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Discipline e competenze
Il significato dell’Antico
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Il significato dell’Antico Seminari online di storia antica Prof. Mario Lentano 12 Febbraio Greci si nasce, romani si diventa Origini e cittadinanza nel mondo antico
Prof.ssa Paola Schirripa 6 Marzo La visione del mondo dell’uomo greco Identità privata e identità sociale
Dott. Matteo Cadario 27 Marzo Luoghi dell’Antico Il territorio come risorsa conoscitiva per la storia
Dott. Emilio Zanette 10 Aprile L’Antico come laboratorio politico Storia, cittadinanza e rapporto con la Costituzione
La visione del mondo dell’uomo greco Identità privata e identità sociale
6 marzo 2014 Relatrice
Prof.ssa Paola Schirripa
Il significato dell’Antico
Definire la visione del mondo dell’uomo greco significa appropriarsi di categorie che non fanno parte della mentalità moderna. Occorre portare lo studente a riflettere sul significato di termini astratti non semplici e che, tuttavia, lo stimolano a un confronto “attivo” con la civiltà greca
oikos Contesti di identità
greca nella polis
feste e culti
assemblee
simposio
Visione del mondo
Privato e pubblico
Identità greca in rapporto all’identità moderna
L’identità dell’uomo greco costituisce un microcosmo autonomo e irriducibile alle categorie contemporanee, marcata com’è da un diverso rapporto tra privato e pubblico, tra mondo degli dei e mondo terreno
La visione del mondo dell’uomo occidentale è data da molteplici fattori: l’educazione, la scuola, la famiglia. L’uomo contemporaneo vede il mondo in una dimensione globale, per quanto viva in un determinato contesto, e allo stesso tempo lo osserva da una prospettiva individualistica
Etica antica
Etica contemporanea
centralità dell’individuo
Formazione, religione, educazione, ideologia personale
centralità della comunità
Valori e norme che regolano la vita quotidiana
Lo scontro fra Achille e Agamennone e l’etica greca
«Questo gesto comporta la rottura dell’unità di quella comunità che l’esercito greco formava sotto le mura di Troia, e apre anche un conflitto di valori che si rivela in qualche modo irrisolvibile. Infatti, sia Agamennone che Achille hanno ragione, non esistendo altra norma di valore oltre le virtù guerriere individuali. Ciò dimostra come, nell’antica Grecia, occorresse pensare a norme che potevano valere in modo superindividuale, cioè al di là della rivendicazione immediatamente personale dell’eroe, e quindi a norme morali, politiche, giuridiche o di altro genere.»
M. Vegetti, Istituto Italiano Studi filosofici, Palazzo Serra di Cassano, Napoli, 29 aprile 1988
La polis come specchio
L’uomo greco vede il mondo attraverso la polis, o meglio, fin dalle origini della fissazione delle norme morali greche, osservabili nell’Iliade, in epoca pre-cittadina, risolve i conflitti solo attraverso una dimensione comunitaria che sfugge alla comprensione dei moderni
La polis come “processo” e non come fenomeno “nuovo”
Oggi si preferisce pensare alla polis come a un processo a lungo termine, che presuppone la lenta ma inesorabile formazione di un’identità sociale marcata, associata a fenomeni di integrazione territoriale, di responsabilità condivise
La lenta e sofferta costruzione dell’identità cittadina (Tucidide, Guerra del Peloponneso)
«Gli Ateniesi, dunque, ebbero per molto tempo insediamenti autonomi nella regione, anche dopo la loro unificazione politica, in virtù della consuetudine, nacquero e abitarono in campagna, sia nelle epoche più remote, sia nei tempi più recenti fino a questa guerra; pertanto effettuarono il trasferimento non senza difficoltà, tanto più che da poco, dopo le guerre contro i Medi avevano restituito le loro abitazioni. Erano addolorati e mal sopportavano, lasciando le case e i santuari che erano sempre stati loro di padre in figlio fin dall’epoca dell’antica organizzazione politica, di dover cambiare sistema di vita e abbandonare, ciascuno, nient’altro che la propria città.»
Dalla casa alla città
«Aristotele, all’inizio della Politica, poco dopo la celebre definizione dell’uomo come animale politico (politikon zôon), afferma: “ogni stato (polis) è composto di famiglie (oikiai)”, specificando che, a loro volta, le famiglie sono costruite intorno a tre rapporti umani fondamentali: padrone/schiavo, marito/moglie, padre/figli. Il termine utilizzato da Aristotele, oikia, indica in greco la semplice casa, in genere nel senso più concreto di edificio nel quale si risiede, ma non è infrequente che assuma, come in questo caso, il valore più ampio di famiglia, individuata nel passo come nucleo della più estesa strutturazione della collettività nella polis.»
S. Ferrucci, L’oikos nelle leggi della polis. Il privato ateniese tra diritto e società, in Etica e Politica, 2007
Confine e identità (Aristotele, Politica)
«Fuori dalla città si è bestia o dio»
Esilio e morte sociale (Alceo)
«Vorrei sentire il suono della convocazione dell’assemblea e del consiglio […] sono stato condotto via ai confini della terra e qui solo dimoro.»
Non è la lontananza a marcare la condizione dell’esule, ma l’impossibilità di essere riaccolto all’ “interno”, nell’unica realtà che dà senso all’esperienza di uomo. Il confine diviene così un limite fisico e concettuale
I contesti della socialità: simposio e religione
Simposio: vino e politica
Scena di simposio a figure rosse, particolare da un vaso greco, V secolo a.C.
Il simposio tra desiderio di eternità e consapevolezza dell’effimero
«Il simposio diventa veramente una metafora della vita privata, che si staglia sullo sfondo della dimensione pubblica […]. Il simposio riassume tutti quei bisogni dell’uomo che esulano dalla sfera della dura necessità, l’ananke, esso viene accettato solo a patto che rispetti le regole dell’esistenza normale; è un atto straordinario, che deve pure fare i conti con l’ordinarietà della vita, è un momento di hedoné, di dolcezza, che non deve comunque turbare i valori dell’esistenza.»
D. Musti, Il simposio, Roma-Bari 2005
Religione e politica, feste e identità civica
Tratta da E. Greco (a cura di), Topografia di Atene. Sviluppo urbano e monumenti dalle origini al III secolo a.C. Tomo I. Acropoli, Areopago. Tra Acropoli e Pnice, Atene - Paestum 2010
L’acropoli come sede degli dei cittadini (Eschilo, I sette a Tebe)
«Appena udii un improvviso confuso clamore, per trepido spavento sono venuta a questa acropoli, sede venerata.»
Cittadini e sacerdoti
Il sacerdozio greco è integrato con la vita comunitaria. In pochi casi è individuabile una vera e propria casta sacerdotale, così come stenta a configurarsi una corporazione professionale. La “carica” sacerdotale è spesso di durata limitata, il sacerdote, rimesso il suo incarico, dopo un anno torna a essere un normale cittadino
Le feste e l’identità civica e panellenica
La festa è una celebrazione collettiva a cadenza periodica. Ha il compito, da un lato, di spezzare l’ordine consueto della vita associata, dall’altro, di rinsaldare i legami di identità, attraverso la cerimonia e il rinnovamento cultuale del mito
Nella polis attica più di trenta feste (alcune si svolgono nell’arco
di più giorni) scandiscono il corso dell’anno:
• molte di queste sono aperte a tutti • altre confermano la separazione di genere e la compromissione tra sessi è addirittura proibita
La processione fra transito rituale, canto e riconferma dell’identità cittadina
La processione che saliva all’acropoli era preceduta da un peana e accompagnata da melodie di lira e flauti, attraversava i luoghi simbolo della città e riproduceva l’ordine sociale
La processione delle Panatenee
Particolare da un fregio, Partenone, V secolo a.C.
Particolare da un fregio, Partenone, V secolo a.C.
I portatori d’acqua
Le Thesmoforie implicano un vero e proprio distacco dall’oikos
per giorni. Si costruivano tende improvvisate e si costituiva un altro “ ordine sociale ” , esclusivo, come ricorda la parodia aristofanea delle Tesmophoriazouse, di un modello alternativo di convivenza
Thesmoforie, feste di genere (interruzione degli schemi sociali)
Feste panelleniche, luoghi dell’identità cittadina
(Olimpia, Delfi, Nemea e Corinto)
• santuari panellenici: tre sono concentrati nel Peloponneso settentrionale
• vocazione agonale maggiore a Olimpia che tuttavia detiene anche l’oracolo prestigioso degli Iamidi
• a Delfi la funzione oracolare eguaglia il ruolo agonale • a Nemea l’adyton del IV secolo a.C. fa ipotizzare un culto mistico I concorsi sono l’affermazione dell’identità collettiva,
rappresentano un elemento costitutivo della comunità. I tesori offerti, in maggior numero dalle città coloniali, sono il simbolo della propria appartenenza all’ellenismo
Delfi (Tournaire, 1894)
Riferimenti bibliografici
GRECO E. (a cura di), Topografia di Atene. Sviluppo urbano e monumenti dalle origini al III secolo a.C. Tomo I. Acropoli, Areopago. Tra Acropoli e Pnice, Atene-Paestum 2010 SCHIRRIPA P., Religione e società nella Grecia antica, Roma 2010 FERRUCCI S. L’oikos nelle leggi della polis. Il privato ateniese tra diritto e Società, in Etica & Politica 9, pp. 135-154, 2007 MUSTI D., Il Simposio nel suo sviluppo storico, Roma-Bari 2005 GIANGIULIO M., Alla ricerca della polis, in M. Vetta (a cura di), La civiltà dei Greci Forme, luoghi contesti, pp. 59-104, Roma 2001 VETTA M. (a cura di), La civiltà dei Greci. Forme, luoghi contesti, Roma 2001 GRECO E. (a cura di), La città greca antica, Roma 1999 AMPOLO C., Storie greche. La formazione della moderna storiografia sui Greci, Torino 1997 ASHERI D., Identità greche, identità greca, in S. Settis (a cura di), I Greci. Storia cultura arte
Società, II,2, pp. 5-26, Torino 1997 AMPOLO C., Nascita e organizzazione delle città. Il sistema della ‘polis’. Elementi costitutivi e origini della città greca, in S. Settis (a cura di), I Greci. Storia cultura arte e società, II,1,
pp. 297-342, Torino 1996 CALAME C., Feste, riti e forme poetiche, in S. Settis (a cura di), I Greci. Storia cultura arte e società, II,1, pp. 471-496, Torino, 1996 SORDI M. (a cura di), Il confine nel mondo classico, Milano, 1987 AMPOLO C., La politica in Grecia, Roma-Bari, 1981
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