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Il Ponte - La rivista degli italiani in Danimarca
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l a r i v i s t a i t a l i a n a i n d a n i m a r c a
c o m e c a m b i a n o g l i i t a l i a n i
g u i d a a l l e a t t i v i t à i m p r e n d i t o r i a l i e c o m m e r c i a l i
s u g g e r i m e n t i t u r i s t i c i p e r l ’ e s t a t e
giugno 2011
anno 19
Nr. 2il ponte //
referendum 2011gli italiani alle urneFESTA DELLA REPUBBLICA2 giugno :
grazia mirabelli direttore
alessandro raffaellicaporedattore
S O M M A r I O
editoriale novità in questo numerodi grazia mirabelli
le strutture aziendalirubrica legaledi cristiano rossi
ambasciatacomunicato referendum
acqua pubblica o privata?opinionidi gisella paccoi
italiani come di alessandra sicuro
l'anima partenopeaintervista a grazia mirabellidi generoso d'agnese
visita al lago d'ortaviaggidi lucia rota andersen
supermarco ed ello foodancora festa
farvel di antonio montessori
italietta:una donna d’altri tempi
dante alighieri programma maggio-giugno 2011
dolce vita a nørrebro giovane imprenditoria a cphdi francesca fabi
2
istituto italiano di culturaprogramma per l'estate 2011 7
dalla sirenetta alla penelopecultura di loredana carloni
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risorgimento nel rinascimentolibridi paolo ninzatti
17
3
6
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11 26
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20
il ponte //
"la redazione invita i lettori ad inviare contributi ed idee per la rivista. una volta vagliatone la rilevanza, saremo ben lieti di pubblicarli"
giugno 2011
anno 19
Nr. 2
direttore
grazia mirabelli
caporedattore
alessandro raffaelli
art direction
barbara lütken
in redazione
lucia rota andersen
gisella paccoi
livia sansone
alessandra sicuro
hanno collaborato
antonio montessori
cristiano rossi
francesca fabi
gisella paccoi
generoso d’agnese
lucia mancina
loredana carloni
design
mcb2 advertising
web
mcb2 advertising
redazione
landskronagade 13 st. th.
2100 copenaghen ø
tel. e fax 35 55 20 07
email: [email protected]
www.ilponte.dk
banca
danske bank
reg.nr. 4280
kontonr. 0016922889
il ponte //
le opinioni espresse in ogni
singolo articolo sono da attribuirsi
esclusivamente all’autore dell’articolo,
che se ne assume la responsabilità,
e non rifflettono necessariamente il
punto di vista della redazione.
la redazione non è responsabile di
eventuali cambiamenti nelle date e
negli orari degli eventi annunciati.
cari lettori,
come vedete il nostro numero esce in anticipo di circa due settimane a causa
del referendum del 12 e 13 giugno prossimo che è ormai alle porte. troverete
infatti tra le prime pagine della rivista le informazioni utili fornite dall’ambasciata
per poter esprimere il vostro parere sui temi referendari, e soprattutto le
indicazioni precise su cosa fare nel caso in cui non doveste avere ancora ricevuto
a mezzo posta il plico elettorale entro il 29 maggio prossimo.
ma come sappiamo, quello dei referendum non è l’unico tema ad animare il
dibattito politico nazionale di questi giorni. e anche per noi italiani all’estero
ce n’è uno importante, relativo alla riforma di organismi di rappresentanza
quali comites e cgie, riforma che ,proprio mentre scriviamo viene discussa,
dopo avere superato un primo esame al senato. la bozza in esame lascia
infatti notevoli perplessità, prevedendo un generale innalzamento della soglia
di cittadini presso ciascuna circoscrizione consolare allo scopo di attuare una
conseguente riduzione del numero dei comites. innalzamento della soglia
minima, che qualora venisse confermato metterebbe seriamente a rischio la
sopravvivenza stessa di comites in realtà piccole come quelle della danimarca.
ma anche questo numero si propone a voi con una raccolta variegata di temi
e punti di vista. torneremo sul significato di sentirsi italiani oggi, andremo in
visita al lago d’orta e scopriremo anche copenaghen e senigallia accomunate da
un’immagine di donna simbolo di saggezza. vedremo poi cosa rappresenta per le
giovani generazioni esprimere il proprio essere italiani a livello d’imprenditoria, a
ridosso di una crisi mondiale che ancora lascia le ferite.
dopotutto lo scorcio d’estate che ci ha già regalato quest’anno la danimarca ci
ha messo di buon’umore.
e speriamo che la magia non sia già finita!
buona estate a tutti, ovunque voi siate
grazia mirabelli
noVità in QUeSto nUMeRo
caro lettore, anche questo numero della rivista è stato interamente realizzato con collaborazioni a titolo gratuito. sostieni il nostro lavoro con un abbonamento di supporto, questo ci permetterà di assicurare un futuro all’unica rivista in lingua italiana pubblicata in danimarcail ponte kr.150 annualidanske bankreg.nr. 4280 kontonr. 0016922889
3il ponte // a m b a s c i ata
referendum abrogativi del 12 e 13 giugno 2011modalitÀ di voto per corrispondenza
comunicato dell’ambasciata d’italia in copenaghen
gli elettori italiani residenti in danimarca ed iscritti all’aire – che non abbiano esercitato entro il 14 aprile l’opzione per il voto in italia - potranno votare per i referendum abrogativi del 12 e 13 giugno prossimi per corrispondenza.
sono ammessi a votare all'estero per corrispondenza anche le seguenti categorie di cittadini italiani temporanemente all’estero che ne abbiano fatto richiesta entro l’8 maggio: a) personale delle forze armate e di polizia impegnato in missioni internazionali; b) dipendenti di amministrazioni dello stato, di regioni o di province autonome (e loro familiari conviventi, qualora non iscritti all’aire); c) professori e ricercatori universitari di cui al decreto del presidente della repubblica 11 luglio 1980, n. 382, titolari di incarichi e contratti ai sensi dell'articolo 1, commi 12 e 14, della legge 4 novembre 2005, n. 230, e di cui alla legge 30 dicembre 2010, n. 240 (e loro familiari conviventi, qualora non iscritti all’aire).
chi si trovi temporaneamente all’estero e non appartenga alle tre categorie sopraindicate, potrà votare per i referendum solamente recandosi in italia, esprimendo il voto presso le sezioni istituite nel proprio comune di residenza.
***gli elettori riceveranno a domicilio, da parte di questa ambasciata, il plico elettorale contenente le schede e le istruzioni sulle modalità di voto. chi non ricevesse il plico elettorale entro domenica 29 maggio potrà recarsi di persona presso la cancelleria consolare di questa ambasciata (engskitfevej, 4 - 2100 copenaghen ø – tel. 39183444 – fax 39270106 – e-mail: [email protected]) per verificare la propria posizione elettorale.
per ulteriori informazioni si invita a contattare la cancelleria consolare ai recapiti sopra indicati e a consultare la seguente pagina del sito web del ministero degli affari esteri: http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/comunicati/2011/04/20110412_referendum2011.htm.
Gammel Vartov Vej 7, 2900 Hellerup
Ambasciata d’Italia in Copenaghen
REFERENDUM ABROGATIVI DEL 12 E 13 GIUGNO 2011 MODALITÀ DI VOTO PER CORRISPONDENZA
COMUNICATO DELL’AMBASCIATA D’ITALIA IN COPENAGHEN
Gli elettori italiani residenti in Danimarca ed iscritti all’AIRE – che non abbiano esercitato entro il 14 aprile l’opzione per il voto in Italia - potranno votare per i referendum abrogativi dell’12 e 13 giugno prossimi per corrispondenza. Sono ammessi a votare all'estero per corrispondenza anche le seguenti categorie di cittadini italiani temporanemente all’estero che ne abbiano fatto richiesta entro l’8 maggio: a) personale delle Forze Armate e di Polizia impegnato in missioni internazionali; b) dipendenti di amministrazioni dello Stato, di regioni o di province autonome (e loro familiari conviventi, qualora non iscritti all’AIRE); c) professori e ricercatori universitari di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, titolari di incarichi e contratti ai sensi dell'articolo 1, commi 12 e 14, della legge 4 novembre 2005, n. 230, e di cui alla legge 30 dicembre 2010, n. 240 (e loro familiari conviventi, qualora non iscritti all’AIRE). Chi si trovi temporaneamente all’estero e non appartenga alle tre categorie sopraindicate, potrà votare per i referendum solamente recandosi in Italia, esprimendo il voto presso le sezioni istituite nel proprio Comune di residenza.
***
Gli elettori riceveranno a domicilio, da parte di questa Ambasciata, il plico elettorale contenente le schede e le istruzioni sulle modalità di voto. Chi non ricevesse il plico elettorale entro domenica 29 maggio potrà recarsi di persona presso la Cancelleria consolare di questa Ambasciata (Engskitfevej, 4 - 2100 Copenaghen Ø – tel. 39183444 – Fax 39270106 – e-mail: [email protected]) per verificare la propria posizione elettorale. Per ulteriori informazioni si invita a contattare la Cancelleria consolare ai recapiti sopra indicati e a consultare la seguente pagina del sito web del Ministero degli Affari Esteri: http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Comunicati/2011/04/20110412_Referendum2011.htm.
la famiglia si modifica. la società italiana ha come cardine fondamentale la famiglia e in particolare la famiglia estesa, in cui – in poche parole – più generazioni si scambiano, per un lungo lasso di tempo, aiuto, affetto, solidarietà e servizi (trovarsi il lavoro, proteggersi, mantenere i figli agli studi, curarsi degli anziani). i dati del 2011 mostrano invece una realtà in cui il numero di famiglie monopersonali (i “ single”) e monoparentali (genitore divorziato più figlio) è in forte aumento. il resto (il dialogo, la coesistenza e la collaborazione quotidiana tra le generazioni, ad esempio) scivola nel passato, pur restando una caratteristica italiana.
gli anziani: nuovi “single” o deboli?. l’italia è un paese di anziani: 144 “vecchi”per ogni 100 giovani. grazie ai progressi della medicina e – chissà – anche alle sani abitudini alimentari italiane, il quoziente di aspettativa di vita è tra i più alti in europa. ci si chiede chi sosterrà l’onere previdenziale di una società invecchiata, visto che i giovani (futuri soggetti tassabili) “non ci sono”: le nascite in italia sono scarse (circa 1.4 figli per donna) e non sufficienti senza l’apporto della natalità degli immigrati.quali anziani ? tra gli altri, spicca l’anziano moderno,
giovanile,individualista, che occupa il proprio tempo libero con sport e attività di volontariato o studio;oppure l’ anziano come anello debole della società, che vive con poco, ha bisogno di cure non più offerte all’interno della famiglia, né dalle istituzioni ( dai costi alti) ma prestate attualmente, dalle badanti straniere- una soluzione locale ad un problema strutturale. l’italia resta comunque una società che continua a dialogare con il passato, sia in termini di memoria storica e culturale, che in termini di rapporto tra le generazioni.
i giovani: dare loro spazio. superficiali, consumisti, disinteressati, oppure al contrario desiderosi di partecipare alla società? vari sono i segnali di un disagio giovanile, tra cui il tasso di disoccupazione del 29%, l’aumento degli anni di permanenza in famiglia, il fenomeno dei “cervelli in fuga”, cioè di giovani professionisti che sono costretti a cercare all’estero opportunità di lavoro. si tratta di un capitale intellettuale (e quindi un ritorno non solo scientifico ma economico) che l’italia cede all’estero “il paese spende relativamente poco per alloggi, disoccupazione e cura dei figli, spese sulle quali i giovani contano per lanciare la propria carriera” – scrive il time nell’ottobre 2010 – ritrovando le cause del disagio giovanile in “una eccessiva cultura dei senior“ o gerontocrazia.
le donne: non solo veline. l’immagine corrente della donna dei media italiani non è edificante: ninfette pronte a
4 il ponte // s o c i e t á
di Alessandra Sicuro
ITALIAnI
COMEchi sono oggi gli italiani?
orgogliosi eredi di un comune
passato aulico ma anche
protagonisti del presente?
scorrendo la stampa e i dati
istat dell’ultimo biennio il
quadro è complesso, pieno di
contraddizioni. osserviamone
alcuni aspetti.
tutto per la carriera, scandali sessuali all’ordine del giorno. donne che “è possibile comprare e offrire come merce di scambio”, scrive indignato il sindacato italiano della polizia , lo scorso dicembre. come queste poliziotte, altre donne non si riconoscono in tale rappresentazione, protestando, attraverso appelli firmati da note intellettuali o dimostrazioni in nome della dignità femminile. ma la realtà non è facile. il global gender gap report, nell’ottobre 2010 ha collocato l’italia al 74esimo posto nel mondo per il trattamento delle donne (lavoro, considerazione sociale, etc.), dopo la colombia, il perù e il vietnam. il livello di occupazione è al di sotto della media europea, le differenze di genere sono tuttora evidenti nel lavoro, i servizi di sostegno della natalità e delle famiglie non sono sufficienti, non agevolano le donne. al polo opposto delle veline, resta comunque un altro tipo di donna, la madre antropologicamente al centro della cultura mediterranea, quella che l’arte e la letteratura italiana hanno colto e rappresentato nei secoli con delicatezza e (talvolta timorosa) stima: la laura del petrarca, le madonne del masaccio, le madri che soffrono e lottano del cinema neorealista. insomma, una dignità ed una pregnanza che potrebbe riassumersi nelle parole del nostro nobel, rita levi montalcini, “non solo corpo, ma mente”.
gli uomini: in cerca. per completare questo quadro schematico e necessariamente riduttivo, solo un accenno agli uomini. i “mammas boys” descritti ironicamente dalla stampa internazionale, che restano a casa fino ai 40 anni, che consumano più cosmetici degli altri europei, i teneri vitelloni immortalati da gassman e sordi in continua ricerca di amori, i mariti che non collaborano (la suddivisione dei lavori domestici è tuttora tra le più asimmetriche in europa). accanto a questi uomini di impostazione tradizionale, si sviluppa naturalmente lo stesso processo di crescita e di ricerca di identità di genere delle loro compagne, mogli e figlie.
gli immigrati: ci aiutano. non dimentichiamo infine la presenza degli immigrati, il 7.1% della nostra popolazione. si tratta di un dato in crescita, anche a causa dei mutamenti politici e sociali – di percezione della vita e dei bisogni – in altri paesi del mondo (vedi nord africa). come italiani, ed europei, veniamo quindi a conoscere in misura sempre maggiore questa presenza indubbiamente problematica perché “diversa” che ci costringe al confronto e alla riformulazione del nostro modo di vivere e di sentirci (cultura, religione, etc.). ma anche ad un’ utile interazione in senso culturale e socio-economico, visto che costituisce un contributo importante in aree come la natalità, la forza lavoro, i servizi.
il ponte // s o c i e t á 5
per concludere, l’italia antica è oggi un mosaico multiforme,
contraddittorio che costantemente riformula la propria identità
e in questo la rinnova ; un paese talvolta impigliato nelle
sue difficoltà, ma ricco di risorse e di talenti, che all’estero
continuano a destare ammirazione accanto a arte, cultura e
stile di vita. molte sono le sfide da affrontare, e l’augurio è,
parafrasando le parole del presidente della repubblica, che
ciò avvenga con una voce unica.
bianco, nero. si, no. pubblico, privato. non sempre le scelte sono facili da effettuarsi. non sempre, anzi, quasi mai i vantaggi stanno da una parte sola. e, soprattutto, non sempre si riesce ad essere così obiettivi da riuscire a guardare il problema in tutte le sue dimensioni, mettendo sui piatti della bilancia, quello per il si e quello per il no, tutti gli elementi coinvolti.come nel caso dei quesiti ai quali gli italiani dovranno rispondere il prossimo giugno. in generale, si sa che “uno è politico, due sono sulla privatizzazione dell’acqua, uno, se ci sarà, sarà sul nucleare”. ma cosa dobbiamo decidere, esattamente?
prendiamo il caso dell’acqua. uno dei due quesiti chiede di pronunciarsi sulla forma giuridica che devono avere le società che si occuperanno della gestione dei servizi idrici. fino a questo momento le società (o “aziende municipalizzate”, come venivano spesso chiamate) hanno visto una partecipazione totale o preponderante dello stato; adesso, bisogna decidere se consentire o meno l’ingresso di ditte totalmente private nel panorama dei possibili gestori - e non, come
erroneamente sintetizza qualcuno, decidere se “privatizzare l’acqua”.primo punto da mettere sul piatto dei pro-ingresso: gli enti locali hanno già dimostrato di non essere in grado di gestire gli acquedotti in maniera corretta in tutta italia. si parla di uno spreco medio del 30%, di acqua pagata dai consumatori ma persa nei “buchi” delle “tubature colabrodo”. le ditte private, sulla carta, dovrebbero essere in grado di curare di più la qualità delle strutture e l’efficienza della distribuzione.secondo punto per i pro: attualmente, le assunzioni nelle aziende “municipalizzate” sono sottoposte a regole un po’ diverse da quelle per la pubblica amministrazione, in senso decisamente più elastico. non ci sono esami pubblici obbligatori, si può procedere a chiamata diretta. questo sistema espone al rischio di clientelismi e di scarsa professionalità. in una condizione di concorrenza, le società dovrebbero invece puntare ad avere le migliori persone possibili.il punto più pesante da mettere sul piatto del contro-privatizzazione, per mantenere le società “blindatamente statali” è invece rappresentato dai costi. finchè lo stato potrà intervenire nelle società di servizi, il costo del bene erogato potrà mantenersi “calmierato”; con la privatizzazione, le tariffe potranno variare in base ai costi sostenuti dalle varie società. c’è chi ribatte che, ora come ora, gli italiani pagano anche gli sprechi, per cui non si accorgeranno quasi della
sostituzione nelle aziende.a mio avviso, c’è un elemento assolutamente non trascurabile da porre su entrambi i piatti. un elemento che, da quando sono in danimarca, è sempre più evidente e cruciale: l’attitudine di molti italiani ad aggirare le regole, a “grattare” sui costi, a “mettere pezze” piuttosto che agire correttamente. in danimarca, per come la sto conoscendo, non sarebbe necessario, nella discussione, cercare di prevedere eventuali truffe e variazioni illegali. in italia, invece, bisogna fare i conti con realtà diverse, che si affiancano a quelle certamente esistenti degli imprenditori onesti e scrupolosi. tanto per fare un esempio drammatico: in danimarca la casa dello studente non sarebbe crollata, come invece è successo a l’aquila. per questo, prima di scegliere cosa votare, c’è da chiedersi: quale soluzione ha più probabilità di mantenersi sui giusti binari, quale sarà più controllata? le società di gestione dell’acqua possono essere pubbliche ed efficienti, ci sono alcuni casi brillanti, come quello di milano, ma possono anche essere private ed inefficienti, i casi sono molteplici. una volta decisa la forma che dovranno avere, chi controllerà come andranno le cose? perchè non si sta discutendo sulla marca di birra da vendere allo spaccio aziendale. si sta parlando dell’elemento vitale che ci accomuna. e non è poco.
Gisella paccoi giornalista
6
pubblica o
privata?
il ponte // o p i n i o n i
PADIGLIONE “ITALIA NEL MONDO” della Biennale d’Arte di Venezia (4 giugno – 27 novembre 2011)
Curatore: Vittorio Sgarbi
Dal 7 giugno al 20 agostoNell’ambito della Biennale 2011, si presenteranno 89 mostre di artisti italiani residenti all’estero esposti presso le sedi di Istituti Italiani di Cultura nel mondo, collegate con l’Arsenale di Venezia da altrettanti monitor e documentate da un importante catalogo bilingue italiano-inglese.
Dalla Danimarca, abbiamo scelto tre artisti noti al pub-blico danese e rap-presentativi di di-
verse discipline: Alfio Bonanno, in Danimarca dal 1973 e noto esponente dell’arte ambientale, la ceramista Sandra Davolio, in Danimarca dal 1974, e la pittrice Monica Partipilo, attiva in Danimarca dal 2002. In collaborazione con MAE-DGSP e MiBAC.
Gjørlingsvej 11 − 2900 Hellerup − tel. 3962 0696 – web: www.iiccopenaghen.esteri.ite-mail: [email protected]
Istituto Italiano di Cultura
InformazioniOrario di apertura: lunedì e martedì 9-17; mercoledì e giovedì 9-16; venerdì 9 -15. Orario di apertura della biblioteca: tutti i giorni dalle 12 alle 14.
Come diventare soci dell’Istituto: La tessera dell’Istituto di Cultura, con validità per l’anno solare in corso, costa 250 corone per i soci ordinari (150 per gli studenti e i
Aiutateci a informarvi puntualmente e meglio!! Scrivete a [email protected] per ricevere informazioni sulle nostre attività per posta elettronica
pensionati e i soci della Dante Alighieri). Il pagamento della quota sociale può avvenire tramite il bollettino di pagamento che può essere richiesto all’Istituto Italiano di Cultura o tramite internet banking sul n +73< +84857971< (sotto la funzione “indbetalings- kort”). Si prega sempre di indicare chiaramente il nome e l’indirizzo.
Se non diversamente indicato, gli eventi hanno luogo nella sede dell’Istituto Il programma completo e aggiornato è consultabile sul nostro sito: www.iiccopenaghen.esteri.it (»Gli Eventi«)
Fra i vari eventi in programma per l’estate 2011, vi segnaliamo due mostre:
CON GLI OCCHI DELL’ALTRO Scambio culturale tra artisti italiani e danesi
Dal 29 agosto al 30 settembreLa mostra costituisce il “secondo appuntamento” di un’iniziativa, cominciata nel 2010 con 2 mostre in Liguria, di collaborazione di 5 artisti italiana e 5 danesi. Essa si fonda sull’idea di creare e sviluppare l’interesse sull’interazione tra le descrizioni letterarie di “paesaggi” degli ultimi 2 secoli – inclusi anche i più o meno conosciuti rendiconti di viaggio dell’800 – e la rappresentazione visiva da parte di artisti contemporanei delle suddette pagine letterarie.In mostra opere di: Dino de Simone, Paolo de Nevi, Giuseppe Mecconi, Marialuisa Sponga, Marie-Laurevan Hissenhoven, Annelise Jarvis Hansen, Bodil Krogh Søndergaard, Eva Nedergaard, Mogens Høver, Vladimir Voronin. Collaborazione artistica tra l’associazione di artisti danesi Cirklen e le associazioni culturali Varese Ligure/Contea di Levante.
Il Ponte giugno 2011.indd 1 13-05-2011 13:35:21
pubblica o
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il ponte // at t u a l i t á16
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I N T E R N E T
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Ambasciata d’Italia in Copenaghen
REFERENDUM ABROGATIVI DEL 12 E 13 GIUGNO 2011 MODALITÀ DI VOTO PER CORRISPONDENZA
COMUNICATO DELL’AMBASCIATA D’ITALIA IN COPENAGHEN
Gli elettori italiani residenti in Danimarca ed iscritti all’AIRE – che non abbiano esercitato entro il 14 aprile l’opzione per il voto in Italia - potranno votare per i referendum abrogativi dell’12 e 13 giugno prossimi per corrispondenza. Sono ammessi a votare all'estero per corrispondenza anche le seguenti categorie di cittadini italiani temporanemente all’estero che ne abbiano fatto richiesta entro l’8 maggio: a) personale delle Forze Armate e di Polizia impegnato in missioni internazionali; b) dipendenti di amministrazioni dello Stato, di regioni o di province autonome (e loro familiari conviventi, qualora non iscritti all’AIRE); c) professori e ricercatori universitari di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, titolari di incarichi e contratti ai sensi dell'articolo 1, commi 12 e 14, della legge 4 novembre 2005, n. 230, e di cui alla legge 30 dicembre 2010, n. 240 (e loro familiari conviventi, qualora non iscritti all’AIRE). Chi si trovi temporaneamente all’estero e non appartenga alle tre categorie sopraindicate, potrà votare per i referendum solamente recandosi in Italia, esprimendo il voto presso le sezioni istituite nel proprio Comune di residenza.
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Gli elettori riceveranno a domicilio, da parte di questa Ambasciata, il plico elettorale contenente le schede e le istruzioni sulle modalità di voto. Chi non ricevesse il plico elettorale entro domenica 29 maggio potrà recarsi di persona presso la Cancelleria consolare di questa Ambasciata (Engskitfevej, 4 - 2100 Copenaghen Ø – tel. 39183444 – Fax 39270106 – e-mail: [email protected]) per verificare la propria posizione elettorale. Per ulteriori informazioni si invita a contattare la Cancelleria consolare ai recapiti sopra indicati e a consultare la seguente pagina del sito web del Ministero degli Affari Esteri: http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Comunicati/2011/04/20110412_Referendum2011.htm.
all’ombra del caste l lo d i amleto
Castel dell'Ovofoto di Christian Lütken
L’AnimA pArtenopeA L’AnimA pArtenopeA
11
Nella casa di copenhagen la copia del messaggero s.antonio fa
bella mostra di sé accanto a quella de il ponte, rivista storica
della comunità italiana in danimarca. “nella nostra famiglia il
cattolicesimo è sempre stato vissuto con grande trasporto e
il messaggero di s.antonio ha sempre occupato un posto di primo piano. mio
padre antonio mirabelli, terziario francescano, ne è sempre stato un profondo
estimatore.”
grazia mirabelli è arrivata a elsinore (helsingør) nel 1987 e dal momento stesso
in cui mise piede in danimarca ha sempre profuso molte energie nell’ambito
dell’organizzazione sociale. merito della sua cultura familiare e di un progetto di
vita che aveva trasportato le radici della famiglia migliaia di chilometri lontano
dal vesuvia e dalla campania felix.
“mi piace progettare concretamente i miei impegni. per il 2011 porterò avanti
la mia attività di insegnante di italiano nelle varie sezioni di bambini e come
insegnante di lingua e cultura anche presso l’istituto italiano di cultura di
copenaghen. il comites (comitato italiani estero)che presiedo dal 1997 è
in attesa di nuove elezioni, nel frattempo continueremo le nostre attività
all’ombra del caste l lo d i amleto
a cura di
Generoso D'Agnese
Un percorso segnato dall’impegno in favore
della cultura e della lingua italiana, quello
intrapreso 24 anni fa da Grazia Mirabelli
il ponte // i n t e r v i s t e
graz iamirabel l i
intervista a
L’AnimA pArtenopeA L’AnimA pArtenopeA
nell’ambito della collettività italiana e
come rappresentanza nei confronti delle
istituzioni italiane. dopo avere progettato
e realizzato nel 2009 il puntolingua
,una struttura dove si realizzano attività
in italiano per i bambini della nostra
collettività, vorrei mettere in cantiere un
coro di voci bianche che metta su un
piccolo repertorio di canzoni classiche in
italiano.”
sposata con arnaldo taddei e madre di
due figli (andrea e monica) e di tre bei
nipotini che occupano un ruolo centrale
nella sua vita, grazia ha vissuto i suoi
primi passi professionali nella scuola
gestita dalla famiglia nel quartiere
vomero, l’istituto privato luigia sanfelice.
negli anni di lavoro grazia ha percorso
tutte le tappe dell’insegnamento fino
ad assumere le mansioni di direttrice
didattica e dedicando alla propria
professione tutta l'attenzione e le energie
di una donna determinata.
“ scegliemmo di venire in danimarca
nel 1987. le evenienze della vita ci
indussero a una scelta radicale e i
figli in età adolescenziale assorbirono
tutte le mie energie. mi sono dedicata
completamente a loro e a mio marito
nei primi due anni di vita a elsinore
(helsingør), e la scelta di venire in
questo paese è stata dettata anche da
una grande curiosità, mista a coraggio
e ricerca di una realtà a dimensione più
umana. sono passati più di venti anni da
allora ma credo di poter dire di essere
stata lungimirante nel credere che il
rispetto per l'individuo fosse uno dei
principi base della danimarca e dei popoli
del nord in generale. devo dire, malgrado
i momenti difficili, di non essermi mai
dovuta ricredere su questo.”
nel 1989 grazia mirabella ha ripreso la
sua attività di insegnante promuovendo
ed organizzando nella città di residenza
corsi di italiano. l’attività professionale
si è rapidamente arricchita dell’offerta
di insegnamento della lingua italiana
ai danesi trasformando negli anni
l’insegnante napoletana nella portavoce
di italianità e aprendo la sua esperienza
in ambiti più ampi di quello linguistico.
giorno dopo giorno grazia è stata
coinvolta sempre più nell’impegno a
favore della collettività e l’ingresso nel
comites è diventato il passo successivo
e naturale del suo percorso sociale.
“nel 1994, su invito dell’ambasciatore
ho accettato di far parte del locale
comitato degli italiani all'estero". fin
dal primo giorno di ingresso ho cercato
di rafforzare e consolidare il lavoro di
promozione della lingua e cultura italiana.
gli italiani presenti in danimarca,
secondo le più recenti stime sono
4.250, ma pochissimi sono i casi
di emigrazione come forza lavoro,
ed al puro scopo di una ricerca di
sistemazione. gran parte degli italiani
che arrivano in questo paese sono
giovani famiglie miste il cui partner
italiano è mediamente ben inserito dal
punto di vista sociale e spesso anche da
quello lavorativo. frequenti sono i casi
di imprenditoria a livello di ristorazione,
ma non solo. si registra anche una
discreta presenza di imprenditoria nel
settore della moda e della tradizione
culinaria italiana più in generale. a
questa percentuale di presenze, si
aggiungono quelle di giovani studenti
approdati in danimarca per motivi di
studio o professionisti al servizio di ditte
qualificate che spesso finiscono poi
per l'entrare a far parte a tutti gli effetti
del tessuto sociale di accoglimento
in maniera permanente. non si tratta
quindi di una immigrazione organizzata,
e questo spiega l'esiguità numerica della
fascia anziani, approdati per lo più per
motivi di ricongiungimento, o tra i quali si
segnalano fortunatamente non numerosi
casi di indigenza.”
12 il ponte // i n t e r v i s t e
Il golfo di Napoli
graz iamirabel l i
intervista a
guardando al tessuto della presenza italiana
in danimarca, grazia mirabella, rieletta nel
1997 dai connazionali attraverso vere e
proprie consultazioni elettorali e insignita
della carica di presidente , ha dato vita a
molte iniziative per gli italiani, promuovendo
attività a supporto delle giovani famiglie
miste, per permettere ai bambini di queste
coppie di preservare il patrimonio linguistico
avito. in collaborazione con il comitato pro
scuola la scuola materna nasce nel 1998
“arcobaleno”, seguita dopo pochi mesi da
giocoincontri, una serie di appuntamenti
che permettono di acquisire e consolidare
un impianto linguistico precoce anche
attraverso le attività di gioco. ultima, ma
solo in ordine di tempo, arriva l’esperienza
con la rivista italiana il ponte.
“ il ponte è l’unico organo di informazione
in lingua italiana, tenuto in vita a titolo
gratuito da un gruppo di persone che si
rendono disponibili a favore dei connazionali.
la rivista il ponte è nata nel 1992
ed è stata rilevata dal mio gruppo nel
1999, quando era ormai in serie difficoltà
economiche e stava per chiudere; noi la
rilevammo trasformandola, con l'aiuto di
tante persone convinte della bontà del
progetto. volevamo proteggere l'unico
giornale pubblicato in lingua italiana: una
presenza editoriale discreta, con il compito
di fare da punto di riferimento culturale
per la nostra comunità; una testata che
entrava nelle case delle famiglie italiane
in danimarca con le sue informazioni
dal mondo e con i suoi eventi riferti alla
collettività migrante.
quando iniziammo il lavoro, il ponte era un
anonimo giornale d'emigrazione in bianco e
nero, contenente soprattutto notizie tratte da
agenzie di stampa. trasformammo il formato
che ancora oggi sembra reggere l’usura del
tempo e trovare gradimento, e inserimmo
il colore. numero dopo numero ci siamo
guadagnati il nostro spazio autorevole
tra le testate d’emigrazione. operiamo in
totale gratuità ma molti giornalisti italiani ci
offrono la loro collaborazione. ancora oggi,
spesso giornalisti professionisti ci scrivono
dall'italia per offrirci la loro collaborazione.”
rieletta presidente del comites nel 2004,
l’attivissima napoletana non è sfuggita
all’attenzione delle istituzioni italiane
che hanno voluto premiare il suo grande
impegno concedendole il titolo di cavaliere
dell'ordine della stella della solidarietà,
un’onorificenza conferitale dal presidente
della repubblica carlo azeglio ciampi. nel
2008 grazia mirabelli ha conquistato il titolo
di commendatore dell'ordine della stella
della solidarietà e oggi vive la soddisfazione
di una madre orgogliosa del successo filiale.
“ mio figlio andrea oggi è direttore alitalia
a sofia in bulgaria mentre mia figlia monica
è impiegata al ministero della scienza e
comunicazione qui a copenaghen. entrambi
conservano una parte italiana a cui so
che non rinuncerebbero mai, ma la loro
vita è un’altra oggi e ne sono totalmente
presi. sono felice per il loro percorso
professionale intrapreso in questo paese
ma non mi considero danese, mi sento anzi
profondamente italiana, anche se forse non
lo sono più al cento per cento. non ho mai
nutrito risentimento nei confronti della mia
terra, semmai qualche rimpianto per ciò
che poteva essere e non è stato se vi fossi
rimasta. nei confronti della danimarca nutro
invece un grande rispetto e considerazione
per come mi sono sentita accolta, qualche
volta mescolato ad un senso di insofferenza
nel sentire la diversità all’approccio verso la
vita che in alcuni momenti ancora percepisco
nettamente.”
13il ponte // i n t e r v i s t eil ponte // i n t e r v i s t e
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Un’Italia tutta intera
Componiamo insieme
l’ItaliaI colori della bandiera
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Menù tricolore
l’unità d’italia
festeggiata con i
nostri bambini
in programma:
sabato 28 maggio
alle ore 11.00
Istituto Italiano di Cultura
Gjørlingsvej 11-2900
Hellerup
La mattinata di festa
è stata organizzata da
Comites e
Comitato Pro Scuola
1503: due fazioni della medesima organizzazione segreta combattono per uno stesso scopo: l'unità d'italia. la prima, sotto la guida del saggio ”tessitore” ante litteram ferruccio da padova la sogna sentita dal popolo. l'altra, comandata dal misterioso gran maestro dei guardiani di san marco la vorrebbe invece guidata da un imperatore di diritto divino. il denominatore comune è la repubblica di venezia che è in possesso delle macchine di leonardo da vinci. le due fazioni lotteranno fino all'ultimo sangue a bordo di macchine volanti progettate dal vinciano. battaglie aeree, arrembaggi a duemila metri di altezza, combattimenti all'arma bianca alla salgari. eroi e anti eroi, spie e congiure mentre francia e spagna si battono per il possesso della penisola. questo il succo della saga di storia alternata le ali del leone di paolo ninzatti. personaggi storici famosi e realmente esistiti, ivi compreso leonardo, muovono i fili della grande storia, in sottofondo ed eterei. ma sono
i protagonisti fittizi coloro che cambieranno gli avvenimenti. la spia matilde, il saggio ombroso ferruccio, l'ingenuo focoso romantico alpigiano angelo, e i suoi compagni, silvana e francesco, la focosa loretta sono gli attori giovani, manovrati dalle vicende. ma veterani come gli ”aeronauti” al comando di vittorio fiamma, soldati della serenissima, sono gli eroi rudi e tutti d'un pezzo che non si piegheranno neppure davanti alla schiacciante superiorità dei nemici. anche due cavalieri, lo spagnolo salvador de silva e il francese armande de lasserre si trovano coinvolti nella ridda di intrighi. la storia va letta in diversi livelli. c'è un po' di esoterismo, molta storia, molta avventura e soprattutto molto volo e molte ali, ivi comprese quelle del leone di venezia che in quel destino alternato è destinata a divenire o la prima inter pares tra gli stati dell'italia unificata oppure la conquistrice della penisola e capitale di un sacro impero veneziano.ma chi sono i ”buoni” e chi i ”cattivi”? e soprattutto chi sono i traditori? questo si saprà leggendo il romanzo. il romanzo è pubblicato dalle edizioni
scudo ed è disponibile col
sistema print on demand sul sito
www.edizioniscudo.it
il sito è un universo di possibilità: si può prenotare su cartaceo, ma anche scaricare come e- book. i prezzi sono modici. particolare per la scudo è la possibilità di scaricare anche gratis alcune opere. chi vuole compra i libri in vendita, chi non vuole scarica quelli gratis. l'importante è che si legga.l'autore, paolo ninzatti è nato a milano nel 1950. maturità scientifica, frequenta negli anni '70 la facoltà di scienze politiche presso l'università statale di milano. suona in quel periodo in diversi gruppi rock. nel 1973 dopo una tournè in danimarca si trasferisce definitivamente nella patria di hans chistian andersen. oggi paolo vive a tommerup, nell'isola di fionia a una ventina di chilometri da odense, dove lavora in una scuola, insegna musica, e suona in diversi gruppi. è sposato e ha tre figli nati da due matrimoni.
di paolo ninzatti
17il ponte // l i b r i
RisoRgimentonel RinascimentoL'Italia ”si desta” con tre secoli di anticipo nel romanzo fantastorico Le Ali del Leone di Paolo Ninzatti.
18 il ponte // v i a g g i
M olti artisti , italiani e stranieri, vi hanno soggiornato. lo hanno ricordato con amore, completamente conquistati dalle sue bellezze.
più raccolto del vicino lago maggiore, incastonato in una cerchia di verdi colline il cui colore si riflette nelle acque, il lago d’orta dispone di centri di villeggiatura, splendide ville
immerse nei parchi, antichi paesi abbelliti dai motivi ad arco di finestre, loggiati, porticati. raccomandato il giro del lago lungo 13 km, largo al massimo 2.5 km. la strada corre a filo dell’acqua sulla sponda orientale mentre a ovest si inerpica a tratti sulle colline, attraversato da piccoli e integri paesi.sarebbe bello fare il giro del lago ma questa volta ci dobbiamo accontentare dell’isola di s.giulio e di orta.
prima di iniziare il nostro viaggio vi consiglio di leggere “c’era due volte il barone lamberto ovvero i misteri dell’isola
Visita al lago d’orta: dall’isolet ta di san giulio, alla cit tadina di orta
lucia Rota Andersenpresidente dante alighieri
il ponte // v i a g g i 19
di san giulio” di gianni rodari , uno dei più grandi autori italiani di libri per bambini . può essere scambiato per uno scrittore semplice, scorrevole, che narra fiabe grottesche, compone commedie comiche da recitare per ridere, per giocare. semplice lo è, cosí come è comprensibile per tutti: bambini e adulti. e’ un libro da rileggere : illumina le notti più buie con i suoi raggi di sole. inizia così: “in mezzo alle montagne c’è il lago d’orta. in mezzo al lago d’orta, ma non proprio a metà, c’è l’isola di san giulio. sull’isola di san giulio c’è la villa del barone lamberto, un signore molto vecchio (ha novantatre anni), assai ricco (possiede ventiquattro banche in italia, svizzera, Hong Kong, singapore, eccetera), sempre malato. le sue malattie sono ventiquattro. solo il maggiordomo anselmo se le ricorda tutte. le tiene elencate in ordine alfabetico in un piccolo taccuino: asma, arteriosclerosi, artrite, artrosi, bronchite cronica, e così avanti fino alla zeta di zoppia. accanto ad ogni malattia anselmo ha annotato le medicine da prendere, a che ora del giorno e della notte, i cibi permessi e quelli vietati, le raccomandazioni dei dottori “stare attenti al sale, che fa aumentare la pressione”, “limitare lo zucchero, che non va d’accordo con il diabete”, “evitare le emozioni, le scale, le correnti d’aria, la pioggia, il sole e la luna”.con il barone vivono sei persone pagate per ripeterne sempre il nome. questo è il meccanismo che lo tiene in vita. giorno dopo giorno, il barone ringiovanisce sempre di più.ma ecco che san giulio viene occupata dai banditi, i quali sequestrano il barone, chiedendo continui riscatti ai direttori delle sue ventiquattro banche. ottavio, unico suo familiare ancora in vita, studia un piano per ucciderlo, per poi far ricadere la colpa sui banditi e ottenere l'eredità dello zio per pagare i propri debiti. mette nel pranzo delle sei persone pagate per ripetere il nome dello zio, un sonnifero: in tal modo che esse, addormentandosi, non possono più mantenere vivo il barone, che muore quasi subito. durante il funerale il barone risuscita, le sei persone riprendono il loro lavoro e lui torna ad essere un bambino di tredici anni. sembra un libro un po’ stupidino, ma chi l’ha letto, vi assicuro non è di quel parere. che ne dite se ora facciamo una passeggiata sull’isola, chissà se possiamo ritrovare la villa del barone lamberto!
l’isola di s. giulio è “ uno scoglio” di 275m per 140, ricco di storia e di arte. a girarlo tutto, ci si mettono dodici
minuti d’orologio. il tempo di percorrere a piedi l’unica via circolare in ciottoli, che parte dalla basilica e torna alla basilica e che passa silenziosa tra il palazzo vescovile e l’ex seminario, ora occupati dal monastero delle monache benedettine, e l’antica basilica. questa conserva all’esterno una chiara forma romanica mentre l’interno è un abbagliante gazzabuglio di sette secoli di storia. ancelle aristocratiche a questi monumenti preziosi, venti ville, ora proprietà di signori lontani, svizzeri, tedeschi, milanesi, che le aprono poche volte all’anno. da ammirare dal lago, a cui volgono le facciate principali o da occhieggiare da quell’unica via pedonale che nel suo girotondo mostra anche qualche casetta rustica, più modestamente fatta di pietra. unica concessione agli imperativi del turismo, una trattoria confusa tra i muri di villa tallone e una bottega discreta di articoli vari, cosí ben nascoste che non si notano nemmeno.sono bastati cinque minuti per arrivarci in battello da orta. non abbiamo potuto imitare il monaco giulio che vi arrivò nel 390 navigando sopra il suo mantello. vi venne per costruire la sua centesima chiesa scacciando cosí i draghi e i serpenti che infestavano l’isola. riprendiamo il battello per orta. lo scrittore piero chiara la definì “acquarello di dio dipinto sopra un fondale di seta” la cittadina possiede un indubbio fascino ancor piú che per i suoi monumenti, per l’aria antica e romantica delle vie strette che si infilano tra le facciate di palazzetti eleganti, la magnifica piazza salotto prospiciente il lago dove isolato sorge il palazzo dalle comunità del 1582 e l’originale salita della motta, viale a gradoni che parte proprio dalla piazza principale e sale, fiancheggiato sui due lati dalle case più rappresentative di orta, fino alla parrocchiale dell’assunta.continuando a salire si arriva alla sommità del colle. la vista è stupenda ma lo è altrettanto la passeggiata nel bosco che racchiude il sacro monte. il santuario fu voluto dalla comunità di orta nel 1583. le 20 cappelle, costruite tra il 1592 al 1750, sono affrescate e decorate con 376 statue in cotto che ricordano episodi della vita di s. francesco .la nostra breve visita è finita. ogni estate sul lago ci sono in programma concerti, mercatini di antiquariato, sagre e mostre. dal 21 maggio il settecentesco palazzo penotti di orta ospiterà una serie di opere di artisti quali il canaletto, giuseppe borsato e francesco guardi, che immortalarono la venezia di un tempo con tanta maestria.
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www.distret tol aghi . itarrivederci a orta!
dietro agli occhi azzurri dall’ espressione dolce e al viso da madonna rinascimentale, raffaella burattelli nasconde una grinta non comune. a poco più di venticinque anni gestice con successo una enoteca nel cuore di norrebro chiamata vespro, un’ enclave nostrana nel quartiere più multietnico di copenhagen. tra felafel, kebab e pseudo ristoranti italiani che servono pizze gommose e monosapore, vespro è oggi una piccola realtà destinata a crescere, trainata dalla passione e dalla dedizione di questa giovane toscana doc. raffaella e il suo wine bar si sono fatti strada in punta di piedi, forti della qualità delle materie prime dei piatti proposti, di una carta dei vini piccola ma curatissima e di un atmosfera autentica ma raffinata e lontana dagli stereotipi.-cosa ti ha spinto a intraprendere questa avventura nel mondo della ristorazione? ho sempre amato cucinare per i miei amici e viziarli con buon vino e buon cibo e dopo l’ università ho capito che non avevo alcuna intenzione di rimanere chiusa in un ufficio, ma piuttosto sentivo di voler condividere con gli altri la mia passione per le ricchezze eno-gastronomiche del nostro paese. del resto vengo da una famiglia di ristoratori, la mia famiglia ha un ristorante in piemonte e sia mia nonna che mia madre, esperte cuoche, mi hanno trasmesso sin da piccola l´
amore per la cucina. ho pensato che avrei potuto iniziare a coccolare i miei clienti così come ho sempre fatto con i miei amici ed ho aperto vespro. ho lavorato in diversi caffè e ristoranti qui in danimarca, dal ristorante l’ altro al caffè divino al dona, accumulando molta esperienza e avvicinandomi anche allo slow food e al mondo del vino. -in italia sono tante le difficoltà burocratiche che un imprenditore deve affrontare per aprire un locale, è stato più facile qui? se devo essere sincera, ho incontrato anche in danimarca non poche difficoltà. ci sono moltissime cose da far quadrare prima di poter aprire un attivita' e spesso le pratiche sono andate davvero per le lunghe.-quando sei arrivata in danimarca e quali sono state le difficoltá maggiori che hai incontrato per ambientarti? sono arrivata qui con la mia famiglia che avevo 13 anni. all’ inizio non è stato semplice, dal momento che, non conoscendo la lingua, è stato difficile all’ inizio fare nuove amicizie, ma una volta appreso il danese, mi sono ambientata quasi subito e oggi sono pienamente integrata, ho moltissimi amici. credo di aver superato bene il distacco dall’ italia anche grazie al fatto che ho alle spalle una famiglia molto unita, che mi ha sempre dato affetto e supporto, ma devo ammettere che è stata dura lasciare mio fratello e mia sorella, che hanno deciso di rimanere in italia e di non seguire il resto della famiglia qui.
-cosa ti sembra apprezzino di pú i danesi del tuo locale e dei piatti che servi e più in generale di noi italiani? penso apprezzino soprattutto la semplicità e l'autenticita' dei miei piatti. e di noi italiani la simpatia e la gioia di vivere.-indicami un pregio e un difetto dei danesi. dei danesi non mi piace la loro difficolta' a capire quel che è fuori dalle righe, sono troppo schematici. un loro pregio e' sicuramente l' essere onesti e molto poco maliziosi rispetto a noi.-in cosa si esprime la tua italianitá? penso nel voler sempre fare di piu' e nel voler creare qualcosa. noi italiani siamo molto bravi in questo, abbiamo molta iniziativa.-gli italiani sono molto tradizionalisti in fatto di cibo e spesso intransigenti quando si tratta di venire a patti con la cucina di un altro paese. nel tuo caso, c’è un piatto di cucina danese che hai imparato ad apprezzare? l’ unica cosa che mi viene in mente ora è che in estate mi piace molto mangiare koldskål con fragole.-dove pensi di voler trascorrere la tua vecchiaia, qui o in italia?per il futuro sogno di fare vino e non solo di venderlo, quindi, vorrei vivere in italia, ma non necessariamente senza avere una base qui in danimarca. mi piacerebbe riuscire a viaggiare il piu' possibile tra l’ italia, che è la mia terra, e la danimarca, un paese che mi ha dato tanto e che ormai fa parte di me.
20 il ponte // g i o v a n e i m p r e n d i t o r i a a c p h
dolce Vita a nørrebrodi Francesca Fabi
raFFael l aburat te l l i
intervista a
titolare del Wine Bar vesPro
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di Cristiano Rossiavvocato (www.avvocato.dk)
per la costituzione di una società in danimarca viene richiesto il pagamento di un bollo di registrazione che è variabile, e che ammonta generalmente ad un paio di migliaia di corone danesi. inoltre ci sono i costi di natura legale, per la redazione e la registrazione dell’atto costitutivo, dello statuto e del registro degli azionisti.in genere tali spese ammontano a circa 10.000 corone danesi più l’iva danese (moms) del 25 % e più il bollo di registrazione, ma, a seconda dell’attività che si intende svolgere e della dimensione della costituenda società, la somma può variare.
la società per azioni (a/s, aktieselskab)la struttura societaria danese generalmente utilizzata dalle imprese di medie-grandi dimensioni è la aktieselskab (a/s), corrispondente alla società per azioni (spa). la a/s è una società dotata di personalità giuridica distinta da quella dei soci, quindi è la società, con il proprio patrimonio, a rispondere delle obbligazioni contratte. il capitale di una a/s è diviso in azioni che, in genere, danno gli stessi diritti a tutti gli azionisti.la società è tenuta a redigere il registro degli azionisti. un azionista che possiede più del 5% delle azioni di una società a/s deve essere espressamente menzionato nel bilancio d’esercizio.il capitale sociale minimo richiesto per la costituzione di una a/s, che può essere versato anche in euro, è pari a 500.000 corone danesi.
L’Atto Costitutivola normativa danese prescrive la redazione dell’atto
costitutivo e dello statuto sociale. l’atto costitutivo contiene gli elementi che caratterizzano la singola società nascente, deve essere sottoscritto dai soci fondatori e deve indicare, tra le altre cose, i seguenti elementi:
• nome, indirizzo e documentazione d’identità (copia del passaporto), nel caso in cui si tratti di persona fisica, o documentazione che attesti l’iscrizione presso la camera di commercio per le persone giuridiche
• prezzo di sottoscrizione delle azioni• limiti di tempo per la sottoscrizione e il pagamento
delle azioni• da quale data la costituzione della società ha efficacia
legale• da quale data la costituzione della società ha efficacia
ai fini contabili• ammontare delle spese iniziali.
l’atto costitutivo deve inoltre riportare una serie di indicazioni relative all’organizzazione della società, tra cui gli eventuali benefici a favore dei fondatori, la sottoscrizione di quote di capitale sociale a fronte di apporti diversi dal conferimento in denaro, e l’ammontare del capitale sottoscritto e versato al momento della formazione della società.
Lo Statuto Sociale ciascuna società è tenuta a dotarsi di uno statuto sociale che è parte integrante dell’atto costitutivo ed è volto a disciplinare la vita della società. lo statuto sociale deve contenere i seguenti elementi:
• denominazione della società• scopo sociale
le strutture aziendali
in danimarca
22 il ponte // r u b r i c a l e g a l e
• ammontare del capitale azionario, il numero e il valore nominale delle azioni
• i diritti associati alle azioni• organi di gestione della società• avviso di assemblea generale• esercizio sociale• data di scioglimento della società nel caso in cui la
durata sia temporanea.
La Registrazionele a/s devono essere obbligatoriamente iscritte alla camera di commercio danese (erhvervs- og selskabsstyrelsen), che è un’agenzia del ministero dell’economia e delle finanze, che opera a livello nazionale e si occupa, tra le altre cose, delle procedure di registrazione delle società di capitali. con l’iscrizione presso quest’agenzia la società riceverà un numero d’identificazione detto cvr. successivamente si dovrà provvedere alla registrazione presso l’agenzia delle entrate, skat, per ottenere la partita iva.
è possibile registrare una a/s seguendo una delle tre procedure alternative:
• registrazione on-linel’impresa è operativa in poche ore mediante il sistema elettronico di registrazione on-line fornito dalla camera di commercio.
• registrazione cartaceail processo di registrazione risulta più lento rispetto al precedente. i soci fondatori sono responsabili in maniera solidale e personale delle attività poste in essere dalla società finchè la procedura di registrazione non sia ultimata.
• acquisizione di una società precostituitaun’alternativa è l’acquisizione di una società precostituita, già fondata e registrata, che però non ha mai svolto alcuna attività o operazione. tale procedura comporta un duplice ordine di costi: la somma da versare alla società dalla quale si acquista la precostituita ed i costi legali per la successiva modifica dello statuto.
la società a responsabilità limitata (aps, anpartsselskab)la struttura societaria danese generalmente utilizzata dalle imprese di medie-piccole dimensioni è la anpartsselskab (aps), corrispondente alla forma societaria italiana della s.r.l. tale tipologia è caratterizzata dalla responsabilità limitata dei soci, da una struttura di gestione piuttosto snella e da una maggiore flessibilità in termini di conferimenti da parte dei soci.la disciplina societaria è pressoché identica a quella prevista per le a/s. per tale motivo, sulle questioni relative alle procedure di costituzione (registrazione, atto costitutivo e statuto sociale), si rimanda a quanto già sopra illustrato.
il capitale sociale minimo richiesto per la costituzione di una aps, che può essere versato anche in euro, è pari a 80.000 corone danesi. le possibili strutture di gestione di una aps sono molteplici e, generalmente, più snelle di quelle previste nelle forme societarie di tipo a/s.
la società in nome collettivo (i/s, interessentskab)l’interessentskab (i/s) corrisponde alla società in nome collettivo italiana (s.n.c.) ed è indicata per l’esercizio di attività d’impresa di piccole dimensioni.la i/s si costituisce sulla base di un accordo di cooperazione sottoscritto tra le parti contraenti che possono essere sia persone fisiche che persone giuridiche. la legislazione danese prevede una responsabilità illimitata di tutti i soci per i debiti e le obbligazioni contratte nello svolgimento dell’attività di questa impresa. gli utili e le perdite vengono ripartiti tra i soci in base agli accordi stipulati, in via preventiva, all’atto della costituzione dell’impresa. la i/s non è un soggetto fiscale, pertanto i singoli soci rispondono personalmente dal punto di vista tributario.
la società in accomandita semplice (K/s, Kommanditselskab)la kommanditselskab (k/s) equivale alla società italiana in accomandita semplice (sas). si tratta di una forma societaria in base alla quale i soci devono registrarsi presso la camera di commercio danese.la k/s è molto simile alla società in nome collettivo (i/s), in termini di dimensioni, anche se i soci accomandatari di una k/s rispondono con tutto il loro patrimonio personale per i debiti e le obbligazioni contratte dalla società, mentre i soci accomandanti rispondono limitatamente alla loro quota di partecipazione nella società.è obbligatoria la presenza di almeno un socio accomandatario. in genere i soci accomandatari della k/s costituiscono una aps (già trattata in precedenza) che, svolgendo il ruolo di accomandataria, tutelerà i soci dalla responsabilità illimitata. non sono previsti particolari requisiti per la redazione del bilancio d’esercizio di cui viene data pubblicazione annuale presso presso la camera di commercio danese per il solo bilancio che si riferisce alle attività svolte dalla aps, mentre i soci accomandanti saranno tassati individualmente.
Attenzione: si ribadisce l’estrema importanza della redazione di un documento scritto che regolamenti nei dettagli tutti gli aspetti del rapporto commerciale che si intende avviare. il contratto, in caso di controversie ed eventuali contenziosi commerciali, sarà infatti un importante strumento per la tutela degli interessi di entrambe le parti ed il rispetto degli accordi presi.
23il ponte // r u b r i c a l e g a l e
CONTATTARE: LUIGI FARINA - P.R. MEURS-GERKEN
celeberrimi personaggi omerici, quali la donna-pesce sirena e la donna-consorte penelope, caratterizzano accomunandoli i due porti cittadini rispettivamente di copenaghen e senigallia. ciascuno illuminato dalla leggiadria di una presenza femminile in attesa dell’arrivo, o del ritorno, dell’amore. la sirenetta e la penelope, due figure di donna legate al mondo marino ed entrambe simbolo di saggezza: la sirena, seducente abitante del mare, ammaliatrice dotata di onniscienza, dispensatrice di imperitura saggezza ai prodi naviganti capaci di superare con intelligenza e coraggio le insidie dei mari e della vita; e penelope, neonata rediviva salvata dalle acque, amorevole e fiduciosa nella sua attesa speranzosa, esempio di sagacia e temperanza. entrambe, l’una per il tempo di un attimo e l’altra per il tempo di una vita, segnano indelebilmente la storia e la coscienza dell’uomo ulisse, archetipico simbolo dell’intera umanità. la Sirenetta (“den lille havfrue” in danese), graziosa scultura di bronzo simbolo di copenaghen, la incontriamo amabilmente adagiata su di uno scoglio all’ingresso del porto della città lungo la langelinje, e raffigura il noto personaggio della sirenetta, protagonista dell’omonima favola dello scrittore danese hans christian andersen. l’opera fu realizzata nel 1909 dallo scultore danese
edvard eriksen su commissione di carl Jacobsen patrono del birrificio carlsberg. Jacobsen era rimasto profondamente affascinato dal personaggio della sirenetta, assistendo ad un balletto ispirato alla favola anderseniana, tanto da volerlo rendere “vivo”. la scultura coglie uno dei momenti più significativi e toccanti nella storia del personaggio di h.c.andersen, quello della sua metamorfosi da sirena a donna. la favola la sirenetta, pubblicata dall’autore nel 1836, e oggetto di innumerevoli adattamenti e produzioni artistiche, è stata anche reinterpretata a distanza di più di un secolo dalla walt disney, che nell’omonimo celebre film d’animazione del 1989 propone una versione edulcorata, con lieto fine, della storia originale, ben più drammatica, scritta da andersen. la penelope, invece, la troviamo incastonata sulla scogliera del porto di levante di senigallia, ridente cittadina della regione marche, in italia, ed è una realizzazione scultorea in bronzo del maestro gianni guerra inaugurata nel luglio del 2004. la scultura, anche detta la sirenetta di senigallia, rappresenta la forza del legame d’amore di tutti gli innamorati e di coloro cui il destino ha voluto far
conoscere il sentimento della
lontananza. essa appartiene ad una serie di trentasette opere
realizzate dall’autore fra il 1993 e il 1998, e nasce dal desiderio di donare
alla città di senigallia un simbolo d’amore segno di appartenenza. la scultura è significativamente ricoperta da una grande quantità di lucchetti, testimonianza d’amore e fedeltà di tutti coloro che li hanno depositati. intorno alla penelope sono anche sorte associazioni e iniziative culturali, come l’”associazione culturale penelope di senigallia” e il “premio penelope di senigallia” rivolto a tutte le spose della città ed istituito per volontà dell’autore stesso.la Sirenetta di Copenaghen e la penelope di Senigallia, oltre a rappresentare due interessanti ed affascinanti attrazioni turistiche per le rispettive città, sono anche molto di più: esse incarnano profondamente il sentimento universale dell’amore, rendendosi portatrici di questo grande messaggio di vitale importanza per ogni uomo ed ogni popolo.
di loredana Carloni
dalla sirenetta di copenaghen alla penelope di senigallia
25il ponte // c u lt u r a
non pensavo sarebbe successo, tuttavia questo sarà con tutta probabilità il mio ultimo contributo. torno in italia, e con qualche rammarico.ci sono quelli che non ce l'hanno fatta a stare qui, che si sono riconosciuti incompatibili con questo paese. a noi italiani accade, talvolta, forse più spesso che ad altri. ricordo ancora una coppia, qui per lavoro da anni, e vedevo questa tristezza nei loro occhi, una specie di rassegnazione. la mia sensazione è che si considerassero reclusi, o peggio in esilio, al confino.siamo diversi, parecchio, ed integrarsi con questa cultura risulta difficile per noi, figli di un paese ricco -sotto tanti aspetti- rispetto a chi viene da culture ancor più diverse ma con niente da perdere.comunque no, non sono tra quelli.adoravo questo paese. ho imparato ad amare i difetti di questi danesi, talvolta pigri ed approssimativi, e perché no, anche un po' impacciati, teneramente, nei rapporti interpersonali, almeno in confronto ai nostri standard.e quanto ai tanti pregi, è inutile spendere parole, sappiamo tutti di cosa parlo. parafrasando lontanamente goethe, riferendosi alla persona amata, qualcuno ha scritto che le virtù si apprezzano ed i difetti si amano; mi ci riconosco,
nonostante il più serio tra i difetti che io abbia notato fosse questa dannata superficialità e pervicacia nell'osare mettere sullo stesso piano una ventennale esperienza di ricerca in informatica con lauree fresche terzomondiste -magari acquisite da qualcuno senza la passione, ma a cui è stato detto che studiare in questo campo dà certezze.ma tant'è. ed, a proposito della persona amata, questo è un po' il motivo. l'ho perduta, e per me lei e danimarca erano la stessa cosa. questo rapporto, nato simbiotico, fa sì che non mi ci vedrei più molto, a vivere qui. mi sono sentito uno straniero proprio quando iniziavo a sentirmi danese.volevo ringraziarvi per la pazienza nel cercare di estricare un pensiero dai miei scritti, talvolta un po' convoluti. e per le numerose attestazioni di simpatia che avete fatto pervenire. poi, chissà, magari la direttrice accetterà qualche altro mio pezzo in futuro ed avremo così modo di sentirci ancora. ed un grazie speciale proprio a lei, la direttrice grazia mirabelli, per lo spazio che mi ha concesso su questo periodico.e per chiudere questo scritto avevo scelto simbolicamente la parola "farvel", quando improvvisamente mi è scappato da ridere perché i danesi la pronunciano proprio così, come due che s'incrociano per strada in un paesino del bolognese: "ma csa fèt?" "mo vè, farvèl!"seriamente, adesso.da parte mia, i migliori auguri di buona vita a voi, italiani in danimarca.ciao, antonio
26 il ponte // at t u a l i t á a n i m a r c a
Antonio Montessorilettore
ello FooD e SUpeRMARCo: AnCoRA FeStA
farve l
il 18 giugno prossimo, tra le 10.00 e le 16.00 sarà di nuovo festa presso il punto vendita di sydhavn a co-penaghen. quest’anno infatti ello food , ditta all’ingrosso di prodot-ti italiani, compie 31 anni, mentre supermarco,il supermercato con così grande assortimento di prodotti al dettaglio, ne compie 16. e come per ogni compleanno che si rispetti grandi sono i preparativi per una giornata di festeggiamenti. tra l’altro un mercato di prodotti di alta qualità con offerte ed assaggi, e la possibilità di fare domande sui pro-dotti stessi a molti dei produttori che interverranno personalmente. non ultimi ed abbondanti, come ormai per consuetudine, due ingredienti come tanta musica e buon umore, indi-spensabili per la riuscita della bella giornata di festa divenuta ormai una piacevole [email protected]
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il ponte // at t u a l i t á 27
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italietta: una donna d’altri tempi
la storia d’italia la conosciamo tutti, quella dell’italietta se la ricordano soprattutto quelli che negli anni cinquanta e a seguire erano presenti e hanno cercato di adeguarsi ai cambiamenti di questa donna volubile che, af-fascinante e sorridente verso il futuro, cercava di essere sempre alla moda e di costruire degli stili di vita.nel libro affettuosamente satirico di rosella bennati ”made in ita-lietta” ritroviamo una descrizione allegra e puntuale di momenti tipi-ci dei cinquant’anni di vita italiana dal dopoguerra a oggi. cinque decenni che racchiudono in sé, ognuno a modo proprio un modo di vedere la vita, attraverso usi e
costumi che la dottoressa ci pro-pone con titoli ironici e un’appro-priatissima simbologia, rendendo queste pagine un prezioso ricordo di un paese che si avvia verso la ripresa e che arriva agli anni zero con un grosso interrogativo. la dott.ssa rosella bennati, presente l’11 maggio all’istituto di cultura, ci ha piacevolmente intrattenu-to con le avventure di made in italietta, raccontando episodi di tanti italiani che conosciamo bene, descrivendone acconciatu-re e comportamenti. e attraverso argute poesie da lei stessa scritte e recitate in dialetto, ci ha fatto ancora una volta sorridere di tutte le ansie e le smanie degli anni del mito della happy italy.
dante alighieri - Programma maggio-giugno 2011
Maggio: Visita culturale gastronomica alla cittá di Ringsted
ringsted, una delle città più antiche dello Sjælland, ci aspetta. la dott.ssa anita maria petersen
sarà la nostra preziosa guida. Con lei entreremo nel passato della città testimoniato anche dalla sua bellissima chiesa
di S. Benedetto del1170. dopo la visita in danese ci aspetta un appetitoso pranzetto nell’ottimo ristorante italy & italy
dove la cucina casalinga diventa arte. il menu comprende un ricco piatto di specialità italiane e un favoloso dessert.
e’incluso un bicchiere di vino. per i soci 170 dkr, per i loro amici 210 dkr.
prenotazione: telefonate a Finn 30344381 o mandate una mail a : [email protected]
entro lunedì 23 maggio. nordea: 2102 8896 568 583 scrivete il vostro nome e ringsted
domenica 29 maggio alle 11.00 davanti alla chiesa
Giugno. Vita e storia della grappa: un grappino grazie!
Ben møller Sørensen della Casa della Grappa danimarca ci presenterà la Grappa, bevanda apprezzata in tutto il
mondo. ne traccerà il percorso storico: dall’antico egitto fino alla prima produzione della grappa in italia a Bassano.
Ci spiegherà come e dove si produce, il suo uso tradizionale e le novità. lisbeth morell e Ben møller Sørensen
offriranno assaggi di 15 diversi tipi di grappa accompagnati da stuzzichini e dolcetti. in danese. prezzo: 40 kr.
prenotazione: [email protected] o tel:30344391(Finn) entro il 10/6
mercoledì 15 giugno alle 19.00 istituto italiano di cultura gjørlingsvej 11, hellerup
si ringraziano per la collaborazione : l’istituto italiano di cultura, la studieskolen, la fof di gentofte, il comites, il vecchio convento di portico di romagna.
dante alighieri c/o lucia rota andersen Kulsvierparken 71 2800 lyngby . www.dante-alighieri.dk [email protected] tel 45885713 (lucia), 30344381(Finn, segretario). Quota annuale: 150 kr (100 per studenti; 250 kr per nuclei familiari di due persone). Conto bancario: 2102 8896 568 583 nordea (ricordate di comunicare il vostro nome e cognome). i soci dante possono associarsi
all’istituto italiano di Cultura al prezzo scontato di 150 kr.
inDiRiZZi Utili //
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Vice consolAto d’itAliAGiovanni VolpiVingaardsgade 25 - 9000 Ålborg98 11 37 55 - fax 98 16 15 [email protected]. 40638050
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29il ponte // a l m a n a c c o
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