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IL SITO PRODUTTIVO NELL’ECONOMIA DELLA COMPLESSITA’
11Corso: Supply chain managementDocente: Bernardino Quattrociocchi
Prof. Bernardino Quattrociocchi
IL SITO PRODUTTIVO
� L’economia fordista di ispirazione taylorista ad un’economia post fordista ha contribuito ad affermare la categoria logica e concettuale “sito produttivo”.categoria logica e concettuale “sito produttivo”.
� Il termine “fabbrica” riporta alla mente un sistema (complicato) di macchine, uomini e connessioni di concezione meccanicistica e taylorista.
� Il concetto di “quasi impresa” per indicare le “divisioni”/siti produttivi dotate di certo potere decisionale.
Capitolo primo
2Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
…
� Se, sotto un profilo microeconomico, il sito produttivo si profila come terminale operativo, non meramente acefalo, della complessa struttura produttiva della casa madre, sotto un aspetto macroeconomico, quale categoria logica, il sito si profila depositario di una quota parte delle capacità produttive di una si profila depositario di una quota parte delle capacità produttive di una nazione.
� E’ possibile intendere l’impresa multisito (multiplant) – specificamente definita per le sue peculiarità organizzative di volta in volta come multinazionale, globale, internazionale o transnazionale – quale peculiare categoria concettuale della grande impresa internazionale geograficamente estesa.
Capitolo primo
3Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
Il sito nel suo insieme si caratterizza
� la produzione di uno specifico prodotto o di una gamma di prodotti;� l’impiego di un determinato processo produttivo e di una determinata
tecnologia;� l’esistenza di una struttura di costo identificata;� l’esistenza di una struttura di costo identificata;� il riferimento ad uno specifico gruppo di clienti (interni e/o esterni);� il riferimento ad uno specifico gruppo di concorrenti (interni ed esterni);� il riferimento ad uno specifico gruppo di fornitori (interni ed esterni); � la disponibilità di un insieme di risorse (tangibili e intangibili), anche
finanziarie, gestite direttamente;� la riconosciuta capacità di innovare prodotti e processi, unita ad una
più o meno estesa autonomia decisionale dalla casa madre
Capitolo primo
4Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
I
Il sito produttivo quale componente dell’impresa industriale geograficamente estesa
Caratteristiche organizzative
Multinazionale Globale Internazionale Transnazionale
Configurazione Decentrata Accentrata Fonti delle Distribuita,
Capitolo primo
5Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
Configurazione Decentrata localmente
autosufficiente
Accentrata e su scala globale
Fonti delle competenze:
a) critiche accentrate,
b) non critiche decentrate
Distribuita, interdipendente e
specializzata
Ruolo delle unità esterne
Percepire e sfruttare le opportunità
locali
Attuare le strategie della casa madre
Adattare e sfruttare le
competenze della casa madre
Contribuiti differenziati delle unità nazionali alle attività mondiali
integrate Sviluppo e
diffusione delle conoscenze
Sviluppo e conservazione all’interno di ciascuna unità
Sviluppo e controllo al
centro
Sviluppo dal centro e
trasferimento alle unita esterne
Sviluppo e diffusione
congiunta tra centro ed unità periferiche
Ruoli e funzioni del sito produttivo: una possibile tassonomia
� la prima relativa al grado di specializzazione dei prodotti e dei processi attivati al suo interno, sotto un profilo internazionale dei mercati di sbocco;profilo internazionale dei mercati di sbocco;
� la seconda attinente il ruolo strategico di cui il sito può essere assegnatario nell’ambito della struttura.
Capitolo primo
6Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
1^ Tassonomia
� Nel primo caso, la specializzazione può essere: � product-specific, quando tutti i processi produttivi, dalla
trasformazione all’assemblaggio, sono svolti per un dato trasformazione all’assemblaggio, sono svolti per un dato prodotto nello stesso sito;
� process-specific, quando il sito svolge un unico processo, ad esempio l’assemblaggio, ma applicato a più prodotti;
� general-purpose, quando il sito è in grado di gestire una varietà di prodotti e di processi
Capitolo primo
7Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
Configurazione :
Accentrata Decentrata
Capitolo primo
8Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
Produzione: Product specific Process specific
g lobale
Sito in grado di produrre quantità
elevate destinate al mercato globale.
Sito localizzato vicino al mercato di sbocco.
Sit o localizzato vicino ai mercati dei fattori produttivi.
differenziata
Sito flessibile in grado di produrre diverse varietà di prodotti
anche per
singoli mercati.
Sito specializzato nella produzione di specifici prodotti, localizzato vicino a mercato
di sbocco.
Sito produttivo specializzato in specifici processi produttivi, localizzato vicino alle
fonti di
conoscenza
e/o di approvvigionamento.
General purpose
2^ tassonomia
� Sito globale ad alta intensità manifatturiera (offshore), focalizzato sulla riduzione dei costi, in genere concentrato sul differenziale di c osto della manodopera, per prodotti a basso costo . I manager locali recepiscono indicazioni e direttive dalla casa madre e raramente possiedono autonomia decisionale. Il management locale è focalizzato sull’elaborazione di informazioni destinate alla casa madre. Le innovazioni focalizzato sull’elaborazione di informazioni destinate alla casa madre. Le innovazioni di prodotto e processo provengono dall’esterno.
� Sito produttivo specializzato (source), il cui obiettivo è quello della riduzione dei costi, ma con un ruolo strategico più ampio . I manager hanno una discrezionalità maggiore nella pianificazione della produzione, nella selezione dei fornitori, nei cambiamenti di processi, nella logistica e nella customizzazione e progettazione dei prodotti. Gli impianti sono in grado di produrre componenti o prodotti con lo stesso livello di qualità degli impianti più efficienti e tendono ad essere localizzati in luoghi i cui costi di produzione sono relativamente bassi.
Capitolo primo
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…
� Sito produttivo per il mercato locale (server), il cui ruolo principale è servire specifici mercati nazionali ; permettere di superare barriere tariffarie; ridurre l’imposizione fiscale ed i costi della logistica. Il management, tuttavia, possiede una ridotta autonomia decisionale, anche se può modificare prodotti e metodi di produzione per adattarsi alle condizioni di mercato locali.produzione per adattarsi alle condizioni di mercato locali.
� Sito produttivo per il mercato locale e centro di sviluppo (contributor), il cui obiettivo è come nel caso del sito s erver, quello di servire specifici mercati naziona li, ma le cui responsabilità si estendono sia alla progettazione di prodotti e di processi produttivi, sia alla scelta dei fornitori. Gli impianti possiedono specifiche competenze nella produzione e nella progettazione e competono con quelli nazionali nei testing di nuovi prodotti e nuovi processi. I siti in questione possiedono un’elevata autonomia decisionale.
Capitolo primo
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� Sito ad alta intensità tecnologica e manifatturiera (outpost), il cui ruolo principale è raccogliere le informazioni di mercato e settoriali . Gli impianti sono, infatti, localizzati in luoghi in cui sono presenti consumatori sofisticati, sono, infatti, localizzati in luoghi in cui sono presenti consumatori sofisticati, concorrenti di punta, laboratori e centri di ricerca avanzati.
� Sito leader tecnologico (leader), il cui obiettivo, rispetto alla categoria precedente, non è solo quello di raccogliere informazioni ma anche quello di sviluppare ed applicare nuovi prodotti, processi e tecnologie per l’impresa nel suo complesso; esso possiede elevata autonomia nelle decisioni.
� Esempi: Cocacola, Abbott, Hewlett-Packard, Bristol Mayer Squibb.
Capitolo primo
11Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
Sito leader tecnologico
Sito produttivo specializzato
Sito produttivo per il mercato locale e
centro di sviluppo Percorso evolutivo ed involutivo del sito
Dinamiche evolutive
Capitolo primo
12Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
centro di sviluppo
Sito globale ad alta intensità manifatturiera
Sito produttivo per il mercato locale
Sito ad alta intensità
tecnologica e manifatturiera
Motivazioni che spingono la casa madre a localizzare
un sito produttivo: Accesso a fattori produttivi
a basso costo Accesso a
conoscenze e risorse tecnologiche
locali
Accesso al mercato finale
involutivo del sito nell’ambito dei
processi di negoziazione delle
risorse tra casa madre e sito produttivo
Spazi e limiti dell’autonomia decisionale
Livello di autonomia del sito dalla casa madre
Obiettivi assegnati al sito produttivo dalla casa madre o ricercati dallo stesso
AmpioSviluppo di nuovi prodottiProposte di miglioramento dei prodottiSviluppodeinuoviprocessi
Capitolo primo
13Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
Limitato
SviluppodeinuoviprocessiPianificazione degli approvvigionamentiAdattamento dei processi di produzione al mercatolocaleProposte di miglioramento dei processiProgrammazione della produzioneManutenzione dei processi produzioneProduzionetout court
La visione dell’organo di governo della corporate: verso nuovi orizzonti
� La casa madre adegua costantemente la propria organizzazione produttiva in base a diversi fattori strategici che sono in definitiva le motivazioni per cui un’impresa progetta, realizza, sviluppa e mantiene attivo un sito produttivo: a) accesso ai mercati di sbocco; b) accesso ai fattori produttivi locali, ivi compresi quelli tecnologici; c) esistenza di differenziali accesso ai fattori produttivi locali, ivi compresi quelli tecnologici; c) esistenza di differenziali di costo; d) effetto leva tra sistemi fiscali ed altro ancora.
� La casa madre non da più un mero giudizio deterministico, quasi derivante da un processo algoritmico, quanto piuttosto una più attenta valutazione degli scenari futuri.
� In questa prospettiva le capacità manifatturiere dei siti rappresentano un serbatoio di capacità da mantenere anche in situazioni di ridondanza o in fasi di ristrutturazione della struttura produttiva internazionale e ciò potrebbe giustificarsi sia nell’ottica del sito, sia in quella della casa madre.
� Esempio Chrysler-Fiat.
Capitolo primo
14Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
La visione dell’organo di governo del sito produttivo: verso nuove sfide.
� Logica top down.� Sopravvivere nel territorio in cui si trova, anche
senza le “sicurezze” della struttura della grande senza le “sicurezze” della struttura della grande impresa.
� In questa prospettiva il sito produttivo, al fine di sopravvivere anche fuori dalla casa madre, pone in essere tutte le azioni che gli sono possibili ed evolve verso la forma di quasi impresa. In realtà, esso si trasforma da “centro di costo ” a “centro di ricavo ” se non anche in “centro di profitto ”
Capitolo primo
15Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
…
� In questa nuova logica evolutiva è lo stesso sito che ricerca al suo interno e non più verso l’organizzazione della casa madre, le risorse e le l’organizzazione della casa madre, le risorse e le opportunità per sopravvivere, anzi esso stesso si pone in una prospettiva critica verso la casa madre.
Capitolo primo
16Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
Ciclo di vita del sito
� dIj/dt = f(Kodgj, Ctej, Aj). Dove la simbologia rappresenta:� I = gli incrementi degli investimenti in capacità del sito j- esimo;� t = il tempo, generalmente espresso in anni, a cui si riferisce la valutazione;� Kodg = le capacità da parte dell’organo di governo del sito produttivo ad
attrarre/negoziare investimenti nei confronti dell’organo di governo dell’impresa; investimenti che, come osservato, possono assumere le caratteristiche di adeguamenti, trasformazioni e ristrutturazioni;
� A = l’età del sito;� Cte = la compatibilità tecnologica ed economica del sito;� J = il sito produttivo specifico al tempo t, calcolato in anni;� d = il differenziale degli incrementi dell’anno.
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17Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
IL SITO PRODUTTIVO QUALE COMPONENTE DEL TERRITORIO
� coniugare, indipendentemente dalla matrice economico-manageriale di provenienza, una visione globale delle problematiche, con l’azione locale delle stesse;
� valorizzare, nella competizione globale, le risorse che i contesti locali detengono, instaurando con il territorio qualificate relazioni;
� definire, congiuntamente ed in modo complementare alle unità periferiche dotate di un’autonomia decisionale più o meno ampia, il piano di azione globale.
Capitolo primo
18Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
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� La produzione, in breve, resta un fattore di insediamento e di circolazione della conoscenza, ancor più necessario e strategico se si riflette sull’ormai consolidato processo di delocalizzazione produttiva che ha interessato quelli che storicamente sono i Paesi produttiva che ha interessato quelli che storicamente sono i Paesi più industrializzati.
� Dalle precedenti considerazioni deriva che il sito produttivo è una parte del “patrimonio di un territorio”, sotto il profilo imprenditoriale, tecnologico, conoscitivo, occupazionale e relazionale.
� In questa ottica il rapporto è incentrato sul concetto di coevoluzione reciproca, fintanto che gli obiettivi restano coincidenti (principio della consonanza sostenibile).
Capitolo primo
19Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
� La logica economica e la disponibilità di informazioni consentono di individuare una griglia di indicatori occupazionali (totale occupati sito j-esimo/totale occupazionali (totale occupati sito j-esimo/totale occupati territorio), economici (valore generato dal sito/valore generato dal territorio) oppure tecnologici (peso degli investimenti in R&D del sito rispetto al totale del territorio)
Capitolo primo
20Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
La visione delle istituzioni: verso un ruolo attivo
� Secondo l’impostazione neoeconomica, le istituzioni sono il complesso dei vincoli e delle regole che regolano gli scambi in un mercato.regolano gli scambi in un mercato.
� La cornice che l’azione sociale e politica genera per ordinare il comportamento individuale degli operatori economici in forme più o meno organizzate.
Capitolo primo
21Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
IL RAPPORTO TRA CORPORATE E SITO: VERSO UNA NUOVAPROSPETTIVA DI ANALISI
� Le dinamiche evolutive della casa madre e del sito, in passato strutturalmente convergenti, sono ora solo pro tempore convergenti.solo pro tempore convergenti.
� Ciò non significa che la casa madre possa sostenere o accettare per lunghi periodi situazioni di eccesso di capacità produttiva, quanto, invece, che la stessa consideri alternativa alla dismissione o alla chiusura la valorizzazione sul mercato esterno di quelle capacità produttive in temporaneo eccesso.
Capitolo primo
22Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
…
� Quanto sopra, in termini ordinati, significa che il rapporto casa madre e sito, e più in generale il rapporto tra centro e periferia, può generale il rapporto tra centro e periferia, può essere interpretato ed applicato attraverso la “sostenibilità” di due driver complementari:
� competitività;� consonanza
Capitolo primo
23Supply Chain ManagementBernardino Quattrociocchi
IL SITO PRODUTTIVO NELL ’ECONOMIADELLA COMPLESSITÀ
� L’apertura al mercato, se da un lato è significativa per nuove opportunità di sviluppo, dall’altro amplia le variabili che il sviluppo, dall’altro amplia le variabili che il sito deve governare.
� Il sito, in questa prospettiva, si trova in una situazione di transizione tra le certezze della gerarchia interna e le nuove opportunità che il mercato offre.
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