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5 Il maltrattamento infantile: sguardi complementari Congresso internazionale organizzato dall’ASPI in occasione del 20° anno di attività di Elisabeth Alli* Il Congresso internazionale orga- nizzato dall’ASPI tra il 19 ed il 21 ottobre scorsi ha mantenuto le promesse della vigilia sia sul po- dio che nella platea. Infatti, se sul palco si sono alternate alcune tra le più illustri autorità nel campo della prevenzione del maltratta- mento minorile, nelle tribune operatori sociali, educatori, do- centi, medici e paramedici hanno potuto incontrarsi scambiando pareri, opinioni, punti di vista o, per una volta, dibattere a tu per tu di casi discussi sempre e soltanto al telefono. Nei prossimi paragrafi, il presente articolo si prefigge di restituire non certo l’atmosfera ed il conte- sto del congresso che ha radunato oltre seicento partecipanti, bensì un riassunto succinto del venta- glio di tematiche che sono state sollevate. L’augurio è che queste possano stuzzicare l’interesse del lettore e lo spingano a visitare il sito www.aspi.ch/congresso, dove prossimamente verranno pubbli- cati i contributi per esteso. La tre giorni di conferenze si è aperta con la Presentazione dei risultati dello studio epidemiologico dell’Università di Zurigo sul maltrattamento in Svizzera. La relatrice, la signora Meichun Mohler-Kuo 1 dell’Università di Zuri- go, benché ci abbia presentato dei dati allarmanti ufficiosi, ha potuto evi- denziare l’importanza come pure l’u- nicità di un tale studio che, non appe- na sarà pubblicato, potrà incrementa- re, lo si spera, una riflessione non solo sul terreno, ma anche politica. Per in- formazioni riguardanti lo studio, la si- gnora Meichun Mohler-Kuo prega gli interessati di rivolgersi a www.opti- musstudy.org; [email protected] (Patricia Lannen; Project Coordina- tion). All’inizio del primo pomeriggio di la- voro, il Dottor Pier Carlo Bocchi, presi- dente della Fondazione ASPI, gli ono- revoli Paolo Beltraminelli e Nicoletta Mariolini, come pure la Dr. med. My- riam Caranzano-Maitre, direttrice della Fondazione ASPI, hanno aperto ufficialmente il congresso. Il presidente Bocchi ha puntualizzato quali fossero gli obiettivi principali del “raduno scientifico” riferendosi a tre assi. «Il primo costituito dall’urgenza di definire/ridefinire possibili strate- gie di prevenzione del maltrattamento infantile e degli abusi sessuali. Il se- condo asse riguardava soprattutto la necessità di interrogarsi in merito alle condizioni che possono promuovere il buon trattamento: i bambini non han- no solo il diritto di non essere maltrat- tati, hanno pure il diritto di essere “ben trattati”. Questo, ha ricordato il presi- dente, «implica la necessità di interro- garsi sulla qualità delle relazioni che s’instaurano fra gli adulti – genitori, insegnanti, educatori – ed i bambini, partendo dal presupposto che una buona relazione è una relazione volta alla crescita reciproca; una crescita in- tesa come sviluppo di acquisizioni in- teriori che portano nuovi modi di ve- dere e di sentire». E per finire, il terzo ed ultimo asse ha voluto «offrire uno sguardo operativo. Strategie d’azione, linee guida e varie esperienze per pro- muovere lo sviluppo dei diritti dei bambini allo scopo di orientare le sfide del prossimo futuro». L’ingegnere Paolo Beltraminelli, Con- sigliere di Stato, ha portato il saluto del Ticino ai relatori come pure ai par- tecipanti del Congresso, mentre l’o- norevole Mariolini ha parlato a nome della città di Lugano dicendosi lusin- gata di accogliere un congresso di tale importanza e ringraziando a più ri- prese l’ASPI per il suo operato. Dopo le parole d’elogio delle autorità, la direttrice Dr. med. Myriam Caran- zano-Maitre ha illustrato brevemente la storia dell’ASPI lunga vent’anni, ri- cordando il suo fondatore, il Dr.med. Amilcare Tonella, il cui impulso so- pravvive tutt’oggi nei mandati di sen- sibilizzazione, prevenzione e forma- zione che ha assunto l’ASPI. In sede di ricordi la direttrice ha voluto evocare Louisette Hurni-Caille, fondatrice dell’ASPI a Berna nel 1982, che ha in seguito ispirato, durante i loro incon- tri, il Dr. med. Amilcare Tonella dando vita, appunto, ad un’antenna ASPI in Ticino. La Dr. med. Caranzano-Maitre ha inoltre colto l’occasione per rendere nuovamente noti i principali obiettivi dell’ASPI: 1) Prevenire attivamente la violenza fisica, psicologica, sessuale e la trascuratezza nei confronti dei

Il maltrattamento infantile: sguardi complementari · Il maltrattamento infantile: sguardi complementari Congresso internazionale organizzato dall’ASPI in occasione del 20° anno

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    Il maltrattamento infantile: sguardi complementariCongresso internazionale organizzato dall’ASPI in occasione del 20° anno di attività

    di Elisabeth Alli*

    Il Congresso internazionale orga-nizzato dall’ASPI tra il 19 ed il 21 ottobre scorsi ha mantenuto le promesse della vigilia sia sul po-dio che nella platea. Infatti, se sul palco si sono alternate alcune tra le più illustri autorità nel campo della prevenzione del maltratta-mento minorile, nelle tribune operatori sociali, educatori, do-centi, medici e paramedici hanno potuto incontrarsi scambiando pareri, opinioni, punti di vista o, per una volta, dibattere a tu per tu di casi discussi sempre e soltanto al telefono.Nei prossimi paragrafi, il presente articolo si prefigge di restituire non certo l’atmosfera ed il conte-sto del congresso che ha radunato oltre seicento partecipanti, bensì un riassunto succinto del venta-glio di tematiche che sono state sollevate. L’augurio è che queste possano stuzzicare l’interesse del lettore e lo spingano a visitare il sito www.aspi.ch/congresso, dove prossimamente verranno pubbli-cati i contributi per esteso.

    La tre giorni di conferenze si è aperta con la Presentazione dei risultati dello studio epidemiologico dell’Università di Zurigo sul maltrattamento in Svizzera. La relatrice, la signora Meichun Mohler-Kuo1 dell’Università di Zuri-go, benché ci abbia presentato dei dati allarmanti ufficiosi, ha potuto evi-denziare l’importanza come pure l’u-nicità di un tale studio che, non appe-na sarà pubblicato, potrà incrementa-re, lo si spera, una riflessione non solo sul terreno, ma anche politica. Per in-formazioni riguardanti lo studio, la si-gnora Meichun Mohler-Kuo prega gli interessati di rivolgersi a www.optimusstudy.org; [email protected] (Patricia Lannen; Project Coordina-tion).All’inizio del primo pomeriggio di la-voro, il Dottor Pier Carlo Bocchi, presi-dente della Fondazione ASPI, gli ono-revoli Paolo Beltraminelli e Nicoletta Mariolini, come pure la Dr. med. My-riam Caranzano-Maitre, direttrice della Fondazione ASPI, hanno aperto ufficialmente il congresso.Il presidente Bocchi ha puntualizzato quali fossero gli obiettivi principali del

    “raduno scientifico” riferendosi a tre assi. «Il primo costituito dall’urgenza di definire/ridefinire possibili strate-gie di prevenzione del maltrattamento infantile e degli abusi sessuali. Il se-condo asse riguardava soprattutto la necessità di interrogarsi in merito alle condizioni che possono promuovere il buon trattamento: i bambini non han-no solo il diritto di non essere maltrat-tati, hanno pure il diritto di essere “ben trattati”. Questo, ha ricordato il presi-dente, «implica la necessità di interro-garsi sulla qualità delle relazioni che s’instaurano fra gli adulti – genitori, insegnanti, educatori – ed i bambini, partendo dal presupposto che una buona relazione è una relazione volta alla crescita reciproca; una crescita in-tesa come sviluppo di acquisizioni in-teriori che portano nuovi modi di ve-dere e di sentire». E per finire, il terzo ed ultimo asse ha voluto «offrire uno sguardo operativo. Strategie d’azione, linee guida e varie esperienze per pro-muovere lo sviluppo dei diritti dei bambini allo scopo di orientare le sfide del prossimo futuro».L’ingegnere Paolo Beltraminelli, Con-sigliere di Stato, ha portato il saluto del Ticino ai relatori come pure ai par-tecipanti del Congresso, mentre l’o-norevole Mariolini ha parlato a nome della città di Lugano dicendosi lusin-gata di accogliere un congresso di tale importanza e ringraziando a più ri-prese l’ASPI per il suo operato.Dopo le parole d’elogio delle autorità, la direttrice Dr. med. Myriam Caran-zano-Maitre ha illustrato brevemente la storia dell’ASPI lunga vent’anni, ri-cordando il suo fondatore, il Dr.med. Amilcare Tonella, il cui impulso so-pravvive tutt’oggi nei mandati di sen-sibilizzazione, prevenzione e forma-zione che ha assunto l’ASPI. In sede di ricordi la direttrice ha voluto evocare Louisette Hurni-Caille, fondatrice dell’ASPI a Berna nel 1982, che ha in seguito ispirato, durante i loro incon-tri, il Dr. med. Amilcare Tonella dando vita, appunto, ad un’antenna ASPI in Ticino.La Dr. med. Caranzano-Maitre ha inoltre colto l’occasione per rendere nuovamente noti i principali obiettivi dell’ASPI: 1) Prevenire attivamente la violenza fisica, psicologica, sessuale e la trascuratezza nei confronti dei

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    Il maltrattamento infantile: sguardi complementari

    minorenni; 2) rafforzare la personali-tà, la consapevolezza e l’autostima dei bambini e dei ragazzi; 3) aiutare i bambini ed i ragazzi a conoscere i loro diritti al fine di permettere loro uno sviluppo armonioso e nella dignità; 4) promuovere e difendere nella società il rispetto dei bambini e dei ragazzi at-traverso la diffusione della Conven-zione ONU sui diritti dei bambini. In conclusione, la Dr. med. Myriam Ca-ranzano-Maitre ha sottolineato la fi-losofia con la quale l’ASPI intende muoversi anche in futuro: “Ogni bam-bino è unico e prezioso e merita ri-spetto per il solo fatto di esistere!”.Il Professor David Finkelhor e il Dr.med. Alberto Pellai hanno poi conclu-so il pomeriggio entrambi con due esposti di grande interesse.David Finkelhor2, intitolando la sua presentazione L’efficacia della prevenzione degli abusi sessuali e del maltrattamento infantile, ha evidenziato in un’intervista rilasciata durante il congresso che, sulla base degli studi di cui si dispone oggi, è importantissi-mo il sostegno che i docenti possono dare agli allievi che vivono un disagio. Per far sì che ciò sia possibile, è deter-minante offrire al corpo insegnante che opera sul terreno – come pure ai docenti in formazione – occasioni di approfondimento del maltrattamen-to infantile attraverso corsi, letteratu-ra, eccetera, nonché attraverso il so-stegno di personale esperto. In questo modo la scuola potrà svolgere il pro-prio ruolo nella lotta contro ogni for-ma di maltrattamento di bambini e ragazzi.Il professore ha ribadito quanto sia importante per un insegnante cono-scere gli strumenti per aiutare i bam-bini a risolvere un conflitto tra loro, oppure quanto sia fondamentale ca-pire quando e se è necessario l’inter-vento di un esperto esterno alla scuo-la o, ancora, conoscere i diritti dei bambini, dare loro indicazioni sull’u-tilizzo responsabile di internet, ecce-tera. La sensibilità delle direzioni sco-lastiche in merito a questi aspetti è determinante, affinché i docenti pos-sano essere in grado d’aiutare sempre meglio i loro allievi che vivono un di-sagio. Un tale apparato preventivo non potrà che circoscrivere e ridurre i problemi, anche scolastici, dei bam-bini in questione.

    Nel suo esposto La prevenzione degli abusi sessuali e del maltrattamento infantile: come, quando, perché, Alberto Pellai3 ha accattivato la platea ricor-rendo ad esempi concreti, teorie ed esperienze pratiche frutto di anni di lavoro sul terreno. Grazie alla sua lunga esperienza nel settore, infatti, ha potuto spiegare in maniera avvin-cente come si può lottare e prevenire gli abusi sessuali con programmi mi-rati e su misura per genitori, docenti e minori.Il mattino seguente è stata la volta di Jean-François Chicoine e di Susanna Mantovani. Entrambi gli esperti han-no dato un contributo significativo ar-ricchendo il bagaglio dei partecipanti, esponendo nuovi approcci scientifici e nuove metodologie di lavoro.Nel suo esposto L’importanza dell’attaccamento e le sue sfide. La prevenzione sin dalla culla, Jean-François Chicoine4 ha sottolineato senza sosta l’impor-tanza, la centralità e l’essenza dell’at-taccamento nella comprensione del “funzionamento” di un bambino, di un adolescente e di un genitore. In una presentazione ad hoc, come ci ha spiegato dietro le quinte, ha messo in relazione le teorie psicologiche del-l’attaccamento con le scoperte in campo neurologico più recenti ed ha così sottolineato quanto importanti e fondamentali siano i primi due anni nella vita di un bambino.Con la sua presentazione La promozione della qualità delle relazioni nelle strutture d’accoglienza dei bambini: dalla teoria alla pratica, Susanna Mantovani5 ha voluto portare alla conoscenza dei partecipanti delle esperienze inter-nazionali che utilizzano la telecame-ra quale strumento per migliorare, appunto, la qualità della relazione dei bambini ospiti delle strutture d’acco-glienza. L’uso della telecamera diven-ta a questo punto uno strumento di condivisione e di autoanalisi allo sco-po di proporsi con nuove risorse, nuo-vi punti di vista per migliorare la per-manenza degli utenti di questi servizi essenziali al funzionamento delle esigenze moderne.Nel pomeriggio della seconda giorna-ta Danya Glaser6 ci ha presentato Il maltrattamento psicologico/emozionale a 360 gradi: conoscere per meglio prevenire. Nell’intervista rilasciata a micro-foni spenti, ha ammesso che oggi-

    giorno un docente deve essere in gra-do di notare il malessere e la sofferen-za di un bambino maltrattato. Sette sono infatti gli indicatori che devono destare attenzione: 1) il comporta-mento del bambino; 2) la sua tristezza spesso mascherata; 3) la sua preoccu-pazione; 4) la sua inclinazione a liti-gare; 5) i suoi inspiegabili ritardi a scuola; 6) il fatto che non sia in grado di imparare le cose normali per la sua età; 7) il fatto che il bambino continui a lamentarsi senza sosta.Sprizzante, allegro e profondo è stato il contributo di Nahum Frenk7 dal ti-tolo Le gioie e le difficoltà di essere adolescente: come aiutare l’adolescente a spiccare il volo senza maltrattarlo e senza maltrattarsi? Nahum Frenk ha poi provocato l’ilarità nella sala di confe-renza affermando che l’adolescenza va dagli 0 ai 99 anni e, spiegando di essere un pediatra e medico di fami-

    Foto TiPress/S.G.

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    glia, ha mostrato a varie riprese l’in-scindibilità dei due mestieri. Nahum Frenk ha poi parlato dell’individuali-smo crescente, considerandolo come la minaccia principale alla rete che deve esistere tra genitori e figli. Un si-stema interconnesso nel quale i geni-tori devono assumere, nei confronti dei figli, il ruolo di saggi. La guida da parte dei genitori è di fatto fonda-mentale per il bambino come pure per l’adolescente.Durante l’ultima mattinata si sono te-nute le relazioni di Marcellina Mian, Ruth Vermont Mangold e Gaby Taub sul ruolo che politica e direttive chia-re possono avere nell’applicazione di strumenti per evitare il maltratta-mento o favorire il benessere dei bambini.Marcellina Mian8 nell’esposto dal ti-tolo Linee guida per la protezione dell’infanzia. Le «best practices» a livello internazionale: come applicarle a livello locale ha elencato senza indugiare quali sia-no le molteplici situazioni dove dei diritti elementari dei bambini vengo-no infranti. In particolar modo Mar-cellina Mian ha sottolineato l’urgen-za con la quale il mondo scolastico deve affrontare il fenomeno. Oggi-giorno, ci ha spiegato, è molto più fre-quente ritrovare in classe un allievo vittima di abuso sessuale piuttosto che un bambino che soffre di diabete o di asma. A questo proposito, le scuo-le devono dotare i loro insegnanti del-le conoscenze e degli strumenti ne-cessari per aiutare queste vittime.Ruth Gaby Vermot Mangold9 ci ha poi presentato La protezione dell’infanzia: le sfide della politica a livello svizzero, parlandoci con rammarico e tristezza del fallimento di un’iniziativa parla-mentare volta a far iscrivere nella leg-ge un articolo, come già esiste in alcu-ni paesi della Scandinavia, che vieti e sanzioni la punizione fisica nei con-fronti dei minori. Ruth Vermot Man-gold ci ha poi confidato di essere mol-to ottimista e di voler ripresentare a breve quest’iniziativa al nuovo parla-mento appena eletto.Nella presentazione di Gaby Taub10: Prendere sul serio la Convenzione internazionale dei diritti dei bambini: l’esperienza della Francia e l’importanza del Difensore dei bambini, sono stati evoca-ti i diritti dei bambini sanciti nell’o-monima Convenzione ONU. La parti-

    colarità di questa conferenza è stata quella di spiegare in maniera detta-gliata in che modo informare i bambi-ni di questa convenzione, rendendola concreta ai loro occhi.Al termine della tre giorni, dopo il di-battito table ronde che ha visto coin-volti gran parte dei relatori, Ueli Nie-derberger11 ci ha presentato Il bambino è competente: Relazioni all’insegna del rispetto e della stima. Un esposto che si rifaceva all’interessante libro «Il bam-bino è competente» di Jesper Juul ci ha invitati a rivisitare in maniera cu-riosa ed arricchente i nostri valori d’adulto per elevare e meglio capire i minori che ci circondano.

    * Dottoressa in Scienze Pubblicitarie e Ricerche Massmediatiche

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    Note1 La signora Meichun Mohler-Kuo ha frequentato la School of Public Health ad Harvard dove ha ottenuto un master ed un dottorato. La sua formazione si è poi foca-lizzata sul tema della psichiatria epidemiologica. Dal 2004, lavora in qualità di ricercatrice presso l’Institut für Sozial- und Präventivmedizin all’Università di Zurigo.2 David Finkelhor, Professore di sociologia, New Hamp shire University, USA, è direttore del Crimes against Children Research Center, co-direttore del Family Research Laboratory.3 Alberto Pellai, medico, specialista in Igiene e Medi-cina Preventiva, dottore di Ricerca in Sanità Pubblica, psicoterapeuta dell’età evolutiva. Lavora come ricerca-tore presso il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Uni-versità degli Studi di Milano, dove è docente di Educa-zione Sanitaria e Prevenzione.4 Jean-François Chicoine, professore di pediatria presso il Centro ospedaliero universitario Sainte Justine di Mon-tréal, Canada, si definisce pure un educatore il cui lavoro si basa soprattutto sulla famiglia o sulla sua assenza.5 Susanna Mantovani, professoressa ordinaria di peda-gogia generale e sociale all’Università di Milano-Bicocca, Italia, è laureata in filosofia ed è psicologa e direttrice del Centro Qua_si/Universiscuola presso l’Università di Mila-no-Bicocca dove, dal 2008, è Pro-rettore vicario.6 Danya Glaser è psichiatra per bambini e adolescenti a Londra UK.7 Nahum Frenk è pediatra e terapeuta familiare a Losanna.8 Marcellina Mian è Professoressa di pediatria presso il Weill Cornell, Medical College in Qatar a Doha.9 Ruth Gaby Vermot Mangold è etnologa, già Parla-mentare svizzera ad europea e lavora a Berna.10 Gaby Taub, assistente sociale, corrispondente terri-toriale per Parigi presso la Difensora dei diritti dei bambi-ni, Segretaria Generale dell’ISPCAN, Parigi, Francia.11 Ueli Niederberger è pedagogista e collaboratore di Jesper Juul, Äre, Svezia.