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Il primo sviluppo comunicativo e linguistico in bambini udenti e sordi: continuità fra gesti e segni
“As the tongue speaketh to the ear, so the gesture speaketh to the eye”
(Bacon, 1891)
Olga Capirci
Gesture, Language and Developmental Disorders (GLADD) Unit
ISTC CNR, Roma
Che cos’è un gesto?
A. Kendon (1986: 28-31): quell’insieme di azioni visibili che i
riceventi percepiscono come governati da un intento comunicativo chiaro e riconosciuto
Morris (1977): qualunque azione che invia un segnale visivo a
uno spettatore ed è rivolta a trasmettere un’informazione (più
o meno consapevolmente)
I gesti veicolano significato: alcuni di essi veicolano concetti
spaziali che sono ampiamente condivisi; altri hanno un
rapporto significante-significato più arbitrario
Quale origine cognitiva?
McNeill (1985, 1989, 1992, 2000) e Kendon (1986):
gesto e parola sono intimamente correlati
McNeill (1985:350): il prodotto manifesto degli stessi
processi interni che danno origine all’altro prodotto
manifesto che è la parola
Kendon (1986:33): gesto e parola sono […] compagni
nella stessa iniziativa e dipendono separatamente da un
singolo gruppo di intenzioni
Gesti in aiuto del ricevente?
Rimé (1982): si gesticola anche in situazioni in cui si è
consapevoli di non poter essere visti: conversazioni
telefoniche
Iverson (1998): si gesticola anche quando manca il
modello visivo: il Gesto nei non vedenti
Gesti per Pensare e Gesti per parlare
I gesti hanno un ruolo sia a livello dell’elaborazione e
rappresentazione concettuale che a livello
dell’espressione più propriamente linguistica
McNeill (1985, 1989) gesto e parola sono correlati
perché:
•Il gesto occorre insieme al parlato
•Ha funzioni semantiche e pragmatiche parallele rispetto
a quelle del parlato
•È sincronizzato con unità linguistiche del parlato
•Si dissolve insieme al parlato nell’afasia
•Si evolve insieme al parlato nel bambino
Gesticulation Pantomimes Emblems Sign
Languages
As we move from left to right:
The obligatory presence of speech declines The presence of language properties increases
Kendon's Continuum
Recenti studi neurofisiologici condotti sia sugli umani che su altri
primati hanno evidenziato l’esistenza di un sistema in grado di
trasformare le informazioni percettive (ad esempio visive e/o uditive),
durante l’osservazione di un’azione altrui in un formato motorio, simile
a quello che è generato a livello endogeno quando eseguiamo
attivamente un’azione: il sistema mirror.
“The mirror mechanism is a neurophysiological mechanism that
transforms sensory information describing the actions of others into a
motor format similar to that which the observers endogenously
generate when they actually perform those actions.”
(Sinigaglia&Rizzolatti, Consciusness& Cognition 20, 2011, p 65)
Questi studi evidenziano l’esistenza di un sostrato neurale comune tra
processi motori e comprensione delle azioni altrui, suggerendo
l’esistenza di un legame tra capacità motorie di base e capacità di
comprensione sia di natura gestuale che di natura vocale.
NUOVE PROSPETTIVE TEORICHE
EMBODIED COGNITION Embodied - coinvolge l’intero corpo Enactive – orientata all’azione Embedded – “incorporata” in un ambiente
fisico e sociale Extended – verso pratiche esterne e uso di
oggetti/strumenti Emphatic – intersoggettiva Emotive – permeata dagli affetti Shaun Gallagher (CNR- 5 marzo 2013)
HAND- BRAIN SYSTEM
Le mani evolvono con il cervello in una
relazione olistica
Il cervello è evoluto solo perché ha le mani
con cui lavorare
I movimenti di mani e corpo sono “razionali”
MANUAL THINKING of the HANDS integra
le sue azioni con tutte le modalità percettive
(mani-bocca, mani-occhi…)
Shaun Gallagher (CNR- 5 marzo 2013)
I Gesti sono
Comunicativi – pragmaticamente
intersoggettivi
Cognitivi – Un qualcosa che consente
di pensare (abilita il pensiero)
Embodied – abilitati e vincolati dalle
possibilità motorie
I bambini nelle prime fasi dello sviluppo comunicativo,
utilizzano in modo molto evidente le opportunità offerte dalla
modalità gestuale a scopi comunicativi
A circa un anno di età esiste una sorta di equipotenzialità
tra la modalità vocale e gestuale
Progressivamente i bambini usano sempre di più la
modalità vocale e i gesti accompagnano gli enunciati vocali
allo scopo di rinforzare o completare il significato
L’analisi degli aspetti gestuali ha evidenziato un loro
sviluppo parallelo a quello linguistico
I Gesti nello Sviluppo
I gesti venivano studiati
come elementi importanti
dello stadio
“prelinguistico”, come
comportamenti che
precedono e preparano la
comparsa del linguaggio
(= parlato).
Primi Studi
Lavori successivi Molti comportamenti classificati solitamente come “schemi di azione simbolica” sono usati frequentemente dai bambini come gesti significativi
Questi gesti sono prodotti all’interno delle stesse routine interattive e comunicative fondamentali per la comparsa delle parole
Iconicamente collegati ad azioni transitive o intransitive eseguite abitualmente dai bambini
TELEFONARE, DORMIRE,
Convenzionali che hanno una forma e un significato culturalmente condiviso
CIAO, BUONO
GESTI DEITTICI
DARE
MOSTRARE
RICHIESTA
INDICARE
GESTI RAPPRESENTATIVI
Osservazioni dirette cross- sectional
Iverson, Capirci, & Caselli (1994)
Capirci, Iverson, Pizzuto, & Volterra (1996)
Il numero di gesti (deittici e rappresentativi)
e di combinazioni gesto-parola prodotti a
16 mesi predicono il numero di parole
prodotte a 20 mesi
Caselli, Rinaldi, Stefanini, Volterra (2012)
Al Questionario PVB: correlazioni fra Azioni/Gesti e
comprensione di parole; emerge una chiara progressione
evolutiva nella comparsa dei differenti tipi di Azioni/Gesti.
Osservazioni indirette
Bambini (1 – 2 anni)
Studi Longitudinali
Capirci, Contaldo, Caselli, Volterra (2005) Evidenzia una progressione dalle azioni al linguaggio attraverso il gesto: Quasi tutti i significati espressi attraverso le azioni sugli oggetti vengono successivamente espressi attraverso gesti e/o parole Pizzuto, Capobianco (2005) Le combinazioni cross-modali supplementari predicono l’emergere delle due parole; la frequenza di combinazioni crossmodali comlementari a 18 mesi predice il vocabolario a 2 anni
Bambini (1 – 2 anni)
Nelle prime fasi i bambini utilizzano per comunicare
più gesti che parole : “gestural advantage”
Nel secondo anno di età esiste un’ equipotenzialità tra la
modalità vocale e gestuale: “bimodal period”
Quando il vocabolario verbale comincia a espandersi le
parole sono integrate con gesti, in combinazioni
crossmodali, che preparano e predicono le prime frasi
Nel corso dello sviluppo i gesti non scompaiono
Riassumendo
Parole In Gioco - PING Bello, Caselli, Pettenati, Stefanini, (O.S., 2010)
Denominazione di immagini : 44 elicitano nomi e 33 predicati
.
Bambini (2-3 anni)
Produzione di
Gesti
I bambini producono un numero cospicuo di gesti nel contesto della
denominazione. La maggior parte sono indicazioni (tot =961), ma sono
presenti anche gesti rappresentativi (tot= 247).
La produzione dei gesti decresce con l’età e con l’accuratezza nella
risposta vocale
Total Gestures
30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80
number of correct spoken answers
-10
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
Stefanini, Bello, Caselli, Iverson,
Volterra (2009) Language and Cognitive Processes
L’uso dell’indicazione evidenzia il bisogno del bambino di
stabilire un contatto diretto e fisico con il referente
rappresentato nell’immagine; è una forma di
nominazione
I gesti iconici esprimono l’attivazione dei programmi
motori associati con gli oggetti o le azioni rappresentate
nell’immagine
Le parole quindi non sono pienamente
decontestualizzate, ma la produzione dei gesti ricrea il
contesto in cui le parole sono acquisite
Fra 2 e 3 anni le rappresentazioni motorie e linguistiche
sono ancora molto collegate
I Gesti nello Sviluppo
•Non “scompaiono” né decrescono con l’emergere del
linguaggio vocale, né con il suo successivo sviluppo sino
all’età scolare (e adulta)
•Si modificano in termini di tipi (deittici, rappresentativi e
pragmatici), funzioni e relazioni (semantiche e temporali)
con le parole co-refenziali
Si dovrebbe parlare quindi non di acquisizione linguistica
ma di «language-gesture acquisition» Riseborough (1982)
As we move from left to right:
The obligatory presence of speech declines The presence of language properties increases
Kendon's Continuum
Developmental Continuum
Deictic & Conventional
Representational/ Iconic
Pragmatic / Gesticulation
As we move from left to right:
The obligatory presence of speech increases The presence of language properties declines
Gesticulation Pantomimes Emblems Sign
Languages
Questo è vero: sia in culture più “gestuali” -quella italiana-
sia in culture meno “gestuali” -quella anglosassone-
(Bates et al., 1979; Goldin Meadow 1998; Iverson et al., 2008)
Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna un gruppo di genitori di
bambini di 12 mesi è stato invitato ed allenato ad usare molti gesti
(gesti-azione) e ad inventare NUOVI gesti per comunicare con i
propri figli (Acredolo e Goodwyn, 1996; Garcia, 1994)
IPOTESI:
L’ uso potenziato di gesti e parole favorisce l’ apprendimento del
lessico e la funzione simbolica
RISULTATI:
I bambini esposti a questo “input gestuale aumentato” hanno
prodotto più gesti e questo ha favorito l’ acquisizione del
vocabolario vocale
Questi nuovi orientamenti nello studio del linguaggio parlato
sono particolarmente significativi alla luce delle conoscenze
acquisite, negli ultimi quarant’anni, sulle lingue dei segni
usate dai sordi, una delle quali e’ la Lingua dei Segni
Italiana o LIS
Nonostante queste lingue utilizzino la modalita’ visivo-
gestuale (anziche’ quella uditivo-vocale) come canale
primario di espressione linguistica, esse possiedono tutti i
tratti che vengono considerati distintivi delle lingue naturali,
con strutture funzionalmente analoghe alle strutture
fonologiche, lessicali e morfosintattiche proprie delle lingue
vocali.
Variazioni nel tipo di input influenzano quanto l’una o l’altra modalità (manuale o vocale) viene usata per fini rappresentativi e quindi assume proprietà linguistiche
Bambini sistematicamente esposti ad un
input in lingua dei segni acquisiscono e sviluppano una lingua nella modalità visivo gestuale
Modalità dell’Input
Gesti e Segni in bambini sordi segnanti
Le ricerche cross-linguistiche mostrano che l’acquisizione di una lingua dei segni segue tappe e tempi simili a quelli delle lingue parlate
I primi segni sono semanticamente simili alle prime parole (persone, routines e nomi) prodotte dai bambini che stanno acquisendo una lingua parlata (Mayberry & Squires, 2006)
La capacità di formare le frasi è correlata all’ampiezza del
vocabolario: con un vocabolario tra i 100 e i 200 segni, il 75% dei bambini produce e utilizza frequentemente le prime frasi (Anderson e Reilly 2002)
Non c’è un Sign advantage, ma piuttosto l’esposizione ad
una lingua dei segni rende sensibili I bambini alle proprietà rappresentative della modalità gestuale (Gesture advantage? Volterra, Iverson , Castrataro 2006)
Ricerca su un bambino udente con genitori sordi esposto
alla lingua dei segni e alla lingua parlata dalla nascita
Rispetto ai bambini udenti monolingui esposti solo alla lingua parlata
16 mesi: M usa più gesti (soprattutto rappresentativi)
20/29 mesi: M produce più combinazioni:
gesto-parola
due gesti rappresentativi
due parole
due segni
(Capirci, Iverson, Montanari, Volterra, 2002)
I gesti rappresentativi co-verbali prodotti dai bambini udenti sono simili ai segni prodotti dai bambini sordi segnanti?
Le ricerche che hanno confrontato i gesti prodotti da ragazzi udenti con i segni prodotti da ragazzi sordi (Morford, Singleton & Goldwin-Meadow, 1995) o adulti (Schembri, Jones & Burnham, 2005) indicano che sono rintracciabili interessanti somiglianze così come importanti differenze
Capirci, Di Renzo, Gulli, Pettenati , Volterra The International
Society for Gesture Studies, Lund, 24-27 luglio 2012
ITEMS DEAF CHILDREN HEARING CHILDREN
SIGN GESTURE
Glass 10 3
Comb 12 14
Umbrella 10 7
Gloves 11 3
Lion 9 8
Opening 10 6
Turning (merry-go-round) 11 12
Swimming 10 11
Washing (hands) 12 12
Phoning 11 9
TOT 106 85
N C.A. (mean) s.d. range
DEAF CHILDREN 12 35,75 9,1 26-57
HEARING CHILDREN 41 29,7 3,8 25-36
Coding*
Ciascun segno e gesto è stato analizzato in base ai seguenti parametri: Numero e tipo di mani Configurazione Luogo di esecuzione Luogo di contatto Tipo e direzione di movimento
*Simile a Pettenati, Stefanini and Volterra (2009)
Configurazioni
ITEMS
Nr % Nr % Nr % Nr % Nr % Nr % Nr % TOT
Glass 1 10 1 10 7 70 1 10 10
Comb 10 83 1 8 1 8 12
Umbrella 7 70 1 10 1 10 1 10 10
Gloves 1 9 9 82 1 9 11
Lion 1 11 8 89 9
Opening 8 80 1 10 1 10 10
Turning 3 27 1 9 7 64 11
Swimming 8 80 2 20 10
Washing (hands) 3 25 2 17 7 58 12
Phoning 4 36 1 9 4 36 2 18 11
TOT 33 31 23 22 17 16 12 11 8 8 7 7 6 6 106
ITEMS
Nr % Nr % Nr % Nr % Nr % Nr % Nr % TOT
Glass 1 33 1 33 1 33 3
Comb 5 36 3 21 2 14 1 7 3 21 14
Umbrella 2 29 4 57 1 14 7
Gloves 3 100 3
Lion 1 13 2 25 5 63 8
Opening 4 67 2 33 6
Turning 1 8 1 8 2 17 4 33 4 33 12
Swimming 9 82 1 9 1 9 11
Washing (hands) 1 8 11 92 12
Phoning 1 11 6 67 1 11 1 11 9
TOT 12 14 27 32 15 18 15 18 6 7 1 1 9 11 85
G C other
Hearing children
A 5 bent 5 B/bent B
G C other
Deaf children
A 5 bent 5 B/bent B
Handshapes
0 10 20 30 40
A
5
bent 5
B
G
C
other
DEAF
HEARING
Location of movement
0 10 20 30 40 50 60
Neutral Space
Head
Mouth
Trunk
Not dominant hand
DEAF
HEARING
Luogo
ITEMS
Nr % Nr % Nr % Nr % Nr % TOT
Glass 12 100 12
Comb 12 100 12
Umbrella 4 36 7 64 11
Gloves 11 100 11
Lion 1 11 2 22 1 11 5 56 9
Opening 9 90 1 10 10
Turning 11 100 11
Swimming 10 100 10
Washing (hands) 12 100 0 12
Phoning 11 100 11
TOT 43 39 29 27 13 12 12 11 12 11 109
ITEMS
Nr % Nr % Nr % Nr % Nr % TOT
Glass 3 100 3
Comb 14 100 14
Umbrella 1 13 7 87 8
Gloves 1 33 2 67 3
Lion 8 80 2 20 10
Opening 5 83 1 17 6
Turning 11 100 11
Swimming 11 100 11
Washing (hands) 8 67 4 33 12
Phoning 11 100 11
TOT 45 51 32 36 3 3 7 8 2 2 89
Deaf children
Neutral space Head/Top Mouth Trunk/Shoulders Not dominant hand
Hearing children
Neutral space Head/Top Mouth Trunk/Shoulders Not dominant hand
In sintesi
Alta consistenza nei segni/gesti prodotti dai bambini sordi
Alta consistenza nei segni/gesti prodotti dai bambini udenti
CONSTRAIN MOTORI O LINGUISTICI? I bambini sordi producono segni/gesti che sono
molto simili a quelli prodotti dai bambini udenti I bambini udenti producono segni/gesti che sono
molto simili a quelli prodotti dai bambini sordi (e anche a quelli prodotti dagli adulti sordi)
QUALI (COSA) SONO SEGNI? QUALI (COSA) SONO GESTI?
Conclusioni
Questi risultati sono evidenze di una CONTINUITA’
fra i gesti co-verbali prodotti dai bambini udenti e i primi segni prodotti dai
bambini esposti ad una lingua dei segni
Gesticulation
Language like gestures
Pantomimes Emblems
Sign languages
Continuità
Forms of expression in gesture have much in common with certain forms of expression in primary sign languages. That is, there is a common ground between ‘gesture’ and ‘sign’ (Kendon, 2004)
Si sa ancora poco sul bilinguismo tra due lingue che hanno modalità espressive differenti
• Lingua dei Segni (canale visivo-gestuale)
• Lingua Parlata/Scritta (canale acustico-vocale)
Plaza-Pust & Morales-Lopez (2008) Sign Bilingualism;
Pinto e Volterra (2008), Spoken and Signed Language Bilingualism
C’è un’ampia letteratura sul processo di acquisizione del linguaggio dei bambini bilingui quando le due lingue sono entrambe lingue parlate
Mayberry, Lock, & Kazmi, Nature, 2002
L'apprendimento di una lingua dei segni non interferisce
negativamente con l'apprendimento della lingua orale, al
contrario, le lingue dei segni possono essere un aiuto efficace
per apprendere le lingue orali
Le LdS possono venire utilizzate a fini educativi accanto alle
lingue vocali
Attualmente in molti paesi europei (Danimarca, Francia,
Spagna e Svezia) ed extraeuropei (Stati Uniti, Canada e
Paesi dell’America Latina) si è andato affermando un modello
di educazione bilingue
La ricerca scientifica ha inoltre dimostrato che, come
ogni tipo di bilinguismo, anche quello fra una lingua dei
segni e una lingua vocale, permette al bambino (udente
o sordo) di raggiungere una maggiore flessibilità
cognitiva e migliori abilità di attenzione e di memoria
visiva
Quando la LdS viene insegnata a
bambini udenti nelle scuole elementari
(Capirci, Cattani, Rossini, Volterra, 2002)
Potenzia le abilità cognitive di attenzione e discriminazione visiva
Inizio 1 el. Fine 1 el. Inizio 2 el. Fine 2 el. 14
16
18
20
22
24
26
28
LIS
Controllo
D.N. 50°
D.N. 90°
Ris
poste
corr
ette
I gesti nei bambini con sviluppo atipico
Un Quadro complesso…
Bambini con SD: sembrano presentare un effettivo “vantaggio gestuale”
Bambini con Autismo: I gesti non "suppliscono" alle carenze sul piano dell'espressione verbale
Bambini con RL : che usano gesti comunicativi più frequentemente dei coetanei con ST, recuperano in tempi brevi: verso una diagnosi di un semplice ritardo (Late Bloomers) I bambini con RL che usano un numero di gesti simile ai bambini con ST possono andare incontro a DSL (?)
Bambini con DSL: non sempre sono in grado di esprimere verbalmente le loro conoscenze. I limiti nell’ espressione linguistica sono “compensati” da una gestualità più frequente e complessa
Sul piano riabilitativo
Discreta esperienza nell' uso della doppia modalità
(metodo bimodale e approccio bilingue italiano/LIS)
nell'educazione al linguaggio del bambino sordo
Con bambini con ritardi cognitivi:
esperienze, già sperimentate con successo in diversi paesi
(Abrahamsen, Lamb, Brown-Williams, McCarthy, 1991)
Progetti analoghi cominciano ad essere portate avanti con
successo anche in Italia (Bellini, Monari Martinez, Scarso,
1995; Allegrucci, 2000; Pallavicino, in prep.; Sabbadini,
comun. personale).
Speakers have faces and heads and hands and
arms, all of which can be employed to produce
actions that have semantic significance.
We will be able to hope for the development of an
approach to ‘language’ as a form of action, rather
than as a quasi-static social institution.
Adam Kendon, Rome 10/01/2012
GRAZIE!