliche di fedeli.16 sono le associazioni private di fedeli.

Battesimi09. Agunbiade Iyanuoluwa di Emmanuel e Olorunbuni Idowu10. Zoni Sara di Gianpaolo Angelo e Morelli Daniela11. Spaziani Anna Rebecca di Paolo e Berra Maria Cristina12. Bergamini Giulia di Marco e Ghisleri Melissa13. Dolcera Nicolò di Cristian e Bassi Elisabetta14. Bassi Nicole di Daniele e Cherubini Cinzia15. Treccani Mattia di Davide e Grassi Daniela16. Paviotti Emma di Ernesto e Tomasi Silvia17. Paviotti Adele di Ernesto e Tomasi Silvia18. Zoni Daniele di Marco e Caruso Stefania19. Bombana Giulia di Andrea e Alberti Debora20. Parellò Sara di Anibal Oscar e Speltoni Anna21. Manni Lorenzo di Nicola e Visani Elisa22. Bertasi Linda di Cristian e Ferrari Ilari23. Mistri Cristian di Gianluca e Zandomeneghi Melania 24. Ballolli Jason di Iliryan e Doda Donika25. Garbin Paolo di Luca e Bignardi Jessica26. Ruffini Vittoria di Marco e De Stefani Francesca27. Picetti Corinne di Andrea e Bondioli Sonia

Matrimoni02. Zanardelli Marco con Brescianelli Sara03. Bergamini Marco con Ghisleri Melissa04. Castelli Simone con Carnevali Beatrice05. Esposito Elio con Bettari Laura06. Bondioli Ivan con Perini Miriam 07. Bellomi Andrea con Pachera Vanna

Defunti 28. Ruzzenenti Maria di anni 8929. Magagnato Maria di anni 8530. Bosetti Maria di anni 9531. Fezzardi Rita di anni 7332. Melgari Rosangela di anni 5833. Comini Fiorenzo di anni 5334. Arrigoni Cleofe di anni 9035. Ferrari Luciano di anni 7436. Chioda Renato di anni 8037. Ferrari Lorenzo di anni 7238. Bruschi Eugenia di anni 9839. Tebaldini Ermanno di anni 80

AAAANNNNAAAAGGGGRRRRAAAAFFFFEEEE PPPPAAAARRRRRRRROOOOCCCCCCCCHHHHIIIIAAAALLLLEEEE

40. Ghidesi Ottavio di anni 6641. Frizza Giuseppina di anni 9442. Bosio Bruno di anni 8543. Marzocchi Giovanni di anni 7944. Zanardelli Maria di anni 8845. Rodella Maria Rosa di anni 9046. Fusi Giustina di anni 8347. Foglio Giuliano di anni 5248. Rossi Danilo di anni 7049. Rossi Diego di anni 8350. Marini Francesco di anni 7051. Venturi Agostino di anni 7752. Gambini Paolo di anni 7653. Parchi Benvenuto di anni 8954. Lancini Francesco di anni 8255. Ceni Giovanni di anni 9156. Mor Virginia di anni 8557. Alberti Carla di anni 8758. Rodella Francesca di anni 9259. Gusmini Carlo di anni 6960. Firmo Mauro di anni 56

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ILCASTELLO 4

“Festa Patronale” nella sua origi-ne voleva essere, come leggiamonel “Direttorio su pietà popolare eLiturgia”, giorno di festa, nella qua-le si cessava dalle attività lavorati-ve per lasciare spazio a momentidi vita spirituale, familiare e socia-le. Al centro della Festa c’era lasanta Messa e la processione inonore del Santo Patrono con laquasi totale partecipazione dellaComunità. C’era poi il tempo perriunirsi o incontrare i propri familia-ri e parenti che spesso abitavanofuori paese o città, invitandoli astare insieme in quel giorno. Erapoi anche momento di socializza-zione attraverso manifestazionifolkloristiche e giochi popolari. Eradunque una manifestazione digrande valore sia spirituale cheumano. Diciamo che come festa ri-spondeva al desiderio e alla ne-cessità vitale dell’uomo di darespazio alla spiritualità e alla socia-lità, attraverso manifestazioni digioia e di giubilo, interrompendo lamonotonia del quotidiano e dellapreoccupazione del guadagno.Oggi, certo, sembra che abbianopreso il sopravvento altri elementiche rischiano di svuotare il conte-nuto specificamente cristiano eumano che ne era all’origine, per

lasciare il campo a una manifesta-zione quasi esclusivamente com-merciale, sociale o folkloristica,perdendo anche il carattere di oc-casione favorevole di incontro e didialogo tra i membri di una stessacomunità. Scrive il “Direttorio supietà popolare e Liturgia” a questoproposito: “La festa infatti è parte-cipazione dell’uomo alla signoriadi Dio sulla creazione e al suo “ri-poso” attivo, non ozio sterile; è ma-nifestazione di gioia semplice ecomunicabile, non sete smisuratadi piacere egoistico; è espressionedi vera libertà, non ricerca di formedi divertimento ambiguo, che crea-no nuove e sottili forme di schia-vitù...”. Nel periodo estivo trovacollocazione la festa patronale disan Bartolomeo. Il problema pa-

storale è quello di ripensare la fe-sta patronale attualizzandone il si-gnificato originario, anche se nonè da eliminare tutto ciò che va oltrela dimensione religiosa.Ciò signifi-ca che la festa patronale andrebbeinserita in un “itinerario di fede”parrocchiale o cittadino nel mede-simo tempo, con l’auspicio chenon si limitassero a rimarcare an-no dopo anno le medesime mani-festazioni cartellonistiche di folklo-re. Nella programmazione della fe-sta patronale andrebbero propostiincontri specifici per approfondirela testimonianza del Santo patro-no e la sua valenza per la Chiesadi oggi come cercheremo di farenel triduo di preparazione.

E’bene quindi che in tutta la par-rocchia si annunci questa solen-nità invitando quanti possono apartecipare alla preparazione, allaprocessione e alla santa messache saranno seguite dalla conse-gna del premio san Bartolomeo2017 alla persona o ente partico-larmente meritevole di riconosci-mento su indicazione del Consi-glio pastorale Parrocchiale. Invo-cando l’intercessione e la benedi-zione del santo patrono Bartolo-meo auguro a tutti ‘Buona Festa’.

Don Franco parroco

La parola del Parroco

Il senso della festa patronale

La vocazione di Bartolomeo (Natanaele)nel Vangelo di Giovanni (in dialetto bresciano)

43ÈI dé chè gh’è ‘gnit dré, Gesù ‘l g-à decidit de turnà en Galiléa. El g-à ‘ncontrat Filipo e a Iü ‘l g-à dit: «Vé ensè-ma a me».

44Filipo, Andréa e Piéro j-éra töcc tré de la cità de Betzàida.45Filipo èl g-à vést Natanaél e a Iü ‘l g-à dit: «G-óm troat èl Messìa, chèl chè Mosè e i profeti i g-à ‘mprümitìt en de

la Bìbia: ‘l-è Gesù de Nàzaret, fiöl de Giósep».46Natanaél èl g-à dit a Filipo: «De Nàzaret? Da chèl paés pöI vègner-föra gnènt de bu».‘L g-à rispundit Filipo: «Vé a véder!».47Gesù ‘l g-a vést Natanaél e ‘l g-à dit: «Chèst ‘l-è ‘n israelita sincér, ön taelòt».48Natanaél èl g-à rispundit a Gesù: «Comöt te me conósset?».Gesù ‘l g-à rispundit: «Me t’ó vést prüma che Filipo èl te ciamàes, quànd te sìet sóta la piànta de fic».49Natanaél èl g-à proclamat: «Maèstro, te sét èl Fiöl de Dio! Te sét èl re de Israél!».50Gesù ‘l g-à dit amò: «Me t’ó dit che t’ó vést sóta ‘l fic e per chèst te gh’ét féde en me? Te vederèt ròbe piö gran-

de èn bèl tòc de issé!».51Gesù ‘l g-à dit amò: «Ve garantésse che vederìv èl cél deèrt e j-àngei de Dio nà e vègner da ‘l Fiöl-d’èl-òm».

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ILCASTELLO5

Parrocchia S. Giovanni Battista CARPENEDOLO

FESTA PATRONALEDI S. BARTOLOMEO

PROGRAMMA

lunedi 21 agosto 2017 ore 7.30-9-18.30 S. Messa con riflessione su don Milani

martedi 22 agosto 2017 ore 7.30-9-18.30 S. Messa con riflessione su don Mazzolari

mercoledi 23 agosto 2017 ore 7.30-9-18.30 S. Messa con riflessione sul Santo Patrono

giovedi 24 agosto 2017solennità del Santo Patrono San BartolomeoS. Messe: 7.15 - 8.30 - 9.45 - 11.00 - 16.00ore 18.30: S. Messa Solenne concelebrataprocessione: P.zza della Chiesa,Via Mazzini, P.zza Europa, Via Baronchelli, Chiesa Parrocchiale,benedizione e bacio della reliquia del Santo econsegna del PREMIO S. Bartolomeo 2017

Quando l’annunzio di Cristo giunge all’orecchiodi un uomo, se questi ha il cuore puro, può anchedubitare della verità che gli viene annunziata, peròsi fiderà sempre di colui che porta il lieto annunzioe diviene disponibile a seguirlo. Filippo incontraNatanaele e gli annunzia che loro hanno trovato“colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, ei Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret”.Ecco quanto Mosè aveva scritto: “II Signore, tuoDio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratel-li, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avraicosì quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’O-reb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io nonoda più la voce del Signore, mio Dio, e non vedapiù questo grande fuoco, perché non muoia”. Il Si-gnore mi rispose: “Quello che hanno detto, va be-ne. lo susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fra-telli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli diràloro quanto io gli comander6. Se qualcuno nonascolterà le parole che egli dirà in mio nome, iogliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà lapresunzione di dire in mio nome unaicosa che ionon gli ho comandato di dire, o che parlerà in no-me di altri dèi, quel profeta dovrà morire”. Forsepotresti dire nel tuo cuore: “Come riconosceremola parola che il Signore non ha detto?”. Quando ilprofeta parlerà in nome del Signore e la cosa nonaccadrà e non si realizzerà, quella parola non l’ha

detta il Signore. Il . profeta l’ha detta per presun-zione. Non devi aver paura di lui” (Dt 18,15-22). Iprofeti tutto annunziano del Messia del Signore.Dai Salmi e dai lori scritti si potrebbe ricavare unVangelo.

Anche se il dubbio è nel suo cuore, Natanaele siincammina con Filippo per andare incontro a Gesù.Gesù appena lo vede, dice di lui: “Ecco davvero unIsraelita in cui non c’è falsità”. Lo stupore prendeNatanaele, il quale dal dubbio, passa ad una pro-fessione di fede in Cristo Gesù perfetta, aggiungen-dovi quanto i primi discepoli ancora non avevanodetto: «Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’I-sraele!». Gesù non è solo il Messia, è il Messia Fi-glio di Dio.Non è un suo servo, come le antiche pro-fezie lo avevano proclamato. Ma è il Figlio del Pa-dre. Il Figlio del Padre è il re di Israele.

Gesù aggiunge ciò che ancora manca alla perfet-ta professione di fede: Lui è il Mediatore universaletra Dio e l’umanità. «In verità, in verità io vi dico: ve-drete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scen-dere sopra il Figlio dell’uomo». Lui è la sola scalache dal cielo discende sulla terra e dalla terra saleal cielo.Dio discende per questa scala e va incontroall’uomo. L’uomo sale per questa scala e va incon-tro al suo Signore. Fuori di questa scala non vi è al-cuna relazione di verità, giustizia, santità perfettatra l’uomo e il suo Dio.

Ecco davvero un Israelitain cui non c’è falsità

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ILCASTELLO 6

Don Primo Mazzolari, Brescia e i bresciania cura di Anselmo Palini

Presentazione del volume

Il territorio che ha visto in misura maggiore la presen-za di don Mazzolari è stato, dopo il Cremonese, certa-mente quello Bresciano: don Primo ha vissuto per pa-recchi anni nella Bassa bresciana, a Verolanuova, e intale paese è stato ordinato sacerdote da un vescovobresciano, mons.Giacinto Gaggia.

E tra le persone più importanti per la formazione delgiovane Mazzolari vi è stato il bresciano mons. Gere-mia Bonomelli, che guidò la diocesi di Cremona perben 43 anni, dal 1871 al 1914:mons.Bonomelli fu per ilseminarista prima e poi per il giovane sacerdote donPrimo Mazzolari guida importante e punto di riferimen-to essenziale nel cammino di fede.

A Brescia don Mazzolari ha potuto pubblicare le sueprime opere, grazie a Vittorio Gatti, un coraggioso li-braio-editore indipendente e dalla nostra città ha avutol’imprimatur per numerosi suoi testi, tra cui la sua primagrande opera, La più bella avventura, che verrà poiconsiderata erronea dal Sant’Uffizio: la tematica deilontani, affrontata da don Primo in tale libro, non era in-fatti ancora all’ordine del giorno nell’attività della Chie-sa. Questo sarà il primo dei numerosi provvedimentiche colpiranno don Mazzolari, il quale comunque tro-verà sempre comprensione e sostegno in vari ambientidella nostra città.

Don Mazzolari conosceva a Brescia e provincia nu-merosi sacerdoti, persone che lo stimavano molto e se-guivano con interesse la sua attività: da don GiorgioBazzani, parroco di Gussago, a don Giovanni Barchi,parroco di Gambara; da don Stefano Regazzoli, arci-prete di Breno, a don Ferruccio Scalmana, parroco diBagnolo Mella; dai sacerdoti che si sono succeduti aVerolanuova a don Guido Astori, il suo più caro amico,nativo di Carpenedolo e poi entrato nel clero cremone-se; da mons.Giovan Battista Bosio, prevosto a San Lo-

renzo, a mons.Paolo Guerrini, storico e revisore eccle-siastico, da mons. Emilio Bongiorni, vicario generalecon il vescovo Gaggia, a don Samuele Battaglia, unodei firmatari della famosa lettera ai vescovi della val Pa-dana in merito alle difficili condizioni dei braccianti e deisalariati agricoli.

Don Primo è intervenuto numerose volte nella nostracittà, chiamato spesso, oltre che dai padri filippini dellaPace, anche dalle suore canossiane e da varie parroc-chie, come quelle dei santi Nazaro e Celso, di San Fau-stino e Giovita, di San Lorenzo, di S. Angela Merici, diS.Agata, di S.Maria Crocifissa di Rosa, di San France-sco di Paola. Suoi interventi vi furono anche nel semi-nario diocesano e nel palazzo vescovile. Fu chiamatopure in diversi paesi della provincia, come Verolanuo-va, Gussago, Edolo, Breno, Gambara, Pontevico, Ma-nerbio, Montichiari, Bagnolo Mella, Palazzolo, Verola-vecchia, Chiari, Gardone Valtrompia ecc. Era invitatoper esercizi, quarantore, predicazioni, interventi su te-matiche politiche e di attualità. Memorabile rimane lasua partecipazione alla grande Missione cittadina or-ganizzata da mons.Tredici nel 1948.

A Brescia don Mazzolari aveva alcuni dei suoi più ca-ri amici e sicuramente molte persone che seguivanocon interesse, partecipazione e trepidazione la suaopera: innanzitutto Stefano Bazoli, che più volte si in-contrò a Bozzolo con don Primo, con il quale era anchein contatto epistolare e in rapporto di fraterna amicizia;poi Ludovico Montini e la moglie Giuseppina Folonari,che era seguita spiritualmente dal parroco di Bozzolo;e ancora Gian Andrea Trebeschi, Pietro Cenini e PietroBianchini, Stefano e Fausto Minelli, Mario Cassa, Ca-millo e Giulio Togni, Ercoliano Bazoli, Romeo Crippa,Vittorio Sora, Giulio Onofri, Fabiano De Zan, LeonzioForesti, Annibale Fada, Antonio Bellocchio, EdoardoMalagoli, Massimo Avanzini, Gianfranco De Bosio,Gaetano Masetti e signora, Francantonio Biaggi,mons. Giuseppe Almici, Pierfranco Biemmi, e diversialtri ancora. Molti di costoro facevano parte di quel sin-golare cenacolo culturale e spirituale che fu casa Tosa-na, in via Moretto: qui per oltre vent’anni don Mazzolarifu presente con la propria parola e il proprio sostegnoper quanti si stavano prima impegnando contro il fasci-smo e poi nella ricostruzione del Paese.

Il presente lavoro si apre con un’ampia introduzionein cui si ricostruiscono tutti questi rapporti di don Maz-zolari con l’ambiente bresciano: viene presentata an-che una vicenda ancora poco nota, ossia il provviden-ziale aiuto garantito da don Mazzolari alla famigliaBenyacar, bresciani di origine ebraica che, rifugiatisinella Bassa mantovana dopo l’8 settembre 1943, rie-scono a salvarsi grazie ai documenti falsi forniti loro dalparroco di Bozzolo.

Vengono poi riportati, nella prima parte, gli scritti didon Mazzolari apparsi su riviste, periodici, libri e bollet-tini parrocchiali bresciani negli anni in cui il parroco di

Papa Francesco ha reso omaggio alla tombadi don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani, profeti del nostro tempo.

A Carpenedolo è dedicata una via a Don Primo legato da profonda amiciziaa Mons. Guido Astori la cui corrispondenza di 50 anni è un libro da scoprire.

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Bozzolo era ancora in vita, cioè fino al 1959. Si tratta diinterventi pubblicati tra il 1937 e il 1943 su “La VoceCattolica” (così si chiamava allora il settimanale dioce-sano bresciano); su “La Voce del Popolo” tra il 1946 e il1959; sulla rivista “La Madre Cattolica”, sul foglio stu-dentesco “La Fionda” e sul mensile “Scuola e Clero”;sui bollettini parrocchiali di Verolanuova e di ConcesioS. Andrea.Vengono inoltre riportati altri testi inediti rin-venuti nell’archivio della “Fondazione don Primo Maz-zolari” di Bozzolo (MN), come ad esempio due inter-venti riferiti alle Missioni di Gardone Valtrompia del1947. Significativi sono anche gli articoli in cui don Pri-mo ricorda tre vescovi bresciani (mons. Bonomelli,mons. Gaggia e mons. Tredici) e quelli riferiti a dueesponenti della Resistenza bresciana, Teresio Olivelli eEmiliano Rinaldini, che pagarono con la vita il loro amo-re per la libertà.

Nella seconda parte vengono riportati i testi delleomelie tenute da don Mazzolari alle Missioni di Edolodel 1931, oltre ad alcuni discorsi pronunciati in occasio-ni particolari, soprattutto a Verolanuova.

Gli scritti e i discorsi riportati in questo volume, su-perando il contesto bresciano, permettono di seguirel’evoluzione del pensiero del parroco di Bozzolo, finoalle sue posizioni profetiche sui temi della pace, dellagiustizia sociale, dei lontani, del rinnovamento dellaChiesa, della necessità di un laicato più autonomo,maturo e responsabile. Gli interventi proposti, alcunidei quali inediti, permettono soprattutto di riconoscereil grande amore per la Chiesa che ha sempre animatodon Primo, la sua incessante ansia pastorale, il suodesiderio di coniugare fede e vita, Vangelo e storia. Ci

troviamo così di fronte a un parroco in cammino sullestrade degli uomini per portare loro un messaggio digiustizia e di pace.

Una ricca appendice riporta infine gli interventi ap-parsi su “La Voce del Popolo” in ricordo di don Mazzo-lari pochi giorni dopo la sua morte: si tratta di articoli didon Peppino Tedeschi, don Antonio Fappani, don Ma-rio Pasini, don Giovanni Barra.Vengono riproposte an-che le commemorazioni di padre Giulio Bevilacqua,pubblicata sulla rivista “Humanitas”, e di mons. PaoloGuerrini su “Memorie storiche della diocesi di Bre-scia”. Completano l’appendice due omelie dei vescovidi Brescia, pronuncia-te a Verolanuova: quel-la di mons. Luigi Mor-stabilini, in occasionedel 20° anniversariodella morte del parro-co di Bozzolo, e quelladi mons. Luciano Mo-nari, nel 50° anniver-sario della mor te didon Primo.

Il libro è impreziositoda un’ampia prefazio-ne dello studioso maz-zolariano prof. PaoloCorsini, parlamentare,già Sindaco di Brescia,docente di Storia Mo-derna all’Università diParma.

«Nell’oratorio il formatore è unvero servo del Vangelo». Con que-ste parole il cardinale arcivescovodi Perugia-Città della Pieve, Gual-tiero Bassetti, presidente dellaCei, ha salutato i partecipanti al-l’annuale stage di formazione na-zionale promosso dall’Anspi.

Occasione di scambio di buoneprassi da riportare poi nei 1.850oratori che l’Anspi stessa mette inrete, impegnando direttamente278mila tesserati. «Laddove l’ora-torio - ha detto il cardinale - è unarisposta attuale e moderna all’e-mergenza educativa, chi ne as-sume la cura, l’organizzazione e lagestione è chiamato a dare il giu-sto rilievo alla formazione della fra-ternità educante». Secondo il por-porato, l’oratorio è oggi uno «stru-mento fecondo in tutta Italia grazieal ruolo educativo e alla valenza

sociale che incarna quotidia-namente sul territorio e per il ter-ritorio». Poi il richiamo. «Aspettofondamentale da curare è la for-mazione dei formatori. L’oratoriointercetta la profonda umanità di

ogni persona.Sappiamo che saperaccogliere e amare l’umanità èprerogativa fondamentale di Gesù.Ne consegue che per servire i piùpiccoli, accompagnarli, custodirli eseguirli in una relazione educativa,

L’oratorio, “scuola” per il PaeseNell’incontro con i formatori Anspi l’invito a «servire e accompagnare i ragazzi»

Il libro che raccoglie 50 annidi lettere tra don Mazzolari edon Guido Astori.

Particolare di un angolo del nostro oratorio.

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positiva e costruttiva è prima di tut-to necessario e imprescindibile co-noscere Gesù. Le figure educativein oratorio prima di tutto cammina-no dietro a Gesù e poi si allenanoquotidianamente ad eccellere inumanità, personalità, coerenza, af-finché il loro agire sia sempre con-sapevole e competente, e si tradu-ca in un’autentica relazione con iragazzi e in proposte che siano oc-casioni di vita, di crescita, di incon-tro, tali da permettere di costruiresulla roccia la propria vita orientan-dola al bene, al sogno, a Dio. Oc-corrono formatori forgiati col fuocodello Spirito, dediti a Dio e ai ragaz-zi, testimoni e guide di riferimen-to». Un ulteriore pensiero è statodedicato da Bassetti al ruolo delle

associazioni ecclesiali. «Non cipuò essere associazionismo senon al servizio vero della Chiesa.Servire la Chiesa senza servirse-ne è la sfida bella di tutte le realtàassociative».

Il presidente della Cei ha esorta-to gli educatori Anspi a non perde-re «mai di vista la comunione con ivescovi cercando di risponderecon disponibilità alle loro indica-zioni». Poi l’invito. «C’è bisogno diun nuovo patto tra formatori e sa-cerdoti, orientato alla piena con-sapevolezza dell’importanza delruolo che ogni figura educativa as-sume in una Chiesa che, oggi piùche mai, deve essere in uscita».

Al termine della Messa, il presi-dente Dessì ha ricordato i primi

passi dell’Anspi nata nel1963, inpieno Concilio Vaticano II, per vo-lontà del beato Paolo VI. «Alloragià si parlava di formazione - hachiarito - e dei rapporti tra societàe Chiesa anche nell’ambito edu-cativo. Oggi ci sono centinaia ora-tori e circoli in Italia in cui si stannosvolgendo le attività estive e l’An-spi è presente con il suo serviziodi formazione». Quindi il presiden-te ha sottolineato tre aspetti dell’e-sperienza Anspi evidenziati dallostesso porporato: comunione, te-stimonianza e chiamata. «Senzaqueste dimensioni non si può an-dare da nessuna parte sia nelquotidiano ecclesiale, sia nella vi-ta civile».

Riccardo Liguori

Anche quest anno siamo giunti al capolinea e 4 setti-mane dense di giochi, balletti, risate e gite sono a dirpoco volate.

Come ogni anno, la voglia di divertirsi è stato un col-lante potentissimo per i circa 350 iscritti al grest parroc-chiale “Detto Fatto” i quali, nonostante imprevisti e pro-blemi di percorso, hanno trovato pane per i loro denti.

Ora che ormai siamo a un passo dal traguardo, l’at-mosfera carica di spensieratezza si tinge di nostalgia;ogni singolo momento passato insieme resterà scolpi-to nella mente e nel cuore di tutti, animatori compresi:come dimenticare, del resto, i fantastici viaggi con i piùpiccoli nel continente africano e in un bosco incantatotenutisi rispettivamente a Bergamo e nel castello diGropparello? Per non parlare dell’esperienza mozza-fiato sul Ticino vissuta dai più grandicelli, delle tanto at-

tese giornate al Prato Blu e dello spirito di competizio-ne che si respira durante i giochi alla palestra Atene.

In una manciata di giorni abbiamo assunto i connota-ti di un’immensa famiglia unita dal desiderio di trascor-rere del tempo insieme, facendo divertire ma soprattut-to divertendosi.

Un grazie di cuore a tutti i partecipanti e un ringrazia-mento speciale a don Stefano che, con la sua voglia dimettersi in gioco in prima persona, ci ha accompagnatitenendoci per mano in questa memorabile avventura.Con la speranza di aver lasciato il segno, non ci restaaltro che chiudere in bellezza con le rispettive serate fi-nali elementari e medie, portando sul palco quell’alle-gria contagiosa che ci ha accompagnati durante que-ste quattro settimane.

Arrivederci, all’anno prossimo!

Grest - Appuntamento ogni giorno nella Sala polivalente. 360 ragazzi e 98 animatori.

GREST? Detto... fatto!

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In questo anno di cambiamenti, una delle novità piùgrandi (auspicata da anni anche dal parroco e gradita)è stato il Follest, con cui si è voluto organizzare delleserate durante il mese per i ragazzi e le ragazze dai 15anni in su, indipendentemente dal fatto che fosseroanimatori o meno.

Fin dal primo giorno l’idea ha riscosso successo, ra-dunando oltre 60 ragazzi per giocare a generale e ri-chiamando anche “vecchie glorie” dei grest passati perfare da animatori alle nuove leve. Di serata in serata ilgruppo ha preso forma e aggiunto nuovi elementi, inte-ressati dall’atmosfera di un “grest senior” e con giochipiù complessi ma molto più coinvolgenti.

Fondamentale per noi organizzatori è stata la totaledisponibilità del don e l’accessibilità a tutti gli spazi del-l’oratorio, che abbiamo potuto sfruttare a nostro piaci-mento. Nonostante la fine del grest sia ormai vicina,abbiamo tutte le intenzioni di continuare anche nelleprossime settimane queste serate, dato l’interesse cheha riscontrato, la disponibilità del don e il divertimentoassicurato.

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Follest serale.

FOLLEST? (follie estive)

Grest - Gita con navigazione sul Ticino.

Grest - I ragazzi delle elementari alla melonera.

Grest - Giochi palestra Atene.

Grest - Giochi in oratorio.

Da Stadolina 1° Campo Scuole Medie.

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Con l’arrivo della bella sta-gione, all’oratorio ripartonotutte quelle attività legate alperiodo estivo: Grest Follest,campiscuola...; e, come daqualche anno a questa parte,anche il consueto torneo dicalcetto, arrivato quest’annoalla undicesima edizione, cheattira sempre una notevolequantità di pubblico ad affolla-re le calde sere del’OratorioS.Filippo Neri di Carpenedo-lo. Per l’occasione il campo dicalcetto è stato rimesso anuovo con una massiccia ma-nutenzione, senza contare lanuova caldaia nello stabiledegli spogliatoi per offrire unservizio docce ottimale; conqueste premesse si sonoscontrate 12 squadre open(età dei 16 anni in su), 7 squa-dre giovanissimi (14-15 anni),3 squadre esordienti (11-12 anni) e 2 squadre pulcini(8-9-10 anni): dribbling, scatti, colpi da maestro degnidei migliori atleti in circolazione, tutto nel più classico esano spirito sportivo. Certo non sono mancati anchemomenti di puro agonismo, ma tutto nel massimo ri-

spetto reciproco, ed in un se-reno clima di amicizia. Labuona riuscita del torneo èavvenuta anche grazie a tuttiquei volontari che si sono residisponibili per il servizio risto-ro, e che ogni sera del torneodeliziavano spettatori e i par-tecipanti con patatine fritte epanini con salamina. Per laserata finale del torneo, lesquadre vincitrici di tutte lecategorie sono state premia-te per la prima volta dal nuovocurato Don Stefano. Contem-poraneamente alla fine deltorneo di calcetto è stato or-ganizzato il terzo torneo “mi-sto” di pallavolo dell’Oratorio,arrivato alla sua terza edizio-ne: 4 squadre cittadine sistanno contendendo la vitto-ria finale, e lo spettacolo nonmanca! Anche per quest’oc-

casione è stato apportato un “restauro” generale allazona piastra Pallavolo-Basket (vicino alla chiesa delSacro Cuore) per poter garantire una buona riuscitadella manifestazione, e rendere ancora più accoglientie fruibili gli ambienti esterni del nostro oratorio.

ORATORIO Sport

Molto seguita la Conferenza diMonsignor Ovidio Vezzoli Vescovoeletto di Fidenza tenuta a Carpe-nedolo.

La gioia che sgorga dentro la vi-ta familiare contagia ed arricchi-sce tutta la Chiesa: “La gioia dell’a-more che vive nelle famiglie è an-che il giubilo della Chiesa” (AL 1).

Inizia così il documento AmorisLaetitia di Papa Francesco, fruttodei due sinodi sulla famiglia. Infattiun’Esortazione Apostolica post-si-nodale è la sintesi che un Pontefi-ce scrive a tutta la Chiesa, parten-do dalle discussioni e dagli scrittiusciti dallo studio, dalle riflessioni,dalle riunioni dei Vescovi e dall’a-scolto anche della Chiesa che vivenelle parrocchie.

Il relatore ha sottolineato chePapa Francesco ha voluto che lastrada da seguire in questi lavorifosse proprio la modalità dell’a-scolto e ha ribadito che non ci fos-sero preoccupazioni per esprimer-

si con molta libertà e sincerità, hachiesto il coraggio del confrontoper leggere lucidamente la realtàdell’amore nella coppia e nella fa-miglia. Altro termine che ritorna è“discernimento”, che non significaassolvere, non significa giustifica-re, ma aiutare a comprendere.

Discernere vuol dire passare alsetaccio e implica la pazienza delpassare al vaglio, la pazienza dicrescere: Amoris Laetitia chiedeun cammino paziente per il quale

bisogna valorizzare il tempo ri-spetto allo spazio.

Lo spazio è sempre qualcosa dicircoscritto. Il tempo non delimita,il che significa che occorre comin-ciare a guardare le persone e le lo-ro storie.

Sollecitato dall’assemblea, il di-scorso ha affrontato la sfida odier-na dell’accompagnare, discernereed integrare la fragilità, sfida cheoccupa il capitolo VIII del docu-mento, affermando l’importanza diguardare la realtà del matrimonioe della famiglia con la fatica del ri-flettere e del pensare, la pazienzadel discernere che richiede tempo.

Tutto questo comporta la neces-sità di cambiare mentalità, non dicambiare la dottrina.

È un testo molto ricco che nellostesso tempo approfondisce il te-sto biblico e fa delle applicazionimolto concrete per la vita dellacoppia e della famiglia.

(m.f.)

Da destra Mons. Vezzolie il Diacono Renato Turini.

Una conferenza del Vescovo di Fidenza, Vezzoli

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Maria di Fatima è in mezzo a noi. Come non restareavvinti da quel cuore di Madre che, da quando Gesùin croce ce l’ha donata, batte continuamente per isuoi figli? La forza di attrazione di questo Cuore si ri-velerà ancora una volta vincente neII’evento che se-gnerà per sempre la vita parrocchiale della nostra Co-munità di Carpenedolo: la sosta, cioè, della statuapellegrina di Maria di Fatima nella nostra Chiesa par-rocchiale dal 7 al 14 maggio. Fin da questo suo arrivoin elicottero, noi tutti qui presenti l’accogliamo e, tracanti e preghiere, l’ha accompagneremo processio-nalmente nella nostra Chiesa dove è attesa dal no-stro popolo per l’intronizzazione, l’accensione dellalampada e l’esposizione delle statue e reliquie deiprossimi santi Francesco e Giacinta pastorelli di Fati-ma. In questo evento, si constata che la pietà maria-na, autentica fonte di vita cristiana, è ancora radicatanella fede del nostro popolo, e questa si manifesterànella preghiera quasi ininterrotta del S. Rosario, nellapratica dei sacramenti, nella partecipazione alle litur-gie di ogni giorno, alle riflessioni offerte da sapienti re-latori, al susseguirsi dei gruppi che ogni giorno, adogni ora, si alterneranno davanti a Lei con modalità

diverse e analoga fede. Il messaggio di Fatima: l’invitoalla recita del S. Rosario, alla penitenza e alla pre-ghiera per la pace nel mondo, sicuramente toccherà ilcuore di tutti noi che sosteremo in preghiera davanti aLei e risveglierà la volontà di mettere in pratica l’invitoche Maria ci rivela: «Fate tutto quello che Egli vi dirà».La felice riuscita di questo evento lo si dovrà anche al-l’èquipe organizzativa che, molto in anticipo, ha lavo-rato e coinvolto numerosi volontari che, con dedizio-ne encomiabile, hanno dedicato tempo e fatica nelprevenire e aiutare in ogni ambito. A Fatima Mariaaveva detto: «Il mio Cuore immacolato trionferà». Mo-destamente penso che si possa dire che questo suomessaggio si avvererà nei fedeli della nostra Parroc-chia; il suo Cuore vincerà in noi e farà risplendere laluce di Cristo. La ringraziamo per il suo amore di Ma-dre che non delude mai le speranze dei suoi figli e checontinua ad accompagnarci con mano materna nelleasperità della vita. Benvenuta fra noi Madre di Gesù eMadre nostra. Resta con noi. Da Fatima a Carpene-dolo un solo grido:Viva Maria santissima.

Carpenedolo 7 maggio 2017

Il saluto del Parroco

Comunità ParrocchialeSan Giovanni BattistaCarpenedolo

SettimanaMariana

100° anniversario apparizione a Fatima7-14 maggio 2017

7 maggioarrivo alla parrocchiale.

Inizio dellaSettimana Mariana.

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Dvd commemorativo.

Nel 100° di Apparizionei Santi Francesco e Giacintacanonizzatida Papa Francesco.

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La statuaveneratadella Madonnadi Fatima,donataalla parrocchiada don EmilioTreccani,è collocatanel salonea Lei dedicatonell’oratorio.

Immagine distribuitain 2.700 esemplaridurante la Settimana Mariana.

Sabato 13 maggio Mons. Vezzoli,

nuovo Vescovo di Fidenza,

presiede la liturgia eucaristica,

accanto con il parroco don Franco

e il diacono Renato, padre Alberto Teroni

e fra Andrea, preziose guide spirituali

della Settimana Mariana.

Venerdì 12 maggio il Vescovo Mons. Sigalini

presiede la veglia dei giovani.

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Prima cubista, oggi suora:dalla minigonna al velo,storia di AnnaL’8 maggio Suor Anna Nobili ha presentatola sua esperienza e ha messo in scena“Danza per Maria”,sei momenti della vita della Madonna.

Serata molto seguita quella dilunedì 8 maggio nell’ambito dellasettimana mariana della Parroc-chia di Carpenedolo.

Nella Chiesa Parrocchiale alleore 21 Suor Anna Nobili e CeciliaDaolio hanno tenuto uno spetta-colo di evangelizzazione e testi-monianza che ha catturato l’at-tenzione di moltissimi, soprattuttogiovani.

Con una serie di danze e dialo-ghi hanno voluto trasmettere im-portanti messaggi di conversionefacendo scaturire a “ritmo la paro-la di Dio”.

Interessante leggere la conver-sione di Anna Nobili: una storiache passa dalla discoteca ed arri-va al convento. Faceva la cubista,ora è suora operaia della SantaCasa di Nazareth.

Classe 1970, è stata folgoratasulla via di Damasco, come leistessa ha raccontato in un’intervi-sta. Una storia travagliata che haraccolto nel libro “Io ballo conDio”. Anna aveva un amore da co-ronare, quello per la danza e lamusica. La domenica pomeriggiola trascorreva in discoteca e ap-pena maggiorenne si scrive ad uncorso che la porta a lavorare nelmondo dello spettacolo: danza ateatro, ai concerti di Bennato eJovanotti, con Cristina D’Avena.Parallelamente lavora come cubi-sta nei locali milanesi.

Segue quello che ora descrivecome il periodo più brutto dellasua vita. Poi succede qualcosa,scopre la fede. La notte continuaad andare in discoteca, ma iniziaanche a frequentare la Chiesa.Un viaggio ad Assisi le segna lasvolta decisiva. Anna vuole cam-biare vita, non frequenterà più ladiscoteca nè vivrà più la notte. Adun passo del matrimonio, a 28 an-ni decide di farsi suora.

Oggi si è riconciliata con il suo

passato e ha fondato una scuoladi danza moderna cristiana, laHolyDance, dove insegna il balloa ritmo con la parola del Vangelo.

Le sua presenza è molto ricer-cata ed è chiamata in tutta Italiaper un’evangelizzazione tramitel’arte della danza nella realtà mo-derna contro le sfide ed i pericoliche l’atttuale società comporta.

Una serata coinvolgente con unmessaggio forte di riflessione perla vita di ognuno dei presenti.

La Settimana Mariana parrocchiale“Con Maria in danza”

Nel corso dell’evento la testimonianza di Suor Anna Nobili,fondatrice della scuola HolyDance

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Martedì sera 10 maggio dopo lacelebrazione eucaristica si è svoltauna semplice e toccante cerimonianell’ambito della settimana maria-na a Carpenedolo, quella dell’o-maggio “dei popoli a Maria”.

Davanti alla statua della Madon-na di Fatima i rappresentanti di fa-miglie provenienti da quattro conti-nenti: Africa, Asia, America ed Eu-ropa si sono soffermati in preghie-ra per chiedere aiuto affinchè ces-sino le guerre e si risolvano le si-tuazioni sociali che affliggono variepopolazioni del mondo.

A turno i vari rappresentanti han-no pregato nella loro lingua invo-cando la Madonna di Fatima “Regi-na della Pace”, come Lei si è pre-sentata ai pastorelli di Fatima perchiedere aiuto e protezione.

Lei, che aveva annunciato la finedella terribile Seconda Guerramondiale con il ritorno dei soldatidal fronte, intervenga a porre finealle 46 guerre in atto nell’emisferoterrestre.

L’azione di preghiera condottadal Parroco Don Franco Tortelli edai padri missionari di Fatima haraggiunto un momento di grande

emozione quando sono stateespresse alcune situazioni parti-colari: Venezuela per il momentotragico che sta attraversando, lamartoriata Africa, le stragi che ac-cadono in Siria, Irak, Egitto dove icristiani vengono uccisi e perse-guitati. Una serata con un calorosoabbraccio fra persone di variaestrazione, unite nel dolore e nellasofferenza hanno voluto rivolgereinsieme un’invocazione alla MadreCeleste pregando come Lei ha

chiesto a Fatima perchè orrori,stragi e persecuzioni abbiano a ter-minare e possa ritornare la paceallontanando il male causato dal-l’egoismo dell’uomo.

La serata è terminata quando irappresentanti si sono stretti intor-no alla statua della Madonna ed insilenzio hanno espresso le proprieintenzioni particolari.

Un vero messaggio di fratellanzasotto lo sguardo amoroso dellaVergine Celeste.

Continua il pellegrinaggio a Car-penedolo nella Chiesa Parrocchia-le dove è deposta la statua dellaMadonna di Fatima. Oltre a moltepersone venute dall’esterno, ibambini e i ragazzi del paese han-no voluto rendere omaggio allaVergine. Infatti a turno tutte e tre lescuole d’infanzia del Comune sisono portate nella Parrocchiale perun breve omaggio e preghiera aiu-tati dai padri missionari di Fatima edal Parroco Don Franco Tortelli.

Commovente è stato l’atteggia-mento dei più piccoli che con gran-de curiosità hanno rivolto piccoledomande sull’evento e sulla storiadelle apparizioni di cento anni fa.E’stato proiettato sui maxischermi

collocati a lato dell’altare maggio-re, un filmato in cui si vedono i trepastorelli.

Nel pomeriggio di mercoledì è

toccato ai ragazzi della scuola pri-maria e succesivamente a quellidelle medie.

Padre Alberto e Padre Andreadei Piccoli figli di Maria di Fatima,giunti appositamente nella cittadi-na dei carpini, hanno intrattenuto igiovanissimi cercando di spiegareloro il significato di queste appari-zioni e il messaggio che la Madon-na ha voluto dare all’umanità. Altermine, dopo aver pregato per leloro famigl ie, hanno r icevutoun’immagine di Maria Santissimacome ricordo. Una nota curiosa:alcuni piccoli dell’asilo hanno ri-chiesto, tra lo stupore dei presenti,una preghiera particolare per i lo-ro nonni.

Pellegrinaggio nella Chiesa parrocchiale della cittadina

I bambini stupiti dalla Madonna

Ragazzi, e non solo, di fronte allaMadonna di Fatima.

I rappresentanti delle nazionalità straniere a Carpenedolo.

CRONACA a cura di Mario Ferrari

L’omaggio dei popoli alla Madonna di Fatima

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Mercoledì 10 maggio si è vissutoa Carpenedolo un momento sentitoe partecipato, quello dedicato allagiornata degli sposi e agli anniver-sari di matrimonio. Alle 20.00 nel-l’ambito della settimana marianacon una cerimonia tutta dedicataall’amore coniugale si sono festeg-giati tutti gli sposi della comunità, inmodo particolare quelle coppie chehanno voluto ricordare il proprio an-niversario di matrimonio. Ben 45coppie hanno rinnovato le promes-se matrimoniali ripetendo tutte leformule previste proprio nel sacra-mento del matrimonio tra le qualil’atto di fedeltà, lo scambio deglianelli ed il fatidico bacio. Un mo-mento emozionante che non ha im-pedito la comparsa su vari volti diun’emozione particolare e la gioiadi quel fatidico giorno. All’omeliaPadre Alberto sotto lo sguardo del-la Madonna ha voluto rimarcarel’importanza dell’amore di coppiache genera vita e costruzione diuna società vera e giusta per un fu-

turo ideale per i figli. Anche il Parro-co Don Franco nei suoi vari inter-venti durante la celebrazione hasottolineato l’importanza di salva-guardare l’amore tra i coniugi im-portante per la formazione e la te-nuta delle famiglie. Al termine dellacelebrazione tutti i sacerdoti conce-lebranti hanno voluto stringere lamano ai presenti e consegnare lo-ro, a ricordo, un’immagine dellaMadonna di Fatima ed un rilievo

della sacra famiglia invitandoli apregare perché la loro unione sirafforzi sempre più nel tempo. Altermine della cerimonia religiosa,nella sala delle lanterne del centroparrocchiale si è vissuto un mo-mento fraterno conviviale dove tuttigli sposi hanno potuto conversarecon amici, i frati missionari e rap-presentanti della parrocchia per undialogo comunitario di grande pro-spettiva.

Sarà difficile per i tanti gio-vani presenti venerdì 12 mag-gio nella Parrocchiale di Car-penedolo dimenticare una se-rata speciale di devozione allaMadonna di Fatima, con una“Veglia dei Giovani, con Marianelle GMG”, la cui statua èstata presente per la sett-imana mariana ad essa dedi-cata in occasione del 100° an-niversario dell’apparizione aFatima in Portogallo. Presentesull’altare centrale la Madon-na Pellegr ina, in mezzo abianchi fiori con accanto inpreghiera le statue di Francesco eGiacinta santificati il giorno dopoda Papa Francesco. Guidati daMons. Domenico Sigalini con ilparroco don Franco Tortelli, la se-rata si è incentrata con preghiere,messaggi, testimonianze, varicanti, fra i quali in varie versioni“Emmanuel”, il canto che avevaaccompagnato la “GMG di Romanel 2000”. Mons. Domenico Sigali-ni, vescovo di Palestrina dal marzo

2005, è nato a Dello il 7 giugno1942.Vari gli incarichi in seminarioe nell’Azione Cattolica a Brescia,prima di avere incarichi a livellonazionale, fra i quali nel 1991 re-sponsabile della pastorale giova-nile della CEI. Con questo compitopartecipa all’organizzazione dellegiornate mondiali della gioventù.La veglia si è incentrata sull’aspet-to spirituale, con lettura di testievangelici, canti, preghiere, alcuni

interventi del Vescovo, che po-ne in risalto la situazione dellasocietà attuale, attenta e dicorsa in tutto, fermandosi po-co a domandarsi cosa è la vita,che presenza ha nella mia vitala “Madonna che questa serapreghiamo madre di Dio, Ge-sù”. “Bisogna scoprire i segnidi Dio. Occorre uno spazio incui un giovane, un ragazzo, unadulto possa dire a qualcuno:voglio avere vita piena, vogliouna vita alla grande, non mi in-teressano le mezze misure,non mi adatto al consumismo,

che sta ingessando la vita”. Biso-gna andare oltre la parola “ormai”,non bisogna dirla ne pensarla. Lavita deve essere vissuta, passadalla contemplazione e devozioneper chiamarci ad offrire il gustodella vita con la stessa forza e im-pegno che poniamo ogni giorno al-le nostre azioni. Ha concluso il Ve-scovo: “I giovani si prendano inmano la vita e cambino il mondo inun regno di giustizia e di pace”.

Veglia dei giovani col Vescovo mons. Sigalini

42 coppie di sposi presenti in Chiesa per l’occasione.

Giornata degli sposi ed anniversari di nozze

I ragazzi di Carpenedolo con il prelato.

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“Il Castello” - Luglio 2017 - Aut. Trib. BS N. 13/94 del 14/5/94 - Direttore responsabile: Mons. Antonio FappaniDirezione e redazione: Parrocchia S. G. Battista V. Ventura, 1 Carpenedolo (BS) - Videoimpaginazione: GraficaCM - Leno (BS) - Stampa: Grafinpack - Calvisano (BS)

Sabato 13 maggio presso laChiesa Parrocchiale di Carpene-dolo le realtà musicali della comu-nità unitamente alla scuola di dan-za del paese hanno dato luogo alconcerto “Musiche dal Cielo” permeglio sensibilizzare i fedeli sul-l’importanza della settimana ma-riana, in particolare sulla figuradella Madonna. La serata si èaperta con l’esecuzione del branoLa Vergine degli Angeli da partedella soprano Nadia Engheben equindi tra una lettura e l’altra, gli in-terventi del Parroco sugli avveni-menti mariani, i tre cori che presta-no il loro servizio durante le cele-brazioni religiose e quello giovani-le de l la Cora le Ars Nova“Acanthus” hanno eseguito branitra i quali le Ave Maria di Caccini,Lukowsky, Arcadelt, la Salve Regi-na, Maria vogliamo amarti, UbiCaritas, Esultate Jubilate dalla so-prano Engheben, mentre il corpo

di danza si è cimentato con la mu-sica del Magnificat e Laudate Do-mini. La grazia delle allieve dellascuola di danza hanno creatoun’atmosfera suggestiva carica diemozione e di delicatezza onoran-do la figura della Vergine. In un in-termezzo è stato proiettato un fil-mato sui Pastorelli di Fatima, men-tre Padre Alberto missionario di

Fatima ha fatto un commento di in-troduzione alla canonizzazione diPapa Francesco di Francesco eGiacinta. Suggestivo anche il can-to in lingua maori “Mo Maria” effet-tuato dal Chorus 18&30. Al termi-ne un’esecuzione tutti insieme: co-ri, strument, solisti e danzatrici conil canto “13 Maggio” Inno della Ma-donna di Fatima.

Domenica 14 maggiocon una concelebrazioneeucaristica si è conclusa laSettimana Mariana a Car-penedolo con la MadonnaPellegrina di Fatima. Unevento che ha coinvoltofortemente la popolazionenon solo di Carpenedolo,ma anche in gran par tedella provincia che è ac-corsa a pregare la S.Vergine nellabellissima Chiesa Parrocchialedella cittadina dei carpini. Alle10.30 c’è stato l’ingresso solennenella parrocchiale con in testa ledonne della congregazione di Ma-ria e tutto il clero. Il tempio gremi-tissimo di famiglie intere, numerosii bambini, i quali hanno seguito lacerimonia con grande attenzione edevozione.

All’omelia Padre Alberto missio-nario di Fatima ha rivolto un appelloai presenti affermando che abbia-mo una grande protettrice che vuo-le portare tutti al proprio Figlio Ge-sù per la salvezza eterna. In modoparticolare ha sottolineato l’impor-

tanza della devozione alla Madon-na in protezione alle famiglie mi-nacciate in questo tempo da teorieche tendono a disgregare l’istitutofamigliare sul piano naturale e reli-gioso. Una minaccia che può di-struggere le mentalità dei figlicreando un avvenire privo di ogniregola.Padre Alberto ha sottolinea-to l’importanza della supplica conti-nua a Maria perché protegga le no-stre comunità dai flagelli del pecca-to e dall’egoismo umano. All’offer-torio il Parroco Don Franco Tortelliin un piccolo braciere ha bruciatosimbolicamente i bigliettini con i fio-retti dei bambini. Al termine dellafunzione dopo l’atto di affidamento

dei sacerdoti e delle fami-glie alla Madonna di Fati-ma, un grande corteo haaccompagnato la statua alcampo sportivo di Via Ison-zo dove con un elicotteroha preso commiato dallapopolazione accorsa trapreghiere, canti e suoni del-la banda, alla presenza del-le autorità, sotto un svento-

lio di fazzoletti bianchi, mentre ibambini della scuola d’infanzia diVia Isonzo ha fatto volare in cielouna coroncina del rosario compo-sta da palloncini azzurri. Così si èconclusa una settimana di fede e disperanza.

Saluto alla Madonna pellegrina di Fatima

Tutti i partecipanti in una foto di gruppo.

Musica e danza in connubio per un concerto

Il saluto alla Madonna di Fatima, a Carpenedolo.

Il momento della partenzadella Madonna Pellegrina di Fatima

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