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Il Rapportino

… e in principio fu il verbo… Cari lettori,cosa succede in un noioso pomeriggio universitario quando due ex si incontrano per caso e rievocano immagini diun lontano passato da allievi della Scuola Militare Teuliè? Succede che, come l’araba fenice, torna in vita ilgiornalino degli Ex Allievi. Nonostante qualche scettico, il travolgente entusiasmo ha fatto sì che le penne degli exallievi cominciassero a macchiare i fogli prima ancora che il giornale stesso vedesse l’alba del suo primo dì. Comemille Caps dal pié rapido, le mail schizzavano verso la nostra casella postale; chi voleva sapere quando avrebbepreso vita l’arduo progetto, chi proponeva argomenti , chi semplicemente ci stimolava ad un “celere progredire”.Dalla polvere di un basso scaffale nell’Associazione, un consunto giornale di tempi che furono fa la sua comparsa:“Il Primo Tricolore”, figlio della penna di La Penna (scusateci il gioco di parole) e di Tanzarella. Come Cappellonidesiderosi di seguire le orme impresse dai propri Anziani, decidiamo di continuare il lavoro da Loro sapientementeiniziato. Nasce così Il Rapportino. Come si può intuire dal titolo e dalla denominazione delle varie rubriche,abbiamo deciso di creare uno strumento veloce, divertente e pungente per fare da collante tra Passato, Presente eFuturo.Approfittiamo di questo piccolo spazio per esprimere enorme gratitudine a tutti coloro che hanno collaborato ecollaboreranno alla realizzazione di questo “pezzo di carta” che si pone il difficile obiettivo di rappresentare tuttiNoi, Noi che siamo e saremo sempre la Scuola Militare “Teuliè”. Sperando che questo giornale risulti di vostrogradimento, sono ben accette tutti i consigli e le critiche che possono contribuire alla crescita de Il Rapportino.

I redattoriM&M

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il Rapportino

Una Rete di Relazioni…

Cari Amici,

dopo tanti sforzi siamo finalmente riusciti a pubblicare nuovamente il nostro notiziario. Vorrei

pertanto dire grazie a Mirko e Marco per il loro prezioso contributo. Mi auguro che questo sia solo

l’inizio di una lunga serie di articoli che hanno il principale scopo di tenere informati tutti, allievi

ed ex, professori, ufficiali e simpatizzanti dell’Associazione. Siamo ormai giunti al termine

dell’anno scolastico. Il Corso Ruocco ha celebrato il suo mak pi e presto le ragazze faranno il loro

ingresso nella Teuliè. Prepariamoci ad accoglierle fra noi Ex Allievi. In questo anno e mezzo di

presidenza tanti sono stati gli eventi che mi hanno reso felice e fiero di essere presidente di

un’Associazione che ha spiccato il volo con le sue ali ormai robuste. Continuiamo così cari Ex.

Enzo Beltrami osava definire l’Associazione come una RETE DI RELAZIONI. Avendo fatte mie

queste parole, spero di poter contare sulla nostra unione. Dobbiamo dimostrare a tutti di essere i

migliori.

Buona lettura,

il vostro Presidente

Antonio Zaccheo, Turinetto I 1996-99

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L’Ex Allievo di Servizio

Il ruolo delle Scuole Militari nello sviluppo sociale e istituzionale dell’Italia

Cari ex,il 28 Aprile 2009 si è tenuto a Roma nella Sala della Regina a Montecitorio il convegno organizzato dall’ On.Edmondo Cirielli (Presidente della Commissione Difesa Camera dei Deputati, ex allievo Nunziatella) sul tema “Ilruolo delle Scuole Militari nello sviluppo sociale e istituzionale dell’Italia”. Il convegno che ha riunito tanti ex allieviprovenienti da tutte e quattro le scuole militari ha sottolineato i valori ideali che sono da sempre alla base degliistituti militari.I relatori alla presenza del ministro La Russa hanno esposto i propri punti di vista e le proprieesperienze personali contribuendo a creare un tavola rotonda di lavoro volta a migliorare gli istituti militari, visto ericonosciuto il loro indubbio valore come istituti di eccellenza. Tra gli intervenuti il generale Vincenzo Camporini,Capo di stato maggiore della Difesa, secondo cui “il prodotto delle scuole militari può essere di straordinaria utilitàper la società nel suo complesso” in termini di “cultura profonda di senso dello Stato, spirito di sacrificio,solidarietà, consapevolezza di far parte di una comunità che è alla base di un pieno contributo allo sviluppo dellasocietà”. Le scuole militari costituiscono quindi “un prezioso vivaio per la società nel suo complesso” e non solo perle forze armate. Per il senatore del Pdl Francesco Gamba, ex allievo dell'Istituto navale Morosini, “il risultato diquanto offerto dalle scuole militari non va valutato soltanto in termini di alimentazione delle accademie, macertamente nella possibilità di infondere in tanti cittadini italiani valori come la responsabilità, la cultura della difesae l'amor di Patria”. Prima ancora che futuri ufficiali, dalle scuole militari escono ''cittadini ai massimi livelli''.“Educazione, solidarietà e tolleranza, rispetto della libertà di se stessi e degli altri” sono, a giudizio del generaleRolando Mosca Moschini, Consigliere per gli Affari militari e del Consiglio supremo di Difesa del presidente dellaRepubblica (oltre che ex allievo della scuola militare Nunziatella di Napoli), alcuni dei valori che vengono trasmessiagli studenti degli istituti militari. L'attuale direttore dell'Aisi Giorgio Piccirillo ha manifestato l'esigenza di “undibattito positivo, un confronto sereno e serio sul futuro delle scuole militari, che si confrontano con un mondoesterno della formazione altrettanto valido e di eccellenza. Bisogna fare in modo che le scuole militari si presentinoin modo competitivo nella società”. Anche Alessandro Ortis, presidente dell'Autorità Energia Elettrica e Gas, haesortato a considerare il mondo delle scuole militari in un'ottica di rinnovamento, con istituti che potrebberoassumere una fisionomia interforze e soprattutto aperti all'Europa, “riposizionando così in modo modernol'istituzione e aumentando la qualità della selezione degli allievi”.Infine il ministro della Difesa Ignazio La Russa hadisposto uno studio “per verificare se in alcune scuole non si possa immaginare anche un'apertura” a studenti civiliche potrebbero “condividere la formazione” pur non pernottando nelle strutture come gli allievi militari. A questofine la scuola prescelta potrebbe essere la nostra scuola, la Scuola Militare Teuliè di Milano. Si tratterebbe, haspiegato lo stesso La Russa di nuovi studenti “selezionati in base al merito” e tenuti al pagamento di “una retta,come nelle scuole private”. In questo modo si otterrebbe l'effetto di “allargare al massimo” il numero deifrequentatori. “Non avrei difficoltà a mandare mio figlio in una scuola militare”, ha sottolineato La Russa. Prima diestendere la frequenza dei corsi di studio sarà necessario valutare se la commistione riduca la capacità formativadelle scuole o la mantenga invece inalterata. Qualcosa di più bisogna fare per avvicinare i giovani, soprattutto inun momento in cui non c'è più il servizio militare di leva”. Allo stesso tempo, il ministro La Russa ha rilevato che“si può anche immaginare di aumentare il numero delle scuole militari”, oltre che di “trasformare uno degli istitutiin una scuola interforze”.Tutti gli interventi hanno sviluppato quindi punti di vista mai banali e sono stati tenuti con gran padronanza dellascena. Questa considerazione ne introduce un’altra e cioè che dobbiamo lavorare e tanto. La nostra associazione èdavvero esile, tranne l’On. Gamba gli altri relatori erano tutti ex Nunziatella, noi dobbiamo fare ancora tantastrada. La direzione la conosciamo e dobbiamo perseguirla con forza e determinazione. Possiamo appoggiarci ai“cugini” della Nunziatella, ma a pedalare dobbiamo essere noi se vogliamo tra qualche anno riuscire a proporreanche solo un rappresentante su questi “palcoscenici”.

Emilio Parente (Turinetto I 1996 – 99)

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L’eco di Giulio Cesare

Donne in caserma: l’omertà del “moderno”

Quando ero una Cappella una nota rivista lombarda voleva scrivere un articolo sulla Teulié e per questo avevachiesto di intervistarmi. Il giorno prima dell’intervista venne a trovarmi un signore con le spalle addobbate da unatorretta e un paio di stelle consumate sul campo di battaglia di qualche ufficio con l’aria condizionata. Cotalebipede, allora tra i responsabili delle comunicazioni con la stampa, si era scomodato per “insegnarmi a parlare” :«Cosa dirai domani se i giornalisti ti chiederanno una tua opinione sull’arrivo delle donne alla Teuilé?» -mi chiese-«Gli risponderò che sono assolutamente contrario.» - «Ah ah!! Si vede che sei ancora troppo giovane per potercapire…»Già, ammettere di non gradire le donne in caserma è una posizione scomoda, poco diplomatica e difficile dasostenere perché in serio conflitto con il cordiale clima di par condicio dominante il mondo di oggi. Andare control’inserimento delle donne in una qualsiasi categoria di lavoro vuol dire marcarsi come maschilista o uomo d’altritempi che vorrebbe ancora la donna lavastiraecucina. Ma non volere le donne nelle Scuole Militari non ha niente ache vedere con tutto ciò! Non centra nulla con il maschilismo e non vi è alla base alcuna concezione misogina. Seprovassimo a mettere dei doppi infissi sulle finestre del Colosseo di sicuro un visitatore lo troverebbe piùconfortevole e più al passo con i tempi, peccato che così il Colosseo sarebbe a dir poco abominevole. Ma nonperché si disprezzano per linea di principio i doppi infissi, che anzi sono notevoli per le loro qualità, ma perché ilColosseo piace così com’è e, se modificato, perderebbe la sua bellezza!! Non gradire le donne in Teulié non vuoldire disprezzare le donne!! Le donne sono dotate di indiscusse capacità e in certi casi riescono a superare l’uomosia in termini di intelligenza che in espressione fisica. È una questione di Tradizione, qualcosa che non hafondamenta razionali e non può essere distrutto. Centinaia di Allievi hanno vissuto i loro anni più belli in quellacaserma, hanno condiviso ideali comuni lottando duramente per mantenerli intatti. Per un Allievo anche afferrare ilmanico di una rampa di scale ha la sua importanza, si fatica tre anni per conquistarlo e acquista un significato cherisulterebbe incomprensibile per chi vive al di fuori del nostro contesto. E purtroppo a volte chi si trova a decidereil futuro di casa è qualcuno che la casa non l’ha mai visitata. I migliori economisti sono quelli che percorronol’intera scala gerarchica e una volta arrivati in vetta non dimenticano cosa significhi trovarsi ai gradini più bassi,ma anzi chiedono loro confronti e consigli su come agire. È contro chi ha deciso di trascurare tutti questi aspettiche intendo schierarmi, no di certo contro le neoarrivate, che anzi godono della mia stima più profonda per il lorocoraggio.Ormai che il dado è stato tratto non rimane altra scelta che accoglierle ed essere tutti uniti come fratelli (e sorelle)sperando che un giorno qualcuno capirà e ci restituirà la Nostra Scuola, quella per cui abbiamo pianto e sofferto,quella che abbiamo amato, quella che ci piace così com’è… senza doppi infissi…Mi dispiace remare contro le decisioni prese dalla tanto amata mamma Esercito ma, ahimé, non sono d’accordo.O forse sono ancora troppo giovane per poter capire…

Mirko Catucci, Platone II 2004-07

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L’Eco di Giulio Cesare

Trofeo Enzo Beltrami A fine Aprile 2009 è terminato il primo corso di tiro di C10/P10 - Carabina e Pistola a 10 metri – discipline moltotecniche e specialità olimpiche, organizzato dal Tiro a Segno Nazionale di Milano per gli allievi della Scuola Militare Teuliè.. Il corso, articolato su 20 lezioni di tiro di 1 ora ciascuna il giovedì pomeriggio, è stato frequentato in questo primaesperienza pilota da 10 allievi del “Ruocco”.A conclusione, gli allievi hanno festosamente partecipato alla gara finale, tenutasi il 5 maggio e articolata in 2prove: 20 colpi di carabina e 20 colpi di pistola. Il vincitore della classifica combinata, Antonio Abagnale, ha vinto il Trofeo Enzo Beltrami, una coppa messa inpalio da Alberto Nicolis, istruttore federale di tiro con pistola che, per l’occasione, ha scelto il premio ottenuto 20anni prima per la vittoria dell’ UNUCI di Reggio Emilia nella disciplina di Pistola Automatica. La cerimonia di premiazione è avvenuta dopo un rinfresco nello stesso stand di tiro.I tiratori sul podio sono stati premiati dal Presidente del TSN Milano, Fabio Sacchetti, dal comandante delBattaglione Allievi, Ten.Col. Ramundo, e dalla Segretaria dell’ Associazione Ex Allievi, la signora Marina Scotti. La speranza è che questo corso rappresenti il punto di partenza di una esperienza continuativa in questa disciplina,avente come obiettivo l’inserimento del Tiro a Segno nelle competizioni Interscuole, o almeno la creazione di unchallenge con la Nunziatella, che già da tempo ha questa disciplina tra gli sport praticati dagli allievi della scuolanapoletana. Nr. Cognome Nome Tot1 Abagnale Antonio 3022 Santamaria Flavio 2773 Di Monaco Marco 2664 La Bianca Francesco 2555 Alaia Paolino 2516 Urbani Massimo 2407 Pagano Ciro 2378 Laghi Alessandro 2249 Peduto Virgilio 18210 Gagliardi Antonio n.p.

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51° Pellegrinaggio Militare Internazionale “Più nazioni, un solo popolo di Dio” è il tema scelto perquest’edizione;P. Blaise Rebotier, cappellano militare e direttore delPellegrinaggio che ha visto la partecipazione di oltre 13.000 esponenti didifferenti corpi militari, ha affermato: “Lourdes ha un ruolo importantenella storia di pace dell’Europa contemporanea: tra i segni concreti dellapace e dell’unità che qui si costruiscono, la presenza fianco a fianco dieserciti che si trovavano, soltanto in tempi recenti, su opposti fronti, comequello croato e quello bosniaco.Lo scorso anno i bosniaci non avevano unaloro struttura – spiega P. Rebotier – così i croati hanno ospitato i loro«nemici di ieri» e sono venuti insieme a pregare, segno di una paceradicata nella fede e in Maria: presenza di amore e tenerezza”. Ancora unavolta, Lourdes ha risposto con calore all’ “invasione” di militari. Difatti,precisa il sacerdote, “questo pellegrinaggio è differente dagli altri, i qualivivono soprattutto all’interno dell’area sacra; questo, invece, coinvolgetutta la città ed è particolarmente amato da chi vive qui, anche dai noncredenti”. “È un’occasione” - prosegue il cappellano - “in cui si sperimentauna vitalità e una vivacità uniche, con tanti giovani che affollano le strade,in qualche modo paragonabile alle Giornate Mondiali della Gioventù: si faesperienza di una porzione di Chiesa, quella militare, che è dinamica evitale”. Una testimonianza di fede che si accompagna “ad un impegnoquotidiano fatto di servizio e disponibilità nei confronti della gente”.La S. Messa celebrata all'interno di quella grotta è senza dubbio il momento più emozionante del pellegrinaggioquando si sente più forte il richiamo della Madre. È un momento da vivere con la massima concentrazionespirituale per non perdere l’opportunità di un incontro come singoli e come “Chiesa di Militari”. E cosa dire della S.Messa nella basilica sotterranea di San Pio X: la sontuosità dalla Cerimonia, la sensazione palpabile dellamultinazionalità. Quando così tanti individui si radunano e tendono spiritualmente verso un'unica aspirazione, sicrea una atmosfera che ha del magnetico, che ti vibra dentro: dalla pelle, al cervello, al cuore, all’anima.Unmomento più “privato” di intimo raccoglimento: la Messa “solo italiana” nella Basilica Superiore la mattina prima diripartire, dove già ti nasce la voglia di tornare.Altro momento molto coinvolgente è la processione dei “flambeau”con tutti noi inquadrati e vicini ai nostri compagni, “luce per il futuro”. Si ha poi l’occasione di conoscere compagnistranieri che diventano fratelli e sorelle con i quali scambiare indirizzi per futuri contatti, che potranno portare unincontro a trasformarsi in amicizia, basata su comuni sentimenti di fede. Alcuni di noi hanno avuto addirittura lapossibilità di bagnarsi nelle vasche dell’acqua di Lourdes: un’emozione difficilmente descrivibile per chi la viva nellafede, qualcosa che ricorda l’Eucarestia, una profonda comunione con lo Spirito della Madonna: un qualcosa che tiresta dentro e che ti spinge a desiderare di fare del bene al prossimo. Nel contesto di questa profondità disentimenti, è decisivo per noi giovani allievi, che ci accingiamo ad immergerci nella realtà della “vita militare”,partecipare ad un evento di questa importanza. Ci aiuta a capire quello che deve essere il “primus movens” delnostro impegno: comprensione dei problemi, aiuto al prossimo, difesa della pace, combattimento solo oveinevitabile.

…e che la Madonna di Lourdes ci guardi sempre con affetto e guidi le nostre scelte.

Scaglia Carlo (Serafino 2009-12)

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L’Eco di Giulio Cesare

Mak 100 corso “Ruocco” Come da tradizione anche quest’anno, in occasione della fine dell’anno scolastico, per festeggiare la conclusione del ciclo di studi del corso “Ruocco”, si è tenuto il consueto Makp 100. Anche in questa occasione la cerimonia è stata scandita dal Ballo di fine corso, dalla cena di Gala, dal Taglio della torta e dall’emozionante epilogo dell’ammaina gagliardetto. La prima novità saltata all’occhio è stata la “scomparsa” del tendone bianco che nel corso degli anni ha fatto da palcoscenico a questa manifestazione. In un cortile ventoso ma riscaldato dalla presenza di amici e familiari si è svolto sotto una volta di stelle e nuvoloni minacciosi il ballo, sapientemente accompagnato dall’orchestra del Maestro Tempera e brillantemente “coreografato” dalla nostra insegnante Aniko. Il momento più bello della serata è stato senza dubbio l’ammaina gagliardetto che, per quest’anno, è stato compiuto in maniera singolare, ma molto suggestiva: infatti al posto del tricolore, sul pennone più alto dell’alzabandiera è stato posta la drappella del corso “Ruocco”, drappella che al termine della serata, accompagnata dal consueto Silenzio fuori ordinanza, è stata ammainata davanti agli occhi velati dalle lacrime degli allievi, e ai cuori gonfi di orgoglio di genitori e parenti. I nostri inviati hanno approfittato della serata per fare qualche domanda agli ospiti presenti per tale serata. (Generale Maggi): Signor Generale, Lei che di Makp ne ha visti tanti, c’è qualcosa che ha reso speciale quello di quest’anno? Trovo che l’idea di far ballare gli Allievi nel cortile anziché in tendone come gli anni precedenti abbia reso il tutto più coinvolgente; ho avuto la sensazione che le famiglie fossero più vicine ai propri ragazzi. Come ben sa dall’anno prossimo anche le donne potranno accedere alle Scuole Militari. Cosa pensa a riguardo? Nonostante la riforma prenderà atto a partire dall’anno prossimo, l’idea di includere le donne era stata partorita già da tempo; il ritardo è dovuto solo alla volontà di aspettare che tutte le città sedi di Scuole Militari avessero le strutture idonee ad ospitare le ragazze, al fine di poter partire tutti insieme. Mentre ai miei tempi vedere una donna nelle Forze Armate costituiva una rarità, adesso l’altro sesso è più che affermato, si fa apprezzare per le sue indiscusse qualità e ha inoltre dato vita ad una sana competizione che stimola noi maschietti a dare il meglio per dimostrarci superiori. Non nascondo di aver conosciuto alcune soldatesse che spero vivamente di non trovarle mai come nemico! Ormai le donne sono affermate ovunque: bisogna accettarlo. (Colonnello Serto): Quest’anno ha preso parte e contribuito all’organizzazione del suo primo Makp di fine corso qui alla Scuola Militare Teuliè. Può darci la sua prima impressione a caldo? Io e i miei collaboratori ci siamo posti come obiettivo la realizzazione della Festa degli Allievi del corso “Ruocco” in maniera tale da renderla esclusivamente per gli allievi. Per questo motivo abbiamo cercato di tagliare il più possibile gli interventi e la partecipazione di “personaggi” al di fuori del nostro contesto che è la Scuola stessa. Quali emozioni e sentimenti ha generato in lei il vedere come dei ragazzi appena diciottenni vivono così intensamente un momento che unisce alla gioia e alla soddisfazione di un cammino che ormai si sta per concludere, la malinconia di tre anni vissuti insieme? Oltre alla bellezza in sé della cerimonia e all’atmosfera che si crea, credo che tramite le sincere lacrime di commozione di questi ragazzi si possa capire il significato dell’amicizia che li accomuna; un sentimento naturale che rimarrà vivo nonostante lo scorrere del tempo. Spero che gli allievi del corso “Ruocco” serbino nella loro memoria questo momento come uno dei tanti bei ricordi di vita qui alla Teuliè. (Antonio Zaccheo pres. Associazione ex allievi): Ormai possiamo dire che hai passato la soglia del decimo makp. Cosa accomuna l’odierna festa alle precedenti? In cosa differisce? Ciò che rende magico ogni mak pi è l’anacronistico ballo delle debuttanti, le quali devo ammettere, nel tempo sempre più carine.L’attuale situazione economica del Paese (nonché del mondo intero) ha sicuramente inciso sullo sfarzo della cerimonia, anche se credo che tutto sommato non sia venuta meno l’originalità e non sia stata inficiata la gioia che gli allievi hanno provato nel celebrare questa festa. A mio parere bisognerebbe però enfatizzare maggiormente la figura dell’allievo, cercando di trasmettere agli ospiti presenti il vero significato di questo momento. Ricordo quando da allievo del secondo anno (giugno 1998) partecipai al Mak pi della

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Nunziatella. Rimasi folgorato dall’atmosfera del cortile piccolo illuminato dalle candele che gli allievi tenevano in mano inneggiando il malinconico canto del Mak. Le parole di quel canto dicevano e dicono: “o mak pi noi ce ne andrem fra 100 dì, sarem dottori o ufficiali un dì ma noi torneremo qui…”. Questo è il vero significato del mak pi, un saluto alla Scuola che ci ha educato per riversi tutti un giorno da professionisti affermati o da ufficiali in carriera. Tutti accomunati dall’essere ex allievi. Gli ex allievi per poter partecipare a questo makp, come già successo l’anno scorso, hanno dovuto pagare il prezzo pieno del biglietto di ingresso. Tenendo conto che molti ex non esercitano ancora una professione e che sono proprio loro a costituire il bacino in cui sfoceranno gli allievi terminato il loro corso di studi, non credi che la Scuola non tenga sufficiente conto del valore che ha e potrà avere l’Associazione anche nei confronti della Scuola e degli allievi stessi? Premetto che i rapporti tra Associazione e Scuola sono ottimi, la collaborazione reciproca di certo non manca. A mio parere, però, anche quest’anno, nonostante le pressioni esercitate, l’argomento è stato gestito in maniera grossolana. Forse nessuno si è posto il problema di cosa potessero pensare gli Ex Allievi al riguardo. La giovane età della nostra Associazione porta in alcuni casi a sottovalutare la nostra importanza. Sarà mio compito per l’anno prossimo convincere il Comando della Scuola a garantirci un trattamento migliore. Sull’argomento ex allievi e associazione si è espresso anche il vice Presidente Giancarlo Soavi: gli ufficiali e in generale gli organi di comando ritengono che gli ex allievi non facciano più parte della Scuola e quindi spesso veniamo messi in disparte. Credo che la giovane età della nostra Associazione non debba essere una scusa dietro cui ripararci, ma ognuno di noi deve fare in modo di affermare la propria individualità per contribuire alla causa dell’associazione e di tutti gli ex allievi. Ora come ora il compito di ognuno di noi deve essere quello di impegnarsi personalmente nel far sì che la visibilità della nostra Associazione cresca, e non pretendere che siano gli altri a fare ciò al posto nostro e a servirci la tavola imbandita.

M&M

Osare e Durare

S. Ten. Corrado SPAGNOLO, M.O.V.M. (Camozzini I 1936-40) Il prossimo Corso (2009-12) sarà dedicato all’ex Allievo Corrado SPAGNOLO. Entrato giovanissimo a Scuola, ottimo negli studi, veniva giudicato meno portato alla vita militare. Così, a metà del secondo anno, si ritirava e si presentava alla Maturità, brillantemente conseguita. Superava il biennio di Ingegneria e otteneva il grado di Sottotenente di Artiglieria di Complemento. Scoppiata la guerra, chiedeva di essere destinato in zona di operazioni e veniva inviato a Lero (Egeo) come Ufficiale distaccato della Marina. Dopo l’armistizio, i tedeschi assalirono l’isola, incontrando una seria resistenza e Spagnolo comandava egregiamente le sue truppe. Esaurite le munizioni, continuava con le armi portatili. Ferito, rifiutava i soccorsi ed anzi tentava di riprendere un cannone perduto. A causa delle gravi lesioni, decedeva dopo lunga agonia. 16 novembre 1943.

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Osare e Durare

Il Maturando Questa poesia è stata scritta da Ficai Veltroni Giuseppe durante la preparazione all’esame di Maturità. Passano glianni, cambiano i secoli, ma gli studenti sono uniti dagli stessi sentmenti.. Se mai continga che il limite sacrodella Maturutà possa varcaremercè lo studio ch’ora mi fa macroa tutti I libri di latin con festae con letizia mai provata avanti,darò subito foco e per protestaIntonerò sul rogo questi canti:Eccomi libero dai vostri impacciamati classici carta da stracci!Al fin col giubilo vi getto al focoOve dileguasi a poco a pocoL’importantissima vostra presenza,Amati Classici siete in partenza!Addio di Cicero bel parodiaree barbosissimo filosofare!A nostra giovan etade gaianarrar gli incomidi della vecchiaia!È concepibile tanta scemenza?Amati classici siete in partenza!Coi lepidissimi incontri tuoi,di Livio e Tacito tronfi di glorieBruciam lietissimi le lunghe istorie,Non è gran perdita restarne senzaAmati classici siete in partenza!Mentre la man tendevo un poco avanteper stracciare quei libri ad uno ad uno,una voce gridò: perché mi schiante?Forse a queste carte torneraia trarne fuori qualche citazionech’entro gli scritti tuoi riporterai.(Latina etenimdocua citazioVel es philosophis vel ex Oratiodemonstrat omnibustuam cultam mentemteque admirabilemfacit in gentem)E allora spinto dall’occasionea riaprir queste pagine ingiallite,forse al cuor sentirai nuove emozione:torneran le memorie mai sopitememorie care di tempi lontani,di gioie e di speranze ahimè fuggitee dileguate come sogni vani.

Il Maturando,Fumi I 1941-43

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Chi l’ha dura lo vince Milano, …2009 QUINTOSOLE STADIUMAltro che Mondiale…altro che Champions League…il torneo d’Aquino è ben altro che una semplice scampagnata tracugini. Per chi non lo sapesse il suddetto torneo è rivolto agli ex allievi delle tre (dal prossimo anno 4) scuolemilitari che annualmente se ne contendono la vittoria e con essa il prestigio e l’onore tra le file degli ex allievi. Iltriangolare si svolge con gare di andata e ritorno e la finale si disputa tra le due squadre con il punteggio più altoalla fine di tutti gli incontri.Detto fatto le gare del mattino (girone di andata) non iniziano sotto una buona stella per gli ex-teuliè: duesconfitte consecutive contro Nunziatella prima e Morosini poi, complicano di molto le ambizioni di bissare la vittorianel torneo precedente. Al giro di boa la classifica era la seguente: Morosini 6, Nunziatella 3, Teuliè 0.Nel pomeriggio la compagine veneziana batte i cugini di Napoli concedendo un’ultima flebile speranza diraggiungere la finale.Lo scontro decisivo, la gara del “dentro o fuori”, è il match di ritorno contro la Nunziatella…e quando il gioco si faduro solo “8 tosti” possono giocare: entrano in capo agguerritissimi, con l’obiettivo di vincere con almeno 2 gol discarto (a causa della differenza reti) e rifilano una cinquina tonda tonda, senza “se” e senza “ma”. Sarà stata lavoglia di crederci, la buona disposizione in campo con il mitico Di Natale in porta, il divino Leone Perrone (chenon ha mai perso un contrasto aereo..chissà perché!) al centro della difesa con a destra il sempre verde baluardodi ogni torneo Emilio Parente e a sinistra il “duo alterno” presidente Zaccheo-eterno numero 7 Castagnini. Ilcentrocampo tatticamente predisposto all’offensiva era composto da Ciccio Marra al centro mentre sulle aliprendevano il volo i 3 polmoni di Maurizio Gatto e la classe del Pinturicchio (anche se di fede milanista…non tuttisono perfetti) Alex Astore; avamposto offensivo lo statuario Zio Antonio, per gli amici Damiano detto il lucano.La finale con il Morosini si disputa immediatamente dopo il match con la Nunziatella.Nonostante il sole cocente, nonostante l’afa milanese che toglie il fiato la finalissima è un’altra partita daraccontare ai nipoti, che entrerà negli annali della storia del torneo, perché, quando c’è in ballo la vittoria,l’adrenalina prende il sopravvento, la stanchezza di tre match consecutivi nelle gambe svanisce…Si capisce da subito che sarà un’impresa difficile ma nonostante tutto i nostri ex passano in vantaggio 2-0 neiprimi 15 minuti con la rabbia e con i denti.Gli ex del Morosini, non paghi incassano e reagiscono portandosi sul 2-1 a fine primo tempo.Nella ripresa le squadre si allungano, gli ex teuliè respingono ogni assedio, conquistano e ripartono. Il finale dipartita è al cardiopalmo con i cugini veneziani che agguantano il pareggio e con la Teuliè che vanamente cerca ilgol partita.I tempi regolamentari ricchissimi di emozioni si chiudono in pareggio 2-2… si va alla lotteria dei rigori: il grande DiNatale eletto a furor populi eroe di giornata neutralizza due penalty consecutivi permettendo di andare sul 2-0.Il quarto rigore, il primo dei due match-ball a disposizione (essendo sul 3-1) è sui piedi di Emilio Parente chenonostante quattro incontri encomiabili, forse a causa della stanchezza o perché no per dare ulteriore suspencealla sfida, sbaglia il tiro dal dischetto permettendo di conseguenza agli avversari di portarsi sul 3-2.Il quinto rigore, ultima chance per chiudere i conti ed entrare nella storia è nei piedi di Ciccio Marra: la tensione èpalpabile, tutto lo stadio trattiene il fiato, posiziona la palla sul dischetto e senza rincorsa piazza un tiro secco epreciso nell’angolino basso, palla da una parte portiere dall’altra.Il campo da gioco diventa una bolgia, finisce 4-3 ai rigori, e la Teuliè, contro tutti i pronostici, vola sul gradino piùalto del podio per il secondo anno consecutivo (mai più propizio fu il motto “iterum alte volat”).L’invito per il prossimo anno è esteso a tutti gli ex, di tutte le province e regioni; è un’occasione divertente diritrovarsi insieme, di fare sport e di dare onore alla nostra associazione e alla nostra scuola. E poi quello che verràsarà il primo torneo quadrangolare nella storia dei Tornei d’Aquino, e noi vogliam vincerlo con lo stesso spirito e lastessa tenacia che ci ha distinto nelle ultime due edizioni.

Francesco Marra, Fadini II 2002-05

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Sopravvivere alla matematica Se la terra non è seminata non si può pretendere che da questa crescano frutti, se un palazzo non è ben costruitosin dalle fondamenta viene giù come un castello di carte. E’ fuor di dubbio che in ogni campo è necessario iltalento per raggiungere l’eccellenza, ma sicuramente non c’è talento che tenga senza volontà, grinta edeterminazione. Gattuso gioca in serie A e guadagna milioni d’euro l’anno non di certo grazie al suo piede abanana!Tu che leggi quest’articolo domandati quanta volontà sia necessaria per raggiungere almeno il fatidico 6 inmatematica. Un po’ di buona volontà, un pizzico di determinazione, qualche buon consiglio e l’obiettivo saràraggiunto! METODOIl metodo è fondamentale per poter assimilare quelle maledette “arcane” teorie spiegate in classe che prendonoforma negli incubi dell’allievo generico medio. Le armi da usare contro questi mostri non sono tecniche di wrestlingdi sottomissione del povero quaderno degli appunti o epici lanci dello stesso fuori da porte o finestre. Bastasemplicemente prendere un foglio, ricopiarci sopra i concetti di teoria essenziali spiegati in classe e metterlo difianco. Poi si deve prendere il libro degli esercizi iniziando a fare i primi (le “fondamenta” del nostro palazzo)sull’argomento proseguendo man mano fino ai più complessi. Le prime volte il foglio con la teoria sarà guardatospesso, ma dopo un po’, volenti o nolenti, i concetti si stamperanno in testa e saranno applicati automaticamente. COSTANZANel nostro caso il medico prescrive: “Trenta minuti al giorno tutti i giorni e lontano dai pasti, ad eccezione diweek-end e festivi. Si consiglia di aumentare la dose in prossimità di un compito in classe, in caso di sonnolenzacronica assumere contestualmente caffeina in forma liquida con zucchero a piacere. Non abusare di caffé inprossimità di un compito, il mix con lo stress può far scaturire la “sindrome del matematico pazzo” caratterizzatada repentini cambi d’umore ed istinto omicida. Questa cura è adatta a tutti e non ha controindicazioni aggiuntiverispetto a quelle menzionate.”.Avere costanza è molto importante, un maratoneta può allenarsi il giorno prima della gara pretendendo la vittoriail giorno seguente? Per la matematica vale lo stesso discorso. Non è un problema saltare un giorno per la solitainattesa rappresentanza, ma mettere da parte ripetutamente la materia invece lo è. E’ questione di “allenamento”e padronanza dei mezzi, infatti, bravi si diventa solo dopo tanto, tanto, ma tanto esercizio. La matematica è comeun boomerang, più la si allontana più torna indietro con forza fino ad impattare sulla schiena (per non esserevolgari) dell’allievo generico. LAVORO DI SQUADRAAffermare che “l’unione fa la forza” non vale solo in guerra o nello sport, ma è valido in ogni situazione in cui èpossibile coalizzarsi, sostenendosi a vicenda, per raggiungere un obiettivo comune. Studiare matematica in gruppieterogenei di 3-4 persone è la condizione ideale, fra questi almeno una deve essere preparata, disponibile esoprattutto paziente verso gli altri. Nell’affrontare un problema singolarmente e nel farlo in gruppo c’è una grandifferenza: nel primo caso anche una piccola lacuna può mandare nel panico, invece nel secondo caso l’unione dipiù idee ed intuizioni diverse porta alla risoluzione del problema. Il principio si può ben capire con un esempio:s’immagini una busta bucata, questa non potrà mai essere usata da sola per trasportare acqua, se invece al suointerno se ne inserisce un'altra (con un buco in un punto diverso) l’acqua può essere trasportata e si risolve ilproblema. Il tono ironico in molti punti è stato usato per rendere più piacevole la lettura dell’argomento, ma non bisogna maidimenticare la serietà e soprattutto l’importanza di quanto trattato. Tutti e tre i consigli andrebbero applicaticontemporaneamente, ma nel caso ciò non fosse possibile è più che sufficiente limitarsi ai primi due con laconsapevolezza che sarà necessario molto più tempo e molta più determinazione per ottenere risultati.

Dario Capodici (Platone II), [email protected]

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Rubrica dei contatti

Ci hanno lasciato recentemente:

• MASOTTO I (1935-38):Prof. Mario Azzarone, Gen. Guglielmo Guarenti di Brenzone, Gen. Aurelio Panzavolta, Ing. Sergio Tona.• MUSSO I (1936-39):Dott. Claudio Chelli, Gen. Dino Pasquali, Sig. Mario Prez Oltramonti.• CAMOZZINI I (1937-340):Gen. Dino Panzera, Gen. Sandro Azais.• BUFFA DI PERRERO I (1938-41):Sig. Giorgio Albano, Dott. Enzo Feltrami.• FERRARI I (1939-42):Dott. Gino Feroci, Ing. Guido Giuseppetti, Sig Stefano Parrocchetti, Ing. Vittorio Rocco Viscontini.• FADINI I (1940-43):Ing. Giorgio Brach Papa, Ing. Carlo Cherchi, Avv. Paolo Stiz.• FUMI I (1941-43):Gen. Alberto Giovannini, Sig. Francesco Poto, Dott. Alberto Rubini, Gen. Giorgio Saitto Bernucci.• PLATONE I (1942-43):Prof. Giancarlo Cuttitta, Gen. Fabrizio Del Carretto, Dott. Aldo Di Natale.

Promozioni a Tenente (già operative o imminenti):• CARABINIERI:Avenia, Bortone, Manzo, Volpe, Cantarella.• ESERCITO:Boggia, Di Biagio, Di Rella, Italo, Nigro, Palombo, Rofani, Santillo, Tunno, Frollo.• FINANZA:D’Oriano, Iero, Lo Faro, Mannara, Melucci, Soavi.• MARINA:Busanero, Piccheri.• AEREONAUTICA:Schifano, Leone Perrone.

Promozioni a Capitano (già operative o imminenti):• CARABINIERI:Chicchi, De Leporini, Lardo, Pontassuglia.• ESERCITO:Carletti, Conflitti, Deiana, De Ruggirei, Del Nevo, Di Gregorio, D’Ercole, Fermentino, Lanciani, Lancioli, Piacentini,Marino.• MARINA:Dell’Aquila, Epifanio, Gigante.• AEREONAUTICA:Felappi.• FINANZA:Bizzoco.

Mangilli Giulio, Platone I (1942-43)

Botta e risposta

PresentazioneUna delle novità proposte dal Rapportino è la rubrica “Botta e Risposta”.Tale rubrica dà la possibilità agli Allievi che frequentano la Scuola di soddisfare la propria curiosità e ricevere aiutoda noi ex che abbiamo già fatto la Botta.Tutti gli Allievi possono scrivere alla Redazione del Rapportino all’indirizzo email [email protected] o contattarcivisitando l’Associazione. Ci facciamo carico di indirizzare le domande pervenuteci a tutti gli ex e riportare lerisposte sul successivo Numero del Giornale o sulla pagina Facebook del Rapportino.Bando alla timidezza! Questo è un mezzo per tener unita la famiglia Teuliè fatta da tutti Gli Allievi (Ex e Non).

M&M

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