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IL RUOLO DEL RADIOLOGO
NELLA MASTECTOMIA
CONSERVATIVA
ALESSI DOTTSSA STEFANIA
UOA RADIOLOGIA CITTADELLA ULSS 6 EUGANEA
LA RICOSTRUZIONE MAMMARIA IN ONCOLOGIA Congresso regionale ACOI Veneto ndashFriuli Venezia Giulia-Trentino Alto Adige congiunto con Societagrave Triveneta di Chirurgia
16 giugno 2017 Cittadella
Da linee guida AIOM 2016
Si stima che nel 2016 siano stati diagnosticati in Italia oltre 50000
nuovi casi di neoplasia della mammella
Ersquo il tumore piugrave diagnosticato nelle donne di etagrave compresa tra 0-49
aa( 41) 50-69aa ( 35) e oltre i 70aa ( 22)
Prima causa di morte per tumore nelle donne ed in particolare il 29 prima dei 50aa il 21 tra 50-69aa ed il 16 dopo i 70aa
Il tasso di sopravvivenza egrave in modesto ma costante aumento ( -13
per anno) attualmente il tasso di sopravvivenza relativa a 5aa dalla
diagnosi nelle regioni del Centro Nord egrave dellrsquo87
Luci ed ombre Al momento in Italia su 100000 donne il cancro al seno colpisce ogni anno
bull circa 300 donne di etagrave gt 50 anni incidenza in lieve ma sempre piugrave evidente riduzione in questa popolazione peraltro intercettata dallo screening mammografico fino ai 69-74 anni
bull circa 150 donne dai 40 ai 50 anni incidenza in lieve aumento fino ai 45 anni e poi stabile In questa decade prevale lo screening ldquoopportunisticordquo ovvero la tendenza ad effettuare spontaneamente la mammografia a partire dai 40 anni ma in alcune Regioni la soglia delletagrave di ingresso ai programmi di screening pubblico egrave giagrave scesa da 50 a 45 anni
bull circa 40 donne tra i 30 e i 39 anni incidenza in lieve aumento (+ 08-09 anno) In questa fascia drsquoetagrave non ci sono evidenze scientifiche in merito allrsquoutilitagrave di controlli periodici nella donna asintomatica a meno che non sia un caso ad alto rischio ereditario
bull 45 donne di etagrave inferiore a 30 anni incidenza in netto aumento ( 3 anno) sui controlli nelle giovanissime valgono le considerazioni fatte per le 30-39enni
In sintesi lrsquoaumento di incidenza del tumore al seno nelle over 45 si egrave arrestato anzi si assiste a una iniziale riduzione al contrario al di sotto di questa etagrave si assiste ad un aumento di incidenza in Europa nelle 30-40enni fenomeno ancora piugrave evidente nelle giovanissime (lt 30 anni)
Breast Cancer Res Treat 2012 Jul134(1)363-70 doi 101007s10549-012-2031-7 Epub 2012 Mar 29Breast cancer incidence trends in European women aged 20-39 years at diagnosisMerlo DF1 Ceppi M Filiberti R Bocchini V Znaor A Gamulin M Primic-Žakelj M BruzziP Bouchardy C Fucic A AIRTUM WG
Linee guida AIOM del trattamento chirurgico
della neoplasia mammaria
Nelle pazienti con carcinoma invasivo di stadio I-II ( ed in casi selezionati piugrave avanzati) la mastectomia oppure la chirurgia conservativa associata a radioterapia della mammella dovrebbero essere considerate il trattamento di prima scelta
La scelta dellrsquointervento a livello mammario dipende dalla sede del tumore dal rapporto tra le dimensioni del tumore ed il volume della mammella
dalle caratteristiche mammografiche dalla preferenza della paziente e dalla presenza o meno di controindicazioni alla radioterapia
La mastectomia con risparmio di cute e capezzolo egrave oggi ritenuta una metodica appropriata con indubbi vantaggi estetici e psicologici e pur non essendoci studi randomizzati esistono studi retrospettivi e metanalisimulticentriche che dimostrano che si tratta di unrsquoalternativa accettabile senza aumento significativo di recidive locali anche in presenza di malattia avanzata anche lrsquoincidenza di complicanze egrave ritenuta ragionevole
Effetto JOLIE pro e contro
La mastectomia conservativa puograve essere una
valida risposta in termini di radicalitagrave oncologica e
risultato estetico se vi egrave una stretta collaborazione
tra helliphellip
Chirurgo
radiologo anatomopatologo
Conoscere potenzialitagrave e limiti di ciascuna disciplina
Cosa vuole sapere il chirurgo
Quanto egrave estesa la neoplasia ( dimensioni ndash multifocalitagrave - multicentricitagrave)
Dovrsquoegrave localizzata la neoplasia e quali sono i suoi rapporti rispetto allrsquoareola alla cute
e alla parete toracica
La risposta a questi quesiti richiede un approccio multimodale integrato che
attualmente si avvale di queste metodiche
1Mammografia digitale
2Ecografia
3Risonanza magnetica
Il problema della multifocalitagrave
La multifocalitagrave egrave un problema noto della neoplasia della mammella anche
quando il tumore egrave piccolo ( Tis T1 e T2) serie istopatologiche hanno
dimostrato che solo tra il 34 ed il 37 di tumori in questi stadi la neoplasia egrave
unifocale
La multifocalitagrave si manifesta come
bull Solo tumore in situ ( di solito di grado 1 o 2)
bull Multipli foci di tumore invasivo frammisti a tessuto mammario sano
bull Multipli foci di tumore frammisti a tessuto mammario con displasia o in situ (
tipico del lobulare quando non sia estesamente invasivo)
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume limitato
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume esteso
Ersquo evidente che solo un approccio multimodale puograve permettere di fare un
bilancio preciso che renda conto
delle dimensioni dei singoli foci tumorali
Se si tratta di forma invasiva in situ o combinazione di esse ( biopsia con
campionamento sufficiente)
Lrsquoaspetto mammografico della componente in situ ed infiltrante
La reale dimensione complessiva della neoplasia ed i suoi rapporti con
cute capezzolo e parete toracica
Linfonodi ascellari ( reattivi e sospetti su sospetti citologia sufficiente ad
eccezione della CUP syndrome)
Dal punto di vista chirurgico ciograve che importa veramente egrave asportare
completamente il tumore a causa della multifocalitagrave ciograve significa che anche se noi
individuiamo la malattia in una fase precoce preclinica e nella sola forma in situ
lrsquointervento risulteragrave radicale asportando una piccola quota di tessuto solo se la
malattia egrave unifocale ma se come spesso succede la malattia viene identificata
come multifocale fin dallrsquoesordio ciograve implicheragrave lrsquoasportazione di un grosso volume
di ghiandola
In termini pratici nel caso del tumore della mammella spesso il T egrave inadeguato a
descrivere la reale dimensione del tumore e puograve risultare paradossale dire alla
paziente che abbiamo trovato un tumore in fase iniziale ( piccolo 1-14 mm) ma che
bisogna fare una mastectomia o peggio che pensavamo che fosse piccolo
abbiamo fatto una quadrantectomia ma dobbiamo fare in un secondo tempo una
mastectomia perchegrave il patologo ci dice che il margine egrave infiltrato
Ersquo indubbio che tra le metodiche che abbiamo a disposizione nel fare un bilancio di
estensione di malattia la RM egrave quella che meglio ci da conto di questo aspetto della
neoplasia mammaria
Lrsquoimportanza della sede
I tumori che si sviluppano vicino o infiltrano lrsquoareola sono difficili da
rimuovere completamente anche se piccoli oltre alle
considerazioni di tipo estetico va ricordato che il rischio di
metastasi a distanza egrave alto a causa della presenza di un ricco
sistema linfatico retroareolare noto come plesso di Sappey
I tumori che si sviluppano vicino alla parete toracica specie se
grandi o multifocali hanno unrsquoalta incidenza di recidiva locale
I tumori che si sviluppano vicino alla cute possono infiltrare i
ligamenti di Cooper la fascia superficale i linfatici del derma e la
cute stessa il coinvolgimento delle strutture superficiali egrave
unrsquoinformazione particolarmente importante nella mastectomia
con risparmio di cute fare particolare attenzione alle forme in
situ
A F 54aa ca microinvasivo (mm04) in ca duttale in situ di alto grado di tipo solido comedo e
cribriforme con necrosi microcalcificazioni cancerizzazione dei lobuli ( focolaio maggiore
cm 27) infiltrazione del disco retroareolare dopo fissazione cute esente da infiltrazione TNM
Pt1 mic)
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Da linee guida AIOM 2016
Si stima che nel 2016 siano stati diagnosticati in Italia oltre 50000
nuovi casi di neoplasia della mammella
Ersquo il tumore piugrave diagnosticato nelle donne di etagrave compresa tra 0-49
aa( 41) 50-69aa ( 35) e oltre i 70aa ( 22)
Prima causa di morte per tumore nelle donne ed in particolare il 29 prima dei 50aa il 21 tra 50-69aa ed il 16 dopo i 70aa
Il tasso di sopravvivenza egrave in modesto ma costante aumento ( -13
per anno) attualmente il tasso di sopravvivenza relativa a 5aa dalla
diagnosi nelle regioni del Centro Nord egrave dellrsquo87
Luci ed ombre Al momento in Italia su 100000 donne il cancro al seno colpisce ogni anno
bull circa 300 donne di etagrave gt 50 anni incidenza in lieve ma sempre piugrave evidente riduzione in questa popolazione peraltro intercettata dallo screening mammografico fino ai 69-74 anni
bull circa 150 donne dai 40 ai 50 anni incidenza in lieve aumento fino ai 45 anni e poi stabile In questa decade prevale lo screening ldquoopportunisticordquo ovvero la tendenza ad effettuare spontaneamente la mammografia a partire dai 40 anni ma in alcune Regioni la soglia delletagrave di ingresso ai programmi di screening pubblico egrave giagrave scesa da 50 a 45 anni
bull circa 40 donne tra i 30 e i 39 anni incidenza in lieve aumento (+ 08-09 anno) In questa fascia drsquoetagrave non ci sono evidenze scientifiche in merito allrsquoutilitagrave di controlli periodici nella donna asintomatica a meno che non sia un caso ad alto rischio ereditario
bull 45 donne di etagrave inferiore a 30 anni incidenza in netto aumento ( 3 anno) sui controlli nelle giovanissime valgono le considerazioni fatte per le 30-39enni
In sintesi lrsquoaumento di incidenza del tumore al seno nelle over 45 si egrave arrestato anzi si assiste a una iniziale riduzione al contrario al di sotto di questa etagrave si assiste ad un aumento di incidenza in Europa nelle 30-40enni fenomeno ancora piugrave evidente nelle giovanissime (lt 30 anni)
Breast Cancer Res Treat 2012 Jul134(1)363-70 doi 101007s10549-012-2031-7 Epub 2012 Mar 29Breast cancer incidence trends in European women aged 20-39 years at diagnosisMerlo DF1 Ceppi M Filiberti R Bocchini V Znaor A Gamulin M Primic-Žakelj M BruzziP Bouchardy C Fucic A AIRTUM WG
Linee guida AIOM del trattamento chirurgico
della neoplasia mammaria
Nelle pazienti con carcinoma invasivo di stadio I-II ( ed in casi selezionati piugrave avanzati) la mastectomia oppure la chirurgia conservativa associata a radioterapia della mammella dovrebbero essere considerate il trattamento di prima scelta
La scelta dellrsquointervento a livello mammario dipende dalla sede del tumore dal rapporto tra le dimensioni del tumore ed il volume della mammella
dalle caratteristiche mammografiche dalla preferenza della paziente e dalla presenza o meno di controindicazioni alla radioterapia
La mastectomia con risparmio di cute e capezzolo egrave oggi ritenuta una metodica appropriata con indubbi vantaggi estetici e psicologici e pur non essendoci studi randomizzati esistono studi retrospettivi e metanalisimulticentriche che dimostrano che si tratta di unrsquoalternativa accettabile senza aumento significativo di recidive locali anche in presenza di malattia avanzata anche lrsquoincidenza di complicanze egrave ritenuta ragionevole
Effetto JOLIE pro e contro
La mastectomia conservativa puograve essere una
valida risposta in termini di radicalitagrave oncologica e
risultato estetico se vi egrave una stretta collaborazione
tra helliphellip
Chirurgo
radiologo anatomopatologo
Conoscere potenzialitagrave e limiti di ciascuna disciplina
Cosa vuole sapere il chirurgo
Quanto egrave estesa la neoplasia ( dimensioni ndash multifocalitagrave - multicentricitagrave)
Dovrsquoegrave localizzata la neoplasia e quali sono i suoi rapporti rispetto allrsquoareola alla cute
e alla parete toracica
La risposta a questi quesiti richiede un approccio multimodale integrato che
attualmente si avvale di queste metodiche
1Mammografia digitale
2Ecografia
3Risonanza magnetica
Il problema della multifocalitagrave
La multifocalitagrave egrave un problema noto della neoplasia della mammella anche
quando il tumore egrave piccolo ( Tis T1 e T2) serie istopatologiche hanno
dimostrato che solo tra il 34 ed il 37 di tumori in questi stadi la neoplasia egrave
unifocale
La multifocalitagrave si manifesta come
bull Solo tumore in situ ( di solito di grado 1 o 2)
bull Multipli foci di tumore invasivo frammisti a tessuto mammario sano
bull Multipli foci di tumore frammisti a tessuto mammario con displasia o in situ (
tipico del lobulare quando non sia estesamente invasivo)
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume limitato
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume esteso
Ersquo evidente che solo un approccio multimodale puograve permettere di fare un
bilancio preciso che renda conto
delle dimensioni dei singoli foci tumorali
Se si tratta di forma invasiva in situ o combinazione di esse ( biopsia con
campionamento sufficiente)
Lrsquoaspetto mammografico della componente in situ ed infiltrante
La reale dimensione complessiva della neoplasia ed i suoi rapporti con
cute capezzolo e parete toracica
Linfonodi ascellari ( reattivi e sospetti su sospetti citologia sufficiente ad
eccezione della CUP syndrome)
Dal punto di vista chirurgico ciograve che importa veramente egrave asportare
completamente il tumore a causa della multifocalitagrave ciograve significa che anche se noi
individuiamo la malattia in una fase precoce preclinica e nella sola forma in situ
lrsquointervento risulteragrave radicale asportando una piccola quota di tessuto solo se la
malattia egrave unifocale ma se come spesso succede la malattia viene identificata
come multifocale fin dallrsquoesordio ciograve implicheragrave lrsquoasportazione di un grosso volume
di ghiandola
In termini pratici nel caso del tumore della mammella spesso il T egrave inadeguato a
descrivere la reale dimensione del tumore e puograve risultare paradossale dire alla
paziente che abbiamo trovato un tumore in fase iniziale ( piccolo 1-14 mm) ma che
bisogna fare una mastectomia o peggio che pensavamo che fosse piccolo
abbiamo fatto una quadrantectomia ma dobbiamo fare in un secondo tempo una
mastectomia perchegrave il patologo ci dice che il margine egrave infiltrato
Ersquo indubbio che tra le metodiche che abbiamo a disposizione nel fare un bilancio di
estensione di malattia la RM egrave quella che meglio ci da conto di questo aspetto della
neoplasia mammaria
Lrsquoimportanza della sede
I tumori che si sviluppano vicino o infiltrano lrsquoareola sono difficili da
rimuovere completamente anche se piccoli oltre alle
considerazioni di tipo estetico va ricordato che il rischio di
metastasi a distanza egrave alto a causa della presenza di un ricco
sistema linfatico retroareolare noto come plesso di Sappey
I tumori che si sviluppano vicino alla parete toracica specie se
grandi o multifocali hanno unrsquoalta incidenza di recidiva locale
I tumori che si sviluppano vicino alla cute possono infiltrare i
ligamenti di Cooper la fascia superficale i linfatici del derma e la
cute stessa il coinvolgimento delle strutture superficiali egrave
unrsquoinformazione particolarmente importante nella mastectomia
con risparmio di cute fare particolare attenzione alle forme in
situ
A F 54aa ca microinvasivo (mm04) in ca duttale in situ di alto grado di tipo solido comedo e
cribriforme con necrosi microcalcificazioni cancerizzazione dei lobuli ( focolaio maggiore
cm 27) infiltrazione del disco retroareolare dopo fissazione cute esente da infiltrazione TNM
Pt1 mic)
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Luci ed ombre Al momento in Italia su 100000 donne il cancro al seno colpisce ogni anno
bull circa 300 donne di etagrave gt 50 anni incidenza in lieve ma sempre piugrave evidente riduzione in questa popolazione peraltro intercettata dallo screening mammografico fino ai 69-74 anni
bull circa 150 donne dai 40 ai 50 anni incidenza in lieve aumento fino ai 45 anni e poi stabile In questa decade prevale lo screening ldquoopportunisticordquo ovvero la tendenza ad effettuare spontaneamente la mammografia a partire dai 40 anni ma in alcune Regioni la soglia delletagrave di ingresso ai programmi di screening pubblico egrave giagrave scesa da 50 a 45 anni
bull circa 40 donne tra i 30 e i 39 anni incidenza in lieve aumento (+ 08-09 anno) In questa fascia drsquoetagrave non ci sono evidenze scientifiche in merito allrsquoutilitagrave di controlli periodici nella donna asintomatica a meno che non sia un caso ad alto rischio ereditario
bull 45 donne di etagrave inferiore a 30 anni incidenza in netto aumento ( 3 anno) sui controlli nelle giovanissime valgono le considerazioni fatte per le 30-39enni
In sintesi lrsquoaumento di incidenza del tumore al seno nelle over 45 si egrave arrestato anzi si assiste a una iniziale riduzione al contrario al di sotto di questa etagrave si assiste ad un aumento di incidenza in Europa nelle 30-40enni fenomeno ancora piugrave evidente nelle giovanissime (lt 30 anni)
Breast Cancer Res Treat 2012 Jul134(1)363-70 doi 101007s10549-012-2031-7 Epub 2012 Mar 29Breast cancer incidence trends in European women aged 20-39 years at diagnosisMerlo DF1 Ceppi M Filiberti R Bocchini V Znaor A Gamulin M Primic-Žakelj M BruzziP Bouchardy C Fucic A AIRTUM WG
Linee guida AIOM del trattamento chirurgico
della neoplasia mammaria
Nelle pazienti con carcinoma invasivo di stadio I-II ( ed in casi selezionati piugrave avanzati) la mastectomia oppure la chirurgia conservativa associata a radioterapia della mammella dovrebbero essere considerate il trattamento di prima scelta
La scelta dellrsquointervento a livello mammario dipende dalla sede del tumore dal rapporto tra le dimensioni del tumore ed il volume della mammella
dalle caratteristiche mammografiche dalla preferenza della paziente e dalla presenza o meno di controindicazioni alla radioterapia
La mastectomia con risparmio di cute e capezzolo egrave oggi ritenuta una metodica appropriata con indubbi vantaggi estetici e psicologici e pur non essendoci studi randomizzati esistono studi retrospettivi e metanalisimulticentriche che dimostrano che si tratta di unrsquoalternativa accettabile senza aumento significativo di recidive locali anche in presenza di malattia avanzata anche lrsquoincidenza di complicanze egrave ritenuta ragionevole
Effetto JOLIE pro e contro
La mastectomia conservativa puograve essere una
valida risposta in termini di radicalitagrave oncologica e
risultato estetico se vi egrave una stretta collaborazione
tra helliphellip
Chirurgo
radiologo anatomopatologo
Conoscere potenzialitagrave e limiti di ciascuna disciplina
Cosa vuole sapere il chirurgo
Quanto egrave estesa la neoplasia ( dimensioni ndash multifocalitagrave - multicentricitagrave)
Dovrsquoegrave localizzata la neoplasia e quali sono i suoi rapporti rispetto allrsquoareola alla cute
e alla parete toracica
La risposta a questi quesiti richiede un approccio multimodale integrato che
attualmente si avvale di queste metodiche
1Mammografia digitale
2Ecografia
3Risonanza magnetica
Il problema della multifocalitagrave
La multifocalitagrave egrave un problema noto della neoplasia della mammella anche
quando il tumore egrave piccolo ( Tis T1 e T2) serie istopatologiche hanno
dimostrato che solo tra il 34 ed il 37 di tumori in questi stadi la neoplasia egrave
unifocale
La multifocalitagrave si manifesta come
bull Solo tumore in situ ( di solito di grado 1 o 2)
bull Multipli foci di tumore invasivo frammisti a tessuto mammario sano
bull Multipli foci di tumore frammisti a tessuto mammario con displasia o in situ (
tipico del lobulare quando non sia estesamente invasivo)
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume limitato
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume esteso
Ersquo evidente che solo un approccio multimodale puograve permettere di fare un
bilancio preciso che renda conto
delle dimensioni dei singoli foci tumorali
Se si tratta di forma invasiva in situ o combinazione di esse ( biopsia con
campionamento sufficiente)
Lrsquoaspetto mammografico della componente in situ ed infiltrante
La reale dimensione complessiva della neoplasia ed i suoi rapporti con
cute capezzolo e parete toracica
Linfonodi ascellari ( reattivi e sospetti su sospetti citologia sufficiente ad
eccezione della CUP syndrome)
Dal punto di vista chirurgico ciograve che importa veramente egrave asportare
completamente il tumore a causa della multifocalitagrave ciograve significa che anche se noi
individuiamo la malattia in una fase precoce preclinica e nella sola forma in situ
lrsquointervento risulteragrave radicale asportando una piccola quota di tessuto solo se la
malattia egrave unifocale ma se come spesso succede la malattia viene identificata
come multifocale fin dallrsquoesordio ciograve implicheragrave lrsquoasportazione di un grosso volume
di ghiandola
In termini pratici nel caso del tumore della mammella spesso il T egrave inadeguato a
descrivere la reale dimensione del tumore e puograve risultare paradossale dire alla
paziente che abbiamo trovato un tumore in fase iniziale ( piccolo 1-14 mm) ma che
bisogna fare una mastectomia o peggio che pensavamo che fosse piccolo
abbiamo fatto una quadrantectomia ma dobbiamo fare in un secondo tempo una
mastectomia perchegrave il patologo ci dice che il margine egrave infiltrato
Ersquo indubbio che tra le metodiche che abbiamo a disposizione nel fare un bilancio di
estensione di malattia la RM egrave quella che meglio ci da conto di questo aspetto della
neoplasia mammaria
Lrsquoimportanza della sede
I tumori che si sviluppano vicino o infiltrano lrsquoareola sono difficili da
rimuovere completamente anche se piccoli oltre alle
considerazioni di tipo estetico va ricordato che il rischio di
metastasi a distanza egrave alto a causa della presenza di un ricco
sistema linfatico retroareolare noto come plesso di Sappey
I tumori che si sviluppano vicino alla parete toracica specie se
grandi o multifocali hanno unrsquoalta incidenza di recidiva locale
I tumori che si sviluppano vicino alla cute possono infiltrare i
ligamenti di Cooper la fascia superficale i linfatici del derma e la
cute stessa il coinvolgimento delle strutture superficiali egrave
unrsquoinformazione particolarmente importante nella mastectomia
con risparmio di cute fare particolare attenzione alle forme in
situ
A F 54aa ca microinvasivo (mm04) in ca duttale in situ di alto grado di tipo solido comedo e
cribriforme con necrosi microcalcificazioni cancerizzazione dei lobuli ( focolaio maggiore
cm 27) infiltrazione del disco retroareolare dopo fissazione cute esente da infiltrazione TNM
Pt1 mic)
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Linee guida AIOM del trattamento chirurgico
della neoplasia mammaria
Nelle pazienti con carcinoma invasivo di stadio I-II ( ed in casi selezionati piugrave avanzati) la mastectomia oppure la chirurgia conservativa associata a radioterapia della mammella dovrebbero essere considerate il trattamento di prima scelta
La scelta dellrsquointervento a livello mammario dipende dalla sede del tumore dal rapporto tra le dimensioni del tumore ed il volume della mammella
dalle caratteristiche mammografiche dalla preferenza della paziente e dalla presenza o meno di controindicazioni alla radioterapia
La mastectomia con risparmio di cute e capezzolo egrave oggi ritenuta una metodica appropriata con indubbi vantaggi estetici e psicologici e pur non essendoci studi randomizzati esistono studi retrospettivi e metanalisimulticentriche che dimostrano che si tratta di unrsquoalternativa accettabile senza aumento significativo di recidive locali anche in presenza di malattia avanzata anche lrsquoincidenza di complicanze egrave ritenuta ragionevole
Effetto JOLIE pro e contro
La mastectomia conservativa puograve essere una
valida risposta in termini di radicalitagrave oncologica e
risultato estetico se vi egrave una stretta collaborazione
tra helliphellip
Chirurgo
radiologo anatomopatologo
Conoscere potenzialitagrave e limiti di ciascuna disciplina
Cosa vuole sapere il chirurgo
Quanto egrave estesa la neoplasia ( dimensioni ndash multifocalitagrave - multicentricitagrave)
Dovrsquoegrave localizzata la neoplasia e quali sono i suoi rapporti rispetto allrsquoareola alla cute
e alla parete toracica
La risposta a questi quesiti richiede un approccio multimodale integrato che
attualmente si avvale di queste metodiche
1Mammografia digitale
2Ecografia
3Risonanza magnetica
Il problema della multifocalitagrave
La multifocalitagrave egrave un problema noto della neoplasia della mammella anche
quando il tumore egrave piccolo ( Tis T1 e T2) serie istopatologiche hanno
dimostrato che solo tra il 34 ed il 37 di tumori in questi stadi la neoplasia egrave
unifocale
La multifocalitagrave si manifesta come
bull Solo tumore in situ ( di solito di grado 1 o 2)
bull Multipli foci di tumore invasivo frammisti a tessuto mammario sano
bull Multipli foci di tumore frammisti a tessuto mammario con displasia o in situ (
tipico del lobulare quando non sia estesamente invasivo)
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume limitato
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume esteso
Ersquo evidente che solo un approccio multimodale puograve permettere di fare un
bilancio preciso che renda conto
delle dimensioni dei singoli foci tumorali
Se si tratta di forma invasiva in situ o combinazione di esse ( biopsia con
campionamento sufficiente)
Lrsquoaspetto mammografico della componente in situ ed infiltrante
La reale dimensione complessiva della neoplasia ed i suoi rapporti con
cute capezzolo e parete toracica
Linfonodi ascellari ( reattivi e sospetti su sospetti citologia sufficiente ad
eccezione della CUP syndrome)
Dal punto di vista chirurgico ciograve che importa veramente egrave asportare
completamente il tumore a causa della multifocalitagrave ciograve significa che anche se noi
individuiamo la malattia in una fase precoce preclinica e nella sola forma in situ
lrsquointervento risulteragrave radicale asportando una piccola quota di tessuto solo se la
malattia egrave unifocale ma se come spesso succede la malattia viene identificata
come multifocale fin dallrsquoesordio ciograve implicheragrave lrsquoasportazione di un grosso volume
di ghiandola
In termini pratici nel caso del tumore della mammella spesso il T egrave inadeguato a
descrivere la reale dimensione del tumore e puograve risultare paradossale dire alla
paziente che abbiamo trovato un tumore in fase iniziale ( piccolo 1-14 mm) ma che
bisogna fare una mastectomia o peggio che pensavamo che fosse piccolo
abbiamo fatto una quadrantectomia ma dobbiamo fare in un secondo tempo una
mastectomia perchegrave il patologo ci dice che il margine egrave infiltrato
Ersquo indubbio che tra le metodiche che abbiamo a disposizione nel fare un bilancio di
estensione di malattia la RM egrave quella che meglio ci da conto di questo aspetto della
neoplasia mammaria
Lrsquoimportanza della sede
I tumori che si sviluppano vicino o infiltrano lrsquoareola sono difficili da
rimuovere completamente anche se piccoli oltre alle
considerazioni di tipo estetico va ricordato che il rischio di
metastasi a distanza egrave alto a causa della presenza di un ricco
sistema linfatico retroareolare noto come plesso di Sappey
I tumori che si sviluppano vicino alla parete toracica specie se
grandi o multifocali hanno unrsquoalta incidenza di recidiva locale
I tumori che si sviluppano vicino alla cute possono infiltrare i
ligamenti di Cooper la fascia superficale i linfatici del derma e la
cute stessa il coinvolgimento delle strutture superficiali egrave
unrsquoinformazione particolarmente importante nella mastectomia
con risparmio di cute fare particolare attenzione alle forme in
situ
A F 54aa ca microinvasivo (mm04) in ca duttale in situ di alto grado di tipo solido comedo e
cribriforme con necrosi microcalcificazioni cancerizzazione dei lobuli ( focolaio maggiore
cm 27) infiltrazione del disco retroareolare dopo fissazione cute esente da infiltrazione TNM
Pt1 mic)
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Effetto JOLIE pro e contro
La mastectomia conservativa puograve essere una
valida risposta in termini di radicalitagrave oncologica e
risultato estetico se vi egrave una stretta collaborazione
tra helliphellip
Chirurgo
radiologo anatomopatologo
Conoscere potenzialitagrave e limiti di ciascuna disciplina
Cosa vuole sapere il chirurgo
Quanto egrave estesa la neoplasia ( dimensioni ndash multifocalitagrave - multicentricitagrave)
Dovrsquoegrave localizzata la neoplasia e quali sono i suoi rapporti rispetto allrsquoareola alla cute
e alla parete toracica
La risposta a questi quesiti richiede un approccio multimodale integrato che
attualmente si avvale di queste metodiche
1Mammografia digitale
2Ecografia
3Risonanza magnetica
Il problema della multifocalitagrave
La multifocalitagrave egrave un problema noto della neoplasia della mammella anche
quando il tumore egrave piccolo ( Tis T1 e T2) serie istopatologiche hanno
dimostrato che solo tra il 34 ed il 37 di tumori in questi stadi la neoplasia egrave
unifocale
La multifocalitagrave si manifesta come
bull Solo tumore in situ ( di solito di grado 1 o 2)
bull Multipli foci di tumore invasivo frammisti a tessuto mammario sano
bull Multipli foci di tumore frammisti a tessuto mammario con displasia o in situ (
tipico del lobulare quando non sia estesamente invasivo)
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume limitato
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume esteso
Ersquo evidente che solo un approccio multimodale puograve permettere di fare un
bilancio preciso che renda conto
delle dimensioni dei singoli foci tumorali
Se si tratta di forma invasiva in situ o combinazione di esse ( biopsia con
campionamento sufficiente)
Lrsquoaspetto mammografico della componente in situ ed infiltrante
La reale dimensione complessiva della neoplasia ed i suoi rapporti con
cute capezzolo e parete toracica
Linfonodi ascellari ( reattivi e sospetti su sospetti citologia sufficiente ad
eccezione della CUP syndrome)
Dal punto di vista chirurgico ciograve che importa veramente egrave asportare
completamente il tumore a causa della multifocalitagrave ciograve significa che anche se noi
individuiamo la malattia in una fase precoce preclinica e nella sola forma in situ
lrsquointervento risulteragrave radicale asportando una piccola quota di tessuto solo se la
malattia egrave unifocale ma se come spesso succede la malattia viene identificata
come multifocale fin dallrsquoesordio ciograve implicheragrave lrsquoasportazione di un grosso volume
di ghiandola
In termini pratici nel caso del tumore della mammella spesso il T egrave inadeguato a
descrivere la reale dimensione del tumore e puograve risultare paradossale dire alla
paziente che abbiamo trovato un tumore in fase iniziale ( piccolo 1-14 mm) ma che
bisogna fare una mastectomia o peggio che pensavamo che fosse piccolo
abbiamo fatto una quadrantectomia ma dobbiamo fare in un secondo tempo una
mastectomia perchegrave il patologo ci dice che il margine egrave infiltrato
Ersquo indubbio che tra le metodiche che abbiamo a disposizione nel fare un bilancio di
estensione di malattia la RM egrave quella che meglio ci da conto di questo aspetto della
neoplasia mammaria
Lrsquoimportanza della sede
I tumori che si sviluppano vicino o infiltrano lrsquoareola sono difficili da
rimuovere completamente anche se piccoli oltre alle
considerazioni di tipo estetico va ricordato che il rischio di
metastasi a distanza egrave alto a causa della presenza di un ricco
sistema linfatico retroareolare noto come plesso di Sappey
I tumori che si sviluppano vicino alla parete toracica specie se
grandi o multifocali hanno unrsquoalta incidenza di recidiva locale
I tumori che si sviluppano vicino alla cute possono infiltrare i
ligamenti di Cooper la fascia superficale i linfatici del derma e la
cute stessa il coinvolgimento delle strutture superficiali egrave
unrsquoinformazione particolarmente importante nella mastectomia
con risparmio di cute fare particolare attenzione alle forme in
situ
A F 54aa ca microinvasivo (mm04) in ca duttale in situ di alto grado di tipo solido comedo e
cribriforme con necrosi microcalcificazioni cancerizzazione dei lobuli ( focolaio maggiore
cm 27) infiltrazione del disco retroareolare dopo fissazione cute esente da infiltrazione TNM
Pt1 mic)
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
La mastectomia conservativa puograve essere una
valida risposta in termini di radicalitagrave oncologica e
risultato estetico se vi egrave una stretta collaborazione
tra helliphellip
Chirurgo
radiologo anatomopatologo
Conoscere potenzialitagrave e limiti di ciascuna disciplina
Cosa vuole sapere il chirurgo
Quanto egrave estesa la neoplasia ( dimensioni ndash multifocalitagrave - multicentricitagrave)
Dovrsquoegrave localizzata la neoplasia e quali sono i suoi rapporti rispetto allrsquoareola alla cute
e alla parete toracica
La risposta a questi quesiti richiede un approccio multimodale integrato che
attualmente si avvale di queste metodiche
1Mammografia digitale
2Ecografia
3Risonanza magnetica
Il problema della multifocalitagrave
La multifocalitagrave egrave un problema noto della neoplasia della mammella anche
quando il tumore egrave piccolo ( Tis T1 e T2) serie istopatologiche hanno
dimostrato che solo tra il 34 ed il 37 di tumori in questi stadi la neoplasia egrave
unifocale
La multifocalitagrave si manifesta come
bull Solo tumore in situ ( di solito di grado 1 o 2)
bull Multipli foci di tumore invasivo frammisti a tessuto mammario sano
bull Multipli foci di tumore frammisti a tessuto mammario con displasia o in situ (
tipico del lobulare quando non sia estesamente invasivo)
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume limitato
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume esteso
Ersquo evidente che solo un approccio multimodale puograve permettere di fare un
bilancio preciso che renda conto
delle dimensioni dei singoli foci tumorali
Se si tratta di forma invasiva in situ o combinazione di esse ( biopsia con
campionamento sufficiente)
Lrsquoaspetto mammografico della componente in situ ed infiltrante
La reale dimensione complessiva della neoplasia ed i suoi rapporti con
cute capezzolo e parete toracica
Linfonodi ascellari ( reattivi e sospetti su sospetti citologia sufficiente ad
eccezione della CUP syndrome)
Dal punto di vista chirurgico ciograve che importa veramente egrave asportare
completamente il tumore a causa della multifocalitagrave ciograve significa che anche se noi
individuiamo la malattia in una fase precoce preclinica e nella sola forma in situ
lrsquointervento risulteragrave radicale asportando una piccola quota di tessuto solo se la
malattia egrave unifocale ma se come spesso succede la malattia viene identificata
come multifocale fin dallrsquoesordio ciograve implicheragrave lrsquoasportazione di un grosso volume
di ghiandola
In termini pratici nel caso del tumore della mammella spesso il T egrave inadeguato a
descrivere la reale dimensione del tumore e puograve risultare paradossale dire alla
paziente che abbiamo trovato un tumore in fase iniziale ( piccolo 1-14 mm) ma che
bisogna fare una mastectomia o peggio che pensavamo che fosse piccolo
abbiamo fatto una quadrantectomia ma dobbiamo fare in un secondo tempo una
mastectomia perchegrave il patologo ci dice che il margine egrave infiltrato
Ersquo indubbio che tra le metodiche che abbiamo a disposizione nel fare un bilancio di
estensione di malattia la RM egrave quella che meglio ci da conto di questo aspetto della
neoplasia mammaria
Lrsquoimportanza della sede
I tumori che si sviluppano vicino o infiltrano lrsquoareola sono difficili da
rimuovere completamente anche se piccoli oltre alle
considerazioni di tipo estetico va ricordato che il rischio di
metastasi a distanza egrave alto a causa della presenza di un ricco
sistema linfatico retroareolare noto come plesso di Sappey
I tumori che si sviluppano vicino alla parete toracica specie se
grandi o multifocali hanno unrsquoalta incidenza di recidiva locale
I tumori che si sviluppano vicino alla cute possono infiltrare i
ligamenti di Cooper la fascia superficale i linfatici del derma e la
cute stessa il coinvolgimento delle strutture superficiali egrave
unrsquoinformazione particolarmente importante nella mastectomia
con risparmio di cute fare particolare attenzione alle forme in
situ
A F 54aa ca microinvasivo (mm04) in ca duttale in situ di alto grado di tipo solido comedo e
cribriforme con necrosi microcalcificazioni cancerizzazione dei lobuli ( focolaio maggiore
cm 27) infiltrazione del disco retroareolare dopo fissazione cute esente da infiltrazione TNM
Pt1 mic)
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Cosa vuole sapere il chirurgo
Quanto egrave estesa la neoplasia ( dimensioni ndash multifocalitagrave - multicentricitagrave)
Dovrsquoegrave localizzata la neoplasia e quali sono i suoi rapporti rispetto allrsquoareola alla cute
e alla parete toracica
La risposta a questi quesiti richiede un approccio multimodale integrato che
attualmente si avvale di queste metodiche
1Mammografia digitale
2Ecografia
3Risonanza magnetica
Il problema della multifocalitagrave
La multifocalitagrave egrave un problema noto della neoplasia della mammella anche
quando il tumore egrave piccolo ( Tis T1 e T2) serie istopatologiche hanno
dimostrato che solo tra il 34 ed il 37 di tumori in questi stadi la neoplasia egrave
unifocale
La multifocalitagrave si manifesta come
bull Solo tumore in situ ( di solito di grado 1 o 2)
bull Multipli foci di tumore invasivo frammisti a tessuto mammario sano
bull Multipli foci di tumore frammisti a tessuto mammario con displasia o in situ (
tipico del lobulare quando non sia estesamente invasivo)
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume limitato
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume esteso
Ersquo evidente che solo un approccio multimodale puograve permettere di fare un
bilancio preciso che renda conto
delle dimensioni dei singoli foci tumorali
Se si tratta di forma invasiva in situ o combinazione di esse ( biopsia con
campionamento sufficiente)
Lrsquoaspetto mammografico della componente in situ ed infiltrante
La reale dimensione complessiva della neoplasia ed i suoi rapporti con
cute capezzolo e parete toracica
Linfonodi ascellari ( reattivi e sospetti su sospetti citologia sufficiente ad
eccezione della CUP syndrome)
Dal punto di vista chirurgico ciograve che importa veramente egrave asportare
completamente il tumore a causa della multifocalitagrave ciograve significa che anche se noi
individuiamo la malattia in una fase precoce preclinica e nella sola forma in situ
lrsquointervento risulteragrave radicale asportando una piccola quota di tessuto solo se la
malattia egrave unifocale ma se come spesso succede la malattia viene identificata
come multifocale fin dallrsquoesordio ciograve implicheragrave lrsquoasportazione di un grosso volume
di ghiandola
In termini pratici nel caso del tumore della mammella spesso il T egrave inadeguato a
descrivere la reale dimensione del tumore e puograve risultare paradossale dire alla
paziente che abbiamo trovato un tumore in fase iniziale ( piccolo 1-14 mm) ma che
bisogna fare una mastectomia o peggio che pensavamo che fosse piccolo
abbiamo fatto una quadrantectomia ma dobbiamo fare in un secondo tempo una
mastectomia perchegrave il patologo ci dice che il margine egrave infiltrato
Ersquo indubbio che tra le metodiche che abbiamo a disposizione nel fare un bilancio di
estensione di malattia la RM egrave quella che meglio ci da conto di questo aspetto della
neoplasia mammaria
Lrsquoimportanza della sede
I tumori che si sviluppano vicino o infiltrano lrsquoareola sono difficili da
rimuovere completamente anche se piccoli oltre alle
considerazioni di tipo estetico va ricordato che il rischio di
metastasi a distanza egrave alto a causa della presenza di un ricco
sistema linfatico retroareolare noto come plesso di Sappey
I tumori che si sviluppano vicino alla parete toracica specie se
grandi o multifocali hanno unrsquoalta incidenza di recidiva locale
I tumori che si sviluppano vicino alla cute possono infiltrare i
ligamenti di Cooper la fascia superficale i linfatici del derma e la
cute stessa il coinvolgimento delle strutture superficiali egrave
unrsquoinformazione particolarmente importante nella mastectomia
con risparmio di cute fare particolare attenzione alle forme in
situ
A F 54aa ca microinvasivo (mm04) in ca duttale in situ di alto grado di tipo solido comedo e
cribriforme con necrosi microcalcificazioni cancerizzazione dei lobuli ( focolaio maggiore
cm 27) infiltrazione del disco retroareolare dopo fissazione cute esente da infiltrazione TNM
Pt1 mic)
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Il problema della multifocalitagrave
La multifocalitagrave egrave un problema noto della neoplasia della mammella anche
quando il tumore egrave piccolo ( Tis T1 e T2) serie istopatologiche hanno
dimostrato che solo tra il 34 ed il 37 di tumori in questi stadi la neoplasia egrave
unifocale
La multifocalitagrave si manifesta come
bull Solo tumore in situ ( di solito di grado 1 o 2)
bull Multipli foci di tumore invasivo frammisti a tessuto mammario sano
bull Multipli foci di tumore frammisti a tessuto mammario con displasia o in situ (
tipico del lobulare quando non sia estesamente invasivo)
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume limitato
bull 1 o piugrave foci di tumore invasivo associato a tumore in situ di volume esteso
Ersquo evidente che solo un approccio multimodale puograve permettere di fare un
bilancio preciso che renda conto
delle dimensioni dei singoli foci tumorali
Se si tratta di forma invasiva in situ o combinazione di esse ( biopsia con
campionamento sufficiente)
Lrsquoaspetto mammografico della componente in situ ed infiltrante
La reale dimensione complessiva della neoplasia ed i suoi rapporti con
cute capezzolo e parete toracica
Linfonodi ascellari ( reattivi e sospetti su sospetti citologia sufficiente ad
eccezione della CUP syndrome)
Dal punto di vista chirurgico ciograve che importa veramente egrave asportare
completamente il tumore a causa della multifocalitagrave ciograve significa che anche se noi
individuiamo la malattia in una fase precoce preclinica e nella sola forma in situ
lrsquointervento risulteragrave radicale asportando una piccola quota di tessuto solo se la
malattia egrave unifocale ma se come spesso succede la malattia viene identificata
come multifocale fin dallrsquoesordio ciograve implicheragrave lrsquoasportazione di un grosso volume
di ghiandola
In termini pratici nel caso del tumore della mammella spesso il T egrave inadeguato a
descrivere la reale dimensione del tumore e puograve risultare paradossale dire alla
paziente che abbiamo trovato un tumore in fase iniziale ( piccolo 1-14 mm) ma che
bisogna fare una mastectomia o peggio che pensavamo che fosse piccolo
abbiamo fatto una quadrantectomia ma dobbiamo fare in un secondo tempo una
mastectomia perchegrave il patologo ci dice che il margine egrave infiltrato
Ersquo indubbio che tra le metodiche che abbiamo a disposizione nel fare un bilancio di
estensione di malattia la RM egrave quella che meglio ci da conto di questo aspetto della
neoplasia mammaria
Lrsquoimportanza della sede
I tumori che si sviluppano vicino o infiltrano lrsquoareola sono difficili da
rimuovere completamente anche se piccoli oltre alle
considerazioni di tipo estetico va ricordato che il rischio di
metastasi a distanza egrave alto a causa della presenza di un ricco
sistema linfatico retroareolare noto come plesso di Sappey
I tumori che si sviluppano vicino alla parete toracica specie se
grandi o multifocali hanno unrsquoalta incidenza di recidiva locale
I tumori che si sviluppano vicino alla cute possono infiltrare i
ligamenti di Cooper la fascia superficale i linfatici del derma e la
cute stessa il coinvolgimento delle strutture superficiali egrave
unrsquoinformazione particolarmente importante nella mastectomia
con risparmio di cute fare particolare attenzione alle forme in
situ
A F 54aa ca microinvasivo (mm04) in ca duttale in situ di alto grado di tipo solido comedo e
cribriforme con necrosi microcalcificazioni cancerizzazione dei lobuli ( focolaio maggiore
cm 27) infiltrazione del disco retroareolare dopo fissazione cute esente da infiltrazione TNM
Pt1 mic)
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Ersquo evidente che solo un approccio multimodale puograve permettere di fare un
bilancio preciso che renda conto
delle dimensioni dei singoli foci tumorali
Se si tratta di forma invasiva in situ o combinazione di esse ( biopsia con
campionamento sufficiente)
Lrsquoaspetto mammografico della componente in situ ed infiltrante
La reale dimensione complessiva della neoplasia ed i suoi rapporti con
cute capezzolo e parete toracica
Linfonodi ascellari ( reattivi e sospetti su sospetti citologia sufficiente ad
eccezione della CUP syndrome)
Dal punto di vista chirurgico ciograve che importa veramente egrave asportare
completamente il tumore a causa della multifocalitagrave ciograve significa che anche se noi
individuiamo la malattia in una fase precoce preclinica e nella sola forma in situ
lrsquointervento risulteragrave radicale asportando una piccola quota di tessuto solo se la
malattia egrave unifocale ma se come spesso succede la malattia viene identificata
come multifocale fin dallrsquoesordio ciograve implicheragrave lrsquoasportazione di un grosso volume
di ghiandola
In termini pratici nel caso del tumore della mammella spesso il T egrave inadeguato a
descrivere la reale dimensione del tumore e puograve risultare paradossale dire alla
paziente che abbiamo trovato un tumore in fase iniziale ( piccolo 1-14 mm) ma che
bisogna fare una mastectomia o peggio che pensavamo che fosse piccolo
abbiamo fatto una quadrantectomia ma dobbiamo fare in un secondo tempo una
mastectomia perchegrave il patologo ci dice che il margine egrave infiltrato
Ersquo indubbio che tra le metodiche che abbiamo a disposizione nel fare un bilancio di
estensione di malattia la RM egrave quella che meglio ci da conto di questo aspetto della
neoplasia mammaria
Lrsquoimportanza della sede
I tumori che si sviluppano vicino o infiltrano lrsquoareola sono difficili da
rimuovere completamente anche se piccoli oltre alle
considerazioni di tipo estetico va ricordato che il rischio di
metastasi a distanza egrave alto a causa della presenza di un ricco
sistema linfatico retroareolare noto come plesso di Sappey
I tumori che si sviluppano vicino alla parete toracica specie se
grandi o multifocali hanno unrsquoalta incidenza di recidiva locale
I tumori che si sviluppano vicino alla cute possono infiltrare i
ligamenti di Cooper la fascia superficale i linfatici del derma e la
cute stessa il coinvolgimento delle strutture superficiali egrave
unrsquoinformazione particolarmente importante nella mastectomia
con risparmio di cute fare particolare attenzione alle forme in
situ
A F 54aa ca microinvasivo (mm04) in ca duttale in situ di alto grado di tipo solido comedo e
cribriforme con necrosi microcalcificazioni cancerizzazione dei lobuli ( focolaio maggiore
cm 27) infiltrazione del disco retroareolare dopo fissazione cute esente da infiltrazione TNM
Pt1 mic)
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Dal punto di vista chirurgico ciograve che importa veramente egrave asportare
completamente il tumore a causa della multifocalitagrave ciograve significa che anche se noi
individuiamo la malattia in una fase precoce preclinica e nella sola forma in situ
lrsquointervento risulteragrave radicale asportando una piccola quota di tessuto solo se la
malattia egrave unifocale ma se come spesso succede la malattia viene identificata
come multifocale fin dallrsquoesordio ciograve implicheragrave lrsquoasportazione di un grosso volume
di ghiandola
In termini pratici nel caso del tumore della mammella spesso il T egrave inadeguato a
descrivere la reale dimensione del tumore e puograve risultare paradossale dire alla
paziente che abbiamo trovato un tumore in fase iniziale ( piccolo 1-14 mm) ma che
bisogna fare una mastectomia o peggio che pensavamo che fosse piccolo
abbiamo fatto una quadrantectomia ma dobbiamo fare in un secondo tempo una
mastectomia perchegrave il patologo ci dice che il margine egrave infiltrato
Ersquo indubbio che tra le metodiche che abbiamo a disposizione nel fare un bilancio di
estensione di malattia la RM egrave quella che meglio ci da conto di questo aspetto della
neoplasia mammaria
Lrsquoimportanza della sede
I tumori che si sviluppano vicino o infiltrano lrsquoareola sono difficili da
rimuovere completamente anche se piccoli oltre alle
considerazioni di tipo estetico va ricordato che il rischio di
metastasi a distanza egrave alto a causa della presenza di un ricco
sistema linfatico retroareolare noto come plesso di Sappey
I tumori che si sviluppano vicino alla parete toracica specie se
grandi o multifocali hanno unrsquoalta incidenza di recidiva locale
I tumori che si sviluppano vicino alla cute possono infiltrare i
ligamenti di Cooper la fascia superficale i linfatici del derma e la
cute stessa il coinvolgimento delle strutture superficiali egrave
unrsquoinformazione particolarmente importante nella mastectomia
con risparmio di cute fare particolare attenzione alle forme in
situ
A F 54aa ca microinvasivo (mm04) in ca duttale in situ di alto grado di tipo solido comedo e
cribriforme con necrosi microcalcificazioni cancerizzazione dei lobuli ( focolaio maggiore
cm 27) infiltrazione del disco retroareolare dopo fissazione cute esente da infiltrazione TNM
Pt1 mic)
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Lrsquoimportanza della sede
I tumori che si sviluppano vicino o infiltrano lrsquoareola sono difficili da
rimuovere completamente anche se piccoli oltre alle
considerazioni di tipo estetico va ricordato che il rischio di
metastasi a distanza egrave alto a causa della presenza di un ricco
sistema linfatico retroareolare noto come plesso di Sappey
I tumori che si sviluppano vicino alla parete toracica specie se
grandi o multifocali hanno unrsquoalta incidenza di recidiva locale
I tumori che si sviluppano vicino alla cute possono infiltrare i
ligamenti di Cooper la fascia superficale i linfatici del derma e la
cute stessa il coinvolgimento delle strutture superficiali egrave
unrsquoinformazione particolarmente importante nella mastectomia
con risparmio di cute fare particolare attenzione alle forme in
situ
A F 54aa ca microinvasivo (mm04) in ca duttale in situ di alto grado di tipo solido comedo e
cribriforme con necrosi microcalcificazioni cancerizzazione dei lobuli ( focolaio maggiore
cm 27) infiltrazione del disco retroareolare dopo fissazione cute esente da infiltrazione TNM
Pt1 mic)
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
A F 54aa ca microinvasivo (mm04) in ca duttale in situ di alto grado di tipo solido comedo e
cribriforme con necrosi microcalcificazioni cancerizzazione dei lobuli ( focolaio maggiore
cm 27) infiltrazione del disco retroareolare dopo fissazione cute esente da infiltrazione TNM
Pt1 mic)
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Ingrandimento estensione circa 4 cm
distanza capezzolo 9 mm
C N 63 aa focolaio di microinvasione stromale in ca duttale in
situ di tipo solido comedo e clinging con microcalcificazioni
cute e capezzolo asportati esenti da infiltrazione neoplastica
TNM pT1mic pN0( estensione totale della forma in situ 42 cm
con focolaio microinfiltrante di 03 mm)
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
P L 47 aa Microfocolaio di carcinoma NST della mammella con adiacente componente duttale in situ di tipo solido cribriforme e con aree di necrosi
di grado intermedio e con presenza di micro disco retroareolare negativo TNM pT1mic pNO
MX SIN CC RM MIP
RM MIP
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
MA 55aa diagnosi istologica definitiva ca infiltrante multiplo di tipo misto NST e lobulare pleomorfo e focolai di carcinoma duttale in situ di tipo solido e cribriformeDisco retroareolare indenneTNM pT1c pN0
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
T R 36 aa istologia definitiva ca duttale infiltrante della mammella NST multiplo con diffusa angioinvasione e adiacente ca in situ duttale di tipo solido e cribriforme e con necrosi e diffusa cancerizzazione dei lobuli( che infiltra il disco retroareolare)
ER e PR +++ Ki67 22TNM pT2(m) pN0
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
SC 52 aa istologia definitiva ca infiltrante della mammella NST con adiacente
componente duttale in situ di tipo solido con necrosi m di Paget del capezzolo
infiltrante il derma diametro maggiore della forma infiltrante 07 mm forma in situ
di circa 35 cm triplo negativo
TNM pT1b pN0
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Neoplasie estese candidate a NAD valutazione al termine
della NAD informazioni critiche teniamo il capezzolo La
cute
MS 38aa vasta neoplasia trattata con
NAD
Esame istologico definitivo Ca infiltrante
della mammella NST diametro maggiore
04mm) diffusa fibrosi del parenchima
mammario ai quadranti superiori con
focolai multipli di ca duttale in situ di
grado non valutabile per modificazioni
iatrogene
TNM pT1a N1a
Cute e capezzolo esenti da infiltrazione
neoplastica margini indenni
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
preNAD
postNAD
postNAD postNAD
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Prima rm
Fine NAD
Fine NAD
Informazioni critiche cute capezzolo
e parete toracicaCD 43aa neoplasia mammaria multicentrica con linfonodi ascellari
pos trattata con NAD
Istologico definitivo ca duttale infiltrante multiplo NST ( diametro del
focolaio maggiore 18 cm) con ampie aree di fibroelastosi
angioinvasione e presenza di esteso adiacente ca duttale in situ di
tipo cribriforme e solido con micro ( grado basso ed alto) e con
metastasi linfonodali
Complesso areola-capezzolo esente da infiltrazione neoplastica
margine di resezione superficiale positivo per forma infiltrante ed in
situ
TNM pT1c N2a
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
MRI preoperatoria un problema
aperto
Indicazioni EUSOMA sullrsquouso della RM nella patologia mammaria limita attualmente le
indicazioni alla rm preoperatoria a questi sottogruppi
I Carcinoma invasivo lobulare
II Donne ad alto rischio in primis BRCA1 e 2
III Discrepanza di dimensioni pari ad almeno 1 cm tra due metodiche che valutano
la stessa lesione ( per es ecografia vs mammografia e viceversa)
IV Neoplasie eligibili alla PB
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
MRI preoperatoria serve
veramente
Alcune considerazioni
Recenti revisioni ampie delle casistiche su sensibilitagrave e specificitagrave della RM della
mammella hanno dimostrato unrsquoalta specificitagrave oltre che sensibilitagrave della metodica
smentendo il mantra laquo rm molto sensibile ma poco specificaraquo specie se si applica la
semplice regola che non si utilizza mai la RM come sostitutivo di biopsia sotto guida
ecografica e stereotassica
Esistono 4 trials recenti controllati randomizzati che hanno testato lrsquoutilitagrave della rm
preoperatoria due sono risultati a favore della rm preoperatoria dimostrando una
riduzione dei reinterventi ma due robusti anche come numeri ( MONET e COMICE)
hanno dimostrato invece un aumento delle mastectomie senza una significativa
riduzione dei reinterventi perciograve molti sostengono che laquo la rm preoperatoria aumenta le
mastectomie ma non migliora lrsquooutcome delle pazientiraquo
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
Lo studio COMICE ( Comparative effectiveness of MRI in breast cancer ) ha valutato lrsquoefficacia clinica
della risonanza magnetica con contrasto in donne con carcinoma mammario primario
Lo studio in aperto e a gruppi paralleli egrave stato condotto presso 45 centri nel Regno Unito e ha coinvolto 1623 donne di etagrave uguale o superiore a 18 anni con tumore mammario primario confermato a livello di biopsia e che avevano in programma una escissione locale dopo tripla valutazione
Le pazienti sono state assegnate in maniera casuale a essere sottoposte a risonanza magnetica ( n=816 ) o a
nessun altro esame di diagnostica per immagini ( n=807 )
Lrsquoendpoint primario era la proporzione di pazienti sottoposte a nuovo intervento chirurgico o a ulteriore mastectomia entro 6 mesi dallrsquoassegnazione casuale al trattamento o una mastectomia evitabile dal punto di vista patologico nel momento dellrsquooperazione iniziale
Lrsquoanalisi egrave stata condotta per intention-to-treat
Lrsquoaggiunta di risonanza magnetica alla tripla valutazione convenzionale non egrave risultata associata in modo significativo a una riduzione del tasso di ri-operazione con 153 ( 19 ) casi che hanno richiesto nuovo intervento nel gruppo sottoposto a risonanza magnetica versus 156 ( 19 ) nel gruppo senza risonanza magnetica ( oddsratio OR=096 p=077 )
In conclusione questi risultati hanno mostrato che la risonanza magnetica potrebbe non essere necessaria in questa popolazione di pazienti al fine di ridurre il tasso di ripetizione dellrsquointervento chirurgico ( Xagena2010 )
Turnbull L et al Lancet 2010 375 563-571
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
LO STUDIO MIPA ( Multicenter International
Prospective meta Analysis ) organizzato da EUSOBI
I risultati preliminari di questo vasto studio ( su 2500 pazienti) che si propone un end-point di
7000 pazienti sembrano smentire un aumento significativo delle mastectomie che si
attesterebbe intorno allrsquo1 ( Sardanelli ECR 2017) in realtagrave lo studio fotografa una realtagrave
nota cioegrave una modesta riduzione dei reinterventi a fronte di un modesto incremento delle
mastectomie ciograve che emerge egrave la sempre maggior richiesta di questo esame da parte dei
chirurghi ( circa il 40 del totale delle rm effettuate) e la necessitagrave di una stretta
collaborazione tra radiologi e chirurghi come condizioni necessaria percheacute questo esame
possa essere utilizzato e valorizzato in fase preoperatoria
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
CHE FAREAllargare le indicazioni alla MRI preoperatoria
Oltre alle indicazioni EUSOMA
Nelle donne giovani in etagrave premenopausale
Nei seni molto densi specie se la neoplasia iniziale era scarsamente visibile
Nelle forme in situ di grado 2 e 3
Ma soprattutto collaborare strettamente con il proprio chirurgo e lrsquoanatomopatologo per
individuare insieme i casi che possono beneficiare realmente dellrsquoesecuzione di questo
esame
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione
FOLLOW-UP
Esistono delle peculiaritagrave nella mastectomia con risparmio di cute e capezzolo che
ci devono indurre a modificare lrsquoapproccio radiologico nel follow-up
Rimane un 10 di tessuto mammario specie nelle mastectomie con risparmio
del capezzolo ( basta la sola ecografiamammografia RM)
Importanza dellrsquoesame istologico definitivo ricordando che nelle serie
istopatologiche standard solo il 20 del sottocutaneo viene campionata ( crsquoera
una componente in situ estesa con micro Dovrsquoera) crsquoera infiltrazione della
fascia superficiale del m pettorale ( facciamo rm come follow-up)
Grazie per lrsquoattenzione