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Il locus AB0 presenta 4 alleli: A1, A2, B, 0 Ciò comporta l’esistenza di 6 fenotipi e 10 genotipi.
• LE SPECIFICITÀ ABH SONO LEGATE ALLA COMPONENTE SACCARIDICA E AL TIPO DI LEGAMI CHE QUATTRO ZUCCHERI ASSUMONO SULLA PARTE TERMINALE DI UNA CATENA SACCARIDICA DEFINITA SOSTANZA DI BASE SULLA QUALE SI HA LA BIOSINTESI DEGLI ANTIGENI ABH, MA ANCHE DI ALTRI COME I LEWIS, P, I e i.
IMMUNODOMINANT SUGAR
GLYCOSYL
TRASFERASE
D-Galactose D- GalactosyltransferaseB
N- Acetyl-galactoseamine
N-Acetyl-galactosaminyl-transferase
A
L-FucoseL-FucosyltransferaseH
GENE
L’assenza degli antigeni A e B nel fenotipo O derivano dalla delezione di una singola base nucleotidica nella porzione del DNA codificante le transferasi e responsabile dello spostamento della cornice di lettura con conseguente sintesi di una proteina sprovvista di attività transferasica.
Differenze nucleotidiche riscontrate fra gli alleli ABO
Legenda
G=guanina C=citosina A=adenina
CAC793
GAG700
CGC523
DelezioneGG258
Base n°
OBAALLELI
Gli antigeni eritrocitari o gruppi sanguigni
• polisaccaridici
•AB0•Lewis•P•H•I
• proteici
•Rh
17q12-q21182DiegoBand 3
4q28-q31‘N, ‘S, s, UGPB
3q1385Non conosciutaIAP
19p13.3181LWLW
Proteine accessorie
6p21.1-p1117,75,174RhAG
1p36.13-p34.3180Ce,CE,ce,cERhCcEe
1p36.13-p34.3180DRhD
Famiglia delle proteine Rh
Localizzazione genicaAntigeniProteine
Rh protein family
Avent N., Blood 2000
Rh protein family
Il 40% di omologia indica una relazione ancestrale
12 domini transmembrana con le estremità N-terminale e C-terminale rivolti verso la porzione intracitoplasmatica
Avent N., Blood 2000
I primi 41 aminoacidi all’estremità N-terminale sono identici
RhD differisce da RhCE solo per 30-35 aa lungo l’intera sequenza della proteina.
Nonostante questa omologia le proteine RhCcEe non esprimono l’antigene D e viceversa
Soggetti Rh-negativiSoggetti Rh-negativi
Nella popolazione Caucasica i soggetti RhD- hanno la delezione del gene RhD
In altre popolazioni come i Giapponesi o gli Africani il fenotipo D- non è legato alla perdita del gene.
Avent N., Blood 2000
Frequenza nella pop. USA
molto raromolto rarorhvCdE
2537rhCde
<1<1rh’’cdE
<1<1rh’Cde
<1<1RhzCDE
493Rh0cDe
717Rh2cDE
841Rh1CDe
NegriBianchiWeinerFisher-Race
Aplotipi Rh e loro frequenze
Wright M.
Sistema LEWIS Gli Ag sono correlati con quelli AB0; i
G.R.acquisiscono il fenotipo adsorbendoli dal plasma; il gene è distinto ma correlato
con quello del carattere di “secretore”Sistema P
La maggioranza degli uomini è P1+; le reazioni trasfusionali sono rare ma gravi
Sistema MNGli Ag sono glicoforine; gli Ac anti-M o N umani sono rari; se IgGeritroblastosi
Sistema KELL e Sistema Duffy
Possono causare reazioni trasfusionali gravi, evitabili con
la prova crociata maggiore
Gli antigeni K e Fy(a) / (b) sono buoni immunogeni ed evocano la produzione di
anticorpi di isotipo IgG
SISTEMA Kell
• SISTEMA KELL: Ag Kell presente nel 9% della popolazione
• Ag k (cellano) presente nel 99,8% della popolazione
• KK: 0,2% Kk: 8,8% kk: 91%• Sia K che k sono molto IMMUNOGENI, secondi
solo al D
Gli anticorpi anti-D, anti-K o anti-k possono dare la Malattia Emolitica Neonatale (MEN) e reazioni emolitiche trasfusionali immediate e ritardate
MNS, LEWIS, DUFFY E KIDD
• SISTEMA MNS: importante l’anti S e anti s perché possono causare MEN e reazione emolitica trasfusionale
• SISTEMA LEWIS: Lea e Leb. Gli anti- Lea possono dare reazione trasfusionale
• SISTEMA DUFFY (Fya e Fyb) e SISTEMA KIDD (jka e jkb) i cui anticorpi sono in grado di dare MEN e reazioni emolitiche trasfusionali
I principali obiettivi del trasfusionista sono due:
il primo è prevenire la reazione trasfusionale identificando i pazienti immunizzati e fornendo loro sangue compatibile;
il secondo è prevenire la produzione di anticorpi, scegliendo i donatori più simili, come caratteristiche gruppoematiche, al paziente.
Le Procedure pretrasfusionali La ricerca di anticorpi è una procedura estremamente
importante in campo trasfusionale, in quanto se si trasfondono emazie che portano un antigene corrispondente all’anticorpo presente nel siero del paziente si possono verificare gravi complicazioni.
1.Distruzione in vivo dei globuli rossi del donatore2.Emolisi in vivo3.Fagocitosi nel fegato o nella milza degli eritrociti
sensibilizzati dall’anticorpo e dal complemento.Pertanto i gruppi di soggetti da sottoporre a questa
indagine sono rappresentati da:1.Pazienti candidati alla trasfusione
a. Di competenza chirurgica eb. Di competenza medica
2.Donne in gravidanza3.Donatori di sangue
COMPATIBILITY TESTING
What is Compatibility Testing?
• Pre Transfusion Protocol to insure the Patients health and the survival of transfused red cells. It includes:– Patient Identification, Labeling,
Collection of patient sample, ABO, Rh, Crossmatch search for irregular antibodies.
Steps In Compatibility TestingReview available Recipient Records FOR:
– PREVIOUS ABO & Rh– Any PRIOR UNEXPECTED Antibodies– Any PRIOR ADVERSE REACTIONS to
transfusion
Correct identification of Donor Unit by Confirming
1. The unit ID with the ID on the donor unit’s records
2. The unit’s ABO & Rh on the record for consistency with that of the patient
Comprendono: l’anti-A dei soggetti B, l’anti B dei soggetti A e l’anti-A, anti-B e anti-AB dei soggetti 0. Oltre questi ricordiamo, gli anticorpi irregolari anti-A1 che si ritrovano nei soggetti con fenotipo A2 e A2B e l’anti-H che si può ritrovare in alcuni soggetti A1, A1B, B ed in tutti i soggetti con fenotipo Bombay.
Anti-A1: i sieri dei soggetti B e 0 contengono una miscela di anti-A e anti-A1. L’anti-A1 è anche presente nel 2% dei soggetti A2 e nel 25% nei soggetti A2B
Anti-H: esistono 3 tipi di anti-H, uno attivo a 37°C che si osserva nei soggetti con fenotipo Bombay, uno “freddo” con optimum termico a 4°C (nei soggetti A1, A1B o B non secretori di sostanze gruppo specifiche) e uno che viene formato come autoanticorpo.
Gli anticorpi verso gli antigeni eritrocitari
• anticorpi naturali
• anticorpi irregolari
Anticorpi IrregolariPer “ricerca di anticorpi”, si intende
quell’insieme di procedure atte alla evidenziazione della presenza di anticorpi “inattesi” nel siero di un paziente.
Ricerca di anticorpi:1. Prove di compatibilità2. Coombs diretto3. Prova indiretta del gruppo sanguigno
Classificazione degli anticorpi
Classificazione a seconda del meccanismo di produzione
a. Anticorpi naturali, o attesi o regolari.
b. Anticorpi immuni.
Classificazione degli anticorpi a seconda della loro reazione con gli eritrociti
a. Agglutinine b. Emolisine c. Sensibilizzanti
Classificazione a seconda della struttura (immunoglobuline).
• IgG IgM IgA IgD e IgE (queste ultime poco importanti in campi trasfusionale).
Compatibility Testing
CROSSMATCH (X-M)Testing RECIPIENT SERUM with DONOR
CELLS • May include Immediate Spin, 37oC, &
AHG Phases (extended X-M)
PURPOSE • Detect Recipient Antibodies that can
react with DONOR Cells
Complete (Extended) Crossmatch is Required for Patient’s with:
1. Unexpected Antibodies 2. Prior records of unexpected
Antibodies 3. Problems with transfusion 4. The Antibody(s) should be identified
prior to transfusion, if possible– Some may not be possible to identify,
such as some auto-antibodies
Test di Coombs
•Test di emoagglutinazione in vitro utilizzato per evidenziare anticorpi eritrocitari
•Test diretto•Test indiretto
ANTIGRAM
L’ANTIGRAM di un pannello eritrocitario ad 11 cellule costituito da aliquote di emazie del gruppo 0 provenienti da singolo donatore selezionate per la loro composizione antigenica ci mostra i più frequenti anticorpi che si possono trovare nel siero di un paziente.
Special Circumstances
• EXTREME EMERGENCY– No time for even ABO grouping & Rh typing– Initially, the unit of choice is Gr O Rh Neg.– The Attending Physician understands that a
sample must be obtained from the patient as quickly as possible & the Physician must wait compatibility testing
Special Circumstances
Extreme Emergency Continued• If Patient is Rh negative but…
– has NO evidence of anti-D and is male or beyond child bearing age, then it may be more efficient to give Rh Pos blood
– If it is determined that giving Rh Pos units to an Rh negative patient is appropriate, the Attending Physician must be informed of this & consent must be obtained in advance
edema po lm non card iogeno
allerg ich e
febbrili non emolitiche
em o litich e
IM M U N O LO G IC H E
danni da conservazione
emolisi fisica/chimica
sovraccarico circo lato rio
con tam in az. b atterica
N O N IM M UN O LO G IC H E
A C U T E
G V H D
immunomodulazione
porpora post-trasfusionale
alllo immunizz. leucociti/P LTS
em olitich e ritard ate
IM M UN O LO G IC H E
trasmissione malattie infettive(virali)
emosiderosi indo tta dalla trasfusione
N O N IM M UN O LO G IC H E
R IT A R D A T E
R E A Z IO N I T R A S F U S IO N A L I
REAZIONI TRASFUSIONALI
ACUTEIMMUNOLOGICHE
emolitiche febbrili non emolitiche Allergiche (cutanee e
anafil.) edema polmonare non
cardiogeno (TRALI)
NON
IMMUNOLOGICHE
contaminazione batterica
sovraccarico circolatorio
emolisi fisica/chimica danni da conservazione
EDEMA POLMONARE NON CARDIOGENO
transfusion related acute lung injury (TRALI)
Grave sindrome respiratoria, caratterizzata dal classico quadro radiologico e sintomatologico senza insufficienza cardiaca, che interviene durante o entro 6 ore dal termine della trasfusione con una frequenza variabile 1:5000 -1:190000 eventi trasfusionali (le forme lievi frequentemente non vengono diagnosticate)E’ causato da una reazione tra leucoagglutinine del donatore e leucociti del ricevente con formazione di aggregati leucocitari che, intrappolati nel microcircolo polmonare, ne alterano la permeabilità vasale
REAZIONI TRASFUSIONALIRITARDATE
IMMUNOLOGICHE
emolitiche ritardate alloimmunizzazione
leucociti piastrine porpora post-trasfusionale
da HPA1-a
NON IMMUNOLOGICHE
emosiderosi indotta dalle trasfusioni
trasmissione malattie infettive (virali)
REAZIONI IMMUNOLOGICHE EMOLITICHE RITARDATE
SINTOMI febbre, ittero, ANEMIA inattesa (7-10gg dopo l’infusione) puo’ essere necessaria un’altra trasfusione talvolta asintomaticheEZIOLOGIAanticorpi IgG risposta anamnestica
• Rh,Kell,Duffy, Kidd, MNS anticorpi siero - eluato
• virali:epatite B, CHIV1-2Mononucleosi infettivaCMVHTLV 1 -2Parvovirus
•batteriche
endogene (dal sangue del donatore)treponema,brucella,rickettsia,yersinia,campylobacter,staph.aureus,strept.viridans
esogene (dalla cutedel donatore o dall’ambiente)staph.epidermidis,micrococcus,sarcina,pseudomonas,flavobacterium bacillus
•parassiti
•malaria,tripanosoma,toxoplasma,babesia,leishmania
Complicanze infettive
Pazienti di competenza chirurgica Abitualmente viene richiesta una quantità di sangue eccedente le reali necessità, con
conseguente sequestro delle unità non utilizzate da parte dei reparti per almeno due o tre giorni e conseguente invecchiamento del sangue stesso e quindi a rischio di scadenza. La soluzione a questo problema è l’assegnazione “a disposizione” e la prova rapida di compatibilità.
Pazienti di competenza medica Ai pazienti di competenza medica è raccomandata la seguente strategia:
1. Tipizzazione eritrocitaria per il maggior numero di antigeni prima di iniziare le trasfusioni.
2. Prova di compatibilità per ogni unità assegnata.3. Ricerca di anticorpi irregolari.4. Controllo autologo.
Donne in gravidanza Devono essere sottoposte alle seguenti indagini:
1. Tipizzazione eritrocitaria.2. Ricerca di allo-anticorpi irregolari.3. Nel caso di compatibilità A B 0 eventualmente cross-match con le emazie del
marito.Donatori di sangue La ricerca di anticorpi irregolari si esegue per i seguenti motivi.
Evidenziare la presenza di anticorpi. Nel caso in cui sangue di gruppo 0 venga impiegato per un ricevente di altro
gruppo.
GLI EMOCOMPONENTI
Gli emocomponenti sono i prodotti della separazione degli elementi costituitivi del sangue e vengono ottenuti sia da una donazione tradizionale di sangue intero sia da una donazione mediante aferesi con separatore cellulare.
Gli emocomponenti si distinguono in due grandi Gli emocomponenti si distinguono in due grandi categorie:categorie:
USO TRASFUSIONALE USO TOPICO
EmocomponentiEmocomponenti
PerPer usousoTrasfusionaleTrasfusionale
Concentrati eritrocitari Concentrati eritrocitari convenzionali o modificaticonvenzionali o modificatiConcentrati piastrinici Concentrati piastrinici convenzionali o modificaticonvenzionali o modificati
Plasma fresco congelatoPlasma fresco congelato
Concentrati leucocitariConcentrati leucocitari
Concentrati di c. staminali da Concentrati di c. staminali da sangue periferico sangue periferico
Sangue placentareSangue placentare
Per uso Per uso TopicoTopico
Colla di fibrinaColla di fibrina
Gel piastrinicoGel piastrinico
Emocomponenti:Emocomponenti: ClassificazioneClassificazione
Prima centrifugazionePrima centrifugazione (a.T.A.) (a.T.A.) Alta velocitàAlta velocità
EmocomponentiEmocomponenti CaratteristicheCaratteristiche
Plasma povero di Plasma povero di piastrinepiastrine
200-250 ml di plasma 200-250 ml di plasma (contiene la maggior parte (contiene la maggior parte del plasma da congelare.)del plasma da congelare.)
Parte superiore della Parte superiore della saccasacca
50 ml Contenenti:50 ml Contenenti:10% di globuli rossi 70% di 10% di globuli rossi 70% di leucociti 80% delle piastrineleucociti 80% delle piastrine
Buffy - coatBuffy - coatStrato intermedio tra il Strato intermedio tra il plasma e i globuli rossiplasma e i globuli rossi
160-180 ml di globuli rossi + 100 160-180 ml di globuli rossi + 100 ml di S.A.G.M (contengono circa ml di S.A.G.M (contengono circa il 30% di leucocitiil 30% di leucociti))
Globuli RossiGlobuli RossiParte inferiore Parte inferiore della saccadella sacca
Preparazione di C.E. ; P.F.C. ; C.P. (da Buffycoat)Preparazione di C.E. ; P.F.C. ; C.P. (da Buffycoat)
Partendo da una donazione di 450 ml di sangue intero in sacca quadruplaPartendo da una donazione di 450 ml di sangue intero in sacca quadrupla
Emocomponenti: Uso più frequenteEmocomponenti: Uso più frequente
Seconda CentrifugazioneSeconda Centrifugazione (a.T.A.) (a.T.A.) Bassa velocitàBassa velocità
Parte superiore della Parte superiore della saccasacca
EmocomponentiEmocomponenti CaratteristicheCaratteristiche
Concentrato PiastrinicoConcentrato Piastrinico
1) Da singolo B.C.1) Da singolo B.C.
Da Buffy-coatDa Buffy-coat
2) Da pool di 4-6 B.C2) Da pool di 4-6 B.C.
B.C. povero di B.C. povero di piastrinepiastrine
Parte inferiore Parte inferiore della saccadella sacca
1) 50 ml contenenti:1) 50 ml contenenti:
50-60 x 1050-60 x 1099 piastrinepiastrine
2) 350-400 ml contenenti:2) 350-400 ml contenenti:
280-360 x 10280-360 x 1099 piastrine piastrine
Contiene circa il 10% di globuli Contiene circa il 10% di globuli rossi e il 70% di leucociti donatirossi e il 70% di leucociti donati
ConcentratiConcentrati EritrocitariEritrocitari ModificatiModificati
C. Eritrocitari leucodepletiC. Eritrocitari leucodepleti
C. Eritrocitari lavatiC. Eritrocitari lavati
C. Eritrocitari irradiatiC. Eritrocitari irradiati
C. Eritrocitari congelatiC. Eritrocitari congelati
C. Eritrocitari per uso pediatrico
C. Eritrocitari “universali”C. Eritrocitari “universali”
ConcentratiConcentrati Piastrinici Piastrinici Modificati Modificati
C. Piastrinici leucodepletiC. Piastrinici leucodepleti
C. Piastrinici lavatiC. Piastrinici lavati
C. Piastrinici irradiatiC. Piastrinici irradiati
C. Piastrinici congelatiC. Piastrinici congelati
CONCENTRATI ERITROCITARI E PIASTRINICI CONCENTRATI ERITROCITARI E PIASTRINICI MODIFICATIMODIFICATI
CELLULE STAMINALI DA SANGUE PERIFERICO
Vengono raccolti da donatore mediante leucoaferesi dopo mobilizzazione nel torrente circolatorio con fattori di crescita GM-CSF. Per ottenere un numero adeguato di cellule CD 34 è necessario procedere afereticamente da 3 a 4 volte il volume ematico (200 ml/kg di peso).
Devono essere trasfuse subito dopo Devono essere trasfuse subito dopo scongelamento a 37 °C.scongelamento a 37 °C.
Le cellule staminaliLe cellule staminali da sangue periferico da sangue periferico P.B.S.C.P.B.S.C. (Peripheral Blood Stem Cell) vengono sospesi in (Peripheral Blood Stem Cell) vengono sospesi in una soluzione contenente un crioprotettore una soluzione contenente un crioprotettore ((DMSODMSO) e proteine () e proteine (plasma-albuminaplasma-albumina) congelati e ) congelati e conservati a -180 °C in fase gassosa di azoto.conservati a -180 °C in fase gassosa di azoto.
SANGUE PLACENTARE
Contiene i progenitori emopoietici indispensabili ai fini del trapianto di midollo osseo sia autologo che allogenico ed è in grado di determinare un completo ripopolamento cellulare. Prelevato subito dopo la resezione del cordone ombelicale viene congelato nel più breve tempo possibile (in DMSO 10%). Viene conservato in azoto liquido a -140 °C fino a 15 anni. Volume sacca ≈: 60 ml; cellularità totali: >800*106; determinazioni in citofluorimetria delle cellule CD34
Tipizzazione HLA.Tipizzazione HLA. Tale volume però non consente Tale volume però non consente nell’ adulto di somministrare la dose minima nell’ adulto di somministrare la dose minima cellulare raccomandato (20 milioni di cellule cellulare raccomandato (20 milioni di cellule nucleate/kg di peso c o r p o r e o). Per ovviare a nucleate/kg di peso c o r p o r e o). Per ovviare a questi inconvenienti sono possibili questi inconvenienti sono possibili programmi di programmi di espansioneespansione cellularecellulare con aumenti in due settimane di con aumenti in due settimane di circa 100 volte il numero di cellule staminali.circa 100 volte il numero di cellule staminali.
Quando si trasfonde ?
• Piastrine
ChemioterapiaTrapianto
Anemia AplasticaMielodisplasie
Insufficienza midollareCID
Trombocitopatie
•Plasma
CIDHUS-TTP
sovradosaggio di:anticoagulanti oraliagenti trombolitici
• Emazie
ChemioterapiaTrapianto
Anemia AplasticaMielodisplasie
Insufficienza midollare
La trasfusione di emazie dovrebbe in teoria essere effettuata tanto rapidamente quanto è necessario per
correggere il deficit di trasporto di ossigeno nella emorragia acuta
una unità di emazie aumenterà il livello di emoglobina di 1 g/dl in una persona di 70 chilogrammi (3-4 ml/kg di
emazie concentrate).
In caso di emorragia acuta …..
TRASFUSIONE DI GLOBULI ROSSI NELL’ANEMIA CRONICA L’obiettivo della trasfusione di globuli rossi in questi pazienti è di ridurre gli effetti deleteri dell’anemia portando il tasso di emoglobina o l’ematocrito al di sopra del livello stabilito.
Sintomi dell’anemia insorgono di solito quando il tasso di emoglobina scende al di sotto di 4.5-5 g/dL.
I sintomi includono tachicardia, dispnea/tachipnea, sensazione di “testa vuota”, sincope, astenia od intolleranza allo sforzo muscolare, angina, cefalea, claudicatio ed affaticamento.
I sintomi possono esordire precocemente (ad esempio con tasso di emoglobina di 7 g/dL) in pazienti con età avanzata e/o con ridotta funzionalità cardiorespiratoria.
Pazienti con tasso di emoglobina superiore ad 8 g/dL raramente richiedono trasfusione di globuli rossi.
Concentrato eritrocitarioIndicato per incrementare l’apporto di ossigeno ai tessuti :
Hb < 8g/dl o Ht < 24% Hb < 9 g/dl in pazienti in programma per intervento Hb < 10 g/dl in paziente sintomatico per anemia in cardiopatia
e/o pneumopatia Neonati con Hb <13g/dl ed exsanguinotrasfusione. Non sono indicati:
per espandere il volume ematico in caso di carenza marziale e/o vitaminica in condizioni
cliniche stabili
Note di buona pratica clinica
Per valutare l’efficacia della trasfusione occorre valutare le modificazioni dei parametri ematologici
e riportarli nella cartella clinica La quantità di CE da trasfondere può essere calcolata
con la seguente formula :
Corrected Count IncrementQ. tà sangue da trasfondere = 251 x peso Pz. in Kg x
l’incremento di Hb desiderato/Ht medio unità da trasfondere
Trasfusione di Piastrine
Pretransfusion INR Predicts the Effect of FFP
0.1(0.0)
(0.0) (0.0) (0.1) (0.1)
(0.4)
-0.9
-0.6
-0.3
0
0.3
0.6
0.9
1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 >1.6Pre-transfusion INR
Ch
ang
e in
INR
/un
it F
FP
Emazie congelate•Congelate entro 7 giorni dal prelievo
Metodica ad “alto glicerolo”conservate da –60°C a -80°CMetodica a “basso glicerolo” conservate in vapori di azoto liquido a temperatura compresa tra -140°C e -150°CPossono essere conservate per 10 anniScongelate, lavate e ricostituite, sospese in una soluzione fisiologica. Conservate tra +2 e +6 °C per non più di 24 ore
CQ:Ht compreso tra 0,65 e 0,75%Hb >36g/unitàLeucociti < 1x109
Plasma per uso clinico•Prodotto da sangue intero o da aferesi di donatori periodici e volontari
Congelato entro 6 ore dalla donazione Congelato in maniera uniforme, entro 1 oraConservato per 24 mesi se stoccato a - 40°C Scongelato in bagno con continua agitazione a temperatura tra + 30° e + 37°CUtilizzato nel più breve tempo possibile, non oltre 24 ore se conservato tra 2°- 6°C
CQ:Deve contenere almeno il 70% del contenuto originale di Fattore VIIIProteine totali > 50 g/LAssenza di anticorpi irregolari clinicamente significativiEmazie residuo < 6 x109 Leucociti residuo <0,1x109 Piastrine residuo < 50x109
Assenza di precipitati visibiliSterilità
Crioprecipitato
•Costituito dalla frazione crioglobulinica del plasma fresco
Scongelato lentamente a 2°- 6°C per 12 ore e concentrato ( per centrifugazione o sifonamento) in un volume finale di 10-20 mlContiene fatt.VIII,fatt. di Von Willebrand, fibrinogeno, fatt.XIII e fibronectina
CQ :
Fatt.VIII ≥ 70% del contenuto di partenza
Concentrati piastrinici Indicati:
Per il trattamento e profilassi delle emorragie dovute a carenza qualitativa o quantitativa delle piastrine
Per i pazienti medici stabili e senza complicazioni il valore soglia è 10.000/ µL
Terapia dell’emorragia nei pazienti medici con piastrine 20.000/µL Per i pazienti chirurgici il valore soglia è 50.000/ µL Se il conteggio è compreso tra 50.000 e 100.000/ µL la trasfusione di
piastrine è indicata solo in condizioni particolari (procedure a cielo coperto, neurochirurgia, campi operatori altamente vascolarizzati).
CQ: Contenuto in piastrine = 45-85 x 109
Plasma = 50-60 ml. Leucociti < 1x109
Eritrociti<1x109 Ph tra 6,4-7,4 Consevate tra 20°-24°C in continua agitazione per 5gg
Non indicati:
•Nelle piastrinopenie da eccessiva distruzione (porpora trombocitopenica idiopatica, porpora trombotica trombocitopenica, sindrome uremica-emolitica, coagulazione intravascolare disseminata) nella circolazione extracorporea e nella trasfusione massiva a scopo profilattico come profilassi se il conteggio è >10.000/microlitro e il paziente è in condizioni stabili
Valutazione clinica della risposta alla trasfusione piastrinica
Viene effettuata tramite la formula del corretto incremento (Correct Count Increment)
CCI = incremento della conta piastrinica (migliaia/µL) x superficie corporea in mq /numero di piastrine trasfuse (x 1011)
La trasfusione viene considerata: efficace CCI >7500 parzialmente efficace CCI 5000-7500 inefficace CCI <5000
Indicazioni alla raccolta di sangue autologo.
SiSiTrapianto di fegato
NoSiGravidanza plurima
NoSiPlacenta previa
SiSiProstatectomia radicale
SiSiInterventi correttivi per scoliosi
NoSiProtesi totale di ginocchio
SiSiProtesi totale d’anca
SiSiInterventi a cuore aperto
SiSiInterventi di chirurgia vascolare maggiore
RecuperoPredepositoTipo intervento
Emocomponenti per uso non trasfusionale
Gel di piastrine azione di stimolo sulla rigenerazione tessutale derivato dall’associazione del concentrato piastrinico ( fonte di fattori di crescita) con il crioprecipitato ( fonte di fibrinogeno, fibronectina e altri fattori procoagulanti)
Colla di fibrina azione adesiva ed emostatica derivato da plasma (ricco fibrinogeno, fibronectina ed altre proteine plasmatiche con scarsa presenza di piastrine)
Per essere utilizzati clinicamente devono essere attivati, utilizzando cloruro di calcio ( o gluconato di calcio) e trombina autologa o batroxobina
Piastrine e plasma rappresentano una fonte autologa o omologa di fattori di crescita e proteine procoagulanti, clinicamente impiegabili (PRP)
L’AFERESI
SEPARATORE A SEPARATORE A
FLUSSO DISCONTINUO FLUSSO CONTINUO
L’AFERESI
875.51.096Eritrociti
2708.01.082Neutrofili
2306.51.070Linfociti
74010.41.062Monociti
162.51.058Piastrine
1.026Plasma
Volume µm3DiametroDensità g/cm3
L’AFERESI
AFERESI PRODUTTIVA
SINGLE COMPONENT MULTI COMPONENT
PLT PFC GR - PLT
PFC - PLT
DOPPIA PLT
GR - PFC
DOPPIA GR