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STUDIO FROSIO S.r.l. codice fiscale e partita iva: 03228960179 - capitale sociale: € 15.600 i.v. Sede Legale: Largo G. Donegani, 2 - 20121 Milano - Italia Sede Operativa: Via P. F. Calvi, 9 - 25123 Brescia - Italia Sede Amministrativa: Via G. Fara, 26 - 20124 Milano - Italia tel. +39 0303702371 - email: [email protected] - www.studiofrosio.it STUDIO FROSIO S.r.l. pag. 1/14 REV 2 23/09/2016 COMM: 1148 FILE: rel01tec16r2 UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO BKW Comune di PONT SAINT MARTIN Provincia di AOSTA IMPIANTO IDROELETTRICO DI QUINCINETTO PRESA DI PONT SAINT MARTIN Progetto di variante alla subconcessione idroelettrica Relazione tecnico-descrittiva Progettisti: dott. ing. Luigi Lorenzo Papetti dott. ing. Sergio Mazzoleni

IMPIANTO IDROELETTRICO DI QUINCINETTO - … · 4 studio idrologico e idraulico 3 4.1 portate naturali alla sezione di presa 3 4.2 deflusso minimo vitale 4 4.2.1 riferimenti normativi

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Comune di PONT SAINT MARTIN Provincia di AOSTA

IMPIANTO IDROELETTRICO DI QUINCINETTO

PRESA DI PONT SAINT MARTIN

Progetto di variante alla subconcessione idroelettrica

Relazione tecnico-descrittiva

Progettisti: dott. ing. Luigi Lorenzo Papetti dott. ing. Sergio Mazzoleni

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INDICE

1 PREMESSA 3

2 CARATTERISTICHE DEL PRELIEVO SECONDO LA SUBCONCESSIONE VIGENTE3

3 UBICAZIONE 3

4 STUDIO IDROLOGICO E IDRAULICO 3

4.1 PORTATE NATURALI ALLA SEZIONE DI PRESA 3

4.2 DEFLUSSO MINIMO VITALE 4

4.2.1 Riferimenti normativi 4

4.2.2 DMV Rilasciato 4

4.3 DIMENSIONAMENTO IDRAULICO DELLE NUOVE OPERE DI PRESA E DERIVAZIONE 5

4.4 LIVELLO DI MONTE 6

4.5 LIVELLO DI VALLE 6

5 DESCRIZIONE SINTETICA DELLE OPERE ESISTENTI 8

6 CARATTERISTICHE DELLA NUOVA CENTRALE SUL DMV ALLA PRESA DI PONT 9

6.1 PORTATE 9

6.2 SALTI 9

6.3 POTENZE E PRODUCIBILITÀ 9

7 DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO 10

7.1 OPERE DI DERIVAZIONE 10

7.2 CENTRALE 10

7.3 SCALA PESCI 10

7.4 OPERE DI SCARICO 10

7.5 SOSTITUZIONE DEI SISTEMI DI COMANDO DELLE ESISTENTI PARATOIE D’INTERCETTAZIONE

DELLA VASCA DISSABBIATRICE DELL’IMPIANTO DI QUNCINETTO 2 11

7.6 INFRASTRUTTURE A SERVIZIO DELLA NUOVA CENTRALE. VIABILITÀ. 11

7.7 STRUMENTI DI LIMITAZIONE E MISURAZIONE DELLE PORTATE DERIVABILI 12

8 INQUADRAMENTO DEL PROGETTO IN RELAZIONE ALLE NORME E AGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE VIGENTI 12

9 COMPATIBILITÀ DEL PRELIEVO AL PTA 12

10 COMPATIBILITÀ CON IL PROGETTO DELLA SOCIETÀ VALDENA 13

11 RIEPILOGO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRELIEVO 14

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1 PREMESSA Scopo della presente relazione è quello di illustrare la proposta variante alla subconces-sione d’acqua dell’impianto idroelettrico di Quincinetto nella titolarità della Compagnia Valdostana della Acque. Il progetto di variante prevede di rilasciare alla traversa, in Comune di Pont Saint Mar-tin, il deflusso minimo vitale tramite un piccolo impianto idroelettrico. La documentazione allegata alla domanda di variante è stata prodotta conformemente all’allegato A della D.G.R. 12/12/2007 n. 3924.

2 CARATTERISTICHE DEL PRELIEVO SECONDO LA SUBCONCESSIONE VIGENTE

Le caratteristiche della subconcessione di derivazione dal fiume Dora Baltea nei Comu-ni di Donnas e Pont Saint Martin (AO) relativa all’impianto idroelettrico di Quincinetto 2 sono quelle che derivano dal Decreto della Regione Autonoma Valle d’Aosta n° 692 in data 30 maggio 1991, con scadenza 25 febbraio 2047, qui riassunte: • Portata media 70,26 m3/s• Portata massima 110,00 m3/s• Salto nominale 23,80 m • Potenza nominale 16.394 kW In data 11 novembre 2013 è stata presentata della società Valdena S.r.l. di Borgo Val di Taro (PR) istanza di attivazione della procedura di VIA per la riattivazione di una vec-chia concessione, sottesa dall’impianto di Quincinetto 2. Obiettivo del progetto di riatti-vazione è di utilizzare a scopo idroelettrico le portate eccedenti le pertinenze dell’impianto CVA e il DMV, con derivazione in comune di Pont Saint Martin fino alla portata massima di 40 m3/s.

3 UBICAZIONE Gli interventi proposti sono ubicati in corrispondenza della traversa di presa dell’impianto, a cavallo tra i comuni di Donnas e Pont Saint Martin. In particolare le nuove opere sono in sponda orografica sinistra, in Comune di Pont Saint Martin. In Comune di Donnas sono previsti solamente interventi di rinnovamento dei sistemi di comando delle esistenti paratoie di immissione nel canale.

4 STUDIO IDROLOGICO E IDRAULICO

4.1 PORTATE NATURALI ALLA SEZIONE DI PRESA

È stato sviluppato uno studio idrologico per la valutazione della curva di durata delle portate alla sezione di presa di Pont Saint Martin. Sono state utilizzate a tale scopo le misure di portata dal 2002 al 2014 pubblicate dall’ARPA della Regione Piemonte relativamente alla vicina sezione idrometrica di Tavagnasco.

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Considerata la modesta differenza tra i due bacini (3.319 km2 per Tavagnasco, rispetto ai 3.263 km2 della sezione di Pont, con una differenza inferiore al 2%), le portate natu-rali del fiume alla sezione di presa dell’impianto sono state valutate rapportandole alla superficie dei rispettivi bacini imbriferi, assumendo uguali le portate medie per unità di superficie dei due bacini.

Figura 1 - Curva di durata delle portate

4.2 DEFLUSSO MINIMO VITALE

4.2.1 Riferimenti normativi Le derivazioni di acqua comunque in atto, ai sensi dell’art. 95 del decreto legislativo n° 152/2006, il quale riprende una disposizione del precedente decreto legislativo n° 152/1999, “sono regolate dall’Autorità concedente mediante la previsione di rilasci volti a garantire il minimo deflusso vitale nei corpi idrici”. Il decreto legislativo 16 marzo 1999, n° 79 ha stabilito in particolare per le derivazioni destinate alla produzione di energia idroelettrica, comprese quelle in atto, che debbano essere compatibili con la presenza negli alvei sottesi del deflusso Minimo Vitale. Per la Regione Autonoma Valle d’Aosta, le modalità di determinazione e applicazione delle portate di DMV sono stabilite nello specifico allegato G del Piano di Tutela delle Acque, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 1788/XII dell'8 febbraio 2006.

4.2.2 DMV Rilasciato L’Allegato G del PTA contempla per la determinazione delle portate di DMV tre criteri diversi, in particolare per gli impianti esistenti viene preferito quando possibile il crite-

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rio 3 in quanto sito-specifico e basato sull’analisi sperimentale dello stato ambientale del corso d’acqua. Il criterio 3 prevede la realizzazione di un fase di sperimentazione quinquennale definita tra l’Amministrazione regionale e il concessionario. Tempi e modi di adeguamento del rilascio al DMV e valore dello stesso vengono determinati sulla base della sperimenta-zione stessa.

Per l’impianto in argomenti la sperimentazione è iniziata nel 2009, con il seguente pia-no di rilasci, espressi in l/s:

Anni DMV 2009-2011 2.100 2012-2013 4.200

Tabella 1 - Piano di rilascio durante la sperimentazione

Attualmente il rilascio è confermato in 4.200 l/s, pari al valore stabilito dalla D.G.R. 1252/2012 per la seconda fase di sperimentazione.

4.3 DIMENSIONAMENTO IDRAULICO DELLE NUOVE OPERE DI PRESA E DERIVAZIONE

Come riportato al § 6.1, le opere idrauliche sono dimensionate per una portata massima di 9,00 m3/s, anche se l’impianto deriverà sempre e solamente la portata di DMV, de-dotta la portata di alimentazione della scala pesci (200 l/s), cioè 4,00 m3/s, per poi rila-sciarla subito al piede della traversa. Dato il tipo di impianto, con un canale di derivazione brevissimo, la portata derivata è limitata solo dal macchinario e non dalla geometria del canale. Ciò nonostante, il canale è stato dimensionato per una velocità massima di 1 m/s, che garantisce una buona regolarità idraulica e ridotte perdite in griglia. Il canale ha infatti una larghezza a ingresso macchina di 4,10 m e una altezza d’acqua di 2,25 m, che corri-sponde ad una sezione idraulica di 9,22 m2.La luce della griglia è perfino maggiore, avendo una larghezza di 5.80 m e una altezza d’acqua di 2,15 m. La derivazione è dotata di un canale di by-pass per il rilascio del DMV in caso di fuori servizio dell’impianto. La luce di scarico è intercettata da una paratoia piana a comando oleodinamico, la quale si apre prontamente anche in assenza di tensione, grazie alla pre-senza di accumulatori olio azoto. Tale paratoia svolge anche lo scopo di mantenere pulito l’alveo a monte della nuova luce di presa e, essendo dotata di un elemento superiore apribile separatamente dal resto della paratoia, consente lo scarico periodico del materiale galleggiante. Essa ha una larghezza di 1,50 m e soglia a quota 301,50; pertanto ha un battente rispetto al fondo di 3,50 m ed è in grado di scaricare, con una apertura di 1.50 m, la portata di:

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� � ���������� � �� �� � ��� �� � ������������ � � �� � � � ���������cautelativamente superiore alla portata massima di dimensionamento dell’impianto.

Per il rilascio dell’attuale DMV (4,20 m3/s), tenuto conto della portata di 200 l/s già rilasciata dalla scala pesci, è sufficiente una apertura di 0,55 m

� � ���������� � �� �� � ��� � � ������������ � � �� � � ���������4.4 LIVELLO DI MONTE

Il livello di monte varia attualmente in funzione della portata del fiume e della portata derivata.Infatti la traversa è gestita in modo da garantire un livello massimo di regolazione nel fiume compreso tra le quota 305,07 e 305,31 m s.l.m., corrispondenti alle quote dei set-point rispettivamente minimo e massimo su cui opera il comando delle paratoie della traversa. Per valori del livello inferiori a 305,07 m s.l.m. tutte le paratoie della traversa sono chiuse e il livello nel fiume dipende solo dalla portata derivata dall’impianto di Quinci-netto 2, scedendo fino al valore minimo di 303,40 m s.l.m. , corrispondente a portata derivata nulla. Una tale variazione del livello di monte e, conseguentemente del salto, è incompatibile con una buona gestione della nuova centrale di rilascio del DMV, avente già un salto molto basso. Per tale ragione e anche per ottimizzare il rendimento e la producibilità del macchinario, si è previsto di introdurre una regolazione delle paratoie d’intercettazione esistenti all’inizio della vasca dissabbiatrice della presa in modo introdurre anche un valore minimo di regolazione, pari a 305,00 m s.l.m. Se il livello nel fiume tende a scendere sotto il valore di 305,00 m s.l.m., il nuovo siste-ma di automazione comanderà la chiusura di parte delle paratoie, in modo da mantenere il livello di monte sempre alla quota 305,00 indipendentemente dal livello a valle delle paratoie stesse, il quale varia con la portata derivata da Quincinetto 2 e non sarà in-fluenzato dal nuovo sistema di regolazione. In sostanza, la chiusura parziale delle para-toie di presa causano una perdita di carico localizzata senza ridurre la portata derivata dall’impianto principale. In questo modo il livello di monte sul quale il nuovo impianto opererà sarà sempre a quota 305,00 m s.l.m. , salvo nei casi di eventi di morbida o piena del fiume durante i quali potrà essere superiore..

4.5 LIVELLO DI VALLE

Anche il livello di valle è soggetto a variazioni e in questo caso in funzione della portata

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complessiva presente nel fiume a valle della traversa. Il diagramma di Figura 2 illustra l’andamento della curva di durata delle portate di valle, tenendo conto dei dati storici indicati al § 4.1, della portata di DMV di 4,20 m3/s e della portata massima dell’impianto di Quincinetto 2 di 110 m3/s.È altresì rappresentata la curva di durata del corrispondente pelo d’acqua di valle, calco-lato tenendo conto dei seguenti parametri: • larghezza media alveo a valle 70 m • pendenza sponde 1/1 • pendenza media alveo 0,07% • scabrezza 25 m1/3/s In particolare è stato rilevato il pelo d’acqua di valle con la sola portata di DMV.

Figura 2 - Curve di durata della portata e dei livelli a valle della traversa

Il livello normale di valle è pertanto a quota 299,90 m s.l.m. , salvo in presenza di mor-bide o di piene del fiume. Il p.a. medio annuo è pari a 300,00 m s.l.m..

Qualora venisse attuato il progetto della ditta Valdena S.r.l. (ved. § 2), le portate ecce-denti la portata massima dell’impianto CVA e il DMV sarebbero derivate dall’impianto Valdena fino alla portata massima di 40 m3/s. Pertanto, in questa ipotesi, le curve di durata delle portate e dei livelli di valle cambierebbero come illustrato dal diagramma della Figura 3. In sostanza si ha un aumento di circa 50 giorni annui della durata del livello normale di 299,90 e il p.a. medio di valle sarebbe in questo caso 299,95 m s.l.m..

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Figura 3 - Curve di durata della portata e dei livelli a valle della traversa (nell’ipotesi di attuazione del progetto Valdena

5 DESCRIZIONE SINTETICA DELLE OPERE ESISTENTI Lo sbarramento sulla Dora Baltea è costituito da quattro luci chiuse da paratoie a setto-re, di cui una paratoia sghiaiatrice da 8·3,9 m (b·h) e 3 paratoie da 26·3,2 m. La quota di massima ritenuta è 305,20 m s.l.m., anche se le paratoie iniziano ad aprire già alla quota 305,07 m s.l.m.. L’opera di presa, disposta in sponda idraulica destra, è composta da otto luci dotate di griglie con impianto automatico di sgrigliatura. A valle delle bocche di presa è posta una vasca dissabbiatrice con n. 4 paratoie di inter-cettazione, di 5,30 m ciascuna, e n. 6 paratoie, di 3,20 m ciascuna, che permettono la regolazione della portata immessa nel canale. La vasca è dotata altresì di paratoia di scarico, attualmente utilizzata per il rilascio del DMV. Il canale derivatore a pelo libero è costruito in galleria e giunge al bacino di carico rica-vato dal proseguimento del canale, da dove parte una condotta forzata con due tubazioni che alimentano due gruppi ad asse verticale.

299,00

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Live

llo V

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Portata valle

Livello valle

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6 CARATTERISTICHE DELLA NUOVA CENTRALE SUL DMV ALLA PRESA DI PONT

6.1 PORTATE

Il nuovo impianto ha lo scopo di rilasciare il deflusso minimo vitale producendo al con-tempo energia da fonte rinnovabile idraulica. Tenuto conto della sperimentazione in corso, la portata derivata richiesta corrisponde al valore del DMV stabilito dalla D.G.R. 1252/2012 per la seconda fase di sperimentazio-ne, dedotta la portata di alimentazione della scala pesci (200 l/s), cioè 4,00 m3/s.Le opere idrauliche e il macchinario sono state però dimensionate per una portata mas-sima di 9,00 m3/s, per permettere un margine operativo in caso di future modulazioni del rilascio del DMV eventualmente richieste dall’Autorità concedente. In definitiva: Qnom = 4,32 m3/sQimp = 9,00 m3/s

6.2 SALTI

I livelli di esercizio di monte sono i seguenti (cfr. § 0): • livello normale 305,00 m s.l.m. • livello massimo 305,20 m s.l.m.

I livelli di esercizio di valle sono i seguenti (cfr. § 4.5): • livello minimo 299,90 m s.l.m. • livello medio 300,00 m s.l.m. • livello massimo 300,40 m s.l.m.

I salti di esercizio sono pertanto i seguenti: • salto medio nominale = 305,00 – 300,00 = 5,00 m • salto minimo = 305,10 – 300,40 = 4,70 m • salto massimo = 305,20 – 299.90 = 5,30 m

6.3 POTENZE E PRODUCIBILITÀ

La potenza nominale di concessione è la seguente

Pnom = Qnom · Hnom · 1000/102 = 4,00 · 5,00 · 1000/102 = 196,08 kW

La potenza media resa dall’impianto è la seguente

Pmed = Qnom · Hmed · 9,81 · ηmed = 4,00 · 5,00 · 9,81 · 0,83 ≅ 163 kW

Le potenze installata (turbina) è la seguente

Pinst = Qimp · Hmax · 9,81 · ηmex = 9,00 · 5,30 · 9,81 · 0,89 ≅ 420 kW

Considerando un funzionamento medio annuo di 8.500 ore, cioè prevedendo circa 10 giorni medi annui di fermo impianto per manutenzioni o fermate accidentali, la produ-zione annua attesa è:

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E = Pmed · T = 163 · 8.500 ≅ 1.400.000 kWh

7 DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO

7.1 OPERE DI DERIVAZIONE

Dato il tipo d’impianto, le opere di derivazione constano di un breve canale di carico, al cui imbocco è posta una griglia orizzontale con sistema di pulizia automatica. A valle della griglia vi è una paratoia piana di intercettazione, per la sicurezza della macchina (chiude automaticamente in caso di fuori servizio del gruppo). Accanto al canale di carico è invece previsto uno scarico di by-pass per il rilascio del DMV sempre nella condizione di fuori servizio, intercettato da una paratoia piana che svolge anche il ruolo di paratoia sghiaiatrice.

7.2 CENTRALE

Il gruppo è del tipo totalmente immerso nella camera di carico sotto il livello del terre-no; fuori terra è previsto solo il locale per i quadri, i trasformatori e la cabina di conse-gna alla rete. Tale locale è stato addossato il più possibile alla traversa esistente per ridurne la visibili-tà e migliorarne quindi l’inserimento paesaggistico, nonostante si tratti di un volume assai modesto. Considerato che l’edificio ricade nella fascia di rispetto autostradale, la posizione scelta consente inoltre di aumentare la distanza dalla sede autostradale, consentendone in futu-ro eventuali possibili allargamenti.

7.3 SCALA PESCI

Sul lato sinistro delle opere di derivazione è stato previsto un passaggio per l’ittiofauna, del tipo a bacini separati da setti, i quali suddividono il salto tra monte e valle in 25 sal-tini di altezza 20,4 cm (0,204 m x 25 = 5,10 m). Nel setto sono ricavate due luci, una di superficie, a stramazzo, e una di fondo. La portata di alimentazione della scala pesci, come detto in precedenza, è pari a 200 l/s.

7.4 OPERE DI SCARICO

Lo scarico avviene attraverso un breve canale che recapita la portata derivata immedia-tamente a valle della traversa. Sono state previste due paratoie di intercettazione allo scarico, per esigenze di manutenzione. Un breve by-pass, in caso di fuori servizio del gruppo, convoglia le portate derivate direttamente a valle della traversa. Il sistema di automazione dell’impianto garantirà in questo caso la pronta e sicura apertura della paratoia di scarico per garantire la continui-tà del rilascio del DMV in tutte le condizioni, anche in assenza di alimentazione elettri-ca.

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7.5 SOSTITUZIONE DEI SISTEMI DI COMANDO DELLE ESISTENTI PARATOIE

D’INTERCETTAZIONE DELLA VASCA DISSABBIATRICE DELL’IMPIANTO DI

QUNCINETTO 2Come riportato al § 4.4, per un ottimale esercizio della nuova centrale, si rende necessa-rio aggiornare la regolazione di livello di monte per garantirne una variabilità ridotta. Tale nuova regolazione non interferisce in alcun modo con la sicurezza della traversa, perché nulla cambierà in condizioni di morbida e di piena. Il nuovo sistema interverrà infatti solo con portate nel fiume inferiori alla massima portata derivata da Quincinetto. La regolazione interverrà in particolare sul grado di apertura delle 4 paratoie di intercet-tazione esistenti all’inizio della vasca dissabbiatrice della presa di Quincinetto 2. Per poter gestire dette paratoie in regolazione di livello, se ne rende necessario il rinnova-mento dei sistemi di comando, senza modificare sezioni idrauliche, quote e dimensioni delle paratoie stesse.

7.6 INFRASTRUTTURE A SERVIZIO DELLA NUOVA CENTRALE. VIABILITÀ.L’unica infrastruttura necessaria alla nuova centrale è costituita dalla connessione alla rete elettrica di distribuzione in media tensione (MT). L’energia prodotta presso la nuova centrale viene elevata in sala quadri alla tensione di rete e poi consegnata nella cabina del gestore di rete a tale scopo prevista accanto alla sala quadri. Un ulteriore locale, di uso comune tra produttore e gestore di rete, contiene gli apparati di misura. La linea di connessione, interrata, connetterà la cabina con l’esistente rete: il tracciato sarà individuato dal Distributore a seguito di domanda di connessione del produttore, che andrà presentata poco prima dell’avvio dell’iter di autorizzazione, quindi a valle del rilascio della variante alla subconcessione. L’area di intervento è servita attualmente da un unico accesso: una strada sterrata che da via Stazione Lys sottopassa la ferrovia e, entrando in area privata, anche l’autostrada, quindi percorre brevemente la sponda sinistra idraulica del fiume fino alla traversa. Il sottopasso della ferrovia ha però un’altezza insufficiente per i mezzi di cantiere. Per evitare lunghe piste in alveo, si è previsto in questa sede di accedere al cantiere dal pas-saggio a livello a raso di via San Giorgio Dora e da qui, entrando nell’area dello stabi-limento ex SIAD, costeggiare la ferrovia fino a raggiungere il sopramenzionato sotto-passo dell’autostrada. Tale accesso potrebbe essere mantenuto anche in fase di esercizio dell’impianto, attraversando però l’autostrada tramite l’esistente sottopasso a valle della traversa, in modo da ridurre la lunghezza della strada. I due tracciati sono rappresentati chiaramente nella tavola “Dis. 005235 - Ortofoto con indicazione degli accessi”, allegata al progetto. Chiaramente sarà necessario acquisire per tempo il consenso dei proprietari delle aree attraversate e, per la fase di esercizio, definire le opportune servitù di passaggio.

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7.7 STRUMENTI DI LIMITAZIONE E MISURAZIONE DELLE PORTATE DERIVABILI

Come riportato già nel § 4.3, data la ridotta lunghezza del canale di derivazione, è la turbina il vero organo di limitazione e regolazione delle portate derivate, la quale opera di fatto come una valvola. La portata derivata è funzione del grado di apertura della stessa e dei livelli di monte e di valle. Per la stessa ragione si propone di calcolare la portata derivata sulla base della produ-zione registrata dall’impianto. Tale sistema, una volta tarato (tipicamente in occasione del collaudo dei rendimenti del macchinario) garantisce una precisione elevata, non inferiore a possibili sistemi alternativi, fondati sempre su misure indirette. Un sistema di misura ad ultrasuoni basato sulla misura dei tempi di transito lungo più corde foniche avrebbe una precisione forse maggiore, ma richiederebbe un lungo tratto rettilineo che annulli le maggiori irregolarità del flusso idraulico, condizione nel nostro caso impossibile.

8 INQUADRAMENTO DEL PROGETTO IN RELAZIONE ALLE NORME E AGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE VIGENTI

L’inquadramento del progetto rispetto alle norme e agli strumenti di pianificazione terri-toriale è trattato nello Studio Preliminare Ambientale allegato al progetto per concessio-ne.

9 COMPATIBILITÀ DEL PRELIEVO AL PTA Il vigente Piano di Tutela delle Acque della Regione Autonoma Valle d’Aostaè stato approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 1788/XII dell'8 febbraio 2006. In base all’allegato A al PTA, tutto il corso della Dora Baltea è indicato come significa-tivo e sono pertanto stati individuati gli obiettivi quantitativi e qualitativi da perseguire.

Figura 4 - Corsi d’acqua significativi (da Allegato A del PTA)

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Per quanto riguarda il tratto d’interesse, secondo il § 5.5. della Relazione generale del PTA, lo stato di qualità risultava già buono sia in riferimento al parametro IBE (Indice Biotico Esteso) sia secondo il parametro complessivo sintetico SACA (che tiene conto sia dei parametri IBE e LIM sia dell’inquinamento chimico).

Figura 5 - Stato dei corsi d’acqua superficiali significativi (Parametro SACA 2003, da § 5.5 della Relazione Generale del PTA)

L’intervento proposto è compatibile con gli obiettivi sia quantitativi sia qualitativi del PTA. La quantità e la qualità dell’acqua non sarà modificata dalla realizzazione della nuova centrale sul DMV. Infatti essa garantirà il rilascio del DMV immediatamente a valle della traversa in ogni condizione, senza modificare i parametri biologici, fisici e chimici dell’acqua utilizzata.

10 COMPATIBILITÀ CON IL PROGETTO DELLA SOCIETÀ VALDENA Come indicato nel § 2, il progetto Valdena prevede di utilizzare le portate eccedenti le pertinenze dell’impianto CVA e il DMV e non potrebbe essere del resto altrimenti. Viceversa il progetto qui illustrato riguarda la sola modifica delle modalità di rilascio del DMV. La centrale proposta utilizzerà il solo DMV, dedotta la portata di alimenta-zione della scala pesci, e pertanto non interferisce con le portate eventualmente derivate dall’impianto Valdena, qualora fosse realizzato. In merito alle modifiche della regolazione di livello previste da questo progetto, esse intervengono sul livello solo quando la portata derivata dall’impianto di Quincinetto 2 è inferiore alla massima portata derivabile di 110 m3/s, cioè quando l’impianto Valdena

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non deriverebbe. Non è viceversa prevista alcuna modifica dei livelli idraulici quando vi sono delle ecce-denze di portata rispetto alla portata di Quincinetto 2 e alla portata di DMV, eccedenze che sarebbero utilizzabili dall’impianto Valdena. Poiché il progetto qui illustrato e le opere di derivazione previste dal progetto Valdena insistono sulle stesse aree, le opere sono state studiate in modo da prevedere la completa possibilità di coesistenza dei due progetti. L’unica modifica prevista è la necessità di ridefinire la posizione della scala pesci prevista nel progetto Valdena, garantendone la piena funzionalità. Ci teniamo anzi a sottolineare che la scala pesci qui prevista, a differenza di quella del progetto Valdena, è compatibile con i livelli di valle riscontrati. Inoltre il funzionamento della scala pesci è notevolmente semplificato dalla previsione di mantenere una ridotta variazione del livello di monte. Non è infatti chiaro nel progetto Valdena come sia ga-rantita la funzionalità della scala rispetto alla notevole variazione del livello di monte che si ha attualmente. Si rimarca che lo sforzo profuso per garantire la compatibilità del progetto in argomento con la eventuale esecuzione del progetto Valdena non va inteso come un assenso di CVA a detto progetto, progetto verso il quale CVA conferma la contrarietà già espressa nelle sedi opportune.

11 RIEPILOGO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRELIEVO Di seguito sono riassunte le caratteristiche fondamentali del nuovo mpianto sul DMV. • Portata derivata media nominale 4,00 m3/s• Portata massima di concessione 4.00 m3/s• Salto nominale 5,00 m • Potenza nominale 196,08 kW • Potenza media resa 160 kW • Potenza installata turbina 420 kW • Produzione annua attesa 1.400.000 kWh

La potenza nominale complessiva della sub concessione varierebbe pertanto nel modo seguente:• potenza nominale attuale 16.394 kW • potenza nominale futura 16.590,08 kW