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Luglio - Agosto 2016 i i l l V V o o l l t t o o n. 7-8 Rassegna mensile della Comunità Pastorale Spirito Santo 31 Giornata Mondiale della Gioventù 2016 BEATI I MISERICORDIOSI PERCHÉ TROVERANNO MISERICORDIA (Mt 5,7)

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Luglio - Agosto 2016iill VVoollttoo n. 7-8Rassegna mensile della Comunità Pastorale Spirito Santo

31 Giornata Mondialedella Gioventù 2016

BEATI I MISERICORDIOSIPERCHÉ TROVERANNOMISERICORDIA(Mt 5,7)

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La catechesi di Papa Francesco

La testimonianzanon va in vacanza

A me piace pensare all’albergatore della para-bola del buon samaritano: è l’anonimo. Lui haguardato tutto quanto, ha visto e non ha ca-pito nulla. “Ma questo è pazzo! Un samarita-no che aiuta un ebreo! È pazzo! E poi, con lesue mani gli guarisce le ferite e lo porta quiall’albergo e mi dice: ‘Tu prenditi cura di lui, ioti pagherò se c’è qualcosa in più…’. Io non homai visto una cosa simile, questo è un pazzo!”.E quell’uomo ha ricevuto la Parola di Dio: nel-la testimonianza. Di chi? Del sacerdote, no,perché neppure lo aveva visto; dell’avvocato,lo stesso. Del peccatore, un peccatore che hacompassione. “Ah, hai sentito quella cosa? Unpeccatore, sì, non era fedele al popolo di Dio,ma ha avuto compassione”. E non capivaniente, è rimasto con il dubbio, forse con lacuriosità: “Ma che cosa è successo qui, stra-no…”. Con l’inquietudine dentro; e questo èciò che fa la testimonianza. La testimonianzadi questo peccatore ha seminato inquietudi-ne nel cuore di questo locandiere; e cosa èsuccesso di lui, il Vangelo non lo dice, neppu-re il nome. Ma sicuramente quest’uomo… – disicuro, perché lo Spirito Santo quando semi-na, fa crescere – di sicuro è cresciuta la suacuriosità, la sua inquietudine, l’ha lasciatacrescere nel suo cuore e ha ricevuto il mes-saggio della testimonianza. Poi, giorni dopo, èpassato un’altra volta da quelle parti il sama-ritano; sicuramente ha pagato qualcosa. Op-pure l’albergatore gli ha detto: “No, lascia, la-scia: questo va sul mio conto”. Forse questa èstata la sua prima reazione alla testimonian-za. E perché io mi soffermo, oggi, su questopersonaggio? Perché la nostra testimonianzanon si può contabilizzare. La testimonianza èvivere in modo tale che gli altri “vedano leopere vostre e glorifichino il Padre che è neiCieli”, cioè che incontrino il Padre, che vada-no a Lui… Sono parole di Gesù. Sicuramentequesto albergatore è in cielo, di sicuro!, per-ché quel seme, di sicuro, è cresciuto, è ger-mogliato. La testimonianza passa e se ne va.Tu la lasci lì e vai. Solo il Signore la custodisce,la fa crescere, come fa crescere il seme: men-tre il padrone dorme, cresce la pianta.

18 giugno 2016

ORARI DELLE SANTE MESSE

Prepositurale - CarateFestivo Vigiliare del sabato ore 18.30 ore 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.00Feriale ore 8.30 - 18.30

Chiesa di Cristo ReFestivo ore 8.00 - 10.30Feriale ore 7.00 (escluso il sabato)

Santuario Madonna di S. BernardoSabato ore 8.00

Basilica Santi Pietro e Paolo - AgliateFestivo Vigiliare del sabato ore 18.30 ore 11.00Feriale ore 8.30 (escluso il sabato)

Chiesa di S. Martino v. - Costa LambroFestivo ore 8.00 - ore 11.00Feriale ore 8.00 (escluso il sabato)

Chiesa di S. Giovanni - AlbiateFestivo Vigiliare del sabato ore 18.30 ore 8.00 - 9.30 -11.00 - 18.00Feriale ore 8.30

TELEFONI UTILI

Sig. PREVOSTO via Caprotti 1 Tel. 0362.900.164

Don SANDROvia Cavour 40 Tel. 0362.903.419

Don MASSIMOvia A. Colombo 2 Cell. 339.7479771

Don ANTONIOvia Caprotti 3 Tel. 0362.903942

Don RENATOAlbiate Tel. 0362.913309

Don CESARECosta Lambro Tel. 0362.900138

Diac. Emilio CESANA Cell. 3382133432

CHIESA DI CRISTO REp.za Mons. Colombo Tel. 0362.901.430

CASA DELLE SUOREvia Manzoni Tel. 0362.900.186

In copertina

Giornata Mondiale della GioventùCracovia, Polonia

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il Volt

oDa ricordare

Il Volto di CarateRegistrato al Tribunale di Monza il 15/5/1967al numero 135 del registro dei periodici

Direzione, Redazione, Amministrazionevia Caprotti 1 - 20048 Carate Brianzatelefono e fax 0362.900164

Direttore responsabile Don Gianpiero Magni

Progetto grafico Valerio Bovati

Stampa Edizioni GR srl, Besana Brianza

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Fraternamente

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“La Chiesa è cattolica, infine, perché curae risana ogni genere di peccati che sicompiono per mezzo dell’anima e del cor-po. Essa poi possiede ogni genere di san-tità dell’agire e del parlaree anche quella dei carismipiù diversi …”. Così si espri-meva in una delle sue illu-minate e chiarificanti cate-chesi S. Cirillo, Patriarca diGerusalemme nel IV secolodopo Cristo e coevo di S.Ambrogio.Ogni battezzato, in forzadella comunione d’amoredel Padre e del Figlio e delloSpirito Santo che lo avvolge nel S. Batte-simo, entra a far parte del Chiesa cattolicae vive di questa ricca e instancabile espe-rienza in tutte le stagioni della propria vi-ta, nutrito dalla Parola di Dio e dai sacra-menti della Pasqua. E questo non tantocome una supposizione intimistica, bensìcome una concreta “chiamata” a parteci-pare della vita di una precisa Comunitàcristiana. La Chiesa – come ribadito piùvolte dal magistero del papa e dei vescovi– è “Comunione di Comunità”. La concreta Comunità pastorale delle no-stre quattro Parrocchie è in questo tempochiamata a riconoscere la ricchezza deidoni dello Spirito santo anche nell’avvi-cendarsi del compito dei sui pastori …

Don Massimo Pirovano lascerà il suo in-carico tra noi per assumere la conduzionedella Pastorale Giovanile diocesana: uncompito impegnativo e segno di grande

stima da parte dell’Arcive-scovo; come prima e ancordi più lo accompagneremocon l’amicizia e la preghiera.Con il prossimo Settembreverrà tra noi con l’incaricodella Pastorale Giovanilenella Comunità delle nostreparrocchie don AlessandroColombo, che l’Arcivescovoha appena nominato percondividere il nostro cam-

mino di Chiesa.Anche per lui, e già da ora, l’amicizia fra-terna e la preghiera.Ogni avvicendamento, specie dei pastori,è segno della libertà dello Spirito di Dioche ci chiama non a custodire e a traman-dare semplicemente delle usanze, bensì acogliere e a trasmettere l’essenziale delVangelo.L’assoluta novità del Cristo Risorto e laforza rigenerante della misericordia di Dioche dona speranza.Condividiamo con rinnovata gioia questavocazione e alleniamoci tutti nella pre-ghiera allo Spirito Santo, che anima e gui-da a Chiesa della Pasqua.

Fraternamente don Gianpiero

Credo la Chiesa...

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Martedì 21giugno, proprio nel 58° anni-versario della sua ordinazione sacerdota-le, avvenuta a Milano nel 1958, è mortodon Marco Sironi, che dopo la primaesperienza pastorale a Malnate, era giun-to tra noi nel 1975 prima come assistentedell’Oratorio femminile, poi come vicarioparrocchiale nella Comunità pastorale“Spirito Santo”. Dal 2015 era residente aSeveso, presso la Casa di riposo “Padre G.Masciadri”. Al suo funerale, celebrato inparrocchia giovedì 23 giugno, molti con-fratelli lo hanno ricordato.

Anzitutto è stato letto da parte del Vicarioepiscopale, Mons. Patrizio Garascia, il mes-saggio dell’Arcivescovo Card. Scola.

“Carissimi, partecipo conviva commozione al vo-stro cordoglio per lamorte di Don Marco Si-roni e mi unisco a tuttivoi nell’elevare la pre-ghiera cristiana di suf-

fragio per questo nostro fratello che hacondiviso con voi gran parte del suo cam-mino umano e sacerdotale. Il Signore havoluto chiamarlo a sé esattamente nelmedesimo giorno in cui 58 anni or sono loconsacrò presbitero nella nostra Chiesaambrosiana quasi a volerci confermarenella speranza certa che egli continua oraa celebrare i divini misteri nella gloria del-la liturgia celeste. Dopo essersi messo adisposizione come vicario nella parroc-chia di Malnate, Don Marco raggiunse lavostra comunità e qui iniziò subito ad im-pegnarsi con passione nella guida e nellaanimazione dell’oratorio femminile. Sep-pe coniugare le esigenze di una seria pro-posta spirituale, che prevedeva giornatedi ritiro e tempi di preghiera per i quali

esigeva fedele partecipazione, con la gioiae la giusta spensieratezza dei momenti digioco in cui egli stessi si lasciava volentie-ri coinvolgere. La sua dedizione alla gio-vani generazioni si espresse anche nell’in-segnamento della Religione cattolicapresso la scuola media del vostro paese enella cura con cui seguiva i cammini dipreparazione ai sacramenti della iniziazio-ne cristiana diventando un punto di rife-rimento prezioso in particolar modo per lecatechiste. Finchè ne ebbe le forze, primache la malattia lo costringesse ad una vitadi preghiera e di offerta più ritirata, fuinoltre assiduo al confessionale esercitan-do con generosità quell’apostolato del-l’ascolto a cui Papa Francesco ultimamen-te richiama con insistenza i sacerdoti. Si-curamente voi tutti ricordate con gratitu-dine Don Marco e io desidero unirmi alvostro ringraziamento per quanto ha do-nato alla nostra Diocesi in tanti anni difedele ministero. Affidiamolo dunque in-sieme all’abbraccio misericordioso del Pa-dre e alla intercessione della Beata Vergi-ne Maria. Con affetto invoco su di voi labenedizione del Signore”.

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oVita della Comunità

Don Marco ci ha lasciatiÈ stato chiamato a celebrare la liturgia dal cielo

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Vita della Comunità

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Il Vescovo Paolo Viera, del Benin, passa-to da Carate nei giorni precedenti la mor-te di Don Marco, ma impossibilitato adessere presente alla celebrazione eucari-stica, si è unito al ricordo e alla preghieradi tutta la chiesa caratese.

Vescovo Roberto Busti“Vorrei essere presenteanch’io alla preghiera dicommiato per Don Mar-co al compiersi della suaPasqua con il SignoreGesù. La prolungata vi-

cinanza pastorale a Carate, oltre che esse-re sempre più condivisa e partecipata, hacreato fra noi una profonda e fraternaamicizia sacerdotale. Il suo carattere mo-strava talvolta qualche lato un po’ burbe-ro e immediato; in realtà era un’apparen-za che nascondeva la timidezza e uno spi-rito dolce e buono, ma non posso nascon-dere la ricchezza della sua dedizione sa-cerdotale e l’amore per Carate, che si èfatto preghiera nei tempi lunghi dellamalattia. Il Signore lo accolga certamentecon sé, come operaio buono e fedele nellasua vigna. Sono certo che continuerà aproteggere questa comunità alla quale hadedicato la maggior parte della sua esi-stenza. Il Signore ci benedica tutti.

Don SandroUn tempo si usava dare un annuncio dimorte dicendo: “È passato a miglior vita”.Oggi lo si fa in termini più tristi: “È statotolto all’affetto dei suoi cari”, ma noi cre-denti, pur col dolore inconsolabile del di-stacco, dobbiamo ancora far rivolgere ilpensiero al traguardo: “La miglior vita”.E quando muore un prete ci dovrebbe es-sere più facile. La stessa liturgia, che èlegge di preghiera e legge di fede, in que-sta celebrazione esequiale per un preteafferma: “Noi osiamo sperare che sia con-forme alla tua bontà e sapienza assegnarein cielo un posto di singolare splendore acoloro che in terra hai chiamato alla gui-da della tua Chiesa. Sì, noi pensiamo Don

Marco in questo splendore glorioso edeterno in cui la misericordia del Signoreripaga il suo sacerdozio che è trascorso inmaniera prevalente qui tra noi. E l’esseremorto proprio nel giorno anniversariodella sua ordinazione sacerdotale non mipare una semplice coincidenza, ma piut-tosto un segnale di Dio che ha posto il suosuggello di esaltazione ad una vita sacer-dotale di esemplarità fedele.Don Marco non aveva indole di esuberan-ti effusioni, la sua ricchezza interiore di-sponeva di una loquacità povera, moltosobria e anche con qualche durezza, per-ché aveva la sincerità di chi non cercacompiacimenti, ma preferisce la testimo-nianza dell’azione. E la sua azione erapuntuale ed assidua presenza in confes-sionale per celebrare il sacramento e peroffrire una apprezzata direzione spiritua-le. Quando venne tra noi c’erano ancora idue oratori “distinti e collaboranti” secon-do le sagge indicazioni date dal CardinaleColombo. A lui fu affidata la guida del-l’oratorio femminile e quello era il serviziopastorale che più lo qualificava. Quantedonne qui oggi potrebbero testimoniareche da ragazze hanno ricevuto grandeaiuto da Don Marco con la sua disponibi-lità generosa e gioiosa accanto a loro, an-che con una severità che traspariva ge-nuinità di amore nel desiderio della lorocrescita cristiana. E per la crescita cristia-na dedicava molta cura alla catechesi del-la iniziazione. Seguiva con rigore tutto ilgruppo delle catechiste tenendo frequen-ti incontri preparatori e poi verificandonei vari gruppi come svolgevano la loromissione di annunciare il Signore. E sem-pre nell’ambito della iniziazione molti ri-corderanno quella opportunità che era laMessa celebrata appositamente per ibambini che si preparavano alla prima co-munione, messa con particolari gesti e di-dascalie. I bambini ci venivano volentiericon i loro genitori e non pochi genitori miconfidavano che per loro era stata utile epiacevole ripresa spirituale dopo certelontananze.

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Vita della Comunità

Caro Don Marco, le norme liturgiche dico-no che in un funerale si devono proclama-re le grandi verità eterne senza indulgere aun panegirico personale. Io non ho saputoevitarlo del tutto con la modestia dei mierichiami, modestia che non ti dovrebbe es-sere dispiaciuta essendo nel tuo stile. La liturgia ci fa ripetere con vivo desideriola preghiera: “O Padre potente e buono,concedi al tuo sacerdote Don Marco dicontemplare nell’eterno gaudio il misterodi salvezza che egli ha fedelmente annun-ziato e servito in terra, in questa amabileterra che è la parrocchia.

Vescovo Angelo MascheroniIl Vescovo celebrante ha commentato letre letture bibliche proclamate nella Mes-sa, che, nella liturgia funebre per un sa-cerdote, sono tutte tratte dal Vangelo,mettendo in relazione il Vangelo, DonMarco e noi.“La prima lettura: l’istituzione dell’Eucari-stia. Gesù si dona, è un corpo dato e unsangue donato. Don Marco: è morto pro-prio nel giorno che ricorda la sua ordina-zione sacerdotale; nella celebrazione dellaEucaristia trovava forza e impegno per ilsuo ministero sacerdotale. Noi diciamo alministro che ci porge l’Eucaristia il nostro

Amen. È l’Amen della fede che subito sitraduce nell’Amen della disponibilità: cimettiamo in comunione con un corpo da-to e con un sangue versato.La seconda lettura: la morte drammaticadi Gesù. Due espressioni sulle sue labbra enel suo cuore ci colpiscono: la silenziositàdi Dio (Dio mio, perché mi hai abbando-nato?) e la fiducia in Dio nonostante ilsuo silenzio (Padre nelle tue mani conse-gno la mia vita). Vita non sciupata, nonbuttata via, non trascurata, bensì vissutanella linea della volontà del Padre.Don Marco: pure lui ha consegnato la suavita al Padre, vita valorizzata dalla sua ob-bedienza a Dio mediante l’obbedienza aisuoi Vescovi. Noi: quante volte avvertia-mo il silenzio di Dio e gli diciamo e gli ri-cordiamo che dovrebbe guardare un po’di più alla nostra situazione, ma poi siamopronti a dare a lui e con fiducia quantosiamo e quanto abbiamo?La terza lettura: Gesù risorge ed è di nuo-vo tra i suoi e ci arriva con tre doni: la pa-ce, la missione, lo Spirito santo. I discepolipoi gioirono a vedere il Signore.Don Marco: avrà lui pure gioito a vedere ilSignore e gli avrà detto: ‘Finalmente Gesùti vedo, ti abbraccio, anche perché tu mihai sempre cercato?, e gli dirà con since-

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Foto di Luca Salvadego

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rità, con verità: ‘Ti ho cercato, ti ho amatoe nelle scelte ho preferito sempre te’. Noi: quando vediamo il Signore possiamogioire o gioiamo più per altre cose? Qual èil motivo della nostra gioia? È il SignoreGesù, il Risorto che ci porta vita. Ci donasperanza, ci dice il senso della nostra esi-stenza? Conserviamo la pace tra noi? Infamiglia, tra i parenti, con i vicini di casa,nella comunità parrocchiale? Missione:siamo capaci di comprendere che la no-stra vita, la mia e la vostra è come unamissione, come una vocazione? Lo Spiritosanto: tutti noi l’abbiamo ricevuto, nelBattesimo e nella Cresima, noi preti nelgiorno della nostra ordinazione sacerdo-tale. Lo Spirito santo ci è stato dato nonperché siamo stati buoni, ma perché lui èbuono, non ci ha mai lasciato, mai ci haabbandonato. Lo invochiamo nei momen-ti difficili? Tutti i Santi che invocheremoaccompagnino Don Marco all’incontrocon il Signore, che si senta dire da lui: Vie-ni, servo buono e fedele, entra anche tunel gaudio del tuo Signore”.

Anche la comunità civile ha partecipatoal lutto della Parrocchia.

Telegramma del SindacoA nome mio personale e dell’Amministra-zione Comunale porgo sentite condo-

glianze per la perdita del caro reverendoDon Marco.

Il sindaco Prof. Francesco Paoletti

L’assessore ai servizi socialiL’Amministrazione Comunale si unisce aldolore della Comunità per la perdita delnostro Sacerdote Don Marco.È stato un educatore di vita e di fede inse-gnando a centinaia di bambini e ragazze.Nel ricordo ci sono le sue parole dopo laMessa che celebrava a Cristo Re, parole diincoraggiamento riferite al mio lavoro, di-ceva: “Occorre essere delicati ma determi-nati, forza”.Qualche mese fa sono andata a trovarlocon il Sindaco, abbiamo condiviso le si-tuazioni attuali che si svolgono nel mon-do, abbiamo commentato insieme alcunepagine con relative foto di un libro che gliabbiamo regalato. Nella memoria rimanel’abbraccio di un saluto affettuoso chesembrava essere un arrivederci, ma Gesùl’ha voluto a sé nel giorno del suo 58° an-niversario di Ordinazione sacerdotale.Grazie Don Marco di averci trasmesso conle sue parole importanti significati e nefaremo tesoro.La ricordiamo nelle nostre preghiere.

L’Assessore ai servizi sociali Annalisa Novati

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Vita della Comunità

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Foto di Luca Salvadego

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oVita della Comunità

In queste ultime settimane la Comunitàpastorale “Spirito Santo” è stata oggettodi diverse comunicazioni relative ai sacer-doti presenti nelle nostre parrocchie.All’inizio di giugno la comunicazione delVicario episcopale relativa alla nomina diDon Massimo:“A nome dell’Arcivescovo comunico chedon Massimo Pirovano viene destinato anuovo compito pastorale come Incarica-to di Pastorale Giovanile dell’interaDiocesi Milanese.La competenza  e la generosità mostratanella sua attività fra i ragazzi e i giovanidella vostra Comunità in questi dieci annihanno fatto apprezzare le sue doti sacer-dotali di fede e di educatore. Mentre loringraziamo per il bene svolto, accompa-gniamo con la preghiera la sua disponibi-lità verso il nuovo e impegnativo incarico.Don Massimo resterà a Carate fino alprossimo autunno e presto l’Arcivescovocomunicherà il nome del suo successoreper gli Oratori della Comunità”.

Ed ora l’annuncio del nuovo incaricatodella pastorale giovanile nella lettera delVicario episcopale:Ai fedeli della Comunità pastorale “Spiri-to Santo” di Carate – AlbiateCari fedeli, vi scrivo per comunicarvi chel’Arcivescovo ha nominato il nuovo vica-rio per la pastorale giovanile che prende-rà il posto di don Massimo: è don Ales-sandro Colombo! Don Alessandro, natonel 1973 in provincia di Varese, è statoordinato presbitero nel 2002. Attualmen-te svolge il suo servizio a Monza presso laComunità pastorale “SS. Trinità d’Amore”e la parrocchia di s. Fruttuoso. Arriveràpresso di voi nel mese di settembre.Già da ora lo accogliamo con simpatia econ fede perchè ogni prete che vienemandato dal Vescovo è segno di Gesùbuon pastore! Colgo l’occasione per augu-rare a ciascuno un periodo estivo sereno,con un saluto particolare ai ragazzi, ani-matori ed educatori che stanno vivendol’esperienza dell’oratorio feriale. Invitotutti a pregare per le vocazioni sacerdotalie benedico tutti con affetto, specialmentei bambini, gli anziani e gli ammalati.

p. Patrizio GarasciaVicario episcopale – Zona di Monza

Seveso, 2 luglio 2016

È stato nominatoil nuovo pretedei giovaniDon Alessandro Colombosarà tra noi a settembre

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Giornata Mondiale della Gioventù

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Il Logo della Gmg

Il logo della GMG di Cracovia 2016 rap-presenta la Redenzione che scaturiscedalla Croce, abbraccia tutti e con Miseri-cordia infinita libera da tutto ciò ched’impuro c’è in noi.

Protagonisti dell’incontro

I protagonisti della GMG sono GesùCristo e i giovani. L’essenza stessa di que-sto evento è l’incontro con Dio e con glialtri. Per questo motivo, il simbolo dellaCroce raffigura Cristo e il cerchio inseritonella Croce, come quelli delle scorse edi-zioni della GMG, rappresenta i giovani

Luogo dell’incontro

La Polonia è la patria di San GiovanniPaolo II e anche il luogo in cui è nata e havissuto Santa Faustina Kowalska, alla

quale Cristo si è rivelato personalmente,affidandole il messaggio della Divina Mi-sericordia. All’interno dei confini polacchiè disegnata la città di Cracovia che, comediceva lo stesso San Giovanni Paolo II, è ilcentro del culto della Divina Misericordiadel mondo.

Tema dell’incontro

Il tema della XXXI GMG è la Divina Miseri-cordia. Proprio per questo, nel logo è sta-to raffigurato il raggio di due colori, rossoe blu, ispirato all’immagine di Gesù Mi-sericordioso.

Colori del logoI colori del logo (rosso, blu, giallo) sonoquelli ufficiali della città di Cracovia  edel suo stemma.

Cracovia aspetta i giovaniSimboli e grandi significati racchiusinel logo della GMG 2016

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oVita della Comunità

Pronti per partire. Se non con le valigie inmano, già con il pensiero alle prossimevacanze, il cui punto centrale per moltisarà il ferragosto. La festa per eccellenzadell’estate, un’occasione per riunirsi e tra-scorrere momenti di relax con amici e pa-renti, che ci riporta al periodo del massi-mo splendore dell’Impero Romano. Il termine, derivante dall’espressione latina“Feriae Augusti”, (riposo di Augusto) stainfatti a indicare una festa di origine pa-gana, in seguito divenuta festa cristiana. Nel 18 a.C. l’imperatore Ottaviano Augu-sto stabilì che tutto il mese di agosto do-vesse essere festivo e dedicato a una seriedi celebrazioni solenni. La festa si celebra-va nel tempio dedicato alla dea Dianasull’Aventino ed era una delle poche oc-casioni in cui i romani, di ogni classe ecenso, padroni e schiavi, si mescolavanoliberamente tra loro. Nel giorno solenne del 15 agosto, la Chie-sa Cattolica celebra l’Assunzione dellaBeata Vergine Maria, una festa che risaleai tempi più antichi, quando nel vicinoOriente si rendeva omaggio ad una gran-de madre, la dea siriana Atargatis, ritenu-ta patrona della fertilità e del lavoro deicampi. Proprio questa sua attività di pro-tettrice fu trasferita alla Vergine Mariadurante il processo di evangelizzazioneavvenuto nei primi secoli, tant’è vero cheancora oggi in Armenia si dedicano all’As-sunta i primi grappoli d’uva matura. Ini-zialmente, si preferiva parlare di un tran-situs o di una dormitio Mariae. Si comin-ciò a parlare di festa dell’Assunzionequando Papa Adriano I consegnò all’im-peratore Carlo Magno un sacramentarionel quale era scritto: “Degna di venerazio-ne è per noi, o Signore, la festa del giornoin cui la santa madre di Dio subì la morte

temporale. Non può infatti essere umilia-ta da vincoli della morte colei che fu ma-dre di tuo Figlio, nostro Signore, incarnatoda lei”. La festa venne introdotta a Romanel secolo VII, per poi passare in Francia ein Inghilterra con il titolo di AssumptioSanctae Mariae e in breve tempo, nono-stante evocasse un evento citato soltantonei Vangeli apocrifi, si diffuse in tutto ilmondo cristiano. Presente nella liturgiadelle Chiese d’Oriente e di Occidente, ve-deva accrescersi l’omaggio, la devozione ela pietà popolare dei fedeli. Nel contem-po, l’insegnamento dei Teologi, la dottrinadi Sant’Alberto Magno e di San Tommasod’Aquino, l’interpretazione di san Bona-ventura, il pensiero degli Scolastici del XVsecolo e, nel XVI secolo, quello di San Ro-berto Bellarmino e di San Francesco di Sa-les, andavano riconoscendo che anche “ilcorpo virginale di Maria, fosse stato pre-servato dalla corruzione della morte”.

Il dogma del 1950

Soltanto a partire dal XVIII secolo, però,cominciarono a moltiplicarsi le istanze ele petizioni alla Santa Sede in favore dellaproclamazione del dogma che avvennemolti anni dopo, il 1 novembre del 1950,al termine di un Anno Santo che conclu-deva un periodo di circa un secolo di stra-ordinario fervore devozionale verso laVergine Maria, anche a motivo delle ap-parizioni di Lourdes e di Fatima..In quella data, Pio XII, attraverso la Costi-tuzione Apostolica “MunificentissimusDeus”, locuzione latina traducibile con“Dio generosissimo”, proclamò il dogmacon il quale si afferma che Maria, termi-nata la sua missione terrena, fu trasferitain Paradiso, ossia assunta in cielo conl’anima e con il corpo”.

La festa dell’Assunzione di Maria in cieloNell’Anno Santo del 1950 la proclamazione del dogma

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Vita della Comunità

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Sempre emozionante rileggere, a distan-za di più di 65 anni, le parole usate da Pa-pa Pacelli: “«Dopo avere innalzato ancoraa Dio supplici istanze, e avere invocato laluce dello Spirito di Verità, a gloria di Dioonnipotente, che ha riversato in MariaVergine la sua speciale benevolenza aonore del suo Figlio, Re immortale dei se-coli e vincitore del peccato e della morte,a maggior gloria della sua augusta Madree a gioia ed esultanza di tutta la chiesa,per l’autorità di nostro Signore Gesù Cri-sto, dei santi apostoli Pietro e Paolo e No-stra, pronunziamo, dichiariamo e definia-mo essere dogma da Dio rivelato chel’immacolata Madre di Dio sempre vergi-ne Maria, terminato il corso della vita ter-rena, fu assunta alla gloria celeste in ani-ma e corpo».

I volti della Vergine

Da allora la festa dell’Assunzione di Ma-ria, riveste un’importanza ancora mag-giore e getta luce sulla vita dei cristiani,che riconoscono in Lei la sede della sa-pienza, la consolatrice degli afflitti, la sa-lute degli infermi, la regina della pace, ilsimbolo della rinascita, lo splendore delmattino o, come diceva Fabrizio De Andrènella Buona novella, in Lei si deve guar-dare la carne del paradiso. E la carne diquesto paradiso riflessa negli occhi deifedeli, ne assume i colori e i lineamenti,persino i tratti somatici ed estetici. Cosìdiventa nigra et formosa ai piedi dellacroce in Africa, gialla e con gli occhi amandorla in Oriente, bruna e campesinatra gli Indios, regale come una mahrani inIndia, Patroncita morena a Lujàn in Ar-gentina, con il manto bianco celeste chesecondo la tradizione ispirò la bandieranazionale o, ancora, Madre matrioskacon il figlio in grembo nelle icone orto-dosse o dipinta sulle uova nei negozi diSan Pietroburgo, raffigurata come Materdolorosa su un tappeto del Gran Bazar diIstanbul accanto all’immagine del Leone

del Panjschir, assassinato dai Talebani.Maria rappresenta la devozione a cuoreaperto, la madre potente e pietosa cheaccoglie i suoi figli, che si ritrova in tuttele religioni, in tutte le culture e in tutte lechiese. Maria travalica la religione e lastoria e, per assurdo, nemmeno il Cristia-nesimo riesce a contenerla, dato che haun posto anche nell’Islam, dove figura trale quattro elette, accanto a Fatima la fi-glia del profeta, Khadija e Aisha, le suedue spose. Il Corano la celebra con il no-me di Maryam e la definisce con il nomedi Siddiqa, che significa colei che è sem-pre veritiera.

Mater misericordiae

In questo particolarissimo Anno Santo, èbello ricordarla con il titolo che troviamonella Salve Regina, madre di misericordia,un titolo che viene ancora prima degli al-tri riconoscimenti, tu sei la vita, la dolcez-za e la speranza nostra. Misericordia, un

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il Volt

o parola che ricorre due volte anche nelMagnificat, prima come dono grande epoi come memoria di quel dono che tornaa farsi presente in forza di una promessa.Un canto, quello del Magnificat che, nona caso, viene proposto con il Vangelo diLuca per la festa dell’Assunzione all’inter-no di una liturgia che contiene anche labellissima pagina del libro dell’Apocalisse,dove al capitolo 12 si legge: “Un segnograndioso apparve nel cielo: una donnavestita di sole, con la luna sotto i suoi pie-di e, sul capo, una corona di dodici stelle…”. L’intero capitolo è dominato per la veritàanche da un altro segno, quello dell’enor-me drago rosso con sette teste e diecicorna e alle teste sette diademi. Paginetra le più celebri, che hanno dato luogo adiverse interpretazioni da parte dei biblistie degli esegeti più famosi che hanno vistonella donna vestita di sole una personifi-cazione di Gerusalemme o della Sapienzadivina, oppure di Eva, la madre del genereumano. Altri ritengono che in questa don-na si intreccino due figure: da un lato laparte fedele di Israele dalla quale provieneGesù, il Messia e, dall’altro, la Chiesa al cuiinterno Cristo rinasce continuamente at-traverso la Parola evangelica e l’Eucarestia.Interpretazioni sulle quali è difficile trova-re un accordo, al punto che nell’ambitocristiano tradizionale si è portati a identi-ficare nella donna, Maria, colei che generail Cristo.“Il primo a suggerire questa risposta -scrive il Cardinale Ravasi - fu Sant’Epifa-nio, vescovo di Salamina, nato a Gaza inPalestina attorno al 315 d.C.”, con un’in-terpretazione cara al popolo cristiano e ri-presa ampiamente nella letteratura enell’arte.

La Vergine nella letteraturae nell’arte

Agli albori della poesia, il Cantico dei Can-tici pone una domanda che continua a ri-petersi sino ai giorni nostri: “Chi è costei

che sorge come l’aurora, bella come la lu-na, splendente come il Sole? (6,10). Il Pe-trarca dedica alla Vergine la canzone chechiude il Canzoniere “Vergine bella, che disol vestita, coronata di stelle, al sommoSole piacesti sì che ‘n te la sua luce asco-se”, con una collocazione che evidenzia ilruolo fondamentale nella struttura del-l’opera e il senso profondo della poeticadel suo autore. In arte, la più celebre rappresentazionedell’Assunzione di Maria è quella del Tizia-no, conservata nella Basilica dei Frari aVenezia, dove decora l’altare centrale edatabile nella seconda decade del 1500.La pala, alta quasi sette metri, ha unostraordinario legame con l’architetturagotica della basilica, nella quale il rossomarcato della veste della Vergine e di al-cuni abiti degli Apostoli sembra riflettersie accendere i mattoni delle pareti. La bel-lezza dell’opera sta nello stupendo movi-mento ascensionale di Maria, che conferi-sce al dipinto uno straordinario dinami-smo. I momenti dell’assunzione e dell’in-coronazione sono accostati in modo ori-ginale con un particolarissimo gioco disovrapposizioni: gli Apostoli in basso, Ma-ria trasportata su una nube sospinta dagliangeli al centro e Dio padre tra gli angelipiù in alto, tutti protesi in una diagonaleche forma un circolo ideale che separa ilmondo terreno degli Apostoli da quellodivino cui tende la Vergine in ascesa versoDio. Il suo volto, proprio perché non haancora completato l’ascesa verso l’Empi-reo, non è totalmente illuminato dalla lu-ce divina, ma appare offuscato da unapallida ombra che richiama il mondo ter-reno cui la Vergine rimane legata fintantoche non abbia completato la salita.Osservando il dipinto, torna in mente ildetto della spiritualità mariana, “Ad Ie-sum per Mariam”. Davvero la devozionealla Madonna ha come primo scopo quel-lo di condurci a Gesù.

Franco Rizzi

Vita della Comunità

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Vita della Comunità

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Nel mese di giugno dello scorso anno laComunità pastorale Spirito Santo e la Co-munità pastorale di Besana in Brianzahanno presentato e ottenuto un finanzia-mento dalla “Fondazione della Comunitàdi Monza e Brianza Onlus” (“Bando2015.7 Contrasto alla fragilità ed allamarginalità socio economica”) per realiz-zare il progetto “Orizzonte lavoro –Prossimi ai poveri e ai disoccupati nel-la ricerca del lavoro”.Il progetto comprende due aree di inter-vento:

1 Contrasto alla povertà con accompa-gnamento alle famiglie che vivono inpovertà economica; aiuto di tipo eco-nomico e materiale (attraverso sussidi,buoni spesa, buoni benzina, beni ali-mentari), programmi di gestione guida-ta del bilancio familiare e crescita dellaconsapevolezza di sé e del controllo sul-le proprie scelte, di chi vive in condizio-ni di precarietà economica.Saranno sostenute 4 famiglie, che avran-no una guida con incontri e colloqui, vo-lontari dei due Centri di Ascolto Caritaspreparati con una specifica formazioneper svolgere una funzione che potrem-mo definire di “custode” familiare.

2 Supporto nella disoccupazione e of-ferta di opportunità lavorative, 8persone, tra questi soggetti che per etàe qualifica professionale hanno mag-giori difficoltà a reperire un occupazio-ne, avranno l’opportunità di un percor-so di ricerca attiva del lavoro individua-le e di gruppo, potranno svolgere tiroci-ni lavorativi, remunerati, in imprese lo-cali o saranno impiegati con voucherINPS, nell’ambito delle parrocchie. Si èpoi voluto integrare questa parte piùconcreta con la progettazione di uno

studio di fattibilità per lavori social-mente utili in modo da evitare che l’as-senza di lavoro incrementi una situazio-ne di inattività che alla lunga riduce lepossibilità di reimpiego. Le idee che glienti coinvolti nel progetto riusciranno adefinire avranno poi una fase di raccor-do con le tre Amministrazioni Comunalicon la costituzione di un tavolo di co-progettazione per lavori socialmenteutili nei tre Comuni (Carate-Albiate-Be-sana). È un modo per dare continuità alprogetto.

Il progetto ha un costo di 30.000 euro cheverrà rimborsato dalla fondazione per il50%. Le parrocchie delle due Comunità pasto-rali sono state quindi impegnate a reperi-re le risorse per realizzare il progetto neitempi da Novembre 2015 ad Agosto 2016.Per le 4 Parrocchie della Comunità Pasto-rale Spirito Santo, oltre alla raccolta delloscorso dicembre, si conta di incrementarel’efficacia della Campagna Adotta unaFamiglia motivando i parrocchiani a scel-te più generose, continuative e responsa-bili. Al momento siamo ben lontani da unobiettivo più che ragionevole di chiederein media 50 euro all’anno a 600 famiglie.Sono inoltre ben accette offerte al Tavo-

Progetto Caritas: Orizzonte lavoroProssimi ai poveri e ai disoccupati nella ricerca del lavoro

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lo Solidale specificatamente orientate alsupporto del progetto Orizzonte Lavoro,di singoli e di realtà associative. Nella fase di progettazione, i due Centri diAscolto hanno concordato delle collabo-razioni che da un lato valorizzassero le ri-sorse e le competenze locali, peraltro conrealtà che già collaborano e dall’altro fa-cilitassero il reperimento delle risorse ne-cessarie per l’area lavoro presupponendoil reperimento di luoghi di lavoro dovesvolgere i tirocini con borse lavoro.I parnter del progetto sono: AssociazioniCommercianti Carate, APA Artigiani Ca-rate, Circolo Acli Carate, La Casa di Em-ma, Brianza Solidale.

Le sedi operative e gli operatori del pro-getto sono collocate nei due Centri diAscolto Caritas delle Comunità Pastorali,che nella loro attività ordinaria sono con-tinuamente a contatto con famiglie epersone che rientrano nei destinatari delprogetto. Si è consapevoli che le opportunità offer-te dal progetto coprono una minima par-te delle famiglie e delle persone che arri-vano ogni anno al Centro di Ascolto achiedere un aiuto economico e un lavoro.Il progetto è stato pensato per avviareuna sperimentazione che in futuro po-trà permettere di mettere in atto inter-venti più efficaci. Il progetto vuole ancheaccrescere la sensibilità e un interesse at-tivo per dare sostegno a chi è in cerca dilavoro. Il perdurare della crisi economica eun mercato del lavoro che, nonostante lerecenti riforme, rimane ancora per moltiincapace di garantire un occupazione sta-bile, fanno dell’assenza di lavoro per gliadulti un fattore di rischio di povertà dif-fuso. Dare un contributo per alleviare lacondizione di chi si trova privo di redditoper assenza di lavoro è un modo per con-trastare la povertà e rispondere all’esigen-za di una persona adulta di avere nel la-voro la condizione per rispondere ai biso-

gni di sussistenza prima ancora che direalizzazione.

Nella continua ricerca del Centro diAscolto di percorsi di aiuto efficaci allepersone e alle famiglie, certamente l’op-portunità offerta dalla Fondazione Comu-nità Monza e Brianza è stata uno stimolointeressante. Il sostegno economico signi-ficativo premia lo sforzo di progettazionecompiuto, impegna alla realizzazione de-gli obiettivi e, in definitiva incentiva apensare che l’ aiuto a chi è in situazione dipovertà, anche per l’assenza di lavoro, de-ve andare oltre una “elemosina” diffusa epoco preoccupata di superare la condizio-ne di povertà. Se la precarietà economicaè per molti una condizione insuperabilealmeno facciamo uno sforzo per evitaredi sconfinare nella miseria e in circuiti dideprivazione che compromettono il futu-ro delle famiglie e dello loro nuove gene-razioni. È infatti un elemento taciuto (main realtà gli studi sulla povertà lo pongo-no in giusta evidenza) che una della di-mensioni più drammatiche è la ricadutasui diritti dei minori che vivono in fami-glie povere dove le dimensioni fonda-mentali dell’abitare, della formazione,della fruizione del tempo libero, dell’ali-mentazione, della salute e cura di sè sonocompromesse dalla grave carenze di red-dito, di altri mezzi di sussistenza.

Il coordinatore del Centro di AscoltoStefano Meregalli

La referente del Progetto Federica Sirtori

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oVita della Comunità

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Gente di Carate

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Nel cuore del tempo pasquale, il 30 aprile2016, alle ore 14,30 il suono delle nostrecampane annunziava che sr. Maria An-nunziata aveva compiuto la sua “pasqua”,tornando a Dio. Questo “passaggio” avve-niva dopo un lungo e fedele servizio chela vide per oltre trent’anni impegnata nelmondo della scuola e per altrettanti nellavita monastica, insieme alla schiera dei“cercatori di Dio”. Nata in una famiglia profondamente cri-stiana della Brianza, ebbe sempre grandevenerazione per i suoi genitori e i suoi fa-miliari, soprattutto per la sua cara sorellaFelicita, che pur essendo bisognosa di aiu-to per la sua fragile salute, aveva accetta-to generosamente il distacco. Fu puresempre molto legata alla sua terra natale,da cui attinse l’amore alla Chiesa, ai valoricristiani, al lavoro serio, preciso, appassio-nato.Dopo aver conseguito la laurea in MaterieLetterarie presso l’Università Cattolica delSacro Cuore a Milano, insegnò e fu presi-de presso le Scuole Medie di Carate, im-pegno che attuò come una vera e propriamissione ricevuta del Signore.Nelle sue note personali, fittamente scrit-te sui quadernetti in brossura con la co-pertina nera in uso a quel tempo, ritornaspesso su questo argomento. Scrive adesempio: «Allo spuntare d’ogni giorno ionon tanto mi svegli, o Signore, ma nascain freschezza di entusiasmo, di vitalità, diimpegno, di carica umana e cristiana… Ecerchi sempre l’ultimo posto nella scuolausando il mio “primo posto” a servizio de-gli ultimi».Non le mancarono, specialmente neglianni della contestazione, momenti di pro-va. Allora si rivolgeva al Signore chieden-dogli accoratamente di aiutarla ad essere

«a qualsiasi costo in mezzo agli inse-gnanti, ai ragazzi, ai genitori, seminatricedi bene».E per vivere con fedeltà la sua missionedava il primato alla preghiera, partecipavaalla santa Messa quotidiana con il vivodesiderio di diventare lei stessa “eucari-stia” e si dedicava alla lectio divina, ossiaalla lettura meditata della Parola di Dio,che allora cominciava a diffondersi anchetra i laici, in particolare proprio nella Dio-cesi Ambrosiana. La sua era, dunque, unavita piena; eppure, ad un certo momentoAngela si sentì urgere nell’anima il deside-rio insopprimibile di un “di più”. Come? Afarle luce interiormente fu un pellegri-naggio in Terrasanta, guidato dal Card.Giovanni Saldarini. Al ritorno annotò:«Grazie, o Signore! Sappia sempre ascol-tare la “parola” che dici a me nell’intimi-tà” e accetti sempre il tuo progetto su dime». Si era fatta chiara in lei la chiamataa lasciare tutto e ad entrare in monastero.Da quel giorno, tuttavia, passò ancora un

Ancora un ricordo di Sr. Maria Annunziata,Angela SpreaficoNelle parole della Abbadessa dell’Abbazia di S. Giulio

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oGente di Carate

certo periodo, necessario per non lasciarein difficoltà né la scuola né la famiglia. Fuil tempo in cui – come mi scrisse in unalettera-testamento che mi consegnò ilgiorno del suo 87º compleanno – fece“pazientare” Dio. Non ebbe, però, mai ri-pensamenti, benché io stessa le facessiponderare bene le conseguenze dellascelta. Quel passo, in effetti, per l’età e peril mondo che ella si lasciava alle spallenon fu né facile, né indolore. Ma il Signo-re le diede la forza di nulla anteporre alsuo amore, secondo la Regola di san Be-nedetto. Il 24 marzo 1984 fece il suo ingresso inmonastero come postulante. Profonda-mente motivata nella sua scelta e di viva-ce intelligenza, si integrò bene con le so-relle più giovani del noviziato. Il suo cam-mino proseguì regolarmente: il 29 set-tembre 1984 iniziò l’anno di noviziato ca-nonico rivestendo l’abito monacale e rice-vendo il suo nome nuovo: sr. Maria An-nunziata; l’11 ottobre 1985 emise i votitemporanei e il 9 ottobre 1988 quelli per-petui solenni, durante la Celebrazione Eu-caristica presieduta da Sua Ecc.za Mons.Giovanni Saldarini. Com’era assidua alle celebrazioni liturgi-che, che amava moltissimo, così ancheera sollecita ai vari servizi comunitari e ailavori che le venivano assegnati, nei qualiaveva modo di esprimere il suo amore allacomunità e alla Chiesa universale.Numerosi e veramente pregiati furono ilavori di traduzione da lei fatti nel corsodegli anni; ricordiamo in particolare latraduzione dal latino dei Dialoghi di sanGregorio Magno e la sua preziosa colla-borazione alla traduzione del Catechismodella Chiesa Cattolica. Per diversi anni lavorò anche in Bibliotecaordinando e catalogando i libri, ma anchetraendo da essi le pagine migliori che rac-coglieva in agevoli antologie, per la lettu-ra a mensa e la preghiera personale. Consquisita delicatezza, si impegnò anche

nella traduzione di tutti gli inni dell’Anti-fonale monastico ad uso delle postulantie novizie non molto familiari con la lin-gua latina! E in questo suo lavoro di pa-ziente scrivana fu impegnata fino agli ul-timissimi anni, quando la difficoltà dellavista e tanti altri malanni dell’età glieloresero praticamente impossibile.Dopo un periodo di crescente infermità,che negli ultimi anni la costrinse alla car-rozzella, sentendo approssimarsi la fine,attese serenamente l’ora della partenzadalla terra al Cielo, circondata dall’affettopremuroso della comunità, cui era pro-fondamente unita. Fino a metà aprile vol-le venire a consumare il pasto di mezzo-giorno in refettorio, accostando la suacarrozzella alla mensa. Era diventata te-nera e desiderosa di tenerezza come unabambina; ogni volta che mi vedeva, michiedeva immancabilmente la benedizione.La sua morte rivelò pienamente, se così sipuò dire, questo suo sentire il bene dellacomunità. Morì, infatti, nella sua cella,mentre eravamo in molte radunate inpreghiera attorno a lei. L’ultimo suo istan-te fu proprio il primo vagito di un bambi-no. Così chiuse gli occhi a questo mondoper aprirli alla luce di Dio. Era nata nella festa di san Martino di Por-res (3 novembre 1928) ed è tornata in cie-lo nella festa di san Benedetto GiuseppeCottolengo: tra questi due grandi santidella carità la sua vita si è spesa – possia-mo testimoniarlo – nell’umile e nascostacarità della preghiera, per tutti i più pove-ri, soprattutto per il mondo della scuola –studenti e insegnanti – che aveva semprenel cuore.Sr. Maria Annunziata ci lascia un messag-gio, si potrebbe dire un testamento, nellostesso tempo umile e autorevole, quello diuna vita alacre e serena, spesa veramentenel giovare a tutti i fratelli e così dare glo-ria a Dio.

M. Anna Maria Cànopi osbAbbadessa dell’Abbazia «Mater Ecclesiæ»

Isola San Giulio - Orta (Novara)

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Madonne della Misericordia

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Nella ricerca delle opere d’arte che vannosotto il titolo “Madonna della misericor-dia” mi sono imbattuto in una intitolazio-ne che mi ha fatto molto sorridere: “Ma-donna dei raccomandati”.Subito ho pensato a quanto il termine“raccomandazione” sia stato usato e abu-sato un tempo nel mondo del lavoro odell’impiego, ma mi è venuta in mente an-che la situazione odierna, documentataspesso dalle notizie dei giornali e dei mezzidi comunicazione, di episodi in cui certeraccomandazioni hanno creato problemi apersonaggi della politica e della società.Il verbo raccomandare, secondo il vocabo-lario, ha varie accezioni. Quelle principalisono tre: ‘affidare alla protezione e allecure altrui persone o cose molto care’; ‘in-dicare qualcuno o qualcosa all’attenzionealtrui perché venga favorito, agevolato’;‘consigliare con insistenza cercando diesortare qualcuno o di inculcare qualcosa’.Evidentemente nel nostro caso vanno be-ne entrambi i primi due significati: noi ciaffidiamo alla protezione di Maria, maanche chiediamo a lei che ci segnali all’at-tenzione del Figlio o del Padre celeste.San Bonaventura, dottore della devozionemariana, nel 1270 fondò la Confraternitadei “Raccomandati” e prescrisse di raffi-gurare i confratelli sotto le pieghe delmanto di Maria.Chi sarebbero dunque i “raccomandatidella Madonna”? Guardando le opered’arte che rappresentano questo titolo misembra di poter dire che possiamo esseretutti noi. Infatti tra i personaggi raffigura-ti sotto il manto della Madonna si notanopapi, vescovi, cavalieri, dame incoronate,personaggi di alto rango ma anche sem-plici fedeli. Ci sono i committenti del-l’opera e coloro che hanno permesso larealizzazione della stessa con le loro pic-cole offerte. Forse, però, è più corretto

pensare che siamo noi a “raccomandarci”alla Madonna, nel senso di “metterci sottola protezione”. Non per niente c’è la bellapreghiera, spesso messa in musica, che di-ce: “Sotto la tua protezione cerchiamo ri-fugio, santa Madre di Dio. Non disprezza-re le suppliche di noi che siamo nella pro-va, ma liberaci da ogni pericolo, o verginegloriosa e benedetta”.

Alcuni esempi nell’arteAnzitutto ho trovato una chiesa con que-sto titolo: Chiesa di Santa Maria dei Rac-comandati a Gessopalena, in provincia diChieti (Abruzzo). La fondazione dell’edifi-cio è attribuita ai francescani nella secon-da metà del XVI secolo. Risale al Cinque-cento il  portale  laterale, l’elemento dimaggiore pregio, in stile tipico del roma-nico abruzzese. Nell’abside della chiesa ècustodito un trittico  in legno dipinto, ri-conducibile al  XVI secolo, che raffigurala Madonna della Misericordia, attribuitoda alcuni a Giovan Francesco da Rimini(metà del XVI secolo), da altri a Pietro Ale-manno (sec. XV). Sugli sportelli laterali so-no raffigurati Santa Chiara e San Lorenzoe sulle cuspidi l’Annunciazione.

I raccomandati della MisericordiaUn titolo che fa sorridere, ma che ci coinvolge tutti

La Vergine e due angeli. Particolare del tritticodella Madonna della Misericordia

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oMadonne della Misericordia

Madonna dei raccomandatidi Lippo Memmi

La rappresentazione più famosa con que-sto titolo è probabilmente quella di LippoMemmi, pittore  vissuto nel XIV secolo,esponente tipico della scuola senese dellaprima metà del Trecento, seguace di  Si-mone Martini.Fu uno degli autori impegnati nel cantieredel duomo di Orvieto e proprio qui realiz-zò la tavola con la Madonna della Miseri-cordia o Madonna dei Raccomandati, da-

tabile intorno al 1320: il pittore ha firma-to l’opera sul gradino ai piedi della Ma-donna; i devoti genuflessi sono attribuitia un suo collaboratore. L’opera si trovanella Cappella del Corporale, costruita perconservare la reliquia per cui il Duomostesso era stato edificato. 

Madonna raccomandatiMuseo diocesano di Orte

Un’altra Madonna con questo titolo è at-tribuita al pittore Cola da Roma o di Orte,per la sua permanenza in questa città, e sitrova nel Museo diocesano di Orte (1490).È una tavola a tempera su fondo oro pro-veniente dalla chiesa della Confraternitadei “raccomandati” della città.Il soggetto riguarderebbe una sorta di pa-ce che i sostenitori del papato e dell’im-pero stipulavano sotto l’egida della Ma-donna: si riconoscono il papa AlessandroVI, il re di Francia Luigi XII e la relativaconsorte Carlotta d’Albret, Lucrezia Bor-gia, Cesare Borgia e, sulla destra, una gio-vane dama che, mentre tutti guardanoestasiati la Madonna cui si raccomanda-no, fissa il volto del papa che si trovadall’altra parte. 

A cura di Primo Viganò

Interno chiesa di Santa Maria dei Raccomandatia Gessopalena, in provincia di Chieti (Abruzzo)

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A chi dà, sarà datoGenerosità e gratitudine

Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano

Offerte varie

A.I.D.O. gruppo di Carate Brianza € 100 - Ricordando l’anniversario di matrimonio NN € 30NN per casa Maria Immacolata € 100 - Per uso Sorgente € 50 - NN per la parrocchia € 50NN per la parrocchia € 110 - Per il tavolo solidale € 350 - Per Padre Raju (India) € 50Contributo dal Consiglio Pastorale per spese Eupilio € 400NN per le famiglie in difficoltà € 1.000 - NN per l’oratorio feriale € 500

Offerte per i Funerali

Luigi Pozzoli € 50 - Rina Frigerio € 100 - Rosa Pasina € 300 - Claudio Colciago € 50Elio Vivo € 50 - Rita Sanvito € 100 - Piera Bellotti € 100

Offerte per i Battesimi

NN € 50 - NN € 50 - NN € 30

Offerte per S. Vincenzo

NN € 100 - NN € 100

Offerte per S. Bernardo

NN € 50 - NN € 100 - NN € 100

Offerte per “Adotta una famiglia”

Buste varie € 190 - € 180 - € 115 - € 300

Parrocchia Santi Pietro e Paolo, Agliate

Offerte varie

Per basilica € 50 - per Libretti Basilica € 250 - buste per restauro Basilica € 350a ricordo di Alessandro Cesana per i lavori di restauro della Basilica € 300

Offerte per i Matrimoni

Stefano e Margherita  € 250 - Massimo e Lucia  € 150 - Paolo e Sonia  € 200

Contributo C.E.I.ai lavori di restauro

della coperturadella Basilica di Agliate

Comunichiamoche a seguito della domandapresentata nell’anno 2015,la Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.)ha assegnatoper il restauro della Basilica di Agliateun contributo complessivo di

€ 100.000,00Tale contributo,ottenuto grazie ai fondi “8 x mille”,servirà per far frontea parte dell’impegno economicoassunto con le maestranze coinvolte.

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oIl libro della Vita

Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano, Carate Brianza72 Rina Frigerio di anni 8773 Giuseppina Bestetti di anni 9674 Angelo Zangirolami di anni 9075 Rosa Pasina di anni 8676 Giuseppe Claudio Colciago di anni 7177 Rita Sanvito di anni 7678 Carla Landi di anni 7979 Elio Vivo di anni 5880 Piera Bellotti di anni 7981 Don Marco Sironi di anni 8282 Augusto Mario Agliati di anni 8484 Marcellina Tanzi di anni 85

Parrocchia Santi Pietro e Paolo, Agliate83 Romeo Tosatto di anni 86

Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano, Carate Brianza 32 Barzetti Luca33 Bosatra Beatrice34 Bosatra Riccardo35 Bosatra Tommaso37 Disca Tommaso38 Ferraro Francesco39 Mutti Ester40 Puglia Leonardo41 Toscano Noemi42 Longobardi Manuel43 Longobardi Thomas

Parrocchia Santi Pietro e Paolo, Agliate44 Decapitani Martin45 Mazzitelli Angelica

Parrocchia San Martino, Costa Lambro36 Bozzon Camilla

Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano, Carate Brianza 7 Cama Pietro e Venuto Tamara

Parrocchia Santi Pietro e Paolo, Agliate4 Nobili Massimo e Mauri Lucia 5 Vercelloni Paolo e Sirtori Sonia6 Corti Valerio e Giussani Lisa9 Pifferi Ermanno e Musella Sofia

10 Cesana Paolo e Giussani Tiziana

Parrocchia San Martino, Costa Lambro8 Riva Andrea e Candiani Elisa

RIGENERATI NELLO SPIRITO

RITORNATI AL PADRE

UNITI IN CRISTO

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Casa Parrocchiale di Carate, via Caprotti 1

Con il seguente orarioda LUNEDÌ a VENERDÌdalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 17.00

SABATOdalle 9.00 alle 12.00

[email protected]

Telefono 0362.900164è sempre in funzione la Segreteria telefo-nica o il ricevimento fax.È sempre possibile rivolgersi ai sacerdoti

Pastorale Giovanile OratoriSi può fare fa riferimento a don Massimo Cellulare 339.7479771o ai collaboratori presso L’Agorà.

È possibile seguire tutta l’attivitàprogrammata sul sito www.lagora.net

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Comunità Pastorale Spirito Santo

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Segreteria Pastoraledella Comunità Pastorale Spirito Santo

Celebrazione del BattesimoDomenica 10 luglio ore 15.30Domenica 7 agosto ore 15.30e Domenica 4 settembre ore 15.30in Santi Ambrogio e Simpliciano

Venerdì 8 luglio ore 21.00Venerdì 5 agosto ore 21.00e Venerdì 2 settembre ore 21.00nella Prepositurale Santi Ambrogio e Simpliciano,incontro pre genitori e padrini

Albiate presso CampanileLunedì dalle ore 10.30 alle ore 11.30

Carate via Manzoni 12Martedì dalle ore 21.00 alle ore 22.30

solo su appuntamento

Mercoledì dalle ore 9.30 alle ore 11.30Giovedì dalle ore 16.30 alle ore 18.30

Telefono 0362 900.384centrodiascolto@comunitàspiritosanto.it

www.bcccarate.it

Ti consigliamo meglio.

Ti conosciamo bene.

Lunedì dalle 9.00 alle 11.30da mercoledì a sabato dalle 16.00 alle 19.00

La Domenica dalle 8.00 alle 12.30

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Parrocchia Santi Ambrogio e SimplicianoCarate Brianza

Casa MARIA IMMACOLATAOffre ospitalità a donne maggiorenni fino a 70 anni,con requisiti per una convivenza autonoma.Ospitalità massima 12 mesi

L’ospitalità ha inizio dopo un colloquio con la direzione

Servizio accoglienzaMartedì, Mercoledì e Venerdì dalle 10.00 alle 12.00

Per informazioni [email protected]

Buona StampaCarate Brianza - Via Caprotti 2 Telefono 380.6923561

AVVENIRE - FAMIGLIA CRISTIANA - GIORNALINO - MADRE - FAMIGLIA OGGI - JESUS

Orario di apertura Lunedì 9.30 -11.30 / da Mercoledì a Sabato 16.00 - 19.00 / Domenica 8.00 - 12.00

Prenota il libro, lo consegnamo entro 7 giorni direttamente in Libreria, per telefono o via mail:[email protected] indicando Autore, Titolo, Editore, meglio integrare con codice ISBN

Guida alla visitadella Basilica di Agliate

In occasione della Festa della Basilica è stato pubbli-cato un utile pieghevole che serve da guida per chivisita la Basilica.

Vi si trovano belle foto e notizie sintetiche e chiareriguardanti la storia e i tesori artistici contenuti nelsito di Agliate.

I paragrafi della guida presentano informazioni ri-guardanti l’esterno dell’edificio, l’interno con le suetre navate, il presbiterio, la cripta, gli affreschi, lepreziose capselle, il battistero.

La Comunità pastorale “Spirito Santo” ringrazia tutticoloro che hanno contribuito alla realizzazione dellapubblicazione, in particolare Rotary Club Sedeca eAngelo Saini per alcune immagini.

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Appuntamenti diLuglio e AgostoLUGLIODomenica 3 - SETTIMA DOMENICA DI PENTECOSTE

Sabato 9XXVII anniversario del martirio di Mons. Salvatore ColomboDomenica 10 - OTTAVA DOMENICA DI PENTECOSTE

ore 15.30 Amministrazione del Santo Battesimo nella chiesa di Carate

Domenica 17 - NONA DOMENICA DI PENTECOSTE

Domenica 24 - DECIMA DOMENICA DI PENTECOSTE

Martedì 26 - SS. GIOACHINO E ANNAFesta del Pozzoneda Martedì 26 a Domenica 31Giornate Mondiali della Gioventù a Cracovia

Domenica 31 - UNDICESIMA DOMENICA DI PENTECOSTEore 20.45 Processione con le reliquie dei Santi ad Albiate, dalla Parroccchia al Santuario di S. Fermo

AgostoLunedì 1 e Martedì 2 - PERDONO DI ASSISI

Sabato 6 - TRASFIGURAZIONE DI GESÙ

Domenica 7 - DODICESIMA DOMENICA DI PENTECOSTEore 11.00 S. Messa solenne in Santuario Festa Patronale di San Fermo

Martedì 9Festa liturgica di San Fermo ad AlbiateSS. Messe alle ore 8.30 e 9.30 in Santuario

ore 11.00 S. Rosario e S. Messa in Santuario

Domenica 14 - TREDICESIMA DOMENICA DI PENTECOSTE

Lunedì 15 - ASSUNZIONE DI MARIAore 20.45 S. Rosario in San Bernardo

Domenica 21 - QUATTORDICESIMA DOMENICA DI PENTECOSTE

Domenica 28 - DOMENICA CHE PRECEDE IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI BATTISTA

SettembreDomenica 4 - PRIMA DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI BATTISTA

ore 15.30 Amministrazione del Santo Battesimo nella chiesa di Carateore 20.45 Processione con le reliquie dei Santi ad Albiate, dal Santuario di S. Fermo alla Parrocchia

Giovedì 8Patronale del Duomo e inzio Anno Pastorale, Rito di Ammissione per Davide Colombo

da Venerdì 9 a Venerdì 16Pellegrinaggio in Polonia

Domenica 11 - SECONDA DOMENICA DOPO IL MARTIRIOFesta de l’Agorà

Sabato 17 e Domenica 18ore 20.45 S. Messa in Basilica ad Agliate e Pellegrinaggio notturno alla Madonna del Bosco

Domenica 18 - TERZA DOMENICA DOPO IL MARTIRIOFesta dell’Oratorio Paolo VI ad Albiate, e avvio della “Settimana degli Inizi della Comunità”