Il mare Mediterraneo Circa cinque milioni di anni fa, il Mar
Mediterraneo era una vallata profonda e secca che divideva tre
continenti: Europa, Africa e Asia. Un cataclisma fece una breccia
nelloceano Atlantico ad ovest, verso lodierna Gibilterra. In un
processo durato molti anni, una cascata di acqua ha incominciato ad
inondare lintero bacino mediterraneo. Il Mediterraneo formato da un
insieme di mari: il mar Alboran, il Golfo di Lione, il Tirreno, lo
Ionio, il mar Egeo, lAdriatico. E un mare profondo dai 3000 ai 4000
metri. Questa profondit permette ad alcune specie di balene di
viverci, come anche il pesce spada, il tonno e il delfino,
questultimo spesso incontrato dalle moderne barche da diporto
durante le crociere. Il Mediterraneo un mare piuttosto chiuso. Vi
un piccolo scambio di acque con lAtlantico sullo stretto di
Gibilterra e con il mar Nero sullo stretto del Bosforo ad Istanbul.
Allestremo est, il canale di Suez, sebbene navigabile, soltanto una
comunicazione artificiale con il mar Rosso. Le coste africane ed
asiatiche sono aride e piatte, mentre le coste europee, anche se
non soggette a piogge pesanti, sono verdi e montagnose, con un
clima pi temperato.
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Una regione calda Il continente africano da sempre si spinge
lentamente verso il continente europeo, ci ha causato linnalzamento
delle Alpi. La conseguente frattura nella crosta terrestre ha
formato vari vulcani come Etna, Stromboli e Vesuvio in Italia e
Santorino in Grecia. Questo movimento verso il continente europeo
anche la causa della attivit sismica in questarea. Il clima tiepido
e temperato: per lappunto definito mediterraneo. Il clima
influenzato dallaria calda e secca proveniente dal Sahara durante
lestate creando temperature ideali per le vacanze, e dallaria pi
umida e fredda dallAtlantico durante linverno. In effetti, questo
clima si dimostrato assai favorevole allo sviluppo della civilt
umana.
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Antichit del Mediterraneo Il Mediterraneo nasconde tanti
segreti, tanti misteri, tante questioni ma riserva anche magici
incanti e affascinanti sorprese. Su questo mare gravano anche una
popolazione in continuo aumento e un quinto del traffico
petrolifero mondiale. La storia del Mediterraneo una storia
vertiginosamente antica. Nel corso di centinaia di milioni di anni
si sono verificate catastrofi naturali di immensa portata. Negli
ultimi milioni di anni il Mediterraneo si svuotato completamente,
diventando una pozza coperta di fanghiglia nella quale il Rodano e
il Nilo cascavano formando un salto d'acqua alto pi di mille metri.
Ne sono rimaste prove nelle tracce geologiche delle rocce e negli
immensi depositi di sale, strati dello stesso spessore di centinaia
di metri, resti di un intero mare evaporato nel nulla.
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La dieta mediterranea MANGIARE COME GLI DI COMANDANO Pasta,
pane, legumi, olio d'oliva, vino, verdure di stagione... sono
questi gli alimenti di base di quella che viene ormai definita
dieta mediterranea. La dieta mediterranea per molti uno dei
migliori antidoti alle malattie come diabete, arteriosclerosi,
obesit, gotta, ecc. L'origine della dieta mediterranea antica,
quanto la stessa agricoltura. Le sue radici quindi sarebbero da
ricercare, ben diecimila anni fa, nella cosiddetta Mezzaluna
fertile, in Medio Oriente, da cui alcune colture si diffusero nel
Mediterraneo. Furono i Greci a darle la forma che, grosso modo,
stata tramandata fino a noi con la classica triade: frumento, olio
e vino, adottata poi da Etruschi e Romani. La dieta Mediterranea ha
la caratteristica di una grande semplicit che la rende benefica per
la nostra salute e pertanto oggi molto di moda.
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Se si eccettuano le proibizioni alimentari dettate dall'Islam e
dallEbraismo, lo stile mediterraneo si caratterizza essenzialmente
per una comunanza di ingredienti. La variet di focacce, paste,
torte, pizze, pasticcerie inesauribile. Insalate, pomodori,
peperoni, peperoncini, melanzane, cipolle e aglio, sono consumati
dappertutto. Lo stesso si pu dire per la frutta, la cui variet
ampia e viene utilizzata anche sotto forma di conserve o di
marmellate nella preparazione dei dolci. I legumi restano un
alimento base, anche se oggi meno che in passato, quando erano
sostitutivi della carne. Le carni pi diffuse sono quelle di bue
accanto a quelle di maiale (vietata ai musulmani). Il pollame e la
cacciagione sono usati ovunque. Anche il pesce viene consumato
frequentemente, specie quello di mare.
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La cucina mediterranea I prodotti caseari sono presenti
ovunque: il latte, la cagliata, lo yogurt, i formaggi freschi e
fermentati che un tempo sopperivano alla mancanza della carne. Tra
i condimenti, oltre all'olio d'oliva, numerose sono le cucine
tradizionali che hanno fatto ricorso al grasso del maiale o di
montone. Il burro invece raro. Se si considerano le modalit di
cottura degli alimenti, sono riscontrabili la maggior parte delle
tecniche e vanno ricordate: le zuppe e i rag, sottoposti a lunghe
cotture spesso senza aggiunte di grassi; la cottura sulla griglia o
allo spiedo usate in genere per le carni o i pesci; la cottura a
vapore e l'uso del forno verticale per cuocere il pane in alcuni
paesi della parte Sud Est del Mediterraneo. Le cucine mediterranee
tradizionali si sforzano di utilizzare la maggior parte delle
limitate quantit di proteine animali disponibili.
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E verosimile che anche il Kebab ci giunga dalla civilt araba.
La vigna e il vino costituiscono degli indicatori netti
dell'alimentazione mediterranea, quasi quanto l'ulivo. Vini di ogni
qualit si trovano ad ogni latitudine. In questa regione del mondo,
pi chiaramente che altrove, si sempre avuto cura di accompagnare le
bevande ai cibi.
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L ulivo, simbolo della pace Lungo le coste dell'Asia minore,
l'ulivo rimasto il simbolo del Mediterraneo nonostante i millenni
trascorsi, anche nella realt dissacrante dei nostri giorni. C' una
leggenda che racconta dell'ulivo nel Mediterraneo. Questa leggenda
appartiene ai greci e venne scolpita in bassorilievo. Si trova
nell'acropoli di Atene, ed un frontone su cui evocato il racconto
mitologico diventato il modello di et classica. Vi sono raffigurate
due divinit supreme dell' olimpo, Atena, dea della saggezza, e
Poseidone, dio del mare. Sono in conflitto, vorrebbero estendere il
proprio potere su una regione che essi, con preveggenza divina,
sanno che diventer la pi fortunata del mondo: l'Attica. Arbitri
dell'aspra contesa fra i due, gli altri signori dellOlimpo decidono
che a dare ragione all'uno o all'altro dovevano essere i mortali,
ovvero gli abitanti dellAttica stessa. Poseidone, per
accattivarseli, scaglia il suo tridente contro una roccia alta sul
mare. Dalla fenditura che si apre come una ferita, balzano fuori
dei cavalli marini che cavalcano le onde e le dominano: l'offerta
ai figli dell'Attica del potere sul mare. Atena, dea della
conoscenza, porge invece loro un ramo d'ulivo, simbolo di pace e di
saggezza. Gli attici capiscono che con la sapienza potranno
ottenere anche il dominio del mare, e accettano l'offerta della
dea. Alla citt imporranno il nome della vincitrice: si chiamer
Atene.
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Nascita dellagricoltura Quando i mammut ancora vagavano per le
dense foreste, lEuropa era popolata da qualche trib nomade che
viveva di caccia e raccoglieva frutta, bacche e grani di cereali.
In seguito queste trib iniziarono a pascolare il bestiame che era
riuscito ad addomesticare e scoprirono la possibilit di coltivare i
semi di preziosi cereali circa 9000 anni fa. Abitarono le coste
alte del Mediterraneo, pi adatte ai loro bisogni. Queste zone
davano una produzione pi efficiente e abbondante di cibo, che
permise alluomo di prosperare e crescere numericamente. Presto per
si rese necessario scendere nei terreni pi fertili dove si
trovavano campi pi grandi per coltivare i preziosi cereali, sempre
pi vitali per sfamare le crescenti popolazioni insediate in
colonie, che in seguito sarebbero diventate prima villaggi e poi
citt.
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Coloro che decisero di rimanere nelle terre pi in alto hanno
dovuto combattere continuamente contro la natura per poter
sopravvivere. Nei secoli hanno faticosamente costruito campi
terrazzati sui ripidi pendii delle colline. Fu anche un piano
strategico rimanere nelle pendenze pi inaccessibili: in tal modo
era pi facile fuggire ai frequenti saccheggiatori che infestavano
le coste del Mediterraneo. Oggi possiamo ancora ammirare le
splendide cittadine sulle sommit delle colline circondate da alte
mura e torri difensive. Le coste orientali e del Nord Africa erano
aride, mentre le terre fertili si trovavano nel bacino tra i fiumi
Tigri ed Eufrate. Queste aree hanno avuto un maggiore sviluppo dopo
lavvento dellagricoltura. Sono numerosi i popoli che prosperavano
intorno al Mediterraneo laddove vi erano provviste di acqua pura e
terre fertili e dove la conformazione collinare garantiva una certa
sicurezza contro gli attacchi estranei. Ad ogni modo, linfluenza
delle civilt sempre presente perch noi siamo ci che eravamo. Le
mescolanze delle razze attraverso le migrazioni, le dominazioni,
gli stupri e le seduzioni, fa s che da queste popolazioni ognuno di
noi conservi una parte dei loro geni, dei loro pensieri, della loro
arte e delle loro religioni.
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La tonnara: una pesca collettiva La pesca dei tonni col sistema
delle tonnare una memoria viva del tempo remoto. Le tonnare sono un
insieme di reti che formano delle camere, che sono usate per
catturare i tonni. In Sicilia, in Sardegna, in Libia e in Tunisia
questa pesca antica si praticava, fino a pochi anni fa, tra maggio
e giugno e, in misura minore, in settembre. Gli abitanti delle
isole e delle localit della terraferma, vicine agli stabilimenti di
pesca, partecipavano in gran numero al lavoro stagionale. Il lavoro
alle reti collettivo e si compie al ritmo di una canzone, in cui si
riferisce a una certa signorina Lina, le cui bellezze vengono
elencate tra scherzi e amenit. La signorina Lina , in realt, la
rete signorina sino al momento in cui viene colata in mare dove,
volente e nolente, perder la verginit per diventare madre. Nella
simbologia ingenua, ma suggestiva, dei tonnaroti, quando si riempie
di tonni essa appare come una madre dal grembo gravido di
figli.
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Dilaga la tratta degli ulivi secolari LItalia ospiterebbe in
tutto 120-130 milioni di ulivi e un quarto del terri- torio
pugliese piantato a uliveti. Le associazioni ambientaliste pugliesi
e calabresi da anni si battono contro lo sradicamento di ulivi
persino millenari che vengono drasticamente potati e deportati nei
vivai lombardi e veneti in una zolla di terra protetta da un telo
di plastica. L operazione pu essere legale: un decreto legge vieta
l abbattimento degli ulivi ma lo permette nei casi di permanente
improduttivit. Molte regioni hanno varato leggi regionali per
vietare il massacro: il Piemonte, la Toscana e il Veneto. Ma le due
regioni pi ricche di ulivi antichi, cio la Puglia e la Calabria, ne
sono completamente sprovviste. E cosi le campagne si sfigurano.
Nelle tenute pi vaste isolate si arriva addirittura ai furti
notturni con tanto di pala meccanica. In Puglia le piazze
cominciano a diventare visibili e lasciano il posto a coltivazioni
di uva da vino. In Calabria la zona di Reggio conosce lo stesso
fenomeno. Si segnalano sparizioni a Cir Marina dove gli
ambientalisti si sono battuti contro labbattimento di 280 ulivi
secolari per far posto ad un piano di ampliamento industriale. Il
WWF di Amantea ha documentato il continuo via vai di tir carichi di
ulivi secolari. LItalia una miniera di ulivi. Gli ulivi della
Puglia(circa 20 milioni) risalgono alla Magna Grecia. Quelli
calabresi sono tra i pi vecchi dell intero bacino del
Mediterraneo.
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Dall'Italia al Marocco per la dieta mediterranea Italia,
Grecia, Spagna e Marocco lavoreranno ad azioni di promozione comune
della dieta mediterranea. Dal convegno svoltosi di recente a
Pollica e Palinuro, a cura del ministero delle Politiche Agricole,
emerso un progetto di comunicazione sul regime alimentare che di
recente stato riconosciuto patrimonio Unesco. Saranno coinvolte
quattro comunit simbolo, il Cilento, per lItalia, Soria, in Spagna,
Koron in Grecia e Chef Choauen, in Marocco. Un sito web multilingue
figura tra le possibilit annunciate per divulgare i principi della
gastronomia e della cultura mediterranea. Alle iniziative dei
quattro paesi del circuito, che si riuniranno ancora nei prossimi
mesi, potrebbero aggiungersi anche i contributi di Portogallo e
Giordania.
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Limportanza dellacqua nella tradizione dellIslam Nel mondo
dellIslam il valore dellacqua molto importante negli usi e nelle
abluzioni (lavaggi) rituali richieste dalla necessaria
purificazione preliminare alla preghiera obbligatoria. LIslam nei
suoi aspetti fortemente legato allacqua: i suoi governanti hanno
dovuto e devono dissetare il popolo, fornire lacqua per i vari usi
e le necessit civili e culturali volute da Dio. Nelle moschee
grandiose e minori, si trovano dispositivi dacqua e fonti. Chi
entra deve fare labluzione rituale prima della preghiera. I bagni
pubblici sono stati vanto e tratto tipico della civilt islamica,
Numerosi passi del Corano parlano dellacqua e anche del mare, dei
fiumi, delle fonti, della pioggia. Ecco qualche versetto su Dio
creatore, gli usi e la purit dellacqua, il suo impiego nelle
abluzioni per la purificazione prima della preghiera obbligatoria:
E Lui che fa scendere acqua dal cielo per voi, e ne bevete, e ne
crescono gli alberi fra i quali spingete a pascolare gli armenti e
ne fa crescere per voi il frumento e lolivo e le palme e le viti e
ogni specie di frutti: e certo un Segno ben questo per gente che sa
meditare. O voi che credete, quando vi levate a pregare lavatevi il
volto con le mani fino ai gomiti, e strofinate con la mano bagnata
la testa e i piedi fino alle caviglie, e se siete in stato di
impurit, purificatevi; e se siete malati o in viaggio, o se uscite
dalla latrina o avete avuto rapporti con donne e non trovate acqua,
usate allora buona sabbia e passatevela sul volto e sulle mani.
Iddio non vuole imporvi alcunch di gravoso, bens purificarvi e
compiere su voi la Sua grazia a ch voi siate a Lui
riconoscenti.
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Ho svelato i miei desideri Ho svelato i miei desideri, li ho
lasciati sulla soglia di casa. Ho detto: mi porter via, ma ha
preferito sedersi sulla sedia in un giardino sotto un albero a
guardare i giorni e tagliarli con il suo rasoio. Non vuole la mia
attenzione, non vuole i miei attestati damore. Non vuole la mia
scontata debolezza, non vuole la mia forza. Sbaglio sempre i conti
e lui non vuole i miei conti errati. Maisun Al-Saqr Al-Qasimi
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E quel che . E assurdo dice la ragione. E quel che dice lamore.
E infelicit dice il calcolo. Non altro che dolore dice la paura. E
vano dice il giudizio. E quel che dice lamore. E ridicolo dice
lorgoglio. E avventato dice la Prudenza. E impossibile dice
lesperienza. E quel che dice lamore. Erich Fried
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Mediterraneo Antico, sono ubriaco dalla voce ch'esce dalle tue
bocche quando si schiudono come verdi campane e si ributtano
indietro e si disciolgono. La casa delle mie estati lontane, t'era
accanto, lo sai, l nel paese dove il sole cuoce e annuvolano l'aria
e le zanzare. Come allora oggi la tua presenza impietosa, mare, ma
non pi degno mi credo del solenne ammonimento del tuo respiro. Tu
m'hai detto primo che il piccino fermento del mio cuore non era che
un momento del tuo; che mi era in fondo la tua legge rischiosa:
esser vasto e diverso e svuotarsi cos d'ogni lordura come tu fai
che sbatti sulle sponde tra sugheri alghe asterie le inutili
macerie del tuo abisso. Eugenio Montale
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Il Mediterraneo fra erosione e inquinamento BRUXELLES- Il
Mediterraneo deve difendersi da gravi minacce. Per esempio
lerosione delle coste, linquinamento da metalli pesanti e rifiuti,
le specie invasive, la pesca eccessiva. Questo dice il rapporto
dellUnep/Map, sezione ambientale che si occupa del Mediterraneo all
interno del programma Onu per lambiente. Secondo il rapporto, circa
un quarto delle coste del bacino soffre di erosione, incluse alcune
aree di grande valore ecologico, come il Mar Ligure, la costa
tirrenica dellItalia e il Delta del Po. Sul fronte inquinamento, il
quadro non roseo: il 37% degli insediamenti costieri con oltre
duemila abitanti non dispone di un impianto di trattamento dei
reflui e il problema interessa anche lItalia, in particolare la
Sicilia. Fra le questioni pi critiche la presenza della spazzatura,
in particolare dalla plastica.
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Fede nel sud E possibile indipendentemente dal luogo di nascita
o di residenza diventare mediterranei. La mediterraneit non si
eredita ma si consegue. E una decisione, non un vantaggio. Dicono
che di veri mediterranei ce ne siano sempre mano. Non centrano solo
la storia o la tradizione, il passato o la geografia, la memoria o
la fede: il Mediterraneo anche destino. Predrag Matvejevi
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Il Mediterraneo oggi Nell'et della globalizzazione e della
tecnologia avanzata l'eredit umanistica e laica della classicit
conferisce allo spazio mediterraneo. L'universalismo e la
poliedricit delle tradizioni culturali che si sono accumulate
consente di fornire basi non fragili ai processi di integrazione
etnica. Ma questo rilancio moderno della classicit esige ritardi
gravi della sua organizzazione socio- politica. In particolare vi
si devono completare due successi della modernizzazione. In primo
luogo va completata la costruzione di stati laici. In secondo luogo
i nuovi Stati debbono assimilare le istituzioni, i principi e la
cultura politica del moderno Stato democratico di diritto. In
questo quadro una funzione importante spetta a Francia, Italia e
Spagna, i paesi mediterranei che sono pi avanti nel processo di
modernizzazione. Essi hanno al tempo stesso la funzione di
rappresentare le ragioni dei nuovi Stati di fronte alla Comunit
Internazionale e quella di far valere i principi della convivenza
anche nelle aree meno sviluppate. L'indipendenza delle nazioni su
basi etnico-territoriali deve poter convivere con i principi laici
della autodeterminazione basata sul suffragio universale, sulle
libert moderne vi sulla Carta dei Diritti Umani.
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COSTUMI POPOLARI RUMENI La Romania una delle poche nazioni del
mondo dove, negli anni 2000, alcuni abitanti dei paesini (i
contadini), ancora portano i costumi popolari tradizionali, anche
nei giorni lavorativi, non solo nelle occasioni di certe feste. La
Romania si contraddistingue con le sue straordinarie variet di
costumi tradizionali. Si possono dividere in sette regioni
folclore. Quindi, i costumi popolari si classificano in zone
etnografiche, e il numero di queste zone variano dalle 40 alle 120,
tutto dipende dalle persone che fanno queste divisioni e anche dai
criteri. Le sette grandi regioni folclore sono: Transilvania, che
comprende: Transilvania e Ardeal; Le Pianure ad ovest che
comprendono: Pianura Muresului inferiore, Pianura Crisului con il
Crisu Nero, Crisu Bianco, Crisu Rapido, la Pianura Somesului
inferiore col il Paese Oasului; Banat che comprende: Lunca
Timisului e Caras-Severin; Valahia che comprende: Oltenia e
Muntenia; La zona del Danubio inferiore che comprende Baragan,
Dobrogea e il sud della Moldova; Moldova con Basarabia e
Transnistria.
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Rock and rai
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Rock and rai-testo RocknRa, life e musique / c un mondo che, a
due passi da qui, / sta cambiando la musica / cambia la musica.
RocknRa, life musique / c un mondo che, a due passi da qui, /
mescola i sogni, mescola i venti, / mescola lingue, deserti e
strumenti./ RocknRa, life e musique / c un mondo nuovo a due passi
da qui / dove cadono i re, cade il rais / al ritmo di riqq, darbuka
e bendir. RocknRa, life musique / un mondo nuovo a due passi da qui
/ sta danzando sullonda, danza sullonda / del mare che bagna le
terre. Del mare tra le terre, Mar Mediterraneo / Il mare tra le
terre, Mar Mediterraneo. Il mare tra le terre Mar Mediterraneo / Il
mare tra le terre, Mar Mediterraneo. Ae te tantu ca la storia ne
insegna / ca na bandiera libera de russu se bagna / ae te tantu ca
la gente supporta / per quistu se ribella cu nu se ide morta / ae
te tantu ca ogni pacciu allu potere/ genera li mostri ca li sannu
divorare / ae te tantu ca lu mare diffonde/ rabbia e passione se
mescanu alle onde. Dal mare blu ritorner / abbandonando le guerre
verso il mare andr / dal mare blu da noi verr/ porter la Pace nel
Mar Mediterraneo. Io maghrebino, turco, algerino / berbero, libico,
greco, iracheno / io tunisino, io marocchino / siriano, andaluso,
occitano, sloveno / montenegrino, bosniaco, croato/ palestinese,
israeliano, egiziano / io libanese, io albanese / io salentino, io
italiano. Figlio del mare che in mezzo alle terre / figlio di terre
abbracciate dal mare / le unisce la storia, la tradizione /
cultura, memoria, musica e parole. / RocknRa, life musique / un
mondo nuovo a due passi da qui / sta danzando sullonda, danziamo
sullonda / del mare che bagna le terre. RocknRa, life e musique / c
un mondo nuovo a due passi da qui RocknRa, life musique / un mondo
nuovo a due passi da qui RocknRa, life e musique / c un mondo nuovo
a due passi da qui RocknRa, life musique / un mondo nuovo che parte
da qui.