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FOGLIO TRIMESTRALE DELLA SEZIONE ALPINI DI ALESSANDRIA “GEN. CAMILLO ROSSO” VIA LANZA 2 - 15121 ALESSANDRIA Tel. 0131 442202 Fax 0131 442202 www.alessandria.ana.it [email protected] - [email protected] Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB/AL Dicembre ANNO XLV N. 4 - 2013 Tiratura 2.500 copie Costo per copia 1,00

Il Portaordini Nov2013

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Alpini Alessandria

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Page 1: Il Portaordini Nov2013

FOGLIO TRIMESTRALE DELLA SEZIONE ALPINI DI ALESSANDRIA “GEN. CAMILLO ROSSO” VIA LANZA 2 - 15121 ALESSANDRIATel. 0131 442202 Fax 0131 442202www.alessandria.ana.it [email protected] - [email protected]

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB/AL

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«IL PORTAORDINI»Anno XLV dalla fondazione N° 4 - Dicembre 2013

Presidente Bruno PaveseDirettore responsabile Gian Luigi CevaRedazione: Giorgio Barletta - Dario De AmiciBartolomeo Gamalero - Italo Semino - Fabrizio TorreLuciano Zenato

Autor. Trib. di Alessandria N° 176 del 14-02-1967Tipografia Litografia Viscardi

Via Santi, 5 Zona D4 - ALAutor. Dir. Prov. P.T. AL

Hanno collaborato a questo numero:D. Bertin, F. Miotto, Gruppo Alp. Roncegno, F. Pertusati,G. Pia, G. Sassi, C. Vittone, E. Fornasiero, R. Alciati, L.Visconti, G. Gallo, G. Cazzola, I. Semino,

Fondatore Domenico Arnoldi

Testata trimestrale dellaASS.NE NAZ.LE ALPINI SEZIONE DI ALESSANDRIA “Gen. Camillo Rosso”Via Lanza, 2 - 15121 AlessandriaTelefono e fax 0131 [email protected] [email protected]

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB/AL

Tiratura 2.500 copie - Costo per copia € 1,00Il Portaordini viene inviato gratuitamente ai Soci in regolacon il tesseramento - Arretrati € 3,00 Abbonamento sostenitore € 20,00 - Abb. patrocinatore € 50.00Abbonamento benemerito € 100,00

Ultima di copertina:Alpino in tenuta sperimentale 1903

II mm pp oo rr tt aa nn tt ee

Cari lettori, come potrete notare non trovate più allegato al giorna-le l’abituale bollettino di c/c postale, inserito a partire dal N°

1/2011 allo scopo di raccogliere le vostre offerte destinate a suppor-tare la Sezione economicamente. La decisione è dovuta al continuolievitare dei costi di stampa che hanno influito pure sull’approvvigio-namento dei bollettini stessi. Singoli Soci e Gruppi che intendesserocontinuare a portare il proprio sostegno alle attività sezionali potrannofarlo con apposito versamento sul c/c postale N° 6558487 intestato aA.N.A. Alessandria Protezione Civile Alpina A. Calissano indicandonela specifica destinazione che potrà essere: il Portaordini – Sede -Protezione Civile – Rifugio - Chiesetta Capanne di Pey. Si ricorda chele donazioni potranno essere detratte dalla dichiarazione annuale deiredditi citando il codice del beneficiario: 92018140068. Nell'appositospazio del giornale sono altresì indicati i costi di abbonamento a "ilPortaordini" per colro i quali desiderassero ricevere la pubblicazionepur non essendo Soci oppure intendano portare il proprio contributo.E come è d’uso dire: Grazie del vostro buon cuore.

Il Portaordini

A V V I S OA V V I S O

S o m m a r i opg. 3 I l calcio del mulo

pg. 4 Coord. giovani 1 Rgpt - Auguri Presidente

pg. 5 Riunione Capigruppo - Rad. Tr iveneto

pg. 6 20° Rossosh - Vajont 50 anni dopo

pg. 7 Cambio vertice Taurinense - Il nonno mi diceva

pg. 8 I sentieri della grande guerra

pg. 9 Storia della preghiera dell’Alpino

pg. 10 Rad. 2° Rgpt - Festa Granda Piacenza - Italia-Urali

pg. 11 I lettori ci scrivono - Nuovi ruoli alpini

pg. 12 Raduno Sezionale 2013

pg. 13 Ivrea 16° Raduno 1° Rgpt

pg. 14 Premio naz. Fedeltà alla Montagna

pg. 15 42° Camp. Corsa in Montagna - Ass. Gr. Tortona

pg. 16 L’aquila degli alpini - Celebrazioni S. Maurizio

pg. 17 Coro Montenero

pg. 18 Coro Alpini Valtanaro

pg. 19-22 Attività dei gruppi

pg. 23 In famiglia

Ci raccomandiamo espressamente a tutti coloro che hanno lapossibilità di inviarci testi e foto a colori in formato digita-

lizzato (usando il computer per capirci) di farlo utilizzando questoformato, in quanto molte volte ci arrivano in redazione fogli di arti-coli evidentemente stampati da un pc. Per cortesia se avete com-posto il vostro “pezzo” con un computer fateci avere il file (o perposta elettronica o su drive pen o su cd rom) per noi molto piùcomodo! Vi chiediamo questa cortesia per non ripetere il lavoro dibattitura da Voi già effettuato e che quindi ci comporterebbe un’ul-teriore perdita di tempo e ritardi nella spedizione del nostro perio-dico! Segnaliamo le caselle di posta elettronica (e.mail) della Sez.di Alessandria: [email protected] da usarsi per l'invio di comuni-cazioni generiche. Per qualsiasi testo, articolo o foto da pubblica-re sul nostro giornale, Il Portaordini, o sul nostro sito internetwww.alessandria.ana.it usare gli indirizzi [email protected] e

[email protected] . Si rammenta a tutti coloro che vogliono inviaremateriale per la pubblicazione sul nostro periodico sezionale che ledate improrogabili entro cui detto materiale deve pervenire allaredazione sono :N° 1 - 10 febbraio; N° 2 - 30 maggio; N° 3 - 30

agosto; N° 4 - 10 ottobre. Gli articoli o le foto pervenute oltre ledate qua sopra riportate verranno pubblicati sul numero successivode "Il Portaordini".Non si accettano pezzi inviati in forma anonima, articoli ecomunicazioni dovranno essere corredati dal nome dell'auto-re e del Gruppo di apparteneneza. Qualora l'estensore delloscritto non intenda rendersi pubblicamente noto, oppure usareuno pseudonimo, dovrà evidenziarne la richiesta dopo esser-si regolarmente firmato, la redazione provvederà in merito. Gliarticoli pubblicati esprimono il pensiero del firmatario e nonautomaticamente quello del Direttore e della Redazione.

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I l c a l c io de l muloMolte volte mi sono chiesto quale strano Paese sia il nostro e

quale il motivo per cui una grossa fetta di nostri connaziona-li abbia così radicato un sentimento pernicioso di amore versotutto ciò che proviene da oltre confine: dai prodotti alimentari allecalzature, dalla musica a ogni altra espressione artistica e pren-dono come oro colato le opinioni dei vari Bild, Times, Le Mondeecc. Questa sorta di “italiofobia” è purtroppo ben nota e risultaassai difficile analizzarne le ragioni. Sarà forse il fatto che l’unitàd’Italia è stata raggiunta lentamente e in modo assai travagliato, avolte con turpi risvolti e grande difformità di culture e tradizioniche ne hanno ostacolato un comune sentire. Dopo varie riflessio-ni ho diviso la strana categoria di persone affette da questa formapatologica in due tronconi. La prima parte è formata dagli abitua-li frequentatori di salotti buoni, con imprenditori che da decenniproducono in Cina o comunquein area orientale e/o paesi untempo sotto l’egida sovietica.Con residenza fittizia aMontecarlo, vivono per almenosei mesi l’anno, in rigoroso regi-me di apartheid, sulle doratespiagge thailandesi o keniote insimbiosi con i pensionati baby, airicchi personaggi dello spettaco-lo, dello sport e della politica chesi divertono a formulare utopichecongetture sulla solidarietà e,soprattutto, nessuno disposto,per il superiore bene della nazio-ne, alla minima rinuncia di privi-legi acquisiti. Tanto i costi ricado-no sempre sugli altri, quelli chenon hanno ville con domesticifilippini a servizio, imbarcazionibattenti le più fantasiose dellebandiere e lussuosissime autofuoriserie. La seconda categoriaè formata dagli insoddisfatti cheavrebbero tante ambizioni manon ne hanno il destro e, tanto-meno, le capacità per realizzarle.Quest'ultimo ramo è il più singo-lare, perché soffre gli stessi dis-agi della rimanente popolazionenazionale, ma si accontentano, anzi gioiscono, nel sapere che glialtri sono sfigati tanto quanto loro e che con le leggi punitive sullaricchezza non potranno mai arricchirsi. Essendo limitati nel capi-re i meccanismi di uno stato democratico, vorrebbero il socialismoma, nel contempo, ovviamente, godere dei vantaggi del capitali-smo. Si lamentano del lavoro che non c'è, ma contemporanea-mente gongolano nel vedere in miseria, se non addirittura il suici-dio di tanti imprenditori che non ce la fanno più ad andare avanti.

Eccoli quindi raggiungere una sorta d’orgasmo quando “anche iricchi piangono”. Le due categorie si ritrovano poi, a volte, a farfronte comune in occasione di particolari accadimenti. Sono soli-dali con tutti gli immigrati clandestini ma a condizione che questidisperati rimangano a debita distanza e siano altri a farsene cari-co. Con irresponsabile buonismo, non pensano che nel mondosono miliardi le potenziali persone in arrivo e che l’accoglienzanon regolamentata contribuisce ad alimentare esponenzialmentel’immondo traffico di carne umana, che potremmo definire loschiavismo del nuovo millennio, sul quale lucrano le organizza-zioni malavitose. Se nel Mediterraneo sono già morti oltre 20milamigranti, è perché l’immigrazione clandestina è diventata il secon-do business mondiale dopo il narcotraffico, portando a tale inevi-tabile risultato. Recentemente, a dimostrazione che aveva ragio-

ne Don Camillo quando afferma-va che zucche come quelle sonotutto osso, indifferenti alla castache ha spogliato di ogni benel’Italia e la stia trascinando oraalla bancarotta, si sono ritrovatigiulivi plaudenti alla nomina dinuovi senatori a vita, personaggicapofila della categoria meglioperderli che trovarli, i quali, inve-ce di farsi bastare un diploma ouna medaglia, ci costano cadau-no, alla faccia della spendingreview, circa 300.000 euro l’an-no, fatti salvi ulteriori e nonimprobabili aumenti. Cifre che,invece di finire in tasche che nonne sentono certo la mancanza,potrebbero essere utilizzate perben più nobile causa, realizzan-do necessarie opere quali, met-tere in sicurezza oppure costrui-re nuovi asili, scuole, punti dipronto soccorso, evitare la chiu-sura di ospedali, istituire cospi-cue borse di studio per alunnimeritevoli ma con famiglia indi-gente. Ci stiamo ora avvicinandoa grandi passi al Natale, ricor-renza in cui ci si riconosce, fin-

ché ci sarà concessa l’opportunità, nell’icona dalla capanna conbue e asinello a scaldare il Divin Bambino. Ma quale Natale sarà?Gli interrogativi che sorgono alla mente sono tanti. Non sarebbe,nel frattempo, il caso di porre in atto la tanto sbandierata, ma pocopraticata, solidarietà, fare quadrato, dimostrare dedizione, dispo-nibilità e senso del dovere, insomma come dicevano i romani anti-chi pro bono et salutis rei publicae al fine di ottenere un futuromigliore per le giovani generazioni? Buon Natale !

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INCONTRO COORDINAMENTO GIOVANI 1° RGPTINTRA (VB) sabato 28 SETTEMBRE 2013

Presso la sede della Sezione ANA di Intra si è svolto il periodi-co incontro dei responsabili giovani del 1° Rgpt. Luogo del

ritrovo la Caserma Simonetta sede del glorioso Battaglione Intraoggi utilizzata dalla Guardia di Finanza. Dopo l’alzabandiera sisono aperti i lavori alla presenza di parecchie rappresentantisezionali e Alpini del 1° Rgpt.. Il Presidente Sezionale GiampieroMaggiori ha dato il benvenuto ai convenuti ed ha espresso la pro-pria soddisfazione per la partecipazione in massa di delegatisezionali. Dopo il saluto del consigliere nazionale GiorgioSonzogni, portavoce del presidente Sebastiano Favero, l’Alpino

Marco Cardoletti, referente sezionale di Intra ha illustrato il pro-gramma della giornata. Come al solito moderati dal ResponsabileGiovani del 1° Rgpt. Mauro Buttigliero tutti i rappresentanti hannoillustrato le proprie attività, i progetti e le idee per cercare di coin-volgere i giovani Alpini dormienti o poco attivi. Grande risaltoanche a carattere nazionale hanno avuto le iniziative che si sonosvolte a Pinerolo e in Val Sesia che hanno visto i bambini parteci-pare ad un campo organizzato dagli alpini con le regole della naja.Come al solito Sezione trainante per iniziative e per forza lavoro èstata Torino che ha invitato tutti alle giornate organizzate con

l’Associazione FORMA all’Ospedale Infantile ReginaMargherita. Il 26 e 27 ottobre ci sarà l’imbiancatura diuna stanza dell’Ospedale che versa in condizioni nonbuone e il 1° dicembre ci sarà sempre davanti alRegina Margherita il raduno dei Babbi Natale conscopo di raccolta fondi. Altro tipo di attività si svolgeràil 9 e 10 novembre a Vercelli con una Gara di Tiro alpoligono cittadino aperta a tutti gli Alpini. Si è fatto unbilancio della partecipazione dei giovani alle variemanifestazioni. A Piacenza il gruppo era molto nutritoed ha sfilato con i giovani degli altri raggruppamenti.Molto partecipata e sentita è stata la cerimonia del Coldi Nava dove alcuni giovani, dopo i festeggiamenti delsabato sera, hanno accompagnato alla cerimoniasotto il monumento i reduci presenti. A Ivrea al 1° Rgpt.grazie anche all’interessamento e al lavoro del respon-sabile sezionale Gerry Colucci i giovani hanno sfilatosubito dopo il Labaro Nazionale e in CDN portando lostriscione “Noi con voi”. Si può pertanto consideraremolto positiva l’attività del gruppo che si pone a soste-gno delle Sezioni e dei Gruppi; purtroppo esistonoancora Sezioni e Gruppi che ritengono il GruppoGiovani antagonista alle normali attività associativeove vuole essere un aiuto per coinvolgere gli Alpini gio-vani o comunque non attivi. Sede del prossimo incon-tro sarà probabilmente Asti. Dopo i “lavori” la Sezionedi Intra ha offerto ai convenuti un ottimo aperitivo pres-so la propria sede. Gli irriducibili che hanno voluto con-tinuare la serata lungo il lago sono stati ospiti delGruppo di Marco Cardoletti a Bieno dove hanno potu-to gustare oltre alla simpatia degli Alpini locali dell’otti-ma trippa.

Daniele BertinReferente Gruppo Giovani Alessandria

In occasione delle imminenti festività Natalizie e di Capodanno mi sento

il dovere, unitamente a tutto il Consiglio Direttivo, di rivolgere a tutti Voi

e ai vostri Cari gli Auguri più sinceri di Buon Natale e di un prospero e sere-

no Anno Nuovo, da passare in serena armonia. Un GRAZIE spontaneo sin-

cero con il cuore và a tutti quelli che nei più svariati modi hanno lavorato e

partecipato per realizzare i buoni risultati ottenuti con vero spirito Alpino

donando molto senza mai chiedere nulla Prendiamoci dunque questa meri-

tata pausa, festeggiamo insieme ai nostri cari il Natale, ricarichiamoci fisi-

camente e moralmente in modo tale che, quando i Capigruppo suoneranno

l’adunata, tutti saremo pronti a dare ancora tanto a questa meravigliosa

Associazione.

Bruno Pavese

A u g u r i d e l P r e s i d e n t eA u g u r i d e l P r e s i d e n t e

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A N N U A L E R I U N I O N E D E I C A P I G R U P P O27 0TT0BRE

Presso la Sede sezionale di Via Lanza si è tenuta l’annualeriunione dei capigruppo presieduta dal presidente Pavese con

segretario Barletta e la presen-za dei vicepresidentiDalchecco e Cassino dei consi-glieri Bisiani, Ceva, Gamalero,Mazzucco, Persano, Venezia,Zancanaro. Dopol’Alzabandiera, tenutasi in corti-le, si è passati all’appello degliintervenuti dal quale sono risul-tati presenti i capogruppo diAlessandria, Arquata Scrivia,Basaluzzo, Borghetto Borbera,Cassano Spinola, CastellazzoBormida, Felizzano, Fubine,Garbagna, Gavi, Madonnadella Villa, Novi Ligure, Ovada,Quattordio, San Cristoforo,Sezzadio, Solero, Stazzano,Tortona, Val Curone, Val Grue, Valenza, Vignole Borbera. In totaledi 23 su 33 Gruppi costituiti. Davvero deprecabile e rilevante l’as-senza ingiustificata di ben 10 Gruppi. Purtroppo anche questo è unsegno dei tempi che vede undisinteresse nei valori alpini dipartecipazione alla vitadell’Associazione che dovreb-bero invece costituirne il valoreportante. La costante riduzionedi numero di Soci, vuoi per inaturali motivi anagrafici chedall’inaridimento della fontecostituita dal servizio di levaobbligatoria sono motivo digrande preoccupazione delconsiglio direttivo e argomentoprimo all’ordine del giorno cheviene ampiamente discusso eculminato con la presentazionedella proposta formulata dal

consigliere Persano di attuazione di un progetto di visibilità alpinanell’ambito delle feste patronali e manifestazioni diverse con ampia

partecipazione effettuate sulterritorio di competenza dellaSezione. Al punto due dell’O.d.g. è stato trattato il casodella scarsa partecipazione diSoci ai tre appuntamenti piùimportanti della vita associati-va: Adunata Nazionale,Raduno di Raggruppamento eRaduno Sezionale, evidenzian-do la deprecabile organizzazio-ne di eventi di Gruppo in con-comitanza con dette irrinuncia-bili occasioni di partecipazione,cui vengono ovviamente sot-tratti elementi. Viene poi pre-sentata la situazione attuale deltesseramento da parte del con-

sigliere addetto Mazzucco e del tesoriere Gamalero e la consegnaad ogni capogruppo dei bollini associativi per il prossimo anno2014. Dopo la presentazione delle manifestazioni già programma-

te per l’anno a venire da partedei capigruppo, si apre la dis-cussione con i commenti esuggerimenti, l’integrazioneriguardanti le spese di spedi-zione del Portaordini, l’organiz-zazione di incontri con glieventuali aspiranti all’arruola-mento in VFP-1, il comporta-mento da tenere da parte diquei soci navigatori del webcon l’invito dell’astensione acommenti di carattere politicoquando fatti in qualità di Alpini.Infine la presentazione dei datie la richiesta di invio nuovi datiper il Libro Verde.

E’ stata Schio, in concomitanzacon il 90° di fondazione del

Gruppo, a ospitare nei giorni 14 15 e16 giugno l’annuale raduno delTerzo Raggruppamento, il tradizio-nale appuntamento che richiama lepenne nere del Veneto, FriuliVenezia Giulia e Trentino Alto Adige.Tantissimi gli Alpini che hanno sfilatoin un centro città gremito di personeche, con il loro applauso, hanno rin-graziato e reso omaggio gli Alpini.Presenti i vertici dell'ANA, con il pre-sidente nazionale Favero, e i rappre-sentati delle autorità civili deiComuni della Val Leogra e delleAssociazioni combattentistiche ed'arma. Fra le tante Sezioni e Gruppiintervenuti era presente anche unarappresentanza della Sezione diAlessandria con Vessillo scortato dalvicepresidente vicario Dalchecco

R a d u n o d e l T r i v e n e t o

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20° anniversario dell'Asilo Sorriso - Rossosh (Russia)

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Nel 70° anniversario della ritirata di Russia, il 21 settembre unanutrita delegazione dell’Associazione guidata dal presidente

nazionale Sebastiano Favero si è recata in Russia per le celebrazio-ni del 20° anniversario dell’inaugurazione dell’Asilo “Sorriso”. L’operache venne donata alla cittadina russa fu edificata dall’A.N.A. nellostesso luogo dove era insediato il comando del Corpo d’Armata

Alpino nel corso della seconda guerra mondiale. L’asilo venne deno-minato “Sorriso” a testimonianza del rinnovato sentimento di pace efraternità tra i popoli. Alla costruzione lavorarono oltre 600 volontariAlpini che, grazie alle numerose offerte libere in denaro e materiali,completarono i lavori in soli due anni. In tempi successivi vennerorealizzate alcune parti esterne quali la piscina, il piazzale e il giardino.

VAJONT 50 ANNI DOPOCelebrazioni dell’anniversario

Alle ore 22,39 del 9 ottobre 1963 una frana lunga 2 Km. del volu-me di 270milioni di metri cubi di terra e roccia franò dal versan-

te settentrionale del Monte Toc nel sottostante bacino idroelettricoartificiale del Vajont. Fortunatamente la diga resistette all’enormesollecitazione ma la valanga d’acqua contenuta nell’invaso generòcon l’impatto tre ondate. Una prima si diresse verso l’alto e, ricaden-do sulla frana, andò a scavare il bacino del laghetto di Messalezza,la seconda devastò Erto e Casso. La terza, la cui potenza d’urto èstata calcolata uguale se non superiore a quella generata dalla

bomba atomica sganciata su Hiroshima, si riversò, dall’alto dei730mslm della diga, nella stretta valle sottostante distruggendoquasi completamente l’abitato di Longarone. I morti furono 1910 deiquali 487 bambini. Molti i corpi delle vittime che non furono mai tro-vati sotto strati di acqua e fango causati dalla massa precipitata e daldilavamento delle sponde del lago. I primi ad accorrere sul luogo deldisastro furono gli Alpini della 68ma Compagnia di stanza nellacaserma di Pieve di Cadore ai quali ben presto si aggiunsero altriReparti Alpini, Bersaglieri e Carabinieri. Anche chi scrive queste noteebbe la ventura di essere inviato sui luoghi e serberà indelebile il

ricordo di quella grande quantità di ragazzi di leva impegnati nelloscavare a mani nude tra le macerie dell’immane devastazione neldisperato tentativo di portare soccorso ai superstiti o ritrovare i cada-veri, sovente scomposti, delle vittime. Nel quadro degli eventi orga-nizzati per la celebrazione della ricorrenza negli scorsi settembre-ottobre sulla scena si sono susseguite alte autorità dello Stato, dalpresidente del Consiglio Letta al presidente del Senato Grasso; dellaRegione, dalla presidente Seracchini al governatore Zaia; i sindaci diLongarone, Erto e Casso che nell’occasione hanno conferito la cit-tadinanza onoraria del Comune alla Polizia di Stato. Fra le altre, dal13 al 15 settembre si è svolta la manifestazione “La Protezione Civilee il Vajont: Protezione, soccorso, memoria”. Ora, nel 1963 laProtezione Civile era ben aldilà dal venire e, senza assolutamentenulla togliere alle più che benemerita organizzazione, al Corpo dellaPolizia e alle autorità che hanno testimoniato la partecipazione conl’importante presenza ci si chiede la ragione per cui quegli Alpini cheper primi furono presenti alla tragedia siano stati praticamente igno-rati. Non si possono che condividere, a questo punto, le parole delnoto scrittore Mauro Corona: “Aspettano sempre il numero tondo permettersi le fasce tricolori e avere visibilità”

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CAMBIO AL VERTICE DELLA BRIGATA ALPINA “TAURINENSE”

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Lo scorso 5 settembre il Generale Dario Ranieri ha ceduto ilcomando della Brigata alpina Taurinense al Generale Massimo

Panizzi, al termine di una cerimonia svoltasi pres-so la caserma �Monte Grappa�. Nel periodo tra-scorso sotto la guida del generale Ranieri, laTaurinense è stata schierata per oltre sei mesi inAfghanistan, dando un contributo importante alprocesso di transizione della responsabilità delPaese alle autorità e alle forze di sicurezza locali.Sempre in ambito internazionale è stata sviluppa-ta la partnership tra la Brigata e la 27ma Brigatadegli Chasseurs des Alpes francesi, che porterà infuturo alla costituzione di un Comando Brigata nonpermanente italo-francese. Sul territorio nazionalela Taurinense ha proseguito le Operazioni StradeSicure e Gran Sasso, al fianco delle Forzedell’Ordine, mentre gli specialisti del Genio dellaBrigata sono stati impegnati nella neutralizzazionedi decine di residuati bellici in tutto il nord-ovest,conducendo anche una campagna di prevenzionein alcune scuole della provincia di Torino. Alla cerimonia, nel corsodella quale sono stati ricordati i Caduti in tempo di guerra e di pace,ha presenziato il Generale Alberto Primicerj, Comandante delle

Truppe Alpine, insieme alle autorità civili, militari e religiose delPiemonte. La Brigata Alpina Taurinense, erede delle Divisioni

Cuneense e Taurinense, fu costituita a Torino il 15aprile 1952. Attualmente l'Unità ha sede a Torino,dove risiedono il comando ed il battaglione di sup-porto logistico ed è costituita da tre reggimenti difanteria alpina, il 2° di stanza a Cuneo, il 3° aPinerolo ed il 9° a L’Aquila, a cui si aggiungono il1° reggimento artiglieria da montagna a Fossano,il reggimento Nizza cavalleria a BellinzagoNovarese ed il 32° reggimento genio guastatori aTorino. A partire dagli anni 60 la Brigata viene desi-gnata quale componente italiana della forza mobi-le terrestre della NATO in Europa denominataAMF-L, nel cui ambito prende parte a oltre centoesercitazioni all’estero fino al 2002. Nel 1991 laTaurinense viene impiegata in Kurdistan in soccor-so della popolazione locale, mentre nel 1992garantisce il processo di pace in Mozambico, sottol’egida dell’Onu. A partire dal 1996 la Brigata ed i

suoi reparti vengono schierati nelle missioni peacekeeping neiBalcani, mentre dal 2003 è l'operazione in Afghanistan a costituirneil principale impegno, durato fino all'aprile di quest'anno.

IL NONNO MI DICEVA

Quando accadono tragici eventi la notizia viene immediatamenteriportata dalle cronache giornalistiche e televisive con grande

risalto, unanime è il cordoglio del mondo politico e l’opinione pubbli-ca esprime solidarietà con accorata partecipazione. Poi, passata laprima immediata fase emozionale, l’evento viene archiviato, in qual-che modo acquisito, metabolizzato, imbocca la via silenziosa deldimenticatoio e pazienza per chi c’era, o c’è ancora dentro. Ma noncosì per gli Alpini che sono di buona memoria, non dimenticano enon vogliono dimenticare. Nel caso in oggetto è stata la SezioneA.N.A. di Alessandria e segnatamente il Coro Montenero, sua voce

e immagine a voler ricordareMatteo Miotto il giovaneCaporal Maggiore del 7° Alpinicaduto il 31 dicembre 2010nel corso di un attacco terrori-stico alla base avanzata“Snow” in Afghanistan. Matteoera un ragazzo che credevadavvero nei valori alpini e limetteva in pratica con grandededizione al lavoro scelto. Erapartito in missione per contri-buire anch’egli al difficile per-corso di pacificazione teso apromuovere la democrazia ela convivenza in quel marto-riato Paese e laggiù, in unsolo attimo si sono cancellate

le sue speranze, i desideri, i sogni, le aspettative. In sua memoria, ilM.o Marco Santi ha composto la musica sulle parole di una lettera,inviata al nonno da Matteo, di cui riportiamo l’ultima frase che hadato spunto sia al titolo che al brano e che, letta oggi, provoca unincontrollato battito cardiaco: - Mi ricordo quando mio nonno miparlava della guerra: “brutta cosa bocia, beato ti che non te lavedarè mai...” Ed eccomi qua, valle del Gulistan, Afghanistancentrale, in testa quello strano copricapo con la penna che pernoi Alpini è sacro. Se potessi ascoltarmi, ti direi “visto ,nonno,che te te si sbaià...”-� Con un anno di appassionato lavoro è cosìnato un canto melodioso e ispirato, possente e delicatissimo conmotivazione profonda che solo la cultura e la tradizione alpina pos-

sono ispirare. Vi sono medaglie che non si appuntano sulla giacca,in questo caso vada direttamente sul cuore del Coro Montenero.

Di seguito riportiamo stralci della corrispondenza intercorsa fra ilpadre di Matteo Miotto, il Coro Montenero e il suo presidente primae dopo la trasferta effettuata a Thiene per presentare il canto ai fami-liari, al Gruppo Alpini e alla cittadinanza thienese.Sono grato e commosso per quello che avete fatto. Sai, perdere unfiglio è sconvolgente. La vita cambia come un fiume che a causa diun cataclisma devia il suo corso. Sono le cose come quelle di saba-to che riportano un po’ di quiete. Il sapere che più persone per quasiun anno si sono impegnate per fare quello che avete fatto rende piùagevole il cammino e da un senso a un genitore al fatto che un figlionon ci sia più. Mi commuove il pensare al fatto che Matteo grazie avoi con questo stupendo brano sarà per sempre al pari di altre pie-tre miliari delle coristiche targate e firmate con la penna nera degliAlpini .………... Lui eracome qui tu lo vedi.Questa foto e stata scat-tata qualche giorno primadi andarsene. Come tusai preso dalle mille atti-vità targate penna neraMatteo trovava il tempoper fare il baritono nelCoro ANA di Thiene. Nonal vostro livello natural-mente e io sono certoche grazie a voi sabato ètornato a sorridere cosìcome lo vedi ………….Cari ragazzi che possodirvi se non grazie.Grazie per quello chesiete, grazie per quelloche fate e grazie per farlocosì bene. Grazie per quello che avete fatto per Matteo. Mi sentoimbarazzato commosso e in debito con voi.

F. Miotto

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A p p u n t i d i v i a g g i o :A p p u n t i d i v i a g g i o :i sentieri della Grande Guerrai sentieri della Grande Guerra

Agosto 2013

Il prossimo anno in Europa inizieranno le celebrazioni per il cente-nario della Prima Guerra Mondiale; dal sito del "Governo Italiano -Presidenza del Consiglio dei Ministri" si ha notizia dell'istituzione diun Comitato per il Centenario della Prima Guerra Mondiale, concelebrazioni a partire dall'estate 2014. Auspichiamo che alle inten-zioni seguano i fatti; lo stato attuale dell'arte ci induce a considera-re come gli Italiani ne abbiano sorprendentemente rimosso lamemoria, malgrado i 680.000 morti militari (750.000 compresi i civi-li) ed 1.050.000 feriti, nonostante siano ancora in vita figli e nipotidei combattenti. L'aver tolto il "IV Novembre" dal novero delle festi-

vità ne ha facilitato l'oblio, la Francia non ha dimenticato l'11Novembre! Mi sono riproposto, a partire da quest'anno, e spero peri prossimi, di visitare i luoghi "Sacri" della I G.M., in particolare quel-li che videro impegnati gli Alpini perché come scrisse, riferendosi aquest'ultimi, il Maresciallo d'Italia Gaetano Giardino: " ...quelle gestaniuno può comprendere appieno, se non va a leggerle dove voi leavete scritte; e in più luoghi non le leggeranno ormai che le aqui-le..."(1).Giovedì 8 Agosto 2013: Monte Grappa.

Il pellegrinaggio non poteva iniziare che dal: "Monte Grappa tu seila mia Patria". Superfluo precisare che il Grappa costituì il pernodella difesa e raccordo fra la fronte del Piave e l'Altopiano di Asiago,dopo la sconfitta della XII Battaglia dell'Isonzo alla fine del mese diottobre 1917. Qualche storico lo definì la "trappola" di Cadorna ilquale, in previsione di un rovescio sulla fronte isontina, provvide afortificare il massiccio e collegarlo con il piano attraverso la realiz-zazione della Strada Cadorna, infatti costrinse il nemico ad attacca-re da posizioni indifese, arrestandolo. Commovente e silenzioso ilSacrario dal cui Osservatorio la vista spazia sul panorama incante-vole delle prealpi vicentine dal Montello all'Altopiano di Asiago.Interessante la visita alla Galleria Vittorio Emanuele: sistema fortifi-cato in caverna con postazioni d'artiglieria; ancora meglio inoltrarsiper la strada militare che scende costeggiando la galleria stessa epoi sul sentiero sino alla Croce dei Lèbi sul cui crinale sono visibilile tracce delle trincee italiane. Inaccettabili, per contro, i resti fati-scenti ed in pessime condizioni della vecchia base dell'AeronauticaMilitare e poi centro di controllo delle telecomunicazioni dell'EsercitoItaliano (attivo sino agli anni '70), posti a ridosso della zona Sacra,un vero oltraggio alla memoria dei Caduti ed offesa per i visitatori!

Non molti i cartelli esplicativi, ma soprattutto manca una carta pano-ramica, potrei non averla vista, che indichi i monti circostanti conte-si palmo a palmo: Monfenera, Tomba, Pertica, Asolone, Spinoncia,Solarolo, Col Moschin ecc.Sul Grappa vennero impiegati diversiBtg. Alpini fra i quali: Feltre, Val Tagliamento, Monte Granero, ValVaraita, Val Pellice, Monte Arvenis, Val Cismon, Val Brenta, MonteLevanna, Val Toce, Aosta.(2)Venerdì 9 agosto: il Monte Pasubio.

Percorrendo la ex statale che collega Schio a Rovereto pochi chilo-metri prima del Pian delle Fugazze [il passo costituiva l'antico con-fine fra il Regno d'Italia e l'Impero Austro-Ungarico e divide la ValLeogra dalla Vallarsa Ndr], deviando sulla destra, è possibile rag-giungere in auto Colle Xomo e successivamente BocchettaCampiglia (quota m 1216) dove esiste un ampio parcheggio e da cuiparte la "Strada delle 52 gallerie" uno dei tre accessi alle Porte delPasubio. Nell'ascesa, occorrono circa 2 ore e mezza per arrivarealle Porte a quota m 1934, non si può che rimanere esterrefatti nel-l'osservare la genialità e l'arditezza di quest'opera: lunga circa km6,6 di cui km 2,3 in galleria e m 700 di dislivello. Costruita dal Genio33^ Compagnia Minatori con l'impiego di 6 centurie di lavoratori,venne realizzata in pochi mesi dal febbraio al dicembre 1917 alloscopo di assicurare i rifornimenti alla prima linea sul Dente Italiano,utilizzando un tragitto al riparo dalle artiglierie nemiche. Splendido ilpanorama fra le rocce e le guglie, incredibili le gallerie (occorre unabuona pila, la galleria più lunga è di oltre m 300) con sviluppo inalcuni casi a tornante oppure elicoidale che si avvita nella rocciaviva; spettacolare l'ultimo tratto a strapiombo sulla vallata. Giuntialle porte del Pasubio (rifugio generale Achille Papa) è possibile incirca 40 minuti di cammino, in un paesaggio lunare, salire alla cimaPalon (la più alta del massiccio quota m 2239) ove inizia la galleria"Papa" che congiungeva i ricoveri in caverna delle truppe di riservacon la prima linea sul Dente Italiano, opposta a quella nemica sul

Dente Austriaco. L'improvviso scatenarsi di un temporale non mi haconsentito di proseguire oltre la visita ai due Denti, all'Arco romano,alla Selletta del Comando Italiano, alla "Strada degli Eroi", costrin-gendomi a precipitosa ritirata (si fa per dire circa 2 ore e 30 minuti)attraverso la "Strada degli Scarubbi" altra via militare, di circa km 10

Nel complimentarci con l’Autore per la lodevole iniziativa, pubblichiamo la prima parte della ricerca svolta sul campo dall’Alpino ItaloSemino del Gruppo di Novi Lig. nei luoghi in cui furono impegnati gli Alpini nel corso della prima guerra mondiale, il più grande conflittomai combattuto fino al 1939, che vide coinvolte quasi tutte le potenze mondiali dal 28 luglio 1914 all’11 novembre 1918

Monte Grappa Via Eroica

Monte Grappa Trincee

(segue a pg. 9)

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i sentieri della Grande Guerrai sentieri della Grande Guerra

che raggiunge anch'essa Colle Xomo. Il percorso era transitabile agliautomezzi, ma costruito sul versante nord risultava innevato perparecchi mesi all'anno e soprattutto era esposto al tiro nemico. Giovaricordare che anche il Pasubio fu teatro della "guerra di mine" che nemodificò il profilo, la più potente fu una mina austriaca di kg 50.000di dinamite che venne fatta brillare il 13 marzo 1918 e che sconvol-

se l'avamposto delDente Italiano. Unagiornata non è cer-tamente sufficienteper una visita accu-rata volendo inclu-dere nel sopralluo-go anche il Costonedella Lora, triste-mente famoso perla frana che 5 set-tembre 1917 travol-se i baraccamentidel Btg. Aosta, ucci-dendo circa 200Alpini, fra loro ilTenente ColonnelloErnesto Testa-Fochi. Curato edecoroso Il SacelloOssario del Pasubioche si raggiunge,lasciando la ex sta-tale, a circa 2 kmdal Pian delleFugazze. SullaFronte del Pasubiocombatterono fra gli

altri i seguenti Btg Alpini: Val Leogra, Monte Berico, Exilles, MonteLevanna, Monte Cervino, Monte Suello, Aosta, Vicenza, Val Toce,Monte Adamello, Val d'Adige.(3)

Note:(1) Edoardo Sala pag. 597.(2) Edoardo Sala pag. 616.(3) Edoardo Sala pag. 360 e segg.Fotografie Italo Semino

(continua al prossimo numero)

(segue da pg. 8)

Pasubio Strada delle 52 gallerie

Pasubio Dente italiano e Dente austriaco

STORIA DELLA STORIA DELLA PREGHIERA DELL'ALPINOPREGHIERA DELL'ALPINO

1947: ritrovamento nell’archivio della famiglia del colonnelloGennaro Sora, deceduto nel 1949 dopo un’avventurosa vita spesaal servizio della Patria sull’Adamello, alle isole Svalbard (impresaNobile), in Africa Orientale, in prigionia in Kenia, di una lettera allamadre in data luglio 1935. In essa compare una sua preghiera ela-borata per gli alpini dell’Edolo, battaglione da lui comandato, nellaquale numerose sono le frasi poi diventate patrimonio di tutti glialpini in armi e in congedo. Nel 1943 tale preghiera, quasi nella

forma attuale, circolava tra gli alpini del battaglione Val d'Adige, perl'interessamento del cappellano, padre Enrico Bianchini. Il testo,datato 1° settembre 1943 è conservato presso il Centro Studi ANA(segnalazione in data 4 luglio 2006 del col. alpino ris. GioacchinoGambetta della sezione di Tirano). 11 ottobre 1949: don PietroSolero, grande figura di sacerdote, di alpino e di alpinista, cappel-lano del 4° alpini, in un incontro con l’ordinario militare, mons. CarloAlberto Ferrero di Cavallerleone, propone di “Ritoccare e di rimo-dernare la preghiera e di concedere la facoltà di recitarla dopo laMessa in luogo della Preghiera del Soldato”. 21 ottobre 1949:mons. Ferrero approva e il vicario generale, mons. GiuseppeTrossi comunica il nuovo testo della preghiera a tutti i comandantialpini. Essa è quella nota a tutti noi e tuttora recitata dagli alpini incongedo iscritti all’ANA. 1972: mons. Pietro Parisio, cappellanocapo del 4° Corpo d’Armata alpino, chiede e ottiene dall’ordinariomilitare, mons. Mario Schierano, di sostituire alcune frasi ritenutenon più consone al momento che l’Italia sta vivendo. Perciò il“Rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria,la nostra Bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana...” diventa“Rendici forti a difesa della nostra Patria e della nostra Bandiera”.15 dicembre 1985: il testo così modificato è definitivamente appro-vato per cui la nuova Preghiera dell’alpino diventa ufficiale. Metàanni ’90: il presidente Caprioli chiede e ottiene dal CDN che la pre-ghiera sia recitata, nella forma originale del 1949 quando le ceri-monie sono celebrate in presenza di soli iscritti all’ANA e nel testomodificato nel 1985 in presenza di reparti alpini alle armi che nonpossono evidentemente contravvenire a ordini.

Fonte: Gruppo Alpini di Roncegno (TN)

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Raduno 2° Rgpt. 2013

Con una splendida giornata di sole, il 20 ottobre, Castel San Pietro Terme(BO), ha accolto il Raduno del 2°Raggruppamento. La piazza del

Mercato, luogo dell’ammassamento, si è presentata gremita di una marea diAlpini sull’attenti a cantare l’Inno d’Italia. Anche la nostra Sezione era pre-sente con il Vessillo Sezionale (alfiere Lazzarin) scortato dal vicepresidentevicario Dalchecco. Dopo le allocuzioni delle autorità intervenute ha preso lemosse la sfilata per le vie della cittadina emiliana, pavesate a festa da mol-tissimi tricolori, con entusiasta partecipazione della cittadinanza.L’appuntamento per prossimo anno è fissato a Monza.

“FESTA GRANDA” A PIACENZA

Tra ricordi, onore ai Caduti e convivialità, il 15 settem-bre a Podenzano si è celebrata la 62a Festa Granda

della Sezione di Piacenza in concomitanza con il 79°anniversario della fondazione del locale Gruppo. La mani-festazione ha visto la partecipazione di 78 Gagliardetti diGruppo e 16 Vessilli sezionali fra i quali il nostro diAlessandria scortato dal presidente Bruno Pavese.

Dall'Italia agli Urali 70 anni dopo

Seconda Guerra Mondiale, Ermenegildo Caironi Alpino del Geniodella Divisione Cuneense, appena terminato il servizio di leva

venne inviato in Albania. Al ritorno seguì le sorti del proprio Repartoin Russia, di dove non tornò più. I genitori, il fratello e le sette sorel-le del giovane Alpino dopo la fine della guerra, come migliaia di altrefamiglie vissero nella spe-ranza che il loro congiuntoavesse trovato rifugiopresso qualche famigliarussa e che, un giorno,sarebbe tornato. Nel 1951giunse ai nipoti di Caironiuna lettera, da parte delMinistero della Difesa, conla quale si comunicavache l’Alpino ErmenegidoCaironi era ufficialmentedichiarato disperso e, nel1993 quando gli archivimilitari furono aperti, sep-pero che dopo la catturavenne internato nel campodi prigionia di Basjanowkanegli Urali centrali dove,per cause ignote ma facil-mente immaginabili, morìil 30 gennaio 1943.Secondo i dati delConsolato Onorario d'Italiaa Ekaterinburg, 7.238 pri-gionieri di guerra italianifurono portati negli Urali, nelle repubbliche di Bashkirija e Udmurtijae nelle regioni di Kirov e Orenburg, negli anni tra il 1943 e il 1949;3787 di loro morirono. In tutti gli anni trascorsi da quei tragici even-

ti ai familiari un viaggio così lontano in un nazione sconosciuta eimpenetrabile sino a pochi tempi addietro era parso loro irrealizza-bile e Basjanovka, sperduto villaggio della provincia russa, unameta assolutamente irraggiungibile. Poi, seppur a piccoli passi,qualche spiraglio iniziò ad aprirsi, da ormai 22 anni i congiunti dei

prigionieri di guerra italianisepolti nell’ex UnioneSovietica, nell’ambito delprotocollo firmato fra Italiae Russia, hanno la possibi-lità di recarsi in visita ai luo-ghi di sepoltura dei loroparenti. E’ stato così che,organizzato dal ConsoleOnorario d’Italia aEkaterinburg e dal profes-sore dell'AccademiaStatale di Giurisprudenzadegli Urali VladimirMotrevich, dottore di ricer-ca in Storia, che da circatrent'anni conduce le ricer-che sui luoghi di sepolturadei prigionieri di guerrastranieri, è stato possibilerealizzare l’evento culmi-

nato nella posa di unalapide memoriale chereca la scritta “A nostrofiglio, nostro fratello,nostro zio. Ricordiamo il

sacrificio della tua giovinezza e pregheremo sempre per te".Ulteriore conferma che i Caduti non muoiono sui campi di battagliama quando vengono dimenticati.

I parenti di Ermenegildo Caironi a Basjanovka, dove in una fossa comu-ne sono sepolti i morti nel campo di prigionia (Foto dall'archivio delConsolato Onorario d'Italia a Ekaterinburg)

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Ah l a m eBoufessas

è un’Alpinanata in Libiada genitori marocchini, proviene dal 3° Rgt. Alpini di stanza aPinerolo e si trova a Lampedusa nell’ambito dell’Operazione"Strade sicure", che vede circa 5.000 militari collaborare con leforze di polizia in varie zone d'Italia - in Val Susa ad esempio vigi-lano sui lavori per l'Alta velocità - e che a Lampedusa ha il compi-to di sorveglianza nel Centro di prima accoglienza. Sull’isolettasiciliana il contingente militare ha come compito primario la sor-veglianza del Centro ma assolve anche ai compiti di controllodei barconi posti sotto sequestro giudiziario e di pattugliamen-to della costa per l’avvistamento di vittime di naufragi. Questoha fatto nascere l'idea di inserire nel personale di stanza aLampedusa militari di seconda generazione che parlano arabo etigrino, le lingue della maggioranza dei migranti che sbarcanosull'isola. Agli stranieri viene così data la possibilità di avereinformazioni, raccontare le loro drammatiche traversate, stabi-lire un contatto umano; quando trovano una persona con ladivisa che parla l'arabo si sentono più sicuri, cercano di fareamicizia. I militari addetti si avvicinano, parlano, raccolgonorichieste e ascoltano problemi che vengono riferiti alle forze del-l'ordine. Nuovi Alpini in una nuova realtà

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II lleett ttoorr ii cc ii ssccrr iivvoonnoo

Vi è un luogo che è difficile descrivere se non si è mai visto: il SoggiornoAlpino di Costalovara sull'altopiano del Renon, vicino a Bolzano. "Un

posto da favola" come dice l'amico Franco Pertusati, un luogo eccellente nonsolo per l'ambiente, ma anche per l'accoglienza che viene riservata a chi lofrequenta. Quest'anno nella settimana di Ferragosto vi è stata la presenzadavvero squisita del Presidente Nazionale Sebastiano Favero e la sua gen-tile consorte, quando si dice la fortuna.... Un'occasione da non perdere; perchi non c'era ce ne saranno certamente altre, ma io e Franco possiamo direche il 15 Agosto 2013 a Costalovara "Noi c'eravamo" perché la foto nonlascia dubbi. Alla prossima...

Franco e Beppe consiglieri del gruppo di Alessandria

UNA VACANZA SPECIALE LA FANTASIA AL POTERE

In Italia siamo notoriamente carenti di materie prime, tute-la e conservazione del patrimonio artistico-culturale e via

dicendo. Nel frattempo però inventiamo il nuovo reato di“femminicidio” come se i soprusi, le percosse, le morti vio-lente (già previsti dai nostri codici) non fossero uguali pertutti gli esseri umani. Ultimamente, ne sentivamo la man-canza, abbiamo partorito il reato di “discriminazione territo-riale”, una via intermedia tra gli insulti e il razzismo vero eproprio. Quali vantaggi ne deriverebbero se potessimo capi-talizzare la nostra fantasia!

Un saluto “normale”Giuseppe Sassi

Nel caso in oggetto statti accorto caro Beppe potresti esse-re incriminato per aver dato del “Chi frig” agli alessandrini,dello “Strachì” ai valenzani e del “Babàn” a quelli diPecetto.

Un nostro Alpino sinora conosciuto come acuto

osservatore si è ora rivelato pure raffinato filologo

PRE-POSIZIONIFrequentiamo corsi PRE-matrimoniali, e successivamente PRE-natal,assumiamo cibi PRE-cotti,indossiamo abiti PRE-confezionati,conviviamo con PRE-concetti e PRE-giudizi,utilizziamo schede PRE-pagate,seguiamo con attenzione le PRE-visioni meteo,organizziamo le PRE-vendite per i grandi eventi,ricorriamo alla PRE-tattica nelle competizioni sportiveanticipiamo il collocamento a riposo con le PRE-pensioni:ma allora, prima di essere arruolati nelle Truppe Alpine,eravamo forse PRE-Alpini?Sperando di non PRE-cipitare, mando a tuttiun cordiale PRE-augurio di buon Natale

“Pungolo”

NUOVI RUOLI ALPINIMediatore culturale a Lampedusa

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R a d u n o S e z i o n a l e 2 0 1 3R a d u n o S e z i o n a l e 2 0 1 3Domenica primo settembre si è svolto a Castellazzo Bormida l’annuale

raduno della Sezione A.N.A. di Alessandria. Il raduno, terzo per

importanza nelle gerarchie delle adunate alpine (quest’anno arriva dopo l’a-

dunata nazionale di Piacenza e precede il raduno del primo raggruppamen-

to ad Ivrea) si è svolto nella bella cittadina in riva al Bormida, permettendo

in tal modo di festeggiare in modo consono il decennale di fondazione del

locale Gruppo Alpini Mussa. Il raduno sezionale, citando il segretario sezio-

nale Giorgio Barletta, “è l’occasione, per ogni Sezione di saggiare la pro-

pria consistenza, la propria forza” e la Forza della Sezione, gli Alpini,

risponde egregiamente (sarebbe però stata auspicabile la totale partecipa-

zione dei Gruppi, mentre si sono invece contate le assenze dei soliti noti

–Ndr-). Il piazzale antistante la Madonnina dei Centauri, già dalle prime ore

mattutine, si riempie di penne nere e non mancano Alpini provenienti da

altre sezioni (persino da Sanremo). L’accoglienza del locale Gruppo è otti-

ma, mentre vengono registrate le presenze di numerosi gagliardetti e ves-

silli sezionali, il continuo afflusso di partecipanti viene intramezzato da

“generi di conforto” offerti con continuità e abbondanza; questo permette il

cordiale scambio di saluti e consente al generale Barletta di organizzare e

mettere a punto lo svolgimento della manifestazione in modo pressoché

esemplare. Allorché lo schieramento alpino è ben disposto sull’ampio piaz-

zale, la cerimonia ha inizio e dopo il rituale omaggio a labari e vessilli civi-

li e associativi inizia la sfilata guidata dal presidente sezionale Bruno

Pavese. Le vie di Castellazzo Bormida assistono, per la prima volta, a que-

sto splendido spettacolo che è “la sfilata” alpina, la Fanfara, in questo caso

l’eccellente Vallebormida, annuncia alla città il passaggio degli Alpini suo-

nando i più famosi motivi musicali della tradizione alpina, le penne nere

marciano per le vie cittadine portando con sé la consueta allegria abbinata

a quel pesante zaino immaginario in cui è custodita la lunga e gloriosa sto-

ria degli Alpini che ci hanno preceduto. Dopo una doverosa tappa per ricor-

dare i Caduti di tutte le guerre, la sfilata si conclude nello spazio polifun-

zionale Primo Maggio con le allocuzioni del presidente sezionale Bruno

Pavese, del capogruppo di Castellazzo Vittorio Doglioli e del sindaco

castellazzese. Mentre il primo cittadino ringraziava gli Alpini del locale

Gruppo per il fattivo apporto dato alla comunità, il presidente Bruno

Pavese, riconoscente con le penne nere di Castellazzo per aver ospitato il

raduno sezionale, ricordava come lo stesso Gruppo sia fra i più attivi e par-

tecipativi della Sezione alessandrina. Concludeva Vittorio Doglioli che,

interpretando l’autentico spirito alpino, ricordava come gli Alpini si spen-

dono per la Comunità per il dovere innato di essere altruisti e nel farlo “non

si aspettano, né vogliono ringraziamenti da parte di nessuno”. Una apprez-

zatissima esibizione del carosello della Fanfara Vallebormida precedeva la

celebrazione della Santa Messa, dopo la quale gli Alpini avevano la possi-

bilità di concludere la bella giornata a tavola, dove l’abbondanza delle liba-

gioni li impegnava in un compito tanto arduo quanto piacevole.

Corrado Vittone

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IVREA - 16° RADUNO 1° RAGGRUPPAMENTOIVREA - 16° RADUNO 1° RAGGRUPPAMENTO

Erano circa 18.000 gli Alpini che hanno partecipato alla festa che per 2

giorni ha tenuto sotto assedio la città di Ivrea. Grande la partecipazione

e il calore dei cittadini eporediesi che hanno potuto vivere lo spirito alpino

fin dal sabato con l’arrivo del Labaro Nazionale ANA scortato dal

Presidente Sebastiano Favero, la cerimonia di commemorazione dei Caduti

e la Santa Messa celebrata dal Vescovo di Ivrea mons. Edoardo Cerrato. In

serata per le vie della città dopo i concerti della fanfara militare del “27°

Bataillon Chasseurs Alpins” e della fanfara della Sezione di Ivrea hanno

tenuto banco cori e allegria alpine come nelle migliori tradizioni con grande

partecipazione di entusiasti cittadini. Domenica mattina alle ore 10 in punto

ha visto il via la sfilata per le vie di Ivrea con la Fanfara della Brigata Alpina

Taurinense che accompagnava il Labaro Nazionale e i Gonfaloni convenuti

alla cerimonia. Nelle carrozze d’epoca trainate dai cavalli hanno sfilato

subito dopo il Labaro i reduci “scortati” dai giovani del Coordinamento del

1° Rgpt. che hanno portato lo striscione “Noi con voi”. Una gran folla ha

applaudito ininterrottamente per circa 4 ore gli Alpini provenienti da tutto il

Nord Ovest che hanno voluto presenziare alla giornata. Anche la Sezione di

Alessandria ha reso onore ad Ivrea con una discreta partecipazione di

Gagliardetti e di Alpini. Erano presenti i Gagliardetti dei Gruppi di

Alessandria, Arquata Scrivia, Borghetto Borbera, Castellazzo Bormida,

Felizzano, Garbagna, Gavi, Isola S. Antonio, Madonna della Villa, Novi

Ligure, Ovada, Quattordio, Rocchetta Ligure, Serravalle Scrivia, Sezzadio,

Solero, Terzo, Tortona, Val Curone, Valenza, Vignole Borbera. Ha chiuso la

sfilata la Sezione di Ivrea e lo striscione “Arrivederci ad Omega” città che

ospiterà il 17° Raduno nel 2014. Io sono arrivato ad Ivrea il sabato sera ed

ho potuto vivere la festa che ha coinvolto tutta la città, che nonostante i dis-

agi per il rumore e le limitazioni del traffico ha accolto gli Alpini con gran-

de calore e simpatia. Sicuramente per i giovani frequentatori della movida

eporediese è stata una nottata insolita e forse più alla buona ma sicuramen-

te divertente. Non c’era bar o piazza nel quale non c’era un gruppo di Alpini

che cantava o che scherzava con i ragazzi e le ragazze abituati ad altri tipi di

divertimento ma sicuramente molto contenti di condividere lo spirito alpino

per una notte. Con gli amici di ormai tante serate abbiamo onorato la festa

ritirandoci quando ormai le vie erano quasi deserte. Questo non ci ha impe-

dito la domenica di sfilare prima con lo striscione dei giovani a “scortare” i

reduci in un simbolico abbraccio tra il passato e il futuro e, dopo qualche

corsa per raggiungere l’ammassamento, con le nostre Sezioni. Giustamente

essendo giovani Alpini dobbiamo tribolare anche facendo festa. Il calore

della folla lungo il percorso ha comunque ripagato ogni sforzo e ogni picco-

lo disagio.

Daniele Bertin

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La pubblicità su "Il Portaordini" arriva trime-stralmente in 2700 famiglie, gli interessatipotranno usufruire dei seguenti spazi: PAGINA INTERA - ½ PAGINA - ¼ DI PAGINA -TRAFILETTO

PREMIO NAZIONALE FEDELTA’ ALLA MONTAGNAPREMIO NAZIONALE FEDELTA’ ALLA MONTAGNA

UN'OCCASIONE PER FARTI CONOSCERE E FAR CONOSCERE I TUOI PRODOTTI

Festa grande per gli Alpini in Valsesia sabato 30 agosto e dome-nica 1 settembre per il 33° Premio Nazionale Fedeltà alla

Montagna conferito all’alpino del Susa Osvaldo Carmellino che datanti anni gestisce con la famiglia la malga all’Alpe Parecchio nelcomune di Riva Valdobbia. Alla manifestazione organizzata dallaSezione Valsesiana ha partecipato il Labaro Nazionale scortato dalVice Presidente Vicario Adriano Crugnola e da diversi ConsiglieriNazionali. La cerimonia è iniziata venerdì sera con il concerto nella

chiesa di St. Michele di Riva Valdobbia con il concerto dei cori alpi-ni “Alpin del Rosa” della Valsesia e “Stella Alpina” di Berzonno.Sabato ricco di appuntamenti in quanto al mattino siamo salitiall’Alpe Parecchio a trovare a casa sua il premiato. Dopo 2 ore dicammino in mezzo ai boschi si arriva in una piccola valle che sem-bra un paradiso terrestre: la malga con il camino acceso per cuo-cere la polenta, gli animali liberi di brucare l’erba e di abbeverarsi alruscello che attraversa l’alpe. Non mancavano per l’occasione lebandiere tricolori e, per il conforto dello spirito e dello stomaco, unaperitivo di benvenuto di prodotti della malga da far invidia ad unristorante stellato. Il tutto condito dall’ospitalità e dalla cordialità delpadrone di casa Osvaldo e della sua famiglia che hanno personal-mente preparato il rancio per le centinaia di alpini e escursionistiche hanno voluto venire a godersi un po’ di natura e montagna.Dopo un pranzo adeguato alle fatiche per raggiungere il luogo sipoteva scendere al paese dalla strada fatta per salire oppure usu-fruire di un servizio navetta in elicottero. Non ho resistito alla tenta-zione e ho goduto del panorama della valle dall’elicottero. Tornatidal paradiso la manifestazione si è spostata ad Alagna dove c’èstato il concerto della Banda Valsesiana e della Fanfara AlpinaMontenero della Sezione di Torino la quale ha dilettato il pubblicocon un ottimo carosello. Naturalmente la giornata si è conclusa alPalasport di Alagna dove è stata servita la cena per circa 300 per-

sone. La domenica ha visto la parte più istituzionale della cerimo-nia con la sfilata per le vie di Riva Valdobbia, la Santa Messa cele-brata sul sagrato della Chiesa di St. Michele dal “mitico” Don Carlofamoso per le sue battute tra il sacro e il profano e per essere statoquasi 300 volte alla Capanna Margherita. Alla presenza di parecchiVessilli Sezionali e Gagliardetti di Gruppo che hanno scortato ilLabaro Nazionale la sfilata ha raggiunto la piazza antistante laChiesa per l’Alzabandiera, l’Onore ai Caduti e la Santa Messa. Alla

fine della liturgia c’è stata la premiazione di Osvaldo Carmellino cheha ricevuto il Premio Fedeltà alla Montagna dal Vice PresidenteVicario ANA Adriano Crugnola.

La premiazione

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42° CAMPIONATO ANA DI CORSA IN MONTAGNA INDIVIDUALE42° CAMPIONATO ANA DI CORSA IN MONTAGNA INDIVIDUALEDomodossola (VB) domenica 29 settembreDomodossola (VB) domenica 29 settembre

Cominciamo dalla morale: L’importante era arrivare alla fine. Ecosì è stato. Circa 500 atleti iscritti all’ANA hanno partecipato ai

Campionati nazionali di corsa in montagna organizzati aDomodossola. La gara si è svolta su un percorso di circa 11 km conun dislivello di 715 m su terreno quasi totalmente ciottolato o ster-rato che la pioggia battente ha reso scivoloso e insidioso. Il percor-so si snodava nel Parco del Monte Calvario, Patrimonio Mondialedell’Umanità per l’Unesco, e si presentava fin dai primi metri moltoduro e tecnico. Da una prima occhiata ai partecipanti ho subito capi-to che era una cosa seria e che più che mai la massima di DeCoubertin mi avrebbe accompagnato per tutta la gara. In effettibuona parte degli atleti provenienti da tutta l’Italia ma soprattuttodal Nord-Est erano esperti di corsa in montagna con cui avevoben poco da spartire. Armato comunque di tanta buona volontà hoaffrontato con buona lena fin dalle prime salite il difficile percorsoreso insidioso e a volte pericoloso dalla pioggia che ci ha accom-

pagnato per tutta la gara. Dopo mille difficoltà e maledizioni a mestesso sono arrivato al traguardo di Piazza Mercato diDomodossola dove un folto pubblico, nonostante il maltempo, haaccolto tutti come dei vincitori. Debbo dire che è stato emozio-nante tagliare il traguardo stremato, bagnato fin nel midollo, spor-co di fango per una caduta senza conseguenze e poter dire ce l’hofatta. Poco importa se dietro di me ne sono arrivati pochi e se ciho messo 40 minuti in più del vincitore. Ho vinto anch’io la miamedaglia. Sono arrivato alla fine. Per la cronaca ha vintoMassimiliano Di Gioia della Sezione di Torino.

Daniele Bertin

Grande il nostro Daniele. Tutt’altro che tu non aver nulla da spartirecon altri partecipanti, siamo caso mai la maggioranza di tutti noi anon poterci confrontare con te. Non badare poi a quanti siano arri-vati davanti, figurati che alla mia prima Marcialonga mentre mi tro-vavo al giro di boa di Moena l’altoparlante annunciava già l’ordined’arrivo dei primi, roba che un giapponese si sarebbe fatto harakiri.Continua così che sei forte!

Gruppo A lp in i To r tonaASSEMBLEA ORDINARIA

Si rende noto a tutti i soci iscritti che il giorno 19 gennaio 2014 èindetta l’assemblea ordinaria del Gruppo Alpini Tortona. Visti gliargomenti all’ordine del giorno è gradita e necessaria la Tua pre-senza naturalmente accompagnato dal Tuo Cappello. La primaconvocazione è fissata alle ore 04.00 del 19 gennaio 2014, laseconda convocazione è fissata alle ore 09.00 del 19 gennaio2014.

ORDINE DEL GIORNO

1) Nomina del Presidente dell’Assemblea.2) Relazione Morale del Capo Gruppo.3) Relazione finanziaria.4) Presentazione candidature alla carica di Capo Gruppo.5) Presentazione candidature alla carica di consigliere.6) Elezioni Capo Gruppo.7) Elezioni consiglieri.8) Nomina Capo Gruppo.9) Nomina consiglieri.10) Tesseramento. 11) Adunata Nazionale di Pordenone.12) Varie ed eventuali.

Certo della Tua presenza e, nell’attesa di stringerti personalmen-te la mano, ti saluto con Alpinità. La sede rimarrà aperta tutte ladomeniche di febbraio e marzo, dalle 10 alle 12, per il ritiro delbollino.

Il Capo GruppoAlpino Romano Rossi

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L ’ A Q U I L A D E G L I A L P I N I

Vi siete mai chiesti che significato ha l’aquila che portiamo sul nostro cap-

pello? (fonte : Oscar Barcella)

Un particolare suggestivo narrato dalla tradizione classica ci dice che l’aquila era l’u-nico animale che poteva fissare il sole senza abbassare gli occhi.

L'Aquila è sempre stata nella iconografia latina un animale divino descritta anchecome: "fedele interprete dei voleri del Padre Giove".Era quindi considerato un ani-male sacro e superiore per forza.

All'arrivo di Caio Mario vennero riformate le legioni dell'esercito introducendo una

speciale insegna con in cima un'aquila.

Veniva detto: "un’aquila per legione e nessuna legione senz’aquila". L’insegna eracostituita dall’aquila con le ali spiegate e con una folgore fra gli artigli. Da quelmomento in poi questo volatile è diventato simbolo comunemente del potere milita-re, infatti era sempre presente sugli elmi o le corazze dei generali e dei più alti uffi-ciali.

Nella storia successiva l’aquila finì con l’avere un valore semplicemente araldico e ilsuo significato simbolico e morale fu quasi dimenticato

Stupendo dominatore delle inaccessibili vette, imponente rapace con potenti unghiefalcate e vista acuta…come poteva essere dimenticato?

No! Gli Alpini non lo dimenticarono e decisero di erigerlo a proprio simbolo!

Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge sol-tanto la fede alata !!!

Celebrazione di S. MaurizioPa t r o n o d e g l i A l p i n i

Il 20 settembre, presso la Chiesa delComprensorio militare Druso in Bolzano, alla

presenza del comandante delle Truppe Alpine,Generale Alberto Primicerj, delle massime Autoritàprovinciali e cittadine, delle rappresentanze dellediverse Forze Armate, dei Corpi Armati dello Stato,delle Associazioni combattentistiche e d’arma edelle infermiere volontarie della Croce Rossa, donValentino Quinz ha celebrato una Santa Messa inoccasione di San Maurizio (da calendario si ricor-da il 22 settembre), che nel 1941 fu nominatoPatrono degli Alpini da Papa Pio XII. Come ha

ricordato il Cappellano militare nel corso dell’ome-lia, San Maurizio, grande combattente romano, siricorda in quanto comandante della leggendarialegione Tebea che nel terzo secolo, in seguito alrifiuto di intraprendere azioni punitive contro popo-lazioni convertite al cristianesimo, fu martirizzatadurante la decima persecuzione di Diocleziano.San Maurizio è un Patrono impegnativo, ha com-mentato il Generale Primicerj al termine della litur-gia, in quanto ci ricorda che chi è superiore ingrado deve anche dimostrare di esserlo nel sacri-ficio e nell’assunzione delle responsabilità, unen-do il valore alla virtù; impegnativo, certo, ma noiAlpini nel corso della nostra storia abbiamo forsedimostrato di meritarlo.

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CORO MONTENERO

SOLIDARIETA’ DEL MONTENERO ALL’EMILIA ROMAGNA

Subito dopo il terremoto che ha colpito l'Emilia nel maggio 2012,il Coro Montenero ha deciso di sostenere le popolazioni coinvol-

te con una raccolta fondi. Nel dicembre 2012 una somma del valoredi 2.500€ veniva personalmente consegnata dal presidente delMontenero Renato Ivaldi e il presidente della sezione ANA diAlessandria Bruno Pavese al capogruppo Alpini di San Prospero inprovincia di Modena. In quell’occasione è nata l’idea di concluderequesta iniziativa con un concerto a S. Prospero. Dunque, al rientrodalla pausa estiva, il Montenero si è visto subito impegnato in unatrasferta dal sapore emiliano. La serata si è svolta all’aperto, in uncampo allestito con numerosi MAP (moduli abitativi provvisori), qual-che casetta di legno che prende il posto di alcuni negozi del paesein cui non è più possibile l’accesso per via dei danni causati dalsisma, i tendoni della festa degli Alpini e la bandiera Italiana tenutaalta da un mezzo meccanico utilizzato come pertica provvisoria. Illuogo per la nostra esibizione era un palco allestito a pochi metri daun grosso cascinale ancora sorretto dai puntellamenti in legno. Ilpubblico ci ha accolto calorosamente, ascoltandoci con attenzione

nonostante l’acustica in queste circostanze lasci un po’ a desidera-re; ci lascia sempre stupiti la presenza di bambini che ascoltano iconcerti del Montenero, questa volta ballavano addirittura ai piedi delpalco divertiti forse dall’insolito gruppo. Subito dopo l’ esecuzione delMontenero è stata la volta della Fanfara ANA della Valcamonica cheha proseguito la serata suonando e cantando brani della musica tra-dizionale alpina. Come ogni festa degli Alpini che si rispetti, la sera-ta si è poi conclusa con la generosa cena offerta dal gruppo ANA diSan Prospero i quali entusiasti della nostra presenza ci hannoaccompagnato in parecchi brani per tutta la sera. “E’ dura la vita delcorista” si sente mormorare sul pullman da qualche elemento asson-nato all’arrivo ad Alessandria a notte fonda. Certo, non è facile perun coro organizzare le trasferte e i concerti, è un duro lavoro di ricer-ca, contatti e prove estenuanti. Ma il calore che ci portiamo dentroalla fine di una serata tra amici, consapevoli di aver portato un po’ dispensieratezza alla gente di un territorio che cerca con vigore dirisollevarsi dalle ferite di un terremoto come quello del 2012 è per noientusiasmante e di grande incoraggiamento.

IL CORO MONTENERO RICORDA A THIENE MATTEO MIOTTO

Èun classico sabato pomeriggio di inizio autunno quello cherespiriamo scendendo dal pullman che ci ha condotti al cimitero

di Thiene peronorare il luogodove MatteoMiotto riposa. Lepersone in visitaai loro cari ciguardano strani-te ma dopo alcu-ni istanti non édifficile per lorocapire che siamoun coro chevuole salutare unamico nel modoche gli è proprio,cantando! Adaspettarci all’in-gresso peraccompagnarcialla tomba diMatteo troviamouna rappresen-tanza del GruppoAlpini di Thienein compagnia dialcuni suoiparenti. Unatromba suona, dal'attenti e ci

richiama a qualche minuto di silenzio. Con la voce spezzata dall'emozione intoniamo l'Ave Maria. La nostra visita prosegue con laserata presso l' auditorium Fonato di Thiene dove un folto pubblicoha ascoltato con attenzione il concerto introdotto dal Coro ANA diThiene e proseguito con il Coro Montenero di Alessandria che, per

l'occasione, ha presentato"Il nonno mi diceva" ilnuovo brano che il MaestroMarco Santi ha compostoispirandosi alla toccante let-tera che l’Alpino MatteoMiotto classe 1986, scrissenell’ottobre 2010, poco

prima di essere colpito a morte da un cecchino all’interno della baseavanzata “Snow” nella valle del Gulistan in Afghanistan occidentaleil 31 dicembre 2010. Il momento è stato intenso, denso di emozionidifficili da controllare durante un'esibizione. Il forte abbraccio delpubblico ci ha però dato la serenità per superare tale emozione edesprimere al meglio il canto. La serata è proseguita presso la sededel gruppo ANA che ha offerto una generosa cena. Approfittandodell’atmosfera intima e familiare che si è via via creata, il maestroMarco ha donato ai genitori di Matteo un quaderno contenente lospartito autografato del brano presentato mentre il presidente dellaSezione ANA di Alessandria Bruno Pavese, ha offerto al Gruppo diThiene la targa della Sezione a ricordo della serata. La giornata èstata caratterizzata dall' attenzione verso la mamma e il papà diMatteo i quali, con la loro affettuosa accoglienza ci hanno ricordatoche Matteo, oltre ad essere un soldato ed un Alpino, era un ragaz-zo come tanti che voleva vivere e ha fatto di tutto per poter conti-nuare a sperarlo.

Enrico Fornasiero

Impara la musica cantando il corso di canto corale del Montenero

Con l’anno nuovo, il Coro Montenero si rivolge all’esterno conuna nuova proposta: un corso di canto corale intitolato Imparala musica cantando. Quanti avrebbero voglia di cantare in uncoro (o anche da soli) ma non si osano entrare in un coro o inun gruppo perché non conoscono la musica. Ecco, il corso delMontenero fa al caso loro. Nel corso di venti incontri/lezioni, dagennaio a giugno 2014, ogni lunedì sera dalle 21 alle 23, saràpossibile apprendere tutto ciò che è necessario sapere percantare esercitandosi coi coristi del Montenero e guidati dalMaestro Marco Santi. Non è richiesto nessun requisito né –cosa molto importante! – nessun contributo: il corso è gratuito,grazie al generoso sostegno del CSVA. Le iscrizioni sono aper-te sino al 15 gennaio e possono essere fatte via mail o via tele-fono. È sufficiente scrivere o telefonare a: Roberto Alciati,segretario del Coro Montenero, cell. 380.4528703; mail: [email protected]

Roberto Alciati

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CORO ALPINI VALTANARO

A t t i v i t à d e l C o r o

1settembre – 46° Raduno sezionale e 10° del Gruppo diCastellazzo B.da - Il ritrovo è fissato sul piazzale del Santuario

Madonna della Creta. Apre la manifestazione il Gen. Giorgio Barlettacon l’alzabandiera e un breve discorso di saluto e ben-venuto in cui cita i passaggi storici più significativi diCastellazzo B. da Gamondio a oggi. Il Coro Valtanaro èschierato e accompagna con l’Inno Nazionale. Segue lasfilata sino al monumento ai caduti dove viene depostauna corona d’alloro e si raggiunge successivamente ilCentro Polifunzionale Comunale . Qui la Fanfara ValleBormida si produce in un vivace carosello in attesa dellacelebrazione della S. Messa. Il Capogruppo consegnaquindi le targhe ricorso ai rappresentanti della Provincia, di alcuni Comuni del circondario e ai rappresentantidelle Sezioni e Gruppi A.N.A. intervenuti numerosi.Brillante l’intervento del Sindaco di Castellazzo. Giuntoil celebrante, Mons. G. Paolo Orsini (castellazzese) siprocede col Sacro Rito accompagnato dal CoroValtanaro che ha fatto bene la sua parte, chiudendo conun commovente “Signore delle cime”. Immancabile emeritato l’applauso finale, poi tutti nel tendone per il ran-cio. Meritano un plauso gli organizzatori della bella gior-nata nello spirito dell’alpinità. 21 settembre – Camminata a Cascina Scubiano – Erauna notte con una luna piena che faceva bella mostra dise in un cielo senza nuvole di colore azzurro scuro. La“Cascina Scubiano” era stata in anni passati una labo-riosa azienda agricola. Negli ultimi anni è stata ristrut-turata e trasformata in abitazione tipica delle ville, con piscina.Appoggiata sulla cresta della collina, che separa la Valle Salcido daValdolenga, offre la vista di un panorama caratteristico delMonferrato casalese. La serata era stata organizzata al termine diuna “camminata” che partiva da San Salvatore, con la partecipazio-ne di “gruppi”. Uno costituito da lettori di pagine d’autore sui temi delmondo contadino, il secondo composto da tre musicisti (sax, batte-ria, tromba) e, infine, il Coro Valtanaro. Quest’ultimo si è espressobene con cinque pezzi del repertorio, che il pubblico ha premiato concalorosi applausi, favorito dall’acustica nonostante che il canto fosse

eseguito nel cortile esterno. Una piacevole serata che forse merita-va un programma più esteso e ricco da parte del Valtanaro.3 ottobre – Alessandria solennità di S. Franceso – Nel Santuario del

Sacro Cuore, tenuto dai Frati Minori Cappuccini,il Valtanaro nell’ambito del programma previstoper la solennità ha presentato un concerto ispi-

rato alla vita del Santo Patrono d’Italia. I 30 coristi hanno propostotre gruppi di pezzi del repertorio riferiti alla preghiera (Ave Maria,Dolce sentire e altri). Non a caso il P. guardiano - P. GiuseppeBronzino che ha porto il saluto, ha citato il detto “chi canta prega duevolte” – all’ammirazione per la natura come opera di Dio, sino adalcuni brani dedicati al ricordo di 13 giovani dell’Associazione S.Francesco che hanno perso la vita nell’ultima guerra mondiale deglianni 1940/45. Di questi 9 furono “dispersi” in Russia, a tutti è statadedicata “L’ultima notte degli Alpini”. Quest’ultimo passaggio è statoparticolarmente suggestivo. L’esibizione è stata fortemente sentita e

seguita con impegno, col risultato che si può definiremolto buono. Apprezzamenti sinceri dal MinistroProvinciale P: Tonino Tommasoni. Ai due PadriSuperiori è stato offerto il logo del Coro ed ai coristi unalitografia dell’interno del convento a titolo di doverosoringraziamento.12 ottobre In occasione del 141° anniversario dellafondazione delle Truppe Alpine il Coro Valtanaro haaccettato, su richiesta dal gruppo Alpini di Tortona, undoppio appuntamento. Sabato ore 21,00 concertonella chiesa di San Michele e Domenica 13 ottobreaccompagnamento della S.Messa solenne nelSantuario di N.S. della Guardia. Al concerto di sabatobuona partecipazione di pubblico con entusiasticaaccoglienza. Il “Valtanaro” era alla sua seconda pre-senza nella chiesa di San Michele. Domenica,alSantuario della madonna della Guardia, grande l’ade-sione delle rappresentanze delle Sezioni e Gruppi ,con Vessilli e Gagliardetti, presenti le Autorità Civili ,con i Labari e corale partecipazione dei fedeli.Meritevole degli applausi tributati, la prestazione delCoro,intervenuto con un alto numero di coristi, tenen-do conto anche delle successioni vicine dei due appun-

tamenti. Una prova superata con meritato successo.

L.V.

Page 19: Il Portaordini Nov2013

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ATTIVITA’ DEI GRUPPIGRUPPO DI NOVI LIGURE

Domenica 22 settembre per il Gruppo Alpini di Novi Ligure è stata festa

grande: giornata sociale e celebrazioni in onore di San Maurizio Patrono

delle Truppe Alpine. Non è difficile scrivere la cronaca relativa, semmai raro

riuscirvi senza cadere nello scontato e nel banale. Le nostre manifestazioni,

per fortuna, seguono un canovaccio codificato (Cerimoniale A.N.A.) pertan-

to, a parte la variabile luogo, monumento e chiesa, le fasi sono ben definite:

Alzabandiera, Onori ai Caduti, Messa di suffragio per gli Alpini “Andati

avanti”. A seguire il momento conviviale il “rancio”; Ammainabandiera. Alla

manifestazione hanno presenziato: il Vice Sindaco di Novi Enzo Garassino,

il Consigliere regionale Rocchino Muliere, l'Assessore provinciale Graziano

Moro, Autorità militari e civili, le Associazioni d'Arma del Novese, il

Consigliere sezionale Modesto Zancanaro, i Gruppi di Gavi e di Ovada.

Doveroso ricordare i soci alpini premiati con distintivo di anzianità: 60 anni:

Giovanni Benzo; 50 anni: Frà Ennio Bellocchi, Dino Furlan, Giuliano

Grosso, Gelmino Remersaro; 40 anni: Mario De Michelis; 30 anni: Giovanni

Cecchi, Enrico Lovigione, Enrico Magaglio, Giancarlo Scotti, Mario

Repetto. Mi preme sottolineare la partecipazione del nostro precedente Capo

Gruppo Mario Semino e di Alberto Vianello memoria storica del Gruppo e

sollecitatore di buone cause. Questo per la cronaca! Alcune riflessioni in pro-

posito mi inducono alle seguenti considerazioni: innanzi tutto un grazie al

Consiglio di Gruppo che, per il secondo anno, ha ritenuto opportuno cele-

brare la giornata sociale nella nostra sede, la qualità della festa ne ha guada-

gnato, il clima famigliare, e veramente si respira “spirito alpino”. Ritengo

inoltre, in sintonia con chi lo ha proposto, che per il futuro la testimonianza

di un Gruppo che si riunisce intorno al Tricolore per onorare e ricordare i

Caduti debba essere condivisa con la popolazione novese. Penso sia positivo

aver istituito un premio per i Soci alpini ed aggregati che nel corso dell'anno

si siano particolarmente impegnati, lo scopo non è quello di stilare le gra-

duatorie dei buoni e dei cattivi, ma un semplice apprezzamento per il lavoro

svolto. Inoltre vorrei sottolineare, soprattutto per gli alpini novesi, che oltre

ai 21 Caduti alpini sia della I che della II G.M., nati a Novi ed elencati sulle

lapidi del Monumento alle “Penne Mozze”, presso il Monumento-Ossario del

cimitero comunale sono sepolti altri 9 Caduti alpini della Grande Guerra,

deceduti nel ”Ospedale Militare di Riserva”, ubicato in città, e provenienti da

diverse regioni d'Italia, non dobbiamo dimenticarli! Concludendo qualche

impressione: la sensazione di mancanza, la prima giornata sociale senza il

nostro compianto Arturo Pedrolli. Per contro il piacere di incontrare frà

Ennio al quale mi lega un'amicizia lunga mezzo secolo. Infine l'emozione

nell'osservare qualche nostro “Vecio” commuoversi nel ricevere il distintivo

di anzianità. Appuntamento nel 2014, sarà l'anno del 80° di Fondazione?

Ricerche storiche condotte per redigere il nostro libro “Alpin fa grado” di

Roberto Benso, hanno portato alla scoperta della notizia, riportata su

“L'Alpino” [15 settembre 1934 Ndr]), che attesta la fondazione del Gruppo

nel settembre 1934: sarà una bella tenzone fra i puristi sostenitori delle ragio-

ni storiche ed i fautori della logica della tradizione che ritengono di prose-

guire il conteggio a partire dal 1938! Alla prossima!

Alpino Italo Semino

Giornata Sociale - San Maurizio, 22 settembre 2013

TRADIZIONALE GITA ALPINAGRUPPO DI TERZO

Domenica 7 luglio si è svolta la tra-

dizionale “gita alpina” organizzata

dal Gruppo. Partenza da Montabone e

da Terzo con due pullman gran turismo

per raggiungere nel saluzzese l’Abbazia

di Santa Maria di Staffarda e la

Cappella Marchionale di Revello. Dopo

il pranzo al ristorante si è proseguito per

il Sacrario Madonna degli Alpini di

Cervasca. Questa manifestazione è stata

proposta dal Sindaco di Montabone Sig.

Giuseppe Aliardi e dall’Alpino Sindaco

di Terzo Vittorio Grillo. Un ringrazia-

mento va al Sindaco di Terzo che gen-

tilmente si mette sempre a disposizione

con il pulmino per il trasporto dal piaz-

zale dei pullman al Sacrario. Nel pome-

riggio verso le 17 è stata officiata la

Santa Messa celebrata dal parroco di

Montabone Don Federico Bocchino,

quindi in corteo ci siamo recati al cippo

di Montabone e di Terzo e alla lapide

dell’Alpino Vincenzo Aliardi nostro

concittadino. Era presente il Vessillo

della Sezione di Alessandria con i con-

siglieri sezionali Pier Giuseppe Pia e

Alberto Boccaccio e il Gagliardetto del

Gruppo di Terzo.

Guido Gazzola / Giovanni Gallo

Page 20: Il Portaordini Nov2013

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GRUPPO DI FELIZZANO

FESTA DEGLI ALBERI

Sabato 23 marzo, eccoci puntuali, come da diversi anni, ad organiz-

zare la “Festa degli Alberi” alla presenza dell’ Amministrazione

Comunale con in testa il sindaco sig.ra Stefania Piantato, il parroco

Don Claudio, le Associazioni locali con i loro vessilli, Croce Rossa,

Croce Verde, Circolo 7Torri, i rappresentanti di alcuni Gruppi Alpini

dei paesi limitrofi con i rispettivi Gagliardetti e la prof.sa Anna Venezia

dell’Istituto Scolastico G. Pascoli di Felizzano accompagnata da una

numerosa e colorita rappresentanza di alunni dell’Istituto. La cerimo-

nia si è svolta presso il parco di P.zza A.Moro a Felizzano, dove sono

state messe a dimora alcune piante con l’aiuto degli alunni che hanno

dimostrato tutta la loro abilità ed impegno nel maneggiare vanga e

badile, davanti ad un folto pubblico che ha potuto ammirare altresì i

lavori artistici delle classi, esposti per l’occasione ai margini della piaz-

za che avevano come argomento il “Corpo degli Alpini” . Un ringra-

ziamento particolare va al coro “Alpini Valtanaro” che anche quest’an-

no ha voluto essere presente in modo attivo intonando alcuni canti del

loro repertorio durante lo svolgimento della cerimonia, con la consue-

ta maestria ed al Presidente della Sezione di Alessandria, Bruno

Pavese, che ha portato il suo saluto e ringraziamento a tutti i presenti.

Al termine della cerimonia il Capo Gruppo Bruno Dalchecco, ha con-

segnato, alla prof.sa Anna Venezia, quale rappresentante dell’Istituto

Scolastico, una borsa di studio di 300,00 € , come contributo per il

completamento del laboratorio tecnico della Scuola. Come tutte le feste

che si rispettino, tutto è finito a “tarallucci e vino”, grazie al contribu-

to degli Alpini, Amici ed Amiche degli Alpini.

Il Gruppo Alpini di Felizzano

R a g a z z i a l r i f u g i o

Il rifugio Alpino “Domus Alpinorum” sulle pendici del monte Giarolo in Val

Borbera ha ospitato anche quest’anno una selezione delle classi 1°

dell’Istituto Scolastico G.Pascoli di Felizzano il giorno venerdì 24 maggio.

Questa gita organizzata dal Gruppo Alpini di Felizzano rientra nell’attività

denominata “Progetto Scuola”, con lo scopo di abbinare ad una giornata di

svago, una lezio-

ne di carattere

ambientale for-

mativa. L’Alpino

Carlo Giraudi

come gli scorsi

anni ha fatto da

padrone di casa

accogliendo gli

ospiti dopo una

i m p e g n a t i v a

camminata di

circa 2 km., e

dopo il consueto

“alzabandiera”,

accompagnato

dall’ Inno di

Mameli intonato

a gran voce dalla

scolaresca, ha

Intrattenuto i ragazzi con alcune nozioni comportamentali in montagna.

Purtroppo il tempo non è stato clemente già nella nottata ed ha impedito la pro-

grammata passeggiata nei boschi limitrofi, per cui, dopo una gustosa colazio-

ne, i ragazzi hanno potuto dialogare con l’Alpino Carlo all’interno del rifugio

e solo nel pomeriggio, dopo un buon pasto caldo, hanno potuto raggiungere i

“piani di S. Lorenzo”, una radura a circa 20 minuti di cammino dal rifugio per

dare sfogo alla loro voglia di gioco. Al loro rientro, stanchi ma visibilmente

soddisfatti, hanno trovato una gustosa ed abbondante merenda a base di pane e

nutella (spazzolata a tempo di record) e si sono preparati per il ritorno a casa.

Radunati ancora una volta sotto la bandiera, i giovani ospiti hanno salutato e

ringraziato per la splendida esperienza vissuta, con il proposito di rinnovarla al

più presto. Il Gruppo Alpini di Felizzano coglie l’occasione per ringraziare a

sua volta tutti coloro che si stanno adoperando per il mantenimento del rifugio

e per la loro disponibilità nel rendere possibili giornate come queste e si augu-

ra che sempre più Gruppi si impegnino a far conoscere ai propri associati o

amici, un luogo così bello e socialmente importante.

Il Gruppo Alpini di Felizzano

UGO: UN GRANDE ALPINO ANDATO AVANTI

Il 19 luglio ci ha lasciati, è andato avanti, l’Alpino Ugo Badella, per anni

anima e trascinatore del Gruppo Alpini di Felizzano. Classe 1920 (pro-

prio l’anno del primo raduno nazionale), Ugo ha collezionato oltre 50 pre-

senze alle Adunate Nazionali raggiungendo anche le località più distanti. La

sua attività nel Gruppo Alpini ebbe inizio con il Gruppo di Quattordio

comune di nascita. Poiché la sua residenza era in Felizzano nel 1984 fu uno

dei promotori della fondazione del Gruppo di Felizzano e ne fu il primo

capogruppo. Purtroppo il trentennale della fondazione non lo vedrà presen-

te, ma certamente la sua figura sarà ricordata. Sempre attivo e presente sino

all’ultimo alle iniziative proposte dai capigruppo che si sono susseguiti

(Ceresa e Dalchecco) esercitava il suo hobby, la cucina (rigorosamente tra-

dizionale), con forza ed impegno anche superati i 90 anni. Rispondeva sem-

pre presente alle chiamate dei vari raduni sezionali ed il suo nome circola-

va per tutto il Piemonte. I suoi racconti dell’8 settembre sono impressi nella

mente di molti Alpini ed in occasione dell’Adunata di Bolzano, con grande

commozione, ha raggiunto i luoghi da cui ha iniziato il lungo viaggio del

ritorno; è stato forse uno dei regali più belli fatti dagli amici Alpini anche

se non ha mai esternato in famiglia e con amici quei momenti di intensa

emozione. Dai vari raduni portava sempre a casa qualcosa, qualche ricordo,

caratteristico, il ricordo di qualche amico,

indirizzi di persone conosciute poiché Ugo

socializzava con tutti. Un giorno (già

novantenne) è tornato da Asti con una

incontenibile gioia: aveva conosciuto ed

incontrato un suo commilitone dopo la bel-

lezza di settant’anni. Si è subito rinnovata

una salda amicizia con visite reciproche e

soprattutto reciproca disponibilità di portar-

si aiuto tra ultra-novantenni all’Adunata di

Torino. Purtroppo questo bellissimo

momento non esiste più perché anche l’a-

mico Giacomo del Gruppo di Paesana (CN)

ci ha lasciati nel mese di marzo. Questo era Ugo, un Alpino, una persona

semplice, onorato, nel giorno dell’addio, della presenza di tanti alpini e di

tutti coloro che l’hanno conosciuto, è andato avanti, ma ci è sempre vicino

perché come soleva dire lui “gli Alpini vanno sulle alte cime”

Gli Alpini di Felizzano

Page 21: Il Portaordini Nov2013

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GRUPPO DI VALENZA

VALENZA IN CORO

Potremmo definire una partita giocata in casa questa 14esima edizione

della Rassegna Valenza in Coro, organizzata dal Gruppo R. Lunati di

Valenza in collaborazione con il Coro Montenero. E’ infatti risaputo che

dello sparuto gruppo di 14 promotori, che nell’ormai lontano 1974 diedero

vita al Coro Montenero ben 5, quindi oltre un terzo, di loro fossero valen-

zani. Ad avvalorare l’affermazione si tenga poi presente che le altre due for-

mazioni corali partecipanti Corale Gaia Musica e Coro Polifonico S. Maria

Maggiore, sono affermate realtà valenzane. Oltre all’ormai acquisita riso-

nanza riscossa dall’evento, proprio l’appartenenza territoriale dei protago-

nisti che si sono esibiti nella magnifica cornice del Duomo di S. Maria

Maggiore, ha fatto si che forse mai tanto numerosi siano stati gli spettatori

intervenuti nell’ormai lunga storia della rassegna. Gli organizzatori della

serata, oltre alla gratificazione personale, hanno potuto compiacersi della

numerosa partecipazione in considerazione del fatto che a beneficiarne sia

stata una buona causa quale la locale Sezione AVIS, associazione alla quale

sono state desinate sia la raccolta delle offerte che il ricavato della vendita

CD del Coro Montenero. Dopo i convenevoli di rito e gli interventi delle

Autorità Comunali presenti, è stato il Coro Montenero a presentarsi per

primo iniziando con il canto che rappresenta una sorta di proprio inno uffi-

ciale: Monte Nero. A seguire il delicato e commovente Il nonno mi diceva,

componimento nato dall’estro creativo del M.o Marco Santi che ha musica-

to il testo di una lettera inviata al nonno dall’Alpino Matteo Miotto pochi

giorni prima di cadere vittima di cecchino afghano. Ancora un paio di brani

della tradizione, per poi finire fra gli applausi con il coinvolgente Benia

calastoria. Ecco quindi una ventata di gioventù che ha visto protagoniste le

giovanissime ragazze (e una sparuta rappresentanza maschile) della Corale

Gaia Musica presentare un variegato repertorio in lingua, espressione di cul-

ture diverse che hanno spaziato dal Giappone alla Francia, dal Sudamerica

all’Irlanda e altre realtà geografiche. Infine è toccato al ponderoso Coro

Polifonico S. Maria Maggiore che ha proposto accattivanti brani classico-

moderni o tratti da celebri colonne sonore, accompagnati dal ritmico batte-

re di mani da parte del pubblico. Non poteva infine mancare la degna con-

clusione presso la sede di circonvallazione ovest, dove l’arte culinaria di

Giovanni è potuta esprimersi in maniera adeguata e molto apprezzata dai

coristi che hanno contraccambiato con ripetuti canti sino alle ore piccole.

FESTEGGIATI I VECI PIU’ VECI

Come da consolidata tradizione, in occasione dell’anniversario difondazione, il Gruppo ha festeggiato i suoi Soci “diversamente

giovani” quelli cioè che abbiano tagliato il traguardo delle 70 prima-vere. All’incontro conviviale sono intervenuti Barbero (1932), Benzi(1932), Cattana (1940), Carrega (1934), Ceva (1941), Ferrari(1927), Lenti (1941), Marostica (1932), Marella (1934 ), Masteghin(1932), Pretto (1929), Zorzan (1930). In totale 12, tanti quanti gli

Apostoli, da stabilire ora a chi tocchi il ruolo di Giuda!. La maggiorparte dei festeggiati era accompagnata dalle rispettive gentili con-sorti e si sono contate pure le presenze di diversi Soci, che tantoVeci ancora non sono. Questi ultimi hanno testimoniato con la pre-

senza il radicato senso di appartenenza e la riconoscenza versocoloro che rappresentano la memoria storica del Gruppo, che hannosaputo dare un importante contributo alla sua crescita dalla fonda-zione ai giorni nostri e sanno tramandare il testimone di quei valoriche devono essere affermati con il continuo richiamo all’attività inseno al Gruppo stesso. E’ seguito un pranzo, meritevole di essereinserito nella prestigiosa Guida Rossa Michelin, preparato dall’impa-

reggiabile Stella coadiuvata dall’efficientissimo Antonio.Appuntamento a tutti per il prossimo anno.

iun di veg

Page 22: Il Portaordini Nov2013

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GRUPPO DI VALENZA

SONO TORNATE LE MELE DELL’A.I.S.M.

Sempre in prima linea gli Alpinivalenzani in particolare quando si

tratta di fare qualcosa per i sofferenti,in questa circostanza la prima linea èdove si combatte per l’AISM e il ”tea-tro operativo” è il campo della ricerca.Oh, non che i nostri Alpini faccianoricerca, intendiamoci, ben altre sonole ricerche e gli approfondimenti chepossiamo chiedere alle penne nere,ma i Nostri si battono per ricercare ipreziosi fondi senza i quali l’AISMmorirebbe e con essa le speranze diguarigione dei tanti afflitti da questaterribile malattia. E così anche que-st’anno, il 12 ottobre, gli Alpini valen-zani si prodigano in due postazionilungo la principale via cittadina. Lamissione si presenta subito ardua,causa la ben nota recessione econo-mica, ma i nostri, ben consci di que-sta circostanza sfavorevole, si prepa-rano a dovere, lasciando a casa ibocia e immettendo nel teatro opera-tivo i veterani dotati di ben altro“spessore” e di una significativa ericonosciuta dose di charme. E con laloro simpatia, distribuendo buoneparole e frasi sensibilizzanti i Nostririescono nell’intento di catturare l’at-tenzione della gente che, peraltro,non si risparmia mai per quantoriguarda azioni benefiche e altruismo.Non senza fatica gli Alpini riescononell’intento di vendere tutte le mele aloro assegnate (e non erano poche),a mezzogiorno: operazione conclusa!Ringraziamenti doverosi a tutti coloroche hanno donato a favoredell’Associazione Italiana SclerosiMultipla e a tutti i nostri Alpini che siprestano sempre ben volentieri allalodevole iniziativa. Un grazie quindi aPippo, Marco, Vilmo, Aldo, Renato,Brunello, Sergio e Dino.

Corrado Vittone

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GRUPPO DI FELIZZANO

Il giorno 11 luglio 2013 è mancata Guerrina Tamai, moglie del socioMario Bertapelle. Tutti gli associati del Gruppo Alpini di Felizzanoporgono a Lui, ed ai suoi famigliari, le più sentite condoglianze.

Il giorno 19 luglio 2013 è mancato l’Alpino Ugo Badella, il nostro“Grande Vecio”. Le più sentite condoglianze ai suoi famigliari da tuttigli Alpini ed “Amici degli Alpini” del Gruppo di Felizzano.

Il giorno 13 settembre 2013 è mancata Rosella Cussotto, moglie delsocio Silvano Pregno. Tutti gli associati del Gruppo Alpini diFelizzano porgono a Lui, ed ai suoi famigliari, le più sentite condo-glianze.

Il giorno 15 settembre 2013 è mancato Stefano Ferraris, socioaggregato del Gruppo Alpini di Felizzano. ai famigliari vanno le piùsentite condoglianze da parte di tutti gli associati del Gruppo.

Il giorno 19 settembre 2013 è mancata Gianfranca Donà, suoceradell’ Alpino Giancarlo Alciati. Tutti gli associati del Gruppo Alpini diFelizzano porgono a Lui, ed ai suoi famigliari, le più sentite condo-glianze.

Il giorno 19 ottobre 2013 è mancata Caterina Rapetti, nuora e suo-cera dei soci Fabio e Dino Delucca.A loro ed ai famigliari, le più sentite condoglianze dagli associati delGruppo Alpini di Felizzano.

Il giorno 06 Agosto 2012 è mancato Piero Gotta, padre di Francaassociata “amica degli Alpini”. A Lei, ed ai suoi famigliari le più sen-tite condoglianze da parte del Gruppo di Felizzano.

Il giorno 23 Agosto 2012 è mancata Ivana Betto, moglie del socioRino Valente. Tutti gli associati del Gruppo Alpini di Felizzano por-gono a Lui, ed ai suoi famigliari, le più sentite condoglianze.

Il giorno 01 Novembre è mancato Pasquale Ghidella, suocero delsocio Sergio Serra. Tutti gli associati del Gruppo Alpini di Felizzanoporgono a Lui, ed ai suoi famigliari, le più sentite condoglianze.

GRUPPO DI FUBINE

Il Gruppo Alpini di Fubine si stringe attorno al socio Alpino Pier LuigiGatti e ai famigliari, per la perdita dei genitori, mamma Angela epapà Angelo, e formula le più sentite condoglianze.

GRUPPO DI NOVI LIGURE

Il Gruppo Alpini di Novi Ligure porge le più sentite condoglianze aiseguenti soci:

Socio Alpino Tiziano Gambini ed ai famigliari, per la perdita del padrePietro.

Socio Alpino Armando Follini ed ai famigliari, per la perdita dellamamma.

GRUPPO DI QUATTORDIO

Il 9 ottobre è mancato il nostro associato, Reduce di guerra, MontiLeo. Gli Alpini del Gruppo di Quattordio, porgono le loro più vive con-doglianze alla moglie Elsa e a tutti i famigliari dell’ Artigliere Alpinoandato avanti.

GRUPPO DI VALENZA

Sentite condoglianze al Socio Alpino Corrado Gazzzaniga e famigliaper la perdita del papà Stefano.

Al Socio Alp. Andrea Trevisiol e ai piccoli Matteo e Giada è venuta a mancare la moglie e mamma Jessica di soli 35 anni. Il Gruppo diValenza si stringe all’amico ed esprime le più sentite condoglianze .

GRUPPO VAL CURONE

Si ricordano con profonda amicizia e stima duecari Alpini che sono andati avanti e che in perio-di diversi hanno dato lustro al Gruppo: AngioliniGuerrino e Agosti Giuseppe (Ginetto)

Il Sergente degli Alpini Angiolini Guerrino èstato combattente e reduce della 2^ GuerraMondiale in Grecia, Montenegro e Jugoslavia. I

suoi commilitoni, alcuniancora in vita , lo descrivono come un uomovaloroso, dotato di iniziativa e coraggio; per lasua attitudine al comando sapeva ottenere ilrispetto e l'apprezzamento dei suoi subordina-ti Da congedato, quale ottimo falegname, hacostruito un robusto portoncino in rovere cheha donato per il campanile della chiesetta diCapanne di Pey. Alla moglie ed alla figliavadano le più sentite condoglianze da parte ditutti gli Alpini della Sezione.

GRUPPO DI CASTELLAZZO B.DA

E’ mancata la signora Giovanna Testore mamma dell’Alpino BarberisGiuseppe. A Beppe e familiari il Gruppo rinnova le più sentite con-doglianze

GRUPPO DI VIGNOLE BORBERA

E’ mancata la signora Seriana Placchi moglie dell'Alpino VolparaGiovanni e mamma di Gianluigi, anche lui Alpino. Il Gruppo porge lepiù sentite condoglianze.

GRUPPO DI ALESSANDRIA

Con grande dolore volevo comunicare alla vostra associazione cheil giorno 10 di novembre l'alpino Filippo Ceretto è andato avanti. Miopadre risiedeva a Grugliasco in provincia di Torino, ma era in con-tatto con la vostra associazione a causa della grande amicizia che lolegava a Dario Panizza. Noi figli, nel dolore della perdita, non abbia-mo pensato di avvisarvi in tempo utile e abbiamo realizzato solo oraquanto immensamente avrebbe apprezzato un coro alpino che loaccompagnasse in chiesa; aveva Il Portaordini con sé in ospedale espesso cantava volentieri e aveva insegnato a noi fin da ragazzi levostre e sue amate canzoni. La cerimonia funebre si è tenuta il 12novembre u.S. a Canischio (TO) nella chiesa di San Lorenzo. Siamospiacenti ed addolorati per il ritardo con cui vi abbiamo segnalato lamorte di mio padre. Alessandra, Cristina e Pietro Ceretto

GRUPPO DI FELIZZANO

Il 28 maggio è nato Federico, nipote del socio Franco Antonini. A luied ai genitori Monica e Daniele, vanno le più sentite felicitazioni daparte del Gruppo di Felizzano.

Sono andati avanti

IINN FFAAMMIIGGLLIIAA

Nuovi arrivi

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