32
Anno 61° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI ASTI COLDIRETTI Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 11 - Anno 2012. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo 11 numero 30 settembre 2012

Il Notiziario Agricolo 11/2012

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Periodico di Coldiretti Asti

Citation preview

Page 1: Il Notiziario Agricolo 11/2012

Anno

61° Periodico della FederazioneProvinciale COLDIRETTI ASTI

COLDIRETTI

Sped

izion

e in a

bbon

amen

to po

stale

-45%

Poste

Italia

ne Sp

a – Sp

edizi

one i

n A.P.

D.L. 3

53/0

3 (Co

nv. 27

/02/

04 L.

46) A

rt. 1

comm

a 1, D

CB As

ti. Nu

mero

11 - A

nno 2

012.

In ca

so di

man

cato

recap

ito rin

viare

all'Uf

ficio

P.T. 1

4100

Asti C

PO de

tentor

e del

conto

, per

la res

tituzio

ne al

mitte

nte ch

e si im

pegn

a a pa

gare

il rela

tivo i

mport

o

11 numero 30 settembre 2012

Page 2: Il Notiziario Agricolo 11/2012
Page 3: Il Notiziario Agricolo 11/2012

3

nu

me

ro 1

1 –

20

12

La benzina aumenta 7 volte

più del cibo

Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: [email protected] ufficiale Coldiretti Anno 61° numero 11- 30 settembre 2012*Realizzazione grafica e stampaRiflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.Reg. Trib. di Asti n.44 del 10-8-2011 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano ZuninoPubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarlTel. 0141.380.400 – 0141.590425Abbonamento annuale: Euro 20,00*Data di chiusura del giornale

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

a r g o m e n t i i n e v i d e n z a

o m m a r i oS

Som

mar

ioBoom di assunzioniin agricoltura

Speciale Misura 111 - In aumento le quotazioni delle uve; lieviti nella vinificazione; come prevenire la presenza di micotossi-ne; Pac 2014-2020: non bisogna abbassare la guardia; nuove norme sui fitofarmaci; grandine: come funziona la difesa attiva

Con “Cibi d’Italia” tutto l’orgoglio di una nazione

I vincitori dell’Oscar Green

2012

Agricoltorie cacciatori

possono collaborare

29

La Piemontesesubisce

il caro gasolio

27

5

15

10 12

Page 4: Il Notiziario Agricolo 11/2012
Page 5: Il Notiziario Agricolo 11/2012

5

nu

me

ro 1

1 –

20

12

Cib

i d’I

talia

Con “Cibi d’Italia” tutto l’orgoglio di una nazioneI quattro giorni al Circo Massimo di Roma per il primo Festival di Campagna Amica

“Questo è il più grande farmer market d’Euro-pa”, anche il Sindaco

di Roma, Giovanni Alemanno, in-tervenuto venerdì all’inaugurazione ufficiale, non ha nascosto la soddi-sfazione per il primo Festival nazio-nale di Campagna Amica. Dopo il prologo di giovedì sera il Festival “Cibi d’Italia” ha fatto il pieno di pubblico nei quattro giorni nella suggestiva location del Circo Massimo in Roma. Fra i 200 stand c’era anche quello tutto astigiano del Consorzio Ter-re di Qualità con la Barbera d’Asti Docg, il Moscato d’Asti Docg, la Robiola di Roccaverano Dop, il Sa-lame Cotto d’Asti e il Salame Crudo Monferrato.Per Coldiretti e Fondazione Cam-pagna Amica, Cibi d’Italia è un pun-to di arrivo del lungo lavoro comin-ciato all’inizio degli anni Duemila, da quando con il patto siglato fra agricoltori e consumatori si sono sviluppati, attraverso il grande pro-getto di “Una Filiera Agricola tutta Italiana”, i mercati, i punti vendita e le Botteghe di Campagna. Non nasconde la sua soddisfazio-ne il presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini: “Il Festival ha portato a Roma il meglio dell’agroalimen-tare italiano, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, facendo emergere l’esclu-siva qualità dei nostri prodotti. Possiamo essere orgogliosi del no-stro “Made in Italy”, della nostra agricoltura e di tutto il nostro Pae-se”.“Il grande successo della prima edizione di Cibi d’Italia - sottolinea Paolo Rovellotti, presidente di Col-diretti Piemonte - ha ulteriormente intensificato la forza del progetto Campagna Amica: a tale successo ha contribuito in modo importante anche l’impegno delle Camere di

Commercio Piemontesi”.“Il Festival di Campagna Amica che abbiamo ideato e che riproporremo anche nei prossimi anni, è la rap-presentazione concreta di un pro-getto che è difficile spiegare, ma bastava girare tra gli stand per tro-vare la nostra verità: produttori veri, gente vera – conclude Marini - che la mattina si alzano e che lavorano

In alto una veduta d’insieme della manifestazione Cibi d’Italia, sopra lo stand del Con-sorzio Terre di Qualità a Cibi d’Italia

per realizzare prodotti veri che ser-vono a soddisfare bisogni autenti-ci come quello del mangiare, dello stare tutti meglio e insieme”.

Un successo anche per i pro-dotti dell’Astigiano portati dal Consorzio Terre di Qualità

Page 6: Il Notiziario Agricolo 11/2012

6

nu

me

ro 1

1 –

20

12

Cib

i d’I

talia

Nella quattro giorni di “Cibi d’Italia” ci sono stati ap-puntamenti molto seguiti e

di rilievo, dopo la presentazione di Renzo Arbore, al giovedì prossimo con una raccolta fondi denominata “Pasta della Bontà” a favore della Lega del Filo d’Oro, il giorno seguen-te all’inaugurazione ufficiale sono intervenuti il presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini, il Sindaco di Roma, Giovanni Alemanno e il presi-dente della Fondazione Campagna Amica, Toni De Amicis. Ha fatto se-guito un’interessante tavola rotonda, con la partecipazione straordinaria della schermitrice olimpionica Elisa Di Francisca, dal titolo “Mangian-do sano si impara meglio”, a cui ha preso parte anche la responsabile nazionale di Donne Impresa Coldiret-ti, l’astigiana Adriana Bucco. Nella stessa giornata sono poi stati sve-lati i vincitori del concorso nazionale “Oscar Green”, vedasi articolo nella pagine successive di questa stessa rivista. “A scuola di sicurezza alimen-tare” è invece stato il titolo di un altro vivace dibattito a cui ha preso parte un altro astigiano, il dietologo Gior-gio Calabrese. Alla domenica sono invece stati affrontati i nuovi modelli

Tanti appuntamenti e dibattitiI percorsi didattici per gli scolari

di acquisto, dai mercati di Campa-gna Amica ai gruppi di acquisto soli-dale. Tra gli altri incontri, la “Biodiver-sità come bene comune da tutelare” con Patrizio Roversi , “Aldo Fabrizi e l’arte della cucina” , “Agricoltura civi-ca e sociale: percorsi di incontro fra città e campagna”. Inoltre durante tutto il periodo del Festival si sono alternati curiosi laboratori del gusto, giardinaggio, agricosmetica e cucina regionale, ma anche le fattorie didat-tiche con gli animali e i giochi di cam-pagna per i più piccoli. Molto seguiti dalle scolaresche i percorsi didattici

Suggestiva location al Circo Massimo per Cibi d’Italia

con gli orti urbani, la fattoria con gli animali, la casa del pastore e la Bot-tega di Campagna Amica.

Tante iniziative e interventi nel suggestivo scenario romano: dibattiti, incontri, laboratori del gusto, del giardinaggio, dell’agricosmetica, della cucina regionale e le fattorie didatti-che per i più piccoli

• Az. Vitivinicola Giachino Franco di Costigliole d’Asti• Coop. Agr. San Salvatore a r.l. di Monale• Az. Agr. Le Api di Clara Bandiera di Montechiaro d'Asti• Az. Agr. La Tagliana di Paolo Albenga di San Marzano Oliveto• Az. Agr. Maccario Francesco di Castelnuovo don Bosco• Az. Agr. La Tizianella di Tiziana Maria Bertolin di Costigliole d'Asti• Az. Agr. La Colombina di Piercarlo Beccaris di Variglie• Az. Agr. Il Palazzo di Vincenzo Leone di Montiglio M.to• Az. Agr. Fabrizio Rizzotti di Vespolate (No)• Az. Agr. Vecchiattini Antonella di Cortazzone

GLI ESPOSITORI IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA IN S. MARIA N.

Page 7: Il Notiziario Agricolo 11/2012

7

nu

me

ro 1

1 –

20

12

Cib

i d’I

talia

“Cibi d’Italia” un successo da 300mila visitatoriIl Festival nazionale di Campagna Amica sarà riproposto anche l’anno prossimo

Sono stati oltre trecentomila i visitatori di “Cibi d’Italia” che hanno sancito lo stra-

ordinario successo del primo Fe-stival Nazionale all’aperto dei cibi, delle tradizioni, dell’innovazione, della cultura e del valore dello star bene insieme, organizzato da Campagna Amica e Coldiretti che per quattro giorni ha proposto a Roma il meglio del Made in Italy agroalimentare, presentato nella straordinaria vallata dell’Arena del Circo Massimo da produttori agri-coli, allevatori e pastori giunti da tutte le regioni italiane. Negli oltre 200 stands del più grande farmers market del mondo, inaugurato dal sindaco di Roma Gianni Aleman-no e dal presidente della Coldiretti Sergio Marini, sono state esposte circa diecimila specialità tipiche offerte in degustazione e vendu-te fino ad esaurimento per dimo-strare che l’agricoltura italiana è un patrimonio del Paese capace di offrire la piu’ ampia varietà di prodotti, competitivi, di grande qualità. Oltre alla gastronomia e alla qualità alimentare “Cibi d’Ita-lia” – afferma la Coldiretti – si è rivelata un autentico contenitore

di iniziative. Dalla presentazione della prima analisi sulla rivoluzio-ne nella spesa alimentare gene-rata dall’arrivo in Italia dei mercati degli agricoltori che risulta essere l’unica forma commerciale a cre-scere, all’incontro sulle novità sul-le mense nel nuovo anno scolasti-co e sulla diffusione delle fattorie didattiche al quale hanno parteci-pato numerose classi di ragazzi in età scolare, alla tavola con i cibi degli antichi romani (dal garum di Apicio al libum di Catone e molto altro), agli incontri sulla biodiversi-tà e sulla salvaguardia dell’olio ex-

• Az. Vitivinicola Giachino Franco di Costigliole d’Asti• Coop. Agr. San Salvatore a r.l. di Monale• Az. Agr. Le Api di Clara Bandiera di Montechiaro d'Asti• Az. Agr. La Tagliana di Paolo Albenga di San Marzano Oliveto• Az. Agr. Maccario Francesco di Castelnuovo don Bosco• Az. Agr. La Tizianella di Tiziana Maria Bertolin di Costigliole d'Asti• Az. Agr. La Colombina di Piercarlo Beccaris di Variglie• Az. Agr. Il Palazzo di Vincenzo Leone di Montiglio M.to• Az. Agr. Fabrizio Rizzotti di Vespolate (No)• Az. Agr. Vecchiattini Antonella di Cortazzone

IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA IN S. MARIA N.

TUTTI I GIOVEDÌ POMERIGGIO

Comune di Asti

ASTI, PIAZZA “DE ANDRÈ”ex Caserma “Colli di Felizzano”

Page 8: Il Notiziario Agricolo 11/2012

8

nu

me

ro 1

1 –

20

12

8

Cib

i d’I

talia

travergine d’oliva Made in Italy. Un particolare rilievo – segnala la Col-diretti – ha avuto l’incontro, con la partecipazione del ministro delle Politiche agricole Mario Catania, nel corso del quale è stato presen-tato il primo rapporto sugli effetti della crisi sulle imprese condotte da under 35 in tutti i settori e sono stati premiati i finalisti del premio Oscar Green Coldiretti per l’inno-vazione giovanile in agricoltura. E infine il primo mercato del baratto contro la crisi della moneta, una iniziativa nel corso della quale – in-forma la Coldiretti – è avvenuto fi-sicamente lo scambio di tantissimi prodotti senza spendere un euro, a dimostrazione che il baratto, in-sieme ad altre forme di risparmio come i Gas (gruppi di acquisto), il carpooling della spesa e gli acqui-sti sul web sono nuove forme di vendita cui la crisi economica ha dato un consistente impulso. Non sono mancati, infine, momen-ti di intrattenimento con diverten-ti laboratori del gusto, sommelier della frutta, garden coaching, agri-cosmetica e cucina della nonna ma anche fattorie didattiche con

gli animali della fattoria per i più piccoli, e lezioni di agrofitness per tutti gli sportivi. ““Cibi d’Italia” – af-ferma il presidente della Coldiretti Marini – è uno spaccato dell’Italia più bella e più vera e, in questo momento storico, c’è bisogno di tanta verità, di cose concrete e non delle troppe cose raccontate e mai realizzate. Il Festival di Cam-pagna Amica, che abbiamo idea-to e che riproporremo anche nei prossimi anni, è la rappresentazio-ne concreta di un progetto che è difficile spiegare, ma basta girare

tra gli stand per trovare la nostra verità: produttori veri, gente vera – conclude Marini - che la mattina si alza e che lavora per realizzare prodotti veri che servono a soddi-sfare bisogni veri come quello del mangiare, dello state tutti meglio e insieme”.

Page 9: Il Notiziario Agricolo 11/2012

9

nu

me

ro 1

1 –

20

12

Quadri in cambio di salami, torna il barattoPiace a 3 italiani su 4 l’idea di scambiare merci senza moneta

Ten

denz

e

Quadri in cambio di salami, una pianta di fiori per una bottiglia di vino, cassette di

mele in cambio di statuette ricordo, ma anche bottiglie di olio scambiate per cassette di frutta e un weekend in agriturismo in cambio di ospitali-tà a Roma sono alcuni degli “affari” realizzati nel primo mercato del ba-ratto al Festival nazionale di Cam-pagna Amica “Cibi d’Italia” al Circo Massimo a Roma. Contro la crisi della moneta si tratta - sottolinea la Coldiretti - della prima esperienza italiana di mercato di scambio fisico di prodotti Made in Italy con con-venienza reciproca senza spendere un euro. Una iniziativa per eviden-ziare i danni provocati dalla finan-za esasperata degli ultimi anni, ma anche per sottolineare l’importanza - sottolinea la Coldiretti - di tornare a sostenere l’economia reale in un difficile momento di crisi. Lo scam-bio di merci senza moneta secondo un sondaggio della Coldiretti è una idea che piace a 3 italiani su 4 che con la crisi aguzzano l’ingegno e per cercare di continuare a stare bene. Si riscoprono - precisa la Coldiret-ti - vecchie ricette come il baratto, ma anche formule di scambio inno-vative. Il baratto è stato per secoli a fondamento dell’economia e, in un momento di contrazione dei consu-mi come quello che si sta vivendo, si rivela un ottimo modo per entrare in possesso di prodotti rinunciando ad alcune delle tante cose inutilizzate che si trovano nelle case. Se il barat-to rappresenta una forma estrema di commercio sono molte le forme in-novative e curiose di risparmio che si sono affermate come ad esempio il proliferare dei gruppi di acquisto solidali (Gas), il boom degli acquisti e dei confronti dei prezzi sul web o addirittura il carpooling della spesa

con un numero crescente di perso-ne che di fronte al caro benzina si mettono in auto assieme per divide-re i costi e andare a fare la spesa nei punti piu’ convenienti, dalle aziende agricole ai mercati degli agricoltori, dai mercati all’ingrosso agli ipermer-cati fino ai discount. Un fenomeno di rilievo, che ha una dimensione di territorio e prossimità, ma che si di-spiega anche come rete funzionale che tiene insieme la filiera che va dal produttore al consumatore ren-dendola più stretta e trasparente, è quello dei Gruppi solidali di acquisto (Gas) che coinvolgono il 18,6 per cento degli italiani, vale a dire quasi 7 milioni di persone, di cui quasi 2,7 milioni in modo regolare, secondo l’analisi Coldiretti/Censis. Reti che nascono da esigenze di acquisto, dalla voglia di ritrovare un diverso, migliore equilibrio tra qualità e prez-zo, ma che finiscono per andare molto oltre, perché esprimono valori più alti rispetto alla pur importante dimensione commerciale, valori che hanno un forte contenuto di sociali-tà, di ripensamento di fatto del mo-dello di organizzazione della produ-zione e della società. Ogni Gas ha propri criteri per selezionare i forni-tori, individuare i modi di consegna, stabilire con il produttore un prezzo equo e scegliere cosa acquistare

privilegiando la stagionalità, il bio-logico, il sostegno alle cooperative sociali, la riduzione degli imballaggi, le dimensioni del produttore o infine la vicinanza territoriale (chilometro zero). Le modalità di acquisto varia-no notevolmente e vanno dalla con-segna a domicilio, alla prenotazione via internet fino “all’adozione” in gruppo di interi animali o piante da frutto. Anche gli accordi del gruppo di acquisto con l’azienda sono diffe-renti e possono prevedere - sostie-ne la Coldiretti - la consegna setti-manale del prodotto (ad esempio una cassetta di frutta e verdura di stagione) oppure la formulazione di specifici ordini per telefono o attra-verso internet ma anche tramite ab-bonamento con l’offerta di prodotti a scadenze fisse e pagamento an-ticipato. Le modalità maggiormente diffuse sono la distribuzione di cas-sette di ortofrutta a cadenza setti-manale o bisettimanale e la vendita di pacchi di carne. Non va inoltre di-menticata la rivoluzione nel mercato di vini e degli alimenti determinata dal web dove oltre il 29 per cento degli italiani dichiara di fare ricer-che per confrontare prezzi, qualità dei cibi, secondo l’analisi Coldiretti/Censis. Si tratta di un numero non lontano da 15 milioni di persone nel complesso ed in particolare sono ol-tre 5,7 milioni a farlo regolarmente. Quello che è interessante - conclu-de Coldiretti - è la tendenza a forma-re community, aggregati di individui uniti da interessi, passioni, valori comuni. Così ci sono oltre 415 mila italiani che dichiarano di partecipare regolarmente a community sul web centrate sul cibo, e sono invece complessivamente oltre 1,4 milioni quelli che ci partecipano, compren-dendo coloro che lo fanno di tanto in tanto.

Oltre al baratto che è la forma più estrema di commercio, ci sono molte forme innovative e curiose di risparmio che si sono affermate negli ultimi tempi, come ad esempio il proliferare dei gruppi di acqui-sto solidali

Page 10: Il Notiziario Agricolo 11/2012

10

nu

me

ro 1

1 –

20

12

Attu

alità

Con una crescita re-cord del 20,2 per cen-to i prezzi della benzina

sono aumentati a settembre più di sette volte degli alimen-tari, che nello stesso mese hanno avuto un incremento del 2,8 per cento, ben al di sotto del tasso di inflazione che è stato pari al 3,2 per cento. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat re-lativi all’inflazione a settembre, divulgata in occasione di Cibi d’Italia, il Festival di Campagna Amica nel più grande mercato degli agricoltori (farmer mar-ket) del mondo. I prodotti alimentari hanno con-tribuito in media a frenare l’in-flazione anche se - sottolinea la Coldiretti – per alcune cate-gorie si sono registrati aumenti rilevanti dei prezzi come i ve-getali freschi (+10,5 per cento), la frutta fresca (+6,4 per cento) mentre incrementi di lieve en-tità si segnalano per il pollame (+2,2 per cento) carne suina (+2,6 per cento) e bovina (+2,7 per cento). Il conto salato per gli italiani ar-riva invece - continua la Coldi-retti - dalle spese energetiche, con il prezzo della benzina che sale del 20,2 per cento, quel-lo del gasolio per mezzi di tra-sporto che segna un incremen-to su base annua del 21,7 per cento e infine, mentre anche il prezzo del gasolio per riscalda-mento registra un forte rialzo su base annua (+10,3 per cento) e il prezzo del gas naturale è in crescita del 13,2 per cento. Per effetto dei continui incrementi un litro di benzina viene a co-stare come un chilo di pesche, ma il prezzo ha superato del 40

La benzina aumenta 7 volte più del ciboA settembre è cresciuta del 20,2 per cento

per cento il chilo di pasta e del 50 per cento il un litro di latte. Un rapporto di cambio che - conclude la Coldiretti - non è eticamente ed economicamen-te sostenibile e mette a rischio la ripresa del Paese.

Borsa di studio Paolo VastadoreIl 21 ottobre a Isola d’Asti il premio allo studente più meritevole dell’Istituto “Penna” alla memoria del giovane tecnico Coldiretti scomparso per un incidente stradale

Domenica prossima, 21 ot-tobre, nella sala consigliare del Comune di Isola d’Asti,

si terrà la cerimonia di consegna della Borsa di Studio istituita alla memoria di Paolo Vastadore.L’iniziativa condivisa e voluta dalla famiglia e da Coldiretti Asti, sotto il patrocinio del Comune di Isola d’Asti, è realizzata grazie al con-tributo delle associazioni di volon-tariato del paese e di tanti amici e colleghi del giovane tecnico Col-diretti, tragicamente scomparso, il 19 gennaio 2010, all’età di 27 anni, in un incidente stradale men-tre tornava a casa dopo una gior-nata di lavoro.Per ricordare l’esemplare vita di Paolo Vastadore, ottimo studen-te e validissimo agrotecnico alla Coldiretti, la Borsa di Studi andrà a premiare lo studente dell’Istituto I.I.S. “G. Penna” di Asti diplomato-si con il miglior risultato all’esame di maturità.Anche per questa terza edizione, il premio in ricordo di Paolo è sta-to quantificato in 750 euro. L’anno passato risultò vincitore Fabio Ti-nelli.“Il ricordo di Paolo Vastadore – sottolinea Roberto Cabiale, presi-

dente provinciale Coldiretti - rima-ne più che mai vivo e la Borsa di studi in sua memoria vuole essere il modo per tramandare alle gio-vani generazioni il suo percorso di vita che, seppur tragicamente breve, è stato ricco di iniziative e pieno di valori positivi”.Il programma della manifestazio-ne del 21 ottobre prevede, alle ore 11,15 una Santa Messa in suffra-gio di Paolo nella chiesa parroc-chiale di Santa Caterina ad Isola Piano, alle 12,15 in Municipio, la consegna della Borsa di studio alla presenza dei funzionari Coldi-retti, delle autorità scolastiche, ci-vili e religiose. Seguirà un rinfresco offerto dall’Avis di Isola.

Page 11: Il Notiziario Agricolo 11/2012

11

nu

me

ro 1

1 –

20

12

“I franchi tiratori che sparano a se stessi”Indignazione per lo stop all’etichettatura facoltativa sulla carne

Legi

slaz

ioni

Ha destato forte indignazione fra gli allevatori l’abolizione imposto dall’Europarlamen-

to dell’etichettatura facoltativa sulla qualità della carne. La risoluzione del Parlamento è passata con otto voti di scarto, abolendo di fatto, a decorrere dal 1° gennaio 2014, tutte le infor-mazioni aggiuntive come ad esem-pio, l’età del bovino e la sua razza, il nome e l’indirizzo dell’allevatore, la dicitura no Ogm.Con il rinvio di almeno cinque anni dell’obbligatorietà del chip per i bo-vini, l’abolizione dell’etichetta facol-tativa è un duro colpo per la nostra razza Bovina Piemontese e stupisce di come abbiano fatto otto europar-lamentari italiani (così come reso noto dal quotidiano “Libero”), Vito Bonsignore (Pdl), Alfredo Antoniozzi (Pdl), Raffaele Baldassarre (Pdl), Car-lo Casini (Udc), Herbert Dorfmann (Sudtiroler Volkspartei), Salvatore Ia-colino (Pdl), Erminia Mazzoni (Pdl) e Aldo Patricello (Pdl), ad avallare con il loro voto una decisione del genere.La questione è molto delicata per l’Italia, anche perchè la linea traccia-ta in questi anni, non solo da Coldi-retti, ha portato alla rivendicazione di una produzione di qualità a cui l’in-tero sistema si è adeguato, lasciare l’anonimato significa favorire esclu-sivamente l’importazione nel nostro

paese di carne allevata con sistemi poco salubri danneggiando non solo i nostri allevatori ma tutti i consuma-tori.Già nei giorni precedenti il presiden-te nazionale Coldiretti, Sergio Marini, era stato molto duro nei confronti del parlamento nazionale che aveva in-trodotto l’invenzione dell’approvazio-ne UE sull’aumento al 20% del succo di frutta nelle bibite, affermando che “cambiano i Governi, ma non cambia il modo di certi politici di prendere in

giro i cittadini”. Ora quest’altra presa di posizione in seno al parlamento europeo, appare agli allevatori e ai consumatori per lo meno scellerata. Di certo non abbiamo buone prospet-tive: berremo tutti succhi di frutta con meno frutta possibile e mangeremo carne bovina senza sapere come gli animali sono stati allevati. La decisio-ne degli otto europarlamentari italiani appare quindi autolesionistica, quasi dei “franchi tiratori suicidi”: hanno sparato anche contro se stessi.

Con 333 voti favorevoli contro 325, a maggioranza il Parlamento eu-ropeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha adottato l’emen-damento volto a sopprimere, a decorrere dal 1° gennaio 2014, l’attuale sistema regolato dagli artt. 16, 17 e 18 del Regolamento 1760/2000. Il testo adottato con-ferma, in linea generale, le propo-ste formulate dalla Commissione europea volte alla soppressione dell’attuale procedura in vigore, che prevede l’approvazione di un disciplinare per l’etichettatura fa-

Il voto dell’EuroparlamentoSi spera in un nuovo disciplinare

coltativa delle carni bovine, da parte delle autorità competenti degli Stati membri, sulla base delle richieste degli operatori. A livello procedurale, resta da ve-dere se il Parlamento europeo ri-uscirà a raggiungere un accordo con il Consiglio sulla Relazione in questione, che riguarda anche l’introduzione dell’identificazio-ne elettronica dei bovini (EID) su base volontaria, ferma restando la possibilità per gli Stati membri di introdurla su base obbligatoria sul loro territorio.

Page 12: Il Notiziario Agricolo 11/2012

12

nu

me

ro 1

1 –

20

12

Econ

omia

La Piemontese subisce il caro gasolioGli allevatori della pregiata razza sono in difficoltà

“Siamo fermi ai prezzi di 30 anni fa, un vitello da macello vale 3 euro e

30 centesimi (al massimo 3,40) al chilogrammo”. È sconsolato Franco Serra, 45 anni, allevatore di Aramengo e dal maggio scorso presidente dell’As-sociazione Allevatori di Asti. Vorrebbe tanto fare qualcosa, per il suo lavoro e per i 350 allevatori con oltre 20mila capi che rappre-senta, ma il problema è che forse la zootecnia dell’Astigiano si tro-va in una situazione paradossale: “Oggi allevare bovini di razza Pie-montese – sottolinea Serra – non conviene quasi più, nonostante ci venga riconosciuto che producia-mo la carne con la qualità migliore al mondo e con le più complete garanzie sanitarie del pianeta”. Sulla qualità, frutto di un’attenta selezione e alimentazione degli animali, confermano i dati dietetici e gli apprezzamenti dei buongu-stai, sulle garanzie sanitarie vigila proprio l’Apa e il sistema italiano che affida al Ministero della Sanità i controlli e non a quello dell’Agri-coltura come accade in tutti gli al-tri paesi del mondo. È comprensibile quindi come il presidente dell’Apa sia piuttosto contrariato da questa congiuntura economica sfavorevole. Il fatto è che la scelta della qualità, in questo momento, sembra non pagare, o meglio, “il consumato-re paga, eccome se paga – sot-tolinea il Vice di Serra, Domenico Viarengo, allevatore di Variglie – paga più la carne Piemontese che qualsiasi altra carne, siamo noi al-levatori che non veniamo remune-rati a sufficienza per coprire i costi di produzione”.

Una filiera troppo condizionata dalla grande distribuzione relega la “Piemontese” al pari delle altre carni provenienti dell’estero che hanno qualità non controllata e sistemi di allevamento non certifi-cati, quindi con costi inferiori, ma con maggiori margini per chi sta nel mezzo della filiera, cioè dopo l’allevatore e prima del consuma-tore. Sotto accusa ci sono soprattutto le lobby politiche del nord Europa che proprio la scorsa settimana hanno approvato al Parlamento Europeo l’abolizione dell’etichet-tatura facoltativa sulla qualità della carne, per altro supportata “scandalosamente” anche da otto europarlamentari italiani. È la stessa “compagnia di giro” che spinge per tornare ai mangimi animali che provocarono la Bse e fecero scoppiare lo scandalo “Mucca Pazza”.La situazione di estremo disagio per gli allevatori di bovini di Razza

Piemontese, si è acuita per una serie di concause a cui all’origine ci sono gli aumenti dei costi del gasolio e dell’energia. “Con il gasolio agricolo schiz-zato oltre l’Euro – sottolinea An-drea Rabino, giovane allevatore di Villafranca d’Asti e presidente della sezione Razza Piemontese dell’Apa di Asti – sono aumentati i costi per produrre i cereali, quindi quelli dei mangimi e a ricaduta, e

Franco Serra Presidente Apa Asti

Page 13: Il Notiziario Agricolo 11/2012

13

nu

me

ro 1

1 –

20

12

Come rimar-ca nella no-stra inter-

vista il presidente dell’Associazione provinciale Alleva-tori della provincia di Asti, il male del settore zootecnico sono le oscure tra-me delle lobby del commercio della carne di scarsa qualità e, co-munque, dei loro reiterati ten-tativi di confondere le produzio-ni “Made in Italy” con la carne senza certificazioni sull’identi-tà e sui sistemi di allevamento degli animali. Una tesi ribadita anche dal presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini, che ha attaccato senza mezzi termi-ni la discussione al Senato sui tempi di emanazione dei decreti attuativi della legge sull’etichet-tatura degli alimenti del 18 gen-naio 2011.“Se ad un anno e mezzo dall’ap-provazione di una legge dello Stato il Governo – ha tuonato il Presidente Marini - non è an-cora riuscito a trovare l’accor-do nello scrivere neanche uno straccio di singolo decreto ap-plicativo da mandare a Bruxel-

senza un particolare motivo, an-che quelli delle sementi e dei con-cimi”. “Per il discorso della qualità – sot-tolinea Viarengo – noi allevatori di Piemontese produciamo diret-tamente dai nostri campi i cere-ali per i mangimi naturali per ali-mentare gli animali, ma a volte mi chiedo perchè lo faccio, sarebbe molto più conveniente acquistare mangimi industriali già pronti”. In fine fra le cause della crisi, fa notare il presidente dell’Apa, an-che “l’aumento dei costi degli affitti dei terreni causato da una maggiore richiesta di superficie per realizzare e far funzionare im-pianti a biomassa”. “Questi impianti potrebbero esse-re utili se dimensionati sui singoli allevamenti – spiega Serra – ma se troppo grandi servono solo per business che danneggiano l’agri-coltura”. È sempre lo stesso discorso, chi può disporre di grandi capitali, può movimentare il mercato della carne, fare grandi impianti a bio-massa e creare lobby. C’è poco da fare, ma con saggia prudenza contadina, per ora il presidente dell’Apa di Asti, grazie a una sinergia con le altre Apa re-gionali ha razionalizzato le spese dell’associazione e sta studiando un piano per ridurre i costi dei ser-vizi offerti agli associati. Insomma, in questo periodo di cri-si si fanno sacrifici, ma, nonostan-te tutto, la qualità non si tocca.

Crisi zootecnia: Senato prigioniero delle lobbyIl presidente Coldiretti attacca il tergiversare sull’etichettatura

les, resta difficile poi prenderse-la con i ritardi dell’UE”. È vero che in Europa – ha precisato il presidente Coldiretti - si fa fa-tica a spiegare la qualità ma, in questo caso, non prendiamoci in giro, il problema è l’ipocrisia tutta italiana”.“I decreti applicativi della legge sull’etichettatura – ha rilevato ancora Marini - non si fanno semplicemente perché il Go-verno è di fatto prigioniero delle lobby e di chi fa affari con il fin-to made in italy e poco importa di ciò che pensano gli italiani, il Parlamento e le sue leggi. Ma allora – conclude il presi-dente della Coldiretti - la smet-tano tutti con le belle dichiara-zioni da rilasciare alla stampa e provino per una volta a far pace con la verità!”.A

ttual

ità

Page 14: Il Notiziario Agricolo 11/2012

14

nu

me

ro 1

1 –

20

12

Aperte le iscrizioni al corso per diventare AgritataColdiretti e la Cooperativa Linfa Solidale selezionano le aspiranti

Con l’obbiettivo di svilup-pare un nuovo servizio qualificato per la prima in-

fanzia, per favorire nuovi sbocchi occupazionali in ambito agricolo e maggiori opportunità per le fami-glie, Coldiretti ha aperto le iscrizio-ni ai corsi per diventare “Agritata”.L’Agritata è una persona che offre un servizio di educazione e di cura ai bambini tra i 3 mesi e i 3 anni di età, presso il proprio domicilio ru-rale. L’attività viene dunque svolta all’interno della casa dell’agritata, collocata presso l’azienda agricola di famiglia, in modo che i bambini possano trascorrere tempo all’aria aperta, conoscere gli animali e i ci-cli delle stagioni, alimentarsi con i prodotti genuini a chilometro zero.Grazie alla legge regionale n.1 del 2004, Coldiretti e la Regione Piemonte hanno potuto avviare questa innovativa forma di servi-zio domiciliare alla prima infanzia. Nei mesi scorsi, grazie a questa attività sperimentale, sono stati rilasciati i primi 12 diplomi di Agri-tata (tre sono in provincia di Asti). Le prime Agritata hanno costitui-to una cooperativa denominata “Linfa Solidale” che ora gestirà, insieme a Coldiretti, i nuovi cor-si selezionando altre Agritata per creare una rete capillare in tutta la regione. Le domande per partecipare ai corsi ed ottenere il diploma di Agritata devono essere inoltrate alla Coldiretti di Asti entro il 10 ot-tobre prossimo, l’attività formativa inizierà a metà novembre e preve-derà 400 ore di cui 140 di pratica. Dopo l’iscrizione e prima di inizia-re i corsi le aspiranti Agritata do-vranno affrontare un colloqui con le responsabili di Linfa Solidale a cui seguirà un sopralluogo presso

L’attività formativa inizierà a novembre con 400 ore di le-zione, 260 di teoria e 140 di pratica

il loro domicilio. Le aspirante con un diploma specifico potranno usufruire di un credito formativo.Tra le materie di studio, ci saran-no “Fondamenti Pedagogici” con i vari aspetti educativi dei bimbi, “La Sicurezza” con concrete azio-ni di intervento in caso di indispo-sizione dei piccoli, “Lineamenti di Psicologia”, tutta l’organizzazione dell’attività e la gestione del servi-zio offerto, “La Cura del Bambino” e la sua alimentazione, gli aspetti giuridici ed assicurativi e vari la-boratori. Dopo le lezioni teoriche

• Non occorrono strutture parti-colari, l’attività si svolge presso l’azienda agricola nell’abitazione con requisiti di civile abitazione;• Vengono accolti bambini dai 3 mesi ai 3 anni, fino ad un massi-mo di 5 contemporaneamente a

Sono state le prime in Italia, Laura Ambrosio (Aramengo), Sabrina Ber-nardi (Passerano Marmorito), Ma-ria Francesca Lovisolo (Buttigliera d’Asti) ad aver conseguito, insieme ad altre nove colleghe piemontesi, l’attestato di frequenza e profitto per esercitare l’innovativa attività di “Agritata”. Con il diploma rilasciato da Coldiretti e Regione Piemonte,

si svolgerà uno stage presso ser-vizi socio-educativi rivolti alla pri-ma infanzia. Le iscrizioni al corso agritata devono essere inoltrate agli uffici Coldiretti Asti, per infor-mazioni si può contattare Isabella Schifone al n° 0141.380.426.

Come funziona l’attività AgritataSi lavora da casa, senza bisogno di strutture particolari

cui si possono aggiungere i propri figli;• Non ci sono orari predeterminati ma si possono svolgere fino a un massimo di 9 ore quotidiane, per tutti i giorni della settimana (vo-lendo, anche sabato e domenica).

Nell’Astigiano sono già operative tre “Agritata”Ad Aramengo, Passerano Marmorito, e Buttigliera d’Asti

possono operare, nell’ambito del-le loro aziende agricole, in questa nuova professione che consente di accogliere in ambito familiare e agricolo i bambini dai tre mesi ai tre anni di età, seguendo un progetto pedagogico specifico che porta alla riscoperta della natura, della stagionalità e delle eccellenze della nostra agricoltura.

Cor

si

Page 15: Il Notiziario Agricolo 11/2012

15

nu

me

ro 1

1 –

20

12

Boom di assunzioni in agricolturaCrescono del 10% i dipendenti e del 3% gli autonomi

Con la crisi è boom di as-sunzioni in agricoltura che è il settore che fa

registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipen-denti con un incremento record del 10,1 per cento, in netta con-trotendenza con l’andamento ge-nerale che mostra livelli elevati di disoccupazione. È quanto emer-ge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al secondo trimestre del 2012. Ad aumentare in campagna - sottolinea la Coldiretti - sono sia il numero di lavoratori dipendenti (+10,1 per cento) che in misura più contenuta quelli indipendenti (+2,9 per cento). Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmen-te importante perché - continua la Coldiretti - è il risultato di una crescita record del 13,7 per cen-to al nord ma anche del 3,5 per cento al sud mentre si registra un leggero calo nel centro Italia (- 3,2 per cento). Si stima peraltro - precisa la Col-diretti - che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati che hanno abbondan-temente superato quota cento-

mila. A preoccupare sono tuttavia gli effetti del caldo e della siccità che hanno tagliato i raccolti estivi ed autunnali e rischiano di lascia-re senza lavoro molti dei duecen-tomila giovani impegnati nelle at-tività di raccolta di frutta, verdura e nella vendemmia. Il crollo dei raccolti agricoli - pre-cisa la Coldiretti - va dal 22 per cento per le pere al 13 per cen-to per le mele ma arriva al 50 per

cento per il pomodoro in Puglia e al 10 per cento per la vendemmia a livello nazionale rispetto agli ul-timi 5 anni. Si tratta - conclude la Coldiretti - degli effetti negativi dell’anda-mento climatico sfavorevole che ha provocato danni diretti per oltre un miliardo di euro all’agri-coltura nazionale ma con effetti anche sull’indotto in termini eco-nomici ed occupazionali.

IL BOOM DEGLI OCCUPATI IN AGRICOLTURA NEL II TRIMESTRE 2012

Variazioni percentuali sul II trimestre 2011

Dipendenti Indipendenti Totale

Totale 10,1 2,9 6,2

Nord 23,4 10,1 13,7

Centro 11,9 12,3 3,2

Mezzogiorno 5,7 0,3 3,5

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati IstatO

ccup

azio

ne

SE IL CARBURANTE VUOI

RISPARMIARE...FENDT DEVI COMPRARE!

MACCHINE ALL’AVANGUARDIAPER UN’AGRICOLTURA MODERNA

Concessionario di zonaOfficina Autorizzata Bellini Diesel a Montaldo Scarampi

Page 16: Il Notiziario Agricolo 11/2012

16

nu

me

ro 1

1 –

20

12

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

ura

111-

1B

2012: annata di grande qualitàIl punto sulla nuova vendemmia 2012, meno quantità

Il freddo eccezionale in inverno, le gelate primaverili , la siccità, i colpi di calore estivi, la grandine,

la flavescenza dorata e gli attacchi non indifferenti di peronospora ed oi-dio hanno sicuramente impegnato gli agricoltori per portare la produzione alla raccolta. Nonostante il grande impegno del-le aziende per salvare la qualità dell’uva, la quantità si è presentata scarsa già dalla fase fenologica di grappoli visibili. Infatti i grappoli si sono presentati mediamente in nu-mero minore, più corti e più spargoli rispetto alle annate precedenti. La grandine inoltre ha colpito alcuni areali piuttosto estesi nel cuore del barbera come i comuni di Agliano, Castelnuovo Calcea, Moasca e am-pie zone del nord astigiano, provo-cando numerosi danni non solo hai vigneti ma anche alle strutture. Per fortuna, anche se tardi, le pre-cipitazioni di inizio settembre hanno rinfrescato le temperature e aiutato le uve a finire la maturazione in modo adeguato, riportando la vite al lavoro e arricchendo gli acini che si stavano disidratando in maniera preoccupan-te. Analizzando le varietà di uve si nota-no comunque sostanziali differenze.

Uve biancheMoscato: buona vendemmia, annata scarsa ma in linea con la produzio-ne della DOCG, buona gradazione e buoni gli aromi. Il mantenimento della produzione e dovuto anche in par-te alla redditività del prodotto; quasi tutte le aziende hanno curato in parti-colar modo la concimazione e tutte le pratiche colturali del vigneto per avere in prospettiva una buona produzione.Cortese, Chardonnay e altre varie-tà a bacca bianca: qualità ottima, quantità scarsa se non scarsissima a causa dei forti attacchi di flavescen-za. Per quanto riguarda il Cortese produzioni sempre più scarse a cau-sa della riduzione dei vigneti coltivati.Uve nere destinate a vinificazione in bianco: ottima qualità, discre-ta quantità il tutto atto ad ottenere grandi spumanti.

Uve nere: Brachetto: discreta quantità, buona qualità. Dolcetto: rimane al momento l’uni-ca varietà di uve nere che dà sod-disfazioni sia come qualità sia in un termini di produzione.Barbera: grande qualità, scarsa produzione, ottimisticamente si può calcolare circa il 30% in meno del-la vendemmia 2011, che pure non è stata una annata abbondante, senza tener conto degli innumerevoli vigne-ti estirpati e del perseverare della fla-vescenza dorata.Forte è la richiesta di barbera da par-te del mercato. Finalmente un riconoscimento per questo grandissimo vitigno piemon-tese per collocarlo al suo meritato posto nella gerarchia dei grandi vini rossi.

Ricerca, studio e caratterizzazione.

Corso Roma 53/b14015 San Damiano d’Asti (AT)Tel. 0141 982 455 Fax 0141 980 [email protected]

Page 17: Il Notiziario Agricolo 11/2012

17

nu

me

ro 1

1 –

20

12

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

ura

111-

1B

In aumento le quotazioni delle uveI positivi mercuriali diramati dalla Camera di Commercio di Asti

L’andamento della ven-demmia, l’alta qualità, le richieste di vino e le rese

basse hanno vivacizzato i mercati delle uve, stimolato gli acquisti e aumentato le quotazioni. La con-ferma ci viene anche dalla Com-missione prezzi delle uve riunitasi alla Camera di Commercio di Asti il 12 settembre.Il mercuriale è finalmente in cresci-ta con la Barbera in ascesa da un prezzo base di 45,00 euro al quin-tale per il Piemonte Barbera D.O.C. ad un massimo di 85,00 euro/quin-tale per le uve selezionate e dira-date. In aumento anche le quota-zioni dell’uva Dolcetto, vanno da un minimo di 50,00 ad un massimo di 65,00 euro il quintale, così come

le Ruchè di Casta-gnole Monferrato che oscillano fra i 100,00 e i 120,00 euro/quintale. Le uve Freisa invece si attestano per ora fra i 55,00 e gli 85,00 euro il quintale.Ormai fissati i va-lori dei moscati e dei brachetti dagli accordi interprofes-sionali, per le uve Chardonnay il va-lore si è attestato attorno agli 80,00 euro/quintale, così come per le uve Pinot bianco e nero. Infine leggermente inferiore il

prezzo delle uve Cortese ferme fra i 50,00 e i 60,00 euro il quintale.

Page 18: Il Notiziario Agricolo 11/2012

18

nu

me

ro 1

1 –

20

12

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

ura

111-

1B

I lieviti trascorrono l’inverno sui tralci, sul ceppo e soprattutto nel terreno. In estate vengo-

no trasportati dal vento e dagli in-setti insieme alle muffe, ai batteri lattici e ai batteri acetici. Sono generalmente poco presenti sulle uve verdi e sulla vegetazione. Si trovano allo stato di quiescenza: non si moltiplicano e sospendo-no ogni attività metabolica.I lieviti appaiono sugli acini solo alla maturazione, sulla buccia attorno agli stomi, sul pedicello, trattenuti, non come si riteneva dalla pruina, ma da altre secre-zioni. Si moltiplicano sugli es-sudati delle microlesioni attorno agli stomi. Sulle uve mature si trovano le muffe e numerose specie di lieviti non Saccharomyces quali Kloe-ckera apiculata, Hanseniaspora uvarum, Candida stellata, Pichia membranifaciens ed altri.Essi sono presenti da 10.000 a 100.000 cellule per grammo di uva fresca, a seconda del grado di maturazione, dello stato sani-tario dell’uva e dei trattamenti ef-fettuati.Difficilmente sulle uve e sui mo-sti si trovano i Saccharomyces, ovvero lieviti buoni fermentatori. I lieviti Saccharomyces si trovano invece sul materiale di cantina, insieme ad altri lieviti detti di con-taminazione.Dopo la raccolta e la pigiatura il numero delle cellule di lievito rag-giunge mediamente 106/ml (circa 1 milione di UFC/ml); si tratta in prevalenza di lieviti ossidativi e apiculati, che possono rappre-sentare fino al 99% della popo-lazione.

Lieviti nella vinificazioneL’evoluzione della popolazione e le fasi di sviluppo

In questa fase si riscontrano ra-ramente i Brettanomyces, i Sac-charomyces cerevisiae e Sac-charomyces criotolleranti (ex uvarum e bayanus).Nelle fermentazioni spontanee la flora è molto simile a quella dell’uva ed è costituita principal-mente da lieviti apiculati. Essi fanno partire la fermentazio-ne e possono raggiungere 107-108 UFC per ml di mosto.Ne consegue un impoverimento di sostanze nutritive, un arricchi-mento di inibitori prodotti dagli apiculati, un aumento di alcol, tutti fattori assai negativi per lo sviluppo dei Saccharomyces che cominceranno a svilupparsi dopo circa 20 ore.Kloeckera apiculata insieme ad Hanseniaspora possono resi-stere fino a 4-8% di alcol; Can-dida stellata può resistere fino a 8-10% di alcol utilizzando princi-palmente il fruttosio.Temperature fino a 20-21° C sono favorevoli allo sviluppo dei lieviti apiculati ed ossidativi, per il minor effetto inibente dell’etano-lo, mentre temperature superiori ai 25° C sono favorevoli ai Sac-charomyces.L’aumento dell’alcol e dell’anidri-de carbonica determinano condi-zioni non favorevoli allo sviluppo di batteri, muffe e lieviti non Sac-charomyces.Nelle fermentazioni in cui si è avuto un forte sviluppo di non Saccharomyces, i Saccharomy-ces stentano a prendere il so-pravvento e a fermentare e possono arrestarsi prima della completa trasformazione degli zuccheri, determinando, come è

successo durante la scorsa ven-demmia, la presenza di pericolosi residui zuccherini.Occorre pertanto ridurre al mas-simo il rapporto iniziale tra lieviti non Saccharomyces e Saccha-romyces cercando di accorciare i tempi di sosta delle uve in vi-gneto, trasportando le uve sen-za procurare schiacciamenti, cu-rando al massimo l’igiene della cantina ed effettuando defeca-zioni efficaci (nella vinificazione in bianco) per eliminare gran parte dei lieviti legati alle particelle in sospensione.Per garantire il sopravvento sui lieviti apiculati, l’inoculo con lievi-ti secchi attivi (LSA) deve risultare superiore alla popolazione indi-gena di almeno 10/20 volte.La popolazione indigena di un mosto può essere compresa tra 105 e 106 cellule/ml (100.000 – 1.000.000). Con 4-5 ore di attesa tra la raccolta e la pigiatura la po-polazione indigena può raddop-piare.1 g/hl di LSA apporta media-mente 250.000 cellule/ml; se la popolazione indigena raggiunge le 250.000 cellule/ml occorrono 5.000.000 di cellule/ml di LSA pari a 20 grammi hl di lievito.La dose va poi rapportata alla concentrazione zuccherina e al progredire della vendemmia in quanto aumentano i rischi di in-quinamento.Dopo alcuni giorni di vendemmia i lieviti ellittici invadono il materia-le di cantina, soprattutto diraspa-pigiatrici e presse, per cui il 50% della carica microbica è costituita da Saccharomyces, che determi-nano un inoculo naturale e una

Page 19: Il Notiziario Agricolo 11/2012

19

nu

me

ro 1

1 –

20

12

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

ura

111-

1B

Nelle fermentazioni occorre ridurre al massimo il rapporto iniziale tra lieviti non Saccha-romyces e Saccharomyces, accorciando i tempi di sosta delle uve in vigneto, traspor-tando le uve senza procurare schiacciamenti e curando al massimo l’igiene della cantina.

maggiore velocità di avvio delle fermentazioni.Ciò può rendere più difficile la defecazione statica nella vinifi-cazione in bianco, anche a basse temperature. Si consiglia di fare almeno set-timanalmente una disinfezione accurata di tutto il materiale di cantina.Nei vini giovani torbidi si trovano ancora 150-200.000 cellule/ml. Nei vini chiarificati si scende a 5-10.000 cellule/ml. Nelle settimane successive alla vinificazione i Saccharomyces decrescono continuamente fino a qualche centinaio di cellule/ml.Il numero di lieviti nelle vasche di legno è mediamente 3 volte superiore rispetto alle vasche di cemento vetrificato o di acciaio.

Fasi di sviluppo dei lieviti

Durante la fermentazione alcolica si registrano diverse fasi di svi-luppo dei lieviti.Nella prima fase, chiamata di la-tenza, di adattamento o acclima-tazione le attività metaboliche ri-mangono sospese; il lievito deve adattarsi o acclimatarsi alle con-dizioni del mosto e si ha una ini-ziale riduzione delle cellule vive.In questa fase, se il mosto non è stato adeguatamente trattato (defecato, solfitato o inoculato) possono proliferare altri micror-ganismi indesiderati quali lieviti apiculati, ossidativi, batteri lattici e acetici. Tale sviluppo incontrollato porta alla formazione di acidità volatile e acetato di etile. Per tale motivo, anche nel caso di impiego di lie-viti secchi attivi, è bene procede-re con la reidratazione del lievito seguita dalla acclimatazione.Alla fase di latenza segue la fase di accelerazione. In essa si ha

una fermentazione incipiente nel-la quale i lieviti cominciano a mol-tiplicarsi lentamente e con tempi lunghi di generazione: in questa fase possono raggiungere 4-6 x 106 UFC/ml. Esiste una stretta relazione tra moltiplicazione dei lieviti e fer-mentazione alcolica.Le cellule in moltiplicazione sono molto più attive quanto più è bre-ve il tempo di generazione, ov-vero il tempo che intercorre tra una generazione e l’altra (tra la formazione di una cellula e quella successiva).Il tempo di generazione è espo-nenziale e varia in funzione del-le condizioni fisico-chimiche del mosto e della specie di lievito: da 20 minuti ad alcune ore (media-mente 1-2 ore).Questo significa che da una cel-lula di lievito, in un giorno, pos-sono avere origine milioni di cel-lule. Da un solo lievito si possono formare circa 1000 cellule dopo 10 generazioni; circa 1 milione di cellule dopo 20 generazioni e cir-ca 1 miliardo di cellule dopo 30 generazioni.Segue la fase di crescita espo-nenziale o logaritmica (fase tu-multuosa), in cui i lieviti si molti-plicano con tempi di generazione sempre più brevi. Essa può dura-

re 2-5 giorni con una popolazione che cresce fino a 107 – 108 UFC/ml.I Saccharomyces in questa fase raggiungono 30-100 milioni di UFC/ml. Sono pochi i ceppi che conducono la fermentazione e ciò fa presupporre una correla-zione del ceppo con il territorio.Dalla fase logaritmica si passa alla fase di rallentamento, in cui le cellule si moltiplicano ancora attivamente: insieme allo svilup-po di nuove generazioni si hanno cellule che muoiono.Segue la fase stazionaria, che può durare fino a 8 giorni; la mol-tiplicazione è sempre più lenta a causa delle condizioni fisico-chimiche del mezzo e per l’ac-cumulo di inibitori. Si equivale il numero di nuove cellule formate e di cellule che muoiono. Siccome la velocità della fermen-tazione è legata al ciclo di cre-scita dei lieviti, la fermentazione risulta quasi costante nelle due fasi esponenziale e stazionaria, che insieme durano intorno a 10-12 giorni.Il rallentamento dell’attività meta-bolica ed il conseguente arresto della fermentazione può esse-re determinato da diversi fattori, quali la scarsa permeabilità delle membrane cellulari, l’accumulo di etanolo, la riduzione dell’ATP cellulare, la presenza di inibito-ri, le temperature eccessive e la presenza tenori zuccherini eleva-ti.La fase finale della FA viene chia-mata fase di declino. In questa fase si possono sviluppare i bat-teri e i Brettanomyces. Nella fase di declino il numero dei lieviti resta intorno a 106 UFC/ml. Essa può durare diverse settima-ne. Le cellule muoiono, vanno in lisi e producono sostanze nutriti-ve per gli altri microorganismi.

Page 20: Il Notiziario Agricolo 11/2012

20

nu

me

ro 1

1 –

20

12

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

ura

111-

1B

Come prevenire la presenza di micotossineAccorgimenti ed interventi agronomici sul mais

• Non si deve raccogliere la granel-la ad umidità inferiori al 22-24 %; una sensibile riduzione del rischio aflatossina può essere perseguita raccogliendo la granella con umi-dità non inferiore al 22% (valori di umidità inferiori al 20% sono considerati ad elevato rischio in quanto possono favorire l’accu-mulo delle aflatossine, soprat-tutto in annate con andamento stagionale caldo e asciutto) con-viene stoccare a parte le partite di mais raccolte a umidità inferiori, effettuare una raccolta anticipata consente anche di ridurre la con-taminazione dalle fumonisine che sono le micotossine più frequenti nell’areale della pianura padana.

• L’essiccazione va effettuata nel più breve tempo possibile, entro le 24 ore dalla raccolta.

• Anticipare la raccolta nel caso di intense piogge: l’abbassamento termico e i possibili forti attacchi di Piralide aumentano il rischio di sviluppo di micotossine.

• Anticipare (anche a umidità su-periore al 24%) la raccolta negli appezzamenti che hanno subito stress da eventi meteorologici (grandine).

• La trebbiatura ottimale si realizza con le mietitrebbiatrici a flusso as-siale, che riducono notevolmente le lesioni alle cariossidi; operando con macchine di tipo tradizionale si possono ugualmente ottenere buoni risultati a condizione di far si che i giri del battitore e l’apertura del controbattitore (griglia) siano re-golati in modo tale da ridurre il più possibile la rottura della granella.

• Dotare la parte crivellante d’op-

portuni setacci per separare la granella dai residui vegetali (tu-toli frantumati e pezzi di stocco), avendo cura di effettuare periodi-camente la rimozione di eventuali residui della coltura.

• Evitare la raccolta di spighe a con-tatto con il terreno.

• Raccogliere e trattare a parte le zone di campo particolarmente stressate.

• Procedere, tra una partita e l’altra, ad un’accurata pulizia della treb-bia utilizzando aria compressa.

• Trasportare partite il più possibile omogenee in termini di umidità, impurità, ed eventuale contami-nazione fungina.

• Curare la pulizia del cassone e do-tarsi di un telo per riparare il pro-dotto in caso di intemperie.

• Verificare le caratteristiche fisi-che della merce con particolare riferimento alla presenza di corpi

estranei macroscopici, paras-siti animali, chicchi ammuffiti, fermentati, germinati e spezzati avendo cura, nei casi più gravi, di effettuare una lavorazione sepa-rata.

• Effettuare una corretta pulitura ed un efficiente raffreddamento prima di stoccare la merce in ma-gazzino.

• Controllare, con ispezioni periodi-che programmate, che non vi sia presenza d’insetti e roditori.

• Verificare periodicamente e in maniera programmata le tempe-rature e le umidità dei prodotti stoccati per evitare l’insorgenza d’alterazioni.

In ogni caso sul percorso di tutta la filiera per ridurre i rischi è neces-sario istituire dei sistemi di con-trollo della rintracciabilità e dei protocolli operativi che puntano a prevenire i problemi.

Page 21: Il Notiziario Agricolo 11/2012

21

nu

me

ro 1

1 –

20

12

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

ura

111-

1B

Mentre prosegue il dibattito sulla nuova PAC, si sta raffor-zando l’ipotesi di un’ulteriore

limatura all’intero bilancio UE proposto dalla Commissione e pare destinato a salire il taglio del 18% agli aiuti diretti riservati agli agricoltori italiani stimato dal ministro Catania. Nessun cenno ai singoli capitoli di spesa, dei quali se ne parlerà nei prossimi incontri, ma è certo che la spesa agricola subirà un ridimensionamento. In termini nomina-li il bilancio rimane quasi invariato (da 993,6 miliardi del periodo 2007-2013 a 1.025 miliardi per il 2014-2020). Per i pagamenti diretti agli agricoltori si sti-ma un taglio del 12,5% (da 322 a 281 miliardi) che per l’Italia, alla luce degli attuali criteri di riparto e della necessità di un riequilibrio verso i partner dell’Est, potrebbe arrivare al 18%. Degli attuali

Pac 2014 - 2020: non bisogna abbassare la guardiaServe un’azione ancora più incisiva da parte del Ministero in sede UE

4,2 miliardi annui circa di aiuti Pac si passerebbe a meno di 3,5 al netto dei possibili nuovi tagli. “Alla luce di questi scenari - dicono Pa-olo Rovellotti e Bruno Rivarossa presi-dente e direttore di Coldiretti Piemon-

te - dovrà essere ancora più incisiva l’azione politica del nostro Ministero in sede comunitaria. Mai come oggi l’agri-coltura ha bisogno di un sostegno agli investimenti ed il mantenimento della redditualità delle imprese agricole”.

A sinistra Paolo Rovellotti, presidente Coldiretti Piemonte; a destra Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Piemonte.

La Commissione Ue ha presenta-to le previsioni dal quale emer-ge che il raccolto 2012 dei cere-

ali sarà di 278,6 milioni di tonnellate, con un calo del 2 per cento rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda il frumento tenero, le stime indicano una produzione di 127,3 milioni di tonnel-late, l’uno per cento in meno del 2011. Cresce, invece, il grano duro che fa segnare un aumento del 5,3 per cen-to, salendo a quota 8,5 milioni di ton-nellate. Per il mais, le previsioni attuali sono a 60,2 milioni di tonnellate, con una riduzione dell’11% rispetto all’an-no scorso, che potrebbe essere anche più pesante, considerando i problemi

Mercato dei cerealiMolta vivacità sia in Italia che in Europa

di siccità. L’orzo si attesta, invece, a 53,1 mln/tonn., con un aumento del 3,6 per cento. Sul fronte del commer-cio estero, l’attuale situazione preve-de che l’Unione Europea rimanga un esportatore netto (per circa 10 milioni di tonnellate).Andando ad analizzare la situazione tra principali produttori, le previsioni della Commissione ue danno l’Italia in au-mento del 8,5 per cento, seconda solo alla Francia (+9,2 per cento). Segno positivo per la Germania (+4,6 per cen-to) e conto pari in Gran Bretagna (+0,8 per cento) mentre la Polonia perde il 3,6 per cento dei suoi cereali. Tracollo per Spagna e Ungheria (-18,9 per cen-

to) e, soprattutto, per la Romania, con un crollo del 35,8 per cento. A livello mondiale, a causa della siccità che ha colpito gli Stati Uniti, la previsione del-la produzione mondiale dei cereali nel 2012/13 è ridotta rispetto al mese scor-so. In seguito ad una riduzione di ap-provvigionamento mondiale, il prezzo del mais è rimasto vicino a livelli record durante il mese di agosto. Il rapporto attuale tra stock/consumo mondiale ri-mane ad un livello paragonabile all’an-no 2011: è sceso dal 20 per cento al 19 per cento. Tale situazione, secondo la Commissione, probabilmente causerà il mantenimento di prezzi a livelli elevati con un alto livello di volatilità.

Page 22: Il Notiziario Agricolo 11/2012

22

nu

me

ro 1

1 –

20

12

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

ura

111-

1B

Nuove norme sui fitofarmaciDal 14 settembre in vigore le novità per il quaderno di campagna

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (n.202 del 30 agosto 2012), il

decreto legislativo 14 agosto 2012 n. 150, che va ad attuare la direttiva 2009/128/Cee che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosani-tari.Le norme di maggiore interes-se per le ricadute territoriali ed amministrative riguardano l’elaborazione da parte di un Consiglio tecnico scientifico istituito ad hoc, del Piano na-zionale di attuazione; l’obbligo di formazione degli utilizzatori professionali, dei distributori e dei consulenti sull’impiego dei fitofarmaci (le Regioni devono realizzare il sistema formativo e di rilascio delle abilitazioni entro il 26 novembre 2013); 3) la mo-difica delle norme relative al ri-lascio dell’autorizzazione all’ac-quisto dei prodotti fitosanitari, il cosiddetto patentino.Tra i vari aspetti affrontati dal Decreto vi è l’abrogazione dell’art. 42 del dpr 290/2001 che innova il registro dei tratta-menti, disposizione questa che entra in vigore il 14/09/2012.Va subito sottolineato che le disposizioni di principale inte-resse per le imprese agricole hanno un’entrata in vigore dila-zionata nel tempo. Per quanto riguarda, specifica-tamente, il registro dei tratta-menti, gli acquirenti e gli utiliz-zatori di prodotti fitosanitari lo conservano presso l’azienda ri-portando tutti gli interventi fito-

sanitari effettuati nel corso della stagione di coltivazione. Per registro dei trattamenti si intende un modulo aziendale che riporti cronologicamente l’elenco dei trattamenti esegui-ti sulle diverse colture, oppure, in alternativa, una serie di mo-duli distinti, relativi ciascuno ad una singola coltura agraria. Sul registro devono essere annotati i trattamenti effettuati con tutti i prodotti fitosanitari utilizzati in azienda, classificati molto tossi-ci, tossici, nocivi, irritanti o non classificati, entro il periodo della raccolta e comunque al più tar-di entro trenta giorni dall’esecu-zione del trattamento stesso. Il registro dei trattamenti ri-porta: i dati anagrafici relativi all’azienda; la denominazione

della coltura trattata e la relativa estensione espressa in ettari; la data del trattamento, il prodotto e la relativa quantità impiegata, espressa in chilogrammi o litri, nonché l’avversità che ha reso necessario il trattamento.La conservazione del registro dei trattamenti serve come veri-fica nell’ambito dei piani di mo-nitoraggio e di controllo ufficiale realizzati sul territorio. Il registro dei trattamenti va conservato almeno per i tre anni successivi a quello a cui si riferi-scono gli interventi annotati.Può essere compilato anche dall’utilizzatore dei prodotti fi-tosanitari diverso dal titolare dell’azienda; in questo caso il titolare deve sottoscriverlo al termine dell’anno solare.

Page 23: Il Notiziario Agricolo 11/2012

23

nu

me

ro 1

1 –

20

12

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

ura

111-

1B

Le nuove norme di interesse per le imprese agricole avranno un’entrata in vigore dilazionata nel tempo.

Gli utilizzatori di prodotti fito-sanitari possono avvalersi, per la compilazione del registro dei trattamenti, dei Centri di assi-stenza agricola di cui all’articolo 3 -bis del decreto legislativo 27 maggio 1999, n. 165, previa no-tifica alla Asl di competenza. Detto registro può essere com-pilato e sottoscritto anche da persona diversa, qualora l’uti-lizzatore dei prodotti fitosani-tari non coincida con il titolare dell’azienda e nemmeno con l’acquirente dei prodotti stes-si. In questo caso dovrà essere presente in azienda, unitamente al registro dei trattamenti, rela-tiva delega scritta da parte del titolare. Nel caso in cui i trattamenti sia-no realizzati da contoterzisti, il registro dei trattamenti deve essere compilato dal titolare dell’azienda allegando l’apposi-to modulo rilasciato dal conto-terzista per ogni singolo tratta-mento. In alternativa il contoterzista può annotare i singoli tratta-menti direttamente sul registro dell’azienda controfirmando ogni intervento fitosanitario ef-

fettuato. Nel caso di cooperati-ve di produttori che acquistano prodotti fitosanitari con i quali si effettuano trattamenti per conto dei loro soci il registro dei trat-tamenti può essere conservato presso la sede sociale dell’as-sociazione e deve essere com-pilato e sottoscritto dal legale rappresentante previa delega rilasciatagli dai soci. Il registro dei trattamenti deve essere compilato anche quan-do gli interventi fitosanitari ven-gono eseguiti per la difesa delle derrate alimentari immagazzi-nate. Il registro dei trattamenti deve essere utilizzato inoltre per gli impieghi effettuati in ambito ex-tra-agricolo.

Sono esentati dalla compilazio-ne del registro dei trattamenti i soggetti che utilizzano prodotti fitosanitari esclusivamente in orti e giardini familiari il cui rac-colto è destinato al consumo proprio. Il titolare dell’azienda deve con-servare in modo idoneo, per il periodo di tre anni, le fatture di acquisto dei prodotti fitosanita-ri, nonché la copia dei moduli di acquisto, dei prodotti con clas-sificazione di pericolo di molto tossici, tossici e nocivi.In riferimento all’entrata in vigo-re, dilazionata nel tempo, delle altre disposizioni contemplate dal Decreto avremo modo di di-vulgare prossimamente gli svi-luppi di maggior interesse.

Page 24: Il Notiziario Agricolo 11/2012

24

nu

me

ro 1

1 –

20

12

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

ura

111-

1B

Patentini per gli agrofarmaciLe novità di quest’anno per conseguire l’attestato

RINNOVO: a partire da quest’anno, il rinnovo dei patentini per l’acquisto e l’impiego di presidi sanitari in agricol-tura è gestito direttamente dal Servi-zio Agricoltura della Provincia di Asti.A tal fine è stato predisposto un ap-posito calendario, in accordo con l’ASL di Asti.Sarà cura del Servizio Agricoltura invi-tare, con apposita lettera, i candidati con patentino in scadenza o scaduto da poco tempo, in numero di 50 per ogni seduta d’esame.L’esame è preceduto da un corso di aggiornamento.Onde prepararsi al meglio per segui-re la lezione di aggiornamento, gli interessati possono ritirare la “Guida all’uso corretto dei prodotti fitosani-tari”, disponibile presso i nostri uffi-ci, o scaricarla dal sito internet della Provincia di Asti al link Agricoltura – Sviluppo agricolo. In caso di impedi-mento a sostenere l’esame e per ogni informazione, gli interessati possono contattare l’apposito servizio al nu-mero telefonico 340-3115478, dalle ore 13.00 alle ore 18.00 di ogni giorno (esclusi sabato e domenica).Per sostenere l’esame, il candidato deve presentarsi munito di:- 2 marche da bollo da € 14,62;- 1 fotografia recente formato tessera;- ricevuta postale comprovante l’av-venuto versamento di € 10,00 sul conto corrente n° 12520144, intesta-to a Provincia di Asti – Servizio Teso-reria, riportante in causale la dicitura “quota per il rinnovo del patentino per l’acquisto e l’impiego di fitofarmaci”.Chi ha sostenuto e superato l’esame, può ritirare il patentino dopo una set-timana a partire dalla data in cui si è svolto l’esame stesso.RILASCIO: per coloro che devono

I candidati, in numero di 5 per ogni sessione d’esame, verranno convocati con lettera a cura di questo Ser-vizio. Chi ha sostenuto e superato l’esame, può ritirare il patentino dopo una settimana a partire dalla data in cui si è svolto l’esame.

conseguire per la prima volta il paten-tino oppure coloro ai quali il patentino è scaduto da più di 5 anni, la Coldiretti organizza periodicamente gli appositi

corsi di formazione ed esame finale. Per ogni eventuale informazione rivol-gersi a Isabella Schifone 0141-380426 oppure agli uffici Zonali Coldiretti.

Page 25: Il Notiziario Agricolo 11/2012

25

nu

me

ro 1

1 –

20

12

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

ura

111-

1B

Grandine: come funziona la difesa attivaRazzi esplodenti, nucleazione e cannoni detonanti

A seguito delle recenti polemiche scoppiate anche nel territorio asti-giano su sospettate conseguen-ze nell’uso di sistemi attivi per la prevenzione della grandine, divul-ghiamo il seguente autorevole con-tributo fornito dal Dott. Federico Spanna del Settore Fitosanitario Regionale supportato dalla se-guente bibliografia:• Michele Salmi - Proteggersi dal-la grandine – In Italia siamo ancora fermi ai cannoni www.meteoweb-cam.it• Il Divulgatore n°4/2004 CALAMI-TÀ NATURALI Strumenti tecnici e finanziari a sostegno delle produ-zioni Pagg. 49-53

Alle volte bastano pochi minuti e gli sforzi sostenuti dagli agri-coltori per portare a casa un

buon prodotto e, di conseguenza, un reddito adeguato, vengono compro-messi dall’idrometeora più diabolica che esista sul nostro territorio. Non è possibile ad oggi prevedere con esattezza e con sufficiente anticipo, quando, dove e con quale intensità la grandine colpirà. Si può solo, a livello meteorologico previsionale, ipotizza-re il probabile manifestarsi di generali condizioni favorevoli al verificarsi del fenomeno.Dal punto di vista della difesa attiva in passato sono stati studiati e pro-posti alcuni metodi per cercare di im-pedire la formazione della grandine o addirittura per “spostare” le masse d’aria da cui si originerebbero i feno-meni grandinigeni. Sia chiaro che in un certo senso, nella “difesa attiva” rientra anche l’installazione di prote-zioni e reti antigrandine, ma di queste non trattiamo in questa occasione.

La difesa attivaTra i metodi di difesa attiva per evita-re la formazione della grandine sono stati proposti e sperimentati:1) I razzi esplodenti a bassa quota. Tali strumenti sono stati per lo più abbandonati anche per evidenti ra-gioni di sicurezza del volo aereo. Do-vrebbero determinare con l’esplosio-ne lo sfaldamento dei chicchi prima dell’impatto sulle colture o durante la loro formazione. I dati di laborato-rio dimostrano un’efficacia dell’onda d’urto alla distanza di alcuni metri; oltre tale limite non si è osservato al-cun effetto.2) la Nucleazione artificiale diretta. La formazione dei chicchi di grandine e delle gocce di pioggia presuppone la presenza dei nuclei di condensa-zione. In natura i principali elementi di condensazione sono costituiti dal pulviscolo atmosferico, da microsco-piche particelle di sale marino e da batteri, senza i quali non vi sarebbe pioggia o grandine. Alle nostre latitu-dini la pioggia si origina da cristalli di ghiaccio e solo quando questi ultimi raggiungono grosse dimensioni si

verifica la grandine. L’inseminazione artificiale consiste nel far pervenire all’interno della nube temporalesca un gran numero di nuclei artificiali di condensazione (in genere ioduro d’argento), in modo da aumentare artificialmente il numero di chicchi di ghiaccio tra loro in competizione (più chicchi ma di dimensioni mino-ri) che possano sciogliersi durante la discesa al suolo. Si utilizzano a tale scopo generatori al suolo, che sfruttano le correnti ascensionali che precedono il temporalesco. Un siste-ma a suo tempo proposto dall’Unio-ne Sovietica prevedeva l’uso di razzi non esplodenti d’alta quota (fino a 10 km), metodo comunque non semplice da utilizzare per problemi di sicurezza aerea. I razzi erano uti-lizzati come vettori per far giungere all’interno della nube grandinigena le sostanze in grado di favorire la con-densazione.Purtroppo, nonostante questi ultimi sistemi si basino su principi scienti-fici, l’imponenza e la variabilità carat-teristici degli eventi grandinigeni non hanno permesso alla sperimentazio-

Page 26: Il Notiziario Agricolo 11/2012

26

nu

me

ro 1

1 –

20

12

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

ura

111-

1B

ne di confermare l’efficacia dei me-todi proposti fino ad ora, anche se la ricerca scientifica nutre una maggio-re speranza di successo nei metodi basati sulla enucleazione artificiale rispetto ai sistemi esplosivi. Esiste un’ampia letteratura scien-tifica, in particolare gli esperimenti italo-russo-elvetici degli anni 70-80 (campagna GROSSVERSUCH IV), che ha dimostrato l’inutilità (o quan-to meno, l’impossibilità di dimostrare l’efficacia) dei metodi di difesa attiva contro la grandine non avio-traspor-tati.In alcuni paesi europei in passato è stata applicata anche la nucleazio-ne aviotrasportata cioè con distri-buzione all’interno della nube po-tenzialmente grandinigena di agenti nucleanti attarverso mezzo aereo, pratica che in effetti poteva avere basi scientifiche ma che comportava costi esorbitanti, difficoltà logistiche e di scelta del momento migliore per la distribuzione ed inoltre gravi rischi per gli aviatori. Tale pratica è stata abbandonata da tutti i paesi.3) I cannoni detonanti creano onde d’urto mediante scoppi a salve. Le onde d’urto, propagandosi verso l’al-to, dovrebbero alterare i normali pro-cessi di formazione dei chicchi e di conseguenza ridurre la quantità e la dimensione della grandine nell’area di intervento. Come per i razzi deto-nanti non si dispone di dati oggettivi sulla loro efficacia. In ogni caso la normativa vigente sul rumore pone seri problemi sul loro impiego.Inoltre esistono dimostrazioni scien-tifiche di bilancio energetico che ne dimostrerebbero l’assoluta ineffica-cia. Da un articolo si evidenzia quan-to segue:“Il principio del cannone “antigrandi-ne” si basa su una teoria scientifica valida proposta dal famoso fisico ita-liano G.B.Venturi, ovvero quella della “cavitazione”: l’enorme alterazione della pressione dovuta al passaggio di una fortissima (sottolineiamo for-

tissima) onda d’urto è in grado di cre-are sacche di vapore all’interno delle gocce di pioggia (il procedimento è analogo all’ebollizione, ma invece di aumentare la temperatura, si agisce abbassando drasticamente la pres-sione) e vaporizzare piccole gocce d’acqua eventualmente intrappolate all’interno dei chicchi di grandine. Una volta passata l’onda, le sacche di vapore createsi non trovano più le condizioni termodinamiche per re-sistere alla tensione superficiale del liquido ed implodono, rompendo in pezzi più piccoli sia le gocce di piog-gia, sia i chicchi di grandine. La pura teoria sembrerebbe dunque dare ragione ai sostenitori del cannone, ma nella realtà le cose risultano un po’ più complicate. Nella relazione commissionata nel 1981 dalla regio-ne Emilia-Romagna ad alcuni tecnici e scienziati, vengono citati studi ef-fettuati in importanti centri di ricerca francesi (Groupement Interdiparti-mental d’Etudes des Fléaux Atmos-phériques di Valence e l’Ecole Natio-nale Supérieure d’Arts et Métiers di Parigi) che dimostrano come la pres-sione esercitata dall’onda d’urto pro-veniente dal cannone risulti, sopra la sua verticale e a soli 100 metri di altezza, di circa 1,5hPa, mentre crolla a 0,033hPa a 4km di altezza. Questo significa che a 100 metri di altezza il cannone sviluppa una pressione di 1,5hPa, che è pari ad una forza di 0,0015N su ogni millimetro quadro di superficie. Il diametro medio di un chicco di grandine in Italia risulta nell’ordine dei 10mm, il che significa che la forza esercitata dal cannone deve coprire una superficie sferica di circa 1300mm2 per ogni chicco. Con un rapido calcolo, scopriamo così che, a 100 metri dal cannone, su ogni chicco l’onda d’urto agisce con una forza di 1,95N. Per dare un’idea concreta di cosa significhi tale valo-re, vi basti pensare che una forza del genere riesce a malapena a tenere sospesa in aria (e quindi a vincere la

forza di gravità) una pallina da base-ball (del peso di circa 200 grammi). Risparmiandovi i calcoli, a 4000 metri dal cannone (dove l’onda d’urto svi-luppa appena 0,033hPa di pressione) il solito chicco di grandine di 10mm è soggetto ad una forza complessiva di 0,043N, ovvero la forza necessa-ria per far restare sospesa in aria una piccola monetina da 10 centesimi di Euro (del peso di circa 4 grammi).In aggiunta a questi dati, sapendo che: a) la grandine, in Estate e alle nostre latitudini, si forma generalmente so-pra i 5000 metri e ogni chicco pesa mediamente (ripeto, mediamente) 5-10 grammi;b) in un temporale di medie dimen-sioni le correnti ascensionali e di-scensionali raggiungono e superano spesso velocità di 100km/h e sono quindi capaci di trascinare oggetti pesanti fino a qualche decina di chili;c) un temporale di medie dimensioni si estende in altezza per 6-10 chilo-metri e in larghezza per qualche chi-lometro;Risulta evidente il fatto che:a) il cannone ad onda d’urto non rie-sce minimamente ad innescare feno-meni di cavitazione, nemmeno a 100 metri di distanza da se stesso (per l’innesco del fenomeno deve crearsi un abbassamento di pressione ful-mineo e davvero importante, che si riesce ad avere solo con forze e ve-locità di diversi ordini di grandezza maggiori di quelle create dal canno-ne);b) il volume d’aria coperto da una serie di cannoni (in altezza ed in lar-ghezza) risulta molto modesto rispet-to al sollevamento di masse d’aria caldo-umide che caratterizzano l’evoluzione di un temporale;c) le enormi forze in gioco in un tem-porale (calore latente, vento, fulmini, tuoni) fanno sì che l’attività del can-none non riesca minimamente ad influenzare nemmeno le dinamiche generali all’interno della nube”.

Page 27: Il Notiziario Agricolo 11/2012

27

nu

me

ro 1

1 –

20

12

I vincitori dell’Oscar Green 2012La crisi presa per le corna: dalle stelle agli abissi

Osc

ar G

reen

Essere idealista a volte paga con un oscar, quello della Coldiret-ti assegnato nella categoria

Campagna Amica a Cristina Scap-paticci, l’imprenditrice sognatrice che grazie alla sua passione per le stelle riesce ad offrire a tutti gli ospiti del suo agriturismo uno scenario unico, quel-lo del cosmo. In collaborazione con l’osservatorio astronomico di Campo Catino, infatti, Cristina riesce a mettere insieme prodotti tipici locali ed esplo-razione del cielo. E così tutti i suoi commensali comodamente seduti alle loro tavole tra uno sguardo Saturno, distante 1 miliardo e mezzo di chilo-metri dalla terra e un altro al buon cibo trascorrono momenti indimenticabili. L’Oscar green nella categoria Espor-tare il territorio se lo aggiudica invece la geniale esperienza imprenditoriale di Marta Lugano che produce uno spu-mante d’autore, facendolo invecchiare sott’acqua. Tutto comincia con un rac-conto ed un sogno, quello di suo padre che facendo un’immersione si imbatte in un’imbarcazione antica dentro le cui stive si era conservato benissimo del vino millenario. Fu allora che ebbe la geniale intuizione: a girare periodica-mente le bottiglie avrebbe provveduto la corrente marina, mentre, il buio de-gli abissi, l’umidità che li caratterizza e la temperatura ideale avrebbe fatto il resto come e meglio di una preziosa cantina. Per la categoria Stile e Cultura d’im-presa l’Oscar va a Luigi Adinolfi che da una antica ricetta della nonna che nei momenti di festa miscelava olive, zucchero ed alcol crea il primo amaro alle olive, prezioso digestivo che cattu-ra curiosi e appassionati, attrae turisti e soprattutto oltrepassa i confini na-zionali e arriva in Scandinavia, Corea e Stati Uniti. E ancora nella categoria Ideando viene premiata - afferma la Coldiretti - la brillante idea di Andrea De Magistris che sperimenta con suc-cesso la prima coltivazione di bambù

interamente made in Italy. Se nell’iso-la di Hokkaido si produce un ottimo bambù perché non provare a farlo an-che nelle Langhe piemontesi ed è così che oggi nella sua azienda produce fo-glie di bambù per ricavare uno squisito tè senza eccitanti da dare ai bambini, germogli per la ristorazione, canne per l’artigianato e foglie per realizzare co-smetici. Teresa Palmieri invece conquista l’Oscar green nella categoria In Filie-ra grazie al grande lavoro che la sua azienda svolge chiudendo interamente il ciclo produttivo, dal latte alla tavola realizzando squisite mozzarelle ed altri prodotti con latte di bufala che ven-gono vendute direttamente in azienda riuscendo a soddisfare oltre 300 clienti al giorno. Ma la filiera si completa anche grazie ad una particolare e apprezzatissima realizzazione di pregiati oggetti in pelle come borse, svuotatasche e portarivi-ste che ricavano dai loro grandi alle-vamenti. Non solo dunque bocconcini

e mozzarelle apprezzatissimi in tutta la Penisola ma anche una bella gamma di prodotti in pelle che richiamano alla fantastica tradizione contadina cilen-tana. Nella categoria Non solo agricoltu-ra non poteva non essere conferito l’oscar green della Coldiretti ad una re-altà davvero speciale quella della vec-chia fattoria che attraverso le amore-voli cure di Giulia Lovato che nella sua Fattoria compie veri e propri miracoli, i bambini diversamente abili anche con gravi patologie riescono a ritornare a cantare e camminare dopo anni di immobilità L’intenso rapporto con gli animali, la natura e le pratiche agricole antiche diventano di fondamentale im-portanza per il loro ritorno alla vita. E per finire - conclude la Coldiretti - la

Nelle foto: due vincitori dell’Oscar Green Col-diretti premiati nel corso della manifestazione “Cibi d’Italia – Festival di Campagna Amica”: Andrea De Magistris che sperimenta con successo la prima coltivazione di bambù in-teramente made in Italy. E Marta Lugano che produce uno spumante d’autore, facendolo invecchiare sott’acqua.

Page 28: Il Notiziario Agricolo 11/2012

28

nu

me

ro 1

1 –

20

12

Osc

ar G

reen

menzione speciale per Paese Ami-co viene assegnato al Comune di Bardolino che grazie ad un servizio navetta messo a disposizione dall’am-ministrazione porta tutti i consumatori, con particolare attenzione per anziani e persone in difficoltà, direttamente al mercato di Campagna Amica, scelto da tanti come punto di riferimento per la propria spesa a garanzia di qualità e territorio. LA SEZIONE “IDEANDO” ad un piemonteseAndrea De Magistris di Cravanzana in provincia di Cuneo che coltiva il bam-bù si è classificato al primo posto del concorso nazionale Oscar Green 2012 nella sezione “Ideando”.La sua azienda produce estratti da fo-glie di bambù, capaci di trasformarsi in tisane senza eccitanti, dolci ai palati dei bambini, che oggi sono in grado di soddisfare una interessante richiesta di mercato. Così nascono cosmetici all’estratto di bambù, ma anche va-setti di germogli per la ristorazione. La premiazione è avvenuta sabato 29 settembre a Roma presso il Circo Mas-simo nell’ambito del primo Festival di Campagna Amica “Cibi d’Italia”, alla presenza del ministro delle Politiche agricole Mario Catania e del presi-dente della Coldiretti Sergio Marini. Per la Coldiretti del Piemonte erano presenti il presidente Paolo Rovellotti e il direttore Bruno Rivarossa con una nutrita delegazione di dirigenti e giova-ni soci aderenti al movimento Giovani Impresa Coldiretti. I VINCITORI DELL’OSCAR PER CIASCUNA CATEGORIACAMPAGNA AMICADalle stalle alle stelle ora si puòCristina Scappaticci Frosinone – LazioDall’agriturismo ora si esplora il cielo. In collaborazione con l’osservatorio astronomico di campo catino l’azien-da di Cristina riesce a mettere insieme prodotti tipici locali ed esplorazione del cosmo. Da sempre Cristina imprenditrice so-gnatrice con una grande passione per le stelle riesce a fare della sua azien-da un’eccellenza italiana. Di giorno si mungono gli animali, si accolgono

i bambini per la fattoria didattica, tra asini, oche, pecore e conigli, si porta-no i prodotti al mercato di campagna amica e di notte, si osserva il cielo e le sue costellazioni, la luna al suo primo quarto con i crateri e i mari, attraver-so i telescopi dell’osservatorio offerti dal professore Mario Di Sora. E così le cene in agriturismo hanno un delizio-so scenario che accompagna tutti gli ospiti che tra uno sguardo Saturno, di-stante 1 miliardo e mezzo di chilometri dalla terra e un altro al buon cibo tra-scorrono momenti indimenticabili.ESPORTARE IL TERRITORIODAGLI ABISSI LIGURI IL PRIMO SPUMANTE SOTTOMARINOMarta Lugano - Genova – LiguriaL’azienda Bisson non produce spu-manti comuni, li colloca nei più pro-fondi degli abissi marini in una sorta di ‘cantina naturale’ per farli invecchiare. Sott’acqua infatti si sfiora la perfezio-ne, si riesce a riprodurre il clima, la luce, l’umidità e anche il movimento delle bottiglie attraverso le correnti, tutto quello che serve per realizzare uno spumante d’autore. Marta acco-glie e rilancia un’idea di suo padre. Un’idea che nasce da un racconto e da un sogno, il padre fin da piccolo so-gnava di produrre vino e non avendo una cantina trasformò quella difficoltà in potenzialità grazie alla sua passione per il mare. Facendo un’immersione si trovò ad esplorare un’imbarcazione antica den-tro le cui stive si era conservato be-nissimo del vino millenario. Fu allora che intuì che le correnti sottomarine avrebbero coccolato le sue bottiglie. Al problema di girare a mano periodica-mente le bottiglie avrebbe provveduto la corrente marina, mentre, il buio de-gli abissi, l’umidità che li caratterizza, la temperatura ideale avrebbe fatto il resto. Ecco allora che il racconto e il sogno si trasformano in realtà , ottenute le au-torizzazioni, tutte le bottiglie prodotte in quell’annata vengono ingabbiate e inabissate. C’era da sperimentare ma il rischio va preso tutto. Né una sola bottiglia va preservata dall’eventuale fallimento. Dopo dodici

mesi il miracolo. Dal fondo del mare vengono sollevate le bottiglie ed è la fortuna di una vita. Lo spumante è perfetto ed ogni bottiglia è un’opera d’arte, con incrostazioni marine, con-chiglie, alghe e tane di pesci che de-corano il vetro. IDEANDOLA PRIMA COLTIVAZIONE DI BAM-BÙ INTERAMENTE MADE IN ITALY Andrea De MagistrisCuneo - Piemonte Se nell’isola di Hokkaido si produce un ottimo bambù perché non provare a farlo anche nelle Langhe piemontesi ed è così che oggi Andrea De Magi-stris nella sua azienda produce foglie di bambù per ricavare uno squisito tè senza eccitanti da dare ai bambi-ni, germogli per la ristorazione, canne per l’artigianato e foglie per realizzare cosmetici. Andrea incontra Thomas ed è subito una intesa che produce frut-ti buoni. Thomas si reca in Giappone per selezionare tra mille specie, quelle adatte a creare un bambuseto tra le Langhe piemontesi, mentre lui resta a preparare il terreno in mezzo ai noccio-li e alle viti che rendono prestigiosa la sua terra in tutto il mondo. È così che nasce la prima produzione di bambù made in Italy dalla quale si cominciano a ricavare germogli per la cucina e canne per l’artigianato ma Andrea non si accontenta, contatta e comincia a collaborare con l’università di Napoli per creare estratti da foglie di bambù, capaci di trasformarsi in tisane senza eccitanti, dolci ai palati dei bimbi, che oggi sono in grado di soddisfare una interessante richiesta di mercato. E poi da qui l’ascesa fino alla nascita degli originali cosmetici all’estratto di bambù. STILE E CULTURA D’IMPRESADA ANTICA RICETTA A SUCCESSO MONDIALE, IL PRIMO AMARO ALLE OLIVE Luigi Adinolfi – Cosenza – CalabriaDa una antica ricetta della nonna che nei momenti di festa miscelava olive, zucchero ed alcol Luigi crea il primo amaro alle olive, prezioso digestivo che cattura curiosi e appassionati, at-trae turisti e soprattutto oltrepassa i

Page 29: Il Notiziario Agricolo 11/2012

29

nu

me

ro 1

1 –

20

12

Osc

ar G

reen

Cambio della guardia a Terranostra Piemonte, Franco Pigino presidente uscente, operatore agrituristico di Alessandria ha lasciato la pre-

sidenza regionale dopo quattro anni di intenso impe-gno.Il Consiglio regionale di Terranostra, che rappresenta quasi 300 agriturismi di Coldiretti, riunitosi presso la Coldiretti regionale ha eletto all’unanimità alla presi-denza di Terranostra Piemonte Stefania Grandinetti operatrice agrituristica di Alessandria con un alleva-mento di suini allo stato brado. Oltre all’attività di ri-storazione l’azienda agrituristica di Stefania Grandi-netti è anche fattoria didattica.Durante l’incontro Silvia Bosco ha illustrato, oltre all’applicativo App di ultima generazione per indivi-duare gli agriturismi online, la presenza di Terranostra alla Fiera del Camper di Parma.

Nuova presidente di TerranostraStefania Grandinetti eletta alla guida della sezione Piemonte

confini nazionali e arriva in Scandina-via, Corea e Stati Uniti. La storia parte da Oriolo Calabro, terra di confine con la Lucania, in questo perimetro brullo dell’Alto Ionio Luigi capisce il significa-to e l’opportunità dell’innovazione da iniettare in una antica storia ed è così che rivisitando un’antichissima ricetta di un vecchio infuso della nonna nasce l’amaro Ulivar che oggi è diventato la punta di diamante della sua impresa. NON SOLO AGRICOLTURA LA VECCHIA FATTORIA FA MIRA-COLI, I BAMBINI TORNANO A CAM-MINAREGiulia Lovato - Verona – VenetoGiulia nella sua Fattoria compie veri e propri miracoli, i bambini diversamen-te abili anche con gravi patologie rie-scono a ritornare a cantare e cammi-nare dopo anni di immobilità L’intenso rapporto con gli animali, la natura e le pratiche agricole antiche diventano di fondamentale importanza per il loro ritorno alla vita. La Vecchia fattoria è la storia di Marco, bambino autistico, giunto in azienda a 4 anni. Era violen-to, urlava e correva, aveva un atteg-giamento tipicamente aggressivo ma poi ha abbracciato il trattore e non l’ha mollato più. In questo ambiente incon-taminato, circondato da alberi da frut-

to, da animali, da dolcezza, amore per la natura, Marco per la prima volta ha parlato. Ma è anche la storia di Andrea, 6 anni, tetraplegico che grazie all’ami-cizia con un cavallo inizia a camminare e quella di Daria, dolce bimba autistica che in fattoria diventerà una bravissi-ma cantante. C’è allegria in campa-gna, si imparano i segreti della terra e si passeggia tra i sentieri e viottoli. Nella fattoria tutti i bambini giocano e apprendono cose interessanti sulla natura, trasformano il grano in pasta, imparano i segreti della campagna, ascoltano antiche storie mentre ani-mali ed ortaggi diventano i loro com-pagni di gioco.IN FILIERADALLE BUFALE MOZZARELLE DOC MA ANCHE BORSE E OGGETTI GLAMOURTeresa Palmieri – Salerno – CampaniaNon solo bocconcini e mozzarelle di bufala apprezzatissimi in tutta la Pe-nisola ma anche una bella e glamour gamma di prodotti interamente realiz-zati col pellame che richiamano alla fantastica tradizione contadina ci-lentana, come le borse, l’intreccio, lo svuotatasche e i portariviste. Grazie ad un grande lavoro e immensa passione l’azienda Vannulo riesce a chiudere in-

teramente il ciclo produttivo, dal latte alla tavola realizzando squisite mozza-relle ed altri prodotti con latte di bufala che vengono vendute direttamente in azienda riuscendo a soddisfare oltre 300 clienti al giorno. Sono in 15mila ogni anno a fare richiesta di compiere una visita guidata tra le perle di que-sta tenuta, i suoi artigiani, il caseificio, il museo e i laboratori della produzione di yogurt e budini. MENZIONE SPECIALE PAESE AMI-CODA CASA AL MERCATO COMODA-MENTE IN BUS, ORA SI PUO’ Comune di Bardolino – Verona –VenetoUn servizio navetta messo a disposi-zione dall’amministrazione comunale che porta i consumatori fino al mer-cato di Campagna Amica, scelto da molti come punto di riferimento per la propria spesa a garanzia di qualità e territorio. Un’attenzione particolare viene riservata ad anziani e persone in difficoltà che spesso vengono accom-pagnati, insieme al loro cestino della spesa, fino sotto casa. Ma il servizio bus navetta è molto apprezzato an-che dai turisti. Insomma sulle rive del Garda l’agricoltura dà appuntamento ai consumatori, zero chilometri li divi-dono …. e un bus navetta li porta tutti.

Page 30: Il Notiziario Agricolo 11/2012

30

nu

me

ro 1

1 –

20

12

Cac

cia

Via C. Botta, 4 - 14015San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146cell. 336.253369

S. DamianoCisternaCelle EnomondoFerrere

Recentemente insediato il nuovo Consiglio di Am-ministrazione dell’Ambito

Territoriale di Caccia ATC AT2 Sud Tanaro presieduto dal Presidente Marco Listello, già Sindaco del Comune di San Giorgio Scaram-pi e dal vice Domenico Perfumo, Presidente della Zona Coldiretti di Nizza Monferrato, ha affronta-to l’annoso problema della con-vivenza fra gli animali selvatici e agricoltori.Nella seduta del 6 agosto 2012 si è discusso di risarcimento dei danni provocati dagli animali sel-vatici alle aziende agricole, que-stione che crea scontri accesi fra le categorie: l’una i cacciatori spinti dalla passione e l’altra, gli agricoltori, che si vedono depre-dare dai selvatici parte dei raccol-ti.La serietà dimostrata dai com-ponenti del Consiglio, formato da rappresentanti dei cacciatori, degli agricoltori, degli ambienta-listi, degli enti locali ha portato alla decisione di “penalizzare” le squadre di cacciatori che si dedi-cano all’abbattimento dei cinghia-li nelle zone i cui danni denunciati e riconosciuti tramite perizia tec-nica agli agricoltori supereranno i 500 euro, in questo caso il 50% dell’ammontare totale dei risarci-menti sarà a carico della squadra di cinchialisti competenti sul terri-torio stesso.Tale disposizione, in momenti di ristrettezza economica della

Agricoltori e cacciatori possono collaborareCome affronta il problema “selvatici” l’Atc Sud Tanaro

Regione Piemonte, va ad alleg-gerire il peso sul bilancio econo-mico dell’assessorato regionale all’agricoltura e caccia competen-te in materia.In controtendenza, sotto forma di premio per i cacciatori virtuosi, nelle zone dove i danni alle pro-duzioni agricole sono inferiori ai 500 euro annui è stata ridotta la quota di iscrizione alla caccia al cinghiale da euro 50 a euro 25 a stagione.I problemi non sono completa-mente risolti in quanto devono ancora essere versati parte dei soldi relativi ai risarcimenti agli agricoltori per l’anno 2011; Mar-co Listello e Domenico Perfumo rispettivamente Presidente e Vi-cepresidente sono decisi a trova-re i fondi necessari promuovendo economie interne all’ambito terri-toriale di caccia Sud Tanaro atte a risparmiare le somme necessarie alle liquidazioni dei danni.Un altro problema è causato dalla

presenza di caprioli, presenza non esattamente monitorata e censita.Il numero dei caprioli presenti sul territorio ormai non è più sosteni-bile in quanto va a pregiudicare gli equilibri acquisiti da secoli, quin-di durante le operazioni di censi-mento in base al quale la Regione assegna i capi da abbattere, si chiederà la collaborazione degli agricoltori residenti nei vari comu-ni al fine di avere un quadro più realistico possibile della situazio-ne.Sino ad oggi il problema è stato sottodimensionato, purtroppo la popolazione di questi animali è in aumento provocando danni ai vi-gneti, ai frutteti e alle superfici bo-schive a cui vengono defogliante completamente le piante novelle. Si chiederà alla Regione Piemonte di adottare un piano straordinario di abbattimento per ridurre drasti-camente la presenza del capriolo, animale sconosciuto sino a pochi anni fa sulle colline artigiane.

Page 31: Il Notiziario Agricolo 11/2012

CREIAMO E STAMPIAMO LA TUA COMUNICAZIONE

l’informazione quotidiana

Page 32: Il Notiziario Agricolo 11/2012