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Il Presidente Dott. Giancarlo Deidda

Il Presidente Dott. Giancarlo Deidda. Il contesto socio economico - 1861 Coltivazioni pesca pastorizia 70% della forza lavoro La media nazionale si fermava

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Il Presidente Dott. Giancarlo Deidda

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Il contesto socio economico - 1861

Coltivazionipesca

pastorizia

70% della forza lavoro

La media nazionale si fermava al 65%

Terziario

Industria

20% della forza lavoro

La media nazionale era del 14%

10% della forza lavoro

La media nazionale arrivava al 21%

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Cluster “Città delle Isole”• Le città d'Italia sono suddivise in 11 cluster e Cagliari

fa parte del cluster “Città delle Isole”, che riunisce città del Centro-Sud appartenenti principalmente alla Sardegna ed alla Sicilia, accomunate da caratteristiche analoghe rinvenibili in aspetti non solo economici, ma anche sociali ed ambientali.

3,4 milioni di persone (5,6% Italia)

300 milaimprese

attive(5,7% Italia)

911 milaAddetti

(4,1% Italia)

Limitata capitalizzazioneMaggiore diffusione

lavoro irregolare

Sofferenze bancarie più elevate

Valore del ROI più contenuto

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La produzione di ricchezza

• Pur appartenendo ad un cluster debole, la provincia di Cagliari presenta alcune caratteristiche che la differenziano in parte dagli altri territori, grazie

a) alla presenza di importanti imprese in specifici settori,

b) alle vocazioni dell’areac) alla presenza di alcune infrastrutture

che la rendono più vicina al resto del territorio nazionale e ad importanti mercati stranieri.

• Dal secondo dopoguerra il valore aggiunto procapite si è sempre attestato su valori superiori alla media della Sardegna e delle altre regioni del Mezzogiorno.

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Valore aggiunto procapite – serie storica dal 1861

79,5

85,2

73,2

93,2

84,0

78,8

88,3

90,8

90,4

79,0

67,0

70,6 70,068,1

83,9 84,7

72,3

84,1

80,6

75,9

80,0

60,0

65,0

70,0

75,0

80,0

85,0

90,0

95,0

100,0

1861 1881 1921 1951 1971 1991 2010

CAGLIARI MEZZOGIORNO SARDEGNA

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Il valore aggiunto per settore

Agricoltura Manifatturiero Costruzioni Servizi

Sassari 3,6 8,8 8,2 79,4

Nuoro 3,8 15,5 5,6 75,1

Cagliari 1,8 10,7 5,9 81,5

Oristano 8,8 8,2 5,1 77,9

Olbia-Tempio 2,3 9,4 6,0 82,4

Ogliastra 3,5 8,9 6,7 80,9

Medio Campidano 4,3 9,1 6,3 80,4

Carbonia-Iglesias 3,5 15,5 4,7 76,3

Sardegna 3,3 10,6 6,2 79,9

Italia 1,9 18,8 6,1 73,2

Cagliari mostra una forte vocazione terziaria, con i servizi che producono l'81% della ricchezza, contro una media nazionale del 73%.

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Previsione• Nel 2011 si registra la diminuzione del PIL sardo (-0,3%

in termini reali).• Il dato del PIL cagliaritano è stabile rispetto all'anno

precedente.• Gli scenari previsionali per il 2012 configurano

un forte decremento del PIL in Sardegna (-1,9%).• Nel 2013 la previsione è quella di un debolissimo

ritorno ad un incremento di ricchezza (+0,2%).• Questi dati sono in linea con il resto del Mezzogiorno,

ma sono decisamente peggiori della media italiana: timido + 0,4% nel 2011, contrazione nel 2012 (-1,5%) e crescita moderata nel 2013 (+0,8%).

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Le dinamiche demografiche• Si osserva una crescente tendenza delle imprese verso

forme societarie più strutturate.• Dal 2009 le società di capitali sono cresciute ad un

ritmo superiore alla media nazionale.• In particolare nel biennio 2010-2011 tutte le forme

giuridiche hanno osservato una riduzione, con l'unica eccezione delle società di capitali.

3,4

0,1 -0,6

2,42,8

-0,5 -1,1 -0,6

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

Società di

capitali

Società di

persone

Ditte

individuali Altre forme

2009-2010 2010-2011

2,6

-0,6-1,2

2,8

0,1-0,7-1,0

2,6

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

Società di

capitali

Società di

persone

Ditte

individuali Altre forme

2009-2010 2010-2011

Cagliari Italia

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Lavoro, istruzione e stili di vita• Il settore terziario impiega l'81% dei lavoratori, a fronte

di una media nazionale di assorbimento del 67% della forza lavoro.

• L'industria occupa solo l'8% dei lavoratori, mentre il dato nazionale è ben superiore (20% sul totale).

• Nel 2012 le imprese sarde prevedono una contrazione del -1,7%.

• Gli imprenditori della provincia di Cagliari prevedono una riduzione del -1,4%: le imprese sembrano poter meglio contenere il saldo negativo di lavoratori.

• Il dato di previsione cagliaritano è maggiormente in linea con i dati medi nazionali.

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Reddito procapite disponibile

Reddito 200514.710

Reddito 201015.343

+ 600 €

In termini reali il reddito disponibile è diminuito per effetto della crescita dei prezzi.

Reddito 2007

15.555

Reddito 2008

15.545

Reddito 2009

15.347

Reddito 2007

15.343

La media italiana – unitamente al dato della Sardegna – nel corso del 2010 ha presentato invece un seppur modesto incremento.

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Consumi e risparmi • Negli ultimi 3 anni nella provincia di Cagliari i consumi

sono decisamente diminuiti in termini reali.• Nella propensione al consumo ha influenza la mancanza

di fiducia nella possibilità di ripresa economica.• Il risparmio in provincia di Cagliari in valore assoluto è

più elevato tra tutte le province sarde: 1,1 miliardi di euro, circa il 37% del totale isolano.

• Ma analizzando la propensione al risparmio, cioè il rapporto tra risparmio e reddito, Cagliari (12,9%) ha un dato percentuale inferiore alla media regionale (13,4%).

• La spesa per consumi registrerà in Sardegna una forte contrazione nel 2012 (-2,6%) ed una di minore entità nel 2013 (-0,6%).

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Le dinamiche creditizie• Nel secondo semestre 2011 dal lato della raccolta si

registra un aumento su Cagliari del 3,3%, ben superiore al dato medio nazionale che si ferma all'1,9%.

• La maggior parte dei depositi proviene dalle famiglie.• Nello stesso periodo gli impieghi crescono ad una

velocità ridotta (+0,9%) a fronte della contrazione del dato nazionale (-0,3%).

• Si conferma la tendenza allo spostamento degli impieghi verso il settore delle famiglie: tra settembre 2010 e settembre 2011 i prestiti alle imprese diminuiscono dell'1,1%, mentre i prestiti alle famiglie aumentano del 3,9%.

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L'apertura internazionale• Nella provincia di Cagliari le esportazioni negli ultimi 5

anni sono aumentate del 36%

Nel 2006 3,5 miliardi di euro Nel 2011 4,8 miliardi di euro

É però cambiata la composizione percentuale delle esportazioni, con i prodotti petroliferi raffinati che passano dall'85% al 90,5% del totale.Prodotti petroliferi raffinatinel 2006 3 miliardi di euro

Nel 2011 4,3 miliardi di euro

Altre esportazioni nel 2006 543 milioni di euro

Nel 2011 471 milioni di euro- 13%

Le esportazioni si concentrano verso 3 paesi che assorbono circa la metà del valore complessivo.La previsione è di un aumento del 2% nel 2012.

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Il ruolo del turismo - 2010

Valore aggiunto 417 milioni di euro

Incidenza sul VA complessivo

Turisti

Pernottamenti

Beni e serviziconsumati da

stranieri

3,6%

652 mila

2,9 milioni

280 milioni

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Il ruolo del turismo - 2011• Tuttavia il sistema turistico risente degli effetti della

crisi economica in termini di notti vendute e di consumi, con ripercussioni per l’economia del territorio

• Gli ultimi dati relativi al 2011 confermano il momento di criticità, con una diminuzione del 15% degli arrivi e delle presenze.

• Il calo più marcato è del prodotto “mare”.• Si evidenzia inoltre la forte presenza di turisti italiani

(oltre 1,6 milioni di pernottamenti) mentre la componente estera (175 mila turisti) acquista un numero di notti inferiore (885 mila presenze).

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Il ruolo del turismo - 2011• La città di Cagliari rappresenta il 39% degli arrivi di

turisti sul totale provinciale.• Il peso delle notti vendute a Cagliari costituisce il 18%

del totale delle presenze.• La diminuzione di turisti in città è del 6,5%, con un calo

dei pernottamenti del solo 1,76%.

Turisti Notti Permanenza media

Provincia 550.494 2.503.239 4,5 giorni

Cagliari città 214.233 459.401 2,1 giorni

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Contesto di riferimento• Il Governatore Visco intervenendo al Forex dello scorso

febbraio ha ribadito “l’attenzione dei mercati è puntata sulla capacità del nostro paese di portare avanti con decisione il risanamento della finanza pubblica e al contempo di stimolare con riforme strutturali il potenziale di crescita dell’economia”.

• Le manovre di aggiustamento dei conti pubblici sono state sviluppate dal lato delle entrate, incrementando la pressione fiscale sui contribuenti in regola.

• In Europa la pressione fiscale è mediamente inferiore al valore della fine degli anni '90, mentre in Italia si appresta a raggiungere i massimi di sempre.

• L’Italia nel 2012 raggiungerà ben tre record.

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Pos. Paese 2007 Pos. Paese 2012

1 Danimarca 49,8% 1 Danimarca 47,4

2 Svezia 47,8% 2 Francia 46,3

3 Belgio 45,9% 3 Svezia 45,8

4 Francia 45,2% 4 Belgio 45,8

5 Austria 43,2% 5 Italia 45,2%

6 Finlandia 43,1%

7 Italia 43,0%

Sottraendo dal PIL la quota di sommerso si ottiene una stima della pressione fiscale effettiva sui contribuenti in regola

ITALIA 55% BELGIO 48% SVEZIA: 47%

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Scenario 2012• L'Italia raggiungerà ben tre record:

1) il valore di pressione fiscale più alto della sua storia (45,2%)

2) il più rapido incremento della pressione fiscale (oltre 5% in 5 anni)

3) il valore più alto nel mondo di pressione fiscale legale, cioè quella effettiva sui contribuenti in regola.

• Se si elimina dal PIL la quota di sommerso si ottiene una stima della pressione fiscale effettiva pari al 55%.

• Inoltre, tra il 2011 ed il 2014 si osserverà in Italia un rilevante incremento delle aliquote IVA, senza alcuna condizione di variazione compensativa di aliquote su altri tributi per garantire la parità di gettito.