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Il posizionamento da satellite e la Geofisica in Italia
R. D
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William Guier, Frank McClure, George Weiffenbach
Sputnik 14 ottobre 1957
©2007 Marcia Hoppers
Il lunedì dopo il lancio dello Sputnik I, due giovani “nerd” del Applied Physics Laboratory (J.Hopkins University), ebbero l’idea di ascoltare i “beep” emessi dal satellite sovietico.
1957, W.H. Guier e G.C. Weiffenbach riescono a intercettare il segnale radio dello Sputnik e in breve sono in grado di ricostruire l'orbita del satellite sfruttando l'effetto doppler del segnale.
Primi passi...
1958, la primavera successiva il loro direttore F. McClure suggerisce la possibilità di risolvere il problema inverso, cioè di determinare la posizione a terra, nota l'orbita del satellite.1960-1996 , da questa intuizione nacque il sistema Transit (NAVSAT), sviluppato dalle forze navali statunitensi.
1973, il Dipartimento della Difesa USA commissiona il nuovo sistema di posizionamento globale (NAVSTAR-GPS), i primi satelliti (Block-I) vennero messi in orbita nel periodo 1978-1985.1982-1995, l'unione sovietica sviluppa il sistema GLONASS
2011, lancio dei primi satelliti GALILEO, il sistema di posizionamento (civile) europeo entra nella sua fase di validazione.
Ultimi trent’anni...
1. Segmento spaziale: satelliti orbitanti che trasmettono due frequenze radio
assieme ai parametri orbitali
2. Segmento di controllo: sistema di rilevamento satellitare, che risolve il problema
diretto (orbita)
3. Stazione Master: stazione di iniezione, che trasmette i parametri orbitali calcolati
4. Segmento utente: ricevitori/calcolatori, sistemi in grado di risolvere il problema
inverso (posizione)
Schema concettuale del posizionamento da satellite
Già all’inizio del XX secolo la livellazione geometrica, per le sue caratteristiche di precisione, fu utilizzata in Italia per studi geofisici: si poterono quantificare per la prima volta le deformazioni verticali co-sismiche generate dal terremoto di Messina del 1908: alcune linee di livellazione, eseguita dall’Istituto Geografico Militare per scopi cartografici, vennero rimisurate poco dopo l’evento permettendo di rilevare una considerevole subsidenza cosismica su entrambi i lati dello Stretto: fino a -70 cm a Messina e -50 cm a Reggio Calabria (Loperfido, 1909).
Stretto di Messina
Loperfido, 1909
Negli anni ‘70 le triangolazioni vennero prima integrate da misure geodimetriche (Caputo ed al., 1974) e successivamente nell’ambito del progetto commissionato dal Governo Italiano per la costruzione del ponte dello Stretto, vennero istituite vere e proprie reti geodetiche ripetutamente misurate con tecniche terrestri sino al 1982 (Caputo et al., 1981; Baldi et al., 1983)
Baldi et al., 1983
Caputo et al., 1974 Caputo et al., 1981
Serpelloni et al., 2010
Nel 1987 fu costruita una rete geodetica GPS tenendo conto delle principali strutture geologiche insistenti nell’area (Achilli et al., 1988; Anzidei et al., 1998). Le campagne di misura furono ripetute negli anni successivi, e tuttora l’area è monitorata tramite un numero rilevante di stazioni GPS permanenti e temporanee (Serpelloni et al., 2010).
Anzidei et al., 1998
Nel Luglio 1982 fu eseguita la prima campagna di osservazioni Doppler (IDOC) (Baldi ed altri, 1985) seguita da altre nell’ambito del Piano Doppler Nazionale gestito dall’Istituto Geografico Militare Italiano. Nonostante l’accuratezza nella definizione delle coordinate dei punti di osservazione non fosse allora sufficiente per individuare gli spostamenti relativi legati ai processi geodinamici, queste misure satellitari vennero utilizzate per integrare la rete Geodetica Nazionale Italiana.
Osservazioni doppler:TRANSIT
Geodesia Spaziale
SLR GNSS VLBI DORIS
L’osservazione attiva e passiva di satelliti artificiali e di radiosorgenti quasar (SLR, VLBI, GNSS, DORIS), la fotogrammetria digitale, il LIDAR, le moderne tecniche di telerilevamento da satellite (InSAR), permettono di acquisire dati che rilevati in tempi diversi, forniscono una stima degli spostamenti in tre dimensioni.
Rete di stazioni fondamentali di geodesia spaziale
GPSSLR
VLBI
Centro di Geodesia Spaziale di Matera(stazione fondamentale della rete geodetica mondiale)
TYRGEONETCon l’inizio dell’operatività del sistema Global Positioning System la comunità geodetica italiana, in collaborazione con gruppi stranieri, ha contribuito a istituire una rete distribuita su tutta l’area Italiana e regioni circostanti (rete Tyrgeonet) e, misurata periodicamente, ha accumulando sin dagli anni ’90 una banca dati di osservazioni GPS che hanno consentito di delineare una prima immagine dei processi deformativi a scala regionale (Achilli et al., 1993; Baldi et al., 1995; Anzidei et al., 1998).
Anzidei et al., 2001
Reti permanenti GPS in Italia:
220, ITALPOS (Leica SpA)176, RING (INGV)37, ASI 32, ASSOGEO (Emilia-Romagna)29, Veneto (Univ. Padova)24, Umbria (Univ. Perugia)19, Lombardia (Regione)18, Abruzzo (Regione)17, Sardegna (Univ. Cagliari)17, Calabria (Regione)17, FREDNET (OGS)14, Emilia-Romagna (Regione)13, Campania (Regione)12, Puglia (Regione) 12, Piemonte (Regione)11, TPOS (Prov. Trento)10, CATSCAN (Calabria)10, Friuli Venezia Giulia (Regione) 7, STPOS (Prov. Bolzano) 6, Liguria (Regione)…
Circa 700 stazioni GPS con velocità significative (errore ~ 0.3 mm/anno)
Reti GPS permanentideformazione inter-sismica orizzontale
Riguzzi et al. 2012
Serpelloni et al. 2013
Reti GPS permanentideformazione inter-sismica verticale
Faccenna et al. 2014
Reti GPS permanenti nel mediterraneo
L’Aquila, 6 aprile 2009, ore 03:32:40
deformazione co-sismica
deformazione inter-sismica
deformazione post-sismica
L’Aquila, 6 aprile 2009, ore 03:32:40
Devoti et al. 2012
Anzidei et al. 2009
deformazione co-sismicafornita al DPC il 10 aprile 2009
deformazione co-sismicadopo 2 anni di campagne di misure
Osservazioni GPS a 10 Hz
Studio della sorgente sismica
Gori et al. 2012
L’integrazione delle diverse metodologie consente oggigiorno un alto livello di risoluzione temporale e dettaglio spaziale nella definizione dei fenomeni osservati