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Il manuale del superpoliglotta Benny Lewis di

Il Manuale Del Superpoliglotta

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Il Manuale Del Superpoliglotta

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Page 1: Il Manuale Del Superpoliglotta

Il manuale del superpoliglotta

Benny Lewisdi

Page 2: Il Manuale Del Superpoliglotta

ContenutoL'AUTORE ...........................................................................................................7IL TRADUTTORE..................................................................................................8INTRODUÇÃO......................................................................................................9

Parte 1: Mentalità............................................................................................11Motivazione......................................................................................................13Perché state imparando questa lingua?......................................................15Siate sicuri di fare una buona prima impressione......................................17Di sicuro farò errori!.......................................................................................20Il giusto atteggiamento.................................................................................22Non essere nato con un talento naturale....................................................25

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Contenuto

Parte 2: Piano d'azione.................................................................................28Missione..........................................................................................................29Passi necessari .............................................................................................31Mini obiettivi..................................................................................................33Definire i vostri obiettivi..............................................................................35Aprire un blog................................................................................................38

Parte 3: Comunicare fin dal primo giorno..................................................40Quando sarò pronto a parlare la lingua?....................................................41Una lingua è molto più che inserimento e produzione dati......................44

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Contenuto

Comunicazione non verbale.........................................................................47Comunicare con madrelingua avendo imparato ancora poco.................50Immersione a casa o all'estero...................................................................55Immersione orale..........................................................................................58Parlare da subito...........................................................................................62Necessaria frustrazione...............................................................................66Acquisire familiarità con una lingua straniera.........................................68È importante fare errori!..............................................................................71Priorità...........................................................................................................73Superare i momenti di stallo.......................................................................76

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Contenuto

Parte 4: Parlare con i madrelingua.............................................................79Chiedete.........................................................................................................80L'aspetto umano............................................................................................83Timidezza........................................................................................................87Connettori......................................................................................................91Imparare diverse lingue insieme................................................................94 Parte 5: Risorse............................................................................................97Migliorare la memoria.................................................................................98Associare immagini...................................................................................100Ricordare frasi con la musica ..................................................................104Trovare tempo ............................................................................................107

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Contenuto

Trovare madrelingua senza viaggiare...................................................110Risorse online...........................................................................................113

Parte 6: Problemi specifici di certe lingue...........................................117

Perché le parole hanno generi diversi?.................................................118Vocabolario instantaneo.........................................................................120Riduzione dell'accento.............................................................................122

Interviste...................................................................................................124 Conclusione...............................................................................................125

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L'AUTOREMi chiamo Benny (Brendan) Lewis. Sono di Cavan, Irlanda, sono vegetariano e non bevo. Mi piace definirmi come “pazzo per la tecnologia” -- un giramondo tecnologico a tempo pieno.

Durante gli ultimi anni ho fatto diversi lavori, come l'insegnante d'inglese, di matematica, di francese e spagnolo, il fotografo, addetto alla ricezione in un ostello, guida turistica, responsabile per un negozio yoga, assistente di primo soccorso, ingegnere elettronico e molti altri. Prima di diventare responsabile per la vendita di questa guida, facevo il traduttore freelance via internet.

Il mio obiettivo è di imparare abbastanza sulle vendite e sull' istruzione linguistica per privati, per poter riuscire a vivere confortevolmente a Mosca e Tokyo, rispettivamente per tre mesi in ognuna delle due città (e sfortunatamente due delle più costose capitali del mondo!) e poter quindi imparare il russo e il giapponese. Finché non sarò pronto, sceglierò destinazioni meno care per le mie future missioni linguistiche di tre mesi.

Sono sicuro che i contenuti di questo libro, le traduzioni, i fogli di lavoro e le interviste vi aiuteranno moltissimo, visto che le idee in esso contenute hanno cambiato radicalmente la mia vita negli ultimi dieci anni, permettendomi di scoprire una nuova incredibile dimensione fatta di lingue straniere e comunicazione con le persone in tutto il mondo.

Vi ringrazio per il vostro acquisto e godetevi il vostro viaggio alla scoperta delle nuove lingue che imparerete.

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IL TRADUTTOREMi chiamo Andrea Piu e abito a Cagliari, in Sardegna. Come Benny ho fatto anch'io tanti lavori: dal barman nei locali notturni fino al webmaster ed esperto applicativi opensource dopo aver fatto diversi corsi di formazione.

Poi ho scoperto le lingue straniere e ho pensato che sarebbe stata una buona idea iscrivermi di nuovo all'università per poterle studiare. Sono fresco di laurea (mediazione linguistica) e ora frequento il corso di laurea magistrale in traduzione specialistica dei testi. La traduzione è la mia sfida personale e piano piano ne sto facendo una professione. Come hobbies...inutile dire il mare e il sole (nel momento in cui scrivo qui ci sono 35°C!), le lingue straniere (si! Sono sia il mio hobby che il mio lavoro), le arti marziali, l'allenamento fisico, la meditazione, uscire con gli amici, con la mia ragazza, il cinema...etc. Inoltre adoro viaggiare e spero di poter partire presto e visitare un paese che ancora non conosco.

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INTRODUZIONEQuando avevo 21 anni l'unica lingua che parlavo era l'inglese. A scuola avevo già studiato tedesco e l'irlandese gaelico, ma ricordo che avevo voti bassi in entrambe le materie. Non mi consideravo portato per le lingue straniere e dunque avevo accettato il fatto che non avrei mai parlato nessun'altra lingua all'infuori dell'inglese. I miei studi universitari riguardavano l'ingegneria elettronica.

In seguito è successo che dopo la laurea sono andato in Spagna e mi sono così tanto innamorato della cultura, che ho deciso di approfondirne la conoscenza, provando a capire direttamente la lingua - non solo quelli che parlavano inglese.

Per sei mesi le ho provate tutte per cercare di imparare lo spagnolo, per la maggior parte a caso o più che altro frequentando i classici corsi. Dopo tutto questo tempo ho notato che padroneggiavo soltanto qualche parola, qualche frase o regola grammaticale – non tanto utile. Dunque un giorno ho deciso di dedicarmi veramente al progetto, testando alcuni metodi non convenzionali, di certo non raccomandati nei classici corsi.

Così è nata l'idea della guida!

Di sicuro non sono l'unico. Anche molti altri hanno imparato le lingue velocemente. Ho incontrato tanti di loro durante i miei viaggi e ho imparato tantissimo. Inoltre, in questa guida ho incluso delle interviste con alcuni tra i più conosciuti studenti lingue che ci siano su internet. Ciò per sapere cosa abbiano da dire sui metodi che li hanno aiutati a imparare molte lingue più velocemente ed efficacemente rispetto al normale studente.

Condivido qui con voi alcuni insegnamenti che ho tratto durante il lungo percorso attraverso l'apprendimento delle lingue straniere. Nel condividere le mie difficoltà, spero di risparmiare agli altri le frustrazioni attraverso cui sono passato per riuscire a conquistare il mio obiettivo. Troppe persone passano anni a imparare una lingua e non sono capaci di parlare neanche a un livello base. Il mio proposito è qui di poter condividere con voi le mie esperienze, sperando di darvi tutto l'aiuto possibile.

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Inizio subito col dire che a mio parere è necessario iniziare a parlare immediatamente e sono sicuro che in qualche mese, se seguirete il metodo giusto, ci riuscirete anche voi così come ci sono riuscito io. Per tutta la guida discuto tutte le possibilità e i metodi disponibili gratuitamente che ci sono a disposizione per chi abbia l'obiettivo di essere capace di parlare correttamente con persone native nella loro lingua, sia all'estero che nella propria città.

La possibilità di capire veramente una cultura mediante l'acquisizione di capacità di espressione orale è una cosa cosa che tutti possono ottenere. Spero che i miei consigli in queste pagine (e nell'audio) vi aiutino a realizzare questo sogno!

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Parte 1

Mentalità

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Parte 1Mentalità

Un viaggio di migliaia di miglia inizia con un unico passo e imparare una lingua è come un viaggio!

Avete chiaramente preso l'impegno di imparare il più possibile lungo il vostro viaggio, ma quanto lontano potrete andare dipende da molti fattori.

Durante l'ultima decade ho fatto molta esperienza e ho acquisito senza dubbio dei buoni procedimenti. Inoltre ho imparato dai miei errori e continuo a imparare da loro.

In questa guida mostrerò in maniera precisa come sono riuscito a imparare una lingua e sopratutto, come sono riuscito a parlarla nella maniera più fluente possibile nel più breve tempo possibile.

Mentre scrivo questa guida è come se vedessi me stesso all'età di 21 anni; in imbarazzo con gli stranieri, poco sicuro delle mie possibilità in molte cose e sopratutto – convinto che non avrei mai parlato una lingua straniera.

Il viaggio che ho intrapreso da sette anni è incredibile (e continua ad esserlo) e non cambierei per nulla al mondo l'esperienza che ho fatto. Ma il viaggio sarebbe stato più facile se avessi avuto accesso alle informazioni contenute in questa guida. Avrei sicuramente imparato a gestire meglio il mio tempo.

Essere aperto al metodo per imparare a parlare una lingua in maniera fluente nel più breve tempo possibile, non dipende solo dal giusto materiale di studio e dalla quantità giusta di informazioni da assimilare, ma sopratutto dalla vostra predisposizione e motivazione.

Se volete fare dei passi da gigante in una lingua, dovete assolutamente avere la giusta mentalità. Senza questa, anche le migliori tecniche al mondo e i corsi più costosi non serviranno a nulla.

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Parte 1Mentalità

MotivazioneNon è abbastanza il solo fatto di voler imparare una lingua.

Mi spiace darvi una brutta notizia, ma molti sarebbero contenti di parlare una lingua straniera se solo non ci fosse bisogno di impegno. Infatti penso di non aver mai incontrato nessuno che non “voglia” imparare un'altra lingua.

Se non ci sono altri motivi che un interesse casuale, avrete ben poche possibilità di raggiungere un certo livello in poco tempo. Ho incontrato tanti immigrati e persone che frequentavano programmi di studio estivo, che in mesi o anche anni di esposizione non hanno migliorato che di poco o nulla le loro abilità.

Questo perché non hanno mai avuto un bisogno reale di imparare in quanto tendevano a usare la lingua madre con gli amici, con i/le partner, mariti o mogli, bambini, in tutte le email che mandano, ima anche in tutte le loro letture, mentre guardavano la televisione, etc.

Chi espatria, spesso non è immerso nella lingua/cultura del paese in cui si trova, ecco perché, nonostante mesi o anni di esposizione alla lingua, non si impara nulla. In un certo senso questa può essere una bella notizia per coloro che imparano una lingua e non vivono nel paese dove è parlata!

Visto che chi espatria può crearsi come una campana di vetro per preservare la propria lingua madre, perché noi non possiamo crearci una nostra campana di vetro a casa per impararne una nuova?

La risposta è semplice – non lo vogliamo così tanto. Per esempio, parlare spagnolo con il proprio ragazzo o ragazza con cui andrete a fare un viaggio in Sud America non è necessario, perché è più facile parlare la lingua che già conoscete bene. Fare diversamente risulterebbe per lo meno bizzarro.

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Parte 1Mentalità

Durante il mio viaggio verso l'apprendimento delle lingue ho avuto una grandissima rivelazione, che è stata cruciale per il cambiamento di metodo e poi anche per la rapidità con cui ho ottenuto risultati. Una cosa è il volere, l'altra il bisogno. Vi parlerò in seguito di cosa abbia comportato distinguere nettamente tra le due cose. Per il momento è importante capire la grande differenza che intercorre tra loro.

Quando avete bisogno di parlare una lingua, significa di più che sperare di parlarla prima o poi. È un desiderio genuino volere fare in modo che la lingua permei tutta la vostra vita e che eventualmente un giorno la cambi. Fare un investimento del genere non è qualcosa a cui è abituato chi impara una lingua casualmente.

SOMMARIO:

Cambiate la vostra mentalità, passando dal volere all'aver bisogno.

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Parte 1Mentalità

Perchè state imparando questa lingua?Ci sono molti motivi per cui si vuole imparare una lingua e sono diversi da persona a persona.

Può essere che vogliate scoprire le vostre radici? Avete la passione per i viaggi? Volete passare un esame? O magari siete semplicemente interessati alle lingue e volete espandere i vostri orizzonti.

Sono senza dubbio tutte delle eccellenti motivazioni, ma non vi porteranno a essere fluenti nel più breve tempo possibile.

Il problema è che sono motivazioni vaghe, senza uno specifico fine. Questo non vi aiuterà a misurare i vostri progressi.

Ecco perché non propendo molto per il risultato finale come fine che muove verso il raggiungimento dell'obiettivo (per me, di solito la scorrevolezza nel discorrere). Invece, cerco di creare piccoli progetti realistici che danno il senso del progredire.

In tal modo si crea una scadenza, entro la quale bisogna aver raggiunto risultati tangibili. Nella maggior parte dei corsi di lingua non si riproduce il senso del bisogno di raggiungere degli obiettivi in breve tempo. È anche vero che se si vogliono superare gli esami, bisogna progredire per forza, i corsi di tipo accademico non si focalizzano su un uso realistico della lingua. Conoscere bene la grammatica e il lessico non significa necessariamente che si sappia comunicare. Ho incontrato tante persone con un livello accademico elevato, che nonostante tutto avevano difficoltà a parlare.

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Parte 1Mentalità

Se il risultato finale che vogliamo raggiungere è del tipo “essere fluente in tre mesi”, è meglio fare dei piccoli progetti, che alla lunga vi permetteranno di conquistalo. Per piccoli obiettivi intendo cose del tipo “comprare una SIM card oggi pomeriggio, parlando solo nella lingua target”, “imparare il lessico relativo a internet e all'uso di Wikipedia così posso fare una conversazione sull'argomento”, “riuscire ad andare dall'aeroporto all'hotel senza usare l'italiano”.

Riuscire a portare a termini questi piccoli progetti non richiede mesi di sforzi. Sono specifici e possono essere preparati in poche usando le tecniche di cui parlerò dopo.

Nonostante gli errori, le pause, il fatto che non capiate nulla o anche che frustrerete il vostro interlocutore (cosa che mi è successa di rado e vi spiegherò come evitarlo), riuscirete a raggiungere l'obiettivo che vi siete preposti.

SOMMARIO:

Fate dei piccoli progetti, attuabili in poco tempo.

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Parte 1Mentalità

Siate sicuri di fare una buona prima impressioneSarete portati a pensare (specialmente se avete seguito certi corsi di tipo accademico, o anche moderni corsi tramite software o via internet) che una lingua sia essenzialmente due cose: grammatica e lessico. Questo è falso.

Secondo la mia opinione, la cosa più importante è la vostra sicurezza nella vostra capacità di usare la lingua.

Potrete anche trovare i più svariati motivi per affermare che il tedesco, il cinese, il russo, lo svedese, o qualche altra lingua sia la più “difficile” da imparare, ma in fin dei conti, qualunque scegliate, sarà comunque la più difficile se vi focalizzerete su cosa la renda tale. Sarà sempre difficile come pensiate che sia.

Ho incontrato tantissime persone che potenzialmente sono più “intelligenti” di me, e tuttavia fanno piccoli progressi o addirittura nessuno, perché quello che continuamente fanno è fare una lista di tutto quello che li trattenga dal parlarla.

Si focalizzano costantemente su parti poco piacevoli, di conseguenza il loro atteggiamento nei confronti della lingua è totalmente sbagliato. Chi dalla lingua vuole avere il massimo fa proprio l'opposto, concentrandosi sugli aspetti positivi fin dall'inizio.

Per capire meglio il problema provate a immaginare la seguente situazione:

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Parte 1Mentalità

Vi voglio presentarvi a un mio amico ma prima vi parlo un po' di lui. Appena un attimo prima che lo incontriate vi confesso che odia i bambini ,è testardo, scoreggia quando è nervoso e il suo modo di ridere è parecchio fastidioso. Potrà anche essere tutto vero, ma sarebbe scorretto da parte mia riferirvi queste cose e condizionare così la prima impressione. Sicuramente non morirete dalla voglia di conoscerlo, viste le cose non proprio positive che avete sentito.

Dunque vado da qualcun altro e gli racconto della stessa persona – dico che lavora per la NASA, è molto gentile, ha un gran senso dell'umore, ha delle cose interessanti da raccontare sul suo viaggio in Africa, durante il quale ha lavorato per organizzazioni umanitarie e tutto ciò corrisponde al vero. In questo caso il mio amico il sentimento principale sarebbe la curiosità di conoscerlo. Alla fine i suoi nuovi amici scoprirebbero alcuni degli aspetti più seccanti della sua personalità, ma li accetterebbero come un aspetto del carattere della persona. Accetterebbero i suoi difetti come fanno tutti gli amici.

Perché non possiamo fare la stessa cosa quando impariamo le lingue?

Guardo alla lingua che voglio imparare con amicizia, penso di volerla più conoscere meglio piuttosto che considerarla come un nemico da conquistare. Trovo qualunque scusa per darle delle sfumature positive e difenderò il suo onore se verrà insultata. Nell'ultima parte della guida farò una lista del motivo per cui certi aspetti delle lingue (lessico, genere, etc.) sono facili da imparare. Queste lingue sono mie amiche e voglio che ne vediate gli aspetti positivi.

Per esempio, se mi dite che il tedesco è troppo difficile da imparare per il fatto che ha quattro casi, vi dirò che invece non è così, perché condivide un gran numero di parole anche con lingue come l'italiano, infatti molte sono facilmente riconoscibili per la loro origine latina. È vero che per gli italiani il tedesco è più difficile dello spagnolo, vista la sua appartenenza a una famiglia linguistica diversa, ma considerandone l'aspetto positivo e limitandone quello negativo, avrò già comunque fatto un grande passo per fare amicizia con la lingua, ne apprezzerò tutti gli aspetti positivi così come ho fatto per il mio amico e imparerò ad accettare gli aspetti meno piacevoli.

Se mi dite che alcune lingue asiatiche hanno delle strane tonalità, vi dirò che non sono così male se guardate specificatamente quanto possono essere facili, e aggiungerò che (la maggior parte) non hanno casi da declinare, generi distinti per il maschile e femminile, coniugazioni verbali,

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Parte 1Mentalità

concordanza dell'aggettivo, complicati ordini delle parole o altri aspetti che caratterizzano altre lingue. Ancora una volta vedrò nella mia nuova amica tutti gli aspetti positivi, accettandone quelli meno piacevoli senza troppi problemi.

Inoltre, per quanto riguarda quelle lingue, vi illustrerò tutta una serie di motivazioni per cui le loro caratteristiche non debbano essere considerate negativamente.

Se prendete in giro il mio amico alle sue spalle lo difenderò come tutti gli amici farebbero. Se volete che la lingua che avete deciso di imparare sia vostra amica, dovrete trattarla come tale!

Questo è il motivo principale per cui imparo le lingue così velocemente. Guardandovi dall'esterno molti penseranno che sarete più intelligenti o portati perché vi riesce facile. Ma si tratta di un cambiamento di mentalità , non del quoziente intellettivo.

SOMMARIO:

Smettete di pensare a quanto sia difficile la lingua che avete deciso di imparare; non vi porterà da nessuna parte! Concentratevi sugli aspetti positivi!

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Parte 1Mentalità

Di sicuro farò errori!Non si può sicuramente ignorare la parte “difficile” di una lingua. Vi suggerisco di guardare questa parte con un approccio diverso per poterla apprezzare.

In ogni caso ci vuole tempo per abituarsi agli aspetti che rendono una lingua straniera così diversa dalla vostra. Di conseguenza, fare errori è inevitabile.

Se accettate questo, durante i vostri primi approcci non dovrete preoccuparvi di conoscere la parte più difficile di una lingua. Molto meglio “sentirla” piuttosto che sentirne la grammatica.

Per esempio, se una persona che impara l'inglese non sa la differenza tra soggetto e oggetto e dice, That phone call is for 'I' (anziché 'me'), potrei passarci sopra se la persona sta imparando l'inglese da poche settimane. Sarei invece impressionato dal fatto che la persona sia riuscita a dire qualcosa, considerando il poco tempo avuto a disposizione.

La vostra attenzione dovrebbe focalizzarsi sul far passare il messaggio e riuscire a capire la maggior parte delle cose che vi vengono dette.

Se lo studente di cui abbiamo detto sopra avesse passato mesi ad imparare la grammatica come prima cosa e dopo sei mesi sapesse solo quando usare “me” invece di “I”, in termini comunicativi non avrebbe imparato niente di eccezionale. Potrebbe parlare meglio, ma dire una frase scorretta dopo solo una settimana di studio significa che almeno sta comunicando, nonostante il poco tempo finora impiegato ad imparare.

Dopo tutto è la comunicazione che rende una lingua tale! Anche se state studiando per un esame, se non apprezzate questo aspetto, tutto si riduce a regole grammaticali e liste di parole. Questa non è lingua; lingua significa comunicare con le persone, e anche se all'inizio non riuscite a farlo alla perfezione, almeno potete comunicare.

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Parte 1Mentalità

Dunque fate errori e non preoccupatevi! Non potete pensare di camminare con sicurezza se non siete almeno caduti un po' all'inizio.

Inoltre, gli errori possono servire al nostro scopo, come opportunità per imparare. Non sono quindi sempre degli ostacoli. Bisogna solo cambiarli quando si riceve una correzione. Questa è la strada da percorrere per poter progredire.

SOMMARIO: Fare errori è un aspetto naturale del percorso di apprendimento, accettatelo e sappiate che non vi impediranno di comunicare.

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Parte 1Mentalità

Il giusto atteggiamentoDurante tutti gli anni spesi ad apprendere le lingue, ho incontrato molti altri che stavano imparando e ho visto che alcuni di loro erano molto più veloci di quanto non fossi io. Ovviamente, ho l'incontro con queste persone è stato di grandissimo aiuto per il mio scopo.

Sfortunatamente, molti di quelli che ho incontrato sembrano non avere successo con una lingua (oppure questa guida non avrebbe senso). E sapete una cosa? Ho imparato molto anche da loro. Per essere precisi ho appreso come una lingua non si debba imparare.

Sapete cosa hanno in comune la maggior parte di loro? Focalizzano la loro attenzione sugli aspetti negativi. Il loro bicchiere (o meglio, la loro lingua) è mezzo vuoto anziché mezzo pieno.

Scusate se do l'impressione di semplificare un po' troppo ma credetemi, onestamente penso che sia questa la differenza tra una persona che ha successo e una che invece non riesce. Essere realisti è importante ma i “lavativi” si focalizzano troppo sui dettagli in maniera ossessiva.

Troveranno tutte le più fantasiose giustificazioni per dire che imparare una lingua non fa per loro. Elencheranno tutta una serie di motivi che li trattengono ( che che vi trattengono nel caso siano così “generosi” da condividere con voi questa negatività una volta sentito quale sia il vostro progetto)e quando vedranno che qualcuno sarà riuscito a fare quello che per loro era impossibile, diranno che si tratta di un'eccezione o un qualche tipo di genio. Questa non è nient'altro che pigrizia.

Quando elencheranno alcuni aspetti di una lingua (i numerosi casi delle lingue slave, i generi nelle lingue latine, i toni nelle lingue asiatiche, etc.) vi ricorderanno quanto siano difficili da padroneggiare. E sapete una cosa? Tecnicamente hanno ragione – ci vuole molto lavoro per imparare questi aspetti con cui non avete familiarità e il bicchiere è appunto mezzo vuoto.

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Parte 1Mentalità

Potrebbero anche continuare e fornire prove per appoggiare la loro tesi sulla difficoltà. Per esempio, hanno provato a studiare una lingua a scuola per dieci anni e non la parlano, quindi è una battaglia persa sin dall'inizio. Tecnicamente ciò non corrisponde al “falso”.

Anche se vi diranno che la lingua che state imparando è “la più difficile al mondo” non stanno dicendo una falsità! Ogni lingua può essere la più difficile al mondo se la vedete come tale. “Difficile” è relativo – come grande o bello – e dipende dai punti di vista.

Il problema è che usare questa logica e continuare a essere ossessionati con il problema della difficoltà, di certo non vi aiuta a raggiungere i vostri obiettivi. Di conseguenza vi suggerisco di vedere il vostro bicchiere mezzo pieno. L'ottimismo e un'attitudine positiva sono un aspetto cruciale per se si vuole riuscire.

Personalmente non tendo a classificare i problemi di una lingua come difficili – semplicemente sono diversi. Finché la lingua sarà mia amica proseguirò e vi dirò quanto è grande, come sottolineato precedentemente.

Ci saranno delle “cattive notizie” che intralceranno il vostro cammino e voi dovrete imparare a filtrarle per fatti essenziali anziché opinare sui livelli di difficoltà.

Per esempio, quando ho saputo che la lingua ceca ha sette casi, avrei potuto passare un sacco di tempo a lagnarmi (ho incontrato molte persone che hanno questo approccio). Ma questo non aiuta! Vi garantisco che nessuna lamentela vi porterà al tanto agognato obiettivo di parlare una lingua in maniera fluente e spedita. È un peccato che sia così, perché molti sono bravissimi a lamentarsi.

Qualsiasi cosa vi trattenga dal non fare progressi dev'essere eliminata e il pessimismo sta in cima alla lista!

Con la lingua ceca ho semplicemente pensato, “oh fantastico!” e all'inizio mi esprimevo sempre usando il caso sbagliato. Ho studiato per fare progressi e ho cercato dei metodi di studio che mi aiutassero a studiare con più facilità.

E sapete la novità? Ci sono riuscito e sono diventato abbastanza bravo ad usare i sette casi nelle mie conversazioni.

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Parte 1Mentalità

Questo è un altro motivo per cui tendo a focalizzarmi il meno possibile nella grammatica, almeno all'inizio. Vedere quanto lavoro ancora rimane da fare può spaventare – Sono andato direttamente al sodo, parlando da subito (consapevole di fare molti errori) per arrivare poi a studiare la grammatica qualche tempo dopo. Sapete cos'è successo? Non è più quel mostro spaventoso da uccidere, è diventata una cosa interessante per il semplice motivo che ho acquisito familiarità.

Rendere a modo mio la grammatica più divertente assicura che, come faccio progressi, sento una sensazione positiva per tutto il tempo. Questa sensazione crea una reazione a catena che fornisce un continuo impeto che mi assicura che continuerò a migliorare.

Che tu creda di farcela o di non farcela avrai comunque ragione - Henry Ford

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Parte 1Mentalità

Non essere nato con un talento naturaleQuesta è un'altra popolare mentalità che trattiene le persone dal provare ad imparare una lingua: il fatto che non siano abbastanza portati o che non siano abbastanza fortunati da essere ricchi/simpatici/liberi.

È facile guardare a uno come me o a molti altri, che abbiamo imparato a “imparare” una lingua straniera e liquidare il fatto come persone portate o fortunate. Facevo proprio lo stesso ragionamento prima che io stesso ci provassi davvero. Ora ho un concetto totalmente diverso di talento o fortuna. Potrete dirmi tutto quello che volete sulla genetica o sui vantaggi dovuti all'ambiente, ma alla fine non importa quale scusa vi inventiate, qualcuno ci è riuscito prima di voi e ha realizzato i suoi sogni. La differenza è che queste persone ci provano davvero o hanno pensato a metodi intelligenti per aggirare il problema. La maggior parte dei loro segreti non sono così segreti, dovete semplicemente scoprire la loro storia o trovare il vostro percorso.

Come esempio, lasciate che vi racconti la storia di una donna con una serie incredibile di problemi, che è riuscita a imparare il francese, il tedesco, il greco, il latino ed è riuscita a ottenere molto, ma molto di più.

Nacque nel 1880 in Alabama, negli Stati Uniti e frequentò il Radchliffe College, il ramo femminile dell'università di Harvard. In quei tempi per una donna era normale rimanere nella propria città,

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Parte 1Mentalità

sposarsi e avere figli. Qualsiasi altra cosa sarebbe stata non comune, a maggior ragione in Alabama in quegli anni.

Detto questo, scrisse un libro che venne tradotto in 25 lingue, incontrò tutti i presidenti degli Stati Uniti del suo periodo di vita e diventò amica di Alexander Graham Bell e Mark Twain.

Un bel risultato, non vi pare? È facile pensare che sia nata fortunata – la maggior parte delle persone non raggiungerebbero mai tali risultati, a maggior ragione un donna in quei tempi. Ma è solo fortuna?

Difficile. Ottenne tutto ciò nonostante fosse sorda e cieca da quando aveva diciotto mesi di vita e poteva a malapena parlare. Si chiamava Helen Keller.

Potete immaginare quanto sia stata difficile la sua vita? Personalmente non potrei neanche sognare di paragonarmi neanche lontanamente a lei. La sua storia è un'ispirazione e mostra che lei, invece di considerarsi una vittima e ricordare sempre a se stessa quanto fosse sfortunata – come molti avrebbero fatto nella sua situazione – visse una vita incredibile e fece tante conquiste. Avrà anche avuto i suoi momenti di debolezza, come tutti gli esseri umani, ma è andata avanti.

Non importa cosa vi trattenga, potete superare i problemi.

Ogni volta che ho il dubbio ossessivo che qualcuno dei miei sogni sia “impossibile”, come imparare una lingua straniera con cui non ho nessuna familiarità, o viaggiare con davvero pochi soldi, etc., penso a persone come lei che sono riuscite a realizzare i propri desideri nonostante problemi insormontabili. Penso anche a quanto siano patetiche le mie scuse se comparate alla sua situazione. Ci sono centinaia di esempi e se siete un minimo intraprendenti, ogni problema ha una soluzione. Il problema non è tale di per se stesso, il problema è la persona che lo deve affrontare e il loro grado di serietà che ci mette nel farlo.

Non importa quale sia la vostra scusa, se vi dedicherete il tanto giusto, troverete la soluzione al problema.

Tutto questo fa parte del cambio di prospettiva che mi ha aiutato negli ultimi anni a fare così tanti progressi nello studio delle lingue straniere. Anziché categorizzare le persone come

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Parte 1Mentalità

fortunate o sfortunate, portate o non, bisogna che vediate come voi possiate raggiungere gli stessi risultati che quelle persone “fortunate” hanno raggiunto.

A volte hanno i loro fattori di vantaggio che rendono il problema meno difficile da risolvere, ma questo riguarda loro, non voi. Capita che voi abbiate vantaggi che milioni di altre persone non hanno. Potete trovare la vostra strada personale verso l'obiettivo, e la scorrevolezza e la fluidità nel parlare una lingua straniera è uno di questi. Qui non ci sono scaramanzie, allineamenti astrali o magie con cui giocare.

Più avanti illustrerò alcuni esempi per raggirare problemi come la mancanza di tempo, conversare anche con una conoscenza basilare, etc.

Comunque, se avete dei problemi (sposati con bambini, con troppi debiti, se avete fallito con le lingue a scuola, etc.) che pensate vi possano frenare, pensate a qualcuno come voi ed è riuscito nel proprio intento.

SOMMARIO: la fortuna, il talento o i geni non sono delle scuse valide. Potete superare le sfide per raggiungere i vostri obiettivi.

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Parte 2

Piano d'azione

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Parte 2Piano d'azione

MissioneIn genere l'obiettivo finale a cui tendo è raggiungere la fluentezza o anche (più recentemente) la riduzione dell'accento. Ma per iniziare, la maggior parte delle persone sarebbero più che felici di raggiungere un livello base o intermedio nella conversazione.

In ogni caso, qualunque sia il vostro obiettivo, avete bisogno di un piano d'azione. Più che un buon proposito per l'anno nuovo o, ancora peggio, “mi piacerebbe” o “spero”, pensate come: ho una missione da compiere.

Si tratta di più che un semplice cambio di parole: una missione è un piano d'azione urgente per poter raggiungere l'obiettivo e il processo coinvolto è completamente diverso.

Sono sicuro che abbiate avuto molti obiettivi da raggiungere: smettere di fumare, andare in palestra, smettere di guardare la tv, usare le scale anziché l'ascensore, etc. Alcuni di questi comportano un cambio drastico nel proprio stile di vita e molti non sanno quanto sia difficile poi la fase di mantenimento.

Ci sono alcuni consigli interessanti nell'intervista audio con Scott Young sul suo piano d'azione di 30 giorni. Vi consiglio di ascoltarla per capire come ridurre alcuni grandi obiettivi in piccole parti, rendendoli più facili da conquistare.

Il problema con un obiettivo come parlare fluentemente in tre mesi/ sei mesi/ un anno è che è troppo vago e non ci sono strategie proprie incorporate in esso. Ho incontrato molte persone che avevano come prospettiva per il nuovo anno quelle di imparare lo spagnolo, il francese,.. etc. per la fine dell'anno e non ci sono riusciti.

Questo perché non hanno definito cosa significhi parlare, e perché la fine dell'anno è talmente lontana che si può tranquillamente rimandare il lavoro a “più tardi”. Anche se il tempo fosse minore, continuerebbero a dire a se stessi che “vorrebbero”.

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Parte 2Piano d'azione

Avete bisogno di una strategia. Questa guida vi darà alcuni consigli su particolari strategie che con me hanno funzionato, ma ci sono tanti altri che sono riusciti usando molti metodi diversi (come Khatzumoto, che ho intervistato). Quello che tutti abbiamo in comune non dev'essere necessariamente la strategia in se, ma il fatto che ce le abbiamo. Tutti abbiamo un piano e ci atteniamo ad esso. Anche chi non ha una strategia efficiente (nessuna purtroppo è perfetta) può andare molto più avanti di chi ha le migliori idee che però non vengono messe in pratica.

Se leggerete la guida interamente, ascolterete tutte le interviste e intuirete cosa serve per imparare le lingue, allora non avrete ottenuto nulla. Avete bisogno di applicazione!

Ora, fate un piano dei prossimi mesi e degli obiettivi che volete raggiungere nel vostro percorso di apprendimento di una lingua. Volete riuscire capire la maggior parte di quello che viene detto alla tv in sei mesi? Scrivetelo in una nota! Volete riuscire a conversare almeno per venti secondi con una persona madrelingua e continuare ad andare avanti senza problemi? Ancora, scrivetelo in una nota!

Nel foglio di lavoro di questa guida ho incluso alcune esercitazioni che dovrebbero aiutarvi e questa è un di quelle. Stampatelo o copiatelo a mano, non fatelo semplicemente al computer. Avere qualcosa di scritto sulla scrivania o in tasca, può essere utile per ricordarvi di lavorare per ottenere quegli obiettivi.

Io sono tutto tecnologia, ma avere qualcosa nel mondo fisico può fare una grossa differenza. Quel foglio di carta con la lista degli obiettivi, che attaccato con il nastro adesivo alla scrivania, rimane dove l'avete messo. Non sparisce quando spegnete il computer.

Se non avete ancora iniziato a scrivere nulla, perché state ancora leggendo? Avreste già dovuto avere la lista pronta! Non sto scherzando, iniziate ora e aggiungete dopo se vedete qualcosa di utile più avanti nella guida. Ma abbiate chiaro cosa volete raggiungere.

Sommario:

Tutte le migliori idee di questo mondo non hanno nessun valore se non vengono messe in pratica.

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Parte 2Piano d'azione

Passi necessari Una volta definito l'obiettivo finale, una possibile strategia è quella di dividere tutti i componenti necessari per il suo raggiungimento.

Guardate l'obiettivo finale. Lo raggiungerete. Quindi guardate indietro per vedere quali siano i passi necessari per raggiungere l'obiettivo. Liberatevi dell'idea del “può essere” e lavorate per fare in modo che tutto si realizzi come previsto.

Prendendo l'esempio di prima, se volete imparare a capire quello che si dice negli spettacoli televisivi, è necessario che facciate in modo che la comprensione orale sia fulcro del vostro progetto. Può essere che fin dall'inizio iniziate a guardare la televisione e vi costringiate a capire per forza (questo metodo ha funzionato per Khatzumoto, nelle interviste), o può essere che ascoltiate materiale per l'ascolto preparato proprio per chi impara una lingua, in modo da abituarvi, ascoltare discorsi fatti lentamente e iniziare (personalmente faccio entrambi, cosa che reputo sia “migliore”, semplicemente la via più piacevole per me). Ognuno dei due approcci ha i suoi vantaggi e i suoi sostenitori, ma ciò che è veramente importanti è che vi ci dedichiate.

Per quanto riguarda il primo approccio, dovrete dedicarci del tempo tutti i giorni, in modo da esporvi alla lingua il più possibile ed essere sicuri di fare qualcosa attivamente in modo da migliorare le vostre abilità. Scaricate uno spettacolo televisivo da internet o registratelo direttamente dalla televisione, così non avrete scuse per saltare neanche una sessione.

Per l'approccio graduale dovete disporre del materiale ed essere ancora più dediti per essere sicuri di padroneggiarlo velocemente. In genere, se l'audio è parlato in maniera troppo lenta non serve a molto se poi dovrete capire un discorso fatto alla velocità naturale, ma quando diventa difficile progredire man mano che si va avanti, può aiutare molto. Fate in modo che il tempo che avete messo da parte per dedicarvi all'ascolto sia sempre meno e dedicatevici con intensità

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Parte 2Piano d'azione

crescente (finché quello che fate è abbastanza facile) quindi iniziate a praticare per raggiungere l'obiettivo finale (guardare la televisione) prima che il tempo programmato scada.

Questo è solo un esempio; qualunque sia il vostro obiettivo, dividetelo in piccole parti, così saprete quanto state progredendo quotidianamente.

Una volta messo da parte del tempo tutti giorni, allora sarete pronti per il prossimo passo: i MINI-OBIETTIVI.

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Parte 2Piano d'azione

Mini-obiettiviUn mini obiettivo lo potete conquistare in una volta, seduti alla vostra scrivania (o in piedi, a seconda dei casi)!

Il problema, se si parla di riuscire a parlare un giorno correttamente, o anche fra un anno, è che il tempo che passa è troppo, e l'obiettivo può essere facilmente dimenticato. Avete bisogno di scadenze, anche se esistono solo nella vostra mente. E le migliori scadenze sono quelle quelle impellenti. Non potete andare oltre OGGI.

Invece di puntare ad imparare un bel po' di vocabolario, imparate per esempio, in trenta minuti, tutte le parole che hanno a che fare con il corpo. Un metodo che per me funziona è quello di avere un timer – se sto lavorando al computer, il 25 percento dello schermo è composto da un timer digitale, con i secondi che lampeggiano continuamente, lasciamo perdere!

Invece di puntare ad eliminare il vostro accento, lavorate su qualche particolarità della pronuncia della lingua a cui siete dediti per i prossimi tre giorni, studiando la posizione corretta della lingua, ripetendo quello che viene spiegato in video esplicativi su Youtube e cercando madrelingua che vi correggano (in persona o anche via Skype).

Sono piccole cose che alla fine faranno la differenza per raggiungere il vostro obiettivo finale e inoltre sono veramente raggiungibili se vi ci dedicate intensamente. Sarebbe facile pensare che le persone siano dei geni delle lingue, ma tutto quello che fa chi ha successo è proprio imparare facendo piccoli passi concreti per volta. Quando verranno messi insieme, tutti i MINI-OBIETTIVI contribuiranno al raggiungimento dell'obiettivo finale così come pianificato, considerando che ogni singola parte è più raggiungibile da chiunque.

Con una strategia efficiente e una genuina devozione al progetto, le vostre speranze diventeranno una missione.

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Parte 2Piano d'azione

Sommario:

Dividete i vostri piani mensili/settimanali in piccole parti che possano essere raggiunte velocemente.

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Parte 2Piano d'azione

Definire i vostri obiettiviUno degli aspetti più importanti della vostra missione è essere molto precisi nel sapere cosa vogliate. Volete capire cosa si dice alla radio? Meglio puntare a riuscire a capire la metà di quello che viene detto e poterlo poi spiegare a qualcuno.

Forse vorrete riuscire ad arrangiarvi durante la vostra prima settimana in un paese straniero? Questo è un buon obiettivo ma ancora una volta, il fatto che sia troppo vago non aiuta – siate più specifici! In particolare vorrete imparare a chiedere informazioni, ordinare cibo, etc.... avere una buona gamma di risposte, la capacità di ricordare alcune parole base, o qualsiasi altra cosa che abbiate pianificato.

Se non riuscite a descrivere il vostro obiettivo in maniera dettagliata – non è altro che fumo e non vi aiuterà se vorrete raggiungere compiere la vostra missione.

Avere pronta una breve risposta per essere sintetici va bene, ma dovete sapere cosa vuol dire per voi. Per esempio, io tendo a voler diventare fluente in una lingua. Questa è una risposta veloce che do alle persone. Ma ho una definizione specifica di cosa intendo e cerco di essere sicuro che anche le altre persone lo siano.

Se anche voi puntate ad essere fluenti, potrete cadere nella trappola in cui molti cadono e immaginare che questo significhi essere perfetti. Puntare alla perfezione è un errore perché proprio per la sua stessa natura, la perfezione è irraggiungibile. Può essere scoraggiante e di certo non è di supporto avere un obiettivo così vago e difficile che voi non realizzerete mai.

Dunque, cosa significa per me essere fluente? Naturalmente le persone definiscono questa parola in modi diversi. Ma per quanto ne so, non è altro che saper parlare come una persona madrelingua, o essere capace di parlare di qualsiasi cosa nella lingua che state imparando.

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Parte 2Piano d'azione

Io non sono capace di parlare di qualsiasi argomento in inglese, dunque potete stare certi che non punto a riuscire a farlo in altre lingue. Sarebbe tanto bello quanto poco realistico e non necessario. Se mi trovassi insieme ad alcune ragazze che di scarpe o ad alcuni architetti che conversano sullo stile barocco nell'architettura, non li capirei perché userebbero un lessico che io non conosco (marche e termini tecnici) e nonostante ciò, parlo l'inglese come una persona madrelingua. Ammetto inoltre che se non fosse per gli strumenti di controllo ortografico, questo testo pieno zeppo di errori. Se dunque la perfezione è impossibile da raggiungere per un madrelingua, perché noi che siamo dei semplici studenti dovremmo puntare ad essa?

Per me, “essere fluente” è un obiettivo che posso raggiungere solo se lo divido in tanti piccoli obiettivi, che poi sommati porteranno al risultato finale. Iniziando con la definizione ufficiale Riporto qui la definizione “ufficiale”, prese dal dizionario italiano del “Corriere della Sera”:

1 fluente: Che scorre con facilità

Come potete vedere, non si parla di perfezione, ma di “scorrevolezza” e “facilità”. Facendo un paragone, essere fluente nel parlare una lingua, significa parlarla in maniera scorrevole e fluida.

Per essere ancora più specifici, mi considero fluente quando riesco a far passare il messaggio facendo pochissimi errori (facendone in ogni caso, anche se pochi), capire quasi tutto quello che si dice in una normale conversazione e riuscire a seguire i discorsi che i madrelingua fanno quando parlano tra loro, a meno che non parlino di argomenti che richiedono l'uso specifico di parole che non conosco o di cui non parlerei neanche nella mia lingua madre.

Per me, essere fluente significa essere “perfetto” al 90-95 percento. Il 5+ per cento extra non è necessario per la maggior parte delle persone, specialmente all'inizio. Alla lunga il mio obiettivo sarà quello di ridurre la percentuale al minimo, ma il 90 percento di perfezione si può raggiungere in un anno se ci si mette la giusta dedizione.

Se il progetto della lingua vi occupa a tempo pieno, potete anche metterci pochi mesi.

Dunque, quando definite gli obiettivi per imparare una lingua, dovete essere il più precisi possibile: numero di mesi, precisione su cosa significhi per voi una conversazione base/intermedia/fluente, il numero di secondi che potete sostenere una conversazione senza

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Parte 2Piano d'azione

chiedere il significato di una parola – qualunque obiettivo vogliate raggiungere, definitelo in maniera precisa.

Se provate a imparare una lingua senza sapere dettagliatamente dove volete arrivare e su cosa focalizzarvi (Parlare? Comprensione orale? Lettura? Sicurezza in voi stessi quando parlate?) allora sarà davvero difficile riuscire. “Parlare bene la lingua x” non è un obiettivo e non permette di stilare nessun piano d'azione. Se avete in mente di arrivare ad avere qualche risultato, dovete seguire un percorso ben definito e una strategia che vi permetta di arrivarci nel breve tempo possibile

Dunque qual'è veramente il vostro obiettivo? Nel foglio di lavoro 2 vi si chiede di essere precisi quando definite i vostri obiettivi. Scrivete il più possibile!

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Parte 2Piano d'azione

Aprite un blogMolto di quello di cui parlo in questa guida è basato su più di sette anni di applicazione allo studio della lingua, ma ci sono cose che ho imparato anche solo nell'ultimo anno.

Vi consiglio fortemente di tenere un blog online. Serve per documentare i vostri progressi e condividere con altri i problemi che avete. Se partite da soli per il vostro viaggio, è molto facile che perdiate traccia dei vostri obiettivi o anche che cali il vostro livello di motivazione.

Rendere “pubblica” la vostra missione vi mette ancor più sotto pressione. Se poi molte persone iniziano a leggere il vostro blog, una nuova dimensione si aggiunge alla vostra strategia, spingendovi ad aggiornarlo perché non vorrete di certo deludere i vostri lettori.

Vi ripeto che, leggere semplicemente questa guida e ascoltare l'audio incluso non vi porterà molto lontano, a meno che non applichiate quello che vi viene suggerito. Vi consiglio di iniziare subito a impostare il vostro “diario online”. Andate al seguente indirizzo internet: http://www.wordpress.com , cliccate “sign up now” per aprire un vostro account, pensate a un nome interessante per il vostro blog (che si basi sul vostro obiettivo-lingua – non c'è tempo per condividere video con gatti, cani o criceti su Youtube!) e quando siete nella schermata principale della dashboard (una volta effettuato il log in), scrivete un “new post” e per fare un'introduzione, scrivete qualcosa di simile a quanto scritto nel foglio di lavoro riguardo alla definizione dei vostri obiettivi. Vi bastano solo pochi minuti.

Se considerate la privacy un problema, aprite semplicemente un foglio di lavoro, ma siate sicuri di aggiornarlo costantemente. Il problema principale nel seguire quest'ultima strada è che non potete avere suggerimenti o consigli che invece potreste avere aprendo un blog online. Per fare in modo che gli altri utenti continuino a leggerlo cercate di scrivere delle cose interessanti che avete scoperto sulla lingua e che possono essere d'aiuto ad altri. Di fatto è quello che faccio io stesso per essere sicuro che gli altri mi aiutino quando mi trovo di fronte a problemi di difficile

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Parte 2Piano d'azione

risoluzione. Se non fosse stato per il mio blog, non sarei di certo stato capace di fare tutti i grandi porgessi che ho fatto durante l'ultimo anno.

È vero che anche prima ero migliorato, ma ero meno scrupoloso nel rispettare le scadenze perché ero pigro. Ora, quando sono tentato di prendermi una settimana libera, mi ricordo che sta per arrivare la data in cui mensilmente mi dedico agli aggiornamenti e devo per forza scrivere qualcosa! Racconto le mie difficoltà e grazie consigli davvero utili collegamenti a risorse su internet, ho migliorato notevolmente il modo in cui imparo, sia in termini di velocità che di efficacia.

Non importa quanti siano i lettori. Durante le prime settimane c'erano solo qualche decina di persone che accedevano al mio blog, ed erano comunque già abbastanza e non volevo deludere nessuno. Come fare per fare in modo che le persone accedano al vostro blog? Commentate i loro. Questo ha anche il vantaggio di farvi conoscere le storie che altri hanno da raccontare.

Non preoccupatevi di essere dei “buoni scrittori” - scrivete semplicemente così come parlereste. Avrei potuto aprire il blog anni fa, ma non l'ho fatto perché ho pensato che i voti che la mia insegnante di inglese mi aveva dato dodici anni fa, avrebbero influenzato la mia autostima sul modo attuale di esprimermi.

Allora è pronto il vostro blog? Avete già inserito il vostro primo post? No? Bene, aspetto...

...

Sto ancora aspettando – non vi preoccupate, non vado da nessuna parte! Minimizzate questa finestra o mettete da parte il documento scritto e andate sul vostro computer. Aprite il link che vi ho suggerito precedentemente per aprire il vostro blog e inserite il vostro primo post.

Fatto? Bene!

Con un'attitudine positiva, un piano d'azione, una piattaforma dove segnare i vostri progressi, avete organizzato tutto.

Penso di avervi incitato abbastanza, è il momento di immergervi nella lingua!! Nella prossima sezione vi dirò perché e come potete parlare una lingua dal primo giorno.

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Parte 3

Comunicare dal primo giorno

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Quando sarò pronto a parlare la lingua?Molto di quello che ho scoperto che al momento sto condividendo con voi in questa guida sono condivise da molti di quelli che imparano una lingua (per averne conferma, guardate le interviste con alcuni famosi poliglotti incluse in questa guida). Una buona predisposizione, certe tecniche di studio, etc. sono comuni a molti di coloro che hanno imparato a rendere il loro metodo efficiente.

Comunque ci sono delle cose su cui possiamo non essere d'accordo e una di queste è su quando si debba iniziare a parlare. Alcuni hanno avuto successo aspettando, ma per quanto posso dire, la maggior parte di loro fanno dei progressi più lenti di quanti io ne faccia, proprio a causa di questo. Uno degli intervistati, Moses McCormick, è riuscito ad avere successo parlando dal primo giorno.

Il problema si presenta con la sensazione di sentirsi o no pronti. Sarebbe logico pensare che se non si conoscono abbastanza parole di base o almeno dei rudimenti di grammatica e una piccola capacità di capire le risposte che vi vengono date, non si sia ancora pronti a parlare.

Ebbene, si...ma una volta che avrete acquisito i rudimenti, ci saranno sempre dei piccoli impedimenti rappresentati da errori grammaticali, espressioni tipiche, colloquialismi e anche il vostro accento. Dovreste quindi aspettare ancora per potere essere pronti a parlare?

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Forse... ma quando ancora non avete una capacità ideale di scrivere formalmente e usare con precisione le parole giuste, ci saranno altre cose da capire, come gli spettacoli televisivi e la musica, con cui non avete ancora familiarità. Dunque, aspettare ancora di più?

Avete capito dove voglio arrivare? Usando troppa logica, non sarete mai pronti per parlare. La cosa triste è che, molti di quelli ce ho incontrato viaggiano su questa dimensione. Onestamente posso dirvi di aver incontrato persone che avevano una maggiore e più profonda conoscenza di come una lingua funzionasse, rispetto a quella che io possiedo, ma tutt'ora parlo più e meglio di loro.

Il concetto di perfezione, di cui ho parlato precedentemente, non aiuta, perché non potrete mai essere perfetti. Non sarete mai pronti al cento per cento a parlare una lingua.

Quando chiedo a queste persone quando saranno pronte, ricevo risposte insoddisfacenti e vaghe, come “quando arriverà il momento lo saprai” e penso che questo incoraggi le persone ad aspettare ancora di più.

Allora, nel caso non lo sappiate, penso che siate pronti a parlare la lingua FIN DAL PRIMO GIORNO. Questo è il motivo per cui io sono capace di imparare a parlare più velocemente – perché lo faccio dall'inizio.

Per come la vedo io, questo non è altro che pura matematica. Più si parla, più nello stesso lasso di tempo si miglioreranno le abilità di conversazione rispetto agli altri. Tutto dovuto semplicemente alla pratica.

Una critica riguardo il fossilizzarsi sugli errori. Siccome ovviamente farete degli errori, tenderete a preoccuparvi di non riuscire a superarli e rimanere per sempre allo stesso livello. Secondo me questa vuol dire non avere fiducia nell'intelligenza delle persone.

Ovviamente è difficile abituarsi a usare correttamente certe cose se si è abituati in un modo – e questo è uno dei grandi vantaggi che riconosco riguardo metodo basato sull'attendere ad avere delle basi prima iniziare a dire le cose in modo corretto fin dal primo momento.

Nonostante ciò, essere capace di comunicare compensa la difficoltà ad eliminare gli errori.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

SOMMARIO: liberatevi del concetto di “essere pronti” e iniziate a parlare da subito.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Una lingua è molto più che inserimento e produzione di datiÈ importante capire che la comunicazione è tutto nella lingua!Non impressionare le persone con quanto bene si siano memorizzate le tabelle di coniugazione dei verbi, o usare con precisione la giusta parola quando qualcun altro è capace di comunicare lo stesso messaggio allo stesso modo, o anche pensare che essere esposto per lungo tempo significhi che si sappia parlare meglio. Se volete essere capaci di parlare una lingua, dovete focalizzarvi sul fatto del perché esista:

per un fatto di comunicazione.

Ne consegue la domanda sul come si possa parlare se non si sa nulla.

C'è questa idea di ridurre ogni sistema complesso in “ingresso e produzione di dati – L'ho fatto spesso come ingegnere per questioni illustrative riguardanti i dispositivi elettronici.

Sono sorpreso di vedere che le persone fanno lo stesso per gli umani che stanno imparando le lingue e sembra che rappresentino il processo come di seguito, cosa che per me è una ridicola semplificazione della realtà:

1. Prendete un umano che ha un'abilità corrispondente a zero per comunicare nella lingua straniera.

2. Aggiungete “ingresso di dati” alla mente umana in forma di vocabolario e grammatica, oppure molta esposizione passiva alla lingua per prepararlo.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

3. Ripetete il passo 2 per molto tempo (anni o decadi).

4. 'Un giorno' l'umano sarà capace di parlare a un livello soddisfacente.

Una tentazione è credere a questo schema, perché è il modo più sensato di guardare al processo per imparare una lingua per molte persone. Ma semplicemente non si può dire una cosa se non la si è mai sentita prima. Avete bisogno di produrre un risultato. Non si può parlare così presto perché ci sono tante cose che non avete ancora imparato.

Seguendo questa logica, se qualcuno dovesse parlare una lingua dalla sua prima settimana, si tratterebbe di un genio o dovrebbe avere una formula magica per imparare tutta la grammatica e il vocabolario di cui ha bisogno a una velocità non realistica.

Io non possiedo questa formula magica e non sono un genio. Posso assicurarvi che dopo la mia prima settimana, ancora non conosco molto di quello che serva per imparare una lingua bene. Nonostante ciò, comunico sempre e con successo.

Questo perché non vedo il sistema come rappresentato in precedenza. Non sono una scatola che aspetta di ricevere un'istruzione così poi posso produrre un risultato. Non sono semplicemente un “umano con conoscenza zero nella lingua x” e neanche voi lo siete.

Avete già iniziato. È impossibile iniziare veramente a imparare una lingua “da zero”.

A volte, i motivi per cui potete comunicare velocemente sono ovvi. Chi parla inglese riconosce molte parole di molte altre lingue (vi spiegherò meglio questo aspetto nell'ultima parte della guida) e ci sono similitudini tra molte altre lingue.

Ho potuto parlare l'italiano dalla mia prima settimana in Italia perché avevo già imparato lo spagnolo, che è simile. È stato facile per me iniziare a parlare il tedesco perché l'avevo già studiato a scuola.

Comunque, ci sono state altre volte in cui pur non avendo familiarità con una lingua, sono stato capace di comunicare moltissimo fin dall'inizio.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Per esempio, durante la mia prima settimana a Praga, sono riuscito a fare la maggior parte di quello che mi serviva in lingua ceca, anche se non l' avevo mai studiata. Dopo un paio di settimane di pigro studio della lingua tailandese, l'unico fine settimana che ho provato a parlarla non è andata così male e sono riuscito a fare abbastanza cose di base nella lingua, nonostante stessi provando a parlarla da uno o due giorni in tutto. Il modo in cui ci sono riuscito è focalizzandomi non su quello che non sapevo (come detto precedentemente), ma su quello che sapevo.

In questa sezione vi fornirò delle idee per mostrarvi che voi infatti comunicate efficacemente anche dalla prima settimana in cui avete iniziato ad imparare la lingua.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Comunicazione non verbaleSono abbastanza d'accordo con l'affermazione che noi dovremmo imparare una lingua così come fanno i bambini, visto il processo più naturale e la maggior parte di questa guida promuove questo metodo. Comunque, c'è una piccola differenza tra adulti e bambini – gli adulti sanno già come comunicare tra di loro. La maggior parte di questi processi comunicativi sono internazionali e di tipo non verbale.

Non potete mettere da parte l'importanza della comunicazione non verbale che già conoscete, perché vi permetterà di avere un contatto iniziale più facile con una lingua con cui non avete familiarità.

Uno studio dell'UCLA dice che più del 93 percento della comunicazione per esprimere stati d'animo e atteggiamenti per esempio, è determinato da fattori non verbali. Più specificatamente, il 7 percento è determinato dalle parole usate, il 38 percento dalla qualità della voce/intonazione/volume etc. e il 55 percento dalla comunicazione non verbale

È difficile essere precisi, concorderete con me che il 7 percento è una cifra davvero piccola. Naturalmente quel 7 percento rappresenta la parte essenziale della comunicazione, ma sono sicuro di essere “fluente” nel restante 93 percento per essere sicuro di avere un vantaggio. Questa statistica è specifica riguardo all'espressione di sensazioni e atteggiamenti, ma molti altri aspetti della comunicazione seguirebbero simili modelli.

Credo che siano proprio questi modelli il segreto per imparare le lingue più velocemente, guardando fuori dal percorso verso la fluidità e la semplice acquisizione del vocabolario, grammatica, etc. Scusate se vi sembro così colorito nelle mie espressioni (scusate se abbraccio quest'albero.... OK, ritorniamo al discorso!) ma l'aspetto umano delle lingue che è largamente ignorato dalla maggior parte delle persone che la vedono come una mera questione di tipo robotico di inserimento e produzione dati, è invece quello principale.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Ciò che ho appena detto non significa che mimo e danzo per far capire quel che voglio dire, ma significa che sono capace di esprimere quello che ho bisogno di dire anche senza usare l'inglese, anche se è il primo giorno che provo a parlare la lingua. Nella prossima sezione, farò alcuni esempi per illustrare quel che ho appena detto.

Ma prima provate a immaginare cosa io intenda con comunicazione non verbale. La cosa più ovvia è esprimersi con il proprio corpo. Non sapete la parola per “bere”? Mimate il gesto, come se voleste bere un bicchiere invisibile di acqua/birra. Volete dire che qualcosa non vi piace? Fate un'espressione corrucciata e girate la testa come se foste disgustati. Questi gesti tendono ad essere internazionali come quelli che fanno i bambini che reagiscono istintivamente.

Si, so che ci sono esempi di certi gesti che non sono internazionali – nei Balcani annuire corrisponde al contrario di quello che intendiamo noi, in certi posti il pollice alzato verso l'alto equivale al dito medio.... ma la maggior parte della comunicazione non verbale è comune a tutte le culture.

Sono sicuro che alcune persone possono rispondere elencando altri esempi, ma ciò è ancora nel modo mezzo vuoto di cui ho parlato nella prima sezione. Certo, ci sono differenze, ma la maggior parte sono uguali.

Il linguaggio del corpo, la postura, lo sguardo, l'espressone del viso, i gesti, il toccarsi (spalle, mani, pacche sulle spalle), il cambio del tono o il volume della voce – ci sono tanti modi in cui comunichiamo senza usare le parole.

Un sorriso caloroso per evitare la diffidenza iniziale, imitare un cane che abbaia per indicare che state parlando di un cane, aggrottare la fronte e mimare un'espressione di sconforto mentre indicate una parte del vostro corpo per indicare che avete un dolore – non avete bisogno delle parole per esprimere queste cose.

Non intendo affermare che l'uso della mimica sia a tal punto flessibile da poter sostituire completamente la comunicazione verbale, ma è importante sottolineare che non state iniziando da zero. Non siete una scatola che ha bisogno che si schiacci un pulsate per funzionare. Siete umani, già capaci di comunicare in molti modi. Avete solo bisogno di rifinire il modo in cui lo fareste relazionato a quella particolare cultura/lingua.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Ora è il momento di fare qualche esempio!

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Come comunicare con madrelingua avendo imparato ancora poco“Bene, per quanto riguarda la teoria è abbastanza!” Vi sento piangere! È venuto il momento di mostrarvi cosa intendo.

Durante il soggiorno iniziale in un paese straniero mi porto in tasca un frasario. Questo mi permette di cercare quello che voglio dire e ripetermelo prima di dirlo. (“Che strada prendo per...?” “Potrei per favore avere...”, etc.) Darò una spiegazione più dettagliata di come riesca a ricordare queste frasi così poco familiari nella sezione dedicata alle risorse.

Questo va al di là del semplice ingresso/produzione dati, dato che state leggendo ad alta voce quello che è scritto nel vostro libro senza per forza capire la struttura delle frasi e le parole più importanti. Man mano che andate avanti leggendo la trascrizione fonetica o avete una conoscenza base delle tonalità (per le lingue non europee), riuscirete a dire più o meno quello che volete.

Con un frasario abbastanza dettagliato e un dizionario (o una qualche applicazione sul vostro smartphone), avrete già molto con cui poter comunicare, specialmente se accetterete il modo in cui lo dite, con errori. Diversamente dovrete fare affidamento solo su poche poche parole.

Non è sicuramente un metodo che funziona a lungo termine, ma è la chiave per poter iniziare a parlare la lingua fin dall'inizio. Può essere abbastanza artificiale, ma sto comunicando solo usando la lingua usando questo piccolo “trucco”. Inoltre io cerco sempre di ascoltare le risposte, cercando di capire il più possibile. Naturalmente in questo modo non si può fare una

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

conversazione vera e propria, ma sicuramente ci si può arrangiare, ed è un metodo piuttosto buono visto che si tratta solo dell'inizio dei vostri tentativi di comunicare.

Durante il primo giorno in qualsiasi nazione, posso fare qualsiasi cosa essenziale voglia, con l'uso di un frasario e un buon dizionario per andare a vedermi le parole che non conosco. Le mie frasi non saranno complete, ma almeno potrò esprimere tutte le cose basilari e di vitale importanza. Se avrete bisogno di fare delle domande, provate a memorizzare alcune frasi. (ne parlerò meglio dopo.)

Questo esempio dimostra infatti che potete comunicare (anche se in modo limitato) nella lingua senza un “ingresso di dati” ben definito. Il vostro “ingresso dati” diventa subito “produzione dati”. Potete farlo secondo certi livelli in diverse lingue, specialmente per le lingue più simili alla vostra.

Le lingue europee, che non hanno problemi riguardanti cambi di toni, permettono di farlo egregiamente. Potete chiedere qualsiasi cosa immaginiate, con solo un testo scritto che mostri come la frase debba essere letta ad alta voce (come nella maggior parte dei frasari). Non risulterete eleganti e il vostro accento sarà eloquente, ma starete comunicando.

Se non raggiungerete la perfezione dopo 30 anni di studio, perché pensate di averne bisogno dal vostro primo giorno?

I prossimi esempi mostrano l'importanza del contesto e dell'estrapolazione. Non necessariamente forme di comunicazione non verbale, ma aspetti cruciali dei meccanismi che stanno dietro la comunicazione, indipendentemente dal “quanto” avete imparato della lingua. Il solo pensare un po' mi ha aiutato molte volte più di quanto non mi abbiano aiutato le tavole dei casi nominativo, accusativo o dativo.

Durante il mio primo giorno a Berlino, tentando disperatamente di utilizzare qualcosa del mio livello tedesco stentato studiato alla scuola superiore, avevo intenzione di comprare una SIM-card per il mio iPhone. Volevo essere sicuro che la connessione internet 3G funzionasse prima che me ne andassi dal negozio, così il commesso mi ha dato delle istruzioni su come configurare il mio palmare.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

La conversazione non era di certo fluida e scorrevole, considerando il livello del mio tedesco. È il meglio che posso fare comporre semplici domande e risposte di base?

Ovviamente no! Sarebbe come ignorare ancora una volta la capacità dell'intelligenza umana.

Il commesso usava molte parole che io semplicemente non capivo e poi ha iniziato “... Netzwerk, Mobiles Datennetzwerk”. Dato che conoscevo bene l'interfaccia del mio iPhone, ho riconosciuto molte cose “...Rete, Rete dati cellulare”, dunque ho capito come risolvere il problema; dovevo andare prima su “Configurazione, Generale”. Avrebbe dovuto dire queste parole per prime, ma non conoscendole non mi ha fermato dal fare quello che mi stava chiedendo di fare.

Il punto di questo esempio non è che “Netzwerk” è simile a Network, parola inglese molto utilizzata nella tecnologia che sta per “Rete”, ma che ho estrapolato il significato delle parole che non sapevo basandomi sul contesto. Naturalmente, aiuta il fatto che io conoscessi il menu dell'iPhone, ma molte cose di cui si tende a parlare, in qualche maniera le conoscete già. Anche se non capite il lessico specifico, la situazione di per se stessa vi indicherà molto spesso la giusta direzione. In questo caso capire anche solo il 20 percento dell'informazione può portarvi a estrapolarne il 100 percento!

Questo sono solo piccoli esempi – ma ne potrei fare a migliaia.

Per esempio, osservare il linguaggio del corpo mi ha aiutato a integrarmi velocemente nei vari paesi, e in molti posti in Europa (dove il colore della pelle non rende ovvio che non sono del posto) le persone pensano che sia del posto per il tipo di vestiti che uso, il tipo di postura, l'espressione del mio viso, etc... al contrario di molti altri espatriati che non si focalizzano su questo e spiccano dunque tra gli altri.

È ovvio che una volta iniziato a parlare, già dopo la prima parola cambia tutto, ma ci sono persone nel palazzo dove abito che magari saluto dicendo “buon giorno” (dicendo quelle due parole senza mostrare un accento diverso) che per settimane hanno pensato che io fossi del loro stesso paese.

Comportarsi come un locale è già una forma di comunicazione e alla fine incoraggia le persone a parlarmi nella loro lingua, anche se parlo meno di quanto loro non farebbero in inglese.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

È difficile descrivere interamente questo tipo di abilità, semplicemente basta fare più attenzione a sorgenti di informazione oblique più che focalizzarsi sul significato delle parole.

Anziché suggerirvi di imparare queste cose – sarete felici di sapere che lo sapete già fare! Se parlate con qualcuno usando un telefono con una linea disturbata o una qualità veramente bassa nella vostra lingua madre e non capite parti della conversazione, potete ancora essere sicuri di cosa vi stanno dicendo.

Questo è il caso specialmente per le parole “riempitive” che aggiungono informazioni. Tra queste piacere, sai, ti dispiacerebbe, etc. Più avanti ci avvantaggeremo della loro conoscenza (guardate su “Connettori”). Ma è anche vero che se non sentite o capite queste parole, non perdete nessuna informazione essenziale.

Prendiamo un'altra situazione: avete mai visto un film, o parlato con qualcuno nella vostra lingua madre ma usando un dialetto diverso? Tante volte ho visto film americani o anche un episodio dei Simpson in cui c'erano parole o espressioni che non avevo mai sentito.

Ho premuto il pulsante pausa e cercato i termini e poi non ho continuato a guardare il film prima di essere sicuro del loro significato? Ovviamente no – la maggior parte delle volte ne ho dedotto il significato dal contesto. Quando sono andato per la prima volta in America sentivo parole o frasi strane che non avevo mai sentito, ma sembravano come inserite tra tanti livelli di contesto ed era ovvio il loro significato. Non ho mai studiato formalmente queste parole ma il contesto mi ha insegnato abbastanza da non avere problemi a parlare con chi venisse da un altro paese.

Per l'appunto, anche quando stavo crescendo ho imparato la maggior parte delle parole inglesi che so dal contesto. Occasionalmente, come capita da bambini, si facevano giochi per imparare i nomi degli animali, etc... ma ho imparato la stragrande maggioranza della mia lingua madre dal contesto, piuttosto che studiare liste di parole con le rispettive definizioni e spiegazioni.

In quel caso è facile visto che conosco già la lingua, ma lo stesso principio si applica alle lingue straniere.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Un altro esempio: in diversi stati, quando si fa la spesa in un supermarket e forse si vorrebbe solo sapere quanto devo pagare per i generi alimentari che ho nel carrello, mi si chiede spesso qualcosa che io non capisco pienamente prima di pagare.

I supermarket utilizzano delle carte fedeltà che permettono di avere sconti e io, in genere tendo a ignorarle. Ma spesso, vi si chiede se avete tale carta prima di pagare. In molti stati è una cosa comune. All'inizio capirò solo “...ha....carta...” e noterò dal tono (simile nella maggior parte delle lingue europee) che si tratta di una domanda.

Visto che la situazione non richiede che io abbia altri tipi di carta (sconti in base all'età, di sicuro non una carta di credito, visto che pago in contanti, etc.) è abbastanza sicuro estrapolare dal contesto che loro parlano appunto della carta fedeltà. È la situazione che mi dice quali parole mi si stanno dicendo, anche se non capisco perché non le ho studiate.

Quindi si, è proprio possibile capire più di quello che si pensi, e dire più di quello che si pensi, anche se avete iniziato a imparare la lingua da qualche giorno.

Questo mi permette di dare uno dei suggerimenti più importanti per coloro che sono seriamente propensi a fare dei progressi veloci: immersione – il prima possibile e non importa dove siate. Parlerò di questo nella prossima sezione.

Sommario: la comunicazione si basa su diverse cose: il linguaggio del corpo, il tono e il volume della voce, l'estrapolazione, dire parole/espressioni che potreste anche non capire completamente e il contesto. La comunicazione non verbale può aiutarvi a parlare con i nativi anche se sapete ancora molto poco.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Immersione a casa o all'esteroPrima che inizi a parlare dell'immersione, vorrei sottolineare che non parlo necessariamente di andare nella nazione dove si parla la lingua che volete imparare, è possibile farlo anche stando a casa propria (anche non a tempo pieno). La storia di Khatzumoto che impara il giapponese a un livello professionale in solo un anno e mezzo prima di andare a vivere in Giappone (vedere le interviste) è solo uno dei tanti esempi che dimostrano come ciò sia possibile.

Io preferisco pensare all'immersione nello stesso modo a cui penso alla scorrevolezza nel parlare. Il livello di cui si parla dipende dalla definizione che gli date ed è meglio pensare ad entrambi pensando alla metafora dell'acqua. La fluentezza è come un fiume che scorre. Non necessariamente (in effetti quasi mai) pura acqua e occasionalmente passa per curve tortuose anziché seguire una linea retta. Allo stesso modo, parlare fluentemente non significa perfettamente.

L'immersione è la stessa cosa – quando vi immergete nell'acqua, potete essere immersi totalmente e passare tutto il giorno sott'acqua (si presume con la giusta attrezzatura da sub per respirare) oppure potete solo bagnarvi, nuotare in profondità per un po' e poi risalire per prendere aria. Eravate ancora immersi.

Per sfortuna, quello che la maggior parte delle persone fanno (parlando delle lingue) è tastare l'acqua con le dita dei piedi per notare che è un po' fredda e quindi rimandare al giorno dopo per provare a ripetere la stessa cosa. Sentono che adattando lentamente il loro corpo si abitueranno alla temperatura.

Ma è solo acqua, non vi farà del male! Buttatevi semplicemente! Tastare l'acqua col dito del piede non vi aiuterà a imparare a nuotare, così come studiare un po' di grammatica di tanto in tanto non vi aiuterà a imparare a parlare.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Per continuare la metafora, andare nella nazione dove si parla la lingua non basta. Vedo espatriati che vivono nella nazione da anni e ancora parlano pateticamente.. Questo è come vivere in un sottomarino con l'aria condizionata e pensare di fare la stessa esperienza che fa un sub. Tecnicamente siete immersi nell'acqua, ma non vi state bagnando minimamente.

L'immersione dipende meno dalla vostra posizione geografica e molto più dall'impegno che ci mettete. Dovete dedicare al progetto tutto il tempo umanamente possibile. Diversamente significa che non vi state applicando abbastanza.

Non intendo tutto il vostro tempo – se non siete all'estero, dovrete lavorare/studiare/etc. (presumibilmente nella vostra lingua madre) e anche se vi trovate all'estero, è possibile che dobbiate lavorare in un ambiente dove è coinvolta la vostra lingua madre. Questo non aiuta, ma per sfortuna fa parte della situazione reale in cui si trovano molte persone.

In ogni caso, a parte il tempo assolutamente necessario che dovete passare usando la vostra lingua madre, se fate altre cose nella vostra lingua state perdendo del tempo, perché potrebbero essere fatte nella vostra lingua target. Fare quante più cose nella lingua che volete imparare è possibile soltanto con una vera e propria immersione.

Guardate la televisione? In genere, guardarla nella vostra lingua madre è una perdita di tempo. Non imparate nulla e molti (me compreso) pensano sia un modo pessimo di passare il proprio tempo libero quando ci sono cose più produttive o divertenti che si possono fare. Ci sono modi migliori per rilassarsi alla fine di una dura giornata.

Le persone che mi dicono che non hanno tempo per imparare una lingua e poi continuano chiedendomi se ho visto l'ultimo episodio della soap opera x, o il reality show y, hanno bisogno di un bel ceffone che li svegli, secondo me!

Comunque, se guardate la televisione nella lingua che state imparando, l'attività stessa diventa utile. Personalmente non mi metterei a guardare la televisione, ma se a voi piace, fatelo nella lingua che state imparando. Si possono trovare in rete versioni doppiate in molte lingue del vostro show preferito. E nel caso non li troviate, guardate show/film fatti nella nazione dove si parla la lingua che state imparando.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Vi piacciono i video games? Andate nel menu del gioco e cambiate la lingua di presentazione se potete.

Usate molto il computer? Cambiate la lingua del vostro sistema operativo, così come la lingua dei vostri account tipo Facebook (trovate più dettagli su questo nella sezione delle risorse). Cambiate la lingua del vostro telefonino, ascoltate le radio che trasmettono su internet (o le radio normali se vi trovate nella nazione). Ora incominciate ad essere immersi!

Queste sono attività passive che vorreste fare nella vostra lingua. Tutto ciò può essere fatto indipendentemente da dove vi trovare.

Il prossimo passo ovviamente è, parlare solo nella lingua.

SOMMARIO: Non avete bisogno di viaggiare per essere immersi – potete iniziare a fare delle attività di tipo passivo nella lingua per riuscire a capire sempre di più. Sarà difficile, ma tuffandovi in acqua imparerete a nuotare!

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Immersione oraleSono sicuri che la maggior parte delle persone che sta leggendo ha già provato a imparare una lingua a scuola per vari anni, ma ancora non la parla! Ci sono molti motivi per cui questo possa essere il risultato, come un curriculum debole, insegnanti senza entusiasmo, troppa attenzione alla grammatica, studenti annoiati, etc... ma anche con il migliore insegnante e il miglior corso, l'impegno richiesto nella maggior parte degli approcci accademici è molto lontano da quello di cui si ha bisogno.

I corsi accademici preparano bene per gli esami su cui vogliono che si sia testati, ma questo è ancora nulla se paragonato a quello che vi serve per passare la vostra prima settimana in un paese straniero. Anche conoscendo i più avanzati argomenti grammaticali, le persone hanno ancora difficoltà a condurre conversazioni di base.

Il solo modo per imparare a parlare velocemente è iniziare da subito. Chiedo scusa ma non ci sono alternative se volete ottenere risultati velocemente. Per imparare a parlare, bisogna parlare.

Ho imparato questo di persona in Spagna, passando sei mesi provando a fare corsi, testando strane tecniche di apprendimento, studiando intensivamente la grammatica e il vocabolario, guardando la televisione – Ho provato diverse cose ma ancora non ero per nulla capace di parlare e il mio livello di spagnolo era pessimo nonostante tutto questo lavoro. La magica decisione che ha cambiato tutto è stata di rimanere un mese provando a vivere senza inglese.

Lasciatemi essere chiaro e lasciatemelo ripetere, perché sarà una delle più importanti decisioni che prenderete durante il vostro viaggio verso la fluentezza: SMETTETE DI PARLARE LA VOSTRA LINGUA!

Il motivo per cui così tanti non finiscono col parlare solo la lingua che stanno imparando è perché non ne hanno bisogno. Non ne hanno davvero bisogno. Imparare un po' di vocabolario e

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

fare qualche esercizio ogni tanto li aiuta a imparare una lingua che vorrebbero parlare. Molti vorrebbero, ma semplicemente non lo faranno mai.

Quando vi forzate nell'immersione, il pigro concetto “certo mi piacerebbe” si trasforma in ho bisogno di parlare la lingua! Ne avete davvero bisogno perché dovete imparare in fretta per poterla parlare. Questo cambio di motivazione cambia di molto la velocità di apprendimento. Il miglior modo per farlo è tuffarsi del tutto.

L'ho suggerito nel mio blog e qualche lettore ha testato il metodo per un mese e ha imparato moltissimo. Mettendo da parte il tempo per cose come il lavoro, i bambini, etc. Potete provare a crearvi un ambiente per l'immersione nella lingua parlata. La parola chiave dell'ultima frase è essenziale. Per esempio, passare tre giorni alla settimana con i vostri amici al pub non è essenziale – se foste abbastanza seri nel vostro intento, dovreste ridurre o eliminare questo tipo di attività. La differenza tra chi ha successo nell'imparare una lingua velocemente e chi non, è i primi sono molto più restrittivi nel definire quello che è “essenziale”.

In Spagna, mi concedevo di parlare inglese quando ero a lavoro, perché ero un insegnante di inglese, oppure quando chiamavo i miei genitori ogni settimana. Ogni altro singolo secondo della mia vita era permeato dallo spagnolo, anche se il mio livello era estremamente basso.

Se vi trovate già nel paese dove la lingua si parla, le opportunità non hanno limiti. Uscite dal guscio (dirò di più sotto), incontratevi con i locali e uscite con loro.

Nel caso il vostro/la vostra partner stia imparando la stessa lingua allora potrete parlare per diverse ore al giorno. Per la maggior parte delle persone, un cambiamento totale è forse troppo brusco, ma insieme a quelli che si uniranno alla vostra missione potrete passare anche solo una o due ore al giorno ed essere riusciti a “rompere” la barriera che vi impediva di fare il grande passo.

Con la giusta predisposizione, non guarderete al parlare la vostra lingua madre come una pausa – comunicherete nella lingua che state imparando, vi godrete la possibilità di sperimentare nuove dimensioni della comunicazione e apprezzerete il vivere attraverso una lingua straniera. Questa predisposizione evita che le persone tornino alla propria lingua madre per “rilassarsi”. Di sicuro

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

userete la vostra lingua madre a lavoro, quindi quando vi rilasserete o guarderete la televisione, fatelo nella lingua che state imparando.

Il livello di dedizione vi porterà a vivere attraverso la lingua (anche se solo per un'ora al giorno di conversazione grazie a internet per esempio, se non vi trovate ancora all'estero; dirò di più sull'argomento dopo con una serie di collegamenti) e non a pensare di rilassarvi tornando alla vostra lingua. Vi svierà dal vostro obiettivo. Dovete avere un approccio più aggressivo.

Quello che vi porterà a parlare in maniera fluente è parlare la lingua il più possibile o idealmente sempre. Non posso continuare a sottolinearlo ancora. La decisione di smettere di parlare l'inglese è quello che mi ha cambiato dal tipico studente frustrato e “senza talento” per le lingue, nel poliglotta che sono ora. È stata una delle più importanti e influenti decisioni che io abbia preso durante l'ultimo decennio.

Se avete una buon scorrevolezza nella conversazione e vi trovate davanti a una parola che non conoscete, fate come faccio io, cioè provate a spiegarvi usando altre parole che conoscete. Non sapete come si dice “occhiali”? Dite “vetri-per-gli-occhi” e mimate gli occhiali con le mani. Non sapete come si dice “giraffa”? Dite “animale-africano-dal-collo-lungo”. Con un po' di immaginazione e un lessico di base potete esprimervi e farvi capire in molti modi se non conoscete una parola specifica.

Potete vivere la vostra vita senza avere bisogno della vostra lingua madre. Capire questo per me ha dato via a quella reazione a catena che mi ha permesso di fare una montagna di progressi. Leggerlo qui va bene, ma il solo modo in cui lo apprezzerete è iniziando a parlare ora. Non dite neanche che state provando a parlare, semplicemente state parlando nella lingua che avete scelto di imparare. La qualità di quello che dite non influenza questo fatto.

Nel caso dobbiate andare all'estero, prendete ora la decisione di evitare madrelingua inglese (o italiani nel vostro caso). Si, “evitateli”! Potreste considerare questa affermazione come “anti-sociale”, ma è ancora più anti-sociale proteggervi con una bolla immaginaria che vi divida dal mondo e sopratutto che vi protegga dal parlare la lingua che parla la stragrande maggioranza delle persone che vi circondano.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Farsi degli amici tra i locali, o almeno amici stranieri come voi che al vostro stesso modo stanno imparando la lingua e vogliano fare pratica con voi, è il miglior modo per iniziare.

Per sapere di altri modi in cui possiate immergervi nella lingua, a casa o all'estero, completate le due pagine del foglio di lavoro 3.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Iniziare a parlare da subitoAl contrario di quello che ho detto prima, c'è un altro tipo di non nativo che assolutamente non avete bisogno di evitare e che può esservi di grande aiuto, a volte più che un nativo: altri appassionati della stessa lingua.

Potete imparare molto dagli altri che imparano come voi, quindi non pensate che non avere nativi intorno a voi ora significhi che non possiate realizzare l'immersione della lingua parlata. Questo allenta un po' la pressione e vi permette di aiutarvi a vicenda. Ma praticare solo con altri non nativi non è così utile perché non vi abituerete alla vera lingua, ma per iniziare può essere una buona soluzione.

Farete errori perché vi baserete sulla vostra lingua madre e sulla struttura delle sue frasi, sbaglierete le preposizioni (per colpa della vostra lingua madre), etc. Dovrete abituarvici e continuo a ripetervi che non potete iniziare essendo perfetti.

Dunque, visto che in ogni caso farete questi errori a causa dell'influenza della vostra lingua perché non fare la pipì un po' più lontano con il proposito di mantenere la scorrevolezza?

Un “trucco” che mi piace usare con gli altri che stanno imparando come me (di rado o idealmente mai con i nativi) è parlare una lingua ibrida, un misto tra quella che sto imparando e la mia. I puristi odiano questo, ma io faccio qualsiasi cosa mi possa far raggiungere il mio obiettivo. Può essere davvero utile tra coppie, membri della famiglia e amici che vogliono fare pratica tra loro, ma sono preoccupati di non essere in grado di usare le parole giuste. Potete parlare la lingua ibrida tra di voi – non una gran cosa per fare pratica con i nativi, ma vi darà quella scorrevolezza necessaria per rompere quella barriera invisibile che vi separa dal poter parlare e che blocca la maggior parte delle persone.

Anziché immaginare che la vostra lingua madre e quella che state imparando stiano ai due opposti, provate a immaginare una scala di valori in cui la lingua madre a livello puramente di

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

scorrevolezza nativa sta da una parte e quella che state imparando dall'altra. Quando iniziate, potrete pensare che il vostro livello corrisponda all'estremo della parte sbagliata, ma come ho spiegato precedentemente, voi vi trovate almeno al cinque percento della scala corrispondente alla vostra lingua target.

Anche se conoscete solo poche parole della lingua che studiate, usatele. Non dite grazie in Spagna ai vostri amici italiani, dite piuttosto gracias. Non chiedete ai vostri amici a Praga se vogliono uscire a bere una birra, invitateli a bere una pivo (birra in lingua ceca). Se vi trovate in Germania, non usate la parola venerdì, se per esempio state chiedendo a qualcuno di uscire, usate la parola tedesca Freitag. L'uso di parola singole è piuttosto facile e anche il più pigro degli studenti dovrebbe avere un minimo di familiarità con loro (specialmente se si trova già nel paese dove la lingua che sta imparando è quella ufficiale).

Ciò significa che anche quando vi trovate in compagnia di connazionali, potete inserire nei vostri discorsi queste piccole parti in lingua straniera. Questo è il primo passo per viaggiare speditamente e apprezzare queste parole come mezzo per farvi esprimere questi concetti, anziché essere semplici traduzioni del giusto modo di dire della vostra lingua madre.

Questo corrisponde al 5-10 percento della scala di cui parlavo prima.

Potrete così riuscire a parlare la lingua per almeno la metà del tempo. Per esempio, in lingua ceca se fossi in compagnia di altri italiani chiederei: “Kde je… la biblioteca?” (“Kde je” significa “Dov'è/Dove si trova). Se foste in Francia e vorreste chiedere al vostro/la vostra partner se vogliono andare la museo, ma tutto quello che sapete sono le parole “andare” e “museo”, bene usatele dicendo “Vuoi aller al musée?”

In questo modo, quando provate a fare delle domande per un paio di volte usando le parole che conoscete, automaticamente capite dove avete bisogno di lavorare.

Visto che il contesto aiuta molto sia voi che il vostro interlocutore, potete usare sicuramente semplici parole per far in modo che il vostro messaggio passi. Se per esempio non conosco la parola per “tradurre” ma dico “faccio un documento in italiano dal francese”, ho fatto passare il

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

mio messaggio – non avete bisogno di conoscere tutte le parole – usare l'immaginazione insieme a quello che già sapete può portarvi lontano.

Quando non dite nulla, sembra che l'intera lingua sia come un grande buco che dev'essere riempito. Ma quando iniziate a usarla, c'è già qualcosa che potete fare, anche se conoscete solo le basi. Potete vedere dove avete bisogno di lavorare e focalizzare il vostro studio su determinati problemi, in modo da poter aggiungere nuovi pezzi alla vostra conoscenza.

Questo corrisponde al 10-50 percento della scala di cui parlavo prima.

Finalmente avrete padroneggiato la parte più importante della struttura della lingua parlate e vi mancheranno solo poche parole specifiche. Come ho già fatto notare, potete lavorare su tali parole con i nativi, cercando di descriverle in altri modi o usando sinonimi. Non sapete ancora come si dice “furioso”? Dite semplicemente “arrabbiato”. Non sapete come si dice “fisico”? Dite “scienziato”.

Questo è quello a cui dovete puntare quando in questo livello state ancora acquisendo il giusto lessico e vorrete sicuramente utilizzarlo al prossimo livello.

Potete anche imbrogliare e usare parole italiane ogni tanto, in una frase in lingua straniera, ma fatelo di rado, visto che vi trovate ad un livello in cui potrete esprimervi interamente nella lingua studiata. Inoltre, non sapete se i nativi conoscano la parola italiana che state usando (presumibilmente no).

Con ciò potrete passare da un ibrido corrispondente al 50 percento della scala, ad un 100 percento della nuova lingua. Non significa perfetto al 100 percento, ma significa passare al 100 percento della scala in maniera graduale. Dovrete ancora lavorarci per perfezionarvi, imparare il lessico specifico e migliorare la scorrevolezza, ma intanto starete parlando interamente nella lingua.

Come ho già detto, le persone usano questo metodo per pigrizia, ma posso accettarlo come temporaneo per imparare a parlare. Parlare in questo modo non è molto utile se si conversa con nativi, ma è comunque un utile trampolino di lancio. Anziché dire che parlo la lingua, mi piace definire questi ibridi con un misto fra i due nomi della lingua. Tra italiano e spagnolo, l'itagnolo;

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Parte 3Comunicare dal

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tra francese e italiano, l'italiese. Le persone non potranno criticarvi se non parlate un perfetto “Deutsch” (tedesco), quando invece parlate un perfetto “Denglish” (Deutsch+English=tedesco+inglese)!

Questo approccio va molto bene per persone che vivono con connazionali che, a loro volta sono interessati ad imparare la lingua. In caso contrario, convinceteli. Il tempo passato a parlare solo la propria lingua è tempo perso.

SOMMARIO: Anziché iniziare bruscamente a provare a parlare la lingua che state imparando, potete facilitare le cose iniziando a dire qualche parola usando la struttura della lingua straniera con qualche parola della vostra lingua, per poi ridurre col tempo l'uso di quest'ultima. Può non essere un metodo “perfetto”, ma vi porterà ad avere sempre più familiarità con la lingua target.

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Necessaria frustrazioneOra vi mentirò, parlare per molte ore una lingua che conoscete molto poco può essere una notevole fonte di stress e frustrazione.

Infatti comporta sacrifici – vedere meno i vostri amici connazionali, sentirvi frustrati con il vostro livello basso e infastiditi perché non potete dire le cose come vorreste e anche sentirvi soli per il fatto che non potete relazionarvi con le persone come una normale persona adulta farebbe. Supererete questa fase, ma per sfortuna dovete passarci attraverso. Fa parte del viaggio.

Ma potete fare in modo che questa accada il meno possibile, evitando direttamente di fare il viaggio. Scrivetelo nel vostro diario, praticate con altri studenti e condividetene la frustrazione, sempre usando la lingua che studiate. Vedere che anche gli altri fanno fatica, vi ricorderà che non è colpa vostra, fa parte del naturale processo.

Praticamente tutti passano attraverso questa frustrazione, ma potete fare in modo che il suo livello non sia molto elevato mantenendo un atteggiamento positivo, divertendovi e tenendo nota dei vostri progressi. Lo passerete tanto velocemente quanto più a lungo non mollerete la presa.

Essere poco coinvolti significherebbe stare permanentemente in questa fase frustrante e ottenere poco piacere nel comunicare nella lingua. Questa è la fase da cui non riescono a uscire la maggioranza degli studenti a scuola.

Comunque, una dedizione a tempo pieno significherebbe passare questa la parte peggiore di questa fase in qualche settimana. Per una dedizione a tempo parziale ci vorranno forse un paio di mesi prima di sentirvi abbastanza sicuri nel conversare (anche se farete ancora molti errori e vi manca ancora molto lavoro da fare). Non diventerete perfetti, ma un livello di familiarità abbastanza confortevole arriverà in poco tempo. Passare attraverso questa fase è di sicuro conveniente se guardiamo a una vita di opportunità che vi si apriranno vivendo la vostra vita nella nuova lingua.

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Ricordatevi che la frustrazione non è dovuta al fatto che non siate abbastanza intelligenti, o perché la lingua è troppo difficile, è semplicemente una fase attraverso la quale molti passano. Applicandovi ancora più intensamente (e ovviamente applicando il giusto atteggiamento e le giuste tecniche) ci passerete attraverso molto velocemente.

Se proprio ora provate questa sensazione di frustrazione, completate l'esercizio 4 del foglio di lavoro.

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Acquisire familiarità con una lingua stranieraGran parte di questa frustrazione è causata dalla poca familiarità con la conversazione in lingua straniera. Non ha a che vedere con quanto sia difficile – tutte le lingue vi presenteranno questa sfida – sembra strano all'inizio non chiamare un' “automobile”, “automobile”. È come se si provasse una sensazione di dire la cosa sbagliata e bisogna abituarsi a riprodurre lo strano suono con cui la parola è pronunciata. Anche solo i termini “lingua” e “straniera” mettono in risalto quanto tutto questo sia strano.

Un cambiamento concettuale è la parte più grande che vi si richiede con questa sfida, come ad esempio abituarsi al fatto che una lingua straniera venga pronunciata da voi. Combinando questo con le tante altre complicazioni come, un vocabolario poco familiare e una grammatica complicata, non c'è da meravigliarsi che le persone si intimidiscano di fronte all'intero processo.

L'aspetto positivo è che, una volta imparata una lingua straniera, la seconda e la terza sono molto più facili da imparare, perché nella vostra mente avete già accettato che potete parlare una lingua che non sia la vostra lingua madre. Questa mentalità vi aprirà tanto e lavorerà come un catalizzatore che farà in modo che la vostra capacità di parlare sia più scorrevole, anche se la lingua che avete già imparato è quanto di meno somigliante ci sia alla nuova che vorrete imparare.

Immagino che molti che staranno leggendo si preoccuperanno di perdere il controllo della prima lingua. Dunque perché parlo di questo? Bene, che succede se potete molto facilmente fare in modo che la lingua di cui siete tanto appassionati, diventi la vostra seconda lingua straniera? Che

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succede se riuscite a liberarvi molto in fretta della strana sensazione di non essere abituati a comunicare in una lingua straniera, prima che iniziate davvero a studiare la lingua che avete scelto?

Un modo c'è! Non è un suggerimento convenzionale, ma ascoltatemi: dedicate due settimane intere all'ESPERANTO. L'esperanto è una lingua artificiale, creata con la speranza che diventasse una seconda lingua internazionale, come l'inglese ora. È utile anche per incontrare persone, ma non intendo qui promuovere i suoi potenziali politici e sociali. Guardo a ciò con la pura pratica prospettiva di qualcuno impegnato ad imparare una specifica lingua.

L'esperanto è davvero facile e non ha nessuno di quegli aspetti complicati che molte lingue hanno. Non ci sono generi dei sostantivi, coniugazioni verbali, regole fonetiche inconsistenti e inoltre la pronuncia e il lessico sono molto semplici. Questo significa che quando lo imparate, tutto quello che dovete fare è abituarvi a parlare una lingua diversa.

Vari studi hanno dimostrato che studiare prima l'esperanto (sei mesi di certi studi, non necessariamente in senso accademico, di cui molti di noi non sono degli ammiratori) e quindi studiare la lingua principale per un anno e mezzo, dà agli studenti una migliore padronanza, rispetto a quelli che hanno studiato la lingua per lo stesso tempo, anche se hanno studiato la stessa lingua target.

Questo perché hanno saltato la parte difficile della fase di studio di una lingua straniera e la loro lingua target è automaticamente diventata la loro terza lingua! Erano già abituati, quindi anche se quella dopo era molto più difficile, c'era da considerare l'aspetto extra “abitudine a una lingua straniera” che loro avevano già superato.

Il mio suggerimento è quindi di usare le tecniche discusse in questo libro per imparare l'esperanto per due settimane. Non sarete fluenti in due settimane, ma potrete chiacchierare con gli altri studenti (sulle chat su internet o via Skype; ci sono molte persone pronte ad aiutarvi) se vi applicherete intensivamente utilizzando un buon metodo.

Sarà strano e frustrante imparare una lingua straniera, ma non dovete pensarci più di tanto (riconoscerete tante parole e la grammatica è semplificata). Oltretutto, sarete in grado di esprimere tutto quello immaginate nella vostra lingua madre.

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Alcuni dei collegamenti internet di cui parlerò dopo, per imparare online e trovare nativi con cui parlare, possono essere d'aiuto per l'esperanto. C'è comunque un portale particolarmente utile a questo proposito e che inoltre contiene anche un corso: http://lernu.net (il corso è in varie lingue ed è incluso un dizionario a un lato della pagina internet). Ovviamente è totalmente gratis. Durante la seconda settimana, potrete utilizzare Skype per parlare in esperanto e molte persone, nei forums e nelle chat del portale Lernu, saranno felici di aiutarvi.

Anche se non avete alcun interesse a imparare una lingua come l'esperanto (personalmente trovo che le persone che si incontrano ai meetings, siano uno degli aspetti che rendono la lingua molto conveniente da studiare, ma capisco che molti di voi non siano entusiasti all'idea di dedicare troppo tempo a una lingua così giovane e poco diffusa), se dedicate anche solo due settimane al suo studio, SARETE CAPACI di avanzare di mesi nella lingua che volete imparare, in termini di sicurezza e familiarità nella conversazione, se riuscirete a conversare via chat in esperanto.

Dopo due settimane saprete parlare (e scrivere/capire/leggere) un'altra lingua. È un qualcosa di cui bisogna andare fieri! Quindi focalizzatevi nella lingua che volete imparare, sicuri del fatto che potete parlare una lingua straniera – questo rimuove un aspetto molto grande della difficoltà di parlare qualsiasi lingua.

SOMMARIO:

Uno degli aspetti più difficili del processo di apprendimento di una lingua è la poca familiarità con il tentativo di comunicazione in una lingua che non è la vostra. Questa è una grossa parte del lavoro e allora perché non facilitare le cose iniziando a imparare una lingua facile? Poi la lingua che avrete scelto diventerà la vostra seconda lingua straniera.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

È importante fare errori!Seguendo i consigli che do in questa guida, indubbiamente, quando inizierete a parlare farete molti errori. Non vi sto offrendo un modo per evitarlo, tentando di “assorbire” una lingua prima di provare ad usarla, come molti corsi suggeriscono. (Ci sono degli esempi che dimostrano che funziona anche questo approccio, ma i risultati arrivano troppo lentamente). Suggerendovi di parlare dall'inizio, vi sto dando la possibilità di fare molti errori.

Questo è una parte essenziale del processo se volete fare rapidi miglioramenti. Non potete evitare di fare errori!

Per essere sicuri che manteniate un predisposizione positiva e continuiate col vostro impeto, dovete cambiare atteggiamento nei confronti degli errori. Invece di considerarli come un muro che vi separa dalla capacità di conversare, dovete vederli come le curve di una strada che dovete seguire per continuare il vostro cammino.

Il solo modo per non fare errori è non parlare proprio. Molti optano per questo approccio! Sono sicuro che loro sono contenti di non aver fatto mai un errore... peccato per il piccolo dettaglio di non aver mai provato e non avere la minima abilità di conversare, almeno secondo un osservatore esterno.

Dunque quello che vi suggerisco è di accettare il fatto di fare errori! Più ne fate, più vuol dire che state parlando e ancora più importante, comunicando – e sarete più vicini al vostro obiettivo, ovvero parlare bene.

Chiunque si sia messo a imparare una lingua ha commesso degli errori prima di voi. Non importa chi siano. Se mi preoccupassi di contare quelli che ho fatto da sette anni a questa parte, i miei ammonterebbero a decine (o anche centinaia) di migliaia. Se facessi solo un errore in un giorno, vorrebbe dire che quel giorno non ho parlato abbastanza.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Tengo un approccio intuitivo alla conta degli errori provando a farne quanti più possibile! Ovviamente non intenzionalmente e comunque sempre cercando di starci attento. Gli errori possono essere uno strumento molto utile per capire dove avete bisogno di applicarvi, ma se “sparate” senza nessuna considerazione, pensando che la volta dopo parlerete meglio, potreste anche finirla a parlare un ibrido per sempre.

Gli errori lessicali possono essere ridotti imparando più parole attraverso una costante esposizione e studio (in una prossima sezione spiegherò come), ma gli errori grammaticali possono essere difficili da eliminare una volta raggiunto un buon livello di scorrevolezza a causa della vostra pigrizia.

In questo stadio, essere corretti può essere di grande aiuto – spiego dopo come convinco i nativi ad ascoltarmi ed aiutarmi. Comunque, ricevere troppe correzioni all'inizio non è così d'aiuto se si tratta di errori seri. Nel primo stadio avete bisogno di stare sul flusso della conversazione, anche se non parlate correttamente.

La cosa da ricordare a proposito di errori grammaticali, è che saper applicare molte regole, aiuta molto solo per “ripulire” la lingua e parlarla correttamente. Se usate l'articolo determinativo sbagliato, sbagliando quindi genere, oppure la desinenza dell'aggettivo o l'ordine delle parole nella frase, può suonare strano; ma l'altra persona vi capirà. La comunicazione dovrebbe essere lo scopo definitivo.

SOMMARIO:

Fare errori è una parte necessaria del processo di apprendimento della lingua. Non preoccupatevi di farli – se non fate errori, significa che non state facendo progressi.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

PrioritàCi sono certi aspetti grammaticali e parole chiave del vocabolario che hanno bisogno di essere imparati, perché veicolano informazioni essenziali ed evitano che si creino ambiguità. Ma questo dipende dalla lingua in particolare e se provate a parlare molto, scoprirete velocemente cosa causa problemi di comunicazione di base, così saprete dove indirizzare il vostro studio.

Mi piace fare uno paragone tra questo livello prioritario dello studio a quello applicato negli ospedali. Centinaia di persone vanno negli ospedali per farsi curare, ma quelli che vengono visitati per primi sono quelli che sono in immediato pericolo di vita. Quelli che hanno piccoli dolori vengono visitati per ultimi. Il motivo per cui c'è questo livello di priorità è ovvio.

Lo stesso metodo deve essere applicato alle lingue; basarsi su livelli di priorità. Alcuni buoni corsi lavorano usando questo sistema, insegnandovi all'inizio alcune frasi basilari, utilizzando sintetiche spiegazioni grammaticali solo di tanto in tanto. Se trovate questi corsi, possono essere molto utili (anziché usare dei libri in particolare, di solito vedo cosa c'è nella biblioteca locale, o nelle vicine librerie – ho trovato vantaggi nell'utilizzare diversi corsi e non ne consiglierei uno in particolare).

Sebbene con più difficoltà, fino a un certo livello potete farlo da soli (diventa più facile col tempo e specialmente se imparate diverse lingue; questo è il motivo per cui imparo praticamente sempre da solo adesso). Idealmente, dovreste seguire qualche tipo di corso strutturato (via internet, su libri o anche frequentando certi tipi di corsi di gruppo), ma siate flessibili all'occasione, passando a qualcosa che vi possa aiutare al momento. Non c'è bisogno di leggere la maggior parte dei corsi dall'inizio alla fine.

Gli esempi che seguono mostrano cosa intendo. Quando iniziate a parlare immediatamente, subito capite cosa dovete imparare per esprimervi e capire a un livello base. Riferendomi alla

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

maggior parte dei pre-strutturati libri di grammatica, corsi e liste di parole, significa che potete saltare delle parti a piacimento. Non è necessario capire tutto.

Per esempio, se incontro la parola equivalente a shoelace quasi sicuramente la ignorerò prima di essere a un livello intermedio. Imparare una parola del genere, che non userò, se non pochissime volte, non avrà dei benefici iniziali. Dedicare del tempo a studiarla quando può essere che ne avrò bisogno non è una priorità non impellente.

Imparare a “filtrare” i punti che vanno studiati e sapere quando saltare delle cose che andranno riprese solo dopo, è essenziale per essere capace di focalizzarmi su quello che mi serve al momento.

Sebbene abbia già definito cosa significhi per me essere fluenti, ci sono altri livelli anche per quanto riguarda la conversazione di base. Cioè dovete essere capaci di ignorare quello che non vi serve ora. Vi rallenterà.

Ancora una volta, questo è un problema che riguarda il raggiungimento della perfezione. Accettare che all'inizio non potete sapere tutto, vi aiuterà a essere catapultati in una dimensione in cui i progressi arriveranno rapidamente.

Più vi focalizzerete nelle cose essenziali, tanto riuscirete ad acquisire per veicolare informazioni essenziali nello stadio iniziale. Imparare parole cortesi come “per favore” e “grazie”, quelle che servono per fare domande, saluti, cose di base che avete bisogno di chiedere (bagno, albergo, cibo), verbi d'azione di base (camminare, venire, andare, prendere, potere, mangiare, etc.) e qualsiasi altra cosa tendiate a dire con frequenza. Non sapete di cosa avete bisogno? Il modo migliore per saperlo è provare ad avere una conversazione! Su internet o con un nativo – non importa quanto basso sia il vostro livello, provate subito e saprete immediatamente di quali parole avete bisogno ora.

L'idea può essere applicata anche alla correzione. Essere corretti da nativi o da studenti/insegnanti avanzati è di vitale importanza per essere sicuri che stiate andando nella giusta direzione. Ma, ad uno stadio iniziale, non richiedo tutte queste correzioni, visto che l'obiettivo all'inizio è di seguire lo scorrere della conversazione, più che non fare neanche un errore.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Una volta raggiunto uno stadio intermedio, dovete convincere quante più persone possibili ad aiutarvi, in modo da non rimanere sempre a un livello solo accettabile. La strategia deve essere dinamica e rapportata al vostro livello. Il modo in cui imparate la prima settimana dovrebbe essere completamente diverso da quello che adotterete dopo svariati mesi.

SOMMARIO:

Saltate un argomento grammaticale o una serie di parole che non sono essenziali per la comunicazione al vostro livello e imparate quello che vi serve per parlare senza troppe esitazioni.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

Superare i momenti di stalloCon il giusto approccio, la giusta strategia di apprendimento e predisposizione, farete progressi molto velocemente. Durante gli stadi iniziali, farete questo avverrà in proporzione al vostro grado di motivazione! Comunque, tenere questo processo ai massimi livelli, alla lunga può essere difficile! A volte perdiamo di vista l'obiettivo finale e il nostro livello di entusiasmo potrebbe ridursi – se dovesse capitare, significa che avete raggiunto un momento di stallo.

La questione è se stare allo stesso livello, o continuare a fare progressi.

A secondo del vostro stile di apprendimento e della vostra personalità, il vostro approccio potrebbe aver bisogno di qualche cambiamento per raggiungere il livello successivo. Troppi raggiungono un buon livello, in cui riescono ad arrangiarsi e si fermano senza cercare di migliorare. Anche quelli che parlano in maniera fluente, ma che vorrebbero ridurre il proprio accento o raggiungere un livello molto avanzato, non ci riusciranno mai se il modo in cui ci provano non funziona per loro.

In questo caso avete bisogno di andare alla ricerca di “errori di sistema”.

Thomas A. Edison fu intervistato da un giornale dopo aver provato per 800 volte a far funzionare una lampadina. “Come ci si sente ad aver fallito per 800 volte”? Chiese il reporter. E la risposta di Edison?

“Non ho fallito per 800 volte. Non ne ho fallito neanche una. Quello che ho fatto è stabilire che quegli 800 modi non funzionano. Una volta eliminati tutti gli 800 modi secondo cui questo non funziona, troverò quello la soluzione”.

Passati molti anni, “migliaia di tentativi portati a termine con successo”, trovò una via che funzionò e dunque illuminò il mondo.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

È proprio questo l'approccio che dovete avere con il vostro progetto. Questa guida vi indica la giusta direzione, ma scoprirete anche altri strumenti e concetti che vi porteranno a fare anche meglio. Se quello che state usando ora non funziona, è probabile sia arrivato il momento di tentare un nuovo approccio? Non state abbandonando il progetto, ma dovete ammettere che il metodo attuale, se non vi porta risultati, non è quello giusto.

Grazie alle me conoscenze di ingegneria e informatica, tendo a guardare certi problemi come farei con un programma informatico (leggete: risolvere i problemi può essere simile, non l'essere umano con i suoi problemi!) Se ci fosse un errore nel programma che non facesse funzionare a dovere l'applicazione, lo troverei, eliminerei e proverei qualcosa di diverso che funzioni meglio per quel determinato aspetto. Questo approccio è molto efficace applicato anche alle lingue.

Ogni serio progetto può essere visto come una serie di passi che fate per arrivare all'obiettivo finale (sia a breve termine o a lungo termine) e se vi troverete davanti a un muro, provate qualcosa di diverso e riuscirete a superarlo. Molti problemi della vita possono essere visti con quest'ottica di tipo analitico che certamente si applica molto bene allo studio delle lingue.

Quindi se avete provato un determinato approccio per raggiungere un livello soddisfacente, ma non funziona, vuol dire che, a volte è quello il problema, non voi stessi, ed è sicuramente giunto il momento per provare qualcosa di nuovo.

Tutta la guida è basata sui miei anni di esperienza, in cui ho testato diversi metodi, eliminando quelli che non mi portavano ad avere dei risultati nel tempo stabilito.

Nella prossima sezione, condividerò con voi alcune importanti scoperte che ho fatto per riuscire a essere capace di parlare coi nativi. Dovreste considerare seriamente di provarne quanti più possibile e se vedete che qualcuno non funziona provatene un altro! Il mio consiglio non è la soluzione perfetta per tutti, ma l'approccio a trovare il miglior metodo è in se stesso una strategia e può essere utile per tutti.

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Parte 3Comunicare dal

primo giorno

SOMMARIO:

Per superare i momenti di stallo è necessario fare un passo indietro e vedere se qualche aspetto del vostro metodo possa essere migliorato. Potete trovare quello ideale per voi!

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Parte 4

Parlare con i madrelingua

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Parte 4Parlare con i madrelingua

ChiedeteUna delle critiche che ho ricevuto sul fatto di parlare da subito, a parte la difficoltà di chi parla per mancanza di basi, è che le persone non sempre hanno pazienza a stare ad ascoltare.

Questa è una semplificazione esagerata riguardo a come vi tratteranno. In quasi tutte le culture, le persone che ho incontrato e a cui ho dimostrato di avere un genuino interesse nella loro lingua, sono state sempre estremamente disponibili e pazienti. Anche nel nord Europa, dove il livello di inglese è abbastanza alto e mi avevano avvertito che le persone mi avrebbero costretto a parlare inglese, ho trovato che, se si è capaci di essere convincenti, loro vi aiuteranno.

Per sapere come trovare nativi con cui parlare, anche se non potete viaggiare da subito, andate a vedere i miei consigli nella sezione Risorse. Una volta che li avrete trovati, anche se state ancora combattendo per acquisire le basi, potete ancora convincerli ad aiutarvi!

Sapere come farlo è però importantissimo, sia che siate a casa vostra o all'estero. Proprio all'estero può essere sorprendentemente difficile praticare in questa maniera se si ha l'approccio sbagliato. Ribadisco che ho incontrato centinaia di espatriati che vivevano all'estero da anni e non parlavano affatto la lingua locale. Questo è dovuto in parte a metodi di apprendimento inefficienti, ma anche al fatto di non sentirsi abbastanza sicuri per parlare con un nativo.

È anche vero che in certi paesi i locali potrebbero non essere d'aiuto come in altri. Se la vostra lingua è l'inglese, molti automaticamente saranno più amichevoli nei vostri confronti, con il problema di finirla a parlare solo nella vostra lingua, visto che i nativi, per poter praticare a “costo zero”, cercheranno di parlare in inglese il più possibile. Per voi italiani il problema è meno importante e questo ha i suoi vantaggi, visto che potrete parlare la lingua locale con più facilità fin dall'inizio.

Dunque, tornando al punto, come potete convincere i nativi a parlare con voi nella loro lingua?

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Parte 4Parlare con i madrelingua

È facile, basta chiedere.

Si, è davvero così semplice.

A volte, se troverete qualcuno affascinato dalla vostra lingua (e credetemi, ce ne sono tanti!), cercheranno di parlare in italiano con voi, anche magari solo per poter comunicare meglio. Dunque, come ho già detto è davvero facile convincerli a parlare solo la loro lingua chiedendogli “Possiamo parlare la tua lingua? Ho davvero bisogno di pratica!” (e ovviamente dovete dirglielo nella “loro” lingua). La maggior parte delle volte saranno ben felici di accontentarvi. A me è capitato praticamente sempre.

Cercate di fare in modo che la situazione sia piacevole, avendo un atteggiamento positivo per poter invogliare il vostro interlocutore a conversare con voi. Con il giusto approccio, anche se parlate ancora male, vi ascolteranno.

Anche se il vostro livello è buono, non è tanto interessante sentire qualcuno parlare troppo di sé stesso (il mio nome è, vengo da, il mio lavoro è). Questo non interesserà la persona, perché è noioso sentire qualcuno recitare la propria biografia senza un minimo di emozione.

Anche questa fa parte delle preoccupazioni che inibiscono le persone dal parlare una lingua – ovvero, pensano di “non avere nulla di interessante da dire”. Posso assicurarvi che io non passo la mia settimana, tentando di praticare la lingua, parlando solo del tempo.

Dunque, state troppo a imparare frasi che servono a parlare di voi stessi. Cercate di fare come faccio io, cercando di raccontare i motivi che vi hanno spinto a imparare quella determinata lingua. E fatelo in maniera appassionata! A parte questo, cercate di usare i connettori (come descritto sotto per essere sicuri che il vostro interlocutore possa terminare la propria conversazione con voi, anche se non sapete ancora esprimermi bene. A tutti piace essere ascoltati!

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Parte 4Parlare con i madrelingua

SOMMARIO:

Per convincere qualcuno a parlare la sua lingua con voi, semplicemente chiedeteglielo!

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Parte 4Parlare con i madrelingua

L'aspetto umanoCi sono delle differenze importanti da sottolineare. Molte persone che pensano che sia impossibile comunicare sin dall'inizio nella lingua, semplicemente non vedono la cosa da una prospettiva sociale. Vedono i propri ascoltatori come qualcuno che “testa” le loro conoscenze, come quando devono dare un esame a scuola o all'università, dove ogni minimo errore commesso li allontana dalla possibilità di passarlo.

Le persone non sono proprio così. Non si tratta di quanti errori fate, ma di come fate sentire chi vi ascolta. Non ignorate l'aspetto umano quando parlate una lingua straniera!

Dunque, raccontando una storia appassionata dei motivi che vi spingono ad avere una conversazione in lingua, farà di sicuro colpo sulla parte umana di chi ascolta. Io gli racconto della mia pazza missione di tre mesi (per puro interesse personale) e ho sentito persone menzionare subito come abbiano scoperto le proprie radici, sentendo i propri nonni parlare la lingua, o che che sia sempre stato un loro sogno sapere conversare in quella lingua, o che non volevano sembrare un altro tipico straniero che non impara la lingua locale. Queste cose faranno leva sulla parte emozionale di chi vi ascolta, facendo in modo che vi aiutino.

Imparare come condividere in breve questa storia, per fare leva sulle loro emozioni è molto più importante che imparare a come dire quanti fratelli o sorelle avete, o recitare le cose che fate tipicamente tutti i giorni, o molte altre cose che tendiamo a imparare quando frequentiamo la maggior parte dei corsi. Posso ripeterlo?

Per continuare, diamo uno sguardo alle “esitazioni”.

Ehm... mmm... ehh.... - quegli strani momenti in cui pensate alla parola giusta, che sapete di aver imparato e avete bisogno di ricordarvi, ma ci vogliono circa cinque secondi prima che riusciate a dirla. Questo capita a tutti. Un interlocutore paziente non avrà problemi, ma ho

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Parte 4Parlare con i madrelingua

trovato un modo per aggirare il problema, che nel mio caso funziona bene, in caso la pazienza non sia troppa.

Il metodo che uso è.........

.....

..... pausa emozionale! Non è per tutti (dipende dalla vostra personalità), ma ciò mi ha aiutato molto a tenere l'attenzione delle persone, mentre cercavo di ricordare qualcosa.

Anziché dire “mmm...”, potrei mettere la mano nella spalla dell'altra persona, guardare dritto negli occhi (o stare a fissare pensieroso), fare intenzionalmente un respiro profondo...e quindi dire la parola. Visto che ho iniziato a usare queste pause emozionali nelle mie conversazioni, ho tutto il tempo per poter pensare a quello che momentaneamente mi ero dimenticato.

Anche semplici conversazioni diventano all'improvviso più intriganti usando questo piccolo trucco.

Per esempio, se ho bisogno di un momento per ricordarmi una parola chiave, potrei dire “Voglio andare...” [sollevate il vostro indice, fate un passo indietro, respirate profondamente come se steste per rivelare il segreto della vita, dell'universo e tutto quanto e guardano la persona che aspetta che diciate qualcosa] “... supermarket! Hai bisogno di qualcosa?”

Se lo fate abbastanza, le persone penseranno che siete un po' matti come il capitano Jack Sparrow (avete mai visto la serie di film dei “Pirati dei Caraibi”?), ma saranno stimolati ad ascoltarvi e ridere un po' di queste strane pause. Non fatelo troppo però, o almeno cercate di alternare altre cose in termini di linguaggio del corpo.

Non sto suggerendo che tutti voi lo facciate, ma spero capiate cosa intendo. Mettere un po' di personalità nelle vostre conversazioni significa che anche se sono basilari possono risultare interessanti. Non dipende solo da quello che dite (quante parole conoscete), ma il modo in cui lo dite (la vostra personalità). Nella maggior parte dei corsi, questo aspetto emozionale è messo da parte, ci si focalizza troppo sull'informazione, scordandosi che il linguaggio del corpo è un aspetto essenziale della comunicazione quotidiana in qualsiasi lingua.

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Parte 4Parlare con i madrelingua

Se avete in mente come fare a mettere personalità nelle vostre conversazioni di base, bene, provateci! Ricordatevi che qualsiasi cosa diciate, agli occhi degli altri risulta molto più interessante per motivi che vanno al di là delle parole.

Applicare delle regole sociali alle vostre conversazioni di base vi aiuterà moltissimo. Se vedete che avete in comune un interesse con la persona con cui state parlando, parlate dell'argomento quanto più potete, anziché focalizzarvi su frasi irrilevanti che potreste usare per impressionare la persona sulla vostra bravura o su quanto avete imparato. Se pensano che voi possiate dargli un consiglio su qualcosa, ditegli tutto quello che potete sull'argomento!

Se dico che ho una teoria che si basa sul fatto che ogni lingua possa essere imparata in maniera fluente in tre mesi, allora l'altra persona diventerà tutt'orecchi, non importa quanto male io parli. Sentire qualcosa di interessante trascende il livello di abilità nella lingua per motivare l'altra persona ad ascoltarvi e a incoraggiarvi.

Potete anche spiegare quali siano le piccole motivazioni per cui chiedete il loro aiuto e le loro correzioni – se state praticando la lingua con il vostro/la vostra partner, promettete un bacio per ogni correzione. Se state uscendo con un gruppo di locali, ditegli che il primo che vi corregge per 20 volte avrà un birra in omaggio.

Quando vi correggono, ringraziate in maniera genuina e sorridente, mostrate apprezzamento per l' aiuto fornitovi per farvi raggiungere l'obiettivo di parlare bene. Se il loro suggerimento causa uno strano silenzio, saranno meno disposti ad aiutarvi in futuro.

Un sorriso e un tentativo di far stare le persone usando un giusto linguaggio del corpo, vi porterà molto più lontano che l'essere capaci di parlare perfettamente. Quando il nativo sente i vostri problemi, vede la vostra agitazione, la vostra goffa esitazione e in genere nessun godimento nella conversazione di base, la loro natura emozionale tenterà di risparmiarvi da questa tortura! Probabilmente proveranno a parlare la vostra lingua madre (se la conoscono), perché sono gentili.

Parlate con sicurezza cercando di mantenere un'altrettanto sicura postura. In molti paesi il linguaggio del corpo può essere più espressivo che da voi, tenetelo in conto. Ogni stranezza che

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Parte 4Parlare con i madrelingua

create è meno causa di errori grammaticali e provoca più situazioni confortevoli, facendo sentire gli altri allo stesso modo. D'altra parte, il sorriso è contagioso!

Dovreste sempre cercare di essere ottimisti e mostrare un sorriso caldo – e se il caso, ridere dei vostri errori se ciò fa sentire meglio l'altro. Questi “catalizzatori sociali” sono ciò che rendono una conversazione di base molto più piacevole e che danno più possibilità di avere una conversazione.

Non ignorate l'aspetto emozionale quando parlate una lingua straniera e fate in modo che diventi a far parte di voi stessi :)

SOMMARIO:

Utilizzare la vostra personalità convincerà gli altri a parlare con voi, molto di più che impressionandoli con la vostra grammatica e tutte le parole che conoscete. Anche le vostre esitazioni possono essere rese più interessanti se ci mettete della personalità!

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Parte 4Parlare con i madrelingua

TimidezzaNon importa quale lingua stiate imparando, anche con le migliori intenzioni e strategie, un grosso ostacolo potrebbe trattenervi dal provare a parlare da subito – per esempio, non essere troppo sicuri di voi stessi o troppo timidi.

Penso che una ragione per cui molti corsi basati su CD, oppure su internet siano così popolari, è perché sono immuni da questo problema. Anche e siete timidi, se siete chiusi nella vostra stanza o state usando il vostro iPod, non state lasciando la “zona di sicurezza”. Di conseguenza, molti preferiranno imparare così.

Molti potranno fare grandi progressi in questo modo, anche se più lentamente di come potrebbero. Ma, anche se aspettate e passate anni ad imparare, quando arriva il momento di usare la lingua nella realtà, dovrete per forza superare le vostre insicurezze, non importa quanto avrete imparato.

Incontrare nuove persone e comunicare è il punto centrale del perché si impara un'altra lingua (eccetto per altri motivi, come la letteratura, il cinema, etc.) e se non siete pronti, anche avendo il potenziale di poter parlare “perfettamente”, non riuscirete neanche a dire una parola.

Questa è un'altra curva lungo la strada di apprendimento di una lingua che dev'essere superata con successo se volete acquisire una sicura padronanza. Una critica che posso fare allo studio troppo focalizzato sui corsi basati interamente sullo studio da autodidatta (per quanto siano utili), è che sembrano favorire la timidezza delle persone.

È arrivato il momento di essere onesti – se sentite di essere timidi, non state facendo altro che convincervi che lo siete. Non ci andrò leggero. Dovete liberatevene!

Trovo difficile credere che le persone nascano introverse o estroverse. C'è qualche prova scientifica che suggerisce che la genetica dia il suo contributo, ma non si tratta di una condanna

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Parte 4Parlare con i madrelingua

a morte. Alcuni potrebbero aver bisogno di lavorare di più per essere più abili nella socializzazione, ma si tratta di un'abilità che si può imparare come altre. Potete imparare a cucinare, imparare una lingua e imparare a essere meno timidi.

Questo è sicuramente vero nel mio caso – considerandomi uno studente secchione laureato in ingegneria, quando ho iniziato a viaggiare mi risultava difficile fare nuove amicizie. Mi sarei definito troppo timido per avere rapporti con le persone. Come ho detto sopra, me ne convincevo da solo. Non sarei stato capace di conoscere qualcuno o essere sicuro nella conversazione, perché dicevo a me stesso che non avrei potuto. Ma non c'era nessuna barriera al mondo che mi fermasse dal tentare. La barriera me l'ero creata da solo.

Un cieco non può trovare un modo di vedere, ma la timidezza esiste più che altro perché voi dite a voi stessi che siete timidi. Potete liberarvene!

Leggere libri e blog particolarmente ispiratori può essere sempre d'aiuto per questo e io vi incoraggio a fare le vostre ricerche per imparare a come essere più sicuri di voi stessi. Addentrarmi nelle cause psicologiche che stanno dietro la timidezza non è lo scopo di questa guida, ma quello di cui avete bisogno non è così complicato.

Non è necessario che vi prepariate, vi sentiate pronti, che il momento sia giusto, che sappiate cosa dire esattamente, etc. Pensare troppo è controproducente. Così come non è possibile essere perfetti, nel vero senso della parola, nel parlare una lingua, allo stesso modo non potete essere dei perfetti “estroversi” con la precisa situazione che vi aspetta. Avete bisogno solo di “buttarvi”, camminare tra i nativi e parlare.

Questa è un'abilità che sono stato costretto a imparare negli anni addietro, perché visto che viaggiavo da solo, avevo bisogno di fare amicizia, andare dagli altri e presentarmi. Questa abilità si è estesa al mio metodo per imparare una lingua e ora, quando vedo dei nativi, vado da loro e gli dico hola/ciao/salut, etc.

Fare questo con qualcuno che cammina per la strada potrebbe sembrare strano, ma parlare con gli “stranieri” in molte altre situazioni non è così bizzarro. Alle feste, le persone si aspettano che siate socievoli, quando comprate qualcosa, o quando ordinate in un ristorante, state parlando con delle persone. Se non è l'ora di punta, di solito sono contenti di fare una piccola

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Parte 4Parlare con i madrelingua

chiacchierata (dipende dalla cultura). Durante molti eventi sociali, molti non hanno nessun motivo per non parlare con voi, specialmente se vi ponete in un atteggiamento amichevole.

Quando mi trovo a qualche evento sociale, così come applicare le tecniche di cui ho discusso sopra, faccio in modo che quello di cui sto parlando diventi più interessante, lasciando poco spazio alle presentazioni e passando direttamente a una conversazione vera e propria. Ancora una volta, questo necessita che ci si adatti agli stranieri, ma funziona molto bene quando voglio mantenere l'attenzione di qualcuno che ho appena conosciuto.

Se andassi da qualcuno durante un vento sociale e dicessi “Ciao, mi chiamo Benny. Sono un traduttore e vengo dall'Irlanda. Mi piace viaggiare e imparare le lingue. Come ti chiami e che lavoro fai?”, certo, sembra una tipica conversazione piacevole e va bene per preparare quello di cui converserò dopo – questo tipo di discorsi vanno sicuramente bene per il primissimo tentativo.

Ma, per fare in modo che la persona con cui sto parlando si interessi, tendo a iniziare dalla “metà”. A seconda della situazione, potete farlo in molti modi. Quando sono a una festa, vado da uno straniero e, toccando il mio bicchiere con il suo dico “salute” (anche se in genere bevo solo succo di frutta o coca cola) e gli chiedo se gli piace la musica. Se il vostro vicino è appena arrivato nel palazzo o nella strada dove abitate, salutate e ditegli che sono più che benvenuti da voi per un té/bere qualcosa/pranzo/etc. quando vogliono. Questo funziona benissimo e, dopo qualche piccolo discorso piacevole, l'altra persona è in genere molto più interessata a sentirvi parlare di voi stessi.

Il numero degli esempi che potrei fare è altissimo e quel che basta è che voi vi avviciniate alle persone e parliate. All'inizio è difficile, dato che siete al di fuori della vostra “zona di sicurezza”, ma così, come per molte cose nella vita, con la pratica migliorerete! Prima di andare a fare un viaggio all'estero, abituatevi a questa sorta di “paracadutismo sociale” e parlate con quanti più stranieri possibile nella vostra stessa città.

Iniziate subito e praticate regolarmente con chiunque (nella lingua straniera o nella vostra lingua). Col tempo vedrete che questo farà una grossa differenza nella vostra sicurezza che avrete nel parlare una lingua straniera.

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Parte 4Parlare con i madrelingua

Ora completate il foglio di lavoro 5!

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Parte 4Parlare con i madrelingua

ConnettoriTutto questo va bene, ma anche una volta acquisita una sicurezza nella comunicazione, il limite rimane sempre il poco appreso finora. Potreste pensare che negli stadi iniziali potreste chiedere specifiche informazioni, una volta apprese delle frasi essenziali, ma una volta ricevuta la risposta, può capitare di non sapere di cosa parlare per iniziare una conversazione vera e propria.

Una conversazione in genere non è composta da una serie di domande fatte da una persona e risposte date dall'altra persona. Non si tratta quindi di un'interrogazione per un esame, etc. Anche si avete acquisito l'abitudine alla conversazione, bisogna pur sempre imparare del lessico di base. Comunque c'è un modo per che ci permette di mantenere la scorrevolezza di una conversazione!

Il problema che si presenta con bruschi silenzi perché non avete nessuna base è che il vostro interlocutore non è stimolato a continuare. “Com'è il cibo? Buono.” “Quanti anni hai? 27.” L'altra persona potrebbe ritrovarsi in una situazione imbarazzante se dovessero pensare a cosa dire e anche in questo caso, non aspettano altro che una singola risposta. Questo non crea opzioni di scelta.

C'è un modo per superare questo fastidioso problema anche se state ancora imparando le basi! I connettori sono parole o frasi che si aggiungono e che non necessariamente danno delle informazioni utili al contenuto della conversazione. I connettori hanno una grande flessibilità d'uso e possono essere usati in un gran numero di situazioni.

Li usiamo molto spesso nella nostra lingua madre. In italiano termini come “a dir la verità”, “sai/sapete...” o anche “grazie”, “scusa/mi scusi” e “per favore” servono a smussare e ammorbidire la conversazione, rendendola più educata e gentile. Ma tali termini non danno

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Parte 4Parlare con i madrelingua

nessuna informazione essenziale e questo è quello che li rende degli utili strumenti per coloro che si trovano ai primi stadi del percorso di apprendimento della lingua.

Quando ascoltate la lingua che state imparando, sentirete molto questi termini e tanti non avranno nessuna corrispondenza con la vostra lingua madre. È importante usarli il più frequentemente possibile, perché renderanno la vostra conversazione ancora più naturale.

Quindi potete usarli per “imbrogliare” e fare in modo da risultare più fluenti.

Il concetto mi è stato spiegato meglio da Anthony, che l'ha illustrato nel modo seguente:

Vi trovate in un ristorante e qualcuno vi chiede cosa nel pensato del cibo. Da una tipica esperienza di studio della lingua, uno studente si sentirebbe spesso in agitazione, trovare l'esperienza snervante, dire “ehm...buono!”, sperando poi che non gli si chieda di nuovo qualcosa di poco confortevole.

Ma, nel caso si usino dei connettori, la risposta potrebbe essere come la seguente:

Grazie per la domanda. A dire la verità, devo dire che il pasto è buono. Ma lasci che le faccia la stessa domanda: cosa ne pensa del suo?

Gli stessi connettori possono essere ricombinati in svariati modi. Dunque alla domanda “da dove vieni?” si può rispondere come nel modo seguente: “a dir la verità, vengo dall'Italia. Grazie per la domanda. E invece tu,?da dove vieni?”

in effetti poco di ognuna delle due conversazioni si basa sull'argomento di discussione, ma molto invece sullo stabilire un rapporto più facile e far scorrere le parole.

Dunque, anziché interrompere bruscamente la conversazione una volta data la risposta, si pongono gentilmente le stesse domande, invitando a continuare.

Ho incluso in questa guida un foglio Excel (potete aprirlo anche con Open Office tool, o Google Documents) con una lista di connettori come quelli usati per esprimere accordo/disaccordo (il cento per cento! No, è un'esagerazione), apertura del discorso (..questa è una bella domanda), riempitivi (in genere, detto tra me e te), qualificativi (come già sapete), per cambiare (comunque,

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Parte 4Parlare con i madrelingua

ho una cosa interessante da dire). Provate a trovare la traduzione nella vostra lingua. Ricordatevi di impararli per far scorrere le vostre conversazioni!

Se imparerete bene queste frasi, vi usciranno al momento giusto, senza che ci pensiate troppo. Nel mentre potete sfruttare il tempo che questi vi danno per pensare a cosa dire dopo.

Esercizio: Aprite il documento incluso in questa guida chiamato, “Connettori” e provate a inserirne quanti più potete. Ovviamente nella lingua che state studiando (potete usare dei dizionari o chiedere a dei nativi). Dunque imparateli e iniziate a usarli quanto più potete!

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Parte 4Parlare con i madrelingua

Imparare diverse lingue insiemeSe il vostro progetto sta andando bene, potreste avere un obiettivo a lungo termine come quello di imparare più di una lingua. Questo dipende dall'individuo – la maggior parte delle persone è abbastanza contenta con una lingua e non ha bisogno di impararne nessun'altra.

Come ho ribadito precedentemente, c'è una bella differenza tra “vorrei” e “ho bisogno” e la maggior parte delle persone non hanno bisogno di andare troppo avanti. Se la vostra motivazione non è niente se non qualcosa di superficiale, otterrete ben poco.

Se il vostro obiettivo alla lontana è davvero diventare poliglotti, è importante andare avanti e impararne più di una, specialmente simili tra loro e ancora meglio se non ne avete ancora padroneggiato del tutto una.

Il consiglio della precedente sezione riguardo la sicurezza nel parlare una lingua per prima cosa, è sempre valido. Iniziate velocemente a studiare l'esperanto e poi concentratevi sulla lingua scelta finché non la parlate abbastanza bene. Se non siete abituati a parlare in una lingua, quella che inizierete a studiare dopo vi metterà davanti molte sfide da superare rispetto a quelle che dovrebbero essere.

In più, se state studiando due lingue allo stesso momento, è facile confondersi se il lessico che state studiando è simile. Se siete fluenti in una lingua, allora potete iniziare la seconda! Iniziare la seconda troppo presto potrebbe essere un problema dato che dovete dedicare molto a entrambe.

Quindi, se ne iniziate più di una, cercate di non dimenticarvi la prima che avete imparato! Praticatela il più spesso possibile, anche se non nella nazione in cui è parlata, usando i suggerimenti che vi darò nella prossima sezione.

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Parte 4Parlare con i madrelingua

Se non siete sicuri quale lingua scegliere (è sempre una cattiva idea! Ci dovrebbe sempre essere un fattore emozionale o personale che vi spinga verso una determinata scelta), optate per una della stessa famiglia della prima! Avrete meno problemi visto che avrete una quantità considerevole di grammatica e vocabolario imparate dalla prima.

È logico che facendo ciò, avrete anche più possibilità di confondere le due lingue! Questo è il motivo per cui applico i principi appena spiegati per dare al mio compito una diversa dimensione – quella umana!

Non guardo la lingua solo dal suo punto di vista strutturale, la associo con la cultura che la esprime e cerco di imitarla usando anche il linguaggio del corpo, postura ed espressioni. Per esempio, quando parlate francese, potete dire le parole come se uscissero lontane dalla vostra bocca e allungare le labbra per dargli forma.

Queste due lingue sono molto simili, ma mi sono organizzato per separarle all'interno della mia testa applicando questo principio. Non mi ci vedo a dire una parola francese (per esempio Voiture) quando parlo italiano! Semplicemente non funziona - voiture è associata con la lingua in tutti i suoi aspetti. Dico la parola mentre cerco di esprimermi col corpo nella maniera più francese possibile. Quando parlo l'italiano è difficile produrre questa parola per l'associazione che gli do. Con la pratica questo diventa ancora più ovvio – non imparate il vocabolario così com'è, ma nel contesto e associandolo alla rispettiva cultura.

Questa è ancora un'altra ragione per cui incoraggio le persone a sviluppare le loro abilità di conversazione dall'inizio. Imparare la parole in maniera isolata nella vostra stanza/classe significa non associarle al contesto – dunque potrete ricordare la loro traduzione, ma non usarli nel momento giusto (anche all'interno della stessa lingua)!

Se il vostro obiettivo finale è parlare più lingue, dovrete passare nuovamente attraverso lo stadio di frustrazione di cui ho parlato precedentemente. Ci sarà sempre. Lo supererete più velocemente, ma ci sarà e in se stesso rappresenta un nuovo livello di frustrazione. Avreste già

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Parte 4Parlare con i madrelingua

dovuto essere capaci di comunicare in lingua straniera, ma ora vi ritrovate a non riuscire a esprimervi di nuovo!In generale, avrete liberato dagli errori di approccio il vostro metodo per imparare la prima lingua e una volta trovato un metodo che per voi funziona, potrete iniziare a studiare altre lingue se vorrete!

Sommario: Se vorrete imparare più di una lingua, aspettate fin quando non sarete abbastanza sicuri nella prima. Per evitare di confondervi, associate le parole con il loro contesto culturale e al modo in cui un nativo le userebbe. Infine, non dimenticate che lo stadio della frustrazione di non essere capaci di comunicare ci sarà sempre, a prescindere da quale lingua intenderete studiare!

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Parte 5

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Parte 5Risorse

Migliorare la memoriaIn questa sezione discuterò di alcune risorse utili per imparare, che miglioreranno il vostro livello nell'approccio alla comunicazione.

Ho già parlato di una delle risorse più importanti nella passata sezione – le altre persone. Ma prima di connettermi a internet o sedermi al computer per lavorare con gli strumenti che questo mette a disposizione, c'è un altro strumento che può essere usato dappertutto, senza bisogno di tecnologia, libri o anche persone: la vostra mente!

Uno dei problemi che praticamente tutti hanno riguarda la difficoltà a ricordare le parole. Sembra un compito poco allettante quello di imparare decine o centinaia di migliaia di parole che servono per poter parlare con sicurezza – specialmente per coloro che in genere hanno difficoltà a ricordare i nomi delle persone o dove abbiano lasciato le chiavi...insomma, un altro motivo per preferire l'opzione di lasciare lo studio delle lingue alle menti geniali in possesso di una capacità mnemonica superiore, giusto?

Neanche per idea! Come ho detto prima, è una questione di pigrizia chiamare “genio” chi studia una lingua; ogni parte del processo può essere separato e la capacità di memoria è certamente una di quelle cose che noi semplici mortali possiamo migliorare di molto. La ragione per cui potreste credere di non esserne capaci, è perché quello che state provando è estremamente inefficiente, oltre che una perdita di tempo.

Il metodo più diffuso per ricordare nuove parole, si basa sulla ripetizione meccanica. Per esempio, potreste incontrare la parola francese “gare” (stazione dei treni) e doverne ricordare il significato. Il metodo classico consiste nel ripetere la parola tante volte e ad alta voce, finché non si sia fissata nella memoria. Gare – stazione dei treni, gare –stazione dei treni, gare – stazione

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Parte 5Risorse

dei treni, gare – stazione dei treni, gare – stazione dei treni, gare – stazione dei treni – questo per decine o centinaia di volte.

Questa è davvero una cattiva idea. Non collegate la parola a nulla e sperate che prima o poi si fissi nella vostra testa. Inoltre, il modo migliore per far funzionare questo metodo è ripetere e ripetere moltissime volte, con una gran perdita di tempo e sopratutto e il sopraggiungere della noia. Vedete, ancora un'altra ragione per allontanarsi dall'approccio tradizionale allo studio delle lingue...

Anche dopo aver ripetuto moltissime volte, potreste solo riconoscere la parola, ma non riprodurla quando vi serve. Questo è il motivo per cui molti di quelli che hanno studiato le lingue in ambienti accademici, affermano di poter capire abbastanza bene, specialmente quando leggono, ma non sono capaci di riprodurre la parola al momento giusto durante una conversazione. Il processo di apprendimento è in questo caso a senso unico (dalla lingua target alla lingua madre) ed è poco utile ai fini della conversazione.

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Parte 5Risorse

Associare immaginiAvete bisogno di fare delle associazioni! Un metodo eccellente è di associare la parola ad un contesto. Per fare ciò avrete bisogno di leggere e ascoltare molto. Serve molta esposizione alla lingua e nonostante ciò il richiamo tenderà a essere a senso unico (ancora una volta, dalla lingua target alla lingua madre) finché leggerete e ascolterete nella lingua target tendendo a tradurre nella lingua madre. Con il giusto tanto di esposizione alla lingua, smetterete di tradurre, passando direttamente a riprodurre parole nella lingua di studio. Però è ancora non è abbastanza al fine della “produzione” .

Ci sono due tecniche divertenti che mi piace applicare quando incontro nuove parole o frasi. Entrambe sono utili per un utilizzo attivo delle parole – che è molto più importante che essere solo capaci di riconoscerle. È una sfortuna, ma chi impara il vocabolario in maniera unilaterale tenderà ad essere deluso quando avrà bisogno di parlare e non si ricorderà quello che riconosce.

Queste tecniche sono più divertenti e dopo essersi abituati, ci vorranno solo pochi secondi (o anche meno) per ogni termine da imparare. Fortunatamente, qualsiasi tecnica di richiamo, anche la noiosa ripetizione, può aiutare a fissare la parla o frase nella mente, usando l'accorgimento di usarla nel giusto contesto e in una conversazione naturale. Le prime volte avrete bisogno di qualche pausa per pensare (non dimenticate di rendere anche le pause un momento interessante, non limitatevi a un “mmmm...”!) ma poi la parola “verrà fuori naturalmente” e potrete lasciare da parte le associazioni fatte. Molto semplicemente, conoscerete la parola. Dunque queste strategie da utilizzare saranno solo temporanee e serviranno a essere più veloci nel ricordarsi le cose.

La prima, di cui ho accennato sul blog, è l'associazione con le immagini. Prendete la parola che vi serve ricordare e con la vostra immaginazione, fate un'associazione con la sua traduzione. Dovreste tentare sempre di renderla quanto più fantasiosa, colorata, divertente o ridicola che

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Parte 5Risorse

potete. Immaginare semplicemente due oggetti che interagiscono non è abbastanza. Più l'associazione è bizzarra, meglio è.

Farò ora un esempio con la parola francese “gare” di cui ho parlato prima. Ecco la storia che mi sono inventato:

In italiano (la vostra lingua!) potrei fare come segue per cercare di ricordare la parola francese “gare” (stazione dei treni). In italiano “gare” è il plurale di “gara”, ossia competizione. Potrei immaginare di prendere un treno che mi porti a fare una “gara” a Bologna, consistente in chi mangia più lasagne! Ovviamente la mia immagine associata dovrà essere colorata e fantasiosa. Immaginate le persone che devono prendere lo stesso vostro treno, pieno di strani personaggi, magari presi dai cartoni animati e tutti vi parlano e vi dicono: “oh anche tu per le gare di lasagne a Bologna?”, aggiungete magari che tutti i personaggi sono lì, coi loro piatti che si allenano per le “gare” a mangiare lasagne. Per fare in modo di associare ancora meglio la parola al concetto di stazione, immaginate che il treno stia per partire e voi al fischietto del capostazione dovete correre. Correte e correte e riuscite a salire sul treno per un pelo!

Ogni volta che mi dovrò ricordare la parola francese “gare”, mi verrà in mente tutta questa storia un po' ridicola, con tutti i personaggi colorati, etc. E dopo pochissimo saprò riprodurre la parola, magari anche con un sorriso, viste tutte le cose strane a cui starò pensando.

Ogni associazione che faccio ha molti particolari fantasiosi che mi renderanno difficile dimenticare dimenticare l'oggetto dell'associazione. Scommetto che se tra un paio di settimane vi chiederò dell'associazione mentale appena fatta, sarete perfettamente in grado di ricordare tutti i particolari. E ovviamente sarete in grado di dirmi il significato della parola francese associata, con la differenza fondamentale che l'associazione non è più monodirezionale! Questo aspetto aiuta molto nella conversazione, visto che sarete in grado sia di capire chi vi parla (data l'esposizione nel giusto contesto), che di riprodurre quello che vi servirà al momento.

Mi piace utilizzare questa tecnica per più parole possibile, ma la critica che sono sicuro mi farete è che ci vogliono troppo tempo e troppi sforzi per una sola parola, giusto? Leggere la storia di

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cui ho appena scritto vi richiederà un paio di minuti, sembrerebbe quindi abbastanza inefficiente e anche peggio del metodo classico, visto che per una singola parola ci vuole tutto questo. Ma dovete capire che mi sono inventato questa storia in un paio di secondi – al massimo cinque. Visto che la vostra mente può lavorare velocemente, voi sarete in grado di crearvi una di queste piccole storielle in poco tempo. Con la pratica riuscirete a farlo praticamente all'istante per ogni nuova parola che vedrete.

All'inizio serve pratica – dovrete riscoprire il talento che avevate da bambini ad essere così fantasiosi. Quindi, inizialmente potrebbe volerci anche un minuto intero, visto che cercherete nella vostra mente qualche modo interessante per creare una storiella del genere e renderla interessante. Potrà accadere che dovrete anche concentrarvi abbastanza per riuscirci. Col tempo riuscirete a essere sempre più veloci e sarete in grado di farlo all'istante, anche nel bel mezzo di una conversazione.

Le persone mi chiedono sempre come faccio a imparare così tanto solo con la conversazione, invece di chiudermi in camera e mettermi a studiare. Io rispondo che uso il contesto per capire il significato di una parola che ho appena sentito (o semplicemente chiedo il significato), poi nel momento faccio una veloce associazione mentale. Ci vuole molta pratica per sentirsi confortevolmente col metodo. Oltretutto mi descriverei come una persona naturalmente “poco dotata” di memoria (non riesco ancora a trovare le mie chiavi!! dovrei iniziare a fare qualche associazione per ricordarmi dove le metto...) e comunque riesco a ricordarmi tutto con questo metodo. Dunque se ci riesco io, potete riuscirci anche voi!

Alla fine ricordatevi che questa è solo un'associazione temporale. Dopo che ho avuto la necessità di richiamare alla mente una parola per due o tre volte, questa mi viene spontanea – niente più traduzione o associazione; mi ricordo la parola con il suo significato vero e proprio e non devo passare più per la mia lingua madre. Questo è di certo un valido aiuto per mantenere il ritmo della conversazione.

Ecco alcuni altri esempi

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• La parola spagnola vinagre = aceto. Immagino una bottiglia colorata che mi parla e mi dice “io sono il buon vin'”, l'assaggio e noto che il sapore è piuttosto aspro o “agro”, però non male (se vi piace l'aceto). Poi vedo un bel piatto di insalata con dei pomodori parlanti che mi dicono “vogliamo fare il bagno nel vino agre!”.

• La parola ceca prvni = primo. Prendete la parola e aggiungete “o” dopo la “r” e “i” dopo la “v”. Vi verrà la parola “provini”. Immaginate ora che state andando a fare dei provini per quello che che più vi piace e intendete arrivare primi. Aggiungete qualche dettaglio stupido o divertente e l'associazione è fatta!

• La parola inglese lunch= pranzo. Immaginate che lavorate al circo e il vostro compito è quello di fare la palla di cannone. Siete vestiti tutti di nero e verrete lanciati sopra un tavolo imbandito di squisite pietanze. Come il cannoniere dice “lancio!” venite sparati e atterrate sul tavolo incolumi. Inoltre guardate l'orologio ed è circa mezzogiorni e voi avete una gran fame!

Con la pratica, ho imparato a pensare ad un'associazione mentale per ogni parola che incontro, a volte cambiando leggermente la pronuncia o usando la fantasia come visto negli esempi precedenti.

Il metodo si può sicuramente imparare e rendere più veloce. Provateci voi stessi! È un modo eccellente per rendere l'apprendimento più divertente, rimanendo al contempo efficace. Una volta imparato ad essere veloci, potenzialmente potrete imparare migliaia di parole molto più in fretta.

Se volete avere qualche altra idea, troverete molti suggerimenti per il vocabolario di base del francese, tedesco, polacco e spagnolo su: http://www.memorista.com/ - le associazioni sono ancora più forti quando oggetti o abitudini che interessano la vostra vita reale. Molte di quelle che uso io non funzionerebbero con altri – cercate di renderle interessanti personalizzandole a vostro piacimento!

Provateci utilizzando il foglio d lavoro 6!

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Ricordare frasi usando la musicaPurtroppo il metodo appena spiegato è ideale solo per piccole porzioni di parole – in genere una o due. Diventa complicato usarlo per ricordare gli elementi di una frase e tenerli nell'ordine giusto.

Quel che posso consigliarvi, ovviamente solo per il primo stadio del vostro apprendimento, è usare un frasario da viaggio. Non è granché come soluzione a lungo termine, ma può risultare utile e permettervi di usare intere frasi per farvi capire. Un'altra alternativa è cercare intere frasi di base su internet e scriverle o importarle nel vostro palmare (se ne avete uno).

I miei preferiti sono quelli della serie Lonely Planet, vista l'ampia gamma di utili frasi di base che contengono – per sfortuna applicano un modello unico per tutte le lingue, ma comunque trattano all'incirca tutto di quello che dovrebbe servirvi. Questo tipo di frasari vi daranno preziosi suggerimenti per riuscire ad esprimere concetti essenziali, al contrario di quello che ne deriverebbe da uno studio troppo precoce della grammatica in esse contenuta.

Come imparare queste frasi? Sono composte con lettere e altri simboli che a prima vista potrebbe non assomigliare per nulla alla vostra lingua madre. L'associazione mentale può essere utile – rendendo ad esempio una catena di immagini che si susseguono per tutte le parole, ma potrebbe volerci già troppo lavoro per essere una situazione in cui vi serve solamente capire ed esprimere le parole chiave.

La seconda tecnica che uso, consiste nell'aggiungere della musica nelle frasi. Provateci! Non vi sto suggerendo di trasformare tutta la vostra giornata in un musical di Broadway. (Se scoprissi che fosse efficace nell'ambito dello studio delle lingue, lo suggerirei, anche perché il mondo così sarebbe più divertente!)

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Molti, lo ripeto nuovamente, userebbero la semplice ripetizione per fissare le frasi nella loro mente. In questo caso lo faccio anch'io, ma combinandolo con la musica e associando delle immagini mentali. I tre diversi approcci, messi insieme rendono la frase da imparare molto facile, anche se è abbastanza lunga!

L'associazione è importante per la prima parola o parte della frase. Anche se non capite la singola parola, tentate di fare un'associazione mentale con solo questa prima parte per il concetto che volete esprimere. Per esempio, per ricordare la frase tedesca “Wo ist die Toilette?”, che in italiano significa “Dov'è il bagno?” potete prendere la prima parte Wo e pensare alla parola “vocabolario”, tenendo solo le prime due lettere. Magari non sarà tanto utile, visto che la parola Wo non ha nulla a che fare con il bagno. Ma temporaneamente può essere un inizio.

Ora che avete la prima parola con cui iniziare e che potete ricordare in un secondo, aggiungete un po' di musica! Non paro solo di parlare musicalmente (cosa per cui voi italiani siete famosi), ma di cantare proprio, Pensato a qualche ritornello – per esempio io uso “Il rintocco del Big Ben” (Big Ben's chime), o alla parte iniziale di una canzone che vi piace, etc. e cantate la frase seguendo il motivo.

Potete ripeterlo varie volte per fissarvelo in testa, ma sarà molto più divertente se ci associate un ritmo. Avrete inoltre un altra dimensione dell'associazione mentale usando una canzone specifica.

Per esempio, se qui uso la canzone di cui ho detto prima (certo che questo motivo è usato per altre campane, ma io lo associo al Big Ben). Dunque associo il Big Ben al vocabolario. Vista l'associazione, quando penserò al Big Ben mi ricorderò del motivetto. Cantate con me! ♬ Wo ist ...♫ die Toilette ♪. Sentite? Nella mia testa il punto dove la lettera “t” della frase sono collocate, corrisponde alla stessa nota, quindi il motivo va particolarmente bene.

In tutto ci vorranno non più di 20-30 secondi per leggere la frase, associarla e cantarla tra di voi per qualche volta. All'inizio ci vorrà più tempo perché dovrete ricreare quella dimensione di fantasia che avevate da bambini, ma poi vi verrà naturale! Una volta che avrete imparato a essere veloci, ci riuscirete in ancora minor tempo!

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È ovvio che non dovete cantare la frase quando parlate con un nativo, ma nel tempo che usate per ricordare (i momenti “mmm” che ora saranno rimpiazzati da i connettori come “scusa” o “posso farti una domanda? Oppure tramite il linguaggio del corpo come spiegato in precedenza) riuscirete a fare l'associazione per la prima parola e poi con il motivetto per tutta la frase che vi serve.

Dopo che avrete usato il metodo per due o tre volte, potrete abbandonare l'associazione e l'intera frase vi verrà naturale. La musica può essere un grande aiuto per imparare le lingue – io cerco anche di studiare i testi delle canzoni e poi cantare e vi assicuro che le parole me le ricordo molto più in fretta.

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Trovare il tempo Un'altra “risorsa” a vostra disposizione è il grosso quantitativo di tempo che non usate. Si, so che siete molto impegnati – non lo siamo tutti? Lavoro, famiglia, amici, hobby e passatempi, scadenze da rispettare, spesa, doccia, pulizie, il sonno e altre cose – è un miracolo se abbiamo tempo per fare qualcos'altro!

Non importa chi siate – il più impegnato direttore di compagnia o uno studente con un compito senza fine da consegnare – rimane comunque del tempo che state sprecando e che potete usare per migliorare le vostre conoscenze linguistiche.

Il modo migliore per trovare parti della giornata in cui impegnarsi per imparare, è eliminare le attività senza nessun fine specifico. Ho già suggerito che guardare la televisione nella vostra lingua madre non contribuisce molto positivamente alla vostra vita. Quante altre cose fate che semplicemente non danno nessun contributo di nessun tipo alla vostra vita? Pensateci ed eliminatele dalle vostre giornate. Se avete completato uno dei fogli di lavoro dove vi si chiedeva cosa facevate durante la vostra giornata, potrete sicuramente trovare qualcosa che potete eliminare.

Quando eliminate attività inutili dalle vostre giornate, avrete guadagnato del tempo extra per le cose importanti! Il prossimo passo è guardare alle cose che dovete fare per forza, ma in cui perdete ulteriore tempo. Un esempio? Quando aspettate!

Aspettate il bus/la metropolitana/ il treno, aspettate sopra il mezzo di trasporto mentre andate a lavoro/scuola o a casa, aspettate in fila al supermarket, aspettate in fila in mezzo al traffico, aspettate per ordinare un caffè, aspettate che l'acqua bollisca se dovete cucinare, aspettate che i vostri amici arrivino, aspettate dal dottore/dentista, aspettate anche più o meno dieci secondi per prendere l'ascensore, al semaforo, quando caricate qualcosa nel vostro computer, qualcuno che vi apra alla porta, etc.

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Nella maggior parte di queste situazioni sarete da soli – quindi se non c'è nessun con cui parlare, cosa fate? Squadrate gli spazi? Leggete le pubblicità? Vi rigirate le dita? Premete il tasto per far passare i pedoni nel palo del semaforo, presi dalla frustrazione che ancora siete fermi? Questi piccoli segmenti di tempo volano via senza essere utilizzati ma corrispondono a molto tempo sprecato. Non potete evitare queste situazioni – fanno parte delle vostre giornate.

Per molti , questi piccoli segmenti sono scocciature – perché la persona che sto aspettando è così i ritardo? Perché c'è così tanta gente in fila prima di me alla cassa del supermarket? Perché il mio computer si blocca di continuo e deve essere riavviato ogni volta? Aspettare con una sensazione di frustrazione è quello che finiamo per fare – considerando quanto tempo al giorno spendiamo in questo modo, abbiamo una bella fonte di stress quotidiana!

Io sono contento quando capitano queste cose! Seriamente – se qualcuno che aspetto arriva un po' in ritardo, o hanno sbagliato il mio ordine al ristorante, o se ho perso il bus e il prossimo non arriverà prima di quindici minuti – anziché brontolare sulla mia sfortuna e aggiungere stress alla mia vita, penso tra me e me – bene! Un'occasione per mettermi a studiare un po' di parole!

Raramente sto seduto al tavolo con un evidenziatore per studiare le parole in maniera tradizionale. Semplicemente non ne ho il tempo, viste tutte le cose che devo fare tutti i giorni. Tutto il mio studio si concentra in questi momenti in cui aspetto, proprio perché se sommati, tendone a raggiungere una considerevole quantità di tempo (specialmente se vivete in certi paesi, dove il concetto di puntualità è molto “flessibile”).

Ciò significa che tutto quello che dovete fare è essere sicuri che il vostro materiale di studio sia “portatile” La maggior parte del tempo iniziale in cui sto in un paese, mi concentro nell'imparare frasi, quindi tengo in tasca un piccolo frasario. Se sto già parlando, va bene, ma devo anche fare un po' di grammatica (non fatelo quando siete solo nella fase iniziale!), dunque dovrei avere delle tavole con la coniugazione dei verbi o le regole riguardanti le preposizioni. In situazioni in cui è meglio esercitare la comprensione orale (per esempio in macchina), dovrei avere dei corsi audio, o anche meglio, dei podcast nella lingua che sto studiando.

Per qualche lingua ci sono anche dei libri interessanti per lo studio dei vocaboli, che vengono organizzati in base all'argomento, rendendo quindi la loro memorizzazione più efficace. Per lo

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stadio iniziale può bastare il piccolo dizionario che in genere si trova nella parte finale dei frasari. Imparare queste parole, tutte estremamente utili e pratiche, dà un senso di conquista una volta padroneggiate una lista stando semplicemente seduti ad aspettare il bus.

Sfogliate il piccolo libro, aprite alla pagina che vi serve e cercate di memorizzare, oppure fatevi dei piccoli test per vedere cosa avete assimilato. Tutto mentre aspettate! Come alternativa, accendere il vostro lettore MP3 portatile e ascoltate dell'audio. Se vi fate due conti, vedrete quanto tempo avrete guadagnato in solo giorno!

Questo è ciò che io faccio da qualche anno e vi assicuro che funziona! Devo dire che ultimamente ho scoperto un gran metodo per memorizzare: lo Spaced Repetition Software, detto anche SRS.

Si tratta di un metodo di presentazione delle informazioni che vi dice quello che dovreste rivedere prima di dimenticarvelo, facendo in modo da tenerlo sempre nella vostra mente. Potete installarne una versione gratuita particolarmente facile da usare. Il suo nome è Anki. In una delle interviste, Damien Elmes, il programmatore di Anki, spiega come un SRS possa essere utile.

Studiare sul vostro computer può essere utile, ma non è l'argomento di questa sezione – abbiamo bisogno di studiare “al volo” ! Se avete un iPhone/iPod Touch, Android o un Nintendo DS (per uso offline, così non avete bisogno di internet per studiare), o qualche altro apparecchio che abbia un accesso internet (si presume che non sia costoso da usare), allora potete studiare al volo usando il vostro applicativo SRS.

Questo modo di utilizzare le schermate che appaiono ogni due minuti, mentre vi avvantaggiate anche di un sistema che decide cosa dobbiate ricordare, può essere considerato come un continuo test. Va bene anche prendere parole a caso su un frasario, ma utilizzando un SRS sprecate ancora meno tempo, visto che il sistema non vi mostra parole che presume conosciate già, mentre vi chiede continuamente quelle più difficili da ricordare.

Andate sul collegamento precedente e seguite le istruzioni su come installarli sul vostro dispositivo (o accedere all'interfaccia online usando un dispositivo che vi faccia connettere a internet), quindi andate su “add decks” , disponibili pubblicamente – o create le vostre iscrivendovi al sito.

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Trovare madrelingua senza viaggiareOra torno nuovamente alla migliore risorsa che possiate trovare – gli stessi madrelingua! Se vi trovate nel paese dove la lingua si parla, sarete circondati da loro e avrete tantissime opportunità! Uscite dal guscio e parlate con quante più persone possibile!

Ma se invece no potete viaggiare? Dovreste mettervi a studiare finché non sarete pronti a praticare quando “un giorno” avrete l'opportunità di viaggiare? Io non credo! Ci sono migliaia di modi per parlare GRATUITAMENTE che probabilmente non avete ancora sperimentato!

Il primo che vi consiglio è il cosiddetto “tandem” (scambio linguistico). Se andate in un'università nella vostra città e guardate nelle bacheche, potreste trovare l'annuncio di qualche studente straniero che vuole migliorare la conoscenza della vostra lingua, avendo così l'opportunità di effettuare uno scambio linguistico.

Ma quello che succede in genere è che chi si trova nella vostra città, potrebbe avere già avuto tante possibilità di parlare, quindi non avere molto bisogno del vostro aiuto. In questo caso potreste proporre uno scambio per qualcos'altro di cui loro potrebbero aver bisogno.

Sapete suonare il pianoforte o la chitarra? Cucinare? Programmare pagine web? Praticare yoga? Giocare a scacchi? Qualsiasi cosa sappiate fare, sappiate che si sono persone che vorrebbero impararle, specialmente se ve la cavate abbastanza bene. Ma anche se non siete professionisti, vorranno ancora imparare da voi...tutto quello che devono fare è insegnarvi la lingua in cambio!

Se dove vivete è particolarmente difficile trovare madrelingua, potete specificare nella vostra ricerca che cercate qualcuno che parli in maniera fluente. Non dimenticate che anche se non nativa, una persona che parla in maniera fluente, a volte può essere anche più utile.

Se vi trovate in una grande città, cercate i siti pubblicitari su Craigslist (guardate alla lista di nazioni sulla sinistra) oppure su eBay classifieds (cliccate su “eBay classifieds group” nella parte

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Parte 5Risorse

bassa della pagina, se la vostra città non è nella pagina principale). In genere il punto dove trovare o creare un annuncio per uno scambio linguistico si trova nella categoria services offered --> lessons & tutoring per esempio. Potete anche usare lo stesso sito per usufruire di lezioni private a pagamento, che sarebbero comunque meno costose che una scuola di lingue.

Il secondo modo (molto meno convenzionale) per trovare madrelingua se non vi trovate nella nazione target è couchsurfing di cui io mi sono avvalso molto spesso. Si tratta di un sito usato più che altro da giovani viaggiatori che non hanno molti soldi e che preferiscono stare con locali piuttosto che in ostelli o alberghi.

Può sembrare una cosa poco sicura, mail sito ha un sistema eccellente di referenze, così potete vedere che la persona è affidabile. Io ho ospitato più di mille persone provenienti da tutto il mondo e non avuto mai nessun problema con loro.

I vantaggi per i viaggiatori sono ovvi, ma anche chi ospita può avere tanti vantaggi! Se ospitate persone che parlano la lingua che vi interessa, allora avrete a disposizione qualcuno veramente motivato ad aiutarvi (quelli che non parlano la lingua che state studiando vi serviranno per guadagnarvi le vostre referenze) e non dovrete lasciare la vostra casa per praticare! Un letto, un divano foderato, materassi o a volte anche solo spazio sul pavimento; è tutto quello che avrete bisogno di offrire nella maggior parte dei casi.

Anche se il concetto di ospitare qualcuno è un po' bizzarro (andate a vedervi il sito prima di cambiare idea!), potete sempre usare il portale per incontrare viaggiatori duranti gli incontri che vengono organizzati nelle maggiori città. Andate alla pagina dei “meetings”, oltreché nella pagina della vostra città e guardate se ce qualcosa in programma. Potrete vedere tra quelli che hanno già confermato la loro presenza, se sono nativi del paese dove la lingua che volete praticare è parlata. Naturalmente, grazie a questa guida saprete come convincerli ad aiutarvi!

Un altro portale dedicato agli incontri è meetup.com. In genere è più popolare dove si parla inglese – nelle grandi città ci sono incontri regolari per permettervi di praticare lingue in particolare. Sono davvero utili per incontrare chi ha i vostri stessi problemi e magari incontrare qualche nativo!

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Parte 5Risorse

Potete continuare e sfruttare ogni moderno portale del tipo “social networking website”, per trovare degli incontri il cui argomento sia l'imparare le lingue. Per esempio, su Facebook, se fate una ricerca della vostra città, seguita dal nome della lingua dunque cliccare su “Eventi”, potreste anche essere fortunati e vedere che qualcuno ha già organizzato qualcuno di questi “meeting”.

Oppure se sapete di forum su internet importanti per la vostra città, cercate anche lì! Se non trovate nessun appuntamento basato sulle lingue, è venuto il momento che prendiate l'iniziativa e ne organizziate uno voi stessi! Spargete la voce e le persone verranno. Non avete neanche bisogno di internet – chiedete ai vostri amici se conoscono qualcuno che parla la lingua e sarete potenzialmente lontani solo un palmo di mano da un potenziale scambio linguistico.

La terza strada che potete battere per praticare la lingua è internet. Non vi incontrerete di persona, ma almeno potete effettuare delle conversazioni audio/video che vanno comunque bene. Grazie a internet, non è importante dove vi troviate, potete sempre trovare dei nativi con cui parlare!

Ci sono moltissimi portali che vi permettono questo!! Tra questi, polyglot language exchange, Chatonic, Babelyou, Sharedtalk, italki, My language exchange, Lenguajero per lo spagnolo e vraiment per il francese.

Molte persone usano LiveMocha e Busuu (anche se non li raccomando per i loro corsi online, ma ci sono tantissimi utenti che ricercano scambi linguistici).

Questi portali hanno anche un accesso a pagamento se si vuole usufruire di altre utilità, ma le cose basilari sono gratuite. Se trovate qualche madrelingua che vi aiuta, tutto quello che dovete fare è scambiarvi il contatto Skype e iniziare a chiacchierare al di fuori del sistema.

All'inizio è strano parlare con stranieri via internet, ma se lo fate regolarmente vi farete nuove amicizie e potrete chiacchierare con più regolarità, rendendo le cose più facili. Anche se nella realtà virtuale, questo è un altro modo per imparare a conversare. Siate solo sicuri che vi aiutino quanto voi aiutate loro!

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Parte 5Risorse

Risorse onlineAnche se questa guida si focalizza sull'espressione orale, è importante non dimenticarsi gli altri aspetti della lingua. Il portale LingQ è una grande risorsa per praticare la lettura e trovare podcast da ascoltare per migliorare la comprensione orale delle lingue più diffuse. È abbastanza facile da usare e potete trovare un'eccellente commenti sui suoi vantaggi (e svantaggi che non hanno nulla a che fare con la possibilità di esercitare la lettura) al seguente indirizzo sul mio sito: a detailed review .

I podcast su LingQ sono una grande risorsa per scaricare materiale audio da ascoltare quando siete fuori casa. Se non trovate quello che vi serve potete sempre andare a cercarvi dei podcast sulle stazioni radio o su iTunes (non per chi impara la lingua, ma per i madrelingua). Molti sono gratuiti e trattano svariati temi tra cui potrete trovare quello che vi interessa (notizie, tecnologia, etc.).

Un'altra risorsa che mi piace usare al posto del dizionario è la funzione “ricerca immagini” di Google. Il problema con i dizionari bilingui è che bisogna passare per la propria lingua madre. L processo si rallenta, laddove la situazione ideale sarebbe usare solo materiale nella lingua straniera di studio. In pratica vi viene mostrata un'immagine che rappresenta la parola che vi serve sapere (ovviamente è meglio per cose concrete che non certe preposizioni o concetti astratti), così associatela parola alla sua immagine anziché alla sua traduzione.

Provateci! Andate sulla pagina iniziale di Google nella lingua che state studiando (google.es per lo spagnolo, google.fr per il francese, etc.), cliccate l'opzione per cambiare la lingua (se è ancora settata nella vostra lingua madre), cercate la parola e poi cliccate su “immagini” sulla sinistra. Questo farà in modo che Google cerchi la cosa giusta quando scrivete la parola.

Questa è una di quelle cose che dovreste fare nella vostra lingua di studio. Perderete lo “scorrere” della lingua se cambiate continuamente.

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Parte 5Risorse

Potete usare Google anche per correggere la vostra grammatica. Per sapere se la parola che cercate è maschile, femminile o neutra, quale caso si debba usare dopo una particolare preposizione, etc...Io uso Google anziché andare a guardare libri e guide.

In questo caso avrete bisogno di racchiudere tra virgolette “ ” il termine che state cercando. Per esempio volete sapere se scrivere in francese commencer faire, commencer à faire, o commencer de faire, fate semplicemente una ricerca. Otterrete dei risultati per la frase sbagliata, ma anche dei suggerimenti per la ricerca che costituiscono un buon strumento per capire la correttezza della frase.

Per sapere se “coche” è maschile o femminile, potete usare i dizionari, oppure semplicemente scrivere su Google “coche pequeño” e “coche pequeña” (maschile e femminile) e vedere a quale numero maggiore corrisponde il risultato, oppure seguie la strada del suggerimento.

Poi – dovrete correggere eventuali errori di ortografia! Potete usare il correttore di Google (Intendevi forse..?), ma sarebbe un processo tedioso per le singole parole. Per fortuna, il browser Firefox (e anche altri) e Open Office sono forniti di eccellenti dizionari, installabili gratuitamente e intercambiabili molto facilmente. Anche soluzioni professionali e costose come “MS Office's spell checker” possono essere limitate nel tipo di lingua che vi serva applicare, dunque meglio optare per una versione gratuita.

Quando scrivo delle lettere uso Open Office e l'opzione aggiungi lingue che mi serve (ci sono tutte le lingue più usate e molte di quelle “minori”) e inoltre ho un correttore ortografico, un thesaurus e altri strumenti utilissimi. Vi verrà indicato automaticamente quando scrivete qualcosa di sbagliato e al contempo vi verrà fornito un suggerimento. Se continuate a fare sempre gli stessi errori, ve ne accorgerete subito! Le correzioni automatiche sono un buon metodo per imparare. Inoltre Firefox permette di installare facilmente altri dizionari per controllare l'ortografia quando scrivete delle email o anche sulla chat di Facebook!

Visto che uso programmi per chiacchierare in rete per praticare la lingua, mi sono installato pidgin – funziona con MSN, facebook chat, Skype, AIM, ICQ, Google Chat e molti altri; e la miglior caratteristica per me è un facile selettore della lingua che controlla automaticamente l'ortografia e ve lo segnala se scrivete qualcosa in maniera poco corretta.

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Parte 5Risorse

A volte non si può fare una ricerca con Google e trovare facilmente una risposta e allora c'è bisogno dell'aiuto di un nativo. Per fortuna ci sono portali che sono nati proprio con questo proposito! Lang 8 permette di inserire brevi testi che qualche nativo vi correggerà e se volete sapere come si pronuncia correttamente una frase potete richiederla su Rhinospike! Entrambi i siti sono gratuiti (bisogna iscriversi prima) e funziona abbastanza velocemente se da parte vostra aiuterete con le vostre correzioni chi sta imparando la vostra lingua.

Per ascoltare la pronuncia di parole singole o composte, andate su Forvo.

A volte capita che abbiate bisogno di fare una domanda tecnica sulla lingua. In tal caso dovreste entrare nei numerosi forum online che tanti utenti usano e che nel caso vi aiuterebbero molto velocemente!

I miei preferiti sono quelli di wordreference.com per quanto riguarda spiegazione su un'ampia gamma di lingue. Ma se fate una ricerca con Google per nome lingua e forum e guardate i numerosi forum attivi, potete iscrivervi (ancora una volta, gratuitamente), chiedere e ottenere velocemente una risposta!

E i dizionari online? Le tipologia dipendono dalla lingua, dunque è una buona idea chiedere nei forum quali dizionari consigliano gli altri utenti per la propria lingua target. In ogni casi ce ne sono certi multilingue che hanno una vasta gamma di lingue supportate!

Uno è Wikipedia. Non è solo un'enciclopedia liberamente consultabile (con un'incredibile quantità di risorse), ma è addirittura scritta in centinaia di lingue! Ci sono tantissimi articoli collegati tra varie versioni linguistiche, dunque potete cercare la parola che vi serve con la relativa traduzione (sia nella vostra lingua che in quella che studiate di Wikipedia) scendendo un po' col cursore del mouse sulla sinistra.

Wordreference (il collegamento qualche riga sopra) è molto valido non solo per i forum, ma anche per l'ampiezza dei suoi dizionari. È gratuito ma in cambio dovrete sopportare la pubblicità da una parte delle pagine. Potete disabilitarla installando nel vostro browser uno di quei applicativi chiamati adblock. Il dizionario fornisce molte differenti traduzioni, suggerisce un contesto e inoltre coniuga verbi e li riconosce all'interno della ricerca!

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Parte 5Risorse

Se cercate dei termini più tecnici andate su Proz term search (spuntando l'opzione Kudoz), oppure su InterActive Terminology for Europe o MyMemory per cercare termini tecnici/legali/medici o altra terminologia professionale.

Come vi ho suggerito in precedenza, dovreste cambiare la lingua della vostra interfaccia (telefonino, giochi del computer, il computer stesso) per lavorare in un ambiente che sia interamente nella vostra lingua target. Questa immersione virtuale vi sarà di grande aiuto! Alcuni particolari programmi come Skype possono essere cambiati in un istante. Anche cambiare la lingua del vostro browser è abbastanza facile (a meno che non sia Internet Explorer, allora dovrete scaricare tutto un pacchetto per la lingua). Ci sono dei plug-ins che permettono di cambiare velocemente la lingua di Firefox e lo stesso è possibile fare per il browser Google: Impostazioni di base: Caratteri, lingue e codifiche

Su un Safari della Mac, dovrete andare nei settaggi della lingua. Per cambiare tutta la lingua del sistema andate su “Preferenze di sistema...” e cliccate su “opzioni internazionali”.

Cambiando la lingua del browser, cambierà anche la lingua dei siti che visiterete (molti portali come Google fanno un controllo della lingua del browser e decidono in base a questa che risultati presentare). Altri come Facebook devono essere cambiati manualmente, ma è davvero facile farlo (Impostazioni -> Lingua).

Su Windows, cambiare l'intera lingua di sistema è un po' complicato e in genere l'utente deve avere una versione “professional” del sistema operativo. Se preferite potete installare Ubuntu che vi permette di cambiare le impostazioni internazionali in un istante. Ubuntu è il fior fiore dei sistemi operativi basati su Linux, può essere scaricato e installato gratuitamente ed è molto facile da usare. Potete anche farlo funzionare insieme a Windows, scegliendo di avviare l'uno o l'altro sistema all'avvio.

Usare le tecniche di immersione virtuale è un passo decisivo nella giusta direzione!

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Problemi specifici di certe lingueParte 6

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Parte 6Problemi specifici

di certe lingue

Perché le parole hanno generi diversi?Quando iniziate a parlare certe lingue dove ci sono diversi generi per i sostantivi, la prima domanda che vi verrà in mente sarà, perché?

Perché la luna è femminile in spagnolo e in francese, ma maschile in tedesco? Perché la parola “mascolinità” è di genere femminile? Come mai la parola per ragazza in tedesco è neutra?

Se la vediamo da questa prospettiva, la cosa è abbastanza complicata! Ed è ancora peggio se poi si pensa che in una lingua ci sono più di un milione di parole. Dovreste imparare anche tutti i generi?Se usaste il metodo che ho spiegato precedentemente (associazioni mentali) per ricordare ogni singola parola insieme al suo genere, vi annoiereste parecchio!

I miei insegnanti mi hanno sempre consigliato di impararle con la ripetizione e con il corrispettivo articolo (der/die/das in tedesco) finché non si fossero fissate nella memoria. Può aiutare, ma non è per nulla un metodo efficiente!

Invece di guardare le cose dal punto di vista difficile (ricordate che un cattivo atteggiamento trattiene dall'imparare!), è meglio capire che non è l'oggetto in se ad avere un genere, ma la parola. Questo fa una grossa differenza.

Una parola può facilmente essere maschile o femminile e non avere nulla a che fare con il vero genere di quello che rappresenta. Si tratta nomi di convenienza che si danno per differenti categorie. Immaginate che se, anziché maschile e femminile le parole fossero categorizzate come yin e yang o positivo e negativo. Sarebbe la stessa cosa. Ma conoscere il genere di una parola aiuta raramente.

Il motivo per cui pensate a queste differenze è che una parola è composta da un gruppo di lettere e il suo suffisso può aiutare a categorizzarle. Proprio il suffisso (o l'intera parola se è breve) è quasi sempre quello che influenza in genere.

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Parte 6Problemi specifici

di certe lingue

Il genere e il concetto che sta dietro il vocabolo non sono quasi mai connessi tra loro. Dunque dovreste studiare i suffissi per sapere di quale genere si tratti. La maggior parte delle volte questo vi guiderà nella giusta direzione e riuscirete almeno il 90 percento delle volte a categorizzare con successo i termini. Dovrete solo spendere qualche ora de vostro a imparare queste linee guida che, di solito si trovano in tutti i libri di grammatica.

Per esempio, le parole usate per macchinari e in particolare per concetti, tendono a essere femminili (-ness in inglese, -té in francese, -dad in spagnolo, -keit in tedesco, -ost in ceco, -ation/ación/azione nelle lingue romanze, italiano compreso) non per il concetto in sé, ma perché vengono categorizzate in questa maniera.

Non ci vuole tanto studio per imparare i suffissi – ce ne saranno circa una dozzina esagerando, che costituiranno la maggior parte delle parole di una lingua.

Se proprio non conoscete il genere di un termine, non lasciate che diventi un problema tanto grande dal farvi fare un passo indietro dal tentativo di conversare! Tirate a indovinare e al 33 percento o 50 percento ci azzeccherete. Se sbagliate, vi prometto che non vi cadrà il mondo addosso! Il madrelingua vi farà notare il vostro errore o imparerete col tempo. L'importante è mantenere il ritmo della conversazione.

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Parte 6Problemi specifici

di certe lingue

Vocabolario istantaneoMentre usate le tecniche dell'associazione con le immagini e con la musica per imparare i vocaboli e le frasi, sappiate che avete ancora molto lavoro da fare.

Ma ricordatevi che già parlate un po' della lingua. Non importa quale sia, una delle prime cose da fare è cercare se ci sono parole simili (o imparentate) con la vostra lingua madre.

Ci sono parole che già conoscete, sia che si tratti di lingua giapponese, svedese, tagalog o portoghese. Ogni lingua infatti non è come un'isola irraggiungibile – è influenzata dalla politica, tecnologia, mode, religioni, storia e molte altre cose che gli esseri umani tendono a condividere in maniera internazionale.

Quando siete ancora al primo stadio, se cercate troverete immediatamente centinaia di vocaboli affini, anche si tratta di lingue molto “distanti” dalla vostra.

Per esempio, in italiano potete accendere il vostro computer, nel portoghese (brasiliano) muovete il vostro mouse, in russo vi connettete a ИнTернеT (esatta traslitterazione di “Internet”, И=I, н=n e р=r, vedete?), in giapponese potete andare a leggervi le vostre Eメール (traslitterazione della seconda parte, “me-ru”, è l'approssimazione della pronuncia di “mail”), il nome del programma per navigare su internet in turco è Mozilla Firefox e potete usare“Microsoft Windows” nella lingua somala,o anche “Linux” nella lingua basca.

I nomi dei marchi e la tecnologia possono aiutarvi se vi trovate all'estero. Quando mi trovo in giro per una città straniera, qualsiasi paese sia, se chiedo una “Coca Cola” (o Pepsi), in genere mi faccio capire facilmente. Se voglio una “pizza” sapranno da ogni parte del mondo cosa voglio mangiare. Ora, la pronuncia potrebbe essere differente e dunque, provare a modificare un po' la pronuncia può aiutare a essere capiti meglio (guardate sotto).

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Parte 6Problemi specifici

di certe lingue

Se state imparando una lingua romanza (ad esempio il francese o lo spagnolo) riconoscerete migliaia di parole che sono praticamente uguali nella vostra lingua, visto che anche l'italiano fa parte dello stesso gruppo delle precedenti.

Quindi se qualcuno bussa alla vostra porta, potete dirgli di “entrare”. In francese: entrer, in spagnolo : entrar. Se volete dire la vostra nel mezzo di una discussione, potete esprimere la vostra “opinione” o “punto di vista” . In francese“point de vue” e in spagnolo “opinión”. Imparare le parole può essere facile, ma è meglio quando è “simple” (sia in francese che in inglese significa “semplice”)!

Ci sono anche particolari suffissi che possono essere simili da lingua a lingua. Prendiamo per esempio il suffisso -zione: azione, nazione, frustrazione, tradizione, comunicazione, estinzione e tante altre parole sono tutte molto simili nelle lingue romanze. In francese la parola è uguale e cambio solo il suo suffisso: -tion, in spagnolo lo stesso: -ción e in portoghese idem: -ção.

A volte potrete incontrare anche dei cosiddetti “falsi amici”, ma si tratta di eccezioni che si possono imparare abbastanza in fretta. Per farvi un'idea di quante parole in comune ci siano tra lingue anche che non fanno parte della stessa famiglia, guardate qualche esempio qui.

Non male vero? Provate a immaginare quindi quante parole conoscete già. È un'ulteriore conferma che non state partendo da zero nello studio della lingua che avete scelto!

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Parte 6Problemi specifici

di certe lingue

Riduzione dell'accentoUna volta che siete riusciti a conversare con sicurezza nella lingua, o anche se state ancora puntando a quest'obiettivo, dovreste provare a ridurre il vostro accento straniero. Potrete così essere capiti più facilmente, oltreché far stare più a suo agio chi parla con voi.

Avere un accento meno forte mi ha sicuramente aiutato a integrarmi meglio all'interno di un'altra cultura. Come per gli altri aspetti dell'apprendimento di una lingua, questo si può scomporre in più parti e analizzare.

Il vostro accento è costituito da diversi componenti come, l'accento delle parole, l'intonazione, il ritmo e anche l'uso di espressioni particolari. Anche all'interno di una lingua, i dialetti hanno le loro particolarità peculiarità e accenti.

La cosa migliore che potete fare per eliminare il problema è trovare un nativo e fare in modo che vi corregga gli errori, così come tentare di ripetere frasi ad alta voce dopo che ne avete sentito la pronuncia corretta. Cercate di sentire la musicalità delle frasi insieme alla loro pronuncia.

Imparando una lingua, avrete notato che molti suoni che fanno parte della sua pronuncia, non esistono nella vostra. Questi si possono imparare a riprodurre, è solo questione di pratica. In genere, si può spiegare come si produce un certo suono in relazione alla posizione della lingua o delle labbra. La cosa migliore sarebbe trovare dei nativi che abbiano pazienza (o semplicemente pagarli) per insegnarvi per qualche ora il modo corretto di pronunciare le parole. Purtroppo non c'è una soluzione veloce per ovviare al problema, dovrete applicarvi il più possibile. Io pratico in maniera intensiva, in modo da essere sicuro di eliminare il prima possibile le interferenze prodotte dalla mia lingua madre.

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Parte 6Problemi specifici

di certe lingue

Per esempio, gli italiani pronunciano la “r” in modo diverso da come fanno gli inglesi. Dovrete imparare le varie posizioni della lingua e della bocca per imparare a riprodurre il suono della lettere in maniera corretta.

Qui trovate la spiegazione per una corretta pronuncia della r inglese.

Cercate di praticare il più possibile e poi di trovare dei nativi che vi dicano la loro opinione ed eventualmente, vi correggano finché ne avete bisogno.

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INTERVISTECi sono molte ore di interviste incluse in "Il Manuale del Superpoliglotta" che sono sicuro che apprezzerete! Nelle prossime versioni verrà aggiunto dell'altro, ma per il momento potete ascoltare le interviste con i seguenti:

• Khatzumoto da All Japanese All the Time. Khatz è riuscito a imparare abbastanza giapponese a un livello professionale in solo un anno e mezzo, anche prima di andare in Giappone. Ho chiacchierato con lui via chat per 42 minuti per sapere di più sul suo approccio che non richiede neanche lo spostamento a casa propria.

• Professor Alexander Arguelles, che ha dedicato tutta la sua vita adulta allo studio delle lingue ed è capace di leggerne un numero impressionante e conversare in molte altre. Durata dell'intervista: 43 minuti.

• Moses McCormick che vive a Columbus, in Ohio, ma conosce più di 40 lingue, incluse molte dell'Africa e dell'Asia che ha imparato quasi solo da casa! Abbiamo parlato per 44 minuti.

• Scott H Young – il mio caso di studio! Ha applicato molti dei miei suggerimenti (come spiegato nel mio blog) durante il suo soggiorno di un anno in Francia e ha raggiunto un livello di francese davvero impressionante (il francese è la prima lingua che ha imparato). Spiega come ha adattato alcuni dei miei consigli alle sue strategie di apprendimento e come sia riuscito a implementare molti dei miei suggerimenti in un periodo di tempo realistico. Durata intervista: 29 minuti.

• Damien Elmes – il programmatore del software “Anki” di cui ho parlato in questa guida e nel blog. Ci spiega come funziona un “SRS”. Durata intervista: 17 minuti.

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CONCLUSIONIAlla fine, non è importante quanto le vostre idee o metodi siano buoni, la cosa migliore che si può fare per progredire è imparare direttamente dai nativi e fare in modo che vi diano costantemente il loro aiuto.

Spero che questa guida vi sia piaciuta e che userete i consigli in essa contenuti come punto di partenza per la scoperta di tanti altri metodi che facciano al caso vostro, al fine di imparare quanto più meglio e velocemente possibile.

Se ci sono delle parti che pensate non abbia approfondito abbastanza, scrivetemi all'indirizzo email : [email protected].

Anche se non avete nessuna domanda, mi piacerebbe cosa ne pensate del "Il Manuale del Superpoliglotta" Nel caso abbiate altre tecniche interessanti per imparare le lingue, che pensate io debba tenere in considerazione, fatemi sapere! La mia mentalità è sempre aperta ad apprendere nuovi approcci.

Se avete acquistato questa guida per ricevere un aiuto all'apprendimento della vostra prima lingua, vi pregherei di mettervi in contatto con me per farmi sapere se siete riusciti ad avere una conversazione in lingua straniera, prima che abbiate mai pensato di riuscirci ;)

Ricordatevi di condividere le vostre opinioni su Facebook e Twitter! Potrete trovare di più sui miei metodi e sulle mie avventure nel mio blog www.fluentin3months.com e su Twitter @irishpolyglot

Spero di sentirvi presto!

- Benny Lewis

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